LABORATORIO BUONE PRATICHE DI DIDATTICA ......mamma: il ruolo propositivo, incoraggiante ma non...

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LABORATORIO BUONE PRATICHE DI DIDATTICA DISCIPLINARE Tutor: Cristina dott.ssa Rota a.s. 2016/2017

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LABORATORIO BUONE PRATICHE DI DIDATTICA DISCIPLINARE

Tutor: Cristina dott.ssa Rota a.s. 2016/2017

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PRIMA DI INIZIARE…

http://www.lifgate.it/persone/news/piper_pixar

SOFFERMATEVI SU COMPORTAMENTI E INTENZIONI DI:

MAMMA

PICCOLO

CONTESTO

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mamma: il ruolo propositivo, incoraggiante

ma non trasmissivo. Soprattutto non si sostituisce

al piccolo, ma lascia che anche l'ambiente sia elemento

di apprendimento •il piccolo: è spinto da un bisogno, che diventa una

motivazione talmente forte da far superare le paure.

Ma non si butta autonomamente: il suo primo impulso è

di farsi imboccare. La motivazioe va alimentata e sostenuta •il paguro: è l'elemento “diverso” ma che per le sue

caratteristiche totalmente altre (non vola ma va sott'acqua)

permette al gabbiano di vedere il problema sotto

un'angolazione molto diversa ma “illuminante” e compie

la ricerca insieme al gabbiano, anche con un rapporto

emotivo

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MAGGIORE SUCCESSO

FORMATIVO POSSIBILE

PER CIASCUNO DIRITTO

ALL’EDUCAZIONE DI

TUTTI

FARE SCUOLA: quale significato oggi?

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LA SCUOLA NEL TEMPO PASSA DA....

- curricolo

incentrato sui

saperi

- per obiettivi

lineari

- sull’ alunno

medio

- curricolo

incentrato sui

saperi

- per obiettivi

lineari

- sull’ alunno

medio

- curricolo per

competenze

- azione educativa

fondata sulla

personalizzazione

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“Linee guida per la certificazione delle competenze nel primo ciclo di istruzione” Premessa

“Non ci si può quindi accontentare di accumulare conoscenze, ma occorre trovare il modo di stabilire relazioni tra esse e con il mondo al fine di elaborare soluzioni ai problemi che la vita reale pone quotidianamente. Progettare l’attività didattica in funzione delle competenze e della loro certificazione richiede una professionalità docente rinnovata e attenta alle domande, anche e soprattutto implicite, che possono venire dagli alunni...”

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“L’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico (OCSE) ha avviato nel 1997 uno specifico progetto di ricerca per giungere alla Definizione e Selezione delle Competenze (DeSeCo). Al termine di questa ricerca, nel 2003, la competenza è stata definita, secondo un approccio funzionale, come «la capacità di adempiere alle richieste complesse in un particolare contesto attivando prerequisiti psicosociali (incluse le facoltà cognitive e non cognitive)». In tale prospettiva «possedere una competenza significa non solo avere le risorse che la compongono, ma anche essere capaci di attivare adeguatamente tali risorse e di orchestrarle, al momento giusto, in una situazione complessa».”

“Linee guida per la certificazione delle competenze nel primo ciclo di istruzione” 2.1. La ricerca internazionale

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Raccomandazione del Parlamento Europeo e del Consiglio del 22 aprile 2008 – Quadro Europeo delle Qualifiche e dei Titoli “Conoscenze”: indicano il risultato dell’assimilazione di informazioni

attraverso l’apprendimento. Le conoscenze sono l’insieme difatti, principi, teorie e pratiche, relative a un settore di studio o di lavoro; le

conoscenze sono descritte come teoriche e/o pratiche. • “Abilità” indicano le capacità di applicare conoscenze e di usare know-

how per portare a termine compiti e risolvere problemi; le abilità sono descritte come cognitive (uso del pensiero logico, intuitivo e creativo) e pratiche (che implicano l’abilità manuale e l’uso di metodi, materiali, strumenti). • “Competenze” indicano la comprovata capacità di usare conoscenze,

abilità e capacità personali, sociali e/o metodologiche, in situazioni di lavoro o di studio e nello sviluppo professionale e/o personale; le competenze sono descritte in termine di responsabilità e autonomia.

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Chiariamoci....

Essere competente significa:

Agire con autonomia e responsabilità

Agire in un particolare contesto

Rispondere ad una complessità

Attivare tutte le risorse personali necessarie

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Struttura interna della competenza Conoscenza Abilità cognitive Abilità pratiche Attitudini Emozioni Valori ed etica motivazione

contesto

Da L. GUASTI “DIDATTICA PER COMPETENZE” ED. ERICKSON p. 37

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IMPLICAZIONI PER LA PROGETTAZIONE DIDATTICA

METODO INDUTTIVO Dalla teoria alla pratica

METODO DEDUTTIVO Dalla pratica alla teoria

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L'azione didattica deve procedere...

