L'AMIANTO - CSI Piemonte · L'Italia termina lo ... dai pericoli derivanti dall'amianto. ......

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L'AMIANTOminerale fibroso largamente utilizzato

nell'industria per le sue caratteristiche chimico-fisiche di durezza:

resistenza alla trazione, alla corrosione, al fuoco

e proprietà fonoassorbenti ed isolanti (Fonte: Arpa Piemonte)

settori produttivi e applicazioni

Settore edile, industriale, navale e ferroviario e per beni di consumo

Usato, tra le varie applicazioni, come isolante termoacustico, rinforzante di manufatti cementizi

e come componente di indumenti da lavoro (es. guanti, tute, grembiuli) (Fonte: Arpa Piemonte)

In edilizia era molto diffuso l'utilizzo del cemento-amianto conosciuto con il nome di un marchio registrato: Eternit.

Ottenuto come impasto di malta di cemento con amianto, veniva utilizzato per la fabbricazione di lastre di copertura, canne fumarie, cassoni per

serbatoi idrici, tubi per acquedotti, fognature e condutture di gas (Fonte: Arpa Piemonte)

settori produttivi e applicazioni

19921994

L'amianto è pericoloso per l'uomo e viene messo al bandoLegge 27 marzo 1992 n. 257 e successivo Decreto Ministeriale del 14 dicembre 2004

L'Italia termina lo sfruttamento dell'amianto

Produzione e vendita di Eternit sono vietate

LA GESTIONEDELL'AMIANTOnella regione piemonte

Il Piano Regionale Amianto 2010-2014

è un Piano di protezione dell'ambiente, di decontaminazione, di smaltimento e di

bonifica ai fini della difesa dai pericoli derivanti dall'amianto

regola le attività connesse alla gestione della

problematica amianto sul territorio piemontese

Il Piano Regionale Amianto 2010-2014

le attività del piano •Salvaguardia e tutela della salute nei luoghi di vita e di lavoro •Rimozione dei fattori di rischio in tutti gli edifici •sostegno alla ricerca e alla sperimentazione nel campo della prevenzione

della diagnosi, della terapia delle patologie amianto correlate e relativo sostegno ai soggetti colpiti •ricerca e sperimentazione di tecniche per la bonifica degli amianti e il

recupero dei siti contaminati •promozione di iniziative di educazione ed informazione

La bonifica dei SIN siti di interesse nazionale

focus 1

CAVA MONTE SAN VITTOREBALANGERO (TO)

i SIN

CAVA MONTE SAN VITTOREBALANGERO (TO) eternit

CASALE MONFERRATO (AL)

i SIN

CAVA MONTE SAN VITTOREBALANGERO (TO)

complesso industriale oggi dismesso

superficie di 40.000 mq

La coltivazione di amianto inizia a partire dagli anni '20

Nel 1951 si costituisce la sede della Societa`Amiantifera di Balangero S.p.A.

negli anni '70 la produzione incrementa e l'attività della cava si colloca tra le principali su scala internazionale

La produzione media di amianto è tra 130.000 e 160.000 tonnellate all'anno

CAVA MONTE SAN VITTOREBALANGERO (TO)

La ex miniera di amianto di Balangero e Corio, individuata tra i siti di bonifica di interesse nazionale è situata a 30 km a nord-ovest di Torino

All'interno della cava insiste un bacino lacustre con un invaso di circa 2 milioni di mc

CAVA MONTE SAN VITTOREBALANGERO (TO)

L'attività estrattiva:

ha comportato il riporto di oltre

45 milioni di mc di pietrisco di scarto della lavorazione con il rimodellamento dei versanti e il riempimento di intere valli

HA PRODOTTO circa 60.000 mc di fanghi contenenti amianto stoccati in bacini di sedimentazione lungo i corsi d'acqua

CAVA MONTE SAN VITTOREBALANGERO (TO)

La Società Amiantifera S.p.A. cessa l'attività poco prima della Legge 27 del marzo 1992 n.257

Nel 1992 attraverso un Accordo di Programma, cominciano i lavori per le prime attività di bonifica

nel 2007 viene sottoscritto un nuovo Accordo di Programma per la prosecuzione dell'attività di bonifica e ripristino ambientale ai fini della riqualificazione e sviluppo dell'ex miniera

