L’Arena 6 Gennaio 2007 SPETTACOLI «Ilmiosogno ... gennaio...

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S PETTACOLI 45 Sabato 6 Gennaio 2007 L’Arena «Al meglio non c’è mai un limite: il "Settembre" del 2006 è stato ricco di qualità e generi diversi, quest’anno spero di avere Muti e la Chicago Symphony» E' caso del trio che si ascol- terà in occasione dell' inaugurazione che com- prende il noto batterista Zeno De Rossi (lavora re- golarmente con Vinicio Capossela, Franco D'An- drea, Chris Speed) , il sas- sofonista ferrarese Fran- cesco Bigoni (già con Enri- co Rava) e il pianista pado- vano (ma in questo caso operatore elettronico) Al- fonso Santimone (già con Giulio Capiozzo, Harold Land e "Bedo" Bedetti). Il sabato successivo, il 13 gennaio, tocca a Paolo Crivellaro, chitarrista quarantenne di Verona che preannuncia un con- certo davvero interessan- te per chi è assetato di no- vità. Il secondo set di sabato 13 gennaio è interamente dedicato al gruppo Å, una formazione il cui recente disco è stato recensito dal- le principali riviste di set- tore (tra cui The Wire) e che mescola minimali- smo, post-rock, elettroni- ca e timbriche assoluta- mente ricercate. Il 3 febbraio torna in cit- tà il sassofonista Riccar- do Luppi (nella foto), che ha tenuto fino all'anno scorso la cattedra di jazz al «Dall'Abaco». Assieme al chitarrista Peo Alfonsi e al percussionista Federi- co Sanesi formano il trio Allusioni e suonano un jazz di sapore etnico capa- ce di muoversi tra estre- mo Nord, Mediterraneo, Medio Oriente e India. Venerdì 9 febbraio toc- ca al duo formato dal com- positore e multistrumen- tista Matteo Pennese col sassofonista milanese Massimo Falascone, men- tre «JAS» si chiude la se- ra dopo (sabato 10 febbra- io) con il post-free dei Per- petual Motion Food grup- po che torna sul palco do- po anni di silenzio e con una formazione del tutto rinnovata: Fabio Basile e Francesco Ronzon alle chitarre elettriche, Rober- to Lanciai al sax alto e ba- ritono, Michele Pedrazzi all'organo e alla drum ma- chine, Nicola Monti al contrabbasso e Andrea Belfi alla batteria. Tutti i concerti inizie- ranno alle 22,30. Luigi Sabelli Grandi orchestre e diret- tori di fama mondiale. Chiuso lo spartito del 2006 il presidente dell'Accade- mia Filarmonica Luigi Tuppini (nella foto Brenzo- ni), tira le somme, ma trac- cia anche alcune ipotesi sul 2007. Il nodo focale rimane sempre il «Settembre dell' Accademia», uno dei più grandi festival di musica sinfonica in Europa, che toccherà quest'anno la se- dicesima edizione. Presidente, quale bilan- cio personale si sente di trarre sul trascorso anno, al di là dei successi ottenu- ti dall'Accademia? «Più che un bilancio personale, che caratterial- mente non manca mai di avere una posta alla voce insoddisfazione nel dub- bio che si potesse fare di meglio, è più importante conoscere il bilancio com- plessivo che dell'attività dell'Accademia vorranno rappresentarsi i nostri Fi- larmonici, come persone e come istituzione. Dipen- de dalla loro convinzione se voler continuare il me- raviglioso e generoso mecenatismo grazie al quale è stata offerta alla città la mole ingente di musica delle quindici edi- zioni del Settembre dell' Accademia, ma anche del- le tante manifestazioni in Sala Maffeiana prodotte direttamente o dando so- stegno alle iniziative di or- chestre e gruppi veronesi e non. Se l'iniziativa dell' Accademia avrà la capaci- di interpretare oggi l'eredità che le viene dalla sua tradizione, sono certo che l'appoggio e l'entusia- smo degli Accademici non mancherà alle impre- se future della nostra Isti- tuzione». Avrebbe voluto ottenere qualcosa di più, in termini artistici, dal Settembre 2006 ? «Ripeto che al meglio non c'è mai un limite; ri- tengo tuttavia, anche con- fortato dal riscontro del pubblico e della critica, che il livello delle nostre proposte nel Settembre 2006 si sia posto nell'area della qualità. Il cartellone del 2006 presentava una qualche novità con la pro- posta di generi diversi dal tradizionale sinfonismo: due opere di Mozart, l'Ido- meneo in forma di concer- to e il Don Giovanni, nell' allegro allestimento del burattinaio Colla e una se- rata di balletto con Ales- sandra Ferri; mentre la star delle orchestre era si- curamente la Cleveland Orchestra, diretta da Franz Welser-Moest, che segnava la prima presen- za di un complesso ameri- cano nel nostro calenda- rio e la prima e unica esi- bizione di questa storica orchestra in Italia». Ha qualche recondito de- siderio che vorrebbe svi- luppare nelle