L’Italia, una terra benedetta...tris: il mirum è avallato dalla senten-za sulla abilità di quel...

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© Mondadori Education 1 Virgilio L’Italia, una terra benedetta (Georgiche, 2, vv. 109-176) La varietà dei prodotti naturali nelle diverse regioni del mondo è il tema che introduce alle Lau- des Italiae: al centro della multiforme varietà delle terre straniere c’è una terra che riassume in sé tutte le migliori qualità presenti singolarmente altrove e insieme le contempera in un ideale di perfetto equilibrio; una terra su cui la natura riversa abbondantemente i suoi doni. L’elogio della terra natale era un tema tradizionale che Virgilio trovava già sviluppato nelle opere di Varrone, secondo moduli retorici che risalivano agli scrittori attici del V-IV secolo. Ma accanto ai motivi tradizionali (varietà e ricchezza di prodotti, salubrità del clima, assenza di piante ve- lenose e di animali dannosi all’uomo) si inserisce la celebrazione dei valori etici delle antiche popolazioni italiche. L’Italia è una terra benedetta anche nei suoi abitatori, gente operosa, av- vezza alla fatica, dotata di integra moralità e virtù guerriera. L’elogio della terra natale assume così con Virgilio l’impronta ideologica, gradita a Ottaviano, della superiorità dell’Italia rispetto all’Oriente di Antonio. metro: esametri Nec vero terrae ferre omnes omnia possunt. 110 Fluminibus salices crassisque paludibus alni nascuntur, steriles saxosis montibus orni; litora myrtetis laetissima; denique apertos Bacchus amat collis, Aquilonem et frigora taxi. vv. 109-113 Nec … taxi: Nec … pos- sunt: ordina Nec vero omnes ter- rae possunt ferre omnia; la forma dell’espressione è lucreziana (dalla dimostrazione che la vita non può nascere dal niente, ferre omnes omnia possent, De rerum natura, 1, v. 166). Fluminibus … orni: da nascuntur dipendono i tre nominativi soggetto salices, alni e steriles … orni; le deter- minazioni di luogo sono in ablativo semplice (senza in) secondo l’uso poe- tico. • myrtetis: ablativo di abbondan- za retto da laetissima (sunt). • denique … taxi: Bacchus è metonimia per la «vite», che ama le colline «esposte al sole» (apertos), mentre i tassi richie- dono Aquilonem et frigora, «il freddo e la tramontana»; frigora è plurale in- tensivo; l’Aquilone, o Borea, è il vento del Nord.

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L’Italia, una terra benedetta(Georgiche, 2, vv. 109-176)

La varietà dei prodotti naturali nelle diverse regioni del mondo è il tema che introduce alle Lau-des Italiae: al centro della multiforme varietà delle terre straniere c’è una terra che riassume in sé tutte le migliori qualità presenti singolarmente altrove e insieme le contempera in un ideale di perfetto equilibrio; una terra su cui la natura riversa abbondantemente i suoi doni. L’elogio della terra natale era un tema tradizionale che Virgilio trovava già sviluppato nelle opere di Varrone, secondo moduli retorici che risalivano agli scrittori attici del V-IV secolo. Ma accanto ai motivi tradizionali (varietà e ricchezza di prodotti, salubrità del clima, assenza di piante ve-lenose e di animali dannosi all’uomo) si inserisce la celebrazione dei valori etici delle antiche popolazioni italiche. L’Italia è una terra benedetta anche nei suoi abitatori, gente operosa, av-vezza alla fatica, dotata di integra moralità e virtù guerriera. L’elogio della terra natale assume così con Virgilio l’impronta ideologica, gradita a Ottaviano, della superiorità dell’Italia rispetto all’Oriente di Antonio.

metro: esametri

Necveroterraeferreomnesomniapossunt.110 Fluminibussalicescrassisquepaludibusalni nascuntur,sterilessaxosismontibusorni; litoramyrtetislaetissima;deniqueapertos Bacchusamatcollis,Aquilonemetfrigorataxi.

vv. 109-113 Nec … taxi:Nec … pos-sunt: ordina Nec vero omnes ter-rae possunt ferre omnia; la formadell’espressione è lucreziana (dalladimostrazione che la vita non puònasceredalniente,ferre omnes omnia possent,De rerum natura, 1, v. 166).

