L'ANELLO MANCANTE Templari - Con Indice Figure

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Mauro Casale

Templari a TorrigliaLanello mancante

Che sia stato o abbia preteso esserlo, poco importa, limportante il perpetuarsi di unidea, di una convinzione che affascina e che continua a lasciare quellalone di insoluto che spinge la curiosit ad impegnare la mente e rende interessante la nostra esistenza

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IntroduzioneQuass a Torriglia vecchia un sogno, una vita, nei suoi ritagli pi preziosi. Un piccone, piccolo, insufficiente ma carico di forza e curiosit. Non so come, mi sono ammalato di storia nostrana, non so come si sia caricata questa molla denergia. Questa mia terra, la raccolgo tutta fra le braccia, questa mia terra del nonno, di pap e mamma, dei cari zii, di questa Torriglia ormai trascorsa. con grande dignit che questa mia terra si presenta, sembra povera, ma lo solo nello spirito povero dei superficiali. A fondo puoi scavare, lentamente, quel caro enigma del passato, si porge timido, esitante, profondo nel tempo trascorso dagli altri. Ormai i ritocchi, forse i pi proficui, il risultato mi ha reso sicuro. Ho fuso le carte, cos si dice, con lo scavo, dallarchivio polveroso, lodore acre delle muffe antiche, gli scritti ormai pi tenui, a volte difficili da capire e su, lass , al sole destate a scavare, nellimmenso marrone di sassi, di terra, a volte di fango, messi in luce, scrutati, il colore, la consistenza, il rumore costante del metal, finch a volte appare la storia a pezzetti. Ho provato a riunire molte mie, molte nostre notizie, di carte annotate o di cocci colorati, di piccole monetine consunte dal tempo. nato un racconto, un volo radente sul passato del nostro medioevo, sono entrato in silenzio, con cautela e rispetto nelle chiese, unici segni rimasti del passato di preghiera verso quel nostro Dio del grande verde dove ci permesso vivere. Altro non ci concesso scoprire, forse altri dopo, potranno calcare sicuri questo gradino e scrutare pi lontano. Filo conduttore di questa ricerca sempre il percorso di crinale lungo il quale si sono addensati culti, simboli, leggende, famiglie e strutture collegate con fenomeni di comunicazione di cui leconomia rurale di un territorio montano come il nostro non pu dare spiegazione. Solitamente quando ci si allontana dalla costa, tutto pi povero, qui avviene il contrario anche se evidente che questo fenomeno non ha avuto continuit in et moderna. Il termine Anello mancante sta a significare che necessit avvicinarsi e leggere Patranico, mia prima ricerca. Entrambi i libri si completano. Mauro Casale

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IndiceINTRODUZIONE INDICE INDICE DELLE FIGURE RINGRAZIAMENTI CAPITOLO 1 - I CULTILA MADONNA DEL CARMINE (A TORRIGLIA) SAN BERNARDO DA CHIARAVALLE SANTA MARIA MADDALENA SANTORSOLA DI CORNOVAGLIA (A TORRIGLIA) SAN GIOVANNI BATTISTA (A MAGIONCALDA) I TREI SATI DU SU SAN NICOLA SAN GUGLIELMO DAQUITANIA (A FASCIA) TRINO ATQUE UNO - LA SANTA ED INDIVISIBILE TRINIT LA CAPPELLA DI CASALEGGIO SANTANNA LA MADONNA (NERA) DI MONTEBRUNO LE TRE CROCI S.ONORATO (A TORRIGLIA) IL MONTE DELLA STELLA IL SANTO GRAAL (A MONTEBRUNO) SAN GIACOMO MAGGIORE SANTO STEFANO SAN PIETRO

2 3 5 8 99 12 13 14 16 17 18 18 19 20 21 21 22 23 25 25 26 27 27

CAPITOLO 2 - LA SCENAUNE AFFAIRE DOR GLI SBOCCHI A MARE DAL MARE ALLE TERRE DI MEZZO A NORD DI RAPALLO A NORD EST DI GENOVA LA DIRETTA PER LA PIANURA TURRIGIA TURRILIA IL CASTELLO IL BORGO DONETTA LANTOLA CARREGA, IL SUO CASTELLO IL GRANDE NORD LA VAL BORBERA IL CURONE LA STAFFORA LA TREBBIA BOBBIO

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CAPITOLO 3 - I PERSONAGGIARMATI E CAVALIERI I VENTO, UN SECOLO A TORRIGLIA, SIMONE PROTAGONISTA I DA CASTELLO O DE CASTRO A TORRIGLIA I PROTAGONISTI DEL TEMPO CROCIATO - GLI EMBRIACI, GUERRIERI E MERCANTI GENOVESI GLI YSEMBARDI BELTRAMO DE TURIGIA HUGO DE TURIGIO I DE DONETA I DE MAXONCALDA MERCANTI I PIACENTINI I PAVESI I MILANESI VIANDANTI, MONACI E PELLEGRINI MESCITE E LOCANDE I TABERNARII I FIDELES RIMASSA BOLLERI MAGIONCALDA MUSANTE DA ROMANO CROSETTI DONDERO

3434 34 35 36 36 37 37 37 37 38 38 38 38 38 39 39 39 39 39 39 39 39 39

CAPITOLO 4 - LA COMMANDERIECOLOMBA (CRUMBA) IL CASALE (U CAS) IL CASTRUM TURRILIAE (E IL GIARDINO) DONETTA IL TOPONIMO IL BORGO MAGIONCALDA (IL PAESE) LAVANCINA, I CASALE I MAGIONCALDA LA VERIT CELATA - LE MESSAGE IL QUADRO DELLORATORIO DI SAN BERNARDO A DONETTA SANTO STEFANO PROTOMARTIRE - IL QUADRO LA BEATA VERGINE DELLA MERCEDE A CASALEGGIO IL QUADRO ORAMALA - AURAMALA COINCIDENZE IL FILONE SCOZZESE - LA VENA MASSONICA LINGHILTERRA I FIESCHI I PLANTAGENETI IL GLIFO 3 O YOGH E LA LAPIDE MAGIONCALDA LANELLO MANCANTE

4141 41 42 43 43 44 47 48 49 54 55 62 67 69 70 70 71 74 76

CAPITOLO 6 - LA VITAIL COLLE FRAMMENTI DI VITA LE TRSOR - IL TESORO LA BATTAGLIA O PRELIUM

8080 81 82 83

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LE STRADE LA FORTEZZA LA STRUTTURA ED ORA LA VITA. PRESENZE IN FORTEZZA

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CAPITOLO 7 - DALLALTO LA FORZASTRATO DOPO STRATO LEVIDENZA PROIEZIONI DAL PASSATO

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BIBLIOGRAFIA

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Indice delle FigureFigura 1 - Stella Maris - Haifa- Monte Carmelo ................................................................................ 11 Figura 2 - Madonna del Carmine -Torriglia Via Magioncalda .......................................................... 11 Figura 3 - S.Bernardo a Capenardo .................................................................................................... 13 Figura 4 - S.Bernardo a Bogliasco .................................................................................................... 13 Figura 5 - San Maximin - Provence- La Madeleine........................................................................... 14 Figura 6 - Tassa da esigersi nellanno 1781 per la spesa di S.Orsolina, orologgio, triduo et altro.... 16 Figura 7 - San Giovanni Battista ........................................................................................................ 17 Figura 8 - Chiesa di Magioncalda San Giovanni decollato ............................................................ 18 Figura 9 - San Guglielmo dAquitania Parrocchiale di Fascia ....................................................... 19 Figura 10 - Borchia umbone di libro sacro trilobata - Scavi Donetta ................................................ 20 Figura 11 - Acquasantiera trilobata -Magioncalda - Chiesa di San Giovanni decollato................... 20 Figura 12 - Cappella di Caprile-Val Brugneto Oculo trilobato ......................................................... 20 Figura 13 - La Madonna di Montebruno ............................................................................................ 22 Figura 14 - S.Honorato - Pulsanti aperietur ...................................................................................... 24 Figura 15 - Arcone altar maggiore - Torriglia Parrocchiale .............................................................. 24 Figura 16 - Croce a otto punte nella mitra del santo .......................................................................... 24 Figura 17 - Monte della Stella............................................................................................................ 25 Figura 18 - Ultima Cena - Convento di Montebruno ......................................................................... 26 Figura 19 - Pentema-Il fiore della vita - pavimento della chiesa di S.Pietro ..................................... 27 Figura 20 - La rocca di Carrega ......................................................................................................... 31 Figura 21 - Arma dei Crosetti ............................................................................................................ 31 Figura 22 - Croce della vita Simbolo del Banco di Cambio ........................................................... 32 Figura 25 - Il Castello di Torriglia ..................................................................................................... 42 Figura 26 - Croce patente templare .................................................................................................... 43 Figura 27 - Quattro croci patenti templari ......................................................................................... 43 Figura 28 Castello di Torriglia Torre lato Est ............................................................................... 43 5

Figura 30 - Antica mappa................................................................................................................... 45 Figura 31 - Donetta - A Casa dei frati; B Palasso, C Casa Torre ............................................ 46 Figura 32 - Donetta - loatoiu ............................................................................................................ 46 Figura 33 - Magioncalda - Casa dellospitale -Croce su Calvario ..................................................... 48 Figura 34 - La Maddalena e il 58 Chiesa Templare St.Marie Madeleine - Biot ( Provence) ......... 48 Figura 35 - Stemma Famiglia Casale ................................................................................................. 49 Figura 36 - Stemma famiglia Avanzino ............................................................................................. 49 Figura 37 - Arma dei Magioncalda .................................................................................................... 51 Figura 38 - Ogleri Maxoncauda ......................................................................................................... 54 Figura 39 - Antico Stemma di famiglia ............................................................................................. 55 Figura 40 - Quadro dellOatoiu di fratti de Dunetta .......................................................................... 57 Figura 41 - Quadro dellOatoiu, Particolare - Madonna del Carmine ............................................... 58 Figura 42 - Quadro dellOatoiu , Particolare - San Bernardo - Protettore dei Templari ................... 58 Figura 43 - Quadro dellOatoiu , Particolare - Agnello e Diavolo .................................................... 59 Figura 44 - Quadro dellOatoiu , Particolare San Giovanni Battista Bambino.................................. 59 Figura 45 - Quadro dellOatoiu , Particolare Angelo con Cartiglio................................................ 60 Figura 46 - Quadro dellOatoiu , Particolare Versetto del Seracide o Ecclesiasticus ..................... 60 Figura 47 - Quadro dellOatoiu Particolare - Panorama da Donetta................................................. 61 Figura 48 - Saint Etienne lapide foto Photonik - Torriglia ........................................................... 62 Figura 49 - La pierre et les Maggioncalda ......................................................................................... 64 Figura 50 - Les chevaliers et le Chateau ............................................................................................ 65 Figura 51 - Le Chateau XVIII sicle ............................................................................................... 66 Figura 52 - Le Chateau dpouis 150 ans XIX sicle....................................................................... 66 Figura 53 - La Lapidation de SantEtienne -GiorgioVasari - 1571 ................................................... 67 Figura 54 - Casaleggio -Madonna della Mercede .............................................................................. 68 Figura 55 - Il Castello di Oramala ..................................................................................................... 70 Figura 56 - Malaspina dallo spino secco ............................................................................................ 74 Figura 57 - SantAlberto di Butrio - Sepolcro di Edoardo II ............................................................. 74 Figura 58 - Lapide di Lazarino Maxocalida - 1512 ........................................................................... 75 Figura 59 - DNV3 .............................................................................................................................. 75 Figura 60 - LA3ARINV ..................................................................................................................... 75 Figura 61 - Forbici ............................................................................................................................. 75 Figura 63 - Fiore della vita - Kilmartin graves .................................................................................. 76 Figura 64 - Forbici e decoro trilobato - Kilmory graves .................................................................... 76 Figura 65 Paris - Chiesa di Saint Sulpice Pentacolo .................................................................... 77 Figura 66 - Loggia Massonica di Genova 1876 .............................................................................. 78 Figura 67 - Lettera allamico con firma a pentagramma ................................................................... 79 Figura 68 Il colle dal monte Prela ................................................................................................... 80 Figura 69 - Le Templair ..................................................................................................................... 82 Figura 70 - Punte di freccia da balestra ed arco, lultima incendiaria ............................................. 84 Figura 71 - La croix patte en or ........................................................................................................ 84 Figura 72 - Le clou sacr.................................................................................................................... 84 Figura 73 - Revetement en or-Les colombes affrontes .................................................................... 85 Figura 74 - Dcor La tresse en or .................................................................................................... 85 Figura 75 - La Fortezza dallalto........................................................................................................ 85 Figura 76 - Mappa del sistema viario della fortezza di Donetta ........................................................ 87 Figura 77 - Planimetria della fortezza ................................................................................................ 90 Figura 78 - Ad Prelium....................................................................................................................... 92 Figura 79 - Pronte le frecce ................................................................................................................ 92 Figura 80 - Moneta in bronzo argentato - Follis? .............................................................................. 94 Figura 81 - Decoro in ferro con Oro - Ageminato - coll.Crosiglia .................................................... 94 6