prossime sta- gioni sinfoniche? «In quindici anni di vi- ta del Settembre dell'Acca- demia le orchestre ci han- no offerto una quantità enorme di musica di tan- tissimi e grandissimi au- tori. Naturalmente per tanta musica eseguita ne resta più che altrettanta da sentire. A voler espri- mere una preferenza mi piacerebbe che l'ascolto fosse esteso di più ai gran- di autori della "décaden- ce" europea. Penso soprat- tutto a Mahler, Bruckner, Reger, ma anche Richard Strauss, testimoni del tra- monto di un'epoca e inter- preti delle insorgenti in- quietudini della moderni- tà». Quali formazioni o diret- tori vorrebbe poter porta- re al Filarmonico? «Un'orchestra spero presto raggiungibile: i Berliner Philharmoniker ! Un direttore che ahimè non avremo mai più: Car- los Kleiber!» Il prossimo Settembre è già tutto definito? Potreb- be darci qualche anticipa- zione ? «Se gli dei non congiura- no contro di noi, dovremo avere un'altra grande or- chestra statunitense a Ve- rona, la Chicago Sym- phony Orchestra, diretta da Riccardo Muti. Il mae- stro Muti è stato a Verona già molti anni fa alla testa della Filadelfia, e sarebbe dunque questo un grande e atteso ritorno. Ritorne- rà anche l'Orchestra Filar- monica di San Pietrobur- go guidata da Yuri Temi- rkanov e la Royal Philhar- monic Orchestra diretta da Pinchas Zukerman. Completeranno il pro- gramma: la Filarmonica di Praga con il violinista Maxim Vengerov, l'Orche- stra Sinfonica di Colonia diretta da Semyon Bychkov, la Mahler Chamber Orchestra con il suo direttore stabile Da- niel Harding. E una cosa a cui tenevo molto: chiude- rà la manifestazione, il 7 ottobre, l'Orchestra e il Coro della Fondazione Arena di Verona diretti dal suo maestro stabile Lu Jia in una grande pagi- na sinfonico-corale in via di definizione». Ritiene che il pubblico veronese debba essere mag- giormente istruito sulla cultura musicale? Cosa si potrebbe inventare o mette- re in pratica per "smuove- re" l'ambiente? «Ad ogni ambiente so- cio-culturale si può pro- porre una vita musicale ispirandosi fondamental- mente a due criteri: il radi- camento di un sistema o la rincorsa dell'evento. Quindi: o una scelta di profondità e di continuità che spazi su tutto il reper- torio, anche in quello me- no frequentato e tenda a costruire nel tempo un ascolto informato ed ag- giornato; oppure la ricer- ca dell'evento, che viva del grande nome, del gran- de repertorio ed escluda quello che ne esula. Pur nei limiti che una manife- stazione di breve durata come la nostra incontra obiettivamente nell'arti- colazione di una rasse- gna, i programmi del Set- tembre dell'Accademia hanno cercato e in parte realizzato una combina- zione abbastanza convin- cente di questi due crite- ri, costruendo negli anni un pubblico di abbonati affezionati e comunque di ascoltatori che hanno di- mostrato di apprezzare sia la continuità e la serie- tà della proposta del Set- tembre, sia l'epifania dell' evento che non è mancato ai nostri programmi a sot- tolineare importanti mo- menti come, tra i tanti che ricordo con soddisfa- zione, il concerto dei Wie- ner Philarmoniker diret- ti da Pierre Boulez in gra- do di segnare un'intera stagione» Gianni Villani Nostra intervista «Il mio sogno? Avere i Berliner» L uigi Tuppini, presidente dell’Accademia Filarmonica: sarà un 2007 di sorprese Sant’Anastasia. Alle 21 con un programma di brani natalizi A tutto gospel e spirituals ConlaBigBandRitmoSinfonicaeicantoridell’A.Li.Ve. Concerto dell’Epifania a Cassone promosso dal co- ro Le Voci dell'Aril in col- laborazione con l'Istitu- zione Malcesine Più e a favore di African medi- cal and research funda- tion (Amref). Arie sacre e canti della polifonia sacra per la na- scita di Cristo nella chie- sa Parrocchiale dei S.S. Benigno e Caro a Casso- ne stasera alle 20.30 con i cori delle voci bianche Garda Trentino dirette da Enrico Miaroma, il te- nore Marco Dainese, l'or- ganista Alessandro Gian- notti e Le Voci dell'Aril dirette da Stefano Zilio. Le Voci dell'Aril di Cas- sone nascono nel 1976 co- me coro parrocchiale. Con il direttore Giusep- pe Andreoli si caratteriz- zano con un repertorio da montagna e popolare. Nel 1988 il nuovo mae- stro, Giorgio Dal Rì, pas- sa alla polifonia sacra e profana. Dal 1998 viene diretto dal maestro Ga- briele Spezzaferri fino al 2000 quando subentra il tenore Stefano Zilio che ha frequentato corsi di direzione d'orchestra e di coro e nel 2002 ha con- cluso con successo il Ma- ster Europeo in Maestro di Cappella presso il Cefc di Vicenza. Dal 1998 al 2001 è