Latina e il Pontino meritano di meglio - Il Nuovo Corriere ... · tribunale, lo sa benissimo. Guido...

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Direttore Giovanni Tagliapietra supplemento al numero 15 de SCENARI Un tribunale allo sbando, ma a qualcuno serve così a pagina 2 Cantieri aperti senza spiaggia Il dilemma dell’estate pontina a pagina 3 IL FATTO E il pontino diventa un laboratorio politico a pagina 5 AMMINISTRATIVE Latina e il Pontino meritano di meglio IlC ORRIERE DI R OMA IlC ORRIERE DI R OMA IlC ORRIERE DI R OMA L o confesso, sono un cusaniano pentito. Ho intrat- tenuto rapporti con il suo capo di gabinetto, Pino Simeone, oggi consigliere regionale sostituito nel ruolo da una segretaria. Anche Claudio Fazzone mi era sufficientemente simpatico. Ho assistito alla loro gestione del potere, alla spartizione che del medesimo hanno fatto tra gli amici, alla occupazione delle poltrone, alla collocazione degli amici e degli amici degli amici. Ho cambiato idea. Se oggi Latina è una città spenta, se oggi il Pontino non ha la forza di reagire alla crisi la colpa è soprattutto di lor si- gnori. Non è per le due condanne che l'ex presidente della Pro- vincia di Latina deve farsi da parte, ma per una gestione clientelare e spregiudicata della amministrazione che di fatto ha tagliato le gambe allo sviluppo del territorio pontino. Oggi - Latina calcio a parte - i pontini hanno poco da sorridere, tutto è bloccato, paralizzato. Nel sud della Provincia, dove le baruffe locali tolgono il respiro e gli avvisi di garanzia si sprecano, lungo il Litorale, dove l'imprenditoria locale non ha la forza di risollevarsi e l'industria del turismo non sa sognare e pro- grammare in grande e soffre di progressiva asfissia. Il capo- luogo sopravvive per abitudine, con un sindaco indagato e una opposizione che va a farfalle, con una provincia in disarmo che resta in piedi solo per perpetuare affari e benefit (a proposito, se il presidente è stato allontanato in virtù della legge Severino, il presidente del consiglio provinciale, Forte, è inquisito per associazione a delinquere). C'è una gloria locale, il tribunale delle nebbie e dei record (negativi per la giustizia). Lo denun- cia l'Espresso, i fascicoli spariscono, i procedimenti penali ven- gono bloccati (vedi il caso Cusani), accade di tutto, compravendita di atti, avvocati (giudici?) e nessuno muove un dito. È solo distrazione quella del presidente Cerasoli? Nel nu- mero scorso avevamo tirato in ballo con nome e cognome il re- sponsabile dell'archivio (che come secondo lavoro è delegato del sindaco per la mobilità) e la strana storia di un fascicolo mai arrivato a Roma. Nessuna risposta, neanche un sussulto di dignità. Latina merita di meglio. Latina Post n.3 8 - magr. 2014_Layout 1 08/05/2014 9.40 Pagina 1

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Direttore Giovanni Tagliapietra supplemento al numero 15 de

SCENARIUn tribunaleallo sbando,ma a qualcunoserve così

a pagina 2

Cantieri apertisenza spiaggiaIl dilemmadell’estatepontina

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IL FATTOE il pontinodiventaun laboratoriopolitico

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Latina e il Pontino meritano di meglio

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Lo confesso, sono un cusaniano pentito. Ho intrat-tenuto rapporti con il suo capo di gabinetto, PinoSimeone, oggi consigliere regionale sostituito nelruolo da una segretaria. Anche Claudio Fazzone miera sufficientemente simpatico. Ho assistito alla

loro gestione del potere, alla spartizione che del medesimohanno fatto tra gli amici, alla occupazione delle poltrone, allacollocazione degli amici e degli amici degli amici. Ho cambiatoidea. Se oggi Latina è una città spenta, se oggi il Pontino nonha la forza di reagire alla crisi la colpa è soprattutto di lor si-gnori. Non è per le due condanne che l'ex presidente della Pro-vincia di Latina deve farsi da parte, ma per una gestione

clientelare e spregiudicata della amministrazione che di fattoha tagliato le gambe allo sviluppo del territorio pontino. Oggi- Latina calcio a parte - i pontini hanno poco da sorridere, tuttoè bloccato, paralizzato. Nel sud della Provincia, dove le baruffelocali tolgono il respiro e gli avvisi di garanzia si sprecano,lungo il Litorale, dove l'imprenditoria locale non ha la forzadi risollevarsi e l'industria del turismo non sa sognare e pro-grammare in grande e soffre di progressiva asfissia. Il capo-luogo sopravvive per abitudine, con un sindaco indagato e unaopposizione che va a farfalle, con una provincia in disarmo cheresta in piedi solo per perpetuare affari e benefit (a proposito,se il presidente è stato allontanato in virtù della legge Severino,

il presidente del consiglio provinciale, Forte, è inquisito perassociazione a delinquere). C'è una gloria locale, il tribunaledelle nebbie e dei record (negativi per la giustizia). Lo denun-cia l'Espresso, i fascicoli spariscono, i procedimenti penali ven-gono bloccati (vedi il caso Cusani), accade di tutto,compravendita di atti, avvocati (giudici?) e nessuno muove undito. È solo distrazione quella del presidente Cerasoli? Nel nu-mero scorso avevamo tirato in ballo con nome e cognome il re-sponsabile dell'archivio (che come secondo lavoro è delegatodel sindaco per la mobilità) e la strana storia di un fascicolomai arrivato a Roma. Nessuna risposta, neanche un sussultodi dignità. Latina merita di meglio.

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giovedì 8 maggio 2014 pagina IIPRIMO PIANO

SCENARI LA CRISI DELLA GIUSTIZIA PONTINA NON HA COLPEVOLI, SOLO VITTIME

Fumo, caffè, thé, abitudini alimentari, invecchiamento sono alcuni fattori che possono causare la perdita della naturale luminosità dei denti. Lo sbiancamento dentale (whitening) è una soluzione ideale per restituire la naturale bellezza del sorriso in modo non invasivo e delicato. Dentalcoop offre trattamenti sbiancanti professionali che abbinano la qualità dei prodotti impiegati con la garanzia di un servizio professionale DentalTop.

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I l tribunale di Latinasempre più allo sbando:il suo presidente nonriesce a risolvere la ben-chè minima disfun-

zione, mentre la classe forense,nonostante i 3000 iscritti tra av-vocati e praticanti, conta menodi niente.In provincia di Latina c'è un av-vocato ogni 186 abitanti: forse ilnumero può sembrare esagerato,ma collima con l'ingente mole dilavoro che, ad esempio, si tra-duce nelle oltre 30mila causependenti solo nel civile.Palazzo di giustizia senza con-trollo, alla prese con criticità chetroppo spesso sono state denun-ciate proprio dagli avvocati senzache essi abbiano ottenuto rispo-sta. L'ultimo documento dell'or-dine segnalava una ventina dicriticità tra penale e civile, trac-ciando un quadro a dir pocosconcertante, incidendo grave-mente sulla vita degli utenti-cit-

tadini. Prendiamo ad esempiodue settori: quello delle separa-zioni e quello dei decreti ingiun-tivi.

Nel primo ambito sono gli stessiavvocati a denunciare: «Ritardonella fissazione delle udienze diseparazione, specie quelle giudi-

ziali, che spesso richia di com-promettere irrevocabilmente ifuturi rapporti tra coniugi, conpregiudizio per la prole».

Basterebbe questo a sostegnodella denuncia sulla malagiusti-zia praticata a piazza Buozzisenza per forza citare le que-stioni inerenti ai processi penali.Già, perchè le lentezze del tribu-nale riguardano davvero ognunodi noi, anche non necessaria-mente implicato in fatti 'cruenti'.Di una giustizia efficiente c'è bi-sogno nella vita di tutti i giorni,ma quando non si riesce nean-che ad ottenere un decreto in-giuntivo per soldi dovuti da undatore di lavoro disonesto, da unfornitore malandrino, le cose inun paese iniziano a mettersimale. Denunciano ancora gli av-vocati: «L'estremo ritardo nel-l'emissione presso il tribunale diLatina dei decreti ingiuntivi, peri quali si rischia di aspettareanhe quattro mesi dal depositoprima dell'adozione del provve-dimento».E tutto questo il presidente deltribunale, lo sa benissimo.

Guido Cerasoli, presi-dente del Tribunale diLatina, rispondeva in

modo desolato (e desolante)nel 2009 ad un’intervistasullo stato della struttura pon-tina che presiedeva (e pre-siede tuttora) dopo unapesante censura del presi-dente della Commissione Giu-stizia del Senato. Il disastrodel Tribunale, la lentezza dellagiustizia in questo angolo dimondo era legata ai numeri:pochi magistrati, poco perso-nale a fronte di un carico di la-voro enorme: “Il passaggiodelle cause a vari giudici(identificata come una causadella estenuante e irrimedia-bile lentezza del sistema -nrdr) e la lunga durata dei pro-cedimenti dipende dalla va-canza dei posti e dallamobilità interna ed esternadei magistrati nonché dal-l’enorme mole di lavoro adessi assegnata come facil-mente verificabile dalle stati-stiche ufficiali; il dirigente

dell’Ufficio può intervenire suisingoli casi in cui sia indivi-duabile una negligenza men-tre la soluzione delleproblematiche generali spettaall’autorità governativa e alCsm, ai quali il problema èstato ripetutamente segna-lato”. Non è cambiato nulla,da allora, anzi, con la giostrae il ridimensionamento dellesedi di Terracina e Gaeta ilquadro generale è certamentepeggiorato. Ne subiscono leconseguenze - pesanti - i citta-dini che a vario titolo hanno ache fare con il pianeta-giusti-zia pontino. Cerasoli si tirafuori, dice, mica può interve-nire sull’autonomia dei giu-dici. Ma forse sullaorganizzazione del lavoro sì,dice qualcuno che se ne in-tende e che tutti i giorni calcail palcoscenico del palazzo digiustizia di Latina. Nel numeroprecedente avevamo indicatouna questione concreta,quella di un fascicolo richie-sto dalla Corte d’appello di

Roma e mai arrivato. Chi pagaper questo? C’è una negli-genza? Qualcuno ha fattoscattare un’indagine? E’ cor-retto - almeno sul piano eticoe funzionale - che il responsa-bile dell’ufficio del tribunaledal quale quel fascicolo(come altri) sembra sparito,faccia il delegato del sindacoper la Mobilità? Niente da ec-cepire? C’è qualcosa da siste-mare, c’è qualcosa danascondere? E’ vero che i fa-scicoli riguardanti politici eamministratori seguono per-corsi tortuosi e particolari?Gli avvocati protestano matutto sommato hanno solo van-taggi dallo sfilacciamento delsistema. I giornali ( e i rumors)parlano di collusioni, di illeciti,e di tutto il peggio che si puòimmaginare? A chi devonomandare il conto gli utenti delPontino? Cerasoli allarga (me-taforicamente) le braccia. E di-mentica che il “capo”alTribunale è sempre lui.

(Gio.Tag)

Le colpevoli amnesie di chi governa al Palazzo di Giustizia

Un tribunale allo sbandoMa a qualcuno serve così

In provincia un avvocato ogni 186 abitanti, trentamila cause pendenti solo nel CivilePagano i cittadini, ma il presidente Cerasoli fa il Ponzio Pilato

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giovedì 8 maggio 2014 pagina III LA POLITICA

Sei ottobre 2014. Ladata sulla tabella deilavori previsti per lariqualificazione dellido di Latina è que-

sta: il fatto non susciterebbealcun interesse se non fosse chedi mezzo di mezzo c'è tuttal'estate. Gli operatori del lidotorneranno a vedere qualchesoldo nel 2015: e intanto?Per ora il Comune ha approvatoil nuovo piano di utilizzo degliarenili che prevede, in estremasintesi, nuove concessioni comespiagge attrezzate e nuove con-cessioni per stabilimenti nellato Capoportiere-Foce Verde;destagionalizzazione delle atti-vità, che potranno restareaperte anche oltre la stagioneestiva; - punti ormeggio per na-tanti e noleggio imbarcazioni.Un contentino che, al mo-mento, può essere letto comeuna prospettiva di sviluppo nonpienamente attuabile. Il motivoè tanto banale quanto sconcer-tante. Manca laspiaggia, si propriolei.Dopo un primo in-tervento di ripasci-mento effettuato nelpassato inverno,quando le mareg-giate colpirono pe-santemente il lido, laRegione Lazio habloccato ogni inizia-tiva per concludere ilavori. A Latina neconosce il motivo,nemmeno il vicesin-daco e assessore al-l'Ambiente FabrizioCirilli, che lancia ilsuo grido d'allarme:“Quello che sta ac-cadendo è vera-mente incomprensibile: il progetto stafunzionando, la sab-bia posizionata du-rante il mese diDicembre, nono-stante l’eccezionaleviolenza delle ma-reggiate invernali diquest’anno chehanno letteralmenteflagellato tutta la pe-nisola, si è posizionata come daprevisione a ridosso della lineadi riva, riducendo la profonditàdel fondale ricostruendoquindi l’elemento che deter-mina la rottura delle ondeprima che impattano sul ba-

gnoasciuga.Ora il progetto della Regioneprevede di proseguire l’inter-vento al fine di far avanzare lalinea di riva. Inspiegabilmente- scrive Cirilli - nonostante ètecnicamente tutto pronto da

mesi, la pratica èferma al Bilan-cio della Re-gione Lazio e trapoco non saràpiù possibile ef-fettuare lavori

sulla spiaggia a causa dell’iniziodella stagione estiva. Esatta-mente ciò che accadde loscorso anno. E’ l’ennesimo ap-pello che faccio, dopo mesi divani pellegrinaggi a Roma e let-tere di tutti i tipi, e non lo fac-

cio per fini politici o con logi-che di contrapposizione, masolo ed esclusivamente affinchèqualcuno intervenga al fine discongiurare quella che sembradelinearsi sempre più come unamorte annunciata“.Dalla Pisana solo silenzio as-sordante. Resta la convinzioneche qualcuno non la raccontigiusta: perchè fermare tuttoproprio adesso? Latina sta cer-cando di ridare dignità al pro-prio lungomare, oggi all'anno

zero sotto tutti i fronti. Eppurei suoi amministratori non rie-scono a dialogare con la Re-gione. Un vero e prorpiomistero. Niente spiaggia per il 2014, ecantieri che limitano forte-mente la fruizione della marinache si doterà di una bellissimapasseggiata: da lì sarà meglioguardare il mare, perchè sul de-grado che alberga una volta tra-versata la strada nessuno saràmai in grado di intervenire.

Cantieri aperti senza spiaggia,il dilemma dell'estate pontina

di Paolo Torres

ENNESIMA STAGIONE IN SALITA PER I BALNEARI E GLI IMPRENDITORI DEL TURISMOIL FATTO

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Destini quanto mai incro-ciati quelli di Cusani eFazzone, in vista dellaprossime elezioni euro-pee. Ci sono tra loro

tantissime affinità: grande sete dipotere, attaccamento per il territo-rio di provenienza divenuto il tram-polino di lancio per esperienzapolitiche più vaste. Le amicizie giu-ste negli apparati più reconditi eimportanti dello Stato. Pensiamoal generale dei carabinieri in pen-sione Aldo Lisetti: lo ha tenuto peranni come consulente presso l'am-ministrazione provinciale, forse in virtù deitanti anniche Lisetti ha passato al Sisde.Il poliziotto di Fondi e l’ex ufficiale di carabi-nieri di Sperlonga: due figure che hanno se-gnato gli ultimi venti anni della politica pontinasono oggi più che mai legati in un unico de-stino. Per loro la vittoria è sacra come il ne-mico: da annientare piano piano, dopo averloaccerchiato e studiato in ogni minimo partico-lare. Fazzone, da coordinatore regionale diForza Italia insignito da Berlusconi, si sta bat-tendo molto per portare voti a Cusani: è con-scio che la provincia di Latina non basta più

per la riuscita del ‘suo’ candidato e che le cosesono cambiate rispetto ai tempi d’oro. I big az-zurri in terra pontina si stanno disimpegnandosia verso il partito, sia nei confronti del candi-dato Cusani. Molti di loro sono passati alNuovo centrodestra di Alfano o con Fratellid’Italia, attratti dalla possibilità di far contareil proprio- non esiguo - pacchetto di voti edanche da una maggiore dialettica interna (contrariamente alla monarchia fazzoniana chenon ha mai accettato il confronto, ma a tuttistava bene così). I consiglieri provinciali chenaturalmente avrebbero portato voti a Cusani

non hanno alcun interesse a mobi-litarsi vista la morte decretatadell’amministrazione provinciale:nessuna elezione all’orizzonte,nemmeno posti in piedi, niente in-teressi da tutelare o pratiche daagevolare. Questo per dire che labattaglia verso l’Europa non avràun esito scontato: oggi Cusani eFazzone sono al culmine, possonocadere in basso senza rialzarsi, op-pure faticosamente tenersi in piedicontro chi oggi gli sfilerà voto avoto. Addio ai Tiero, ai Di Matteo,ai calandrini: migliaia di voti in soli

tre cognomi. Chi al Ncd, chi a Fratelli D’Italia,almeno nel capoluogo Fazzone e Cusani nontoccheranno palla. Per l’ex presidente dellaprovincia è stato a malapena istituito un comi-tato elettorale. E allora via a rinsaldare rap-porti politici nel sud pontino, qualche fuga inCiociaria sperando di raggranellare voti tra gliamici del ras fondano. Per il resto del Lazio cisi affida a quanto avrà saputo fare Claudio Faz-zone.Se il senatore Fazzone non riuscirà a portare ilsuo pupillo in Europa, la carriera può dirsi finitaper tutti e due.

jani, e hanno scelto di sosteneree di convergere le forze su FabioArmeni e Melania Rizzoli. Idue, insieme a Renata Polverini,hanno presentato la candida-tura dei due romani presso lasede del partito in via dei Grecie stanno organizzato un mee-ting ben più grande al VictoriaPalace per il prossimo 16 mag-gio. “Non stiamo qui per fare laguerra ad alcuno – ha detto aigiornalisti De Persiis – ma persostenere e proporre quelle chesono per noi le persone migliori

per vincere e per contare dav-vero su questo territorio”. Una

variabile impazzita che po-trebbe prendere consistenza e

creare serissime difficoltà alcandidato Cusani, soprattuttose sommata alla crescita espo-nenziale di consensi per il can-didato di Fratelli d’Italia (eparlamentare) Maietta. Il ba-cino dei voti a destra non è ine-sauribile e il competitor diCusani ha dalla sua la incredi-bile avventura del Latina Cal-cio, alle soglie della Serie A. NelPontino l’entusiasmo alle stellee il candidato della Meloni puòrivendicare a ragione il meritodella ascesa del club pontino.

giovedì 8 maggio 2014 pagina IVCRONACHE

Prima o poi dovevasuccedere, ed èsuccesso al mo-mento giusto. Perchi pensasse al

centro destra pontino comeuna realtà composita ma soli-dale, e fosse convinto che quelche resta di Forza Italia fossegraniticamente compatto at-torno a Claudio Fazzone i fattidimostrano il contrario. Il par-tito è diviso su molte cose, ed èletteralmente spaccato sullasquadra da sostenere per le ele-zioni europee. Il cemento, il su-peratttivismi di Fazzone nonbasta più. Dopo la bagarre perle elezioni di Cisterna dove ilpartito locale non ha seguito leindicazioni del partito nazio-nale, per poi abbandonare com-pletamente la competizioneelettorale, anche la corsa all’Eu-ropa rischia di creare tensioniinterne tra i forzisti.Armando Cusani non va giù amolti, in preda ad un sussultomorale, di dignità, o per begheinterne di altra natura. E l’expresidente della provincia (luifa come se non fosse successoniente)e il suo più grande so-stenitore, Claudio Fazzone,perdono pezzi: nel caso speci-fico l’appoggio di due forzistiche facevano parte del gruppoche sosteneva l’ex presidentedella Provincia a via Costa: En-rico Della Pietà ed Enrico DePersiis. I due infatti hannoignorato le direttive del sena-tore coordinatore regionale,che invitava tutti ad appoggiareArmando Cusani e Antonio Ta-

LO SFARINAMENTO DEL BLOCCO DI CENTRO DESTRA PORTA A SVILUPPI INASPETTATILA POLITICA/1

Mezza Forza Italia scarica Cusani e Fazzone, avanti gli altri

Armando CusaniClaudio Fazzone

Nessun candidato Pd e M5S in corsa per le Europee

ATTENTI A QUEI DUE

Nessun candidato pontino nellenelle file del Pd e del movi-mento Cinque stelle in vista

delle europee. I pontini in corsa perB r u x e l l e ssono in tuttosei. Per ForzaItalia tro-viamo candi-dato l’exp r e s i d e n t edella Provin-cia di Latina,Armando Cu-sani. Per ilNuovo Centro-destra si confronterà ilcoordinatore provincialeEnrico Tiero. Il deputato

Pasquale Maietta - patron del Latina calcio - fi-gura nella lista Fratelli d’Italia mentre UmbertoFusco con la Lega. Ci prova anche l’ex primo cit-

tadino di Gaeta, Antonio Raimondi,già rappresentante regionale delLazio di Scelta Civica, che si candidacon Scelta Europea. Nella Lista Tsi-pras troviamoRaffaella Bo-lini, originariadi Roma maresidente aFormia. La Bo-lini è compo-nente dellaP r e s i d e n z aNazionale del-l'Arci, coordi-natrice delle

relazioni internazionali, edel gruppo di lavoro na-zionale su beni comuni.Enrico Tiero

Umberto FuscoRaffaella Bolini

Antonio Raimondi

Pasquale Maietta

Destini incrociati

di Giulio Terzi

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giovedì 8 maggio 2014 pagina V CRONACHE

OTTO COMUNI AL VOTO IL 25 MAGGIOLA POLITICA/2

EDITORIA/ EDITORE ROBERTO PAPAVERONE, IN VENDITA AL PREZZO DI UN EUROChe confusione, arriva su piazza il nuovo “Latina Oggi”È ormai prossima

l’uscita del nuovo "La-tina Oggi" il quoti-

diano che sarà in edicola apartire dalla seconda setti-mana di maggio. Il giornaledalla società Edizioni Oggiche fa capo all’imprenditorepontino Roberto Papave-rone sarà in vendita alprezzo lancio di un euro.Dopo l’esperienza sul web,che ha accompagnato unalunga battaglia legale per latitolarità della testata con-tesa a Latina Oggi di Giu-seppe Ciarrapico (che non

aveva depositato il mar-chio), l’imprenditore pontinosarebbe ormai pronto asbarcare in edicola giornalecon il giornale diretto da An-drea Carotenuto. Al mo-mento sarebbero statiingaggiati una ventina digiornalisti. Tanta attesa percapire in cosa si differen-zierà dal gemello 'Oggi La-tina' che per anni ha avuto ilmarchio 'Latina Oggi', ma ilcui editore - Andrea Pa-lombo - è stato costretto acambiare sia per la diatribacon l'effettivo titolare Papa-

verone, sia per il fallimentodella cooperativa che lo edi-tava. L'uscita del giornale di Pa-paverone è stata accompa-gnata dai rumorssull'eventuale ruolo di Pa-squale Maietta( deputato e

candidato alle europpe,oltre che deux ex machinadel Latina calcio) come fi-nanziatore. Maietta ha pub-blicamente smentito ogniqualsivoglia interesse perl'iniziativa editoriale.Il tasso di scontro nell'edito-ria locale resta alto, con tra-scichi pesanti derivantirecente passato. In questocontesto si inserisce la de-nuncia dell'editore AndreaPalombo -che aveva rilevatole quote di Giuseppe Ciarra-pico nella Nuova editorialeOggi recentemente fallita -

nei confronti del 'Ciarra', exsenatore Pdl.Palombo ha denunciato Ciar-rapico ( poi indagato perbancarotta fraudolenta dallaprocura di Roma) poichè, no-nostante estromesso dallagestione della coop, tramitesuoi fiduciari continuava adavere influenza e peso deci-sionale deternminando il fi-nale tracollo. Tra le anomaliedel post Ciarrapico il fattoeclatante che l'ex ammini-stratore giudiziario Lupi eraanche diventato socio dellaNuova editoriale Oggi.