Figura 82 - Muri e pietre a Donetta.................................................................................................... 95 Figura 83 - Frammento di sperone ..................................................................................................... 96 Figura 84 - Chiodi da ferratura .......................................................................................................... 96 Figura 85 - Cuspide punzonata .......................................................................................................... 97 Figura 86 - Frecce - Dis. Giardi ......................................................................................................... 97 Figura 87 - Bottoncino sferico Iscum ................................................................................................ 98 Figura 88 - Puntale di cintura Iscum .................................................................................................. 98 Figura 89 - Chiodo da scarpa ............................................................................................................. 98 Figura 90 - Libro borchiato .............................................................................................................. 100 Figura 91 - Borchia a umbone trilobata ........................................................................................... 100 Figura 92 - Pedina in osso - Iscum ................................................................................................... 100 Figura 93 - Alquerque ...................................................................................................................... 100 Figura 94 - Fibbie - Iscum................................................................................................................ 101 Figura 95 - Lo zoccolo del cervo - coll.Crosiglia ............................................................................ 101 Figura 96 - La croce punzonata........................................................................................................ 101 Figura 97 - Geometria Sacra ............................................................................................................ 102 Figura 98 - Disegno del cucchiaio ................................................................................................... 102 Figura 99 - Ascia di Donetta - Iscum ............................................................................................... 102 Figura 100 - Ascia Turca - Safranbolu............................................................................................. 102 Figura 101 - SantAmico -Cistercense con ascia ............................................................................. 102 Figura 102 - Lo sperone dorato Coll.Crosiglia ............................................................................. 103 Figura 103 - Chiodo -Coll.Crosiglia ................................................................................................ 104 Figura 104 - Lunetta facciata - Duomo San Lorenzo....................................................................... 104 Figura 105 - Particolare del decoro ceramico .................................................................................. 104 Figura 106 - Ceramica Islamica Verde blu-Iscum ........................................................................... 105 Figura 107 - Zeuxippus Ware-Iscum ............................................................................................... 105 Figura 108 - Sigillo in piombo ......................................................................................................... 105 Figura 109 - Popolino di Firenze 1306-Iscum .............................................................................. 105 Figura 110 - Donjon de Chinon- le Tmplier ................................................................................ 106 Figura 111 - La Croix....................................................................................................................... 106 Figura 112 - Anello - Le bijou - Coll.Crosiglia................................................................................ 106 Figura 113 Le Chiffre des Templiers ............................................................................................ 106 Figura 114 - Saraceni e Templari - Saint Denis a Parigi vessillo e croce ...................................... 107 Figura 115 - Jerusalem, Santo Sepolcro - Croce Cosmica ............................................................... 107 Figura 116 - Croce tombale - Kilmory-Argyll ................................................................................. 107 Figura 117 - Croce tombale - particolare treccia ............................................................................. 107 Figura 118 - Borchia- Iscum scavi ................................................................................................... 108 Figura 119 - Borchie dorate-Iscum .................................................................................................. 108 Figura 120 - Borchia e treccia coll Crosiglia ................................................................................... 108 Figura 121 - Treccia - Iscum scavi................................................................................................... 108 Figura 122 - Le due placchette dorate con teste di uccello - Iscum ................................................. 109 Figura 123 - Segno chiodatura e doratura - Iscum ........................................................................... 109 Figura 124 - Particolare colombe affrontate - Iscum ....................................................................... 109 Figura 125 - Bobbio, lapide del Vescovo Cumiano - Museo archeologico ..................................... 109 Figura 126 - Abazia Chiaravalle della Colomba - Capitello delle colombe .................................... 109

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RingraziamentiAsborno Pietro mia guida a Magioncalda Bellazzi Bruno amico per la grande disponibilit Dr.Biagini Marco, lo scavo, le notizie e le foto Dr.Carraro Fabrizio e le analisi delle malte Ing.Casale Alessandro per il riordino al computer La signora Crosiglia per il dono dei preziosi reperti e dei documenti Don Pietro Cazzulo per lospitalit in archivio Parrocchiale Felolo Luigi per la ricerca sui Feudi vescovili Maestro Piero Lumachi per la bellissima copertina La famiglia Magioncalda con Elisabetta e la sua pazienza Prof. Tiziano Mannoni per i preziosi consigli Prof. Perdelli Marilaide che corregge le bozze e modera gli eccessi Tassistro Rita la lettrice La Biblioteca Berio sez.conservazione per le immagini

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Capitolo 1 - I CULTI

La Madonna del Carmine (a Torriglia)Esiste nella Parrocchiale, custode di simboli e storia della Comunit, un altare della navata sinistra che racchiude la statua in legno della Madonna del Carmine. Credo valga la pena riflettere un poco per conoscere lorigine di tale culto nel mondo e lo sviluppo che ebbe anche nel nostro paese. Nato a cavallo del XIII secolo in Terra Santa, si manifest subito quale potente aiuto al mondo Crociato nei momenti di gravissimo pericolo cui erano soggetti i pellegrini non sempre protetti a sufficienza dalle armate dei monaci guerrieri contro il pericolo saraceno. La devozione si svilupp a tal punto che fu necessario costruire un santuario sul monte Carmelo sovrastante la citt di Haifa, collocata nella fascia costiera protetta che da S.Giovanni DAcri si estendeva fino allattuale Tel Aviv e che durante il tempo delle Crociate permetteva lafflusso dei pellegrini verso Gerusalemme sotto la protezione dei Cavalieri del Tempio di Chateau Plerin, premire grande forteresse templaire de Terre Sainte Il Santuario di monte Carmelo denominato Stella Maris attualmente visitato da migliaia di pellegrini ed il centro del culto della Madonna del Carmelo nel mondo. La stella del mare, guida a pellegrini e marinai raffigurata sul pavimento. Erano tempi duri, ma il pellegrino, almeno una volta nella vita, lasciava i propri cari, faceva testamento e si metteva in viaggio per raggiungere la Terra del Cristo. La Madonna del Carmelo dava assistenza e protezione, nessuno lasciava la Madre del Signore senza affidarsi a lei indossando poi il santo Scapolare che in caso di morte violenta testimoniava la fede e garantiva una cristiana sepoltura. Nel mondo Cristiano attualmente uno delle devozioni Mariane pi diffuse:ordini monastici (Carmelitani), edifici di culto, congregazioni, localit ed interi quartieri sono cos denominati, anche una infinit di nomi propri (Carmelo, Carmelina) testimoniano ancor oggi, dopo oltre otto secoli, la grande venerazione della Madonna del Carmine. La Comunit di Torriglia, prima dellonda rivoluzionaria curava due grandi celebrazioni, quella di SantOrsola, protettrice della Comunit e quello della Madonna del Carmine, portata in processione e sempre invocata. Il 12 luglio si fa la Novena del Carmine a Donetta, il 16 la festa religiosa , il 21 festa nella Parrocchiale. La statua seicentesca, laltare fu donato da Bartolomeo Biggio nel 1693. Quando osserviamo questo viso antico, sereno, ricordiamoci che stato invocato da generazioni di nostri concittadini, durante le carestie, le incursioni dei banditi, le grandi epidemie di peste che dimezzarono la popolazione di Milano e ridussero a un terzo quella di Genova!! Persino gli imputati di reati gravi, incarcerati nella Torre del Castello e sottoposti a tortura, imploravano piet ed invocavano la Madonna del Carmine. In paese abbiamo un quartiere antico, U Carmu. In via Magioncalda, antica via del Carmine, una effige di marmo, sotto la quale si celebra la Messa una volta lanno, la raffigura.

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Al Cerro sullantica mulattiera per la Trebbia ritratta in una cappellina di propriet della famiglia Crosiglia. A Donetta poi, nelloratorio dedicato a S.Bernardo di Chiaravalle, ove riposano le spoglie dei Monaci Magioncalda, un quadro raffigura la Madonna del Carmine con ai lati S.Bernardo e S.Giovanni Battista, al centro un Angelo, sotto a tutto il Demonio, insidioso e tentatore. Festa Patronale del Carmine a Bogliasco, S.Bartolomeo di Sori, a Recco. Ancora a Barbagelata,Cassingheno,Caffarena e Cabanne dAveto, tutti luoghi interessati alla viabilit medievale del territorio. A Masone festa nella borgata Carmine. Carmo il grande monte sopra Cabanne di Carrega, l accanto il Monte Carmetto, lungo la mulattiera verso Poggio Rondino ancora i Carmetti, Madonna del Carmine anche a Vegni, paesino accanto a Magioncalda, allapice della Val Borbera cistercense. incoronata, una Madonna Regina, la notissima preghiera : Salve o Regina, mater misericordiae, vita, dulcedo, et spes nostra salve, a Lei rivolta. I Cistercensi chiudevano la giornata di preghiera con la Salve o Regina e con il canto Ave Maris Stella ..Dei mater alma atque semper virgo felix cieli porta San Bernardo che diffuse il culto Mariano nel mondo ne fu lispiratore. Ancor oggi nelle chiese del Carmelo ai vespri si recitano queste antiche preghiere. Ils auraient plac ci haut la Vierge Marie sa mre, dont ils avaient fait leur protectrice. Marie Etoile de Mers ecrivit le Templier en prison Documenti inediti da filze criminali del Castello di Torriglia

