L’ecosistema fiume e le principali alterazioni dovute all ... · Alghe, muschi, altre idrofite...

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L’ecosistema fiume e le principali alterazioni dovute all’attività antropica. I contratti di fiume: approccio, obiettivi e opportunità di finanziamento. Giulio Conte Pr i materiali didattici forniti si ringraziano Bruno Boz, Bruna Gumiero, Laura Leone e Giuseppe Sansoni

Transcript of L’ecosistema fiume e le principali alterazioni dovute all ... · Alghe, muschi, altre idrofite...

  • L’ecosistema fiume e le principali alterazioni dovute all’attività antropica.I contratti di fiume: approccio, obiettivi e opportunità di finanziamento.Giulio ContePr i materiali didattici forniti si ringraziano Bruno Boz, Bruna Gumiero, Laura Leone e Giuseppe Sansoni

  • Che fiume vogliamo?

    1 2

    3 4

  • Che fiume vogliamo?

  • Parte I: il fiume come ecosistema

  • LA PRIMA FUNZIONA CHE SI RICONOSCE AD UN FIUME E’ QUELLA DEL TRASPORTO DELL’ACQUAIL

    FIU

    ME:

    solo

    acq

    ua c

    he sc

    orre

    ?

  • Zona di erosioneZona di trasportoZona di deposito

    1: frane

    2: erosione incanalata

    3: erosione areale

    barre di meandro

    terrazzo fluviale

    conoide

    Kondolf, 1994 modificatoerosionenastro trasportatoredeposito

    I tre processi fondamentali: erosione, trasporto, deposizione

    “L’acqua disfa li monti e riempie le valli. E vorrebbe la terra in perfetta sfericità, s’ella potesse” (L. Da Vinci)

  • LE 4

    DIM

    ENSI

    ON

    I DEL

    L’AM

    BIEN

    TE F

    LUVI

    ALE

  • PendenzaVelocitàGranulometriaOssigeno

    TConducibilitàTorbidità

    FORMA DEL CANALE

    STABILITA’

    SVILUPPO DELLA PIANA INONDABILE

    VEGETAZIONE PERIFLUVOIALE

    HABITAT ACQUATICI

    MODELLI DI INTERAZIONE

  • TrotaTemolo

    Scazzone

    Lampreda

    Barbo

    Vairone Cobite

    Tinca

    Carpa

    Scardola

    Persico

    Passera

    Cefalo

    Alusa/Cheppia

    Storione

    Anguilla

    Acqua veloce con salti

    Acqua veloce senza salti

    Acqua lentaAcqua lenta torbida

    con vegetazione Foce

    16-20°C12-18°C8-15°C5-10°C

    Regione salmonidizona superiore

    Regione salmonidizona centrale

    Regione salmonidizona dei temoli

    Regione ciprinidizona dei barbi

    Regione ciprinidizona dell’abramide

    Regione delle passerezona d’acqua salmastra

    Epirithron Metarithron Iporithron Epipotamon Metapotamon Ipopotamon

  • River Continuum Concept

    1

    2

    3

    4

    5

    6

    7

    8

    9

    101112

    Ord

    ine

    fluvi

    ale

    Trituratori Raschiatori

    Trituratori

    PredatoriMicrobi

    Raccoglitori

    Predatori

    Predatori

    Raschiatori

    Raccoglitori

    Raccoglitori

    Microbi

    Microbi

    Idrofite

    Periphyton CPOM

    CPOMFPOM

    FPOM

    FPOM

    Periphyton

    Fitoplancton

    Zooplancton

    P/R

  • LE 4

    DIM

    ENSI

    ON

    I DEL

    L’AM

    BIEN

    TE F

    LUVI

    ALE

    http://www.usda.gov/stream_restoration/Images/scrhimage/chap1/fig1-15.jpg

  • • interfaccia• microrilievo• pedologia• allagamenti• superf. freatica• connessioni

