G. Balestra, l'anello di Rovegno in MTB

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LE GUIDE DI TRANSITI

Giovanni Balestra

L'ANELLO DI ROVEGNO IN MTB

Rovegno un comune della provincia di Genova situato in val Trebbia. Il territorio comunale, solcato dal fiume Trebbia, strutturato su due catene montuose che si sviluppano sui versanti del fiume; tra le cime che contornano la valle in questa zona ai confini del piacentino ricordiamo il Montarlone, l'Alfeo e la Cavalla. Lanello di Rovegno un percorso per MTB di 34,1 chilometri che seguendo strade provinciali a scarso traffico,sterrate,mulattiere e sentieri, tocca tutte le frazioni del territorio comunale. Proprio per la conformazione montuosa del territorio il percorso prevede un sensibile dislivello altimetrico, ripide salite si susseguono a discese molto tecniche; ne consegue che, nella sua versione integrale, risulta essere molto impegnativo ed adatto a ciclisti con un buon grado di allenamento. Tuttavia, la caratteristica ad anello permette di tagliare in diversi punti i tratti che dovessero passaggi risultare pi facili, troppo ma impegnativi, tramite ugualmente suggestivi,Giovanni Balestra, appassionato di bicicletta da strada e MTB, vive a Loco di Rovegno. Ha ideato questo percorso allo scopo di far conoscere un territorio di grande bellezza naturale e paesistica. Potete contattare Giovanni per informazioni e visite guidate sul posto, 3482442853.

rendendolo cos alla portata di tutti. Il punto di partenza proposto nella frazione di Loco,sulla statale 45,arteria che congiunge le citt di Genova e Piacenza. Al centro del paese troviamo il bivio per Fontanigorda, svoltiamo e dopo pochi metri possiamo tranquillamente parcheggiare a bordo strada. Loco e Rovegno sono servite dalle corriere ATP, linee Genova Ottone e diramazioni.

L'ITINERARIO

L'anello di Rovegno pu essere suddiviso in tre itinerari parziali; da Loco a Casanova, da Casanova a Isola e da Isola a Loco; quest'ultimo corre in parte su sentieri che non agevolano l'orientamento. Partenza, come detto, da Loco, al bivio stradale per Fontanigorda. Si imbocca la carrozzabile e, percorsi pochi metri della provinciale, svoltiamo subito sulla prima stradina a sinistra che scende al fiume Trebbia, lo attraversiamo su di una passerella in ferro pavimentata in legno e sospesa con cavi di acciaio nello stile dei bridges statunitensi. Sulla sponda opposta possiamo ammirare una centrale idroelettrica risalente all'inizio del 900 ed ancora in funzione. I colori e larchitettura ricordano le grandi centrali che sorgono lungo il corso dellAdda.

Proseguiamo attraversando la frazione Carchelli, quindi una rampa di un centinaio di metri ci porta alla provinciale18 (Km 0,77) che imbocchiamo procedendo sempre in salita. Dopo un paio di chilometri di salita regolare, allaltezza di un tornante a sinistra, (Km 2,82) prendiamo, sulla destra, una sterrata che sale ancora per pochi metri e poi finalmente spiana. Ci lasciamo sulla sinistra il piccolo bacino artificiale che alimenta la condotta forzata della centrale e, in prossimit di uno spiazzo, pieghiamo a destra in decisa discesa. Dopo un primo tornante a destra, troviamo un cancello, che avremo la cura di aprire e richiudere: il recinto delle mucche di una stalla sociale. Continuiamo a scendere sino a raggiungere i prati dove, prima di un rudere in pietra, all'altezza di una vasca in cemento cilindrica e cintata (Km 3,5), giriamo a sinistra; pochi metri di pianura e la sterrata diventa pi evidente e comincia a salire attraversando un piccolo fosso. La salita dura ma regolare,il fondo abbastanza buono la rende interamente pedalabile; sulla nostra destra,in fondo alla gola, scorre il torrente Pescia. Incontriamo alcuni cascinali ben curati e ricchi di fontanili e raggiungiamo il ponte che attraversa il Pescia. Oltrepassato il ponte ci aspetta una rampa sterrata e molto dura che ci porta su di una carrabile. Andiamo a sinistra, sempre in salita, dopo un tornante a destra raggiungiamo la provinciale 18.(Km 5,5). Ci troviamo a pochi metri dallabitato di Fontanigorda, bel luogo di villeggiatura che merita una visita e ci pu offrire un primo ristoro.

Il nostro itinerario prosegue a sinistra sulla provinciale che, dopo una breve discesa, inizia a risalire. Transitiamo ora presso uno splendido mulino ad acqua perfettamente conservato e tuttora abitato.