Settembre 1639 - Benedetto Guano e Giacinto Guarnieri vengono processati per il tentato omicidio di Andrea Mangini: i testi raccontano. ..gionti che furono da rimpetto alla mia porta che ero asettato sopra il scalino, viddi li suddetti armati darchibuggio che correvano velocemente dicendo: il primo che troviamo ammassamolo.. Benedetto che cosa vi ? Esso in un subbito mi volt larchibuggio et io ben presto saltai in piedi, e nel levare mi scrocchi unarchibuggiata quale mi colse nella stacchetta davanti a parte destra stracciando detta stacchetta in tre luoghi e streppellandomi limagine della Beatissima Vergine del Carmine, quale haveva in detta stacchetta squarciandomi la camissia altro teste.. Qualmente marted sera alle 24 ore in circa li suddetti vennero tutti due verso la Porta del Borgo e senzoffesa di mia vita, la coronetta che parimente haveva in detta stacchetta, detta archibuggiata la port via, di maniera tale che no lho pi vista, e nella stacchetta vi trovai una palla faccetta (pila plumbea).. 10

altro Il Giacinto diceva al Benedetto non fare, non farequando furno appo di noi, il Andria Mangini li disse al BenedettoOl, Ol, dove si v!!..et in un subbito detto Benedetto senza dir altro li spar unarchibuggiata gli ruppe una Bedaglia della Beatissima Vergine del Carmine che haveva nella stacchetta vidi che detto Andrea si sbatteva qui il fuoco che lera rimasto nelli calzoni davanti. 1663 - Processo per lomicidio di Domenico Barbieri Si sottopone a tortura Thomasina Barbieri, uxor Laurentij Crovi accusata di aver aiutato il fratello Agostino porgendo lo schioppo che uccise Domenico Barbieri Un quarto dora di horologgij ad pulveris. ohim Dio, Jo dico che la Madonna Santissima la proveda Lei, del resto non so che dire.. oihm, oihm, oihm, Signore o Madonna Santissima o Madonna del Carmine, agiutatemi e levatemi di qui oh Sig.Commissario, lacquisti un letto in Paradiso e mi facci callar abbasso Thomasina dopo la tortura non ammise la colpa, fu assolta e liberata mentre Agostino Barbieri viene condannato a morte. condemnat in penam capitalis et confiscationis bonorum et interim a perpetuo exilio Si pervenit in fortijs justitie, ducatur et duci debeant ad locu solitu patibuli, ibique per ministro Justitie caput a spatulis amputetur.. naturaliter moriatur et anima a corpore separetur

Figura 1 - Stella Maris - Haifa- Monte Carmelo

Figura 2 - Madonna del Carmine -Torriglia Via Magioncalda

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San Bernardo da ChiaravalleLopera di questo grande della Chiesa nota, Borgognone, diffusore del pensiero cistercense e fondatore di innumerevoli abazie, promotore del culto della Vergine, fiero oppositore della eresia dei catari dualisti, ideologo e protettore dei Cavalieri del Tempio. A noi basta citare linflusso che il suo culto ebbe nel nostro territorio e formulare ipotesi su come e quando sia sorto. La frequenza delle dedicazioni, la collocazione nei punti pi legati alla viabilit medievale o nelle immediate vicinanze, fa pensare a lunghi periodi temporali in cui persone legate al mondo culturale dei cavalieri e dei monaci gestirono il traffico di merci e persone. La necessit di proteggere le carovane e di dare ospitalit ai viaggiatori ed ai loro animali hanno lasciato il segno. La strada e sopratutto la strada.. la grande protagonista del XII Secolo (Cardini) Cabanne dAveto Feudo dei Della Cella Donetta di Torriglia Feudo dei Magioncalda Festa patronale, si conserva ancora la tradizione del soggiorno del Santo proveniente da Bobbio. Festa patronale, raffigurazione in un quadro di S.Bernardo, del Diavolo, della Madonna del Carmine e di S.Giov.Battista. Festa patronale, il Santo con il Diavolo, su sfondo di paesaggio locale, raffigurato nella volta della cappella. Festa patronale, quadro di S.Bernardo con il Diavolo alla catena.

Capenardo di Davagna Feudo dei Rimassa S.Bernardo di Bogliasco

S.Bernardo santo titolare a Pannesi, a Rossi in alta Fontanabuona, Reneussi in Val Borbera, festeggiato a Fascia in Val Trebbia, Pizzonero e Vesimo in Val Boreca, tutti insediamenti collegati alla viabilit verso la Lombardia. La devozione al santo si spiega col fatto che nel nostro territorio fu frequente la presenza di monaci e conversi cistercensi, valga ricordare lAbazia di Rivalta Scrivia, le sue grangie di Val Borbera o lospitale di S.Giacomo di Possolo ed i loro contatti con le grandi Abazie cistercensi del Nord Ovest i cui monaci ed Abati usavano il percorso di crinale per i contatti fra mare e pianura padana. Lepisodio del viaggio di S.Bernardo da Genova a Milano del 1135, si pu connettere ai simboli vescovili (mitra e pastorale) non accettati dal santo e raffigurati nel quadro di Donetta ed stato certo ispirazione delle dediche lungo il percorso del Chamino de Lombardia. Il Diavolo sempre presente ricorda limpegno contro Catari e Albigesi, le grandi eresie del tempo. Il cartiglio dellangelo raffigurato nelloratorio di Donetta contiene il versetto di un libro del Vecchio Testamento, il Siracide o Ecclesiasticus. San Bernardo, nella regola dei Templari : De Laude Novae Militie ad Milites Templi, cos come nel Cantico dei Cantici e nei Salmi, usa spesso questo libro della bibbia 12

Une nouvelle chevalerie est apparue dans le ciel de lincarnation Doublement arms, ils nont peur ni des dmons ni des hommes

Figura 3 - S.Bernardo a Capenardo

Figura 4 - S.Bernardo a Bogliasco

Santa Maria MaddalenaApostola degli Apostoli presente alla morte del Cristo, assiste alla sua deposizione dalla croce da parte di Giuseppe di Arimatea. Prima testimone della resurrezione, unica donna citata in tutti quattro i Vangeli. Jacopo da Varagine vescovo di Genova conferma la leggenda medievale in cui la Maddalena dopo la morte del Cristo fugge in Provenza con Giuseppe ed altri cristiani, ove poi morir. Nel XIII secolo il culto esplode, Carlo dAngi finanzia lo scavo alla ricerca dello scheletro, lo trova. Il cranio viene ancora conservato nella Basilica di Saint Maximin in Provenza ove ogni anno viene portato in processione con grande concorso di popolo. Altre ossa prendono la strada della Borgogna fino a Vezelay, nella grande Basilica ove San Bernardo predic la seconda Crociata. In tutta la Francia la devozione diffusissima, a Parigi la Madeleine invocata in un grandioso Tempio in cui addirittura laltar maggiore le riservato. I Monaci Templari annoverano Sainte Marie Madeleine fra i culti pi cari, una delle loro feste da celebrarsi nelle Maisons du Temple. Quando un monaco si confessa allaltro monaco Je prie Dieu que par sa Misericordie et par lamour de sa douce Mre vous devez perdonner vos fautes ainsi quil perdonna la glorieuse Sainte Marie Madeleine. Nel nostro territorio frequente, citiamo la chiesa di Rossi sotto il monte Lavagnola, una cappella a Roccatagliata in alta Fontanabuona, poi a Magioncalda in alta val Borbera ove nella chiesa di San Giovanni decollato esiste una sua reliquia, nella zona del Monte Carmo il toponimo Passo della Maddalena la ricorda proprio lass ove inizia il lungo sentiero per il Monte Alfeo.Alphaei frater domini Nazarei piscator. A Santa Maria del Porto, sullantica carovaniera per Piacenza, ove il crinale raccolse per secoli la devozione Mariana pi suggestiva, quella di Nostra Dona di Montebruno, un altare minore mostra limmagine della Maddalena. 13

Tutto fa pensare che questo culto sia anteriore a quello Mariano che sappiamo l risale alla fine del 400. La chiesa a lei dedicata a Barbagelata, ove diversi toponimi la ricordano: fossato della Maddalena, croso della Maddalena. A Fascia, nido di antiche devozioni (S.Orsola, San Guglielmo dAcquitania), si festeggia anche la Maddalena, ma non solo, una simpatica leggenda viene raccontata dai vecchi parrocchiani: La Maddalena part dalla Terra Santa in pellegrinaggio di penitenza con Giuseppe dArimatea che portava il Santo Graal, passarono dalla Liguria fin qui a Fascia ove alcune grosse pietre vengono indicate come quelle che la donna port sulle spalle dalla Palestina nel corso del suo viaggio di espiazione. Massimo Centini -Templari e Graal in Liguria. Ed.Servizi Territoriali

Figura 5 - San Maximin - Provence- La Madeleine

SantOrsola di Cornovaglia (a Torriglia)Mese di agosto 1777, il messo della Corte gira per il Borgo, i casoni annessi, le ville, per riscuotere per conto della Magnifica Comunit le spese per la festa di SantOrsolina (la Scossa) Sono secoli che questa devozione si svolge, ognuno contribuisce. Le autorit del nostro minuscolo Feudo, incaricano pedoni, cercano organisti, comperano la polvere da sparo, contattano il Priore della Confraternita, il Prevosto, i Sacerdoti, tutti pronti per la gran festivit. La festa il 16 agosto, si inizia con un triduo preparatorio la settimana precedente poi la solenne funzione, officia il Preposto della Parrocchiale di SantOnorato, il suo chierico, 12 sacerdoti di cui 10 sono confessori. Ci vogliono molte candele, il sagrestano sar pagato per esporre lapparato e le tappezzerie, lorganista fa vibrare le grandi canne di piombo, il suo aiutante sbuffa tirandone i mantici, sono presenti la Confraternita con il Priore ed i numerosi Fradelli, poi le Autorit Civili: il Commissario, i quattro Reggenti, i maestrali, lattuario, il bargello e gli sbirri della corte, tutti con le loro famiglie. Messa cantata, odore acre dincenso, il campanaro batte i pugni sulla tastiera del grande concerto di campane. Vincenzo Garbarino bombardiere ha comprato la polvere, il carbone , il brenno per le cariche, poi, spari potenti, a raffica, dei mascoli, Persino il vecchio Bartolomeo netta nanzi il piazzale.