    livello piena eccezionalepiena abitualemedia annuale

    media estiva

    magra spinta

    Acqua, massi, ciottoliGhiaie

    Zona a vegetazione acquatica

    Zona a graminaceeriparie

    Ghiaie, sabbie, limiSabbiee limi

    Sabbiee limi

    Detriti

    Zona alegno duro

    Zonaforestale

    Alghe, muschi, altre idrofite

    Ranunculetum fluitantis

    Elofite

    cespugli:SaliceFusaggineViburno

    Saliciarborei Ontani

    FrassinoAcero Faggio

    PhalaridietumPetasitetum

    Salici-viburnetum

    Salicetum Alnetum Aceri-fraxinetum

    Fagetum

    Zona a legno tenero

    Es. di successione vegetazionale ripariaF. Doubs (® Rodano), Giura franco-svizzero

    Diversità ambientale( eterogeneità morfologica e fisica, mantenuta dalla

    dinamica fluviale )

    Diversità biologica Resilienza

  • Erbacee annuali

    Arbusti terrestri

    Inizio ovoposizione

    Alberi tolleranti sommersione

    Input di nutrienti e solidi; nutrienti dai suoli inondati

    Massima produzione idrofite

    Decomposizione vegetazione terrestre (e acquatica vecchia)

    Ovoposizione in stagni e fiume; stadi giovanili e predatori seguono la riva; elevata produzione invertebrati e pesci

    Basso ossigeno disciolto

    Massima biomassa idrofite

    Diffusione e alimentazione pesci giovani e adulti (DO permettendo)

    Apporto di nutrienti dalla decomposizione

    Consolidamento sedimenti; germinazione su suolo umido

    Decomposizione idrofite arenate; mineralizzazione nutrienti

    Molti pesci si ritirano nelle acque più profonde

    Apporto e concentrazione di nutrienti (dalla decomposizione)

    Consolidamento sedimenti

    Ricrescita arbusti ed erbe terrestri

    Decomposizione di gran parte della rimanente vegetazione

    Zona transizione acquatica/terrestre(piana alluvionale)

    I pesci migrano nell’alveo principale, affluenti, stagni permanenti

    Le inondazioni periodiche sono sfruttate dagli organismi acquatici e terrestri per accrescere diversità e produttività

    magra

    piena

    magra

    Flood-Pulse Concept

  • Gli ecosistemi della “floodplain”

  • Norg.

    NH4NO3N2

    N2

    Corg.CO2

    Ammonificaz.Nitrificaz.

    Denitrificazione

    NO3

    Periodo di acque alte

    Zona anaerobica

    Denitrificazione

    S- -SO4

    Zona aerobia

    NO3NO3NO3

    Assorbimento radicale

    Periodo vegetativo

    Zona aerobia

    Zona anaerobica

    Rimozione di nutrienti

  • LONGITUDINALE

    TRASVERSALE

    VERTICALE

    TEMPORALE

    LE 4

    DIM

    ENSI

    ON

    I DEL

    L’AM

    BIEN

    TE F

    LUVI

    ALE

  • La zona iporreica1. Connessione 2. Ecotono (biodiversità)

    3. Autodepurazione 4. Rifugio (piene, secche)5. Trasformazioni nutrienti (produttività primaria)

    Superficie freatica

    Zona insatura

    Alveo attivo

    Acque sotterranee

    Zona iporreica di subalveo

    Zona iporreica della piana alluvionale

    Zona iporreica parafluviale

    Terrazzo alluvionale

  • LONGITUDINALE

    TRASVERSALE

    VERTICALE

    mesi ® anni ® decenni ® secoli

    Portata • Cicli idrologici• Dinamiche evolutive

    TEMPORALELE

    4 D

    IMEN

    SIO

    NI D

    ELL’A

    MBI

    ENTE

    FLU

    VIAL

    E

  • La dimensione “tempo” implica cambiamenti annuali (di portata, di temperatura, dei cicli riproduttivi e fenologici) e secolari (morfodinamica)