• Fluminibus … orni: da nascunturdipendono i tre nominativi soggettosalices,alniesteriles … orni;ledeter-minazioni di luogo sono in ablativosemplice(senzain)secondol’usopoe-tico.•myrtetis:ablativodiabbondan-zarettodalaetissima(sunt).•denique

… taxi: Bacchus è metonimia per la«vite»,cheamalecolline«espostealsole» (apertos),mentre i tassi richie-donoAquilonem et frigora,«ilfreddoelatramontana»;frigoraèpluralein-tensivo;l’Aquilone,oBorea,èilventodelNord.

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Aspiceetextremisdomitumcultoribusorbem115 EoasquedomosArabumpictosqueGelonos: divisaearboribuspatriae.SolaIndianigrum ferthebenum,solisesttureavirgaSabaeis. Quidtibiodoratoreferamsudantialigno balsamaqueetbacassemperfrondentisacanthi?120 QuidnemoraAethiopummollicanentialana, velleraqueutfoliisdepectanttenuiaSeres? AutquosOceanopropiorgeritIndialucos, extremisinusorbis,ubiaëravinceresummum arborishaudullaeiactupotueresagittae?125 Etgensillaquidemsumptisnontardapharetris. Mediaferttristissucostardumquesaporem felicismali,quononpraesentiusullum, poculasiquandosaevaeinfecerenovercae, [miscueruntqueherbasetnoninnoxiaverba,]130 auxiliumvenitacmembrisagitatravenena.

vv. 114-117 Aspice … Sabaeis:Aspice … orbem:l’imperativoAspicecoinvol-geneldiscorsodidascalicoildestina-tario;extremis,concordatoconculto-ribus,siriferiscepersensoaorbem,ècioèun’ipallageperextremum orbem,le«regioniaiconfinidelmondo»(intalmodogliattributisonoequamen-teripartititraisostantividelverso);cultoribus è dativo d’agente con ilparticipio passivo domitum. • Eoa-sque … Gelonos:«ledimoreorientalidegliArabieiGelonitatuati»;gliac-cusatividipendonoancoradaAspiceed esemplificano l’accusativo del v.114; il raro aggettivoEous è deriva-todalnomegrecodell’Aurora,Èos; iGeloni eranounpopolodella Scizia,all’estremoNord.•divisae(sott.sunt)… patriae: costruito con il dativo dipossessoarboribus. •Sola … Sabaeis:«Solo l’India produce il nero ebano,solo iSabeihanno iramettid’incen-so»;iSabeiabitavanolaregionesud-occidentaledellapenisolaarabica.vv. 118-121 Quid … Seres?:Quid … acanthi?: Quid tibi … referam, «Per-ché descriverti», è un’interrogativaretorica; i due accusativi balsamae bacas sono legati dal polisindeto-que… et… (mentre in italiano siusaunasolacongiunzione).Inodorato … balsamaque(«ilbalsamostillantedallegno profumato») l’uso del pluraleper il singolare dà concretezza (in-

dicalegoccediresinaprodottedallacorteccia, non la resina in generale)ed è preferito anche per convenien-za metrica; bacas … acanthi indicaqui l’acacia, un’altra pianta esoticaanch’essaresinosa,daicuifrutti(ba-cas)siricavavaun’essenzaimpiegatain medicina; si tratta di una piantadistinta dall’acanto, la pianta orna-mentale ricorrentenelleBucoliche. •Quid … lana:conQuidèsottintesore-feram;nemora … lana,«gliarbustide-gli Etiopi biancheggianti dimorbidalana»,sono lepiantedicotone,desi-gnateconanalogheperifrasiingreco.•velleraque …Seres:ordinaet (-que)ut Seres depectant vellera tenuia foliis, conutinanastrofecheintroducel’in-terrogativaindiretta.ISeriabitavanol’odiernaCina;sicredevachelefibredisetavenisserotirategiùcolpettine(depectant) dalle foglie della pianta(foliisèablativodiseparazionesenzade,giàpresentenelverbocomposto).vv. 122-125 Aut … pharetris: è an-corasottintesoQuid referam.•Aut … lucos:«Oqualiboschiproducal’Indiapiù prossima all’Oceano»; si trattadella gigantesca Ficus Indica e l’al-tezzaeccezionaledellapiantaèpre-sentata comeunprodigio (mirum). •extremi … orbis:apposizionediIndia.•ubi … sagittae:ordinaubi haud ullae(= nullae) sagittae potuere (= potue-runt) vincere aëra (accusativo ma-