Coalizioni frantumante,partiti in ordine sparso,alleanze inedite: c'è ditutto e di più nelle pros-sime elezioni comunali

in provincia di Latina dove, il 25 maggioprossimo, andranno al voto otto comuniper il rinnovo del consiglio comunale ela ricerca del nuovo sindaco. Record diaspiranti primi citta-dini a Sermoneta eCisterna ( sei cia-scuno) mentre ciprovano ad essererieletti Tomei a Roc-camassima ( centro-destra) Merolla aCisterna ( Forza Ita-lia) e Carla Amici(Pd) a Roccagorga eFranco Simone a Spigno Satur-nia.Ed è proprio Cisterna il centropiù importante e l'unico dove,eventualmente, si tiene il ballot-taggio. Sei i candidati sindaco ecoalizioni in ordine sparso:l'uscente Antonello Merolla - co-gnato di Renato Brunetta - correcon il simbolo ufficiale di ForzaItalia supportato da alcune listeciviche; poi l'ex primocittadino Mauro Cartu-ran con parte del centro-destra, così comeEleonora Della Pennache ha il sostegno deglialfaniani. In corsa anchePaolo Panfili ( che pro-viene dall'Udc) per il Pde parte del centro-sini-stra che si divide ulte-riormente tra Maria Innamorato e RiccardoCarletti. A Maenza, invece, gli aspiranti sindaco per il dopoMastracci sono due, Claudio Sperduti e RosalbaNapoleoni. A Monte San Biagio quattro: FedericoCarnevale, Teodorico Di Vezza, Augusto AndreaBasile e Biagio Pietro Rizzi. Da notare, in questocaso, la presenza di due candidati che provengono

da Forza Italia: Carnevale sostenuto ufficialmentedal parrito, ed Augusto Basile, suo compagno dipartito ma in corsa senza benedizioni ufficiali.A Prossedi in corsa Loriano Agnessi e AngeloPincivero, a Rocca Massima l'uscente AngeloTomei e Michele Tora. A Roccagorga sfida aquattro, con l'uscente Carla Amici -sorella delsottosegretario Maria Teresa Amici,che dovrà ve-dersela con Francesco Scacchetti (anche lui delPd), oltre a Loreto Bevilacqua ( sostenuto ancheda Ncd) e Adalciso Rossi. A Sermoneta, invece,sono sei i candidati: Claudio Damiano, AntonioScarsella, Mafalda Cantarelli, Emanuele Ago-stini, Antonio Aprile e Antonetta Pagano. Ter-mina l'era di Giuseppina Giovannoli, che non sipuò più ricandidare ma corre per un posto inconsiglio comunale. Nel sud pontino, a SpignoSaturnia, due in corsa: l'uscente Franco Simeonee Salvatore Vento.

E il Pontino diventa un laboratorio

In politica contano leamicizie, ma anche leparentele acquisiti pos-

sono avere un certo peso.E' stata una Pasqua tuttain famiglia per il sindaco diCisterna uscente, e ricandi-dato con il simbolo diForza Italia dopo una batta-glia senza precedente. An-tonello Merolla ci tiene afar vedere di aver passatouna bella domenica difesta con il cognato Re-nato Brunetta, e le fotopubblicate sul profilo Face-book di Merolla sono diven-tate un must. Merolla eBrunetta a tavola, e poi Titti in posa conaltri parenti, e poi Brunetta in una foto digruppo dove, facile ironia, emerge assaipoco. Super documentata la Pasqua dell’ex

ministro berlusconiano e del-l’aspirante ( ancora unavolta? )sindaco di Cisternaper la seconda volta, che hariguadagnato il simbolo diForza Italia grazie ai buoniuffici del cognato. Brunetta,ricordiamo, è sposato con Ti-ziana Giovannoni (Titti), so-rella di Paola, moglie delsindaco Merolla. Quest'ul-timo le prova tutte pure diguadagnarsi un minimo dinotorietà: non da ultimo latrovata di voler invitareniente meno che Silvio Berlu-sconi a 'scontare' i servizi so-ciali in terra pontina, a

Cisterna naturalmente. Forse contava subuoni uffici di Brunetta, ormai anche luisenza potere costretto a diventare dichia-ratore ufficiale e demolitore dell'attività go-

In politica contano amici e parenteleE Merolla-Brunetta finiscono su Facebook

Maria Innamorato

Eleonora Della Penna

Roberto Papaverone

Paolo Panfili

Mauro Carturan

Riccardo Carletti

Coalizioni frantumate, partiti in ordine sparso e alleanze inedite. Il caso Cisterna sopra tutti

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giovedì 8 maggio 2014 pagina VICRONACHE

U n nuovo depositoper scorie nu-cleari a Latina :sarà temporaneo,in vista delle rea-

lizzazione del sito nazionale checonterrà anche quelle più perico-lose, oggi stoccate all'estero. Il pas-sato 'atomico' del pontino,nonostante le rassicurazioni, tornasempre a riaffaccarsi e non farsi di-menticare.Ha aperto i battenti, presso la excentrale nucleare di borgo Sabo-tino, il nuovo deposito per le scoriedefinite «a bassa e media radioat-tività» derivanti dalla disattiva-zione della struttura di Latina.Come ha spiegato l’ingegner Save-rio Alfieri di Sogin «ogni centralesi sta dotando di propri depositi:Garigliano ha un deposito, Caorsoha riammodernato i vecchi depo-siti, Saluggia lo sta realizzando.Quello di Latina, i cui lavori sonoiniziati nel 2008, ha una capienzaeffettiva di 2500-3000 metri cubi,ed avrà una durata di 50 anni, sinoa quanto appunto l’attività di de-

commissioning non potrà dirsiconclusa. Un deposito tempora-neo, dobbiamo precisarlo».E durante la presentazione dellestruttura ai parlamentari delle com-missioni ambiente e Industria diCamera e Senato, non poteva man-care un riferimento alla vicenda del

deposito nazionale dedicato allescorie di maggiore pericolosità, de-rivanti dal riprocessamento deglielementi combustibili effettuatoall’estero, dove quel materiale oggiè stoccato in attesa di tornare in pa-tria. L’amministratore delegato Ca-sale ha precisato: «Per garantire la

sicurezza, la tutela dell’ambiente ela salute dei cittadini, investire nellaprevenzione, completare il decom-missioning degli impianti nucleariè necessario realizzare il depositonazionale, ma siamo ancora agliinizi. Per quanto attiene i criteri ef-fettivi di individuazione ci vor-

ranno almeno altri cinque anni.Ma a breve sarà disponibile una rosadei territori che potrebbero ospitareil maxi deposito dentro cui confluiràil materiale radioattivo italiano oggistoccato in Inghilterra e Francia.«Sono attesi entro un mese i criteririlasciati dall’Ispra per la mappaturadel territorio nazionale e l’identifi-cazione di una decina di siti idoneiper il deposito», che si ispireràmolto a quello spagnolo di El Ca-bril, in Andalusia, ha annunciatoCasale ricordando che il valore deldecommissioning sta anche nelleopportunità provenienti dalla inter-nazionalizzazione: c’è un mercatoestero dello smantellamento di cen-trali che vale fra i 600 e gli 800 mi-liardi a cui Sogin intende infattilavorare per aumentare il giro d’af-fari. I rifiuti radioattivi in Italia esi-stono e sono distribuiti in 23depositi, mentre le scorie proven-gono per il 60% da impianti nuclearinon funzionanti e per il restante40% (circa 500 metri cubi di rifiutiannui) dalle quotidiane attività dimedicina nucleare, ricerca ed altro.

AFormia sono tuttiin fibrillazione,anche se davanti aimedia mostrano lafaccia tranquilla.

Lo scandalo è di quelli grossi, de-cine e decine di nomi tirati in balloa vario titolo, dei politici non sisalva quasi nessuno. Certo, non ètutto chiaro (ma quasi nulla è lim-pido e perfettamente comprensi-bile nel panorama della giustizia e dellapolitica pontina) e sembra che non ci siainteresse a fare i fuochi d’artificio almenoin questi periodo elettorale. L’indagine,avviatasi nel febbraio del 2012 a seguitodel sequestro del complesso edilizio Au-rora Immobiliare e proseguita un mesedopo con i sigilli all’ex pastificio Paone,da qui avrebbe preso una decisa svolta,tanto da fare ipotizzare alla Procura, so-stituto procuratore Giuseppe Miliano,che ha mantenuto il numero di procedi-mento per l’inchiesta, il 150/2012, l’ac-cusa di associazione a delinquerefinalizzata alla corruzione, concussione,abuso d’ufficio e falso. Laddove però,dopo essersi orientata sul settore urbani-stica, l’indagine entrerebbe direttamentein quello dei lavori pubblici. A finire nel-l’inchiesta, e dopo le prime elezioni di do-micilio, risulterebbero a vario titoloindagati, non tutti con l’ipotesi associa-tiva, l’ex primo cittadino di Formia e pre-sidente del Consiglio provinciale di

Latina Michele Forte, l’ex vice sindaco eassessore ai lavori pubblici, oggi cerimo-niere nella giunta Bartolomeo, BenedettoAssaiante, il comandante dei vigili urbaniRosanna Picano, che attualmente ricopreanche l’incarico di dirigente ai servizi so-ciali, i dirigenti comunali Italo La Rocca,Roberto Guratti, Stefania Della Notte, ex

settore urbanistica oggi all’ambiente, e Ti-ziana Livornese, da febbraio al settore svi-luppo economico e bilancio, gli exconsiglieri comunali Totò Calvano e Ste-fano Paone, già amministratore delegatodel pastificio Paone, e gli attuali AntonioDi Rocco ed Erasmo Picano, già presi-dente del Consiglio comunale e candidato

sindaco alle ultime amministrativeper il Pdl, fratello del comandantedei Vigili, il tenente dei vigili ur-bani Luigi D’Elia che insieme altecnico Sergio Spinosa si occu-pano tuttora di verificare la con-gruità dei cantieri edilizi presentiin città, il funzionario del settoreurbanistica Filippo Gionta, la fun-zionaria Mariangela Parasmo, l’ar-chitetto Agostino Di Mille che in

una prima fase lavorò alla riqualificazionedell’ex pastificio Paone. A sostegno delleindagini della Procura, inoltre, circa30mila pagine di motivazioni, ci sareb-bero anche intercettazioni, telefoniche eambientali, che evidenzierebbero la pre-senza di un vero e proprio sistema finaliz-zato a indirizzare la vita amministrativacittadina. Ma non è finita, un’altra inda-gine potrebbe dare una nuova durissimaspallata alla credibilità degli amministra-tori. A seguito degli accertamenti d’inda-gine condotti dai carabinieri, sui ripetutiaffidamenti diretti elargiti alla società Im-pero Romano per la pulizia delle spiagge,sono emersi una serie di reati come da in-formativa inviata alla Procura della Re-pubblica di Cassino. Diverse le personecoinvolte: si va dalla truffa in pubblicheforniture, alla violazione del Codice degliappalti pubblici, sfruttamento del lavoro,intermediazione illecita, falso ideologicoe abuso d’ufficio. Chissà se il sindaco Bar-tolomeo può stare tranquillo.

Borgo Sabotino, apre i battentiun deposito per scorie nucleari

Politici e amministratori nei guai a Formia,

non si salva nessuno

IL CASO / 1 IL PASSATO “ATOMICO” DEL PONTINO SI RIAFFACCIA A SORPRESAE FA DISCUTERE

IL CASO / 2

L’ex pastificio Paone al centro dell’inchiesta

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I l Latina vede la A e la que-stione-stadio si fa calda. Lon-tani i tempi della freddezza deitifosi, oggi per entrare al Fran-cioni si deve fare a spintoni. La

partita della vita con il Palermo ha la-sciato l’amaro in bocca ma non ha toltola convinzione che il sogno impossibilesia a portata di mano. Si può sognare.Ma se il sogno dovesse realizzarsi si por-rebbe un problema di non poco conto,lo stadio. Il Francioni non è pronto perla A, si può vedere la cosa come un han-dicap insuperabile o come un businessin progress. Lo è per tanti club calcisticiitaliani (Roma docet) lo può diventareanche per i pontini. Ed ecco che la ge-stione del Francioni -che prima non in-teressava a nessuno - diventa materia diinterrogazione in Consiglio Comunale,muove la politica . C’è una convenzionestipulata tra il Comune di Latina e il La-tina Calcio per l’utilizzo dello stadio delcapoluogo pontino, l’opposizione nechiede conto al sindaco, In particolare,uno dei punti più spinosi riguarda il ver-samento o meno all’ente, da parte dellasocietà calcistica, di una quota degliutili derivanti dalla pubblicità vendutaall’interno dell’impianto sportivo. Fi-nora se n’è saputo poco o nulla, ma lacosa era ritenuta irrilevante. Ora in-vece…. Perché la concessionaria delloStadio Comunale avrebbe dovuto ver-sare il 5% degli eventuali utili di ge-stione (entro il 15 luglio di ogni anno)derivanti dall’uso della pubblicità all’in-

terno dell’impianto sportivo, che si do-vevano desumere dal bilancio consun-tivo annuale o dal rendiconto annuale.E’ tutto in regola? Il contratto va cam-biato? Un conto è ospitare squadre disecondo livello, un conto è ospitare laJuventus. Dice Enzo De Amicis, consi-gliere Pd: “l’ultimo contratto conven-

zionale stipulato tra l’AmministrazioneComunale e la U.S. Latina Calcio S.r.l. èstato sottoscritto 17 novembre 2009,con decorrenza dalla stagione agoni-stica 2009/2010. Ad oggi, a conven-zione abbondantemente scaduta, nonmi risultano altri rapporti contrattualistipulati dal Comune di Latina e la

stessa Società calcistica”. E dunque? Perora arrivano solo risposte imbarazzate,ma tra qualche settimana, se le cose cal-cistiche dovessero andare bene, ci sa-rebbe da tenere un altro passo. Idemper gli inevitabili lavori di ampliamento,le migliorie, la ridefinizione della viabi-lità. A Latina fanno gli scongiuri.

Calcio, politica e impresa. Nuovi e vecchi protagonisti

giovedì 8 maggio 2014 pagina VII CRONACHE

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CALCIO IL LATINA VEDE LA A E LA QUESTIONE STADIO SI FA CALDA

Oltre il Francioni

Un Latina nella massima serie(ma anche la mancata promo-zione per un soffio costringe-

rebbe il club a dimensionare in mododiverso management e dirigenza)porterebbe ad un rimescolamentodelle carte ai vertici della societàpontina? Il superdirigente del LatinaCalcio Pasquale Maietta - deputato- è candidato alle prossime europeecon Fratelli D’Italia. Una corsa che,insieme a quella di Tiero, contribui-sce ulteriormente ad indebolire la

campagna elettorale di Armando Cu-sani su Latina. Una candidatura didisturbo, certo, ma l’ex presidentedella provincia non sembra più sicu-rissimo di farcela e le divisioni inForza Italia potrebbero dare a Ma-ietta qualche chanche. Per inciso siè detto anche di un l suo possibileingresso nel mondo dell’editoriacome finanziatore di un quotidiano,il ‘nuovo’ Latina Oggi di Roberto Pa-paverone.. Ma il parlamentare hasmentito categoricamente questi ru-

mors. Sarà il nuovo super-presi-dente, passerà la mano ad altri?Sullo sfondo - dice qualcuno - c’è unpersonaggio politico di peso (in tuttii sensi) che tra l’altro ha scelto lacontaminazione con lo sport comeseconda o terza pelle, Domenico Ca-pitani. Commercialista, imprendi-tore, politico, presidente di club (ilsuo, il Cisterna), l’ex assessore pro-vinciale è un cusaniano pentito, hamollato Forza Italia (clamorosi i fattipre-elettorali di Cisterna), ha sciolto

la sua lista civica cistercense e oggivive l’avventura calcistica lontanodal Pontino, a Porto Torres. Dellasquadra locale è diventato rocambo-lescamente il padrone e il trascina-tore, oggi è a un passo dai play offche potrebbero portare la Torres allaserie superiore. Il richiamo del Latinapotrebbe essere irresistibile e lo sfa-rinarsi del sistema di potere Cusani-Fazzone potrebbe rilanciarlo anchesu altri piani.

(G.T.)

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Prendiamo a prestito l’affermazione del ministro Al-fano, di fronte alla città in tilt per l’assedio dei dipen-denti comunali al Campidoglio. Ma che città è questa?Il sindaco Marino impegna tutta la sua credibilità sullavetrina mondiale, sogna di sventrare via dei Fori Im-

periali per creare un’unica maxi area archeologica, si pavoneggiasotto il Colosseo e poi offre ai turisti stranieri esterrefatti una im-magine da Terzo Mondo, un’immagine di città rassegnata, spenta,in mano alla contestazione e alla follia. Ma di chi la colpa del caosall’Altare della Patria, dei vigili presenti in massa al sit in di protestasotto le finestre del sindaco invece di gestire la quotidianità deltraffico, del decoro urbano, dell’ordine pubblico? Neanche i mezzidi soccorso riuscivano a “bucare” il delirio collettivo. I commentidei turisti e dei commercianti, vittime di un calvario che nonhanno certo voluto e cercato? “Questa è una terra di nessuno, an-

diamocene”. Le immagini dell’assedio al Campidoglio hanno fattoil giro del mondo, ma solo pochi giorni prima erano state prece-dute da quelle di Genny a’carogna, re dell’Olimpico, con tutto quelche segue. Bella figura davvero, per Ignazio Marino. Che ha pro-vato fino in fondo a sottrarsi alle sue responsabilità (così come delresto il ministro Alfano, il prefetto, il questore. Roma va a fondo,ma non interessa a nessuno. Alla politica interessa altro, siamosotto elezioni, tutta la polvere deve finire sotto il tappeto e i taglilineari che hanno consentito alla Giunta di rimediare in extremisal bilancio non risolvono i problemi, anzi. L’Atac taglia i percorsie razionalizza, gli immobili del comune vengono messi in vendita,l’assessore Improta massacra gli utenti alzando in modo demen-ziale le tariffe della Ztl, aumentando il costo delle strisce blu. Ri-volta di popolo, pienamente giustificata. Non è così che si governa.Anche la tassa sui camion bar, sugli ambulanti non appare credi-

bile. Perchè non si è provveduto fin qui facendo applicare la nor-mativa vigente, perché si sono tollerati gli abusi? Chi ci garantisceche gli stessi personaggi d’ora in poi facciano sul serio? Scusatecise insistiamo, quei furgoni parcheggiati da anni sulle strisce blu aCola di Rienzo dovrebbero valere oro per il Comune con l’au-mento delle tariffe. Ma certo nessuno andrà a scomodarne i tito-lari. Ci sentiamo presi in giro, non ci sono solo gli stipendi deicomunali in gioco, c’è un approccio sbagliato, demenziale a Romae ai romani. Ma nessuno ha il coraggio di dirlo, e nessuno dal Cam-pidoglio ha il coraggio di chiedere alla città che cosa voglia sul serioe soprattutto cosa non voglia con tutte le sue forze. Esempio banalenella sua semplicità. Roma è città sempre più di anziani, chi baderàa loro? Il sindaco vuole tutti i bicicletta e a piedi, per lasciare spazioai bus turistici? E gli ottantenni malati e invalidi e soli? Li invitiamoad usare il bike sharing?

Fondato nel 1948 da Giuseppe Gesualdi Direttore Giovanni Tagliapietra numero 15 anno LXVII GIOVEDI 8 MAGGIO 2014

IL PERSONAGGIOLuigi Nieri, una risorsada archiviare

a pagina 2

Sua Santitàil businessdei fedeli

a pagina 4

DIETRO I FATTIAll’interno

l’insertodi Sanitàdel Lazio

LazioLaziola delanitàSS

NUMERO 15 ANNO LXVII GIOVEDI 8 MAGGIO 2014

IL CASOIl "giallo" del super-centro

di Latina nasconde

una guerra tra poteri fortia pagina 12

L'INTERVISTA

a pagina 14

Barillari (M5Stelle) :

noi denunciamo,

la Giunta si nasconde

Una politica sgrammaticata

che penalizza tuttiUna politica sgrammaticata

che penalizza tutti a pagina 11

“NARCOTIZZARE” LA SANITÀ

Sicuramente è questa la parola d’ordine della

Giunta Zingaretti a tutti i livelli istituzionali.

