L'Asolano N°4-09

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Poste Italiane SpA - Spedizione in Abbonamento Postale -70% DCB Mantova Anno 4 N°4 Luglio - Agosto 2009 €. 2,00 (arretrati: €. 2,50) alle pag. 16 e 17 Come eravamo... ll nuovo Sindaco di Asola è il dott. Giordano Busi ! BUSI C’E’ ! Nel GP dei chirurghi batte Calcina ai...punti All’interno i risultati completi delle comunali.

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Nel GP dei chirurghi batte Calcina ai...punti All’interno i risultati completi delle comunali. alle pag. 16 e 17 Come eravamo... Anno 4 N°4 Luglio - Agosto 2009 €. 2,00 (arretrati: €. 2,50) Poste Italiane SpA - Spedizione in Abbonamento Postale -70% DCB Mantova Testo e foto di Simona Maffezzoli e Barbara Bacchi 2 luglio-agosto 2009 3 luglio-agosto 2009

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Pos te I ta l iane SpA - Spediz ione in Abbonamento Pos ta le -70% DCB Mantova

Anno 4 N°4 Luglio - Agosto 2009 €. 2,00 (arretrati: €. 2,50)

alle pag. 16 e 17 Come eravamo...

ll nuovo Sindaco di Asola è il dott. Giordano Busi !

BUSI C’E’ !Nel GP dei chirurghibatte Calcinaai...punti

All’interno i risultaticompletidelle comunali.

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Maldive… Diamanti incastonati nell’OceanoTesto e foto di Simona Maffezzoli e Barbara Bacchi

2 luglio-agosto 2009

Dagli atolli si organizzano diverse escursioni per effettuare pesca d’altura e snorkeling. Si può soggiornare in bungalow sulla terra ferma, in tipico stile maldiviano, confortevoli con camere che rispecchiano la semplicità di queste splendide isole; oppure in quelli posizionati su palafitte, con suggestive camere “overwater” che, oltre ad avere tutti i confort, hanno una fantastica vetrata sull’oceano e parte del pavimento tra-sparente dal quale è possibile vedere una miriade di pesci!

Destinati ad un pubblico più sofisticato ed esigente ci sonogli eco-resort con bungalow lussuosissimi realizzati ed arre-dati con forme essenziali e preziosi materiali naturali, con un altissimo livello di confort, dove gli ospiti sono sedotti dalle attenzioni e dai servizi più esclusivi. Per gli amanti delle im-mersioni, il modo migliore per scoprire le bellezze naturali di questi luoghi è una crociera tra gli atolli con i motor yacht do-tati di tutte le attrezzature e di personale qualificato. Provate! Vi renderete conto che una settimana non è sufficiente…

Chiunque sia in partenza per le Maldive ha lo stesso dub-bio: “mi annoiero’ su un piccolo atollo? “...la risposta sara’ al termine della vacanza quando, con le lacrime agli oc-chi, lascerete uno dei pochi paradisi rimasti, ed una volta rientrati a casa, riguardando le foto vi riprometterete sicu-ramente di tornarci. L’arcipelago delle Maldive si estende nell’Oceano Indiano per circa 90.000 km ed è costituito da 1.192 isolotti appena affioranti dalle acque cristalline in un’incontaminata laguna turchese. Meravigliosi angoli di paradiso racchiusi da una barriera corallina di centinaia di

chilometri, con spiagge bianche circondate da una lussu-reggiante vegetazione dal verde intenso. Cinque gli atolli principali: Malè nord, Malè sud, Ari, Baa e Meemu. Da Mi-lano all’aeroporto della capitale, Malè, ci sono 10 ore e 30 di volo, e da Malè partono le veloci barche che collegano le varie isole, alle quali è possibile arrivare anche con gli idrovolanti. Alle Maldive ritroviamo il tipico clima tropicale con una temperatura costante tra i 30 gradi. Le stagioni sono influenzate dai monsoni: caldo secco da Novembre ad Aprile, più umido invece da Maggio ad Ottobre a causa delle brevi piogge. A pochi metri dalla riva, scenari marini di indimenticabile bellezza affascinano anche il più scetti-co tra i nuotatori, e tutti gli atolli offrono suggestivi punti di immersione con fondali ricchi di corallo dove pesci tropicali coloratissimi guizzano veloci mentre grandi mante volteg-giano eleganti. Gli amanti degli sport acquatici qui trovano un’ampia scelta di attività e su quasi tutti gli atolli sono presenti innovatissimi Centri Diving con istruttori molto preparati, che parlano italiano e sono disponibili per il rilascio di brevetti di immersioni, per principianti ed esperti.

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Senza dubbio, l’evento più importante di questi ultimi due mesi è stato l’appuntamento elettorale, per l’elezione del nuovo Sindaco di Asola. Ne parlo solo ora, a giochi

fatti, perchè, in tal modo, nessuno potrà dire che L’Asolanoabbia voluto influenzare la campagna elettorale. L’Asolanoè, e vuole restare, il giornale di tutti gli asolani, indipenden-te e, soprattutto, rispettoso delle opinioni di tutti. Ciò non dimeno, spero possiate capire, e perdonare, la soddisfazioneche sto provando per l’esito positivo che, dal mio punto di vista, ha avuto questa consultazione elettorale. Devo anche riconoscere che lo scarto di soli 125 voti sta a dimostrare che Giovanni Calcina è stato un avversario davvero temibi-le per Giordano Busi; così come i consensi ricevuti stannoa dimostrare l’apprezzamento che molti cittadini gli hannoriservato per il lavoro svolto. Si può, quindi, ben dire che la sfida all’ultimo... bisturi fra i due chirurghi della politica asola-na si sia risolta a favore del dott. Busi... ai punti. Tutto questo, però, al di là delle battute scherzose, non sminuisce il signi-ficato della vittoria di Busi perchè essa è figlia legittima della Democrazia. Ma, dal giorno dopo la vittoria, non contano più gli slogans e le promesse elettorali: contano solo i fatti e con-ta la capacità di capire, in fretta, come funziona la macchinacomunale e qual’è la situazione economico finanziaria cheè stata ereditata dalla passata Amministrazione. Tutto ciò è indispensabile per sapere quali e quante risorse si hannoa disposizione ed, in funzione di ciò, quali potranno esserei punti prioritari del programma che si possono realizzare. Idee chiare ed interventi rapidi è quello che chiedono tutti i cittadini ed è quello che deve essere fatto per il bene di Asola.“L’Asolano” offrirà al Sindaco Busi la stessa opportunità che5 anni fa aveva offerto al Sindaco Calcina e che lo stesso non seppe o non volle cogliere. La nostra disponibilità a col-laborare con la nuova Amministrazione si focalizzerà, princi-palmente, su due direttrici: Raccogliere i pareri e le istanzedei cittadini e trasformali in proposte; fornire ai cittadini tutte le principali informazioni sull’attività della Giunta, per dar lorola possibilità di giudicarla a ragion veduta. Noi crediamo cheL’Asolano possa svolgere bene questo servizio, nella pienaobiettività e libertà di opinione, senza perdere di vista l’in-teresse di Asola, che deve sempre prevalere sull’interessedei singoli. Forse, a taluni, abituati a ragionare in funzionedel proprio esclusivo tornaconto, questa affermazione potràapparire inverosimile ma, se conosciamo bene le personee le motivazioni che le ispirano, siamo certi che la nuovaGiunta Busi, opportunamente affiancata, saprà farsi vale-re e rispondere positivamente alle aspettative dei cittadini.Mercoledì 24 giugno, 150° anniversario della battaglia diSolferino e San Martino, è stato anche il giorno dell’esordio in Consiglio Comunale, per la nuova Amministrazione: un esordio emozionante per il nuovo Sindaco di Asola, Gior-dano Busi; per il nuovo Vice Sindaco, Luciano Carminati, con delega all’urbanistica; e per tutti gli Assessori, freschi dinomina, come Mattia Geronimo Di Vito, con delega ai la-vori pubblici; Massimo Tozzo, con delega al bilancio; Mario Ragnoli, con delega ai servizi alla città; Santo Tessaroli, con delega alla Cultura; Alessandro Verdi, con delega allo sport e al tempo libero. La quota rosa è degnissimamenterappresentata da Graziella Losi, nominata Capogruppo di

maggioranza, e da Cristiana Azzali, l’avvocato, che Busi vor-rebbe nel suo staff. E’ vero, mancano i giovani, almeno perora; ma non mancano nella considerazione del nuovo Sinda-co perchè è sua intenzione affiancare ad ogni assessore al-meno una persona, una sorta di sottosegretario, a cui affidare il compito di stimolarne l’attività; di garantire l’attuazione dellaparte di programma che lo riguarda e di fare da tramite e da filtro, fra lo stesso assessore e i cittadini. In questo potrannorientrare i giovani come Elisa Marchi, Laura Azzini, Moreno Romanelli ed Alberto Nieddu che in tal modo potranno fareesperienza, contribuire con la loro carica di entusiasmo al la-voro che attende gli assessori e prepararsi per gli incarichiche, in futuro, li vedrà in prima fila. Asola ha bisogno del fre-sco apporto dei suoi giovani che, nei prossimi anni, dovrannosostituire gli attuali politici e dimostrare sul campo di avere più idee, più fantasia e più capacità imprenditoriale ma, so-prattutto, dovranno dimostrare di coltivare i sani principi e di avere forti ideali di riferimento come quelli che ci legano allanostra Asola ed ai suoi valori di civiltà e di cultura. In questo,e non solo loro, potranno imparare molto da Giordano Busi.Nel frattempo la gente e L’Asolano si aspettano fatti concreti.

3 luglio-agosto 2009

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La Campagna elettorale della Lista Busi ha rappresentato l’oc-casione per gli asolani di incontrare diversi personaggi im-

portanti della politica nazionale e regionale. Le foto di questa pagina ci presentano solo alcuni di questi personaggi. Di altri ricorderemo solo il nome. Come ad esempio quello dell’Asses-sore al Commercio della Regione Lombardia, Franco Nicoli Cristiani, o quello del Sottosegretario agli Esteri, on. Alfredo Mantica, del Pdl o quello dell’on. Giacomo Stucchi della Lega Nord. Ma, ad Asola è venuto anche il Vice Presidente del Par-lamento Europeo, on. Mario Mauro. Nella foto accanto l’on. Carlo Giovanardi, prima di salutare il pubblico e di lasciarle la parola, presenta la collega della Lega Nord on. Irene Aderenti

Nella foto sopra il Ministro per le politiche comunitarie, Andrea Ronchi, appena sceso dall’automobile, mentre si appresta ad entrare sotto la Loggia, accolto da Graziella Losi. Dietro di lui l’on. Massimo Corsaro (Foto Tartarotti)

Molti personaggi sono giunti ad Asola per sostenere Giordano Busi Una Campagna elettorale col botto!Non è piaciuta solo a chi non ha potuto imitarla. Ma questa è la solita favola della volpe e l’uva ...

Il Sottosegretario alla Presidenza del Consi-glio, on. Carlo Giovanardi, mentre studia il programma della Lista Lega-Pdl, prima di fare il suo discorso.

4 luglio-agosto 2009

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Confermando il trend nazionale. Con soli 125 voti di scarto sulla lista di Centro Sinistra del Sindaco uscente Giovanni Calcina.

La coalizione politica Lega e PDL si aggiudica il Comune di Asola Ridda di ipotesi sull’emoragia di voti del Centro Destra che per poco non comprometteva il risultato. Dalle Europee mancano all’appello circa 800 voti. Si parla di accordi trasversali dell’ultimo minuto, ma non solo...

Al di là delle congetture dietrologiche, resta il positivo risultato elettorale che

ha portato ad un radicale cambiamento ai vertici del Comune. Lo scontro all’ultimo bisturi fra i due chirurghi, come si legge in copertina, si è concluso con la storica affermazione del dott. Giordano Busi. Una grande responsabilità è quella che

in caso di necessità, ha molte carte da giocare e molte porte a cui bussare.Ma questo non è sufficiente se non si ha una progettualità seria e la capacità di attuarla. Un argomento che, in campa-gna elettorale, pare abbia avuto un certo riscontro, è stato la dichiarata volontà di non prendere alcuna decisione di una

certa importanza, senza, prima, aver ascoltato il parere dei cittadini. Il coinvolgimento della gente nella vita amministrativa e l’impegno a non chiu-dersi nelle stanze del potere, se mantenuti, sarebbero la prima grande novità: quel se-gno di umiltà che è mancato alla Giunta Calcina e a chi l’ha preceduta.

attende i nuovi amministratori che sono chiamati a dimostrare, con i fatti, di essere in grado di portare in Comune una ventata di vera novità. Questo è quanto chiedono i 2622 elettori che hanno dato fiducia a questa coalizione, premiando la chiarezza della lista politica; ma, soprat-tutto, premiando le aspettative che PDL e Lega Nord hanno saputo creare.Gli interventi in campagna elettorale del Ministro Andrea Ronchi; dell’Assessore al Commercio della Regione Lombardia, Franco Nicoli Cristiani; dei Sottose-gretari Carlo Giovanardi ed Alfredo Mantica; degli Onorevoli Irene Aderenti e Giacomo Stucchi, oltre a quello del Vice Presidente del Parlamento europeo Mario Mauro, avevano l’evidente scopo di far comprendere agli elettori che una lista politica composta da due partiti di Governo come la Lega Nord e il PdL,

5 luglio-agosto 2009

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24 giugno 2009, ore 21

1° Consiglio Comunale

A fianco, nella foto la nuova Giunta Busi: da sinistra, Massimo Tozzo, Mattia Di Vito, il Vice Sindaco, Luciano Carminati, il Sindaco Giordano Busi, la segretaria comunale, Mario Ragnoli, Santo Tessaroli e Alessandro Verdi.

L’opposizione: da sinistra, Francesca Zaltieri, Raffaele Favalli, Maria Pasqua Massa, ed il Sindaco uscente Giovanni Calcina

Alessandro Verdi, nuovo assessore allo sport e al tempo libero, alzando gli occhi al cielo sembra stia pensando:

< Oh, Dio, che ghe foi me che? >

Il pubblico che ha affollato la Sala del Consiglio, in occasione dell’insediamento ufficiale della nuova Giunta Busi, come sem-pre, è quello delle grandi occasioni. Poi, l’interesse per la Cosa Pubblica verrà meno e nei prossimi Consigli Comunali la presen-za dei cittadini si ridurrà drasticamente a poche persone.

