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Primo piano DAI BANQUETTE ALLE BIOSTUOIE: LA NUOVA VITA DELLA POSIDONIA Valentina Zammarano pag. 7 Anno XIII n. 535 Periodico d’informazione del Salento Primo piano ALL’OSPEDALE DI SCORRANO LE PSICOSI SI CURANO CON LA PIZZICA Carla Ruggeri pag. 8 Fabio Antonio Grasso pag. 10 LECCE Il 24 aprile ritorna la Notte Bianca, tra concerti e spettacoli fino all’alba 19.04.2014 Nonostante le diffidenze della medicina tradizionale, le sue proprietà terapeutiche sono note fin dall’antichità: è l’Aloe arborescens, con cui il frate francescano Romano Zago ha realizzato un elisir in grado di curare molte malattie, tra cui alcuni tipi di tumori. Belpaese ha raccolto la testimonianza di un salentino che da anni si cura con l’estratto di questa pianta, grazie alla quale è riuscito a sconfiggere un tumore alla prostata M. Maddalena Bitonti pag. 16 TRICASE Al via la “Campagna Ecologica” contro i veleni interrati Andrea Colella pag. 19 CALIMERA Le meraviglie della natura nel nuovo Vivarium del Museo di Storia Naturale La pianta dei miracoli ALOE ARBORESCENS

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1 19 aprile 2014 113 febbraio 2010Primo pianoDAI BANQUETTE ALLEBIOSTUOIE: LA NUOVA VITADELLA POSIDONIAValentina Zammarano pag. 7

Anno XIII n. 535

Periodico d’informazione del Salento

Primo pianoALL’OSPEDALE DI SCORRANO LE PSICOSI SI CURANO CON LA PIZZICA Carla Ruggeri pag. 8

Fabio Antonio Grasso pag. 10

LECCE

Il 24 aprile ritorna la Notte Bianca, tra concerti e spettacoli fino all’alba

19.04.2014

Nonostante le diffidenze della medicina tradizionale, le sue proprietà terapeutiche sono note fin dall’antichità: èl’Aloe arborescens, con cui il frate francescano Romano Zago ha realizzato un elisir in grado di curare moltemalattie, tra cui alcuni tipi di tumori. Belpaese ha raccolto la testimonianza di un salentino che da anni si cura conl’estratto di questa pianta, grazie alla quale è riuscito a sconfiggere un tumore alla prostata

M. Maddalena Bitonti pag. 16

TRICASE

Al via la “Campagna Ecologica”contro i veleni interrati

Andrea Colella pag. 19

CALIMERA

Le meraviglie della natura nel nuovoVivarium del Museo di Storia Naturale

La pianta dei miracoliALOE ARBORESCENS

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2 19 aprile 2014

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OPINIONI3 19 aprile 2014

Il primo giorno della setti-mana Maria Maddalena e al-tre donne andarono al se-polcro. Un angelo del Signore rotolò la pietra e sisedette sopra, poi disse alle donne: “Voi non ab-biate paura! So che cercate Gesù il crocifisso. Nonè qui. È risorto”. Abbandonato il sepolcro con timoree gioia grande, le donne corsero a dare l’annun-cio ai suoi discepoli. Siamo giunti alla Pasqua di resurrezione, dopo l’iti-nerario della Quaresima alla luce della Parola e deisacramenti del perdono e della carità per venireincontro alle tante povertà, come Papa Francescoci ha indicato. Nella Veglia pasquale ascoltiamol’annuncio del Risorto, dato alle donne da partedell’angelo e tra queste in particolare a Maria Mad-dalena. Nonostante i suoi trascorsi, lei è la primaa vedere il Signore risorto, tanto che Sant’Agosti-no la chiama “l’apostola degli apostoli”. È un se-gno evidente di resurrezione a vita nuova. Tra lafolla che seguiva Gesù per le strade della Galilea,questa donna è affascinata dalla sua persona per-ché nessuno parla come quell’uomo ed è l’unicoad avere nei suoi confronti stima e riguardo, an-che se i discepoli erano molto infastiditi a veder-la sempre intorno! Il Maestro ha cambiato il suo cuore e Maria Mad-dalena lo segue sulla via della croce sino al cal-vario, insieme alla Vergine Maria e al discepolo Gio-vanni. Non le importa più cosa pensano gli altri delsuo passato, vuole solo seguire il Maestro sino allamorte in croce. Una volta sepolto, ella sente il do-vere di andare al sepolcro con aromi profumati, percompiere le usanze funebri. Qui viene premiata lasua fedeltà dalla visione dell’angelo della resur-rezione, che la rassicura insieme alle altre donne:“Non abbiate paura!”. Amici di Belpaese, quale augurio migliore per laPasqua 2014 se non quello di superare le tantepaure che ci attraversano ed avere il coraggio diseguire il Maestro che ha detto di sé: “Io sono lavia, la verità e la vita”. La primavera che veste i co-lori le nostre campagne voglia regalarvi il coloredella serenità e della pace. Santa Pasqua!

Finalmente si comincia a parlare seriamente diaprire un corso di laurea in Agraria presso l’Uni-versità del Salento. Dopo anni passati a discuteresu progetti europei e regionali di valorizzazione delpaesaggio e delle tipicità locali, turismo enoga-stronomico, Gruppi di Acquisto Solidale, coltiva-zioni biologiche, lotta all’eccesso di uso dei pe-sticidi e ai roghi nelle campagne, Xylella fastidiosa,opportunità di lavoro in agricoltura (anche per ledonne) -solo per citare alcuni degli argomenti pro-tagonisti delle nostre copertine-, fa piacere sen-tire che la Provincia di Lecce e l’Ateneo leccesesi stiano muovendo in questa direzione. Secondo i dati di Coldiretti, l’agricoltura è l’unicosettore in Italia che, nonostante la crisi, ha vistoincrementare il numero di posti di lavoro. Non solo:i giovani, negli ultimi due anni, stanno dimostrandosempre più interesse verso la possibilità di apri-re nuove imprese agricole, magari riconvertendocampagne di proprietà delle famiglie di origine ededicandosi all’agricoltura biologica, i cui prodottisono sempre più richiesti dal mercato. E l’aumentodi iscrizioni presso gli istituti professionali per pe-riti agrari sta a dimostrare questa maggiore at-tenzione da parte dei ragazzi e delle loro famiglie. Manca all’appello solo l’Università, dunque, percompletare questo gap tra domanda (alta) e of-ferta (bassa) di professionalità nel settore. Sarebbeopportuno avviare al più presto a Lecce un cor-so di laurea in Agraria che tenga conto delle esi-genze di un territorio vasto con enormi potenzia-lità, ma anche con grandi criticità. Criticità che ri-chiedono esperti sempre più competenti.

a cura di fra Roberto Francavilla

La lucernaEditorialeCervelli rubati all’agricoltura

di Andrea Colella

Come ci si poteva aspettare, ivincoli apposti dalla Soprin-tendenza e dall’Arpa Pugliacontro la realizzazione delnuovo megaporto turistico aOtranto che non tiene contodella fragilità e della bellezzapaesaggistica e delle struttureportuali preesistenti, messa-piche, ellenistiche, romane enormanne, hanno sollevatouna reazione da parte deibenpensanti e amministrato-ri locali, preoccupati per l’oc-casione di sviluppo che sipresenta. Gli ambientalisti avevano sa-

lutato il fermo imposto dallaSoprintendenza con entusia-smo, soddisfatti per il fattoche una volta tanto le Istitu-zioni preposte alla tutela del-le nostre coste e del nostroambiente naturale e marinosiano state in grado di bloc-care uno scempio ambientaleannunciato. […] Contro gli in-teressi ‘diffusi’ e le ‘voci’ in-teressate a realizzare questacome tante altre opere, di-struttive della costa e del-l’ambiente naturale in nomedell’occupazione e dello svi-luppo, le Associazioni am-

bientaliste esprimono tutto illoro sostegno e la piena soli-darietà ai funzionari della So-printendenza e dell’Arpa, ‘col-pevoli’ di applicare le normedi tutela esistenti, che per laverità molte altre volte sonostate disattese. Si augurano che i nuovi turchie circassi non riescano nel-l’impresa di compiere un nuo-vo sacco della città, altrettantodistruttivo di quello ricorda-to da Maria Corti. Difatti in-combe, come nel 1480, ‘L’oradi tutti’.

Paolo Rausa

Il megaporto turistico di Otranto e le bugie del sindaco Cariddi

In questi giorni sono stati 104 gli ulivi sradicati e fatti a pezzi nelle campagne di Lecce,Trepuzzi, Galatina, Sternatia e Copertino perché colpiti dalla Xylella fastidiosa.L’intervento, giudicato inevitabile dalle istituzioni a causa della natura stessadell’infezione per la quale non esiste al momento una cura ufficiale, ha però scatenatole ire degli ambientalisti i quali chiedono a gran voce misure alternative all’abbattimento.

Un’esecuzione fastidiosa

Belpaesetornerà in distribuzione

il 3 maggio 2014

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in copertina

Un malato ha un solo desiderio: guarire. E perguarire è disposto a tutto, anche a fare o pen-sare cose che, in condizioni normali, non fa-rebbe o penserebbe. A molti è capitato spes-so di sentire racconti di persone anziane sugli“antichi rimedi di una volta” a base di prodottinaturali, facilmente reperibili nelle nostrecampagne, e immancabilmente si sorride,pensando magari che i nostri nonni, senza ave-re a disposizione una medicina modernacome quella che c’è adesso (tagli alla sanità per-mettendo, ndr) in fondo si ammalavano mol-to di meno. Quando si è malati, invece, la pro-spettiva cambia e quando la medicina tradi-zionale non funziona o, in alcuni casi, fa piùdanni di quanti è in grado di curare, viene il

dubbio di stare sbagliando strada e di dove-re, obbligatoriamente, trovare altre soluzioni. A volte ci può venire in aiuto la medicinanaturale, che da sempre ci insegna che la so-luzione di un problema può esserea portata di mano. È il caso dell’Aloearborescens, una pianta grassa lecui proprietà terapeutiche sononote fin dall’antichità e già datempo utilizzata nell’industriacosmetica, che un frate fran-cescano brasiliano (ma diorigine italiana), RomanoZago, dopo averne intuitole grandi potenzialità du-rante un viaggio in Israele,

ha utilizzatocome base per la pre-

parazione di un “elisir” ingrado di curare vari tipi di tu-mori, senza peraltro le con-troindicazioni tipiche delle cure tradizionali perquesto tipo di patologie (come la chemiote-rapia).Non si tratta ovviamente della cura definiti-va per il cancro, ma di un trattamento alter-nativo o complementare a quello tradiziona-le, che in alcuni casi può dare ottimi risultati.E la testimonianza che abbiamo raccolto ha,per certi aspetti, dell’incredibile, ma è vera, lie-tamente vera. Credere o non credere alla medicina natura-le o alla medicina tradizionale è il frutto del-la scelta di un individuo; quello che conta sonole ragioni di questa scelta e la ragione fonda-mentale che spinge una persona malata a sce-gliere è quella di volere stare bene. In questocaso il “curriculum” dell’Aloe arborescens èdi tutto rispetto e la stessa Università di Padovaanni fa ne ha attestato le proprietà antitumo-

r a l i ,a n -che sequellar i c e r c anon è mai diven-tata “patrimonio” del Servi-zio Sanitario Nazionale ma di un’azien-da privata. Ma questa è un’altra storia.