Giornali silenziosi, così come le varie emittenti

radiofoniche e televisive che operano nella re-

gione Lazio.

Basterebbe andare indietro con la memoria alle varie ul-

time giunte regionali di sinistra e di destra.

Da Storace a Marrazzo passando per Montino ed, infine,

alla Polverini tutti presidenti-governatori sono finiti in

qualche modo in prima pagina. Zingaretti no, lo lasciano

tranquillo, Dopo l’abuso del concorso per i direttori generali

(modificato in corsa d’opera), ci sono giacenti in Regione

due interrogazioni: una di Luca Gramazio, capogruppo di

Forza Italia e una di Davide Barillari ex capogruppo del

Movimento 5 Stelle in seguito alla denuncia presentata con-

tro un direttore che presiedeva il concorso in cui la propria

moglie venne promossa a dirigente del Servizio

Sanitario con incarico ed ufficio al nono piano di Via Rosa

Raimondi Garibaldi... E con l’ordine - non scritto - di nar-

cotizzare la Sanità del Lazio.

A Roma si chiudono strutture, si riducono i posti letto, si

mette in ginocchio la sanità accreditata e convenzionata,

mentre quella religiosa è arrivata, come abbiamo già

scritto, alla “canna del gas”.

Guai a parlarne, il silenzio è d’oro, dobbiamo essere noi a

ricordare i tanti casi ai quali è stata messa la sordina, la

Fondazione S.Lucia, l’IDI, il San Raffaele e il Fatebene-

fratelli dell’Isola Tiberina.

La Giunta Zingaretti ad ogni livello è oggi impegnata nella

campagna elettorale europea e, naturalmente, ognuno

“tira” per il proprio candidato per dimostrare sul piano dei

voti la propria forza elettorale, ignorando tutto ciò che av-

viene nelle ASL così come nelle aziende ospedaliere. Negli

istituti di ricerca si “naviga a vista”. Il livello delle nomine

fa rimpiangere quelle fatte dalle Giunte precedenti a quella

del fratello del commissario Montalbano. Per non parlare

poi dei livelli dei Direttori Sanitari ed Amministrativi, al-

cuni scelti proprio per la “non conoscenza dei meccanismi”

e solo per il legame diretto o indiretto con il "capo".

In questa operazione di “narcotizzazione” sono diretta-

mente compromessi anche tanti dirigenti operanti nella no-

stra Sanità che non partecipano al confronto sindacale.

Possiamo quindi affermare

che l’ordine non scritto di chiudere e non rispondere alla

stampa è diventato l’impegno quotidiano dei singoli staff

dei Direttori Generali delle aziende sanitarie regionali. Chi

come noi denuncia i disservizi, le incongruenze, la man-

canza di risposte, sa perfettamente che il fuoco “resta vivo”

sotto la cenere. Aspettando che un alito di vento lo faccia

divampare all’improvviso e travolga tutto e tutti.Il Corvo

Il CORRIERE DIROMA

MA CHE CITTÀ È QUESTA?Ci stanno prendendo in giro. Sul tavolo non c'è solo la questione degli stipendi dei comunali, ma un approccio globale

ai problemi della città. E quello di Marino è palesemente pasticciato, confuso. Sostanzialmente sbagliato. Al sindaco interessa solo offrire al mondo una città da vetrina. Di tutto quel che c’è dietro e viene frettolosamente spazzato sotto

il tappeto meglio non parlare. La Giunta non saprebbe cosa dire e soprattutto cosa fare, di fronte alle mille emergenze. Fingedi non sapere che Roma è città di anziani, lo sarà sempre di più. Se si voltasse pagina, cominciando a pensare a loro…

Il Corriere di Roma n.15 dell'8 - mag. 2014_Layout 1 08/05/2014 9.34 Pagina 1

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giovedì 8 maggio 2014 pagina 2PRIMO PIANOIlCORRIEREDIROMA

Poco tempo fa constatavamo su questogiornale che “cinque mesi dopo l’av-vio della consiliatura, chi decide inCampidoglio non è ancora chiaro”. Eci chiedevamo: sarà il “marziano a

Roma” Ignazio Marino oppure il suo vice, l’ex Ri-fondarolo - nato radicale, poi “verde” e infine ap-prodato nel Sel di Nicky Vendola – Luigi Nieri?Ora i mesi passati da quando Marino è sindacosono più di dieci, e chi “decide” in Campidoglionessuno è ancora in grado di dirlo. Sarà Marino omagari sempre più, per interposte persone, il pre-mier Matteo Renzi?. Una cosa, in compenso, ècerta. Nieri, per mesi definito “alter ego” o “emi-nenza grigia” del Sindaco, conta sempre meno, in-viso ai renziani, ora alla guida del Pd, comeall’opposizione. Non tanto perché non sappia fareil vice sindaco, quanto per il “peccato originale”che si porta dietro: quello di essere, in quanto excomunista rivoluzionario schierato (dal ‘68) allasinistra del Pci, il “residuo” di un passato che, nel-l’Italia “che cambia”, va “rottamato”. Nulla di per-sonale, per carità. Ma bisogna voltare pagina, ed èquello che Marino farà probabilmente approfit-tando del rimpasto previsto dopo le elezioni (eu-ropee) del 25 maggio per dare nuovo slancio allasua Giunta.Da politico realista e pragmatico, oltre che pro-fondo conoscitore della contraddittoria realtà so-ciale della Capitale – dove accanto ai più ricchiconvivono sacche di realtà da terzo mondo – Nieririmarrà sicuramente una “risorsa” (si dice così, no?)della sinistra. Ma sembra difficile, ormai, che possacontinuare a essere l’ ”alter ego” del Primo Citta-dino di Roma Capitale. Troppi, e soprattutto incre-sciosi, gli inciampi che ne stanno danneggiandol’azione politica. I suoi amici, ma anche molti suoiavversari, si erano schierati al suo fianco quando,poco dopo la nomina a vice sindaco, si era scopertoche il capo del suo staff, Andrea Bianchi, da diecianni al suo fianco, non aveva le carte in regola (lamancanza della laurea) per l’incarico che gli erastato affidato in Campidoglio. A dimostrazionedella sua buona fede (“non avevo visto il suo curri-culum”), Nieri lo aveva licenziato immediatamente.Freddine - e soltanto del suo partito, il Sel - le ma-nifestazioni di solidarietà ricevute dal vicesindacoin relazione ai due ”incidenti di percorso” più re-centi, il rinvio a giudizio con l’accusa di resistenzae lesioni a pubblico ufficiale nel corso di una ma-nifestazione dei centri sociali, associazioni e mo-vimenti di lotta per la casa svoltasi a Roma quattroanni fa, il 9 gennaio del 2010, e l’intercettazione –il 21 marzo scorso - di una sua telefonata, ricca diconsigli, con una leader dei movimenti che ave-vano occupato illegalmente alcuni edifici nella Ca-pitale. Sul primo, Nieri, che nel gennaio 2010 eraassessore al bilancio della Regione Lazio, ha sem-pre affermato di avere partecipato alla manifesta-zione (in seguito alla quale ci sono dieci imputati,tra i quali l’ex consigliere comunale Andrea Al-zetta, detto Tarzan) “per placare gli animi perchépurtroppo si creò tensione tra i manifestanti e leforze dell’ordine. Mi frapposi quindi per provare amediare ed evitare che la situazione degenerasse”.Sentiti al riguardo anche gli agenti della Digos, iltribunale ha fissato la prossima udienza per la finedi settembre. Quanto alla telefonata intercettata, Nieri promet-teva sostanzialmente a Giorgina Pilozzi, portavocedei movimenti che il giorno prima erano stateespulsi dalla polizia su ordine della magistratura dadue edifici occupati illegalmente (in via delle Acaciee alla ex scuola Hertz) e dal centro sociale Angelo

Mai, che avrebbe “forzato la mano” al Tribunale diRoma per far sospendere nuovi sgomberi utiliz-zando i poteri di emergenza previsti dalla legge. Pa-role che, nei circoli politici romani, hanno subitofatto nascere la domanda: ma da che parte sta l’Am-ministrazione Marino? dalla parte della legalità op-pure delle occupazioni abusive? Per Sveva Belviso,capogruppo del NCD, “si era già da tempo eviden-ziata la contiguità tra aree della sinistra capitolina ei movimenti di occupazione abusiva delle case chesquarcia il velo di un malaffare che vive sulla pelledei più disagiati, i senza casa. In tutto il mondo ci-vile, le case si assegnano in base alle graduatorie dilegge. A Roma c’è un porto franco, un racket poli-tico-culturale che ritiene di vivere del tutto al difuori delle regole, e che fa della disperazione dellagente un serbatoio di consenso elettorale”. “Le intercettazioni del vicesindaco Nieri sono ag-ghiaccianti. Esistesse l’istituto dell’impeachmentper un vicesindaco, ebbene per Nieri sarebbe im-peachment pieno. Ma ci acconteremmo anchedelle dimissioni, purché immediate”, aveva ag-giunto, in sintonia di quanti ritengono che “in unPaese normale, il vicesindaco si sarebbe dovuto di-mettere senza aspettare un minuto”. Cosa che ov-viamente Nieri non ha fatto. L’indagine che haportato allo sgombero degli edifici occupati edell’Angelo Maj e ad iscrivere al registro degli in-dagati 39 persone, di cui 15 per associazione a de-linquere, è una cronaca di continue vessazioni, diricatti, di crescenti richieste di soldi che gli occu-panti italiani e stranieri erano costretti a subire daalcuni esponenti del Comitato popolare di lottaper la casa e in particolare dalla leader Pina Vitale.La quale poteva da parte sua contare su più di unappoggio in ambienti politici di centrosinistra,come spiega la richiesta di sequestro preventivofirmata dal pm Luca Tescaroli. Nel novembre scorso, Pina Vitale aveva raccontatoad un amico di «essere stata a casa dell’assessorealla casa Daniele Ozzimo (Pd). Nell’occasione gliavrebbe detto: ”adesso mi hai proprio rotto ilcazzo, o in settimana questa cosa si fa o vi metto inginocchio come ho messo in ginocchio la destra.Ora comincio a sterminare la Hertz dieci famigliele prendo a calci fino a fargli male». Anche in que-sto caso, come per la manifestazione di quattroanni fa, Nieri ha affermato che si spiega con la sua“missione politica”. “Il mio numero di cellulare –dice - ce l'hanno tutti, perché sono un amministra-tore vicino alla gente e sono sempre a disposizionedi chi ha problemi e affronta difficoltà. È così cheinterpreto anche il mio ruolo di vicesindaco diRoma, mi faccio mediatore dei conflitti sociali,perché è mio preciso dovere. L'ha detto anchePapa Francesco: un sindaco deve farsi mediatoredei bisogni e dei problemi della sua gente, altri-

menti non fa il proprio dovere. Io ho sempre fattoe continuerò a fare il mio dovere, a farmi carico diquestioni anche molto scomode, come faccio sindall'inizio del mio mandato in una città piena dicontraddizioni e di difficoltà come Roma. E riven-dico con orgoglio questo mio ruolo”. La sinistra,però, è in imbarazzo. Il Pd, nel quale non si sonoancora dimenticate le proteste dei movimenti perla casa contro la sua delibera che chiudeva i resi-dence e assegnava un buono casa di 700 euro, ha

preso le distanze dal partito di Nieri in quanto“l’emergenza abitativa non si risolve con le occu-pazioni abusive”. Il silenzio dei maggiori esponentidel Pd è del resto eloquente: nessun commento,nessuna difesa d’ufficio, nessuna “solidarietà”. L’idea, sempre più netta, è che dopo le europee cipotrà essere un regolamento di conti tutto politicoe toccherà a Marino sciogliere il nodo. Come hafatto con l’ex assessore Morgante, ma con in più unrimpasto che potrebbe mutare completamente ilpeso specifico politico della maggioranza capito-lina. Dentro il Sel, il nervosismo è al massimo e piùdi uno dei seguaci di Nicky Vendola pensa a unamanovra “per farci fuori e lanciare anche su Romaun modello larghe intese”, verso il quale spingonoi renzani. Come dimenticare, del resto, che Nieri fuscelto come vicesindaco per pagare il debito del suocontributo alla vittoria di Marino, e che nel giugnoscorso come futuro vicesindaco si parlava soprat-tutto di Alfio Marchini o Mario Mondello. Perso-naggi i cui nomi sono stati evocati a più riprese inquesti mesi, davanti alle difficoltà del “marziano aRoma”, come quelli di possibili “salvatori della Pa-tria”; e che effettivamente, con Renzi a capo del go-verno nazionale, hanno tutte le carte in regola perdiventare uomini della provvidenza. Ma solo dopoil 25 maggio, quando ciascuno avrà in mano i risul-tati delle “europee”.

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TROPPI INCIDENTI DI PERCORSO PER IL VICE DI MARINOIL PERSONAGGIO

Nieri, risorsa da archiviaredi Carlo Rebecchi

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CHI SALEdall’alto Alfio Marchini,Daniele Fortinie Claudio Pica

CHI SCENDEdal basso Luigi Nieri, Raffaele Clemente e Rita Cutini

ORSINO

P della

Campidoglio;si va avantiper forza d'inerzia

il

Sono state due settimanedi fuoco, tra canonizza-zioni, bilancio e finale di

Coppa Italia. Particolarmenteindicate a "pesare" ammini-stratori e politici. Inutile parlaredi Ignazio Marino, sbandiera ilbilancio portato in porto nono-stante la defezione dell'asses-sore Daniela Morgante, ma

ne combina di tutti i colori. Non fa nemmeno piùnotizia. Sono stati i giorni del fallimento del ne-goziato con i vigili urbani, è stato ed è un disa-stro. A che serve strapagare il comandanteRaffaele Clemente? È mancato il sostegnodella Municipale nei momenti cruciali, e conti-nua a mancare.In periferia i vigili non si vedonoe comanda il popolo silenzioso degli invisibili, incentro comandano gli abusivi di tutti i tipi, undisastro.Sarà pur colpa di qualcuno. Con il bi-lancio Marino ha trovato i soldi ma in modo in-decente. I tagli ai servizi vengono pagati consacrifici dai cittadini. Guido Improta taglia con

l'accetta, ma alla fine è uno sconfitto. Non do-veva essere in quel posto. E si vede. Così MartaLeonori, incapace di gestire il fenomeno delcommercio ora finge che quella dei camion barsia la sua battaglia. Così Rita Cutini, così in-trisa di cultura della solidarietà da non renderciconto che non può essere a senso unico. Af-fonda nei rifiuti l'Ad di Ama Daniele Fortini. E'stata anche la settimana di Luigi Nieri, semprelui, il vice sindaco in quota Sel flirta sempre congli estremismi, ma non sono capaci di mandarloa casa. È ricomparso intanto Alfio Marchini,con la sua quattro giorni all'Eur. Si è fatto inter-vistare dalla Annunziata (si presume profuma-tamente pagata) ha voluto come corollario ilcomico romano Maurizio Battista, a incentivareuna vena popolare del suo movimento. Hannoalzato la voce Roscioli (Federalberghi) e Clau-dio Pica (esercenti) ma non li segue nessuno.Una noticina infine per Roberta Angelilli, eu-roparlamentare. Sta facendo multare l'Italia peri roghi tossici dei Rom. Ma non ci può pensareMarino?

giovedì 8 maggio 2014 pagina 3 PRIMO PIANO IlCORRIEREDIROMA

IL PUNTO

L’immobilismo costacaro. Il chirurgo IgnazioMarino, dopo un annodi tentennamenti hausato il machete sui

24mila dipendenti pubblici aggre-dendo - o ventilando di aggredire - i sa-lari dei suoi dipendenti per un importomedio di 200, 300 euro netti al mese. Edi questi tempi tagliare gli stipendi -che per la maggior parte dei dipendenticapitolini non superano i 1.500 euronetti al mese - è il metodo sicuro permettere in scacco una città. Neppure iltagliatore Giulio Tremonti profeta deitagli lineari su modello europeo avevaadoperato i tagli lineari con tanta leg-gerezza. E profondità. Il ministero dell'Economia per sgan-ciare un assegno di oltre 800 milioni - edevitare il fallimento dei conti di Roma Capitale- ha imposto proprio con il Salva Roma un ta-glio anche agli stipendi. O meglio: della partedel salario definita componente accessoria, unastratificazione di benefit e integrazioni molti-plicata dalla giunta Veltroni a quella Rutelli. Marino ha insistito così tanto con il SalvaRoma che alla fine Palazzo Chigi ci ha infilatodentro la clausola: Salva Roma, ma ammazzaRomani. Invece di intervenire chirurgica-mente, si è preferita la strada della mannaia,che a fine mese rischia di trasformarsi una de-curtazione della busta paga dei capitolini del20, 25%. L'assemblea muscolare dei dipendenti del 6

maggio in Piazza delCampidoglio è solol'antipasto di quelloche potrebbe succe-dere a Roma neiprossimi mesi. Nonqualche scioperocondensato in gior-nate da incubo. Lastrategia dei sinda-cati è di organizzareuna grandinata di as-semblee e mini scio-peri (di 2 o 3 ore), facendo saltarel'organizzazione della vita dei romani e man-

dando su tutte lefurie i cittadini.Marino avrebbefatto bene - invece dicercare di sedare larivolta con uno sten-toreo e ognivago co-municato a tardasera - a uscire sullapiazza con le manialzate e a cominciarea trattare. Invece si ènascosto dietro ad

un comunicato serale promettendo di trovareuna soluzione con il governo. Campacavallo. Il

problema è che i comuni in dissesto fi-nanziario strutturale non possono farealtro che tagliare dove gli indica il mi-nistero dell'Economia. Punto.Possono, al massimo, dirottare un ta-glio da un capitolo di bilancio all'altro,ma poco di più.Se Marino, e Alemanno prima di lui,non avessero fatto spallucce per mesi oanni, oggi non bisognerebbe tagliare glistipendi e i servizi. Invece tra pastettepolitiche e leggerezze si è arrivati alpunto di dovere pagare meno i lavora-tori. Certo si poteva migliorare la pro-duttività per tempo (più ore lavorate aparità di reddito), invece si vuole ta-gliare lo stipendio e aumentare le ore.Un po' troppo pure per i dipendentipubblici.

Di più. I tagli ventilati riguardano purequelli che lavorano sodo - come i docenti dellescuole comunali - che già promettono di terre-motare gli ingressi a scuola nei prossimi mesi,con un effetto a cascata sulle famiglie che si tro-veranno a far i salti mortali per portare i pargolia scuola con i nuovi orari degli scioperi e delleassemblee.Marino avrebbe fatto bene a pianificare megliol'intervento di risanamento. Ora la minaccia èchiara e lavoratori e sindacati non si farannoprendere alla sprovvista. I dipendenti capitolini possono mettere inscacco la città (Vigili, servizi di rimozione, giar-dini, scuole, municipi), i sindacati hanno giàammonito: "Siamo i veri custodi delle chiavidella città". E ora promettono scioperi e mani-festazioni con l'intento di mettere in "blocco lacittà". Un antipasto c'è stato proprio nel giornodell'assemblea sotto a Giulio Cesare. Roma nelcaos, vigili a braccia incrociate e traffico in deli-rio. A San Giovanni, ad esempio automobisti inpreda ad una furiosa crisi di nervi procedevanoaddirittura contromano, tanto nessuno control-lava e dirigeva. Antipasto, appunto. Ma la portata forte di que-sta agitazione deve ancora arrivare. Perché se èsacrosanto il diritto di sciopero e assemblea deilavoratori, c'è da chiedersi quanto costeranno inmancato reddito prodotto gli effetti di questa in-terminabile protesta permanente ai romani e aRoma. Quanti camion non scaricheranno,quante persone arriveranno tardi al lavoro omancheranno un appuntamento? Quanti turisti- merce preziosa anche per le entrate comunalivisto il rincaro record dell'imposta di soggiorno- fuggiranno a gambe levate per evitare di esserefagocitati dagli scioperi. Quanto vale tutto que-sto?La beatificazione dei due Papi ha portato aRoma circa 1 milione di turisti, con incassi mi-liardari per Roma. Marino ha stimato i costi (8milioni) per l'organizzazione dell'evento mon-diale. Ma sembra aver trascurato l'effetto volanoper la nostra città. O quanto meno non ne ha ac-cennato.Ora rischia di ripetere l'errore sottostimandol'effetto di uno stato di agitazione permanentedei 24mila dipendenti comunali. Tralasciando anche il non da poco particolareche l'effetto nell'urna alle elezioni europee difine maggio potrebbe essere se non devastanteper il Partito democratico - che mal tollera que-sto sindaco ingestibile - molto rilevante a livellolocale. Sempre che tutto ciò non sia voluto. Forse era meglio ritoccare l'Irpef comunale peri più abbienti, racimolare dagli avanzi di bilanciogli 80 milioni necessari e poi attrezzarsi per farlavorare di più e meglio i dipendenti, così da giu-stificare l'accessorio di stipendio. Portare la trat-tativa ad un braccio di ferro non serve.Sicuramente non serve ai romani.