schilecondesinenzagreca)summum arboris iactu(ablativodilimitazione);aëra … arboris significa«superarelacimaaereadell’albero».•Et … phare-tris:ilmirumèavallatodallasenten-zasullaabilitàdiquelpopoloneltiroconl’arco;etcorrispondeaet tamen;sumptis … pharetrisèablativoasso-luto(«imbracciatalafaretra»,quindi«conlafaretra»).vv. 126-130 Media … venena: tristis … mali: «i succhi amari e il saporepersistente del cedro benefico, delqualeniente (è)piùefficace (nel)…»;il pronome quo (ablativo di parago-ne)introducelaproposizionerelativaconsoggettonon … ullum(=nullum)eiverbiveniteagit(v.130).•pocula … novercae: ordina si quando novercae saevae infecere (= infecerunt) pocu-la. •miscueruntque … verba: il versoè interpolato, assente nel testimonepiù autorevole della tradizione ma-noscrittadiquestasezionedelpoema(ilcodiceMediceo)eripetutoidenticodaGeorgiche,3,v.283(sarebbel’unicocasonelpoemadiunasimileripetizio-ne;perdipiù,ilversocreerebbequiuna pausa troppo lunga all’internodella proposizione relativa; pertantolamaggiorpartedeglieditoripropen-deperl’espunzione).•membris … ve-nena: «nello scacciare dallemembrailneroveleno»;membrisèablativodiallontanamentosenzapreposizione.

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Ipsaingensarbosfaciemquesimillimalauro, et,sinonaliumlateiactaretodorem, lauruserat:foliahaudullislabentiaventis, flosadprimatenax;animasetolentiaMedi135 orafoventilloetsenibusmedicanturanhelis. SednequeMedorumsilvaeditissimaterra, necpulcherGangesatqueauroturbidusHermus laudibusItaliaecertent,nonBactranequeIndi totaqueturiferisPanchaiapinguisharenis.140 Haeclocanontaurispirantesnaribusignem inverteresatisimmanisdentibushydri, necgaleisdensisquevirumsegeshorruithastis; sedgravidaefrugesetBacchiMassicusumor implevere;tenentoleaearmentaquelaeta.145 Hincbellatorequuscamposesearduusinfert,

vv. 131-133 Ipsa … erat: Ipsa … lau-ro: «Anche quest’albero è maestosoe d’aspetto somigliantissimo all’allo-ro»;arbos è nominativo arcaico perarbor;faciemèaccusativodirelazio-ne‘allagreca’;lauro èdativorettodasimilis.GiàServiosegnalavachelaso-miglianzanotatadaVirgiliotracedroealloroèfalsa,eineffettiTeofrasto,la fonte tecnicadiVirgilio in questasezione, parla di somiglianza conun’altrapianta,l’andrachneocorbez-zologreco,maunaltroautoregreco,Ateneo,citalostessopassodiTeofra-sto leggendo il nome dell’alloro (ingrecodàphne)alpostodiandrachne:anche Virgilio evidentemente avevaadisposizioneunaversione‘corrotta’del testo teofrasteo. • si non … erat:«se non emanasse per ampio trattounaromadiverso,nonc’èdubbiochesarebbe alloro»; l’uso dell’indicativoerat nell’apodosi del periodo ipote-tico dell’irrealtà nel presente sotto-linea enfaticamente la somiglianzadegliaromi.vv. 133-135 folia … anhelis: folia… ventis:«fogliechenoncadonoanes-sun vento», cioè è una pianta sem-preverde. • ad prima: variante di in primis, «particolarmente». • animas … fovent:«rinfrescanol’alitoeleboc-che maleodoranti»; il verbo foveo,«scaldare», e quindi «dare conforto,ristorare»,conosceancheunusotec-niconel sensodi «lavare (unaparte

