L‘AMORE E LA SUA PASSIONE - Simona Barberio · Veloce suona l’arpa si apre melodia nel fitto...
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L‘AMORE E LA SUA PASSIONE
Maria Simona Barberio
L’AMORE E LA SUA PASSIONE
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L’AMORE E LA SUA PASSIONE (LUGLIO 2011 – GIUGNO 2012) DI MARIA SIMONA BARBERIO IN COPERTINA IL BACIO, GUSTAV KLIMT, 1907 – 1908, OLIO SU TELA.
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All’Amore, questo sconosciuto
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INTRODUZIONE
L’amore e la sua passione. Questo è il titolo del presente lavoro. Non richiama alcun componimento poetico in esso contenuto ma a mio parere parla esattamente di tutti i versi qui racchiusi. L’amore e la sua passione. Oppure la passione dell’amore? Beh! Può sembrare solo un semplice gioco di parole ma in realtà così non è. Vi è racchiuso un mondo infinito in questi semplici sostantivi.
L’amore è passione. Una passione forte, vibrante. Una passione di vuoto sospeso, di farfalle nello stomaco, di pugno improvviso che toglie il sonno e il respiro. Ma, spesso, l’amore ha un’altra faccia della medaglia. Anzi. Quasi sempre si porta dietro questa faccia nascosta.
La passione dell’amore. Quasi come una sorta di Calvario celato. Un Calvario che pian piano prende il posto dell’amore. E l’amore diviene passione di sofferenza. Esagero?
Non credo, non penso e d’altra parte non mi cruccio del pensiero altrui sull’argomento.
Il motivo?
Semplicissimo. Non credo necessario dover spendere molte parole a riguardo. Chi non pensa che l’amore spesso porti con sé la sua passione vuol dire che non lo conosce, non lo ha vissuto e, mi si conceda, non vede e non legge la storia delle passioni d’amore che ogni giorno si srotolano sotto i nostri occhi.
Ma tornando all’opera qui presentata. Cos’è? Un inno disfattista all’amore che non esiste?
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No! Certo che no!
Un inno, un coro, ad un amore che al mondo non appartiene?
No! Per carità, neanche questo.
Si tratta semplicemente di un lavoro che descrive l’amore e le sue varie passioni. A volte viste sotto un profilo, altre sotto un altro e così via. E l’amore?
L’amore c’è, esiste, ma è raro trovarlo, raro scoprirlo, ancor più raro viverlo.
Sembra assurdo vero?
Eppure è così. Se non lo si conosce si può scambiare la passione per amore. Ma non sono la stessa cosa.
La passione brucia, arde, veloce. Divampa, acceca, consuma ma passa in fretta. Svanisce presto. Non resta. Si cancella.
E l’amore?
Fa altrettanto?
No. L’amore no. Quando esiste, quando si incontra, quando si scopre non si può fare a meno di amarlo.
Non si può non riconoscere. Non si può farne a meno.
Ha un sapore diverso l’amore vero. È unico. Porta con sé ricchezza ma anche sacrificio. Porta vita, dona pace.
Solleva il vero amore. Innalza. Non lascia ciechi.
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Il vero amore è lampada, vita, sale, luce.
Il vero amore è ciò che dona un volto nuovo ai propri semplici giorni.
Il vero amore è irrinunciabile, insostituibile.
Non si vive senza di lui.
Perciò questi versi descrivono anche la passione della ricerca del vero amore, che non sempre è il primo che si incontra, anzi, spesso è difficile incontrarlo, tuttavia va cercato con cuore sincero e senza sosta perché senza di lui la vita di ciascuno non ha la propria vera dimensione umana. È monca. Manca. Della sua stessa essenza.
Il vero amore è chiave della propria vita.
luglio 2012
Simona Barberio
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Giulietta e Romeo
...tra le arche scaligere... incantevole e tenero amore... Giulietta è il suo nome e lui è Romeo... vicino all'Arena si muove la scena... il ricco balcone ne è testimone... parole e poi baci... e gli occhi più audaci... si dicon ti amo nel buio profano.... sognando e giurando.... di vivere amando.
