Laboratori BES - Regione Lombardia Progetto di formazione ... · Attivare percorsi di educazione...
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G I O R N A T A D I A T T I V I T À L A B O R A T O R I A L E
M O D U L O C I N Q U E
PRESA IN CARICO, CONTINUITÀ E STRATEGIE DIDATTICHE PER
L’INCLUSIONE DI ALUNNI CON DISABILITÀ INTELLETTIVA E
DISABILITÀ GRAVE
T U T O R R E M O O M A R C I N Q U A N T A
Laboratori BES - Regione Lombardia Progetto di formazione 2014-15 CTS-MIUR (DM 821/2013)
24 marzo 2015
PRIMA DI TUTTO!
Benvenute/i e
buon lavoro insieme!
SECONDO!
Complimenti a tutte/i
per i lavori
sin qui effettuati!
Nelle slide precedenti!
«… sono le narrazioni biografiche che ci dicono … dove andare»
Omaggio al Prof. Walter Fornasa - Unibg
SCALETTA
FAVOLE
Il circo della farfalla
https://www.youtube.com/watch?v=TXxeGyutB04
Da una idea dell’insegnante sost. Maria Regina Wiget
Laboratorio
Discussione guidata Si declini con aggettivi qualificativi quanto si ritiene di particolare
interesse circa il video mostrato nelle seguenti voci: 1. COMUNICAZIONE VERBALE E NON VERBALE 2. SETTING 3. RELAZIONI E SOCIALIZZAZIONI 4. GESTIONE DEI COMPORTAMENTI 5. EMOZIONI 6. PROFILI FUTURIBILI 7. ALTRO …
- Discussione in gruppo - Restituzione e dibattito - Tempo: 45’’
Immagina ora… una favola vera!
https://www.youtube.com/watch?v=7kFpbxdqdSY
Laboratorio
Riflessioni in Plenaria
Quali strumenti?
Gli strumenti a disposizione degli insegnanti:
alcuni spunti operativi
A vita delle Dott.sse Giraldo e Maggiolini
Gli essenziali
Cosa sono i pilastri educativi?
A vita delle Dott.sse Giraldo e Maggiolini
I pilastri educativi
1. COMUNICAZIONE
2. ORGANIZZAZIONE DELLA CLASSE
3. STRUTTURAZIONE DEL COMPITO
4. RELAZIONE E SOCIALIZZAZIONE
5. GESTIONE DEL COMPORTAMENTO
1. La comunicazione
“ Se non è possibile parlare, è comunque possibile comunicare”
LINGUAGGIO ≠ COMUNICAZIONE
CAA e Carta dei diritti alla Comunicazione
Comunicazione Aumentativa e Alternativa (CAA) è il termine usato per descrivere tutte le modalità di comunicazione che possono facilitare e migliorare la comunicazione di tutte le persone che hanno difficoltà ad utilizzare i più comuni canali comunicativi, soprattutto il linguaggio orale e la scrittura Si definisce aumentativa perché non sostituisce ma incrementa le possibilità comunicative naturali della persona Si definisce alternativa perché utilizza modalità di comunicazione alternative e diverse da quelle tradizionali CAA è l’insieme di metodi e tecniche creati con lo scopo di potenziare le capacità comunicative di una persona
http://www.isaacitaly.it/index_htm_files/cartadiritticomunicazione.pdf
Su suggerimento dell’ins. di sostegno Tita Leronni
CAA COME?
La CAA costituisce un metodo alternativo al linguaggio per mezzo di immagini (fotografie, disegni, schemi, simboli, fumetti) presentate su carta o su altri supporti o con mezzi digitali Si tratta di un approccio che tende a creare opportunità di reale comunicazione anche attraverso tecniche, strategie e tecnologie e a coinvolgere la persona che utilizza la C.A.A. e tutto il suo ambiente di vita.
Dovrebbe essere sempre multimodale e sfruttare le piene capacità comunicative della persona (incluso vocalizzazioni e linguaggio residui e gesti)
Alcuni esempio di CAA
Attenzione alla frasi tronche: rispettare il significato ad ogni riga
La CAA in classe
La CAA in classe con Symwriter©
Realizzare descrizioni con Symwriter©
Assenza dei riquadri parola
Dalla parola alla narrazione in CAA
Peter Pan
Da una idea di un genitore/insegnante
Riquadro/cornice parola
Icona simbolo personalizzata
Stringa testo in posizione superiore
La favola di Peter Pan in allegato
Approfondimenti
Oggi esistono molti applicativi, sia per desktop che per mobile, che permettono di implementare la CAA
Tendenzialmente free o a costi davvero accessibili rispetto al passato
Nata a supporto delle persone con ADHD oggi viene utilizzata anche con le persone con sindrome locked-in (sindrome del chiavistello), anche grazie al contributo della dott.ssa Costantino, che ne ha declinato l’uso anche alle persone con DI.
