L’ambiente: strategie, impianti, obiettivi - Gruppo Hera · Sugli Acquiferi incide in modo molto...

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1 L’ambiente: strategie, impianti, obiettivi Claudio Galli Amministratore Delegato HERAmbiente s.r.l. Bologna, 26 marzo 2010

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L’ambiente: strategie, impianti, obiettivi

Claudio Galli Amministratore Delegato HERAmbiente s.r.l.

Bologna, 26 marzo 2010

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Le matrici ambientali

LL’’azione antropica genera impatti rilevanti sulle tre matrici ambiazione antropica genera impatti rilevanti sulle tre matrici ambientali: entali:

ll’’ARIAARIA, l, l’’ACQUAACQUA ed il ed il SUOLO SUOLO

La qualitLa qualitàà delldell’’ARIAARIA èè fortemente influenzata da molti fattori; uno dei pifortemente influenzata da molti fattori; uno dei piùùrilevanti rilevanti èè la generazione di energiala generazione di energia

Sugli Sugli Acquiferi Acquiferi incide in modo molto significativo la gestione del Ciclo Idrico incide in modo molto significativo la gestione del Ciclo Idrico IntegratoIntegrato

Il Il SUOLO SUOLO in modo diretto degli effetti di una gestione dei rifiuti non coin modo diretto degli effetti di una gestione dei rifiuti non correttarretta

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Obiettivi d’azione energetica dell’Unione Europea

Il consiglio Europeo di Bruxelles, l’8 e 9 Marzo 2007 ha definito un Piano di Azione sulla politica energetica per l’Europa. Tra le azioni prioritarie inserite nel Piano appaiono di particolare rilievo l’efficienza energetica e le energie rinnovabili il cui sviluppo potrebbe rafforzare la sicurezza energetica.

Il Consiglio Europeo ha definito i seguenti obiettivi vincolanti (medio periodo - oltre 2012):

• Riduzione consumi energetici UE del 20% rispetto alle proiezioni del 2020;

• Raggiungere una quota del 20% di energie rinnovabili nel totale dei consumi energetici UE entro il 2020;

• Raggiungere una quota minima del 10% per i biocarburanti nel totale dei consumi di benzina e gasolio per autotrazione dell’UE entro il 2020;

Il Piano d’Azione sottolinea che gli obiettivi devono essere conseguiti “nell’ottica di un’equa e giusta condivisione di sforzi e benefici tra tutti gli Stati membri”.

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La pianificazione energetica (aspetti generali, tecnologici ed economici)

1. Diversificare le fonti (indipendenza dai fornitori);

2. Privilegiare le risorse disponibili sul territorio;

3. Utilizzare le risorse energetiche rinnovabili;

4. Programmare l’utilizzo delle unità di produzione esistenti (eventualmente riqualificandole per incrementare l’efficienza e ridurre l’impatto ambientale) e distribuire sul territorio quelle di nuova costruzione (limitare il vettoriamento);

5. Pianificare lo sviluppo del sistema di reti e impianti coerente con la domanda;

6. Definire la richiesta da soddisfare;

7. Individuare le tecnologie disponibili ed utilizzabili ad alta efficienza, continuità e flessibilità di esercizio, e basso impatto ambientale;

8. Privilegiare le localizzazioni idonee per la co/tri-generazione;

9. Verificare gli scenari economici/tariffari che determinano le soluzioni adottate il relazione alla compatibilità dei clienti domestici ed imprese.

5

Energia e mercato globale

6

Energia e mercato globale

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IL Bilancio energetico regionale dell’Emilia Romagna

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Gli obiettivi di risparmio energetico e produzione da F.E.R.

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Compostaggio

Spremitura

Frazione liquida

I processi di trattamento delle biomasse da rifiuti

Frazione solida

Frazione organica umidada RD

Fanghi

BiomassaCombustione

Frazione organica secca da RD (potature)

Energia rinnovabile da biogas Energia rinnovabile da biomasse

Agricoltura

Digestione anaerobica

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Nuove norme sul rendimento energetico degli edifici (DGR 1730/07); Politiche pubbliche per la razionalizzazione dei sistemi di mobilità delle persone e delle merci; Investimenti nel settore industriale per più avanzati traguardi di efficienza e competitività; Sviluppo dei servizi all’utenza finale per la gestione dell’uso efficiente dell’energia; Servizi finanziari atti a stimolare ed assistere gli investimenti in efficienza energetica; Programma regionale e locale di informazione ed orientamento riguardo a tecnologie e sistemi

per ridurre i consumi di energia; Piano nazionale per lo sviluppo del mercato di carburanti alternativi a basso contenuto di

carbonio; Programma di ricerca applicata nonché di attività sperimentali e dimostrative (bioedilizia,

domotica, generazione distribuita, telecontrollo e telegestione di impianti e sistemi, biomasse, solare, vettore idrogeno, automezzi ad alta efficienza);