Graziella Losi, nominata nuovo Capogruppo di maggioranza

L’altra opposizione: Giorgio Grandi candidato Sindaco per la Lista “Asola Viva”, terza classificata.

Gran esordio ad Asola per il proclamato e neo-eletto alla carica di Sindaco Giordano Busi che mercoledì 24 Giugno 2009 in

una Sala Consigliare gremita ha presieduto la convocazione del Primo Consiglio Comunale della nuova compagine amministra-tiva. Molto emozionato il Sindaco Busi ha prestato giuramento alla Repubblica e alla Costituzione italiana. A seguire le nomine dei componenti della giunta e l’attribuzione delle varie deleghe. “Oggi essere qui e parlare da Sindaco è una cosa bellissima ed emozionante, ma anche carica di tanta responsabilità” ha detto Giordano Busi, “ringrazio tutti i cittadini, anche coloro che non ci hanno votato perchè intendo essere il Sindaco di tutti. Ai Con-siglieri di minoranza auguro di essere sempre oppositori fermi e

rigorosi. Sono sicuro che non mancheranno di lealtà, correttezza e competenza nel sostenere le loro opinioni e nell’interpretare la loro funzione. In particolare, chiedo sostegno al dott. Calcina da cui ho già ricevuto collaborazione all’inizio della mia professio-ne quando ero un giovane chirurgo e ai cittadini chiedo di essere parte attiva della vita politica e sociale di Asola.” Dopo l’elezio-ne della Commissione elettorale, il Sindaco ha omaggiato tutti i consiglieri con il Testo Unico degli Enti Locali ed alle donne ha riservato un pensiero floreale. Inoltre è stato rispettato un minuto di silenzio per ricordare due care persone recentemente scom-parse: Giambattista Bugada e Livio Piva per i quali Giorgio Grandi ha ricordato i meriti e l’impegno per Asola. R.LF

6 luglio-agosto 2009

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57° Anniversario di MatrimonioSilvio Barcellari e Elda Farina

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7 luglio-agosto 2009

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I ragazzi della squadra di pallavolo un-der 16 dell’Istituto Falcone di Asola, dopo aver vinto, la finale Provinciale del campionato studentesco di secondo grado, contro la forte squadra dell’Osti-glia con un tiratissimo 2-1 e aver bat-tuto anche nel concentramento, svoltosi a Bergamo, il Bergamo e il Brescia, il 20 aprile scorso, hanno disputato la Se-mifinale Regionale qui ad Asola pres-so il Palazzetto dello Sport. Il risultato è stato grande. I ragazzi, con un sec-co 2-0, hanno superato la squadra di Casalmaggiore, accedendo alla Finale Regionale del 14 maggio a Milano. Ma chi sono questi ragazzi? Andrea Mutti, Davide Grillo, Antonio Arena, Aldo Kloci, Matteo Turra, Michele Roma-ni, Matteo Ferro, Gioele Bergamini, Francesco Pasini, Enrico Toninelli, Emanuele Rigon. Grazie ad insegnanti di Educazione Fisica Ilario Bonandi e Alessandra Giuliani, i nostri ragazzi ri-escono a raggiungere risultati importan-ti indirizzando la loro passione, la loro voglia di protagonismo e la loro “ag-gressività” in attività sportive sane. Sia-mo difronte ad Alleducatori (allenatore-educatore) che continuano nella loro silenziosa attività di supporto alle fami-glie, insegnando a questi giovani anche a perdere, ma a testa alta, trasmettendo Valori, attraverso l’applicazione di re-gole di vita che, a volte, le famiglie fan-no fatica ad insegnare da sole. Si tratta di valori trasmessi tramite il sacrificio, il rispetto delle regole e delle persone. Questi ragazzi imparano che “se vuoi essere rispettato devi rispettare e che se vuoi avere devi dare, che la correttezza delle persone è strettamente collegata al rispetto della parola data, in particola-

re quando non ci sono interessi personali, per esempio nell’ambito del volontariato e della gratuità”. I genitori oggi, nel difficile compito di educare i propri figli, hanno bi-sogno di supporti esterni di questo tipo.

* * *Continua l’incessante lavoro di aiuto e di soccorso da parte dei gruppi di Protezione Civile a favore della popolazione abruz-zese colpita dal sisma. In attesa di partire per il campo della Lombardia di Mon-ticchio 1 i Volontari delle Associazioni Naviglio, Città di Asola, Torre d’Oglio e ANC Castellucchio non stanno fermi. Re-centemente hanno consegnato 130 quin-tali di materiale, in prevalenza confezio-ni d’acqua e disinfettanti, ai colleghi che gestiscono la tendopoli. < L’idea è nata >, ci racconta Giuseppe Calvetti, respon-sabile della missione < in maniera molto spontanea, infatti, utilizzando i contatti

che abbiamo all’interno del campo e co-noscendo le necessità, abbiamo cercato di soddisfarle in tempi strettissimi. Con i colleghi di Asola, Marcaria e Ca-stellucchio abbiamo deciso la missione “Rapidità 1” che ci ha portato in pochi giorni a raccogliere e consegnare diret-tamente al campo i prodotti e i materiali che cominciavano a scarseggiare. Dob-biamo ricordare che il nostro successo è anche merito delle associazioni, azien-de e privati che hanno messo a disposi-zione mezzi, attrezzature e prodotti, in maniera totalmente gratuita.> Questo è solo l’inizio e a questa seguiranno altre missioni. Perciò chi volesse contribuire è sempre in tempo. Anche se l’attenzio-ne dei media sull’Abruzzo si sta spe-gnendo, le persone colpite hanno ancora bisogno del nostro aiuto e della nostra solidarietà. Per informazioni nel detta-glio: Matteo Peafrini: E-mail [email protected] Cell. +39 335 7531460

* * *Carabinieri in congedo, Alpini, Prote-zione Civile e quest’anno anche il bel-lissimo cucciolo Buck, sono gli “angeli custodi” della seconda edizione del “Pe-dibus” che ogni mercoledì di maggio, si mettono a disposizione per accompagna-re a scuola i bambini, insegnando loro, durante il tragitto, le regole principali di comportamento sulla strada per i pedo-ni. Naturalmente andare a scuola a pie-di comporta alzarsi presto il mercoledì mattina, ma questo non sembra proprio essere un problema per i bambini, per-ché numerosissimi, muniti di biglietto alla mano da obliterare dal controllore, si presentano alle diverse fermate con il loro giubbino catarifrangente arrivando puntuali per l’inizio delle lezioni.

NOTIZIARIO A.Ge.Il successo della pallavolo Under 16 - La Protezione Civile per l’Abruzzo - 2a edizione del Pedibusdi Antonella Goldoni

8 luglio-agosto 2009

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Luigi Bariselli, che recentemente si è le-gato all’Azienda asolana con un contratto di esclusiva, realizza questa chitarra dal-la straordinaria sonorità, su disegno ori-ginale di Mario Maccaferri, musicista e grande liutaio italiano degli anni ‘30, costretto ad emigrare in Francia dove il liutaio francese Selmer, che aveva in-tuito la genialità dell’italiano, pensò bene di copiargliela. La chitarra Selmer fu lo strumento del più grande chitarrista zin-garo di tutti i tempi, il belga Jean Bapti-ste “Django” Reinhardt che deve essere

Ad un primo sguardo, le vetrine del Sim-paty Record’s danno l’idea di un bel negozio di musica, dischi, strumenti ed attrezzature elettroniche. Nessuno, reali-sticamente, può immaginare che il retro di questo negozio sia il cuore pulsante di una straordinaria attività imprenditoriale che colloca la Simpaty Record’s fra le aziende di rilievo mondiale, nel settore specialistico della musica Gypsy Jazz. Roberto Tiran-ti ed Manuela Ravenoldi hanno creduto fortemente in un idea ed hanno investito con intelligenza per farla crescere. Da que-sta loro attività è nata la Trj Record, casa discografica emergente, specializzata nel genere Gypsy Jazz. Dalla frequentazione di questo settore Roberto ed Manuela han-no dato vita ad un nuovo e più stimolante progetto la cui idea si è sviluppata a segui-to dell’occasionale conoscenza di un noto maestro liutaio milanese, Luigi Bariselli con il quale è nata una sinergia di compe-tenze che hanno portato alla realizzazione della più straordinaria chitarra esistente per gli specialisti di questo genere musicale. Si tratta di una super chitarra tutta italiana dalle caratteristiche uniche al mondo che in breve è diventata lo strumento preferito dai più grandi interpreti internazionali del Gypsy Jazz. Lo strumento, per le sue carat-teristiche tecniche può essere considerato, a pieno titolo, un vero e proprio “Stradi-vari delle chitarre”, realizzato dall’unico liutaio esistente, in grado di costruire uno strumento di questo genere.

considerato il precursore di tutti i generi musicali che derivano dal Jazz. Già dieci anni prima degli afro americani Django Reinhardt suonava la stessa musica che successivamente venne chiamata Jazz.

Oggi molti liutai imitano questa chitarra ma nessuno la produce su disegno ori-ginale e con tanta cura per i particolari. Tutte le parti meccaniche dello strumento sono placate oro 24 K ed i legni usati dal Bariselli sono stagionati dai 30 ai 40 anni e provengono dalla Val di Fiemme, la stessa dove si approvigionava anche An-tonio Stradivari per i suoi mitici violini. Con la realizzazione di questo progetto l’asolana Simpaty Record’s dimostra una volta di più che il segreto di ogni suc-cesso commerciale; il modo giusto per affrontare e superare le crisi, è di specia-lizzarsi, guardare ai mercati di nicchia ed uscire dal banale che, il più delle volte, identifica l’offerta di massa della Gran-de Distribuzione. A Roberto Tiranti e ad Manuela Ravenoldi i nostri più sinceri complimenti, con gli auspici per ulteriori grandi soddisfazioni.

Su iniziativa dei titolari della Simpaty Record’s

Nasce ad Asola la “chitarra Stradivari”Lo strumento, totalmente made in Italy, è stato realizzato dal liutaio milanese Luigi Bariselli su disegno originale degli anni ‘30 di Mario Maccaferri

Jean Baptiste “Django” Reinhardt nato a Liberchies, 23 gennaio 1910 e morto a Fontainebleau, 16 maggio 1953

9 luglio-agosto 2009

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La novizia Teresa Caterina Lussana, detta Anna, era destinata a recitare un ruolo di grande importanza nel

futuro della nuova congregazione. Nata a Seriate il 14 novembre 1852, dopo le elementari, quindicenne, superò l’esa-me di ammissione alla “Scuola Normale Femminile Pareggiata” di Bergamo alta. Quella scuola formava un buon numero di maestre e rappresentava, forse, il solo baluardo in grado di sollevare il basso li-vello di istruzione femminile della provin-cia bergamasca, in quel periodo. Era una scuola di prestigio che forniva una forma-zione solida grazie a materie impegnative come religione, morale, lingua, letteratura, geografia, aritmetica, geometria, sistema metrico, contabilità, disegno, calligrafia e lavori femminili. La valutazione delle allieve era mensile, con un esame a metà anno. Dopo tre anni, superando il severo esame finale le neo maestre erano abilita-te ad insegnare in tutte le classi delle ele-mentari, ad eccezione della ginnastica che venne introdotta nella “Normale” solo nel 1880. Anna Lussana frequentò anche que-sto corso ed ottenne la patente di massi-mo grado di insegnante elementare. Ormai Anna poteva dedicarsi totalmente all’inse-gnamento che rappresentava la sua grande passione. La sua intelligente competenza e la bontà del suo carattere, presto, la impo-sero fra le migliori maestre di Seriate, tan-to che veniva richiesta dalle famiglie più in vista come “educatrice privata”. Le sod-disfazioni non le mancavano ma iniziò a farsi sentire in Lei il desiderio della vita re-ligiosa. Come ebbe a dire Lei stessa: <en-trai in convento che non ero più una giova-netta...> Teresa Anna Lussana si rivolse alle Figlie del Sacro Cuore dove venne subito accettata, soprattutto, perchè faceva comodo la sua preparazione professionale. Così, fu mandata a Somasca, come mae-stra direttrice dell’educandato. Il 21 no-vembre 1889, Anna iniziò il suo cammino di formazione alla vita religiosa presso le Orsoline Gerolomitane, pochi giorni dopo aver compiuto 37 anni. A quell’età non tardò a capire che qualcosa non quadrava nella vita religiosa, almeno come Lei se la immaginava. I suoi ideali si scontravano con una realtà diversa tanto che giunto il momento della vestizione, si rifiutò di ve-stire l’abito religioso. Dovettero interve-nire per convincerla, prima la Superiora, Maria Teresa Ornaghi e, poi, lo stesso Vescovo Monsignor Guindani. Dovette-

ro essere tanto convincenti se, il 21 ottobre 1891, alla presenza di don Luigi Isacchi, la Lussana vestì, finalmente, l’abito reli-gioso, assumendo il nome di suor Maria Margherita. Nel frattempo il noviziato era stato trasferito per volere del Vesco-vo, presso il collegio “Cittadini” a Ponte San Pietro, dove era direttrice suor Igna-zia. Qui continuò a dedicarsi all’insegna-mento e potè esprimere al meglio il suo ideale che, sostanzialmente, rimaneva quello dell’educazione cristiana della gioventù. Ma, al momento di emettere i voti, riemersero i dubbi ed i motivi che la inducevano a ribellarsi e, addirittura, ad uscire per cercare di realizzarsi lontano dal convento. Fu proprio durante questo travaglio interiore che capitò l’occasione

di aprire la casa di Gazzuolo. Suor Margherita Lussana aveva preso sul serio la sua vocazione e si rifiutava di scendere a compromessi con la propria coscienza. Inizialmente, il suo nome non figurava fra quello delle firmatarie, decise a seguire suor Ignazia nell’avventura di Gazzuolo. Non si fidava di quelle suore perchè appartenevano sempre alla stessa congregazione e Lei voleva cambiare to-talmente la sua vita. Furono le lettere che giungevano da Gazzuolo a convincerla. In queste lettere si faceva pressante ri-chiesta che fosse inviata laggiù una mae-stra. Suor Margherita Lussana si unì, in tal modo, a suor Ignazia Isacchi ed alle suore che, con Lei, avevano fondato a Gazzuolo la nuova congregazione.

