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LUGLIO 2018 Anno XXII Numero 231 www.avvenire.it Supplemento ad Avvenire del 29 luglio 2018 Poste Italiane Sped. in A.P. DL 353/2003 conv. L.46/2004, art.1,c., DCB Milano In collaborazione con il Movimento per la Vita “Amoris laetitia” solo in versione digitale € 2,99 www.avvenire.it E-book AACONGRESSO ANNUALE DEI TEOLOGI ATISMAA ANTROPOLOGIA DA RINNOVARE LE DOMANDE DEI MORALISTI AIL GENIO FEMMINILEA DONNE, CHIESA E FAMIGLIA, ALLEANZA CHE VA RICALIBRATA AIL CAMPER DEL MPVA ANNUNCIARE LA VITA IN GIRO PER LʼITALIA SUI PASSI DEL FUTURO Per una settimana Dublino sarà la capitale delle famiglie in occasione del IX Incontro mondiale, il primo dellʼera di "Amoris laetitia". Porte aperte per accogliere centinaia di migliaia di genitori e figli provenienti dai cinque continenti. Ricchissimo il congresso teologico pastorale con oltre 70 focus e 300 esperti ai massimi livelli. Grande attesa per papa Francesco Famiglia, cuore irlandese per raccontarsi al mondo

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LUGLIO 2018Anno XXII

Numero 231

www.avvenire.it

Supplemento

ad Avvenire

del 29 luglio

2018

Post

e Ita

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A.P

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353

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1,c.

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In collaborazione con il Movimento per la Vita

“Amorislaetitia”solo in versione digitale

€ 2,99

www.avvenire.it

E-book

AACONGRESSO ANNUALE DEI TEOLOGI ATISMAA

ANTROPOLOGIA DA RINNOVARELE DOMANDE DEI MORALISTI

AIL GENIO FEMMINILEA

DONNE, CHIESAE FAMIGLIA, ALLEANZACHE VA RICALIBRATA

AIL CAMPER DEL MPVA

ANNUNCIARE LA VITAIN GIRO PER LʼITALIA

SUI PASSI DEL FUTURO

Per una settimana Dublino sarà la capitale dellefamiglie in occasione del IX Incontro mondiale, il primo

dellʼera di "Amoris laetitia". Porte aperte per accoglierecentinaia di migliaia di genitori e figli provenienti dai

cinque continenti. Ricchissimo il congresso teologicopastorale con oltre 70 focus e 300 esperti ai massimi

livelli. Grande attesa per papa Francesco

Famiglia, cuore irlandeseper raccontarsi al mondo

Farrell: a Dublinospazio ai raccontidi famiglie “vere”

iornate intense per il cardinaleKevin Farrell, prefetto del Dica-

stero laici, famiglia e vita su cui ricade, in-sieme alla Chiesa d’Irlanda, l’organizza-zione del IX Incontro mondiale delle fa-miglie. A poco più di un mese dall’even-to, tutta la macchina del grande evento stagirando a mille e il cardinale, al suo pri-mo appuntamento "familiare" di caratte-re internazionale, deve risolvere piccoli egrandi intoppi. Troppo importante la sca-denza, e troppo scottanti i temi che s’in-trecciano intorno all’universo famiglia pertrascurare un’accurata messa a punto del-l’Incontro mondiale, il primo dell’era A-moris laetitia. E poi l’Irlanda, per il car-dinale Farrell, significa un ritorno alle o-rigini. Anche per questo, ma non solo e-videntemente, l’attesa è grande e ogni pa-rola va pesata con attenzione. Il cardina-le legge e rilegge le domande chegli abbiamo sottoposto. Poi, primadi rispondere nel suo eccellente i-taliano, fa una premessa:«Queste domande sono molto im-pegnative e dense di contenuti, adindicare che c’è molta aspettativaintorno al IX incontro mondialedelle famiglie a Dublino. Se il pri-mo di questi incontri, nel 1994, fuvoluto da san Giovanni Paolo II inconcomitanza con l’anno interna-zionale della famiglia indetto dal-l’Onu, quello che si terrà a Dublino ad a-gosto vuole essere un frutto maturo di dueSinodi sulla famiglia e dell’appassionatomagistero pastorale di Papa Francesco rac-colto in Amoris laetitia e in tanti suoi in-terventi successivi, compresa l’opera diriforma della Curia che ha riguardato ilnostro Dicastero al quale è stata data lacompetenza «per la promozione della vi-ta e dell’apostolato dei fedeli laici, per lacura pastorale dei giovani, della famigliae della sua missione, secondo il disegnodi Dio e per la tutela e il sostegno della vi-ta umana» (art 1 dello Statuto). Infine, manon è la cosa meno importante, i numeridell’incontro sono eloquenti e superanoquelli dei precedenti eventi: sia per quan-to riguarda le iscrizioni al Congresso chequello dei relatori, la cui stragrande mag-gioranza è costituita da laici. Davvero, find’ora, le giornate di Dublino si preannun-ciano come una grande convocazione delpopolo di Dio, protagonista egli stesso del-