stato Direttore del coro Le piccole Voci di Malcesine. Attualmente il coro Le Voci dell'Aril è compo- sto da circa 20 cantanti e si è esibito sia in tutta l'al- ta Italia come anche all' estero (Germania, Spa- gna, Lussemburgo). Nel 2001 ha dato inizio alla tradizione del Concerto dell'Epifania e di quello di Mezza Estate. Tra le ultime produzio- ni del coro il Gloria di Vi- valdi RV 589 in collabora- zione con il Ludus Quar- tet di Bolzano. (g.cor.) Note & solidarietà. Alle 20,30 nella chiesa dei S.S. Benigno e Caro. All’organo Giannotti Canti dell’Epifania, regalo per l’Amref A Cassone con Le Voci dell’Aril, il Coro Garda Trentino e il tenore Dainese Jazz. Cinque concerti tra avanguardia e sperimentazione. Stasera si parte con Zeno De Rossi in trio. Tutte le altre date Va in scena il «JAS» I n Piazza Zagata la rassegna della Chimica Live. Al Lucille tra rock, soul e blues Beat Epoque Winter, la vetrina dellesonorità«sixties» Dal vivo. A Garda il trio di Luca Donini Il sax di Grasso corre sulle tracce di Parker La Big Band Ritmo-Sinfonica Città di Verona, diretta dal maestro Marco Pa- setto, ci ha già abituato a collaborazio- ni con altri organici e solisti, e questa sera, alle 21 nella Chiesa di Sant'Ana- stasia, si presenta per la seconda volta (il debutto era avvenuto lo scorso 23 dicembre alla chiesa dei SS.Apostoli) con il Coro di Voci Bianche dei Ragaz- zi Cantori A.LI.VE (sigla che sta per Accademia Lirica Verona), diretto dal maestro Paolo Facincani. E' un incontro basato su un reperto- rio che unisce classici brani natalizi a gospel e spirituals interpretati appun- to dai solisti e dai coristi dell'Accade- mia. Va sottolineato come gli spirituals siano spesso melodicamente basati su preesistenti inni religiosi di matrice euro-americana, entrati poi nel patri- monio culturale afro-americano con modalità espressive tipicamente «ne- re» come la forma responsoriale (il call and response che caratterizzava anche le worksongs per esempio nelle piantagioni di cotone, i «canti di lavo- ro»), il ritmo sincopato e il ruolo forte giocato dall'improvvisazione. Nel programma di stasera ascoltere- mo per lo più tradizionali riarrangia- ti, di varia estrazione. «Tumba», per esempio, è un augurio di pace di origi- ne ebraica, arrangiato dallo stesso Pa- setto e Paolo Pachera, che tra gli altri brani si sono occupati anche del riadat- tamento di «Joy To The World», una composizione di Handel. Un altro clas- sico spiritual, «Go Tell It On The Mountain», verrà invece intercalato con lo swing di un brano di Duke Ellin- gton, «Just Squeeze Me». Un famoso gospel, «Go Down Mo- ses», verrà invece sottoposto all'arran- giamento funk pensato da Ambrogio De Palma. Un concerto, insomma, che si pre- senta ricco di creative sfumature, e che si concluderà con due canzoni na- talizie per antonomasia, «White Chri- stmas» e «Jingle Bells». A.LI.VE. è formazione attiva dal 2000, ed ha già alle spalle importanti realizzazioni: tra queste «La Fiaba di Aida» al Teatro Romano nel 2001, «Il racconto della Passione» nel 2004 al Duomo di Verona, «La leggenda di Na- bucodonosor» nel 2005 ancora al Tea- tro Romano, e, nello stesso anno, la pri- ma assoluta di «Undicizerodue» alla Gran Guardia nel 60˚ anniversario del lancio della bomba atomica su Naga- saki. L'anno scorso, infine, il Coro Voci Bianche-Ragazzi Cantori ha partecipa- to all'84˚ Festival Areniano nella «Car- men» e nella «Tosca» e ha interpretato l'Oratorio «Resurrexi» in occasione della Conferenza Episcopale e della vi- sita a Verona di Papa Benedetto XVI˚ nell'ottobre scorso. L'ingresso al concerto di stasera è li- bero. (b.m.) La Big Band Ritmo Sinfonica Città di Verona, diretta dal maestro Marco Pasetto (foto Brenzoni) Il coro polifonico Voci dell’Aril di Cas- sone E' dedicato alla forme musicali più aperte e allo svi- luppo dell'improvvisazione come massima pratica espressiva la rassegna che si apre oggi al centro sociale la Chimica in piazza Zagata (zona Borgo Santa Croce). Il titolo del ciclo in cinque appuntamenti, orga- nizzato e ideato da Francesco Ronzon (docente di antropologia dell'accademia Cignaroli), è «JAS», ovvero l'acronimo di «Jazz, Avanguardia e Speri- mentazione musicale». Sul palco si alterneranno alcune formazioni che, tranne in qualche caso, spesso sono nate apposta per l'evento ma che riuni- scono musicisti ben noti per la loro pratica musica- le spesso anche al di fuori delle mura scaligere. Un tempo c'era il «Beat Fever», stasera al Lucille, grazie alla collaborazione con Beat Equipe, si ter- rà la