Laboratorio di Metodologie Biomolecolari Modulo di ... · 2 = concentrazione finale V 2 = volume...
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Laboratorio di Metodologie Biomolecolari
Modulo di Biologia Molecolare
Claudia Binda
Cristallizzazione del lisozima
La funzione delle proteine è strettamente
correlata alla loro struttura tridimensionale
Risolvere (cioé scoprire) la struttura di una macromolecola
per studiarne la funzione e i meccanismi molecolari
alla base dei processi biologici in cui essa è coinvolta
Studiare la struttura per il “drug design”
Molti farmaci agiscono legandosi ad
un “target” proteico (per es. un
enzima) e alterandone l’attività
Il sito di legame è in genere formato da
una cavità o una tasca
Meccanismo di legame “lock-and-key”
Studiare la struttura del target e il meccanismo di legame del
farmaco permette di migliorarne le proprietà
“Vedere” gli oggetti
i nostri occhi utilizzano la luce(parte del visibile dello spettro elettromagnetico)
mm µm
…attraverso le lenti del microscopio ottico nel
caso di microbi o cellule
1 Å = 0.1 nm = 10-7 mm = 10-10 m
nm Å
“Vedere” gli oggetti
Cristallografia a raggi X
il campione da esaminare (la molecola) deve essere in forma cristallina
Un cristallo è un solido in cui le molecole sono disposte
in modo ordinato (periodico) lungo le tre dimensioni
raggi X
calcolo della
mappa della
densità
elettronica
diffraction
patterncampione
(cristallo di macromolecola)
Crystallization
Solubilization
Come si cristallizza una macromolecola?
Diagramma di fase di una proteina
Salt
Agenti precipitanti per la cristallizzazione di macromolecole:
SALI: ammonio solfato, sodio cloruro ecc.
POLIMERI: polyethylene glycol (PEG).
L’enzima lisozima
Enzima di 15 kDa
Attività battericida (lisi della parete batterica)
Descritto da Fleming nel 1922
Struttura nel 1965 (prima struttura di un enzima)
• tipo di precipitante
• concentrazione di precipitante
• concentrazione proteina
• pH (vari tamponi)
• additivi
• temperatura
• tecniche di cristallizzazione
Fattori importanti nella cristallizzazione di una macromolecola:
• purezza
• omogeneità
• stabilità
• regioni disordinate
Automatizzazione: il robot per cristallizzare
Buone regole per il lavoro sperimentale in laboratorio:
• attività in gruppo, attività in singolo (lavorare in team)
• scrivere sul quaderno (riproducibilità dei risultati) e sulle provette
• utilizzo del waste (normale e Alipak)
• utilizzo delle pipette
1. Maneggiare con cura (pericolo di scalibrazione)
Utilizzo delle pipette automatiche
2. Impostare il volumeN.B.: quando il volume viene portato da un valore superiore a uno inferiore,
è sufficiente ridurre l’impostazione fino a ottenere il volume desiderato.
Per aumentare l’impostazione del volume, ruotare la manopola di selezione
portandola leggermente al di sopra del volume desiderato,
quindi ruotarla lentamente fino al valore corretto. Questa operazione eviterà errori di trascinamento.
Utilizzo delle pipette automatiche
3. Immergere il puntale
Volume pipetta Profondità di immersione
2 e 10ul 1mm
20 e 100ul 2-3mm
200 e 1000ul 3-6mm
5000ul e 10ML 6-10mm
4. Riempire il puntaleSebbene i puntali possano avere un intervallo (nominale) consigliato
del 10%-100% del volume massimo (volume nominale), la precisione
migliore può essere raggiunta con un intervallo più limitato e ottimizzato,
pari al 35%-100%.
Premere e rilasciare lo stantuffo in modo lento e graduale
Fare le diluizioni
Esempio:
Preparare 100 ml di una soluzione 3 M del reagente X partendo
da una soluzione stock 5 M
C1 x V1 = C2 x V2
C1 = concentrazione di partenza (= stock a disposizione)
V1 = volume dello stock a disposizione da cui partire
C2 = concentrazione finale
V2 = volume finale
5 x V1 = 3 x 100
V1 = 60 ml
Prendere 60 ml di soluzione stock 5 M e aggiungere 40 ml
di solvente (es. acqua)
Interpretare i risultati: osservazione delle
gocce di cristallizzazione al microscopio
clear drop
Interpretare i risultati: osservazione delle
gocce di cristallizzazione al microscopio
light
precipitate
brown
amorphous
precipitate
Interpretare i risultati: osservazione delle
gocce di cristallizzazione al microscopio
crystalline
precipitate
crystal
grown from
amorphous
precipitate
skin
(denatured
protein)
spherulites
Interpretare i risultati: osservazione delle
gocce di cristallizzazione al microscopio
plates
needles
crystal
«sea urchin»