delcorpo)».•senibus … anhelis:ilver-bomedicorèusatointransitivamenteconildativosenibus anhelis,«ivecchiasmatici»,quindi«l’asmadeivecchi».vv. 136-139 Sed … harenis:Medorum … terra:«laterradeiMediricchissimadiselve»;menopersuasival’interpre-tazione alternativa, accolta da varieditori moderni, che intende silvaecomenominativopluraleeditissima terra inapposizione.•nec pulcher … Hermus: l’India è rappresentata persineddoche dal suo massimo fiume(pulcher Ganges), la Lidia dal fiumeErmo(Hermus);auroturbidus,«torbi-do d’oro», è una caratteristica tradi-zionalmenteattribuitaaunaltrofiu-mediLidia,chenell’Ermoaffluisce,ilPattòlo.•laudibus … certent:«potreb-bero gareggiare in lodi con l’Italia»;Italiae è dativo, laudibus («qualitàlodevoli»)èablativodilimitazione.•Bactra: lacapitaledellaBattriana, laregionedell’estremoOrientenotaperle correnti aurifere del fiume Oxus.• totaque … harenis: ordina et tota Panchaia pinguis harenis turiferis; laPancheaèun’isoladelmareArabico,riccadiincenso.vv. 140-142 Haec … hastis: «Questiluoghinonararono(invertere=inver-terunt)torispirantifuocodallenarici,quandofuronoseminati(satis)identidell’enormeserpente (hydri),néunamessediguerrierisilevòirtadielmie di aste fitte». L’allusione è almito

degli Argonauti: per conquistare ilvello d’oro Giasone dovette arare laterradiColchideconitoridelreEeta,spirantifuoco,eseminarviidentidiunserpente:daquestisorseunames-sediguerrieridicuiGiasonesiliberòprovocando tra lorouna lotta in cuisiucciserotuttiavicenda.•invertere:l’espressione(in)vertere solum(oter-ramoancheglebas, le«zolle»)ètec-nicaper indicare l’aratura. • satis … dentibus:ablativoassoluto,maprivodivaloretemporale(nonindicaante-rioritàrispettoallaprincipale,manecollocal’azione«altempoincuifuro-noseminati»).•horreo:«essereirto»si dice propriamente delle spighe digrano (seges); l’immaginedel campoirtonondispighemadi lancerisaleaEnnio.vv. 143-144 sed … laeta:sed …imple-vere (= impleverunt): il verbohapersoggettoiduenominatividelv.143eperoggettoHaec locadelv.140;gra-vidaevale«gonfie»,«cariche(difrut-to)»;laperifrasiBacchi… umorindicail vino Massico, prodotto sull’omo-nimo monte campano, citato comesimbolo di lusso inGeorgiche, 3, vv.526-527. • tenent: «occupano (questiluoghi)»;traoleaeearmentac’èiato.vv. 145-148 Hinc … triumphos: Hinc … infert:«Diquiildestrierodabatta-gliaavanzaerettonelpiano»;bellator equusèquasiunadesignazionetecni-ca;lasecondametàdelversoricorre

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hincalbi,Clitumne,gregesetmaximataurus victima,saepetuoperfusifluminesacro, Romanosadtempladeumduxeretriumphos. Hicveradsiduumatquealienismensibusaestas:150 bisgravidaepecudes,bispomisutilisarbos. Atrabidaetigresabsuntetsaevaleonum semina,necmiserosfalluntaconitalegentis, necrapitimmensosorbisperhumumnequetanto squameusinspiramtractusecolligitanguis.155 Addetotegregiasurbesoperumquelaborem, totcongestamanupraeruptisoppidasaxis fluminaqueantiquossubterlabentiamuros. Anmarequodsupramemorem,quodqueadluitinfra? annelacustantos?Te,Larimaxime,teque,160 fluctibusetfremituadsurgensBenacemarino? AnmemoremportusLucrinoqueadditaclaustra atqueindignatummagnisstridoribusaequor, Iuliaquapontolongesonatundarefuso TyrrhenusquefretisimmittituraestusAvernis?