la gioia dell’amore cristiano».Eminenza, al centro dell’Incontro mon-diale di Dublino ci sarà, come lei stessoha ricordato, la recezione di "Amorislaetitia". Sabato 16 giugno parlando alForum italiano delle associazioni fami-liari, il Papa ha detto che il "nocciolo diAmoris laetitia" è il quarto capitolo sul-l’amore coniugale. Come verrà decli-nato questo aspetto durante l’Incontromondiale?Il capitolo IV è fondamentale perché og-gi la parola amore è facilmente equivoca-ta e stravolta, fraintendendola con il sem-plice sentimento, peggio ancora con la so-la attrazione fisica. È quanto mai neces-sario riscoprire il pieno significato dell’a-more, che è innanzitutto volere e compie-re il bene dell’altro e rallegrarsi per esso,il contrario del gesto egoistico. L’amore èimpegno attivo, creativo ed esige piena re-sponsabilità. Per questo è necessaria unacrescita, una maturazione completa e du-

ratura all’amore. L’istituto fami-liare attraversa una gravissima cri-si sotto molti aspetti, denunciataautorevolmente dal Forum italianodelle associazioni familiari e da al-tre voci. Proprio dinanzi a questa si-tuazione, Amoris laetitia è ben con-sapevole che l’autentico amore u-mano e cristiano è l’unica forza ca-pace di salvare il matrimonio e lafamiglia. È questo amore che vamesso al centro della famiglia (loaffermava già la Gaudium et Spes)

e giustamente papa Francesco gli ha datoil massimo risalto collocandolo nei capi-toli centrali, il quarto e il quinto, dell’e-sortazione apostolica. Basta scorrere ilprogramma del Congresso di Dublino, findalla cerimonia di apertura che si svolgeràin simultanea nelle 26 diocesi d’Irlanda,per vedere come tutto (relazioni, espe-rienze, tavole rotonde, incontri di ap-profondimento) sia disegnato e struttura-to soprattutto sui primi capitoli di Amorislaetitia: alla luce della Parola, la realtà ele sfide di oggi fanno appello alla voca-zione e alla missione della famiglia. Da quila famiglia e la fede, la famiglia e l’amo-re, la famiglia e la speranza.Il titolo dell’Incontro mondiale, "Il Van-gelo della famiglia gioia per il mondo"suggerisce il valore straordinario di u-na vita coniugale e familiare che sia ingrado di testimoniare il tesoro scoper-to e che si intende condividere nellaChiesa e nella società. Che spazio a-