L'IMMOBILISMO COSTA CARO

Tranquilli, il machetedel sindaco è spuntato

di Leonardo Giocoli

Prima Alemanno, ora Marino, hanno temporeggiato per oltre 6 anni senza interveniresull'adeguamento normativo nella concessione del salario accessorio ai 24mila

dipendenti comunali. Ora il ministero dell'Economia impone un taglio alle buste paga(in media 200 euro a testa) e un allungamento degli orari e delle prestazioni. Peccatoche Roma e i romani siano gli ostaggi di questa trattativa. Bastano 24 ore di minacce e il sindaco cambia e chiede a via XX settembre di dargli più tempo e di trovare unasoluzione per non decurtare i salari. Le elezioni europee incombono e il Pd ha paura

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giovedì 8 maggio 2014 pagina 4PRIMO PIANOIlCORRIEREDIROMA

ENORME SFORZO ORGANIZZATIVO E FINANZIARIO DELL'AMMINISTRAZIONE, IL VATICANO RINGRAZIADIETRO I FATTI

SUA SANTITÀIL BUSINESS DEI FEDELI

Quanto è costatala Messa di ca-nonizzazione didue Papi a San

Pietro? IlComune diRoma ha

stanziato circa 8 milioni di euro.Il conto sarà liquidato dall’am-ministrazione capitolina ai for-nitori non prima del 30 giugnoprossimo ma il conto finale saràsuperiore, potrebbe attestarsisugli 11 milioni di euro. I pelle-grini, dati in arrivo nella capitaleper oltre un milione, sonogiunti in misura inferiore allastime, 800mila. In realtà la co-stosa “macchina” organizzativa

era stata messa a punto qualchemese prima dal Campidoglio.Una cura unica al mondo nell’at-tenzione riservata ai fedeli, daitrasporti pubblici attivi 24 oresu 24, all’assistenza alle persone,ai servizi igienici, ai duemila vi-gili in campo (sulle strade) inpiù rispetto all’ordinario, allaProtezione Civile che ha assol-dato 2630 volontari, all’acquagratis a volontà per tutti (4 mi-lioni di bottigliette con etichettaEgeria), al controllo sociale(spariti gli ambulanti abusivisotto le Mura Vaticane per 24ore). Otto milioni di euro che lagiunta, assente il sindaco Ma-rino, ha stanziato lo scorso 4

aprile, presenti il vice sindaco e6 assessori su 11. Il Vaticano haringraziato. Non tutto, però, è fi-lato liscio come da copione, alcontrario di quanto riferiva in-vece la comunicazione istituzio-nale. Bisognava essere sul postoper capire quante spine hannodovuto sopportare i romani pervia delle celebrazioni. Il pianodella mobilità, che prevedeva lachiusura ai veicoli, di certe partidella città e l’entrata di qualchemigliaio di pullman negli stallidislocati in vari punti cardinalidi Roma, non ha tenuto contodel Grande Raccordo Anulare.Una volta conclusosi l’evento re-ligioso, domenica 27 aprile,

dopo le 17 l’anello era imprati-cabile in entrambe le direzioni.Bloccata per ore l’entrata dellosvincolo Tuscolana da centinaiapullman che tornavano a ripren-dere i pellegrini alla metropoli-tana Anagnina.

L’AFFARE DELLE FILE PER ENTRARE

IN BASILICAAlcune famiglie provenienti dalNord Italia hanno raccontato ilbusiness creato ad hoc da alcunidipendenti del Vaticano, ricono-scibili da un tesserino attaccatoal bavero della giacca. Nel weekend della canonizzazione mi-gliaia di persone si sono messe

in fila per visitare san Pietro, so-prattutto le tombe dei Papi Ron-calli e Wojtylia. I turisti in filavenivano interpellati dai sedi-centi impiegati del Vaticano cheoffrivano biglietti “particolari”che avrebbero consentito di sal-tare la fila ed entrare immedia-tamente nella Basilica. Il costo?25 euro ogni adulto e 12 europer i bambini fino a 10 anni.Due genitori e due figli piccolicon 74 euro avrebbero potutoevitare un’attesa media di 2 oree mezzo. I dirigenti dello StatoVaticano erano a conoscenza delservizio? Era segnalato nellebrochure stampate dal Comunedi Roma?

Stanziati 8 milioni di euro (alla fine il costo finale sarà di 11) per l’evento della canonizzazione dei Papi a san PietroStranezze di una giunta che regala 4 milioni di bottigliette di acqua minerale e paga i suoi “volontari” 400mila euro

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giovedì 8 maggio 2014 pagina 5 PRIMO PIANO IlCORRIEREDIROMA

Siamo approdati casual-mente nell’Aula GiulioCesare, in un pomeriggioqualunque. C’era seduta.O meglio, avrebbe do-

vuto esserci. Sugli scanni qualcheconsigliere sparso, figure storichecome il pluridecorato Athos DeLuca, altri sbiaditi e anonimi. Solonell’angolo estremo a sinistra, suibanchi più alti, i quattro consiglierigrillini (Loro, pare, ci sono sem-pre) Messi così sembravano deglistudenti in gita scolastica. Presentianche diverse persone nella partedella sala riservata al pubblico.Forse una ventina. Non identificati,sembravano in attesa di uno spet-tacolo. Per curiosità siamo rimastia vedere cosa succedeva. Tuttosommato ne è valsa la pena, glielettori, i cittadini non sanno comefunzionano le cose sul palcosce-nico del Campidoglio, non sannocosa accade: praticamente niente.La seduta è iniziata con tutta co-modità alle 17.20 (convocazioneore 16:00), con voce stanca erastato tentato per due volte l’ap-pello, come a scuola, con qualchestentoreo “presente”. Alla terzachiama hanno risposto in 24. Ladiscussione verteva sulla delibera91/2013, uno dei pochi provvedi-menti in calendario a non esseretargati Movimento 5 Stelle. Vota-zione alle 18.15, ma niente numerolegale . Trentacinque minuti doposono spuntati magicamente Pane-caldo (pd) e un altro paio di con-siglieri, quanto basta perraggiungere quota 27 e (provare) avotare la delibera. Alle 18.50 lamaggioranza faceva mancare an-

cora il numero legale. Con 21 vo-tanti evidentemente non si governaRoma, e alle 19 il vice-presidenteFranco Marino annunciava triste-mente la chiusura dei lavori. Pic-cola chiosa, in calendario dopo lan.91/2013 c’era una proposta didelibera targata Cinque Stelle (n.6/2014) sul delicato tema dei get-toni di presenza e rimborsi ai con-siglieri). Forse un tema imbaraz-zante e doloroso per la maggio-ranza (a pensare male non si sba-glia mai, in questi casi) così meglioandare tutti a casa. Ricapitolando.Una seduta del consiglio della du-rata di un’ora e 40 minuti, a cuivanno sottratti i trentacinque mi-nuti di sospensione. Una sola deli-bera discussa e un mare di mozioninel dimenticatoio.Incredibile. Tuttosi è svolto nel disinteresse gene-rale, come se si trattasse di un filmgià visto. Gli unici stupiti eravamonoi. Interrrogato, uno dei vigilipresenti in aula rispondeva conuna alzata di spalla. Inutile direche questo modo di gestire la cosapubblica è inammissibile, inaccet-tabile. Nel privato una persona chenon si presenta reiteratamente a la-voro viene licenziata, i consigliericomunali riescono a comparire - inpochi - e a farsi anche pagare pernon svolgere le proprie funzioni.Lo confessiamo. Ci eravamo illusidi incrociare e vedere da vicinoquei personaggi che tanto spaziotrovano nelle cronache dei gior-nali. Come Marino, come Nieri. Omagari Marchini. Come non detto.Una situazione surreale. Tutti fermie zitti, aspettando Godot.

Cornelius

Quasi due ore passatea far nulla, cronaca

di una seduta buttata

AULA GIULIO CESARE

Tutto regolare, ne siamo certi. Ma indice evidente di maleducazione amministrativa urbana. Nella foto inviataci daun lettore, per quel che si riesce a vedere c'è un bar di antica presenza, Valentini. quasi cinquant'anni di attività Hauna storia, un ruolo, una consolidata clientela. Siamo a piazza Tuscolo, zona di sostanza. Improvvisamente, a 23passi di distanza, sullo stesso marciapiede, al posto di una banca è sorto un altro bar. Con i tavolini fuori e tutta lasua dignità e la sua voglia di affermarsi. Qualcuno, crediamo un assessore e il sindaco secondo le regole, ha firmatol'autorizzazione. Senza pensare, senza riflettere, senza guardare. L'estetica è una cosa, la pratica commerciale èun'altra. Il bar antico perderà qualcosa, è ovvio, quello nuovo dovrà lottare con i denti per conquistarsi uno spazio.Sarà difficile per tutti: Ma dietro una delibera non ci dovrebbero essere studi, analisi e un po' di buon senso?

Due bar in 23 passi. Chi ha firmato l'autorizzazione?

Per Giuseppe Ferrara e lasua famiglia, regista di do-cumentari e corti per il ci-

nema, il sindaco Marino si è fattoin quattro per trovare loro unacasa. Non un appartamento qual-siasi o un bilocale in periferia, mauno di lusso in via Domenico Che-lini, 3, nel cuore del quartiere Pa-rioli a Roma. Il caso. Insessant’anni di onorata carriera, co-ronata con la docenza universitariaal polo didattico di Terni, lo scorsoluglio, il professore Giuseppe Ferrarafa sapere al mondo (elitario) dei ci-neasti che non potrà più pagare l’af-fitto della sua abitazione. Inquindici, tra attori e registi, firmanoun appello al presidente Letta (chenon risponderà) e al sindaco Ma-rino. Nel giro di pochi mesi, alla

prima seduta dell’anno 2014, il 10gennaio scorso, la giunta capitolinaPd delibera «l’uso a titolo di como-dato», ossia gratis, dell’alloggio diproprietà del comune al regista. Conun unico onore: quello di pagarsi lespese condominiali. Dal Campido-glio, a seguito dell’operazione salva-regista, nulla trapela sulla buonaazione del sindaco Marino. Silenziosulla casa in omaggio.

Casa gratis al registaGiuseppe Ferrara

ACQUA MINERALE E VOLONTARI, I COSTI

“STRANI” PAGATI DAL COMUNE

Ecco l’elenco di alcuni costi cheRoma capitale ha sostenuto perpotenziare i servizi di acco-glienza, alcuni utili come la sicu-rezza, altri decisamente fuoridall’ordinaria amministrazione.Per esempio il costo dei “volon-

tari” della Protezione Civile (inquesto caso sono d’obbligo levirgolette) è di 400 mila euro, acui si devono aggiungere 20 milaeuro di fratini (le giacche di ri-conoscimento). Quattro milionidi bottigliette di acqua Egeriasono costate 430 mila euro.Erano strettamente necessarie? Una stranezza della giunta Ma-rino, tutti sanno infatti che

Roma è una città particolar-mente ricca di fontanelle d’ac-qua, molte delle quali si trovanozampillanti a ridosso di san Pie-tro, a Borgo Pio. In più, il perso-nale comunale in parte addettoall’acquisto di 4 milioni di botti-gliette di acqua minerale e inparte alla distribuzione è co-stato 160 mila euro. Per un to-tale di un milione di euro.

L’ELZEVIRO

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giovedì 8 maggio 2014 pagina 6CRONACHEIlCORRIEREDIROMA

Qualche giorno fa l’assessore alSostegno Sociale e Sussidiarietàdi Roma Capitale, Rita Cutini,raccontava con enfatica soddisfa-zione i risultati positivi dell’inse-

rimento nella Asl RmAdella figura del “facilitatore

per l’accesso ai servizi sanitari delle personesvantaggiate”. A fruirne nell’80 per cento dei casi,spiegava, erano stati soggetti Rom che avevanopotuto accedere alle cure e seguire le terapie.L’assessore ragionava a senso unico, il suo obiet-tivo è l’inclusione sociale dei soggetti marginali,degli invisibili. Lodevole impegno, la solidarietàprima di tutto. Ma è tutto qui? E gli altri? Leprendiamo in prestito un concetto e una figura.Il ruolo di un facilitatore sociale potrebbe esserefondamentale nel raddrizzare la squilibratissimasituazione in cui vivono decine di migliaia di cit-tadini romani, soli, abbandonati a se stessi, inca-paci di quelle semplici ma determinantiautonomie di vita che al mondo dei “sani” dei“garantiti” sono riconosciute. L’assessore non ci

ha pensato, forse ritiene che i diseredati sianosolo quelli che restano”ai margini”. Ma esistonogli anziani, le famiglie paralizzate dalla presenzadi disabili o malati in casa, i soggetti soli ( se-condo i dati di S.Egidio vive in solitudine il 70%degli anziani del centro storico) e non autosuffi-cienti. Decine di migliaia di cittadini. Non sonodi competenza della Cutini? Sono altrettanto aimargini, hanno altrettanto bisogno di un facili-tatore. E non si tratta di solidarietà, ma di servizi

resi agli elementi più fragili della collettività. Ba-stano le cooperative che governano i centri peranziani, basta quella manciata di Rsa pubbliche?Certo che no. Serve altro. Servono decine di cen-tri e di Rsa in più, serve chi faciliti agli anzianil’accesso alle tecnologie, alla code alla Asl e allePoste, che faciliti le operazioni elettorali e cherenda più semplice la vita di tante famiglie bloc-cate dalla presenza ad esempio di un malato diAlzheimer. Un esempio banale? Ogni giorno la

tv di Stato ha ripetuto che per chi non fosse ingrado di recarsi ai seggi sarebbe stato possibilevotare a casa. Ma c’era una procedura da seguire,entro il 5 maggio. Una procedura complicata, dif-ficile per un anziano solo, e non avvezzo alle mo-derne tecnologie. Qualcuno è venuto insoccorso? E tutti quelli che non si sono mossi (onon sono stati aiutati) in tempo? Non voteranno?Nessuno gli faciliterà l’esercizio del diritto divoto? Di esempi ce ne sarebbero molti, natural-mente. Chissà se l’assessore ci ha pensato. Puòessere una questione di soldi? A nostro avviso èsoprattutto una questione di mentalità. Un eser-cito di facilitatori renderebbe la vita più semplicea molti, alla fine porterebbe ad un risparmio perla collettività. Perché non entrare in questo or-dine di idee? Si tratta di una strategia non menosolidale ma più “inclusiva” per usare un terminedi cui molti si riempiono la bocca. E’ un tassellodi quella rete di assistenza integrata a magliestrette di cui parlavano nel numero precedentede “Il Corriere di Roma”. Ci torneremo sopraancora.

(2- continua)

Abbiamo tutti bisogno di un facilitatoreL’EMERGENZA SOCIALE A ROMA E LE MANCATE RISPOSTE DEL CAMPIDOGLIOL’INCHIESTA

Dagli anziani ai non autosufficienti, dalle famiglie con disabili o disagiati psichici agli ammalati soli. C’è bisogno di una rete di assis-tenza che solo il Comune può mettere in piedi. Cercavamo una figura, un ruolo, un playmaker. L’assessore Cutini ci aveva già pensato:

nella Asl RmA c’è e si occupa prevalentemente dell’accesso dei rom ai servizi sanitari. Troppo poco. Proviamo ad ampliare il raggiod’azione, decine di migliaia di persone hanno bisogno di qualcuno che faciliti la loro vita, possiamo inventarci qualcosa di nuovo?

di Giulio Terzi

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giovedì 8 maggio 2014 pagina 7 CRONACHE IlCORRIEREDIROMA

U n facilitatore sarebbe utile anche in certesituazioni di frontiera, nelle periferie,negli angoli più remoti della cintura ur-bana, dove le regole sono un optional echi lavora in mezzo al disordine e senza

“protezione”, come capita all’insegnante del quale ripor-tiamo di seguito la testimonianza, ha certamente bisognodi aiuto. Si tratta di situazioni border line, insegnare inuna scuola nella quale confluiscono ragazzi di lingue edetnie diverse, con problemi personali e familiari di ognigenere è come entrare quotidianamente in un Vietnam.Eppure tutti in quel contesto hanno bisogno di sostegno,

dall’insegnante agli allievi. Nel leggere queste righe ven-gono alla mente film e romanzi ambientati nel Bronx,dove il diritto, la legge, se ne stanno chiusi nel fortino as-sediato della centrale di polizia. Conosce l’assessore que-sta realtà, è in grado di renderla meno complicata? Unfacilitatore potrebbe essere utile? Non ne trarrebbe be-neficio l'intera collettività? E non veniteci a dire che inquesti casi i problemi sono dei presidi, che ci sono gli as-sistenti sociali, gli psicologi. Servirebbe altro. Comunqueno, non ci sono. E dell'istituto in questione, dell'inse-gnante, non indichiamo nomi né territorio. Non è pru-dente

Stamattina ho chiamatomio marito dal lavoro. “Te-soro, ti volevo sentire”, disolito non lo faccio mai, mami è mancato il respiro

quando l’alunno N. si è alzato, ha at-traversato la classe con noncuranza,ha afferrato il collo dell’alunno P. e haripetutamente spinto la sua testa con-tro il banco. Mi sono resa conto ditutto quando ho visto l’alunno P. colnaso che dava sangue a fiotti. Litiga-vano per una ragazza, sembra. Siprova ad avvertire i genitori, ma nonè un problema. I genitori dei ragazzisono molto amici tra di loro, quindi ècome se non fosse successo niente. Manon è stata certo l’unica rissa della set-timana, un paio di giorni fa due ra-gazzi con disturbi specifici diapprendimento stavano venendo allemani. Ho salvato il registro a stento. E’stato più divertente quando con il pro-fessore di lingua l’alunno C. è uscito

dall’armadietto verso le ore 10.00,fiero di essere nascosto lì dalla primaora. Sul registro risultava assente, e trai compiti del docente ancora non ècompresa la supervisione sugli armadiin classe. Il padre si è messo a ridere.Mi chiedo se i miei ragazzi abbianosolo bisogno di una scuola o di un veroluogo di rieducazione o se ne abbianobisogno i genitori. Mi rendo conto chequeste possono sembrare ragazzate,ma non sembrano certo tali ha chi hala responsabilità penale di 25 – 30alunni in quel momento. E poi ho imiei casi. I casi che “mi porto a casa”,che ci penso su perché per i miei ra-gazzi mi preoccupo sempre. A. è un ra-gazzo egiziano, che chiaramente vienea scuola solo per il permesso di sog-giorno, vive col padre, la madre e la so-rella sono nel paesino dove lui è nato,molto lontane “A prof., se ‘mi sorellaviene in Italia chi la tiene? Poi mica sipuò sposare più”, ma lui invece, la ra-

gazzetta italiana che aveva messo in-cinta la voleva proprio sposare, eracontento, ma i genitori di lei l’hannofatta abortire e A. ancora fa fatica acapire il perché. Va in giro per i corri-doi con M. problemi vari e sostegno, epsicofarmaci, che ogni tanto sale sulbanco e urla a squarciagola; niente incontrario purchè il banco non sia vi-cino alla finestra e rischi di cadere disotto: alla fine anche lì sarebbe colpadell’insegnante. E G. anche lei, povera,vive con la nonna e voleva fare un’altrascuola, ma la nonna è vecchia e non lapoteva iscrivere perché la scuola stavain centro (“Vorrei vedere lei prof, conquella rin…… de mi nonna!”), cosìsopravvive e cerca di farsi bocciare inun indirizzo che non è decisamente ilsuo. Che futuro hanno questi ragazzi,realmente, fuori dalla scuola? Qual èla prospettiva di integrazione in unmercato del lavoro che fa selezioni tre-mende?

L’INTERVENTO

La novità delle ultime settimaneè che la tanto evocata "fasedue" di Marino di fatto si ri-duce a un progetto di bilancioprovvisorio. Rimane infatti la

necessità, alla luce del provvedimento"Salva Roma" approvato alle Camere invia definitiva, di una successiva mano-vra per la correzione strutturale del di-savanzo di amministrazione. In ognicaso, contrariamente alle affermazionidi buona volontà reiterate in varie circo-stanze e con grande sicurezza, le sceltecompiute vanno nella direzioni di un ge-neralizzato inasprimento di tariffe etagli assai discutibili alla spesa. Sullatassazione non è ancora chiaro l'effet-tivo impatto sui contribuenti romani.Le dimissioni di Daniela Morgante sonostate accolte con un moto di sollievodella maggioranza, ma i motivi chehanno portato la titolare del bilancio agettare la spugna non sono state chia-riti a sufficienza. D'altronde, sulla basedi una normativa fin troppo avara, ilConsiglio comunale ha fatto scenamuta. Andrebbe rivisto, invece, il rap-porto tra Sindaco e Consiglio ristabi-lendo regole e principi fondamentali:fino a che punto l'investitura popolaredel primo cittadino può far premio sullafunzione di "indirizzo e controllo politico-amministrativo" - così recita il Testounico degli enti locali (Tuel) - attribuitaall'Assemblea consiliare? In realtà l'ele-zione diretta del sindaco, se pure con-ferisce stabilità alla vita amministrativa,nondimeno mortifica per molti aspettila ricchezza e la vitalità della democra-zia locale. In questo modo, a ben riflet-tere, si affievolisce la forza delleistituzioni e si accresce il peso dellelobby di potere. Del resto, a un anno ormai dall'insedia-mento, Marino continua ad esprimersicome se fosse alle prime battute della

sua avven-tura capito-lina. Eppuredovrebbe es-sere giàtempo di ti-rare qualchesomma e luistesso, inquesto qua-dro, avrebbeinteresse a farsi promotore di un con-fronto pubblico più severo e più vero,non rinunciando a mettere in luce conspirito di umiltà e saggezza tutti gliaspetti positivi e negativi del suo ope-rato. Ecco, a mancare è proprio questospirito: non c'è comprensione di ciò chepuò significare una sana dialettica at-torno alle decisioni che hanno grandeimpatto sul futuro della città.È difficile pensare che nel corso dellacampagna elettorale, vale a dire per iprossimi venti giorni, possa registrarsiuna qualche novità degna di atten-zione. Ci saranno annunci e promesse,non effettive determinazioni. Subitodopo, come sempre, il dibattito sarà as-sorbito dalle inevitabili controversie sulvalore da assegnare al responso delleurne. Dunque, i tempi sono destinati adallungarsi senza che la presa d'atto diuno stato di difficoltà possa generarel'assunzione di una diversa consapevo-lezza politica e infine una sincera aper-tura di dialogo con le forze piùresponsabili e mature. La solitudine diMarino, anzi il suo voluto autoisola-mento, equivale in poche parole a unmacigno posto sulle spalle della interacomunità dei romani.Non è segno di buon senso volerlo igno-rare.

di Lucio D'Ubaldo*

* ex Senatore, Consigliere Municipio I

Roma Centro (Lista Marchini)

L’autoisolamento di Marino

pesa sulla città

Io, insegnante, sola in una "scuola di frontiera"

LA STORIA

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LazioLaziola

del

anitàSSNUMERO 15 ANNO LXVII GIOVEDI 8 MAGGIO 2014

IL CASOIl "giallo" del super-centro di Latina nasconde una guerra tra poteri forti

a pagina 12

L'INTERVISTA

a pagina 14

Barillari (M5Stelle) : noi denunciamo, la Giunta si nasconde

Una politica sgrammaticata che penalizza tutti

Una politica sgrammaticata che penalizza tutti

a pagina 11

“NARCOTIZZARE” LA SANITÀSicuramente è questa la parola d’ordine della

Giunta Zingaretti a tutti i livelli istituzionali.Giornali silenziosi, così come le varie emittentiradiofoniche e televisive che operano nella re-gione Lazio.