“...integrando la didattica dei contenuti e dei saperi – riferiti ai nuclei fondanti delle discipline – con modalità interattive e costruttive di apprendimento. Fondando il proprio insegnamento su esperienze significative che mettono in gioco contenuti e procedure che consentano di “imparare facendo”...

idem

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IN UNA DIDATTICA PER COMPETENZE E' NECESSARIO:

Partire dalle competenze degli alunni Lavorare per scoperta ed esplorazione Incoraggiare l’apprendimento cooperativo Promuovere la consapevolezza del proprio apprendere Realizzare attività didattiche in forma laboratoriale Creare un curricolo multidicisplinare\interdisciplinare

(INDICAZIONI NAZIONALI )

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“...le tre operazioni che sostanziano l’insegnamento:

Progettazione: ...deve partire dai traguardi per lo sviluppo

delle competenze, dichiarati «prescrittivi» dalle Indicazioni, e dagli obiettivi di apprendimento previsti per ciascuna disciplina

attività didattica in classe: non può limitarsi ad una

prospettiva limitatamente disciplinare; i contenuti, proprio per abituare gli alunni a risolvere situazioni problematiche complesse e inedite, devono essere caratterizzati da maggiore trasversalità ed essere soggetti ad un’azione di ristrutturazione continua da parte dei ragazzi, facendo ricorso anche a modalità di apprendimento cooperativo e laboratoriale

Valutazione...”

“Linee guida per la certificazione delle competenze nel primo ciclo di istruzione”2.2. L’azione didattica: dalla progettazione alla

certificazione

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PROGETTAZIONE

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Progettazione didattica

intenzionalità

flessibilità

sistematicità

contestualizzazione

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STILI D’APPRENDIMENTO

Rispetto alla modalità di raccogliere le informazioni

abbiamo:

visivi\verbali\cinestetici

Riguardo il modo caratteristico della persona di

elaborare le informazioni si può distinguere:

analitico\ globale

Rispetto al risolvere situazioni problematiche

abbiamo:

sistematico\intuitivo

Rispetto al prendere decisioni o la capacità di

valutazione abbiamo:

riflessivo \ impulsivo

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METODOLOGIE DIDATTICHE PER CONOSCERE E DIVENTARE ABILI

PEER TUTORING

lavori a coppie o piccoli gruppi nei quali un alunno insegna

all’altro/agli altri

Il compagno diviene struttura di aiuto (scaffolding)

Non vi è solo passaggio di contenuti, ma di abilità, strategie di

soluzione

permette di riflettere sui propri agiti

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METODOLOGIE DIDATTICHE PER DIVENTARE ABILI E COMPETENTI

COOPERATIVE LEARNING

Il C.L. è un metodo di insegnamento\apprendimento

basato sulla mediazione sociale.

la classe viene divisa in gruppi di tre-cinque alunni che lavorano

insieme perseguendo un medesimo scopo (costruendo un unico

prodotto, imparando il medesimo argomento,…) suddividendosi

ruoli e compiti

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Elementi chiave del C.L. sono:

interdipendenza positiva di compito, di scopo, di

materiale, di valutazione

responsabilità individuale e di gruppo

interazione promozionale faccia a faccia

insegnamento diretto delle competenze sociali

Verifica di gruppo

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L’insegnante ha il compito di:

Costruire il percorso

promuovere le competenze sociali

Facilitare e monitorare l’attività

Permettere la revisione del percorso apprenditivo e

sociale

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CONFLITTI APPRENDITIVI /DIDATTICA

LABORATORIALE

Proporre attività pratiche e situate ai ragazzi che portino a porsi

degli interrogativi cognitivi da risolvere insieme secondo le

proprie capacità

- NON SI EFFETTUANO ESPERIMENTI MA ESPERIENZE

-NON COINCIDE CON IL LABORATORIO MA CON UN METODO DI

APPRENDIMENTO

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MEDIATORI DIDATTICI

ATTIVI

esercitazioni pratiche,manipolazione, esperimenti, giochi, ,...

ICONICI

disegni, film, diapositive, foto, mappe, tabelle

ANALOGICI

role playing, recite, simulazioni gite….

SIMBOLICI

linguaggi formali: lingua, matematica, musica

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IL RUOLO DELL'INSEGNANTE IN UNA DIDATTICA PER

COMPETENZE

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ATTIVITA’ PER IL CORSISTA

RIPENSANDO ALLA CLASSE IN CUI STA LAVORANDO, INDIVIDUI UN BISOGNO DI

APPRENDIMENTO DAL QUALE PARTIRE E COSTRUISCA UN PERCORSO APPRENDITIVO,

SOFFERMANDOSI SULLE METODOLOGIE D’INSEGNAMENTO, SUI MEDIATORI UTILIZZATI,

SUL RUOLO DELL’INSEGNANTE

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BIBLIOGRAFIA E SITOGRAFIA TESTI - “ Didattica per competenze” di L.Guasti, 2013 ed. Erickson - “Didattica per competenze e inclusione” di C. Scapin-F. Da Re ed. Erickson - “Le buone pratiche inclusive della scuola trentine” di Lidio Miato

sito:try.iprase.tn.it/old/in05net/upload/.../U1011t3n413_Buone_pratiche.pdf - “Insegnare e apprendere in gruppo” M.Comoglio-M.A. Cardoso ed. LAS Roma - http://www.laricerca.loescher.it/quaderno_02/ - D. Johnson, R. Johnson e E. Holubec Apprendimento cooperativo in classe. Erickson

Trento 1996 - S. Kagan. Apprendimento cooperativo. L'approccio strutturale. Edizioni Lavoro Roma

2000

ESEMPI UNITA' DI APPRENDIMENTO :Www.piazzadellecompetenze.net VIDEOLEZIONI YOUTUBE - Esempi di buone pratiche per una didattica per competenze - Webinar “Costruzione del curricolo per competenze” - come costruire una unità di apprendimento - canale youtube “scuolainterattiva” - www.scintille.it (sul metodo cooperativo e altro...) - www.apprendimentocooperativo.it