Andrea Colella

È il racconto di Vittorio, pensionato 70enne di Copertino, che descrive quello che havissuto a causa di un tumore alla prostata. E come è riuscito a sconfiggerlo

Vittorio ha scoperto anni fa di ave-re un tumore alla prostata. Ha ini-ziato a curarsi con la medicina tra-dizionale, ma con scarsi risultati.Così, grazie alla sua naturale cu-riosità che lo ha spinto a cercare in-formazioni sul web, è venuto a co-noscenza della cura naturale abase di Aloe arborescens ideata dapadre Romano Zago. E da allorala sua vita è cambiata radical-mente, come lui stesso ci ha con-fidato.Vittorio, quando si è rivolto ai me-dici la prima volta?Quasi sei anni fa ho avuto dei pro-blemi per un tumore alla prosta-ta. Mio padre e mio fratello era-no venuti a mancare per lo stessomotivo ed io ero molto preoccu-pato. “Sta arrivando anche perme”, ho pensato. Ha escluso a priori le terapie tra-dizionali?No, anzi, ho accettato tutte le curemediche che mi sono state indica-

te. Poi ho visto che mi procura-vano solo dolori lancinanti e codeestenuanti da un ambulatorio al-l’altro. Così ho detto “basta”.Ma non è colpa dei medici, eh, perl’amor di Dio! Ricorda il momento in cui hadetto: “Mai più medicinali”?Sì. Anni fa ho avuto un herpes equindi dolori, ustioni e pruriti. Ilmedico mi aveva detto che neavrei avuto per sei mesi. Mi pre-scrisse tre tipi di compresse più unapomata. Arrivai a casa, spalmaiquesta pomata e saltai in aria. Ildolore si era raddoppiato, anzi tri-plicato. Da quel momento buttaitutto e passai al succo di Aloe al-borescens. Sembra ridicolo, ma fin-ché queste cose non vengono vis-sute in prima persona lo scettici-smo non si supera. Da cinqueanni non vedo medici, vado soloa fare gli esami, che risultanosempre perfetti. Sto bene, davve-ro.

Come reagisce un medico che sisente dire “io sto bene con l’Aloe”?Non si pronunciano perché ri-schiano di essere cancellati dal-l’Albo. I medici, così come glistudenti che accedono alle Facol-tà di Medicina, vengono oppor-tunamente ‘guidati’ dalle multi-nazionali. Non possono dire nul-la perché quella che racconto è lamia esperienza personale. Ho pro-vato tutto su di me, ho avuto in-cidenti e tagli profondi. L’Aloe nonlascia cicatrici, ho risolto persinoproblemi di cataratta. Io detestoormai la medicina ufficiale. Come avviene la preparazionedell’elisir a base di Aloe?È molto semplice: basta prendere350 grammi di foglie di Aloe frul-late, mezzo chilo di miele di aca-cia senza zucchero e 20-25 gram-mi di grappa. Si frulla il tutto e simette in una bottiglia scura, af-finché il concentrato non prendaluce. Sono piante grasse con foglie

“Avevo un tumore alla prostata. Ora, grazie all’Aloe, sto benissimo!”LA TESTIMONIANZA

Nonostante le diffidenze della medicina tradizionale, le sue proprietà terapeutiche sono note fin dall’antichità:è l’Aloe arborescens, con cui il frate francescano Romano Zago ha realizzato un elisir in grado di curare molte malattie, tra cui alcuni tipi di tumori

L’Aloe arborescens è una pianta succulenta della fa-miglia delle Aloacee, usata sia come pianta orna-mentale nei giardini rocciosi, sia come pianta me-dicinale con forti poteri disintossicanti. È una pian-ta conosciuta fin dai tempi più antichi, citata ancheda Cristoforo Colombo che, al ritorno dai suoi viag-gi, la descriveva come una pianta dai grandi potericurativi.

La pianta è uno straordinario scri-gno di preziosissime sostanze, mol-te già note, altre ancora da scoprire epossiede la rarissima qualità di essere con-temporaneamente immunomodulante, immunosti-molante, nutriente, drenante e antiritenzione; una com-binazione rara che, in primis, esprime il frullato fre-sco della foglia intera d’Aloe.

Secondo gli antichi Egizi era “la pianta dell’immortalità”

La pianta dei miracoli

4 19 aprile 2014

Padre Romano Zago

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5 19 aprile 2014

Tutto (o quasi) inizia a Padova nel 1998,quando la chiacchierata pianta dell’Aloe fi-nisce all’attenzione di un gruppo scientifi-co della locale università, coordinato dal pro-fessor Giorgio Palù e di cui fanno parte an-che l’oncologo Modesto Carlie la dottoressaTeresa Pecere, ricercatrice in Biologia mo-lecolare. Nella pianta i ricercatori trovanouna molecola e cominciano a studiarla. Ilrisultato sconvolge: la molecola dell’Aloe di-sintegra la cellula tumorale, lasciando in-tegro il resto. I test successivi, effettuati sucellule prelevate direttamente dai pazien-ti, avrebbero dato stessi esiti: cellule ma-ligne distrutte in tempi rapidissimi. Nel 2002 il dottor Palù pianifica una pro-babile diffusione di medicinali a base di

Aloe: “Nel primo periodo si metterà a pun-to il farmaco, nel secondo si valuterà la tos-sicità su volontari e pazienti e, nel seguente,la sua efficacia”. Quattro o cinque anni intutto, erano state le previsioni. E poi, cos’èsuccesso? Sul web si rincorrono voci dicomplotti per non diffondere i risultati ot-tenuti da questa pianta, a causa soprattuttodel fatto che i risultati della ricerca non sonomessi a disposizione del Servizio Sanita-rio Nazionale ma di un’azienda privata, laBiopolis Spa, intenzionata inizialmente asfruttare commercialmente il brevetto. Son passati ben tredici anni da quando larivista “Le Scienze” così commentò gli stu-di effettuati presso l’ateneo veneto: “Si di-mostra fin dai primi test un’attività anti-

cancro altamente selettiva e specifica peralcuni tipi di tumori pediatrici, sarcoma diEwing e neuroblastoma. L’aloe-emodina rie-sce a colpire selettivamente le cellule di uncerto tipo di tumore e una volta entrata nel-la cellula tumorale induce l’aproposi, ov-vero la morte programmata della cellula”. Nel frattempo il sito Salvelocs.it, costitui-to da un’associazione di farmacisti indi-pendenti, mette in guardia da facili illusioni:“La dimostrata efficacia dell’Aloe -si leggenel portale- non deve indurre in nessunmodo i possibili pazienti ad abbandona-re le tradizionali cure, ed intraprendere stra-de non ancora pienamente esplorate sen-za aver prima consultato il medico curan-te o lo specialista oncologo”. (S.M.)

“Un buon bicchiere di vino e passano iguai!”, recitano alcuni vecchi detti salenti-

ni. E se al posto del vino usassimol’Aloe? Già, sembra che anche in Italia

si stiano diffondendo sempre più lericette a base di questa pianta dicui parla il frate italo-brasilianoRomano Zago.

La ricetta principale per chiè affetto da tumore è la se-guente: - 350/400 grammi di fo-

glie di Aloe arbore-scens;

- 1/2 kg di mieled’api (miele biologicodi acacia);

- 40-50 ml -circa 6cucchiai- di distilla-to (grappa, cognac,whisky).Togliere le spine daibordi del le foglie e lapolvere depositatasi,utilizzando unostraccio asciutto o

una spugna. Taglia-re a pezzi le foglie

(senza toglierela buccia) e

me t t e r l enel frul-

latoreas-

sieme al miele e al distillato. Frullare benee il preparato è pronto per il consumo. At-tenzione: non va filtrato, né cotto, ma soloconservato con cura in frigorifero all’inter-no di un barattolo scuro, ben chiuso. Le dosiconsigliate prevedono l’assunzione di un cuc-chiaio da tavola mezz’ora prima di ciascu-no dei tre pasti principali. Il prodotto va agi-tato bene prima dell’uso, che è però sconsi-gliato alle donne in gravidanza.Per combattere tosse, febbre e raffreddore èutile l’Aloe vera. Questa la ricetta per uno“sciroppo”: 150 grammi di Aloe vera, 250grammi di miele e 2 cucchiaiate di rum, whi-sky cognac o brandy. Si frullano ben benequesti ingredienti e si versano in un conte-nitore di vetro che non lasci passare la luceed il “gioco” è fatto. Occorre ricordare cheil contenuto di principi attivi dell’arborescensè fino a tre volte superiore a quello della vera.Per ottenere invece unacrema per la cura e l’idra-tazione della pelle la ri-cetta è diversa, ma sem-plice allo stesso modo. Inquesto caso sono neces-sari un bicchiere e mezzodi acqua distillata, mezzocetriolo tritato senza buc-cia e cinquanta grammidi gel di Aloe. Basta frul-lare tutti questi ingre-dienti fino ad ottenereun impacco omogeneo,pronto per essere spal-mato sulla pelle prima diandare a letto, per poisciacquare al mattinodopo. (S.M.)

