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VERGA Manzoni domina la prima meta dell'ottocento sul piano del romanzo e della narrativa generale la figura di spicco della seconda meta dell' 800 è Verga con il quale cambia l'impostazione della narrazione. Manzoni regista della narrazione, onnisciente, interviene con giudizi-Verga invece no, il principio adottato è quello della impersonalità e il punto di vista non è dall'alto ma dal basso dal punto di vista dei personaggi stessi che non possono conoscere tutta la vicenda con tutte le conseguenze che questo comporta sul piano stilistico perchè si adotta il principio della forma inerente al soggetto, questo cambiamento è dovuto a ragioni anche storiche, dovute al cambiamento del ruolo che il letterato ha nella società, per gli scrittori romantici si parla di impegno civile che ora viene meno. I personaggi di Manzoni anche erano umili come in Verga pero atteggiamento diverso perchè le classi più basse sono considerate con distacco da Manzo, o con atteggiamento populistico paternalistico, ora con tono moralistico e si sente la presenza del narratore che giudica, in Verga nella narrativa non si trova tutto questo, i personaggi umili sono veramente protagonisti ed è dalla loro prospettiva che viene condotta la narrazione. Tutto questo è legato a cambiamenti sociali e che si ripercuotono sulla figura dell'intellettuale, è vero che la sua prima formazione è romantico risorgimentale ma poi vive il superamento di questa fase, vive il momento in cui si afferma , non più protagonismo ideale perchè adesso prevalgono altri valori, prima si doveva costruire l'Italia ora si avvia lo sviluppo e ci sono nuovi valori : la logica del guadagno, l'affermazione dei poteri delle industrie e delle banche. L'artista in questo periodo viene definito uno scioperato e l'arte è un lusso degli scioperati perchè l'artista on produce nulla, l'artista non si riconosce nella mercificazione è estraneo alla società, e cosi l'artista non può far altro che limitarsi a descrivere scientificamente. Tentativo di trovare una risposta alla realtà nei valori di una società arcaico rurale in Sicilia ma alla fine la constatazione che nemmeno quella realtà è immune da quella logica dominante (motivo della roba, i Malavoglia pur rappresentando elemento positivo sono dominati anche loro). L'adesione di Verga in maniera personale al naturalismo, al positivismo di cui fa propri alcuni aspetti come visione deterministica e materialistica ma rifiuta invece la fiducia nel progresso gli aspetti più ottimistici. VITA nasce nel 1840 a Catania da una famiglia di proprietari terrieri nobili, prima formazione romanticorisorgimentale per cui ha idea dell'unita d'Italia e adesione ai valori del risorgimento, si dedica alla narrativa, scrive i “carbonari “della montagna che è un romanzo storico poi “una peccatrice” 1866 che risente del tardo romanticismo con il motivo dell'amore passione ma la narrativa di Verga inizia più tardi quando si trasferisce a Firenze 1869 1892 influenzato dalla letteratura tardo romantica

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VERGA

Manzoni domina la prima meta dell'ottocento sul piano del romanzo e della narrativa generale la figura di spicco della seconda meta dell' 800 è Verga con il quale cambia l'impostazione della narrazione. Manzoni regista della narrazione, onnisciente, interviene con giudizi-Verga invece no, il principio adottato è quello della impersonalità e il punto di vista non è dall'alto ma dal basso dal punto di vista dei personaggi stessi che non possono conoscere tutta la vicenda con tutte le conseguenze che questo comporta sul piano stilistico perchè si adotta il principio della forma inerenteal soggetto, questo cambiamento è dovuto a ragioni anche storiche, dovute al cambiamento del ruolo che il letterato ha nella società, per gli scrittori romantici si parla di impegno civile che ora viene meno.I personaggi di Manzoni anche erano umili come in Verga pero atteggiamento diverso perchè le classi più basse sono considerate con distacco da Manzo, o con atteggiamento populistico paternalistico, ora con tono moralistico e si sente la presenza del narratore che giudica, in Verga nella narrativa non si trova tutto questo, i personaggi umili sono veramente protagonisti ed è dalla loro prospettiva che viene condotta la narrazione. Tutto questo è legato a cambiamenti sociali e che si ripercuotono sulla figura dell'intellettuale, è vero che la sua prima formazione è romantico risorgimentale ma poi vive il superamento di questafase, vive il momento in cui si afferma , non più protagonismo ideale perchèadesso prevalgono altri valori, prima si doveva costruire l'Italia ora si avvia lo sviluppo e ci sono nuovi valori : la logica del guadagno, l'affermazione dei poteri delle industrie e delle banche. L'artista in questo periodo viene definito uno scioperato e l'arte è un lusso degli scioperati perchè l'artista on produce nulla, l'artista non si riconosce nella mercificazione è estraneo alla società, e cosi l'artista non può far altro che limitarsi a descrivere scientificamente. Tentativo di trovare una risposta alla realtà nei valori di una società arcaico rurale in Sicilia ma alla fine la constatazione che nemmeno quella realtà è immune da quella logica dominante (motivo della roba, i Malavoglia pur rappresentando elemento positivo sono dominati anche loro). L'adesione diVerga in maniera personale al naturalismo, al positivismo di cui fa propri alcuni aspetti come visione deterministica e materialistica ma rifiuta invece la fiducia nel progresso gli aspetti più ottimistici. VITAnasce nel 1840 a Catania da una famiglia di proprietari terrieri nobili, prima formazione romanticorisorgimentale per cui ha idea dell'unita d'Italia e adesione ai valori del risorgimento, si dedica alla narrativa, scrive i “carbonari “della montagna che è un romanzo storico poi “una peccatrice” 1866 che risente del tardo romanticismo con il motivo dell'amore passione ma la narrativa di Verga inizia più tardi quando si trasferisce a Firenze 1869 1892 influenzato dalla letteratura tardo romantica

e filantropico sociale scrive” storia di una capinera”(romanzo epistolare) inizia la stesura di” Eva” che porta a termine a Milano nel 1872.fino al 1893 è a Milano. Milano è la capitale economica del paese ma anche letteraria e qui c'è un movimento la scapigliatura (a meta tra il tardo romanticismo e il decadentismo e presenta aspetti dell'uno e dell'altro che si ritrovano nella prima produzione di Verga).Dopo “Eva” scrive “Tigre reale” che risente dell'influenza della scapigliatura 1865.EROS rappresenta il primo romanzo in cui la narrazione si fa più oggettiva. 1874 un bozzetto siciliano “NEDDA” legata all'esperienza della letteratura filantropico sociale che anticipa alcuni aspetti del verismo.1877 arriva a Milano Capuana Luigi di origini Siciliane critico letterario (scapigliatura ruolo importante per conoscere la letteratura francese) si crea un gruppo di letterati che si ripropone di creare il romanzo moderno prendendo a modello i romanzi dei naturalisti francesi infatti con Rosso malpelo abbiamo la stesura del primo racconto verista 1878.Produzione successiva MALAVOGLIA primo romanzo verista.Novelle rusticane, per le vie e un opera teatrale “cavalleria rusticana” e il “Mastro Don Giosualdo” con cui la parabola del verismo si può dire conclusa. Egli continua a scrivere opere che vanno incontro al gusto di chi non aveva apprezzato le opere veriste. I Malavoglia non riscuotono tanto successo perchè il pubblico era abituato ad una narrativa diversa. Aveva contatti con i francesi mentre dal punto di vista politico è vicino agli ambienti della destra storica a favore di una economia agraria di contro al capitalismo industriale del nord. Queste posizioni sono legate al fatto che apparteneva ad una famiglia di proprietari terrieri, ma poi prende le distanze dall'impegno politico, porta a termine “il ciclo dei vinti” e non porta a termine la duchessa di Leira e nel 1893 si fa più appartata la sua vita, senatore nel 1820 e muore nel 1822.

La narrativa di Verga parte da Storia di una capinera, sentiamo l'influenza della letteratura filantropico sociale, è la storia di una monacazione forzata.Monacazione forzata perchè la protagonista è orfana di madre e viene mandata per la propria educazione in un collegio di monache ma prima di prendere i voti torna a casa e si innamora di un giovane ma è povera e nonha la dote quindi rinuncia e torna in convento, solo che nel frattempo il giovane sposa la sorellastra e lei per la passione d'amore si ammala e muore.

E una storia tardo romantica per motivo dell'amore passione che sia associaall'idea della morte.E' un romanzo epistolare (lettere che la monaca avrebbe scritto), linguaggio semplice adatto ad un simile personaggio.Influenza del romanzo filantropico sociale per la particolare condizione della vita, sentimenti soffocati dall'interesse → prevalere dell'interesse

economico rispetto ai sentimenti. C'è il motivo dell'esclusione sociale, spessoper il prevalere della logica del guadagno (della roba= no capitale ma più investimenti).

EVA

Inizia a Firenze ma pubblica a Milano, è il più interessante prima dei malavoglia scritto quando verga entra in contatto con la cultura Milanese (realtà socio economica nuova) egli inizia a seguire la poetica del vero e a seguire l'influenza della scapigliatura quindi influenza delle avanguardie letterarie del tempo anche con atteggiamento di protesta, ci dice tutto questo nella prefazione a Eva.Narrazione vera, si rivolge ai lettori e dice “ci troverete qualcosa che vi appartiene che è il frutto delle vostre passioni “→ mette in luce l'ipocrisia (guardano le ballerine danzare nude e poi coprono cose oscene davanti aifigli), “arte manifestazione dei vostri gusti, l'arte in Grecia era una civiltà oggiè un lusso””viviamo in una atmosfera di banche e di imprese e la ricerca dei piaceri”Si meraviglia che questi di credessero ancora in alcuni valori come l'onesta e l'amore” Manifesto perchè dichiara la funzione dell'arte : raccogliere, denunciare e presentare contro i borghesi le miserie che sono ilrisultato della società e di fronte alle quali loro voltano gli occhi (influenza scapigliatura per denuncia alla realtà).