Le attività di bonifica

CAVA MONTE SAN VITTOREBALANGERO (TO)

bonifica degli stabilimenti, riqualificazione delle vasche e del bacino di coltivazione dell'ex cava

manutenzione e completamento delle opere di sistemazione idrogeologica

attività di bonifica delle aree a maggior criticità della zona stabilimenti

interventi di messa in sicurezza di una porzione dei fabbricati industriali per la realizzazione di un deposito temporaneo per lo stoccaggio

eternitCASALE MONFERRATO (AL)

complesso industriale oggi dismesso

area di 94.000 mq

L'attività comincia nel 1907 coinvolgendo circa 5000 addetti

negli anni '70 si comincia a sospettare la correlazione tra produzione e malattie professionali

nel 1986 cessa l'attività con il licenziamento degli ultimi 350 lavoratori

eternitCASALE MONFERRATO (AL)

nel 1994 il comune acquista i magazzini eternit e li bonifica. oggi gli spazi sono sede di esposizioni e fiere

l'anno seguente avviene l'acquisto dell'intero stabilimento

il primo lotto di bonifica nell'area risale al 1996

le fonti di inquinamento prodotte dallo stabilimento erano dovute a: ambienti molto polverosi, fasi di trasporto dei materiali, scarichi liquidi della lavorazione, utilizzo improprio degli scarti di produzione

la Conferenza dei Servizi del 2004 sancisce di procedere in maniera strutturata agli interventi di bonifica

interventi sullo stabilimento

bonifica della sponda destra del fiume Po

bonifica delle coperture pubbliche e private sul territorio di 48 comuni

eternitCASALE MONFERRATO (AL)

La bonifica ha riguardato non solo i SIN ma anche le coperture pubbliche,

coperture private in amianto

Per realizzare gli interventi di bonifica è stata realizzata una mappatura per

rilevarne la presenza

l’indagine sul territoriodecreto ministeriale 18 marzo 2003 n. 101, ai sensi dell’art. 20 della legge 23 marzo 2001 n. 93

il piemonte inizia la mappatura della presenza di amiantosul territorio

sul suo territorio

MAppatura dei siti contaminati per unità di superficieLe categorie di ricerca previste sono: impianti industriali attivi o dismessi, edifici pubblici e privati, presenza

naturale, altra presenza di amianto da attività antropica

numero siti/1.000 km²(Fonte: Anagrafe regionale

dei siti contaminati)

interventi di bonifica per provinciaDati aggiornati al 4 dicembre 2013

torino417

alessandria245

asti36

biella64

cuneo54

novara169

verbania53

vercelli77

1.115Dati aggiornati al 4 dicembre 2013

sono i siti bonificati in piemonte

CASO STUDIO:Censimento di edifici scolastici e asili (dati 2003)

degli edifici scolastici contiene manufatti in amianto

4413

22%

edifici scolastici censiti sul territorio regionale

fonte Dati Piano Regionale Amianto 2010-2014

classifica della presenza di amianto nelle scuole divisi per comuni (dati 2003)

1° alessandria2° chivasso3° pinerolo4° cirie`5° torino6° cuneo7° ivrea8° novara9° asti10° biellaGli altri comuni analizzati mostrano percentuali inferiori

142171 141

185685183199

368235188

51%42%37%34 %32%25%25%25%22%19%

edif

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nza

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fonte Dati Piano Regionale Amianto 2010-2014

CASO STUDIO:Censimento di edifici scolastici e asili (dati 2003)

incidenza delle patologie tumorali riconducibili

all'amianto sul territorio piemontese

focus 2

le conseguenze sulla popolazione

L'amianto è pericoloso perché può rilasciare fibre nocive per la salute dell'uomo se inalate. questo può accadere in seguito a manipolazione, lavorazione o degrado dei manufatti che lo contengono. Il rischio di inalazione aumenta con la friabilità del materialePopolazione

sanaPopolazione contaminata

L'inalazione di fibre di amianto può determinare malattie diverse

asbestosi

mesotelioma

carcinomi polmonari

tumori in altre sedi

asbestosi

mesotelioma

carcinomi polmonari

tumori in altre sedi

è il tumore più direttamente associato all’esposizione ad amianto

L'inalazione di fibre di amianto può determinare malattie diverse

le malattie sono caratterizzate da un lungo intervallo di tempo fra l'inizio dell'esposizione e la comparsa della

malattia. Il "tempo di latenza" è in genere di decenni

10 anni

La salute deI LAVORATORI e deI CITTADINI secondo

il piano regionale amiantogli obiettivi e le azioni indicate

dal piano sono diverse e sono tanti gli enti che si occupano di gestire

la problematica a vari livelli

costruire registri nominativi di lavoratori esposti o ex-esposti all'amianto per adottare

specifici protocolli di sorveglianza sanitaria e altri interventi di counselling

sorveglianza

è l’ente che si occupa di svolgere attività di controllo sia negli ambienti di vita che di lavoro