prima edizione del «Beat Epoque Winter», una vera manna per chi - e si tratta di una «nic- chia» peraltro molto numerosa - continua a strave- dere per tutto quell'ampio e variegato patrimonio musicale e culturale che definiamo di marca six- ties, e che stilisticamente comprende vari generi: beat e rock'n'roll, soul e rhythm'n'blues, psichede- lia e garage, per non parlare di certe vicinanze al jazz e al funky. Il «Beat Epoque Winter» si svolgerà in un'unica kermesse nella «rock'n'roll house» di Via Salisbur- go (a Verona in zona Zai), e vedrà sul palco, a parti- re dalle 22, ben tre gruppi. Apriranno i vicentini Groove Yard, formazione che propone brani strumentali di marca beat, soul e funky, con l'organo hammond in evidenza, chiaramente sulla spinta dell'acid-jazz del James Taylor Quartet. La dirompente carica fornita dall'hammond di Fredrik Forsman caratterizza anche le sonorità dei Moving Sounds, svedesi di Stoccolma che qual- che anno fa infuocarono il «Beat Fever Festival». Due album all'attivo, «Don't Sleep On This» del 2004, e il recente «Ground Shaker», uscito a giu- gno 2006, hanno consacrato a livello europeo il «ga- rage pieno di soul» di questa band, venato di rhythm'n'blues e spinto, appunto, da un ham- mond reminiscente della grande lezione di Brian Auger. Accanto a Forsman, Peter Rosen al basso, Per Wollbrand alla batteria, Jonas Lindholm alla voce, Staffan Flodmark alla chitarra. Dagli inizi degli anni '90, la Scandinavia si è messa in luce come fertilissimo humus della sce- na rock più legata agli anni '60. Non stupisce dun- que, per questo «Beat Epoque Winter» festival, la presenza di un'altra band nordica, The Blue Van, proveniente dalla Danimarca settentrionale. Con The Blue Van respiriamo una freschissima, colo- ratissima aria da Swingin'London in pieno fulgo- re. Dalle 19 cancelli aperti, con l'immancabile mer- catino di abbigliamento e accessori vintage, e rari vinili d'epoca. Ci sarà anche da ballare con i dj Mike Painter e Henry. (b.m.) Tra gli appuntamenti con il jazz di stasera va se- gnalato al Cardinale Rosso di San Bonifacio (dalle 22) quello col tenorista ventenne Luigi Grasso, ta- lento precoce e adepto della lezione be-bop di Char- lie Parker che a Verona ha suonato anche due an- ni fa nella rassegna Jazz al Filarmonico. Nato nel 1986 ad Ariano Irpino, in provincia di Avellino, ha iniziato a studiare il sax alto a otto anni. Ha vinto il concorso «Baronissi Jazz» nel 1997 aggiudicandosi una borsa di studio per il col- lege di Berklee negli Stati Uniti. Sempre ne '97 ha partecipato a numerose trasmissioni Rai e Media- set e ha vinto la competizione tra giovani promes- se «Bravo Bravissimo». Nel 1998 è stato seleziona- to per partecipare all'edizione di quell'anno di «Umbria Jazz Winter», a Orvieto. Ha suonato con Wynton Marsalis, Franco D'Andrea, Giovanni Tommaso, con Lucio Dalla e con il pianista Barry Harris. Con lui ci saranno Luca Pisani al contrab- basso e Oreste Soldano alla batteria. Alla stessa, ora ma al Giardino delle rane sul lungolago di Garda, c'è il trio formato dal tenorsas- sofonista legnaghese Luca Donini, Gabriele Bolca- to alla tromba e Davide Cremoni alla chitarra. As- sieme proporranno qualche classico ma anche molti pezzi originali tratti dall'ormai consistente discografia dello stesso Donini. (lui.sa.) GT02884 Aperti la domenica pomeriggio dalle 18,00 alle 22,00 con ingresso a 5 Speciale Mercoledì SERATA SEXY JEANS Oggi alle ore 15.00 e alle 23.00 Domenica alle ore 21.00 IC00116 In collaborazione con: CONCESSSIONARIA PER LA PUBBLICITÀ: PUBLIADIGE - VIA DELLA SCIENZA, 25 - BASSONE - ZAI - VERONA - TEL. 045.806.3212 - WWW.PUBLIADIGE.IT DANCE LOVERS CHART I DIECI BRANI PIÙ ASCOLTATI DELLA SETTIMANA Frequenze: FM 103.00 - 103.9 MHz (VALPOLICELLA) - AM 1584 KHz weblive: www.radioverona.it conduce TONI FRANCHI SABATO ROSY GUGLIELMI DOMENICA DISCOLISCIO Dalle 15.00 alle 21.00 RISTORANTE - PIZZERIA CUCINA TIPICA IB00487 CAPRETTI Calcinato (Bs) IL SALOTTO DEL LISCIO VENERDÌ - SABATO E DOMENICA CON LE MIGLIORI ORCHESTRE IB00389 Domani orchestra spettacolo I MAREA Domani pomeriggio e sera SABRINA BORGHETTI Domenica 21 sera RUGGERO SCANDIUZZI Venerdì 26 BAGUTTI IC00163 KURSAAL DANCING TEL. 030.916.418 LUGANA DI SIRMIONE Questa sera MARCO SIBONI Domani sera PAOLO ELENA e gli ANGELI DELLA NOTTE Presenta Danilo Baudini di Telecolor NOGARA (VR) Cell. 338.222.4322 -Tel. 0442.510.571 IB00508 Questa sera Questa sera MAURIZIO MAURIZIO MEDEO MEDEO Domani pomeriggio Domani pomeriggio SERGIO e le MELODIE SERGIO e le MELODIE