Giovane siciliana che vuole fare l'artista e si reca a Firenze dove conosce una ballerina che vorrebbe una relazione semplice consapevole della propria condizione economica, ma poi viene persuasa a lasciare il teatro e ad andare a vivere con lui, però difronte alle difficoltà l'amore viene meno e i due si lasciano. Enrico percorre la carriera d'artista dovendo adeguarsi algusto del tempo, lontano da quello che era il suo ideale di artista. Ritrova Eva e la vorrebbe di nuovo ma viene rifiutato. Allora Enrico uccide l'amante di Eva, dopo di che ammalato di Tisi torna in Sicilia dove ritrova gli antiche valori.

Vi sono elementi di novità sopratutto nella dichiarazione programmatica della prefazione ma ci sono ancora elementi della letteratura tardo romantica, c'è il motivo della Sicilia, di una società arcaico rurale che è elemento positivo di contro al mondo negativo della società industriale al nord, e anche il fatto che l'artista si può affermare solo se sacrifica i suoi ideali.

Romanzo successivo TIGRE REALE influenza scapigliatura. Protagonista è una giovane russa ammalata di Tisi e divorata dalla passione, c'è il motivo della morte associata alla morte. L'ultima notte d'amore e la descrizione risente della scapigliatura in particolare nell'opera di Tarchesi con toni e

accenti esasperati.In queste due opere c'è un narratore che è testimone delle vicende e confidente del protagonista mentre con Eros abbiamo una narrazione più oggettiva perchè nel frattempo Verga ha letto “Madame Bavary” e ha cambiato l'impostazione della narrazione in una direzione che si avvia verso la narrativa verista.

Una tappa importante è quella del bozzetto siciliano che è un racconto lungo il cui titolo è NEDDA (1874), personaggi umili e semplici ma della sua Sicilia(novità) ambiente contadino che cerca di rendere in maniera realistica. Non è ancora una novella verista perchè non c'è l'adozione dell'impersonalità e anche il principio della forma inerente al soggetto non èancora pienamente applicato perchè c'è la presenza del narratore letterato (per scelte stilistiche o interventi di carattere moralistico e denuncia sociale → espressioni dialettali in corsivo, stile e linguaggio letterario)che interviene con giudizi moralistici, giustifica il comportamento della protagonista di contro alla mentalità del contesto in cui vive, il linguaggio è improntato al fiorentino, il registro è letterario. La storia è patetica .

Nedda rimane orfana di madre e suscitando il disappunto della società in cui vive non vuole indossare il lutto, è una raccoglitrice di olive è emarginata e si innamora di un giovane che va a lavorare alla piana di Catania e si ammala di malaria e quando torna la vuole sposare allora gli servono soldi, va a potare gli ulivi ma cade e muore. Nedda rimane sola e incinta, quando nasce la bimba non la vuole abbandonare sulla ruota e allora alla fine la bambina muore.

Ritroviamo i temi che ci ricollegano alla letteratura tardo romantica e filantropico sociale ma anche anticipazioni di aspetti che ritroveremo nella narrativa successiva ad esempio nell'attenzione al fatto che la logica del guadagno prevale sempre poi vengono introdotti parallelismo tra la vita degli animali e degli uomini (narrativa verista) ci sono anche dei passi in cui si parla di una disposizione lirico simbolica della narrazione quando nel momento in cui i personaggi non riescono ad esprimere i loro sentimenti si ha una descrizione del paesaggio. Polemica contro la chiesa e i preti.

(Leggi)

Svolta veristica di Verga che si colloca negli anni tra il 1877-1878.I fattori che influiscono su questo cambiamento sono: la pubblicazione del romanzo la Somuar recensito da Capuana, trasferimento di Capuana a Milano e e la formazione di un gruppo di letterati che vogliono creare il romanzo moderno, questi sono gli aspetti letterari, terzo fattore che riguardai contenuti è la pubblicazione dell'inchiesta in Sicilia ad opera di Franchetti e Sonnino nonché le lettere meridionali di Villari, cioè si pone all'attenzione la questione meridionale, i primi due fattori influiscono sull'elaborazione dellapoetica verdiana (scelta della forma inerente al soggetto e principio di impersonalità, invece le altre due influiscono sulla nuova materia con riferimento a Vita dei campi e Malavoglia).POETICA: per poetica intendiamo la concezione che si ha dell'arte scelte stilistiche e formali in relazione alla concezione che si ha dell'arte, poi si ha anche la visione che ha il poeta della realtà, la visione di Verga della realtà è un tuttuno con le sue scelte narrative e a livello formale e contenutistico, la poetica risente del pensiero del tempo è positivistica perchè parte dall'idea che ci sia una verità oggettiva e scientifica e quindi bisogna basarsi sull'oggettività senza soggettività → impersonalità.Concezione materialistica perchè il comportamento dell'uomo è assimilato a quello degli animali e quindi viene visto come dipendente dai bisogni materiali e dagli istinti e dai desideri e poi deterministica perchè la psicologia dei personaggi è determinata dall'ambiente in cui vivono, dalle leggi economiche (per il naturalismo francese interviene il concetto dell'ereditarietà → certi comportamenti sono predisposizioni acquisite geneticamente) e al di sotto di tutto c'è Darwin con la lotta per la sopravvivenza con la legge del più forte e il concetto di selezione naturale (al di sotto della poetica di Verga i presupposti filosofici sono questi).Da tutto questo discende il rifiuto del soggettivismo e idealismo romantico e il nome della ricerca di una oggettività per cui la narrazione può avvenire solo in maniera impersonale non ci deve essere alcuna interferenza dell'io dell'autore, tutto deve essere rappresentato dall'esterno, noi non conosciamo i pensieri e la psicologia dei personaggi se non per quello che illoro comportamento lascia trasparire, c'è una eclissi dell'autore, principio dell'impersonalità che abbiamo trovato enunciata in Francia a partire da “FLOBERT” che diceva che il narratore deve essere come dio nella creazione la cui presenza si avverte in ogni cosa ma che poi non si vede da nessuna parte, capiamo il passaggio da Nedda a Rosso malpelo, in Nedda c'era la presenza dell'autore che interveniva con i suoi commenti, che usava un linguaggio letterario, ora c'è la ricerca di una impostazione più scientifica anche se su questo aspetto i veristi italiani calcano meno rispetto ai naturalisti francesi e Verga si ripropone di partire dal basso verso l'alto dalsemplice al complesso. Nel ciclo dei vinti che comprendeva 5 romanzi partendo dal semplice con i Malavoglia passando ad un livello superiore con mastro (piccola borghesia cittadina di provincia) per poi è passare alla nobiltà con la Duchessa di Leira al mondo parlamentare romano con

l'onorevole scipioni per arrivare al mondo dell'arte con L'uomo di lusso.In realtà Verga non porta a termine questo ciclo (che prima si chiamava “La marea”) scrive solo i Malavoglia e Mastro e l'inizio della Duchessa, si ferma qui perchè finchè rappresenta le classi sociali basse può rispettare i principi della sua poetica, ma questo diventa difficile via via che si sale perchè la cultura porta a nascondere i sentimenti per cui non si può avere una rappresentazione diretta (con Mastro la fedeltà e i principi della poetica vacillano)e allora diventa importante per conoscere la poetica Verghiana nell'enunciazione dei suoi principi come la Prefazione all'amante di Gramigna (novella dei campi) , lettera dedicatoria a Farina, la prefazioneai Malavoglia qui si parla di eclissi dell'autore, non ci deve essere traccia di se nella propria opera e una caratteristica delle novella di Verga è che il lettore è calato nella vicenda senza che i personaggi siano presentati dall'autore, essi si caratterizzeranno per quello che la gente dirà di loro, per iloro modi di parlare → disorientamento.Non solo c'è l'eclissi ma anche la regressione del narratore che regredisce allivello dei suoi personaggi e e la narrazione viene condotta dal punto di vista dei personaggi e di qui viene l'applicazione del principio : la forma inerente al soggetto.Quando parliamo di forma inerente al soggetto quando si parla di contadini e pescatori saremo portati a pensare all'uso del dialetto ma in verga non lo abbiamo perchè:

1) si è appena conclusa l'unita di Italia e quindi Verga aveva creduto nella causa anche se poi era rimasto un po deluso, pensa che sia una forma di indebolimento del processo unitario

2) Verga insieme a Capuana si proponeva di cerare il romanzo modernoe quindi l'adozione del dialetto avrebbe ridotto la portata del romanzo ne avrebbe marcato il carattere regionale, mentre lui vuole compiere una azione di avanguardia ma per tutta l'Italia

Tutta via quando leggiamo abbiamo l'idea di una lingua parlata perchè riprende la sintassi del siciliano, l'uso del che che corrisponde al ca siciliano e poi c'è l'uso di proverbi, modi di dire, le ingiurie (soprannomi che presentano un significato rovesciato e contrario rispetto alla realtà ES malavoglia che in realtà erano laboriosi, oppure la LONGA che in realtà erabassa e piccola).Cosi avviene la svolta in senso veristico anche se sopraggiungono motivi romantici, di fatto però non ci troviamo più in presenza del narratore Manzoniano. DIFFERENZE tra i due narratori (verghiano e manzoniano)Manzoni dava un giudizio sui personaggi, era onnisciente e interveniva rivolgendosi al lettore, questo perchè Verga è pessimista ed è influenzato dalla sua stessa epoca e quindi non la può giudicare, gli autori italiani di primo 800 si propongono di trasmettere valori ideali di guidare nella battaglia risorgimentale e quindi c'era l'idea di poter cambiare la realtà, in Verga invece c'è l'idea di prendere ATTO della realtà, il pessimismo → idea

di non poter intervenire per cambiare la realtà. Principio dell'impersonalità è applicato rigorosamente rispetto ai naturalisti che erano impegnati (Verga vive una crisi nella propria condizione di possidente e come intellettuale → motivi che determinano carattere delle sue opere).