A questo punto della narrazione crediamo sia importante inquadrare la vicenda delle suore e del territorio in cui erano chiamate ad operare, nel contesto storico e politico in cui si svolsero i fatti.

Il Mantovano alla fine dell’800Durante il primo periodo della dominazio-ne austriaca, il territorio della provincia di Mantova, grazie a prodotti agricoli come il mais, il grano, il riso ed i foraggi era stato inserito a pieno titolo nel grande mercato internazionale costituito dai variegati ter-ritori che componevano l’Impero asburgi-co. Durante le guerre risorgimentali, però, la mancanza di uomini validi al lavoro dei campi, impegnati al fronte, con la bianca divisa austriaca (1), aveva influito negativa-mente sulla produzione agricola. Massiccia era stata, inoltre, nelle campagne, la pre-senza degli eserciti con le conseguenti raz-zie di raccolti, di animali, abbattimenti di edifici, disboscamenti e danni permanenti alle colture. La situazione, se possibile, era ulteriormente aggravata dall’esclusione del territorio di Mantova dalle grandi linee di traffico, espressamente voluta dall’Austria per garantire la capacità difensiva delle for-tezze del Quadrilatero che era composto da Mantova, appunto, Verona, Legnago e Pe-schiera. A ciò si aggiunse il problema delle acque, connesso alla mancanza di opere di bonifica e di sistemi di irrigazione, ed evi-denziato dalle frequenti esondazioni del Po, dell’Oglio e del Chiese, nonchè dal siste-matico impaludamento. Ma non erano solo questi i problemi: vi era l’endemica diffu-sione di malattie, come tubercolosi e pella-gra; la disoccupazione e la crescente spinta migratoria con la conseguente formazione di un proletariato agricolo sempre più po-vero. Cessato il dominio austriaco nel 1866, ben poco cambiò, anzi, alla miseria diffusa si unì la consapevolezza delle condizioni di sfruttamento imposte ai contadini dai ric-chi proprietari terrieri. Iniziarono, così, le prime lotte contadine per le rivendicazio-ni salariali che si trasformarono, ben pre-sto in movimenti di massa. E proprio nel mantovano fu organizzato, nel 1885, il più importante sciopero di braccianti chiamato “la boij” che voleva dire che la terra stava bollendo e che era pronta ad esplodere la rabbia e la sete di giustizia che si avverti-va nelle masse lavoratrici. L’agitazione fu repressa con l’intervento dell’esercito. 140 braccianti furono arrestati con il sistema del mandato in bianco, cioè un mandato d’arresto i cui nomi sarebbero stati scritti in seguito, ad arreso avvenuto. (segue)

(1) L’esercito austriaco aveva assoggettato all’obbligo della leva militare molti contadini matovani che finirono per combattere contro i mantovani dei ceti più elevati che si arruo-lavano volontari, ad esempio, fra le file delle camicie rosse di Garibaldi

Storia della Congregazionedelle Suore Orsoline di AsolaSuor Margherita Lussana (Quarta Puntata)

Suor Margherita Lussana

10 luglio-agosto 2009

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Il 24 maggio’09, il caldo, non ha evita-to che centinaia di persone, tra genitori e bambini, partecipassero all’inaugurazione del Grande Gioco donato dall’Associazio-ne Genitori A.Ge Asola alla Scuola Prima-ria e a tutta la cittadinanza. Assieme alla Direzione Didattica, a tantissimi meravi-gliosi genitori, agli Scout, agli insegnanti di musica, ai giovani musicisti delle mini band e al Comune, si è lavorato con co-stanza e tanto impegno per la realizzazione dell’evento. Il giardino del Grande Gioco è stato dedicato a una ragazza, Elisa Anto-nioli, sciatrice, vincitrice di numerosi titoli e medaglie ai Giochi Nazionali invernali Special Olympics Italia che ha saputo dare

lustro, anche quest’anno, alla comunità asolana, con il suo costante impegno e con la tenacia spinta dal motto: “Che io possa vincere e, se non riuscissi, che io possa provarci con tutte le mie forze”… e lei ha Vinto ancora!!! Con questa inaugurazione si è celebrato il positivo epilogo della “Lette-ra di intenti” firmata un anno fa che, con questa importante occasione ha consolidato il rapporto di collaborazione tra le Istituzioni Scolastiche, le famiglie, l’Amministrazione, la Parrocchia e tutte le realtà del mondo della didattica del territorio. A coronare la giornata la benedizione di don Ric-cardo. Si ringraziano tutti coloro che hanno contribuito al successo della manifestazione che ha avuto come momento culminante l’inaugurazione del grande gioco. L’ A.Ge Aso-la, con i suoi 300 Soci, rimane la più grande associazione di genitori in Italia. Pochi mesi di pausa, per definire il pro-gramma 2009/10 e a settembre si ripartirà, in rete con corsi per figli e genitori, attività ed eventi che sapranno portare in piazza anche quest’anno centinaia di persone.

Donato dall’A.Ge grazie al contributo di Mantovabanca 1896

Inaugurato il Grande GiocoNel cortile della Scuola Primaria il 24 maggio scorso

Nella foto sopra, il momento fatidico del taglio del nastro affidato alla giovane madrina della manifestazione Elisa Antonioli

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Significativo anche l’intervento delle Autorità pre-senti in sala, a partire dal Dott. Raffaello Stradoni, Direttore del Presidio Ospedaliero di Asola e Boz-zolo, dal Sindaco di Asola, Dott. Giovanni Calcina e del Presidente AVIS Provinciale, Sig. Valter Bel-luzzi, che hanno rimarcato il senso del dono, della sussidiarietà e dell’importanza della sinergia che si è creata fra le Associazioni ABEO, AVIS ed AIDO per costruire una rete volta a diffondere informazione e coinvolgere nel volontariato un numero sempre più grande di persone. Assenti per motivi istituzionali, ma sempre vicini con il cuore, il Consigliere Regio-nale Dott. Carlo Maccari ed il Presidente AIDO, Dott. Antonella Marradi. Gli applauditissimi Ar-tisti che hanno accolto l’invito e si sono esibiti a titolo gratuito sono stati:- i “GioomArabikA” già più volte apprezzati, gra-zie al loro modo di fare musica semplice e sponta-nea che arriva direttamente al cuore delle persone. A nome di tutti i partecipanti i “GioomArabiKa” hanno

offerto un omaggio ad Alessandra Cora, giovane ed emergente cantante deceduta nel terremoto dell’Abruzzo, interpretando un suo brano dal titolo “Lacrime” e accompagnando l’esecuzione con la proiezione di sue foto.- gli “Émprovis”, straordinario gruppo acustico di gipsy jazz. La loro esibizione ha esaltato la musica nella sua essenza, pas-sando da atmosfere della Parigi del ‘900 a quelle più frizzanti sudamericane, alle irlandesi sino al gipsy jazz puro.- i “Rosegarden”, gruppo musicale che ha presentato un tributo a Gorni Kramer, Louis Amstrong ed altri grandi del jazz, incan-tando la platea con la loro esibizione.- il “Coro delle 9.30” di Don Daniele Bighi della Parrocchia di Asola composto da bambini e ragazzi che solitamente animano la S. Messa delle 9.30. Hanno sapientemente presentato, con la direzione di Paola e Roberta brani che si sono imposti al festi-val degli Oratori mantovani del 2008.- i “Colpi Repentini” gruppo milanese di giovani musicisti, emergenti e già molto apprezzati, che hanno saputo coinvolgere il pubblico con il loro ritmo e con la loro simpatia presentando brani inediti di musica rock.Per la particolare finalità benefica che ha ispirato questa ini-ziativa William Rizzieri e Graziella Losi tramite queste pagine, vogliono porgere un GRAZIE particolare a Don Riccardo per la gentile concessione del Teatro S. Carlo e a tutti coloro che sono intervenuti alla serata ed ancora a quegli Amici che spon-taneamente hanno offerto un contributo all’Associazione, tra gli altri gli “Amici di Via Cantarane Asola”, il “Ciclo Club Asola” e tutti gli “Sponsors” dello spettacolo.

A distanza di due anni e dopo numerosi successi in vari Teatri della Provincia di Mantova, Mercoledì 13 Maggio c.m. presso il Teatro San Carlo di Asola, Graziella Losi e William Rizzieri hanno riportato e magistralmente condotto, il concerto benefico “ABEO & FRIENDS…MUSICA PER UN SORRISO”, ri-scuotendo come sempre un grande successo di pubblico e critica. La serata è stata patrocinata da Regione Lombardia, Provincia di Mantova, Comune ed Oratorio di Asola e dall’Associazione Cul-turale Torresani. Il Progetto “Musica per un Sorriso” nasce con lo scopo di promuovere e raccogliere fondi a favore di A.B.E.O. (Associazione Bambino Emopatico Oncologico), Associazione nata a Mantova nel 1995 per volere di alcuni genitori di bambini malati. Ideatore, Organizzatore e Direttore Artistico del Progetto è William Rizzieri, in collaborazione con Graziella Losi, refe-rente ABEO Asola e con la scenografia curata da Marco Barosi.In apertura di serata, Graziella Losi ha illustrato le finalità di ABEO e i progetti in cui è attualmente impegnata, fra i qua-li la realizzazione, in rapporto di partnership con la Direzione dell’Azienda Ospedaliera “C. Poma” di Mantova, della cosid-detta “ABEO BOLLA”, ossia di un’area ludica in vetro e con soffitto apribile che sarà realizzata all’ultimo piano della nuova Pediatria di Mantova. Graziella Losi informa anche il pubblico dell’intenzione di realizzare, a breve, uno spazio simile nel giar-dino della Pediatria di Asola, di cui ha recentemente assunto la direzione il Dott. Stefano Sardini. Gli Artisti impegnati hanno voluto regalare un sorriso, attraverso la musica, ai bambini che soffrono di leucemia, linfomi e tumori solidi e con tutti i Vo-lontari ABEO vogliono diffondere la cultura della donazione, ricercando potenziali donatori di midollo osseo. Nell’ottica della solidarietà e alla luce del terribile terremoto che ha colpito tante famiglie dell’Abruzzo, gli Organizzatori con il Presidente ABEO Sig. Vanni Corghi ed il Direttivo, hanno deciso di devolvere parte dell’incasso a tre Famiglie abruzzesi ospiti da una parente, Sig.ra Giuseppina Taddei, presso il Comune di S. Giorgio di Mantova, grazie anche all’interessamento dell’asolano don Ivo Compagnoni e di don Andrea Barbieri. Particolarmente toccan-te il momento dedicato a tali famiglie che, tramite alcuni loro giovani componenti, hanno raccontato il dramma che hanno e che stanno vivendo e manifestato un sincero ringraziamento agli organizzatori e al pubblico presente. Ospite d’onore della serata il centrocampista del Mantova Calcio, Emiliano Tarana, Club da sempre sostenitore delle iniziative di ABEO, che con il Sig. Corghi ha testimoniato il passaggio dell’offerta loro destinata ed ha regalato alle famiglie abruzzesi una maglia autografata da tut-ti i calciatori del Mantova.

Al San Carlo, il 13 maggio 2009

Concerto ABEO & Friends Il ricavato è stato devoluto a favore delle famiglie abruzzesi ospiti di don Ivo Compagnoni, a S. Giorgio di Mantova.

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attore Romolo Valli, a cui Reggio Emilia ha perfino dedicato un Teatro. Il Professor Valli era il classico emiliano, simpatico, sem-pre in vena di scherzi. Una mattina ero nella mia stanza quando, improvvisamente, si aprì la porta ed entrò il Prof. Valli con tutto il suo staff. Tutto serio mi disse di sdraiarmi sul letto e di abbassar-mi i pantaloni. Io imbarazzato, senza capir bene cosa stesse suc-cedendo, eseguii. L’esimio professore cominciò a schiacciarmi la pancia e poi, rivolgendosi al suo assistente, con l’espressione di circostanza disse: Non è ancora dilatato abbastanza! (come se do-vessi partorire anch’io) Poi si girò ed uscì, lasciandomi di stucco. Il giorno dopo in mia presenza, raccontò ad Orietta lo scherzo che mi aveva fatto e ci facemmo tutti un sacco di risate. Nel frattempo, si era sparsa la voce del ricovero della Berti e, un giorno, un’infer-miera burlona attaccò un nastro azzurro sulla mia porta, senza che io me ne accorgessi. Le donne, pensando che quella fosse la stanza di Orietta, mi inondarono di fiori e di bigliettini di felicitazioni. Con il passare dei giorni, i fotografi e i giornalisti, fuori dalla Cli-nica, aumentavano di numero. Quando mi affacciavo, i fotografi che erano tutti miei amici, mi imploravano di farli salire ma io do-vendo difendere la mia esclusiva ero inflessibile. Così beccai tante parolacce con la minaccia, che alla prima occasione me l’avrebbe-ro fatta pagare. Fra di loro vi erano anche i fotografi più temerari, così una mattina mentre ero in corridoio mi trovai faccia a faccia con uno strano dottore che mi sembrava di conoscere e che si ap-prestava ad entrare in sala operatoria. Quando lo riconobbi, cer-cò di impietosirmi, poi di corrompermi, ma io fui inflessibile, con

il gusto della rivalsa, lo feci buttar fuori da due infermieri nerboru-ti. Un mattino verso le sette, fui svegliato da un gran trambusto... gente che correva avanti e indietro, e che urlava di far presto. Mi vestii in fretta, presi la mia Nikon... era nato Omar, il figlio tanto desiderato da Orietta ed Osvaldo! Purtroppo non tutto stava filan-do liscio. Il bambino aveva dei problemi e doveva essere messo in un’incubatrice ma, nella Clinica di lusso l’incubatrice non c’era! Bisognava portarlo d’urgenza alla Clinica Universitaria di Parma. E mentre tutti correvano di qua e di là colsi l’occasione per in-truffolarmi nella nursery allo scopo di fotografare il neonato. Mi avvicinai al lettino dove c’era il piccolo Omar, paonazzo e scattai due foto. L’istinto dell’ex paparazzo aveva avuto il sopravvento ma ancora adesso mi vergogno di quel gesto. Poi, con Osvaldo, partii verso Parma, dove il bambino era già stato ricoverato e sot-toposto a tutte le cure del caso. Per fortuna tutto finì per il meglio. Ma non per me perchè il mio giornale doveva chiudere con la foto in copertina di Orietta con in braccio il suo bambino... ma il bambino non c’era. C’era, invece il mio direttore che non voleva sentir ragioni: < arrangiati, prendi un bambino qualsiasi, mettilo in braccio ad Orietta e lo facciamo passare per il figlio vero! > Me ne guardai bene dal fare questa follia. Passarono due giorni d’in-ferno, col mio direttore che mi stava col fiato sul collo ma, quando Omar tornò da Parma, feci le mie foto al bambino e ad Orietta che impazziva di gioia. Poi, finalmente, tornai a Milano dove anche il mio direttore sembrava in attesa di un figlio. Ma, quel figlio non ero io, bensì il mio agognato e sudatissimo servizio fotografico!