vranno a Dublino le testimonianze deiconiugi e quale senso attribuire a que-sto impegno?Le testimonianze sono più efficaci degliinsegnamenti teorici, perché mostranoche l’amore coniugale cristiano è possi-bile e bello: c’è la gioia di amare ed es-sere amati, non solo del ricevere, ma so-prattutto del donare, del fare il bene, an-che se costa sacrificio. Il messaggio dal-le testimonianze è indispensabile perchéoggi è sotto gli occhi di tutti la grande po-vertà di relazioni umane, nella famigliae nella società: relazioni spesso utilitari-stiche e di convenienza invece che gene-rose e disinteressate.Il matrimonio e la famiglia attraversano u-na crisi gravissima, e anche le buone fa-miglie cristiane sperimentano al loro in-terno tutte le difficoltà, le ferite e le fati-che di un cammino nel quale trovano scar-so aiuto; penso soprattutto alla cultura do-minante, al mercato e alle leggi del pro-fitto ad ogni costo, ma anche alle politi-che familiari degli Stati. Eppure, nono-stante tutto, numerose famiglie cristianesono testimoni della bellezza e della gioiadell’amore, tanto più grande quanto piùfondato sulla sofferenza e il sacrificio.Quando papa Francesco, seguendo l’innoalla carità di san Paolo, passa in rassegnaalcune caratteristiche del vero amore, lespiega e le applica al vissuto familiare,mostrando come il rapporto di coppia siaun cammino permanente, che conosce labellezza e la gioia di essere amati e di a-mare, ma anche difetti e peccati, difficoltàe sofferenze. È un cammino che va fatto,con realismo e fiducia, insieme e pro-gressivamente, a piccoli passi. "L’amoreè artigianale", dice il Santo Padre, comel’educazione dei figli. Le molte esperien-

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famiglia vita Verso l’Incontro mondiale Verso l’Incontro mondiale

«LʼIncontromondiale sarà

il fruttomaturo di due

Sinodi e del magistero

pastorale di papa

Francescoraccolto in

Amoris laetitiaRelatori e

partecipantipiù numerosi

rispetto ai precedenti

eventi»

GLuciano

Moia

ze che ascolteremo a Dublino – rappre-sentative di situazioni e Paesi diversi –mostreranno proprio questo: il volto con-creto di persone che, con umiltà e fiducia,si impegnano a crescere; questo appellodella vita è rivolto non solo alle coppieche vivono "situazioni di fragilità e im-perfezione", ma anche a quelle "regolari".Nessuna coppia, nessuna famiglia è per-fetta. Tutte sono bisognose della grazia diDio; tutte sono amate da lui e a tutte laChiesa offre l’accompagnamento pasto-rale per il loro cammino.Non possiamo però negare che spessonon risulta agevole testimoniare nelmondo la bellezza dell’amore coniu-gale. In tutto l’Occidente cala il nu-mero dei matrimoni e aumentano i di-vorzi. Come mai negli ultimi decenniabbiamo fatto così fatica a trasmette-re alle giovani coppie la verità e losplendore di un amore che costruiscefuturo per sé, per la propria famigliae per l’intera società?Penso soprattutto a causa del peso dei con-dizionamenti di una cultura consumista,individualista e materialista che riduce l’a-more a sentimento o peggio ancora al pia-cere e che considera amore di coppia quel-lo che è semplicemente una temporaneaconvenienza reciproca, una precaria con-vergenza di due egoismi. Esattamente ilcontrario del vero amore. Da qui la ne-cessità di indicare, accompagnare e so-stenere, fin dalla giovane età, una matu-razione permanente all’amore con un’e-ducazione capace di risvegliare progres-sivamente nuove energie.Se dietro l’incontro di Dublino ci sono idue Sinodi e il magistero di papa France-sco, dinanzi c’è il grande compito pasto-rale dell’accompagnamento che si fa ca-