Luperini cita due passi unoi tratto da Nedda e l'altro da malpelo dove si ricecarcano le cause di certi comportamenti, prestando attenzione ai nessi causali si capisce la posizione che l'autore assume.“Le comari la chiamavano sfacciata perchè non era stata ipocrita e perchè non era snaturata” Queste cause appartengono all'autore perchè espongono il giudizio dell'autore che si differenzia da quello delle comari (Nedda non aveva abbandonato la figlia) le proposizioni causali non riportano le motivazioni delle comari ma il giudizio dell'autore che contrappone il proprio punto di vista da quello delle comari. Invece quando leggiamo Rosso Malpelo “ Si chiamava cosi perchè aveva i capelli rossi, perchè era cattivo che prometteva di uscire come un birbone” Questo nesso tra il rosso dei capelli e l'essere un ragazzo cattivo, l'autore noncondivide questo nesso causale che appartiene alla mentalità dei compaesani.Questo è avvenuto perchè abbiamo la regressione del narratore, il punto di vista è interno. Ovviamente noi capiamo che anche se non viene detto esplicitamente (come in Nedda-> autore ristabilisce quella che per lui è la verità) si capisce che si distacca dal giudizio del narratore.

LA LETTEREA DEDICATORIA A SALVATORE FARINA

L’ a mante di Gramignaè una novella di Vita dei campi,prima opera verista di Verga, uscita nel 1880.Contiene, all’inizio, una *dedicatoria a Salvatore Farina, scrittore e intellettuale vicino agli ambienti scapigliati milanesi. I punti principali della lettera costituiscono altrettanti princìpi teorici della *poetica veristica verghiana riguardanti sia il linguaggio e lo stile, sia il contenuto, sia il metodo di analisi, sia, in-fine, l’impersonalità: 1) il linguaggio è stato raccolto dall’autore «pei viottoli dei campi» e dunque è semplice e pittoresco come quello delle «narrazioni popolari»; 2) il narratore si attiene al «fatto nudo e schietto», nella sua oggettività, senza filtrarlo attraverso «la lente dello scrittore»; 3) il metodo nella rappresentazione delle passioni umane deve ispirarsi allo «scrupolo scientifico» e mirare a fornire un «documento umano» (altra espressione-chiave del Naturalismo); 4)la narrazione deve cogliere lo sviluppo logico e necessario delle passioni, rivelando il «legame oscuro tra cause ed effetti» (ed è proprio per tale de-terminismo che la catastrofe apparirà «fatale»); 5) la mano dell’autore deve restare invisibile, in modo che l’opera non conservi «alcuna macchia del peccato d’origine» (è, questa, l’impersonalità).

“Caro Farina, eccoti non un racconto, ma l’abbozzo di un racconto. Esso almeno avrà il merito di es-sere brevissimo, e di esser storico– un documento umano”

Ritorna il motivo del documento, la rappresentazione artistica che si fonda sulla documentazione umana.La gramigna (erbaccia) : soprannome dato al brigante di cui la donna si innamora. Documento che si trova nella prefazione a molti romanzi naturalisti.“Io te lo ripeterò così come l’ho raccolto pei viottoli dei campi, press’a poco

colle medesime parole semplici e pittoresche della narrazione popolare”

Linguaggio racconto per i viottoli ed è quello proprio delle narrazioni popolari.“e tu veramente preferirai di trovarti faccia a faccia col fatto nudo e schietto, senza stare a cercarlo fra le linee del libro, attraverso la lente

dello scrittore” motivo dell'impersonalità, l'autore si atterrà al fatto nudo e schietto. “Di questo che ti narro oggi, ti dirò soltanto il punto di partenza e quello d’arrivo, e per te basterà, e un giorno forse basterà per tutti”

prima abbiamo un linguaggio raccolto per i viottoli quindi popolare poi l'oggettività il fatto nudo e schietto e adesso si dice che verrà raccontato il fatto senza dire ciò che viene prima e ciò che viene dopo, questo non interessa allo scrittore come non dovrebbe interessare al lettore → impersonalità, descrizione oggettiva e scientifica del funzionamento del fenomeno psicologico fino a quando il lettore non avrà più bisogno di sentire i commenti personali, la rappresentazione delle passioni umane deve ispirarsi allo scrupolo scientifico e fornire un documento umano.“Sacrifichiamo volentieri l’effetto della catastrofe, allo sviluppo logico, necessario delle passioni e dei fatti verso la catastrofe resa meno impreveduta,meno drammatica forse, ma non meno fatale.Siamo più modesti, se non più umili; ma la dimostrazione di cotesto legame oscuro tra cause ed effetti non sarà certo meno utile all’arte dell’avvenire.”

L'arte deve cogliere lo sviluppo logico delle passioni rivelando il nesso che c'ètra causa ed effetto e quindi il determinismo che sta sotto i fatti, studio oggettivo delle leggi deterministiche degli avvenimenti umani.“La scienza del cuore umano, che sarà il frutto della nuova arte, svilupperà talmente e così generalmente tutte le virtù dell’immaginazione, che nell’avvenire i soli romanzi che si scriveranno saranno i fatti diversi?”

Fatti diversi è un calco dal francese per indicare i fatti di cronaca, la ricerca dell'impersonalità serve a rappresentare solo i fatti di cronaca quelli solamente accaduti senza immaginazione → fatti diversi: è un *calco dell’espressione francese «faitsdivers» = fatti di cronaca,titolo di una rubrica giornalistica. Si tratta, insomma, di fatti accaduti realmente e non immaginati. Per capire il significato del termine si può ricordare il giudizio di Luigi Capuana su La Lupa:«[...]La Lupapotrebbe dirsi un semplice fatto diverso.In quelle otto pagine non c’è un particolare che non sia ve-ro, intendo dire che non sia accaduto realmente così».“l’armonia delle sue forme sarà così perfetta, la sincerità della sua realtà così evidente, il suo modo e la sua ragione di essere così necessari, che la mano dell’artista rimarrà assolutamente invisibile, allora avrà l’impronta dell’avvenimento reale, l’opera sembrerà essersi fatta da sé,aver maturato ed esser sorta spontanea come un fatto naturale, senza serbare alcun punto di contatto col suo autore, alcuna macchia del peccato d’origine”

Peccato d'origine vuol dire che non deve far sentire la presenza del narratore, pero dice sembrerà come perchè c'è un limite il narratore c'è sempre però non interviene.

VITA DEI CAMPI

8 novelle, Rosso malpelo, la novità sta nei cambiamenti introdotti a livello della narrazione (adozione del punto di vista popolare).Ci sono delle contraddizioni in queste novelle perchè al di sotto c'è il complesso di idee deterministiche e materialistiche che fa vedere la vita

dell'uomo dominata dalla logica del guadagno dagli interessi dai bisogni materiali A TUTTI I LIVELLI il “Ciclo dei vinti” non sono solo i personaggi umili, i vinti sono tutti a tutti i livelli sociali.Da un lato c'è il determinismo, condizionamento dai bisogni materiali e dall'altro si contrappone il mondo arcaico rurale come polo positivo con i suoi valori, e quindi all'interno dei malavoglia c'è uno scontro generazionale che può raffigurare questi due aspetti in realtà questa contrapposizione nonsussiste perchè prevale il secondo aspetto, il vecchio n'toni finisce poi per cadere vittima dell'interesse economico anche se rappresenta i valori della famiglia. Tono epico- lirico, motivo amore-passione e motivo del diverso cheriprendono il romanticismo (lupa, n'toni e rosso malpelo).Frequente è l'immagine dell'escluso dalla società, interviene qui il procedimento dello STRANIAMENTO: quando il narratore popolare(logica del più forte) presenta come strano un comportamento che è normale secondo il punto di vista dell'autore che non esprime il suo giudizio.Si può avere anche uno straniamento rovesciato ed è quando la comunità presenta come normale un comportamento che il narratore non considera come normale.

ROSSO MALPELO

La novella, pubblicata nel 1880, è il primo esempio del verismo di Verga.Essa narra la drammatica storia di un bambino, soprannominatoMalpelo per i suoi capelli rossi, costretto a lavorare in condizionidurissime nella cava di sabbia in cui suo padre ha trovato la morte. Con una tecnica narrativa lucida e apparentemente distaccata, Vergadenuncia la miseria delle classi povere siciliane del periodo successivoall’Unità d’Italia. Al tempo stesso, l’autore crea un personaggio distraordinario realismo psicologico: un bambino costretto a cresceretroppo in fretta, che, privo dell’affetto della famiglia e di veri amici,accetta con orgogliosa rassegnazione il suo destino di “vinto”.

La novella ha diverse versioni, questo testo contenutisticamente risente di undibattito sul lavoro minorile, sulla riduzione dell'orario di lavoro dei minori, destra riformistica → sostiene riduzione sfruttamento minorile.Verga collaborava ad una rivista “Rassegna settimanale” di Franchetti Sonnino e quindi tutto rientrava in un particolare disegno politico, Franchetti evidenzia “Inchiesta in Sicilia” il problema dei carusi che lavorano nelle miniere in particolare sottolineano le condizioni degli orfani, però mentre questi hanno pietà, Verga si limita ad una narrazione impersonale e oggettiva, vuole rappresentare i fatti senza intervenire. La condizione dei carusi è il punto di partenza di Pirandello. Difesa di sentimenti e valori come l'amicizia, ma anche accanto a questa la consapevolezza della violenza che domina nella società dominata dalla legge dell'utile che snatura l'uomo e gli fa perdere i valori positivi, c'è il tema della lotta per la sopravvivenza e la consapevolezza del comune destino di morte che però non è illuminato dall'idea di una realtà ultraterrena.

