Laboratorio Cultura e Progettazione · Essa non comprende solo l’arte e la letteratura, ......

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1 Laboratorio Cultura e Progettazione Definizione di cultura. Definizione UNESCO di cultura «La cultura in senso lato può essere considerata come l’insieme degli aspetti spirituali, materiali, intellettuali ed emozionali unici nel loro genere che contraddistinguono una società o un gruppo sociale. Essa non comprende solo l’arte e la letteratura, ma anche i modi di vita, i diritti fondamentali degli esseri umani, i sistemi di valori, le tradizioni e le credenze.» Conferenza mondiale sulle politiche culturali. Rapporto finale della conferenza internazionale organizzata dall’UNESCO a Città del Messico dal 26 luglio al 6 agosto 1982. Pubblicato dalla Commissione UNESCO tedesca. Monaco di Baveria: K. G. Saur 1983 (Rapporti delle conferenze dell'UNESCO, n. 5), p. 121. da Dizionario Italiano di Sabatini-Coletti Insieme di conoscenze che concorrono a formare la personalità e ad affinare le capacità ragionative di un individuo; nel linguaggio corrente, insieme di approfondite nozioni: una persona di grande cultura Insieme delle conoscenze letterarie, scientifiche, artistiche e delle istituzioni sociali e politiche proprie di un intero popolo, o di una sua componente sociale, in un dato momento storico Sinonimo: civiltà : cultura greca; la cultura borghese dell'Ottocento cultura orale, il sapere trasmesso a voce Antropologia, L'insieme delle credenze, tradizioni, norme sociali, conoscenze pratiche, prodotti, propri di un popolo in un determinato periodo storico: cultura patriarcale; cultura industriale cultura di massa, insieme di nozioni, valori e modelli di comportamento indotti dai mass media cultura materiale, gli oggetti, i manufatti, gli attrezzi di una data popolazione non comune Coltura da Grande Dizionario Italiano di Aldo Gabrielli Arricchimento delle facoltà intellettuali individuali, perseguito attraverso l'acquisizione critica di cognizioni ricavate dallo studio e dall'esperienza: farsi una c.; avere una buona c. Citazioni sulla cultura. Abbiamo creato una cultura che resta giovane anche se noi invecchiamo, una cultura che istilla in ognuno di noi un senso di alienazione a cui rispondiamo o ritirandoci nella vita privata oppure stando al gioco e cercando di non perdere la presa della giovinezza più a lungo possibile. (John Waters )

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Laboratorio Cultura e Progettazione

Definizione di cultura.

Definizione UNESCO di cultura «La cultura in senso lato può essere considerata come l’insieme degli aspetti spirituali, materiali, intellettuali ed emozionali unici nel loro genere che contraddistinguono una società o un gruppo sociale. Essa non comprende solo l’arte e la letteratura, ma anche i modi di vita, i diritti fondamentali degli esseri umani, i sistemi di valori, le tradizioni e le credenze.» Conferenza mondiale sulle politiche culturali. Rapporto finale della conferenza internazionale organizzata dall’UNESCO a Città del Messico dal 26 luglio al 6 agosto 1982. Pubblicato dalla Commissione UNESCO tedesca. Monaco di Baveria: K. G. Saur 1983 (Rapporti delle conferenze dell'UNESCO, n. 5), p. 121. da Dizionario Italiano di Sabatini-Coletti

• Insieme di conoscenze che concorrono a formare la personalità e ad affinare le capacità ragionative di un individuo; nel linguaggio corrente, insieme di approfondite nozioni: una persona di grande cultura

• Insieme delle conoscenze letterarie, scientifiche, artistiche e delle istituzioni sociali e politiche proprie di un intero popolo, o di una sua componente sociale, in un dato momento

storico Sinonimo: civiltà: cultura greca; la cultura borghese dell'Ottocento ‖ cultura orale, il sapere trasmesso a voce

• Antropologia, L'insieme delle credenze, tradizioni, norme sociali, conoscenze pratiche, prodotti, propri di un popolo in un determinato periodo storico: cultura patriarcale; cultura

industriale ‖ cultura di massa, insieme di nozioni, valori e modelli di comportamento indotti

dai mass media ‖ cultura materiale, gli oggetti, i manufatti, gli attrezzi di una data popolazione

• non comune Coltura

da Grande Dizionario Italiano di Aldo Gabrielli Arricchimento delle facoltà intellettuali individuali, perseguito attraverso l'acquisizione critica di cognizioni ricavate dallo studio e dall'esperienza: farsi una c.; avere una buona c.

Citazioni sulla cultura .

• Abbiamo creato una cultura che resta giovane anche se noi invecchiamo, una cultura che istilla in ognuno di noi un senso di alienazione a cui rispondiamo o ritirandoci nella vita privata oppure stando al gioco e cercando di non perdere la presa della giovinezza più a lungo possibile. (John Waters)

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• Applicando il metodo sociologico-culturale ad una serie di argomenti diversi ma collegati, spero di dimostrare che la cultura non è una cosa ma una dimensione, non un oggetto da studiare come variabile dipendente ma una trama che organizza – e da cui non si può prescindere – ogni forma sociale concepibile. (Jeffrey Alexander)

• Aver scarsa cultura è male, ma averne troppa è peggio. (John H. Secondari) • Ciò che è la cultura per un blocco di marmo, è l'educazione per un'anima umana. (Joseph

Addison) • Crisi e cultura non devono essere termini contrapposti. (Francesco Micheli) • Cultura è una parola da adoperare sempre con estrema cautela, dal momento che tra il

pronunciarla e sciacquarsene con sussiego la bocca ce ne corre pochissimo. (Ernesto Galli della Loggia)

• Cultura: l'urlo degli uomini in faccia al loro destino. (Albert Camus) • Cultura è quella cosa che i più ricevono, molti trasmettono e pochi hanno. (Karl Kraus) • È grave che si consideri la cultura "tempo libero". Come se le cose serie fossero produrre e

consumare. (Fabrizio Gifuni) • In altre parole, una cultura autentica è caratterizzata dall'incoraggiamento di una formazione

di base focalizzata sulla comprensione, sull'apprezzamento e sulla trasmissione delle opere migliori prodotte ieri e oggi dalla ragione e dalla fantasia. Una cultura autentica fa di quel tipo di risposta percettiva una funzione morale e politica fondamentale. Trasforma quella «risposta» in «responsabilità», costringe quella risonanza a «essere responsabile» davanti alle occorrenze mentali eccelse. (George Steiner)

• I problemi della cultura passano oggi in primo piano, portandosi a reagire su questo terreno dove l'infiltrazione lenta, servita dalla folla degli intelligenti mediocri, sostituisce l'attacco frontale massiccio. (Guido Piovene)

• Io passo per pessimista della cultura. Beh, se lo fossi davvero, io mi divertirei con i miei pesciolini e le mie oche, e non mi occuperei dei problemi dell'umanità. (Konrad Lorenz)

• L'approccio al mistero di Dio dà origine a cultura e civiltà. (Angelo Bagnasco) • L'industria culturale non è tale da impedire la nascita di un'opera d'arte di qualità e magari

d'eccezione. Ma è evidente che ne condiziona la forma. L'industria culturale è il terreno su cui opera la nostra cultura. Non potrebbe essere diversamente. Se Balzac scriveva capolavori nella forma del romanzo, ciò è perché l'industria culturale dell'epoca chiedeva questo genere. (Edoardo Sanguineti)

• L'origine della cultura è il poter raccontare ciò che si è vissuto e ciò che si conosce: è comunicazione. (Alberto Salza)

• La cultura, insomma, agli occhi del potere è meritevole di salamelecchi a non finire. Ma, tutto sommato, è ritenuta marginale. (Giuliano Amato)

• La cultura è il miglior viatico per la vecchiaia. (Aristotele) • La cultura non si può ottenere se non si conosce la propria storia. (Dario Fo) • La cultura paga ben caro l'essersi liberata da una base economica. Prima viveva sul

privilegio, però aveva radici solide. Ora gli intellettuali non sono borghesi e non sono proletari. (Italo Calvino)

• La cultura umana attenua la lotta per l'esistenza e la selezione, e tende ad annullarla; da ciò, la rapida moltiplicazione dei deboli e il loro predominio. (Anton Cechov)

• La Divinità di Cristo è il fondamento della nostra cultura. (Peter Hitchens) • La religione è la sostanza della cultura, la cultura è la forma della religione. (Paul Tillich) • La risposta alla domanda "Chi possiede la cultura" è sempre stata più complessa: una

frazione di ideologi sosterrebbe "proprietari" ne sono gli artisti, un'altra direbbe il pubblico. (Charles Shaar Murray)

• Nessuna cultura può vivere se cerca di essere esclusiva. (Mahatma Gandhi) • Non diretto da modelli culturali – sistemi organizzati di simboli significanti – il

comportamento dell'uomo sarebbe praticamente ingovernabile, un puro caos di azioni senza

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scopo e di emozioni in tumulto, la sua esperienza sarebbe praticamente informe. La cultura, la totalità accumulata di questi modelli, non è un ornamento dell'esistenza umana ma – base principale della sua specificità – una condizione essenziale per essa. (Clifford Geertz)

• Per cultura si deve intendere [...] la capacità globale di rispondere in modo adeguato ai problemi di sopravvivenza che una società deve affrontare. A ogni livello: energetico, agricolo, industriale, educativo, mentale, comportamentale. Vale a dire, la capacità di capire il proprio tempo, di individuare le grandi leve che producono i veri cambiamenti, e di utilizzarle per adattarsi, anche mentalmente, al proprio ambiente (o per adattare l'ambiente a sé). (Piero Angela)

• Per me "cultura significa creazione di vita". (Cesare Zavattini) • Quando leggo che c'è gente che non riesce ad arrivare a fine mese, può sembrare

pleonastico. Ma dimenticare la cultura sarebbe gravissimo. (Riccardo Muti) • Se non comprendiamo che ogni atto di cultura è verità, non saremo in grado di riconoscergli

dignità interiore e vera umanità. (Pavel Aleksandrovič Florenskij) • Senza cultura letteraria, si può, ne converngo, avere sincerità di fede; ma non si può

intendere la Scrittura, non le esposizioni e le tradizioni dei dottori, a mala pena comprensibili per i letterati... (Coluccio Salutati)

• Se una cultura è viva e vitale, essa è anche in grado di avviare un processo di mutuo scambio e di reciproca comprensione con l'identità altrui che venga ad abitarla. (Bruno Forte)

Ezra Pound [modifica]

• La conoscenza NON è cultura. Il campo della cultura comincia quando si è «dimenticato-non-so-che-libro».

• La cultura non è mancanza di memoria. La cultura comincia quando si riesce a FARE una cosa senza sforzo.

• La storia di una cultura è la storia di idee che entrano in azione.

Cultura

Il concetto moderno si può intendere come quel bagaglio di conoscenze e di pratiche acquisite ritenute fondamentali e che vengono trasmesse di generazione in generazione. Tuttavia il termine cultura nella lingua italiana denota più significati principali di diversa interpretazione:

• Una concezione(Positivismo/utilitarismo), pragmatica presenta la cultura come formazione individuale, volta all'esercizio di acquisizione di conoscenze "pratiche".In tale accezione essa assume una valenza quantitativa, per la quale una persona può essere più o meno colta(pseudo-saperi);

• Una concezione(Antropologia/Etica), metafisica presenta la cultura come un processo di sedimentazione dell'insieme patrimoniale delle esperienze condivise da ciascuno dei membri(Morale/Valoriale), delle relative società di appartenenza (Sociologia/Istituzioni), dei codici comportamentali condivisi(Morale/Costumi), del senso etico del fine collettivo (Escatologia/Idealismo), e di una visione identitaria storicamente determinata(Antropologia identitaria/Etnicità), come espressione ecosistemica di una tra le multiformi varietà di gruppi umani e civiltà nel mondo. Concerne sia l'individuo, che i grandi gruppi umani(Sociologia/Collettività), di cui egli è parte. In questo senso il concetto è ovviamente declinabile al singolare, riconoscendosi ciascun individuo quale membro "di diritto", del gruppo etno-culturale di appartenenza Etno-identitaria, nonché nel "patto di adesione

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sociale" e nelle sue regole etiche ed istituzionali volte al fine della "autoconservazione" del gruppo etnico stesso.

• Una concezione di senso comune è, inoltre, il potere intellettuale o "status", che vede la cultura come luogo privilegiato dei "saperi" locali e globali, tipico, delle Istituzioni "superiori", come le "conoscenze specializzate"(Scienza/tecnologia), la Politica(Parlamento/Partiti), l'Arte(Spettacolo/Rappresentazione), l'Informazione(Media/Comunicazione), la interpretazione storica degli eventi ( Storia/Ideologie), ma anche la influenza sui fenomeni di costume (Società/Modelli), e sugli orientamenti (Filosofia/Credenze religiose), delle diverse popolazioni, fino a livelli di misura planetaria.

• Una concezione di tipo Istituzionale (Educazione/Pedagogia), che vede la cultura come strumento di formazione di base e di preparazione al lavoro nell'ordine di una Società economica, meritocratica e delle competenze remunerabili;

E' opportuno ricordare che il 13 Settembre del 2007, a New York è stata approvata la DICHIARAZIONE DEI DIRITTI DEI POPOLI INDIGENI (45 Articoli), con voto quasi unanime (4 contrari), i cui si sancisce che "Le popolazioni indigene hanno il diritto di praticare e vivere le loro tradizioni e costumi, di essere rispettati nei loro diritti religiosi e spirituali e nelle loro proprietà intellettuali". Tale Dichiarazione fa seguito a quella precedente della "AUTODETERMINAZIONE DEI POPOLI" della Carta delle Nazioni Unite del 1945, del Patto Internazionale sui diritti civili e politici (ONU) del 1966, nonché del trattato CSCE ad Helsinki nel 1975.

