L’almanacco di

Casa Padre Pio

Aprile, maggio e giugno 2018

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LA VIGNETTA

Per me non era la prima esperienza; avevo recitato altre volte in giro per le piazze di Italia (ma anche Parigi e Lussemburgo). Anche questa volta, e dopo tanto tem-po, ho affrontato l’esperienza del teatro con la voglia di divertirmi e quello che mi ha divertito di più è stato vedere come reagivano i miei compagni di avventura ai diversi stimoli da parte di Enrico e Benedetta. E’ stata un’esperienza da ripetere perché l’utilizzo anche del corpo per esprimersi è liberatorio.

TUTTI A TEATRO

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APRILE, 8 ANNI DI APERTURAMercoledì 11 aprile abbiamo festeggiato l’ottavo anno di apertura della Casa di quartiere Casa Padre Pio. Per festeggiare quest’anno ci siamo riuniti tutti (ospiti, familiari degli ospiti e amici della nostra struttura) dentro la Chiesa di San Pio a Ca-stel del Piano. Qui, di fronte a un vasto pubblico, i nostri ospiti guidati da Enrico e Benedetta - Associazione Pane Denti Teatro - si sono cimentati in uno spettacolo teatrale dal titolo “Nonna, che bocca grande che hai! Per raccontarti me-glio!”. Infatti, i nostri ospiti hanno raccontato e inter-pretato a tutti i presenti, bambini e non, le favole di San Francesco e il lupo, La zuppa di sasso e Cappuccetto rosso. L’interpretazione è stata condita da barzellette e racconti che qualcuno dei nostri ospiti ha in qualche modo collegato alle diverse favole. Il tutto è stato arric-chito dalla sceneggiatura costruita ad hoc dagli ospiti non attori: co-stituita da case assemblate con materiale da riciclo, tale sceneggiatura ha reso “visi-bile” il paesag-gio di Gubbio.

A CASA PADRE PIO

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APRILE: ATTORI PER UN GIORNOIl giorno dell’inaugurazione dell’ottavo anno dell’aper-tura di Casa Padre Pio abbiamo fatto un teatrino nella chiesa nuova. Sono intervenute molte persone, amici e non. Per questa giornata abbiamo fatto tante prove; durante le prove era più facile, il giorno dello spettaco-lo invece eravamo tutti un po’ tesi ma poi l’emozione è passata (Piero).Non è facile recitare davanti a una platea così numerosa; è stata un’emozione indescrivibile (Mimmo).Mi è piaciuto molto recitare, questo grazie anche alla bravura di Enrico e Benedetta (Adele).E’ stata un’esperienza bellissima: io ero la narratrice nella Zuppa di sasso e i miei amici interpreti sono stati bravissimi nei diversi ruoli (Raffaela).Non è stato facile immedesimarsi nel personaggio di San Francesco ma sono molto felice di averci provato, mi sono divertito. Dedico questa mia esperienza ai miei nipotini (Biagio).E’ stata una festa molto bella: abbiamo studiato per mesi e siamo stati tutti molto bravi; una bella esperienza (Ro-sanna).Io sono molto soddisfatta di aver recitato, ho fatto del mio meglio e mi sembra che la cosa sia riuscita bene, la gente alla fine ha applaudito. Per me è stato importante e vorrei riprovare ancora per mantenere le mie piccole capacità (Gea).Grazie a Enrico e Benedetta.