  • isola

    zonaumida

    vegetazione riparia

    bosco

    barra di meandro

    vegetaz. erbacea

    scarpata spondale

    raschio

    buca

    bosco

    acque ferme

    canaleprincipale

    canalesecondario

    ramomorto

    nuovisedimenti

    solchid’erosione

    canaleriattivabile

    barra laterale

    pianainondabile

    versante boscoso

    La funzionalità delle 4 dimensioni del fiume creano le condizioni per la “diversità” (bio e non)

  • Reticolo idrografico

    Corso d’acqua

    Tratto fluviale

    Sistema buche-raschi

    Sistema microhabitat

    Massi e cascatelle

    Tronchi e detriti incastrati

    Foglie e frammenti vegetali ai margini

    Sabbie e limi sui ciottoli

    Barra ciottolosa

    Muschi sui massi

    Ghiaia

    BUCA

    RASCHIO

    104-103 m106-105 anni

    103-102 m104-103 anni

    102-101 m102-101 anni

    101-100 m101-100 anni

    10-1 m100-10-1 anni

    Importanza della diversità idromorfologica alle varie scale

  • Grossi detriti legnosi

    in alveo

    Ciottoli / profonda / rapida

    Ghiaia / profonda / turbolenta

    Limo / poco profonda / lenta

    Sabbia / profonda / lenta

    Ghiaia / poco profonda / lenta

    Sabbia / poco profonda / lenta

  • La “rappresentazione” delle condizioni dell’ecosistema: gli “indici”

  • Parte II: l’uomo e il fiume, storia di un rapporto “odio e amore”

    I prelievi e le alterazioni del regime delle portate;

    L’inquinamento;

    Le opere di difesa idraulica/idrogeologica (briglie, argini, difese spondali, ecc.)

  • Fiumi e civiltà

  • Il bacino idrografico naturale e antropizzato

  • Derivazioni ed emungimenti

  • Derivazioni ed emungimenti

    Gli effetti della alterazione del regime naturale delle portate

  • Gli effetti della alterazione del regime naturale delle portate

  • Dal DMV alla “portata ecologica”

  • I depuratori hanno permesso un notevole miglioramento della qualità delle acque nel periodo 1970/1990, da allora però, sebbene il “parco depuratori” sia cresciuto notevolmente (circa il 30% dal 1987 al 1993) la qualità delle acque non migliora.Oggi si stima che circa l’80% del carico puntiforme sia allacciato ai depuratori

    L’inquinamento

  • Ma ancora il problema non è risolto

  • Il sistema idrico urbano

  • Scarichi urbani troppo diluiti

  • Malfunzionamenti dei depuratori

  • SFIORATORI

  • Strategie di depurazione sbagliate

  • Opere di “difesa idraulica”

  • L’approccio classico

    1. Smaltire l’acqua più rapidamente possibile

    rettifiche, maggior sezione (scavo in verticale), canalizzazioni, taglio vegetazione

    2. Contenere l’acqua nell’alveo

    arginature

    3. Ridurre la forza erosiva, stabilizzare l’alveo

    briglie, soglie, difese spondali

    4. Laminare i volumi di piena

    dighe e invasi (serbatoi)

  • L’approccio classico1. Smaltire l’acqua più rapidamente possibile

    rettifiche, maggior sezione (scavo in verticale), canalizzazioni

  • L’approccio classico1. Smaltire l’acqua più rapidamente possibile

    Taglio vegetazione

  • Effetti (rettifiche)

    Tratto rettificatoAB’

    B

    Tracciato naturale

    PIANTA

    Erosione ® instabilità sponde e versantiSedimentazione ® accumuli, esondazioniAccelerazione ® accentuazione piene e magre

    a monte tratto rettificato a valle

    A

    B’

    B

    Pendenzanaturale

    Nuovo profilod’equilibrio

    Aumento della pendenza

    EROSIONE(verticale e laterale)

    SEDIMENTAZIONE(innalzamento dell’alveo)

    Alt

    itu

    din

    e

    LunghezzaPROFILO LONGITUDINALE

  • Accelerare o rallentare i deflussi?

