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l’alpone l’al pone Autorizz. del Tribunale di Verona del 3 luglio 1986 - R.S. 705 - Sped. in abbonamento Post. - 45% art. 2 comma 20/b legge 662/96 - Filiale di Verona da Verona C.M.P. - 50% - Trimestrale di informazione e cultura - Anno 26 - N. 3 - Settembre 2011 - Recapito a cura dell’Ente Poste Italiane Anno 26 - N. 3 Settembre 2011 Pro Loco • San Giovanni Ilarione (VR) In luglio si sono svolte le elezio- ni per il rinnovo del consiglio e della presidenza della Pro Loco. La sostanziale riconferma del- l’attuale consiglio, con l’aggiun- ta di nuove forze giovani, deside- rose di mettere in atto tante idee nuove, da una parte è un incenti- vo a continuare sulla linea finora seguita, dall’altra è un bel segna- le, perché vuol dire che ci sono ancora giovani che credono all’impegno sociale del tutto gra- tuito a servizio del proprio paese. Anche la presidenza è stata riconfermata e ciò è per me moti- vo di nuova responsabilità nei confronti di coloro che lavorano nella Pro Loco. Ciò che di buono è stato fatto finora è frutto del lavoro di tante persone che hanno messo da parte ogni tipo di orgo- glio personale per lavorare, insie- me agli altri, per il fine unico che è la valorizzazione del nostro paese sotto tutti i punti di vista. Le iniziative e le manifestazioni in programma saranno quindi ri- confermate, anche se con qual- che difficoltà in più, dovuta alle restrizioni economiche a cui de- vono far fronte tutte le associa- zioni. Di una cosa assicuro tutti voi, let- tori de L’Alpone: come sempre cercheremo di fare del nostro meglio, allargando i nostri oriz- zonti, magari anche con il contri- buto personale di tanti di voi. Per quanto riguarda “L’Alpone”, un grazie particolare ai lettori che in questi mesi hanno fatto perve- nire al giornale le loro offerte! Il Presidente Pro Loco FRANCO CAVAZZOLA NON GETTARE IL TUO BAMBINO: TELEFONA !! Sede S.O.S. di San Giovanni: Piazza Martiri, 1 Saluto del Presidente www.ilarione.it SCIPIONYX SAMNITICUS: chi è costui? IL VESCOVO RIVATO di portare regolarmente a termine. Deve sopportare anche il lavoro coat- to sotto la Todt a scavare gallerie, ma in- fine eccolo in seminario a Vicenza.Il fa- tidico traguardo dell’ordinazione pre- sbiteriale arriva il 29 giugno 1951, festa di San Pietro e Paolo, nella cattedrale di Vicenza, dalle mani di Mons. Carlo Zi- nato. Nel suo cuore e in tutta la famiglia sale spontaneo un inno di ringraziamen- to a Dio per la grazia ricevuta. I primi anni di sacerdozio lo vedono impegnato a Priabona, a Campiglia dei Berici, a Monte Magrè. Sono anni dinamici, atti- vi; tuttavia don Angelo sogna orizzonti diversi, sa che può e deve dare di più. Rimane colpito e allo stesso tempo illuminato dall’incontro con Chiara Lu- bich, la fondatrice dei Focolarini e due volte con San Giovanni Calabria. Don Angelo è uno spirito tenace, combattivo, come il papà contadino che contende ai rovi il palmo di terra, e si affascina da- vanti alla figura di S. Ignazio di Loyola, fondatore dei Gesuiti. Matura allora il suo progetto più universale, quello di portare l’amore di Dio e dell’uomo ai fratelli lontani, dimenticati, sfruttati e vede come un segno del cielo l’essere nato il 3 dicembre, festa di S. Francesco Saverio, il grande missionario gesuita. Ecco allora nel 1959 il salto di qualità: far parte della Compagnia di Gesù e partire missionario. Mons. Rivato con i primi 6 sacerdoti nativi, usciti dal seminario da lui fondato. chi intensi, quasi magnetici, sveglio, al- legro, curioso, che vuole sempre mi- gliorarsi e che coltiva nel cuore un gran- de progetto, quello di donarsi completa- mente agli altri. Dopo le elementari, fre- quenta a Verona, il ginnasio “Maffei” per recuperare anni scolastici che prima la salute e poi la