L’era digitale: rischi e potenzialità dell’interrelazione · 2018-05-15 · gioco della vita...
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L’era digitale: rischi e
potenzialità dell’interrelazione
Che fare?
Patrizia Fistesmaire, Dirigente Psicologa e Responsabile U.F. Consultoriale Piana di
Lucca
Alcune domande
“A che età posso dare a Sofia lo smartphone?” “Come possiamo evitare che Giulia cada trappola del sexting?” “Quanto tempo può trascorrere Marco alla Play station?” “Per Luca è bene o è male usare il tablet?”
“Come faccio a spiegare a Marta che tutto quello che
viene pubblicato su Internet rimane indelebile è
riconoscibile come un’impronta digitale?”
“E’ giusto non dargli la possibilità
di accedere alla rete?”
Cavalcare con consapevolezza
l’Onda net che ha travolto i genitori
La navigazione nel mondo digitale ha trasformato in modo sostanziale il
nostro modo di essere genitori
Per essere ‘Genitori sufficientemente buoni’ (Winnicot D.) nell’era digitale
abbiamo il compito primario di resettare vecchie strategie comunicative,
affettive e relazionali per aggiornarle e perfezionare nell’incontro con la
poliedrica realtà del multischermo
Tale realtà segue regole e codici propri che devono essere attentamente
osservati e conosciuti prima di poter attivare una gestione consapevole e
responsabile della stessa
Onda net
Siamo ad un punto cruciale e di svolta della rivoluzione digitale o
tsunami virtuale (Volpi 2014)
Dagli anni ‘90 siamo stati investiti dall’Onda net ma oggi siamo ad una
sorta di passaggio di testimone
Genitori dei nuovi Technological Babies, Digitods o Screentods
La forza travolgente dell’onda net ha subito un’impennata inattesa con
l’invenzione dell’iPhone (2007) che ha modificato il flusso di
direzione, dando avvio ad un vero “cambiamento mentale” (Greenfield
2016)
Ma…esistono norme educative precise?
In realtà, non esistono solo regole di comportamento, norme
di condotta, criteri di valutazione che la famiglia possa seguire
per garantire ai figli un’adeguata e responsabile immersione
nel world wide web
Possiamo solo pensare a regole educative che seguano le
traiettorie educative Si allegano: -Manuale di sopravvivenza per famiglie in rete. Ass.Centro Elis, Giugno 2012
-Il decalogo per navigare sicuri. Polizia Postale, Moige, Il Filtro, Norton
Parental control?
61% dei genitori di ragazzi fra i 13 e 17 anni
controlla la cronologia, sia il profilo dei social
network, il 48% guarda i messaggi inviati e le
chiamate, il 39% usa il parental control per
monitorare le attività online, il 16% utilizza la
localizzazione del dispositivo
Il 48% conosce la password dell’account mail,
il 43% dello smartphone, 35% dei social
network. Fonte: ricerca “Parents, Teens and Digital Monitoring” 2016 del Pew Research Center
Parental control?
A questo controllo indiretto corrisponde
paradossalmente un crollo della
comunicazione diretta:
Il 94% dei genitori riporta di non aver mai
discusso con i propri figli riguardo al materiale
da condividere online, il 95% non ha mai
consigliato contenuti da visionare, il 95% non
ha mai espresso la propria opinione su un
utilizzo appropriato dei media, il 92% non si è
mai espresso in un’analisi critica del
comportamento online degli altri Fonte: ricerca “Parents, Teens and Digital Monitoring” 2016 del Pew Research Center
Parental control o istruzioni digitali?
Permetteremmo ai nostri figli di andare da soli in
bicicletta o guidare la macchina senza averlo
insegnato ed essere sicuri che sappiano pedalare o
guidare con giudizio e attenzione?
Permetteremmo ai nostri figli di entrare in mare
aperto senza prima aver verificato che sappiano
nuotare?
Parental control o istruzioni digitali?
No! Poichè
La consapevolezza è meglio del controllo!
Parental control?
Il garante della corretta esplorazione
mediatica non sono i filtri di ricerca e
i blocchi dei siti
Bensì lo sguardo dei genitori
La pericolosa inversione dei ruoli
Il mondo degli adulti, dapprima ammaliato dal fascino della tecnologia è
occupato ad apprendere la webnavigazione sembra essersi reso conto
tardivamente dell’effetto boomerang di questo progredire mostrando toni di
paura, pessimismo, allarmismo o di eccessivo laissez-faire, che può sfociare
nel rischio di abdicazione dal ruolo genitoriale a seguito della constatazione
della maggiore competenza tecnologica dei figli
L’autorità secolare dei genitori (dell’insegnante, dell’adulto in
generale) viene minata dalla destrezza tecnologica dei bambini e
degli adolescenti
Mario (5 anni): “Papà, come si dice libro in inglese?”