    Portatam3/s

    Tempo (ore)

    NATURALE

    URBANIZZATO

    ARTIFICIALIZZAZIONEESTREMA

    Integrale area =volume defluitoEureka ! Per

    abbassare il picco devo allargarne la base, cioè RALLENTARE il deflusso

    Ma allora, perché diavolo lo ACCELERANO ?

    Contromisure: RALLENTARE i deflussi (non accelerarli!)

  • Portata

    Velocità

    Portata

    Velocità

    in alveo

    nella piana

    in alveo

    senza argini: attenuazione dei livelli e della velocità(moderazione impatto piene)

    con argini: aumento dei livelli e della velocità accentuazione impatto piene

    L’approccio classico2. Contenere l’acqua nell’alveo: arginature

  • Edificazione in aree “messe in sicurezza”:

    Pericolosità x Danno potenziale = Rischio

    Più argini à più rischio

    0,4

    4

    D

    D

    Risultato àRischio raddoppiato!

    Argine à Probabilità d’inondazione ridotta di 5 volte

    Nuova edificazione à Danno potenziale aumentato 10 volte

    0,6

    3

    P

    P

    PRIMA DOPO

    1,2

    2,4

    R

    R

    x = x =

    + difendi oggi

    + rischio domani

  • L’approccio classico3. Ridurre la forza erosiva, stabilizzare l’alveo

    briglie, soglie, difese spondali

  • Briglie e difese spondali

    • Compromettono la continuità longitudinale o trasversale;• Alterano il trasporto solido• Richiedono manutenzione continua

  • Effects of lack of sediments

    Gli effetti dell’alterazione del trasporto solido

  • T. Rosmarino (Sicilia)

    T. ChisoneTangenziale di Pinerolo

    (l’artificializzazione costa!)

  • L’approccio classico4. Laminare i volumi di piena dighe, invasi (serbatoi)

  • Argine della cassa

    DOPO:portata

    ordinaria

    Sfioratore

    DOPO:piena

    sotto soglia

    SoglieDifesa spondale

    Cassa vuota

    DOPO:piena di

    progetto

    Cassa piena

    PORTATAORDINARIA

    PIENAMODESTA

    Po

    rtat

    a

    Tempo

    Po

    rtat

    a

    Tempo

    Alveo naturale

    PRIMA

    in derivazione in linea

    FORTEPIENA

    Cassa in derivazione: • maggior impatto (artificializzazione dell’alveo)

    • maggior efficienza per Tr 200

    L’approccio neoclassico: casse di laminazione

  • Casse di laminazione: scelta delicata

    Casse in derivazione Casse in linea

    J Maggior efficacia per la piena di progetto (a parità di superficie dispo-nibile)

    L Minor efficacia per la piena di progetto (all’arrivo del picco, la cassa è già in parte piena)

    L Per piene inferiori a quella di pro-getto, aggravamento del rischio a valle (sottraggono un’area di laminazione).

    J Riduzione del rischio a valle anche per le piene inferiori a quella di progetto (laminazione superiore a quella naturale).

    L Funzionamento più critico (difficol-tà di taratura, forma dell’onda di pie-na…) è rischio che non entri in fun-zione quando dovrebbe

    J Funzionamento più “a prova d’errori”: gli errori (es. taratura) possono ridurne l’efficacia, ma forniscono sempre un con-tributo alla laminazione

    L Funzionamento molto raro (30-200 anni), ma necessità di continua e in-tensa manutenzione (se si stara non funziona!)

    J Funzionamento molto frequente, ma minor necessità di manutenzione (meno sensibile ai cambiamenti);

    L Necessità di intensa artificializza-zione dell’alveo

    J Non richiede artificializzazione dell’al-veo

    Cassa in derivazione: riduce il rischio ogni 200 anni e lo aumenta negli altri 199?