Non c'è alcun preambolo non ci sono informazioni che ci fanno conoscere ipersonaggi e il tempo ma c'è il fatto nudo e schietto. Non abbiamo nessuna indicazione temporale precisa, così come ad indicare un tempo sempre uguale che è il tempo della vita dentro la cava mentre lo spazio gioca su sopra sotto dentro fuori e il mondo a cui appartiene malpelo è quello della cava dove dominano i colori rosso(capelli, sangue) e nero (buio lava) e grigio.Neeso causale che appartiene al narratore popolare. La terra della cava è rossa, rosso è il pilastro che provoca la morte del padre.Anche a livello di affetti familiari il ragazzo è condannato alla stessa emarginazione di cui è vittima nella casa “e siccome era malpelo c’era anche atemere che ne sottraesse un paio, di quei soldi: nel dubbio, per non sbagliare, la sorella maggiore gli faceva la ricevuta a scapaccioni. “

Non c'era nessuno che si prendeva cura di lui, la sorella aveva altro che pensare a ripulirlo la domenica perchè era sposata.Si apre il flashback sulla morte del padre. Andamento della narrazione (30 minuto?????????)Anche il padre era trattato come un animale =asino da soma.“era stato un magro affare e solo quel minchione di mastro Misciu aveva potuto farsi gabbare”

Qui sentiamo il giudizio del narratore interno popolare, vengono riportate le voci del popolo, è come se venissero inseriti i discorsi diretti si parla di erlet erde (termine tedesco) abbiamo parole che ci fanno capire che si tratta di un discorso riportato nella narrazione.Discorso indiretto libero → RIVISSUTO.Tecnica della concatenazione “ va la che tu non ci morrai nel letto come tuopadre””invece nemmeno suo padre ci morì nel suo letto”.“Zio momu lo sciancato aveva detto che quel pilastro li non l'avrebbe pagato manco 20 onze tanto era pericoloso ma d'altra parte tutto è pericoloso nelle cave e se si sta a badare a tutte le sciocchezze che si dicono è meglio andare afare l'avvocato”

Questa frase presenta il discorso del narratore popolare che commenta il fatto che è vero che ci poteva essere timore ma dall'altra parte era la condizione.“Dunque sabato sera mastro Misciu era schiavo ancora che l'avemaria era scoccatada un pezzo”

Uso del CHE → linguaggio adatto ai personaggi. Frequente ricorso a paragoni zoomorfi.Paragone rapportato all'esperienza quotidiana dei personaggi non è il paragone letterario come in Nedda.“il babbo di malpelo che aveva fatto la fine del sorcio” → giudizio di chi portala notizia.Era stato un malaffare perchè il lavoro era più lungo di quello che si prospettava → il bell'affare di Mastro Bestia.“Della rena ne era caduta una montagna, tutta fina e ben bruciata dalla lava chesi sarebbe impastata colle mani e dovea prendere il doppio di calce. Ce n’era dariempire delle carra per delle settimane. Il bell’affare di mastro Bestia”

Difronte all'incidente prevale la considerazione di carattere economico.“n quei giorni era più tristo e cattivo del solito, talmente che non mangiava quasi, e il pane lo buttava al cane, quasi non fosse grazia di Dio.”

Qui notiamo che abbiamo lo straniamento perchè i suoi compaesani non capiscono perchè pensi tanto alla morte del padre invece di dire poverino è triste dice che è ancora più cattivo del solito.“e il cane gli voleva bene” → procedimento concatenato.“Ma l’asino, povera bestia, sbilenco e macilento, sopportava tutto lo sfogo della cattiveria di Malpelo; ei lo picchiava senza pietà, col manico della zappa, e borbottava: – Così creperai più presto! “

→ legge del più forte e destino di morte ineluttabile → visione materialistica della vita, malpelo che inizia qua un processo intellettuale che lo porta a fare propria la logica del più forte.“Sapendo che era malpelo, ei si acconciava ad esserlo il peggio che fosse

possibile” → sottolinea il determinismo: la società ha assegnato a malpelo un suo ruolo e malpelo finisce per adeguarvisi al meglio.Se la prende con i più deboli.Polemica contro lo sfruttamento ci sono delle cifre relative ai compensi dati ai minatori (realistiche perchè basate sui documenti riprensono i dati dell'Inchiesta di Sonnino e Franchetti).Ranocchio per il modo in cui arrancava perchè si era lussato un femore.Ranocchio è un emarginato.“Per un raffinamento di malignita sembrava aver preso proteggere unpovero ragazzetto, venuto a lavorare da poco tempo nella cava, il quale per una caduta da un ponte s’era lussato il femore, e non poteva far più il manovale.”

Per un raffinamento di malignità → nesso causale stabilito dalla gente che non capisce che protegge ranocchio perchè mosso da compassione.Gloi vuole fare capire quale è la legge del più forte: “egli lo tormentava in cento modi.”o’, bestia! Bestia sei! Se non ti senti l’animo di difenderti da me che non ti voglio male, vuol dire che ti lascerai pestare il viso da questo e daquello!”

“L'asino va picchiato perchè non può picchiar lui, e s'ei potesse picchiare ci pesterebbe sotto i piedi e ci strapperebbe la carne a morsi”

Anche la rena rientra nella logica del più forte:«La rena è traditora,» diceva a Ranocchio sottovoce;«somiglia a tutti gli altri, che se sei più debole ti pestano la faccia, e se sei piùforte, o siete in molti, come fa lo Sciancato, allora si lascia vincere. Mio padre labatteva sempre, ed egli non batteva altro che la rena, perciò lo chiamavano Be-stia, e la rena se lo mangiò a tradimento, perché era più forte di lui.»“La rena è traditora – diceva a Ranocchio sottovoce; – somiglia a tutti gli altri, che se sei più debole ti pestano la faccia, e se sei più forte, o siete in molti, come fa lo Sciancato, allora si lascia vincere. Mio padre la batteva sempre, ed egli non batteva altro che la rena, perciò lo chiamavano Bestia, e larena se lo mangiò a tradimento, perché era più forte di lui”

Malpelo ha accettato il suo ruolo, si sente la presenza del narratore esterno che cerca di capire le ragioni (sembra, come):“qualche volta come Ranocchio spaventato lo scongiurava piangendo di dire la verità e di scolparsi, ei ripeteva: «Anche giova? Sono malpelo!» e nessuno avrebbe potuto dire se quel curvare il capoe le spalle sempre fosse effetto di bieco orgoglio o di disperata rassegnazione,e non si sapeva nemmeno se la sua fosse salvatichezza o timidità. Il certo era che nemmeno sua madre aveva avuta mai una carezza da lui, e quindi non gliene faceva mai.”

“ di certo era che nemmeno sua madre aveva avuto una carezza da lui e quindi nongliene faceva mai”

Il QUINDI stabilisce un nesso causa effetto secondo l'ottica della comunità, ilfatto che la madre non abbia mai ricevuto una carezza e quindi non gliene faceva mai come se fosse normale.“Certamente egli avrebbe preferito di fare il manovale, come Ranocchio, e lavo-rare cantando sui ponti, o meglio ancora avrebbe voluto fareil contadino che passa la vita fra i campi,Ma quello era sta-to il mestiere di suo padre, e in quel mestiere era nato lui. “

Gli era preclusa una vita diversa, gli era precluso di poter vedere il mare o il verde dei campi, l'unico spazio è quello della cava.PARAGONI CON IL MONDO ANIMALE:“Ma una volta in cui riempiendo i corbelli si rinvenne una delle scarpe di ma-stro Misciu, ei fu colto da tal tremito che dovettero tirarlo all’aria aperta colle funi, proprio come un asino che stesse per dar dei calci al vento.”“La vedova di mastro Misciu era disperata di aver per figlio quel malarnese,come dicevano tutti, ed egli era ridotto veramente come quei cani, che a furia di buscarsi dei calci e delle sassate da questo e da quello, finiscono col mettersi la coda fra le gambe e scappare alla prima anima viva che vedono, e diventano affamati, spelati e selvatici come lupi.”

Ritrovano il corpo del madre di Malpelo ma :”Però non dissero nulla al ra-gazzo per la ragione che lo sapevano maligno e vendicativo.” Ritornano i pregiudizi che loro hanno nei confronti del ragazzo.“Ei possedeva delle idee strane, Malpelo! Siccome aveva ereditato anche il piccone e la zappa del padre, se ne serviva,quantunque fossero troppo pesanti per l’età sua; e quando gli aveano chiesto se voleva venderli, che glieli avrebbero pagati come nuovi, egli aveva risposto di no; “

Per la mentalità del tempo secondario il valore affettivo rispetto a quello economico.“Vedi quella cagna nera,» glidiceva, «che non ha paura delle tue sassate; non ha paura perché ha più fame degli altri. Gliele vedi quelle costole!» Adesso non soffriva più ma se non fosse mai nato sarebbe stato meglio”

Questo passo ci ricorda Leopardi e quindi alla visione della morte come unica alternativa alle sofferenze della vita cosi come quando dice all'asino mentre lo batteva che cosi sarebbe morto prima.“Ma io sono Malpelo, e se io non torno più, nessuno mi cercherà.”“Pure, durante le belle notti d’estate, le stelle splendevano lucenti anche sullasciara, e la campagna circostante era nera anch’essa, come la sciara, ma Malpelo stanco della lunga giornata di lavoro, si sdraiava sul sacco, col viso verso il cielo,a godersi quella quiete e quella luminaria dell’alto; perciò odiava le notti di luna, in cui il mare formicola di scintille, e la campagna si disegna qua e là vaga mente allora la sciara sembra

più brulla e desolata.” → paesaggio che si addice al personaggio di Malpelo“a nocchio invece provava una tale compiacenza a spiegargli quel che ci stesseroa far le stelle lassù in alto; e gli raccontava che lassù c’era il paradiso, dove vanno a stare i morti che sono stati buoni e non hanno dato dispiaceri ai loro genitori. «Chi te l’ha detto?» domandava Malpelo, e Ranocchio rispondeva

che glieloaveva detto la mamma. “ Si contrappongono due punti di vista diversi, da un lato Ranocchio che vede una dimensione ultraterrena e dall'altro Malpelo che ha la certezza della morte non illuminata da una dimensione ultraterrena!