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SPETTACOLI 45Sabato6 Gennaio 2007L’Arena

«Almegliononc’èmaiun limite:

il "Settembre"del2006

èstato riccodiqualità

egeneridiversi,quest’anno

sperodiavereMutie laChicago

Symphony»

E' caso del trio che si ascol-terà in occasione dell'inaugurazione che com-prende il noto batteristaZeno De Rossi (lavora re-golarmente con VinicioCapossela, Franco D'An-drea, Chris Speed) , il sas-sofonista ferrarese Fran-cesco Bigoni (già con Enri-co Rava) e il pianista pado-vano (ma in questo casooperatore elettronico) Al-fonso Santimone (già conGiulio Capiozzo, HaroldLand e "Bedo" Bedetti).

Il sabato successivo, il13 gennaio, tocca a PaoloCrivellaro, chitarristaquarantenne di Veronache preannuncia un con-certo davvero interessan-te per chi è assetato di no-vità.

Il secondo set di sabato13 gennaio è interamentededicato al gruppo Å, unaformazione il cui recentedisco è stato recensito dal-le principali riviste di set-tore (tra cui The Wire) eche mescola minimali-smo, post-rock, elettroni-ca e timbriche assoluta-mente ricercate.

Il 3 febbraio torna in cit-tà il sassofonista Riccar-do Luppi (nella foto), cheha tenuto fino all'annoscorso la cattedra di jazzal «Dall'Abaco». Assiemeal chitarrista Peo Alfonsie al percussionista Federi-co Sanesi formano il trioAllusioni e suonano un

jazz di sapore etnico capa-ce di muoversi tra estre-mo Nord, Mediterraneo,Medio Oriente e India.

Venerdì 9 febbraio toc-ca al duo formato dal com-positore e multistrumen-tista Matteo Pennese colsassofonista milaneseMassimo Falascone, men-tre «JAS» si chiude la se-ra dopo (sabato 10 febbra-io) con il post-free dei Per-petual Motion Food grup-po che torna sul palco do-po anni di silenzio e conuna formazione del tuttorinnovata: Fabio Basile eFrancesco Ronzon allechitarre elettriche, Rober-to Lanciai al sax alto e ba-ritono, Michele Pedrazziall'organo e alla drum ma-chine, Nicola Monti alcontrabbasso e AndreaBelfi alla batteria.

Tutti i concerti inizie-ranno alle 22,30.

Luigi Sabelli

Grandi orchestre e diret-tori di fama mondiale.Chiuso lo spartito del 2006il presidente dell'Accade-mia Filarmonica LuigiTuppini (nella foto Brenzo-ni), tira le somme, ma trac-cia anche alcune ipotesisul 2007.

Il nodo focale rimanesempre il «Settembre dell'Accademia», uno dei piùgrandi festival di musicasinfonica in Europa, chetoccherà quest'anno la se-dicesima edizione.

Presidente, quale bilan-cio personale si sente ditrarre sul trascorso anno,al di là dei successi ottenu-ti dall'Accademia?

«Più che un bilanciopersonale, che caratterial-mente non manca mai diavere una posta alla voceinsoddisfazione nel dub-bio che si potesse fare dimeglio, è più importanteconoscere il bilancio com-plessivo che dell'attivitàdell'Accademia vorrannorappresentarsi i nostri Fi-larmonici, come personee come istituzione. Dipen-de dalla loro convinzionese voler continuare il me-raviglioso e generosomecenatismo grazie alquale è stata offerta allacittà la mole ingente dimusica delle quindici edi-zioni del Settembre dell'Accademia, ma anche del-le tante manifestazioni inSala Maffeiana prodottedirettamente o dando so-stegno alle iniziative di or-chestre e gruppi veronesie non. Se l'iniziativa dell'Accademia avrà la capaci-tà di interpretare oggil'eredità che le viene dallasua tradizione, sono certoche l'appoggio e l'entusia-smo degli Accademicinon mancherà alle impre-se future della nostra Isti-tuzione».

Avrebbe voluto ottenerequalcosa di più, in terminiartistici, dal Settembre2006 ?