Politica per incentivare il ricorso all’autoproduzione di energia; Politica volta a tradurre i risultati della ricerca in attività dimostrative e in innovazione diffusa; i miglioramenti di efficienza energetica che potrebbero essere raggiunti dalle case

automobilistiche europee e dalle industrie produttrici di elettrodomestici sulla base di accordi stipulati con l’UE;

Strumenti messi in campo a livello nazionale e regionale per lo sviluppo di un mercato piùfavorevole al risparmio energetico, alla cogenerazione, al teleriscaldamento, alle fonti rinnovabili;

Assi di intervento per il risparmio energeticoe la valorizzazione delle fonti rinnovabili

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La risorsa idrica: i consumi

La limitata disponibilità della risorsa idrica ha prodotto interventi delle Autorità di massimo livello planetario fino a quelle delle singole località.

Nel mondo oltre il 70% dell’acqua è impiegata in agricoltura per la produzione di alimenti e fibre, fonte di sussistenza per circa l’80% dei poveri del pianeta. L’industria ne consuma il 20%,mentre meno del 10% dell’acqua dolce viene usata per dissetare e per i servizi igienici.

Un forte aumento nella produzione di biocombustibili potrebbe aiutare a ridurre i cambiamenti climatici, ma eleverà in maniere rilevante i consumi d’acqua, incrementando la competizione tra gli insediamenti urbani ed i settori diversi da quelli.

Questo stato e la disomogenea allocazione dell’acqua dolce nei diversi territori è causa di inadeguata fornitura idrica per oltre 1,1 miliardi di persone, mentre più di 2,7 miliardi non dispongono di servizi igienici adeguati. Nel 2000 si sono contate almeno 1,7 milioni di vittime a causa di acqua malsana, mancanza di servizi e di igiene personale.

In Italia all’agricoltura è destinata la metà dell’acqua dolce, un quinto ciascuno all’industria e agli usi civili e poco meno al settore energetico.

Gli usi civili comportano un consumo pro-capite intorno ai 280 litri per abitante ogni giorno; su questo si pone maggiormente l’attenzione per tutelarne qualità e quantità, agendo sulle fonti di approvvigionamento, sulle reti di distribuzione, sulla potabilizzazione e sul controllo di qualità.

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BENCHMARK DI SCENARIO EUROPEO NEL SERVIZIO IDRICO

Fonte: VEWAFonte: VEWA

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PERDITE DI RETE MEDIE NELLA REGIONE EMILIA ROMAGNA

Fonte: Elaborazione interna su dati Istat e Osservatorio RERFonte: Elaborazione interna su dati Istat e Osservatorio RER

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La vigente Direttiva Europea 2008/98/CE in materia di rifiuti, entrata in vigore il 12 dicembre 2008, concentra l’attenzione sugli impatti ambientali derivanti dalla produzione e gestione dei rifiuti, basati sul ciclo di vita delle risorse.

Essa stabilisce la seguente gerarchia, che deve diventare il riferimento della normativa e della politica in materia di prevenzione e gestione dei rifiuti:

Prevenzione;Preparazione per il riutilizzo;Riciclaggio;Recupero di altro tipo, per esempio il recupero di energia;Smaltimento.

Lo smaltimento in discarica rappresenta l’ultima ratio; infatti a livello comunitario èconsiderato come obiettivo primario quello di diminuire in maniera sensibile i conferimenti dei rifiuti in discarica, fino al suo completo superamento.