Basterebbe andare indietro con la memoria alle varie ul-time giunte regionali di sinistra e di destra.Da Storace a Marrazzo passando per Montino ed, infine,alla Polverini tutti presidenti-governatori sono finiti inqualche modo in prima pagina. Zingaretti no, lo lascianotranquillo, Dopo l’abuso del concorso per i direttori generali(modificato in corsa d’opera), ci sono giacenti in Regionedue interrogazioni: una di Luca Gramazio, capogruppo diForza Italia e una di Davide Barillari ex capogruppo delMovimento 5 Stelle in seguito alla denuncia presentata con-tro un direttore che presiedeva il concorso in cui la propriamoglie venne promossa a dirigente del Servizio

Sanitario con incarico ed ufficio al nono piano di Via RosaRaimondi Garibaldi... E con l’ordine - non scritto - di nar-cotizzare la Sanità del Lazio.A Roma si chiudono strutture, si riducono i posti letto, simette in ginocchio la sanità accreditata e convenzionata,mentre quella religiosa è arrivata, come abbiamo giàscritto, alla “canna del gas”.Guai a parlarne, il silenzio è d’oro, dobbiamo essere noi aricordare i tanti casi ai quali è stata messa la sordina, laFondazione S.Lucia, l’IDI, il San Raffaele e il Fatebene-fratelli dell’Isola Tiberina.La Giunta Zingaretti ad ogni livello è oggi impegnata nellacampagna elettorale europea e, naturalmente, ognuno“tira” per il proprio candidato per dimostrare sul piano deivoti la propria forza elettorale, ignorando tutto ciò che av-viene nelle ASL così come nelle aziende ospedaliere. Negliistituti di ricerca si “naviga a vista”. Il livello delle nomine

fa rimpiangere quelle fatte dalle Giunte precedenti a quelladel fratello del commissario Montalbano. Per non parlarepoi dei livelli dei Direttori Sanitari ed Amministrativi, al-cuni scelti proprio per la “non conoscenza dei meccanismi”e solo per il legame diretto o indiretto con il "capo".In questa operazione di “narcotizzazione” sono diretta-mente compromessi anche tanti dirigenti operanti nella no-stra Sanità che non partecipano al confronto sindacale.Possiamo quindi affermareche l’ordine non scritto di chiudere e non rispondere allastampa è diventato l’impegno quotidiano dei singoli staffdei Direttori Generali delle aziende sanitarie regionali. Chicome noi denuncia i disservizi, le incongruenze, la man-canza di risposte, sa perfettamente che il fuoco “resta vivo”sotto la cenere. Aspettando che un alito di vento lo facciadivampare all’improvviso e travolga tutto e tutti.

Il Corvo

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giovedì 8 maggio 2014 pagina 10Laziola delSSanità Lazio LA MAPPA DEL POTERE

Asl Roma A CENTRO STORICODirettore Generale Camillo RiccioniDirettore sanitario Barbara GiudiceandreaDirettore Amministrativo Alessandro Moretti

Asl Roma B CENTRO STORICODirettore Generale VITALIANO DE SALAZAR

Direttore sanitario Concetto Saffioti ffDirettore Amministrativo S. Cenciarelli

Asl Roma C EUR E DINTORNIDirettore Generale CARLO SAITTO

Direttore sanitario Marina CapassoDirettore Amministrativo Silvia Cavalli

Asl Roma D DA TRASTEVERE A OSTIADirettore Generale Vincenzo PanellaDirettore sanitario Vittorio Chinni ff (in scadenza)

Direttore Amministrativo Alessandro Cipolla

Asl Roma E DAL VATICANO A BRACCIANODirettore Generale Angelo TaneseDirettore sanitario Mauro Goletti Direttore Amministrativo Maria Velardi

Asl Roma F CIVITAVECCHIADirettore Generale Giuseppe QuintavalleDirettore sanitario Francesca Milito Direttore Amministrativo Lauro Sciannamea

Asl Roma G TIVOLI, GUIDONIA, SUBIACODirettore Generale GIUSEPPE CAROLI

Direttore sanitario Federico GuerrieroDirettore Amministrativo Daniele Aguzzi

Asl Roma H CASTELLI, ANZIO, NETTUNODirettore Generale FABRIZIO D’ALBA

Direttore sanitario Narciso MostardaDirettore Amministrativo Francesca Merli

Asl ViterboDirettore Generale LUIGI MACCHITELLA (COMM. STRAORD.)

Direttore sanitario Patrizia ChierchiniDirettore Amministrativo Daniela Donetti (in scadenza)

Asl FrosinoneDirettore Generale ISABELLA MASTROBUONO

Direttore sanitario Roberto TestaDirettore Amministrativo Mario Piccoli Mazzini

Asl LatinaDirettore Generale MICHELE CAPOROSSI

Direttore sanitario Alfredo CordoniDirettore Amministrativo Vania Rado

CommissarioFacente funzioneA rischio?VacanteIn uscita a

LEGENDA

S.Camillo, che scandalo Ne parliamo dopo le elezioni

Con Zingaretti non si può mai stare tranquilli, la mappa abbiso-gna di un paio di correzioni in corsa prima tra tutte quella sul-l'organigramma del S.Camillo Forlanini. Rimettiamo Aldo

Morrone, prorogato per un mese visto che il suo successore, AntonioD'Urso, è rimasto per ora a Lucca mettendo tutti in imbarazzo. Ha la-sciato per fine contratto la poltrona di direttore amministrativo del-l'Ares 118 Giosuè Calabrese, discussa nomina di natura politica chenulla aveva a che fare con la sanità. Francesco Malatesta sarà in sin-tonia con la imprevedibile Maria Paola Corradi? Restano per aria leterne di S.Andrea e Spallanzani. Ma Zingaretti ha altro per la testa.

San Giovanni AddolorataDirettore Generale ILDE COIRO

Direttore sanitario Stefano Pompili Direttore Amministrativo Massimiliano Gerli

Sant’AndreaDirettore Generale Egisto Bianconi Direttore sanitario Francesco Stella ffDirettore Amministrativo Egisto Bianconi

San Filippo NeriCommissario Filippo Sommella Direttore sanitario Patrizia Magrini ffDirettore Amministrativo Manuel Festuccia ff

San Camillo ForlaniniDirettore Generale Aldo MorroneDirettore sanitario Caterina Elisabetta Amoddeo ffDirettore Amministrativo Rossana Direnzo

Policlinico Universitario Umberto IDirettore Generale Domenico AlessioDirettore sanitario Amalia AlloccaDirettore Amministrativo Marta Branca

IfoDirettore Generale Fulvio Moirano (COMM. STRAORD.)

Direttore sanitario Marina CerimeleDirettore Amministrativo Giorgio Marianetti

AZIENDE OSPEDALIERE

Asl RietiDirettore Generale Laura FigorilliDirettore sanitario Marilina ColomboDirettore Amministrativo Maurizio Greco

SpallanzaniDirettore Generale Fulvio Moirano (COMM. STRAORD.)

Direttore sanitario Andrea Antinori ffDirettore Amministrativo Lorella Mengarelli

Ares 118Direttore Generale MARIA PAOLA CORRADI

Direttore sanitario Domenico Antonio IentileDirettore Amministrativo Francesco Malatesta

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giovedì 8 maggio 2014 pagina 11 Laziola delSSanità LazioPRIMO PIANO

Una politica sgrammaticata che penalizza tuttiL’EDITORIALE

ORSINO

S dellail

CHI SALEdall’alto Ilde Coiro Isabella Mastrobuonoe Laura Figorilli

CHI SCENDEdal basso Antonio D'Urso,Maria Paola Corradie Michele Caporossi

Perché i Zingaretti-boysnon riescono a tenere il capo fuori dai guai

Il pacchetto di mischia diZingaretti non riesce a te-nere il capo fuori dai guai.

Non basta inaugurare treCase della salute e portare acasa qualche soldo dal mini-stero del Tesoro per guada-gnarsi la sufficienza. Chiamministra deve badare albenessere dei cittadini. E lasanità nel Lazio fa acqua da

tutte le parti. Flori De Grassi, l'on-nipotente e onnipresente capo digabinetto Maurizio Venafro(quello che dà la linea), il capodella cabina di regia AlessioD'Amato, mostrano il peggio disé. Lo dimostrano un po' dovun-que. Il pasticcio del San Camillogrida vendetta, quel direttore ge-nerale, Antonio D'Urso, che nonè più arrivato perché aveva da fareandrebbe rifiutato, ma ci sono si-curamente interessi politici impor-

tanti dietro le quinte.Che le sceltesiano discutibili si vede anche allaRmd, dove il manager VincenzoPanella conferma le peggiori pre-visioni, o a Viterbo, dove LuigiMacchitella non riesce a trovareun equilibrio con le amministra-zioni locali. E il basso profilo diMaria Paola Corradi all'Ares118? E la figuraccia di MicheleCaporossi (Latina) sul centro dia-gnositico offerto dalla FondazioneRoma? Meno male che qualcuno si dà dafare quasi per conto proprio, comefosse una crociata personale. E vapremiato l'impegno di IsabellaMastrobuono a Frosinone, diLaura Figorilli a Rieti, Ilde Coiroal San Giovanni, di Carlo Saittoalla RmC, del direttore operativodel 118 Livio De Angelis, prontoa fare i turni con i suoi medici perassicurare il servizio.

Un autorevole commenta-tore l'ha definita una"politica sgrammaticata".Definizione azzeccata. E'piena di errori, di segni

blu evidenti. Se Zingaretti fosse su unbanco di scuola e consegnasse il suocompito alla maestra si prenderebbeprima una bacchettata sulle dita per lapessima grafia, poi un rimprovero peressere andato fuori tema e infine ungiudizio secco sul versante "tecnico".Grammatica e sintassi lasciano a desi-derare. l'alunno non ha studiato e nonsi è applicato.Fuor di metafora la impressione che ilgovernatore dà per quanto riguarda ilquadrante della sanità è proprio questa.Errori su errori, iniziative senza logicae senso comune, un copione abborrac-ciato. Se Zinga ha copiato e sta co-piando (come molti suggeriscono) stacopiando male. E la cosa che più colpi-sce e indigna è che nessuno intervenga,che lo lascino sbagliare. Dei grossi quo-tidiani romani uno evita accuratamenteogni accenno critico all'operato dellaGiunta e gli altri due si limitano prati-camente a passare i comunicati dell'uf-ficio stampa del presidente. Cheimpressione possono trarre i cittadini?

La più ovvia, non si sentono protetti egarantiti, hanno l'impressione di esseretruffati e presi in giro. Tutto questo non

vale naturalmente per gli "amici", dipartito e non, quelli incassano, hannoruoli,.favori e sconti. Non è un caso che

con diversi big della sanità privata accre-ditata sia scoppiata la pace. Non prote-stano più, hanno raggiunto un accordosenza tanta pubblicità. Che gli altri va-dano pure a fondo, una fetta di affari edi interessi sono salvi. Qualche pasticcionon si può nascondere, ma anche a farsparire in fretta la polvere sotto il tap-peto ci vuole tecnica. e i collaboratori diZinga non sono brillanti nemmeno inquello. Ci sono le elezioni, meglio non metterein imbarazzo il partito, che nel Lazio diproblemi ne ha già abbastanza. Nelle pa-gine successive raccontiamo un paio disituazioni pesanti, grottesche, che esem-plificano i limiti della condotta di Zin-garetti, le sue compromissionipolitiche: la questione del centro dia-gnostico di latina,quella del San Ca-millo. Ma ve ne sono altre, nelle qualil'insipienza, l'arroganza, la mancanza ditrasparenza si mischiano in un cocktailesplosivo e devastante per la sanità la-ziale. Il caso del S.Lucia. quellodell'Idi,il pasticcio delle Case della sa-lute e delle Rsa, l'incredibile vicendadelle nomine dei manager.

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giovedì 8 maggio 2014 pagina 12Laziola delSSanità Lazio CRONACHE

Che fine farà il centrodi alta diagnosticache la FondazioneRoma – di concertocon Asl e Comune

di Latina- avrebbe dovuto realiz-zare all’interno dell’Ospedale Go-retti? Il caso scoppia,improvvisamente, in queste setti-mane, ma covava da mesi senza chenessuno se ne accorgesse. Solo oraè di dominio pubblico lo stop alprogetto venuto direttamente dallostudio di Zingaretti e del quale tuttidicono di non sapere nulla. C’è unbraccio di ferro in atto, che po-trebbe portare a sviluppi clamorosia brevissimo termine. E’ un affaireche supera i confini del capoluogopontino e si gioca tutto nelle stanzedel potere della capitale. La storiapuzza, e parecchio. E ha un saporedi ricatti, di affari poco chiari, di in-teressi di bottega non confessabili.Alcuni dei personaggi coinvoltisono di spessore (politico, cultu-rale, finanziario) altri di livello (po-litico): la “mente” dellaFondazione, il prof. EmmanueleEmanuele, due presidenti di Re-gione, Polverini e Zingaretti, duedirettori generali della Asl pontina,Sponzilli e Caporossi, il sindaco diLatina Di Giorgi, forse, sullosfondo o dietro le quinte il rettoreuscente della Sapienza Luigi Frati,Emanuel Miraglia, “numero uno”della Giomi, piccola corazzata dellasanità privata che nel Pontino pos-siede la clinica privata Icot e il cuifiglio da qualche settimana è presi-dente della Confindustria locale,una pletora di politici locali (chissàse in qualche modo c’entrano Cu-sani e Fazzone, certamente ci sonole firme dei dirigenti della Provin-cia Guadagnino e Di Troia). C’è sulpiatto un investimento di 13 mi-lioni che la potentissima Fonda-zione Roma si è impegnata a fareinventando una struttura di altis-simo profilo scientifico e tecnolo-gico ( ne esistono pochi di simili intutto il mondo) e stipulando unaserie di costosi contratti con la Sie-mens (saltasse tutto resterebberoimportanti penali da pagare).Tutto parte con la giunta prece-dente. Un protocollo sottoscrittodue estati fa prevedeva la realizza-zione di un centro di alta diagno-stica per immagini ebio-molecolare con l’impiego ap-punto di sofisticati macchinari fi-nanziati dalla Fondazione Roma,da installare presso i locali dell’Ares118 situati all’interno dell’ospedaleGoretti, con trasferimento dellastruttura per l’emergenza in altri lo-cali messi a disposizione dal Co-mune. L’accordo, siglato dall’allora

direttore generale della Asl RenatoSponzilli chiariva i termini: comecontropartita per il comodatod’uso dei locali ci sarebbe stata laassegnazione gratuita alla Asl del30% delle prestazioni e uno scontodel 30% del prezzo praticato dalcentro per tutte le altre richiesteche la Asl avesse presentato. Maquella che veniva presentata comeuna grande opportunità per l’interaprovincia sta diventando un casopolitico oltre che un’occasionepersa. L’iter della realizzazione delcentro si è interrotto ufficialmenteil 15 aprile quando il manager AslCaporossi dopo un sollecito dellaFondazione (nella persona del con-sigliere Loffredo) ha annunciato lasospensione dei lavori. Apriti cielo.L’acconto alla Siemens – che conse-gnerà i macchinari entro il 30 set-tembre 2014 – è stato di oltremezzo milione di euro (della pe-nale si è detto), la Provincia haspeso per ristrutturare i locali del-l’ex centrale 118 (spostata al Nico-losi a spese del Comune). Che cosaè successo? Qualcuno in Regionenon ha gradito i termini dell’ac-cordo sottoscritto, problemi nonsolo burocratici, ma di sostanza.Non è una “donazione”, insomma equesto non va. Peccato che lo stopall’operazione da parte degli Zinga-retti-boys sia dei primi di dicembre– il 12 per essere precisi – e sia statotenuto accuratamente celato. Se

qualcuno sapeva ha taciuto vistoche a metà dicembre si annunciaval’inizio dei lavori, che a fine anno lasede dell’Ares è stata trasferita libe-rando i locali e che la Asl abbia datoinizio ai lavori di ristrutturazioneper rendere adatto il tutto allanuova destinazione d’uso. DiGiorgi ha speso 600mila euro difondi comunali, la Provincia800mila. C’è qualcosa sotto, cuiprodest, chi boicotta la fonda-zione?Torniamo alle ragioni dello stop. Inballo ci sarebbero le autorizzazioniche consentirebbero alla Fonda-zione di gestore direttamente lastruttura. Problemi burocratici oc’è dell’altro? Il prof. Emmanuele,dominus della Fondazione è unoche non si lascia intimorire, il suorappresentante nell’operazionepontina ha puntato i piedi e battutoi pugni sul tavolo, ponendo degliultimatum e ventilando una ipo-tesi: facciamo da soli, ci cerchiamole soluzioni alternative, se la que-stione “donazione con gestione”non funziona. Ci sono 13 milioni diinvestimento in ballo, a questopunto non si può buttare tutto al-l’aria. Entro il 31 maggio, ribadisceLoffredo, i tecnici specializzati de-vono entrare nella palazzina perl’adeguamento della struttura. LaFondazione è disposta a rivedere laquantità delle prestazioni gratuiteassicurate alla Asl o il costo diquelle richieste dal pubblico, ma ri-badisce che il centro di alta diagno-stica resta privato e diffida Regionee Asl dal non ottemperare agli im-pegni. Il sindaco Di Giorgi si è pro-posto di affittare altri locali e l’Icotdel gruppo Giomi ha fatto altret-tanto. Proprio questa ultima candi-datura ha fatto riflettere. EmanuelMiraglia (e il figlio) sono una pic-cola potenza nel Pontino, hannosoldi da investire e potrebbero en-trare nel gioco. L’Icot ospita datempo una buona fetta del polouniversitario pontino della Sa-pienza (Medicina) ricavandone di-

screti utili pur litigando feroce-mente con il rettore Frati. Perchénon approfittare dell’occasione?L’interrogativo sommerso è ovvio.Con chi sta oggi Zingaretti, qualeoperazione sarebbe politicamentepiù conveniente per il Pd? Un in-contro è previsto proprio in questigiorni nello studio del governatore.La Fondazione Roma gioca unruolo importante nella capitale main questo momento è in urto con al-cuni dei poteri forti e con la politicache regge gli equilibri di Campido-glio e Regione. Come andrà a fi-nire?

REGIONE, COMUNE, PROVINCIA E FONDAZIONE ROMA IN UN GROVIGLIO INESTRICABILE. E FORSE C'È ANCHE QUALCHE PRIVATO DI TROPPOIL CASO

In alto l’Ospedale Goretti e sopra il prof. avv. Emmanuele Emanuele

presidente Fondazione Roma

Il “giallo” del super-centro di Latinanasconde una guerra tra poteri forti

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Le alte tecnologie di Diagnostica per Imma-gini da installarsi nel progetto della Fonda-zione Roma prevedono una RisonanzaMagnetica/PET che è una metodica com-binata di una Risonanza Magnetica ad altocampo (3 Tesla) particolarmente indicatanella diagnostica Neuro ed in campo onco-logico (malattie tumorali), e PET (diagno-stica funzionale) con simultaneità ecomplementarietà dei rilievi diagnostici. At-tualmente le linee di sviluppo clinico e spe-rimentale di questi macchinari sonooggetto di trial nei vari campi di applica-zione (malattie neurodegenerative cere-brali, dei tumori solidi, cerebrali, dellaprostata, dell’apparato genitale femminile,del fegato etc)Esistono attualmente 30 installazioni nelmondo: 12 in Nord America (tra cui Boston,Pittsburgh, New York, Cleveland etc) 15 inEuropa ( tra cui Monaco di Baviera, Vienna,Londra, Copenhagen, Napoli), 7 in Estremooriente. Dotarsi di tale tecnologia porrebbela città di Latina in posizione di grande ri-lievo nazionale. Altra tecnologia presentenel centro in oggetto è una TAC multislice(128 strati) dual source particolarmente in-dicata nello studio cardio TC, oltrechè deivari distretti in campo neurologico e toraco-addominale e vascolare.