Usi tipici

Alcuni usi tipici del termine, nella vita quotidiana, possono essere utili ad indicare l'estensione semantica del concetto:

• ”Ci sono enormi differenze culturali tra Oriente e Occidente”. • ”Umberto Eco è una persona di grande cultura”. • ”La musica pop è usata dai gruppi giovanili per affermare la loro identità culturale”. • ”La cultura di massa ha un effetto di omologazione”. • ”Le telenovela sono espressione della cultura sudamericana”. • ”La cucina italiana è parte della tradizione culturale del nostro Paese”. • ”Il dialogo tra le culture è necessario, ma difficile”.

Esistono quindi diversi significati del concetto di cultura:

• Secondo una concezione classica la cultura consiste nel processo di sviluppo e mobilitazione delle facoltà umane che è facilitato dall'assimilazione del lavoro di autori e artisti importanti e legato al carattere di progresso dell'età moderna.

• Secondo una concezione antropologica la cultura - o civiltà - presa nel suo più ampio significato etnologico è “quell'insieme complesso che include il sapere, le credenze, l'arte, la morale, il diritto, il costume, e ogni altra competenza e abitudine acquisita dall'uomo in quanto membro della società” secondo la nota definizione dell'antropologo inglese Edward Tylor (da Cultura primitiva, 1871).

Negli anni, la definizione antropologica di Cultura è molto cambiata, secondo l'antropologo Ulf Hannerz, "una cultura è una struttura di significato che viaggia su reti di comunicazione non localizzate in singoli territori".

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La definizione dell'Unesco considera la cultura come "una serie di caratteristiche specifiche di una società o di un gruppo sociale in termini spirituali, materiali, intellettuali o emozionali".

L'uso popolare della parola cultura in molte società occidentali può riflettere semplicemente il carattere stratificato di queste società: molti usano questa parola per designare i beni di consumo, e attività come ad esempio la cucina, l'arte o la musica. Altri usano il termine di "cultura alta" per distinguere quest'ultima da una presunta cultura "bassa", intendendo con quest'ultima l'insieme dei beni di consumo che non appartengono all'élite.

In antropologia

La cultura in senso antropologico consiste in:

• Sistemi di norme e di credenze esplicite, elaborati in modi più o meno formalizzati. • Costumi e abitudini acquisite da esseri umani per il semplice fatto di vivere in determinate

comunità, comprese quindi le azioni ordinarie della vita quotidiana. • Artefatti delle attività umane, dalle opere d'arte vere e proprie agli oggetti di uso quotidiano

e tutto quanto fa riferimento alla cultura materiale, al sapere necessario per vivere.

Le caratteristiche che definiscono la cultura nella concezione descrittiva dell'antropologia sono principalmente tre:

• La cultura è appresa e non è riducibile alla dimensione biologica dell'uomo. Ad esempio il colore della pelle non è un tratto culturale bensì una caratteristica genetica.

• La cultura rappresenta la totalità dell'ambiente sociale e fisico che è opera dell'uomo. • La cultura è condivisa all'interno di un gruppo o di una società. Essa è distribuita in maniera

omogenea all'interno di tali gruppi o società.

Perché un'azione o un tratto possano essere definiti "culturali" occorre quindi che siano condivisi da un gruppo. Ciò però non significa che un fenomeno "culturale" debba essere obbligatoriamente condiviso dalla totalità della popolazione: è necessario lasciare spazio per la normale variabilità individuale.

Anche per quanto riguarda le variazioni di comportamento tra individuo ed individuo all'interno di una società, però, è possibile individuarne dei limiti circoscritti proprio dalle norme sociali che regolano quel determinato gruppo.

Frequentemente gli individui appartenenti ad una determinata cultura non percepiscono la loro condotta regolata da tali norme che impongono quale comportamento sia consentito e quale no.

In antropologia l'insieme di queste norme sociali (comunemente chiamate "ideali") vengono definite modelli culturali ideali.

Le proprietà antropologiche della cultura

La Cultura è:

• un complesso di modelli (idee, simboli, azioni, disposizioni) PER e DI:

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In tutte le culture esiste un modello di (es. pulizia, decoro, legge), un modello attraverso cui si pensa qualcosa. I modelli di generano modelli per, modelli guida al diverso modo di agire

• operativa: permette un accostamento al mondo in senso pratico e intellettuale e un relativo adattamento ambientale. Permette quindi di passare dall'ideale all'operatività.

• selettiva: effettua infatti una selezione di modelli funzionali al presente • dinamica: si mantiene nel tempo, ma non è fissa. Interagendo con altre culture vi sono

cambiamiamenti reciproci. • stratificata e diversificata: all'interno della stessa società si notano differenze culturali in

base all'età, al genere, al reddito, ecc., e queste differenze condizionano i comportamenti sociali. A seconda delle società vi è inoltre una diversa distribuzione della cultura.

La cultura presenta al proprio interno dei dislivelli. Gramsci, schematizzando, parlò di Cultura Egemonica (che ha il potere di definire i suoi confini) e Cultura Subalterna che, non avendo tale potere, non ha possibilità di definirsi. Ad esempio la divisione tra Hutu e Tutsi è nata in seguito alla colonizzazione belga. Nella società moderna, pur essendo presenti differenze culturali su base linguistica ed etnica, esse sono tollerate perché viene favorita l'integrazione culturale tramite l'istruzione obbligatoria e le classi sociali non hanno confini rigidi: Baumann addirittura parla di «modernità liquida».

• basata sulla comunicazione: la cultura nasce infatti da uno scambio costante • olistica: (da olòs, intero) ed è quindi formata da elementi interdipendenti tra loro. Ad

esempio vi è un legame tra la religione e l'alimentazione di un paese e di conseguenza sull'economia. Secondo alcuni antropologi alcune culture sono più olistiche perché realizzano meglio questa interdipendenza tra elementi (es. la divisione nelle caste indiane e lo stretto legame tra di esse).

• porosa: vi sono continui sconfinamenti tra le culture ed è difficile definire un vero limite, un vero confine tra culture.

• La Cultura non è apparato esteriore della vita. È consapevolezza pratica legata alla propria esperienza individuale (nihil in intellectu quod non fuerit in sensu) , divenuta anche teorica attraverso una rete concettuale via via più complessa in base all'apporto del mondo esterno, delle esperienze altrui, di quanto gli autori-aumentatori hanno trasmesso di loro e del loro mondo (della loro epoca). È fatto sia individuale che sociale. Sociale però anche in senso negativo: i modelli che provengono dall'esterno, proprio perché si pongono come modelli, ci rendono passivi se ci danno l'illusione di aver trovato il significato e persino il fine da perseguire. Più che di imitazione, dinamica ricerca di miglioramento, si tratta spesso di pura e semplice seduzione ovvero di sviamento. Negli aspetti sociali della cultura c'è più apparato esteriore che stimolo alla personalità di ciascuno: più paternalismo e padreternismo e madonnismo e machismo che autentica liberazione. Più competizione (siamo i primi, siamo gli unici, siamo i migliori) che autentica liberazione. In poche parole c'è più sussiego che autenticità e sviluppo. (Lucia degli Scalzi)

Fritjof Capra rappresenta la Cultura di una rete sociale come una cellula con un nucleo culturale più definito e dei confini porosi. A seconda dei propri valori una cultura può essere aperta o chiusa, così come una cellula accetta alcuni elementi ed altri no.

In sociologia

Influenzata dagli studi dell'antropologia culturale, la sociologia si dedica con particolare attenzione allo studio della cultura. Secondo la concezione di Tylor (antropologo inglese - 1871), si definisce cultura quell’insieme di segni, artefatti e modi di vita che gli individui condividono. In senso

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antropologico, cultura è tutto ciò che possiede un determinato significato (simboli, linguaggio), e il termine è riferito a un gruppo specifico: la cultura ha quindi dei confini riconoscibili. A partire dagli anni 60/70 del 900, il concetto di cultura ha iniziato ad avere un ruolo centrale e non più marginale. La struttura produttiva e occupazionale (società dei servizi) cambia e si sviluppano i vari settori. La cultura dunque porta cambiamento, che a sua volta valorizza il marketing, la qualità del prodotto, le strategie economiche: tutti elementi che necessitano la conoscenza. Ogni cultura è relativa alla società o al gruppo a cui appartiene. Essa può essere per esempio la vita familiare, la religione, gli abbigliamenti, le consuetudini ecc, ed è limitata ad un determinato arco di tempo e luogo. Uno dei più grossi errori della storia è stato quello di gerarchizzare la cultura, un vero e proprio atto di egoismo che ha comportato la credenza e il sostenimento di culture “superiori” ad altre, generando il blocco culturale delle nazioni e quindi conflitti internazionali. Oggi invece siamo nel pieno della globalizzazione: si può dunque parlare di Sincretismo, la fusione/conciliazione di più credenze.

Distinzioni

La cultura si può distinguere in base agli Aspetti materiali e quelli Immateriali: 1) Aspetti materiali (cultura materiale): sono oggetti, artefatti, tecnologia e beni di consumo: prodotti da una società. Secondo William Ogburn (sociologo usa), rielaborando la teoria Marxiana, la cultura materiale muta sempre più velocemente in maniera progressiva. 2) Aspetti immateriali (cultura adattiva): linguaggio, simboli, conoscenze ecc. - Tuttavia esiste una correlazione (o meglio Interdipendenza) tra i due tipi di cultura, ovvero non può esistere la cultura materiale senza quella immateriale: la materiale è portatrice dell’immateriale, ed è responsabile dei cambiamenti e dei modi di vita. Secondo Weber, in Cina erano molto più avanzati dell’Occidente, ma la presenza dell’etica confuciana e il tipo di società bloccavano la rivoluzione capitalista. In occidente, invece, la rivoluzione protestante sbloccò il capitalismo e svegliò il suo sviluppo economico. La cultura immateriale è sempre più lenta: le mentalità rimangono immutate per secoli.

Aspetti immateriali

Sono i valori, le norme e i simboli: 1) Valori: definiscono ciò che è considerato importante in una cultura. I valori sono le idee e le sensibilità. Guidano gli esseri umani nella loro interazione con l’ambiente sociale. 2) Norme: Regole di comportamento scritte (formali) o non scritte (informali), che riflettono i valori di una cultura. Il conformismo, per esempio, è l’adattarsi a opinioni, usi e comportamenti preesistenti e prevalenti. Le norme informali sono soggette a sanzioni da quelle formali. 3) Simboli: ogni insieme di lettere dell’alfabeto rimanda a un significato. Il linguaggio, infatti, è un simbolo. Ciò che ci distingue dagli altri esseri viventi, è la capacità di condividere e comprendere i simboli.

Diffusione e Influenza

Esistono diversi tipi di cultura: 1) Cultura dominante (Egemone): è il cosiddetto senso comune, l’insieme delle opinioni prevalenti in una determinata società: il modo in cui giudichiamo le cose. 2) Subcultura: è l’insieme di valori o norme che identificano un gruppo all’interno di una società (Partito politico, Hacker, ecc.). Si pone al fianco di quella egemone, ma non per questo è da considerarsi inferiore. Non si pone in contrasto con essa. La società odierna è caratterizzata da più minoranze culturali. 3) Controcultura: si pone in conflitto con le norme dominanti e mina a sostituirsi a quella egemone (prevalente). È simile al concetto di anticonformismo.

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La cultura in base al soggetto produttore

Da chi viene creata una cultura? E a quali scopi? E’ possibile distinguere diversi livelli di cultura: 1) Alta cultura: composta da cose prodotte intenzionalmente dagli intellettuali, con uno scopo preciso, un proprio codice e canone estetico. 2) Cultura popolare: cultura prodotta non intenzionalmente da Non intellettuali nel corso delle loro attività sociali (es. cucina, costumi, proverbi). È la tradizione. 3) Cultura di massa (Pop): prodotta intenzionalmente dai mass media e dalle industrie. L’industria culturale è composta da cinema, tv, radio ecc, e traggono profitto economico. La cultura Pop è la cultura di massa che sostituisce la tradizionale cultura popolare, egemonizzando la vita quotidiana degli individui e dei gruppi. Il capitalismo e i mass media hanno dominato e pilotato in pochi anni gli individui e le loro menti, plasmandoli per mezzo dei prodotti di massa (di cui si fa un grande uso), pur avendo un margine di libertà di utilizzo.

Il contributo di Émile Durkheim

Émile Durkheim, ponendosi il problema del perché la società mantenga un livello minimo di coesione, ritiene che ogni società si stabilisce e permane solo se si costituisce come comunità simbolica. Nel suo studio, e in quello dei suoi allievi, hanno una grande importanza le rappresentazioni collettive, cioè insiemi di norme e credenze condivise da un gruppo sociale, sentite dagli individui come obbligatorie. Esse sono considerate da Durkheim vere e proprie istituzioni sociali che costituiscono il cemento della società, consentendo la comunicazione tra i suoi membri e mutando con il cambiamento sociale.

Il contributo della scuola di Chicago

Gli autori legati alla Scuola di Chicago sono interessati alla vita culturale nelle città americane e studiano i nuovi processi di integrazione, di comunicazione e mobilità sociale delle realtà urbane. Il sociologo William Thomas studia gli immigrati nelle società statunitensi e ritiene che le differenze di integrazione siano legate alla cultura e che la cultura abbia un carattere interattivo e processuale.

Il contributo di Talcott Parsons

Dopo anni di scarso interesse da parte dei sociologi, Talcott Parsons riprende il tema della cultura e la considera come uno dei sottosistemi del suo sistema generale dell'azione (lo schema AGIL).

Parsons afferma che la cultura è costituita da sistemi strutturali o ordinati di simboli (che sono gli oggetti dell'orientamento all'azione), da componenti interiorizzate della personalità degli individui e da modelli istituzionalizzati dei sistemi sociali (Sistema sociale, 1951).