Egizio Fabbrici

La nascita di Omar il primo figlio in una famiglia i cui nomi iniziano tutti per “O”: Orietta, Osvaldo, Omar, Otis, e ... anche quello del cane, Otto!

Devo premettere che i miei racconti si riferiscono ad avve-nimenti accaduti molti anni fa che, raccontati ora, possono anche far sorridere. Quando nacque Omar, il primogeni-

to di Orietta Berti, per l’epoca, fu un avvenimento eccezionale. Orietta era all’apice della fama; vendeva milioni di dischi. Era felice ma aveva un cruccio perchè sembrava che non potesse ave-re figli. Quando trapelò la notizia che Orietta era in dolce attesa, tutti i giornali ne parlarono ed i suoi fans impazzirono di gioia. Fu sommersa dai fiori dalle lettere di congratulazioni e anche dai consigli delle mamme di mezza Italia. “Non strapazzarti, rinuncia alle tournéé, tutti siceramente preoccupati per la sua salute. Come sempre il giornale per il quale lavoravo si accapparrò l’esclusi-va delle foto. Così quando Orietta venne ricoverata nella Clinica “Villa delle Rose” di Reggio Emilia ... venni ricoverato anch’io. Mi spiego, per difendere l’esclusiva ed impedire ad altri colleghi di entrare, mi prepararono una stanza proprio adiacente a quella di Orietta, ... nel reparto maternità. Pensavo che mi sarei fermato giusto il giorno del parto; fare le foto e tornare a Milano. Invece rimasi ricoverato ... per 15 giorni, senza mai uscire. Di giorno pas-savo il tempo a giocare a carte con Orietta, suo marito ed un amico che chiamavano “il campion” perchè era un campione di briscola: Di notte non riuscivo a dormire per l’andare e venire di donne che entravano a tutte le ore per partorire. Chi urlava, chi perdeva le acque. Ricordo una signora che alle quattro del mattino si mise a strillare: <Non voglio partorire!>. Mi sembrava di impazzire. la Clinica era diretta dal Professor Ettore Valli, fratello del celebre

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quasi ala camera mortuaria, che sembrava una messa del tempo di guera... Così ho pensato che si sente dire che i musulmani vogliono fare su le loro moschee, e noi cristiani faciamo fatica a uscire dagli scantinati, e fare una capella un po in grasia.Caro Diretore, secondo lei il motivo è che ci sono pochi soldi o c’è poca voglia ?E dopo la messa ho compagnato il mio amico nela sua stansa, dove cera anche la trevisione, e così abiamo guardato un po’, intanto che veniva l’ora del pranzo. E ho visto che, mani mano si avicinava il mezogiorno, le reclame aumentavano, specialmente quele che po-tevano fare da antipasto: c’era laqua minerale che fa fare plin-plin, la cremina pronti via per fare plon-plon, e il culetto del bambino che più asciutto non si può, anche se perde aqua più dela statua di Ercole che cè in piazza.E mentre che arivava il carelo del pasto, che già stavo per uscire, ho visto, sempre ala tv, gente che coreva dietro a un rotolo di carta per il gabinetto, e si vedeva che il ro-tolone, che non finisce mai, rotolava sulla mapa di tutta l’Europa. Alora mi sono deto:a la trevisione sanno sem-pre tuto prima di noi, e di sicuro c’è in arivo una nuovapidemia di tuto il continente, ci sarà un eurocagoto generale, e qualche rotolone in casa non farà male.Caro Diretore, ci ricordo che aspeto ordini per la com-pagnia della zapa e del restelo, come ciò detto la volta scorsa, che a otobre, dopo il regoere, cominceremo a fare un po di pulisia a le rotonde di Asola.Lei prenda nota:si lavora gratis et amoris deus, e si acetano zapatori da nord, da sud, e da tuti i punti car-dinalizi. Ai primi iscriti le zape ei resteli più belli.Caro Diretore, ci chiedo scusa ancora per il metraggio delo scritto: la prossima volta sarò più circonciso.Con afeto mi sotoscrivo, suo Galafassi Amilcare.

“Letere al diretore”

Caro diretore, ci dovevo mandare una letera piena di alegre ba-tute, ma quelo che mi è capitato in questi ultimi giorni mi a fatto girare la trebisonda verso il bruto, o quasi.Sabato matina sono andato a la posta per fare una ra-comandasione, ma trovo tuto sbarato col nastro bianco e rosso, come nei giali americani, dove cè scrito: luogo del crimine. Da la porta aperta si vedevano secchi, poc-chie d’acqua da per tuto, pisarole d’aqua fino sopra la caseta dele letere, l’unica buona rimasta ad Asola. Fuo-ri diverse persone incavolate mandavano benedissioni da una banda e da l’altra, che era uno schifo, finamai un scandolo, che invece di fare le poste a Castelnuovo era meglio se giustavano quele di Asola, e altre giaculatorie.Il fato è che una cosa uguale era già capitata ai primi di aprile, che io dovevo ritirare la mia pensione, che mi piace contare i soldi, che così li tengo a mano, e tute le volte l’impiegata mi dice di fare il conto corente con loro, ma io ci rispondo che i soldi miei mi tengono compagnia.Anche alora, come deto, ho trovato la porta sbarata, il nastro bianco e rosso, e un cartelo: chiuso per motivi tennici, che sarebe a dire il temporale e lo straento.Un signore distinto, per butarla in ridere, a detto che l’inondasione dela posta è per il fato che racolgono tro-pi soldi, anno tropa liquidità, e i liquidi si sa che si strabucano dale caseforti e bagnano tuto il resto. Un altro signore, che dicono che a studiato, a deto che lo schifo dele poste non c’è mai sul giornale, così la gente non sa niente, e il cumune non fa niente. Che adeso, che il sindico vechio non c’è più, ma quelo nuovo non c’è ancora, da chi si va a protestare?Riuscirano i nostri dotori, vechi e nuovi, a guarire le poste? L’ardita sentensa ai posteriori.La domenica matina dopo avere votato per i reverendi, sono andato a trovare un amico, povereto, che è al ri-covero di Asola un po’ mal meso, e mi a deto, acompa-gnami ala messa con la carosella.Così abiamo fatto, e ho visto che la messa viene recitata in uno stansone da basso, e tanta gente, che non ci statuta, resta nel coridoio, e in una camera vicina, fino

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a Milena Legnani, silenziosamente scomparsa alcuni mesi fa, accomunati da un impegno civile e politico che ha influenzato il panorama asolano degli ultimi 40 anni.Giambattista non era un diplomatico, perchè non sapeva fingere.Ricordo che partecipò ad un incontro con i sommi esponenti pro-vinciali di altri partiti per definire un’alleanza per il comune di Asola. Dopo mezz’ora lui intervenne per mandare a quel paese un segretario politico di Mantova, e l’incontro per poco non si trasformò in rissa. Era colto senza esibizionismi, competente nel suo lavoro di segretario della scuola media, e spesso ne sapeva di più di noi insegnanti alle prime armi. Attivo nel sindacato e nel volontariato, pronto alla battuta, sapeva suscitare entusiami e simpatie, sempre mantenendosi nei binari del buon senso e della serietà. Provato a lungo dalla malattia, ha sempre conservato il suo ironico atteggiamento di sfida nei confronti della realtà.Ora è qui davanti a noi, e la sua scomparsa ci suggerisce alcune riflessioni, necessarie, anche se, forse, indigeste.Ci chiediamo perchè la malattia e la morte sia toccata a lui e non ad un altro, magari uno di noi. Il vero mistero, amici, non è la morte, evento naturale al quali siamo tutti avviati.Il vero mistero è spiegare, quando, come, a chi arriverà l’estre-ma chiamata. Noi qui presenti, non siamo stati risparmiati perchè bravi, intelligenti, furbi, onesti, raccomandati. Siamo solo più for-tunati. Giambattista, come tanti a noi cari che ci hanno lasciato, ha pagato alla sorte un tributo che ci consente di sopravvivere.Chi muore paga il conto per quelli che restano. E chi resta non si rende sempre conto dello straordinario dono dell’esistenza.Siamo in debito, con lui, e con tanti altri, parenti, amici, eroi si-lenziosi e ignorati. Il debito si può pagare in un solo modo: spen-dendo bene il tempo che ci resta, facendo tesoro dei buoni esempi ricevuti, proseguendo a testimoniare quei valori che oggi qui stia-mo sottolineando. Potremmo dire, se riconosciamo tutto questo, che oggi sottoscriviamo una cambiale, che va onorata da domani in poi. Non possiamo accontentarci di questo pur generoso tributo che oggi stiamo presentando all’amico Giambattista. Anche lui, come tanti altri nostri benefattori, si aspetta opere di bene. Sono sicuro che, impietosito dalla nostra pigrizia, egli saprà ottenere da S. Pietro uno speciale aiuto, affinchè possiamo saldare i nostri conti...in comode rate quotidiane, a tempo indeterminato.

Incaricato, solo per ragioni anagrafiche, di porgere l’estremo sa-luto a Giambattista, lo faccio consapevole che è un compito non facile e imbarazzante.Non e’ semplice racchiudere in poche pa-role un’esistenza.e si corre il rischio di celebrare comportamenti e virtù che non siamo in grado di testimoniare.Era per tutti semplicemente Giambattista, quasi un nome d’arte come i pittori, o i grandi calciatori: indubbiamente un personag-gio, le cui qualità saliemti erano il coraggio delle proprie idee, la generosità, la lealtà, il disinteresse.Se fosse nato un secolo prima, certamente i 160 bergamaschi che hanno seguito Garibaldi nella spedizione dei Mille, sarebbero stati 161. Non ha trovato i Borboni da combattere, ma tanti altri avversari più subdoli: i compromessi, le chiacchiere inconclu-denti, le mezze verità, gli arrivismi e le mene dei politicanti.Contro questo muro ha sempre lottato con energia, con giudizi che a volte ritenevamo esagerati nei toni, ma erano lucidi nella sostanza. Faceva parte di un gruppo di amici riuniti attorno a

All’amico Giambattistadi Romano Zucchelli

disposti ad alternarsi nei vari turni del giorno e della not-te, sette giorni alla settimana, tempo fà, costrinse Livio Piva ad “inventarsi” un accordo con una centrale operativa di Arezzo, per sopperire a que-sto inconveniente. “Non im-porta come, ma l’importante è fornire il servizio!” questo era il pensiero del nostro Li-vio che non si fermava certo davanti alla prima difficoltà, impegnato a far funzionare come un orologio un servizio dai costi ridicoli per gli utenti ma prezioso ed dal valore as-solutamente impagabile: Livio Piva non era originario di Asola ma ad Asola ha dedicato totalmente, 19 anni della sua vita, senza chiedere nulla, con la modestia e con la generosità che gli erano proprie. La sua morte particolarmente ingiusta, a soli 64 anni, per una malattia di quelle che normalmente, si possono curare, ci ha lasciati sgomenti e molto più soli. Proprio per questo, dalle pagine del nostro giornale, proponiamo di dedicare alla cara memoria di Livio Piva il nome del GVA e più attenzione alle sue esigenze.

Quando, circa 19 anni or sono, il dott. Andrea Antico, lanciò l’idea di costituire ad Asola un servizio di Telesoccorso per gli anziani di tutta la zona, Livio Piva, mantovano, ex dipendente Telecom, esperto in telecomunicazioni, ma, soprattutto, uomo di grande generosità ed altruismo, non se lo fece ripetere due volte: raccolse l’invito e da allora costituì, organizzò, e diresse, fra mil-le difficoltà e scarsa considerazione, il gruppo di Volontari che fu denominato G.V.A. Onlus, Gruppo Volontari di Asola.Quello di Livio Piva fu un impegno totale, per dedizione e com-petenza che richiedeva una presenza costante, 24 ore al giorno. Il suo nucleo è arrivato a gestire oltre 100 abbonati su un territorio di molti comuni ed a fornire un servizio della massima impor-tanza a sostegno di molti anziani che, grazie al costante colle-gamento telefonico, garantito dalla centrale computerizzata del GVA di Asola, sono monitorati in ogni momento della giornata. Questo servizio telefonico consente loro, in caso di necessità, di lanciare una richiesta di soccorso e di venir richiamati all’istante dall’operatore di turno. La cronica difficoltà a reperire operatori

Non era originario di Asola, eppure ci ha dato molto!

Livio Piva, mite e generoso ha lasciato un grande vuoto!

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Come eravamo ...

Altro interno di un ufficio pubblico quando negli anni ‘50-’60 Asola era ancora una bella ed importante cittadina, prima che le fossero “scippati” tutti i suoi uffici per trasferirli a Castiglione. Fra questi vi era proprio l’ufficio Imposte, ma anche l’Ufficio di Registro; la Pretura; la Guardia di Finanza; la Tenenza dei Carabinieri; e, addirittura, i Pompieri.Povera la nostra Asola, vittima sacrificale di una politica malata,e di troppe scelte sbagliate.Per tornare alla foto qui a lato, la giovane impiegata con gli occhiali è Silla Storti, moglie di Arialdo Formentini, mentre quella in primo piano è la signorina Annunciata Schiavi, zia dell’amico Giambat-tista che ringraziamo per averci concesso questa foto.