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Il Corriere di Roma n.15 dell'8 - mag. 2014_Layout 1 08/05/2014 9.36 Pagina 12

Page 21: Latina e il Pontino meritano di meglio - Il Nuovo Corriere ... · tribunale, lo sa benissimo. Guido Cerasoli, presi-dente del Tribunale di Latina, rispondeva in modo desolato (e desolante)

Èun grosso pasticcio che sisviluppa sull’asse Roma-Lucca e coinvolte dueamministrazioni regio-nali, due governatori. In-

credibile come conflitti e problemi diuna piccola e lontana Asl toscana fini-sca per mettere in scacco la vita e l’at-tività di uno dei più grossi ospedalieuropei come il San Camillo-Forlaninidi Roma. Eppure è così e quanto staaccadendo mette in seria difficoltà lacredibilità della politica sanitaria delpresidente Zingaretti. Ricostruiamo.Alla testa dell’azienda ospedaliera diMonteverde doveva arrivare AntonioD’Urso, direttore generale della Asl diLucca, pescato nella famosa short listinventata dal governatore del Lazio.Ma D’Urso non arriva e Zingaretti ècostretto in tutta fretta a prorogare ilmandato al manager uscente, il poveroAldo Morrone, alle prese con situa-zioni insostenibili e ingestibili (vediPronto Soccorso e ostilità dei primarie dei sindacati) da mesi. Un fatto as-solutamente inconsueto e che scatenaulteriori proteste e polemiche. Ma per-ché D’Urso non arriva? A trattenerloin Toscana c’è la storia d’un ospedaleche doveva essere già aperto (il S.Luca) e per il quale ci sono problemi nonindifferenti. Scende in campo il presi-dente della Toscana Rossi, che trattacon la amministrazione locale, conZingaretti, con D’Urso. In poche pa-role, fino a che non sarà completato ilpassaggio dal vecchio al nuovo ospe-dale D’Urso (che dell’operazione èstato l’artefice e il tutore) non dovràlasciare Lucca. E che a Roma si arran-gino. Si era provata la strada dell’inte-

rim a Joseph Polimeni, ilpersonaggio che già avevamesso in crisi Zingarettirifiutando l’incarico di Dgalla Asl di Rieti, ma nonc’è stato verso. Entro ilprossimo 18 maggio l’atti-vazione del nuovo ospe-dale di Lucca dovrebbeessere una realtà. “Fino aquella data – dice Anto-nio D’Urso – resterò allaguida dell’Asl 2, così èstato deciso dai presidentidella Toscana e del Lazio. Resta daparte mia l’impegno che mi sono as-sunto ad accompagnare questa deli-cata fase legata al trasferimento dalvecchio al nuovo ospedale”. Almenofino al 18 maggio, insomma, nessuncambio in corsa per la direzione gene-rale dell’Asl 2. Anche se il nome del di-rettore sanitario Joseph Polimeni almomento sembra l’unico in ballo perprendere le redini, dopo che diventeràeffettivo il trasferimento di D’Urso aRoma. Verrebbe da chiedersi perchéZingaretti abbia così insistentementepescato in Toscana per la sua squadradi manager, e perché le risposte siano

state così sgradevoli. Chi ha pilotatol’operazione? C’è qualcosa che sfugge,varrebbe la pena di approfondire. Ma-gari ha a che fare con la politica delledesignazioni gestita dall’allora diret-tore generale dell’Agenas oggi com-missario di due Irccs romani,Spallanzani e Ifo. O magari con la pro-veniente dal quadrante sanitario to-scano di due dei tre membri dellacommissione selezionatrice (MarcoFrey della Scuola superiore Sant’Annadi Pisa, e Franco Riboldi, già direttoredel Meyer di Firenze )Approfitta dell’occasione per picchiareduro il solito Fabrizio Santori, consi-

gliere regionale delLazio e componentedella commissione Sa-lute della Pisana.“Dopo

la nomina di Antonio D’Urso a diret-tore generale dell’Azienda OspedalieraSan Camillo-Forlanini, qualcosa deveessere successo se con l’ordinanza0548 del 22 aprile il presidente Zinga-retti ha prorogato l’incarico al diret-tore Morrone. I più informati parlanodel Presidente della Regione ToscanaRossi che non vuole lasciare andar viail dott. D’Urso per problemi molto serilegati alla sua gestione nell’aperturadel nuovo ospedale di Lucca. L’enne-simo interrogativo sulle nomine diZingaretti frutto di un dissidio tuttointestino al PD, che però si tinge moltodi giallo. Il Presidente della Regione

Lazio colleziona l’ennesima gaffe sultema delle nomine dei direttori gene-rali del Lazio” – scrive Santori. “In par-ticolare lascia qualche dubbio propriol’annullamento della prevista inaugu-razione del nuovo ospedale San Lucadi Lucca, con la presenza del ministrodella Salute, operazione tutta gestitadal dott. D’Urso e, a detta dei politicilocali, da ritenersi scellerata e comun-que già ferita da criticità diffuse: via-bilità, problemi idrogeologici,mancata autorizzazione sull’impattoacustico, l’eliporto inutilizzabile. Ma ladelibera di Zingaretti parla invece disopravvenuti diversi accordi tra il pre-sidente toscano Rossi e Nicola Zinga-retti. Ci troviamo così all’ennesimaproroga di un direttore generale chenella sua precarietà difficilmente potràaffrontare le gravi problematiche con-tro cui dipendenti e pazienti del SanCamillo e del Forlanini combattonoda tempo. Dall’emergenza pronto soc-corso alla nuova riorganizzazione delForlanini, passando per le problema-tiche strutturali di cui soffre l’interaazienda ospedaliera. In tutto questocontesto, così enigmatico ma anchecosì provvisorio, a farne le spese sonoproprio gli operatori medici, gli infer-mieri e i dipendenti. Senza parlare deldisagio che continua a colpire i pa-zienti di quella che rappresenta unavera e propria eccellenza nel pano-rama sanitario regionale. D’Urso sa-rebbe dovuto arrivare il 22 aprile, maa quanto pare qualcuno ha smentitol’annuncio di Zingaretti”, concludeSantori. Il “giallo” non finisce qui, ne siamocerti. Ci aspetta un’altra puntata.

giovedì 8 maggio 2014 pagina 13 Laziola delSSanità LazioCRONACHE

SITUAZIONE IMBARAZZANTE, DUE GOVERNATORI COINVOLTIDIETRO I FATTI

Niente manager al San Camillo, un giallo politico che si sviluppa

sull’asse Roma-Lucca

Tra le tante aree grigiedel S.Filippo Neri c'èquella del Pronto

Soccorso, Parliamo del vo-lume degli accessi , effettuatiin particolare con mezzi Ares118. Dati alla mano, sembraci sia una anomalia nella de-stinazione delle ambulanze:puntano quasi tutte diretta-mente al Gemelli o al San-t'Andrea, quasi che il SanFilippo Neri fosse da consi-derarsi fuori gioco. I numeriparlano chiaro. Li abbiamo analizzatiper circa due settimane.sul sito della Re-gione Lazio. Prendiamo una giornata acampione; nell'ambito degli accessi intempo reale dei pronto soccorso emergeche il giorno 12 aprile il San Filippo haavuto solo 36 ingressi contro i 69 delGemelli, esattamente il doppio, per dueospedali che si trovano a 7 minuti di di-stanza in macchina l'uno dall'altro. IlSant'Andrea ne ha avuti 73 e si è confer-mato per tutto il tempo dell'indagine (2settimane, nel mese di aprile, ndr) inpole position. Il 2 maggio, al Sant'An-drea sono stati 73 (di cui 19 pazienti inattesa, 25 pazienti in trattamento, 23 in

attesa di ricovero o trasferimento, 6 inosservazione), al Gemelli 60 (di cui 15pazienti in attesa, 32 pazienti in tratta-mento, 9 in attesa di ricovero o trasferi-mento, 4 in osservazione), al SanFilippo Neri 37 (di cui 9 pazienti in at-tesa, 10 pazienti in trattamento, 10 in at-tesa di ricovero o trasferimento, 8 inosservazione). Delle aziende prese inesame, solo il Gemelli è un Dea di II li-vello, gli altri due sono di I livello. Sologuardando i numeri, sembrerebbe evi-dente che l'ipotesi smembramento delSan Filippo Neri a vantaggio del San-t'Andrea sia possibile, almeno nei fatti.Forse a beneficio anche del Gemelli?

Ma allora, a questo punto, sipotrebbe rendere noto attra-verso una notaufficiale...“Quanto emerge dallapreziosa inchiesta del Corrieredi Roma - ha detto FabrizioSantori, consigliere regionaledel Lazio e componente dellacommissione Salute - dove idati rivelerebbero che alcuneambulanze vengano dirottatedal San Filippo Neri al San’An-drea e al Gemelli è allarmante.Chiederemo alla Regione

Lazio di verificare queste incongruenzepoiché appare necessario verificare seesistono direttive in questo senso e com-prenderne i motivi. Se ciò fosse confer-mato risulterebbe a questo punto sottogli occhi dei più che questa anomalia di-mostri l’ennesima conferma della vo-lontà di smembrare e dunque chiudereil San Filippo Neri. Si tratterebbe agli ef-fetti di un raggiro che vuole mascherareuna chiara operazione politica dellagiunta Zingaretti, che per l’ennesimavolta si appresta a chiudere ospedali enon i rubinetti degli sprechi che colle-ziona quotidianamente questa Regione”.

Alessandra De Gaetano

TROPPE AMBULANZE VERREBBERO DIROTTATE VERSO ALTRI OSPEDALI

Chi boicotta il San Filippo Neri?

Antonio D’Urso

di Francesco Vitale

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Il Corriere di Roma n.15 dell'8 - mag. 2014_Layout 1 08/05/2014 9.36 Pagina 13

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Davide Barillari,consulente infor-matico, 40 anni, èl’uomo di puntadel Movimento

Cinque Stelle nel Lazio. È stato ilcandidato alla presidenza dellaRegione, oggi è il consigliere chepiù si agita alla Pisana per denun-ciare tutto quello che non fun-ziona nell’Era Zingaretti. Sollevaproblemi, interroga e diffida, rac-coglie dossier, semina il panicocon i suoi blitz nelle strutture sa-nitarie. Ed e soprattutto al qua-drante sanitario , che impegna tral’altro i due terzi del bilancio re-gionale, che M5S investe le sueenergie. Barillari semina molto mariesce a raccogliere poco, denun-cia un clima di disattenzione e diomertà, e soprattutto il boicottag-gio sistematico da parte del Pd.Facciamo con lui il punto della at-tività del Movimento

Un anno di Pisana. Per chiè fuori dal coro deve es-sere dura. Un bilancio?

Molto negativo, il Consiglio regio-nale è un’istituzione bloccata indecenni di clientelismo e malage-

stione della cosa pubblica, esauto-rata dalla Giunta e svuotata dicompetenze a causa dei commis-sariamenti. Non vedo molte diffe-renze, nonostante la propaganda,tra questa legislatura e le prece-denti.

L’oggetto principale dellesue battaglie è la sanità.Come vede la situazione?

La sanità pubblica del Lazio è sulbordo del baratro. Il commissarioZingaretti si limita a fare proclami

e farsi foto vicino le targhe dellestrutture ridipinte, i dati ci par-lano di migliaia di posti letto persia beneficio del privato, di sacchedi sangue che dovranno percor-rere centinaia di chilometri primadi arrivare in sala operatoria e diun generale malessere della sanitàche coinvolge dottori, operatori epazienti e che beneficia solo i di-rigenti corrotti. E’ necessario uncambio culturale da parte dei diri-genti per permettere alla sanità la-

ziale di avere un futuro, bisognasmetterla di vederla come un por-tafoglio a cui attingere per i propriinteressi.

Cosa può fare in questosettore il M5S?

Essendo all’opposizione ed es-sendo una materia commissariatail nostro raggio d’azione è limi-tato. Svolgiamo una serrata atti-vità di controllo, grazie all’aiutodegli esperti del nostro staff, ri-chiedendo continuamente carteche sbugiardano i proclami di Zin-garetti. Le nostre proposte ven-gono sempre bocciate, dal registrodei tumori all’istituzione di unacommissione sulla malasanità cheindividui i responsabili e faccia pa-gare le loro responsabilità per lostato attuale della salute laziale.Negli ultimi mesi ci arrivano cen-tinaia di segnalazioni a settimanae noi proviamo a dar seguito atutte quelle fondate.

L’ultima battaglia, in or-dine di tempo, è quellacontro le Case della sa-lute….

Le Case della salute sono un bluff,il 4 maggio sono andato a quelladi Sezze e c’era un lucchetto sul

portone d’ingresso. Sono servitesolo a Zingaretti per farsi le foto eracimolare consenso in alcuni ter-ritori prima delle amministrativeed europee. Se fossero inserite efatte funzionare in un sistemacomplesso forse servirebbero aqualcosa ma così sono solo ospe-dali ed ambulatori ridipinti.

E la questione delle no-mine dei manager sani-tari?

Zingaretti per dare una parvenzadi trasparenza ha elaborato uncomplesso sistema di selezioneper garantire il merito, lo affida aduna società esterna, fa redigereuna lista di nomi papabili e poi facome gli pare, affidando un inca-rico cosi delicato ad inquisiti, con-dannati e personaggi già tropponoti alle cronache di pessima ge-stione sanitaria. Su tutti i nomiavevamo preparato i dossier, i cit-tadini possono vedere sul nostrocanale youtube il video integraledella seduta e ascoltare le rispostedate dalla Giunta alle nostre os-servazioni. Evidentemente il PDda un altro significato rispetto anoi al concetto di "trasparenza" e"legalità".

giovedì 8 maggio 2014 pagina 14Laziola delSSanità Lazio CRONACHE

PARLA IL LEADER DEL MOVIMENTO CINQUE STELLE IN REGIONEL'INTERVISTA

Barillari: noi denunciamo, la Giunta si nascondedi Giulio Terzi

Il Corriere di Roma n.15 dell'8 - mag. 2014_Layout 1 08/05/2014 9.36 Pagina 14

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“V egliare sulsonno” vuoldire indagaree compren-dere se e

come le gravi cerebrolesioni acquisite(GCA), quali il trauma cranico, leemorragie e le ischemie cerebrali concoma prolungato, inducano significa-tivi cambiamenti nel ritmo e nellaqualità del sonno in tutta la sua com-plessità. Il sonno, infatti, non è solo “dormire … forsesognare”, ma quel terzo della nostra vita incui la relazione reciproca con molte patologieneurologiche, cardiologiche, respiratorie èoggi così delineata da indurre ad una sempremaggiore attenzione a tutte quelle funzionibiologiche che rendono possibile e che ac-compagnano il sonno stesso. Le GCA rappre-sentano una delle prime cause di disabilitànegli adolescenti e nei giovani adulti (15-35anni) e vengono definite come condizioniche determinano uno stato di “coma pro-fondo” che vada oltre le 6 ore di durata. E'noto che, oltre la disabilità delle funzioni co-gnitive (consapevolezza di malattia, memo-ria, attenzione, capacità di programmazione,inerzia, apatia, etc.), delle funzioni motorie,dell'equilibrio, della deglutizione, i disturbidel sonno sono molto frequenti in questi sog-getti. Le alterazioni del sonno hanno impor-tanti ripercussioni sull’equilibrio fisico ementale anche in persone sane: difficoltà dimemoria o di attenzione, così come la stessavelocità di elaborazione delle informazioni,la stanchezza e l’incremento della faticabilità,sono tipiche conseguenze di una cattivaquantità/qualità del sonno. Ne consegue chein soggetti con alterate funzioni cognitive aseguito di GCA, un sonno inadeguato abbiaun peso ancora maggiore sulle stesse fun-zioni e sul loro possibile recupero. L’Unità Post-coma della Fondazione SantaLucia di Roma, diretto da Rita Formisano, hamesso a punto un nuovo progetto di ricerca

clinica, coordinatodal Maria Ga-briella Buzzi (Neu-rologo), daUmberto Bivona,Chiara Falletta edEva Azicnuda (Psi-cologi) e da Pier-luigi Innocenti(Neurologo), Pre-sidente di ASSI-REM (Associazione Scientifica Italiana perla Ricerca e l’Educazione nella Medicina delSonno). Il progetto ha lo scopo di valutarel’incidenza oggettiva, la percezione sogget-tiva e la tipologia dei disturbi del sonno inpazienti con GCA ed il loro possibile impattosul recupero funzionale, neuropsicologico esulla qualità della vita. La possibilità di se-guire questi pazienti nel loro percorso riabi-litativo, permetterà di verificare se ad unrecupero significativo dei loro deficit si ac-compagnerà un recupero della qualità delsonno e se, di converso, una adeguata riabi-litazione di quest'ultimo consentirà di otte-nere migliori risultati nel loro recupero.Depressione, irritabilità/aggressività, perce-zione del dolore, sono disturbi frequenti neipazienti con esiti di GCA, ed un sonno di cat-tiva qualità può ulteriormente incidere nega-tivamente sul controllo di questi disturbi.“Vegliare sul sonno” ed adeguare il tratta-mento riabilitativo/ farmacologico anche infunzione del sonno e della reciprocità degli

effetti che i sud-detti disturbihanno sul sonnostesso, indubbia-mente può per-mettere dimitigare e correg-gere condizioniche si influenzanonegat ivamenteall’interno di un

circolo vizioso. ASSIREM ha fortemente vo-luto contribuire alla realizzazione di questoprogetto, fornendo tutta la assistenza tecnicaper la registrazione della polisonnografia e la

elaborazione dei dati ottenuti, nellaconsapevolezza che il percorso riabi-litativo di questi pazienti possa svol-gersi anche durante il sonno. Sonno eveglia sono un continuum nella vitadelle persone e si influenzano recipro-camente, per cui un miglioramentodella quantità e della qualità del sonnorappresenta un requisito irrinuncia-bile per la qualità della vita in gene-rale, e un fattore che influenzafortemente il recupero funzionale dei

pazienti con GCA. All’interno di questo per-corso, è particolarmente valorizzato il ruolodel caregiver (familiare, parente, amico oqualunque persona che si prenda cura del pa-ziente con GCA) che accompagna il pazientenel suo percorso riabilitativo, avendo l’im-portante ruolo di testimone sia nelle fasi diveglia che, appunt di sonno. La possibilità diseguire nel tempo i pazienti oggetto dellostudio con registrazioni polisonnograficheperiodiche, fornirà parametri oggettivi del-l'eventuale recupero di tale funzione, per-mettendo di mettere in relazione lemodificazioni del sonno, e della sua riabili-tazione, al recupero dei deficit.

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UNA RICERCA CLINICA DELL'UNITÀ POST-COMA DELLA FONDAZIONE S.LUCIA LO STUDIO

giovedì 8 maggio 2014 pagina 15 Laziola delSSanità LazioSANITÀ&RICERCA

Vegliare sul sonnoper gestire la ripresa

Nel corso di un incontro con imprese e Organizzazioni Sindacali, è stato presentato in Feder-lazio il nuovo sito internet sulla salute e la sicurezza nei luoghi di lavoro. Il nuovo sito (www.re-pertoriosalute.it) è stato realizzato da OPRAS (Organismo Partitetico Regionale Ambiente eSicurezza di Federlazio e Cgil-Cisl-Uil) e da EBLA, l’Ente Bilaterale Lavoro e Ambiente costi-tuito nel 1990 da FEDERLAZIO e dalle strutture territoriali di CGIL, CISL, UIL. Repertorio Salutenasce per dare la possibilità ad imprenditori e lavoratori di aggiornarsi periodicamente e inmodo tempestivo sulle novità normative e su quelle in discussione, sia a livello nazionale siaa livello regionale, ma anche per mettere a disposizione modulistica e buone prassi per chiun-que si occupi di prevenzione in azienda. Il nuovo sito è completo di pareri e commenti di spe-cialisti in vari campi: giuridico, legale, ispettivo, medico, psicologico, ingegneristico,organizzativo, gestionale, associativo e altro.Attraverso il sito si potranno anche richiedere servizi on line o personalizzati. Repertorio Sa-lute, attraverso i suoi esperti in materia, renderà disponibili a tutti i lettori la maggior partedei contenuti. Inoltre, chi volesse approfondire alcuni temi o avesse bisogno di risposte e ser-vizi professionali personalizzati, potrà farlo accedendo ad un’area dedicata previa registra-zione.

INIZIATIVA OPRAS-EBLASalute e sicurezza sul lavoro, un nuovo sito

Il Corriere di Roma n.15 dell'8 - mag. 2014_Layout 1 08/05/2014 9.36 Pagina 15

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giovedì 8 maggio pagina 17 LITORALE IlCORRIEREDIROMA

Primo maggio, spiaggeaperte come da pro-gramma ma tutto rimanecongelato al 30 settembredell’anno scorso. Le con-

cessioni balneari, com’è noto, sono an-cora appese ad un filo e soprattutto,non ci sono risposte chiare e definitiveper stimolare gli investimenti. Il ripasci-mento ad Ostia ponente, intanto, ha in-cassato un ulteriore rinvio, nonostantel’intervento sia stato finanziato da dueanni. Solito traffico e caos sulle stradeper il primo maggio, come sempre,quando i romani, complice una splen-dida giornata di sole, scelgono di an-dare al mare, mettendo in crisi laviabilità e facendo risaltare la “piaga”dei parcheggi. Disagi con i quali i pen-dolari del mare oramai convivono daanni. Il pienone, però, non ci sarà avver-tono i gestori degli stabilimenti bal-neari, dove il 20% delle cabine èrimasto vuoto per i mesi di maggio egiugno. Un’estate, dunque, che si an-nuncia tra luci ed ombre, mentre si at-tende il Pua per il rilancio e definire gliinvestimenti. Intanto, sul bando pub-blico del X Municipio che ha assegnatootto lotti di arenile continua la bagarre,su due assegnazioni, in particolare, è ar-rivata la longa manus del Tar del Lazioche ha concesso la sospensiva per valu-tare le ragioni dei ricorrenti. La situa-zione delle spiagge libere, però,nonostante gli sforzi resta un rebus, unintrecciarsi di date e scadenze che noncontribuiscono a chiarire la situazione:a Castelporziano, ad esempio, l’attualeconvenzione scadrà il prossimo 15 ago-sto e dunque l’anno prossimo si dovràprocedere a riassegnare gli arenili conbando pubblico, per Capocotta, invece,si aspettano notizie direttamente dalCampidoglio. In questo sovrapporsi discadenze il Municipio ha provato amettere ordine, finendo per scatenareun putiferio. Andrea Tassone ha proro-gato sino al 2020 le concessioni balnearidei privati in scadenza nel 2014 e 2015,come prevedeva il Decreto di Sviluppodel 2012 (legge n.71), in sostanza unatto dovuto che ha scatenato una rissa

Tutti al mare, stessi disagiPARTITA TRA LUCI ED OMBRE LA STAGIONE BALNEARE. CALO DI PRENOTAZIONI

Non sono solo ambulanti e abusiviin crescita o il nuovo programmadi pedonalizzazioni estive. A pre-occupare i commercianti sonoanche le condizioni, definite “im-barazzanti” dall’Ascom dei mer-cati rionali di Ostia. «Il nuovoplateatico di piazza Tolosetto Fari-nata degli Uberti, - sottolinea LucaCapobianco, presidente Ascom -costato quasi due milioni di euro,evidenzia già una serie di problemistrutturali». Drammatica, invece,la situazione nel mercato copertodi via Orazio dello Sbirro, che è“comunale” soltanto di nome, per-ché l'amministrazione, in realtà,«si fa viva esclusivamente per ri-scuotere i canoni di locazione». Lastruttura, invece, secondo l’Ascom«sta letteralmente cadendo apezzi e le prime segnalazioni cheabbiamo fatto come Associazionecommercianti risalgono addirit-tura all'ottobre del 2011», precisaCapobianco. «Le infiltrazioni d’ac-qua – prosegue il presidenteAscom - dal soffitto hanno cau-sato ingenti danni ai box dei con-cessionari e agli spazi comuni». Lasituazione continua a peggiorare esi renderebbe necessaria l'imme-diata messa in sicurezza del pla-teatico a tutela degli operatori edella clientela. Intanto, bisogna ri-cordare che il project financing peril nuovo mercato è scomparso dal-l'agenda politica. Il progetto èbloccato da dodici anni. «Occorreprendere una decisione definitivain merito: rilanciarlo o accanto-narlo definitivamente, avviando laristrutturazione del mercato co-perto. Gli operatori – conclude Ca-pobianco - sono pronti aprovvedere in proprio con l'affida-mento dei lavori ad una ditta di fi-ducia, addebitando, poi, lerelative spese all'amministra-zione».