invariata inEneide, 9, v. 53, dettodiTurno.•Clitumne:ilClitunnoèlafa-mosafontepressoSpoleto,inUmbria,celebrataper l’acquachiaraeper lemandriebianche(cosìCarducci,Alle fonti del Clitunno: «de’ bei gioven-chidalquadratopetto,/[…]dolcinegli occhi, nivei, che ilmite / Virgilioamava», vv. 17-20). •albi… victima:«lebianchemandrieelavittimapiùgrande, il toro»; nella coppia di no-minativi(soggettodiduxere,v.148)ilsecondo elemento chiarisce il primospecificandolo; l’apposizione taurusè incastonata all’interno del nessonome + aggettivo a cui si riferisce,secondounatecnicaricorrentealtro-ve nelleGeorgiche. • saepe … sacro:«bagnati spesso nella tua sacra cor-rente»;tuo … flumine sacroèablativostrumentalerettodaperfusi:glianti-chicredevanochealcunifiumiaves-serolaproprietàdirenderecandidoilmantodegli animali. •deum: èungenitivoarcaicoperdeorum.vv. 149-154 Hic … anguis: alienis mensibus:«inmesinonsuoi».•pomis … arbos(=arbor):«l’albero(è)fecon-do di frutti». • saeva … semina: «laferocerazzadeileoni»;l’espressionederivadaLucrezio(triste leonum / se-

minium,De rerum natura,3,vv.741-742). • nec … legentis: «né l’aconitoinganna gli sventurati raccoglitori»;l’aconito (aconitum napellum) è unapiantadaglieffettiancheletali;legen-tis(=legentes)èunparticipiosostan-tivato.•nec … anguis:«néilserpentesquamoso spinge guizzando (rapit)enormi cerchi per terra, né per cosìampiotratto(tanto … tractu)siracco-glieinspire»;ovverononcisonoser-pentidigrossataglia.vv. 155-157 Adde … muros:operum-que laborem: lett. «lavoro di costru-zioni», equivale a opera laboriosa,«costruzioni elaborate». • tot … sa-xis:ordinatot oppida congesta manu(«edificate dalla mano dell’uomo»)saxis praeruptis (ablativo di luogosenza in).•fluminaque … muros:ordi-naet(-que)flumina labentia subter(=sub)muros antiquos.vv. 158-160 An … marino?:An … in-fra?:ordinaAn memorem mare quod adluit (sott. Italiam) supra et (mare)quod(adluit)infra?;ilriferimentoèalmareAdriaticoealmarTirreno,co-munemente designati il primomare superum e il secondomare inferum.•Te … teque:gliaccusativiTe… tequedipendono ancora da memorem (v.

158); Lari maxime, «o grandissimoLario»,èillagodiComo.•fluctibus … marino?:«oBenaco,chetisolleviconfluttiefragoredimare?»;ilBenacusèillagodiGarda.vv. 161-164 An … Avernis?: Lucrino-que … claustra: «e la diga sollevatasullagoLucrino»;fuAgrippa,nel37-36a.C.,apotenziareladiganaturaleche separavadalmare il lagoLucri-no, situato sulla costa campana, e arealizzareuncanaledicollegamentocon il lago Averno, che sorgeva piùall’interno: l’opera, chiamata portus Iulius, dotò la baia di Napoli di unabasenavaleperleoperazionicontroSestoPompeo.•indignatum:«infuria-to»èilmarechesifrangefragorosa-mente (magnis stridoribus) contro lapiù elevata diga eretta dall’uomo. •Iulia … Avernis?: «dove (qua, avver-bio)l’ondagiuliavastamenterisuonaalrefluiredelmare(ponto … refuso)elamareatirrenapenetranelleacquedell’Averno?»;unda Iuliaèdettal’ac-quadelportus Iulius;l’acquadelmarTirreno,quandosisollevaperilmotodelle maree (aestus), si immette nelcanaleenelleacquedellagoAverno,primaisolatodalmare.Ponto … refu-soèablativoassoluto.