Nella foto sopra che potrebbe risalire, indicativamente, ai primi anni’60, rivediamo l’interno del vecchio ufficio postale di via Turbini, che si trovava nei locali attualmente occupati dai Vigili Urbani. L’impiegata in primo piano si chiamava Ester Pezzi, la signorina seduta, senza camice, è Cita Cappellini; in piedi, Tilde Pellegrini; alla scrivania, Atte Clerici Bagozzi, madre dell’amico Mino (che, gentilmente, ci ha messo a disposizione questa foto); ultima a destra, in piedi, Elda Castellani, di Acquanegra.

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In questa foto vediamo Edoardo Mori, a sinistra, che oggi vive a Suzzara, ed è un nostro assiduo

lettore, impegnato a panificare nella forneria della sua famiglia,

nei primi anni ‘60. Questo antichissimo forno, che

i Mori hanno, poi, ceduto ai Banni, si trovava all’interno del

Palazzo Monte dei Pegni fino allo scorso anno.

Ora non esiste più, sacrificato alla “Ragion di Stato” dalla

Giunta Calcina. Al suo posto apriranno gli uffici

dell’Informa Giovani che, per ricordare l’antico forno, suggeriamo

di chiamare... Inforna Giovani!

Come eravamo ...

Nella foto sopra, risalente agli anni ‘60-’70, è ritratto un gruppo di asolani a cui non manca l’allegria. Ne riconosciamo alcuni che sono ancora in vita ma anche altri che, purtroppo, sono defunti. Vi proponiamo questa foto per ricordare i loro volti. Fra di essi rico-nosciamo Ivanoe Moscati, Bruno Adorni, Severo Cavinato, Oreste Rizzi. Voi sapreste completare questo elenco anche con i vivi?

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Ceresara ha celebrato il frutto che da origine al suo nome: la prima edizione della “Festa della Saresa”, tenutasi il 1° e 2 giugno, è la nuova iniziativa organizzata dalla Compagnia delle Torri. Durante tutta la manifestazione i produttori locali di ciliegia hanno permesso ai visitatori di degustare i loro prodotti. La torre ci-vica ha ospitato le foto del concorso “Ceresara e le sarese”: scatti di scorci del paese e delle frazioni nei quali viene messo in risalto il collegamento diretto con i “frutti rossi”. E proprio il colore rosso è stato il filo conduttore delle iniziative collaterali alla “Festa della Saresa”, ovvero i due connubi “rosso ciliegia-rosso Ferrari” e “rosso ciliegia-Rosso Ducati”. Le vie antistanti Piazza Castello hanno infatti ospitato numerose auto e moto rappresentanti due eccellenze italiane, per-mettendo a proprietari, appassionati e semplici curiosi di incontrarsi e di assi-stere a simulazioni e dimostrazioni motoristiche. Nel pomeriggio è stata la volta dei giochi medievali tra i borghi ceresaresi, volti a rievocare il palio delle con-trade svoltosi lo scorso anno e che verrà riproposto il 5 e 6 settembre prossimi.

Dal nostro corrispondente da Ceresara

La Festa de la Saresadi Max Todeschi

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Inaugurazione ad Asola

Nuova gestione per ilBar Ristorante Commercio

Sono diversi i negozi storici che a fine anno, in questi mesi di crisi, hanno ab-bassato per sempre le saracinesche. Ricor-diamo la Macelleria ”I Ragnet”, il Bazar del Barba, l’Oreficeria Ravenoldi.Ma vi sono anche attività prese in mano, con coraggio, dai figli di negozianti ormai stanchi e un po’ sfiduciati. Ma alcuni giovani hanno energie nuove e talvolta credono che il lavoro di una vita del proprio padre, non meriti di finire “alle ortiche”. Così, dopo aver fatto nuo-ve esperienze, lontane da casa, magari in Inghilterra, che sono servite per maturare, talvolta tornano per dare un contributo de-cisivo all’attività paterna. Questa può es-sere una storia qualsiasi ma è anche quella di Vincenzo che, recentemente, è tornato con la sua fidanzata dall’Inghilterra, per gestire un locale in piazza ad Asola, e por-tare in questa cittadina un pizzico di buo-na cucina della sua terra lontana, la Sici-lia, con qualche idea innovativa acquisita oltre “Manica” anche da condividere con i colleghi dei bar locali e da proporre a tutti gli Asolani. Ci ha creduto, prima di lui, lo chef Dino, padre di Vincenzo, che non è nuovo a gesti di generosa disponibilità nei confronti di associazioni locali come A.Ge Asola. Per l’apertura del nuovo locale in piazza XX Settembre, madrina dell’inau-gurazione è stata la presidente dell’A.Ge Antonella Goldoni che ha brillantemente assolto alla fatidica operazione del taglio del nastro. (vedi foto sotto)

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L’ora più silenziosa della mia infanzia, l’ora in cui mi sentivo veramente libero, nessuno a sorvegliare i miei movimenti: il me-riggio estivo. In quell’ora arcana la corte e tutti i campi che si stendevano attorno erano a mia, anzi a nostra disposizione, mia e di Franco. Franco, classe 1944, era il mio amico del cuore, el fiö delǻ Rusinǻ e de Enzo Zanòt, e abitava anche lui al Löch. Per la verità a mezzogiorno mi sdraiavo sul letto, ma verso l’una, quando papà e mamma si erano ormai appisolati, sgattaiolavo a pianterreno e raggiungevo il mio compagno di giochi per impos-sessarci insieme della calura.Tutti dormivano, uomini, donne e fanciulli nella frescura delle stanze, i cavalli ciondolavano il capo nello stallo, le mucche sdra-iate sullo strame aspettavano pazientemente il loro pasto e i cani sotto la barchessa socchiudevano gli occhi osservandoci passare e si riappisolavano. Anche le galline se ne stavano tranquillamen-te accovacciate sul foraggio steso sotto il portico.Ci lanciavamo di corsa tra le vigne, tra il levarsi nero degli storni, che approfittavano della quiete per planare sulla vigna in cerca dei primi acini che si inturgidivano al sole e, urlando al cielo la nostra gioia e sollevando nuvole di polvere calda dallo stra-dello, ci tuffavamo nell’ansito caldo dell’estate, la nostra esta-te. La meta preferita era “el bögn del Muscatì”, una cavità del Tornapasso dove l’acqua era abbastanza profonda da permetter-ci di nuotare per qualche bracciata. Ci gettavamo in acqua dalla sponda del ruscello facendo sloggiare le anatre che cercavano di contenderci il meriggio guazzando flemmatiche nell’ombra delle frondose ceppaie di platani. E poi tra le stoppie rinsecchite ci avvicinavamo in punta di piedi alla “Foså dele urtaie” dove i pesci abbondavano e, immobili tra le frasche della riva, seguivamo il lento procedere delle tinche nelle acque verdastre ed il crogiolarsi al sole del luccio, il re indi-scusso del fossato. Si fantasticava di reti e di pesche miracolose e di quando avremmo raggranellato i soldi per un bilancino tutto nostro con cui catturare le alborelle che guizzavano allegramente nell’acqua. Sdraiati nell’erba medica osservavamo il lento plana-re della poiana in cerca di prede e quando si avvicinava le lancia-vamo urla e sassi per spaventarla. Chissà se la predatrice non si sarà mai accorta di noi. E poi via a contendere le poche ciliegie selvatiche agli storni, fin sulle cime dei “sarisì”E intanto il tempo passava fino a che, dalla cascina ormai desta, si levavano, alti verso il cielo, i richiami delle nostre madri che incominciavano a preoccuparsi per la lunga assenza.- Ma cosa vorranno mai? Tanto per i compiti delle vacanze c’è ancora tempo e le scuole fino all’autunno non inizieranno. Allora, con un malinconico “ Vegnóm” tornavamo di mala voglia e senza eccessiva fretta verso casa.

Eros Aroldi

Racconti asolaniEstate ‘53 - Meriggio

FilastroccheLe filastrocche, quelle storielle rimate, molte volte senza costrutto alcuno, che venivano tramandate di generazione in generazione con il solo scopo apparente di dilettare i piccoli. Le filastrocche non venivano insegnate a scuola ma erano retaggio dei nonni.

La gatǻ la fa l’öf Piöf, Piöf! La gatǻ la fa l’öf. I so mincì i cridǻ la gatǻ la sé maridǻ. La sé maridǻ sotǻ i cóp i so mincì i sa negót.

La Pepinǻ la fa ‘l cafè Un, due tre! La Pepinǻ la fa ‘l cafè. La fa ‘l cafè có la ciculatǻ la Pepinǻ l’è mesǻ matǻ. L’è maladǻ di dulur ciamǻ, ciamǻ ‘l siur dutur. Siur dutur delǻ gabanǻ, quant el pisǻ el fa la nanǻ quant el cagǻ el fa l’udur, riverisco siur dutur.

Trentǻ, quarantǻ Trentǻ, quarantǻ, la pegurǻ la cantǻ, la cantǻ en söl senter la ciamǻ el pegurer. El pegurer l’è a Romǻ ciamǻ, ciamǻ la padrunǻ. La padrunǻ l’ ‘n del stàl Che la frigǻ ‘l so caal. El so caal l’è ‘n giardì ciamǻ, ciamǻ Batistì. Batistì delǻ capöciǻ rosǻ quanti ani la ghe costǻ? La ghe costǻ cinquant’anni Fin ale porte de Milà, fin ale porte de Verunǻ En du i pistǻ l’erbǻ bunǻ. L’erbǻ bunǻ bé pistadǻ Caterinǻ inamuradǻ inamuradǻ del barber. tölǻ, tölǻ per muier. Se le belǻ la tuaró, se le brötǻ la sbataró en de chel fusadèl en du cantǻ chel galèl. El galel el fa pio pio merdǻ en bocǻ a Sperandio, el galel el fa pio pà merdǻ en bocǻ a chi m’ha scultà.

Pin, pin caalì Pin pin sotǻ ‘l pé del taulì. Pan mòi, pan frésch endüinǻ en du a l’é che-sto ché.

RETTIFICASul numero 2 /09 il termine dialettale burù non va tradot-to con “burrone” ma con il vocabolo “TAPPO” o “COC-CHIUME” = tappo della botte. Burù letteralmente signi-fica “grossa borra” dove borra sta per oggetto cilindrico.

19 luglio-agosto 2009

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Nella foto sopra la partenza di una gara. Nella foto a fianco Matteo Pe-drazzani sul podio, dopo la premia-zione della donna prima classificata.

Come troppo spesso capita ad AsolaUna bella manifestazione poco pubblicizzata

Il Torneo Triangolare di Calcio Studente-sco Scuole Medie, relativo alla prima fase, che si è tenuta a Canneto lo scorso 7 mag-gio, fra le scuole di Canneto, Castiglione ed Asola, ha dato i seguenti risultati.Partita uno: Canneto - Asola: 0 - 2Partita due: Canneto - Castiglione: 2 - 2Partita tre: Asola - Castiglione: 4 - 2L’Asola si aggiudica con merito il triango-lare e passa al turno successivo. Meravigliosi e bravi tutti i ragazzi.Complimenti anche al Prof. Ercole Vecchi e a tutti i componenti dello staff tecnico.

* * *Il Gruppo S.Pietro - Seriole, in collabo-razione con la Pro Loco di Asola e, grazie alla sponsorizzazione di Mantovabanca 1896, ha organizzato domenica 24 maggio la classica “Biciclettata 2009” sul percor-so di circa 35 chilometri: Asola - Mariana (via Gazzanine) - Redondesco - Mosio in direzione argine, con sosta per il ristoro - Canneto s/O - Sorbara San Pietro (Lavac-chiello) e ricca merenda finale.

* * *ASOLA SENZA SERVIZIO POSTALEL’Ufficio Postale di Asola chiuso per pioggia dai Vigili del Fuoco dopo che, in occasione del brutto temporale che aveva colpito Asola, venerdi sera, 19 giugno, i locali che ospitano gli uffici postali si sono allagati in maniera consistente.Poco tempo fa il problema si era già manifestato, in occasione di un altro ac-quazzone ma, il fatto non è stato preso in considerazione dalle autorità postali competenti che, evidentemente, pensava-no che su Asola non sarebbe mai più pio-vuto. Ora che i VVFF hanno apposto i si-gilli, i cittadini, indignati, sperano che le Poste Italiane si decidano di rifare il tetto allo stabile. Nel frattempo, i soliti disagi.

La stupenda foto di Omar Clemente intitolata “l’inseguimento” rende merito ad una bella gara di mountain bike che si è svolta recentemente ad Asola, quasi all’insaputa della gente. Ringraziamo la ditta Tartarotti per averci messo a disposizione queste foto.

BREVISSIME

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Al concorso a premi organizzato dal Lions Club Chiese Mantovano sono stati premiati venerdì 5 Giu-

gno presso la sede di Asola, dieci ragazzi della Scuola Media Schiantarelli diretta dal preside dott. Umberto Parolini. Il ban-do giunto alla sua terza edizione, ha scelto come tema per la stesura degli elaborati “L’Acqua patrimonio dell’umanità” in cui hanno partecipato ben 73 alunni, dove una commissione esaminatrice ha seleziona-to i dieci temi migliori. Il primo premio è andato allo studente Mattia Nardi della classe 2^ D che ha scritto un tema sul ge-nere fantastico, ambientato in una socie-tà del futuro dove “un nonno di 115 anni racconta ai propri nipoti di quando ai suoi tempi c’era tanta acqua che addirittura si sprecava, dei tanti rubinetti disponibili in casa e che ci si poteva fare la doccia ab-bondantemente quando si voleva con ac-qua scorrevole senza problemi”. Presenti alla cerimonia il presidente del Lions Club Chiese Mantovano Antonio Coppola, il segretario dott. Arturo Esposito, l’Asses-sore alla Cultura Francesca Zaltieri; An-tonella Goldoni dell’Associazione Age, il cerimoniere Elio Martinelli e le profes-soresse Sara Lamberti e Laura Rutilli che hanno contribuito alla riuscita del proget-to nel sensibilizzare i ragazzi al problema dell’oro blu. Anche quest’anno l’invito ad aderire all’iniziativa proposta dal Lions Club ha visto gli alunni della Scuola Me-dia Schiantarelli di Asola, impegnati nella composizione di temi aventi per oggetto un argomento di attualità molto sentito che è quello dell’acqua e che è stato ac-colto con partecipazione ed entusiasmo. “Ci gratifica notevolmente coinvolgere i ragazzi in iniziative che concorrono a dif-fondere i principi di civile convivenza, di tutela dell’ambiente e di rispetto del pros-simo” – ha esortato il presidente Coppola – “Sono orgoglioso di premiare i vincitori

Le Notizie di Rosalba Le Favi

La pagina di Rosalba

I ragazzi meritevoli premiati dal secondo posto in poi sono stati: Federica Gattaz-zo e Francesca Esposito della 2^ D; Elena Apollonio 1^ F; Marialuigia Massa 1^ E; Francesca Leoni 2^ B; Valentina Ferrona-to 1^ C; Gianluca Frigerio 2^ E; Marco di Sarno 3^ C e Giulia Costa 1^ A. “Aver scelto questa tematica è molto significati-vo perché è di un’urgenza estrema” – ha detto l’Assessore Zaltieri –, l’acqua è ve-ramente un patrimonio fondamentale, è la nostra fonte di vita ed è minacciata da vari pericoli come l’inquinamento e interessi economici mondiali. E’ giusto sensibiliz-zare la società civile, specialmente i nostri giovani che sono l’altra risorsa fondamen-tale del nostro futuro”.

di questa edizione e di congratularmi contutti i partecipanti augurando a ciascuno di proseguire sulla strada dell’impegno a favore di una migliore qualità della vita”.