rico di tutti, ma con attenzioni differen-ziate. Dovrà essere particolarmente pa-ziente e misericordioso con coloro che so-no afflitti da gravi ferite. Resta tuttavia, an-che nel momento presente, la priorità pa-storale di prevenire il più possibile le fe-rite, le divisioni, i fallimenti dei matrimo-ni. È Amoris laetitia a dirlo: «Oggi, più im-portante di una pastorale dei fallimenti èlo sforzo pastorale per consolidare i ma-trimoni e così prevenire le rotture» (AL307 e 211). Quella che viene richiesta eauspicata è una "pastorale organica dellafamiglia", che comprende la preparazio-ne remota e la preparazione prossima almatrimonio e successivamente l’accom-pagnamento e la formazione costante deiconiugi, specialmente delle giovani cop-pie. Più produttivi degli eventi assemblearisono la vicinanza personalizzata e gli in-contri di famiglie in piccoli gruppi. È inquesto stile pastorale che cresce il prota-gonismo delle famiglie, valorizzando l’e-sperienza e l’aiuto di movimenti e asso-ciazioni ecclesiali.Nel mondo occidentale siamo di fronteuna delle più gravi crisi di natalità del-la storia. In Africa e in alcune aree del-l’Asia la crescita demografica appareinvece molto sostenuta. Come verràtrattato questo tema durante l’Incontromondiale? Qui le indicazioni di Huma-nae vitae sulla "paternità e maternitàresponsabile" vanno evidentemente de-clinate in una prospettiva diversa, o no?La crisi della natalità che fa già intrave-dere in un prossimo futuro gravi squilibried enormi problemi di carattere econo-mico, sociale e culturale soprattutto perl’Europa, dovrebbe indurre a un profon-do senso di responsabilità, a una procrea-zione più generosa, prima di preoccupar-

si di quella delle altre aree geografiche.La nostra crisi non va subìta con rasse-gnazione, ma contrastata con fiducia, de-cisione, intelligenza, spirito di iniziativa,in ambito educativo, culturale, economi-co, politico. Penso, con fiducia, all’at-teggiamento favorevole di molti giovanialla famiglia e alla vita; al successo diimportanti iniziative sociali realizzate so-prattutto grazie alla mobilitazione di lai-ci e associazioni.Le giornate di Dublino, il Congresso, lafesta delle testimonianze e l’incontro colPapa non hanno lo scopo di scrivere unnuovo magistero dottrinale, tantomeno dimodificare quello che è patrimonio dellaChiesa, quanto mostrare nella prassi ditanti, come la cultura della vita sia al cen-tro della famiglia, risorsa preziosissimadella società, prima ancora che della Chie-sa, proprio per l’accoglienza e la cura del-la vita nascente. Nei mesi di preparazio-ne all’incontro, il Dicastero ha offerto, informa originale e mediatica, sette cate-chesi secondo questo spirito. Le ricordovelocemente. Partendo da uno sguardoconcreto alle famiglie di oggi (1a cate-chesi), si evidenzia la straordinaria con-cretezza e attualità della Parola di Dio ca-pace di illuminare sempre, in tutte le suesfaccettature, il quotidiano familiare del-le mura domestiche (2a) per giungere algrande sogno che Dio ha per ogni fami-glia (3a), anche lì dove le fragilità e le de-bolezze umane sembrano infrangerlo (4a).Tutto questo fa sì che la famiglia sia nelmondo il vero generatore di una culturanuova, che non può non essere quella del-la vita (5a), della speranza (6a) e dellagioia (7a).

luglio 2018 5NOI famiglia vitaVerso l’Incontro mondiale Verso l’Incontro mondiale

A sinistra il cardinaleKevin FarrellQui sopra il Congressoeucaristico aDublino nel 2012 al Phoenix Park, che ospiterà anchela Messa conclusivadell’Incontromondiale dellefamiglie presiedutada papa Francesco

Guida da due anniil nuovo Dicastero

Il cardinale Kevin Farrell, 71anni, è dal 15 agosto 2016 ilprefetto del Dicastero laici,famiglia e vita. Di origini ir-landesi, ha studiato in Spa-gna, a Roma, e negli Stati U-niti. Entrato nella Congre-gazione dei Legionari di Cri-sto nel 1966, è stato ordi-nato sacerdote il 24 dicem-bre 1978. È stato cappella-no allʼUniversità di Monter-rey in Messico, amministra-tore generale con la re-sponsabilità per seminari escuole dei Legionari di Cri-sto in Italia, Spagna e Irlan-da. Nominato vescovo ausi-liare di Washington nel2001, da Giovanni Paolo II,è diventato vescovo di Dal-las nel 2007. Parla benissi-mo lʼitaliano, conosce lʼin-glese e lo spagnolo ed è an-che un esperto di temi fi-nanziari (era il "tesoriere"della Conferenza episcopa-le americana).