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Alta sullaltar maggiore la reliquia insigne, miracolosa, racchiusa in un busto dargento con decori dorati: lintiero cranio di SantOrsolina, vergine e martire che da secoli protegge i tessitori, i commercianti di tessuti, la Comunit tutta. Questo forse sin dallepoca delle grandi pestilenze1345, 1575, 1667, ogni secolo la morte insidia, semina terrore, falcia a caso, uomini, donne, famiglie intere.fiocca la pestequesto il grido, pochi i rimedi, S.Orsola, la Madonna del Carmine e tanta paura. Blocchi ai confini, ammazziamo cani e gatti, attenti a chi brutta le panche in chiesa, prima continue campane a martello, poi pi nulla, non si deve, non c tempo, si seppellisce un po dappertutto, calce sui cadaveri, bisogna cuocere le pietre, ne serve ancora. Su in Castello, presente il Commissario e i Reggenti, viene riposto il Sigillo della Magnifica Comunit di Torriglia in una cassetta con due serrature, una chiave conservata da un Reggente del Borgo, laltra da uno delle Ville. questo lunico sigillo apposto sulle richieste, le istanze, le lamentele rivolte al Principe o sugli atti ufficiali. un sigillo a fumo che raffigura SantOrsola in busto sopra le tre Torri in fila antico simbolo della Comunitas Turriliae. Bisogna sapere che durante il Medioevo, nelle nostre realt, le malattie si curavano con le preghiere e con il poderoso aiuto delle reliquie che dovevano essere messe a contatto delle parti malate, in parallelo per monaci lungimiranti perfezionavano lerboristeria e supplivano agli antichi rimedi spesso non sufficenti. Il possesso di una reliquia famosa rende lidea dellimportanza della Comunit e pone interrogativi su come questo cranio insigne fosse arrivato qui. Il fatto che S.Orsola fosse la patrona dei commercianti e tessitori di tessuti la dice lunga sul perch Cristoforo Colombo avesse titolato alle Vergini di SantOrsola le isole caraibiche incontrate nel secondo viaggio verso le Americhe. I lanieri di Torriglia, Pentema e dintorni erano spesso presenti alla stesura di atti notarili della corporazione che riguardavano anche i Colombo, Giovanni (nonno), Domenico (padre), Benedetto e Antonio (zii). Potest a Torriglia nel 1478 era un certo Michele Colombo di cui non accertata la eventuale parentella. Potrebbe essere quello il periodo in cui la reliquia arriva a Torriglia, credo per plausibile lipotesi di provenienza dai beni del Cardinale Luca Fieschi, che aveva alla sua corte presbiteri di Torriglia e di Donetta e teneva contatti con la Corte dInghilterra ed i Templari Inglesi.(1) Il culto del cranio stato accertato per il Cavalieri del Tempio, la famosa testa con la scritta 58m trovata a Parigi, risultata appartenere ad una delle vergini di SantOrsola, rende ancor pi interessante il possesso della reliquia di Torriglia.Ctait une tete de femme en or, creuse et reclant une tete de petite fille dans une toffe, noire et blanche, ou rouge,on ne sait trop, avec la mention Caput LVIIIm inscrite sur une cdule.

Era comune che un ordine monastico cavalleresco avesse reliquie: gli Ospedalieri conservavano la camicia di Cristo, un pezzo della sua croce, il braccio e la mano di SantAnna, ed una testa delle undicimila vergini tutta intera. Il Culto di SantOrsola, martirizzata dagli Unni assieme alle vergini compagne sulle rive del fiume Reno, fu molto importante nel Medioevo ed ebbe la sua massima diffusione nella Citt di Colonia di cui la Santa Patrona, nella bandiera della citt sono apposte le fiammelle delle undici vergini ed i vasi dei tre Re Magi. Troviamo altre devozioni alla santa: un altare a Fascia, uno a Traschio, un quadro a Canepa di Sori.(1) Nellinventario di beni redatto dopo la sua morte annotato :Caput undecim milium virginum .. non sappiamo se e quando la reliquia approdi a Torriglia.

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Figura 6 - Tassa da esigersi nellanno 1781 per la spesa di S.Orsolina, orologgio, triduo et altro primo della lista : Giangregorio Massoncalda.

San Giovanni Battista (a Magioncalda)A Magioncalda, frazione di Carrega, proprio sotto al monte Antola , appare un culto non consueto, quello di San Giovanni Battista Decollato. Una visita alla chiesa, limpida e dipinta a colori vivaci, nasconde un tocco antico, severo: in un bassorilievo dellaltar maggiore la Testa del Battista posata su un piatto. In fondo al coro un quadro consunto mostra la scena della decollazione, un piccolo gonfalone ricorda preghiere e processioni.. La pietra sacrata custodisce le reliquie, quella della Maddalena e una di San Teodoro, forse entrambe collegate al culto della testa del Precursore. Qui vicino, dietro la Torre di Carrega, nella grangia di cistercense memoria, accanto alla vecchia mulattiera, le rovine di un recinto fortificato, immenso, con muraglie potenti. Si dice vi fossero stati custoditi i prigionieri Pisani della battaglia della Meloria, sappiamo che San Giovanni Battista decollato era il protettore della confraternite dei carcerati. Nodo viario sulla strada di Lombardia, Donetta conserva nelloratorio il quadro ove ritratto il precursore bambino che tiene il dito alzato verso il Cristo Messia. A Propata un altare, a Cavorsi ancora il Decollato, che di Recco Patrono. A Torriglia la Confraternita della Buona morte designa un Distretto del Borgo a San Giovanni Battista, la grande vetrata della Parrocchiale, sopra al Cristo, mostra un Vessillifero Agnus Dei, un

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antico affresco in una abitazione del centro storico lo raffigura sul Giordano,una statuetta marmorea del Santo si intravvede in una nicchia. San Giovanni Battista Santo patrono degli Ospitalieri, Cavalieri di Gerusalemme, poi di Malta. I Cavalieri del Tempio avevano una venerazione per il Battista: Jacopo da Varagine nella Leggenda aurea ricorda che proprio i Templari scavarono nei sotterranei del Tempio di Gerusalemme per cercare la testa del Battista. Si riteneva che fra le reliquie dei Templari ci fosse lindice della mano destra del Battista frequentemente raffigurato con lindice destro puntato verso lalto. Jacques de Molay confia ensuite que lcrin quil venoit de lui apporter, renfermoit la reliquie la plus prcieuse que Beaudouin roi de Jrusalem avait donn a lOrdre scavoir lindex de la main droite de Saint-Jean-Baptiste. Temple,Islam et assasins-Daniel Riu-Les Templiers

Figura 7 - San Giovanni Battista affresco inedito Centro Storico di Torriglia

I trei sati du suLa leggenda affonda nel tempo lontano del Cristo, del Battista, del Sacro monte, del Sole di vita. Solstizio destate, nascita del Battista: lusanza di raggiungere la vetta dellAntola nella notte di San Pietro fra il 28 e il 29 giugno per assistere al sorgere del sole e ai trei sati du su ancora radicata fra gli abitanti delle valli. Allalba, dalla sua cima, il sole compie 3 salti prima di sorgere definitivamente, i monaci guerrieri amavano ricordare i tre rimbalzi della testa del Battista appena spiccata dal busto. Sotto lAntola, a Magioncalda, nellaltar maggiore della Chiesa, raffigurata la testa del Battista deposta sul piatto. Lass da qualche parte anche la porta del solstizio rivolta a Nord Est, punto estremo del sorgere del sole nei giorni della nascita del precursore. Les Templiers auraient pu etre Johannistes et ce titre mpuiser leglise de Pierre lApotre qui renia le Christ par trois fois.Les Templiers - Coupables? - Daniel Reju, pg.85

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Figura 8 - Chiesa di Magioncalda San Giovanni decollato

San NicolaSanto anchesso legato al periodo crociato, le sue ossa razziate dai crociati a Mira nellattuale Turchia, furono trasportate a Bari ove si svilupp un culto importante legato alla protezione dellinfanzia. Leggenda dice che San Nicola riport in vita tre bimbi uccisi e messi in salamoia nelle botti da un oste perverso. San Nicola Santo titolare di Rondanina antica filiazione cistercense, Papa Urbano II infatti, nella sua bolla del 1186, conferma le propriet dellAbazia del Tiglieto, fra esse appare Rondanina. La stessa Rondanina, Cantalupo, Carrega e Fascia ancora nel 1523 dipendono dal monastero di Albera Ligure in Val Borbera, mentre nel 1747 Rondanina nella giurisdizione di Carrega. Sono tracce di quellantico feudo vescovile tortonese che forse si estendeva fino a Donetta.

San Guglielmo dAquitania (a Fascia)Guglielmo X Duca dAquitania detto anche il Trovatore per laccoglienza data ai poeti provenzali presso la sua splendida corte di Poitiers, pass alla storia come Santo a seguito della conversione alla causa di Papa Innocenzo II ispirata da S.Bernardo di Chiaravalle. Muore nel 1137, il giorno della passione di Cristo, alla fine del suo pellegrinaggio alla tomba di S.Giacomo Maggiore a Compostela. Santo di area cirstercense venerato a Fascia ove rimane memoria dellesistenza di un oratorio a lui dedicato. Il caso di Fascia emblematico, il culto principale quello mariano (Sancte Marie de Fassia), ma oltre a San Guglielmo la comunit osserva altri culti legati al mondo dei cavalieri: San Bernardo, SantOrsola e la Maddalena con connessa leggenda. Con queste premesse si pu presumere che il paese sia sorto in quel medievale periodo doro durante il quale a seguito dei traffici dal mare verso la Lombardia i nostri territori di mezza costa videro un grande sviluppo. Nel 1235, Beld, moglie del Goardator o Castellano Bertramo de Turigia, fa testamento: fra i vari lasciti troviamo un drappo per dotare la Chiesa di Santa Maria de Fassa , forse costruita durante il dominio Malaspiniano dei Balbi da Castello.

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Figura 9 - San Guglielmo dAquitania Parrocchiale di Fascia

Trino Atque Uno - La Santa ed indivisibile TrinitLOrdre de la Sainte Trinit or Ordre des Pauvres Chevalier du Christ, cos i Cavalieri del Tempio amavano ricordare le proprie radici, i propri culti. La Santa ed indivisibile Trinit , dogma centrale dellantico cristianesimo, ricorda lontani concilii, laceranti eresie, devote processioni, struggenti invocazioni, sanguinose battaglie. Lelenco dei sermoni e dei trattati dedicati alla Trinit nel Sec.XII interminabile, allora infestava le menti la dottrina eretica dei principi opposti, il Dio buono e Satana, entrambi creatori entrambi eterni: i Catari, eretici di quel tempo negavano la Trinit. Tutto ci ha lasciato un segno anche qui nei nostri monti. Gloria patris, filio et spiritui sancti, sicut erat in principio et nunc et semper et in saecula saeculorum amen. Ancor oggi la stessa preghiera risuona nelle nostre chiese. Anche una solennit era dedicata alla Trinit, la domenica successiva alla Pentecoste, colore liturgico bianco. In tutto questo i Cistercensi, sempre loro. A Torriglia il regolamento della Confraternita della buona morte di San Vincenzo stabiliva che la festa della SS.Trinit fosse riservata alla nomina del Priore, con voto dei confratelli che avrebbero scelto il pi idoneo al regime. La devozione si riflette sulle forme delloggettistica, gli oggetti di culto, i particolari architettonici. Tra i segni evidenti trilobato loculo da luce della Cappella di San Giovanni Battista a Caprile, trilobata lacquasantiera in marmo della Chiesa di Magioncalda, trilobata la borchia da libro o piede di vangelo, ritrovata negli scavi della Fortezza di Donetta. Uno e Trino si ripete, luso sacro del numero tre frequente, persino ripetitivo nei comportamenti dei Cavalieri del Tempio (1) Nel quadro delloratorio dei monaci a Donetta il Bambin Ges in braccio alla Madonna alza la mano destra e indica tre come anche nella statua della Madonna della Neve delloratorio di S.Vincenzo a Torriglia. (1) Trois chevaux, trois couteaux, trois tentes.de la viande trois fois par semaine, communier au moins trois fois lan, le profs faisait trois voeux, laumone se fasait trois fois par semaine, le templier se devait accepter le combat a un contre trois 19

Les templiers honoraient ainsi la trs Sainte et indivisible Trinit.(Louis Charpentier La Rgle Les Templiers pg.19)

Figura 10 - Borchia umbone di libro sacro trilobata - Scavi Donetta

Figura 11 - Acquasantiera trilobata Magioncalda - Chiesa di San Giovanni decollato