A lato la foto ricordo dei 10 premiatidal Lions Club “Chiese mantovano” per il tema: “L’acqua patrimonio dell’umanità”

Folla e tanta partecipazione di visitatori alla rassegna dell’Arte 2009 di Aso-la, complice la bella giornata di sole del primo maggio. Il gruppo Artisti Asolani, con il patrocinio del Comune di Asola, ha organizzato venerdì

1 Maggio “la 12^ Rassegna nel Verde” presso i giardini pubblici delle Scuole Elementari di Asola. L’esposizione all’aperto ha riguardato la pittura, il disegno e la scultura con concorso a premi. Alla mostra hanno partecipato ben 51 artisti delle zone mantovane, del bresciano, cremonese e bergamasco. Un’attenta giu-ria composta da esperti d’arte ha premiato e segnalato le opere migliori alla pre-senza dell’assessore al tempo libero Giovanni Sarzi Amadè e del presidente del gruppo Artisti Asolani Mirko Lamagni. Il primo classificato per la sezione scul-tura è stato Mario Peri di Asola; per il disegno-grafica il primo posto è andato all’asolano William Siliprandi mentre i premiati della pittura sono stati Marino Capurso di Bergamo; Nadia Bordanzi di Medole e l’avvocato Mario Buzzi di Asola. A tutti i partecipanti è stato rilasciato un diploma a ricordo della giornata.

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Sabato 6 giugno scorso si è svolto al Palalido di Milano, l’ultimo atto del campionato regionale di Danza Sportiva della FIDS per le discipli-ne Ballo da Sala, Liscio Unificato e Combinata Amatoriale, dove 300 coppie di atleti di tutta la Lombardia si sono dati battaglia fino all’ultimo fox trot. Una finale al fotofinish per molte coppie arrivate all’ultimo ap-puntamento con gli stessi punti.Ottima la prestazione della Asso-ciazione Sportiva Dilettantistica My Way Danze di Piubega, diretta dai tecnici FIDS-CONI Renata Rodella e Elia Bandera con sei le coppie arrivate a Milano, suddivise nelle varie categorie. Due i titoli regionali che sono arrivati nel mantovano. Il primo alla coppia composta da Bar-bara Stagnari e Omar Bottarelli, per la categoria 35\45 anni classe C1 e il secondo alla coppia composta da Elena Astori e Annibale Lazzeroni che danzavano nella categoria 56\61 anni classe C1.Bene anche le altre coppie della My Way Danze: un 3° posto se lo è ag-giudicato la coppia composta da Ca-tia Casella e Attilio Paroli, nella categoria 35\45 anni classe C1; un altro 7° posto per Geraldina Totilo e Daniele Musi, nella categoria 46\56 anni classe C1; un ulteriore 7° posto per Mara Lorenzon e Valter Ros-si, nella categoria 56\61 anni classe C1; ed, infine, ancora un 7° posto per la coppia Raffaella Cattivelli e

Ai campionati regionali di Danza Sportiva della FIDS

Titoli alla My Way Danze di PiubegaFra i vincitori anche la coppia asolana Barbara Stagnari ed Omar Bottarelli

Il Direttore de L’Asolano, sfruttando la propria posizione di privilegio, ha deciso di utilizzare questo spazio per congratularsi con sua nipote Gaia Sciaky, che il 15 maggio scorso ha, brillantemente, conseguito il Master biennale in “International Security Studies” presso la prestigiosa School of Foreign Services della Georgetown University di Washington D.C. La ventiquatrenne Gaia è la più giovane partecipante ad aver conseguito questo importante titolo di studio.

Mamma, papà, Elena, Andrea, Cristina, Matteo e Roberta

si congratulano con

DAVIDE ARCARIper la Laurea specialistica

in ingegneria dell’informazione conseguita all’Università di Brescia il 21 maggio 2009

Gianni Montruccoli nella categoria 62\oltre, classe C1.Un ottimo risultato per tutti gli atle-ti della My Way Danze di Piubega e una grande soddisfazione per i tecni-ci della Scuola, tutti alla prima espe-rienza in un campionato regionale. Ma, poichè l’appetito vien mangian-do, la stessa Scuola My Way Danze ha presentato queste stesse 6 coppie, in rappresentanza della Provincia di Mantova, nella medesima disciplina, anche ai Campionati Italiani di Rimini che si sono disputati lo scorso 18-19 e 20 giugno. Al momento di andare in stampa non ci son giunte notizie ma contiamo di darvele in seguito.

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Revival nella cascina Saccole Pignole il 17 e 18 luglio

Nostalgia del Mirabelle “Summer night fever” con i ragazzi del Mirabelle

Una canzone parlava di “nostalgia cana-glia”. Probabilmente è lo stesso tipo di nostalgia che da cinque anni induce 5 ra-gazzi di allora ad organizzare un revival di quei tempi, tanto per rivedersi, stare insie-me e ricordare... I cinque giovani di allora rispondono al nome di Gianluigi Zanot-ti, Massimo Peri, Mauro Braga, Clau-dio Danieli e Mauro Feroldi. Ad essi si sono uniti, di volta in volta, tanti aiutanti occasionali che si sono rivelati indispen-sabili per la buona riuscita della Festa. La “location”, come si usa dire adesso, è uno splendido cascinale della campagna asolana. Visto che nelle precedenti edi-zioni l’affluenza ha superato le mille pre-senze, il richiamo è assicurato. Per i non scaramantici, venerdì 17 luglio si esibirà un Gruppo dialettale di Castel Goffredo:

gli ormai affermati: “I di n del nas” che presenteranno uno spettacolo simpatico ed originale. Sabato 18, con la partecipa-zione dei veri ed originali DJ del vecchio Mirabelle “ Claudio Jimmy e Roby”, si potrà cantare, ballare e rivivere insieme i favolosi momenti della mitica discoteca degli anni 70-80. Come sempre, l’ingres-so, è GRATUITO e, dalla mezzanotte in poi, a tutti i presenti verrà offerto il fa-voloso risotto alla mantovana, versione sorbarese Doc, prodotto, in diretta, dai famosi, ed originali cuochi di Sorbara. Inoltre, si potrà ballare sino a notte fonda e degustare i cocktail dell’intramontabile Silvio. Un ringraziamento particolare alla Famiglia Bertoni, che anche quest’anno ha gentilmente concesso, l’utilizzo della stupenda Cascina Saccole Pignole.

Alessandro Dal Prato1909 - 2009

Pittore, Scultore, Incisore, artista eclettico e grande

insegnante, fu il fondatore dellaScuola d’Arte di Guidizzolo.

Purtoppo, uscendo a metà luglio, il nostro giornale non può essere utile mezzo di divulgazione del calendario delle celebrazioni organizzate a Man-tova e a Guidizzolo, nel centenario della nascita. Desidero però ringra-ziare personalmente il Presidente del Centro Culturale San Lorenzo di Gui-dizzolo, Sig. Graziano Pelizzaro, per il gentile invito. Guido Baguzzi

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La Patagonia CilenaAppunti di viaggio di Giambattista Schiavi

capiente gommone, dobbiamo indossare il pesantissi-mo pastrano impermeabile arancione della foto. Qua-si non riusciamo a muoverci. Finalmente partiamo da uno sgangherato pontile. Lo spettacolo è grandioso; grandi boschi costeggiano il vasto fiume e ghiacciai dalle lunghe lingue biancastre cercano di lambire le acque. Dopo alcune ore di navigazione, arriviamo al ghiacciaio Balmaseda che vediamo dal fiume, proseguiamo per il molo di Puerto Toro, nel parco O’Higgins, da dove parte il sentiero che porta alla base del ghiacciaio Serrano. Dopo esserci tolti gli ingombranti indumenti raggiungiamo il ghiacciaio, costeggiando un lago pieno di piccoli iceberg, lungo un sentiero ricavato fra una moltitudine di cespugli di fiori e bacche coloratissimi. Al ritorno ci imbar-chiamo su un battello che ci porterà a Puerto Nata-les, dove terminerà la nostra avventura in Patagonia.

Dal Cile ci dirigiamo negli “immensi spazi vuoti da riempire con emozioni e sentimenti” verso le sperdute terre della Patagonia. Da Santiago, dopo circa due ore e mezza di volo, raggiungiamo Punta Arenas, ex colonia penale nel 1848; 70 anni più relegata ai margi-ni del mondo dall’apertura del Canale di Panama. Nelle vicinanze di Punta Arenas visitiamo la”pinguinera” di Seno Otway che con-ta circa 6000 coppie di pinguini di Magellano. Tappa successiva il Parco Nazionale Torres del Paine, 180.000 ettari di estensione, è considerato il più bel parco del Sud America e dal 1978, è divenuto una delle Riserve di Biosfera delle Nazioni Unite. Al centro del par-co vi è il gruppo montagnoso delle famose Torres del Paine, torri granitiche che raggiungono l’altezza di 2700 metri. Il parco è una vasta riserva naturale costituito da foreste, pascoli, steppe, monta-gne, laghi scintillanti, fiumi di ghiaccio ed è popolato da una ricca fauna: guanachi, nandù (struzzi sudamericani), anitre selvatiche e molti uccelli. E’ sera quando giungiamo al hotel Pehoè, posto su un isolotto, nel lago omonimo, raggiungibile da una passerella in legno. Il mattino seguente escursione tra i sentieri del parco dove abbiamo ammirato paesaggi stupendi tra laghi che vanno dall’az-zurro al turchese e fiumi che sfociano in cascate spumeggianti come la cascata del Salto Grande. Nel pomeriggio, escursione in motonave sul lago Grey dove, dopo un’ora di navigazione partico-larmente agitata per il forte vento, raggiungiamo il ghiacciaio omo-nimo, dal tipico color azzurro. Alle ore otto della sera il sole, che tramontava sul ghiacciaio, lampeggiava in ogni direzione, dando vita ad uno spettacolo indimenticabile. Per terminare in bellezza l’escursione ci viene offerto un “ghiacciatissimo” Pisco Sour, be-vanda molto amata dai cileni, composta da pisco (brandy d’uva), succo di limone, zucchero in polvere e albume d’uovo che lo rende schiumoso. La nuova giornata è dedicata all’escursione sui ghiac-ciai Balmaceda e Serrano. E’ qui che, prima di imbarcarci su un

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Nel 1944 fu notevolmente impegnato a collaborare con i partigiani nella resistenza contro il nazi-fascismo. Nel dopo guerra (1949) fonda il quindicinale «Adesso» nel

quale canalizza tutto il suo impegno cristiano. Nelle sue opere si notano riferimenti, partecipazioni al piccolo mondo della pieve ru-rale, cioè all’atteggiamento cristiano tenuto dal popolo contadino. don Mazzolari non mancò di prendere le difese dei diritti di questa classe sociale; un esempio è la lettera che scrisse sul suo giornale «Adesso» ai vescovi della Val Padana, specificando le condizioni di vita dei braccianti e salariati. Mazzolari agisce spesso in contra-sto con la gerarchia ecclesiastica preoccupandosi, nel corso del suo sacerdozio, di tutte le persone lontane da Dio. Uno dei suoi scritti è dedicato a “I lontani”, la sua idea sui lontani è che «”Lontano” non è soltanto colui che, andandosene, ha sbattachiato l’uscio di casa, e non s’è neppure voltato indietro, rotto i ponti recisamente, audacemente. Di costoro ce n’erano di più qualche anno fa, an-che nei paesi. L’aria favoriva le rotture brusche, drammatiche. Il “transfuga” s’accampava di fronte la chiesa e le muoveva guerra. La “città dell’uomo” contro la “città di Dio”. La “lontananza” era a quei tempi una regione ben definita, “un paese”. Adesso, qua-si non esiste più nello spazio; è l’assenza di Qualcuno, uno stato d’animo. Uno stato d’animo non è definibile né numerabile. Da una varietà senza numero di impressioni e sentimenti, vien fuori, non sempre logicamente avvertita, ma sempre spiritualmente sof-ferta, questa conclusione: - non mi sento più a posto nella chiesa: non sono più sicuro della mia fede.» Mazzolari cerca di limitare il divario politico tra cristianesimo e comunismo, perché valuta le idee, gli atteggiamenti comunisti sugli ideali di pace suscitando perciò le critiche anche aspre di molti ambienti cattolici. Il tema dell’obbedienza in Mazzolari deve essere considerato entro una linea di innovazione, lo sviluppo cioè della sottomissione preli-minare e assoluta alla coscienza rispettosa, ma obiettante. Maz-zolari riusciva quindi a rispettare le regole, ma nello stesso tempo a obbiettare e fu per questo, che venne definito un “disturbatore della quiete ecclesiastica” e “prete scomodo”. La sua presenza è richiesta in varie città d’Italia e ciò lo porta a fare numerosi viaggi.Il pensiero di Mazzolari fu oggetto di critiche da parte della ge-rarchia ecclesiastica alle quali seguirono anche provvedimenti ed ammonizioni. Nel 1951 il SS. Ufficio gli proibisce di scrive-