Gli SpeSAl sono un ente prezioso per la ricostruzione dell’esposizione dei lavoratori e l’individuazione delle responsabilità dei datori di lavoro e il riconoscimento riconoscimento di

malattia professionale

Il Servizio Prevenzione e Sicurezza negli ambienti di lavoro

Per consolidare la promozione e tutela della salute è stata istituita la

BANCA BIOLOGICA DEL MESIOTELIOMA MALIGNO che opera in sinergia con il Centro Regionale Amianto

mantenere ed espandere il sistema di crioconservazione dei materiali biologici, l’implementazione di un sistema

informativo per la relativa gestione, la continuazione e il supporto alla ricerca scientifica

analisi e ricerca

obiettivo

è importante continuare a mantenere alta l’attenzione sull’amianto tra la popolazione.

L’informazione sulla sua presenza e relativi effetti è molto disomogenea sul territorio. Sarà quindi

fondamentale continuare e potenziare un’azione informativa efficace e capillare sul territorio

informazione

Dati CPO Piemonte (Centro di riferimento per l’Epidemiologia e la Prevenzione Incologica

in Piemonte e Mesotelioma

Sono state aggiornate le statistiche relative ai casi di mesotelioma insorti tra i residenti in Piemonte tra

il 1990 e il 2010. Sono compresi i casi con diagnosi istologica, citologica o radiologica. La conferma è stata definita secondo le Linee Guida ReNam. In

particolare, si ritiene di certezza la diagnosi confermata dall’analisi di campioni

inclusi in paraffina con riscontro di caratteristiche tipiche del mesotelioma maligno.

Dal 90 è attivo il Registro dei Mesoteliomi Maligni del Piemonte,

uno dei primi registri italiani di popolazione specializzato nello studio dell’incidenza e delle

cause dei mesoteliomi. Il RMM è centro operativo regionale del Registro

Nazionale Mesioteliomi (ReNaM)

Dati CPO Piemonte (Centro di riferimento per l’Epidemiologia e la Prevenzione Incologica

in Piemonte e Mesotelioma

Dati CPO Piemonte (Centro di riferimento per l’Epidemiologia e la Prevenzione Incologica in Piemonte e Mesotelioma

casi incidenti mesotelioma1990 - 2010 (diagnosi definitive)

1. casale comune2. casale distretto al33. grugliasco4. galliate - trecate5. ivrea6. settimo7. savigliano8. chivasso9. vercelli10. torino

casi

oss

erva

ti

tass

i d’in

cide

nza

25737366245131353142281

52,429,76,64,13,53,53,43,33,02,4

uom

ini

Dati CPO Piemonte (Centro di riferimento per l’Epidemiologia e la Prevenzione Incologica in Piemonte e Mesotelioma

1. casale comune2. casale distretto al33. grugliasco4. galliate - trecate 5. settimo6. torino7. vercelli8. chivasso9. savigliano10. ivrea

casi

oss

erva

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18324847141716717121011

28,615,94,11,81,61,11,01,00,90,6

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casi incidenti mesotelioma1990 - 2010 (diagnosi definitive)

Casi di mesotelioma osservati per comune di residenza1993-2008Individuazione dei cluster di Comuni e dei relativi

casi incidenti (Fonte: Ministero della Salute)torinoCOMUNI ANALIZZATI:NoleCollegnoCrugliascoCirièChivassoRivoliIvreaSettimo Torinese

casi incidenti: 267

verbaniaCOMUNI ANALIZZATI:

verbania

casi incidenti: 27

cuneoCOMUNI ANALIZZATI:SaviglianoFossano

casi incidenti: 43

alessandriaCOMUNI ANALIZZATI:

Casale Monferrato S.Giorgio Monferrato

Rosignano MonferratoVillanova Monferrato

Alessandria

casi incidenti: 572

Progetto sviluppato nell’ambito di Piemonte Visual Storythoniniziativa promossa dal Consiglio Regionale Piemonte e

dal CSI Piemonte, insieme all’Università di Torino

realizzato da:Storytellers Stefania Mancuso, Elena Roda

Graphic Design Antonella Montagner

Consulenza Statistica: Cpo Piemonte - Centro di Riferimento per l’Epidemiologia

e la Prevenzione Oncologica in PiemonteSupervisione Centro Epidemiologico Piemonte