in copertina

Dal tumore alla tosse, passando per l’idratazione della pelle: ecco alcune ricette a base di Aloe, semplici e rapide da preparare

Le ricette della salute

I primi risultati sulle proprietà anticancro si ebbero alla fine degli anni ‘90 grazie ad unostudio dell’ateneo veneto, i cui risultati, però non erano a beneficio del Servizio Sanitario

a forma di spada. Vanno assistitesolo con acqua, senza alcun con-cime. Sa, per esempio, che questapianta deve avere cinque anni divita affinché renda al meglio?Sono efficaci anche se più giova-ni, ma rendono al meglio dopo icinque anni. È un mercato in espansione? In Italia stanno nascendo comefunghi aziende che commercia-lizzano questa pianta, ma qualcu-no sta speculando, applicandoprezzi elevati. Quante persone stanno seguendola sua strada?Non saprei con precisione. Ognitanto mi chiama qualcuno affinchégli prepari qualcosa (sorride, ndr),e da lì nasce un passaparola spon-taneo. Ad esempio, la moglie di unmio amico faceva su e giù daNardò per curarsi il diabete. Ad uncerto punto non riusciva più ad al-zarsi dal letto. Valori altissimi, vi-cini ai 400: rischio di coma. L’hospinta a leggere qualcosa su que-sta pianta, senza interrompere lecure prescritte dal medico. A di-stanza di un anno di utilizzo diAloe i valori si sono normalizza-ti, arrivando a 110/130. Come è arrivato alla scoperta del-l’Aloe?

Posso dire di essermi convinto dasolo, anche se mia moglie mi segueda anni. Come le dicevo all’inizio,non ero affatto sereno. Ho co-minciato a documentarmi per con-to mio: pur non conoscendo beneInternet (anche se adesso ho im-parato ad usarlo discretamente) hoscoperto in rete l’esistenza di unfrate italo-brasiliano che attual-mente vive in Israele, padre Ro-mano Zago, che ha quattro laureee da quarant’anni promuove ricettea base di Aloe.Mi sembra di capire che senza In-ternet non avrebbe fatto questascoperta.Esatto. Se mi fosse capitato un li-bro sull’argomento ovviamentelo avrei comprato, perché quandouno ha problemi seri cerca di ag-grapparsi a tutto. Ma Internet èstato determinante. Grazie allarete ho scoperto questa pianta, checonsiglio anche se non si hannoproblemi particolari. Regolarizzatutto, purifica il sangue. Le tossi-ne vengono espulse e si sta meglio.Generalmente le piante medichesono ottime, ma per me questa èla migliore. “Se tu curi la pianta,la pianta curerà te”, dice padreZago.

Stefano Manca

Quando l’Università di Padova scoprì l’Aloe

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primo piano7 19 aprile 2014

Trasformare in ri-sorsa i residui la-sciati sulle spiaggedalla Posidonia ocea-nica, pianta tipicadel Mar Mediterra-neo, e tutelarla. È

questa l’ambizione del progetto GE.RI.N.dell’Agenzia nazionale per le nuove tecno-logie, l’energia e lo sviluppo economico so-stenibile (Enea), che si propone di trasfor-mare le fibre della pianta marina in bio-stuoie, utili per la realizzazione di cammi-namenti, sentieri o ancora coperture, in gra-do di tutelare le rocce dall’erosione. Ma an-che per favorire la ricolonizzazione delfondale marino nei punti in cui la prateriadi Posidonia risulti particolarmente dan-neggiata. Quest’ultimo uso è stato speri-mentato nelle Isole Egadi, nell’ambito delprogramma “Eco-innovazione Sicilia”, mapresenta interessanti risvolti di carattere ge-nerale applicabili ovunque l’alga sia dicasa. Come le nostre spiagge, dove a seguitodelle mareggiate la Posidonia si accumulain grandi quantità, rendendo necessario unintervento di pulizia per consentire la frui-zione degli stessi lidi. Abbiamo chiesto a Gian Pietro Di Sanse-bastiano (nella foto), ricercatore e docentedi Botanica generale all’Università del Sa-lento, di illustrarci l’applicabilità del progettoal nostro territorio. Di Sansebastiano, pensa che questo progettopossa essere applicabile al nostro territorio?È un ottimo progetto perché non trascuraun aspetto molto importante, cioè che i re-sidui delle foglie di Posidonia oceanicasono utili al mantenimento della salute del-le nostre spiagge. Queste masse scure che in-vadono le coste d’inverno, le proteggonodalle mareggiate. La rimozione fuori tem-

po o addirittura la rimozione tout-court,espone la spiaggia all’erosione. Questoprogetto è particolarmente interessanteperché oltre a realizzare manufatti sfrut-tando la resistenza della fibra, propone diutilizzare le stuoie ottenute per andare a con-solidare il fondale e renderlo più recettivoper nuove praterie.Perché è importante?La diffusione di questa pianta si sta re-stringendo perché non la si conosce anco-ra abbastanza ed è molto delicata: subiscetutti gli effetti negativi della presenza uma-na. Reti a strascico e ormeggi hanno un ef-fetto terribile sulle praterie di Posidonia.Ogni volta che un’ancora viene gettata, sitirano via metri di prateria che ci mettonoanni per riformarsi, perché crescono su unabase che è perenne. Quando l’ancora tira viaquesta base, non ricresce più.

E quindi possibile usare la Posidonia perproteggere le nostre coste più colpite dal-l’erosione? Le coste più colpite dall’erosione spesso losono perché sono state pulite troppo. Nor-malmente si crea un gradino di alga, che for-ma degli ammassi; questa barriera di fattoprotegge la spiaggia dalle mareggiate e lanuova sabbia che arriva con le onde si fer-ma sulle alghe, accumulandosi. Se queste al-ghe vengono rimosse servono degli interventisostitutivi. Togliere le alghe per manipolarlee poi reimpiantarle sembra un dispendio dienergie inutile dal punto di vista ecologico,però è chiaro che nelle spiagge frequentatedai turisti l’alga in putrefazione possa darefastidio. Sostituirla con dei manufatti cheperò sono fatti con la stessa fibra delle al-ghe è un’ottima idea perché non si va a in-serire nell’ambiente un elemento estraneo,

come la plastica: gli si dà la forma più con-sona al luogo turistico ma di fatto è un ma-teriale già previsto dalla natura. Normalmente come vengono smaltite le al-ghe?Credo che vengano semplicemente gettatein discarica come rifiuto organico. Ma le al-ghe possono essere un ottimo fertilizzante.Per chi ha voglia di prendersi la briga di far-lo è un ottimo compost. Anziché buttarloin discarica potrebbe essere un utilizzatocome concime: arricchisce il terreno ditantissimi sali minerali. Però nel nostro casoun utilizzo diverso da quello naturale an-drebbe a pesare sull’equilibrio delle spiag-gie. È importante che il progetto preveda unutilizzo di questa fibra proprio per svolge-re la sua funzione naturale: proteggere i lidie i fondali.

Valentina Zammarano

Parte dall’Enea il progetto GE.RI.N. per l’utilizzo dei resti di Posidonia accumulati sulle spiagge durante l’inverno e il loro reimpianto in biostuoie,senza dimenticare la possibilità di utilizzo di tale materiale come fertilizzante. Un progetto che potrebbe approdare presto anche in Salento

Un mare di opportunità

Il progetto Gestione Risorse Naturali (GE.RI.N.) del-l’Enea fa parte del più vasto programma “Eco-in-novazione Sicilia” finanziato dal Miur. Protagonistadel progetto la Posidonia oceanica: pianta marinatipica del Mediterraneo che durante i mesi invernalideposita sulle coste una massa di foglie in de-composizione, chiamata banquette. Due gli obiet-tivi del progetto: riutilizzare la biomassa vegetaleaccumulata sulle spiagge trasformandola da pro-blema in risorsa, e tutelare la salute delle prateriesubacque, i posidonieti.La prateria di Posidonia costituisce l’ecosistemapiù complesso e importante del Mar Mediterraneo,ospitando al suo interno diversi organismi animalie vegetali e fungendo da bioindicatore dello statodi salute delle acque costiere. L’idea alla base delprogetto è quella di trasformare i residui in bio-stuoie (nella foto), strutture a materasso costituite

da fibre naturali come cocco, canapa e juta, im-bottite con i resti della Posidonia rimossa dagli are-nili, attraverso l’utilizzo esclusivo di manodoperalocale. Le biostuoie possono essere usate per rea-lizzare camminamenti, coperture eco compatibili osentieri e possono proteggere le rocce sottostantidall’erosione. Enea, insieme all’Area Marina Protetta delle IsoleEgadi, ha sperimentato un uso alternativo dellebiostuoie per favorire la ricolonizzazione del fon-dale da parte della Posidonia nel tratto antistanteCala Azzurra (Favignana), immergendo le strutturealla profondità di dieci metri e ancorandole conblocchi di calcarenite, provenienti dalle cave del-l’isola e quindi compatibili con la sabbia del fondomarino.Il progetto GE.RI.N. si è classificato al terzo postoper l’edizione 2013 del Premio internazionale

“Green Coast Award” che premia ogni anno le lo-calità costiere più green d’Europa.