E.B.

SCENARI

di Enzo Bianciardi

Ènato il "Comitato Promotore del Parco Archeolo-gico Fiumicino Ostia Antica". E’ l’iniziativa di nu-merose associazioni con l'obiettivo di tutelare e

valorizzare le risorse archeologiche di Ostia e Portus perrecuperare finanziamenti europei e regionali. L’idea hapreso le mosse dalle recenti scoperte archeologiche. OstiaAntica, infatti, non era delimitata dalle rive del Tevere masi espandeva oltre il fiume, tanto che oggi Aggiungi un ap-puntamento per oggisi può affermare con certezza che eramolto più grande di Pompei. La città veniva tagliata dalcorso d’acqua a metà, come accade oggi Aggiungi un ap-puntamento per oggiper Roma. Ostia era una grande cittàportuale. Sono stati necessari anni di lavori e studi, poi, inquesti ultimi giorni la scoperta che ha confermato le ipotesidegli studiosi: sottoterra ci sono mura, magazzini, torri, unacittà intera di circa 125 ettari. Le ricerche sono state realiz-zate con la tecnica della magnetometria, una tecnica d’in-dagine tra le più applicate nel campo della ricercaarcheologica, che ha portato alla luce la presenza dei re-perti. «E’ un’iniziativa importante – afferma Lorenzatti,

assessore alla cultura del X Municipio - già consolidata aFiumicino che vuole stimolare tutte le associazioni culturaliad aderire e partecipare al progetto». I ritrovamenti e l’ideadi una fondazione comune per Ostia e Fiumicino riaccen-dono la fiaccola della speranza di un’autonomia ammini-strativa, mai sopita da queste parti. «La città di Ostiacomprende anche Fiumicino e tutto l’abitato di Portus. –afferma Renzo Pallotta, promotore dei referendum auto-nomisti per Ostia comune ed esponente del Ncd – I tempiper l’adozione dell’area metropolitana si allungano. La ge-stione del territorio nell’ambito del comune di Roma è sem-pre più difficile. Ostia, infatti, riceve meno della metà diquanto, invece, versa nelle casse del Campidoglio per tassee balzelli vari. A questo punto, la città di Ostia o Roma Ma-rittima potrebbe nascere riunificando Ostia e Fiumicino inuna stessa amministrazione, una fusione che riguarderebbegli abitati di Ostia, Ostia Antica e Casalpalocco da unaparte, Isola Sacra e Fiumicino dall’altra, riconsegnando adOstia i suoi antichi confini».

En. Bia.

Nasce il parco archeologico

LA DENUNCIA DELL’ASCOM

Allarme mercati

politica, fino al ricorso presentato daiRadicali alla Commissione Europea sulmancato rispetto dell’arcinota direttivaBolkestein. «Per quanto riguarda lespiagge di Castelporziano – afferma ilpresidente del X Municipio di RomaCapitale Andrea Tassone – come è noto,la Corte di Cassazione ha dissequestratodi recente tre dei cinque chioschi a cuierano stati apposti i sigilli (per aumentodelle cubature di ristoranti e bar), loscorso anno». Per gli altri due chioschi,il pubblico ministero «ha concesso l’uso

dell’arenile – spiega Tassone - fino al ter-mine della convenzione sottoscritta nel2002 tra Consorzio e amministrazionemunicipale. La convenzione in scadenzasarà prorogata fino al termine della sta-gione balneare e quindi provvederemoad indire una nuova gara pubblica perl’affidamento dei servizi da svolgersisull’arenile, come abbiamo già fatto sullespiagge libere di Ostia, consultate tuttele autorità di vigilanza preposte». In-vece per provvedimenti di demolizionedegli abusi, il presidente del X municipio

precisa che si attende la scadenza dei ter-mini per la presentazione dei ricorsi. «Ilbando per l’assegnazione – concludeTassone - è stato redatto secondo criteridi imparzialità, trasparenza e legalità.Sottolineo che il Tar del Lazio non hasospeso la determinazione di aggiudica-zione del bando, ma ha sospeso la comu-nicazione della Direzione ambiente elitorale con cui è stata intimata la ricon-segna dell’arenile, relativamente ai lottidi spiaggia 3 e 8. Questa sospensiva èstata concessa ai ricorrenti senza ascol-tare le ragioni dell’amministrazione, se-condo la procedura prevista dal codiceamministrativo, che comunque fissa ladata del 7 maggio per un esame condi-viso della questione». Ed infine, si ri-parte con il tormentone di ogni estate:il libero accesso alla spiaggia. «L’articolo7 dell’ordinanza che disciplina le attivitàbalneari – ricorda Andrea Tassone – di-sciplina l’obbligo per i titolari degli sta-bilimenti balneari di consentire il liberoe gratuito accesso e transito per il rag-giungimento della battigia, anche al finedella balneazione».

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giovedì 8 maggio 2014 pagina 18POLITICA&REGIONEIlCORRIEREDIROMA

ARNAUDI ANTONIOVia Merulana, 139 ARPINI BRUNAPiazza del ParlamentoBALZOTTI LUCIANOVia del Tritone, 152BONELLI ALFREDOVia Roma Libera, 22BRESSI VITTORIAVia Ripetta/Via TomacelliBUFFONI NADIAVia XX Settembre, 96/97CAIAFFA BRUNOLargo del TritoneCAMPONESCHI RITAGalleria Colonna (Alberto Sordi)Largo ChigiCANU ANNASalita de Crescenzi/PantheonCASUCCI SILVANAPiazza SonninoCECCHINI BEATRICEPiazza FarneseCIARDULLI FRANCESCAViale Carlo Felice/San Giovanni

COLASANTI ELENAPiazza Pasquale Paoli DE CAROLIS ALDOPiazza San Silvestro, 13DE SERIO EDOARDO GALLONI MASSIMOPiazza IndipendenzaDE SILVESTRI WANDALargo Tassoni Corso VittorioDI STEFANO FIORELLA Piazza Cinquecento, 64Via d’AzeglioDURANTINI MARCOVicolo Sciarra /Via del CorsoFARINA ROSSANAPiazza Campo de’ Fiori, 2FERDINANDI MARILISAPiazza della Minerva, 37FERRI SERGIOPiazzale Albania FIORETTI ANDREAViale Trastevere ang. Via MorosiniFURINI ENRICOPiazza del Gesù, 48

GIORGETTI MARIA GRAZIAPiazza CapranicaGIUSTI ROBERTAPiazza del ViminaleGRECO MARCOPiazza di Spagna, 57GREGORI BRUNO EREDIVia Zanardelli altezza civ. 16/1LORIA AURORAVia E. Filiberto Altezza civ. 144MANCINI ALBERTOVia della Dogana vecchiaMASINI ANTONIOPiazza Fontanella BorgheseMASSARONI ELISALargo ArenulaMATTEUCCI MARISAPiazza santa Maria LiberatriceMILLO SERGIOVia dei Sabini Via del CorsoNOTARPIETRO ELENAVia Boncompagni, 12/14

PERUGINI CINZIAViale ManzoniVia MerulanaRO.MA SRLVia SoraCorso Vittorio EmanueleROMANO FRANCESCOVia Marmorata/Largo GelsominiSIRAMA SNCPiazza Benedetto CairoliSTAIANO MARINAVia Merulana, 204TERASCHI PRISCILLAVia della Scrofa, 101VENDITTI STELLAVia Celimontana, 5VERDONE MARIA ANTONIETTAVia Mario de’ fiori/via della CroceVITELLI MAURIZIOVia Flavia, 52EDICOLAPiazzale Roberto Ardigò EDICOLAPiazza MorelliEDICOLAVia Rosa Raimondi Garibaldi

SI RINGRAZIANO I SEGUENTI ESERCENTI CHE CI OSPITANO E DISTRIBUISCONO OGNI SETTIMANA

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edicoleedicolesupermercatisupermercatiECCO DOVE TROVARCIECCO DOVE TROVARCI

Cusani al di sopra dellecritiche può però criti-care gli altri: esce vit-torioso dopo laquerela per diffama-

zione - e richiesta danni per 500milaeuro - ricevuta dalla non brillantis-sima ministra Prestigiacomo e lovuol far sapere a tutti. Lui, querela-tore per antonomasia che chiede ilprocesso per i giornalisti non alli-neati. Due pesi e due misure, anchela giustizia ha i suoi problemi. Con-tinua a difenderlo, tra l'altro, un av-vocato della Provincia. ma lui nonè ex? Insomma, paga sempre il cit-tadino.Infuriava nel 2009 la battaglia per il'controllo' del Lago Paola a Saba-duia. A scontrarsi, all'epoca, fu-rono il presidente della ProvinciaArmando Cusani e i proprietari dello spec-chio lacustre, in particolare Anna Scalfati.I due non si stavano simpatici, ed il pro-getto di riqualificazione del lago propostodall'amministrazione provinciale venneconsiderato come un tentativo di sposses-sare i titolari e aprire alla speculazione.Non se fece nulla per via della strenua di-fesa che Scalfati mise in atto, a tutti i livelli,cercando sponde nei più alti livelli istitu-zionali contro il nemico Cusani.Ad intervenire contro il progetto della Pro-vincia anche l'allora ministro dell'Am-biente Stefania Prestigiacomo, cuil'Armando replicò con gran vigore. Questefurono le sue dichiarazioni dell'epoca: ellastoria politica e istituzionale della Provin-cia di Latina non si ha memoria di un Mi-nistro·che intervenendo a unamanifestazione ufficiale su questioni nazio-nali, prende posizione su argomenti diversie in favore di privati, senza forse neancheconoscere a fondo l'intera vicenda o peg-gio su suggerimento dei suoi neo consi-glieri locali.Ma quello chi rimanepoliticamente inconcepibile delle dichia-razioni del ministro Prestigiacomo che pur

di sostenere gli in-teressi dei privatiesclude quelli deicittadini di Sabau-dia e dell’interaProvincia di La-tina…”.Per queste ester-nazioni Cusanivenne querelato eil ministro chieseper giunta500mila euro dirisarcimento.Oggii tribunali dannoragione al presi-dente della Pro-vincia sospeso,che fa inviare allastampa la sentenza che - non poteva esserealtrimenti - è incentrata tutta sul diritto dicritica.La critica – afferma in sentenza ilgiudice dott.ssa Silvia Albano - non mira adinformare, ma a fornire giudizi e valuta-zioni personali. Nel caso di specie le dichia-razioni dell'odierno convenuto devonoritenersi rientranti nel diritto di critica ga-

rantito dall'art 21della costitu-zione. La critica si èmantenuta nel-l'ambito dei giu-dizi politici,sebbene aspri epungenti senzatrasmodare nel-l’insulto perso-nale e non vi èdubbio che vifosse l'interessepubblico a cono-scere l'opinionedel Presidentedella Provincia diLatina sui fatti og-

getto della critica che in quel periodo eranooggetto di un serrato .dibattito pubblico. Inriferimento alla motivazione del Ministro,che sarebbe stata spinta dalla necessità ditutelare interessi privati e non della comu-nità locale, od addirittura di qualcheamico" è l'espressione di una opinione delconvenuto senz'altro discutibile ma rien-

trante nel diritto di libera manifesta-zione del pensiero garantito dall'art21 della Costituzione. La domandadeve, pertanto, essere rigettata”.OggiCusani gongola per la vittoria, pun-tualizzando: "Non ebbi a ledere lareputazione né l’onore di alcuno,bensì ad esercitare solo un legittimodiritto alla libertà di pensiero e deldiritto di critica politica del quale èdiretta derivazione. Non ho infattirivolto alcun attacco personale con

fini denigratori, ma al contrario havoluto sollevare una problematicapolitica di tutto rilevo: quella diuna più equilibrata amministra-zione della vita locale di Sabaudiasensibile tanto agli interessi am-bientali e di preservazione dei luo-ghi, quanto gli interessi economicoproduttivi, interessi collettivi su cui

si fonda lo sviluppo sociale della comunitàdi Sabaudia".Un comportamento grottescose non ipocrita quello di Cusani: l'articolo21 della Costituzione gli consente - per for-tuna - di esprimere il suo pensiero su chic-chessia, ma quanto sono gli altri a criticareCusani le cose cambiano. E come. Ben 22le querele per diffamazione che l'esponentedi Forza Italia, negli ultimi anni, ha spic-cato contro i giornalisti che lo hanno criti-cato. Cusani usa a suo piacimento ilconcetto di libertà di espressione e di cri-tica, non accettandolo quando è lui stessoal centro delle polemiche. Dalle quali si di-fende usando i soldi pubblici. Ma su questoaspetto saprà essere più chiara la Corte deiconti. Tra le questioni sospese una risale asette anni fa, è allocata a Cassino, pastic-ciata e sostanzialmente sbagliata nell'impo-stazione e nella individuazione del reato.Lo hanno capito tutti, lui ha scaricato le re-sponsabilità sui suoi collaboratori, sulbanco testimoni è stato inchiodato da unpresidente di Tar. Niente da fare, il giudiceha rimandato tutto a dopo le elezioni.Un'altra condanna rinviata. Due pesi e duemisure.

IL QUERELATORE FOLLE, VINCE (CON I SOLDI PUBBLICI) UNA CAUSA PER DIFFAMAZIONE CONTRO LA PRESTIGIACOMO E LO FA SAPERE IN GIRO

Cusani, due pesi e due misure

L'ex presidente della Provincia di Latina e candidato alle Europee è al di sopra delle critiche e sfida i media . Con giornalisti

e giornali ha un conto aperto, non possono parlare di lui. Ma lui puòdire quel che vuole. E trova perfino un giudice che gli dà ragione

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Per mesi, per anni, si èfatto finta di niente,l’emergenza Valledel Sacco è stato ar-gomento e di denun-

cia solo a livello di dibattitolocale. Del territorio ciociaro, ,saccheggiato e violentato conl’incuria, l’inquinamento e l’av-velenamento continuo, non inte-ressava a nessuno. Ora siamo inpiena campagna elettorale e l’ar-gomento salute-ambiente di-venta oggetto di attenzione,tutto serve. Sembra che in que-sto periodo ci sia accorti diquanto il Frusinate stia pagando,in termini di vite umane mietutedalle neoplasie, alla scelleratagestione del territorio perpe-trata con la complicità di quantiora si ergono a paladini del terri-torio. Cominciamo a parlare deitumori: una battaglia che il M5Sha portato avanti fin qui in soli-tudine, segnalando la assolutanecessità di istituire, copiandosemplicemente quanto fattonella vicina Latina, il registro tu-mori. A cosa serve? La possibi-lità di avere analisi statistichesull’andamento delle patologietumorali serve, tra le altre cose,a pianificare azioni sul campoquali screening di massa su par-ticolari patologie, correlazionedi particolari patologie conl’esposizione a fattori di rischio(ambientali, sociali ecc.). E’ tal-mente ovvio da suonare banale,ora che tutti accendono i riflet-tori sull’argomento. Natural-mente tutto questo sarebbe

efficace se le autorità compe-tenti in materia, (sindaci, ASL,ARPA, forze politiche) fosserolimpide e lineari nell’affrontare iproblemi. Ma naturalmente nonè così. Il 24 maggio 2013 il con-siglio comunale di Frosinonevotava all’unanimità la mozionecon la quale si impegnava il Sin-daco a velocizzare la messa apunto del registro. Ed ora? Aquasi un anno dalla stessa cosa ècambiato? quali passi sono statifatti? Domanda retorica. A li-vello regionale c’è una propostadi legge a firma dei portavocegrillini pronta per essere di-

scussa in commissione Sanità.Perché nella Conferenza dei Ca-pigruppo non viene discussa?Cosa frena la discussione dell’ar-gomento? Qualcuno pensa - e haragione - che approvare unalegge sul registro tumori porteràl’assunzione di responsabilità.Più volte il capogruppo dellamaggioranza del comune di Fro-sinone ha fatto appello alla ne-cessità di creare un registrotumori e di porre fine al pro-blema “Valle del sacco”. Rispet-tabile intenzione, ma i fattidicono altro. Serve una svegliaelettorale…

La campagna elettorale fa miracoli. Anchequello di far rivivere, nei dibattiti e nei do-cumenti, l’ospedale di Anagni, uno di

quelli “cancellati” dalla mappa di Zingaretti. Orail Pd locale rovescia il gioco, facendosi paladinodella struttura. E si scontra con i grillini, che ricor-dano subito come poco dopo la costituzione delMovimento 5 Stelle ad Anagni, nell’agosto 2013,avessero presentato un’interrogazione urgente arisposta scritta al Commissario e Presidente Zin-garetti, (che rispose con dati completamente sbal-lati).- Nell’ottobre del 2013 , insistono, il loroconsigliere regionale David Porrello ispezionò asorpresa la struttura ospedaliera, aprendo il fasci-colo numero 26 sulla sanità laziale. M5S chiede alcommissario Zingaretti di non considerare la sa-nità in termini di freddi calcoli matematici, macome un servizio essenziale che tuteli concreta-mente il diritto alla salute dei cittadini.L’ospedale,

d’altra parte, è la punta di un iceberg, il problemadi fondo è quello di una disastrosa situazione am-bientale complessiva che certo ha dei responsabiliben identificabili, che oggi siedono in Parlamentoo a Strasburgo e hanno tollerato le emissioni in-controllate dell’industria ad alto impatto ambien-

tale, le Varianti ASI, le proposte di fantasmagoriciaeroporti ora oggetto di inchieste della Procura edella Corte dei Conti. La competizione elettoraleè pasticciata, le coalizioni in campo improbabili.Certo non quello di cui Anagni ha bisogno. Giustoa tre settimane dal voto Zingaretti mette in campola politica dell’annuncio. Sono in arrivo infatti perla Ciociaria investimenti industriali per 180 mi-lioni di euro, grazie all’ Accordo di Programma peril rilancio e lo sviluppo industriale del sistema lo-cale del lavoro di Frosinone – Anagni che prevedeinterventi complessivi in favore delle imprese per91 ml di euro (30 del Mise e 61 della RegioneLazio) tramite l’utilizzo dei Contratti di Sviluppo,l’accesso con premialità a bandi regionali POR-FESR e percorsi di riqualificazione, formazione ereinserimento lavorativo. Sono in arrivo, dice latempestiva nota. E prima o poi arriveranno. Ma chili gestirà e come?

giovedì 8 maggio 2014 pagina 19 REGIONE&POLITICA IlCORRIEREDIROMA

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OSTIA

E ora tutti chiedono il registro tumoriLA DENUNCIA DEL M5S, SCOPRONO L'EMERGENZAAMBIENTALE QUANDO FA COMODOIPOCRISIE ELETTORALI

Anagni, il Pd mischia le carte e resuscita l’ospedaleMANCIA ELETTORALE, ARRIVANO INVESTIMENTI INDUSTRIALI PER 180 MILIONI

La schiuma è tornata e lepaure e gli spettri del pas-sato pure. Il fiume Saccotorna a riempirsi dischiuma nella provincia diFrosinone. A Ceccano ilnuovo inquinamento èstato rilevato dalla poliziamunicipale e ha portato ilsindaco a chiedere subitourgenti interventi. Un fe-nomeno che si registra,con cupa puntualità, du-rante il week-end

Torna la schiuma nel Sacco. Nuovo allarme

Il Corriere di Roma n.15 dell'8 - mag. 2014_Layout 1 08/05/2014 9.37 Pagina 19

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giovedì 8 maggio 2014 pagina 21 RUBRICHE IlCORRIEREDIROMA

♈ Ariete (21 Marzo-20 Aprile)

Una dolce Venere, proprio in Ariete, spalanca le

porte del vostro cuore al sentimento; però cercate

di non mostrarvi gelosi e intolleranti, se volete che

tutto fili liscio e che la vostra unione regga bene.

Soddisfazioni dai vostri bambini.

♉ Toro (21 Aprile-21 Maggio)

Con il Sole nel vostro segno potete ottenere quella

promozione o quell’avanzamento che desiderate.

Però usate un po’ di diplomazia, dato che Saturno,

in opposizione, vi rende troppo battaglieri e può far

precipitare le cose.

♊ Gemelli (22 Maggio-21 Giugno)

Mercurio entra oggi nel vostro segno, per cui potete

aspettarvi una chiamata al cellulare che vi renderà

contenti. Anche dal punto di vista economico voi,

che da questo lato siete sempre insicuri, sarete ri-

compensati e vedrete arrivare qualche euro in più.

♋ Cancro (22 Giugno-22 Luglio)

Avete sempre Giove, magnifico protettore nel vostro

segno; però Marte in quadratura vi rende un po’ ira-

scibili e Venere vi fa sentire poco amati… ma que-

sto non è vero; siate più pazienti e concilianti e tutto

si sistemerà.

♌ Leone (23 Luglio-22 Agosto)

Con Urano e Venere amici potrete sistemare molte

cose a casa e in famiglia e non fatevi prendere dallo

scoraggiamento se amici o parenti non sono pronti

a lodarvi per il vostro operato: questa ricerca delle

lodi è un po’ il vostro tallone d’Achille; scuotete in-

vece la criniera e siate ottimisti.

♍ Vergine (23 Agosto-22 Settembre)

Il Sole in un segno favorevole vi darà quell’energia

di cui avete bisogno per risolvere una situazione un

po’ complicata; anche l’amore si farà sentire in que-

sta dolce atmosfera primaverile; tutto il resto sarà

in mano a voi e alla vostra innata saggezza.

♎ Bilancia (23 Settembre-22Ottobre)

Un bel Mercurio in aspetto favorevole reca buone

novità; vi può giungere una notizia che aspettavate

da tempo; però evitate le discussioni con il partner

perché Venere e Marte, in aspetto contrastante,

possono farvi bisticciare.

♏ Scorpione (23 Ottobre-22 Novembre)

Saturno è detto “il Maestro dello Zodiaco” perchè,

mettendoci alla prova, ci fa crescere spiritualmente;

quindi non vi avvilite se in famiglia qualcosa non va

nel verso giusto perchè il Cielo vi darà una mano

per risolvere e trovare la soluzione per tutto.