  • Sicurezza: approccio classico e approccio RFClassico (PAI) RF

    1. Si è davvero riusciti nell’intento, o si finirà con l’aver aumentato il rischio complessivo?

    2. Siamo sicuri che non esistano strategie migliori? (es. arginare gli abitati anziché i fiumi)

  • Grazie per la pazienza…

  • Parte III: I contratti di fiume

    Come nascono e cosa sono

    Il processo del CdF

    I piani di azione (come si fanno e come si finanziano)

  • Il percorso dei CdF

    Francia e Belgio anni ’70 – ’90

    Constatazione diretta del degrado degli ambienti fluviali da parte delle comunità localiDirettiva 2000/60/CE

    Recepimento dei contenuti della Convenzione di Aarhus(1998) applicata alla gestione delle acqueItalia primi anni 2000Diffusione tra gli strumenti di programmazione negoziata al fine di integrare le molteplici politiche e strategie che incidono sulla gestione delle acque (a partire dal Distretto del Po)

  • Diffusione dei CdF in Italia

    Avvio della diffusione dei CdF su tutto il territorionazionale - necessità di un confronto tra le esperienze ericerca di un approccio comune (TNCdF, 2007)

    Carta Nazionale dei CdF (2010)Documento «Definizioni e Requisiti Qualitativi di Base deiContratti di Fiume» (TNCdF Coord. MATTM con ISPRA2015, presa d’atto Consulta delle Istituzioni ONCdF 2018)

    Decreto Legislativo 3 aprile 2006, n. 152 - Articolo 68 bis, rubricato “Contratti di fiume”, nel cosiddetto Codice dell’ambiente a seguito della modifica apportata dalla Legge 28 dicembre 2015, n. 221 (Collegato ambientale).

  • Stato di attuazione dei CdF in Italia (2020) *

    • Circa 200 processi attivi ai vari livelli diattuazione e oltre 30 CdF sottoscritti

    • la maggior parte delle Regioni e Provinceautonome ha legiferato in materia di CdFo li ha inseriti negli strumenti diprogrammazione e pianificazione;

    • la quasi totalità delle Regioni e Provinceautonome ha sostenuto finanziariamentei processi di CdF;

    • tutti i Piani di Gestione, elaborati dalleAutorità di bacino distrettuale (AdBD),fanno espresso riferimento ai CdF;

    • sono richiamati nella strategia nazionaledi adattamento ai cambiamenti climatici,quali azioni di tipo non strutturale, e sonopresenti nei criteri di selezione previstiper il PSRN del Ministero delle politicheagricole alimentari e forestali.

    *dati esclusivamente orientativi, la ricognizione è in corso di sviluppo da parte dell’ONCdF

    Buona diffusione dei processima ancora limitata incidenzadei Programmi d’Azione

  • Requisiti Qualitativi di Base dei Contratti di Fiume

    Programma d’Azione (PA)

    Documento strategico

    Documento d’intenti

    Analisi conoscitiva preliminare integrata

    Atto di impegno formale

    Sistema di controllo e monitoraggio periodico del

    contratto

    Processi partecipativi aperti e inclusivi

    Informazione al pubblico

    Definizioni e Requisiti Qualitativi di Base dei Contratti di FiumeIl presente documento stabilisce la definizione e i requisiti di base dei Contratti di Fiume (CdF), con l’intento di armonizzarne l’interpretazione su tutto il territorio italiano. Nello sviluppo dei CdF si dovrà altresì tener conto delle esigenze e peculiarità dei territori *

    * Definizioni e Requisiti Qualitativi di Base dei Contratti di Fiume. Tavolo Nazionale dei Contratti di fiume, Cord. MATTM e Ispra, 2015

  • Documento d’Intenti

    Programma d’Azione (PA)

    Documento strategico

    Documento d’intenti

    Analisi conoscitiva preliminare integrata

    Atto di impegno formale

    Sistema di controllo e monitoraggio periodico del

    contratto

    Processi partecipativi aperti e inclusivi

    Informazione al pubblico

    Il Documento d’Intenticontiene le motivazioni e gliobiettivi di massima, stabilitianche per il perseguimentodegli obblighi cui all’articolo4 della direttiva 2000/60/CEe delle direttive figlie, lecriticità specifiche oggettodel CdF e la metodologia dilavoro condivisa tra gli attoriche prendono parte alprocesso