Valentina Zammarano

Dai banquette alle biostuoie: il ciclo “green” della Posidonia

Sant’Andrea - marina di Melendugno

Foto: Greenreport.it

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Come mai la scelta della “pizzica” in un re-parto di Psichiatria? Lo chiediamo al dot-tor Vito Cannazza, radiologo presso l’ospe-dale “Ignazio Veris Delli Ponti” di Scorra-no che ha ospitato l’iniziativa. “Faccioparte di un gruppo di musica popolare sa-lentina -ci spiega-. Ho conosciuto unoscrittore coriglianese che sta raccontando lastoria di una ragazza del Nord affetta da au-tismo, che ogni anno viene in Salento per ilconcertone della Notte della Taranta, du-rante il quale balla fino allo sfinimento di-chiarando di sentirsi sempre meglio. Quan-do eravamo bambini anche le nostre madriutilizzavano spesso il tamburello per farcitornare il sorriso se eravamo tristi (e a vol-te anche come arma impropria, per farci rin-savire). Da qui l’intuizione, supportata dauna antica tradizione di medicina popola-re e da innumerevoli studi di antropologiaculturale, di sperimentare questo genere mu-sicale e di danza contadina su persone af-fette da un disturbo mentale ben diagno-sticato e codificato, per individuare even-tualmente -conclude- le modalità, i mecca-nismi, l’intensità con cui la pizzica agisce edocumentare scientificamente i benefici cli-nici”. Il dottor Mariano Dimonte, anche lui ra-diologo presso lo stesso ospedale, ha con-diviso l’iniziativa. “Sono membro dell’As-sociazione Medici per l’ambiente, impegnatasui temi della sostenibilità in medicina e del-la prevenzione primaria. La nostra filosofiaabbraccia l’aspetto del recupero dei saperiprofani e dell’esperienza pratica e manua-

le, della creatività artigianale, del pensierocritico, del cenacolo letterario, che estesa allamedicina significa anche cercare di allenta-re la morsa dell’expertise istituzionale sul-la salute umana e dissociarsi da una medi-cina invischiata in logiche commerciali e cro-nicamente affetta da conflitti di interesse”.“Scopo primario dell’iniziativa -continua ildottor Cannazza- era registrare prelimi-narmente le reazioni dei pazienti a questa te-rapia alternativa, completamente umana,estremamente semplice, altamente socializ-zante e probabilmente del tutto priva di ef-fetti collaterali”. I pazienti in questione era-no affetti da psicosi e in genere vengono ri-coverati per brevi periodi al riacutizzarsi deisintomi. E l’iniziativa è stata un successo:“La partecipazione di tutti è stata elevatis-sima -sottolinea Cannazza-: voglio ringra-ziare il responsabile di Psichiatria, il dottorMacrì, i volontari della sezione magliese del-l’Associazione Volontari Ospedalieri e il per-sonale medico e infermieristico, che si sonodimostrati abili animatori ballando e can-tando insieme ai pazienti. Casualmente ab-biamo sperimentato la pizzica su un grup-po perfettamente omogeneo dal punto di vi-sta clinico e, considerata la riuscita, si è pen-sato a uno studio-pilota per la valutazionedella somministrazione della pizzica nellapsicosi”.Lo staff scientifico dello studio-pilota è at-tualmente in via di definizione, così come iltarget clinico da analizzare: se l’acuzie o lacronicità del disturbo mentale.

Carla Ruggeri

primo piano

Parte dall’ospedale di Scorrano un’interessante esperimento cheprevede l’uso della “pizzica” nella terapia dei pazienti affetti da psicosi

Che la musica influisca sul-l’umore è intuitivo; basti pensarea un ritmo che ci mette allegriao alla nenia di una mamma cheaddormenta un bambino. El’efficacia della musicoterapianelle psicosi è ormai dimostratada numerosi studi scientifici.Nella tradizione culturale sa-lentina, il corposo studio di Er-nesto De Martino conferma come il tarantismo (che,al di là delle credenze popolari, è in sintesi un disturbopsichico) venisse validamente curato con la pizzica ta-rantata.Due radiologi con la passione per la musica, MarioDimonte, medico e sociologo, e Vito Cannazza, lea-der del gruppo di musica popolare salentina Argalio,hanno proposto un insolito pomeriggio musicale nelreparto di Psichiatria dell’ospedale di Scorrano, in col-laborazione con il Circolo Argalio di Corigliano d’Otran-to e l’Associazione Volontari Ospedalieri di Maglie.

Per più di due ore i pazienti, ingran parte psicotici, coinvolti dalritmo della pizzica, hanno can-tato e ballato spontaneamen-te. I musicisti hanno suonatosenza un programma predefi-nito, cercando di intuire i ritmie i brani che più stimolavano ilballo collettivo. Il tamburello hascosso dal torpore anche pa-

zienti che, rinchiusi nel loro mondo, non avevano maimostrato interesse per la musica.“Siamo soddisfatti dell’iniziativa -dichiara il dottor Di-monte- L’evento ha certamente il merito di aver fattotornare il sorriso sul volto dei pazienti. La ricerca an-tropologico-culturale sulla pizzica ci fa supporre chein determinati soggetti psicotici il ritmo forsennato deitamburelli produceva effetti catartici e liberatori. Il suc-cesso di questo pomeriggio ci suggerisce di avviareuno studio pilota che riporti la pizzica salentina ad oc-cuparsi di disagio mentale”.

Tutti i vantaggi della “pizzicoterapia”

8 19 aprile 2014

Balla che ti passa

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9 19 aprile 2014

Finalmente torna la bella stagio-ne e con essa ecco le tendenzefresche e vivaci delle collezioniprimavera-estate. Abbiamo vogliadi libertà, di brio, di spensiera-tezza e vogliamo gridarlo attra-verso il nostro stile. Vogliamomettere da parte i colori neutridell’inverno appena passato, vo-gliamo chiudere nell’armadio lenuance spente ed accogliere comesi deve l’esplosione di colori checi attende alle porte.E allora pronti a sfoggiare il no-stro look migliore per Pasqua?Ogni stagione, si sa, ha i suoimood, in ogni periodo dell’annospuntano fuori nuovi must e noisiamo sempre lieti di accogliere inuovi suggerimenti dei grandi sti-listi e brand per proporre un out-fit di tendenza. Se volete, dunque, essere al pas-so con i nuovi lanci non c’è altroda fare che visitare gli showroomGrs, dove troverete ad accoglier-vi i marchi più noti e più chic del-l’intero panorama fashion.Tonalità candy, come nel casodella nuova linea TwinSet, mul-ticolor, cromie pazze e floreali -nuance intense come il rosso, ilblu elettrico e il giallo come basee dettagli neri e bianchi- e l’avan-guardia pura delle grandi stampe

pop art quest’anno in passerella.E ancora fantasie grafiche, asim-metrie, colori pastello o, per le piùessenziali, semplici ma intra-montabili white shirts.L’altra ispirazione della primave-ra 2014, poi, arriva direttamentedalla street art, quindi dai mura-les, e in un attimo è subito di-ventata tendenza. Scegliamo divivere una Pasquetta a tutto co-lore, quindi, anzi multicolore conle collezioni sportswear volute daquesto arcobaleno meravigliosoche ritroviamo nei capi sexy diGuess (che quest’anno rende ildenim rock e sofisticato all’inse-gna del glam rock più forte),Maison Espin, Kocca (con la suaimpareggiabile femminilità), Peu-terey, finanche nel bon ton diPenny Black, che sceglie formegeometriche ed estremamenteminimal.E per chi, invece, desidera un abi-to impareggiabile, dall’eleganzastraordinaria da indossare nellecerimonie e occasioni speciali lascelta è ricca e sempre soddisfa-cente: Elisabetta Franchi, chequest’anno propone una linea so-spesa tra rigore e morbidezza, Pa-trizia Pepe, che sposa magistral-mente la tradizione ed l’innova-zione degli accostamenti dei co-

lori o ancora Daniele Alessan-drini, che ci propone tutta l’ec-cellenza del made in Italy e mol-ti altri ancora: Calvin Klein, TruTrussardi, Elena Mirò, AlvieroMartini Prima Classe, Nenette,Harmont&Blaine, Gant e FredPerry.Questi sono solo alcuni dei mar-chi che vi attendono nel vastissi-mo ventaglio di scelta offerto daGrs, presente nel Salento con trepunti vendita (Tricase, Gaglianodel Capo, Santa Maria di Leuca).È il 1992 l’anno di nascita di GRS:l’azienda si fa conoscere da subitoper il suo dinamismo e si inseri-sce velocemente nel mercatodella moda uomo-donna del mo-mento. La vastissima offerta che rispec-chia il mondo il casual e del clas-sico ha conquistato una nume-rosissima clientela che ancoraoggi vede in Grs un punto di ri-ferimento solido e di qualità nelcampo dell’abbigliamento in ge-nerale, degli abiti da cerimonia edegli accessori moda. In più di vent’anni l’azienda è cre-sciuta, si è sviluppata con entu-siasmo, seguendo con puntuali-tà le mode del momento e i gu-sti della clientela. Qualità del-l’offerta che va di pari passo conla professionalità, la preparazio-ne, la competenza e la cortesia deidipendenti e di tutto lo staff deitre punti vendita aperti anche ladomenica. I visitatori che si recheranno a Tri-case in piazza Cappuccini saran-no accolti in cinquecento metriquadrati su quattro piani, suddi-visi in diversi reparti secondouna eccellente organizzazionedegli spazi, tale da consentire unachiara e compiuta visione di quel-lo che costituisce il meglio delmercato odierno e che incontraanche le diverse esigenze deiclienti, senza dimenticare un ef-ficiente e professionale servizio disartoria per personalizzare e rea-lizzare capi specifici su misura.Grs è pronto a realizzare i vostridesideri e a trasportarvi nell’in-cantevole mondo della moda dialto livello. Visitate gli showroomGrs: ne rimarrete incantati, per-ché il gusto e la ricercatezza nel-le occasioni speciali (come ancheper il tempo libero) sono vera-mente essenziali per renderledavvero indimenticabili.