Parsons distingue quattro dimensioni idealtipiche principali della cultura:

• Coerenza/incoerenza - Le proposizioni culturali costituiscono un insieme in cui sono individuabili dei principi ordinatori e non un agglomerato di elementi tra loro sconnessi. Il grado interno di coerenza è tuttavia variabile. Il conflitto (fra gruppi, nel gruppo e/o nell'individuo) per esempio può non essere fattore di disgregazione, ma di ordine. Maggiore è la complessità culturale, più difficile è mantenere conformità e coerenza.

• Pubblico/privato - La cultura è pubblica nel senso che le proposizioni da cui è costituita sono codificate entro simboli e linguaggi collettivi all'interno di gruppi sociali e accessibili da tutti.

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• Oggettività/soggettività - La cultura è un fatto oggettivo, nel senso che va al di là degli individui per occupare uno spazio e una rilevanza sociale autonoma. Esiste infatti un lato soggettivo della cultura, costituito dalle interpretazioni che di questa danno gli individui

• Esplicito/implicito - La cultura può essere manifesta, esplicitata, più o meno elaborata teoricamente, o può essere tacita, non tematizzata. In questo caso gli individui la condividono senza saperla necessariamente giustificare (il senso comune).

Oltre a queste dimensioni analitiche, si distinguono quattro componenti della cultura: valori, norme, concetti e simboli.

Nell'era della globalizzazione

Con l'avvento della globalizzazione lo studio della cultura si complica e semplifica allo

stesso tempo. Se nella modernità i territori erano concepiti come contenitori di

culture, nell'epoca contemporanea la cultura viene studiata in una prospettiva

relazionale e reticolare. L'antropologo svedese Ulf Hannerz afferma infatti che “in

quanto sistemi collettivi di significato le culture appartengono innanzituto alle

relazioni sociali e ai network di queste relazioni. Appartengono ai luoghi solo

indirettamente e senza una necessità logica” (da La complessità culturale, 1998).

Bibliografia

• Ulf Hannerz, La complessità culturale, Mulino, Bologna, 1998; • James Clifford, George E. Marcus, Scrivere le culture, Roma, Meltemi, 2005; • James Clifford, I frutti puri impazziscono. Etnografia, letteratura e arte nel XX secolo,

Torino, Bollati Boringhieri, 1999; • Mauro Gioielli, "Cultura orale e cultura scritta", nel volume Tipografia, piccola editoria e

cultura in Molise dall'Unità alla seconda guerra mondiale, a cura di Giorgio Palmieri e Tania Scimone, Università degli Studi del Molise, Biblioteca Centrale, Campobasso 2002, pp. 377-393;

• Georg Schwarz, Kulturexperimente im Altertum, Berlin 2010; • Michele Sorice, L'industria culturale in Italia, Editori Riuniti, Roma, 1998; • Werner Jaeger, Paideia, La formazione dell'uomo greco, Bompiani.

Enciclopedia del Novecento, Istituto dell'Enciclopedia italiana Treccani

• Pietro Rossi, CULTURA • Giovanni Busino, Sergio Belardinelli, Maria Chiara Turci, CULTURA, (Enc. Nov., III

Supplemento) • Bernard Valae, MULTICULTURALISMO (Enc. Nov., III Supplemento)

Enciclopedia delle Scienze Sociali Treccani

• Francesco Remotti, CULTURA e NATURA E CULTURA • John Tyler Bonner, EVOLUZIONE CULTURALE • Pier Giorgio Solinas, SUBCULTURE

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La cultura nella Costituzione ( art.9, 33, 34 )

. LA CULTURA NELLA COSTITUZIONE REPUBBLICANA

Il 5 maggio 2003 l’allora Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi, in occasione

della consegna delle medaglie d’oro ai benemeriti della cultura e dell’arte così si esprimeva:

“L’Italia che è dentro ciascuno di noi è espressa nella cultura umanistica, nell’arte figurativa,

nella musica, nell’architettura, nella poesia e nella letteratura di un unico popolo. L’identità

nazionale degli italiani si basa sulla consapevolezza di essere custodi di un patrimonio culturale

unitario che non ha eguali nel mondo. Forse l’articolo più originale della nostra Costituzione

repubblicana è proprio quell’articolo 9 che, infatti, trova poche analogie nelle costituzioni di tutto

il mondo. (…) La Costituzione ha espresso come principio giuridico quello che è scolpito nella

coscienza di ogni italiano. La stessa connessione tra i due commi dell’articolo 9 è un tratto

peculiare: sviluppo,ricerca, cultura, patrimonio formano un tutto inscindibile.[1]” .

Con l’avvento della Costituzione Repubblicana del 1948 sono stati riscoperti diritti e libertà

fondamentali che con il fascismo erano stati per troppo tempo oscurati.

Tra i principi fondamentali identificati dai Padri Costituenti nella prima parte della

Costituzione vi è il riconoscimento dell’importanza della cultura e della ricerca scientifica e tecnica.

In particolare l’art. 9 recita così:

“La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica.

Tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione” .

Con queste poche parole la Costituzione proclama la fondamentale importanza della cultura

nell’assetto della Repubblica. Autorevoli autori si spingono ad affermare che da questo articolo

derivi l’assoluta libertà della cultura in tutte le forme in cui essa si esprime e l’autonomia delle

strutture che alla promozione della stessa si dedicano[2]; certamente, l’importanza del patrimonio di

conoscenze impone che la difesa della libertà di cultura e di chi fa cultura debba essere garantita in

ogni occasione poiché solo in questo modo è possibile indirizzare il progresso spirituale e morale

del Paese verso lo sviluppo dell’uomo.

Dall’articolo discende, anche, che la libertà della cultura e della ricerca, che la Repubblica

ha il dovere di promuovere e perseguire, deve essere sempre indirizzato nel rincorrere un equilibrio

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costituzionalmente compatibile, evitando strumentalizzazioni soggette a direttive e imposizioni del

potere politico.

In altri termini, un sapere che si sviluppa sganciato dal contesto della società e dai suoi

problemi è un non sapere.

Il secondo comma può essere letto unitariamente al primo, nel senso di affermare che la

Repubblica si impegna a favorire uno sviluppo complessivo del Paese, ispirato non soltanto ai

criteri economici, ma anche a valori culturali. Solo in apparenza l'articolo mette insieme temi

diversi; in realtà, a ben riflettere, se è del tutto evidente che non è concepibile uno sviluppo

culturale scisso da un contestuale sviluppo della ricerca scientifica e tecnologica, è altrettanto

evidente che la cultura pone le radici di un suo possibile sviluppo nella conoscenza e, dunque, nella

valorizzazione e nella tutela dell'intero patrimonio ambientale, storico, artistico, che rappresenta la

vera “essenza culturale”, sedimentata per secoli.

La lettura in combinato disposto dei due commi di cui consta l’art. 9 della Costituzione

conduce ad un ulteriore, importante approdo ricostruttivo: il “recupero” dei bei paesaggistici

nell’alveo dell’unitaria nozione di patrimonio culturale nazionale. Nel genus “patrimonio culturale”

si innestano due diverse species: i beni culturali in senso stretto (storici, artistici, etnoantropologici,

archeologici) ed i beni paesaggistici[3].

In definitiva, l’articolo nel suo complesso delinea i tratti fondamentali della cd. Costituzione

culturale, incentivando la ricerca scientifica e tecnica e lo sviluppo della cultura e del patrimonio

culturale al fine di competere alla pari con tutti gli altri Paesi europei e mondiali.

L’importanza dedicata dalla Costituzione alla cultura e al sapere in generale non si esaurisce

nei principi fondamentali espressi all’art. 9.

In questa sede non si può non richiamare, seppur brevemente, quanto stabilito dagli art. 33,

34 Cost.

L’art. 33 nell’affermare che l’arte e la scienza sono libere e libero ne è l’insegnamento

sancisce che la Repubblica promuove la cultura perché una vera democrazia necessita di cittadini

istruiti: curare, organizzare e diffondere la formazione culturale e civile di un popolo significa

garantire la qualità della democrazia nell’interesse delle generazioni future.

12

L’art. 34 nel prescrivere che la scuola è aperta a tutti e che i capaci e meritevoli, anche se

privi di mezzi, hanno diritto di raggiungere i gradi più alti degli studi sancisce una fondamentale

conquista dello Stato sociale che si caratterizza come stato di cultura e attribuisce a tutti il diritto di

ricevere un’adeguata istruzione ed educazione per lo sviluppo della propria personalità e per

l’adempimento dei compiti sociali.

In altri termini il principio ha lo scopo di rimuovere ogni ostacolo e discriminazione,

affinchè la scuola sia accessibile a tutti e l’istruzione si generalizzata.[4]

In ultimo è bene accennare all’art 117 Cost.

Articolo modificato con la legge Costituzionale n.3 del 18.10.2001, dopo aver riservato alla

legislazione statale la tutela dei beni culturali, inquadra tra le materie di legislazione concorrente

l’istruzione, la ricerca scientifica e tecnologica, la promozione e l’organizzazione di attività culturali

in modo da rispettare la giusta regolamentazione tra il sistema centrale statale e le autonomie locali

e, di conseguenza, favorire lo sviluppo culturale in relazione alle differenti esigenze territoriali.

[1] Tratto da SISTEMI NORMATIVI E ISTITUZIONALI NAZIONALI E DELL’UNIONE EUROPEA NEL SETTORE TURISTICO E DEI BENI CULTURALI, Centro Universitario Europeo per i beni culturali.

[2] La Costituzione esplicata, collana diretta da Federico del Giudice, Simone Editore, anno 2003.

[3] Tratto da SISTEMI NORMATIVI E ISTITUZIONALI NAZIONALI E DELL’UNIONE EUROPEA NEL SETTORE TURISTICO E DEI BENI CULTURALI, Centro Universitario Europeo per i beni culturali.

[4] La Costituzione esplicata, collana diretta da Federico del Giudice, Simone Editore, anno 2003.

Daniele Capolupo

13

La cultura a Vercelli.

Censimento delle Associazioni culturali della città ( circa 80 ) attraverso gli elenchi forniti dal Comune di Vercelli, dalla Prefettura, dal Centro Servizi Volontariato di Vercelli. Ass. Cul. Casanoego DENIS LONGHI, Corso Libertà 107 Amici della Via Francigena GIANFRANCO MUSSO 0161/257699, via Bazzi 3 Artes Liberales GIUSEPPINO CROCE 0161/503298 0161/219964, Via Galileo Ferraris 73 Istituto per la Storia della Resistenza e della Società contemporanea nelle province di Biella e Vercelli LUCIANO CASTALDI 0163/52005 0163/562289 Via D'Adda 6 Associazione italiana di Cultura Classica MARIA PIA SAVIOLO MAGRASSI 0161/251785 P.za Sant'Eusebio 12 Comitato Rione Isola ROBERTO GARAVAGLIA Via Lucinico 7 Il Ponte ANTONIO BUONOCORE 0161/503298 Via Galileo Ferraris 73 Accademia di Danza Città di Vercelli PILAR SAMPIETRO 0161/255333 0161/255333 Via Monte di pietà 39 Archivio fotografico Luciano Giachetti - Fotocronisti Baita PIERO AMBROSIO 0163/52005 0163/562289 Via Sereno 7 Famija Varsleisa BRUNI PIER LUIGI 0161/213430 Via G. Ferraris 7 "Vercelli Viva" LUIGI CORRADINO 0161/257640 Via Cesare Battisti 9 Chesterton onlus GIOVANNA BAUCERO 0161/210823 Via G. Ferraris 73 Movimento Azzurro Ecosezione di Vercelli STEFANO PASQUINO 0161/252673 Via Maggio 1906 8

14

Ass. Cul. Controluce DARIO DE SALVADOR corso Libertà 300 Cinitalia Cinema al centro TOMMASO GIVOGRE 328/2318931 P.za Pajetta 1 Ass. Cul. Archimede FABRIZIO BENVENUTO 335/6744314 Corso Libertà 204 Non solo eventi DENIS FERRARIS 334/9974382 Via G. Botero 13 Lo Spazio Scenico GIUSEPPE MARCONE P.za S. Francesco 3 Società del Quartetto MARIA ARSIENI 0161/255575 0161/252667 0161/252667 Via Monte di pietà 39 Università popolare di Vercelli PAOLA BERNASCONE 0161/56285 0161/58746 via Attone Vescovo 4 Società storica vercellese ROSALDO ORDANO 0161/254269 via Fratelli Garrone 20 Italia nostra GIOVANNI REINA via Quintino Sella 3 Generazione Nuova FRANCESCO SOLA 338/7531801 0161/55382 via Brighinzio 7 Movimento Adulti Scout Cattolici Italiani - Vercelli MARIA GRAZIA SAVIOLO 0161/294032 via Zamenhof 5 New Dance Center GABRIELE PACELLA 0161/211201Corso Marcello Prestinari 147 Amici dei Musei ARTURO DAZZA 0161/503298 Music Zone GIUSEPPE PARRACO corso Libertà, 300 Creative Comics DANIELE STATELLA

15

0161/855134 via Gran Paradiso, 72 Cento Vetrine ROMEO FILIPPO 393/9687950 1786017723 v.leRimembranza, 9 Officina Teatrale degli Anacoleti RENATO FUSARO 0161/255352 0161/58117 v.le Garibaldi, 57 Dreams Entertainement DANIELE CAPPA 3338770397 Via G. B. Viotti, 16 2011

16

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Interviste realizzate attraverso il seguente format :

1. Nome dell’associazione e sede

…………………………………………………………………………………………………………………………………..

2. Di che tipo di associazione si tratta?

…………………………………………………………………………………………………………………………………

3. In che anno è stata fondata questa associazione e da chi?

………………………………………………………………………………………………………………………………….

4. Qual è il nome del presidente ?

………………………………………………………………………………………………………………………………….

5. Quali sono gli obiettivi principali e gli scopi di questa associazione

………………………………………………………………………………………………………………………………….

6. Quali sono le attività che svolge ?(ordinarie e straordinarie)

…………………………………………………………………………………………………………………………………………………………

…………………………………………………………………………………………………………

7. In che modo finanzia le proprie attività?

………………………………………………………………………………………………………………………………….