CHI È

Il prefetto delDicastero laici,famiglia e vita:

«In Irlanda, dal 22 al 26

agosto,emergerannovolti concreti

di personeche

si impegnanoa crescere

alla luce del Vangelo»

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famiglia vita Verso l’Incontro mondiale

Il referendum irlandese sull’aborto ciha fatto scoprire che la laicizzazione diquella società, considerata nell’imma-ginario di tutti di salde tradizioni cat-toliche, è ormai avanzatissima. Lo stes-so dicasi per l’Argentina che sta di-scutendo una legge estremamente li-berale in tema di aborto. Insomma,questi ultimi episodi ci dimostrano co-me il confronto con la laicità sia unosnodo sempre più impegnativo. Comeverrà affrontato durante l’Incontro ildramma dell’aborto?La Chiesa deve rendere testimonianza al-la verità e alla dignità della persona uma-na, fin da quando si affaccia alla vita ed èpiù debole e indifesa; su questo papa Fran-cesco è testimone esemplare, indicandol’aborto come un gravissimo disordinemorale. Il Santo Padre recentemente nonha esitato a paragonare la soppressione dibambini che potrebbero nascere conmalformazioni, a un "nazismo in guantibianchi". È una immagine terribile! Vor-rei ricordare anche la figura di Santa Te-resa di Calcutta, l’infaticabile missiona-ria della carità, madre dei poveri e madredi migliaia di bambini, preservarti dall’a-borto con il suo grido accorato "Dateli ame, se avete paura di tenerli". "Il bambi-no non ancora nato – ella diceva – se nonè voluto, è la creatura più abbandonata edeve morire perché la gente, voi ed io, ab-biamo paura di nutrire, educare, vestireuna creatura in più». Pur non essendo untema specifico dell’incontro, esso sarà co-munque richiamato in alcuni interventi(penso alla relazione del cardinale Tagle:"Scegli la vita: Papa Francesco sulla cul-tura dello scarto", come pure ad alcune e-sperienze che saranno presentate). Certa-mente l’aborto è una ferita profonda e a-perta, soprattutto perché la tendenza o-dierna non si limita a tollerare l’abortocome un male, ma ne rivendica il diritto,come se si trattasse di un bene."La famiglia è una sola, quella formatada un uomo e una donna". Sono le pa-role che il Papa ha rivolto al Forum del-le associazioni familiari a cui abbiamogià accennato. E solo questa famiglia,ha detto ancora il Papa, "è immagine diDio". Come conciliare questa posizio-ne, che è poi quella della dottrina di sem-pre, con le esigenze di accogliere e ac-compagnare tutte le persone "indipen-dentemente dal proprio orientamentosessuale", come si legge al n.250 di A-moris laetitia?Sì, lapidarie sono state le parole di PapaFrancesco: "La famiglia umana come im-magine di Dio, uomo e donna, è una sola.È una sola". Altrettanto chiare sono le pa-