Papà: “Book.”
Mario: “Aspetta papà, che controllo sull’iIPad”
Letizia (10 anni): “Maestra, ieri ho controllato su Google è scoperto che la
fotosintesi clorofilliana non avviene come ci ha spiegato ieri!”
La casa non è più sicura
Le nostre abitazioni sono divenute permeabili alle
sollecitazioni esterne (Livingstone e Bovill 2001)
La casa, rifugio sicuro dei nostri figli, chiusi nella
tranquillità ovattata della loro cameretta, rassicurazione
storica di tanti genitori, ha assunto colori sfumati dopo
l’avvento di Internet
Dal fisso al mobile
Si altera la capacità dei genitori di proteggere la prole dai
pericoli del mondo esterno, caratteristica biologica innata
Chiusi nell’isolamento delle loro camere, i ragazzi oggi possono
incontrare nuovi amici, vivere in mondi paralleli, fare acquisti,
inviare foto, aprire e chiudersi come non mai all’altro.
Fluire inarrestabile di novità e scoperte ma anche di
potenziali rischi, nuovi e ancora non conosciuti
L’organizzazione cerebrale
Esperienze avverse nei primi anni di vita possono alterare l’architettura del
cervello, con effetti negativi duraturi in età adulta
Una base insicura dell’attaccamento compromette la qualità e stabilità
dell’edificio famigliare
È il serve and return (il comportamento comunicativo si conformano alle
aspettative dell’altro) che dà forma all’architettura cerebrale e le esperienze
relazionali producono variazioni fisiologiche
Ma grazie alla plasticità cerebrale non è mai troppo tardi per cambiare
l’architettura cerebrale
Lo sviluppo della corteccia prefrontale deputata all’inibizione dell’agire
istintivo, automatico e inconsapevole si completa intorno ai 28 anni
Come genitori digitali dobbiamo attivarci proprio nella fase di maggior
utilizzo
I neuroni specchio
Quando osserviamo qualcuno eseguire un atto
diretto verso uno scopo i nostri neuroni si
attivano allo stesso modo
Immagini di violenza, criminalità, bullismo,
denigrazione risuonano nei neuroni specchio
Digital footprint
La chiusura all’interno di un nuovo confine famigliare blocca
l’osservazione, anche giustamente discreta, dei genitori
Il privato diventa pubblico, le famiglie escono dall’intimità dei
pochi membri che le compongono e vivono un’espansione
capillare
Se prima il genitore poteva osservare direttamente i primi passi
del figlio nel mondo esterno (telefonate che arrivavano a casa,
richieste di invito di amici e fidanzati) ora il genitore si trova a
spiare le tracce della sua impronta digitale
I sistemi di social networking
possono registrare attività di
individui, con i dati che diventano
un flusso vitale
La solitudine del multitasking
generazionale
Il fascino delle nuove tecnologie ha iniziato a depauperarsi
quando molti studi hanno analizzato gli effetti sulle strutture
cerebrali (Greenfield 2016)
Fenomeni sociali e clinici nuovi: hikikomori, suicidi legati al
cyberbullismo, il sexting hanno portato nuove preoccupazioni
Comportamenti privi di punti di
riferimento storico, di consigli
pratici e valori trasmessi dal sapere
della tradizione culturale delle
generazioni precedenti
I genitori sono il primo screen
L’apertura dei nostri figli ai dispositivi tecnologici
passa sempre e comunque per e dall’ambiente
famigliare
Sono i genitori a presentare il mondo al bambino,
qualunque esso sia, virtuale o reale
La presentazione ufficiale non avviene regalando lo smartphone
ma inizia molto prima indirettamente nella gestione quotidiana
dello strumento tecnologico da parte degli adulti
I genitori sono il primo specchio nel quale ogni bambino si
identifica, forma e plasma la sua personalità
Gli effetti della cattiva gestione del web arrivano dopo, nel
passaggio dall’infanzia all’adolescenza, lo svincolo dai genitori,
condizione fisiologica è necessaria, fa emergere con chiarezza la
traiettoria evolutiva che il bambino ha intrapreso dalla
nascita
La patologia vera rispetto all’utilizzo del web è in relazione a
carenze affettive e relazionali proprie della famiglia di origine
(Caretti, Capraro e Schimmenti 2008)
I genitori sono il primo screen
Lo spartiacque tra nativi digitali e immigrati digitali si
ha nell’importanza di un nucleo famigliare connesso e
sintonizzato
Che ingloba lo strumento tecnologico come un mero
“mezzo d’esperienza condivisa affettivamente” che
apre nuove prospettive di conoscenza, relazione, gioco e
comunicazione
Le istruzioni per l’utilizzo dei dispositivi digitali
vengono stilate, apprese e dettate, nel clima affettivo
condiviso all’interno del microcosmo famigliare
Famiglie connesse
L’innovazione tecnologica non paralizza ma può
essere trasformata in una nuova opportunità di
resilienza genitoriale
La velocità del progresso può trasformare i valori e i
legami.
