L'Asolano N°2-08

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A L ASOLANO Periodico indipendente dʼattualità e cultura del territorio di Asola Anno 3 N°1 Gennaio-Febbraio 2008 €.1,50 Poste Italiane SpA - Spedizione in Abbonamento Postale -70% DCB Mantova Spazio per citazioni relative un argomento che caratterizza il numero FOTO di COPERTINA A L ASOLANO Periodico indipendente dʼattualità e cultura del territorio di Asola Anno 3 N°2 Marzo - Aprile 2008 €.1,50 Poste Italiane SpA - Spedizione in Abbonamento Postale -70% DCB Mantova

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FOTO di COPERTINA Spazio per citazioni relative un argomento che caratterizza il numero 13 Settembre 407 - 2007: Sedicesimo centenario dalla morte di Periodico indipendente dʼattualità e cultura del territorio di Asola Anno 3 N°2 Marzo - Aprile 2008 €.1,50 Periodico indipendente dʼattualità e cultura del territorio di Asola Anno 3 N°1 Gennaio-Febbraio 2008 €.1,50 Poste Italiane SpA - Spedizione in Abbonamento Postale -70% DCB Mantova

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13 Settembre 407 - 2007: Sedicesimo centenario dalla morte di

L’ASOLANOPeriodico indipendente dʼattualità e cultura del territorio di Asola Anno 3 N°1 Gennaio-Febbraio 2008 €.1,50 Poste Italiane SpA - Spedizione in Abbonamento Postale -70% DCB Mantova

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AL’ASOLANOPeriodico indipendente dʼattualità e cultura del territorio di Asola Anno 3 N°2 Marzo - Aprile 2008 €.1,50 Poste Italiane SpA - Spedizione in Abbonamento Postale -70% DCB Mantova

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Non mi sembra vero che sia iniziato il ter-zo anno di attività de L̓ Asolano e soprattut-to che la spinta iniziale non si sia esaurita, come spesso è accaduto in passato a molte altre iniziative analoghe. Ciò non di meno, mi rendo conto che il futuro non sarà agevole perchè al nostro giornale manca soprattutto lʼapporto dei giovani, coloro i quali rappre-sentano lʼattualità e la continuità. Un gior-no, in piazza, un vecchio amico, non privo di realismo e di sana capacità critica, mi ha espresso i suoi dubbi e le sue perplessità. In pratica, ha sollevato un problema che avevo ben presente fin dallʼinizio di questa avven-tura, quando ho scelto di costituire proprio con due giovani lʼAssociazione “editrice” del giornale. Con la simpatia che gli è caratteri-stica, in poche ma chiarissime parole mi ha detto che L̓ Asolano, così comʼè, a suo giudi-zio, è troppo rivolto al passato. In altre paro-le, è troppo rivolto ad un pubblico di lettori, “in via dʼestinzione”. Non ero consapevole di dirigere un “Panda” ma anchʼio, credetemi, condivido questo punto di vista e sento forte lʼassenza dalla redazione della componente giovanile, che potrebbe rendere più fresco ed attuale il giornale. Dʼaltra parte i giova-ni, come sta già capitando ai “fondatori” Da-rio e Leonardo, hanno altri impegni ed altri interessi, obiettivamente, più importanti del giornale. Il problema è che i giovani, quelli in gamba, ad Asola non hanno futuro perchè la nostra città non è in grado di offrirglielo. Dal dopoguerra ad oggi, per miopia o incapa-cità dei suoi amministratori, Asola ha perso tante volte il treno che gli avrebbe consenti-to di diventare il più importante centro eco-nomico della provincia, dopo il capoluogo, ovviamente. Asola ne aveva tutti i requisiti, ma le sono mancate le persone giuste, am-biziose e capaci di cogliere quelle occasioni

L’Asolano 2/08 Editoriale 2

L’Asolanobimestrale

Periodico indipendente dʼattualità e cultura del territorio di Asola

ANNO 3 - N° 2Marzo / Aprile 2008

* * *Autorizzazione Tribunale di Mantova

N° 2 / 06 del 16 / Giugno 2006

Direttore Responsabile: Guido Baguzzi

Albo Giornalisti N° 110821 e-mail: [email protected]

Direzione e Redazione: Asola (Mantova)

Via Cantarane, 39 - Tel. 338.1516966Sito internet: www.asolano.it

Raccolta pubblicitaria: Dario Compagnoni

Via Garibaldi, 10 - Tel. 340.5958842e-mail: [email protected]

Pubblicità: inferiore al 45%

Stampa: Tipolitografia Rongoni - Asola

Editore: Associazione Culturale “LʼAsolano”

Asola, via Pignole, 24Registrata lʼ11 agosto 2005

Uff. Reg. Castiglione Stiv. N° 3119 / 3

Collaboratori:Annalisa Antonini

Eros Aroldi, Cristiana Azzali, Chiara Bergamaschi, Leonardo Bugada,

Ester Cauzzi, Dario Compagnoni, Egizio Fabbrici, Elia Favalli,

Don Riccardo Gobbi, EOS Piubega,Rosalba Le Favi, Anna Sbalchiero

Massimiliano Todeschi,

Attuale Zona di Diffusione:Asola, Acquanegra, Casalmoro,

Casalromano, Castelnuovo, Casaloldo, Ceresara, Piubega.

Tiratura attuale: 1100 copie

LʼAsolano è al suo terzo anno di atti-vità ed i consensi aumentano, anche se... non tutto è oro ciò che luccica.

Guido Baguzzi

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che le avrebbero consentito di fare il salto di qualità. In tutti questi anni nulla è cambiato e, al riguardo, vale sempre quanto scrisse Nan-tas Salvalaggio, in un suo articolo sul Resto del Carlino, negli anni ʻ60, quando chiamò gli asolani “i figli delle oche bianche” (altro modo per darci dei mediocri). Da allora, mediocri eravamo e mediocri siamo rimasti, incapaci di esprimere una politica rivolta al futuro dei no-stri giovani; incapaci di esprimere una classe politica autorevole che non mirasse unicamen-te a salvaguardare i propri, piccoli interessi di “bottega”. Così, generazioni di giovani asolani di talento, hanno dovuto cercare il loro futuro lontano da Asola. Alcuni sarebbero andati via comunque ma, se a molti di essi Asola aves-se potuto offrire una seria occupazione, certo, qualcuno di loro sarebbe rimasto e avrebbe potuto arricchire con il proprio contributo in-tellettuale la nostra Comunità. Ma, torniamo allʼAsolano. E ̓certo che si potrebbe rendere più interessante. Agli articoli retrospettivi, con le loro belle immagini storiche, si potrebbero affiancare le inchieste; le interviste ai cosiddet-ti “opinion leader” o ai protagonisti di vicende stimolanti per lʼopinione pubblica locale. Per far questo, però il peso della redazione non può ricadere su una sola persona.Vi è poi un altro problema che mi coinvolge personalmente e mi preoccupa: quello della continuità. Pur nel-la speranza di poter continuare per tanti anni ancora, quale potrà essere il futuro de L̓ Aso-lano, quando sarò costretto a smettere? Cre-do sarebbe un peccato se venissero sospese le pubblicazioni. Ma, allo stato attuale delle cose non esiste alcuna alternativa al triste epilogo di unʼiniziativa troppo legata al destino di una sola persona. Questo “grido di dolore” è rivolto soprattutto ai giovani della zona, almeno a chi, fra loro si interessa di giornalismo e voles-

se impegnarsi a dar continuità al giornale. Le basi sono state gettate; lo spazio per farlo cre-scere esiste e, soprattutto, cʼè la mia disponi-bilità ad accogliere a braccia aperte chi voles-se entrare in redazione anche per trasformare, quello che attualmente è solo un hobby, in un vero e proprio lavoro. Sapete dove trovarmi!Cambio argomento, per ringraziare tutti i collaboratori che puntualmente mi inviano il loro materiale. Senza il loro contributo il giornale sarebbe ancor più povero di idee e di argomenti: grazie di cuore a tutti. Un altret-tanto doveroso ringraziamento è quello che voglio rivogere a tutti i nostri lettori, senza il cui apprezzamento ed il loro tacito sostegno realizzare un giornale come L̓ Asolano non avrebbe senso. In particolar modo, voglio che giunga il mio riconoscente ed affettuo-so abbraccio agli oltre quaranta abbonati che da ogni parte dʼItalia (Poste permettendo) at-tendono pazientemente di ricevere ogni due mesi, il loro numero de L̓ Asolano. Infine, il più sentito fra tutti i ringraziamenti è quello che rivolgo, con riconoscenza agli sponsors senza il cui generoso apporto il giornale non starebbe in piedi. Grazie di cuore a tutti!

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tempi... Talvolta ricordava anche i momenti indimenticabili degli incontri e della collabo-razione con don Mazzolari nascosto perchè ricercato; della benedizione impartita ai sol-dati tedeschi uccisi e trasportati al cimitero su un carretto e di quella data ad una persona a lui sconosciuta, assassinata sotto i portici, nei disordini del dopoguerra; poi, passati i tempi più difficili, delle gioie vissute con la sua Corale di Santa Cecilia a Loreto, in Spa-gna, a Roma, ad Arezzo e di tutte le avven-ture vissute con i suoi ragazzi... Era fortissi-mo in matematica “la musica è fatta tutta di matematica”, bravo a disegnare, a scolpire (che belli i suoi burattini di legno!), a trova-re esempi semplici per spiegare ai piccoli le grandi realtà della religione. Non teneva in alcun conto il denaro: doveva essere usato per cose utili. Dopo tutto quello cha aveva speso per i suoi ragazzi in vari decenni, con la be-nedizione di Mons. Calciolari realizzò a sue spese il recupero, il restauro e lʼarredo delle stanze annesse alla Chiesa dei Disciplini per farne la sede della Corale. Aveva realizzato un sogno. Chi passa davanti alla sua casa in Circonvallazione può vedere giù nel corti-letto la grotta di Lourdes con la statua della Madonna e davanti quattro bambini: Berna-dette e i tre fanciulli di Fatima “è apparsa a tutti e quattro! Alla sera cʼè una stella che sta proprio sopra la grotta e io la vedo anche dalla mia finestra. Mia sorella, così buona, coltiva tanti fiori e il giardino è pieno di co-lori e di profumi. E ̓proprio brava!” Riuscire a fare la grotta di Lourdes era un desiderio cullato fin dalla costruzione della sua casa; quando finalmente potè realizzarla come vo-leva lui, grazie al sostegno incondizionato del suo amico Vittorio Gagliardi, era felice come un bambino. Nelle sere dʼinverno (tal-volta cʼera la nebbia, le strade erano viscide

L’Asolano 2/08 Il personaggio 3

Don Anselmo: 70 anni insiemedi Annalisa Antonini

camminando a fatica, pur appoggiandosi alla bicicletta; ed era commovente vedere come tutti gli automobilisti che incrociavano quel vecchio prete, facilmente riconoscibile dalla tonaca e dal cappello, si fermassero o rallen-tassero per lasciarlo passare o gli facessero luce con i fari. Educazione stradale o rispet-to per quel prete? Forse dentro quella lunga veste gli automobilisti intuivano la bellezza, la grandezza, la santità del ministero sacer-dotale, lʼimpegno nel mondo vissuto nella prospettiva del Soprannaturale. E poichè la missione del prete non è mai conclusa, an-che ora che non lo vediamo più tra noi, nè abbiamo più la consolazione di ascoltare le sue omelie semplici e profonde, ci conforta sapere che “quel” prete vive con noi, assi-stito amorevolmente dai suoi nipoti, e che ci ricorda nelle sue incessanti preghiere. Come esprimergli la nostra gratitudine dal profondo del cuore per tutto quello che ha fatto per la nostra comunità? Le parole dʼoccasione non gli sono mai piaciute, i buoni princìpi e le buone azioni sì. Una sua espressione ricor-rente è: “Niente paura! Il Signore ci vuole bene!” ed è significativa di quel don Anselmo che chiamiamo “nostro” parlandone con af-fetto e commozione. Ma se davvero il nostro affetto non è sterile, se vogliamo far vedere che abbiamo capito il messaggio e assimilato la lezione, se non ci accontentiamo di ricor-dare, per tradizione, la vita e lʼopera di don Anselmo che chiamiamo “nostro”, possiamo sostenere le sue opere ancora attive: lʼAsso-ciazione Scout e la Corale di Santa Cecilia che, per continuare il loro servizio alla no-stra comunità hanno bisogno di sostegno morale e di partecipazione attiva. Possiamo impegnarci come cristiani credibili nei nostri ambienti di vita, partecipare (anche nelle isti-tuzioni) alla promozione di una cultura che abbia a fondamento lʼuomo, confrontarci in maniera seria ed approfondita con i problemi del nostro tempo, valorizzare la formazione cattolica dei giovani, stare vicino ai nostri sacerdoti come laici consapevoli e sempre in cammino.... Quando faremo qualcosa di tut-to questo, anche se don Anselmo non ci dirà personalmente che siamo stati bravi, sarà il nostro cuore a confermarcelo.

(Seconda parte)

Nel corso della vita, il Signore ci fa incon-trare una persona e, facendoci camminare per un tratto di strada accanto a lei, arric-chisce la nostra anima. A me è successo questo quando ho avuto il dono di entrare in confidenza con don Anselmo già anzia-no, quando, dopo la lunga stagione dellʼef-ficienza, aveva mantenuto vivi soprattutto la dedizione allʼufficio sacerdotale e la pas-sione per la musica. Nel momento in cui lʼetà si fa sentire, si avverte il bisogno di aprire il cuore a qualcuno, di parlare (anche di sé) con semplicità, “in pantofole”, come dice lui. Veniva ogni mattina alle scuole elementari per far cantare tutti i bambini (“nessuno è stonato”) passando in tutte le classi, secondo un orario ben organizzato. Lasciava sempre il suo caratteristico cap-pello da prete, con la tesa larga, ben alto sul ripiano del calorifero in corridoio, come segnale ben visibile della sua presenza, nel caso fosse chiamato per unʼurgenza. Le sue lezioni si concludevano con il saggio di fine anno e con concorsi pubblici per voci bian-che (ne vinse più di uno indetto dalla Rai). Verso la metà degli anni ʻ90, il nuovo vento culturale ed ideologico (efficientismo e se-colarismo stavano diventando di moda) di-menticò chi gratuitamente aveva dato tanto alla scuola e dimenticò anche don Anselmo che, poco alla volta, ridusse il numero dei suoi interventi, fino ad interromperli. Era vecchio, tradizionalista e poi prete! E prete vestito proprio da prete! Che cosa poteva esserci di più disturbante per un insegna-mento moderno? Fu una sofferenza per lui; e anche per chi lo vedeva con lʼespressio-ne sconfortata e il passo stanco, percorrere i corridoi chiedendo ospitalità alle poche maestre che ancora lo accoglievano. “Bröt mestér deentà èc”, diceva la mia mamma. Ma diventare vecchi non cancella un passa-to positivo, né i buoni sentimenti, né la sen-sibilità personale. Questi anzi si acuiscono e chiedono di essere ascoltati. E spesso è un sincero piacere starli ad ascoltare. Quando ci incontravamo in san Rocco o alla cora-le, mi parlava di Villa Saviola, il suo paese natale, degli argini del Po “Quando tornavo a casa dal seminario, se il papà non ave-va bisogno di me mi piaceva andare lun-go lʼargine del fiume. E cʼerano tanti fiori, tante erbe profumate, tanti animaletti... E guardarli mi rendeva felice. Anche adesso, quando ci penso (canticchia): Comʼè bel passeggiar lungo i prati in fior...” Confida-va della mamma morta quando egli aveva nove anni e della devozione alla Madonna come sua mamma celeste: “appena mi dis-sero che era morta la mia mamma andai in chiesa, salii fino alla statua della Madonna di Lourdes, mi inginocchiai e le dissi: ades-so di mamma ci sei rimasta solo tu”, degli anni del seminario e delle difficoltà di quei

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L’Asolano 2/08 Sanità 4

chirurgo e del dott. Dal Prato, in qualità di anestesista. Sempre Paolo Ruggerini ricorda e conferma che suo padre era a disposizio-ne dei pazienti tutta la settimana (domenica mattina compresa), 24 ore al giorno, e ricor-da che fra i suoi compiti vi era anche quello di eseguire le principali analisi che ora sono di competenza del laboratorio dellʼOspeda-le. Sempre ritornando con la memoria a quei tempi, e continuando nel suo racconto, Paolo ricorda come suo padre riservava per sè e per la famiglia la domenica pomeriggio: poche ore che, quando poteva, impiegava ad ascol-tare musica classica, la sua altra grande pas-sione. Nei prossimi numeri de L̓ Asolano Vi presenteremo, con le foto più significative che riusciremo a trovare, le biografie degli ultimi medici di famiglia. In ordine di età, dal più anziano, Francesco Dal Prato, Alessandro Ruggerini, Eugenio Ziacchi, Antonio Artioli e Giovanni Varini. Se qualche lettore conser-vasse loro foto o avesse qualche aneddoto da raccontarci, sarebbe bello se ci contattasse!