Bibliografia essenziale
"Costruire libri e storie con la CAA" di M. A. Costantino.
Erickson ed.
Sitografia essenziale
È possibile trovare molto materiale su www.sovrazonalecaa.org
Software, con versione gratuita per 20 giorni http://www.symwriter.it/
Società Internazionale per CAA sez. it. http://www.isaacitaly.it/caa.htm
Su suggerimento di Chiara Ferri & Andrea Mangiatordi, Unimib
2. Organizzazione della classe
Organizzazione dello spazio
Organizzazione del tempo
Organizzazione dello spazio
Ambiente/spazio come fattore educativo, perché: Struttura Contiene Agevola Previene Prevede
Generalmente per l’alunno con disabilità grave VEDERE è CAPIRE
Organizzazione dello spazio: visualizzare
Appendere alla porta d’ingresso una foto o un oggetto che anticipi l’ambiente e le rispettive attività
Appendere al muro schemi visivi e informazioni utili per l’allievo (senza esagerare) non sovraccaricare l’impatto percettivo (ambienti, oggettivi, visi) ed emozionale (aspettative e incognite)
Dentro l’aula delimitare le aree predisposte per le varie varie attività
Organizzazione del tempo
Le agende visive
La spiegazione del compito
L’organizzazione della programmazione
La gestione del tempo
Le agende visive
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Timer e gestione del tempo
Laboratorio
Esercitazione
Si preveda un percorso programmatico inclusivo, costruendo una attività di comprensione del testo, redatto da parte di tutti i docenti, sia curricolari sia di sostegno, declinato per vari ordini e gradi.
- Suddivisione e discussione in gruppi da 4/5 persone
- Ruoli: portavoce, time control, mappa, immagine
- Restituzione e dibattito
- Tempo: 45’’ + 15’’
- Focus: comprensione del testo
Da una idea del Prof. Lorenzo Caligaris
3. Strutturazione del compito
Strutturazione visiva
Come motivare l’alunno?
Obiettivi
Tecniche
Le attività adattate
La motivazione
Obiettivi... ossia cosa fare?
Ridurre la sotto-utilizzazione sociale (se gli apprendimenti scolastici
sono poco raggiungibili, puntare su autonomie personali e sociali e locus of control)
Aiutare l’alunno ad esprimere al meglio le competenze acquisite creando situazioni stabili e ripetitive
Aumentare la consapevolezza delle proprie capacità e difficoltà
Utilizzare l’apprendimento imitativo
Lasciarsi guidare dagli interessi dell’alunno
Tecniche di facilitazione degli apprendimenti
Chaining (concatenamento) (Duker, 2004)
Semplificazione dello stimolo, guida fisica, gestuale, verbale
Shaping (Modellaggio)
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4. Relazione e socializzazione
La comprensione degli altri
La comprensione del “non detto”
Le regole sociali formali e informali
QUALI SONO LE REGOLE DELLA CLASSE?
Prima cosa: educare
L’integrazione passa non solo dagli altri ma anche dalla persona disabile
Educare alle abilità di base
Educare alle abilità sociali
Educare il bambino ad usare le sue abilità in attività con altri bambini
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La risorsa “compagno disabile” [Peck, Donaldson, Pezzoli, 1990, citato in Cottini 2011]
Risultati di interviste ad alunni adolescenti che hanno avuto compagni di classe con disabilità mentale media e grave:
Miglioramento del concetto di sé
Maggior comprensione interpersonale
Minor timore delle differenze
Maggior tolleranza
Vissuto di accettazione
Peck, Donaldson, Pezzoli,(1990), citato in Cottini (2011 )
Come attivare i compagni a scuola?
Creare un clima non competitivo ma collaborativo
Promuovere la conoscenza della disabilità in classe
Incoraggiare il tutoring
Attivare percorsi di educazione affettiva
Insegnare a tutti le abilità prosociali
= UNA SCUOLA MIGLIORE PER TUTTI
5. Gestione del comportamento
Come gestire il comportamento?
Vedere slide
«STRATEGIE DI MODIFICAZIONE DEL COMPORTAMENTO »
I comportamenti-problema
Perché è importante parlarne alla fine
Cos’è un comportamento-problema?