8. Organizza raccolte fondi o altre iniziative di questo genere?

…………………………………………………………………………………………………………………………………………………………

…………………………………………………………………………………………………………

9. Quali proposte presenta per la città?

…………………………………………………………………………………………………………………………………………………………

…………………………………………………………………………………………………………

10. Collabora o ha collaborato con altre associazioni? Se sì quali?

………………………………………………………………………………………………………………………………….

11. Quanti sono i membri partecipanti, iscritti, simpatizzanti e persone coinvolte?

………………………………………………………………………………………………………………………………….

12. Qual è l’età media dei membri?

………………………………………………………………………………………………………………………………….

13. Quali sono i requisiti che ogni membro deve avere?

23

…………………………………………………………………………………………………………………………………………………………

…………………………………………………………………………………………………………

14. Tra gli iscritti avete personalità di rilievo?

………………………………………………………………………………………………………………………………….

15. L’associazione è maggiormente orientata all’innovazione o alla tradizione?

…………………………………………………………………………………………………………………………………………………………

…………………………………………………………………………………………………………

16. Come valuta l’alto numero di associazioni sul territorio vercellese? Ricchezza o dispersione,

frammentazione e antagonismo?

…………………………………………………………………………………………………………………………………………………………

………………………………………………………………………………………………………….

17. Cultura e convivialità. Cosa ne pensate?

…………………………………………………………………………………………………………………………………………………………

…………………………………………………………………………………………………………

18. Che cos’è secondo lei la cultura?

…………………………………………………………………………………………………………………………………………………………

………………………………………………………………………………………………………….

19. La cultura è per tutti o no?

…………………………………………………………………………………………………………………………………………………………

…………………………………………………………………………………………………………

20. Quali dati relativi all’associazione sono presenti in rete?

………………………………………………………………………………………………………………………………….

Nome, ruolo, contatti dell’intervistato

……………………………………………………………………………………………………………………………………….

Nome dell’intervistatore

……………………………………………………………..

Nomi files audio collegati

……………………………………………………………………………………………………………………………………….

ANNOTAZIONI VARIE ED EVENTUALI

24

Esame della situazione.

DOMANDE DA PORRE ALLE ASSOCIAZIONI IN MERITO ALLA CULTURA: 1. Nome dell’associazione e sede

Kiwanis Club, sede circolo cittadino, via Ferraris, Vercelli.

2. Di che tipo di associazione si tratta?

Apartitica.

3. In che anno è stata fondata questa associazione e da chi?

!981, da Giuseppe Masini.

4. Qual è il nome del presidente ?

Raffaella Attianese.

5. Quali sono gli obiettivi principali e gli scopi di questa associazione

Crescita delle comunità locali, nazionali e internazionali, e dal 1983 anche attività per i bambini e

giovani.

6. Quali sono le attività che svolge ?(ordinarie e straordinarie)

Progetti, concerti, campagne… (per esempio campagna per eliminare il tetano infantile da 32 paesi

del mondo).

7. In che modo finanzia le proprie attività?

Autotassazione dei soci.

8. Organizza raccolte fondi o altre iniziative di questo genere?

C’è stato un concerto per raccogliere fondi per una campagna contro il tetano infantile.

9. Quali proposte presenta per la città?

10. Collabora o ha collaborato con altre associazioni? Se sì quali?

A volte tra club per realizzare obbiettivi comuni.

11. Quanti sono i membri partecipanti, iscritti, simpatizzanti e persone coinvolte?

Ci sono circa 40 soci.

12. Qual è l’età media dei membri?

50 anni.

13. Quali sono i requisiti che ogni membro deve avere?

25

Nessun requisito in particolare, aver voglia di fare.

14. Tra gli iscritti avete personalità di rilievo?

Sì, Giovanni Marino vicepresidente consiglio comunale, dott. Catania direttore dell’ufficio scolastico e

l’ing. Romano, vice comandate dei vigili del fuoco.

15. L’associazione è maggiormente orientata all’innovazione o alla tradizione?

16. Come valuta l’alto numero di associazioni sul territorio vercellese? Ricchezza o dispersione,

frammentazione e antagonismo?

E’ sicuramente positivo perché ogni società porta dei contributi.

17. Cultura e convivialità. Cosa ne pensate?

E’ un binomio interessante associare cultura e conoscersi meglio.

18. Che cos’è secondo lei la cultura?

E’ il patrimonio di conoscenze conquistate dall’uomo in tutti i campi del sapere.

19. La cultura è per tutti o no?

Sì, dovrebbe essere estesa il più ampiamente possibile.

20. Quali dati relativi all’associazione sono presenti in rete?

………………………………………………………………………………………………………………………………….

Nome, ruolo, contatti dell’intervistato

Raffaella Attianese, presidente.

Nome dell’intervistatore

Alberto D’Avola

Nomi files audio collegati

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ANNOTAZIONI VARIE ED EVENTUALI

Kiwanis è una parola indiana che significa conoscersi meglio.

26

DOMANDE DA PORRE ALLE ASSOCIAZIONI IN MERITO ALLA CULTURA: 1. Nome dell’associazione e sede

Museo Borgogna.

2. Di che tipo di associazione si tratta?

Museo / Pinacoteca.

3. In che anno è stata fondata questa associazione e da chi?

Il museo è stato fondato da Antonio Borgogna nel 1906, che alla sua morte ha lasciato il

suo palazzo e tutte le sue collezioni alla città di Vercelli, ma l’inaugurazione è avvenuta l’

11/10/1908.

4. Qual è il nome del presidente?

Avv. Francesco Ferraris.

5. Quali sono gli obiettivi principali e gli scopi di questa associazione

…………………………………………………………..

6. Quali sono le attività che svolge? (ordinarie e straordinarie)

Vengono svolte molte attività, come per esempio compleanni, laboratori e molti stage.

7. In che modo finanzia le proprie attività?

……………………………………………………………….

8. Organizza raccolte fondi o altre iniziative?

Sì, per esempio è stata organizzata una raccolta fondi per l’associazione INSIEME per la

lotta contro i tumori.

9. Quali proposte presenta per la città?

…………………………………………………………………..

10. Collabora o ha collaborato con altre associazioni? Se sì quali?

Ha collaborato con il centro servizi volontariato, l’unione ciechi e l’unione dei volontari pro

ciechi.

11. Quanti sono i membri partecipanti, iscritti, simpatizzanti e persone coinvolte?

……………………………………………………………………….

12. Qual è l’età media dei visitatori?

Vengono molte scuole con i bambini, alcuni universitari con età tra i 20 e 25 anni, ma la

maggior parte dei visitatori ha tra i 45 e 70 anni. Una grande fetta di pubblico arriva

dall’abbonamento musei della regione Piemonte.

13. Quali sono i requisiti che ogni dipendente deve avere?

I requisiti variano in base al ruolo che ha ogni dipendente. Gli schedatori, le operatrici

educative e la conservatrice devono essere laureate in storia dell’arte. Gli schedatori e le

operatrici non devono avere una specializzazione (dottorato), mentre la conservatrice sì. Il

responsabile della sicurezza ha il diploma della scuola superiore e ha seguito dei corsi di

aggiornamento. Altre persone hanno seguito corsi con i vigili del fuoco per le situazioni di

emergenza. Gli assistenti di sala possono non avere la laurea.

14. Tra gli iscritti avete personalità di rilievo?

………………………………………………………………………………….

27

15. L’associazione è maggiormente orientata all’innovazione o alla tradizione?

Le opere fanno parte del periodo dell’arte moderna, che va dal 400 al 900. Il museo è

improntato al futuro.

16. Come valuta l’alto numero di associazioni sul territorio vercellese? Ricchezza o dispersione,

frammentazione o antagonismo?

Non è una cosa negativa ma manca la disponibilità alla collaborazione.

17. Cultura e convivialità. Cosa ne pensate?

Binomio consueto.

18. Che cos’è secondo lei la cultura?

Un elemento fondamentale per ogni cittadino.

19. La cultura è per tutti o no?

………………………………………………………………………

20. Quali dati relativi all’associazione sono presenti in rete?

Sito: www.museoborgogna.it

Nome, ruolo, contatti dell’intervistato

Cinzia Lacchia, conservatrice / responsabile

Nome dell’intervistatore

Alberto D’Avola

Nomi files audio collegati

Intervista museo borgogna parte 1

Intervista museo borgogna parte 2

ANNOTAZIONI VARIE ED EVENTUALI

Consiglio d’amministrazione non pagato

28

1. Nome dell’associazione e sede Società del Quartetto di Vercelli 2. Di che tipo di associazione si tratta? Culturale 3. In che anno è stata fondata l’associazione e da chi? Fine anni ’40 dal marito di Maria Robone. 4. Qual è in nome del presidente? Maria Robone 5. Quali sono gli obbiettivi principali e li scopi di questa associazione? Valorizzare i giovani per far conoscere i talenti emergenti, sempre a loro la priorità. 6. Quali sono le attività che svolge? (ordinarie e straordinarie) Stagione di concerti e istruzione per i giovani vercellesi. 7. In che modo finanzia le proprie attività? …………………………………………………………………………….. 8. Organizza raccolte fondi o altre iniziative di questo genere? No. 9. Quali proposte presenta per la città? Si attengono ai canoni tradizionali. 10. Collabora o ha collaborato con altre associazione? Se sì quali? Museo Borgogna, all’interno del museo ci sono loro esibizioni. 11. Quanti sono i membri partecipanti, iscritti, simpatizzanti e persone coinvolte? Quattro persone fisse, più un numero rilevante nei concerti o concorsi. 13. Quali sono i requisiti che ogni membro deve avere? Conoscenza delle lingue straniere: inglese e tedesco soprattutto. 14. Tra gli iscritti avete personalità di rilievo? No, non ci sono personalità di rilievo. 15. L’associazione è maggiormente orientata all’innovazione o alla tradizione? Per questione economica più alla tradizione.

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16. Come valuta l’altro numero di associazioni presenti sul territorio vercellese? Ricchezza o dispersione,

frammentazione e antagonismo? Chiunque è incoraggiato. 17. Cultura e convivialità. Cosa ne pensate? Vanno a pari passo. 18. Che cos’è la cultura? Nutrimento dell’anima. 19. La cultura è per tutti o no? Per tutti. Nome, ruolo, contatti dell’ intervistato Maria Robone, presidente, www.concorsoviotti.it tel: 0161255575

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Nome dell’associazione e sede Chesterton di Vercelli 12. Di che tipo di associazione si tratta? Culturale 13. In che anno è stata fondata l’associazione e da chi? Nel 2005 14. Qual è in nome del presidente? Gianna Baucero 15. Quali sono gli obbiettivi principali e li scopi di questa associazione? ………………………………………………………………. 16. Quali sono le attività che svolge? (ordinarie e straordinarie) Promuove la conoscenza , affrontando studi, pubblicazioni con il Galles consentendo di far partire la riscoperta del medioevo, nuove scoperte e realtà culturali. 17. In che modo finanzia le proprie attività? In proprio, si autofinanziano tramite iscrizioni, o qualche conferenza. 18. Organizza raccolte fondi o altre iniziative di questo genere? Tutte le conferenze prevedono un cestino per raccogliere piccole offerte che sono l’unica entrata. 19. Quali proposte presenta per la città? L’ultima è stata con l’arcivescovo del Galles. L’1 giungo un importante evento: il Touring Club per collaborare alla crescita del turismo; sicuramente poi il “tè del cardinale”, incontro domenicale presso la sala capitolare del S.Andrea per promuovere la nascita dell’università apprezzato molto dai turisti con 4000 visitatori, dal 1 marzo fino al 10 giungo ci sono stati 16000 visitatori, l’associazione è assolutamente contenta. Aiuto fornito dal CSV. 20. Collabora o ha collaborato con altre associazione? Se sì quali? Fa fatica a collaborare anche sul piano linguistico infatti alcuni progetti sono falliti, ma ha iniziato a collaborare con l’associazione Amici della via Francigena Adelaide, alcune iniziative per il prossimo anno: collaborazione con l’Associazione Insieme quindi il coro della cattedrale. Con la croce rossa italiana non però progetti concreti. 20. L’associazione è maggiormente orientata all’innovazione o alla tradizione? Sicuramente all’innovazione, i personaggi che sono stati invitati hanno portato innovazione, come l’arcivescovo del Galles e altri. I personaggi venuti prima hanno aperto una nuova pagina del Vercelli book per far conoscere la scuola di Guala Bicheri in Inghilterra.