Nella nostra ricerca dei personaggi più rappresentativi della Società asolana del passato, il medico di famiglia, certamen-te, occupa una posizione di rilievo, sia dal punto di vista professionale, a Lui era affi-data la salute di tutta la famiglia e il pron-to soccorso; che sotto lʼaspetto sociale in quanto, era lʼamico, il confidente, la per-sona colta e saggia a cui ci si poteva rivol-gere per chiedere un parere o un consiglio, anche su temi non strettamente inerenti alla salute. Ricordare questo professioni-sta che non conosceva orari, nè giorno, nè notte; nè sabati, nè domeniche, non vuole e non può essere un modo per fare paragoni con la figura dellʼattuale medico di base. Allora le conoscenze culturali e scientifiche, in campo sanitario, abbraccia-vano necessariamente una larga parte del-lo scibile. Oggi un approccio alla malattia come quello di 50 anni fa sarebbe impos-sibile perchè le conoscenze sono talmente vaste che non consentono al medico una visione dʼinsieme della materia. La stessa organizzazione sanitaria, che privilegia le specializzazioni, oggi richiede al medico di base un diverso impegno professionale, adeguato ai profondi cambiamenti e alle nuove esigenze della Società moderna. Ciò non di meno ci sembra giusto rievo-care la figura del medico di famiglia per il ruolo che esso ha ricoperto nella Società della sua epoca. Il medico di famiglia vi-veva, nella maggior parte dei casi, la pro-pria professione come una missione che si rifletteva anche sui rapporti umani. Il me-dico, prima della riforma sanitaria, era a

I medici di famigliaSolo pochi decenni or sono erano i protagonisti della sanità

italiana e, con la loro dedizione, furono testimoni di una Società, forse meno organizzata, ma certamente più umana.

disposizione della propria clientela giorno e notte e non poteva contare su uno stipendio rapportato al numero dei pazienti ricevuti in dote dallʼAzienda Sanitaria Locale. Il me-dico di allora guadagnava solo se il proprio cliente si ammalava e in molti casi si accon-tentava di venir pagato con i prodotti della campagna o comunque in base alle possibili-tà economiche del cliente. A raccontare que-ste cose sembra sia passato un secolo eppure chi non ricorda, con simpatia e tenerezza, le belle figure degli ultimi medici di famiglia che hanno svolto la loro attività ad Asola? Solo pochi mesi fà, a più di 90 anni, è morto il dott. Antonio Artioli, ultimo testimone di quei tempi. Prima di lui ci avevano lasciati il dott. Eugenio Ziacchi, il dott. Alessan-dro Ruggerini, il dott. Giovanni Varini ed ancor prima il dott. Francesco Dal Prato. Parlando di questo con Paolo, figlio del dott.Ruggerini, egli rievoca alcuni episodi emble-matici della vita di suo padre come quando, nei primi anni ʻ30, Lui ed il dott. Dal Prato, ogni mercoledì mattina, oltre allʼassisten-za gratuita ai poveri, inseriti in un apposito elenco (retaggio napoleonico), per contratto, dovevano aiutare il Primario dellʼOspedale Prof. Giorgio Ferri ad operare. Fino ai pri-mi anni ʻ50, lʼOspedale di Asola poteva con-tare, al massimo, su una decina di persone, oltre al chirurgo tutto fare, e alla mitica Suor Ersilia, qualche altra suora od infermiera e qualche inserviente. Così, stabilito che gli interventi operatori fossero raggruppati al mercoledì mattina, (esclusi i casi urgenti)il Prof. Ferri si avvaleva della collaborazio-ne del dott. Ruggerini, in qualità di aiuto

Ci sono giunte due segnalazioni di aso-lani che hanno avuto bisogno delle cure dellʼOspedale di Asola. Il primo, A.M. esprime il proprio elogio ed il proprio sin-cero ringraziamento a tutto il personale medico e paramedico del Pronto Soccor-so, per lʼassistenza ricevuta in un momen-to particolarmente delicato. Il secondo, G.P. rivolge il proprio elogio sia al Pronto Soccorso che al personale medico e para-medico del reparto di Chirurgia, mirabil-mente diretto dal Primario Dott. Prof. Ottavio Bruni, grazie al cui tempestivo intervento e professionalità, sono sue parole, < mi ha letteralmente salvato la vita. Non posso, quindi, che esprimere a tutti la mia più profonda riconoscenza e renderla pubblica tramite il giornale de-gli asolani, affinchè anche altri possano scegliere con fiducia il nostro Ospedale, anzichè cercare altrove una professiona-lità che esiste anche da noi. >

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L’Asolano 2/08 Attualità 5

Durante una breve ma toccante cerimonia, il Sindaco Calcina ha consegnato ai reduci

una medaglia ed una pergamena

Nella Sala del Consiglio Comunale, saba-to mattina 27 gennaio, si è svolta, a 63 anni dalla fine della seconda guerra mondiale, la cerimonia di premiazione dei combattenti e reduci novantenni iscritti allʼAssociazione presieduta localmente dal Sig. Cinzio Culati-na. “Meglio tardi che mai!” si potrebbe dire, ed onore alla Giunta Calcina che ha voluto colmare questa grave lacuna nel giorno del Patrono, come a voler significare la parteci-pazione ideale e la solidarietà dellʼintera Co-munità asolana a questi suoi figli che hanno sacrificato gli anni migliori della loro vita. Ci piace immaginare che alla cerimonia fossero idealmente presenti anche tutti coloro e sono la maggior parte, che non ce lʼhanno fatta e che sono morti in guerra, o nella vana atte-sa che la propria Città si ricordasse di loro. Meglio tardi che mai, cari Carlino Baracchi, Carlo Arieti, Vittorio Guidorizzi, Domizio Compagnoni, Guido Fontana, Paolo Tor-reggiani, Ettore Bonazzi, Amilcare Ottuzzi e Maurizio Daolio (alla memoria), per molti anni Presidente ed anima dellʼAssociazione.Molti sono stati coloro che hanno voluto ono-rare con la loro presenza i nostri reduci. Oltre al Sindaco Giovanni Calcina, ed al suo vice Raffaele Favalli, segnaliamo la presenza del Presidente, il già citato Cinzio Culatina che è succeduto al compianto Maurizio Daolio e del Segretario Enrico Bendoni. Breve il di-scorso del Sindaco ma molto significative le sue parole: “ E ̓con commozione, orgoglio e

STARGATEdi Roberto Paparini

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profonda riconoscenza che rendiamo omaggio ai nostri combattenti e reduci, uomini che han-no servito il loro Paese, con sacrificio e ab-negazione, dando a tutti una profonda lezione di lealtà, altruismo, di cittadinanza, nella sua essenza più vera”. “Il 27 gennaio è anche il giorno dedicato alla memoria, in particola-re, la memoria della Shoah, lʼolocausto del popolo ebraico e di quanti hanno sofferto la deportazione. E tra questi ricordiamo i nostri concittadini”, ha continuato il Sindaco Calci-na, “e tutti coloro che hanno combattuto con-tro lʼingiustizia e lʼoppressione e quanti reduci di quella triste esperienza, sentono il dovere di trasmetterne la memoria come monito di pace”. Prima della consegna degli attestati e delle re-lative medaglie, Annalisa Grossi, consigliere di minoranza, ha voluto aggiungere: “Viviamo oggi un momento importante, soprattutto per i giovani, perchè sappiamo quanti sacrifici e quale prezzo di sangue sono costate la libertà e lʼindipendenza della nostra Repubblica, la pace in Italia e quanto ancora costi la speran-za di una pace duratura nel mondo”.

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Nei giorni predenti la chiusura di questo numero è giunta in redazione una segna-lazione del Cav. Armando Bertuzzi che, facendo propria unʼanaloga istanza del Sig. Giordano Della Torre e di altri cit-tadini, chiede quale destino è riservato ai due altari lignei risalenti ai primi anni del XVI Secolo, opera dellʼartista bresciano Clemente Tortelli detto “Zamarra”, ora po-sti, uno in Cattedrale allʼingresso e lʼaltro nel salone dei Disciplini. Le due imponen-ti strutture che, fino al gennaio del 1991, erano collocate in posizione adiacente allʼingresso principale, quello di sinistra a completamento dellʼaltare dedicato a S.Antonio e quello di destra dellʼaltare de-dicato a S.Giuseppe, sono state rimosse in occasione del recupero degli affreschi che esse parzialmente coprivano. Lʼidea inizia-le era quella di riposizionare, staccandole dal muro, le due strutture opportunamente consolidate, in modo da lasciar vedere gli affreschi. Ovviamente tutto ha un costo e questa operazione comporterebbe una spesa che, al momento, la Parrocchia non ha in programma di affrontare. Ciò non di meno, lasciando così incerta una defi-nitiva collocazione delle due gigantesche strutture si rischia di accelerare il loro pro-cesso di deperimento statico ed artistico, finendo per privare la nostra Cattedrale di due altre importanti testimonianze sto-riche della nostra Comunità. Facendole tornare al loro posto si completerebbe, impreziosendolo, lʼarredo originale della Chiesa e, al tempo stesso, si renderebbe il suo ambiente più caldo ed accogliente.

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L’Asolano 2/08 Attualità 6

... E IO PAGO!(a cura di William Rizzieri)

porto e tra Fiumicino a Montecitorio: € 3.323.• Per chi dista più di 100 km dallʼaero-porto più vicino: € 3.995.• Rimborso annuale per viaggi allʼestero: € 3.100.• Assistenza sanitaria integrativa.• Barberia a prezzi scontati per i Depu-tati (gratuita per i Senatori). Barbieri im-piegati alla Camera n. 12, al Senato n. 8, con uno stipendio medio annuo di € 113.500.• Un pasto al Ristorante della Camera: € 9,16 (solo in stipendi al personale del Ristorante di Montecitorio costano, ai cittadini italiani, circa 5 milioni di euro allʼanno, oltre ai prodotti alimentari!). Più o meno le stesse cifre valgono per il Ristorante del Senato.• Ingresso gratuito nei cinema e teatri.• Assicurazione contro il furto di oggetti nei locali delle Camere.• Conto corrente presso lʼAgenzia del

Banco di Napoli alla Camera senza spe-se e con interesse del 3,30% lordo annuo.Come fonte mi sono affidato al libro “La Casta” dei Giornalisti del “Corriere del-la Sera” S. Rizzo e G.A. Stella. Edito da Rizzoli. Arrivederci al prossimo numero e, se volete, fatemi sapere come la pensate!

William Rizzierisms 337.418483

e-mail: [email protected]

Carissimi lettori, da questo numero inizio a curare una rubrica che, sono sicuro, in-teresserà a tutti quelli che vogliono sapere dove vanno a finire i loro soldi una volta adempiuto al dovere di pagare le tasse!Poiché il nuovo Governo e il nuovo Pre-mier dovranno affrontare la situazione economica e finanziaria italiana, sugge-rirei da subito di dimezzare gli stipendi dei parlamentari (vedi tabella), ma, so-prattutto, di azzerare indennità, assegni e privilegi così come di seguito elencati:• Contributo per i collaboratori: € 4.190 annui.• Indennità di fine mandato: 80% dellʼim-porto mensile per ogni anno di mandato.• Assegno vitalizio: dal 25% allʼ80% del-lʼindennità.• Pedaggio autostrade italiane gratis.• Circolazione gratis sui treni italiani.• Circolazione gratis sui traghetti italiani.• Voli aerei nazionali gratuiti.• Trasferimento dalla residenza allʼAero

Anni

1948-ʼ49

1953-ʼ54

1958-ʼ59

1963-ʼ64

1966

1973

1978

1981

1986

1991

1996

2001

2006

Stipendiomensile

987

833

714

634

7.002

6.190

4.091

6.136

6.789

10.956

10.264

10.859

11.703

Gli stipendi dei parlamentari dal 1948(Valori espressi in euro 2006)

TOTALEcompresa

diaria

1.964

3.440

3.818

4.868

7.002

6.190

4.879

7.187

7.756

13.484

12.755

13.810

15.706

Costo di unKg. di pane

1,76

1,76

1,54

1,45

1,41

1,38

1,43

1,61

1,53

1,56

2,25

2,69

2,86

Nel 1993, per il pane, è cessato il regime dei prezzi amministrati.Dal 1966 lʼindennità parlamentare è agganciata alla retribuzione dei magistrati.