Maggior enfasi al “riciclaggio”

rispetto alla “raccolta differenziata”

UNIONE EUROPEA: la nuova Direttiva sui Rifiuti

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E’ confermato il principio del "chi inquina paga": il produttore di rifiuti ed il detentore di rifiuti devono gestire gli stessi in modo da garantire un livello elevato di protezione dell'ambiente e della salute umana.

introduce l’importante principio della “responsabilità estesa del produttore”;esso è uno dei mezzi per sostenere una progettazione ed una produzione dei beni che prendano pienamente in considerazione e facilitino l'utilizzo efficiente delle risorse durante l'intero ciclo di vita, comprendendone la riparazione, il riutilizzo, lo smontaggio e il riciclaggio senza compromettere la libera circolazione delle merci nel mercato interno.

viene posta enfasi sulla prevenzione dei rifiuti. Per migliorare le modalità di attuazione delle azioni di prevenzione dei rifiuti negli Stati membri e per favorire la diffusione delle migliori prassi in questo settore, gli stessi Stati dovranno elaborare programmi di prevenzione dei rifiuti incentrati sui principali impatti ambientali generati nell'intero ciclo di vita dei prodotti e dei materiali.

UNIONE EUROPEA: UNIONE EUROPEA: Direttiva 2008/98/CE

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Produzione nazionale di rifiuti per tipologia (mln ton)Produzione nazionale di rifiuti per tipologia (mln ton)

Nota: per rifiuti C&D si intende rifiuti da costruzione e demolizioneFonte: APAT 2008, dati 2006 per RS e 2007 per RSU

In Italia la quota rilevante della produzione è rappresentata dai rifiuti speciali che hanno presentato tassi di crescita significativi

RS Nonpericolosi

RSpericolosi

RS nonpericolosida C&D

RS Totali RSU Totale2005

55.65.9

45.9 107.4

32.6 140.0

0.00

50.00

100.00

150.00

La produzione rifiuti in ItaliaLa produzione rifiuti in Italia

73,49,2

52 134,7

167,3

2006

32,6

Negli ultimi 5 anni il tasso di crescita dei RS è stato del 7%, mentre quello dei RU dal 2,5% èsceso fino ad azzerarsi nell’ultimo anno. Ciò ha portato ad elevare il peso dei primi fino a superare l’80% della produzione totale

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UE: PRODUZIONE pro-capite RIFIUTI URBANI

- 100 200 300 400 500 600 700 800 900

Repubblica Ceca Slovacchia

Polonia Lettonia

Romania Lituania Turchia

Slovenia Grecia

Ungheria Bulgaria

Portogallo Belgio

Finlandia Svezia UE 27

Estonia Francia

Italia UE 15

Germania Islanda

Regno Unito Spagna Austria Olanda

Malta Lussemburgo

Svizzera Cipro

Irlanda Danimarca

Norvegia

kg/ab*anno

Europa: produzione rifiuti urbani procapite

2007

2003

2000

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Si conferma la riduzione dell’uso delle discariche (nonostante i nuovi Paesi entranti, che fino al 1990 vedevano la discarica come unica impiantistica di smaltimento) e parallelamente l’incremento dell’incenerimento con recupero energetico (che comporta inoltre la riduzione delle emissioni di CO2). Le stime riportate si basano sui trend di produzione evidenziati dai dati Eurostat e sulle previsioni dei valori socio-economici elaborati dall’ European Topic Centre on Sustainable Consumption and Production.

Previsioni produzione e gestione dei rifiuti urbani in Europa

Fonte: EEA (EuropeanEnvironment Agency) su dati Eurostat e ETC/RWM

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Dettaglio RU / RD per Regione – 2007

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Modalità di trattamento dei RU – ANNO 2007

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Gestione nazionale RU Gestione nazionale RU

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Gestione regionale RU Gestione regionale RU

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Affi

dabi

lità

del d

ato

Produzione rifiuti procapite (kg/ab*anno) - Dati 2005 da Rapporto APAT 2007

0

500

1000

1500

2000

2500

3000

3500

4000

4500

kg/a

b*an

no

RIFIUTI SPECIALIRIFIUTI URBANI

Produzioni proProduzioni pro--capite RU + RS nelle Regionicapite RU + RS nelle Regioni

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Produzione RS in Regione ERProduzione RS in Regione ER

25

Produzione RS in Regione ERProduzione RS in Regione ER

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Produzione RS in Regione ERProduzione RS in Regione ER

27

Produzione RS in Regione ERProduzione RS in Regione ER

(a) La produzione complessiva dei rifiuti (URBANI E SPECIALI) è in crescita

(b) Il dibattito politico è principalmente concentrato sui RIFIUTI URBANI;

(c) Le indagini della Magistratura evidenziano un incremento dei reati ambientali più gravi;

(d) Il Rapporto ISPRA/ONR 2008 evidenzia che nel 2006 i RS non gestiti ammontano a 18 milioni di t.