“Finalmente un lunedì Ranocchio non venne più alla cava, e il padrone se ne lavòle mani, perché allo stato in cui era ridotto oramai era più di impiccio che

d’altro. “ → prevale il motivo economico“Malpelo si informò dove stesse di casa, e il sabato andò a trovarlo. Il po-vero Ranocchio era più di là che di qua, e sua madre piangeva e si disperava co-me se il suo figliolo fosse di quelli che guadagnano dieci lire la settimana.”

→ prevale il motivo economico, malpelo non comprende come la madre diranocchio possa manifestargli affetto quando non è utile economicamente, ha fatto propria la logica utilitaristica della società → pessimismo legato all'impossibilita di sviluppare affetti disinteressati“a del grigio non rimanevano più che le ossa sgangherate, ed anche di Ranocchio

sarebbe stato così” → visione materialistica«Allora perché tutti quelli che lavorano nella cava non si fanno mettere in prigione?» domandò Malpelo. «Perché non sono malpelo come te!» rispose lo sciancato. «Ma non temere,che tu ci andrai e ci lascerai le ossa.»

Invece le ossa le lasciò nella cava, Malpelo, come suo padre” → ripresa del discorso.“Una volta si doveva esplorare un passaggio che si riteneva comunicassecol pozzo grande a sinistra, verso la valle, e se la cosa era vera, si sarebbe risparmiata una buona metà di mano d’opera nel cavar fuori la rena. Ma se non era vero, c’era il pericolo di smarrirsi e di non tornare mai più. Sicché nessunpadre di famiglia voleva avventurarvisi, né avrebbe permesso che ci si

arrischiasse il sangue suo per tutto l’oro del mondo.” → prevalere del motivo economico (discorsi in forma indiretta).

LA LUPA

racconto che conferma il discorso che abbiamo fatto sulla prima svolta veristica di Verga in cui sopravvivono ancora elementi romantici infatti la protagonista obbedisce ancora alla forza della passione, nella sua vicenda è presente il binomio amore-morte e il protagonista è in contrasto con la società. Inizialmente troviamo il ritratto del personaggio che è rappresentato come una donna che trasgredisce le regole sociali e che viene definita con un soprannome che è determinato dai forti appetiti sessuali della donna (insaziabilità nell'appagare i suoi desideri sessuali) da questo discende il secondo momento della novella che vede l'amore della lupa per Nanni che segue la logica dell'interesse e è interessato a sposare lafiglia della lupa che non ne vuole sapere di lui, terzo momento tra i due esplode la passione che diventa un amore incestuoso in quanto Nanni era genero della lupa. Nanni non può nulla contro questa forza a cui vorrebbe sottrarsi ma che lo rende succube della lupa e infine abbiamo la tragica conclusione.

Dal punto di vista delle tecniche narrative siamo all'interno delle scelte imposte dalla poetica veristica perchè il lettore è introdotto direttamente, non c'è indicazione geografica, la focalizzazione della narrazione è interna all'ambiente, il punto di vista è interno, il narratore è popolare c'è la regressione del narratore “Era alta, magra; aveva soltanto un seno fermo e vigoroso da bruna e pure nonerapiù giovane; era pallida come se avesse sempre addosso la malaria, e su quel pallore due occhi grandi così, e delle labbra fresche e rosse, che vi mangiavano”

→ colpiscono il “cos'” e “che vi” è come se sentissimo la gente parlare.Notiamo che intorno al personaggio si crea una leggenda che conferisce una certa grandiosità del personaggio descritta come solitaria → “sola comeuna cagnaccia” (accostamento al mondo animale)“Per fortuna la Lupa non veniva mai in chiesa né a Pasqua, né a Natale, né per

ascoltar messa, né per confessarsi. “ → spia della presenza del narratore popolare, discorso rivissuto, indiretto libero, è come se venissero riportati in forma rivissuta i discorsi della gente.Se finora c'era la focalizzazione interna all'ambiente ora si alterna una diverso tipo di focalizzazione perchè è interna al personaggio, vien istituito un rapporto tra la passione che arde con la natura (sentimenti-paesaggio).Il personaggio solitario è accentuato dal ritmo della narrazione che è lirico epico → ripetizioni danno ritmo epico della narrazione. Alla passione si contrappone l'interesse di Nanni.La figlia viene costretta con le maniere forti dalla madre a sposarsi con Nanni.“La Lupa era quasi malata, e la gente andava dicendo che il diavolo quando

invecchia si fa eremita” → proverbio significa che invecchiando si cambiano abitudiniAl momebto sembra aver messo da parte i prorpi istinti e essersi acconciata

dentro il ruolo di buona madre anche se poi continua a trasgredire il ruolo imposto dalla società perchè mentre la figlia rispettava il ruolo dato alla donna la lupa andava a lavorare i campi con gli uomini → rappresentava la trasgressione.“In quell’ora fra vespero e nona, in cui non ne va in volta femmina buona” → è ancora la trascrizione di un proverbio: tra vespero e nona (nelle ore del pomeriggio, tra le quindici e le diciotto), quando non va in giro nessuna donna per bene, la lupa si identifica con la natura solitaria e assolata si ha quindi un momento lirico che corrisponde alla scelta di un periodare più lungo.Nanni vorrebbe resistere ma non ce la fa e ogni volta allontana la suocera m,a cade sempre nel peccato.“Maricchia piangeva notte e giorno, e alla madre le piantava in faccia gli

occhi ardenti di lagrime e di gelosia, come una lupacchiotta anche essa” → figlia ha cambiato carattere prova dei sentimenti per Nanni non è più sottomessa alla madre.La vicenda assume un tono tragico e quindi il periodare si fa più breve.“E meglio sarebbe stato per lui che fosse morto in quel tempo, pri-ma che il diavolo tornasse a tentarlo e a ficcarglisi nell’anima e nel corpo

quando fu guarito. “ → pessimismoRosso e nero colori dominanti → Nanni uccide la Lupa.Il narratore descrive come si sente la lupa, il punto di vista è interno al personaggio anche se comunque non è l'autore di Nedda che interveniva on immagini letterarie qui il paragono è in relazione alla vita contadina della Lupa (riferimento alla sete che si prova nelle ore calde → Nanni prova questa sete)

FANTASTICHERIA

i caratteri si ricollegano a Nedda, scelte narrative sono legate all'esperienzaprecedente, la novella è anteposta da Verga come prima come fosse una dichiarazione programmatica rispetto al carattere delle novelle raccolte in vita dei campi.Siamo nel momento in cui tra il polo positivo (valori tradizionali che lo scrittore vede legati all'ambiente di queste piccole comunità) prevale su quello negativo.Dei personaggi si sottolinea la caparbietà nell'affrontare le difficoltà della vita-> personaggi come formiche il cui formicaio può essere sconvolto dal movimento dell'ombrello della dama cui si accompagna il narratore ma dopo riprendono la loro vita con ostinazione ancora maggiore → c'è la contrapposizione tra la comunità (positiva)e la dama (polo negativo → altasocietà che si ricollega al nord Italia).Senonche è vero che abbiamo il prevalere di uno dei due poli tra i quali oscilla Verga (mondo arcaico rurale visto con nostalgia) però come avviene nei malavoglia anche qua non è assente il momento economico che è alla basa dei malavoglia e di tutto il ciclo dei vinti, perchè se è vero

che prima ci presenta i poveretti che stanno aggrappati allo scoglio in cui la fortuna mentre spargeva in giro personaggi li ha fatti cadere (ideale dell'ostrica), rimangono attaccati allo scoglio, la mareggiata può far cadere qualcuno ma riprendono la loro vita senonchè succede poi che talvolta:“ allorquando uno di quei piccoli, o più debole, o più incauto, o più egoista degli altri, volle staccarsi dai suoi per vaghezza dell'ignoto, o per brama di meglio, o per curiosità di conoscere il mondo; il mondo, da pesce vorace ch'egliè, se lo ingoiò, e i suoi più prossimi con lui. - E sotto questo aspetto vedreteche il dramma non manca d'interesse.”