    La sottoscrizione delDocumento d’Intenti daparte dei soggettiinteressati dà avvio alCdF

  • Analisi Conoscitiva (Quadro Conoscitivo)

    Programma d’Azione (PA)

    Documento strategico

    Documento d’intenti

    Analisi conoscitiva preliminare integrata

    Atto di impegno formale

    Sistema di controllo e monitoraggio periodico del

    contratto

    Processi partecipativi aperti e inclusivi

    Informazione al pubblico

    Per gli aspetti ambientali, socialied economici del territorio:•la produzione di una monografiad’area o Dossier dicaratterizzazione ambientale,territoriale e socio-economica;

    •l’analisi preliminare sui portatoridi interesse e reti esistenti tra glistessi.

    Tra le finalità dell’analisi vi è ladefinizione e/o valorizzazione di

    obiettivi operativi coerenti congli obiettivi della pianificazioneesistente sui quali i sottoscrittoridevono impegnarsi.

  • Al Quadro Conoscitivo è richiesto diavere innanzi tutto un fortecollegamento con le problematiche econ gli elementi da valorizzare giàemersi nel Documento d’Intenti e dicostituire la “base comune” dallaquale partire per la redazione delDocumento Strategico esuccessivamente del Programmad’Azione. Il Quadro conoscitivo dovràavere un formato chiaro ecomprensibile da tutti gli STK.

    In alcuni casi sono state predispostedue versioni di questo documentouna più completa ed una in sintesiper una più ampia diffusione.

    CdF Serchio Report di Sintesi. Quadro Conoscitivo. Provincia di Lucca

    Analisi Conoscitiva (Quadro Conoscitivo)

  • Programma d’Azione (PA)

    Documento strategico

    Documento d’intenti

    Analisi conoscitiva preliminare integrata

    Atto di impegno formale

    Sistema di controllo e monitoraggio periodico del contratto

    Processi partecipativi aperti e inclusivi

    Informazione al pubblico

    che definisca lo scenario, riferito a unorizzonte temporale di medio-lungotermine, che integri gli obiettivi dellapianificazione di distretto e più ingenerale di area vasta, con le politiche disviluppo locale del territorio

    Requisiti Qualitativi di Base dei Contratti di Fiume

  • Scenario tendenziale dellaPianificazione eProgrammazione incidente sulsub bacino fluviale interessatodal CdFObiettivi della pianificazione didistretto e più in generale diarea vasta, politiche di sviluppolocale del territorio

    La costruzione del Documento Strategico

    Scenario di lungo mediotermine del Contratto di fiumeelaborato attraverso lapartecipazione degli STK

    Quadro sinottico contenente lestrategie e le azioni di lungomedio termine

  • Documento Strategico – Quadro Sinottico

    Regione Lombardia

    Contratto di fiume Adda , Comunità Montana Valtellina di Sondrio

  • Programma d’Azione (PA)

    Documento strategico

    Documento d’intenti

    Analisi conoscitiva preliminare integrata

    Atto di impegno formale

    Sistema di controllo e monitoraggio periodico del contratto

    Processi partecipativi aperti e inclusivi

    Informazione al pubblico

    Programma d’azione

    Il PA deve indicare oltre agli obiettivi

    per ogni azione

    • gli attori interessati

    • i rispettivi obblighi e impegni

    • i tempi e le modalità attuative

    • le risorse umane ed economiche necessarie,

    nonché la relativa copertura finanziaria

    • una descrizione sintetica del contributo delle

    singole azioni al perseguimento delle finalità di

    cui alle direttive 2000/60/CE, 2007/60/CE e

    42/93/CEE e delle atre direttive pertinenti

    Con un orizzonte temporale ben definito elimitato (indicativamente di tre/quattro anni),alla scadenza del quale, sulla base dellerisultanze delle attività di monitoraggio saràeventualmente possibile aggiornare oapprovare un nuovo PA