Figura 12 - Cappella di CaprileVal Brugneto Oculo trilobato

La Cappella di CasaleggioLa cappella di patronato della omonima famiglia dei Casaleggio evidenzia al suo interno culti molto antichi: SantAnna, San Giuseppe , la Maddalena; un quadro consunto raffigura la Madonna della Mercede. S.Anna culto legato allordine carmelitano, S.Giuseppe (dArimatea ?) e la Maddalena ricordano la Francia meridionale e le leggende ad essi collegate. Il culto della Beata Vergine della Mercede, nato a Barcellona nel XII secolo, collegato al riscatto dei cristiani tenuti in schiavit dagli islamici, appare anche a San Sebastiano Curone ove si riscontrano tracce templari. I templari Catalani presenti in Sardegna nel regno di Arborea, erano a lei devoti. Nel 1192 Simone Vento, Podest di Torriglia per i Malaspina tenne importanti contatti con i vertici dellOrdine templare di Catalogna in Sardegna ad Oristano. Lordine della Mercede o dei Mercedari, protetto da Giacomo I dAragona, ebbe grande sviluppo nelle Americhe, sacerdoti mercedari risultano al seguito di Colombo. Casaleggio di antichissima fondazione (una vecchia foto mostra unarco romanico) ed citato in un documento del 1235, nel quale Alberto Balbo Da Castello infeuda ad Armanino di Turigia terreni di Casaleggio e Garaventa. I Da Castello o De Castro sono una famiglia genovese legata alla Compagna che durante il periodo crociato sfrutta i traffici con la Terra Santa. A Torriglia, i collegamenti erano tenuti con la famiglia dei Vento, che possiede il Castello e controlla i pedaggi. Qualche secolo dopo, appare nuovamente un Armanino quale cappellano nominato dal Reverendo Benedetto Casaleggio. Cito appena la verosimile leggenda che un anziano abitante amava ricordare, uomini di Casaleggio partirono per la Terra Santa al servizio di un Cavaliere Crociato. 20

SantAnnaMadre della Madonna, abitava a Gerusalemme collanziano marito Gioacchino accanto alla piscina probatica ove si trova la Chiesa di SantAnna costruita dai Crociati Francesi. Santa Carmelitana per eccellenza, era protettrice delle donne incinte e delle ricamatrici. Grandi devote di SantAnna erano le Beghine, importante movimento religioso femminile nato nel XII secolo e sviluppatosi soprattutto nei centri tessili dei Paesi Bassi ( A Bruges si pu visitarne il quartiere, accanto alle Chiese di SantAnna e di Gerusalemme ove giacciono sepolti gli Adorno, mercanti genovesi che introdussero il pizzo fiammingo) Il secondo distretto della Confraternita di San Vincenzo di Torriglia era titolato a SantAnna, nella zona del centro storico ne era diffuso il culto. Infatti, sotto un antico affresco di casa Carraro, che fu Osteria Camerale prima e locanda del Cavallino Bianco poi, le pie donne del quartiere intonavano canti e preghiere durante la festa. Le beghine nostrane alloggiavano nel vicino conservatorio, antica istituzione religiosa della zona: Evvi il consorzio di 10 incirca figlie radunatesi insieme a vivere divotamente e mantenersi col lavoro delle loro mani. Si occupano di lavori donneschi specialmente filando e tessendo e fanno la dottrinetta alle figliole che si portano da loro.(1) La chiesa di San Giorgio a Bavastri ricorda SantAnna in un grande bassorilievo di marmo del settecento.(1) Sac.Carraro La Provvidenza. Nel XIII sec. vennero considerate alla stregua degli eretici o catari, un interpretazione riporta lorigine del toponimo agli Albigesi. Il concilio di Vienne del 1312 abol i Templari e condann le Beghine.

Le beghine reclamano a gran voce la testa trafugata di SantAnna .gli Ospedalieri ne conservano il braccio e la mano

La Madonna (nera) di Montebruno La pi sentita, la pi invocata, questa statua primitiva, ieratica e annerita dal tempo, ci assiste da almeno 600 anni dallaltare principale del Santuario fra la Trebbia ed il Lunghella. loggetto pi antico della valle, come sia arrivato qui non si sa. La grande devozione popolare che lo ha accompagnato per secoli ne assegna la comparsa allapparizione del 1478 ma il culto senzaltro precedente.(1) Liconografia risalirebbe al XII o XIII secolo, periodo durante il quale il grande afflusso di merci e persone verso la pianura ha plasmato il nostro territorio. Osservando questa rozza statua in legno di stile bizantino viene alla mente il filone di culto delle Madonne nere che ebbe inizio nel periodo Crociato con S.Bernardo ed il suo Cantico dei Cantici, poi divulgato in occidente dagli ordini cavallereschi, specie da quello Templare. Lappartenenza di Montebruno alla galassia Agostiniana, ordine installato da Goffredo da Buglione nel Tempio avvalora lipotesi della sua provenienza orientale. Sori, approdo degli Embriaci Crociati, custodisce, proveniente dalloriente, limmagine di Nostra Signora delle Grazie, Madonna Nera.(1) Messer Ibleto Fieschi oggi a otto che sar il d di Nostra Donna si deve trovare a Montebruno a uno loco di Nostra

Donna dove similmente far una festa, ed anche qui interverr molta villanaglia. 8 agosto 1465 Italo Cammarata- Una Bellissima Fortezza- Guardamagna ed.Varzi

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Les vierges noires protectrices des chevaliers du Temple, appairaissent sur les chemins de plegrinage..

Figura 13 - La Madonna di Montebruno

Le Tre Croci

Ancor oggi la via di crinale evidenzia toponimi nati dalla antica religione del Cristo, dopo la cima dellAntola, l dove si intersecano mulattiere provenienti dalla Val Brugneto e da Magioncalda, troviamo le Tre Croci ad indicare il passo, poco pi in alto una piccola cappella.quando giunsero al luogo detto Cranio (Golgota) l crocifissero lui e i due malfattori, uno a destra laltro a sinistra.

Poco oltre, una foresteria per viandanti, Case del Romano, dal nome delloste che l visse secoli fa. Certo Armanus de Romano infatti appare fra i firmatari della Carta Iuramenti al Marchese Malaspina di Varzi del 1197 (1)(1)

Isti sunt illi de Val de Trebia qui iuraverunt predictum sacramentum et predictam pacemGabotto-Erwig Chartarium Dertonense - pg.29

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S.Onorato (a Torriglia)

santo titolare della Chiesa Parrocchiale di Torriglia, in antico Abazia di Patrania, di Diritto Regio, quindi risalente allepoca Longobarda. Si suppone che linsediamento originario fosse dei monaci provenienti da Lerino, isola di fronte a Cannes ove dal Sec.V si svilupp una delle prime comunit monastiche ad opera di SantOnorato e San Caprasio. Recentemente San Caprasio venuto alla cronaca a seguito del ritrovamento dei resti nella chiesa di Aulla in Lunigiana. Le fondazioni Lerinesi che si ricordano in Liguria sono: Ventimiglia, Seborga,Torriglia, a Genova: S.Antonio di Pr, Santa Fede, S.Onorato a Castelletto. Le connessioni con il monachesimo francese sono note, Attala Abate di Bobbio viene da Lerino, il culto di S.Ponzo in Val Staffora si riscontra anche nel Nizzardo a Cimiez, il priorato della Chaise Dieu dAlvernia collegato con S.Andrea di Borzone ma soprattutto le abazie Cistercensi del Nord Ovest dItalia erano di fondazione Borgognona. Esisteva un rapporto privilegiato fra i monaci Lerinesi e lOrdine del Tempio, soprattutto durante il secolo XII nel Sud della Francia, chiese, terreni e case di propriet Lerinese, passano ai ricchi e potenti Templari. A Genova lunica chiesa Templare certa, Santa Fede a Porta dei Vacca, risulta fondata dai Lerinesi. Documentazione del Sec.X sancisce il passaggio dellAbazia di SantOnorato di Patrania a quella di San Marziano di Tortona, nel Sex.XII passa sotto il dominio del Vescovo di Tortona che ne controlla anche lespressione militare: il Castellum Padraniam a Donetta, che ragionevole supporre fosse stata affidato ai Cavalieri. Linterno del Tempio a Gerusalemmela superfice esterna della roccia fu coperta con marmo bianco, sopra gli fu messo un altare.. attorno alla roccia si innalzavano quattro pilastri e dodici colonne per sostenere la cupola, sullarco dellingresso principale i Crociati apposero una lunga iscrizione prendendola dal Vangelo secondo Matteo DOMUS MEA DOMUS ORATIONIS VOCABITUR ET QUI QUERIT INVENIT ET PULSANTI APERIETUR Sulla porta dingresso di SantOnorato a Torriglia, sotto la statua del Santo si legge: PULSANTI APERIETUR allinterno sopra larcata dellaltar maggiore: DOMUS MEA DOMUS ORATIONIS

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Figura 14 - S.Honorato - Pulsanti aperietur

Figura 15 - Arcone altar maggiore - Torriglia Parrocchiale

Figura 16 - Croce a otto punte nella mitra del santo

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Il Monte della Stella

Il bel principio della famosissima Trebbia quale ha la sua origine da una fonte che scaturisce fra il mezzo di due monti quasi uniti insieme, uno chiamato il Monte della Stella, laltro Torriglia Vecchia a motivo che alla cima di questo si vedono le vestiggia di un antico edificio. (1) Questantico toponimo, Monte della Stella, ancoroggi citato dagli abitanti di Donetta, ricorda i tempi della nascita del Cristo, di quella Stella Cometa che condusse i Re Magi alla capanna. proprio nel Sec.XII (1148) che gli annalisti riportano lapparizione della Stella Cometa, portatrice di prodigi o di sventure, che lasci allumanit di quel tempo speranze e paura. Forse proprio lass fu vista, fu osservata e vi lasci il segno. I due colli descritti sono collegati con un marcato sentiero che poi si trasforma in una mulattiera selciata che raggiunge il passo di Garaventa. Il monte (anche denominato u Castel) presenta tracce di interventi atti a migliorarne lassetto difensivo, un taglio verso Nord, un solco evidente verso valle, segni che denotano la presenza di una fortificazione.(1) Arch.Vesc.di Tortona Descrittione della Parrocchia di Torriglia. Met 600.

Figura 17 - Monte della Stella

Il Santo Graal (a Montebruno)In questo ventaglio di primitivi culti del Cristo, nelle raffigurazioni dellUltima Cena spesso si osserva un oggetto fortemente simbolico legato al tempo delle Crociate, alla Santa Eucarestia, alla Passione. Parlo del Santo Graal o Sacro Catino, vera icona della Cristianit di quel tempo, conservato a Genova nel tesoro della Cattedrale. Preda dei Genovesi di Guglielmo Embriaco alla presa di Cesarea, fu portato in patria e custodito fra le reliquie pi care. 25

stato legato alla Famiglia Fiesca, il Cardinale Luca infatti lo conserv quale pegno di un prestito fatto al Comune. Ebbene, questo Santo Grilletto appare a Montebruno raffigurato nellaffresco dell Ultima Cena, di colore verde ed esagonale come loriginale ed anche in questo angolo di Val Trebbia evoca la coppa usata da Ges per contenere lagnello pasquale, ed in seguito da Giuseppe DArimatea per raccogliere il sangue del Cristo morente sulla Croce. Trouv sous les dcombres du Temple de Salomon, puis les Templiers pour leur malheur lauraient trouv et ramen en Europe

Figura 18 - Ultima Cena - Convento di Montebruno

San Giacomo MaggiorePrimo apostolo martire, I suoi discepoli trafugarono il corpo e lo portarono sulle coste della Galizia. Il ritrovamento dei resti nel Campo della Stella, diede inizio a quel grande itinerario di pellegrinaggio medievale che dura tuttora, il Camino de SantJago de Compostela. Patrono dei pellegrini e dei viandanti, ne troviamo la dedicazione a Laccio e a Bavastrelli, nido dei Musante dAntola, entrambi insediamenti collegati a quel medioevo nostrano tutto incentrato sullassistenza ed accoglienza dei viandanti.