«Ripeto che al meglionon c'è mai un limite; ri-tengo tuttavia, anche con-fortato dal riscontro delpubblico e della critica,che il livello delle nostreproposte nel Settembre2006 si sia posto nell'areadella qualità. Il cartellonedel 2006 presentava unaqualche novità con la pro-posta di generi diversi daltradizionale sinfonismo:due opere di Mozart, l'Ido-meneo in forma di concer-to e il Don Giovanni, nell'allegro allestimento delburattinaio Colla e una se-rata di balletto con Ales-sandra Ferri; mentre lastar delle orchestre era si-curamente la ClevelandOrchestra, diretta daFranz Welser-Moest, chesegnava la prima presen-za di un complesso ameri-

cano nel nostro calenda-rio e la prima e unica esi-bizione di questa storicaorchestra in Italia».

Ha qualche recondito de-siderio che vorrebbe svi-luppare nelle prossime sta-gioni sinfoniche?

«In quindici anni di vi-ta del Settembre dell'Acca-demia le orchestre ci han-

no offerto una quantitàenorme di musica di tan-tissimi e grandissimi au-tori. Naturalmente pertanta musica eseguita neresta più che altrettantada sentire. A voler espri-mere una preferenza mipiacerebbe che l'ascoltofosse esteso di più ai gran-di autori della "décaden-

ce" europea. Penso soprat-tutto a Mahler, Bruckner,Reger, ma anche RichardStrauss, testimoni del tra-monto di un'epoca e inter-preti delle insorgenti in-quietudini della moderni-tà».

Quali formazioni o diret-tori vorrebbe poter porta-re al Filarmonico?

«Un'orchestra speropresto raggiungibile: iBerliner Philharmoniker! Un direttore che ahimènon avremo mai più: Car-los Kleiber!»

Il prossimo Settembre ègià tutto definito? Potreb-be darci qualche anticipa-zione ?

«Se gli dei non congiura-

no contro di noi, dovremoavere un'altra grande or-chestra statunitense a Ve-rona, la Chicago Sym-phony Orchestra, direttada Riccardo Muti. Il mae-stro Muti è stato a Veronagià molti anni fa alla testadella Filadelfia, e sarebbedunque questo un grandee atteso ritorno. Ritorne-rà anche l'Orchestra Filar-monica di San Pietrobur-go guidata da Yuri Temi-rkanov e la Royal Philhar-monic Orchestra direttada Pinchas Zukerman.Completeranno il pro-gramma: la Filarmonicadi Praga con il violinistaMaxim Vengerov, l'Orche-stra Sinfonica di Coloniadiretta da SemyonBychkov, la MahlerChamber Orchestra con ilsuo direttore stabile Da-niel Harding. E una cosa acui tenevo molto: chiude-rà la manifestazione, il 7ottobre, l'Orchestra e ilCoro della FondazioneArena di Verona direttidal suo maestro stabileLu Jia in una grande pagi-na sinfonico-corale in viadi definizione».

Ritiene che il pubblicoveronese debba essere mag-giormente istruito sullacultura musicale? Cosa sipotrebbe inventare o mette-re in pratica per "smuove-re" l'ambiente?

«Ad ogni ambiente so-cio-culturale si può pro-porre una vita musicaleispirandosi fondamental-mente a due criteri: il radi-camento di un sistema ola rincorsa dell'evento.Quindi: o una scelta diprofondità e di continuitàche spazi su tutto il reper-torio, anche in quello me-no frequentato e tenda acostruire nel tempo unascolto informato ed ag-giornato; oppure la ricer-ca dell'evento, che vivadel grande nome, del gran-de repertorio ed escludaquello che ne esula. Purnei limiti che una manife-stazione di breve duratacome la nostra incontraobiettivamente nell'arti-colazione di una rasse-gna, i programmi del Set-tembre dell'Accademiahanno cercato e in parterealizzato una combina-zione abbastanza convin-cente di questi due crite-ri, costruendo negli anniun pubblico di abbonatiaffezionati e comunque diascoltatori che hanno di-mostrato di apprezzaresia la continuità e la serie-tà della proposta del Set-tembre, sia l'epifania dell'evento che non è mancatoai nostri programmi a sot-tolineare importanti mo-menti come, tra i tantiche ricordo con soddisfa-zione, il concerto dei Wie-ner Philarmoniker diret-ti da Pierre Boulez in gra-do di segnare un'interastagione»

Gianni Villani

Nostraintervista «Ilmiosogno?AvereiBerliner»

LuigiTuppini,presidentedell’AccademiaFilarmonica:saràun2007disorprese

Sant’Anastasia.Alle21conunprogrammadibraninatalizi

AtuttogospelespiritualsConlaBigBandRitmoSinfonicaeicantoridell’A.Li.Ve.

Concerto dell’Epifania aCassone promosso dal co-ro Le Voci dell'Aril in col-laborazione con l'Istitu-zione Malcesine Più e afavore di African medi-cal and research funda-tion (Amref).