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8 ANNI DI VITA DELLA CASA P. PIOOtto anni di relazioni cresciute, modificate, rinate. In que-sto anno la nostra “famiglia” è arrivata ad accogliere 30 ospiti. La nostra quotidianità è stata sempre scandita da molteplici attività e relazioni. Gli ospiti partecipano sem-pre alle varie attività proposte: ginnastica, musica, teatro, esercizi manuali e per la mente, passeggiate e altro. La nostra struttura è una casa dove ogni giorno si cerca di creare un clima famigliare pur con qualità professionale sempre sotto la protezione di Padre Pio e del Cielo che ci guida nel lavoro quotidiano. L’obiettivo è mantenere l’anziano ancora vivo e capace nella sua quotidianità. La vita è fatta di relazioni dal primo respiro all’ultimo; è alzarsi al mattino e avere uno scopo per vestirsi e uscire dalla propria casa per costruire relazioni significative; sentirsi ancora importanti per qualcuno è estremamente bello e fondamentale. Solo così ad “ogni stagione il tral-cio porterà frutto” come recita il salmo che sigilla la sto-ria di questa Casa. I loro racconti su tradizioni ed espe-rienze vissute o attuali, le loro riflessioni (che in parte possiamo leggere trimestralmente in questo almanacco) testimoniano il loro essere parti vive che si sanno do-nare in ogni tempo anche a coloro che verranno dopo. Saper accogliere la debolezza dell’altro perché quella è la sua forza, questo è l’invito; ciò che loro sono oggi noi lo saremo domani ed è estremamente ricco incrociare le mani per sostenere e donare un sorriso per essere anco-ra frutti di questa storia (le operatrici).

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MAGGIO, TEMPO DI FIORIIn primavera mia nonna ed io rac-coglievamo le piante officinali che crescevano vicino al deserto con cui poi facevamo decotti o altro (per esempio una pasta per la depila-zione), ma anche tanta menta per il thé (Bianca).Io andavo nel bosco tra Ponte Val-leceppi e Ponte San Giovanni per raccogliere primule, ciclamini e viole da riportare a mamma che li amava tanto (Fulvio).In mezzo al grano e all’orzo andavo a raccogliere la camomilla i cui fiori piccolissimi venivano messi da mia nonna a seccare al sole; era molto attenta a riporli in casa tutte le sere. Una volta completata la fase di asciu-gatura, la camomilla veniva riposta in vasetti di vetro e usata come infuso da bere o da aggiungere al bagno rilassante (Adele).Noi andavamo a raccogliere i papaveri e con i petali facevamo i “botti”; con i boccioli dei papaveri invece si faceva una sorta di indovinello: frate se era rosso, mona-ca se era bianco, cappuccino se era rosa (Giovanna).Io raccoglievo spesso le margherite e, tirando ogni peta-lo, io le mie amiche facevamo una specie di conta: mar-gherita mi vuoi bene? mi vuoi male? mi desideri o mi canzoni? (Rita).

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GIUGNO: GITA ALLE GRONDICIGiovedì 18 giugno siamo andati a visitare il Santuario delle Grondici: è stata una bellissima giornata (Bianca).Non ci ero mai stata; mi è piaciuto moltissimo il luogo e mi sono divertita molto (Marisa).Io invece conosco quel santuario da quando ero bambi-na, ma tutte le volte è emozionante rivedere il quadro della Madonna delle Grondici (Gea).Abbiamo ascoltato la Santa Messa e poi, in attesa del pranzo, siamo stati sotto i pini seduti in mezzo al verde (Bruna).Una gioia trovarmi in un posto così bello, immerso nel verde e con una vista sulle colline circostanti bellissima (Mimmo).Il pranzo è stato buonissimo e allegro: dopo pranzo in-fatti la cuoca ha cantato insieme a noi e qualcuno di noi ha anche ballato un po’ (Giovanna).Mi piacerebbe rivedere quei giardini con tutti quei tavo-lini messi sotto i pini che invita-no a fare una scam-pagnata (Anna Maria).

A CASA PADRE PIO

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UNA TESTIMONIANZA

A CASA PADRE PIO

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UNA TESTIMONIANZA

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MANDALA, SIMBOLO DELL’UNIVERSOUsati in numerose tradizioni spirituali, i mandala sono mezzi per focalizzare l’attenzione, per definire uno spa-zio sacro e per aiutare la concentrazione. Oggi il termine mandala è molto conosciuto anche in Occidente ed è entrato nell’uso comune per indicare motivi geometrici, diagrammi e disegni circolari che rappresentano sim-bolicamente un microcosmo dell’universo, usati in vari ambiti (dalle pratiche spirituali alla psicologia) per ritro-vare calma, equilibrio e pace e, in ultimo, aumentare la consapevolezza di sé. Lo ritroviamo in varie culture: an-che il cristianesimo ha contribuito ad inserire magnifici Mandala nelle finestre di vetro e nei rosoni delle chiese e cattedrali. Il punto di partenza per lavorare con i man-dala è “Il fiore della vita.