L’impatto con il net può travolgere ma non
distruggere, se la costruzione è fondata su una “base
sicura”, affettivamente solida
Famiglie connesse
Occorre creare quindi le condizioni affinché i genitori
disconnessi dall’effetto dirompente dello tsunami
virtuale, da iniziali apprendisti e osservatori esterni
delle dinamiche del web comincino a concentrarsi
consapevolmente e responsabilmente sullo sviluppo di
una “sana e partecipativa genitorialità digitale”
Genitorialità digitale
Deve essere accompagnata da un’alfabetizzazione digitale
Genitori che esaltano la rete vs Genitori che demonizzano la rete
È nel contatto diretto con l’altro che si sviluppa la personalità
dell’individuo e da lì che bisogna partire per accompagnare con
consapevolezza i figli nel mondo digitale
Riprendere in mano la “genitorialità intuitiva”
Riflessività digitale
Un IPad non potrà mai essere un sostituto genitoriale
Nell’interconnessione e nell’espansione di uno spazio allargato si
può correre il rischio di sviluppare forme d’attaccamento simil-
affettive che poco hanno fare con la vicinanza fisica ed emotiva
Conforta e rassicura il figlio nei momenti di stress
Più i legami sono reali, più si è protetti nelle peregrinazioni
virtuali
Costruisce il kit degli strumenti affettivi necessari per
districarsi con maggior adeguatezza in una realtà nuova che muta
frequentemente a velocità sorprendenti
Riflessività digitale
*È ben consapevole che il bambino non apprende le regole del
gioco della vita sulle istruzioni per l’uso dei videogiochi o sui
social network, bensì nel qui ed ora delle interazioni reali
*È una base sicura digitale
Ovvero l’estensione della sicurezza dell’attaccamento che rimane
sempre ancorata alla realtà anche nell’incontro e
nell’esplorazione tecnologicamente orientata
*Accompagna all’apertura della porta nel cyberspazio, per
iniziare l’esplorazione, sperimentare il nuovo mondo, con le
diverse sfumature linguistiche e comunicative che ciò comporta e
tornare alla base in caso di bisogno
Famiglia connessa
Casa
Connessione
Screen education
Esplorazione
Pericolo web-media!to
Ritorno
Famiglia connessa
*Sostiene e rimarca la possibilità di tornare indietro per
essere accolti e sostenuti un casi di pericolo
*Fornisce il parental protection per non perdersi o rimanere
intrappolati nella rete del web e agevola l’educazione alle
emozioni e lo sviluppo dell’empatia
*Attiva il serve e return, ovvero la co-costruzione dal bambino
al genitore, la riflessione condivisa, la ricerca dei nessi di
connessione
*Utilizza i dispositivi tecnologici per comunicare (gruppo WA
famigliare) per apprendere (visita principali musei GA) e per
divertirsi (giocare insieme alla PlayStation)
Famiglia connessa
*Rispetta la linea evolutiva
Famiglia connessa
Il bambino si sintonizza affettivamente con i genitori che lo comprendono e
rispecchiano i suoi stati emotivi
Sviluppo del Sè soggettivo, fondamentale per la capacità di mettersi nei panni
dell’altro
La digitalità è deleteria poiché il bambino non può ancora comprendere ‘il
mondo che gli viene fornito in mano’
È importante escludere i dispositivi digitali dall’ambiente di crescita del
bambino
Limitare l’esposizione passiva ai dispositivi digitali.
Favorire interazioni reali
Giocare insieme al bambino in giochi che stimolino
l’immaginazione
Rimanere concentrati sull’interazione con lui senza
distrazioni
Leggere al bambino parole di carta e non di web
0-2…ancora troppo presto!