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Durata: 16 giorni Volo: IberiaData partenza e arrivo: 01-08-2008 Ritorno: 16-08-2008Volo andata: Milano Malpensa-Madrid-MiamiVolo ritorno: Miami-Madrid-Milano MalpensaCrociera: 4 giorni da Miami su nave da 70.000 tonnellate

01-08-2008: allʼarrivo,in aeroporto ritiro auto (in uso 10 gg.) Alloggio a Miami Beach in Hotel 3 stelle + (suites) 4 giorni su spiaggia.11-08-2008: Dopo aver reso lʼauto, trasferimento al porto di Miami per imbarco su nave da crociera della Carnival s̓12-08: Key West (Florida)13-08: Cozumel (Messico)14-08: In navigazione15-08: Rientro a Miami e trasferimento dal porto allʼaeroporto per volo di ritorno in Italia.16-08: Arrivo a Milano Malpensa

Codice: 001850/2008

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Page 7: L'Asolano N°2-08

Casa Ricordi: in mostra a Milano 200 anni

di musica 1808 - 2008

L’Asolano 2/08 Musica 7

Anna Sbalchiero

Il Comitato Nazionale Ricordi, ha organiz-zato una serie di importanti iniziative, per celebrare il bicentenario della fondazione della Casa editrice musicale Ricordi. Nel corso del 2008, presso la splendida sala Maria Teresa della Biblioteca Braidense di Milano, saranno allestite sei mostre a tema. La prima di queste, intitolata “Ricordi – due secoli di grande storia” è stata inaugurata lʼ11 gennaio e racconta per grandi temi, i 200 anni di storia della più famosa Casa musicale del mondo, attraverso i documen-ti conservati nel suo Archivio. Casa Ricor-di, fu fondata nel 1808 da Giovanni Ricor-di (Milano,1785-1853) anno in cui iniziò lʼattività editoriale e fu diretta fino al 1919 da membri della famiglia stessa. Giovanni si era recato lʼanno precedente, nel 1807, presso la casa Breitkopf & Härtel a Lipsia per studiare le tecniche di incisione e stam-pa, e del commercio musicale. Nel 1822 aprì un negozio «dirimpetto allʼI.R. Teatro alla Scala» al civico 1148 e la scuola di in-cisione da lui istituita, fu attiva allʼinterno

dello stabilimento dal 1830 fino al 1914. Il figlio Tito (Milano,1811–1888) dapprima incisore e calcografo, affiancò progressi-vamente il padre negli incarichi della Casa editrice. Fra le attività promosse da Gio-vanni, figura nel 1842 la fondazione della “Gazzetta musicale di Milano”, che a quel tempo era un settimanale di informazio-ne e critica musicale tra i più importanti dʼItalia. Alla sua morte avvenuta nel 1853, il catalogo della Casa era giunto a 25.000 numeri editoriali, e i rapporti con il com-positore Giuseppe Verdi si erano conso-lidati. Anche Tito, come fece con lui suo padre Giovanni, si avvalse ben presto, nel-la direzione della ditta, della collaborazio-ne del figlio Giulio (Milano,1840–1912), il quale, nel 1863, promosse la fondazione della Società del quartetto. Giulio fu anche direttore della “Gazzetta musicale di Mi-lano” dal 1866 al 1902 e presidente fino al 1889, della Società orchestrale del Teatro alla Scala, da lui fondata nel 1878, e del-la quale fu anche importante finanziatore.

Nel 1884, su unʼarea di 4.000 mq, venne inaugurato lo stabilimento di viale di Porta Vittoria che impiegava circa 200 operai. Il catalogo della casa editrice si arricchì negli anni successivi allʼUnità dʼItalia, di alcuni fondi di editori italiani e stranieri. L̓ acquisi-zione più importante ed imponente fu senza dubbio quella dello stabilimento di Lucca, avvenuta nel 1888. I Ricordi acquistano, per 1.500.000 lire, le attrezzature tecniche, le edizioni e le lastre della casa, compresi i diritti per le opere di R. Wagner. Com-plessivamente si trattava di più di 47.800 numeri editoriali. Poco dopo la morte di Tito, il 7 settembre 1888, la direzione del-le officine verrà assunta, nel 1891, da Tito II (Milano,1865–1933). Nel 1910, inaugu-razione del nuovo stabilimento di 30.000 mq, in Viale Campania, che fu diretto da Manolo Ricordi, fino alla sua morte avve-nuta nel 1940. Alla morte di Giulio, nel 1912, Tito II assunse la direzione della ditta, ma si dimise nel 1919. Il 13 ago-sto 1943, durante la II guerra mondiale, i bombardamenti distrussero lo stabilimen-to di Viale Campania, si salvarono solo gli originali delle musiche e lʼedificio con le lastre e le pietre litografiche. In seguito alla ricostruzione, nel 1952 la Casa ven-ne trasformata in Società a Responsabi-lità Limitata e nel 1956 divenne Società per Azioni. Dal 1994 Casa Ricordi, pur conservando il suo marchio e la sede originaria, è stata acquistata dalla BMG, la multinazionale tedesca Bertelsmann.

(fine prima parte)

Page 8: L'Asolano N°2-08

AVIERI IN FESTA25° anniversario del Nucleo di Asola

L’Asolano 2/08 Attualità 8

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10 dicembre 2007 - 2° anno di attività

Carmine Durante. Inoltre, gradito ospite anche il Vice Comandante della Stazione dei carabinieri di Asola, M.llo Stefano Ferrando. Fra i premiati, oltre agli ospiti anche due Soci anziani del Nucleo Asolano, il Sig. Carlo Ar-tioli e Piergiorgio Gilberti. Lo storico Pre-sidente del Nucleo, Cav. Roberto Manfredi, insieme al direttivo A.A.A. ringrazia di cuore tutti quanti hanno partecipato, rendendo me-morabile questa festa.

Nella foto, da sinistra sono riconoscibili: il M.llo Stefano Ferrando, il M.llo Sorrentino, il Ten.Col. Polidori, i Luogotenenti La Gatta e Gul, il Serg. Magg. Chiella, il Cav. Roberto Manfredi, la mascotte Cristian Casali, il Ten. Col. Claudio Albano, il Luogotenente Giorgio Dante, il Gen. Luciano Fiorini (in borghese) Luigi Compagnoni e Alberto Fezzardi

Il 25° Anniversario della fondazione del Nu-cleo AAA di Asola, intitolato al Tenente Pi-lota Cesare Pastore, lʼeroe della seconda guerra mondiale (1 medaglia dʼargento e 3 di bronzo) originario di S.Martino Gusnago, in comune di Ceresara, è stato festeggiato il 25 novembre presso il Ristorante la Capannina ad Acquanegra sul Chiese. Alla significativa ricorrenza sono intervenuti illustri ospiti pro-venienti dagli aeroporti militari di Villafranca e Ghedi che, con la loro presenza hanno volu-to rendere omaggio ai circa 120 soci del So-dalizio asolano ed, indirettamente, allʼeroico

pilota Cesare Pastore, a cui il Nucleo è dedica-to. Per ricordare la giornata, a ciascuno degli ospiti è stata consegnata una targa comme-morativa raffigurante il simbolo storico della nostra Città: quellʼErcole che campeggia in piazza xx settembre e che sta ad impersonifi-care la nostra antica fortezza. Da Ghedi sono intervenuti il Gen. Luciano Fiorini ed il Luo-gotenente Oscar Gul mentre, da Villafranca, sono giunti il Ten.Col. Claudio Albano, Di-rettore della Scuola Missili, il Ten. Col. Poli-dori, i Luogotenenti Sorrentino e La Gatta, il Serg.Maggiore Chiella, Giorgio Dante e

TANTI, TANTISSIMI AUGURI A:

* * *

Nina Sottili in Feroldila nonnina di Casalromano

che lo scorso 21 febbraio ha raggiunto la ragguardevole

età di 110 anni.Nata il 21 febbraio 1898,

dieci anni prima della sua Inter, ha vissuto durante 3 secoli (il IXX, XX e il XXI)

Rosa Castelli in Busiche lo scorso 29 febbraio

ha compiuto 100 anni

Si uniscono agli auguri de LʼASOLANO

e di tutti suoi cariTeresa Zecchina Margoni,

Vigilia Zecchina,Cristina e Guido Baguzzi

Page 9: L'Asolano N°2-08

In molti ambiti della società, dalla poli-tica ai mass media, si può riscontrare il continuo tentativo di dare unʼimmagine negativa dei giovani dʼoggi. E se a ripe-tercelo in continuazione sono ministri e copertine di giornali, è evidente la facili-tà con cui questo si trasformi, da eccessi-va generalizzazione tratta da singoli casi di cronaca, in realtà comunemente ac-cettata. “Le nuove generazioni sono pri-ve di valori e pensano solo a divertirsi”. Rassegniamoci. Per fortuna, a dare co-lore a questa fotografia in bianco e nero, ogni tanto, (ma poi non così raramente, credetemi) cʼè qualche lampo di sano ot-timismo, qualche bella notizia.

Ed è così che sabato ventisei gennaio, in un piccolo trafiletto della Gazzetta di Mantova, incastrato tra notizie di incidenti, truffe e ra-pine, si informa che a Casaloldo, nel teatro Soms, unʼassociazione di ragazzi organizza per la giornata della memoria una serata che aiuti tutti a non dimenticare la terribile trage-dia dellʼolocausto. L̓ iniziativa prende il tito-lo “Binario 21, viaggio verso la memoria”. I ragazzi allestiscono un binario lungo tutto il teatro e riempiono le pareti con cartelloni e articoli di giornale, poesie ed immagini. La serata si è aperta con la proiezione di filma-ti e foto, per poi continuare con la lettura di un diario di guerra ed alcune canzoni. Segue poi la proiezione di video interviste fatte sul territorio, per sentire i racconti di ciò che accadde, da chi visse quegli avvenimenti in prima persona. Tutto questo realizzato dai ragazzi dellʼAssociazione “I giovani del Fu-turo”. Questa nuova realtà è nata a Casaloldo lo scorso anno, con lʼintento di tenere unito e vivo il gruppo che con tanto impegno aveva dato vita ad un Grest memorabile. I ragaz-zi, sotto la preziosa guida di Chiara Sisti, si uniscono in unʼassociazione “onlus” e rac-colgono, in breve tempo, numerose adesioni, nonché lʼaiuto del sindaco Patrizia Leorati, oltre a quello di altre associazioni quali la

A Casaloldo “I Giovani del Futuro” agiscono nel presente

E ̓nata a Casaloldo una nuova Associazione “Onlus”

L’Asolano 2/08 Casaloldo 9

e anche per i bambini, con la gioia dei picco-li e anche dei genitori, fiduciosi nellʼaffidare i propri fanciulli a questi ragazzi che nono-stante la giovane età han dimostrato maturità e affidabilità. Lʼimpegno e la buona volontà non è da mettere in discussione, visto anche la disponibilità ad utilizzare parte del pro-prio tempo libero per aiutare i bambini delle elementari per i compiti. E la cosa più bella è vedere lʼentusiasmo con cui questi ragazzi vivono la loro esperienza di volontariato e di aggregazione, come unʼopportunità sana e piacevole di stare insieme.

“Casalodi” e lʼAvis. La presentazione uf-ficiale ha luogo in occasione della tradi-zionale fiera di San Luigi, a fine ottobre. Durante la sagra vengono proposte diverse iniziative accolte con entusiasmo, come il karaoke, il toro meccanico e lʼhappy-hour. Sullʼonda dellʼentusiasmo viene organiz-zata unʼinsolita festa di Halloween. Non sono mancate inoltre iniziative dedicate ai più piccoli, come la Corrida. Constatato il successo delle loro iniziative, i ragazzi han-no ora in programma lʼorganizzazione di diverse feste di compleanno per gli associati

Dario Compagnoni

Il Logo della nuova associazione

Page 10: L'Asolano N°2-08

Sempre più automobilisti si rivolgono agli uffici legali per avere delucidazioni in merito a cosa fare quando hanno ricevuto una mul-ta in seguito a contravvenzione stradale. La prima possibilità è provvedere al pagamento dellʼinfrazione commessa (che è, tra lʼaltro, in misura ridotta) entro 60 gg. dalla notifica conservando poi le ricevute di pagamento per 5 anni. In taluni casi è però legittimo se non addirittura giusto impugnare il verbale. Qui di seguito riporto una serie di indicazioni su come muoversi anche alla luce delle novità introdotte dal Codice della Strada. Il verba-le può essere consegnato direttamente dagli agenti accertatori al momento della contrav-venzione (cd. contestazione immediata) op-pure essere notificato in un momento succes-sivo, nel caso in cui la polizia, carabinieri o i vigili abbiano rilevato lʼinfrazione senza la presenza materiale dellʼautomobilista op-pure erano nellʼimpossibilità di fermare il contravventore. Qualora la contravvenzione non possa essere immediatamente contestata il verbale dovrà essere notificato entro 150 giorni (tassativi) dalla data di identificazione del trasgressore. Momento che non è detto corrisponda alla data dellʼinfrazione poiché, per motivi svariati, lʼidentificazione potrebbe essere successiva (ad esempio un subitaneo trasferimento non ancora registrato al PRA o alla motorizzazione potrebbe rendere neces-saria una seconda notifica ed il termine de-correrebbe nuovamente). Il conteggio, inol-tre, non deve considerare la data di avvenuta consegna al destinatario (notifica) ma la data di consegna del plico alle poste o al messo notificatore. E ̓ bene ricordare anche che la notifica può avvenire per giacenza: se non si ritira la multa, questa non svanirà, ma si avrà per notificata alla data di consegna alle poste, non pagata, non opposta e dunque destinataa ritornare raddoppiata e gravata da interessi entro 5 anni. Perché la notifica si consideriperfezionata è necessario che risulti notifica-

Avv. Cristiana Azzali

Lʼavvocato consiglia...Multe per violazione del

Codice della strada: cosa fare?

L’Asolano 2/08 Servizi utili 10

to direttamente dalle poste per raccomandata A/R-un secondo avviso inerente la giacenza e che risultino decorso 10 giorni senza il ritiro da parte del destinatario. L̓ atto sarà comunque ritirabile presso le poste nei sei mesi succes-sivi. Il ricorso più semplice potrebbe essere unʼistanza di autotutela da presentare allʼor-gano che ha emesso la contravvenzione, ma è sconsigliabile in quanto generalmente inutile.Il primo ricorso proponibile è al Prefetto da presentare tramite raccomandata A/R entro 60 giorni dallʼavvenuta notifica alla Prefettu-ra del luogo ove il fatto è avvenuto oppure, con lo stesso mezzo o personalmente, presso lʼorgano accertatore. In tal caso lʼente accer-tatore dovrà trasmettere al Prefetto entro 60 giorni dalla ricezione del ricorso memoria per confermare o respingere il ricorso. Il Prefet-to si limita solitamente a chiedere allʼagente accertatore che ha emesso la contravvenzione se conferma o meno la multa, pertanto, fuori di casi di palese ovvietà, il ricorso viene so-litamente rigettato. In tal caso la multa viene automaticamente raddoppiata come quando si paga oltre i 60 giorni atteso che, nel caso, non è possibile richiedere alcuna sospensio-ne della contravvenzione. L̓ ordinanza deve essere emessa entro 210 gg. nel caso in cui il ricorso sia presentato direttamente al Pre-fetto o 180 gg nel caso in cui ci si sia rivolti allʼente accertatore. Appena decorso il termine è consigliabile recarsi personalmente in Pre-fettura per verificare che lʼordinanza sia stata emessa. L̓ ordinanza in ogni caso deve essere notificata entro 150 gg. dalla sua emissione. Il silenzio, cioè la mancanza di risposta da parte del Prefetto, significa accoglimento del ricor-so. E ̓possibile proporre opposizione avverso lʼordinanza ingiunzione avanti al Giudice di Pace ove il fatto è avvenuto entro 30 giorni dalla notifica dellʼordinanza-ingiunzione. Se il Prefetto risponde ma emette lʼordinanza ol-tre i termini suddetti, ciò costituisce motivo di opposizione. Il alternativa al ricorso al Prefet-

to e preferibilmente, lʼautomobilista può fare ricorso contro il verbale entro 60 giorni dalla contestazione o dalla notificazione, al giudice di pace del luogo ove è stata commessa la vio-lazione. Fate attenzione: il ricorso può essere presentato solo avverso il verbale notificato e non contro il preavviso di contravvenzione che è il foglietto verde lasciato dai vigili sul parabrezza delle auto in sosta. Il ricorso può essere presentato personalmente alla cancel-leria dellʼufficio del giudice di pace o a mez-zo del servizio postale.Occorre domiciliarsi entro lʼarea operativa dellʼUfficio del Giudi-ce di Pace dove è stato presentato il ricorso: se non si ha un domicilio in zona, occorrerà prenderlo presso la cancelleria dello stesso ed informarsi costantemente dellʼeventuale accoglimento della sospensione della con-travvenzione, sulla data fissata per lʼudienza ecc. anche tramite telefono. Se si vuole so-spendere il pagamento della contravvenzione in attesa del giudizio in merito alla medesi-ma, occorre farne espressa ed esplicita richie-sta nel ricorso. Occorre ricordarsi che se la sospensione non fosse concessa e non si sia provveduto a pagare entro 60 giorni la multa raddoppierà (o meglio non si potrà più godere del pagamento in forma ridotta e si pagherà lʼintera sanzione). E ̓difficile che il Giudice di Pace si pronunci sulla sospensione prima dei 60 giorni, pertanto, lʼunico modo per evi-tare il rischio di pagare il doppio è quello di presentare il ricorso e poi pagare la sanzione. Il Giudice di Pace fisserà la data dellʼudienza che dovrà svolgersi in contraddittorio tra le parti. Allʼudienza di discussione del ricorso il ricorrente deve presenziare personalmente pena lʼannullabilità del procedimento. In caso di rigetto sarà possbile pagare oppure tentare ricorso in Tribunale come ha stabilito il de-creto legislativo 40/2006 del febbraio 2006.