Nella sua forma più semplice il Fiore della Vita, chia-mato anche “Sesto giorno della Genesi” poiché ottenu-to dalla ‘rotazione’ di sei cerchi o sfere, corrispondenti ognuna ad un giorno della Creazione, rappresenta la struttura interna del Creato, ed il suo completamento. È un simbolo antichissimo ritrovato in tutte le culture.

LABORATORIO CREATIVO

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LABORATORIO CREATIVO

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TORTA DELLE ROSE DI CASA P. PIO DOSI400 gr di farina 002 cucchiai di zucchero3 uova (2 tuorli e 1 intero)latte q.b.1 bustina di vanillina1 pizzico di sale1 cubetto di lievito di birra150 gr di burromarmellata q.b.

PROCEDIMENTODisporre la farina a fontana e mettere al centro lo zucchero, le uova, il lievito sciolto in un po’ di latte tiepido, un pizzico di sale e il burro ammorbidito. Lavorare l’impasto fino a farlo diventare liscio ed ela-stico. Stendere con un mattarello fino ad ottenere un rettangolo alto 2 mm con un lato di circa 60 cm e l’al-tro 40. Spalmare la marmellata, arrotolare dalla parte più lunga e tagliare il rotolo in circa 12-15 pezzi. Di-sporre le rose così ottenute su una teglia antiaderente lasciando dello spazio e procedendo dal centro verso l’esterno. Lasciare lievitare e, quando le rose avran-no raddoppiato il loro volume e si saranno attaccate, spennellare con una cremina densa preparata con zucchero, latte e vanillina. Cuocere in forno già caldo a 180° per 45-50 minuti.

RICETTA

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RIMEDI DI UNA VOLTA

L’AGLIOUna volta usavamo l’aglio come rimedio per tanti pic-coli disturbi. Come rimedio per far sparire le verruche facevamo dei cataplasma con l’aglio. Per curare i geloni si faceva ammorbidire l’aglio vicino al fuoco e dopo lo si metteva sopra. Per mandare via i vermi lo spicchio d’aglio veniva battuto e messo in una garza che dopo veniva legata al collo per respirarne l’odore. Una cre-mina ottenuta pestando patata e aglio veniva applicata sui foruncoli per far uscire tutto il pus. L’aglio battuto e ridotto a cremina veniva infine posto sulla pelle scortica-ta o su piccole ferite per accelerarne la guarizione.

Curiosità da internetL’aglio è uno dei rimedi più noti sin dalla preistoria: la prima prescrizione a base di aglio risale a una tavoletta di argilla del 3000 a.C. L’aglio ha diverse proprietà cura-tive: è un antiipertensivo in quanto vasodilatatore; anti-batterico (grazie all’allicina) soprattutto per i germi delle prime vie respiratorie; antielmintico, quindi un valido aiuto contro una classe di vermi dell’intestino; antiossi-dante, grazie a vari composti tra cui il selenio e le vita-mine dei gruppi B e C. L’aglio ha anche una buona azio-ne antifunghina, soprattutto sui funghi che infettano lo strato superficiale della cute. Recenti studi lo indicano anche come un buon rimedio contro le verruche.

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FIORI E PIANTE, CHE PASSIONE

FIORI E PIANTE, CHE PASSIONEIn questo periodo la natura è uno spettacolo. Tutto fio-risce, ma la rosa occupa un posto d’onore nel cuore dei nostri ospiti.Per me la rosa è la regina dei fiori (Biagio).La rosa è bella e profumata e per questo è il mio fiore preferito. Il co-lore che preferisco è il rosa (Fulvio).Il mio papà aveva fatto una siepe di rose gialle, quindi la rosa è il fio-re che più mi fa pensare a lui e alla mia infanzia (Adele).Le rose sono tutte molto belle, ma quella che preferisco di più è quella gialla con delle sfumature e dei riflessi rossi dentro (Bianca B.).