Il comportamento è un messaggio… ma come decifrarlo?
Strategie per l’analisi del comportamento
Come agire durante una crisi?
Quando il comportamenti è problematico?
Domande critiche per orientare la decisione di problematicità: 1. Il comportamento è una minaccia per la vita della persona? 2. Il comportamento è una minaccia per l’incolumità fisica
della persona? 3. Il comportamento è una minaccia per l’incolumità fisica di
terzi? 4. Il comportamento interferisce con il processo di
apprendimento della persona? 5. Il comportamento interferisce con il processo di
apprendimento di altre persone? 6. Il comportamento danneggia o distrugge oggetti? 7. Il comportamento interferisce con l’accettazione della persona?
Produce stigma? 8. Se non si interviene si ritiene che il comportamento
peggiorerà?
M. Demchak, K. W. Bosset (2005)
I termometri e i semafori
Alcuni consigli… per lavorare bene in classe!
…
Sapersi documentare
Saper scegliere le informazioni che servono
Sapersi formare
Saper comunicare con gli altri
Saper lavorare in équipe
Saper condividere conoscenze ed esperienze …
Non perdere mai l’entusiasmo
e la fiducia nell’alunno e nelle sue risorse!
Essere Positivi… sempre!
avere fiducia in se stessi, nei colleghi e nella classe
credere nel progresso del bambino
avere una mente aperta a tutto
essere creativi
concentrarsi sui punti di forza
divertirsi ma soprattutto… far divertire
… e «puntare alto»!
Promuovere la positività per il bambino, i compagni, i colleghi, la famiglia, la rete:
Il messaggio di Astrosamantha “Osa volare!”
http://www.rai.tv/dl/RaiTV/programmi/media/ContentItem-5a727ec2-7a86-4b73-b29f-45f1844e876d.html#p
Ricapitolando
Grazie e piacere di avervi conosciute/i!
«Esser noiosa è il peggior peccato dell’istruzione!»
proverbio francese
SU DI NOI
Le nostre competenze
Profilo dei docenti frequentanti
Referenti BES
Sostegno
Curricolari
Presenze per ordini e gradi di scuola
Infanzia
PrimariaSec. 1° grado
Sec. 2° grado
0
2
4
6
8
10
24-feb03-mar
16-mar24-mar
Infanzia
Primaria
Sec. 1° grado
Sec. 2° grado
I COMMENTI
Aspetti positivi e negativi/criticità
Aspetti positivi
Interessante, coinvolgente, alternativo Iniziativa buona e pratica Coinvolgimento e disponibilità Formazione laboratoriale e
partecipativa. Tanti input (video…) Linearità del percorso formativo,
competenza e chiarezza dei contenuti e della docenza
La grande disponibilità da parte del docente ha creato un clima positivo e propositivo
Approccio rilassante con il tutor. Filmati mirati e interessanti
Modalità laboratoriale in piccoli gruppi
Riflessioni di gruppo Confronto. Interazione
Lavoro di gruppo, confronto, scambi di esperienze
Lavoro di gruppo, discussioni e confronto tra gruppi
Lavoro di gruppo laboratoriale Lavori di team Lavori di gruppo. Utilizzo di vari
canali comunicativi. Ha dato molti spunti di riflessione
Lavori di gruppo. Utilizzo del canale audiovisivo
Lavori di gruppo. Utilizzo di canali comunicativi diversi (video)
Video e filmati molto mirati. Dialogo e confronto con gli altri docenti
Visione filmati Filmati coinvolgenti e interessanti Filmati coinvolgenti , interessanti
Aspetti critici/negativi
Corso troppo lungo Tempo Tempo ridotto Poco tempo a disposizione Il corso è stato breve Pochi incontri Formazione troppo concentrata in 4
ore ogni incontro Incontri con durata troppo lunga Organizzare più incontri di durata
inferiore Più incontri con minor durata Far incontri più dilazionati nel
tempo, da 2 h. ciascuno Discussioni in grande gruppo Troppe discussioni in grande
gruppo
Troppi lavori di gruppo, serviva più teoria per certi aspetti.
Pochi riferimenti alle situazioni pratiche vissute. Analisi di casi troppo teorici.
Solo studi di caso che si sono prolungati troppo nelle esposizioni. Esposizione di casi personali
Troppi studi di caso Casi descritti superficialmente
(poco chiari). Modalità di approccio troppo universitario nel proporre attività pratiche
Compiti e lavori a volte troppo generali