→ dramma di cui parlerà nei malavoglia cogliendo a livello di questi umili personaggi quella legge che si ripropone a tutti i livelli sociali, questi per la brama di migliorare la loro condizione e per curiosità di conoscere il mondosono andati incontro alla propria sconfitta, qui si riferisce a N'toni che dopo militare non riesce a rientrare nella piccola comunità ma a quel punto desideroso di migliorare la sua condizione di perde cosi come si perde la sorella facendo il mestiere e quindi il giovane rimane escluso e non può più trovare il suo posto all'interno della comunità, quindi il mondo è un pesce vorace che divora i più piccoli, ritroviamo qui i temi dei malavoglia trattati con tecniche che non sono quelle dei malavoglia perchè non c'è la regressione, il narratore popolare, il coro che caratterizza la narrazione dei malavoglia e quindi siamo più vicini alla narrazione di Nedda per quanto riguarda il tono della narrazione e le scelte narrative ma nei temi sono anticipati i personaggi e nei motivi dei temi troviamo aspetti che verranno poi sviluppati all'interno del romanzo.Si rivolge ad una signora e sottolinea come le persone si accontentino di poco, immaginate di muovere sbadatamente il vostro ombrellino tracciando sulla sabbia il vostro nome e distruggendo un formicaio, ma passato il panico tutte ritornerebbero ad aggrapparsiParla di caparbietà eroica per capirla bisogna farsi piccoli come loro, si ha la contrapposizione con la dama che per capriccio gli aveva chiesto di dedicarle qualche pagina e ora appunto lui parla dei personaggi che questa dama aveva incontrato e troviamo la casa del nespolo, le classi alteguardano con atteggiamento paternalistico le classi basse “e l'aveva vista passare bianca, non andate in collera se mi sono lamentata di voi”.Sottolineata la frivolezza della dama.Valore della casa.Parla di quella ragazza facendo riferimento alla Mena, al figlio di padron N'toni e poi fa riferimento a chi era finito nelle prigioni del re.“– Insomma l’ideale dell’ostrica! direte voi. – Proprio l’ideale dell’ostrica! enoi non abbiamo altro motivo di trovarlo ridicolo, che quello di non esser nati ostriche anche noi. Per altro il tenace attaccamento di quella povera gente alloscoglio sul quale la fortuna li ha lasciati cadere, mentre seminava principi di qua e duchesse di là, questa rassegnazione coraggiosa ad una vita di stenti, questa religione della famiglia, che si riverbera sul mestiere, sulla casa, e sui sassi che la circondano, mi sembrano – forse pel quarto d’ora – cose serissime e rispettabilissime anch’esse . Sembrami che le irrequietudini del pensiero vagabondo s’addormenterebbero dolcemente nella pace serena di quei sentimenti miti, semplici, che si succedono calmi e inalterati di generazione ingenerazione. – Sembrami che potrei vedervi passare, al gran trotto dei vostri

cavalli, col tintinnìo allegro dei loro finimenti e salutarvi tranquillamente. “

→ società statica perchè se avviene, avviene ad un prezzo pagato con l'esclusione come per Don Giosualdo e quindi l'irrequietudine dell'intellettuale troverebbe pace, anche questo però è sottoposto al tentativo di migliorarsi che lo porta alla rovina. ???

L’ideale dell’ostrica (da Fantasticheria) Fantasticheria è la novella della raccolta Vita dei Campi che rappresenta la premessa immediata dei Malavoglia, sia per l’implicita polemica che l’anima contro il mondo dei personaggi e degli affetti dei romanzi sentimentali precedenti, sia perché vi compaiono già accennate le figure e le situazioni del nuovo libro. Nella novella, infatti Verga immagina di rivolgersi ad una signora del bel mondo catanese che, passando un giorno presso AciTrezza, attratta dal sole, dal mare, dalla bellezza primitiva del villaggio dei pescatori, aveva voluto fermarvisi per qualche tempo, per tuffarsi anch’essa in quella primitiva semplicità; ma dopo tre giorni ne era fuggita inorridita, dicendo che non era vita da uomini, ma da bestie, quella che lì si conduceva. Nell’ultima parte della novella la morale di vita del villaggio viene configurata nell’ “ideale dell’ostrica”, cioè nella capacità di star legato al proprio ambiente, di porsi fuori del fiume del progresso e della storia, di accettare il bene come il male con la stessa mancanza di ribellione. Se l’ostrica si stacca dallo scoglio, viene divorata da qualche predatore, così se il singolo fragile individuo, parte di un mondo strutturato in leggi ferree e immodificabili (immobilismo) decide di lasciare il suo ambiente per curiosità, per migliorare la propria vita o per esplorare altri luoghi (vaghezza dell’ignoto) finisce inevitabilmente con l’essere divorato dal mondo.

L' ilarità ???? della narrazione si raggiunge non copiando dal vero ma facendone una ricostruzione intellettuale sostituendo la nostra mente agli occhi e questo ci spiega il suo modo di impostare la narrazione e di impostare la sua ricerca di una rappresentazione realistica, egli non vuole ricopiare dal vero la vita di Arcipezia ma la vuole ricostruire con un metodo scientifico e si serve di precisi documenti sociologici ed etnologico (studi sociali e sul folcklore) per cui si serve dell'inchiesta in Sicilia di franchetti e Sonnino, per i proverbi si rifa all'opera di Giuseppe riprende un opuscoletto di Pitre, si documenta su testi di carattere sociale.C'è una ricostruzione intellettuale che richiede un distacco scientifico una ricostruzione in laboratorio di un fenomeno sociale il risultato è che egli ci da la rappresentazione di un paese tipico siciliano con le sue tradizioni che però è il frutto di una elaborazione fatta a tavolino e poi decide di calare questa ricostruzione che ha fatto grazie alla documentazione in un paese della Sicilia, non parte dalla rappresentazione dal vero ma dalla rappresentazione da lontano di un paese modello che non è esistito come ce lo racconta lui ma che sarebbe anche potuto essere cosi, ha tutti i caratteri etnologici di un villaggio siciliano di quel periodo anche se non è una storia realmente accaduta, ma ha tutti i caratteri di una comunità in quel tempo (è sempre il discorso del romanzo sociale di meta 800, di qualsiasi romanzo che si compone di finzione e verosimiglianza dipende a che livello è portata questa verosimiglianza differenza è che Manzo approfondiva la ricostruzione storia qui si approfondiscono gli studi che consentono di dare il colore siciliano alla lingua e alla comunità).

NOVELLE RUSTICANE

Precedono mastro don Giosualdo sono un superamento del momento precedente della narrativa verghiana un momento in cui vi è il mondo romantico di valori che non è più proponibile infatti il motivo economico diventa predominante e i personaggi sono dominati dal tema della roba dalle leggi dell'egoismo e dall'interesse in linea con la visione pessimistica e materialistica dell'autore che vede in tutti gli aspetti della vita dell'uomo la lotta per la vita e quindi molte delle caratteristiche evidenziate in novelle di “vita dei campi” scompaiono, non c'è più il vagheggiamento nostalgico deivalori autentici no il momento lirico simbolico, ma diventa dominante il motivo della roba. Non c'è più il motivo del personaggio diverso in lotta con l'ambiente (come nella Lupa e in Rossomalpelo).LA ROBA il personaggio è in perfetta sintonia con l'ambiente e suscita l'ammirazione del narratore popolare perchè incarna la logica dell'utile, in alcuni casi c'è l'attenzione alle dinamiche sociali e qui si vedrà la novella LIBERTA.La differenza è che nella ROBA non c'è la dimensione collettiva ma si ci concentra su un personaggio.La differenze tra novelle rusticane e gli altri racconti in “Per le vie” è che la raccolta c'è l'ambientazione milanese di ambiente cittadino mentre le novelle rusticane sono ambientate in Sicilia, attenzione rivolte agli ambienti popolari ma di una grande città industriale anche qui pero la nota dominante è il denaro (tutto è dominato dai soldi).Le raccolte sono “Novelle Rusticane” e “Per le vie”.“TUTTO STA NEI DENARI A QUESTO MONDO”I rapporti sono sempre regolati dall'egoismo individuale. C'è un atteggiamento pessimistico che si accentua in una raccolta detta “Vagabondaggio” (12 novelli ambientate in Sicilia).

LA ROBA

Protagonista è Mazzarò che è antenato di Matsro Don Giosualdo, c'è nel breve respiro della novella il tema che verrà sviluppato nel protagonista del romanzo omonimo. Mazzarò partendo da condizioni umili di contadino si è arricchito e quindi è diventato un proprietario terriero.Inizia la presentazione del personaggio attraverso il paesaggio in cui si riflette il senso della roba in quanto si identifica con la proprietà di Mazzarò e qui si può vedere il cambiamento (talvolta nei malavoglia il paesaggio assumeva una nota lirico simbolica spesso corrispondeva al momento in cui i personaggi erano incapaci di esprimere i sentimenti qui invece il paesaggio è il paesaggio della roba è cambiato il rapporto del personaggio con il paesaggio). Inizialmente si apre la narrazione con un punto di vista che è quello del viandante attraverso il quale sentiamo la presenza dell'autore anche perchè si può riscontrare sempre un filtro

letterario, tuttavia attraverso il punto di vista del viandante sentiamo la visione della comunità perchè il tono in cui viene presentato mazzarò assume un carattere epico che si può vedere attraverso l'incalzare delle ripetizioni e il susseguirsi delle congiunzioni “e” a dare anche un'idea, attraverso il procedimento dell'accumulazione, l'idea dell'accumularsi della roba. “Pareva che Mazzarò fosse disteso tutto grande per quanto era grande la terra, eche gli si camminasse sulla pancia.”

Il tono è epico come quello della lupa, il personaggio che l'opinione comune pone come su un piedistallo fino ad arrivare a questa immagine di Mazzarò che sembra quasi disteso quanto la roba che ha → è l'autore che interviene. Al punto di vista del viandante si sostituisce quello del lettighiere che conosce l'uomo e quindi lo presenta, se prima invece c'era la descrizione delle proprietà perchè il viandante non lo conosce ora invece:“Invece egli era un omiciattolo, diceva il lettighiere, che non gli avreste datoun baiocco, a vederlo; e di grasso non aveva altro che la pancia, e non si sapeva come fa-cesse a riempirla, perché non mangiava altro che due soldi di pane; e sì ch’era ricco come un maiale; ma aveva la testa ch’era un brillante quell’uomo !”