Negli showroom di Tricase, Gagliano del Capo, Santa Maria di Leuca è possibile trovare il meglio per la primavera-estate 2014

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Da Grs il meglio della moda per cerimonia e tempo libero

TRICASE Piazza Cappuccini

GAGLIANO DEL CAPO via Crispi, 3

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ringrazia la propria clientela per la fiducia dimostrata e vi aspetta nei suoi showroom a:

Elisabetta Franchi

Peuterey

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lecce10 19 aprile 2014

Da qualche anno le notti lecce-si, così come quelle di altre cit-tà italiane, si colorano di bian-co. Quest’anno l’appuntamentoper i nottambuli è fissato per gio-vedì 24 aprile a partire dalle18.30: il capoluogo salentinofarà festa con la Notte Bianca or-ganizzata dall’Associazione Cul-turale Obiettivo PrimoPiano.Da sette anni fiore all’occhiellotra gli eventi della città, con unastraordinaria ricaduta positiva sututte le attività commerciali e ri-cettive, la Notte Bianca di Lec-ce ha coinvolto negli scorsi annicirca 250mila visitatori. Il 24 aprile il capoluogo si im-mergerà in una lunga notte diconcerti, spettacoli, eventi cul-turali ed enogastronomici. Le lo-cation saranno diversi punti del-la città, tra cui piazza San-t’Oronzo, l’ex Convento deiTeatini, piazzetta Duca D’Atene,via Paladini ang. via Petronelli,via Libertini, la Villa Comuna-le, Porta Rudiae, il Teatro Pai-siello, via Umberto I, p.tta Fal-conieri, via Birago, l’ex Conser-vatorio di Sant’Anna, piazzetta

Santa Chiara, Galleria PiazzaMazzini e via S. Trinchese, Por-ta Napoli, viale degli Studenti eviale Taranto. Fra le tante iniziative delle sera-ta segnaliamo: viale Università,a cura di Radio Wau, 18.30/3 “Creativity zone” galleria d’artedi riuso e riciclo artistico, 22/4“Radio Wau Stars” concertogiovani emergenti Mirko Fadda,Aban, Teenage Riot, Misteri del

Sonno, Mistura Louca; piazzet-ta Falconieri, presso le OfficineCulturali Ergot in collaborazio-ne con Associazione ItagnolesLecce, “La Feria de Abril”, mu-sica balli storia e tradizioni del-la cultura spagnola; Porta Na-poli, “El Mercatone” a cura diLobello Records in mostra usa-to, vinile e vintage; Porta Rudiae,21.30/04 Elisir in concerto,22.30 special guest Eleonora

Puzzovio; Teatro Romano21.30/1 Digital Pride Festival In-ternazionale delle Arti Digitali;via degli Ammirati, presso ilMuseo Storico di Lecce (bigliet-to di ingresso 1 euro in occasionedella Notte Bianca) le mostre“Vittorio Bodini – Un uomocondannato al coraggio”, Mu-stInArt - Lavori in corso, Corpo3e De Sculptura.

Fabio Antonio Grasso

Dici golf e pensi subito a grandi,estesi campi verdi. Ecco, questo luo-go comune sta per cadere e lo faràfra pochi giorni a Lecce grazie adun’iniziativa tanto interessantequanto originale: stiamo parlandodello Street Golf per la prima vol-ta nella capitale del Barocco, primacittà del sud Italia ad accoglierlo.Un evento “Not for ordinary pla-yers” che vede rivisitate le tradi-zionali regole del golf, con lo sco-po di creare massimo coinvolgi-mento e divertimento, ai quali tut-ti possono accedere. Non campi sterminati ma la stessacittà storica con le sue strade e i suoimonumenti. Diventerà di fatto l’en-nesima occasione per conoscere evivere lo spazio urbano in modo di-

verso da quello di ogni giorno. Latappa leccese è organizzata e pro-mossa all’interno del progetto 365giorni nel Salento, dell’agenzia dicomunicazione Password Ad. L’iniziativa avrà luogo il 25 aprileprossimo e il percorso partirà dapiazzetta Castromediano, si snoderàlungo tutto il centro storico, pas-sando dalle principali piazze, pernove buche. L’alto impatto comu-nicativo della manifestazione mirachiaramente ad avvicinare alla di-sciplina sia grandi che bambini e so-prattutto valorizzare il luogo che loospita. E se i residenti del centro sto-rico temessero di vedersi arrivareaddosso o in casa attraverso le fi-nestre una delle solite palline da golfebbene, comunicano gli organiz-

zatori, “stiano tranquilli iproprietari delle case lun-go il percorso o chi si tro-vi lì di passaggio: verran-no utilizzate speciali palli-ne di gioco (e non quellenormalmente usate) rea-lizzate in modo da noncreare danni e non farmale. E poi, sarà divertente ve-dere come le parti della cit-tà si presteranno al gioco.Nel classico Hole in one,ad esempio, si manda inbuca in bidoni, pneumati-ci o auto decappottate”.Per informazion e iscri-zioni: www.pwad.it.

Fabio Antonio Grasso

Giovedì 24 aprile, dopo la pausa dello scorso anno, torna l’evento che per tutta la notte animerà le strade e le piazze della città con spettacoli ed eventi culturali

Tutto pronto per la Notte Bianca

È ormai nota l’importanza del contatto precoce deibambini con la lettura ad alta voce. Tutti insieme quin-di per promuovere i libri e la lettura partendo dal-la primissima infanzia, dai bambini, dalle famiglie,dalle mamme in attesa. È stato firmato mercoledì scorso a Palazzo Adornoil “Patto locale per la lettura”, un protocollo d’inte-sa che lega la Provincia di Lecce con AssociazioneCulturale Pediatri, Associazione Italiana Biblioteche,Associazione Librai Italiani, Asl, Camera di Commercio,Comune di Lecce, Ordine dei medici, Ufficio scola-stico provinciale e Università del Salento. Il progetto, promosso dal Mibact, è ideato dal Cen-tro per il libro e la lettura e finanziato da Arcus. Il Pat-to è un vero e proprio contratto tra i soggetti e miraa creare sul territorio una rete di promozione dellalettura duratura e ramificata. In particolare la pro-vincia di Lecce è la quinta (dopo Biella, Ravenna,Nuoro e Siracusa) individuata per la sperimentazioneche coinvolgerà bambini di età inferiore ai 14 anni.Il progetto consentirà di coinvolgere, attraverso sin-daci, pediatri, biblioteche, scuole e asili nido, i bam-bini e le loro famiglie. A questi ultimi verrà donatoun kit composto da libri e materiale informativo, men-tre agli asili e alle biblioteche saranno donati dei “Pic-coli scaffali di libri”. L’obiettivo finale da raggiunge-re è quello di aumentare il numero di lettori abitualipartendo dai bambini, per trasformare i piccoli dioggi nei lettori di domani. (F.A.G.)

La lettura si coltiva “InVitro”

Il centro “You and Me” è promotoredi una interessante iniziativa: dareun abito da sposa a chi non puòpermetterselo. La singolare idea èpartita dai ragazzi del centro chefrequentano il laboratorio di cucitocreativo. Si tratta di questo: rac-cogliere gli abiti da sposa donaticome gesto di solidarietà, permetterli poi a disposizione di tut-te quelle famiglie che non hannola possibilità di acquistare il pro-prio abito bianco. Scegliere il ve-stito, utilizzarlo nel giorno piùbello, e infine restituirlo, il tuttosenza alcun costo. Gli abiti, in qualsiasi epoca econdizione, saranno messi a nuo-vo dai giovani del laboratorio di cu-cito creativo del centro “You andme”. A ben vedere questa propo-sta oltre che ad essere lodevole,giova alla creatività dei ragazzi chel’hanno proposta, alla felicità del-le famiglie e delle spose in parti-colare. Alla base di tutto c’è solo(si fa per dire) un piccolo grandegesto di generosità umana.Per contatti: 0832.1690548,349.5757608 e [email protected]. (F.A.G.)

Vuoi sposarti e nonpuoi permettertil’abito? Adesso c’è “You and Me”

Appuntamento venerdì 25 con la prima edizione di Street Golf, torneo su nove buchelungo un percorso che attraversa le principali vie e piazze del centro storico leccese

Centro storico o campo da golf?

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11 19 aprile 2014

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12 19 aprile 2014

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13 19 aprile 2014

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É in corso un’importante controversia ri-guardante l’Amministrazione comunale edin particolare il sindaco, Antonio Fitto (nel-la foto). In data 8 aprile, infatti, i consigliericomunali di minoranza Antonio Giannuz-zi di Città Libera, Antonio Marotta di Ncde Roberta Culiersi di Per salvare Maglie, sisono fatti portavoce di una delicata que-stione di incompatibilità che riguarda di-

rettamente il primo cittadino e lo hanno cosìinvitato a rassegnare le sue dimissioni. La costruzione del cavalcavia sulla Statale16 ha fatto scoppiare il caso: i cittadini pro-prietari delle aree sulle quali si sta realiz-zando l’opera sono ricorsi al Tar Puglia Lec-ce, sostenendo che questi lavori di realiz-zazione non fossero pienamente conformialle normative in vigore e dando via così ad

un contenziosocontro il Comunedi Maglie e il con-sorzio Asi di Lecce.Ma mentre que-st’ultimo ha incari-cato un legale difiducia a propriadifesa, il Comunedi Maglie non si èaffatto costituito.Occorre precisarea questo punto cheil Tar si è dichiara-to a favore dellerichieste dei citta-dini, accogliendo ilricorso dei pro-prietari e annul-lando le delibera-zioni contestate delConsiglio comuna-

le. La sospensione dei lavori e la condan-na relativa, potrebbero, dunque, compor-tare il rischio della perdita del finanzia-mento Cipe, con conseguente danno eco-nomico a carico del Comune. Ed eccoci al punto: in questo contenziosoil sindaco Fitto riveste il triplice ruolo di rap-presentante legale del Comune di Maglie,quale Comune consorziato nell’Assembleaalla quale competono tutti gli atti pro-grammatici ed economici; direttore generale,al quale compete la responsabilità gestio-nale del Consorzio e gli atti gestionali neirapporti con l’esterno; sindaco di Maglie,sul cui territorio l’opera deve essere rea-lizzata. Da questo, secondo i firmataridella lettera di invito alle dimissioni, risul-ta evidente un’incompatibilità tra le diver-se figure rappresentate da Fitto, per ilquale potrebbe tornare difficile conciliarei vari interessi in gioco nella questione. Tale incompatibilità, pur preesistente, nonera chiaramente contemplata dalla nor-mativa fino all’8 aprile 2013, data del-l’emanazione del D.Lgs n. 39, che regola ledisposizioni in materia di incompatibilitàdi incarichi presso le pubbliche ammini-strazioni e presso gli enti privati in controllopubblico. “Invitiamo il sindaco Fitto a pren-dere atto della normativa -dichiara il con-sigliere Giannuzzi- ponendo fine così alla

sopravvenuta incompatibilità tra le due ca-riche dell’Asi che potrebbe essere il pre-supposto di ulteriori liti giudiziarie, con gra-ve danno alla pubblica amministrazione”.