LʼAsolano si congratula con

Daniela Bertuzzi

ed Elisa Gallia

per la Laurea inScienze dellʼEducazione

conseguita il 14 febbraio 2008 allaUniversità Cattolica di Brescia

Ciro Rispoli ringrazia gli asolaniper la commovente prova di stima e di solidarietà che gli hanno dimostrato durante e dopo il difficile periodo che ha dovuto superare. Con lʼoccasione Ciro Rispoli ricorda ai suoi affezionati clienti che è sempre a disposizione per ripa-razioni e restauri di orologi antiche e moderni. Se il tuo oro-logio ha un problema, da Ciro Rispoli troverai la soluzione.

Ciro Rispoli è ad Asola, in via Libertà, 10Telefono: 0376 - 710792

Page 11: L'Asolano N°2-08

Brevi da Ceresaradal nostro corrispondente Massimiliano Todeschi

di Corina Casali

ASOLA(A fianco del Teatro Sociale)

Tel. 0376 / 710681

L’Asolano 2/08 Ceresara 11

GLI IMPOSSIBILI: SE FOSSE DAVVERO NATALE...

La compagnia teatrale ceresarese “Gli Im-possibili” ha presentato, tra i mesi di di-cembre e gennaio, il nuovo spettacolo “Se fosse davvero Natale...”. Il gruppo, attivo da diversi anni e giunto alla sua decima rappresentazione, dedica da sempre la sua attenzione a copioni che, discostandosi dal semplice intrattenimento, trasmettano al pubblico messaggi di impronta morale o spirituale. Dopo aver brevemente abbando-nato questo filone nella seconda metà degli anni ʼ90, “Gli Impossibili” sono tornati ad impegnarsi in questo genere di musical dal 2000, presentando “Il sogno di Giuseppe”, che ha riscosso un buon successo di pub-blico. Con “Se fosse davvero Natale...”, prima prova alla regia per Gabriele Luppi, ormai da anni colonna portante del gruppo insieme allo storico regista Rino Bagarelli, lo spettatore è chiamato ad interrogarsi sul vero significato di questa festa, oggi sempre più spesso ridotta ad un evento commercia-le. Maria e Giuseppe, interpretati da Giulia Maestrini e Luigi Baccaro, si trovano in-spiegabilmente proiettati nel mondo odier-no, proprio nei giorni in cui per la ragaz-za si avvicina il parto. I protagonisti sono condotti da un gruppo di “ultimi” del nostro tempo tra le varie manifestazioni del “no-stro” Natale, sempre più lontano da quel che dovrebbe davvero essere. Ma è proprio tra gli emarginati ed i rifiutati della società che Gesù sceglierebbe di venire al mondo. La particolare cura riservata allʼaspetto musi-cale e coreografico dello spettacolo hanno reso la visione davvero piacevole: una men-zione particolare va riservata a Luigi Mel-chiori e Melissa Desiderati, voci soliste, e allʼintramontabile Nicola Sarzi, che con il personaggio del “rifiutato” Rogna entra di

diritto nella top-ten dei migliori personaggi mai interpretati negli spettacoli della com-pagnia. Da ricordare anche Andrea Fazzi, capace di passare con grande disinvoltura dallʼinterpretazione di uno spregiudicato di-rettore di un centro commerciale a quella di un truccatore...particolare, altra icona della società dellʼimmagine in cui ci troviamo, spesso nostro malgrado, a vivere.

CERESARA IN RETEOrmai da diversi mesi la Biblioteca Civica di Ceresara “Ferrante Bandera” ha attivato, a partire dal proprio sito Internet, alcuni nuovi e interessanti servizi che permettono di rimanere aggiornati sulle varie iniziati-ve del paese con una semplice connessio-ne. Partendo dalla pagina http://www.ce-resara.com/Biblioteca/ è infatti possibile accedere alla versione digitale de “La Zuc-ca”, il giornalino trimestrale della bibliote-ca, ed al relativo blog. Di cosa si tratta? Un blog è una sorta di diario online, che permet-te all ̓ “amministratore”, ovvero al creatore della pagina web, di inserire notizie, foto e video e di farle commentare a chi si trova a visitarla. Attualmente sul sito è anche pre-sente una finestra che informa sulle ultime attività dellʼAssociazione Eos di Piubega, da tempo collaboratrice de “LʼAsolano”.

Anche questʼanno, dal 16 al 25 maggio, si svolgerà nelle scuderie del Palazzo Terzi, con accesso dal famoso Parco, la mostra dal titolo “Via Piave: Memorie della Grande Guerra”. Il programma della mostra prevede: Venerdì 16 maggio, ore 18.00: Inaugu-razione con la partecipazione del Gen. Armando Rati; il Sig. Ercolano Gandini, Presidente del Centro Internazionale Stu-di di Storia Postale; il Rag. Borzi, coor-dinatore del Gruppo Alpini e le autorità comunali. Sabato 17 maggio, ore 21.00 Concerto degli Alpini in Palazzo Terzi (in caso di pioggia si terrà in Sala Consiliare)Domenica 18 maggio, ore 9.00-12.00 e 15.30-18.30 Visita alla mostra ed An-nullo commemorativo delle Poste Italiane S.p.A. con serie di 4 cartoline commemo-rative della manifestazione.Ore 10.30 Presentazione del libro: “La disfatta di Caporetto” a cura del Gen. Armando Rati.Da lunedì 19 a domenica 25 Visite di-dattiche alla Mostra. Durante la settimana Conferenze e Cineforun Film “La Gran-de Guerra”.N.B. E ̓ in programma anche un Corteo, che partirà dai Giardini di Via Libertà con le rappresentanze delle Associazioni Al-pini, Bersaglieri, Aereonautica, ecc.

Circolo Filatelico NumismaticoCittà di Asola

Archivio Storico ComunaleCentro Internazionale Studi

di Storia Postale

Una bella immagine delle scuderie, allʼinterno del Parco Terzi, sede della mostra.

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L’Asolano 2/08 Sport 12

E ̓ con piacere che dedichiamo uno spa-zio a questo sport che, in passato, con due titoli italiani assoluti a squadre, ha riser-vato ai tifosi asolani grandi soddisfazio-ni. Dagli anni eroici sembra sia passata unʼeternità e non di meno il ricordo dei protagonisti di quei successi è ancora vivo in chi ha vissuto, con orgoglio, quellʼepo-pea. Ma oggi come sta il movimento pon-gistico asolano? <L̓ interesse degli appassionati è catturato principalmente dai due campionati di vertice a cui partecipa la società: la serie A2 maschi-le, nellʼanno del debutto dopo aver vinto la B1, e la serie A2 femminile. La squadra ma-schile, composta dal forte giocatore cinese Sha Ke, da Luca Lancellotti e dal gioiello del vivaio asolano Marco Rech Daldosso, è inserita nel fortissimo girone nord di questo campionato e, per tale motivo oltre che per il fatto di essere debuttante in A2, ha come naturale obiettivo la permanenza nellʼimpor-tante serie. Grazie anche alla bella vittoria nel derby di ritorno con la Sterilgarda Castel Goffredo la posizione attuale di classifica degli asolani è tranquilla anche se lʼalto li-vello di tutte le avversarie non autorizza di-strazioni. Tra i singoli molto positivo è stato il rendimento del quindicenne Marco Rech Daldosso, un ragazzo su cui fa affidamento per il futuro non solo la società asolana ma anche la Nazionale Italiana. Il campionato femminile è invece caratterizzato da una formula diversa ed il nostro team, composto da Simona Soldi, Cristina Semenza e dalla cinese Jiang Bo, dopo aver superato brillan-temente la fase eliminatoria sta disputando un durissimo girone finale che assegnerà alla vincente il diritto ad accedere alla massima serie. Anche se la partenza è stata un poʼ

dirigenti alla promozione e divulgazione del tennistavolo principalmente tra i giova-ni ma riservando spazio anche agli adulti. Uno dei fiori allʼocchiello in questo senso è lʼiniziativa ʻGiochiamo a Ping-Pongʼ, rea-lizzata in collaborazione con la Direzione Didattica della Scuola Elementare di Asola e volta a far conoscere il tennistavolo ai bambini delle classi prima e seconda, in un contesto ludico e di sviluppo della motricità generale. Altri interventi di promozione del tennistavolo sono stati svolti presso le scuo-le elementari di Casalromano e Redondesco ed anche presso lʼoratorio di Castelnuovo Asolano dove è stata anche organizzata una bella esibizione da parte dei nostri gioca-tori. Per i ragazzi che volessero imparare a giocare al tennistavolo la Transfilm Asola organizza corsi pomeridiani per i più pic-coli, con due sedute la settimana (martedì e giovedì dalle ore 16.00) che, grazie alla competenza e alla passione degli istruttori, stanno registrando un notevole afflusso di partecipanti. Anche per gli adulti è possi-bile avvicinarsi a questo sport in maniera molto dolce partecipando alle ʻSerate del Lunedì ̓ (dalle ore 20.15 alle 22.00) nelle quali si sta cercando di coniugare movi-mento con divertimento, sempre nellʼottica ʻno stressʼ. Da segnalare, inoltre, che gli ul-timi mesi del 2007 hanno visto il battesimo televisivo della Transfilm Asola sulla quale le emittenti Telecolor e Tele Mantova hanno mandato in onda diversi servizi riguardanti le partite di campionato ed il Top 12 2008 – V Trofeo Enzo Torreggiani, amatissima manifestazione svoltasi il cinque gennaio scorso nella quale la società asolana ricor-da il presidente che negli anni 60 ̓condusse Asola alla vittoria dello scudetto tricolore di serie A. Per un simile impegno organizzati-vo occorre una squadra affiatata ed una diri-genza competente ed appassionata. Dirigenti e tecnici per la stagione 2007-08 sono: Pre-sidente, Romano Rodella; Vicepresidente: Donato Radice; Consiglieri: Giuseppe Ar-cari, Roberto Rustici, Paolo Ruggerini, Antonio Magnani; Direttore tecnico: Sha Ke; Allenatori: Jiang Bo, Janos Illi; Spar-ring Partner: Zhou Long; Preparatore Atle-tico: Enrico Rech Daldosso.Notizie puntuali e approfondite sulla società e cronache degli incontri di campionato si pos-sono avere consultando il sito ufficiale della Transfilm Asola:www.tennistavoloasola.it dove è anche possibile iscriversi o leggere le newsletter di approfondimento>.

Tennis Tavolo Transfilm Asola Una stagione intensa e ricca di novità

in salita le asolane le proveranno tutte per centrare lʼobiettivo promozione, già man-cato dʼun soffio nelle passate stagioni.Accanto alle formazioni di punta altre quattro compagini della Transfilm Aso-la disputano rispettivamente i campionati maschili di serie B2 (Enrico Rech Daldos-so, Damiano Gerevini, Matteo Rodella e Romano Rodella), C2 (Giuseppe Arcari, Donato Radice, Oliviero Olivieri e Alan Beccari) e D1 ( squadra A: Roberto Rusti-ci, Marco Comincini, Mirco Cernaz, An-drea Allegri; squadra B: Matteo Vagliani, Davide Gerevini, Guido Monegatti). Nes-suna di queste squadre è a rischio retroces-sione ed anzi parecchia attenzione va rivol-ta al team di B2 e alla squadra A di D1 che conservano buone possibilità nella corsa alla promozione. Una delle peculiarità del tennistavolo consiste nel fatto che lʼattività agonistica non si limita ai soli campionati a squadre ma prevede una serie di competi-zioni individuali, i Tornei, a cui partecipano atleti di tutta Italia. I giovani asolani da set-tembre ad oggi sono stati impegnati nei tor-nei nazionali di Coccaglio (Bs), Cortemag-giore (PC) , Patti (Messina), Terni e Torino.Per Marco Rech Daldosso e Simona Soldi vi sono state inoltre importanti convoca-zioni in nazionale per gli Open di Bulga-ria, Francia, Portogallo, Slovenia e Svezia.Va detto che il settore giovanile asolano è unanimemente considerato uno dei migliori dʼItalia come testimonia lʼAlbo dʼOro della Società nel quale figurano oltre trenta scu-detti tricolore conquistati negli ultimi 8-9 anni. Ma lʼimpegno della Transfilm Asola non si esaurisce nella pur importantissima e prestigiosa attività agonistica sopra descrit-ta. Grande importanza viene attribuita dai

La formazione maschile di Serie A2. Da sinistra: Sha Ke, Marco Rech Daldosso, e Luca Lancellotti.

Una foto di gruppo della Società Tennis Tavolo Transfilm Asola che si sta affacciando in modo sempre più significativo alla ribalta nazionale.