  • Programma d’Azione (PA)

    Documento strategico

    Documento d’intenti

    Analisi conoscitiva preliminare integrata

    Atto di impegno formale

    Sistema di controllo e monitoraggio periodico del contratto

    Processi partecipativi aperti e inclusivi

    Informazione al pubblico

    messa in atto di processi partecipativiaperti e inclusivi che consentano lacondivisione d’intenti, impegni eresponsabilità tra i soggetti aderenti alCdF

    La partecipazione

    Tali processi dovranno essere strutturati perfavorire decisioni e scelte attraverso (intese come l’insieme delleinterazioni intersoggettive che precedono ladecisione finale) con un processo dialogicobilanciato che eviti squilibri a favore degliattori dotati di maggior peso politico edeconomico. Pertanto deve essere garantitoche la discussione avvenga tra soggetti liberi euguali e la decisione, essendo l’esito di , possa anche indurre unmutamento nell’orientamento deipartecipanti, favorendo l’assunzione didecisioni più eque e orientate al benecollettivo. La partecipazione non va intesacome un semplice atto burocratico.

  • Programma d’Azione (PA)

    Documento strategico

    Documento d’intenti

    Analisi conoscitiva preliminare integrata

    Atto di impegno formale

    Sistema di controllo e monitoraggio periodico del contratto

    Processi partecipativi aperti e inclusivi

    Informazione al pubblico

    sottoscrizione di un Atto di impegnoformale, il Contratto di Fiume, checontrattualizzi le decisioni condivise nelprocesso partecipativo e definisca gliimpegni specifici dei contraenti;

    La firma del CdF(scelta dello strumento normativo)

  • Ambiti normativi del contrattoCome i CdF sono disciplinati in Regione

    Lombardia

  • Programma d’Azione (PA)

    Documento strategico

    Documento d’intenti

    Analisi conoscitiva preliminare integrata

    Atto di impegno formale

    Sistema di controllo e monitoraggioperiodico del contratto

    Processi partecipativi aperti e inclusivi

    Informazione al pubblico

    attivazione di un Sistema di controllo emonitoraggio periodico del contratto perla verifica dello stato di attuazione dellevarie fasi e azioni, della qualità dellapartecipazione e dei processi deliberativiconseguenti

    Requisiti Qualitativi di Base dei Contratti di Fiume

  • Programma d’Azione (PA)

    Documento strategico

    Documento d’intenti

    Analisi conoscitiva preliminare integrata

    Atto di impegno formale

    Sistema di controllo e monitoraggio periodico del contratto

    Processi partecipativi aperti e inclusivi

    Informazione al pubblico

    I dati e le informazioni sui Contratti diFiume devono essere resi accessibili alpubblico, come richiesto dalle direttive4/2003/CE sull'accesso del pubblicoall'informazione e 35/2003/CE sullapartecipazione del pubblico ai processidecisionali su piani e programmiambientali, attraverso una pluralità distrumenti divulgativi, utilizzando almeglio il canale Web.

    Requisiti Qualitativi di Base dei Contratti di Fiume

  • Mantenimento nel tempo

  • Direttiva 2007/60/CE 2016

    Piano di Gestione del Rischio di Alluvioni

    (PGRA)

    Direttiva 2000/60/CE 2016

    II Piano di Gestione delle Acque2017

    II Piano di Tutela delle Acque

    Approccio integrato e territorializzato a scala di sottobacinoCONTRATTO DI FIUME

    (Progetto Strategico di Sottobacino)

    La correlazione Direttive e CdF

  • La struttura del Programma delle Azioni

    • Quella che segue è una strutturazione del programma delle azioni che tiene conto delle esperienze lombarde dei CdF promossi sia da Regione Lombardia che dal territorio

  • AZIONE1

    ATTIVITA'2

    Sotto Attività3

  • La struttura del PdA| contenuti minimi azione

    • Titolo / Descrizione azione• Obiettivo macro e obiettivi

    specifici a cui risponde l’azione• Ambito di influenza di quella

    singola azione / sia territoriale che tematico (es. indotto economico derivante da > attrattività territorio riqualificato….)