Patrizia Miggiano

maglie14 19 aprile 2014

I consiglieri di minoranza Giannuzzi, Marotta e Culiersi chiedono che il primo cittadino rinunciagli incarichi presso il Consorzio Asi, in seguito alla vicenda del cavalcavia sulla Ss 16

Futuro e passato si incontrano in un’interessanteiniziativa organizzata dal Museo Civico di Pale-ontologia e Paletnologia di Maglie. Domenica 27aprile, dalle 18 alle 21, le porte del museo sa-ranno aperte a tutto coloro che vorranno visitarloa braccetto con la tecnologia e, dunque, muni-ti di fotocamere, tablet, smartphone e quant’altro.Gli “invasori” liberi hanno possibilità di entratafino alle 20.30 e accedono gratuitamente; gli in-vasori con guida sceglieranno due possibili en-trate: primo gruppo alle 18.15, secondo grup-po alle 19.45 (al costo di 3 euro a persona). Alle 21 tutti gli invasori che lo desiderano po-tranno concludere in bellezza, godendosi il con-certo jazz in Sala Etnografica. Gli scatti realizzatipossono essere inviati via Twitter, Facebook o Pin-terest con hashtag #invasionidigitali!Tutti gli “invasori” sono tenuti a prenotarsi entrole 12 di giovedì 24 aprile: attraverso il sito Even-tbrite.it gli invasori liberi, mentre gli invasori gui-dati sono tenuti registrarsi inviando una mail [email protected]. Épossibile prenotarsi telefonicamente al numero0836489401. 

Patrizia Miggiano

“Invasori digitali” al Museo

“Incarichi incompatibili perAntonio Fitto. Si dimetta!”

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Radicare giovani eccellenze nel Sa-lento: questo l’obiettivo del pro-getto A.R.GI.NE. (AvviamentoRicerca Giovani Neolaureati)proposto dall’Isbem (IstitutoScientifico Biomedico Euro Me-diterraneo) che proprio in gennaioscorso ha inaugurato la novasede a Galatina. Al progetto tut-ti possono concorrere, donando ilproprio 5x1000 con la dichiara-zione dei redditi: in questo modoi fondi arrivati all’Istituto finan-zieranno posti aggiuntivi di dot-torato di ricerca, 3 anni con sti-

pendio, per i giovani del proget-to A.R.GI.NE. “Troppo spesso si osserva che icervelli italiani, e salentini in par-ticolare -spiega il presidente del-l’Isbem, professor Alessandro Di-stante, cardiologo noto a livello in-ternazionale- formati dal nostrosistema universitario, finanziatocon le tasse dei cittadini, vengo-no letteralmente regalati comepacchi dono ai Paesi che li accol-gono. Al contrario, fin dalla suafondazione, l’ISBEM agisce da ‘in-cubatore di talenti’ reclutando ra-

gazzi destinati inesorabilmentead emigrare. I giovani non tro-vano accoglienza in strutturescientifiche - sottolinea Distante-in quanto è scarsa la possibilità diaiutarli con laboratori e con con-tratti d’ingresso nel mondo dellaricerca”.L’Istituto scientifico può vantar-si di numeri che contano: sindalla sua fondazione sono stati fi-nanziati 56 posti di dottorato diricerca e sono transitati dall’Isti-tuto più di 120 ricercatori, suc-cessivamente assunti da vari Enti

come Cnr, Asl, Policlinici, indu-strie. Inoltre, Isbem -oltre a daresupporto con ricercatori formatiad hoc- in questi anni ha fornitotecnologie di ricerca e di preven-zione (es. ecografi, densitometriossei), laddove mancanti, ad ospe-dali o ambulatori territoriali. Perinfo sull’Isbem è possibile rivol-gersi alla sede di Galatina pres-so l’Istituto Immacolato Asp(Azienda Pubblica Servizi allaPersona) in via Scafo n. 5 o visi-tare il sito www.isbem.it

M. Maddalena Bitonti

tricase16 19 aprile 2014

Fari puntati sull’ambiente per ilnuovo “Piano Ecologico” volutodall’Amministrazione comunaledi Tricase, attraverso una serie mi-rata di operazioni che puntano allasalvaguardia e al ripristino am-bientale, passando attraverso lasensibilizzazione nelle scuole e trai cittadini. L’apertura della “Cam-pagna Ecologica” è prevista per ilprossimo 22 aprile, data che coin-cide simbolicamente con la “Gior-nata Mondiale della Terra”. L’ap-puntamento vedrà coinvolti esper-ti in materia di Ecologia e Istitu-zioni e segnerà l’avvio di un ca-lendario operativo fitto di azioni edeventi che fanno bene al territorioe alla salute dei cittadini. Un even-to importante, soprattutto dopo lascoperta nel territorio di Tricase,da parte dei carabinieri del Noe, dirifiuti speciali, in particolare scar-

ti industriali calzaturieri. Si co-mincerà con la bonifica di siti in-quinati sul territorio di Tricase. Inquesta fase le scuole saranno coin-volte in un tour, dove potrannotoccare con mano i danni arreca-ti dai rifiuti abbandonati nelle di-scariche non autorizzate. Comesottolinea l’Assessore con delegaalla Valorizzazione e Salvaguardiadell’Ambiente, Sergio Fracasso,questa situazione è ancor più in-tollerabile se si pensa che a Trica-se esiste un Ecocentro, dove pos-sono essere conferiti i rifiuti con losmaltimento a carico del Comunee sulla cui esistenza sarà rilancia-ta una campagna informativa adhoc. Un secondo intervento punta all’analisi sulla falda acquifera, con lacollaborazione degli esperti del-l’Università. Continua l’Assessore

Fracasso “l’impegno sul fronteambientale è vasto e include ancheun’altra tematica importante qua-le il risparmio energetico, cosìTricase sperimenterà su un troncodella rete elettrica pubblica l’in-stallazione di una centralina per lamodulazione dell’illuminazionedelle strade che porterà un rispar-mio in bolletta sino al 30%”. Ma la campagna ecologica non fi-nisce qui, e strizza finalmente l’oc-

chio all’arricchimento ambienta-le con la piantumazione di ben 500alberi, il tutto accompagnato dauna vasta campagna di sensibiliz-zazione nelle scuole, interlocutoriprivilegiati di tutto il progetto. Perfinire porte aperte al riciclo graziead una filiera per il riutilizzo del dif-ferenziato con le Botteghe delRiuso, creata in partnership coni comuni di Tiggiano e Corsano.

M. Maddalena Bitonti

Dopo la scoperta dei rifiuti speciali sepolti nellecampagne, parte un ricco programma di azioni perrinnovare la sensibilità ambientale e “ripulire” il territorio

La “Campagna Ecologica”contro i veleni interrati

galatina È stata inaugurata giovedì 17 aprile, nella sala con-ferenze del Palazzo della Cultura, la mostra artisti-ca di Vincenzo De Maglie, classe 1937, nato e re-sidente a Minervino di Lecce, dove aver trascorso lagiovinezza in giro per l’Europa come minatore o mu-ratore. De Maglie ama definirsi uno scultore naif ela sua esposizione si compone di oltre 35 opere pre-gevoli e di varie dimensioni (in alcuni casi imponenti)tutte rigorosamente in legno, realizzate tra il 1977 eoggi, che raccontano come la passione di una vitasia diventata arte sublime. Iniziato all’arte all’età di circa 10 anni, sotto la gui-da del maestro restauratore chiamato a riparare ilmosaico pavimentale della Cattedrale di Otranto, Vin-cenzo De Maglie si afferma come scultore del legno,soprattutto ulivo e noce, alberi maestosi con cui eglidialoga nelle sue quotidiane escursioni nelle cam-pagne circostanti; vicino all’albero si ferma, osser-va, pensa, immagina e vede già l’opera finita. Per que-sto la sua maggiore produzione artistica appartie-ne al periodo in cui fa il contadino, ma sporadica-mente si dedica a bassorilievi in legno realizzati al-l’estero. Al centro di ogni sua opera c’è l’essere umano, conle sue paure e le sue passioni. La storia dell’uomoè raffigurata sin dalle sue origini, da Adamo ed Eva,attraversa il presente e approda infine nel futuro, inun suo viaggio verso la luna. L’essere umano ispiratoreè spesso femminile, a testimonianza della sua pas-sione per la donna, colta in atteggiamento d’amo-re, in un grido di dolore per una violenza subita o rac-contata nelle sue debolezze. Grande osservatore delreale, lo scultore De Maglie spazia dal mitologico alfantasioso, dallo scientifico al naturale, creando in-tarsi ricchi di luci e ombre. L’artista vuole trasferireagli altri la sua immaginazione perché, come lui stes-so afferma, ha “la capacità di leggere negli occhi enegli sguardi delle persone” e di stabilire un contattoprivilegiato con la natura da cui si lascia incantare;la considera un dono meraviglioso e l’opera d’arteè la restituzione per il talento ricevuto. La mostra sarà aperta fino al 29 aprile tutti giorni dal-le 9 alle 13 e dalle 18 alle 22.