La gestione dei RS: alcuni dati

Produzione e Gestione RSConfronto anni 2003-2006

100.

581.

260

109.

170.

497

109.

556.

697

134.

727.

465

94.7

55.3

44

95.1

98.4

64

101.

644.

066

117.

025.

260

0

20.000.000

40.000.000

60.000.000

80.000.000

100.000.000

120.000.000

140.000.000

160.000.000

2003 2004 2005 2006

t/anno Produzione totale

di  rifiuti  speciali

Gestione totaledi  rifiuti  speciali

Dal Rapporto Ecomafie 2009 di Legambiente emergono, tra gli altri, due dati allarmanti:

Nel 2006 i RS smaltiti illegalmente sono stimati in 31 Mt. (+ 6 sul 2005);

Nel 2008 il traffico illecito di RS ha “fruttato” alle Ecomafie 7 Mld€ (+ 2,5 rispetto al 2007)

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La gestione dei RS: un problema nazionale

Il traffico illecito dei RS genera impatti ambientali incalcolabili, che sono alla base delle gravi condizioni sanitarie di alcune Regioni italiane: prima fra tutte la Campania;

Una delle principali cause del fenomeno è da attribuire alla cronica carenza impiantistica di cui soffre l’Italia, che impone ai produttori di ricorrere a Gestori esteri (principalmente tedeschi e francesi e, da qualche mese, danesi, spagnoli e dei Paesi est europei);

Nella gestione dei RS l’Italia è caratterizzata dalla presenza di operatori di piccola dimensione (spesso proprietari di un solo impianto) che svolgono la loro attivitàsecondo logiche non industriali e e con strutture impiantistiche spesso inadeguate;

Il traffico illecito dei rifiuti genera un effetto distorsivo della concorrenza tra produttori di beni.

EE’’ auspicabile che le AAPP delegate a programmare in materia non causpicabile che le AAPP delegate a programmare in materia non continuino ontinuino a ritenere le loro competenze limitate alla gestione dei RUa ritenere le loro competenze limitate alla gestione dei RU

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E’ nata HERAmbiente

La MISSIONLa MISSION

Herambiente vuole essere la piHerambiente vuole essere la piùù grande societgrande societàà italiana che italiana che realizza e gestisce tutte le attivitrealizza e gestisce tutte le attivitàà relative agli impianti di relative agli impianti di

trattamento, al recupero di materia ed energia e allo trattamento, al recupero di materia ed energia e allo smaltimento dei rifiuti. La sua strategia di sostenibilitsmaltimento dei rifiuti. La sua strategia di sostenibilitàà e tutela e tutela

ambientale e gli investimenti nelle tecnologie garantiscono ambientale e gli investimenti nelle tecnologie garantiscono sviluppo, trasparenza e innovazione.sviluppo, trasparenza e innovazione.

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g e a t g e a t

G E S T I O N E S E R V I Z I

P E R L ' A M B I E N T E E I L T E R R I T O R I O

ASC

Le originiLe origini

Le Aziende Municipalizzate erano strumenti degli Enti proprietari per la gestione “inprivativa” dei servizi pubblici locali. Erano dotate di buone competenze tecniche, storicamente considerate un modello di buona gestione, ma con limitate risorse finanziariee scarsa propensione Vs attività “a mercato”. Con l’introduzione delle norme sulla concorrenza è emersa l’esigenza di farle evolvere Vs gestioni manageriali in grado di competere con player internazionali e di valorizzare i propri asset.

Dalla sua costituzione ha operato per:i) rinnovare la dotazione impiantistica del

territorio per assicurare continuità del servizio secondo i più elevati standard europei;

ii)ampliare il proprio know how tecnico, tecnologico e gestionale;

iii)estendere la propria presenza nel mercato dei Rifiuti Speciali

IeriIeri

OggiOggi Con l’obiettivo di ampliare l’area territoriale di intervento per la costruzione e gestione di impianti di recupero e smaltimento di RU ed RS.