Nel fiore degli “anni magici” i bambini hanno bisogno di correre all’aria
aperta, di muoversi, di scaricare le loro energie e di iniziare la
socializzazione
Il contatto con gli altri bambini è fondamentale
Giocando con i genitori il bambino impara ad essere l’attore della storia che
crea
Limitare l’uso dello screen
Giocare insieme e stimolare immaginazione
Leggere con confronti con libro di carta
Portare bambino in spazi aperti per favorire le
socializzazione e il movimento
Scegliere giochi interattivi, non violenti e prosociali
Giocare insieme con video games selezionati
3-5 gli anni magici..per correre
fuori
Responsabilizzazione digitale allargata famiglia e scuola: corretta formazione
e supervisione
I bambini non hanno capacità di automonitorarsi nella gestione del tempo
trascorso in rete, nè riguardo all’appropriatezza dei contenuti visionati
Non c’è miglior sistema di protezione che quello della supervisione genitoriale
Impostare ricerche insieme, verificarle, utilizzare
Non lasciare il bambino solo ad utilizzare dispositivi digitali
Seguire il bambino nelle prime ricerche su internet
Spiegare al bambino le varie applicazioni dei dispositivi (gioco,
ricerca, social network)
Creare una rete di media education con la scuola
Favorire la socializzazione del bambino offline
Inserire gradualmente internet nelle attività quotidiane nella sua
valenza utilitaristica
6-10 la scolarizzazione
Si naviga verso l’indipendenza digitale
Dialettica tra libertà e controllo, elasticità e supervisione
Introdurre gradualmente i ragazzi alla scoperta dei social network nell’ottica di
insegnare le regole della gestione della privacy e l’accettazione delle richieste
di amicizia
Visionare e limitare il gioco online dei ragazzi
Mantenere viva la comunicazione in famiglia
Favorire la lettura condividendone l’interesse
Vedere film insieme alla famiglia e orientarne la discussione
Potenziare la rete di media education con la scuola creando
lavori di gruppo online che si condividono nell’esperienza concreta
in classe
Favorire la socializzazione del ragazzi offline
Orientare i ragazzi a individuare le loro passioni e alimentare il
talento di ciascuno
11-14 verso l’indipendenza
L’autonomia digitale
Agire da base sicura, da browser affettivo della corretta
navigazione digitale
Non dormire con lo smartphone vicino
Fare attenzione alle foto e ai video pubblicati in
rete
Rispettare la privacy
Non spiare ma comunicare
15-18 l’autonomia
L’uso compulsivo della rete e dei dispositivi digitali deve essere considerato
una causa o invece un segnale, una spia di relazioni famigliari nelle quali
domina l’insicurezza dei legami?
Quando la realtà diventa difficile da gestire, rifugiarsi nei meandri della rete
e perdersi dentro meccanismi proiettivi e idealizzanti
La dipendenza affettiva
Il web è un apparente strumento di rassicurazione ma anche di controllo
ossessivo nel timore di perdere l’altro
Il cutting
Difficoltà a mentalizzare le emozioni
Il selfie del segno diventa veicolo per una testimonianza condivisa di
appartenenza
Il sexting
I rischi
Gli adulti talvolta compiono vere regressioni a tempi adolescenziali,
ricercando nelle bacheche dei social network nuovi legami affettivi o primi
amori, per sfuggire alla realtà, per la ricerca di un riscatto affettivo
Secondo la ditta britannica di servizi legali Divorce-Online, Facebook è stato
implicato nel 33% delle separazioni nel 2011 (13% in più del 2009)
In Italia almeno il 20% delle coppie in lite arriva al giudice adducendo la colpa
ai social network e alle chat
L’adulto deve fornire solidità strutturale e affettiva per assolvere alla
funzione di guida formativa ed educativa per i giovani
Prendiamo i nostri figli per mano, guardiamoli negli occhi e teniamo anche il
‘mondo in tasca’, ma non permettiamo al dispositivo di cancellare il nostro
mondo
Ma gli adulti?
Per essere famiglie connesse è importante
“connetterci” ai propri figli, e condividere gli
obiettivi educativi rispettando le traiettorie
evolutive ed anche fidandoci del nostro intuito
Il genitore “quasi perfetto” può anche sbagliare,
ma, poi, è capace di rimediare e così via, in un
cammino condiviso a fianco dei figli
Prima più vicino poi più lontano poi di nuovo
vicino e di nuovo lontano
Diciamo…come in una danza!
Il genitore…quasi perfetto
Bibliografia recente
Genitori digitali. Crescere i propri figli nell’era di internet. Volpi B., 2017.
Il Mulino ed.
Generazione App. La testa degli adolescenti e il nuovo mondo digitale.
Gardner H. e Davis K., 2014. Feltrinelli ed.
Cambiamento mentale: come le tecnologie stanno lasciando un’impronta
sui nostri cervelli. Greenfield S., 2016. Fioriti ed.
Livingston S.e Bovill M. (a cura di). Psicoanalisi e sistemi motivazionali.
Cortina 1995
Bibliografia recente
Genitori digitali. Crescere i propri figli nell’era di internet. Volpi B., 2017.
Il Mulino ed.
L’odio online. Violenza verbale e ossessioni in rete. Ziccardi G., 2016.
Cortina ed.
Gli adolescenti e la rete. Volpi B., 2014. Carocci ed.
Generazione App. La testa degli adolescenti e il nuovo mondo digitale.
Gardner H. e Davis K., 2014. Feltrinelli ed.
Perché la rete ci rende intelligenti. Rheingold H., 2013. Cortina ed.
I nuovi adolescenti. Padri e madri di fronte ad una sfida. Pietropolli-
Charmet G., 2000. Cortina ed.
Grazie per
l’attenzione