Alessandro Chizzini

L’arte di Vincenzo De Maglie in mostra al Palazzo della CulturaI sentimenti e le passioni dell’uomonella scultura lignea dell’artista diMinervino presentata in mostrafino al 29 aprile

poggiardo

L’Isbem lancia il progetto A.R.GI.NE.Con il 5x1000 parte l’Avviamento Ricerca Giovani Neolaureati, per formare talenti salentini e contrastare la fuga di cervelli

PUBBLICITÀ ELETTORALEComunicato preventivo a norma della legge n. 28 del 22/2/2000 e delibere n. 58/04 CSP e 60/04 dell’AUTORITÀ PER LE GARANZIE NELLE COMUNICAZIONI

Si comunicano le condizioni per la pubblicazione di messaggi politici elettorali per le elezioni amministrative ed europee del 25 maggio 2014 e ballotaggi dell’8 giugno 2014

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Il documento analitico concernente la pubblicazione dei messaggi politici elettorali sulla testata soprain-dicata è depositato presso la segreteria di redazione del Belpaese: Via Gallipoli, 98 - 73024 Maglie (Le) -Tel. 346.4947914

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17 19 aprile 2014

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19 19 aprile 2014

Per un appassionato di animali esotici en-trare nel nuovo Vivarium del Museo di Sto-ria Naturale di Calimera è come per unbambino entrare in un parco giochi. Tut-to, dalle luci ai suoni agli odori, sembra es-sere pensato per far vivere al visitatoreun’esperienza sensoriale unica, grazie so-prattutto alla presenza di splendidi animaliesotici. Piero Carlino, membro della CooperativaNaturalia che gestisce il Museo e l’annes-so Centro per il recupero della fauna sel-vatica, nonché responsabile di questa nuo-va struttura, ci guida in questo nuovaconcezione di “ecosistema semichiuso”, al-l’interno del quale sono stati ricreati degliambienti naturali in funzione degli anima-li ospitati. “Dopo tre mesi di lavoro -af-ferma Carlino- siamo finalmente riusciti adinaugurare questa nuova struttura che rac-coglie animali selvatici ed esotici già ospi-ti del Museo. Oltre 500 visitatori in 10 gior-ni hanno apprezzato il nuovo Vivarium, cherappresenta una grande opportunità, so-prattutto per bambini e ragazzi, di cono-scere da vicino animali spettacolari”. Il Vivarium è organizzato in due ambientiprincipali, nei quali la temperatura è man-tenuta costante a 24 gradi. Nel primo visono dei pannelli illustrati all’interno deiquali sono inseriti i terrari di insetti e ret-tili di varie specie; in particolare è possibi-le ammirare rettili di grandi dimensionicome pitoni, iguane e gechi. Nel secondoambiente vi sono gli acquari per i pesci e,

al centro, quattro grandi vasche aperte cheriproducono altrettanti ambienti: palude re-trodunale mediterranea, palude tropicale,sottobosco tropicale di foresta allagata, in-colto mediterraneo. Ed è proprio in questolocale che si implementa la filosofia alla basedi questo nuovo progetto, “l’ecologia dei si-stemi semichiusi”, ovvero la possibilità peralcune specie di interagire (ad esempio comeprede e predatori) grazie alla possibilità dispostarsi all’interno degli ambienti, nelquale i visitatori non sono più solo semplicispettatori ma diventano una delle specie -quella umana- che può interagire con le al-tre (una delle esperienze che si possono vi-vere è quella di giocare con delle bellissimee molto socievoli farfalle tropicali).Come ci ricorda Antonio Durante, presi-dente della Cooperativa Naturalia e diret-tore del Museo di Storia Naturale: “Il Vi-varium rappresenta il punto di arrivo di unlavoro paziente cominciato molto tempoprima e che fa della struttura un punto diriferimento per il sud Italia. Molti dei ret-

tili ospiti del Vivarium -af-ferma Durante- sono staticonfiscati dalle forze del-l’ordine perché importatiillegalmente o maltrattati,ma anche ci sono stati con-segnati dai loro proprietariperché non più in grado digarantirgli le cure necessa-rie (i rettili in particolare ri-chiedono un ambiente eun’alimentazione molto spe-cifica). Qui, nonostante i co-sti per il loro mantenimen-to, possiamo garantire lorole migliori condizioni divita”.Il Vivarium è aperto damartedì a sabato, dalle 16alle 19, e la domenica dal-le 10.30 alle 19 (chiuso il lu-nedì). Per informazioni:324.8890790, www.mu-seocalimera.it.

Presso il Museo di Storia Naturaledel Salento è stata inaugurataun’innovativa area dedicata ainsetti, rettili, pesci e anfibi

A cura di Andrea Colella

focusIl Museo civico di Storia Naturale del Salento, natoa Calimera nel 1982, attualmente è gestito da ungruppo di ricercatori riuniti nella Cooperativa Na-turalia, presieduta da Antonio Durante, ed è arti-colato in più dipartimenti: Paleontologia e Paleo-antropologia, Entomologia, Erpetologia, Ornitolo-gia, Mineralogia, Malacologia, Mammologia, Em-briologia e Teratologia. La struttura, oltre a collaborare con numerose uni-versità italiane, ospita al proprio interno l’Osser-vatorio Faunistico della Provincia di Lecce con ilCentro per il recupero della fauna selvatica, il Cen-tro accoglienza fauna esotica, il Centro recuperotartarughe marine, l’Osservatorio erpetologico sa-lentino. Oltre ai locali del Museo e al nuovo Vivarium, i vi-sitatori oggi possono ammirare il Parco faunisti-co, un percorso esterno dove ammirare un gran nu-mero di animali selvatici divenuti ospiti permanenti,e un bosco di leccio con aree relax. nel prossimofuturo, grazie ad un finanziamento comunitario di500mila euro, è prevista la realizzazione di una But-terfly House, un Planetario, un giardino didatticoa forma di cellula, un percorso per disabili, una pa-lude e un villaggio degli gnomi (per i più piccoli).

Un centro di eccellenza nel sud Italia calimera

Il Vivarium delle meraviglie

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La nuova creatura del noto sassofonista ori-ginario di Racale sta per essere sfornata conl’anteprima del disco The comics tune,primo album che inaugurerà la neonata eti-chetta internazionale Ululati/Tudo Bem diLupo Editore, in collaborazione con l’agen-zia di Spettacolo Mad Management. “Il disco farà riferimento alla nuova etichettadenominata ‘Ululati/Tudo Bem di Lupo Edi-tore -ha spiegato Fulvio Palese (nella foto)-. Si tratta di un contenitore musicale dedi-cato alla musica internazionale sull’asseAmerica-Salento, con doppia sede in Italiae in America, che gode della collaborazio-ne dell’Agenzia di Spettacolo Mad Mana-

gement di Danilo Prete. Si tratta di un’ini-ziativa di ampio respiro che punta a valo-rizzare il jazz e l’originalità musicale. Sonofelice di questa opportunità e di aver rea-lizzato il disco con l’ausilio delle strutturedel nostro territorio”. Il disco è sbarcato su tutti i digital store il16 aprile scorso. La medesima data ha coin-ciso con l’uscita in rete del brano The ne-arness of you, standard jazz cantato im-peccabilmente dalla nota compositrice Su-sanna Stivali. Questo primo assaggio del nuovo album èaccompagnato sul web da un videoclip, rea-lizzato da Maurizio D’Anna, che mette in

evidenza il con-nubio musica-arte attraverso ifumetti di Fe-

derico Mele, artista emergente salentino. Ilbooklet, la copertina e le immagini dei mu-sicisti contenute nel packaging sono ritrat-te da Mele in perfetta versione comics (fu-metto). La creatività visiva e comunicativadel giovane fumettista si fonderà con l’esclu-sivo sound del Palese Special Quartet. Il lavoro artistico-musicale, che sarà pre-sentato fisicamente a maggio, si snoderà innove tracce di cui otto scritte da Palese e rea-lizzate insieme alla band formata da Fran-cesco Pennetta (batterista), Piero Vincenti(pianoforte) e Vincenzo Maurogiovanni(basso). Il poliedrico sassofonista, docentedi sassofono presso il DAMUS di Lecce,l’Accademia Masterclass di Manduria e laScuola Media a Indirizzo Musicale di Alli-ste, ha voluto riprodurre la sensazione so-nora tipica del club, priva di artifici tecno-

logici che mira a enfatizzare l’autenticità delsuono strumentale. Un live in studio rea-lizzato presso la “Corrado Productions” diSupersano, che si colloca tra le sonorità deljazz contemporaneo dal sapore english tra-lasciando il più tradizionale american sty-le. “Tra i pezzi inediti, oltre all’unica coverrielaborata con la bravissima Susanna Sti-vali -conclude Palese- spiccheranno i singoliAnnina, Tora e My new joy, brani stru-mentali rispettivamente dedicati alla miacompagna, a mia madre e a mio figlio”.

spettacolo

Con l’anteprima del nuovo lavoro discografico il sassofonista salentino inaugura l’etichetta internazionale Ululati/Tudo bem

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Per segnalazioni:

[email protected]

20 19 aprile 2014

a cura di Claudia Mangione

Biagio Antonacci fe-steggia i suoi 25 annidi carriera con unnuovo album, L’amo-re comporta, pubbli-cato lo scorso 8 apri-le. Il titolo confermaquanto il cantautoresia legato al temaamoroso e le 13 trac-ce dell’album ne presentano tuttele sfaccettature, dall’amore cheunisce a quello che divide. In que-sto lavoro la parte musicale è sta-ta affidata al produttore Michele Ca-nova, il quale ha coinvolto musici-

sti internazionali so-prattutto americani,mentre Antonacci si èoccupato della parteletteraria. Fiore al-l’occhiello dell’albumè la collaborazionecon Paolo Conte, cheha creato il brano “Leveterane” e per il

quale non ha mancato di istruireAntonacci sull’importanza del-l’esecuzione dello stile mambojazz. Appuntamenti live a Bari e aMilano, rispettivamente il 24 e il 31maggio.

Bizzarrie musicali - Gianfranco Plenizio L’amore comporta - Biagio Antonacci

Le recensioni di Libri&Musica

LIBRO

CD

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MAGLIE Via Indipendenza Tel. 0836.485642

[email protected]

Zecchini Editore pubblica unnuovo volume dal titolo de-cisamente accattivante: Biz-zarrie musicali. L’autoreGianfranco Plenizio, pianista,compositore e direttore d’or-chestra, che ha imparatobene a conoscere l’ambien-te musicale in tutte le suesfaccettature, ha raccoltonegli anni numerosi aned-doti, al limite tra fantasia e re-altà, nei quali si narrano lebizzarrie di sconosciuti bar-

bieri di provincia buttati sulpalcoscenico all’improvviso,di grandi primedonne alleprese con scherzi perpetra-ti dai colleghi, di intrighi amo-rosi e di tirannie direttoriali.L’ambiente protagonista èsoprattutto quello dell’ope-ra, che ben si presta a rap-presentare follie e assurdi-tà del mondo musicale. Un li-bro che ci porta dietro il pal-coscenico della musica dal-l’Ottocento ai giorni nostri.