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21. Come valuta l’altro numero di associazioni presenti sul territorio vercellese? Ricchezza o dispersione,

frammentazione e antagonismo? La presidente non lo valuta poiché valuta disponibilità e tempo per accordarsi. 22. Cultura e convivialità. Cosa ne pensate? Tutto il bene possibile, “il tè del cardinale” ne è un esempio. 23. Che cos’è la cultura? E’ un faro che illumina il nostro orizzonte, un passaporto per la vita, se non c’è cultura non c’è civiltà e quindi non c’è libertà.- 24. La cultura è per tutti o no? Dovrebbe, non tutti per hanno accesso facilmente, si spera che qualcuno se ne occupi gratuitamente e la cultura si costruisce insieme ed è per tutti. Nome, ruolo, contatti dell’ intervistato Gianna Bucero, presidente, 0161210823 Intervistatore Riccardo Manchovas

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DOMANDE DA PORRE ALLE ASSOCIAZIONI IN MERITO ALLA CULTURA: 1. Nome dell’associazione e sede

Lions club, con sede nel circolo ricreativo in via Gallileo Ferraris 52, Vercelli

2. Di che tipo di associazione si tratta?

Culturale

3. In che anno è stata fondata questa associazione e da chi?

Il club è stato fondato nel 1960 da due o tre soci

4. Qual è il nome del presidente ?

Maurizio Nasi

5. Quali sono gli obiettivi principali e gli scopi di questa associazione

L’obbiettivo principale è essere presenti nel territorio e valorizzare i soci

6. Quali sono le attività che svolge ?(ordinarie e straordinarie)

L’associazione organizza iniziative culturali (come le formelle in collaborazione col comune e l’ATL)

e altre organizzazioni per ragazzi disabili o scuole

7. In che modo finanzia le proprie attività?

Il club si finanzia grazie alle quote sociali dei soci e raccolte fondi

8. Organizza raccolte fondi o altre iniziative di questo genere?

Sì organizza raccolte fondi da destinare a services culturali o nazionali

9. Quali proposte presenta per la città?

Si fanno sempre proposte per venire in coltro alla città

10. Collabora o ha collaborato con altre associazioni? Se sì quali?

Sì collabora con altri club come Soroptimist o Rotari e con i Lions del distretto (Novara o Santhià) e

con i Lions di Novvara

11. Quanti sono i membri partecipanti, iscritti, simpatizzanti e persone coinvolte?

Complessivamente 75 soci

12. Qual è l’età media dei membri?

L’età media è dai 50 ai 55 anni ma ultimamente ci sono stati ingressi di iscritti più giovani

33

13. Quali sono i requisiti che ogni membro deve avere?

Saper valorizzare gli aspetti sociali, culturali ed economici e riconoscersi nel club

14. Tra gli iscritti avete personalità di rilievo?

“Abbiamo dei doveri e non dei diritti” tutti i soci hanno dimostrato le loro capacità e esperienze

dimostrandosi di rilievo per il club

15. L’associazione è maggiormente orientata all’innovazione o alla tradizione?

16. Come valuta l’alto numero di associazioni sul territorio vercellese? Ricchezza o dispersione,

frammentazione e antagonismo?

È positivo perché significa che sul territorio c’è attività sociale ma occorrerebbe più coordinamento

specialmente nell’organizzazione degli eventi per non avere la sovrapposizione delle attività

17. Cultura e convivialità. Cosa ne pensate?

Il club abbina la cultura con la convivialità perché quest’ultima rappresenta un modo per

confrontarsi

18. Che cos’è secondo lei la cultura?

La cultura fa parte del nostro modo di comportarci, vuol dire migliorarsi ed è un modo per

informare la gente

19. La cultura è per tutti o no?

La cultura è per tutti ma bisogna vedere come essa viene distribuita

20. Quali dati relativi all’associazione sono presenti in rete?

Nome, ruolo, contatti dell’intervistato

Maurizio Nasi, presidente

Nome dell’intervistatore

Alberto D’Avola

Nomi files audio collegati

Stagisti intervista a Maurizio Nasi

ANNOTAZIONI VARIE ED EVENTUALI

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DOMANDE DA PORRE ALLE ASSOCIAZIONI IN MERITO ALLA CULTURA: 1. Nome dell’associazione e sede

Associazione culturale SMAK, sede in via restano 60

2. Di che tipo di associazione si tratta?

È un’associazione culturale ma si occupa di sport, musica, arte e creatività

3. In che anno è stata fondata questa associazione e da chi?

È stata fondata nel 1986 da Luigi Ranghino e da Claudio Saverano

4. Qual è il nome del presidente ?

Claudio Saverano

5. Quali sono gli obiettivi principali e gli scopi di questa associazione

Promuovere la musica

6. Quali sono le attività che svolge ?(ordinarie e straordinarie)

Come prima attività l’associazione SMAK ha dato vita al centro Vercelli musica nell’ottobre 1993.

Oggi le attività principali che svolge sono l’organizzazione di concerti e seminari (l’ultimo si è tenuto

nel 2004

7. In che modo finanzia le proprie attività?

L’associazione si finanzia grazie agli sponsor e grazie ad alcuni contributi del comune. Il centro

Vercelli musica invece non ha contributi ma si finanzia solo grazie ai suoi associati

8. Organizza raccolte fondi o altre iniziative di questo genere?

Sì, organizza raccolte fondi grazie ai soci

9. Quali proposte presenta per la città?

Aveva fatto delle proposte ma non sono andate a buon fine

10. Collabora o ha collaborato con altre associazioni? Se sì quali?

Collabora spesso con altre associazioni e ultimamente ha collaborato con Noego per

l’organizzazione del jazz refound

11. Quanti sono i membri partecipanti, iscritti, simpatizzanti e persone coinvolte?

Il numero dei membri va da 60 a 80 circa

12. Qual è l’età media dei membri?

È un’associazione aperta a tutti infatti sono presenti membri dai 4 anni fino ai 70 “perché chiunque

può suonare”

35

13. Quali sono i requisiti che ogni membro deve avere?

L’unico requisito che si deve avere è amare la musica

14. Tra gli iscritti avete personalità di rilievo?

Sono presenti alcune personalità di rilievo ovvero alcuni soci che frequentano l’associazione da

molto tempo

15. L’associazione è maggiormente orientata all’innovazione o alla tradizione?

Ovviamente è orientata maggiormente verso l’innovazione senza però dimenticare o trascurare

mai la storia e quindi neanche la tradizione

16. Come valuta l’alto numero di associazioni sul territorio vercellese? Ricchezza o dispersione,

frammentazione e antagonismo?

L’alto numero di associazioni rappresenta un’offerta essenziale per promuovere nuove idee. Può

anche essere considerata come una sana competizione, “sarebbe bello se tutte le associazioni del

vercellese si unissero e puntassero a un obbiettivo comune”

17. Cultura e convivialità. Cosa ne pensate?

È un rapporto molto positivo perché noi italiani siamo un popolo conviviale

18. Che cos’è secondo lei la cultura?

La cultura è l’espressione della libertà di ogni essere umano e dello stare insieme, tutto è cultura!

19. La cultura è per tutti o no?

La cultura deve essere per tutti, un popolo senza cultura non avanzerebbe ne si rinnoverebbe mai

20. Quali dati relativi all’associazione sono presenti in rete?

Nome, ruolo, contatti dell’intervistato

Claudio Saverano, presidente

Nome dell’intervistatore

Alessandro Furciniti

Nomi files audio collegati

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ANNOTAZIONI VARIE ED EVENTUALI

36

DOMANDE DA PORRE ALLE ASSOCIAZIONI IN MERITO ALLA CULTURA: 1. Nome dell’associazione e sede

Famija varsleisa con sede nel centro servizi vercellesi

2. Di che tipo di associazione si tratta?

Associazione culturale

3. In che anno è stata fondata questa associazione e da chi?

L’associazione è stata fondata il 2 febbraio 1960

4. Qual è il nome del presidente ?

Pier Luigi Bruni

5. Quali sono gli obiettivi principali e gli scopi di questa associazione

L’obbiettivo principale è cercare di valorizzare la cultura vercellese

6. Quali sono le attività che svolge ?(ordinarie e straordinarie)

Principalmente organizza manifestazioni come ad esempio “il vercellese dell’anno”

7. In che modo finanzia le proprie attività?

L’associazione viene finanziata attraverso quote associative oppure grazie al comune, la provincia o

la cassa di risparmio

8. Organizza raccolte fondi o altre iniziative di questo genere?

Generalmente non organizzano raccolte fondi, ma svolgono altre attività

9. Quali proposte presenta per la città?

Vuole valorizzare il territorio vercellese tramite tutte le attività che svolge

10. Collabora o ha collaborato con altre associazioni? Se sì quali?

Collabora con altre associazioni solo raramente

11. Quanti sono i membri partecipanti, iscritti, simpatizzanti e persone coinvolte?

Non ricorda il numero dei membri

12. Qual è l’età media dei membri?

L’età dei membri è, purtroppo, abbastanza avanzata perché questa associazione non è sentita dai

giovani

13. Quali sono i requisiti che ogni membro deve avere?

37

L’unico requisito è essere vercellesi oppure risiedere a Vercelli da lungo tempo

14. Tra gli iscritti avete personalità di rilievo?

15. L’associazione è maggiormente orientata all’innovazione o alla tradizione?

16. Come valuta l’alto numero di associazioni sul territorio vercellese? Ricchezza o dispersione,

frammentazione e antagonismo?

L’alto numero di associazioni sul territorio non rappresenta sicuramente antagonismo ma una

ricchezza quando ogni associazione propone cose nuove. Certamente non sono positivi i doppioni

17. Cultura e convivialità. Cosa ne pensate?

Pensa che tra cultura e convivialità ci sia collaborazione

18. Che cos’è secondo lei la cultura?

La cultura rappresenta un grande passo verso il progresso per la società

19. La cultura è per tutti o no?

Certo, la cultura deve essere per tutti

20. Quali dati relativi all’associazione sono presenti in rete?

Nome, ruolo, contatti dell’intervistato

Pier Luigi Bruni, presidente

Nome dell’intervistatore

Simone Politi

Nomi files audio collegati

Stagisti intervista a Pier Luigi Bruni

ANNOTAZIONI VARIE ED EVENTUALI

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DOMANDE DA PORRE ALLE ASSOCIAZIONI IN MERITO ALLA CULTURA:

1. Nome dell’associazione e sede

Centro studi Polis, sede Vercelli Istituto Superiore La Grangia

2. Di che tipo di associazione si tratta?

Centro culturale

3. In che anno è stata fondata questa associazione e da chi?

1999

4. Qual è il nome del presidente ?

Non c’è un vero e proprio presidente, ma uno staff organizzativo.

5. Quali sono gli obiettivi principali e gli scopi di questa associazione

Analizzare e studiare il presente, rispondere a domande su temi attuali (es crisi, primavera araba…)

e “svecchiare” modelli di insegnamento.

6. Quali sono le attività che svolge ?(ordinarie e straordinarie)

7. In che modo finanzia le proprie attività?

I finanziamenti provengono da una quota che ciascuna scuola versa, oppure dalla regione,

ministero, o bandi di concorso.

8. Organizza raccolte fondi o altre iniziative di questo genere?

No.

9. Quali proposte presenta per la città?

10. Collabora o ha collaborato con altre associazioni? Se sì quali?

Sì, con università del Piemonte orientale, di Torino, Perugia, Centri di ricerca, Istituto storico di

Varallo e Centro Einaudi.

11. Quanti sono i membri partecipanti, iscritti, simpatizzanti e persone coinvolte?

Non c’è un numero vero e proprio, perché possono aderirvi tutti.

12. Qual è l’età media dei membri?

………………………………………………………………………………………………………………………………….

13. Quali sono i requisiti che ogni membro deve avere?

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Tutti posso partecipare liberamente.

14. Tra gli iscritti avete personalità di rilievo?

Tra i collaboratori sì, anche a livello internazionale.

15. L’associazione è maggiormente orientata all’innovazione o alla tradizione?

All’innovazione, soprattutto in campo didattico.

16. Come valuta l’alto numero di associazioni sul territorio vercellese? Ricchezza o dispersione,

frammentazione e antagonismo?

E’ un indice di debolezza in una città piccola come Vercelli è sintomo di mania di protagonismo..

17. Cultura e convivialità. Cosa ne pensate?

E’ molto di moda attualmente, ma ha radici preistoriche, non sempre è necessario.

18. Che cos’è secondo lei la cultura?

“Ciò che resta quando si è dimenticato ciò che si è studiato.”

19. La cultura è per tutti o no?

Sì, è un patrimonio per tutti, non elitario.

20. Quali dati relativi all’associazione sono presenti in rete?

E’ presente del materiale didattico sul sito dell’Istituto.

Nome, ruolo, contatti dell’intervistato

Piero Barberis, coordinatore scientifico Centro Studi Polis.

Nome dell’intervistatore

Giulia Lunardi

Nomi files audio collegati

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ANNOTAZIONI VARIE ED EVENTUALI

Sono presenti anche 3 libri, 5 CD-ROM e 16 DVD.

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AICC

Nome dell’associazione e sede AICC. Di che tipo di associazione si tratta? Storico, letteraria. In che anno è stata fondata questa associazione e da chi? Attorno agli anni ‘50-’60. Ad opera del Professor Marinone, della Professoressa Ordano e dei presidi Berzero e Guala. Qual è il nome del presidente? Maria Pia Saviolo Magrassi. Quali sono gli obiettivi e gli scopi dell’associazione? La difesa e la diffusione di lingua e cultura latina e greca. Quali sono le attività che svolge? (ordinarie e straordinarie) Conversazioni ad opera di docenti universitari e convegni, l’ultimo in memoria del Professor Marinone. In che modo finanzia le proprie attività? Mediante i tesseramenti e mediante sovvenzioni dalla Cassa di Risparmio di Vercelli. Collabora spesso con altre realtà? Sì soprattutto con la società storica vercellese. Quanti sono i membri partecipanti, iscritti , simpatizzanti e persone coinvolte? Ci sono 40 iscritti mentre ad ogni incontro troviamo una media di 200 partecipanti. Qual è l’età media dei membri? Incontriamo due fasce d’età: una formata da studenti universitari e l’altra formata da persone dai 40 anni in su. Quali sono i requisiti che ogni membro deve avere? Voler partecipare agli obiettivi dell’associazione. L’associazione è più orientata verso l’innovazione o alla tradizione? Tradizione. Come valuta l’alto numero di associazioni? Come una forma di ricchezza o una forma di dispersione, frammentazione e antagonismo? E’ decisamente una ricchezza e troviamo anche molta collaborazione. Cultura e convivialità. Cosa ne pensa? Sono una strategia molto frequente ma è anche un qualcosa di positivo perché offre la possibilità di scambiare due parole sulla conferenza. Cos’è secondo lei la cultura?

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La cultura è qualcosa che ci permette di conoscere il nostro “io” e di prendere coscienza di noi stessi. La cultura è per tutti o no? Per tutti. DOMANDE DA PORRE ALLE ASSOCIAZIONI IN MERITO ALLA CULTURA:

1. Nome dell’associazione e sede

Amici dei musei, centro volontariato.

2. Di che tipo di associazione si tratta?

Culturale.

3. In che anno è stata fondata questa associazione e da chi?

1995, Arturo gazza.