Attraversando il ponte sul Pescia, possiamo scorgere la gora che incanala lacqua necessaria a far girare la grande ruota. Entriamo nellabitato di Casanova e, al primo tornante a destra, troviamo sulla sinistra una rampa in cemento che ci immette in uno stretto sentiero.(Km 7,1). Lo percorriamo sfiorando alcune abitazioni sino a trovare una salita dritta ed asfaltata al cui culmine giriamo a sinistra sulla sterrata in discesa. Giunti in fondo, troviamo la copertura in cemento di un torrente che percorriamo agevolmente lasciandoci sulla destra il centro sportivo con la piscina, rientriamo nellabitato ed imbocchiamo il vicolo che lasciando a destra il campo da bocce ci conduce sulla provinciale, la attraversiamo proseguendo, dalla parte opposta, nei vicoli del paese. Giriamo a sinistra in prossimit di una fontana e percorriamo una viuzza asfaltata e strettissima; quando si interseca a una strada pi larga, percorriamo quest'ultima in salita sino alle ultime case del paese (frazione Ventarola), oltre le quali il fondo diventa sterrato. Qua troviamo un bivio; noi andiamo lungo il tratto pianeggiante. La mulattiera entra nel bosco e la seguiamo per qualche centinaio di metri sino ad un altro bivio, dove prendiamo il sentiero pi stretto che sale sulla destra. La salita piuttosto impegnativa; raggiungiamo uno splendido bosco di castagni e, subito dopo, un'altra strada provinciale asfaltata (Km 9,2). Chi comincia ad sentire la stanchezza pu andare a sinistra e, sullasfalto, raggiungere agevolmente la frazione di Pietranera. Il nostro percorso continua sul lato opposto della strada dove si inizia anche un percorso ginnico attrezzato. La mulattiera sale splendidamente immersa nel bosco; la pendenza impegnativa ma il fondo in buone condizioni ci consente di rimanere in sella sino ai piedi di una ripida rampa di poche decine di metri che dovremo percorrere a spinta.

Superato questo ostacolo, siamo premiati da un bel tratto pianeggiante, sino a raggiungere una carrabile proprio nel punto in cui lasfalto lascia il posto allo sterrato (Km 11). Prendiamo a sinistra lo sterrato in salita e poco dopo usciamo dal bosco ritrovandoci in uno scenario roccioso dove la vegetazione pi rarefatta. In questo tratto allaperto possiamo godere di uno splendido panorama lasciando andare lo sguardo sulle catene montuose che incorniciano la val Trebbia. La sterrata sale disegnando alcuni tornanti sino a raggiungere un evidente bivio (Km 13,4). Siamo nel punto pi alto del nostro percorso che, girando a sinistra, continua, sempre su sterrata e comincia a scendere. In discesa percorriamo un lungo tratto che rientra nel bosco e ci conduce alla frazione di Foppiano (Km 15,7). Da qua riprendiamo lasfalto che ci conduce alla vicina localit di Pietranera, perla dell'alta val Trebbia, incastonata in un altopiano prativo. La zona ricca di quarzi. Il paesino meritevole di un giro; pochi minuti di pedalata oltre le case ci portano alla splendida area della Pro Loco.

la campagna di Pietranera

Ma torniamo al nostro anello. Da Foppiano siamo arrivati in vista di Pietranera; dobbiamo svoltare a destra all'altezza dellagglomerato di roccia che d nome al paese (Km 17,7) per imboccare una mulattiera; allaltezza di un'edicola andiamo dritti e subito dopo a sinistra. Un breve tratto in pianura ci porta alla ripida discesa che si inoltra nel bosco. una discesa tutto da godere lungo la quale incrociamo qualche sentiero minore, ma dobbiamo mantenere sempre il tracciato principale ben evidente. Arriviamo nei pressi di un rudere in pietra ornato dalla vegetazione e proseguiamo a destra sulla mulattiera lastricata e protetta da muretti a secco, quindi scendiamo a picco sino alla frazione di Garbarino.(Km 21,1). Da qua ci aspetta un tratto molto impegnativo che pu essere sostituito fino a Rovegno percorrendo due chilometri di statale 45 in direzione Genova ed altrettanti di provinciale segnalata da cartello. In fondo alla discesa su sterrata andiamo a sinistra, percorriamo pochi metri di asfalto e, ancora a sinistra, imbocchiamo un'altra mulattiera che sale verso la chiesa, la oltrepassiamo e pochi metri pi su,allaltezza di un' edicola, troviamo un bivio. Proseguiamo a sinistra in salita per qualche centinaio di metri e al bivio successivo andiamo a destra in discesa per un breve tratto, poi ricominciamo a salire. Teniamo sempre il sentiero principale sino a svalicare; si inizia a scendere sempre immersi nel bosco e si raggiunge un quadrivio allaltezza del quale dobbiamo girare a sinistra. Il tratto che ci attende molto impegnativo: la ricchezza dacqua rende il fondo insidioso ed alcune ripide rampe fanno il resto sino allaltezza di una radura a sinistra dove sita la famosa fonte del galletto(Km 24,5), generosa fontana che sgorga dalla roccia. Da qua il percorso migliora diventando agevolmente ciclabile.