La gestione dei rifiuti nelle aree servite da Hera: la storia

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Sviluppo degli impianti di termovalorizzazione

In sei anni il Gruppo ha realizzato cinque nuovi impianti In sei anni il Gruppo ha realizzato cinque nuovi impianti investendo 430 investendo 430 MM€€

Nel 2008 è stato reso operativo il progetto di telecontrollo di tutti gli impianti WTE del Gruppo che garantisce:

l’omogeneità della gestione la migliore fruibilità delle informazioni la condivisione delle best practices l’omogeneizzazione impiantistica il monitoraggio degli impatti generati dalle emissioni

Nuovi WTE Capacità autorizzata (kt)

Entrata in esercizio

Bologna (FEA) 210 giu '04Ferrara 142 nov. '07Forlì 120 ago. '08Modena 180 + 60 apr. '09Rimini 120 + 55 giu. '10

totale 887 6 aa.

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Altre iniziative con investimenti di oltre 200 M€

Acquisizione di Acquisizione di Ecologia AmbienteEcologia Ambiente da da ENIENI--AmbienteAmbiente: : investiti quasi 50 50 MM€€per estendere la dotazione impiantistica nel settore del trattamento dei RSP e RSNP, grazie agli impianti esistenti in via Baiona (RA) realizzati per soddisfare

la domanda espressa dall’attiguo polo chimico e dal mercato nazionale. Nel 2008 ad EA è stato conferito il Ramo d’Azienda BURS per aggregare in un

solo soggetto le responsabilitresponsabilitàà sulle attivitsulle attivitàà ““a mercatoa mercato””..

Completata la realizzazione di Completata la realizzazione di impianti di compostaggioimpianti di compostaggio: : Ostellato, Rimini, Lugo, Sant’Agata Bolognese e

Ozzano

Realizzato lRealizzato l’’ampliamento di ampliamento di numerose numerose discarichediscariche: : Baricella, Galliera, Cesena, Ravenna RNP,

Ravenna Sotris, Civitella, Modena, Zocca, Fiorenzuola; ed in corso in corso

Imola, Ravenna, Finale E., Baricella

Realizzato lRealizzato l’’impianto di impianto di TMBTMB di di Imola Tre MontiImola Tre Monti

Realizzato lRealizzato l’’impianto di impianto di DryDry--fermentationfermentation di Cesenadi Cesena

Altri impianti: Altri impianti: adeguamento chi-fi-bi, impianti di selezione, Disidrat….

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Leadership nella filiera ambiente in Italia - trend dei rifiuti trattati

Rifiuti speciali trattati (ton/000)

3.3213.3962.7322.791

2.172

1.360

2004 2005 2006 2007 2008 2009

Rifiuti trattati (ton/000)

5.1155.1584.3984.515

3.7752.676

2004 2005 2006 2007 2008 2009

Rifiuti trattati da impianti WTE (ton/000)

735

451

614 598 599 622

2004 2005 2006 2007 2008 2009

E.E. prodotta (GWh/anno)

491

158260

306359 411

2004 2005 2006 2007 2008 2009

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Hera Ambiente - Assetto impiantistico

Gli impianti di proprietà di Hera per il trattamento e smaltimento di rifiuti sono 73.

Per il recupero di materia Hera possiede impianti di compostaggio e di selezione.

Per il recupero di energia Hera si avvale di impianti di termovalorizzazione, di digestione anaerobica e impianti per la captazione e lo sfruttamento del biogas dalle discariche.

13

29

31

73245

35

12

47

12

67

6

0

10

20

30

40

50

60

70

80

Trasbo

rdiSep

arazio

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posta

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Disc. n

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WTESele

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Chimico

Fisic

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t. fan

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ratt.

Disc. ri

fiuti s

pec.

Stocca

ggi

Inertiz

zazio

neTOTALE

Impianti solo per rifiuti urbaniImpianti per rifiuti urbani e speciali non pericolosiImpianti solo per rifiuti urbani

speciali

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Leadership nella filiera ambiente in Italia – il gruppo HERA

Hera è il principale operatore nazionale nel settore ambiente per quantità di rifiuti raccolti e trattati. Hera gestisce l'intero ciclo di recupero e riciclaggio della materia attraverso la sinergia tra i servizi operativi ambientali, assicurando

l’autosufficienza negli ATO serviti oltre ad un ruolo di leadership nazionale nei rifiuti speciali

2008Rifiuti trattati ton / 000

5.158

2.860

1.100 1.000 979

374200 90 55

0

2.000

4.000

6.000

HerAm biente

A2A Veolia Ita lia GreenHolding

En ia APSACEGAS

WasteItalia

Marcegaglia ACSM

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Il Centro Ecologico di RavennaIl Centro Ecologico di Ravenna (Ecologia Ambiente)

Il Centro Ecologico di Ravenna rappresenta una delle poche infrastrutture industriali di carattere nazionale dedicata allo smaltimento dei rifiuti solidi pericolosi.