A cura di Francesca Rinaldi

È stato pubblicato sul web Mae-strale, il nuovo album dei rappersGaston & Samsei, secondo capi-tolo dopo Libeccio (pubblicato neldicembre 2013) della serie Diariodi Bordo, ovvero dei mini-albumche prendono il nome dal ventoche caratterizza la stagione nasceogni lavoro discografico. Composto da cinque brani, Maestra-le si apre con due pezzi in cui le vocidei rapper si alternano, esprimendo leproprie caratteristiche complemen-tari. Più visionario e metaforico il les-sico di Gaston che smonta e rimonta

concetti con una grande padronanzaed inventiva; più diretto, crudo e rea-listico invece Samsei, capace di rag-giungere l’ascoltatore con immedia-tezza. Tali caratteristiche emergono ni-tidamente anche nei brani solisti (uno

a testa) presenti nell’album,che si chiude con il branoStaffetta, in cui Gaston e Sam-sei ospitano Street e Jolly Vam-piro (componenti del gruppoBloody Mary). Le novità però non sono finite.Oltre alla possibilità di scari-care gratuitamente tutto il pro-

getto (http://bit.ly/1kTFKxh) i due gio-vanissimi mc’s hanno pubblicato il vi-deoclip della traccia che dà il titolo allavoro con cui si apre il cd, visibile suYouTube (www.youtube.com/watch?v=Wur58BVivjA).

Con Maestrale soffia il vento fresco dell’hip hop di Gaston & Samsei

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21 19 aprile 2014

ORTELLE, P.zza San Giorgio - ore 20.30Lo spettacolo tratto dal romanzo di Giorgio Cretì de-butta nel paese natale dell’autore. L’adattamento deltesto è della scrittrice Raffaella Verdesca, la regia diPaolo Rausa. I dialoghi fra i personaggi sono ac-compagnati musicalmente da P40 e Lucia Minutello.

Pòppiti DOMENICA 27

CAVALLINO, Womb - ore 23La migliore tradizione underground newyorkese sceglie ancora unavolta il Womb per portare il prestigioso party della Motown, l’etichettadiscografica che ha segnato la storia del soul, del funk e della di-sco a livello mondiale. A far scatenare al ritmo della musica che ne-gli anni ’70 e ’80 impazzava nei club più cool del mondo ci pen-serà Dj Reverend P (nella foto).

DOMENICA 20Motown Official Party

MUSICA

TEATRO

GALLIPOLI, Parco Gondar ore 12In attesa della stagione estiva,ritorna il consueto appunta-mento di Pasquetta al ParcoGondar con un’intera giorna-ta dedicata alla musica, chevedrà anche l’atteso ritorno inSalento della superstar delreggae internazionale “PupaAlbo” Alborosie (nella foto).L’artista italo-giamaicano, uni-co “bianco” a vincere il MoboAward, presenterà la sua ulti-ma fatica discografica SoundThe System.

LUNEDÌ 21Pasquetta al Parco Gondar

MUSICA

LECCE, Art&Co ore 10/13 e 17/20 La galleria d'Arte moderna econtemporanea in via Nahi n.27 propone "Ritratto di donna",mostra interamente dedicataalle donne. Si potrà ammirare"Ritratto femminile", dipintonel 1940 da Giorgio De Chiri-co. Accanto al capolavoro delpittore metafisico sono pre-senti le opere di Mimmo Ro-tella, Renato Guttuso, Fran-cesco Messina, Giovan Fran-cesco Gonzaga, Salvatore Fiu-me, Valentino Marra, Marco Lo-dola, ecc. Ingresso gratuito.Info: 0832.350311.

LUNEDÌ 28 Ritratto di donna

ARTE

LECCE, Koreja - ore 20.45 Un viaggio attraverso conflitti,desideri e angosce dell’inizia-zione adolescenziale: alcol,droghe, apparenza estetica,sballo e amore sono i temitrattati. La protagonista incon-tra personaggi inventati con lemolteplici qualità degli archetipidi Carroll, che la portano di-rettamente e indirettamente adacquisire una visione, sebbeneonirica, più articolata e com-plessa. Con l’Orchestra Sinfo-nica “T. Schipa”. In replica sa-bato 3 maggio.

VENERDÌ 2Alice specialguest

MUSICA

LECCE, Chiesa Sant’Antonio della Piazza - ore 20In prima nazionale a Lecce il concerto del flautista spagnolo Clau-di Arimany (nella foto), noto per utilizzare il leggendario flautod’oro W.S. Haynes, appartenuto a J.P. Rampal. A Lecce Arima-ny incontrerà la sensibilità del talentuoso flautista salentino An-drea Mogavero, il cui suono ha convinto l’artista spagnolo a spo-sare la causa della Puglia. Info: 335.5360593.

DOMENICA 27 Claudi Arimany in concerto

MUSICA

LECCE, Manifatture Knos - ore 17.30/21.30 Le Manifatture Knos ospitano la mostra antologica di sculturedell’artista leccese Andrea Buttazzo. Trentacinque opere poli-materiche, installative e interattive: un racconto plastico che spa-zia tra iperralismo, ready made e trasfigurazione della realtà sem-pre in bilico tra sperimentazione e pratica tradizionale. Fino agiovedì 8 maggio. Ingresso gratuito.

MERCOLEDÌ 30 Ho visto cose

ARTE

a cura di Claudia Mangione

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Anno XI - n. 535Reg. Trib. Lecce 778 del 18.01.2002

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Periodico associato all’UnioneStampa Periodica Italiana

Tessera n. 14594

Il tratto principale del tuo caratte-re. Tutti mi dicono che sono una per-sona disponibile… forse devo in-cominciare a crederci!Il tuo principale difetto.Non mi accontento mai. Penso sipossa fare sempre di più.La qualità che preferisci in una don-na? L’ironia e l’intelligenza. E in un uomo?L’intelligenza e l’ironia! Cosa ci vuole per esserti amico? Aprire il proprio cuore, essere sin-ceri. Il rispetto. Cos’è la felicità? La felicità è vedere sbocciare un fio-re, è una mano che accarezza la tuamano, gli occhi della persona cheami, sapere di non essere solo. L’ultima volta che hai pianto? Ieri. Di cosa hai paura? Della stupidità e dell’ignoranza. Canzone che canti sotto la doccia? Dipende dalle giornate, in questo pe-

riodo La cura. Musicisti o cantanti preferiti? Ornella Vanoni e poi amo la musi-ca classica. Poeti preferiti? Walt Whitman e Pasolini. Autori preferiti in prosa? Isabel Allende, Saramago. Libri preferiti. Il profumo. Attori e attrici preferiti. Catherine Deneuve, Franco Nero,Mariangela Melato. Chi potrebbe interpretarti sul gran-de schermo?Franco Nero!Film preferiti.Il pranzo di Babette, Caravaggio,Ludwig. I tuoi pittori preferiti. Fontana, Picasso, Caravaggio,Klimt. Il colore che preferisci.Viola. Se fossi un animale, saresti? Gatto.Cosa sognavi di fare da grande?

Il ballerino o il cantante. Mio padremi diceva che non valeva la pena:“Si guadagna poco!”. L’incontro che ti ha cambiato lavita?L’ultimo! La persona a cui chiederesti consi-glio in un momento difficile? Mio fratello e la persona che amo. Quel che detesti più di tutto. Le menzogne. Quanto tempo dedichi alla cura deltuo corpo? Poco! Piatto preferito. Pasta al forno. Il profumo preferito. Quello che uso, Cologne di Dior. Il fiore che ami. Tulipano. La tua stagione preferita? L’estate. Il paese dove vorresti vivere?Sidney. In quale epoca ti sarebbe piaciuto vi-vere? Rinascimento.

Personaggi storici che ammiri di più. Gandhi, Madre Teresa di Calcutta,Caravaggio, Leonardo. Personaggi storici detestati. Hitler, come del resto tutti i dittatori. Cosa faresti per sostenere ciò in cuicredi? Sono caparbio, per cui il perseverare. Chi è il tuo eroe vivente?Tutti coloro che combattono per so-pravvivere e sfuggire ai soprusi. Il tuo sogno ad occhi aperti? Vivere in un mondo dove il meritoe i valori di rispetto e tolleranza sia-no la normalità e non il puro mi-raggio utopico. Il tuo rimpianto più grande? Non saper suonare uno strumento. Cos’è l’amore? L’amore è donare, sorprendere, sa-per guardare nel cuore e costruire. Stato attuale del tuo animo. In tumulto. Il tuo motto. “Si può fare!”. Come vorresti morire? Nel sonno.

Stilista, designer, architetto, con un profondo animo da artista impresso nellepieghe del DNA, nasce a Gioia Del Colle il 20 febbraio 1962. Trascorre la suainfanzia respirando l’aria di “sartoria” del piccolo atelier della madre e ciò sti-molerà in lui quello sguardo creativo, segno distintivo delle sue creazioni, ca-pace di trasformare la vivacità cromatica delle pulsioni esterne in abiti da so-gno. Si trasferisce a Venezia per frequentare la Facoltà di Architettura e lì ini-zia anche una fattiva collaborazione con l’Assessorato alla Cultura della “Se-renissima” per l’organizzazione di molti spettacoli legati al Carnevale, di cui curacostumi e scenografie. Di ritorno in Puglia, fonda nel 1988 con l’architetto Schi-ralli lo “Studio Migra Progettazioni”, dedito a restauro, progettazioni e designche ottiene, tra gli altri, anche il plauso di Vittorio Sgarbi. Collabora con l’azien-da francese “Par-Etrè”, che gli affida la realizzazione di tessuti dipinti a manocome fossero oggetti d’arte da indossare. Nel 2003 tutti i suoi sogni, e gli sfor-zi per realizzarli, portano alla nascita della griffe “Michele Gaudiomonte Cou-ture” e al lancio, due anni dopo, sulla passerella di AltaRomAltaModa della suaprima collezione Haute Couture. Da allora è tra i protagonisti dei “fashion events”italiani, da Milano a Lecce (dove è ospite assiduo del “Lecce Fashion Weekend”)ed esteri (ha rappresentato l’Alta Moda pugliese in Cina nel 2006).

io PROPRIO ioMichele Gaudiomonte

di Claudia Mangione - intervista liberamente ispirata al famoso gioco di società di Marcel Proust

22 19 aprile 2014

Foto: di Nicola Cannarile

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23 19 aprile 2014

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24 19 aprile 2014