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Cime tempestose
Correndo... su cime tempestose... avanza il rosso del fuoco. Colline nebbiose di amori improvvisi... di pesi e macigni... di odi e rancori di giovani cuori turbati dal vento. Passioni d'inverno che spingono e premono... profumi di inganni... celati alle menti... sottili e racchiuse in gusci di noce. Soffiati e distesi su prati innevati, misteri notturni di amori rubati, misteri incantati di orchi e di fate, di anime dolci sbranate da lupi.
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La gelosia di Otello
Il generale di Venezia, Otello il Moro, aveva un gran tesoro. Desdemona era il nome, lo sposo lui ne era, ma troppo, assai geloso della sua bella amata. Così gli si insinuava il dubbio nella mente che in ogni pio frangente vi fosse il tradimento. Sulla sua dolce sposa il soffio del peccato veniva alimentato dal servo assai spietato. Così lui lo accecava. Otello si indignava, di ogni piccolezza dubitava, la gelosia soffiava la brama del verdetto. Di fronte al fazzoletto, il dono suo prezioso, lo sguardo è ormai di sangue. Trovato è il giusto appiglio dell’infido consiglio, trovata ormai la prova per dare morte amara. Così lui l’avvelena, la uccide nel suo letto ma solo per sospetto,
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atroce il suo delitto. Ma poi più tardi scopre il torto che ha subito, ne resta tramortito, il cuore è assai ferito e viene lapidato. Nel petto ormai pentito Otello ha già piantato la lama che ha affilato da amato tanto ingrato.
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Sorpresa d’amore
L'assalto è tempesta... ti lanci nel vuoto... rapita dal cuore che vibra d'amore... passione vibrante ti acceca e tormenta allieta la mente del giovane cuore... Sorpresa d'amore gustoso mancato...
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Occhi sereni di giovani amori
Vento... vento che soffia... Cuore in tempesta... tormenta che passa... Suoni celesti di odori vibranti... musiche vuote di pieni sapori... occhi sereni di giovani amori... stuoli celesti di schiere protese... promesse mancate di sogni sereni...
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Abbracci, “diAmanti”
L’acuto è sottile, di un vento taciuto, di note inudite di suoni lontani. Profondi misteri di antiche ormai danze di amanti e di abbracci perduti nel tempo.
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Un caldo sorriso
Le braccia distese... rapita dal volo... la corsa nel prato... di verde innevato... Il vento le gote carezza con forza... si allarga il sorriso nel dolce calore... tepore improvviso del giovane cuore... si allieta il tuo viso del caldo sorriso.
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Profumo d’estate
Terrazza sul mare... distesa di acqua. Profumo d'estate, di uccelli già in volo. Il caldo assopito del lieto meriggio, ti porta scompiglio la lieta stagione. Si vende illusione, si vive di inganni, si aprono danze tra i fiori all'autunno. Aperti quei balli, di antiche movenze, allietano i cuori nei giovani amori.
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Violini tzigani
Violini tzigani che suonano, su corde che pizzicano il cuore nascosto, veloci si muovono le corde a quel tocco, fugace è la presa.
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Zaffate improvvise
Profumi più intensi, zaffate di odori che stuzzicano i cuori nel cielo stellato. Il blu è più deciso, profumi inebrianti, si attivan gli amanti per strade e poi boschi. Zaffate improvvise, colline dorate, i sogni più acuti son ora taciuti, bramati, sognati, acciuffati nel tempo, gli antichi sapori di baci rubati.
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Post sessantotto
Quegli anni un po’ infuocati son vecchi e ormai passati e i giovani ragazzi son anche un po’ attempati. Lo spirito è ancor allegro da rivoluzionari, che sfornano canzoni in mille e più occasioni. Ilari i loro cuori ricordano più amori, di feste e luci rosse del maggio più odoroso. Sbocciavano le gote di volti di ragazze e dentro quelle piazze sognanti erano i baci, audaci, di violette, in quelle gonne strette, cortine, da divine, di donne ormai cresciute.
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Luci soffuse
Immensa distesa... il verde del prato... lunare passaggio di volo radente... Confini celesti... di luci soffuse… Appaiono volti… Incantati nei cuori…
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Amore improvviso
Amore improvviso, spiazzato è il tuo cuore, profumo di fiori aleggia lì intorno. Di viole il pensiero, annusi il mistero, ti attrae, ti consuma, ti brucia la pelle, divampa nel caldo è il sangue che bolle.