Arie sacre e canti dellapolifonia sacra per la na-scita di Cristo nella chie-sa Parrocchiale dei S.S.Benigno e Caro a Casso-ne stasera alle 20.30 con icori delle voci biancheGarda Trentino diretteda Enrico Miaroma, il te-nore Marco Dainese, l'or-ganista Alessandro Gian-notti e Le Voci dell'Arildirette da Stefano Zilio.

Le Voci dell'Aril di Cas-sone nascono nel 1976 co-me coro parrocchiale.Con il direttore Giusep-pe Andreoli si caratteriz-zano con un repertorioda montagna e popolare.Nel 1988 il nuovo mae-stro, Giorgio Dal Rì, pas-sa alla polifonia sacra e

profana. Dal 1998 vienediretto dal maestro Ga-briele Spezzaferri fino al2000 quando subentra iltenore Stefano Zilio cheha frequentato corsi didirezione d'orchestra edi coro e nel 2002 ha con-cluso con successo il Ma-ster Europeo in Maestro

di Cappella presso il Cefcdi Vicenza. Dal 1998 al2001 è stato Direttore delcoro Le piccole Voci diMalcesine.

Attualmente il coro LeVoci dell'Aril è compo-sto da circa 20 cantanti esi è esibito sia in tutta l'al-ta Italia come anche all'

estero (Germania, Spa-gna, Lussemburgo). Nel2001 ha dato inizio allatradizione del Concertodell'Epifania e di quellodi Mezza Estate.

Tra le ultime produzio-ni del coro il Gloria di Vi-valdi RV 589 in collabora-zione con il Ludus Quar-tet di Bolzano. (g.cor.)

Note&solidarietà.Alle20,30nellachiesadeiS.S.BenignoeCaro.All’organoGiannotti

Cantidell’Epifania,regaloperl’AmrefACassoneconLeVocidell’Aril,ilCoroGardaTrentinoeiltenoreDainese

Jazz.Cinqueconcerti traavanguardiaesperimentazione.StaserasiparteconZenoDeRossi in trio.Tutte lealtredate

Vainscenail«JAS»InPiazzaZagatalarassegnadellaChimicaLive.AlLucille trarock,souleblues

BeatEpoqueWinter,lavetrina

dellesonorità«sixties»Dalvivo.AGardail triodiLucaDonini

IlsaxdiGrassocorresulletraccediParker

La Big Band Ritmo-Sinfonica Città diVerona, diretta dal maestro Marco Pa-setto, ci ha già abituato a collaborazio-ni con altri organici e solisti, e questasera, alle 21 nella Chiesa di Sant'Ana-stasia, si presenta per la seconda volta(il debutto era avvenuto lo scorso 23dicembre alla chiesa dei SS.Apostoli)con il Coro di Voci Bianche dei Ragaz-zi Cantori A.LI.VE (sigla che sta perAccademia Lirica Verona), diretto dalmaestro Paolo Facincani.

E' un incontro basato su un reperto-rio che unisce classici brani natalizi agospel e spirituals interpretati appun-to dai solisti e dai coristi dell'Accade-mia.

Va sottolineato come gli spiritualssiano spesso melodicamente basati supreesistenti inni religiosi di matriceeuro-americana, entrati poi nel patri-monio culturale afro-americano conmodalità espressive tipicamente «ne-re» come la forma responsoriale (ilcall and response che caratterizzavaanche le worksongs per esempio nellepiantagioni di cotone, i «canti di lavo-ro»), il ritmo sincopato e il ruolo fortegiocato dall'improvvisazione.

Nel programma di stasera ascoltere-mo per lo più tradizionali riarrangia-ti, di varia estrazione. «Tumba», peresempio, è un augurio di pace di origi-ne ebraica, arrangiato dallo stesso Pa-setto e Paolo Pachera, che tra gli altribrani si sono occupati anche del riadat-

tamento di «Joy To The World», unacomposizione di Handel. Un altro clas-sico spiritual, «Go Tell It On TheMountain», verrà invece intercalatocon lo swing di un brano di Duke Ellin-gton, «Just Squeeze Me».

Un famoso gospel, «Go Down Mo-ses», verrà invece sottoposto all'arran-giamento funk pensato da AmbrogioDe Palma.

Un concerto, insomma, che si pre-senta ricco di creative sfumature, eche si concluderà con due canzoni na-talizie per antonomasia, «White Chri-stmas» e «Jingle Bells».

A.LI.VE. è formazione attiva dal2000, ed ha già alle spalle importantirealizzazioni: tra queste «La Fiaba diAida» al Teatro Romano nel 2001, «Ilracconto della Passione» nel 2004 alDuomo di Verona, «La leggenda di Na-bucodonosor» nel 2005 ancora al Tea-tro Romano, e, nello stesso anno, la pri-ma assoluta di «Undicizerodue» allaGran Guardia nel 60˚ anniversario dellancio della bomba atomica su Naga-saki.

L'anno scorso, infine, il Coro VociBianche-Ragazzi Cantori ha partecipa-to all'84˚ Festival Areniano nella «Car-men» e nella «Tosca» e ha interpretatol'Oratorio «Resurrexi» in occasionedella Conferenza Episcopale e della vi-sita a Verona di Papa Benedetto XVI˚nell'ottobre scorso.