ed è inaccettabile che le Chiese localisubiscano delle pressioni in questa ma-teria e che gli organismi internazionalicondizionino gli aiuti finanziari ai Pae-si poveri all’introduzione di leggi che i-stituiscano il ’matrimonio’ fra personedello stesso sesso".A questo tema se ne collega un altro preoc-cupante. Oggi molti (non solo coppie, maanche singles e omosessuali) rivendicanoil diritto ad avere un figlio attraverso la fe-condazione artificiale e non esitano a farericorso a forme vergognose di commercio.Ma non esiste alcun diritto al figlio, per-ché una persona non può essere prodotta,acquistata e posseduta come un oggettoper la propria gratificazione. Esiste inveceil diritto del figlio ad essere generato ed e-ducato da un padre e da una madre che siamano tra loro e insieme si prendono cu-ra di lui. Solo l’amore è all’altezza delladignità della persona nel suo sbocciare enel suo svilupparsi.L’Incontro mondiale di Dublino è ri-volto evidentemente alle famiglie catto-liche. Ma non crede che la famiglia,proprio per la sua realtà naturale cheprecede la Chiesa e lo Stato, sia un’op-portunità anche di dialogo ecumenicoe interreligioso? E addirittura un pon-te con i non credenti? Questi aspettitroveranno spazio durante l’Incontromondiale?La famiglia è un valore umano, naturale,universale. Si può lavorare insieme conpersone di altre convinzioni sui valori fon-damentali della famiglia; lavorando insie-me ci si conosce meglio, ci si apprezza, sicresce nell’amicizia e nel rispetto recipro-co: davvero si costruiscono ponti.Se già il matrimonio e la famiglia incon-trano difficoltà non lievi a motivo deiprofondi cambiamenti culturali, sociali, e-conomici, le coppie miste, a causa delladiversità religiosa, incontrano difficoltà ag-giuntive riguardo alla pratica della propriafede, ai diritti e ai doveri reciproci, all’e-ducazione dei figli, ai rapporti con le fa-miglie di origine e le comunità di apparte-nenza. Le difficoltà sono ovviamente mag-giori, quando si tratta di matrimoni mistitra cristiani e non cristiani. Tali matrimo-ni, secondo la dottrina della Chiesa catto-lica, non hanno la grazia propria del sa-cramento. Tuttavia, in quanto matrimoninaturali, voluti da Dio creatore, hanno an-ch’essi una dignità, un senso umano e unvalore religioso, purché abbiano le pro-prietà essenziali del matrimonio: unità, in-dissolubilità, fedeltà, apertura alla prole.Anche la coppia mista, costituita da unapersona cristiana e da una non cristiana, èchiamata ad essere una comunità di vita edi amore.

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role di Amoris laetitia sul tema dell’omo-sessualità. I testi precisi sono in due numeri.Al n. 250 si prende in considerazione "lasituazione delle famiglie che vivono l’e-sperienza di avere al loro interno personecon tendenza omosessuale, esperienza nonfacile né per i genitori né per i figli. Perciòdesideriamo anzitutto ribadire che ognipersona, indipendentemente dal proprio o-rientamento sessuale, va rispettata nellasua dignità e accolta con rispetto, con la cu-ra di evitare "ogni marchio di ingiusta di-scriminazione" e particolarmente ogni for-ma di aggressione e violenza. Nei riguar-di delle famiglie si tratta invece di assicu-rare un rispettoso accompagnamento, af-finché coloro che manifestano la tenden-za omosessuale possano avere gli aiuti ne-cessari per comprendere e realizzare pie-namente la volontà di Dio nella loro vita".Come si vede, qui si chiede di sostenere eaccompagnare le famiglie perché a lorovolta aiutino i membri con tendenza omo-sessuale a "comprendere e realizzare pie-namente la volontà di Dio nella loro vita",a riconoscere con semplice umiltà che lapratica omosessuale non corrisponde al di-segno di Dio rivelato, a fare con gradua-lità dei passi avanti nella giusta direzione.Il n. 251, invece, ribadisce con forza che"circa i progetti di equiparazione al matri-monio delle unioni tra persone omoses-suali, non esiste fondamento alcuno perassimilare o stabilire analogie, neppure re-mote, tra le unioni omosessuali e il dise-gno di Dio sul matrimonio e la famiglia;

«Lʼaborto?Ferita aperta,

soprattuttoperché

la tendenzaodierna non

si limita atollerare

lʼaborto comeun male, mane rivendica

il diritto, comese si trattasse

di un bene»

«Giusto offrire agli omosessuali "gli aiutinecessari per comprendere e realizzarepienamente la volontà di Dio", ma non esiste alcun diritto a pretendere un figlio con la fecondazione artificiale»

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