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Amore di oppio
Un vuoto sospeso, un pugno nel ventre, la terra che trema, il fiato che è corto, amore che prende, che ruba la mente, che arde, che preme, trascina lontano. Un fiume che è in piena ti porta il sorriso, deciso dal cuore d'amore infuocato, svelato improvviso da note imponenti di menti rapite da fumi di oppio.
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Il cioccolato
Oro nero che cola, langue la lingua col dolce cacao, danza di miele, di zenzero e arancio, gusto d'amaro che scioglie parole.
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Amore, mio
Le labbra infuocate... il volto sereno... acceso lo sguardo... vibrante poi l'aria... Sorriso disteso... e palpita il cuore... "Amore, mio amore"... è questo il tuo grido...
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Assedio di fortezza
Fortezza di quel faro, troneggia lì nel porto, maestosa la presenza, di dama, di regina. Troneggia sulla baia con gli occhi da bambina. La torre è alta e snella, avorio la sua pelle, le gambe delicate, pilastri di fortezza. Assedio è ormai il suo nome e il mare la circonda, si infrange lì quell'onda che il volto le carezza. La schiuma e quella brezza la amano pian piano.
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Regina del suo mare
La pelle delicata quel bianco suo candore, l’odore profumato del tenero suo amore. Sognanti i suoi begli occhi, ridenti al verde mare, lo sguardo innamorato, di dolce sua regina. La chioma bionda e riccia, il capo reclinato, affonda poi il suo viso con cuore abbandonato. Amore di bambina, di dolce creatura, gelosa del suo rosso, del sangue caldo e forte. Preziose le pagliuzze, le ciglia dei suoi occhioni, cerbiatta innamorata di vita appena nata.
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Sentire è la sua corda
Le mani da pianista, sottili, delicate. Preziosi poi i suoi gesti, leggiadri, assai graziosi. Il tocco lieve e caldo vibrante, lussurioso. Infiamma assai la mente col cuore suo prezioso. La punta più sottile, la nota che poi fugge, un piccol movimento che scuote e turba dentro. Il suono è amplificato, il decibel è rubato, si innalza su nel cielo in modo altisonante. Sentire è la sua corda. Un piano melodioso, il corpo vibra ad arte al suono misterioso. È danza più ancestrale, si muove nella notte, avvolge mente e cuore e l’anima si scalda.
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Tempesta amorosa
Un corpo sottile, un fremito lieve, la pelle sua calda, nel gelo notturno. Infuocato è il suo cuore, di amore è poi acceso e spinto da vento, tempesta amorosa. Sensibile al tocco, vibrante più in alto perché del sentire è maestro il suo gesto. D’amore ripieno, è il cuore più caldo, più rosso e più grosso, difficil a trovare. Capace d’amore, in modo impetuoso, passione che arde, che brucia e divampa. È fiamma che incendia. È rara. Preziosa. Trovata, ma cara, è perla preziosa.
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Il suono della notte
Il suono del violino, l’acuto più sottile, divino è il suo mistero che al cuore tuo si svela. Celeste melodia, arcana la presenza ne appare poi l’essenza… maestosa la speranza, rinfranca poi il tuo cuore. Veloce suona l’arpa si apre melodia nel fitto cielo buio. Stellata ne è la volta, la cupola celeste e sembra dopo agreste quel prato verde fango. È stanco dopo il suono, si spegne nella notte, si muovono anche rotte le storie del vissuto. È acuto poi il dolore, ne muore e soffre il cuore.
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“Traditore della Patria!”
La Patria era il suo nome… ridente e verdeggiante, brillanti le sue coste, splendenti i suoi due mari. Lo Ionio ed il Tirreno, le brulle sue colline, il vento di Scirocco, la sabbia e il suo dorato. Son verdi i suoi bei prati, di smalti e di coralli, cristalli delicati di sali e poi di agrumi. Il giallo dei limoni, l’arancio e dopo il cedro, il bergamotto ancora, distesi sulla piana. Il mare all’orizzonte, le terre in mezzo al cielo, si trovan galleggianti in mezzo agli zampilli. Faville e poi scintille, gli scrolli ed i tremori, lor vibran tanto i cuori, ma poi, tradita sempre. Il mare è a forza nove, le acque dopo smuove, arriva la tempesta e tutto si consuma.