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165 Haeceademargentirivosaerisquemetalla ostenditvenisatqueauroplurimafluxit. Haecgenusacrevirum,MarsospubemqueSabellam adsuetumquemaloLiguremVolscosqueverutos extulit,haecDeciosMariosmagnosqueCamillos,170 Scipiadasdurosbelloette,maximeCaesar, quinuncextremisAsiaeiamvictorinoris imbellemavertisRomanisarcibusIndum. Salve,magnaparensfrugum,Saturniatellus, magnavirum:tibiresantiquaelaudisetartem175 ingrediorsanctosaususrecluderefontis, AscraeumquecanoRomanaperoppidacarmen.

vv. 165-166 Haec eadem … fluxit:Haec eadem (sott. tellus) è soggettodi ostendit e fluxit, perfetti gnomici(indicanti cioè una verità generale)convaloredipresente;ostendit venissignifica «mostra nelle vene», auro fluxit «fa scorrere oro»; plurima èpredicativo del soggetto con valoreavverbiale:«inabbondanza».vv. 167-169 Haec genus … extulit:Haec, «Questa terra», è soggetto diextulit (v. 169), «produsse». •Marsos … verutos:un catalogodipopolazio-ni italiche:Marsos indica «iMarsi»,la popolazione osco-umbra dell’Ita-lia centrale; pubem … Sabellam, «lagioventù sabella», designa i Sanniti,esempio,coniMarsi,divirtùguerrie-ra;iLigurieiVolsciesemplificanolevirtù etichedei popoli italici (adsue-tum … malo,«abituatiapatire»).•ve-rutos:«armatidigiavellotto»; ilveru

overutumeralalanciadelleprimiti-vepopolazioniitaliche.vv. 169-172 haec Decios … Indum:con haec è sottinteso tellus extulit. •Decios… et te: esempidigrandiroma-nichesalvaronolapatriadainemiciesterni (il plurale è generalizzante):PublioDecioMuredaiLatini(nel340a.C.;malatradizionericordaaltridueeroiomonimi,chemorironocombat-tendocontroiSannitiecontroPirro);MariodaCimbrieTeutoni(101a.C.);M.FurioCamillodaiGalli(367a.C.);idueScipionidaiCartaginesinellase-condaenellaterzaguerrapunica;in-fineOttaviano(te),chebattendoAnto-nioeCleopatraadAziohasoggiogatotuttol’Oriente,sventandolaminacciache poteva provenirne. • maxime … Indum:«grandissimoCesare,cheoraormaivincitorenelleestremeregionidell’Asia, allontanidai colli diRoma

gli imbelli Indiani»; Indum indica ingenerale gli Asiatici, per tradizioneritenutiinettiallaguerra.vv. 173-176 Salve … carmen: «Sal-ve, grandemadre di messi, terra diSaturno, grande madre di eroi: perte intraprendo un tema e un’arte diantica gloria osando dischiudere lesacrefonti,eintonouncantoascreonelle città romane»; Saturnia tellusè il nome antico dell’Italia (Saturnia terra,inEnnio,Annales,v.21S.);tibièdativodivantaggio(«atuobeneficio»eanche«intuoonore»);antiquae lau-disèungenitivodiqualità;sanctos … fontis (=fontes)sonolefontimetafori-chedellapoesia,acuiilpoetasiabbe-verapertrarreispirazione;Ascraeum … carmendesignailpoemadidascali-coditradizioneesiodea(AscrainBe-oziaeralapatriadiEsiodo).

Guida alla lettura

strutturA La varietà dei prodotti naturali e la posi-zione geografica Da quando Giove ha de-cretato la fine dell’età dell’oro (Georgiche, 1, v. 129 ss.), ogni terreno non può più dare ogni genere di prodotto (v. 109): la produttività del suolo è limitata dalle condizioni ambientali. Dopo la premessa generale illustrata da un breve catalogo di alberi che preferiscono cer-

ti tipi di suolo (vv. 109-113), lo sguardo si al-larga alla geografia internazionale e al tema delle terre esotiche (vv. 114-135); l’enfasi è sul mirum, l’aspetto meraviglioso di alberi che il pubblico romano (Virgilio compreso) non ha mai visto (specialmente vv. 123-124). I luoghi passati in rassegna ricorrono in ordine in-verso nei vv. 136-139 fornendo un’elegante transizione alle lodi dell’Italia, con cui le terre