♐Sagittario (23 Novembre-21 Dicembre)

Venere, in splendido aspetto al vostro segno, vi fa

sentire amati e gratificati; però Mercurio, opposto,

anche se vi invita a non dare troppa importanza al

denaro, vi esorta al risparmio e alla prudenza al vo-

lante, per evitare le multe.

♑ Capricorno (22 Dicembre-20 Gennaio)

Plutone nel vostro segno vi dona tanta forza e por-

terete il vostro aiuto a chi dei vostri cari ne ha più

bisogno; non trascurate la salute perché Marte e

Giove vi spingono a mangiare più del dovuto (e si

sa che l’appetito è un vostro difettuccio…).

♒ Acquario (21 Gennaio-18 Febbraio)

Nuove conoscenze recate da pianeti favorevoli ed

è noto che per voi l’amicizia, anche con persone

straniere, è al primo posto. Il vostro fascino, per l’in-

flusso di una Venere amica, è in aumento; cercate

comunque di non far ingelosire il partner. ùèùè

♓ Pesci (20 Febbraio-20 Marzo)

Giove e Saturno possono gratificarvi molto; certo il

lavoro non vi manca, anzi è troppo…, ma con la vo-

stra buona volontà potete superare ogni ostacolo e

vincere qualche inconveniente ed evitare ritardi re-

cati da un Mercurio dispettoso.

LE MANIE ASTROLOGICHEdi Patrizia Tamiozzo

con leggerezza e ironia, alcune caratteristiche ricorrenti, quelle un po'maniacali, dei segni zodiacali. L'astrologia semplice e divertente

(giovedì, 8 maggio 2014)

Food & Beverage, settore che tira e che richiedeuna sempre più sofisticata formazione manage-riale. Come quella che potrà offrire il master inrestaurant Management e Marketing ospitatonel prossimo autunno dallo chef Antonello Co-

lonna. Un corso che prevede una full immersion di diecimesi a partire dall’ 8 settembre 2014 con stage anche pressole aziende partner. Sarà lo stessoo Colonna a presentaremercoledì 14 maggio presso l'Auditorium del Palazzo delleEsposizioni di Roma, il corpo docenti e i partner del Master.Sono previsti 6 moduli di studio: Storia, mercato e aspettilegali del mondo della ristorazione; Food & Beverage Ma-nagement; Management delle risorse umane; Business Plane Start Up; Marketing, Comunicazione e Food Design; Pro-duzione di Eventi. Il Master si terrà presso l'Antonello Co-lonna Formazione, un poloaccademico che si fonda sul-l’esperienza dello stesso, chef, ri-storatore ma ancheimprenditore, che da 28 anni èimpegnato nel mondo della risto-razione guardando alle grandiaziende partner italiane e stra-niere, capaci di muovere tuttal'economia del paese. “Oggi la ri-storazione è cambiata - afferma lochef Colonna - il cuoco diventamanager. Bisogna creare nuovimodelli per il nostro settore per

favorire tutte quelle aziende che vogliono investire nella ri-storazione". Il corso è rivolto a diplomati di tutto il mondointenzionati a intraprendere una carriera in questo settore,ma anche a persone che desiderano realizzare il sogno diaprire un'attività redditizia e di successo con solide basi dieconomia e management. I docenti saranno amministratoridelegati di grandi aziende, responsabili marketing e comu-nicazione, responsabili delle risorse umane, responsabili delcontrollo di gestione di brand noti, non solo nel mondodelI’agro-alimentare, della ristorazione e dell’hotellerie, maanche della moda, dell’automotive, dell’industria, del ci-nema, della musica, oltre a giornalisti, grandi cuochi e opi-nion leader. Ci saranno lezioni frontali, teorico-pratiche maanche esperienze sul campo con ben sei mesi di stage.

ENOGASTRONOMIA

Food & Beverage, cometi formo il manager

IL MASTER ORGANIZZATO DALLO CHEFANTONELLO COLONNA

Antonello Colonna. Chef e imprenditore. Nato da una grandefamiglia di ristoratori che vede i suoi albori nel 1874 a Labico. Nel 1985 prende il comando dell'attività famigliarecompiendo una vera e propria rivoluzione gastronomica. Nel 2007 trasferisce la sua filosofia di ristorante e ospitalitàpresso il prestigiosoroof garden del Palazzo delle Esposizionia Roma: nasce così l’Open Colonna. Nel 2012 lo Chef torna avalorizzare Labico inaugurando Antonello Colonna Resort&Spa, un resort situato in una posizione d’eccezione circondato da 30 ettari di Parco Naturale. Particolare attenzione alla cucina, fatta di armonie di terra, di geometriee modernità, tanto da meritare una Stella Michelin a solo un anno dalla sua apertura.

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L a degustazionedel cioccolato èstata per lungotempo materiagen era l m en te

ignorata. Si andava al sodo,senza sottilizzare o badare al-l'etichetta. D'altra parte lacoltivazione stessa è estraneaall'Europa: il cacao infatti(nome scientifico Theo-broma cacao, dal greco théos= dio, e broma = cibo) cresceesclusivamente nelle aree tro-picali, ed è entrato a far partedella nostra cultura solo nelXVI secolo. Oggi le cosestanno cambiando e l'atten-zione al prodotto, alla com-posizione, alla lavorazione,alla provenienza comincia amaturare.Ovviamente non è cosada tutti, benché il ciocco-lato sia un alimento fami-liare a chiunque, lamaggioranza dei consu-matori ne conosce solo lavariante commerciale:quella dei grandi marchidistribuiti nei supermer-cati. Si tratta di tavoletteprodotte in enormiquantità, limitando icosti di produzione, evendute a prezzi conte-nuti. In genere sono trat-tate chimicamente consostanze alcaline, concon surrogati di burro dicacao (come la "leciti-nina", usata per scio-gliere i solidi) o congrassi vegetali. Lo scopoè di eliminare l'acidità, diaddolcire il cacao e di

scurirlo, ma l'effetto è quellodi cancellare gli aromi e di ap-piattire il gusto. Molto spessoquesti ingredienti sono nociviper l'organismo.

Ma nessuno ce lo viene a spie-gare con precisione, megliodire che il cioccolato fa benee non fa ingrassare. La produ-zione artigianale offre cer-tezze e lascia dubbi, quellaindustriale punta sulla quan-tità.In Italia però non mancano leeccellenze, da rimarcare esottolineare: sono i piccoliproduttori che, puntandosulla qualità, si rivolgono so-prattutto a un mercato di nic-chia. Tali squisitezzeartigianali, prodotte grazie alunghi e complessi processi dilavorazione, si offrono al con-sumatore esigente tramite ca-nali commerciali

specializzati. Aziende comeBruco, Domori, la toscanaAmedei, la torinese Baratti,partendo dall'eccellenza dellematerie prime e dal rispettodella tradizione (macinatura,miscelazione, raffinatura econcaggio eseguite secondotempi e criteri meticolosi),producono cioccolato di qua-lità superba, assicurandosi lacorrettezza dei valori bio-chi-mici e l'assenza di elementidannosi per la nostra salute. Il risultato è un cioccolato"puro", prodotto con burro dicacao genuino e senza ingre-dienti OGM nascosti. Il più delle volte la differenzaè distinguibile ai sensi: ilcioccolato buono è più scuro,

più fine, più ricco aromaticamente e ,naturalmente, più gustoso - dolce oamaro che sia. Ma questo è un discorsoche non si può fare a spanne. Appro-fondiremo.

giovedì 8 maggio 2014 pagina 22RUBRICHEIlCORRIEREDIROMA

Gpl e Metano sempre più diffusi

di Davide Bianchino

Causa il prezzo di benzina e gasolio ormai alle stelle,negli ultimi anni in Italia sono cresciuti in manieraesponenziale i consumi di gpl (Gas di Petrolio Lique-fatto) e metano per autotrazione. Basti pensare chenegli ultimi 3 anni la benzina in Italia è aumentata del54%, il diesel del 60%, il gpl del 25% e il metano di ap-pena il 2%. Quando si parla di impianti a gas per auto

si è soliti pensare ad auto vecchie con ingombrantibombole stivate nel bagagliaio, antiestetiche e pe-ricolose. E’ doveroso fare subito chiarezza sullaquestione per evitare facili luoghi comuni. Gli im-pianti a gpl e metano montati oggi sulle auto bi-fuelsono assolutamente sicuri. Le grandi bombole diuna volta, oggi occultate sotto al bagagliaio, sonodotate di valvole di sicurezza per evitarne lo scop-pio in caso di incendio. Inoltre, sono progettate persopportare pressioni elevatissime. Grazie alla lungimiranza delle Case costruttricisono oggi disponibili sul mercato tantissime alter-native alle classiche motorizzazioni benzina e die-sel. Anche nella categoria “premium” non mancanomodelli alimentati con questi carburanti (Audi e

Mercedes in primis). I motori vengono progettati sindall’inizio per un uso a gas e questo ha consentito diridurre notevolmente gli inconvenienti presenti in pas-sato. Oggi le auto bi-fuel vantano un’affidabilità al-meno pari alle corrispettive versioni a benzina. Altracaratteristica positiva da non trascurare è poi il minorinquinamento di queste vetture, la qual cosa com-porta più di un vantaggio. A Roma, ad esempio, sonotra le auto che possono circolare anche in caso di

stop alla circolazione, al pari di ibride ed elettriche.Ma è inutile negare che la maggior parte degli auto-mobilisti si avvicina a questi carburanti principal-mente per una questione di costi. I numeri parlanochiaro: per percorrere 100km si spendono media-mente 12 euro con una vettura a benzina, 8/9 eurocon una diesel, 7 con il gpl e addirittura solo 4 con ilmetano. Questo perché il costo alla pompa è netta-mente a vantaggio degli ultimi due carburanti. Nelcaso del metano, inoltre, gioca a suo favore il con-sumo che diminuisce in maniera netta rispetto al ben-zina. Ma ovviamente ci sono anche degli aspettinegativi come ad esempio l’impossibilità di parcheg-giare nei piani interrati di alcuni garage. Inoltre, nelterritorio italiano, ma anche nel resto d’Europa, è an-cora scarsa la diffusione di stazioni di servizio dotatedi pompe per la vendita di gpl. E per il metano la si-tuazione è decisamente peggiore. A Roma c’è una discreta disponibilità ma la situazionecambia appena superato il Raccordo. La già limitataautonomia delle auto a gas (i serbatoi contengonosolo pochi litri di carburante) e l’impossibilità di rifor-nirsi spesso in autostrada, potrebbero costringere apassare all’alimentazione a benzina in caso di lunghiviaggi, vanificando quindi totalmente il vantaggio eco-nomico. Al momento dell’acquisto di un’auto è quindifondamentale calcolare bene tutte le voci di spesa. Inogni caso, se percorrete tanti chilometri in auto e laricerca di una stazione di servizio non è un problemaallora non ci sono dubbi: l’auto bi-fuel è quella che faper voi.

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ENOGASTRONOMIA / 2

Eccellenza artigianale e scorciatoie industriali,il mondo del cioccolato

svela i suoi segretidi Francesco Vitali Rosati

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Torna al Teatro dell'Opera diRoma, dall'8 al 14 maggio,“L'Elisir d'amore” di Gaetano

Donizetti nello stesso allestimento disuccesso proposto tre anni fa con la regiadi Ruggero Cappuccio, una delle vocipiù raffinate del panorama drammatur-gico italiano. Allora per Cappuccio sitrattò del debutto come regista lirico, af-fiancato nella direzione musicale daBruno Campanella; in questa occasioneCampanella sarà sostituito da DonatoRenzetti. Allora come oggi, il registaproporrà un Settecento luminoso, gui-dato dalla musica di Donizetti, spogliatodi ogni eccesso scenico, ma poetico efantasioso, dove luce e colore si alter-nano a creare le scenografie che appa-iono sospese tra realtà e sogno.La vicenda dell'opera, gioiello del melo-dramma romantico che Donizetti com-pose in soli quattordici giorni nel 1832su libretto di Felice Romani, è ambien-tata in un immaginario villaggio deiPaesi Baschi alla fine del Sette-cento. Mentre contadini e conta-dine si riposano dalle fatichedella mietitura all'ombra di ingrande albero, la capricciosaAdina legge ad alta voce la storiad'amore di Tristano e Isotta;poco lontano Nemorino l'os-serva innamorato, senza avere ilcoraggio di avvicinarla. Annun-ciato da un rullar di tamburi inlontananza, arriva un drappello

di soldati capeggiato dallo spavaldo Bel-core, che rivolge le sue attenzioni adAdina, non insensibile ad esse. Nemo-rino, disperato, le dichiara allora il suoamore, ma ne è respinto. Nel più classicodei triangoli ecco però irrompere la fi-gura di Dulcamara, medico ciarlatanoche giunge nel villaggio con i suoi ri-medi prodigiosi. E' a lui che Nemorinochiede un filtro d'amore, ricevendoneun elisir che, se bevuto dal giovane, glispalancherà le porte del cuore di Adina.Nemorino beve d'un fiato l'elisir, in re-altà vino rosso, e completamenteubriaco comincia a can-tare e ballare senza curarsidi Adina. Questa, indi-spettita, accetta la corte diBelcore e si impegna asposarlo.Nemorino, svanito l’ef-fetto dell’elisir, vuol com-perarne un’altra bottiglia,ma è senza soldi e si di-

spera. Lo soccorre Belcore, disposto adarruolarlo; con quei soldi Nemorinopotrà pagare Dulcamara. Ma a questopunto si sparge la voce che uno zio delgiovanotto è morto lasciandolo erede diuna fortuna. Tutte le ragazze aspiranoora a farsi sposare da lui. Anche Adina,nel vederlo tanto corteggiato e sapendoche pur di avere il denaro per comprareil filtro magico si è arruolato, si com-muove e confessa di volergli bene. Bel-core accetta il fatto compiuto mentreDulcamara vanta il suo portentoso elisir,responsabile del lieto fine.

Il cast è compo-sto da RosaFeola, che tornanel ruolo diAdina, alternandosi con Ekaterina Sa-dovnikova (9,11,14 maggio); nei pannidi Nemorino ci saranno Antonio Poli ePavel Kolgatin (10, 14 maggio); in quellidel sergente Belcore Alessandro Luongoe Joan Martín-Royo (9, 11, 14 maggio);Dulcamara verrà interpretato da AdrianSampetrean e Marco Nisticò (9, 11, 14).Le scene sono di Nicola Rubertelli e i co-stumi di Carlo Poggioli. M.P.M.

“L'elisir d'amore” di Gaetano Donizetti

Dall'8 al 14 maggio 2014Teatro dell'Opera di Roma

Piazza Beniamino Gigli 7, RomaOrari: giovedì 8, venerdì 9 e martedì

13 h 20; sabato 10 e mercoledì 14 h18; domenica 11 h 16,30

Biglietti da € 17 a € 150Info: 06 481601

È un racconto teatrale fatto di parole,musica e immagini quello cheMassimo Ranieri si prepara a por-tare in scena a Roma, al TeatroOlimpico, dal 13 al 25 maggio

prossimi. “Viviani Varietà” è il titolo scelto perquesta opera teatrale magistralmente diretta daMaurizio Scaparro, che ha debuttato con grandis-simo successo di pubblica e di critica al 75° Festi-val del Maggio Musicale Fiorentino. Accanto aMassimo Ranieri – e chi altri avrebbe potuto darevolto e voce al grande Raffaele Viviani? - unostuolo di giovani cantanti: insieme ripercorre-ranno in scena il viaggio che lo “scugnizzo” Vi-viani intraprese nel 1929 verso Buenos Aires incerca di fortuna.Attore, commediografo, poeta e scrittore, cre-sciuto con le marionette del teatro di strada na-poletano, Raffaele Viviani è diventato nel tempoun personaggio di culto. Ottenne il primo suc-cesso proprio con l’interpretazione dello “Scu-gnizzo” di Capurro nel lontano 1904; quindi conla sorella inaugurò il Teatro Jovinelli di Roma(1908) per poi intraprendere una carriera inter-nazionale da Budapest a Parigi, fin quando nondivenne noto in tutta Italia e in Europa. Quindil'avventura americana.Da questo punto parte il viaggio tra poesia, parolee musiche che Massimo Ranieri e Maurizio Sca-parro hanno deciso di ripercorrere in “Viviani Va-rietà”. Nel 1929 sul piroscafo Duilio, MassimoRanieri/Raffaele Viviani attraversa l’oceano da

Napoli a Buenos Aires con la sua compagnia diattori e musicisti. Nella lunga traversata mette inprova lo spettacolo con il quale spera di ottenerefortuna e successo nell’orizzonte di promesse esperanze del nuovo mondo. Ma il vero debuttoavverrà ancor prima dell'approdo, davanti al pub-blico degli emigranti imbarcati sulla nave, nellanotte del passaggio dell’Equatore.Ranieri e Scaparro ricompongono insieme la gal-leria di ritratti in musica che Viviani ha dissemi-nato nelle sue opere, riunendo nelle sale di terzaclasse del Duilio il popolo vitale e dolente degliscugnizzi, degli ambulanti, delle prostitute e dellapovera gente trasformandoli in protagonisti e altempo stesso in spettatori del varietà popolareche va in scena. Così, nella sala del piroscafo af-facciata sul blu dell’oceano, scorrono le melodiepiù note di Viviani, eseguite da Ranieri e dal nu-

trito cast di interpreti che cantano in acustica, ac-compagnati dal vivo dall’orchestra. Il piroscafo ri-creato per lo spettacolo e i costumi portano lafirma di Lorenzo Cutùli, autore di una scenogra-fia curatissima che ricostruisce un pezzo delponte o propone costumi perfettamente in lineacon il periodo d’ambientazione.A condurre sulla scena una decina di comprimaridi straordinario talento è un artista che si con-ferma senza smentirsi mai, Massimo Ranieri, ingrado di spaziare da un’arte all’altra senza fatica,energico come sempre eppure in grado di emo-zionare con la sua voce, senza mai esagerare men-tre esegue i brani in napoletano. Da autenticoleader, guida la compagnia in maniera impecca-bile, protagonista eppure compagno di scena. Laregia di Maurizio Scaparro si conferma vincente,

fluida, affrontando unaforma d’arte oggi sem-pre meno diffusa, fa-cendo riscoprire unpezzo della nostra arte.E per una sera si tornaindietro.

Le elaborazioni musicali di “Viviani Varietà” sonodi Pasquale Scialò, le coreografie di Franco Mise-ria e Massimo Ranieri, mentre i testi sono staticurati direttamente dal nipote di Raffaele Viviani,Giuliano Longone Viviani. Sul palcoscenico, ac-canto a Ranieri, Ernesto Lama e Roberto Bani,Angela De Matteo, Mario Zinno, Ivano Schiavi,Gaia Bassi, Rhuna Barduagni, Antonio Speranza,Simone Sapirito e Marina Giordano.

Massimo Ranieri in “Viviani Varietà”Dal 13 al 25 maggio 2014

Teatro OlimpicoPiazza Gentile da Fabriano 17, Roma

Orari: da martedì a venerdì h 21; sabato h 17,30 e h 21; domenica h 18

Biglietti da € 15,50 a € 44Info: 06 3265991

giovedì 8 maggio 2014 pagina 23 RUBRICHE IlCORRIEREDIROMA

AL TEATRO OLIMPICO DAL 13 AL 25 MAGGIOSCELTI PER VOI

“Viviani Varietà”, un super Ranieridi Maria Pia Miscio

Tre giorni dedicati alla danza in tutte le sue sfumature: èquesta la mission della prima edizione del Roma DanceShow, in programma alla Nuova Fiera di Roma dal 9 all'11maggio. La danza come arte, come spettacolo, come di-

vertimento, come sport sarà dunque prota-gonista della manifestazione pensata comeun enorme contenitore all'interno del qualetroveranno posto tutte le realtà del pianetadanza, che coinvolge e appassiona attual-mente circa otto milioni di italiani. E la sceltadella Nuova Fiera di Roma come sede del-l'evento va appunto in questa direzione:grandi spazi per ospitare le performances eil grande pubblico, incontri, dibattiti, occa-sioni di confronto, la possibilità di prendere

lezioni dei diversi stili e discipline. Senza tralasciarel'aspetto ludico nell'area allestita per i bambini.Per questa prima edizione del Roma Dance Show, la Fede-razione Italiana Danza Sportiva ha inoltre ideato un eventodedicato alle discipline artistiche, caraibiche e al jazz, fina-lizzato alla selezione della componente atletica del proprioClub Azzurro. Parallelamente, si svolgeranno i Campionatidi Danze Artistiche, Danze Caraibiche e Danze Jazz edizione2014, all'interno dei quali si svolgeranno anche i campio-nati mondiali di danza, la World Cup Show Dance. Ai cam-pionati, che si terranno nelle tre giornate del Roma DanceShow, è prevista la partecipazione di oltre 400 atleti-dan-zatori provenienti da otto nazioni: Italia, Croazia, Svizzera,Germania, Polonia, Ungheria, Ucraina e Norvegia..Il Gala di apertura sarà affidato ai vincitori del Roma Dance

Award, che daranno vita ad una sfilata artistica delle mi-gliori scuole di Roma e del Lazio venerdì 9, alle 18,30. Do-menica, in collaborazione con il film “Step up all inn”,quinto e per ora ultimo capitolo della saga di film dance piùfamosa al mondo in arrivo sugli schermi italiani a partiredal prossimo agosto, andranno in scena i partecipanti alcontest “Move on with Step up all inn”.

Roma Dance ShowDal 9 all'11 maggio 2014 Orari: dalle 8,30 alle 19

Nuova Fiera di Roma Via Portuense 1645 Info: 3668759132 o www.romadanceshow.it

Biglietti: intero € 10; tesserati Fids € 5; bambini dai 6 ai 12 anni € 5; sotto i 6 anni ingresso gratuito;

ridotto convenzioni € 8. Con il biglietto si potrà parte-cipare gratuitamente a tutti gli eventi, stage e lezioni.

NUOVA FIERA DI ROMA DAL 9 ALL'11 MAGGIO

Roma Dance Show, una full immersion

“Elisir d'amore”, gioiello del melodrammaTORNA DONIZETTI AL TEATRO DELL'OPERA DALL'8 AL 14 MAGGIO

Due momenti dello spettacolodi Massimo Ranieri “Viviani Varietà”,,che andrà in scena dal 13 al 25 maggio2014al Teatro Olimpico

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