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Brera, allora frequentata da artisti squattri-nati ed ora una delle più alla moda di Milano. Andai a prenderlo e, insieme al giornalista Gino Bianco, partimmo per Vergaio, il suo paese, in provincia di Prato, dove Roberto abitava con i genitori e tre sorelle. Durante il viaggio raccontò che lui voleva diventare un grande attore comico, che già recitava in diversi teatri della Toscana, ma soldi pochi, e per guadagnare qualche soldo in più faceva il barista al circolo ricreativo del suo paese.Arrivati a Vergaio, avevo già pensato come impostare il servizio fotografico. Prima tap-pa andiamo al circolo ricreativo di Vergaio, dove lui saltuariamente faceva il barista, salutò tutti, però notai che quasi nessuno se lo filava, Benigni chiese al gestore se pote-va fare delle foto con la macchina per fare il caffè e il gestore, con un gesto di fasti-dio, gli disse”si, ma fà in fretta che qui non abbiamo tempo da perdere”. Così anche quando chiedemmo di fotografarlo in una stanzetta con una grande fotografia di Sta-lin il gestore disse di no. Benigni ci rimase male ma fece finta di niente. Ci guardam-mo in faccia e cambiammo programma. Decidemmo di andare a casa sua dove, con un certo orgoglio, ci presentò ai suoi ge-nitori e alle tre sorelle “Sono 2 giornalisti di Milano, venuti per farmi unʼintervista” disse (era la sua prima intervista per un set-timanale importante). Abbiamo fatto delle fotografie con la famiglia, con il cane, con lo sfondo del paese, seduto sotto un albero, e infine con una vanga, mentre faceva fin-

Il pezzo che segue appartiene ai ricordi professionali di Egizio Fabbrici, lʼasolano che fu uno dei primi, e più importanti, pa-parazzi italiani. E ̓un racconto inedito che “lʼEgizio” ha voluto raccontare in esclusi-va per LʼAsolano. <Caro Guido, ti mando il pezzo su Roberto Benigni che ti avevo promesso. Quello che ti racconto è tutto vero. Nessuno lʼha mai scrit-to, perchè nessuno se lʼho ricorda! Tutti pen-sano che Benigni sia stato scoperto da Renzo Arbore, mentre, in realtà, chi ebbe lʼintui-zione delle sue enormi potenzialità furono il giornalista Gino Bianco ed il sottoscritto. La storia inizia a S. Remo, nel 1976 e si po-trebbe intitolare “Nemo Profeta in Patria”Sul palcoscenico del teatro Ariston in occa-sione della manifestazione chiamata “Club Tenco”, in onore e ricordo di Luigi Tenco, e dedicata ai soli cantautori, (vecchi e nuo-vi) da Vecchioni a Guccini da Gino Paoli a DeGregori ecc. Si presentò un tipo strano, magro come un chiodo, toscano, che canta-va una canzone strampalata e mentre cantava saltellava per tutto il palcoscenico, si metteva le mani in tasca e, toccandosi le parti intime, provocava il pubblico che, incredulo e incu-riosito guardava questo cantautore scono-sciuto. Fra i presenti cʼera chi rideva e chi era infastidito; però si capiva che era diverso da tutti gli altri. Questo strano tipo era.... Ro-berto Benigni ! Tornato a Milano proposi ed ottenni dal Direttore del settimanale per cui lavoravo di fare un servizio fotografico. Benigni abitava in una pensione, in zona

“Amarcord” di un ex paparazzo

Lʼinizio della carriera di ROBERTO BENIGNI

di Marisa Broglia e Nadia Artoni & C.

ta di vangare la terra. Era difficile fotogra-farlo, non stava mai fermo, faceva battu-te in continuazione, poi allʼimprovviso si appoggiò ad un albero e, come estasiato, recitò alcuni versi della Divina Commedia. Sinceramente anchʼio pensai che era un po ̓matto. E qui finì il primo servizio fotogra-fico di Roberto Benigni, fatto e pubblicato da un grande settimanale. Poi, prima che ce ne andassimo, pronunciò la solita fra-se, un pò scontata: “Un giorno tornerò da vincitore!” Gli feci un augurio e quando lo salutai non avrei mai immaginato di ave-re fotografato il futuro premio OSCAR,... Roberto Benigni! O, come disse Sofia Lo-ren in quella memorabile serata, “Il vin-citore del Premio Oscar è...Robertoooo!” Sono un po ̓ orgoglioso anchʼio per avere visto giusto quella volta al “Club Tenco” e per avere assistito alla nascita di un gran-de attore! Ci siamo visti una volta, dopo tanti anni, ad una serata dei Telegatti, mi ha salutato ed abbracciato, ed io mi sono commosso, perchè mi aveva abbracciato un premio OSCAR!!! Poi, la sua carriera incominciò a volare sempre più in alto e oggi, credo si possa dire, che è lʼattore più importante che abbia lʼItalia. Quando un giorno, guardando la televisione, lo vidi portato in trionfo da tutto il suo paese, non ho potuto non pensare a quando i suoi com-paesani lʼavevano trattato a pesci in faccia, come uno svitato da non considerare. Così ho pensato: Da sconosciuto,“Nemo Profe-ta in Patria!” Da vincitore, tutti amici!>

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L’Asolano 2/08 Amarcord... 13

Egizio Fabbrici

E ̓previsto per gli inizi di maggio al Tea-tro S. Carlo di Asola, lʼatteso concerto dei “gioomarabika” del cantautore aso-lano Giovanni Martarelli e del vocalist bresciano Cristian Chiesa. Lo spettacolo verrà promosso dal comitato femmini-le della C.R.I., in occasione del vente-simo anniversario della C.R.I. Asolana (1997/98 – 2007/08). Il ricavato della serata sarà devoluto interamente allʼas-sociazione per scopi socio-sanitari e per la futura realizzazione della nuova sede. Per ascoltare in anteprima alcune delle canzoni del cantautore asolano e per sa-perne di più sugli artisti andate sul sito:http://www.myspace.com/gioomarabika

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L’Asolano 2/08 Speciale S. Antonio 14

Tutto esaurito al S.Carlonelle due serate per S.Antonio

Molto buona la qualità delle esibizioni degli artisti che sono saliti sul palco

Anche questʼanno le due serate dedicate a S.Antonio non hanno deluso le aspettative dei tanti asolani che hanno affollato la sala del Cinema S.Carlo per assistere a questo appuntamento imperdibile della tradizio-ne asolana. Le performances degli artisti, dilettanti e non, che si cimentano in vari settori dello spettacolo è a tuttʼoggi la sola occasione per trascorrere due serate fra amici, e per rispolverare il nostro dialetto. Per chi non ha letto LʼAsolano N°2 dello scorso anno ricorderemo che le origini di questa manifestazione risalgono allʼormai lontano 1994 e traggono spunto dallʼinvi-to rivolto da Don Egidio Faglioni e della Prof. Giusi Bolther ad Alberto Guerre-schi, un agricoltore pieno di idee e di spi-rito di iniziativa. Lʼesigenza era quella di dare un nuovo impulso alla festa dedicata a SantʼAntonio Abate, patrono degli agri-coltori e protettore degli animali. La prima edizione, in forma sperimentale, si tenne in una sala dellʼOratorio il 17 gennaio 1995 e vide protagonisti i poeti dialettali man-tovani de “al Fogoler”. I pochi spettatori presenti mostrarono di gradire lʼiniziativa. Il 1995 fu anche il primo anno ad Asola di Don Riccardo Gobbi a cui va il merito di aver creduto nellʼidea del predecessore e, anzi, di averne raccolto, con intelligenza, lʼeredità. Dopo unʼaltra edizione affidata esclusivamente ai poeti mantovani, la pri-ma sponsorizzata dalla Società Coopera-tiva degli Agricoltori, la terza, del 1997, approdò nellʼattuale sede del teatro S.Carlo ed assunse lʼattuale connotazione. Fu lʼan-no dellʼesordio dei primi dilettanti asola-ni che affiancarono i poeti dialettali e, con coraggio, aprirono la strada a quelli che avrebbero animato le successive edizioni. Fra di essi ricorderemo il “vero” avvoca-to Buzzi, Mario Fertonani, Eros Aroldi, Chiara Guerreschi, Duina Cardella, Ro-mano Zucchelli, Sergio Gelmetti, Sergio Frizzi, Piera Zilia e Giorgio Moreni, Fe-lice Piazza e Cristian Gallia, Sandro Busi e Massimo Sandrini, Odoardo Uggeri, Alessio Viola, Salvatore Zanchi, Silvano Giani, Elio Tassellari, oltre alle storiche presentatrici Anna Piccioli, Emanuela Palastrelli, Katia Fainozzi ed i compianti Italo Marchi, Dino Barbato e Gianlui-gi Benzoni. Negli ultimi anni sono stati coinvolti anche nuovi personaggi come il poliedrico William Rizzieri che, oltre a proporre la sua bella voce, si dà un gran da fare per sollevare il “Patron” Alberto Guerreschi dai molti impegni organizza-tivi. Grazie al suo interessamento le ulti-me tre edizioni sono state videoregistrate e sono stati messi in vendita i DVD dei

Recitals. Le ultime due edizioni, per venire incontro alle richieste di un pubblico sem-pre più numeroso si sono svolte su due sere, anzichè su una sola rappresentazione, come era sempre stato. Il programma di questa 14a ed ultima edizione ha rispettato la seguen-te “scaletta”: Sigla di apertura con Felice Piazza alla fisarmonica “Willy” (William Rizzieri); Franco Magnani; Caleffi & Piazza (Roberto Caleffi e Luciano Piazza); Odoardo Uggeri; “I Reböt” (Marco Rosset-ti, Nicola Ruzzenenti, Mauro Sereni, Massi-mo Ghio, Andrea Rebatto e Valerio Predari); “Busi & Sandrini” (Sandro Busi e Massi-mo Sandrini); ”I Black Drone” (Thomas, Davide, Samuele, Luca e Carlo); “Busi & Sandrini”; Chiara Guerreschi (al piano Felice Piazza); Mario Fertonani “Fortuna” (al piano il M° Ugo Marino). (seconda par-te) Gallia, Piazza e “gli amanti del succo dʼuva” (Cristian Gallia, Andrea Gallia, Mat-teo Savio, Alessandro Magri, Daniele Ber-toletti, Michele DʼAvorio, Paolo DʼAvorio, Felice Piazza, Stefano Azzini, Paolo Guer-reschi, Matteo Malossi, Moris Carpen) Gian & Felice Fanfaroni; Navio Cogato; Eros Aroldi; “I sensa penser” (Silvano Giani, Alessio Viola, Salvatore Zanchi); “LʼAvvo-cato Buzzi” (Sandro Busi); Cristian Gallia & Felice Piazza; Don Riccardo Gobbi; Si-gla di chiusura e saluto al pubblico (Willy ed artisti) Hanno condotto la serata: Anna Piccioli, Emanuela Palastrelli e Katia Fai-nozzi. (nella seconda serata Mario Fortuna ha lasciato il posto a Gianluca Duretti. Con-cludiamo, con i doverosi ringraziamenti a chi ha reso possibile il successo della manifesta-zione: Produzione: Parrocchia e Oratorio di Asola; Cooperativa Società Agricoltori di Asola; Comitato S. Antonio di Asola; Organizzazione: Alberto Guerreschi; Di-rezione artistica:William Rizzieri; Audio e luci: Costante Minuti; Riprese video: Foto & Video Treccani di Gazoldo degli Ippo-liti; Testi: Massimo Piccioli; Foto: Photo Service Express di Asola; Sponsors: Banca Popolare Emilia Romagna di Asola; Cen-tro Studi 54 di Asola; GB Studio di Bozzo-lo; Floricoltura Luigi Dalla Lana di Asola; Salumificio Predaroli & Bonandi di Asola. In fine un sentito ringraziamento al prezio-so “padrone di casa” Don Riccardo Gobbi

Chi volesse acquistare il doppio DVD della manifestazione ad €.20 o la videocassetta VHS ad €.15 potrà farlo prenotando ciò che ha scelto presso lʼOrganizzazione Grandi Eventi del Centro Studi 54, Via Giovanni da Asola, 6 -Tel. 0376. 710596

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Luciano Piazza e Roberto Caleffi

Willy canta senza lʼinfluenzato Alvin

Felice Fanfaroni in coppia con Gian

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L’Asolano 2/08 Speciale S. Antonio 15

Franco Magnani

Chiara Guerreschi

Navio Cogato

Eros Aroldi

Avvocato Buzzi

Don Riccardo

Le Veline

I Sensa Penser

The Black Drone

I Reböt

Gallia, Piazza e “gli amanti del succo dʼuva”

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RONGONI 16

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L’Asolano 2/08 Nuove attività 17

OTTICA RIZZIERIOCCHIALI DA SOLE:

NON SOLO UNA MODA

Numerosi studi scientifici hanno dimostra-to che sia la radiazione ultra violetta (UV), che la radiazione visibile, possono essere allʼorigine di danni biologici. Lʼuso degli occhiali da sole è importante non tanto perché essi vanno di moda, ma soprattutto perché costituiscono una prote-zione indispensabile per i nostri occhi. Lʼesposizione eccessiva ai raggi UV può causare lesioni allʼapparato visivo, che si possono manifestare in modo acuto e di-ventare croniche portando anche a gravi patologie come cataratta o distrofia della retina. Per questo i medici oculisti sostengono da tempo che è fondamentale proteggersi dai raggi UV con occhiali da vista e filtri solari (occhiali da sole) schermati o dotati di lenti fotocromatiche protettive. La prevenzione deve avvenire già dai primi anni di vita, in-fatti bambini e adolescenti trascorrono più tempo allʼaperto rispetto gli adulti.Si è rilevato che gli individui ricevono qua-si la metà della loro esposizione alla luce solare entro i 18-20 anni. I bambini gioca-no nella sabbia, nellʼacqua, nella neve, luo-ghi in cui lʼesposizione solare si intensifica con il forte riflesso. Inoltre la cornea e il cristallino dei bambini possiedono la più alta trasmissione di luce visibile, compresa la luce blu, che può danneggiare seriamen-te gli occhi. Anche piccole frazioni di UVA sono trasmesse alla retina dei bambini. Di conseguenza le lesioni acquisite nel-lʼinfanzia si accumulano ad altre nel corso della vita. Fortunatamente oggi la scienza e la tec-nologia hanno la capacità di identificare il problema e di offrire risposte efficaci con lenti di ultima generazione sulle quali sono applicati una serie di trattamenti:1) colorazione UV400 che filtra i raggi ul-travioletti UVA-UVB-UVC; 2) indurimento che rende le lenti oftalmi-che più resistenti allʼusura, allʼabrasione,

• Lenti FOTOCROMATICHE (TRANSI-TIONS V). Le lenti fotocromatiche sono lenti che, pur essendo chiare in ambienti in-terni, si scuriscono automaticamente quando vengono esposte ai raggi UV e quindi alla luce diretta del sole. Ricordiamo però che le lenti fotocromatiche reagiscono meno allʼin-terno della vettura perché i raggi vengono bloccati dal parabrezza (che però non ferma il fastidioso riverbero).• LENTI POLARIZZATE: le lenti con que-sta tecnologia hanno come caratteristica principale quella di bloccare la luce riflessa emessa da superfici lucide, come lʼacqua, la sabbia rovente o la strada assolata. Con una buona montatura da sole con lenti polariz-zate non solo vediamo meglio, ma vediamo anche oltre il riflesso dove lʼocchio nudo non può arrivare: attraverso i vetri dellʼauto, la foschia, il riverbero del sole nellʼacqua.• COMFORT DRIVE: le lenti comfort drive, grazie alla combinazione dei più importanti ritrovati tecnologici nel campo delle lenti da vista e da sole (polarizzate e fotocromati-che), sono in grado di recepire i mutamenti delle condizioni di illuminazione e di reagi-re ad essi sia allʼESTERNO che allʼINTER-NO della macchina, fornendo le condizioni visive più appropriate.

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Condizioni di mancanza di luceIn caso di luce insufficiente le lenti comfort Dri-ve garantiscono il maggior passaggio possibile di informazioni visive e rimuovono i riflessi. Il colore delle lenti diventa un verde-giallo ad alto contrasto.

Condizione di luce intensa allʼinterno dellʼabitacolo

In caso di luce allʼinterno dellʼabitacolo le lenti Comfort Drive rimuovono lʼeccesso di illuminazio-ne al fine di ottimizzare la visione e bloccano i ri-flessi pericolosi. Le lenti diventano marrone scuro.