    • Attività in cui si dettaglia l’azione• Risultati attesi dall’attuazione

    dell’azione• Difficoltà attese nella

    realizzazione• Risorse già disponibili e risorse da

    individuare

    Azione 1

    Attività 1.1

    Attività 1.2

    ….

    Attività 1.n

    Azione 2

    Attività 2.1

    Attività 2.2

    Attività 2.n

    Azione n

    Attività n.1

    Attività n.2

    Attività n.n

  • La struttura del Programma delle Azioni: L’attività

    • Attività è la declinazione di singoli interventi / iniziative• può essere strutturale (intervento, opera…) e non strutturale

    (formazione, laboratorio, comunicazione, progetto di ricerca…)• può essere anche ulteriormente articolata in sottoattività se utile

    ai fini dell’attuazione (lotti funzionali) e del monitoraggio di dettaglio

    ESEMPI

    realizzazione di affinamento delle acque di scarico del depuratore formazione ai professionisti finalizzato alla diffusione di un approccio

    sostenibile ….

    riqualificare i siti degradati lungo l’asta fluvialecorso di educazione ambientale

  • FORMAT SCHEDA

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    Stato 0,00 0,00 X 46.000.034,66 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 46.000.034,66Regione X 3.300,00 0,00 X 17.442.342,00 X 1.213.200,00 X 124.750,00 X 7.425,00 X 36.300,00 X 17.850,00 18.845.167,00UTR Insubria Varese 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00ARPA 0,00 X 5.115,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 5.115,00AdBPO X 3.300,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 3.300,00AIPO 0,00 0,00 0,00 0,00 X 15.200,00 0,00 0,00 0,00 15.200,00ATO - Como X 24.914.486,55 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 24.914.486,55ATO - Milano Città Met. X 2.449.317,27 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 2.449.317,27ATO - Varese X 15.847.000,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 15.847.000,00ATO - Pavia X 250.000,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 250.000,00Provincia - Como 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00Città Metropolitana Milano 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00Provincia - Varese 0,00 X 5.445,00 X 500.000,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 505.445,00Comuni X 20.000,00 X 46.000,00 X 514.842,20 X 165.000,00 X 122.650,00 X 2.475,00 0,00 0,00 870.967,20Parchi 0,00 0,00 X 136.000,00 X 258.200,00 0,00 0,00 0,00 0,00 394.200,00CM Piambello X 0,00 0,00 162.183,80 0,00 0,00 0,00 0,00 162.183,80Alto Lura spa X 10.000,00 0,00 0,00 X 2.640,00 0,00 0,00 0,00 0,00 12.640,00Lariana Depur X 11.000,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 11.000,00Comodepur X 11.000,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 11.000,00Società EXPO 0,00 0,00 X 370.000,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 370.000,00APL 0,00 0,00 0,00 X 13.019.137,60 0,00 0,00 0,00 0,00 13.019.137,60Privati X 8.600,00 0,00 X 640.000,00 X 279.000,00 X 516.000,00 0,00 0,00 0,00 1.443.600,00ERSAF 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 X 3.300,00 3.300,00Università Bicocca 0,00 0,00 0,00 0,00 X 8.200,00 0,00 0,00 0,00 8.200,00

    TOTALE finanziato 43.528.003,82 56.560,00 65.765.402,66 14.937.177,60 786.800,00 9.900,00 36.300,00 21.150,00 125.141.294,08

    importo da finanziare 3.170.000,00 7.501.000,00 100.000,00 10.771.000,00

    importo complessivo 46.698.003,82 56.560,00 73.266.402,66 15.037.177,60 786.800,00 9.900,00 36.300,00 21.150,00 135.912.294,08

    ALLEGATO B - Quadro Finanziario Complessivo PdA Olona 2017

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