Rispetto a Rosso malpelo si hanno due tecniche narrative diverse, il punto divista è del narratore popolare, qui siamo più introdotti rispetto a aquanto avveniva in “Vita dei campi”.Personaggio talmente avaro da mangiare poco.Narratore popolare: → ripercorsa la sua ascesa sociale →ripetizioni indicanoammirazione della comunità che lo colloca come su un piedistallo perchè ha avuto la capacità di farsi lodare da chi prima lo prendeva a calci nel sedere, ma la logica della roba lo porta a non concedersi lussi → vedi berrett , però nell'ultimo periodo interviene il calcolo economico si compra ilcappello da signore ma solo perchè costava meno di quello di seta.“Infatti, colla14 testa come un brillante, aveva accumulato tutta quella roba, dove prima veniva da mattina a sera a zappare, a potare, a mietere; col sole, coll’acqua, col vento; senza scarpe ai piedi, e senza uno straccio di cappotto; che tutti si rammentavano di avergli dato dei calci nel di dietro, quelli che ora gli davano dell’eccellenza, e gli parlavano col berretto in mano. Né per questo egli era montato in superbia16, adesso che tutte le eccellenze del paese erano suoi debitori; e diceva che eccellenza vuol dire povero diavolo e cattivo pagatore; ma egli portava ancora il berretto, soltanto lo portava di seta nera, la sua sola grandezza, e da ultimo era anche arrivato a mettere il cappello di feltro, perché costava meno del berretto di seta. “

C'è il gioco delle combinazioni/concatenazione come in Rossa Malpelo.Si dice che il magazzino era grande come una chiesa, la fdattoeria grande quanto un oaese → gusto dell'iperbole per dare idea della roba accumulata. Non si concedeva nessun vizio.“Egli non beveva vino, non fumava, non usava tabacco, e sì che del tabacco ne producevano i suoi orti lungo il fiume, colle21 foglie larghe ed alte come un fanciullo, di quelle che si vendevano a 95 lire. Non aveva il vizio del giuoco, né quello delle donne. Di donne non aveva mai avuto sulle spalle che sua madre, la quale gli era costata anche 12 tarì22, quando aveva dovuto farla portare al camposanto.”

→ STRANIAMENTO ROVESCIATO perchè è una cosa che sembra normale il

fatto che abbia fatto questa considerazione economica mentre a noi sembra strano.La comunità condivide questo suo calcolo economico. A questo punto il pensiero è quello del personaggio riportato attraverso un discorso indiretto libero. Stava bene attento che tutti compissero il loro dovere perchè sapeva cosa voleva dirsi sudarsi il pane.“e ogni volta che Mazzarò vendeva il vino, ci voleva più di un giorno per contare il danaro tutto di 12 tarì d’argento, ché lui non ne voleva di carta sudicia per la sua roba, e andava a comprare la carta sudicia soltanto quando aveva da pagare il re31, o gli altri; e alle fiere gli armenti di Mazzarò coprivano tutto il campo, e ingombravano le strade, che ci voleva mezza giornataper lasciarli sfilare, e il santo32, colla banda, alle volte doveva mutar strada, e cedere il passo “

Vuole diventare sempre più potente tanto da superare il re e qui sembra anche al di sopra dell'autorità religiosa in quanto il santo in processione deve cedere il passo quando incrocia gli armenti di Mazzarò.“Quando uno è fatto così, vuol dire che è fatto per la roba”

Era nato per la roba perchè sapeva cosa voleva dire fare la roba.“Ed anche la roba era fatta per lui, che pareva ci avesse la calamita, perché laroba vuol stare con chi sa tenerla, e non la sciupa come quel barone che prima era stato il padrone di Mazzarò, “

Dietro questa vicenda si vede un processo economico sociale in atto nella Sicilia di quel tempo cioè per cui alla vecchia aristocrazia subentra una nuova classe emergente borghese anche nella proprietà terriera, si passa dall'egemonia di un'aristocrazia fondiaria a una nuova classe borghese.Si registra un cambiamento economico sociale in atto.A lui interessavano le monete d'argento perchè erano di valore.Il Barone era un minchione perchè prima di far visita ai suoi lavoratori li avvertiva e quindi non li sorprendeva mai.C'è sempre il punto di vista interno del personaggio:”E quante seccature Mazzarò doveva sopportare! ““I mezzadri che venivano a lagnarsi delle malannate, i debitori che mandavano inprocessione le loro donne a strapparsi i capelli e picchiarsi il petto per scongiurarlo di non metterli in mezzo alla strada, col pigliarsi il mulo e l’asinello, che non avevano da mangiare. “

C'è la competizione con l'autorità del re, il concetto della roba a lui non interessa il denaro, si può vedere un limite della società di quel tempo, dei proprietari terrieri perchè invece di investire in attività produttive comprano terra, non pensano ad un investimento produttivo della loro ricchezza → la roba è diventata una ossessione.“Del resto a lui non gliene importava del denaro, diceva che non era roba, e appena metteva insieme una certa somma, comprava subito un pezzo di terra; perché voleva arrivare ad avere della terra quanta ne ha il re, ed essere megliodel re, ché il re non può né venderla, né dire ch’è sua. “

“Di una cosa sola gli doleva44, che cominciasse a farsi vecchio, e la terra doveva lasciarla là dov’era. Questa è una ingiustizia di Dio, che dopo essersi logorata la vita ad acquistare della roba, quando arrivate ad averla, che ne vorreste ancora, dovete lasciarla! E stava delle ore seduto sul corbello, con ilmento nelle mani, a guardare le sue vigne che gli verdeggiavano sotto gli occhi,e i campi che ondeggiavano di spighe come un mare, e gli oliveti che velavano lamontagna come una nebbia45, e se un ragazzo seminudo gli passava dinanzi, curvo sotto il peso come un asino stanco, gli lanciava il suo bastone fra le gambe,

per invidia, e borbottava: – Guardate chi ha i giorni lunghi! costui che non ha niente! Sicché quando gli dissero che era tempo di lasciare la sua roba, per pensare all’anima, uscì nel cortile come un pazzo, barcollando, e andava ammazzando a colpi di bastone le sue anitre e i suoi tacchini, e strillava: – Roba mia, vienitene con me! “

Nella sua vita non c'è spazio per gli affetti e quindi deve arrendersi difronte al destino di morte che fa vedere l'insensatezza di una vita impiegata così.Verga vede ormai la vita dominata dalla logica dell'interesse con il suo materialismo, vede la vita come una continua lotta di egoismi individuali ma riconosce anche il limite di questo individualismo borghese. Quindi Mazzarò alla fine è un vinto anche lui.

LIBERTA'

prende spunto da un episodio realmente accaduto in Sicilia in occasione della spedizione dei 100 perchè i contadini avevano preso spunto da un programma di Garibaldi e avevano colto occasione per ribellarsi ai proprietari terrieri di cui fanno strage, ma la rivolta fallisce sia per incapacità dei contadini di gestire la rivolta dopo aver dato libero sfogo al loro risentimento dei loro proprietari terrieri per le ingiustizie subite non sanno cosa fare, viene fuori il motivo della mancanza di una coscienza di casse, inquesto trova conferma dell'impossibilita di progresso in quanto tutto è dominato dagli interessi individuali in più c'è l'intervento di Bixio che ha il comando dei garibaldini e reprime fortemente la rivolta, conclusione conferma il pessimismo verghiano e l'idea di impossibilita di un cambiamento per cui i rapporti sociali non cambiano e la situazione rimaneimmutata rispetto a quello che era prima della rivolta.

Nella prima parte la rappresentazione è come in presa diretta, i caratteri sono esasperati e il ritmo incalzante la furia di questa folla porta paragoni con elementi della natura: il mare in tempesta, la folla che spumeggia e ondeggia davanti al casino dei galantuomini → .Rappresentazione della folla in rivolta, siamo nell'ultimo quarto del secolo però chi scrive ha presente anche la letteratura precedente (confronto conManzoni, anche se battono su accenti diversi, ma in entrambi la rappresentazione della folla è accumunata dal fatto di essere irrazionale):“ Innanzi a tutti gli altri una strega, coi vecchi capelli irti sul capo, armata

soltanto delle unghie.“ → ricorda il vecchio malvissuto di Manzo, la vecchiaia si dovrebbe accompagnare all'idea di saggezza, qui invece si associa a proposte sanguinarie, differenza è che Manzo ha un distacco più paternalistico invece qua c'è una presa diretta da parte dell'autore (Manzoni non indugia su alcuni particolari come fa Verga, sentiamo il pensiero di Verga ma abbiamo una rappresentazione diretta).“Anche il lupo allorché capita affamato in una mandra, non

pensa a riempirsi il ventre, e sgozza dalla rabbia. “ → paragone rende idea della folla trascinata dalla rabbia, dal rancore. La folla è inebriata dal sangue che ha sparso → la strage provoca altra strage. “Non importa! Ora che si avevano le mani rosse di quel sangue, bisognavaversare tutto il resto. “

“Ma il peggio avvenne appena cadde il figliolo del notaio, un ragazzo di undici anni, biondo come l'oro, non si sa come, travolto nella folla.Lo rovesciarono; si rizzò anch'esso su di un ginocchio come suo padre; il torrente gli passò di sopra; uno gli aveva messo lo scarpone sulla guancia e glie l'aveva sfracellata; nonostante il ragazzo chiedeva ancora grazia colle mani. - - Il taglialegna, dalla pietà, gli menò un gran colpo di scure colle due mani, quasi avesse dovuto abbattere un rovere di cinquant'anni - e tremava come una foglia. - Un altro gridò: - Bah! egli sarebbe stato notaio, anche lui!”