Occorre salvare la parrocchia dalla cinta che i piccoli fe-deli le alzano allegramente intorno e che molti parroci, scambiandola per un argine, accettano riconoscenti. Per

uscirne, ci vuole un laicato che veramente collabori e dei sa-cerdoti pronti ad accoglierne cordialmente l’opera rispettando quella felice, per quanto incompleta struttura spirituale, che fa il laicato capace d’operare religiosamente nell’ambiente in cui vive. Un grave pericolo è la clericalizzazione del laicato catto-lico, cioè la sostituzione della mentalità propria del sacerdote a quella del laico, creando un duplicato d’assai scarso rendimento.Non devesi confondere l’anima col metodo dell’apostolato. Il laico deve agire con la sua testa e con quel metodo che diven-ta fecondo perché legge e interpreta il bisogno religioso del pro-prio ambiente. Deformandolo, sia pure con l’intento di perfe-zionarlo, gli si toglie ogni efficacia là dove la Chiesa gli affida la missione. Il pericolo non è immaginario. In qualche parrocchia sono gli elementi meno vivi, meno intelligenti, meno simpatici che vengono scelti a collaboratori, purché docili e maneggevoli.“Gli altri non si prestano”. Non è sempre vero oppure l’accu-sa non è vera nel senso che le si vuol dare. In troppe parrocchie si ha paura dell’intelligenza, la quale vede con occhi propri, pensa con la propria testa e parla un suo linguaggio. I parroc-chiani che dicono sempre di sì, che son sempre disposti ad ap-plaudire, festeggiare e... mormorare non sono a lungo andare né simpatici né utili. Il figliuolo che nella parabola dice di no e poi va è molto più apostolo del fratello che accetta e non fa.Il professionismo, sottospecie di fariseismo, sta in agguato anche nella parrocchia, mentre il laicismo - pensiero e vita staccati da ogni senso religioso - può essere superato soltanto da un auda-ce laicato cattolico, al quale spetta, come compito principale e urgente, di ricreare cristianamente la vita della parrocchia sen-za portarla fuori dalla realtà e senza imporle delle mutilazioni in ciò ch’essa possiede di buono, di vero, di grande e di bello.Bisogna ritrovare il coraggio di porsi in concreto i veri proble-mi dell’apostolato parrocchiale. Molti temono che la discussione prenda la mano all’azione. In certi spiriti superficiali purtroppo è possibile. Ma nei cuori profondi che vivono con pura passione questa grande ora cristiana (cuori che sentono in tal maniera sono legioni dentro e ai margini della Chiesa), la discussione, anche se vivace, è sempre una protesta d’amore e un documento di vita.

Lettera sulla parrocchia [1937], ora in Per una Chiesa in sta-to di missione, Editrice Esperienze, Fossano 1999

Don Primo Mazzolari a Bozzolo, dove fu Parroco dal 1920 al 1922 e dal 1932 al 1959, anno della sua morte. Questa foto, come tutto il materiale pubblicato, è stato ricavato dalla grande documentazione che lo riguarda, presente in internet. Delle sue memorie e del suo pensiero ne è depo-sitaria la Fondazione Don Primo Mazzolari che ha sede a Bozzolo, in via Castello, 15 - Telefono: 0376-920726. Don Primo amava ed ammirava la Natura che considerava una manifestazione divina.

La biografia di don Primo Mazzolari

(seconda e ultima parte)

re sul suo giornale «Adesso» e gli impedisce di predicare fuori della sua diocesi senza il permesso del vescovo; nel 1954 il S. Ufficio gli proibisce di predicare fuori della sua parrocchia. La sua attività e la sua fede vissuta in radicalità non restano con-finate nella sua parrocchia (il pensiero come l’oceano non lo puoi recintare [ndr] ). Nel 1957 l’arcivescovo di Milano Monti-ni, l’invita a predicare nella sua diocesi. Nella dottrina cristiana don Primo Mazzolari cercò sempre più di esaltare e rafforzare la comunicazione immediata con Dio e con ciascuno di noi; il discorso evangelico nel dialogo quotidiano secondo Mazzolari, deve essere un dono e un’arte capace di scuotere le coscienze dei peccatori. Nel febbraio 1959 è ricevuto in udienza da Papa Giovanni XXIII. Pochi mesi dopo, il 12 aprile, muore dopo sette giorni di agonia nella Clinica di S. Camino a Cremona.

I compiti del laicato

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La scrittura è un ”filo nero” che emerge dal bianco del fo-glio rivelando qualcosa di noi. La mano è lo strumento del pensiero che dirige l’atto grafico: scrivere è un’azione

complessa messa a punto dal cervello. Infatti, si può imparare a scrivere con la mano sinistra, con il piede, con la bocca, qualora sia diventato impossibile usare la mano destra. In questi casi, una volta acquisita una certa maturità grafomotoria, la scrittura rivela la personalità dell’autore, anche se è stata vergata, ad esempio, con la bocca. Analizzando la grafia è possibile avere informa-zioni sull’affettività, il modo di agire, il tipo di intelligenza, l’energia vitale, l’emotività, l’ansia, l’autostima ed altro an-cora. Non tutto si vede, ci sono dei limiti ben precisi da rispetta-re: il grafologo non può riconoscere, ad esempio, il sesso di chi scrive. Ci sono uomini, come gli autori delle grafie che seguono,

che lasciano sulla carta forme arrotondate, gentili, dilatate, delineando grafie dall’aria femminile e donne che scrivono in modo angoloso, duro, determinato. La grafia sotto riportata fa pensare ad un autore di sesso maschile:

Il grafologo non può riconoscere l’età anagrafica dell’autore, osservando la sua scrittura. Alcune grafie appartenenti a persone anziane sono vitali, piene di movimento, di slanci ed esprimono voglia di fare, dinamismo. Sono animate da una naturale spinta verso il futuro, come le due grafie sotto riportate, entrambe di si-gnori oltre gli ottanta anni. Nonostante l’avanzata età anagrafica sono scritture “giovani”, entrambe lanciate con decisione verso la conquista del margine destro ed entrambe piegate a destra, ri-spetto al rigo di base. La destra, nella simbologia spaziale di Max Pulver, fondatore della grafologia svizzera, rappresenta l’obiet-tivo, la meta da raggiungere, il futuro. Mentre la sinistra è il ri-fugio, la casa che protegge e consola, la famiglia, la tradizione, il passato.

Uomo – 80 anni

Donna – 85 anni

Viceversa, vi sono grafie che fanno pensare ad autori già avanti negli anni, come le righe di seguito riprodotte, appartenenti da una ragazza di vent’anni.

Le lettere sono verticali o piegate verso la sinistra, piccole, stac-cate, strette. C’è molto bianco. E’ il bianco della riflessione, della ponderazione. Questa è la scrittura del “saggio”, che mal si co-niuga con una giovane donna di appena vent’anni.La grafologia non rivela la professione e gli studi effettuati. Quindi, prima di stilare un’analisi di personalità, il professionista deve conoscere alcune informazioni “extragrafologiche” e cioè il sesso, l’età, l’attività lavorativa e gli studi compiuti.

Chi è interessato a richiedere un profilo di personalità deve scri-vere su un foglio bianco formato A4, non rigato e non qua-drettato, un testo di dieci/quindici righe e apporre alla fine di esso la propria firma. Il testo deve essere “spontaneo”, quindi non copiato o dettato da un terzo. Per il grafologo è sufficiente la preparazione di una sola pagina in originale, con le caratteristiche ora descritte, oltre ai dati extragrafologici, per arrivare al profi-lo di una persona adulta. Non è necessaria la conoscenza diretta dell’autore della grafia o porre in essere un colloquio preliminare.

Introduzione ad una scienza poco conosciuta

Grafologia & personalità a cura di Marialuisa Iarussi (prima parte)

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Dopo più di vent’anni passati a gestire due tra i più impor-tanti ristoranti della zona, la

famiglia Stefani, composta dall’inos-sidabile Nevio e dai figli Dario e Die-go, ha recentemente rilevato la ge-stione dell’Hotel Margot di Canneto sull’Oglio. L’opera d’organizzazione della struttura, per adeguarla ai mi-gliori standar qualitativi, ha compre-so l’apertura del “Vintage American Bar” gestito da Diego, barman pluri-premiato a livello nazionale. Diego è un amico e, quindi, non potevamo far passare sotto silenzio questa sua nuo-va “avventura”. Siamo andati a tro-varlo e dall’incontro con lui è uscita questa intervista che Vi proponiamo.Caro Diego, qual è la mission del tuo nuovo bar?“Innanzitutto puntare sul livello qua-litativo dei prodotti cercando di offri-re ai clienti qualcosa che non possono trovare da altre parti, aggiungendo la possibilità di trovare una “scusa” sem-pre nuova per passare il tempo con noi con serate a tema ed eventi musicali.”Come è organizzata la “settimana del Vintage”?“Tutte le sere proponiamo un ape-ritivo con un ricco Happy Hour, il giovedì organizziamo una serata con degustazione di prodotti Caraibici, il venerdì e il sabato sera, musica con i migliori Dj della zona e la possibilità di fare il bagno in piscina fino a tar-da notte. A breve, alla domenica par-tiremo con le serate di balli Latino-Americani.

vocazione? Così, ancora una vol-ta, posto davanti a tanta delizia, crolla ogni difesa e, con ipocrisia, mi dico: “la dieta può attendere... l’affogato di Diego no... altrimenti si scioglie e sarebbe un peccato!”

Molto gradito è poi il nostro aperiti-vo del sabato sera per cui facciamo arrivare tutte le settimane diverse ceste di Ostriche fresche”.Cosa offre il Bar ai suoi avventori?“Il nostro menù propone bevande di ogni genere per accontentare tutta la clientela, all’aperitivo abbiamo una curata e ampia selezione di vini al bicchiere. La serata si completa of-frendo alla clientela una rinomata se-rie di distillati e cocktails e, per tutte le ore, una ricercata esposizione di bevande fredde e calde con un occhio di riguardo alla preparazioni di infu-si e tisane.”Adesso esponi ai nostri lettori al-meno tre motivi per cui venire al Vintage presso l’Hotel Margot di Canneto.“1° la bellezza del locale: bere qual-cosa a bordo piscina con il giusto sottofondo musicale o passare una romantica serata nella nostra “Sala Rossa” vi farà sentire un po’ in va-canza anche se siete solo ad un pas-so da casa.2° la qualità dei prodotti e del ser-vizio.3° la voglia di passare una serata diversa ogni volta che si viene a tro-varci”.Si sa come vanno a finire le inter-viste: tra una chiacchera e l’altra Diego sparisce e quando torna lo fa con un gelato affogato al cioc-colato, con panna montata e sfizio-si dolcetti... Dai assaggia questo! Come resistere ad una simile pro-

La nuova avventura di DiegoHa aperto il Vintage American Bar a Canneto: qualità ed allegria per un locale alla portata di tutti.

27 luglio-agosto 2009

Dietro il bancone del bar, dove pre-para le sue “pozioni” Diego Stefani è “l’alchimista” principe, il mago rico-nosciuto dei cocktails.

Vintage American BarTel. 0376-709011

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Se consideriamo che i soli visitato-ri che hanno apposto la loro firma

sul registro delle prersenze, nei giorni di apertura, hanno superato il migliaio, occorre dire che la Mostra organizzata con la solità passione e competenza dal Circolo Filatelico e Numismatico “Città di Asola” ha conseguito un in-discutibile e meritato successo. Ce lo conferma il “Presidentissimo” Alberto Guerreschi, visibilmente soddisfatto. Il Presidente Guerreschi coglie, quindi al volo l’occasione che gli offriamo per rivolgere un sentito ringraziamento a tutti coloro che si sono adoperati per allestire una mostra di grande inte-resse storico. In particolare, desidera che i suoi ringraziamenti raggiungano i responsabili dell’Archivio Storico Comunale e dell’Archivio Parroc-chiale; l’Amministrazione Comu-nale; il dott. Augusto Manerba, per aver messo a disposizione la presti-giosa sede espositiva; il collezionista e collaboratore Federico Peroni per l’insostituibile apporto di preziosi re-perti bellici; e ancora ringraziamenti al Vice Presidente del Circolo, Giam-battista Schiavi, allo storico asolano Cav. Armando Bertuzzi, Presidente dell’Associazione “Bei Tempi”; alla preziosa amica Matilde Monteverdi; all’ing.Sergio Leali, per il fondamen-tale apporto di documenti; al rev. don Stefano Siliberti, storico del periodo risorgimentale; all’avv. Aleardo Fario, puntuale relatore e custode della tradi-zione della sua storica famiglia, prota-gonista del Risorgimento mantovano; all’amico, Ercolano Gandini, Pre-sidente del Centro internazionale di Storia Postale; all’insostituibile Paolo Balestrieri e al gruppo di San Rocco per l’allestimento della mostra. Ancora ringraziamenti alle Associazioni aso-lane Carabinieri in Congedo; Alpi-ni; Arma Aeronautica; al Bandotto e alla Ditta Mario Dalla Lana. Dopo Asola la Mostra, seppur in versione ridotta, verrà allestita a Pozzolengo, Mantova, Verona e Crema.

La foto sopra mostra, da sinistra, il dott. Ercolano Gandini; un alpino intervenuto in rappresentanza dell’Associazione; il proprietario del Palazzo Beffa, dott. Augu-sto Manerba; il sig. Perini e l’ing. Sergio Leali. Nella foto sotto, a destra, il Vice Presidente del Circolo Filatelico, dott. Giambattista Schiavi, con la coccarda

La foto a lato ritrae il tavolo delle au-torità impegnate nei discorsi di rito in occasione dell’inaugurazione della Mostra. Il relatore al microfono è don Stefano Siliberti; dietro di lui Paolo Balestrieri; da sinistra seduti: Erco-lano Gandini; Giovanni Calcina, Sindaco di Asola; Alberto Guerre-schi, Presidente del Circolo Filatelico e Numismatico “Città di Asola” che ha organizzato la Mostra, al suo fian-co l’Avv. Aleardo Fario.