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straniere e i loro meravigliosi prodotti sono contrapposti. Dalle terre esotiche al centro della terra: l’Italia L’ec cellenza dell’Italia è introdotta per contrasto con le terre esotiche: nessun pae-se straniero, a dispetto delle sue meraviglie, può paragonarsi all’Italia. Attraverso il rispec-chiamento invertito dei paesi ‘visitati’ nell’ex-cursus precedente, le lodi dell’Italia si innesta-no saldamente nella trattazione didascalica:

la Media(Medorum terra, v. 136)

è l’ultima terra citata nei vv. 126-135

l’India (Ganges, v. 137) riporta ai vv. 122-125

la Battriana (v. 138) confina con la Cina evocata al v. 121

la ripetizione dell’India (Indi, v. 138)

riprende la citazione dell’India dei vv. 116-117

la Panchea(turiferis … harenis, v. 139)

collocata a est dell’Arabia, corrisponde alla terra dei sabei del v. 117 (solis est turea virga Sabaeis)

Le lodi di Ottaviano L’elogio quindi si divi-de in due sezioni, la prima sulle caratteristi-che fisiche (clima, flora e fauna d’Italia: vv. 136-154), la seconda sulle opere dell’uomo (vv. 155-176), culminanti nell’omaggio a Ot-taviano, acclamato vincitore extremis Asiae … in oris (v. 171). L’aggettivo extremis ricorreva nella stessa sede metrica al v. 114 (il sesto dall’inizio del brano, come questo è il sesto dalla fine) dove Virgilio richiamava l’atten-zione sulle estreme regioni del mondo in cui l’uomo esercita l’agricoltura (domitum culto-ribus): ora anche quelle terre remote sono all’interno dei confini dell’impero.

tEMI E MOtIVI La geografia fisica: la terra dell’eccellen-za La prima definizione in positivo dell’Italia (Haec loca non… nec… sed…, v. 143 s.) ripro-duce le tre categorie agronomiche, materia

dei primi tre libri del poema: le messi (fruges), l’arboricoltura (Bacchi … umor, oleae) e l’alle-vamento del bestiame (armentaque): l’intero programma delle Georgiche trova la sua rea-lizzazione ideale in Italia e per ogni elemento è messo in rilievo il tratto dell’abbondanza (gravidae, implevere, laeta). In contrapposizio-ne con i tori mostruosi della Colchide, e con l’orrenda messe di guerrieri nati dalla loro aratura, l’Italia produce il destriero da guer-ra e i nivei tori per i trionfi militari; si inseri-sce già qui il tema dell’esaltazione delle virtù guerriere d’Italia che sarà ripreso ai vv. 167 ss. Il clima favorevole che raddoppia (bis… bis…) la fertilità di animali e vegetali sembra riportarci all’abbondanza dell’età aurea (vv. 149-150), mentre anche il motivo tradizionale dell’assenza di animali dannosi (vv. 151-154) rievoca l’età anteriore al regno di Giove, quan-do il serpente non era ancora letale (fu Giove a istillargli il veleno, Georgiche, 1, v. 129) e le fiere vivevano insieme alle greggi (Bucoliche, 4, v. 22), né esistevano erbe velenose (fallunt, v. 152, come fallax herba veneni di Bucoliche, 4, v. 24).La geografia umana: le città e i porti Le cit-tà (vv. 155-157) appartengono invece all’età di Giove e del labor. Virgilio sa bene che la fondazione di oppida fortificati è segno di progresso ma anche della perduta innocen-za dell’età dell’oro (Bucoliche, 4, vv. 31-33). tra le opere dell’uomo appartiene alla tradizio-ne etnografica il rilievo dato ai porti: il lago Lucrino e l’Averno, però, solo recentemente sono stati trasformati in porto per iniziativa di Agrippa, nell’ambito della campagna con-tro sesto Pompeo (vv. 161-164). La scelta, a parte il fine encomiastico, serve anche a sug-gerire il motivo della violenza con cui l’inter-vento umano altera lo stato di natura; è certo una forzatura l’interpretazione di servio, che metteva in rapporto diretto indignatum … ae-quor con una serie di prodigi ominosi che se-guirono al collegamento dei due laghi, tutta-

Page 7: L’Italia, una terra benedetta...tris: il mirum è avallato dalla senten-za sulla abilità di quel popolo nel tiro con l’arco; et corrisponde a et tamen; sumptis … pharetris è