4. Qual è il nome del presidente ?

Michela Pagano.

5. Quali sono gli obiettivi principali e gli scopi di questa associazione

Sensibilizzare le persone e soprattutto i giovani all’arte.

6. Quali sono le attività che svolge ?(ordinarie e straordinarie)

Conferenze su pittori, scultura, pittura, gite con scopo culturale.

7. In che modo finanzia le proprie attività?

Quote di adesione.

8. Organizza raccolte fondi o altre iniziative di questo genere?

Sì, vengono organizzate raccolte fondi.

9. Quali proposte presenta per la città?

Di sensibilizzare giovani e non all’arte.

10. Collabora o ha collaborato con altre associazioni? Se sì quali?

Sì, si ha collaborato con i musei e altre associazioni con i medesimi scopi.

11. Quanti sono i membri partecipanti, iscritti, simpatizzanti e persone coinvolte?

I membri principalmente sono 3. Io il vice presidente e (non ho capito).

12. Qual è l’età media dei membri?

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13. Quali sono i requisiti che ogni membro deve avere?

Di essere appassionati di arte e di essere laureati in campi artistici.

14. Tra gli iscritti avete personalità di rilievo?

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15. L’associazione è maggiormente orientata all’innovazione o alla tradizione?

…………………………………………………………………………………………………………………………………………………………

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16. Come valuta l’alto numero di associazioni sul territorio vercellese? Ricchezza o dispersione,

frammentazione e antagonismo?

Hanno il diritto di essere numerose le associazioni ed è una forma di ricchezza.

17. Cultura e convivialità. Cosa ne pensate?

…………………………………………………………………………………………………………………………………………………………

…………………………………………………………………………………………………………

18. Che cos’è secondo lei la cultura?

La cultura è un modo di vivere. Ogni cultura è diversa ma non si possono fare paragoni tra le varie

culture perché essendo modi di vivere non esiste una cultura Asiatica, una Africana e così via.

19. La cultura è per tutti o no?

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20. Quali dati relativi all’associazione sono presenti in rete?

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Nome, ruolo, contatti dell’intervistato

Michela pagano, presidente

Nome dell’intervistatore

Simone Politi

Nomi files audio collegati

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ANNOTAZIONI VARIE ED EVENTUALI

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DOMANDE DA PORRE ALLE ASSOCIAZIONI IN MERITO ALLA CULTURA:

1. Nome dell’associazione e sede

Artes Liberales, via galileo ferraris 73.

2. Di che tipo di associazione si tratta?

Culturale, artistico, ONLUS.

3. In che anno è stata fondata questa associazione e da chi?

Gennaio 2006.

4. Qual è il nome del presidente ?

Pino Croce.

5. Quali sono gli obiettivi principali e gli scopi di questa associazione

Promuovere l’arte in ogni sua forma e con scopi sociali.

6. Quali sono le attività che svolge ?(ordinarie e straordinarie)

Corsi di arte per ragazzi disabili, mostre, proiezioni, gite nelle città d’arte.

7. In che modo finanzia le proprie attività?

Con quote sociali e con vittorie di concorsi.

8. Organizza raccolte fondi o altre iniziative di questo genere?

Sì, organizzano concorsi e iniziative benefiche.

9. Quali proposte presenta per la città?

10. Collabora o ha collaborato con altre associazioni? Se sì quali?

Sì, con il comune e con la free body.

11. Quanti sono i membri partecipanti, iscritti, simpatizzanti e persone coinvolte?

12. Qual è l’età media dei membri?

13. Quali sono i requisiti che ogni membro deve avere?

Di essere appassionati di arte e di voler produrre qualcosa di artistico.

14. Tra gli iscritti avete personalità di rilievo?

15. L’associazione è maggiormente orientata all’innovazione o alla tradizione?

16. Come valuta l’alto numero di associazioni sul territorio vercellese? Ricchezza o dispersione,

frammentazione e antagonismo?

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17. Cultura e convivialità. Cosa ne pensate?

18. Che cos’è secondo lei la cultura?

La cultura è l’immagazzinare tutto ciò che si può per vivere meglio. Per il proprio bene e quello

dell’uomo.

19. La cultura è per tutti o no?

Per tutti coloro che hanno un minimo di esperienza. Ovvero per tutti perché senza esperienza non

si vive.

20. Quali dati relativi all’associazione sono presenti in rete?

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Nome, ruolo, contatti dell’intervistato

Pino croce, Presidente

Nome dell’intervistatore

Alberto D’Avola

Nomi files audio collegati

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ANNOTAZIONI VARIE ED EVENTUALI

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DOMANDE DA PORRE ALLE ASSOCIAZIONI IN MERITO ALLA CULTURA: 1. Nome dell’associazione e sede

Università della 3 età. Gli incontri si tengono presso l’aula magna del seminario.

2. Di che tipo di associazione si tratta?

Università.

3. In che anno è stata fondata questa associazione e da chi?

1982. Albino Mensa, Pietro Zorini, Giovanni Rosso, Giovanna Roncarolo, Giuseppe Margara,

Armando Degrandi.

4. Qual è il nome del presidente ?

………………………………………………………………………………………………………………………………….

5. Quali sono gli obiettivi principali e gli scopi di questa associazione

Conoscere per comprendere e condividere, accrescere la propria cultura.

6. Quali sono le attività che svolge ?(ordinarie e straordinarie)

Organizzazione di incontri.

7. In che modo finanzia le proprie attività?

………………………………………………………………………………………………………………………………….

8. Organizza raccolte fondi o altre iniziative di questo genere?

…………………………………………………………………………………………………………………………………………………………

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9. Quali proposte presenta per la città?

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10. Collabora o ha collaborato con altre associazioni? Se sì quali?

Sì.

11. Quanti sono i membri partecipanti, iscritti, simpatizzanti e persone coinvolte?

Una media di 50-70 partecipanti per incontro.

12. Qual è l’età media dei membri?

………………………………………………………………………………………………………………………………….

13. Quali sono i requisiti che ogni membro deve avere?

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14. Tra gli iscritti avete personalità di rilievo?

Tutti i relatori.

15. L’associazione è maggiormente orientata all’innovazione o alla tradizione?

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16. Come valuta l’alto numero di associazioni sul territorio vercellese? Ricchezza o dispersione,

frammentazione e antagonismo?

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17. Cultura e convivialità. Cosa ne pensate?

…………………………………………………………………………………………………………………………………………………………

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18. Che cos’è secondo lei la cultura?

Un coltivare gli interessi e la conoscenza per maturare la propria personalità.

19. La cultura è per tutti o no?

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20. Quali dati relativi all’associazione sono presenti in rete?

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Nome, ruolo, contatti dell’intervistato

Carlo Barbero, coordinatore

Nome dell’intervistatore

Simone Politi

Nomi files audio collegati

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ANNOTAZIONI VARIE ED EVENTUALI

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DOMANDE DA PORRE ALLE ASSOCIAZIONI IN MERITO ALLA CULTURA: 1. Nome dell’associazione e sede

Università della 3 età. Gli incontri si tengono presso l’aula magna del seminario.

2. Di che tipo di associazione si tratta?

Università.

3. In che anno è stata fondata questa associazione e da chi?

1982. Albino Mensa, Pietro Zorini, Giovanni Rosso, Giovanna Roncarolo, Giuseppe Margara,

Armando Degrandi.

4. Qual è il nome del presidente ?

………………………………………………………………………………………………………………………………….

5. Quali sono gli obiettivi principali e gli scopi di questa associazione

Conoscere per comprendere e condividere, accrescere la propria cultura.

6. Quali sono le attività che svolge ?(ordinarie e straordinarie)

Organizzazione di incontri.

7. In che modo finanzia le proprie attività?

………………………………………………………………………………………………………………………………….

8. Organizza raccolte fondi o altre iniziative di questo genere?

…………………………………………………………………………………………………………………………………………………………

…………………………………………………………………………………………………………

9. Quali proposte presenta per la città?

…………………………………………………………………………………………………………………………………………………………

…………………………………………………………………………………………………………

10. Collabora o ha collaborato con altre associazioni? Se sì quali?

Sì.

11. Quanti sono i membri partecipanti, iscritti, simpatizzanti e persone coinvolte?

Una media di 50-70 partecipanti per incontro.

12. Qual è l’età media dei membri?

………………………………………………………………………………………………………………………………….

13. Quali sono i requisiti che ogni membro deve avere?

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14. Tra gli iscritti avete personalità di rilievo?

Tutti i relatori.

15. L’associazione è maggiormente orientata all’innovazione o alla tradizione?

…………………………………………………………………………………………………………………………………………………………

…………………………………………………………………………………………………………

16. Come valuta l’alto numero di associazioni sul territorio vercellese? Ricchezza o dispersione,

frammentazione e antagonismo?

…………………………………………………………………………………………………………………………………………………………

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17. Cultura e convivialità. Cosa ne pensate?

…………………………………………………………………………………………………………………………………………………………

…………………………………………………………………………………………………………

18. Che cos’è secondo lei la cultura?

Un coltivare gli interessi e la conoscenza per maturare la propria personalità.

19. La cultura è per tutti o no?

…………………………………………………………………………………………………………………………………………………………

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20. Quali dati relativi all’associazione sono presenti in rete?

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Nome, ruolo, contatti dell’intervistato

Carlo Barbero, coordinatore

Nome dell’intervistatore

Simone Politi

Nomi files audio collegati

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ANNOTAZIONI VARIE ED EVENTUALI

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DOMANDE DA PORRE ALLE ASSOCIAZIONI IN MERITO ALLA CULTURA: 1. Nome dell’associazione e sede

CIDI (centro iniziativa democratica insegnanti), Centro Servizi Volontariato.

2. Di che tipo di associazione si tratta?

Culturale.

3. In che anno è stata fondata questa associazione e da chi?

4. Qual è il nome del presidente ?

Donatella Capra.

5. Quali sono gli obiettivi principali e gli scopi di questa associazione

Creando un comitato di insegnanti cercare di migliorare le scuole.

6. Quali sono le attività che svolge ?(ordinarie e straordinarie)

Incontri.

7. In che modo finanzia le proprie attività?

8. Organizza raccolte fondi o altre iniziative di questo genere?

9. Quali proposte presenta per la città?

Migliorare le scuole del Vercellese

10. Collabora o ha collaborato con altre associazioni? Se sì quali?

11. Quanti sono i membri partecipanti, iscritti, simpatizzanti e persone coinvolte?

I partecipanti sono tutti gli insegnanti di ogni ordine e indirizzo.

12. Qual è l’età media dei membri?

13. Quali sono i requisiti che ogni membro deve avere?

Di essere un’insegnante.

14. Tra gli iscritti avete personalità di rilievo?

15. L’associazione è maggiormente orientata all’innovazione o alla tradizione?

16. Come valuta l’alto numero di associazioni sul territorio vercellese? Ricchezza o dispersione,

frammentazione e antagonismo?

Sono decisamente una ricchezza perché dimostrano quanta ricchezza ci sia sul territorio

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17. Cultura e convivialità. Cosa ne pensate?

18. Che cos’è secondo lei la cultura?

La cultura per me è l’insieme di tutto ciò che sappiamo

19. La cultura è per tutti o no?

Per tutti.

Quali dati relativi all’associazione sono presenti in rete?

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Nome, ruolo, contatti dell’intervistato

Donatella Capra, Presidente

Nome dell’intervistatore

Giorgia Longo

Nomi files audio collegati

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ANNOTAZIONI VARIE ED EVENTUALI

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Nome dell'associazione e sede Libriamoci Di che tipo di associazione si tratta? Culturale In che anno è stata fondata questa associazione e d a chi? Nata con un altro nome "I presidi del libro" da Lorenzo Laterza, fondata dal presidente con altri componenti da 10 anni Qual è il nome del presidente? Lorenzo Proverbio Quali sono gli obbiettivi principali e scopi di que sta associazione? Diffusione della lettura in ambienti dove difficilmente c'è accessibilità

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Quali sono le attività che svolge? (ordinarie e str aordinarie) Ordinarie: da 10 anni riunione mensile dove si parla di libri, entrata libera per tutti. Manifestazione scambia-libri in luoghi della provincia ci si scambia libri. In che modo finanzia le proprie attività? Con contributi spontanei dei soci, ma anche nelle manifestazioni Organizza raccolte fondi o altre iniziative di ques to genere? Si, ad offerta libera Quali proposte presenta per la città? Scambio-libro con compagnia teatrale Anacoleti, per leggere brani di libri, verrà ancora proposta Collabora o ha collaborato con altre associazioni? Se si, quali? Si, con Amici della via Francigena, assai volentieri anche con CSV. ci saranno alla festa dei popoli Quanti sono i membri partecipanti? Non vi è una vera e propria iscrizione, ma ci sono circa 100 persone iscritte alla mailing-list Qual è l'età media dei membri? Dai 20 agli 80 Quali sono i requisiti che ogni membro deve avere? Curiosità culturale, disponibilità all'ascolto, innamorato della lettura Tra gli iscritti avete personalità di rilievo? Scrittori come Laura Bosio, Gianluca Mercadane, Marino Sinibaldi, ospiti importanti Innovazione o tradizione? Non vede una risposta chiara Come valuta l'altro numero di associazioni sul terr itorio? Positiva, non vede antagonismi. Piace la collaborazione, purchè si lavori con l'anima. Cultura e convivialità La convivialità è lo spirito della cultura, due concetti che possono vivere assieme Cos'è secondo lei la cultura? Curiosità dello spirito, una molla che spinge a non fermarsi alle apparenze La cultura è per tutti o no? Dovrebbe ma non lo è. non per colpa di chi non accoglie cultura, ma per chi non insegna cultura

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DOMANDE DA PORRE ALLE ASSOCIAZIONI IN MERITO ALLA CULTURA: 1. Nome dell’associazione e sede

Amici dei musei, centro volontariato.

2. Di che tipo di associazione si tratta?

Culturale.

3. In che anno è stata fondata questa associazione e da chi?

1995, Arturo gazza.