Arriviamo allabside della chiesa parrocchiale di Rovegno,dedicata a San Giovanni Battista, ed entriamo nel paese capoluogo di comune.(Km 26), dove troviamo bar e negozi. Continuiamo a seguire il nostro percorso che, subito dopo un caratteristico archivolto, svolta a destra sulla piazzetta della farmacia e prosegue nel vicolo a sinistra del minimarket per scendere alla provinciale sottostante che attraversiamo e sul lato opposto imbocchiamo la stradina che scende tenendo subito la destra. Percorriamo una ripida discesa su una strettissima striscia di vecchio asfalto, che lasciamo non appena spiana e prendiamo sulla destra un evidente sentiero a costeggiare un vecchio recinto, per poi proseguire in mezzo ai prati sino a entrare in una splendida pineta. Nella penombra della ricca vegetazione proseguiamo tenendo sempre la traccia principale che dapprima scende per poi risalire leggermente sino al lato opposto. Qui siamo nei pressi del campeggio Le fontanelle dove troviamo un altro punto di ristoro. Per seguire il nostro percorso, invece, non dobbiamo raggiungere lasfalto ma, qualche metro prima, svoltare a sinistra nella ripida discesa non molto evidente che ci porta ad un sentiero sottostante. Andiamo a sinistra e lo percorriamo costeggiando il lato basso della pineta; le tracce dei muretti a secco che delimitavano le antiche strade ci accompagnano fino alla frazione di Isola, sulla statale 45.

Da Isola chi ormai troppo stanco pu comodamente raggiungere Loco con due facili chilometri di statale. Ma per i pi coraggiosi andiamo a descrivere lultimo tratto assai impegnativo. A Isola costeggiamo loratorio dedicato a San Matteo ed alla Madonna di Loreto, raggiungiamo la statale 45 e la attraversiamo proseguendo nel vicolo dalla parte opposta; al primo bivio giriamo a sinistra lasciando lasfalto per imboccare un sentiero che ci allontana dalle case e scendiamo sino a raggiungere la strada comunale per Moglia e Spescia. Qua attraversiamo il Trebbia su di un ponte Bailey e ricominciamo a salire (Km 28,3). La pendenza notevole, tratti di vecchio asfalto si alternano ad altri sterrati. Una serie di tornanti ci porta a lambire la frazione di Moglia dove lasciamo lasfalto per proseguire su una stupenda sterrata; dopo tre tornanti superiamo il manufatto di contenimento di una frana, quindi la strada spiana leggermente e sulla sinistra troviamo un piccolo spiazzo dal quale partono due stradine in discesa. Ci troviamo a poche centinaia di metri dalla frazione Spescia, la pi piccola e solitaria del comune di Rovegno che vanta la particolarit di avere un solo abitante; vale la pena di allungare un poco il percorso per ammirare questo gioiello di paesino incastonato sul fianco del monte della Cavalla. Tornati allo spiazzo(Km 31), dobbiamo ignorare le stradine citate prima ed imboccare il sentiero poco evidente che sale ripido. Dopo il primo tratto in forte salita troviamo una discesa ed un'altra breve salita su sentiero roccioso; arrivati ad una radura seguiamo la traccia principale girando a destra e scendendo leggermente giungiamo ad un bivio. Facciamo attenzione perch dobbiamo prendere il sentiero meno evidente che sale sulla destra e non ciclabile. Bici in spalla solo per pochi metri, infatti in cima alla rampa troviamo il sentiero che percorre la sommit del crinale.

Ci aspetta un tratto difficile ma bellissimo; incontriamo alcuni sentieri minori che scendono a destra e a sinistra, li ignoriamo rimanendo sempre sul filo di costa. Dopo una ripida salita e un'altrettanto ripida discesa passiamo vicino ad un traliccio e successivamente in una bella radura in leggera discesa, pieghiamo a sinistra e risalendo un poco troviamo un piccolo ripetitore televisivo, scendiamo un paio di dossi e giriamo decisamente a destra tornando indietro sino a raggiungere il sentiero che scende ripidamente nel bosco. Superiamo il rudere di un casone e al primo bivio andiamo a sinistra in piano e poi ricominciamo a scendere sino a raggiungere una pi larga mulattiera che, dopo un breve tratto di pianura, scende sino allabitato di Loco. Sullasfalto andiamo a sinistra passando tra le case e raggiungiamo la statale; siamo a cento metri dal bivio per Fontanigorda, nostro punto di partenza (34,1).

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