Condizioni di luce intensa allʼesterno del-lʼabitacolo

In caso di luce intensa allʼesterno dellʼabitacolo le lenti Comfort Drive garantiscono il massimo fil-traggio della luce in eccesso ed il massimo comfort visivo. Il colore delle lenti diventa marrone scuro-rossastro.

E ̓ per questo che sono consigliate a chi è spesso alla guida di automezzi. Grazie alla polarizzazione le lenti comfort drive offrono protezione contro i riflessi, mentre la reazione fotocromatica, provocata dai raggi UV e da quelli visibili, protegge e migliora la visione risolvendo il problema anche in situazioni di mancanza di luce dovute alle cattive condizioni atmosferiche o in galleria. Rivolgendovi pres-so i nostri Centri Ottici, vi verrà fornita la più specializzata e preparata consulenza per i vo-stri problemi visivi, e i consigli per prevenirli.

migliora la superficie della lente e stabiliz-za nel tempo la colorazione; 3) antiriflesso superficie interna. Il trat-tamento antiriflesso è il risultato della più evoluta tecnologia nei trattamenti multi-strato sviluppati nei laboratori di ricerca e sviluppo. Il vantaggio di scegliere il trat-tamento antiriflesso sulla superficie inter-na è quello di eliminare gli effetti indesi-derati di riflessione prodotti dalle sorgenti luminose permettendo una maggiore tra-smissione della luce ed esaltando le pecu-liarità della colorazione. Si ricorda inoltre che questo tipo di trattamento può essere effettuato su qualsiasi tipo di lente.Lenti specifiche sono state sviluppate per il mercato:

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guata e non necessitare di schermi protettivi). Come per la posizione seduta, così gli incon-venienti del lavoro al computer non possono essere eliminati dalla migliore sistemazione ergonomica dellʼambiente, se la persona che lavora non ha una chiara percezione del pro-prio modo di lavorare; è comune focalizzarsi così intensamente sullo schermo da non ac-corgersi di avere le spalle elevate e contrat-te, di avere i polsi stanchi, di essere scivolati nella posizione ad “amaca” con schiena flessa e capo protratto e di avere tenuto lo sguardo fisso sullo schermo così a lungo da avere oc-chi stanchi e brucianti. Spesso i dolori si sentono dopo quando, tor-nati a casa, si lascia andare lo stato di tensio-ne muscolare. Come comportarsi per evitare questi effetti ? 1c. non perdere la percezione della propria postura; 2c. per quanto possibile, organizzarsi in modo da non dover lavorare troppo veloce-mente e in condizioni di stress; 3c. lʼaffaticamento visivo ha ripercussioni dirette anche sullo stato di tensione del collo e delle spalle: è meglio togliere ogni tanto lo sguardo dallo schermo e rivolgerlo ad ogget-ti più lontani (guardando ad esempio fuori dalla finestra) e muovere lo sguardo da un oggetto allʼaltro collocato distante dal primo (o lentamente guardare da un angolo allʼal-tro del soffitto); riposare gli occhi, chiuderli ed oscurarli completamente per un po ̓di se-condi con i palmi delle mani;

4c. è meglio essere vicini alla tastiera, conle braccia vicine al tronco e gli avambracci appoggiati alla scrivania per ridurre il lavoro muscolare statico delle spalle e del collo; se si usa il mouse è bene tenerlo vicino all ̓asse del corpo e manovrarlo col polso in posizio-ne neutra (non deviata in fuori come molti fanno); può essere utile imparare ad usare il mouse anche con la mano sinistra; ogni tanto bisogna togliere le dita dalla tastiera o dal mouse appoggiando le mani sulle co-sce, così da far cambiare posizione agli arti superiori; 5c. si deve evitare di ingombrare esagera-tamente la scrivania di materiale, rendendo impossibile lʼappoggio degli avambracci o obbligando a strane posizioni soprattutto per lʼuso del mouse; 6c. se si deve lavorare contemporaneamen-te su materiale cartaceo ed al computer, è bene posizionarlo lateralmente al monitor, meglio se su un leggio esattamente di fiancoallo schermo (non rialzato o fuori asse, si-tuazioni che obbligano a continue rotazionidel capo o forti spostamenti dello sguardo); 7c. se si deve lavorare anche sul piano dʼap-poggio della scrivania e/o la si deve usare per parlare con altre persone, è bene organizzare lo spazio per disporre di due separate zone di lavoro, avendo una sedia dotata di rotelle o con sedile orientabile, in modo da evitare di posizionare il corpo scorrettamente per fare il lavoro meno frequente (che magari occasionalmente si protrae anche per ore). E ̓ importante capire che un buon alli-neamento vertebrale riduce il lavoro mu-scolare della schiena e del collo e con-sente maggiore mobilità nello spazio. Per chi soffre di mal di testa, poi, è fon-damentale imparare a non tenere flesso ilcapo ed il collo e a riposare spesso gli occhi.Conclusione In conclusione: è importantissimo essere presenti alla propria postura per evitare che giorni, mesi, anni di lavoro sedentario e/o ripetitivo creino malessere, dolore o malat-tie professionali. E ̓importante organizza-re il proprio luogo di lavoro e le modalità della propria attività in modo ergonomico.

La posizione seduta nel mondo del lavoro:

capirla e gestirla (terza ed ultima parte)

Lavorare al computer La postura lavorando al computer deve con-sentire: la. alla muscolatura cervicale di non essere mantenuta contratta a lungo; 2a. di evitare movimenti di aggiustamento continuo della testa, conseguenti ad una fre-quenza troppo bassa del monitor e ad un esa-gerato affaticamento visivo; 3a. mantenere le spalle rilassate e non eleva-te: per far questo gli arti superiori (che pesano oltre 5 chili lʼuno) devono essere sostenuti dal piano dʼappoggio e non “restare appesi” al ra-chide cervicale; 4a. evitare una contrazione statica della mu-scolatura dellʼavambraccio: per far questo i polsi devono restare in posizione neutra. Quindi, chi lavora al computer (o comunque alla scrivania) dovrebbe sistemare in maniera ergonomica lo spazio e gli strumenti di lavoro: 1b. la sedia deve avere le caratteristiche già elencate; 2b. la scrivania deve consentire di avvici-narsi il più possibile agli oggetti di lavoro; 3b. la tastiera deve essere avanzata rispetto al bordo della scrivania e leggermente più alta del livello dei gomiti; 4b. il monitor deve essere posizionato in fondo alla scrivania, senza rialzi sotto stanti, in modo da consentire una inclinazione dello sguardo tra i 15° ed i 30° verso il basso; nondeve avere riflessi; deve essere di recente pro-duzione (in modo da avere una frequenza ade-

L’Asolano 2/08 Consigli 18

Prof. Gianni Zanotti

... ma quando sʼaddormentò non sognò nè boschi, nè montagne, nè merli

che chioccolavano.Sognò un mare colorlavagna attraversato

Massimo Nolli22-3-2006 - 22-3-2008

ITALO MARCHISiamo stati insieme per tanto tempo,

è difficile continuare senza di te. Qualunque cosa questo mondo ci possa dare

tu sei tutto ciò che vediamo.Con infinito affetto la tua famiglia:

Maura, Elisa, Paola, Tommaso.

La tua famiglia e gli amici di sempre

da lunghe ondate bianchee due grosse barcheche si allontanavano

faticosamente,una avanti e una dietro,

con le vele spiegate.

12 marzo 2005 - 12 marzo 2008

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L’Asolano 2/08 Costume 19

Prima di parlare della fotografia ad Asola e di coloro che, per professione o per hobby, ne sono stati protagonisti, crediamo sia utile accennare a questa invenzione che ha cambia-to il modo di raccontare la Storia. Collocare la fotografia dei pionieri nel periodo storico in cui questa forma di espressione artistica ha iniziato a fare i primi timidi passi, può far comprendere meglio anche il valore sto-rico delle immagini che i primi appassionati asolani ci hanno lasciato, a testimonianza di come si svolgeva la vita nella nostra Città.La scoperta della fotografia non è attribui-bile ad una sola persona ma è il frutto del-la concomitante ricerca di molte persone. Nel 1796 Aloys Senefelder aveva trovato un nuovo mezzo di riprodurre e moltiplica-re le immagini disegnate con la “litografia”.Allo scopo si utilizzavano le “proprietà chi-miche” di particolari pietre calcaree. Questa nuova tecnica interessò moltissimo due stu-diosi francesi: i fratelli Nicéphore e Claude Niepce. In particolare Nicéphore, uomo di grande cultura ed inventiva, nel 1813 abban-donò ogni altro studio per dedicarsi anima e corpo alle ricerche sulla fotochimica. Egli partì dalle esperienze fatte da altri due ricer-catori Schultze e Wedgwood. Il problema per lui, che non era un gran disegnatore, era proprio quello di fissare sulla pietra i disegni.Per ovviare a questo suo handicap egli ini-ziò a studiare un modo alternativo, che gli consentisse di ottenere, per trasparenza, le riproduzioni su pietra, mediante lʼazione di-retta della luce. Dopo molti tentativi, provò ad usare una vernice a base di sali dʼargento e la luce come agente. Negli appunti di Nicépho-re è interessante leggere che egli si era già reso conto del fenomeno “positivo-negativo” che si verificava con lʼesposizione alla luce. Questo accadeva nel 1815, circa 23 anni pri-ma della scoperta di William Henry Fox Talbot, ma in una lettera della primavera del 1816 egli parla già della possibilità di passare dallʼimmagine in negativo a quella in positivo. Allʼepoca, il principale proble-ma da risolvere non era certo quello della “macchina fotografica” ma quello della “pel-licola” (o, meglio, delle lastre) e delle emul-sioni chimiche sensibili alla luce, necessarie per impressionarla. In pratica si può dire che Joseph Nicéphore Niepce sia stato il primo ad ottenere unʼimmagine con una “macchina fotografica”, nel senso moderno della parola.Una lapide posta su una proprietà del Niepce, in località St. Loup-de-Varenne: “dans ce villane Nicéphore Niepce inventa la photo-graphie en 1822”. Fra il 1826 ed il 1827 un certo Signor Daguerre venne a conoscenza dei risultati di questi esperimenti e subito si inte-ressò ad essi, contattando Nicéphore Niepce. In un primo tempo il Niepce, temendo che Louis-Jacques-Mandé Daguerre volesse carpire i segreti dei suoi esperimenti, lo tennea distanza ma, in seguito, dopo un incon-tro durante il quale il Daguerre gli mostrò

rappresentino il pionierismo della fotografia ad Asola. Le foto pubblicate su questo nu-mero, tutte databili fra la fine ʻ800 e i primi anni del ʻ900, sono altri bei documenti pro-venienti dagli archivi delle famiglie asolane.

Bibliografia: “Sulla strada della fotografia” di Federico Mella, Edizioni Feltrinelli, Milano 1976 “Fotografie e Fotografi asolani” di Armando Bertuz-zi, edito dallʼAssociazione “Bei tempi”, Asola 2007

Lʼinvenzione della fotografia e la sua diffusione ad Asola

(prima puntata)

il diorama, la sua ultima invenzione, il Nie-pce si convinse a collaborare con Lui, fino a costituire, alla fine del 1829, una Società.Il Niepce morì povero e sconosciuto il 3 lu-glio del 1834 ma, nonostante ciò, la colla-borazione con il Daguerre consentì loro di ottenere importanti risultati: non più tempi di esposizione lunghi ore, per ottenere im-magini sfuocate, ma solo quattro minuti per una qualità molto migliore. Era nata la fo-tografia, e da allora, in tutta Europa furono compiuti grandi passi, sia dal punto di vista della qualità dei supporti (le lastre e, successi-vamente le pellicole), sia sotto lʼaspetto delle apparecchiature per la ripresa delle immagi-ni (le macchine fotografiche vere e proprie) E ad Asola? Prima di parlare di Asola credia-mo sia utile accennare ai primi “fotoreporter” cioè a coloro che per primi si attrezzarono per utilizzare le nuove tecniche. Francis Frith, editore e fotografo londinese, ad esempio, ri-salì il Nilo e fotografò, non senza le difficoltà causate dalle alte temperature, le Piramidi, la Sfinge, i templi di Karnack e Luxor. Difficoltà opposte incontrò Louis August Bisson che, con lʼaiuto di un fratello, portò la sua appa-recchiatura fotografica sul Monte Bianco. Se di queste imprese, non sono riportate le date precise, di certo, invece si sa che un certo si-gnor Gaudin era riuscito ad eseguire la prima istantanea nel 1841 fotografando dei passanti sul Pont-Neuf a Parigi. Si trattava di un fatto eccezionale perché le prime istantanee venne-ro realizzate molti anni più tardi, nel 1875. Il primo fotografo di guerra fu Roger Fanton che nel 1855 riprese avvenimenti della guer-ra in Crimea mentre, in America, nel 1857, il fotografo F. Beato, riprese la rivolta indiana. Alexander Hesler, fotografò Abramo Lin-coln (forse il primo ritratto di un importante uomo di stato).In Italia, i primi ad importare la fotografia, anche considerato il costo ele-vato che dovevano avere le prime apparec-chiature ed il materiale di consumo, furono le persone benestanti più attente, anche da un punto di vista culturale, alle innovazioni. Fu, quindi, nelle grandi città italiane e fra i rampolli delle famiglie ricche che più facil-mente attecchì la passione per la fotografia.Il primo importante studio fotografico che, si distinse per la grande attività, fu quello dei Fratelli Alinari di Firenze. Anche ad Asola, nella seconda metà dellʼ800, vi era-no alcune famiglie con notevoli disponibili-tà economiche e così si propagò lʼinteresse per la fotografia, intesa come hobby, ancor prima che essa divenisse un vero e proprio lavoro. Molto belle, ad esempio, alcune foto di costume provenienti da alcuni archivi pri-vati. Nel suo opuscolo “Fotografie e Fotogra-fi asolani”Armando Bertuzzi fissa con date precise alcune foto di sicuro interesse storico, come il “Mercato del Regoer” in Piazza xxSettembre o quella della “trebbiatura con mac-china a vapore”. Pur non essendo così sicuri delle date, crediamo che quelle immagini ben

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L’Asolano 2/08 Attività storiche 20

A conclusione di questa nostra ricerca sulla stampa ad Asola è doveroso dedicare questa ultima puntata alla Tipolitografia Rongoni, unʼazienda gloriosa che, come abbiamo vi-sto, trae le proprie origini nei primi anni ʻ20, quando era operativa la Tipografia Scalini & Carrara. Dalla sua successiva cessione ai fratelli Martarelli, in seguito si crearono i presupposti del suo ulteriore passaggio, nel 1956, ai due soci Rongoni e Gozzoli. Da al-lora, prima nella sede storica di via Mazzini, poi in quella originaria di via Cairoli ed, in fine, in quella attuale di via Sardegna, la Ti-pografia Rongoni è cresciuta costantemente fino a diventare quella splendida realtà che è oggi. Il principale artefice di questa crescita, certamente, è stato Giulio Azzini, “nipote dʼarte” di quella Matilde Azzini che iniziò a lavorare giovanissima nella Tipografia Sca-lini & Carrara e che già compare nella foto del 1921, pubblicata nello scorso numero di gennaio. Dimostrando indubbie capaci-tà imprenditoriali, Giulio ha fatto decollare lʼAzienda, fino a portarla alle dimensioni at-tuali, con 34 addetti, che la pongono al primo posto fra le industrie asolane, di imprendito-ri asolani. Ma non sono solo le dimensioni a caratterizzare la Tipolitografia Rongoni, perchè essa, sotto la spinta innovatrice di Giulio Azzini, è diventata unʼazienda mo-dello, fiore allʼocchiello dellʼimprenditoria lombarda, e punto di riferimento per altre aziende del settore (anche molto più gran-di), i cui titolari sono già venuti più volte ad

La gloriosa tradizione della Stampa ad Asola(Quinta ed ultima puntata)

Asola per prendere visione della tecnologia e delle qualità degli ultimi impianti intro-dotti dalla “Rongoni”. Dʼaltra parte, già nel 2003, anche la Regione Lombardia si era accorta della tipolitografia Rongoni e, dopo unʼattenta e dettagliata valutazione, effettua-ta sul luogo, da suoi esperti, aveva inserito lʼAzienda asolana fra le migliori imprese lombarde. Il 5 giugno di quello stesso anno, durante una cerimonia che si è tenuta a Mi-lano, nella sede dellʼUnioncamere è stato consegnato alla Tipolitografia Rongoni il “Premio Lombardia” (un premio vero, non comperato!) per essersi particolarmente di-stinta per lʼalta qualità, lʼoriginalità e la spe-cificità della sua produzione. Riportiamo, di seguito, una sintesi della relazione presentata dagli esperti della Regione con le motivazio-ni che hanno consentito alla Tipolitografia asolana di aggiudicarsi questo ambitissimo Premio. “Principali punti di forza: 1) La leadership del titolare è molto forte e in gra-do di sostenere, almeno nel breve periodo, lo sviluppo dellʼazienda. 2) Lʼazienda perse-gue una strategia di investimento in impianti e tecnologie di processo produttivo che con-sentono di fornire al cliente un prodotto di elevata qualità. 3) Nel breve periodo il livel-lo di soddisfazione dei clienti appare molto elevato e la conferma più evidente è data dal livello di fidelizzazione nel riacquisto. 4) Sempre nel breve periodo i risultati eco-nomici sono oggettivamente soddisfacenti e migliori di quelli dei principali concorrenti.”