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Santo StefanoLunica immagine riconducibile alla famiglia dei Magioncalda, antica titolare di juspatronato dellaltare di Santo Stefano nella Parrocchiale a Torriglia, altare poi sostituito dalla tela della lapidazione. Anche se raffigurato il protomartire, Stefano o Etienne collegato al mondo cistercense, ai rapporti fra Clairvaux e Citeaux. Etienne Harding, abate di Citeaux veste San Bernardo con labito religioso, poi lo invia a fondare Clairvaux. Etienne e Bernard assieme al Concilio di Troyes fondano lOrdine Templare, luno compone la Regola dei Cistercensi, laltro quella dei Templari.Dans la cathdral de Troyes Bernard de Clairvaux, ses amis, ses disciples, Etienne Harding Abb de Citeaux assistaient au concil, Etienne tait le personnage le plus influent aprs Saint Bernard, il compos la Charte de la Charit, la rgle de les Cisterciens, Bernard composait la Rgle du Temple

San PietroRisale certo ai primi anni della presenza cristiana nei nostri monti la dedicazione allapostolo Pietro del villaggio di Pentema e soprattutto quella del Monte sacro, lAntola o Antua. Ne accenno perch una traccia forte di collegamento al medioevo appare sul pavimento della Chiesa di Pentema: il simbolo del Fiore della Vita, lo stesso che scolpito su una pietra della Torre del Castello di Torriglia.

Figura 19 - Pentema-Il fiore della vita - pavimento della chiesa di S.Pietro

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Capitolo 2 - La ScenaUne Affaire dorLaristocrazia Genovese, quella che vive in prima persona le Crociate, che ben conosce le rotte per la Palestina e che, oltre a dar manforte alle Armate Franche, radica le proprie attivit mercantili in Terra Santa spostando famiglie intere, costituendo colonie, costruendo abitazioni, fortezze, chiese, magazzini, gestisce in proprio il commercio di merci preziose. Sete, ceramiche islamiche, incenso, pepe, zenzero, sucaro, comprate con sonori bisanti passano di mano in denari di pavia, in grossi fiorentini, in genovini, su verso nord, sino ai mercati delle Fiandre. Tutta questa attivit diventa motivo di sviluppo per il nostro entroterra, fra il XII ed il XIV Secolo si sviluppa una cospicua rete di mulattiere, fortezze, chiese e cappelle, ospitali e cabanne ma soprattutto aumentano gli abitanti a servizio della viabilit che si insediano a mezza costa integrando il reddito con lallevamento in massima parte di ovini.

Guillame,Tete de Marteau qui aide Godefroy de Bouillon prendre Jerusalem

Gli Sbocchi a MareNervi Approdo di Levante del Chaminus Januae, o strada della Trebbia , fu porto deposito dei Mercanti Piacentini, grandi protagonisti del periodo Crociato a Genova. La presenza di un Ospitale sul mare, di una Cappella della Maddalena, e della sontuosa mulattiera che dal mare svalica sul Monte Cordona vicino al pi famoso Ospitale di Possuolo, caratterizzano quello che a quel tempo era un piccolo borgo. Pare che i Nerviesi partecipassero alla prima crociata con Guglielmo Embriaco. Bogliasco e SantIlario Un Ospitale sulla costa, il culto di S.Bernardo nella frazione omonima, la Maddalena, e la festa Patronale della Madonna del Carmine, tutti culti sensibili. Anche qui la mulattiera sale in quota ed anchessa si raccorda sul crinale alla Montagna di Fascia. A Santa Croce, sopra Pieve, memoria di un altro Ospitale. Fino a litore Boziasco attorno allanno 1000 si estendevano i beni dellAbazia di Patrania ora Torriglia. Sori Sbocco naturale e diretto della mulattiera proveniente dal valico della Scoffera, anchesso aveva il piccolo Ospitale di San Cristoforo istituito per alloggio ai pellegrini di Terra Santa. Lungo la creusa le frazioni di Lev, S.Bartolomeo,Canepa, con culto medievale ancora della Madonna del Carmine. A Sori operava una consorteria degli Embriaci. In un documento del 1202 infatti, certo Bellobuono da Sori arma una galera di propriet di Guglielmo Embriaco in partenza per la Crociata. Willelmus Embriacus Major esercita diritti di natura feudale in Palestina a S.Giovanni dAcri, ove erano coinvolte famiglie che ritroveremo a Torriglia quali i Vento, i Guercio, i De Volta. 28

Bella e suggestiva tradizione la presenza delleffige della Madonna Nera, unica in Liguria marittima conservata in S.Maria delle Grazie. Recco Comunit antica, anchessa porta tracce del periodo crociato: lospitale di S.Gio Battista del XIII Sec., il culto della Madonna del Carmine, a Megli licona bizantina della Madonna delle Grazie dono del Crociato Ageno e soprattutto la Santa Spina della corona della passione del Cristo anchessa dono degli Ageno comandanti di galere crociate.(1290) Dalle galere alla fonda, al porto, giusta appendice di quella Via del Legno che ricorda i fusti di faggio trainati da buoi dai boschi del monte ai cantieri costieri. A Recco si costruiscono le galee ancora nel 400 (1). Tracce colorate, vivaci, quali la setaquella dei velluti di Zoagli e dei Damaschi di Lorsica sono relitti degli antichi traffici doriente.(1)

piaciuto al Rev.do Ibleto Fieschi di donarci una sua galea che fece fare a Recco 25/1/1466 - lettera di Francesco Sforza a Fogliani, Governatore di Genova.- Italo Cammarata Una bellissima fortezza- ed.Costamagna Varzi La galre dominatrice de la Mediteranne Mdival

Altri approdi - Anche Camogli e Portofino partecipano con i Genovesi a flotte crociate dirette in Siria; bottino di guerra di queste sante spedizioni sono ancora reliquie, addirittura quella di San Giorgio, uno dei grandi di quel mondo, di quel tempo, di quella cultura. Portofino la custodisce. L attorno la millenaria di Ruta con lospizio, leremo di San Fruttuoso, Valle Christi a Rapallo, femminile e cistercense, vanno a completare quel mosaico di vita sul mare collegato al reticolo di mulattiere, primitivo ma efficiente sistema che permetteva a carovane protette il raggiungimento di destinazioni impensabili. Dagli sbocchi sul mare di Levante ove ogni golfo profondo permetteva lattracco di leudi e galere si saliva il primo gradino sul crinale, poi verso nord ancora un secondoUsque in Antuafino in Antola. Da quella quota diventava quasi piacevole in buona stagione scivolare verso le pianure, i grandi mercati, i ricchi committenti ansiosi di sognare le novit dellOriente.

Dal Mare alle Terre di Mezzo

A Nord di RapalloRoccatagliata, la sua fortezza, la chiesa dotata dal Cardinale Luca dei Fieschi di Lavagna, lantica dedicazione alla Maddalena, la Parentella degli Advocati Crociati. Pi in alto in cacumine montis sta Barbagelata ove ancor si ricorda la presenza di una piccola cella monastica femminile, un ospizio, una fortezza distrutta, nuovamente il culto del Carmine e la chiesa dedicata alla Maddalena. Cabanne dAveto punto di controllo della parentella dei Dalla Cella, nodo viario per lEmilia, ove tutto incentrato su S.Bernardo. Montebruno allincrocio del Chaminus Janue con lhospitale di Rusca, le case torri e la sua Madonna, primitiva, orientale, misteriosa, poi gi verso la rocca di Croce al pedaggio, pi in basso la Trebbia, cristallina, immutabile. 29

A Nord Est di GenovaMolassana, Cavassolo, il salto in quota a Capenardo, valico della Val Bisagno controllato dalla famiglia dei Rimassa e protetto da S.Bernardo, poi gi verso il passo della Scoffera, la mitica Crux Ferrea presidiata dalla famiglia dei Bolleri. S.Giacomo pellegrino a Laccio infine su fino a Torriglia.

La diretta per la pianuraPozzolo sopra Nervi, col piccolo ospitale cistercense del Sec.XIII, poi sul crinale dopo la val di Lentro, il Bargalio, il suo mercato, ancora un ospitale, i banchi di cambio, la colla di Boasi, il Monte Lavagnola, si sfiora il villaggio di Rossi ove proteggono S.Bernardo e La Maddalena fino alla Patrania, antica Abazia e la Turrilia turrita.

Turrigia Turrilia Il Castello Il BorgoIn alto la valle si adagia, offre spazi, verde e tanta acqua. La Torriglia medievale appare, ben divisi da un ruscello il potere laico da quello religioso. Da un lato il castello, la torre quadra, sotto case a schiera a formare un triangolo serrato da portali possenti, oltre il vallo labazia, benedettina, ancora longobarda di diritto regio, ora in grave declino, travolta dal vento cistercense dellAbazia di Rivalta Scrivia prima, dalla potenza della Chiesa fliscana poi. Lass, potenza magica alle sorgenti dei due fiumi, la fortezza di Donetta, dei Cavalieri, dei Vescovi di Tortona, il Castellum Padraniam. Qui dominano i Genovesi, le famiglie, le consorterie, le consciorse, quelle del commercio oltremare, dei pedaggi sulle strade di Lombardia e di Piacenza, delle guerre in Terrasanta , con Pisa o con Venezia. Sullo sfondo dei Malaspina ormai proiettati verso la Val di Magra e la Lunigiana si intravvedono i Vento, i Da Castello, i Balbi, gli Embriaci, i Guercio, gli Ysembardi. Carovane di muli ogni giorno si arrampicano in Antola per Varzi, Pavia o scendono la Trebbia verso Piacenza. Magazzini gonfi di merce, osterie, cabanne, forni, stalle per muli o per cavalli, maniscalchi, ferrari o bancalarima anche contadini, osti e frati, armati e cavalieri ad assistere e proteggere questo fiume di ricchezza ed a servizio di questa fiorente economia.

DonettaNido dei Magioncalda che almeno dal XII Sec. controllano il luogo a nome del vescovo di Tortona. Qui si incrociano le voci, gli allarmi di tutti i viandanti che si misurano con lAntola, le condizioni del percorso, gli assalti dei ladri da strada o degli orsi di Poggio Rondino, la peste che fiocca a Suzzi o la ressa nel caravanserraglio di Carrega. Qui si ristorano uomini e muli, si curano animali feriti, si ferrano muli e cavalli. Qui la forza e la fede di monaci cavalieri, armati e santi. Les frres chevaliers ont droit trois chevaux et un cuyer Il est aussi grave de tuer un cheval que de tuer un esclave. 30

LAntolaPresidio di una famiglia, i Musante, fidi ed attenti, appendice di S.Giacomo di Bavastrelli, forse residuo di antiche politiche di controllo viario. Un lume, una luce, un punto caldo di riferimento, di controllo, uninformazione data e ricevuta, spesso preziosa, che poteva salvare la vita. Un crinale lungo, deserto, poi la sosta protetta.