4. Qual è il nome del presidente ?

Michela Pagano.

5. Quali sono gli obiettivi principali e gli scopi di questa associazione

Sensibilizzare le persone e soprattutto i giovani all’arte.

6. Quali sono le attività che svolge ?(ordinarie e straordinarie)

Conferenze su pittori, scultura, pittura, gite con scopo culturale.

7. In che modo finanzia le proprie attività?

Quote di adesione.

8. Organizza raccolte fondi o altre iniziative di questo genere?

Sì, vengono organizzate raccolte fondi.

9. Quali proposte presenta per la città?

Di sensibilizzare giovani e non all’arte.

10. Collabora o ha collaborato con altre associazioni? Se sì quali?

Sì, si ha collaborato con i musei e altre associazioni con i medesimi scopi.

11. Quanti sono i membri partecipanti, iscritti, simpatizzanti e persone coinvolte?

I membri principalmente sono 3. Io il vice presidente e (non ho capito).

12. Qual è l’età media dei membri?

………………………………………………………………………………………………………………………………….

13. Quali sono i requisiti che ogni membro deve avere?

Di essere appassionati di arte e di essere laureati in campi artistici.

14. Tra gli iscritti avete personalità di rilievo?

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15. L’associazione è maggiormente orientata all’innovazione o alla tradizione?

…………………………………………………………………………………………………………………………………………………………

…………………………………………………………………………………………………………

16. Come valuta l’alto numero di associazioni sul territorio vercellese? Ricchezza o dispersione,

frammentazione e antagonismo?

Hanno il diritto di essere numerose le associazioni ed è una forma di ricchezza.

17. Cultura e convivialità. Cosa ne pensate?

…………………………………………………………………………………………………………………………………………………………

…………………………………………………………………………………………………………

18. Che cos’è secondo lei la cultura?

La cultura è un modo di vivere. Ogni cultura è diversa ma non si possono fare paragoni tra le varie

culture perché essendo modi di vivere non esiste una cultura Asiatica, una Africana e così via.

19. La cultura è per tutti o no?

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20. Quali dati relativi all’associazione sono presenti in rete?

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Nome, ruolo, contatti dell’intervistato

Michela pagano, presidente

Nome dell’intervistatore

Simone Politi

Nomi files audio collegati

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ANNOTAZIONI VARIE ED EVENTUALI

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INTERVISTA MUSEO BORGOGNA La settimana scorsa due stagisti si sono recati al museo Borgogna per un’intervista. Hanno intervistato una conservatrice e responsabile del museo: la signora Cinzia Lacchia, che prima ha spiegato qualche sua idea personale. Per prima cosa ha spiegato che la cultura è un elemento fondamentale per ogni cittadino, poi ha sostenuto che cultura e convivialità è un binomio consueto, soprattutto nel museo Borgogna dove vengono organizzati eventi anche sulla storia del cibo. Infine ha parlato dell’alto numero di associazioni a Vercelli e ha spiegato che non è cosa negativa anche se tra di loro manca la disponibilità alla collaborazione. Dopo queste sue idee la signora Cinzia Lacchia ha voluto parlare del museo Borgogna. Il museo è stato fondato da Antonio Borgogna nel 1906, poiché alla sua morte ha voluto donare tutto il suo palazzo alla città di Vercelli, che l’ha trasformato in una pinacoteca. L’inaugurazione ufficiale al pubblico è avvenuta però l’11/10/1908. Le opere presenti nel museo fanno parte del periodo dell’arte moderna, età che va dal 400 al 900. Il museo Borgogna non deve essere considerato solo come un posto dove si va a visitare qualcosa e non si può fare nient’altro poiché vengono anche organizzati eventi, come per esempio feste di compleanno, o laboratori per i ragazzi o anche molti stage per i ragazzi delle scuole superiori interessati all’arte. Oltre a queste attività il museo ha organizzato un’altra serie di eventi, come la raccolta fondi organizzata con l’associazione INSIEME per la lotta contro i tumori. Ma questa è solo uno dei tanti eventi organizzati all’interno del museo, poiché ha collaborato anche con il centro servizi volontariato, l’unione ciechi e l’unione dei volontari pro ciechi. I visitatori del museo sono molti e variano anche come età: infatti ci sono i ragazzi che con la scuola, dall’elementari alle superiori, si recano a visitare il museo. Un numero minore di visitatori è quello degli universitari, età tra i 20 e 25 anni, che si recano al museo anche per i loro studi. La maggior parte dei visitatori ha tra i 45 e 70 anni. Una grande fetta di pubblico arriva dall’abbonamento musei della regione Piemonte. Ma chi accoglie questo pubblico? Chi lavora all’interno del museo? Ma soprattutto quali requisiti devono avere i lavoratori? I requisiti variano in base al ruolo che ha ogni dipendente, infatti ci sono gli schedatori, le operatrici educative e le conservatrici che devono essere laureate in storia dell’arte. La conservatrice inoltre deve avere una specializzazione o il dottorato. Gli assistenti di sala possono non avere la laurea. Il responsabile della sicurezza invece deve avere il diploma delle superiori e deve aver seguito dei corsi di aggiornamento per il suo lavoro. Oltre ai responsabili della sicurezza anche altre persone devono essere capaci a fronteggiare situazioni di emergenza e per questo alcuni dei lavoratori hanno seguito dei corsi con i vigili del fuoco.

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DOMANDE DA PORRE ALLE ASSOCIAZIONI IN MERITO ALLA CULTURA: 1. Nome dell’associazione e sede

Soroptimist.

2. Di che tipo di associazione si tratta?

Club

3. In che anno è stata fondata questa associazione e da chi?

30 giugno 1964

4. Qual è il nome del presidente ?

Carla Barale.

5. Quali sono gli obiettivi principali e gli scopi di questa associazione

Valorizzare la donna che ha avuto ottimi risultati nel lavoro.

6. Quali sono le attività che svolge ?(ordinarie e straordinarie)

Incontri.

7. In che modo finanzia le proprie attività?

Con quote sociali e con iniziative.

8. Organizza raccolte fondi o altre iniziative di questo genere?

Sì, l’ultima è stata la preparazione di biscotti con il simbolo dell’arca i quali proventi sono stati

devoluti in beneficenza all’Emilia-Romagna.

9. Quali proposte presenta per la città?

Di aiutare le donne: anche quelle che hanno una passione, per esempio una donna che ha la

passione del cucito e lo fa bene la si può aiutare comprandole la macchina per cucire

10. Collabora o ha collaborato con altre associazioni? Se sì quali?

Sì.

11. Quanti sono i membri partecipanti, iscritti, simpatizzanti e persone coinvolte?

In totale sono una quarantina di donne.

12. Qual è l’età media dei membri?

Essendo donne che occupano ruoli importanti non possono essere giovani ma si aggirano attorno ai

50 anni.

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13. Quali sono i requisiti che ogni membro deve avere?

I requisiti sono di essere donna ed occupare posti importanti in aziende e società, ovviamente si

viene invitate a far parte di questo club e non si può chiedere di essere iscritti.

14. Tra gli iscritti avete personalità di rilievo?

15. L’associazione è maggiormente orientata all’innovazione o alla tradizione?

16. Come valuta l’alto numero di associazioni sul territorio vercellese? Ricchezza o dispersione,

frammentazione e antagonismo?

Questo alto numero di associazioni è senza dubbio una ricchezza.

17. Cultura e convivialità. Cosa ne pensate?

Vanno a braccetto perché, soprattutto in Italia, alla buona conversazione spesso si accompagna la

buona cucina

18. Che cos’è secondo lei la cultura?

La cultura è un qualcosa che ci rende unici. È l’insieme delle nostre esperienze.

19. La cultura è per tutti o no?

Per tutti.

20. Quali dati relativi all’associazione sono presenti in rete?

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Nome, ruolo, contatti dell’intervistato

Carla Barale, presidente

Nome dell’intervistatore

Giorgia Longo

Nomi files audio collegati

ANNOTAZIONI VARIE ED EVENTUALI

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21. Nome dell’associazione e sede Museo del tesoro del Duomo di Vercelli. 22. Di che tipo di associazione si tratta? Fondazione, ente ONLUS 23. In che anno è stata fondata l’associazione e da chi? 2005 dall’arcivescovo. 24. Qual è in nome del presidente? Avvocato Enzo Pozzolo. 25. Quali sono gli obbiettivi principali e li scopi di questa associazione? Gestire beni ecclesiastici, conservare, tutelare oggetti museali delle diocesi. 26. Quali sono le attività che svolge? (ordinarie e straordinarie) Apertura agli studiosi della biblioteca e organizzazione mostre, venti, conferenze (museo). 27. In che modo finanzia le proprie attività? 28. Organizza raccolte fondi o altre iniziative di questo genere? Sì, raccolte fondi. 29. Quali proposte presenta per la città? 30. Collabora o ha collaborato con altre associazione? Se sì quali? Sì con museo Borgogna, Leone, Camera di Commercio e Società storica. 31. Quanti sono i membri partecipanti, iscritti, simpatizzanti e persone coinvolte? Otto membri nel consiglio d’amministrazione. 32. Qual è l’età media dei membri? 25-35 anni. 15. Quali sono i requisiti che ogni membro deve avere? Essere laureato in storia dell’arte. 16. Tra gli iscritti avete personalità di rilievo? No, non ci sono personalità di rilievo. 25. L’associazione è maggiormente orientata all’innovazione o alla tradizione? Innovazione. 26. Come valuta l’altro numero di associazioni presenti sul territorio vercellese? Ricchezza o dispersione,

frammentazione e antagonismo? Non antagonismo. “Molte associazioni come nascono muoiono” “ esistono di nome, non di fatto.” 27. Cultura e convivialità. Cosa ne pensate? Positivo “produrre entrate attraverso cultura” 28. Che cos’è la cultura?

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Tutto quello che sta dietro a una collezione di oggetti, libri… 29. La cultura è per tutti o no? Sì. Nome, ruolo, contatti dell’ intervistato Timoty Leonardi, conservatore manoscritti rari, facebook

La maggioranza delle realtà culturali presenti nella città di Vercelli è sorta in questi ultimi decenni e soprattutto dopo il Duemila. Conferenze e convegni sono attività molto frequenti. I finanziamenti provengono soprattutto dai tesseramenti dei soci e da raccolte fondi. La maggior parte delle associazioni è di entità media con un numero di soci inferiore a 100 ma con un coinvolgimento più esteso nelle varie attività. Non tutte le associazioni hanno un sito internet e/o si avvalgono di mezzi informatici.

La cultura “sostenibile”.

Se esiste, ed esiste certamente, un concetto di Cultura Sostenibile, occorre verificare se la sintesi di questi significati (Cultura e Sostenibilità) sia realmente concreto o si tratta solo di una struttura lessicale creata “ad hoc” per momentanee necessità divulgatorie ancorchè aleatorie. Bisogna innanzitutto osservare che nelle moderne società occidentali (lascio volutamente perdere quelle orientali dove il discorso sarebbe molto più complesso per enormi differenze culturali, di approccio e di vissuto ecc.) l’attenzione che viene profusa per il rispetto dell’ambiente e la relativa sua conservazione sono decisamente entrambe scarse. Poca attenzione reale viene posta a ciò che ci circonda, anche se a volte, soprattutto a cura dei “media”, vi è una fittizia attenzione più mediatica “per far notizia” che reale nelle intenzioni. Questo comporta un danno “a posteriori”, inteso nel senso che a far le spese di questa scarsa attenzione all’ambiente e al suo patrimonio culturale, saranno in maniera quasi totale le prossime generazioni, quelle che si troveranno a fare i conti con tante belle parole ma scarsissimi fatti e, di conseguenza, con un patrimonio culturale molto compromesso se non addirittura irrecuperabile. In un Paese come il nostro, chiamato per definizione “culla della civiltà”, questa prospettiva è per lo meno allarmante. Se si vuole iniziare seriamente a salvare il salvabile, bisogna innanzitutto partire dal concetto di integrazione culturale, nel senso che non si può più prescindere dal fatto che la Cultura diventa sostenibile nel momento in cui viene intesa come patrimonio a disposizione di tutti, fruibile cioè anche a coloro che di questa cultura non ne sono i diretti depositari ma la vivono come acquisita territorialmente.