L'ingresso al concerto di stasera è li-bero. (b.m.)

La Big BandRitmoSinfonicaCittà diVerona,diretta dalmaestroMarcoPasetto(fotoBrenzoni)

Il coropolifonicoVocidell’Arildi Cas-sone

E' dedicato alla forme musicali più aperte e allo svi-luppo dell'improvvisazione come massima praticaespressiva la rassegna che si apre oggi al centrosociale la Chimica in piazza Zagata (zona BorgoSanta Croce).

Il titolo del ciclo in cinque appuntamenti, orga-nizzato e ideato da Francesco Ronzon (docente diantropologia dell'accademia Cignaroli), è «JAS»,ovvero l'acronimo di «Jazz, Avanguardia e Speri-mentazione musicale». Sul palco si alternerannoalcune formazioni che, tranne in qualche caso,spesso sono nate apposta per l'evento ma che riuni-scono musicisti ben noti per la loro pratica musica-le spesso anche al di fuori delle mura scaligere.

Un tempo c'era il «Beat Fever», stasera al Lucille,grazie alla collaborazione con Beat Equipe, si ter-rà la prima edizione del «Beat Epoque Winter»,una vera manna per chi - e si tratta di una «nic-chia» peraltro molto numerosa - continua a strave-dere per tutto quell'ampio e variegato patrimoniomusicale e culturale che definiamo di marca six-ties, e che stilisticamente comprende vari generi:beat e rock'n'roll, soul e rhythm'n'blues, psichede-lia e garage, per non parlare di certe vicinanze aljazz e al funky.

Il «Beat Epoque Winter» si svolgerà in un'unicakermesse nella «rock'n'roll house» di Via Salisbur-go (a Verona in zona Zai), e vedrà sul palco, a parti-re dalle 22, ben tre gruppi.

Apriranno i vicentini Groove Yard, formazioneche propone brani strumentali di marca beat,soul e funky, con l'organo hammond in evidenza,chiaramente sulla spinta dell'acid-jazz del JamesTaylor Quartet.

La dirompente carica fornita dall'hammond diFredrik Forsman caratterizza anche le sonoritàdei Moving Sounds, svedesi di Stoccolma che qual-che anno fa infuocarono il «Beat Fever Festival».Due album all'attivo, «Don't Sleep On This» del2004, e il recente «Ground Shaker», uscito a giu-gno 2006, hanno consacrato a livello europeo il «ga-rage pieno di soul» di questa band, venato dirhythm'n'blues e spinto, appunto, da un ham-mond reminiscente della grande lezione di BrianAuger. Accanto a Forsman, Peter Rosen al basso,Per Wollbrand alla batteria, Jonas Lindholm allavoce, Staffan Flodmark alla chitarra.

Dagli inizi degli anni '90, la Scandinavia si èmessa in luce come fertilissimo humus della sce-na rock più legata agli anni '60. Non stupisce dun-que, per questo «Beat Epoque Winter» festival, lapresenza di un'altra band nordica, The Blue Van,proveniente dalla Danimarca settentrionale. ConThe Blue Van respiriamo una freschissima, colo-ratissima aria da Swingin'London in pieno fulgo-re.

Dalle 19 cancelli aperti, con l'immancabile mer-catino di abbigliamento e accessori vintage, e rarivinili d'epoca. Ci sarà anche da ballare con i djMike Painter e Henry. (b.m.)

Tra gli appuntamenti con il jazz di stasera va se-gnalato al Cardinale Rosso di San Bonifacio (dalle22) quello col tenorista ventenne Luigi Grasso, ta-lento precoce e adepto della lezione be-bop di Char-lie Parker che a Verona ha suonato anche due an-ni fa nella rassegna Jazz al Filarmonico.

Nato nel 1986 ad Ariano Irpino, in provincia diAvellino, ha iniziato a studiare il sax alto a ottoanni. Ha vinto il concorso «Baronissi Jazz» nel1997 aggiudicandosi una borsa di studio per il col-lege di Berklee negli Stati Uniti. Sempre ne '97 hapartecipato a numerose trasmissioni Rai e Media-set e ha vinto la competizione tra giovani promes-se «Bravo Bravissimo». Nel 1998 è stato seleziona-to per partecipare all'edizione di quell'anno di«Umbria Jazz Winter», a Orvieto. Ha suonato conWynton Marsalis, Franco D'Andrea, GiovanniTommaso, con Lucio Dalla e con il pianista BarryHarris. Con lui ci saranno Luca Pisani al contrab-basso e Oreste Soldano alla batteria.

Alla stessa, ora ma al Giardino delle rane sullungolago di Garda, c'è il trio formato dal tenorsas-sofonista legnaghese Luca Donini, Gabriele Bolca-to alla tromba e Davide Cremoni alla chitarra. As-sieme proporranno qualche classico ma anchemolti pezzi originali tratti dall'ormai consistentediscografia dello stesso Donini. (lui.sa.)

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