Descrizione cruda che Manzoni non farebbe.“Non era più la fame, le bastonate, lesoperchierie che facevano ribollire la

collera. Era il sangue innocente.” → non ricordano più il motivo che li ha spinti a ribellarsi.“Le donne più feroci ancora, agitando le braccia scarne, strillando l'ira in

falsetto, colle carni tenere sotto i brindelli delle vesti. “ → le donne che ci ricordano Manzoni, Renzo arriva e vede figure deformi che portano via il pane e la figura più grottesca è quella femminile.Al sangue innocente si trova giustificazione come prima per il figlio del notaio.Ritmo incalzante, punteggiatura.“E in quel carnevale furibondo del mese di luglio, in mezzo agli urli briachi della folla digiuna, continuava a suonare a stormo la campana di Dio, fino a sera, senza mezzogiorno, senza avemaria, come in paese di turchi.”

→ parola carnevale che ci introduce al motivo della mancanza di una coscienza politica da parte degli insorti che si sono mossi spinti dall'idea dell'ingiustizia ma non hanno una precisa coscienza politica di classe e quindi la loro rivolta viene paragonata ad un carnevale furibondo, quando vengono meno tutte le regole (Carnevale Plauto non valgono le regole) però poi tutto sarà destinato a ritornare all'ordine.Il tono cambia si fa più distaccato e oggettivo a sottolineare l'incapacità degli insorti di prendere in mano la situazione,al di la della morte non sanno imprimere un cambiamento alla loro vita sono privi di punti di riferimento è significativo il fatto che per loro sia importante la chiusura del casino di galantuomini perchè non hanno nessuno da cui prendere ordini:”Il casino dei galantuomini era sbarrato, e non si sapeva dove andare a prendere gli ordinidei padroni per la settimana.”

“Ora dovevano spartirsi quei boschi e quei campi.”

Ora non solo non sanno cosa fare ma inizia a venire fuori gli egoismo individuali ognuno vuole fare prevalere il proprio interesse.“Ciascuno fra sé calcolava colle dita quello che gli sarebbe toccato di sua parte, e guardava in cagnesco il vicino.”

“Quel Nino Bestia, e quel Ramurazzo, avrebbero preteso di continuare le

prepotenze dei cappelli!” → timore che ci siano altri che possano prendere il posto dei galantuomini.“Se non c'era più il perito per misurare la terra, e il notaio per metterla sulla carta, ognuno avrebbe fatto a riffa e a raffa! - E se tu ti mangi la tua parte all'osteria, dopo bisogna tornare a spartireda capo? - Ladro tu e ladro io-. Ora che c'era la libertà, chi voleva mangiare per due avrebbe avuto la sua festa come quella dei galantuomini! - Il taglialegna brandiva in aria la mano

quasi ci avesse ancora la scure.” → riportati in forma diretta i discorsi.“Il giorno dopo si udì che veniva a far giustizia il generale, quello che facevatremare la gente. “

Inizia la seconda parte con l'intervento di Bixio, Verga ha parteggiato la parte risorgimentale quindi vede positivamente Bixio arrivando a forzare un po' i fatti, Bixio abusò un po' dei suoi poteri e tra le vittime della repressione ci fu anche un patriota democratico, però a rendere l'idea che egli vuole dare con questo racconto presenta in una chiave positiva Bixio e il suo intervento.

In contrapposizione ai malavoglia si parla di altre forme di rivolte collettiva ad esempio contro le imposizione dei dazi dove pero interviene la caricatura grottesca, qui invece abbiamo un tono che da idea del dramma che si sta compiendo registrando in presa diretta il comportamento in presa diretta della folla.Il tono dopo si fa più pacato e oggettivo, prima denuncia l'incapacità di agire dei contadini e dopo l'efficacia dell'intervento di BixioArriva il generale a comando della sua schiera.“Il generale fece portare della paglia nella chiesa, e mise a dormire i suoi

ragazzi come un padre.” → atteggiamento paternalistico di Bixio“E subito ordinò che glie ne fucilassero cinque o sei, Pippo, il nano,

Pizzanello, i primi che capitarono” → giustizia sommaria che contrasta con la legalità.“Da lontano, nelle viuzze più remote del paesetto, dietro gli usci, si udivano quelle schioppettate in fila come i mortaletti della festa. “

paragone tra il rumore dei fucili e i mortaretti della festa → paragone che puo venire immediato alla gente (unica esperienza diretta che possono avere di un rumore simile) → visione della comunità.“Questo era l'uomo. “ → idea di uomo autoritarioTra i fucilati c'era il nano, Sciascia dice che Verga sapeva bene che il nano era il pazzo del paese colpevole di aver vagato per le strade del paese conun fazzoletto cinto sulla testa dicendo che sarebbe successo qualcosa di male ai galantuomini del paese, il fatto che ci venga presentato solo come un nano ci fa vedere l'ammirazione di Garibaldi da parte di Verga fa si che in lui non ci sia obbiettività nella ricostruzione di questo fatto storico.“Dopo arrivarono i giudici per davvero, dei galantuomini cogli occhiali, arrampicati sulle mule, disfatti dal viaggio, che si lagnavano ancora dello strapazzo mentre interrogavano gli accusati nel refettorio del convento, seduti

di fianco sulla scranna, e dicendo - ahi! - ogni volta che mutavano lato.” → il tono è improntato al pessimismo che non vede una possibilità di cambiamento, o se avviene avviene ad un prezzo molto elevato, il tono si fa a volte ironico a volte compassionevole. Compaiono frasi nominali per questo la lettura può risultare di non facile comprensione.“A poco a poco rimpatriarono, prima le mogli, poi le mamme.”

→ ritornano a casa perchè hanno delle esigenze materiali e stando li non possono fare nulla se non vedere i loro mariti ingialliti.“Un bel pezzo di giovinetta si perdette nella città e non se ne seppe più nulla.

“ → ricorda la vicenda di Lia.“Tutti gli altri in paese erano tornati a fare quello che facevano prima. I galantuomini non potevano lavorare le loro terre colle proprie mani, e la povera

gente non poteva vivere senza i galantuomini. “ → sintetizzata la conclusione della vicenda secondo il punto di vista di Verga che riecheggia qualcosa che gli viene da secoli lontani: l'apologo di Menennia Agrippa → lotta tra patrizi e plebei, la plebe si ritira sull'Aventino e si rifiuta di lavorare, Agrippa vuole convincerli a tornare e per farlo racconta un apologo: quello del ventre e delle braccia → se le braccia scioperano il ventre muore ma se il ventre non si nutre neanche le braccia hanno la forza per lavorare.“Ormai nessuno ci pensava; solamente qualche madre, qualche vecchiarello, se gli

correvano gli occhi verso la pianura, dove era la città, o la domenica, al vedere gli altri che parlavano tranquillamente dei loro affari coi galantuomini,dinanzi al casino di conversazione, col berretto in mano, e si persuadevano che all'aria ci vanno i cenci. “

→ l'immagine del paese è quella che sancisce il ritorno all'ordine ma l'ordine precedente in cui i galantuomini sono i cappelli e i contadi i vanno a prendere gli ordini col berretto in mano, nell'espressione dei cenci sentiamo riecheggiare i pensieri di don Abbondio nel 24 capito dei promessisposi quando dice che i colpi cadono sempre in basso e i cenci vanno all'aria per indicare che chi ci rimette sono sempre i più umili, in questo casopensando che gli uomini sono rimasti in prigione e invece questi hanno ristabilito l'ordine precedente si capisce che a farne le spese sono sempre gli umili. “Tutti quelli che potevano erano accorsi dal villaggio: testimoni, parenti, curiosi, come a una festa, per vedere i compaesani, dopo tanto

tempo, stipati nella capponaia - ché capponi davvero si diventava là dentro!” →manca ?? la consapevolezza dei fatti da parte dei contadini c'è sempre il paragone con una festa.→ La gabbia degli imputati che definita come una capponaia a indicare lecondizioni a cui sono ridotti questi accusati.“Il carbonaio, mentre tornavano a mettergli le manette, balbettava: - Dove mi conducete? - In galera? - O perché? Non mi è toccato neppure un palmo di terra!

Se avevano detto che c'era la libertà!” →(25 imputati all'ergastolo, ai lavori forzati ) imputati che avevano creduto nella promessa di libertà (avevano interpretato a modo loro il proclama di libertà , speravano in una giustizia che invece li vede vittime della situazione.In questo racconto batte l'accento sulla violenza, giustizia e quindi sull'ingiustizia della società, attenzione ai motivi sociali nelle novelle rusticanecresce, però i motivi sociali sono visti dal punto di vista suo, c'è la componente politico sociale legata al fatto che lui è un proprietario terriero e quindi è preoccupato del fatto che si possano diffondere idee che mettano in discussione l'assetto della proprietà terriera se fosse prevalsa la rivolta sarebbero cambiati i rapporti sociali la proprietà terriera avrebbe avuto una diversa destinazione, ha paura che si diffondano le idee socialiste. Lui era per la causa unitaria ma la paura era che le idee di libertàportassero ad un sovvertimento, la conclusione del racconto sottolinea l'impossibilita di un cambiamento di compiere delle rivoluzioni anche perchè subentra non solo l'ideologia politica ma anche filosofica (darwinismo sociale visione materialistica) per cui egli vede l'impossibilita di un cambiamento affidato ad una lotta di classe perchè abbiamo visto che prevalgono gli interessi individuali e gli egoismi, non c'è l'idea stoicistica di progresso. La conclusione a cui arriva ricalca l'apologo di Agrippa.