La rosa: significato di un fioreNel linguaggio dei fiori è simbolo per eccellenza della grazia e della bellezza. La rosa è il fiore che maggior-mente ha ispirato i poeti che nel corso dei secoli l’han-no definita la “regina dei fiori”, la “figlia del cielo” e la “gloria della primavera”. Molti detti popolari sono legati alla rosa: si dice che “ogni rosa ha la sua spina” o anche “non c’è rosa senza spine” poiché ogni cosa, anche quel-la più bella, ha necessariamente dei lati spiacevoli; si usa dire anche “se son rose fioriranno” per incentivare il proseguimento di un progetto il cui buon esito dipende dalla buona sorte o da eventi non prevedibili.

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FILASTROCCA

FILASTROCCHE A CONFRONTODove sei chiccolino?Sotto terra bel bambinoE laggiù, cosa fai?Gonfio, cresco, non lo sai?Mi darai un fiorellino, come il pesco del giardino?Non un fiore ma un tesoro! Ti darò una spiga d’oro.

(Anna Maria)

Chiccolino, dove sei?Sotto terra, non lo sai!Sotto terra, cosa fai?Dormo nella mia culla.Dormi sempre, ma perché?Voglio crescere come te.E quando sei cresciuto?Una spiga metterò e tanti chicchi ti darò!

(Fulvio)

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COMPLEANNI

COMPLEANNI FESTEGGIATI A APRILE, MAGGIO E GIUGNO

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COMPLEANNI

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RICORRENZA

CORPUS DOMINILa festa del Corpus Domini fu introdotta grazie ad una suora belga, suor Giuliana di Cornillon, quando nel 1208 ebbe due visioni in cui veniva chiamata ad istituirla; prese piede dapprima nella sua diocesi e nel 1264, dopo la morte di Suor Giuliana, Papa Urbano IV la estese a tutta la Chiesa. Corpus Domini significa letteralmente “Corpo del Signore” e celebra la presenza piena di Cri-sto nell’Eucarestia che, mentre viene portata in proces-sione con un ostensorio e un baldacchino, viene adorata dai cristiani come Gesù vivo e vero. La festività è cele-brata 60 giorni dopo la Pasqua e quasi sempre rientra nel mese di Giugno. Insieme al Corpus Domini è stata introdotta, nel XVII secolo, la tradizione delle infiorate, opere artistiche su strada, costituite da riproduzioni di opere d’arte famose e forme geometriche lungo le vie delle città. Le prime infiorate furono organizzate a Genzano (Roma) quando, in piena epoca Barocca, vennero alle-stiti alcuni quadri floreali per le celebrazioni solenni del Vaticano; da allora l’espansione nell’Italia centrale fu molto rapida, ed oggi è diffusa in tutta Italia. Il lavoro meticoloso di allestimento delle opere comincia al gio-vedì, con la fase di “piluccamento”, dove vengono divisi i fiori in base alle tonalità e vengono riposte nelle ceste. Al tramonto del sabato inizia la deposizione dei petali e si completa alle prime luci dell’alba di domenica, per ottimizzare la durata dei petali durante la processione.

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ALCUNI MOMENTI

L’INFIORATA A CASA PADRE PIO

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IN COLLABORAZIONE CON IL TERRITORIO

IN COLLABORAZIONE CON IL TERRITORIOIn questo trimestre le occasioni di scambio e di attività in collaborazione con il territorio sono state molte.

Scuola dell’infanzia L. Spagnoli

Scuola dell’infanzia L. Spagnoli

Grest Pila Castel del Piano e Casa della Misericordia

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LABORATORI MANUALI

ALUNI MOMENTI DENTRO LA CASA

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IN AGENDA

ATTIVITà IN AGENDA PER IL PERIODO LUGLIO, AGOSTO, SETTEMBRECon l’arrivo dei mesi estivi le normali attività della casa saranno arricchite da alcune uscite. In particolare abbia-mo pensato di proporre ai nostri ospiti:- un fine settimana al mare nel mese di luglio;- un fine settimana in montagna nel mese di agosto;- due uscite sul territorio nel mese di settembre.

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PROGRAMMA SETTIMANALE DELLE ATTIVITA’

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Cooperativa SocialePerusia

Tel: 075 5149214; e-mail: casapadrepio@libero.it; www.casapadrepioperugia.it