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Fugace la sua ombra si riempie di penombra. La Patria abbandonata, tradita, frastornata, di verde è poi fiorita, rinasce in lei la vita.
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Amore, solo Amore
Un'onda mi trascina, lenta, alla deriva. Appare presto il vento, che mi sospinge lento. Mi spinge oltre quel molo, lontano da quel porto. È olio ormai quell'acqua, che scivola silente. Si annebbia la mia mente. Risente vecchi odori, sapori di misteri, ricordi vecchi, antichi. La barca scorre lenta, va incontro all'orizzonte. Prosegue lentamente sul ricciolo dell'onda. Ma il vento ormai è cessato, il fiato si è accorciato, appare presto l'alba e sorge il nuovo sole. Carezza la mia pelle, il viso ed anche il cuore. Amore, solo Amore, appare dietro l'ombra.
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La nascita di Venere
Emersa dalle acque, preziosa e bianca perla, aperta è la bellezza di dolce sua natura. È fresca creatura, incanto nel suo mare, son rosee le sue gote che schiudon sogni nuovi. La chioma folta e bionda, il viso da regina, la bocca porporina del giovane suo incanto. Il vento è lì che soffia, le muove il sentimento, ne nasce un gran tormento, al cuore, nel suo petto. Incanto, è primavera e sbocciano anche i fiori ne nascon nuovi amori che alludono al peccato. Velluto è la sua pelle, si infiamma, dopo, al tocco, ardita è la sua nota che vibra in alta quota. L’amore è lì alle porte, il suono è lì che batte, si apre l’orizzonte a un nuovo dolce mare che soffia da maestrale.
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Rinasce vita nuova, appare lì gentile, confida il nuovo sole al roseo ormai avvenire.
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Incantevole Mare
Come si fa a non amarti? I tuoi riccioli d’onda, la trasparenza del tuo azzurro, quelle macchioline di dorato che costellano le tue trame increspate. Come si fa a non amarti? La tessitura del tuo azzurro verde acqua, il colore che esalano le tue spiagge. Come si fa a non amarti? Penetri, abbracci, incanti, sollevi, lambisci, tocchi, guardi. Come si fa a non amarti? Quando ti si incontra, quando ti si conosce, quando ti si scopre non si può non amarti. Non si può fare a meno di te.
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SOMMARIO
INTRODUZIONE 5
Giulietta e Romeo 9
Cime tempestose 10
La gelosia di Otello 11
Sorpresa d’amore 13
Occhi sereni di giovani amori 14
Abbracci diAmanti 15
Un caldo sorriso 16
Profumo d’estate 17
Violini tzigani 18
Zaffate improvvise 19
Post sessantotto 20
Luci soffuse 21
Amore improvviso 22
Amore di oppio 23
Il cioccolato 24
Amore, mio 25
Assedio di fortezza 26
Regina del suo mare 27
Sentire è la sua corda 28
Tempesta amorosa 29
40
Il suono della notte 30
“Traditore della Patria!” 31
Amore, solo Amore 33
La nascita di Venere 34
Incantevole Mare 36
41
42
L’AMORE E LA SUA PASSIONE (LUGLIO 2011 – GIUGNO 2012) DI MARIA SIMONA BARBERIO IN COPERTINA IL BACIO, GUSTAV KLIMT, 1907 – 1908, OLIO SU TELA.
www.simonabarberio.it
MARIA SIMONA BARBERIO ha compiuto i suoi studi presso
la Facoltà di Economia e Commercio dell’Università degli
Studi di Verona, laureandosi in Economia e Commercio.
Attualmente è docente di ruolo di Matematica Applicata nella
Scuola Secondaria Superiore.
“Una passione forte, vibrante. Una passione di
vuoto sospeso, di farfalle nello stomaco, di
pugno improvviso che toglie il sonno e il
respiro. Ma, spesso, l’amore ha un’altra faccia
della medaglia.”
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