Carrega, il suo castelloPi in basso il caravanserraglio, spazioso e fortificato sotto lantica torre, la gente di Magioncalda, i suoi frati e conversi nella grangia dellAbazia di Rivalta Scrivia. In questo luogo linflusso cistercense marcato, il frate pellegrino ha ricovero nellospitale di Magioncalda, pi adatto al suo ruolo, qui protetto da gente devota alla Maddalena e al Decollato,mentre alle Cabanne sostano armati, osti e mercanti Lass, a cavallo del passo, fra Varni e Carrega, i Crosetti vivono, controllano, ristorano, osservano le carovane. Eredi di un passato ormai lontano, conservano nel nome e nellarma quella croce ad otto punte che ricorda lOriente, il Santo Sepolcro, le stagioni di guerra e davventura.

Crosetti

Figura 20 - La rocca di Carrega

Figura 21 - Arma dei Crosetti

Il Grande NordDa quass le valli si stendono fumose verso la vita pulsante della pianura.

La Val BorberaGarbagna, Grondona, Pallavicino col suo S.Bernardo, Albera, Chiaromonte, Semega, Vendersi, Precipiano, tutte comunit irradiate dallAbazia di Rivalta Scrivia, faro per monaci e civilt. 31

Il CuroneS.Sebastiano, il suo mercato, il suo ponte controllato dai Templari, porta per Tortona, Diocesi, sede antica del nostro Cristo ed anche del potere militare e contestato dei Vescovi Conti. Monaci ed armati hanno per secoli percorso queste strade per dare e ricevere potere e conforto.

S.Pietro a Pontecurone Castello di Torriglia Figura 22 - Croce della vita Simbolo del Banco di Cambio .A Saint Gilles cent trente quatre Changeurs de Monnaies sont ncessaires pour repondre la demande..

La StafforaVarzi, i Malaspina, i mercanti, la Rocca di Oramala ricordo di Opizzo, del Barbarossa ospite fuggiasco e della stagione strepitosa dei trovatori provenzali. SantAlberto di Butrio tempio di famiglia e degno sepolcro di Edoardo II Plantageneto.

La TrebbiaLhospitale di Ruscha, il castello di Croce con pedaggio, lhospitale di Ponte Organasco, Bobbio, labazia di S.Colombano ancora di sapore Longobardo,ora un po in declino, poi la Piacenza dei Crociati , dei Banchieri, degli accordi per la strada della Trebbia unico collegamento col mare dei traffici. Pi lontano Stradella, i guadi del Po, Pavia ed il potere.

Bobbio lass la Bobbio degli Scoti, quelli che devoti al loro Colombano, dal mare salgono faticosamente la Trebbia su mule bardate o su lenti asinelli per pregarlo, per vivere intensamente la regola pi severa, pi avvinta al Dio, quel Dio dimenticato in queste terre e che dal Nord dei monasteri dIrlanda fu riportato fra le nostre genti pagane. Lass la Bobbio dei monaci intenti a copiare Plauto, Seneca o Virgilio, avvolti dai loro tabarri caldi nel gelido scriptorium. Lass la Bobbio che ancora ricorda gli Ungari feroci, il trasferimento del sacro corpo di Colombano fino alla Pavia imperiale per poi rientrare nella sicura Abazia.

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Lass la Bobbio ove si andava per comperare pergamene trattate, di buona qualit, di pecore allevate, le migliori, le femmine grasse, ovunque portate per trascrivere gli atti del pingue commercio o i sacri scritti di questo mondo di monaci santi, di guerrieri devoti, di imperiali notari. Lass la Bobbio della via del sale e della Trebbia, chamino per Genova, per la terra santa e porti lontani, del ponte gobbo da Satana costrutto e dai muli percorso. Lass la Bobbio del grande mosaico a pavimento dei biblici Maccabei, da calpestare immersi in quel mondo di sacre scritture, di salmi cantati, in pace, in silenzio.

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Capitolo 3 - I personaggi

Armati e CavalieriI Vento, un secolo a Torriglia, Simone protagonistaCase e torre a Genova sulla Ripa, presso lattuale chiesa di San Giorgio, legati al movimento cistercense, appaiono nel nostro territorio intorno alla seconda met del XII Secolo in concomitanza con le guerre di Genova contro i Malaspina. Anno Domini 1180, Simone Vento a Fontanigorda incontra Opizzo Malaspina e con lui tratta lacquisto del Castello e del pedaggio di Torriglia. Alleato con Fulcone Da Castello combatte in valbisagno, qualche anno dopo in mare contro Pisa. Console di Genova, presente in San Lorenzo quando Filippo Augusto Re di Francia reintegra i diritti dei Genovesi in Terra Santa. Nel 90 Genova arma e mette in mare una flotta di 80 vascelli per conto del Re di Francia per la recuperatione della Terra Santa, Simone la comanda, parte assieme alle armate Crociate delRe dInghilterra Riccardo Cuor di Leone e partecipa ai combattimenti. Nel 92 Simone Vento ad Oristano alla stipula dellatto fra il Templare Raimondo de Torreja, tutore del Re di Arborea e Guglielmo Burone, console di Genova, presenzia il Templare Raimondo de Gurp, fratello del de Torreja, poi precettore dellOrdine in Catalogna. Lo troviamo ancora in S.Lorenzo al giuramento di fedelt dei Malaspina nel 99. Nel 1214 Simone figlio cede a Fulcone Da Castello i beni comperati dal presbitero Rubaldo, Abate di Patrania di Torriglia. Qualche anno dopo, Podest di Torriglia per i Malaspina, dona il diritto di pascatico e legnatico al Monastero di Rivalta Scrivia. La famiglia allapice, quale assegnataria delle saline di Siracusa, monopolizza il commercio del sale, Simone muore. Nel 32 Podest di Milano Pietro Vento, nel 42 Podest e dominus di Torriglia Alberto figlio di Simone. Nel 58, condomini del dazio di Torriglia, i Vento armano galee per la guerra con Venezia mentre Ugone Vento Ammiraglio fornisce galee per il Regno di Castiglia. Ancora nell 84 a Torriglia, riscuotono i pedaggi della Val di Trebbia e della Val Staffora.

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I Da Castello o de Castro a TorrigliaGenovese, questa potente famiglia presente alle crociate sempre in evidenza nelle vicende cittadine dei Sec.XII e XIII Fulcone Da Castello ne il personaggio pi rappresentativo.

1164 - Genova sconvolta dalla guerra fra fazioni, Fulcone Da Castello contro Rolando Advocato, nell83 alleato di Simone Vento contro la Curia e i Bulbonoso, nell89 al comando di 10 galee contro Pisa nel mare di Corsica, fra i firmatari della pace appare Silvester de Turrilia. Continue tensioni con i Della Volta , i Pevere. 1190 il Comune lo punisce e ordina la demolizione della sua casa. A Genova arriva larmata crociata, il Re di Francia, il Duca di Borgogna, il Conte di Nevers, il Re dInghilterra: si parte con 80 navi per la Terra Santa, durante lassedio di San Giovanni dAcri, Fulcone si distingue con le sue macchine da guerra. 1192 Anna, vedova di Anselmo Da Castello dona beni allhospitale di Rusca. (Montebruno) 1205 Fulcone Podest di Genova. Nel 1214 arbitro nella questione fra Guglielmo Balbi da Castello e i figli di Isembardo de Turigia. Balbi e de Castro, ora le due famiglie appaiono assieme.(1) Fulcone acquista dai Vento beni dellAbazia di Patrania a Torriglia. Nel 1215 costruisce il Castello di Monaco per conto di Genova. Nel 33 Illi da Castello sono garanti alla collocazione del figlio di Beltramo castellano di Torriglia presso lo Scriba Lantelmo, poco dopo consegnano in feudo a certo Armanino de Turigia beni a Casaleggio e Garaventa, allatto presente Beltramo.

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Ancora Fulcone compera parte del castello di Savignone dalla famiglia dei Marabotto. (Cinquantanni prima un Marabotto era commandeur della magione templare di Albenga.) 1245 Balbi e De Castro appaiono in atto di donazione alla Domus Templare di S.Egidio de Moncalieri, presente Frater Petrus de Turiglis, monaco Templare. Giuseppe Balbi da Castello Dominus et possessor de Galaventa e Casaligio, nel 51 David figlio di Alberto cede pedaggi, ancora nel 58 i Balbi e i De Castro sono principali condomini del Dazio di Torriglia. 1267 Marino Balbo De Castro ha il comando di una galea armata da Genova e porta con s Michelino, figlio di Imelda di Val Trebbia. Con lultima vendita di pedaggi del 78 fatta dalla vedova di Anselmo altro non appare.(1) La famiglia dei Balbi appare gi dal 1145: Guglielmo, fratello di Obizzo Malaspina infeuda il Castello e la Corte di Brugnatello in Val Trebbia ad Alberto Balbo, nel 1197 ancora Alberto Balbo appare con illi de val Trebbia nel giuramento al Malaspina, nel 1212 Alberto Balbo , Console del Comune di Piacenza, firma laccordo fra i milanesi , i piacentini e i malaspina per luso della strada della Trebbia. (Chaminus Januae)

I protagonisti del tempo crociato - gli Embriaci, guerrieri e mercanti genovesi1099 - Lavventura dei Genovesi in Terra Santa un successo, Guglielmo Embriaco e Primo da Castello fratelli sono determinanti alla conquista di Gerusalemme. Guglielmo il Testa di Maglio lascia un segno nella storia e d inizio al lungo periodo di potere degli Embriaci in Oltremare. La famiglia governer in feudo per due secoli Gibelletto e Tripoli nellattuale Libano, prima sotto il Regno crociato di Gerusalemme poi sotto il Sultanato Mamelucco, fino a che nel 1299 ripiegher su Cipro. Gli interessi si intrecciarono con le nostre terre, Sori appare quale luogo dincontro della Consorteria degli Embriaci che rogavano atti presso il Notaio Guglielmo da Sori. Questo approdo infatti rappresentava un importante terminale del Chamino de Lombardia da cui presumibilmente partivano carovane per i ricchi mercati del Nord e Galee per lOltremare. 1202 - Bellobruno, armatore di Sori arma la galera di Guglielmo Embriaco in partenza per la Crociata. Alberto Malaspina cede a Guglielmo Embriaco i pedaggi per le strade di val Trebbia e Borbera, nel 54 ne titolare Bonifazio Embriaco. Qualche anno dopo, anche il dazio di Torriglia partecipato dagli Embriaci, che riscuotono pedaggio in val Trebbia ancora nel 78. La torre del Castello di Torriglia ha grande somiglianza a quello Crociato di GibelettoPremieres trangers aux quel le roi confia une seigneurie, celle de Giblet la battaille de Hittin en 1187 Hugo Embriacus fut emprisonne de Salah Aladin, Byblos ser le prix de la liberation de son sgneur gmois