Il Centro sorge su un’area di ca. 99.000 m2 all’interno del distretto petrolchimico di Ravenna

Ruolo chiave all’interno del distretto chimico: il Centro tratta i rifiuti prodotti dalle aziende insediate (acque reflue e sfiati gassosi e rifiuti solidi/liquidi)

Ruolo rilevante su territorio nazionale per la presenza di un termovalorizzatore per rifiuti speciali, anche pericolosi, sia solidi che liquidi

Base Clienti di elevato standing: gruppi multinazionali insediati nel petrolchimico e società operanti in Italia nel settore chimico farmaceutico

Il centro è di proprietà della società Herambiente, società controllata al 100% da HERA S.p.A. e leader in Italia nel settore del termotrattamento dei rifiuti speciali

F3F3 forno termovalorizzazione per rifiuti speciali, anche pericolosi F2F2 forno termotrattamento sfiati gassosi clorurati FISFIS forno termotrattamento sfiati gassosi non clorurati TAPTAP trattamento acque di processo TAB TAB trattamento acque bianche meteoriche ESSESS essiccamento fanghi di depurazione acque di processo LABLAB laboratorio analisi

40.000 t/anno di rifiuti speciali pericolosi4.700 kg/h di sfiati gassosi non clorurati2.000 kg/h di sfiati gassosi clorurati1.200 m3/h di acque di processo1.200 m3/h di acque di lavaggio16.000 t/anno di fanghi essiccati

ImpiantoImpianto CapacitCapacitàà

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RIFIUTI INDUSTRIALI PERICOLOSI e NON(smaltimento presso Centri Ecologici di via Baiona e via Romea in Ravenna)

Rifiuti Speciali (tipologie servizi)

• Struttura commerciale: team dedicato alla negoziazione diretta con i grandi clienti (Gruppo Eni, Enel, grandi aziende farmaceutiche epetrolifere, …)

• Tipologia di offerta: servizi ambientali alle imprese (trasporto e smaltimento rifiuti), contratti full service, bonifiche

• Struttura del contratto full service:

“relazione continuativa” per la gestione di tutte le tipologie/volumi di rifiuti di un cliente

i rifiuti vengono prelevati direttamente presso il cliente;

viene gestita la logistica per l’affidamento agli impianti delle diverse tipologie di rifiuto;

le eccedenze rispetto alla disponibilità impiantistica del Gruppo in un dato momento o alcune tipologie di rifiuto non trattabili da Hera vengono dirottate verso piattaforme (nazionali) di stoccaggio e trattamento (con le quali sono stati strutturati accordi commerciali per lo scambio reciproco dei flussi) oppure, agendo come broker, avviate allo smaltimento verso altri operatori (nazionali o esteri)

durata media del contratto: 2-3 anni

• Bonifiche (in sviluppo): interventi one/off di riqualificazione/recupero di siti industriali attraverso le fasi di caratterizzazione, progettazione intervento, messa in sicurezza del sito ed esecuzione dell’intervento.

RIFIUTI SPECIALI(smaltimento a discarica o WTE Hera)

• Provenienza: il mercato di riferimento è costituito dai sottoprodotti delle aziende di recupero e trattamento (operatori privati o pubblici)

• Clienti: circa 500 per un volume complessivo di circa 1.700-1.800 mila ton/anno

• Trasporto e logistica: selettivamente gestita da Hera

• Criteri di accettazione:i flussi di rifiuti vengono omologati in fase preliminare e sottoposti a sistematiche verifiche durante le fasi di smaltimento (con idonea struttura centralizzata a cui fa riferimento il sistema dei gestori)

CHIMICO FISICO BIOLOGICO

A complemento delle capacità tecniche del sistema CHIFIBI (chimico-fisico-biologico), che garantisce al gruppo le esigenze delle discariche in termini di percolati interni, vengono posti sul mercato gli spazi eccedenti

• Clienti: PMI del territorio (colorifici, carrozzerie, etc…) ed alte industrie o operatori del settore (discariche)

• Tipologia di rifiuto: percolati, acque di perforazione, lavaggi cabine di verniciatura, emulsioni oleose, acque di falda, etc…