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La Cultura deve essere intesa quindi come un patrimonio universale che garantisca la lettura e l’interpretazione di essa attraverso principi universali accessibili e quindi fruibili a tutti. L’attuale nostra cultura, invece, risente di uno scenario ad alto rischio per le generazioni future, in quanto poco fruibile e stretto nelle pastoie di un sistema burocratico che se non inverte la tendenza nel giro di pochi anni, crollerà su se stesso con conseguenze facilmente immaginabili. Fatte queste doverose premesse interpretative sul concetto di Cultura, occorre dire che la strada da intraprendere è quella che comporta una decisa sterzata, tale da procurare un vero cambiamento di rotta, per avviare il concetto, ad esempio, di “turismo responsabile”, che non può assolutamente prescindere dal concetto di cambiamento di mentalità nell’ottica della sostenibilità in ogni ambito del sistema cultura. Bisogna concretamente pensare di riappropriarsi del territorio anche attraverso una fase scolastica che veda già dalla scuola primaria la reintroduzione di qualche ora sia di educazione civica sia di educazione ambientale, in modo che le giovani generazioni che saranno i fruitori del domani, possano avere piena consapevolezza del mondo che li circonda e abbiano piena coscienza di come saperlo difendere ed apprezzare. Nulla deve essere lasciato al caso; quindi, oltre alla scuola, questo grande momento di consapevolezza delle giovani generazioni, deve trovare ampio respiro anche nell’ambito familiare, laddove anche i genitori meno virtuosi in tal senso, facendo una sorta di “mea culpa”, trasmettano un messaggio positivo circa la tutela dell’ambiente e della cultura ad esso collegata. Stante queste premesse di carattere ideologico, nella pratica di una cultura sostenibile, anche a livello locale, occorre un approccio metodologico diverso rispetto al passato. Se deve cambiare in meglio la mentalità dei cittadini verso l’ambiente che li circonda e i beni culturali in esso contenuti, occorre introdurre allora il concetto di “sussidiarietà”. Lo Stato proprietario del bene deve favorire l’interscambio con la normativa dei finanziamenti vigente, il dialogo con privati, fondazioni, mondo dell’imprenditoria, e tutte quelle forme di interscambio culturale atte a favorire la massima fruizione del bene “cultura” altrimenti destinato a lunghi anni di inattività e chiusura. Come atto primo, prologo di tutti gli altri successivi interventi, bisogna conoscere ciò che si ha e come è possibile goderne della bellezza e del messaggio culturale che il bene può trasmettere. Bisogna, in una parola, far conoscere ciò che si vuole proporre alla fruibilità di molti. Questo discorso è stato recentemente recepito molto bene da alcune Regioni italiane, che si sono servite di importanti “testimonial” per pubblicizzare il loro territorio. Ricordo in particolare le Marche, che hanno sottoscritto un contratto di “testimonial” con l’attore americano Dustin Hoffman, il quale ha pubblicizzato il territorio e i prodotti marchigiani attraverso mini spot andati sia in video che in audio e attraverso la carta stampata. Risultato: un afflusso di visitatori stranieri ed in particolare nord americani aumentato di colpo del 18,5% e tendenzialmente in aumento. Persone che hanno scelto di visitare luoghi d’arte come Urbino, Pennabilli, Camerino, o di villeggiatura come il Conero o la costa di San Benedetto del Tronto e Senigallia. Anche l’incremento degli acquisti immobiliari è aumentato, creando in questo modo un turismo più stanziale con tutte le ricadute positive che questo comporta per il territorio marchigiano e la sua economia. Questo tipo di approccio non è da considerarsi esclusivo per la Regione Marche. Anzi, deve essere ampiamente imitato da tutte le regioni italiano che devono divenire consapevoli di essere depositarie di un patrimonio artistico-culturale e del territorio immenso e pronto ad essere vissuto ed amato. Occorre agevolare l’ingresso di sponsor consapevoli del grande compito che li attende, quello cioè di stimolare un feed back positivo per il bene e altrettanto per il nome dell’azienda legato ad esso. La cultura sostenibile necessità di aiuto finanziario anche attraverso un momento di auto finanziamento, sfruttando appieno quelle che sono le risorse messe a disposizione dalle leggi nazionali e comunitarie, attraverso l’accesso a bandi nazionali ed europei oltre che a finanziamenti europei per la cultura molte volte non sfruttati o del tutto ignorati.

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Ancora, il gestore istituzionale della Cultura (Stato, Regioni, Comuni, Province, Istituti Religiosi ecc.) dovrà attuare una politica di massima fruizione del bene attraverso orari di apertura prolungati, che favoriscano il massimo afflusso di pubblico anche con biglietti a prezzo contenuto e popolare. Favorire la possibilità che studenti degli ultimi anni delle scuole superiori o universitarie, competenti nel settore artistico e ambientale, vengano autorizzati ad essere gli accompagnatori di un nuovo pubblico di amanti della cultura e del territorio e, in tal senso, proprio nella vicina Novara questa esperienza è stata attuata positivamente con i ragazzi delle ultime classi del Liceo Classico. Conclusioni: Negli ultimi trent’anni si sono via via concretizzate nuove e sempre più esplicite richieste espresse dalla società civile nei confronti del territorio e dell’ambiente in termini di garanzia di poter consegnare ai nostri figli un ambiente migliore, o almeno non peggiore di quello che abbiamo trovato noi arrivando in questo mondo: in una parola una domanda sempre più forte ed articolata di sviluppo sostenibile. Questo tema dello sviluppo sostenibile è stato ampiamente raccolto ed articolato anche dal legislatore a livello mondiale; la Comunità Europea appare oggi essere tra gli attori istituzionali più sensibili a tale tematica: ... omissis... whereas sustainable development, being a key objective of the Community, de- pends on sound management of natural resources and on the preservation of the equilibrium of the different ecosystems so that the needs of the present generation are met without compromising the ability of future generations to meet their own needs ... omissis... Da questo testo della Comunità si può ricavare una buona definizione di sviluppo sostenibile e cioè: “capacità di soddisfare le necessità della presente generazione, senza compromettere la possibilità e capacità delle future generazioni di soddisfare le loro necessità”. Illuminante è poi il fatto che si enfatizzi come il raggiungimento di questo obiettivo dipenda: da una corretta e decisa gestione delle risorse naturali e dalla conservazione dell’equilibrio dei differenti ecosistemi. E’ ovvio che questa sede, seppur qualificata e stimabilissima, non consente uno sviluppo più approfondito della tematica in oggetto, ma solo indicazioni metodologiche che auspicano un successivo, meditato tavolo di lavoro.

Stefano Rabozzi

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Proposte operative.

Creazione di un Centro Studi per portare Vercelli nel mondo e portare il mondo a Vercelli, in modo da rendere viva la città e per darle un futuro. Sito internet “Vercelli 24 ore” con le indicazioni di tutte le possibili attività culturali. Osservatorio permanente sui mezzi di comunicazione di massa e sulla loro attendibilità e veridicità. Osservatorio sui mezzi di comunicazione locali. Osservatorio permanente sul presente ( Centro Studi Polis ) e creazione di un think tank per formare e sostenere l’operato politico locale indipendentemente dall’appartenenza partitica. Centro Studi per la valorizzazione dei beni culturali italiani e la loro commercializzazione in Europa e nel mondo.

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La cultura di rete: accordi e collaborazioni

Esiste anche una cultura della rete. Mettere in rete (ovviamente non solo la cultura) significa

esaltare il processo partecipativo (e quindi democratico) di tutti coloro i quali con-dividono (e cioè

mettono a disposizione) medesime finalità.

Una volta (e in verità anche ora) si diceva “l’unione fa la forza”. Vero. Oggi questa maniera

di ragionare, se vogliamo, si è un poco raffinata e si parla allora di “rete”, laddove si intende il

principio di mettere in condivisione-fruizione esperienze, lavoro, progettualità, ecc. attraverso un

lavoro comune che non necessariamente sia ubicato nel medesimo ambito ma può essere condiviso

anche attraverso strumenti quali internet, la telefonia mobile, la video conferenza e, chi più ne ha

più ne metta.

Lavorare in rete significa, essenzialmente, collaborare.

Intendere la cultura come visione aperta, come progetto interculturale, di ampio respiro, che

coinvolga non solo i soggetti cittadini o della provincia di Vercelli, ma che faciliti il dialogo e il

confronto culturale con altre realtà limitrofe regionali, favorendo in tal modo la messa in rete delle

comuni esperienze, che possono portare ad un arricchimento condiviso.

Una Cultura fortemente radicata alla tradizione: è da questo punto che si deve partire per

portare le radici comuni ad un confronto aperto e interculturale. Per fare ciò abbiamo bisogno di

strumenti e di strutture con i quali e nelle quali poter esercitare le forme di cultura più diverse.

Quello culturale è un mondo che un numero crescente di noi già conosce per la consuetudine

dell’operare quotidiano.

Per i motivi sopra esposti si ritiene importante un auspicabile impegno in un progetto

articolato attraverso iniziative finalizzate a “Fare Cultura” da attuare, se possibile, con diversi

soggetti, dalle Associazioni, alle Istituzioni, ai Musei, alle Fondazioni, Ecc.

FARE CULTURA

Coloro che promuovono la cultura devono iniziare a collaborare più concretamente insieme,

sia interagendo su progetti già avviati da tempo, sia programmando possibili iniziative comuni, nel

campo dei beni come in quello delle attività culturali. Occorre pensare ad eventuali incontri

programmati e periodici, mettendo in cantiere una sorta di “Stati generali della cultura” che prima

di tutto sono un metodo operativo che richiama la partecipazione e la condivisione, anche a livello

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interprovinciale o regionale, incontri che tengano conto del feedback che periodicamente arriva dai

tavoli tecnici che lavorano nel tempo per presentare le loro proposte. Dal confronto operativo tra i

soggetti coinvolti ne nascerà un sistema di offerta integrato. Le principali azioni che saranno

distintive di questo progetto potranno concretizzarsi in:

1) mappatura dei luoghi e degli spazi dedicati alla cultura;

2) individuazione di nuovi contenitori culturali;

3) creazione di un calendario comune degli eventi, con la creazione di un percorso turistico

unitario e congiunto tra le strutture museali e i beni architettonici, per valorizzare gli elementi di

permanenza in città con annesso l’indotto;

4) valorizzazione dell’arte e degli spazi ad essa dedicati, rafforzamento dell’immagine e del

percorso di accoglienza, ed infine l’avviamento di un confronto e il coordinamento tra i soggetti

preposti all’offerta culturale e turistica.

Riteniamo sia importante organizzare e coordinare un programma annuale delle iniziative

culturali possibilmente integrato, in modo da offrire ai possibili fruitori un’ampia scelta su tutto il

territorio interprovinciale e regionale, che possa essere di riferimento per gli operatori culturali e

turistici, come per tutti i cittadini. L’obiettivo sarà quello di elaborare un calendario dei maggiori

appuntamenti ed eventi previsti per l’anno in tempo utile da consentire l’organizzazione di un

sistema funzionale ai servizi d’ informazione, accoglienza e di promozione delle iniziative

attraverso canali locali e nazionali alle iniziative che contribuiscono alla destagionalizzazione

dell’offerta culturale e, dunque, dei flussi turistici.

E’ indispensabile mettere in rete organizzatori ed operatori nel tentativo di conferire solidità

al sistema culturale, evitando duplicazioni ed accavallamenti, ragionando su una sinergia di intenti e

sollecitazioni provenienti dal mondo culturale.

Le proposte di eventi ed iniziative dovranno avere almeno alcune delle seguenti

caratteristiche:

• Progetto di rete con coinvolgimento di altri partner istituzionali e/o

territoriali;

• Contenuti o modalità che esprimano creatività e innovazione;

• Capacità di coinvolgere e movimentare un’utenza di varia età e provenienza;

• Capacità di attrarre utenti da altre città italiane o estere;

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• Capacità di animare luoghi della città, nel centro e/o nelle periferie, con

particolare riferimento a zone o siti della città con potenziali culturali non ancora espressi;

• Capacità di animare e rendere fruibili luoghi d’interesse storico e artistico;

• Capacità di coinvolgere i giovani con i tempi e i modi a loro congeniali, sia in

termini di comunicazione che di partecipazione attiva.

• Capacità di sviluppare una forte identità, favorendone la promozione e il

riconoscimento a livello regionale e nazionale.

In questo progetto di “fare cultura” si dovranno coinvolgere anche i possibili attori

economici interessati al progetto, consapevoli del fatto che la crescita sociale, economica e

civica, può concretamente passare anche attraverso lo strumento delle politiche culturali.

PROPOSTE

TEATRO .

Creazione di un Fondo a favore degli artisti residenti nel territorio comunale, destinato alla

realizzazione di opere o di eventi. Creazione di un centro di laboratorio teatrale locale. Creazione di

un Festival del teatro. Formazione del pubblico ed economie (le Amministrazioni Pubbliche

dovrebbero farsi promotrici di rapporti tra il mondo degli artisti e l’imprenditoria privata, oltre a

farsi capofila di un coordinamento che permetta l’accesso a fondi europei).

MUSICA .

La mappatura dei luoghi della musica, la promozione di iniziative musicali e della

conoscenza reciproca dei soggetti organizzatori, superamento delle barriere culturali tra i diversi

generi musicali e le diverse tipologie di fruitori ed infine la formazione musicale dei giovani.

MONDO DEI LIBRI .

Un censimento di tutti i luoghi e gli spazi che si possono mettere a disposizione delle attività

legate al mondo dei libri e creazione di iniziative che abbiano come obiettivo la promozione della

lettura. In questo senso è auspicabile pensare di ampliare il rapporto con le scuole e incrementare la

fruizione della Biblioteca Comunale.

TURISMO E MARKETING TERRITORIALE.

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Le linee progettuali, dirette al rafforzamento delle potenzialità turistiche della città, sono la

valorizzazione degli elementi di permanenza presenti in città, con maggiore sinergia nella

diffusione delle informazioni tra istituzioni e operatori, valorizzazione dell’eccellenza e della

qualità, miglioramento dell’accoglienza e dei servizi e la collaborazione tra enti, Associazioni e

soggetti a vario titolo diversi, non necessariamente ubicati nel medesimo territorio.

CULTURA E TEMPO LIBERO.

Abbiamo l’esigenza di trascorrere al meglio il tempo libero che abbiamo a disposizione. Un

tempo prezioso anche per chi, come gli anziani, non ha la giornata occupata con il lavoro. E allora è

importante scegliere con cura luoghi, persone e attività con cui passare le ore e i giorni disponibili.

Ciascuno fa le proprie scelte in base ai propri gusti, ai background culturale e al budget che ha a

disposizione. In tutti i casi risulterà molto utile poter consultare un manifesto unitario che renda

visibile tutte le offerte presenti sul territorio.

Occorre perciò individuare percorsi urbani informativi ad interesse architettonico e

naturalistico; organizzare trekking urbani periodici, con frequenza mensile (ad es la prima domenica

di ogni mese) allo scopo di conoscere l’arte, l’architettura e l’uso storico del territorio anche in

collaborazione interprovinciale con altri soggetti interessati, come Associazioni e Gruppi di

dopolavoro.

Più siamo e meglio stiamo. Ma non alla rinfusa e con idee poco chiare. Una

programmazione seria e puntuale, può certamente aiutare a condividere e a fruire del “bene

comune”.

Una “cultura di rete” non può prescindere dalla progettualità sopra esposta, che

certamente, con il contributo autorevole di tutti può e deve essere integrata, arricchita e certamente

migliorata.

Stefano Rabozzi