I de TurigiaGli Ysembardi1198 un Ysembardi Podest di Tortona, 1204 Ysembardus de Turigia presente alla donazione allAbazia di Rivalta Scrivia di terreni nella grangia di Magioncalda, nel 14 i suoi figli e Guglielmo Balbi Da Castello si contendono le propriet 36

del padre, la presenza di Fulcone Da Castello quale arbitro fa comprendere limportanza del personaggio. Nel 1451 certo Antonio de Zimbardo de Turrilia consigliere dellArte della Lana. Nullaltro risulta

Beltramo de TurigiaGuardator (castellano) del Castello di Torriglia, nel 1224 Beltramo colloca il figlio presso uno Scriba genovese e si fa raccomandare dal Dominus, un Da Castello, nel contempo accetta procura da Lanfranco scudaio e da Lanfranco calzolaio di Marzano, teste in atti con Costanzo taverniere, appare poi nella concessione in feudo di terre a Garaventa e Casaleggio che sempre Alberto Balbo Da Castello fa ad Armanino de Turigia. Nel 35 la ricchissima moglie Beld fa testamento, fra gli innumerevoli lasciti appare un drappo alla Chiesa di Santa Maria de Faxa.(Fascia in Val Trebbia)

Hugo de TurigioNel 1204 Hugo de Turigio presso la Pieve di Albera Ligure in Val Borbera, presente alla donazione di terreni in Magioncalda allAbazia di Rivalta Scrivia fatta da Olgerius de Bruzamonago. Nel 1208 il monaco Hugo fonda lHospitale di S.Giacomo sul Monte Pozzuolo. Siamo sempre nellambito cistercense.(1)(1) Venuta meno lopportunit di guadagno nelloltregiogo i de Turigia, poi diventati Torriglia, presumibilmente si spostarono nel levante. Appariranno poi evidenti le loro ascendenze cavalleresche nel Sec.XVI quando componenti della famiglia diventano Cavalieri di Malta. Orazio, il pi noto, ricopre cariche importanti nellordine a Savona.

I De DonetaNel 1130 appare Baldizonis de Andrea de Doneta nella chiesa delle Vigne ove si pronuncia sentenza per il possesso di una via pubblica, sono presenti i Guercio e i De Volta, nel 32 presente alla firma di un trattato di pace fra Genova e la comunit di Narbona. Ancora nel 1337, nel documento di esecuzione testamentaria del Card.Luca Fieschi appaiono Luchino de Turigia de Doneta, cimatoris pannorum (1), Franceschino de Doneta. suo fratello e Avenante de Doneta sua nonna.(1) Artigiani specializzati nella cimatura dei panni di lana.

I De MaxoncaldaOgerio de Maxoncalda ed Adelaxia jugales stipulano un atto di compravendita terreno presso il notaio Guglielmo da Sori nel 1179 (che risulta essere il notaio di fiducia degli Embriaci di Sori) sono pertanto gi in zona dal XII Secolo. Ma questa famiglia presente da nove secoli a Donetta di Torriglia la chiave di volta della ricerca e merita ben altro approfondimento. 37

MercantiAppaiono con prepotenza i Piacentini, i Pavesi, i Milanesi, tutti spinti da interessi comuni, tutti proiettati verso il mare, principale collegamento con i Luoghi Santi verso cui tutto il mondo del tempo gravita.

I PiacentiniCon i loro banchieri partecipano al finanziamento delle spedizioni in terra santa, famose le crociate di Luigi IX Re di Francia (San Luigi). Importante la banca piacentina dei Leccacorvo del cui fallimento poi Giovanni da Rovegno De Castro diventer il curatore

I PavesiMolti gli accordi da loro stipulati a Varzi sia con i Malaspina che con la potente famiglia dei Fieschi per garantire la sicurezza della strada dellAntola o di Lombardia, prioritaria per i collegamenti col mare. Allepoca Varzi era un importante centro di traffici e cultura, con S.Alberto di Butrio luogo di devozione, e la Rocca di Oramala rifugio di armati, donne e trovatori.

I MilanesiMercanti attivissimi, promotori dellunificazione dei pedaggi della Via della Trebbia, (Introitus Januae) e della richiesta di sicurezza per i loro carichi preziosi. Il 1212 lanno degli accordi firmati a Milano, a Piacenza, a Rovegno. Intervengono i Sicco de Lavania, Opizino Malaspina, Alberto Balbo, Bernardo de Cazale, Andriotto de Cruce, Amizzone de Rivalta. Le carovane ora sono numerose e scortate, forse pi di diecimila some ogni anno, migliaia di muli lenti e pazienti sferragliano lungo i rizuoli delle mulattiere.

Viandanti, Monaci e pellegriniCon lo sviluppo di Genova, molti sono gli artigiani inurbati che intrattengono rapporti con i paesi dorigine, anzi li rinsaldano ingaggiando parenti e famigli quali apprendisti. Ritornano di frequente ai paesi, sia per curare lavori agricoli stagionali che per curare le propriet terriere o per prender moglie, ravvivando cos gli intrecci parentali fra gente del posto. Homini de domo et parentella, aggregano le consorterie famigliari in parentelle. Curano gli interessi comuni sia al paese che in citt, prima di tutto la solidariet nella vendetta o faida, il festeggiamento del Santo patrono, la cura del monumento funebre o la dote alle fantine.Peregrinatio .di poi nel mese di agosto, nel giorno di Sabato, ottava della calende di Settembre, entr nella Citt di Genova un certo fanciullo teutonico di nome Nicolao a cagione di peregrinazione e con esso una moltitudine

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grandissima di pellegrini che portavano croci, bordoni, scarselle, oltre 7000 uomini, donne, fanciulli e fanciulle a giudizio di uomo da senno.

Correva lanno del signore 1212, la via della Trebbia ed i nostri paesi sono percorsi da questa moltitudine. Dio lo vuole, tutti a Gerusalemme. Questa singolare Crociata si sfascia a Genova di fronte ai costi di armamento delle galee necessarie, qualcuno si imbarca, molti decidono di andare a Roma, altri ritornano indietro. Le esenzioni al pagamento del pedaggio o dei diritti di taglio del bosco o di pascolo che i potenti facevano a favore dellastro nascente dellAbazia di Rivalta Scrivia, sono un ulteriore prova della frequentazione della strada di crinale da parte di monaci, famigli e conversi. Rivalta Scrivia, Bobbio, Tortona, Valle Christi a Rapallo,sono i luoghi che attraggono poteri e devozioni, Rovegno, Patrania, Rusca, Betalemme, Rondanina, Pozzuolo i terminali locali di questo reticolo di sacre devozioni.

Mescite e locande i tabernariiSituate lungo i percorsi tradizionali delle greggi, nate quali ricoveri dei pastori migranti, le Cauponae o Cabanne poi divenute locande, sembrano da secoli presidiate da gruppi famigliari costanti, fatto forse derivante da accordi risalenti al Barbarossa che pi di altri tenne ad assicurare il libero transito e la viabilit commerciale affidando tali presidi a fideles,o forse da vere e proprie concessioni in feudo da parte del Vescovo (di Tortona). Litinerario sicuro era garantito dal controllo esercitato sul territorio dal Dominus Loci, da rappresentanti della chiesa locale o da ordini religiosi cavallereschi attraverso torri, castelli, fortificazioni che offrivano asilo e protezione. legittimo pensare che un viaggiatore trovasse un ospizio per la notte, quasi sempre a un giorno di cammino.

I fidelesRimassa - da Rio Mace, ruscello scorrente nei dintorni, controllano Capenardo, passo dicollegamento fra la Val Bisagno e le destinazioni verso Nord, protetti da San Bernardo.

Bolleri - pedaggieri al passo della Scoffera che accoglieva i flussi da Recco e da Genova.(1) Magioncalda - Dmini dei Vescovi di Tortona, controllano Donetta, protetti da San Bernardo Musante - da Bavastrelli, protetti da San Giacomo, controllano il Monte Antola, punto dincontrodi tutte le valli.(2)

Da Romano - Sin dal XII Sec.controllano Casa del Romano ove si accentrano percorsi dalla Valdi Trebbia, dalla Val Brugneto e dalla Fontanabuona (strada delle Baestre), protetti dalle Tre Croci.

Crosetti - controllano Cabanne di Carrega, ove confluiscono le Valli Borbera, Terenzone, ValDAveto e Boreca, protetti dal Battista (3)

Dondero - dial.Dundee ai Donderi (Rusca) sul Chaminus Januae per Piacenza.(4)39

(1) - I Bolleri , Dmini di Centallo, enclave strategica sulla strada che da Cuneo va verso Nord, famiglia guelfa legata agli Angioini come i Fieschi di Torriglia 1496 - Frate Francesco Bollero di Rodi diventa precettore dei Cavalieri Ospitalieri a Tortona. 1543 - Francesco 1 concede a Centallo due mercati settimanali e tre Fiere franche 1752 - La Magnifica Comunit di Torriglia annota fra le spese il costo di un avvocato nella caosa contro i Bolleri 1858 - Muore a Vercelli Giuseppe Bolleri, ultimo pedagero della Scoffera; lascia il Palasso dei Bolleri, la Casa grande, la cappella, la possessione della Croce e quella delle Tombe. (2) - La denominazione Musanza attestata nel Sec.XII lungo limportante strada commerciale che da Tortona, Asti, Chieri portava in Francia. Una famiglia, un ospitale, un villaggio, a servizio della strada. I comuni interessi di Chieri con Genova per il trasporto di merci verso la Francia, con la strada spesso bloccata da fatti darmi, potrebbe aver suggerito il controllo della strada dellAntola con linserimento di famiglie amiche. Carium (Chieri) - Carium (Carrega o Cariega), villa cavannarum (Cavanna) soprattutto i Balbi importante famiglia di Chieri (un Balbi era console del comune) tutti toponimi comuni al territorio. (3) - I Crosetti, il cui nome richiama i Crociati, particolare confermato dalla presenza nellarma di una croce rossa ad otto punte, sono presenti in zona da secoli. Devozioni suggestive, castelli, grangie, recinti fortificati, presenze monastiche di questa ligure enclave di Val Borbera verranno approfondite successivamente (4) - Molto pi sfumata nel tempo lorigine di questo ceppo con denominazione famigliare e toponimo di luogo coincidenti, proprietari di un molino nel fiume Trebbia, ove rimane anche il ricordo del lago di Dundee a servizio dellattivit di macinazione. L vicino, un toponimo appartenente a ruderi non indagati: Betalemme, suggerisce resti risalenti ad un ospizio dellOrdine Ospedaliero dei Betlemiti. Curiosa la perfetta assonanza del toponimo dialettale alla citt scozzese di Dundee. Vicino al paese dei Donderi resta il toponimo di Rusca, borgo e confine medioevale. Solo accenno a possibili connessioni con la famiglia dei Busca, Templari legati agli Angioini, Dmini di Murello nel Cuneense, anchesso presidio sulla strada verso Nord.

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Capitolo 4 - La CommanderieEra questa una minuscola enclave i cui margini appaiono delineati nella Regola della Confraternita di San Vincenzo di Torriglia. Il breve manoscritto ottocentesco, divide il Borgo e le Ville in distretti. Donetta, quarto distretto di Villa, racchiude i casoni di Acquabuona Inferiore e Superiore, il Poggio, il Giardino, Colomba e il Casale. Tali minuscole frazioni non giustificherebbero la definizione se ragi