Il premio Lombardia conseguito nel 2003, successivamente è stato confermato dai fatti che parlano di unʼAzienda che ha fatto del-la qualità il proprio cavallo di battaglia; di unʼAzienda che si è aperta anche al merca-to estero e che ha saputo stare al passo con i tempi, reinvestendo molte delle sue risorse nell ̓ innovazione tecnologica, al fine di mi-gliorare ulteriormente quellʼofferta qualitati-va e quella capacità di soddisfare la clientela che, ormai da tempo, le sono caratteristiche e che le consentono di mantenere la propria po-sizione di leader nel difficile settore delle arti grafiche. Con questa sua scelta Giulio Azzi-ni, forse inconsapevolmente, o forse no, ha creato un ideale punto di incontro fra lʼantica e gloriosa tradizione degli stampatori asolani del XV° e XVI° secolo, fra i quali spiccano i nomi famosi dei Torresani, Manuzio, Ra-gazzoni, Blado e una nuova tradizione della stampa ad Asola, tutta tecnologia e qualità. E ̓bello, quindi chiudere questa nostra modesta ricerca con la constatazione, forse anche un po ̓pretenziosa, che dagli albori della stampa ad oggi sono passati più di cinque secoli, ed Asola come eccelleva allora, eccelle anche adesso, grazie allʼimpegno, alla tenacia ed alla capacità professionale di Giulio Azzini e di tutti i suoi collaboratori, ritratti nella foto sotto: Patrizia Maini, sua moglie, Mirel-la Balduchelli, Cristina Taraschi, Nicola Bandera, Fabio Fadigati, Cristian Campo-strini, Davide Vairo, Florentina Alina Ion, Cristian Camozzi, Michael Renoldi, Bru-no Bertuzzi, Carlo Tagni, Stefano Merlo, Paolo Bina, Fabio Rossetto, Franco Rossi, Francesco Bugada, Daniele Bettoni, Luca Angolini, Simone Denti, Christian Angoli-ni, Sandro Furini, Diego Peri, Andrea Tor-reggiani, Luigi Feroldi, Angelo Telaroli, Ines Savasi, Onyeukwu Levi Uzochukwu, Alessandro Bandera, Davide Pè, Dario Si-gurtà, Felice Morenghi.

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L’Asolano 2/08 Come eravamo 21

Introduciamo questa nuova puntata della nostra piccola storia per immagini riferen-dovi di due doverose rettifiche ed alcune integrazioni a quanto riportato a pagina 15 del numero precedente. Nella foto che ri-trae il gruppo della Compagnia Filodram-matica, vi rimandiamo alla pagina seguen-te, mentre nella foto sotto, con il gruppo dei catechisti, il prete e il suo volto, ingrandito nel riquadro a destra, non è Mons. Besutti, bensì don Oreste Malavasi (suo nipote). Oltre alle correzioni su queste due foto, non ci è pervenuto alcun altro contributo o indi-

cazione dai lettori circa i nomi dei perso-naggi raffigurati nelle altre foto. Sappiamo che non è facile ma, almeno per le più re-centi, come quella del 1960, che raffigura i dipendenti della cucina in Ospedale, vi invitiamo ad un piccolo sforzo della me-moria. Dobbiamo, invece, ringraziare di cuore i signori Giovanni Gazzotti, Paolo Ruggerini, Italofrac (nome per la posta elettronica) Iris Pastorio e Lucia Rugge-ri per le belle foto che ci hanno fornito e che, almeno in parte, contiamo di pubblica-re nei prossimi numeri del nostro giornale.

La nostra piccola storiarivista attraverso le immagini

In questa fodo del 1948 sono documentati gli albori del salumificio Predaroli & Bo-nandi quando la sede era in via Circonvallazione Ovest. Riconoscete i quattro operai?

La foto è databile attorno al 1938. Sape-te riconoscere questo bel marinaretto?

E che ne dite della foto a fianco che ritrae una classe di bambine allʼasilo nel 1942?La signora che gentilmente ce lʼha fornita ricorda quasi tutti i nomi di queste bambi-ne. Qualche signora di oggi si riconosce fra queste belle bimbe? A partire da sinistra, in alto, si dovrebbero riconoscere: Clelia Malerba (assistente), Margherita Bruni, Vera Ghirardi, Laura Girelli, sconosciu-ta, Anna Tanadini, Mimma Bottoni, Ga-briella Prignacchi, Edda Lovo, Mirella Gamba, due assistenti sconosciute, Ottavia Nolli (col cappuccio), Emma Bottarelli, Carmen Gabella, Lidia Piazza, Barbara Paparini, Marina Bugada, Mara Pevera-da, (Suor Andreina) Azzini, Franca Pe-schiera, Seghizzi, Giuseppina Piva, Anna Lava, Lucia Ruggeri, Anna Fizzardi, Cic-cia Tirelli, Vittorina Pistoni, sconosciuta, sconosciuta, sedute: Seconda Sandrini, Maria Beatini, Adelina Matotti, Visieri, Candida Mori, Marisa, Mariarosa Bovini.

Foto di gruppo di bambine allʼasilo, in una fotografia del 1942, gentilmente conces-sa dalla signora Lucia Ruggeri alla quale rinnoviamo i più sentiti ringraziamenti.

E chi sono queste due belle ragazze? Sono ve-nute da Mantova nei primi anni ʻ60 per inse-gnare alle ragazze locali il lavoro del bustificio.

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L’Asolano 2/08 Come eravamo 22

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L̓ elenco dei nomi dei personaggi ritratti nel-la foto della Compagnia Filodrammatica, pubblicata nello scorso numero 1 del 2008, grazie al Vostro contributo, è stato aggior-nato nel seguente modo: 1) Giovanni Mar-tarelli; 2) ... Merighi; 3) Nino Gramatica; 4) sconosciuto; 5) Climene Rinaldi; 6) Rita Margoni; 7) Dino Salvagni; 8) sconosciuto; 9) Ugo Rasi; 10) sconosciuta; 11) Augusto Beatini; 12) Lina Rivetti Mura; 13) Mar-cella Margoni; 14) Walter Corradi; 15) Alfredo Gamba; 16) sconosciuto; 17) Ez-zelino Marchini; 18) sconosciuto. Restano ancora cinque persone non identificate ma, rispetto al numero precedente, abbiamo fatto dei notevoli progressi.Nella foto a destra la squadra dei commer-cianti ed artigiani di Asola protagonista di una epica sfida calcistica con i rappresentanti del locale Ufficio delle Imposte, dei quali ci manca la foto. Come risulta evidente il pro-blema delle tasse era sentito anche negli anni ʻ50-ʼ60 con la differenza che allora, in pieno miracolo economico, sullʼargomento vi era ancora voglia di scherzare mentre oggi, in piena recessione economica, quando si parla di tasse, a nessuno non viene voglia di or-ganizzare una partita di calcio. I calci vien sempre voglia di darli, ma fuori dallʼambito sportivo... Per venire incontro al desiderio dei nostri più affezionati lettori, nel prossi-mo numero de L̓ Asolano questa rubrica tor-nerà in evidenza, nelle due pagine centrali.

A fianco vi mostriamo una foto che ritrae il gigantesco Prof. Angelo Spanio, Sindaco di Venezia, quando il 19 aprile del 1953 ven-ne ad Asola e, durante una memorabile ce-rimonia, consegnò alla nostra Comunità, in nome dei suoi storici trascorsi di fedeltà alla Serenissima Repubblica, il Pilo alza ban-diera che venne collocato in Piazza xx Set-tembre sul lato della Chiesa (leggi lʼarticolo di Enrico Ferro su LʼAsolano anno 2-n°5)

Nella foto, gentilmente concessa a LʼAso-lano da Paolo Ruggerini, sulla destra del Sindaco di Venezia si riconosce quello di Asola, Prof. Luigi Ziliani.

Nella foto sopra, da sinistra, il secondo in piedi, è Giuseppe Monteverdi (padre di Massi-mo), poi Dante Predaroli, e Tino Tosi. Il settimo è lʼidraulico Bergamini detto “Soresina”. Accosciati da sinistra, Plebani, Caimi, (il nome del portiere ce lo direte voi) poi “Peppino il barbiere” (Giuseppe Monteverdi che aveva il negozio dove oggi cʼè lʼedicola in Piazza). Poichè ci mancano gli altri nomi, come sempre, aspettiamo il vostro prezioso contributo.

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Di ascolto, di ascolto umile e desideroso di imparare; di ascolto della mente unito allʼac-coglienza interiore, come quando si ascolta-no pensieri saggi e buoni che arricchiscono lʼanimo; di ascolto che si traduca in assimi-lazione, in scelte di vita illuminate e sincere, piene di generosa disponibilità a impegnarsi oppure a mettersi da parte, anche a soffrire se necessario. Solo a questo punto, allora, il parlare diventa un grande valore: aiuta a cre-scere noi stessi e il prossimo, e crea comunio-ne di cuori e di spirito. Il buon tacere con la conseguente capacità di ascolto, va messo in atto quando dobbiamo compiere scelte di vita importanti... quando sappiamo che qualcuno dice cose sensate per la nostra vita... quando siamo di fronte a qualcuno che dice scioc-chezze e il silenzio in questi casi è un invito a smettere... quando ci sentiamo offesi o incom-presi per imparare a non reagire dʼistinto... Anche quando preghiamo facciamo bene a tacere! Spesso le nostre preghiere sono troppo cariche di parole. Lo ricorda anche Gesù: “quando pregate non moltiplicate le parole come i pagani!” Un consiglio molto utile che anchʼio cerco di praticare è di far tacere la nostra mente e il nostro cuore per lasciar parlare la Parola divina delle Sacre Scritture. Vi assicuro che si tratta di un eser-cizio o meglio di unʼesperienza di gran lunga educativa, capace di arricchire e far matura-re le nostre convinzioni e creare mentalità aperte e feconde per la vita del nostro tempo. Il silenzio è lo spazio di chi abita il divino. Un saggio monaco del deserto ha detto ad un suo discepolo che chiedeva di incontra-re Dio: «Solo con la tranquillità lʼacqua di-venta chiara... e la tranquillità si raggiunge lentamente». E così anchʼio smetto... non moltiplico le parole e mi appello alla vostra capacità di profondo silenzio e di buon ta-cere! Le vostre parole, come spero le mie, potranno uscire dal cuore davvero belle.

Tacere e parlare: la nostra vita di relazione è tutta racchiusa in queste due dimensioni: la dimensione del tacere e la dimensione del parlare. Certo, per fare lʼelogio del buon ta-cere... occorre parlare. Se sto zitto, non pos-so trasmettere nulla: nemmeno una parola, nemmeno un pensiero! Eppure, se nel mondo si facesse più silenzio e si parlasse di meno, tante cose potrebbero andare sicuramente meglio. Siamo soverchiati dalle troppe pa-role. Si parla troppo, si parla senza pensare, si parla mossi dalla rabbia, dal nervosismo, dalla superbia, dalla cattiveria, si parla tanto per parlare. Certamente, cʼè anche chi parla dicendo cose sensate, sapienti, anche sante. E accanto a tanti discorsi inutili o superflui in cui siamo purtroppo immersi, non di rado abbiamo, per fortuna, anche la gioia di ascol-tare parole che ci fanno del bene, che entrano nel cuore e fanno vibrare lʼanimo. Qual è il segreto fondamentale perché le nostre parole siano sensate e facciano del bene? E ̓questo: prima di parlare dobbiamo dare spazio al si-lenzio, alla meditazione, al far tacere le voci inopportune! Prima di parlare – se vogliamo dire cose sensate e utili – dovremmo sempre saperci raccogliere in noi stessi. Il tacere of-fre spazio e tempo per andare in profondità, per mettere da parte discorsi inutili o erra-ti, per evitare atti di amor proprio o banali sciocchezze. Ritengo fondamentale nella mia esperienza vivere questo atteggiamento, dal momento che sono chiamato spesso a parlare: mi rendo perfettamente conto quando le mie parole sono frutto di improvvisata superficia-lità oppure sono frutto di coerente meditazio-ne. Il tacere non consiste solo nel “non par-lare”: contiene anche atteggiamenti positivi, che possono essere utili alla comunicazione. Il solo tacere potrebbe anche essere dannoso, anzi in certi momenti è necessario aprirsi al dialogo e al confronto. Il tacere ha bisogno di essere riempito, colmato! Di che cosa?

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Il buon tacere e il bel parlare

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L’Asolano 2/08 Parole di Vita 24

Traslati ai Barchi i resti del Senatore Alceo Negri

Grazie allʼimpegno del Cav. Armando Bertuzzi, di Gianluigi Zanoni e di Eva Mutti, finalmente Asola si ricorda del-lʼunico Senatore che ha avuto nella sua storia. Ci è voluta tutta la pazienza e la te-nacia del Bertuzzi per ritrovarne la tomba, dimenticata dal 1970 nel Cimitero monu-mentale di Mantova ed espletare le prati-che per riunire la sua salma e quella dei suoi genitori nel Cimitero dei Barchi, suo Paese dʼorigine. Il Comune e la Casa di Riposo di Asola, beneficiaria della cospi-cua donazione testamentaria del senatore Negri, si accolleranno le spese necessarie per la traslazione e per la lapide sulla quale compariranno, oltre alle tre foto, la scrit-ta commemorativa apposta per ricordare lʼimpegno del sen. Alceo Negri in favore della Comunità asolana. L̓ iniziativa di riunire le tre salme nel Cimitero dei Bar-chi e di scoprire, nel corso di una apposita cerimonia, un monumento a lui dedicato è quindi meritoria e ricca di significati. Su un prossimo numero, anche L̓ Asola-no ricorderà la figura del Senatore Alceo Negri presentando, soprattutto alle nuove generazioni la sua biografia. Quindi, un grazie sincero ad Cav. Armando Bertuz-zi, a Eva Mutti e a Gianluigi Zanoni, i tre artefici di questa giusta iniziativa.