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L’Italia, una terra benedettaVirgilio

via l’immagine del mare infuriato suggerisce l’idea della reazione violenta alla coercizione umana (ponto … refuso). Metalli e popoli Ancora, la ricchezza dei mi-nerali è un motivo tipico dell’etnografia, ma se in poesia bastano tre metalli, i più nobi-li, a dire l’eccellenza dell’Italia (vv. 165-166), difficilmente il lettore antico avrà ignorato il rapporto tra i metaforici fiumi d’oro e d’ar-gento e la moralità del popolo che una ter-ra tanto ricca abita, così come l’associazione tra il bronzo e l’attività militare. L’esaltazione delle forti etnie (genus acre virum) che popo-lano l’Italia (vv. 167-169) cede rapidamente il passo al catalogo dei grandi uomini di stato romani (estraneo, questo, alla tradizione et-nografica che non celebra individualità): du-ros bello, la qualifica riconosciuta agli scipio-ni, riduce all’ambito specifico della guerra, la duritia dei vv. 167-169, che era sia morale che militare. Infine l’apostrofe a Ottaviano, cele-brato vincitore sull’Oriente, mette insieme la consapevolezza dell’importanza cruciale del-la vittoria di Azio per il futuro di roma e la rappresentazione tradizionale (avallata dalla propaganda di Ottaviano) di un Oriente mol-le e inetto alla guerra. Un labor di non facile conquista I contra-sti che percorrono la celebrazione dell’Italia come luogo ideale rispecchiano la complessi-tà del reale: l’Italia è il luogo in cui può realiz-zarsi con successo l’ideale del labor, ma non è un successo facile, né privo di ombre. L’Italia, terra di Saturno Questa visione problematizzata della realtà emerge con evi-denza nella climax finale, in cui Virgilio saluta l’Italia con l’antico nome di Saturnia tellus (v. 173). secondo una versione del mito, satur-no-Crono, lasciato l’Olimpo con l’avvento del regno di Giove, si era rifugiato nel Lazio primi-tivo prolungando in questa terra benedetta le condizioni dell’età dell’oro. L’allusione identi-

fica l’Italia come il luogo ideale in cui è possi-bile rivivere quella felicità primordiale, ma il tema della virtù guerriera sviluppato nei versi immediatamente precedenti rappresenta già una violazione evidente della pace e dell’inno-cenza aurea (un’opposizione che emergerà più chiaramente nel finale del secondo libro).

LInGuA E stILE Dire e non dire nei vv. 118-125 una raffina-ta praeteritio (il modulo retorico che, men-tre nega di voler trattare un argomento, di fatto lo espone sinteticamente per brevi ma incisivi cenni) è sviluppata in un’ampia serie trimembre (o tricolon: Quid tibi … referam; Quid…; Aut quos…), che termina con una nota sentenziosa (v. 125), alla maniera degli scrit-tori etnografici (così anche ai vv. 128, e 134-135). Lo stesso modulo retorico è ripetuto nelle lodi dell’Italia ai vv. 158-164 (An… memo-rem; anne…; An memorem…). Fra etnografia e Omero La descrizione etno-grafica dei vv. 140-144, fondata sulla polarità tra negazione dei mala e affermazione dei bona, impiega uno schema (Haec loca non… nec… sed…) di ascendenza omerica (Odissea, 9, vv. 119-124); Virgilio lo riprenderà più volte nelle Georgiche. Anche l’anafora dei prono-mi e avverbi dimostrativi (haec, hinc, hic) che percorre tutto il brano è un tratto tipico delle descrizioni etnografiche. Influssi degli inni L’apostrofe al Clitunno (v. 146 ss.), al Lario e al Benaco (vv. 159-160) – ricordiamo che corsi e specchi d’acqua per i romani sono di norma divinizzati – risente invece dello stile innografico: ne sono trat-ti caratteristici la compresenza di aggettivo possessivo e aggettivo qualificativo in tuo … flumine sacro (v. 147, da Ennio, Annales, v. 26 skutsch teque, pater Tiberine, tuo cum flumine sancto) e l’anafora del pronome di seconda persona (Te… teque…, v. 159).