Successo per la Mostra a Palazzo Beffa, dal 15 al 31 Maggio

L’Indipendenza a caro prezzoOrganizzata dal Circolo Filatelico e Numismatico di Asola in occasione del 150° anniversario della 2a Guerra d’Indipendenza

28 luglio-agosto 2009

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il 38 % delle persone mostra segni clini-ci di questa malattia. Tra gli altri fattori di rischio rientrano il sesso (la malattia è più frequente nelle donne), l’iride chiara, l’eccessiva esposizione alla luce solare, la presenza di una predisposizione genetica, il fumo di sigaretta, l’ipertensione, l’obe-sità nonchè la dieta. Per quanto riguarda l’alimentazione, in particolare, si è visto che una dieta ricca di frutta e verdura ha un effetto protettivo a lungo termine, ve-rosimilmente grazie all’elevato contenuto di vitamine e sali minerali. Non solo, stu-di recenti indicano che anche altri nutienti possono avere un benefico effetto, tra que-sti i grassi Omega-3, di cui è particolar-mente ricco il pesce azzurro e la luteina, una vitamina della famiglia dei carotenoi-di che si trova naturalmente nella retina e di cui sono ricche frutta e verdura a foglia verde. Oltre a svolgere un’importante atti-vità antiossidante, la luteina contribuisce alla formazione dei cosiddetti pigmenti maculari che impediscono alle radiazioni nocive di raggiungere e danneggiare il tes-suto sensibile della retina. INTEGRATORIOltre a giocare un ruolo protettivo nei confronti dello sviluppo della malattia, vi-tamine e sali minerali antiossidanti posso-no contribuire anche a rallentarne l’evolu-zione. Un ampio studio internazionale ha dimostrato che l’integrazione della dieta con alte dosi di antiossidanti, in partico-lare vitamina C, vitamina E, beta carotene

La degenerazione maculare correlata all’età è una malattia della retina che, nel mondo, colpisce più di 25 milioni di per-sone e che rappresenta la principale cau-sa di riduzione della vista e cecità negli individui sopra i 50 anni. Secondo alcuni ricercatori dell’Università di Liverpool, il rischio di ammalarsi di questa comu-ne malattia oculare può essere diminuito fino al 20% mangiando più frutta, verdu-ra e noci. Il direttore del Dipartimento di oftalmologia dell’Università brittannica, Ian Grierson, ha addirittura scritto un manuale di ricette per la vista, “Fruit for Vision”, per incentivare il consumo giornaliero di frutta e verdura, molte in-formazioni utili per preservare la salu-te oculare e tante sfiziose ricette “salva occhi”. Ma per ridurre la possibilità di ammalarsi sembrerebbero giovare anche alcuni integratori specifici. Uno studio americano appena pubblicato sulla ri-vista “Archives of Internal Medicine” segnala, in particolare che l’assunzione di un integratore a base di acido foli-co, vitamina B6 e vitamina B12 contri-buisce a ridurre il rischio di sviluppare la malattia in una popolazione di don-ne a rischio di malattie cardiovascolari. ALIMENTI PROTETTIVISono diversi i fattori che possono fa-vorire lo sviluppo della degenerazione maculare correlata all’età. Il fattore di rischio più importante è sicuramente rap-presentato dall’età: dopo i 70 anni circa

e zinco, possono ridurre il rischio di pro-gressione della degenerazione maculare. E adesso si stanno studiando le potenziali proprietà benefiche di altre sostanze. La luteina e gli acidi grassi Omega-3.Obiettivo principale della ricerca è sta-bilire se l’assunzione di un integratore a base di queste sostanze può rallentare la progressione della maculopatia. Ancora una volta sane abitudini alimentari han-no mostrato i loro effetti benefici. Ma attenzione: sono tanti i fattori chiamati in causa nella degenerazione maculare ed è per questo motivo che gli esperti consigliano di agire su più fronti: evi-tando di fumare, eliminando il sovrap-peso, non esponendosi in modo indiscri-minato alle radiazioni solari (usare gli occhiali da sole).LA CATARATTAUn ruolo importante nei meccanismi di insorgenza della cataratta è svolto dal danno ossidativo, dal particolare me-tabolismo del glucosio nel cristallino. Sembra possibile incrementare il Glu-tatione (il più importante componente del meccanismo antiossidante endogeno del cristallino) apportando con la dieta acido lipoico, Vitamina C, E e Selenio.La Luteina è l’unico carotenoide presen-te nel cristallino. Diversi studi compiuti dimostrano che l’assunzione di Luteina diminuisce l’insorgenza della cataratta.Anche la Vitamina E, se assunta in dosi elevate, diminuisce l’insorgenza della cataratta, così come l’assunzione di tutti gli antiossidanti.DEGENERAZIONE MACULARE SENILE E NUTRIZIONENumerosi studi epidemiologici hanno evidenziato il ruolo protettivo di alcuni antiossidanti, vitamine, oligoelementi e pigmenti maculari.La supplementazione di carotenoidi e, soprattutto, pigmenti maculari, tramite l’alimentazione riduce la quantità di luce che raggiunge i fotorecettori ed è asso-ciata ad un rischio ridotto di DMLE.

Occhio e NutrizioneFrutta e verdura alleate degli occhi - Contribuiscono a prevenire la degenerazione maculare correlata all’età

29 luglio-agosto 2009

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Caro direttore, Forse se ne sarà già accorto an-che Lei, ma, ugualmente, Le scrivo per esprimere tutta la mia contrarietà nei confronti della Gazzetta di Mantova che ha tolto il nome di Asola dalla pagina dell’Alto mantovano. Poichè tutti conosciamo la vici-nanza ideologica del quotidiano manto-vano alla Sinistra, non crede che questo provvedimento sia stato preso per punire gli Asolani che, alle ultime elezioni co-munali hanno scelto un Sindaco di Cen-tro Destra? Lettera firmata

Caro lettore, la cosa non mi stupisce e, se Lei è un nostro assiduo lettore, si ricor-derà che avevo già fatto notare l’assenza del nome di Asola dalla cartina del meteo provinciale. Non ho visto la pagina dove si è consu-mato questo nuovo insulto perchè, da tem-po, non leggo più la Gazzetta e credo che, se tutti seguissero il mio esempio, proprio questa potrebbe essere la miglior risposta degli asolani all’offensivo atteggiamento della Gazzetta. Grazie per la segnalazione,

Guido Baguzzi

Venezia, 6 giugno 2009 Egregio direttore Guido Baguzzi, colgo l’occasione per farle i miei più sentiti auguri per il suo splendido giornale. Ho potuto conoscerlo tramite degli amici asolani che ho conosciuto qui a Venezia. L’impostazione molto dinami-ca della sua testata mi ha particolarmente colpito. In particolare, vorrei fare i miei più vivi apprezzamenti al suo collabora-tore, signor Enrico Ferro, che ho già avuto modo di conoscere personalmente ad un convegno sulle istituzioni della Serenis-sima organizzato da Ateneo Veneto dieci anni orsono. Le ricerche del signor Ferro, come ebbi modo di appurare allora, denotano una passione e una compe-tenza per la ricerca storica non comuni. Che dire: continuate così!Suo, Edoardo Zanon

Ringrazio il Sig. Zanon per le belle parole che rappresentano un riconoscimento ed uno stimolo in più, per continuare sulla strada intrapresa e per non deludere chi ci apprezza e ci stima. Grazie

Guido Baguzzi

Lettere al DirettoreQuesto spazio è aperto a chiunque voglia far conoscere le proprie opinioni su qualsiasi argomento di interesse pubblico

Alla fine del mese di maggio si sono concluse le uscite didattiche alla

scuola d’infanzia statale “Fulvio Ziac-chi” di Asola. La macro progettualità del Circolo Didattico diretto dalla Dott.ssa Luisa Bartoli: “Esssere ricercatori del proprio sapere...” si è concretizzata nel plesso della Ziacchi in “ Io ricerca-tore... vado, esploro e imparo”. I piccoli ricercatori hanno scoperto ed osservato il mondo che li circonda attraverso la plurisensorialità e l’alfabetizzazione emotiva. Fuori dalla scuola hanno tro-vato le conferme concrete ai fenomeni della natura, al piacere del bello ed han-no sperimentato che l’ambiente, grande maestro di vita, insegna a conoscere e a crescere. Le visite guidate a Palazzo Ducale di Mantova, al Parco sigurtà di Valeggio s/Mincio, alla Caserma dei Vi-gili del Fuoco di Castiglione dellle Sti-viere e al Parco del Mincio, a Rivalta,

sono state le mete prescelte per la sco-perta del territorio circostante. Le uscite sono state rese possibili grazie allo stan-ziamento dell’Amministrazione comu-nale uscente, nell’ambito del piano per il diritto allo studio che le docenti hanno scelto di utilizzare per coprire le spese di trasporto dei 180 bambini iscritti nelle 7 sezioni della Ziacchi. L’accoglienza nei vari luoghi visitati è stata eccellente e l’entusiasmo dei bambini è stato la prova che le esperienze di “scuola fuori” rap-presentano sempre un’ottima opportunità didattica che stimola la fantasia, educa ed insegna ad amare l’ambiente.

Le insegnanti della Scuola Statale dell’infanzia “Fulvio Ziacchi”

Asola, giugno 2009

Nonostante siano trascorsi 57 anni, ricor-do ancora l’esperienza traumatica dei miei tre giorni trascorsi all’asilo di via Fulvio Ziacchi, quando a dirigerlo vi erano le suore. Da allora è passata molta acqua sotto il ponte del Chiese e, devo ricono-scere che la didattica è molto cambiata ed i bambini di oggi sono davvero fortunati a poter contare su supporti di questo tipo.

Quando le Poste funzionavanoLa Gazzetta di Mantova - 21

giugno 2008 pagina 59 sezione: AGENDA E LETTERE

Signor direttore, che l’opinione pubblica in Italia sia a conoscen-za dello stato pietoso in cui ver-sano le nostre Poste, credo sia ormai una cosa risaputa. Tempo addietro ebbi modo di constatare di persona questo stato di cose spedendo un biglietto d’auguri che da Asola a Castel Goffredo, quindi a neanche una decina di chilometri in linea d’aria, impiegò la bellezza di venti giorni prima di essere recapitato alla destinata-ria. Penso allora che il documento che vi propongo sia esemplifica-tivo di come avveniva la conse-gna della posta 105 anni fa. Una cartolina postale spedita da una cittadina dell’allora Impero te-desco, Nerchau, il 19 settembre 1903, veniva recapitata con cele-rità davvero stupefacente al de-stinatario residente nella nostra provincia, a Fontanella Grazioli frazione del comune di Casalro-mano, tre giorni dopo. Non solo: dai timbri viene documentato l’ar-rivo a Brescia già il giorno suc-cessivo la spedizione dalla Ger-mania! Tenendo conto dei mezzi di locomozione dell’epoca, ferro-vie e tranvie locali - l’aereo dei fratelli Wright avrebbe compiuto il primo volo solo il 17 dicembre di quell’anno - e che il servizio era affidato ai privati che lo gestivano sotto la sorveglianza degli ispet-tori delle Poste e Telegrafi, lascio ai lettori l’ardua sentenza... Enrico Ferro

30 luglio-agosto 2009

L’incredibile cartolina che, spedita il 19/9/1903 in Germania e venne recapita-ta il 22/9/1903 a Fontanella (Mn)

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Benvenuta ad Asola

La Dott.ssa Giuseppina Tebaldini, di Acquafredda, due lauree, dallo scorso mese di marzo è il nuovo Comandan-te dei Vigili Urbani di Asola. Sosti-tuisce Flavio Gaboardi, che è andato in pensione. Ci scusiamo per aver dato la notizia con un po’ di ritardo ma un bimestrale ha i suoi ritmi e non sempre riesce ad essere tempestivo. Al Coman-dante Tebaldini auguriamo, comunque, buon lavoro, nella speranza che possa trovarsi bene ad Asola e possa instau-rare un buon rapporto di collabora-zione con la nuova Amministrazione, nell’interesse di tutta la cittadinanza.

Venerdì 3 luglio, alle ore 21, ad Aso-la, presso la Cattedrale di S. Andrea e, su iniziativa della Parrocchia, si è tenuta la presentazione del volume:

In Laudabile Et Optima Forma,L’organo della Cattedrale di Asola dal Romanino ai Serassi.Durante la serata il Maestro Alessan-dro Rizzotto ha eseguito, utilizzando l’organo Serassi, vari brani di musi-che organistiche, molto apprezzati dal pubblico presente.

Brevi, brevi, brevi, anzi . . . brevissime

Un ringraziamento particolare a Gherardo Gentili che fu Redattore Capo di TV Sorrisi e Canzoni, ai tempi d’oro del famoso settimana-le, ed è amico di Asola e del nostro molto più modesto bimestrale. La scorsa settimana, non senza sorpresa, mi sono visto recapitare in re-dazione uno stupendo Catalogo della Mostra sulla Scapigliatura che è aperta a Palazzo Reale di Milano, fino al prossimo 22 Novembre. Girando per le sale il nostro amico Gherardo scopre che in mostra sono esposte anche quattro tele firmate dall’asolano Virgilio Rìpari (Asola 1843 - Milano 1902). Così, acquista il catalogo della mostra per farme-ne dono ed in una lettera accompagnatoria mi chiede notizie del Ripari; se Asola gli ha dedicato una via, una lapide o un cippo; come si legge il nome Rìpari o Ripàri, e se ci sono dei discendenti e, soprattutto, mi invita a dedicargli un articolo con foto e biografia. Ho pensato subito che sarebbe bello se anche qualche asolano si ponesse queste stesse domande. Personalmente, confesso che conoscevo il Ripari, più per sentito dire che per essermi documentato, come il mio ruolo di asolano avrebbe richiesto. Devo quindi ringraziare anche per questo l’amico Gherardo e gli prometto solennemente che, prima che la mostra chiuda mi ritaglierò un giorno, per il piacere di visitarla e, soprattutto, per avere il piacere di ringraziarlo personalmente. Per quanto riguarda l’articolo da dedicare al Ripari, garantisco che dopo essermi doverosamente do-cumentato non mancherò di accontentarlo. Guido Baguzzi

31 luglio-agosto 2009

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