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Eros Aroldi

In origine probabilmente il termine desi-gnava solamente i mucchi a forma di cono, con riferimento al pilastro conico che se-gnava, nel circo romano, il punto in cui gli aurighi dovevano voltare le quadrighe.

Meså igognå Mezza vigognaLetteralmente significa stoffa prodotta utilizzando un cinquanta per cento di vi-gogna, tipo di lana molto pregiata prove-niente dallʼAmerica del Sud. Nel gergo comune sta però ad indicare una merce di mediocre qualità.

Mocól Pezzo di candelaMa anche “moccolo”, bestemmia (dal la-tino Mucus) - Purtà èl mócol = Portare il moccolo, cioè fare da terzo incomodo fra due innamorati; Sè ʻl ga mìa ʻn àter mócol, èl pöl endà a lèt a lʼòrba = Se non ha altre candele può andare a letto al buio, ma anche, in senso lato, Se non ha altre risorse si arrangi come può; Val püsè en mócol dàanti, che ʻna tórcia didré = Fa più luce (per mostrarti la giusta via) una candela davanti che una torcia didietro.

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L’Asolano 2/08 Dialettando 25

Malghés Mandriano Da malga, la località montana dove stanzia-vano le mandrie in estate. Sul bresciano il mandriano viene denominato “bergamì”, poiché negli anni passati molti abitanti del-le valli bergamasche si spostarono sul bre-sciano al seguito della razza bruna alpina, quando questa prese il posto della razza di Ceva, località del cuneese. In epoca romana infatti il mandriano come pure la vacca da latte erano chiamati “ceva”.

Marangunå Campana civica Così veniva chiamata la campana posta sul-la nostra Cattedrale al di sopra dellʼorolo-gio. Il bronzo, di proprietà comunale, oltre a battere i rintocchi delle ore, serviva un tempo per annunciare le sedute del Consi-glio Comunale. Ricordiamo a tal proposito che anche il campanaro era stipendiato dal Comune proprio per la funzione civica che svolgeva. Il nome marangunå deriva per analogia da quello della campana principale della Chiesa di San Marco in Venezia che un tempo dava il segnale dellʼinizio e della so-spensione del lavoro dei “marangoni” i ma-stri dʼascia che lavoravano alla costruzione delle famose galee con le quali Venezia do-minava il Mediterraneo.

Martinèl Vespa Lʼetimologia del vocabolo è abbastanza dubbia. Alcuni lo fanno derivare da Marti-no, forse ipotizzando che per San Martino le vespe si ritirano nei loro nidi. Personal-mente propendo per un riferimento a Marte, il dio latino della guerra. Questi insetti, se molestati, risultano, infatti, particolarmente battaglieri ed aggressivi, e le femmine, tra-mite il lungo pungiglione di cui sono dota-te, sono in grado di infliggere punture molto dolorose.

Maturlàn Mattacchione Da maturlå = mattana. La mattana è uno stato dʼanimo, per lo più improvviso, che si traduce in un comportamento inconsueto e ridicolo, con manifestazioni dʼira, dʼallegria o di sfrenata vivacità. Tale atteggiamento è riscontrabile anche negli animali special-mente nel periodo primaverile. Nel matur-làn, però, tale modo di essere è continuativo e non improvviso.

Mèco Adultero Amante di una donna sposata. Dal latino moèchus = adultero.

Medå Mucchio, In special modo nelle accezioni di fieno, paglia, letame o cereali. Dal latino metå = mucchio. Plinio chiama meta foeni il mucchio di fieno.

La prim muruså

Se sent parlà ogni tant en sö i giurnai

del primo amor che non si scorda mai.

El sarà erå, ma mé per ricurdàmel,

gò de pensagå, almen en qual mumènt.

Quant sie putì, en quintå elementare

la ghiå le trese e la mia gna cünà.

La vardaå i àter e gnà la sʼencurziå

che la spiae con la cuå dè lʼöcc.

Se na qual voltå, lé daanti a scölå

vöt, che per caso, la me disies argòt

ros deentae e sbasae zo i öcc,

so mai stat bù, me par, de digå gnent.

Forse la staå envèrs el Castelér

lʼho mai saït, anche perché ale Medie

lʼhô miå pö istå, urmai lʼerå pasadå,

ghie àtre robe mê de stagå adrê.

E ogni tant la èdê en gir per Asulå,

lʼé gnidå eciå, urmai le za ʻn pensiù,

e tedaré che en dê la partarà

senså saì che ghe ulie isé bê.

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Page 26: L'Asolano N°2-08

L’Asolano 2/08 Informazioni sanitarie 26

Anche lʼocchio vuole la sua parteLe congiuntiviti allergiche

La dott.ssa Elena Gusson, specialista in oftalmologia, si occupa in particolare di oculistica pediatrica e di malattie della retina. Effettua esami diagnostici specia-listici quali la fluorangiografia, lʼOTC e i trattamenti laser. Lavora presso la clinica oculistica di Verona, lʼOspedale S.Anna di Brescia ed il Centro per la chirurgia vitreo-retinica Teclo di Verona. Visita am-bulatorialmente nei centri di Asola e Cal-visano. Per informazioni ed appuntamenti 347.8916658“Nel corso degli ultimi anni, soprattut-to nei paesi industrializzati, è aumentato lʼinteresse per le malattie allergiche, pro-babilmente in relazione con un aumento significativo della loro comparsa nella popolazione. Anche gli occhi, oltre al si-stema respiratorio e alla cute, possono es-sere interessati da fenomeni allergici: con il termine di congiuntivite allergica si comprendono in realtà diverse condizio-ni, differenti per caratteristiche cliniche, decorso e terapia. Si tratta di situazioni che in alcuni casi possono essere di sem-plice risoluzione, grazie allʼinstillazione di colliri, mentre in altri possono diveni-re più complessi, richiedendo una colla-borazione tra oculista, medico di base ed allergologo. Nelle congiuntiviti allergiche è interessata la parte anteriore dellʼocchio e in particolare: palpebre, film lacrimale, congiuntiva e cornea. Ma cosa accade in una persona che presenta una congiunti-vite allergica? Alcuni soggetti, predispo-sti geneticamente, a contatto con sostanze chiamate”allergeni” normalmente innocue per gli altri individui, reagiscono come se venissero esposti, a sostanze irritanti. I nostri meccanismi di difesa, regolati dal

sistema immunitario, entrano in gioco e crea-no una risposta anomala alla presenza di polli-ni di fiori, pelo di animali, polvere.I sintomi sono il prurito marcato, il bruciore, la lacrimazione abbondante e intenso fastidio alla luce. Gli occhi sono arrossati, a volte con le palpebre gonfie, e sono presenti le papille, caratteristiche alterazioni della congiuntiva che riveste le palpebre. Esistono varie forme di congiuntivite allergica. Una classificazione le divide in quattro tipi: la rinocongiuntivi-te allergica, la congiuntivite primaverile, la congiuntivite atopica e la forma che col-pisce alcuni portatori di lenti a contatto. La rinocongiuntivite allergica si manifesta generalmente in coincidenza con la fioritura di alcune piante e interessa occhi e naso. Ha andamento stagionale. Gli occhi si presenta-no rossi, fanno molto prurito e il fastidio alla luce è intenso. La congiuntivite primaverile ha tipicamente la sua riaccensione in primavera, ma può essere presente tutto lʼanno. Ne sono colpiti soprattutto i bambini e gli adolescenti. Il prurito è intenso, sono presenti le carattte-ristiche papille sulla congiuntiva, può essere coinvolta anche la cornea. La malattia tende alla spontanea risoluzione con la pubertà. La congiuntivite atopica ha sintomi comuni con le altre, ma si associa spesso ad unʼinfiamma-zione delle palpebre, detta blefarite, e alla pre-senza di un concomitante interessamento del-la cute (dermatite atopica). Infine esiste una forma di congiuntivite allergica che colpisce alcuni portatori di lenti a contatto e si carat-terizza per la presenza di marcate alterazioni della congiuntiva che riveste le palpebre, dette papille giganti. In tutte queste forme, quando i sintomi diventano tali da richiedere lʼinizio di una terapia, è bene rivolgersi al medico ocu-lista, perchè le automedicazioni con farmaci

inadeguati possono portare non solo al persistere per lungo tempo dei sintomi, ma possono avere anche gravi conseguenze per gli occhi. La terapia base delle congiunti-viti allergiche è costituita dallʼutilizzo di farmaci antistaminici, antiallergici e da lacrime artificiali. Utili sono i lavaggi con soluzione fisiologica per allontanare i pos-sibili agenti irritanti. Va sottolineato come lʼutilizzo di colliri contenenti cortisone sia da effettuare solo sotto controllo del medi-co oculista. Si tratta infatti di farmaci che, pur dando molto spesso una buona risposta nella fase acuta della sintomatologia, non vanno usati per lunghi periodi, poichè pos-sono procurare un rialzo della pressione dellʼocchio e portare a cataratta. Le con-giuntiviti allergiche sono quindi un gruppo di malattie molto frequenti che possono in-teressare tutte le fasce dʼetà. E ̓importante non sottovalutare questo tipo di patologia, perchè una cura mirata ed efficace può far risparmiare molti disagi ai nostri occhi.

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Page 27: L'Asolano N°2-08

L̓ Asolano, sperando di far cosa gradita ai propri lettori, nellʼapprossimarsi dellʼap-puntamento elettorale del 13 e 14 aprile, ha offerto a tutti i partiti lʼopprtunità di acquistare uno spazio e di autogestirlo, per informare i cittadini su quanto ciascu-na formazione politica avrebbe ritenuto di dover loro comunicare, assumendosene la piena responsabilità. Alla chiusura del giornale solo il Consigliere Regionale Carlo Maccari ha aderito alla nostra iniziativa.

< L̓ accordo che ha riunito sotto lo stesso cielo del Popolo delle Libertà, i partiti di Forza Ita-lia e di Alleanza Nazionale, segna di fatto un momento fondamentale nella storia del centro destra degli ultimi 15 anni. Lungi, infatti, dal-lʼessere unʼoperazione di mera facciata o di “maquillage”, come si è affrettato a definirla Veltroni, costituisce, invece, un passaggio de-cisivo verso un traguardo cui si sta tendendo da tempo e verso il quale le imminenti elezio-ni hanno solo accelerato il passo. Nessuna fu-sione a freddo, nessun tradimento delle nostre radici, dunque, ma piuttosto il frutto di una scelta ponderata che, al di là dei modi spar-tani con cui è stata ufficializzata, ha dotato il centro destra di uno strumento efficace e con-creto con cui tracciare un percorso costruttivo e coraggioso che ci porterà ad essere veri pro-tagonisti delle nostre scelte e a poter risponde-re con chiarezza e trasparenza ai bisogni reali della gente. E ̓comprensibile e inevitabile che il percorso culturale di evoluzione e trasforma-zione che abbiamo intrapreso, come sempre accade in questi casi, possa risultare difficile, ma la decisione di rinunciare ad un simbolo non va, comunque, intesa come il voler rinne-gare la storia da cui proveniamo. Il vero tradi-mento si attua quando, chiamati a governare, nellʼassumersi la responsabilità della gestione della cosa pubblica, ci si dimostri incapaci di soddisfare le richieste del popolo, dovendo ammettere di non essere nelle condizioni di poter lavorare concretamente alla soluzione dei problemi e di non riuscire a soddisfare le istanze che i cittadini da più parti presentano. Non è il simbolo ciò che contraddistingue ve-ramente il popolo della destra italiana, quanto i Valori che, da sempre, nobilitano il messag-gio di cui Alleanza Nazionale si è fatta e si fa portavoce esplicita e risoluta. A questo punto una sola è la sfida che ci si pone di fronte, quel-la che il nostro partito e i suoi rappresentanti devono saper affrontare e vincere: la sfida di difendere dallʼinterno del nuovo soggetto po-litico, di cui siamo parte, proprio quei Valori che sono per noi il fondamento e lʼessenza di qualunque Società voglia potersi definire ci-

santottine che hanno impantanato lʼItalia.Perché il nostro Paese possa davvero ripar-tire è, poi, assolutamente necessario che si metta mano alla riforma per dare vita ad un vero Federalismo che premi le regioni me-ritevoli e punisca quelle incapaci di gestire con buon senso le risorse. Meglio se un fe-deralismo a due o anche più velocità basato su parametri di merito da rispettare rigoro-samente. Contribuire a realizzare tutto que-sto sarà da ora in avanti il nostro principale impegno. Grazie al Popolo delle Libertà sa-premo tendere allʼItalia la mano che lʼaiute-rà a rialzarsi.>

L’Asolano 2/08 Politica 27

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vile. Solo in questo modo potremo dare alla nascente coalizione quel plusvalore che può fare davvero la differenza tra noi e il centro sinistra. E questo è quanto intendiamo fare.Meno “marketing dei Valori” e più risposteconcrete. Questo è il nostro modo di fare politica, quello che ci porta a stare in mez-zo alla gente, a contatto con i problemi che ogni cittadino deve affrontare tutti i giorni, in un contesto forse meno eclatante e frivolo di quello offerto dai “talk show” e dalle pagine dei grandi giornali nazionali, ma certamente più vero, reale e sincero: il solo che, secon-do noi, può davvero dare risposte precise a domande precise. E ̓ora di mettere la parola fine alle sterili discussioni su argomenti di scarso interesse per la popolazione e mettere, invece, mano ad una profonda riforma mo-ralizzatrice della nostra Società, in unʼottica che riporti al centro il valore della persona e i temi etici fondanti la nostra cultura e la no-stra tradizione. Temi come la Legge 194 sul-lʼaborto, lʼeutanasia, la giustizia non posso-no più essere derogati ai soli addetti ai lavori nel richiamo ad una presunta supremazia del-la laicità che rischia solo di scivolare inevita-bilmente in uno sterile e disumano laicismo lasciando andare alla deriva quegli stessi Va-lori che sono pietre miliari nella difesa della nostra Civiltà. E al centro del dibattito devo-no tornare anche i temi dellʼeconomia e del-la sicurezza, della meritocrazia e della re-sponsabilità, lasciando spazio ai principi di unʼeconomia sana che sappia puntare risorse e speranze sulla piccola e media impresa, sola e vera linfa vitale dellʼeconomia italiana. Principi che siano la base di un sistema giu-diziario capace di garantire la certezza della pena e che sappiano instillare nelle giovani generazioni fiducia nel futuro, dando una spallata decisiva agli echi delle lotte ses-

Messaggio del Consigliere Regionaledi Alleanza Nazionale Carlo Maccari

Messaggio politico elettorale a pagamentoa norma della legge n. 28 del 22 febbraio 2000 e n. 313 del 6 novembre 2003

Il Consigliere Regionale di Alleanza Na-zionale, dott. Carlo Maccari.

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