guerra hanno impedito È giunta improvvisa la notizia della scomparsa di Mons. Angelo Rivato, vescovo emerito di Ponta de Pedras, Brasile, ma da tutti ben conosciuto nel nostro paese, per le sue periodiche visi- te, ma soprattutto perché qui, in via Ri- vati è nato nel lontano 3 dicembre 1924, in una stanza al piano rialzato dello sta- bile adibito a “casara”, figlio di Leonar- do e Cavazza Elvira. Papà è reduce dalla grande guerra, un eroe del Piave, che deve affrontare un’altra guerra, meno cruenta ma non meno impegnativa, per poter sfamare la “strepolà dei fioi” messi al mondo; nel- l’ordine: Leonardo, Massima, Angelina, Rita, Angelo, Maria (divenuta poi suo- ra), Guglielmo, Agnese, Ernesto, Ago- stino (religioso gesuita). In questa “pic- cola caserma” si fatica un po’ a soddi- sfare i bisogni primari, tuttavia in queste numerose famiglie esiste un tesoro molto più alto ed importante: l’amore verso Dio, la concordia, la fraternità, la condivisione delle difficoltà con il pros- simo. In tale clima, fatto di amore e di fatica, sboccia la vocazione sacerdotale di Angelo, un giovane asciutto dagli oc- Continua a pag. 3 PAG. 6-7 INFORMA L’Amministrazione Comunale PAG. 8 Varie PIAZZA DON BOSCO È stato eletto il nuovo direttivo della Pro Loco (Pag. 4) È stato eletto il nuovo direttivo della Pro Loco (Pag. 4) Giovanni Todesco l’“archeologo dilettante”! Tutti ricorderanno la clamorosa sco- perta fatta nel 1980 dal nostro concittadi- no Giovanni Todesco, che a Pietraroja in provincia di Benevento ha trovato in una discarica “Ciro”, così è stato battezzato, il primo ed unico esemplare di dinosauro neonato trovato in una terra, l’Italia, nella quale si è sempre creduto che questi ani- mali non avessero potuto vivere perché si riteneva che a quell’epoca la nostra peni- sola fosse sommersa dalle acque. Una scoperta, la sua, che si è guadagnata la copertina di “Nature”, la più famosa rivi- sta scientifica fondata nel 1869. Ma in patria, anzichè i giusti onori o, almeno, un ringraziamento per una scoperta così clamorosa, a Giovanni costò invece un processo per avere trovato dei fos- sili, tra cui “Ciro”, che senza di lui sarebbe sta- to frantumato per diven- tare il sottofondo di una strada. Todesco ci dice: “Lo Scipionyx Samniticus, che risale al cretacico inferiore, cioè a 110 mi- lioni di anni fa, è un re- perto unico al mondo, la scoperta del secolo della paleontologia che scon- volge le teorie delle ter- È morto don Angelo Maria Rivato, l’Apostolo dei MaraJoaras Continua a pag. 2 20° Mostra dell’Artigianato e prodotti locali Comune di San Giovanni Ilarione Pro Loco di S. Giovanni Ilarione 6-7-8-9-10 ottobre 2011 GIOVEDÌ 6 Ore 20.30 Presso il Teatro Parrocchiale convegno sul tema: “La Cerasicoltura in Val d’Alpone: Una Reale Prospettiva di Reddito” VENERDÌ 7 Ore 20.00 APERTURA CHIOSCHI Ore 21.00 Piazza della Chiesa “DISCOTECA AFRO” con DJ YANO SABATO 8 Sabato mattina presso la Scuola Media consegna del Premio “Mario Marcazzan” agli alunni che hanno superato l’esame di stato con votazione eccellente Ore 16.00 RICEVIMENTO DELLE AUTORITÀ presso la sede Municipale e sfilata con la Banda Mu- sicale “GIUSEPPE VERDI” di Montecchia di Crosara e San Giovanni Ilarione Ore 16.30 Visita agli stands della Mostra Artigianale in Piazza Aldo Moro e alle mostre di pittura Ore 17.00 Inaugurazione sede della protezione civile e CASTAGNATA PER TUTTI Ore 18.00 Happy Spritz e Happy Hour Ore 20.30 Sera ta di anniversari: i 40 anni della ban- da musicale “Giuseppe Verdi” di Mon- tecchia di Crosara e S. Giovanni Ilarione e i 100 numeri del Trimestrale “L’Alpone” Ore 22.00 Piazza della Chiesa REPINO DJ VOICE SAMA DOMENICA 9 Dalle 15 alle 18 “Carrozza tra i basalti”, con visita al vec- chio Mulino dei Panarotti a cura dell’Associazione AMEntelibera. Per info e prenotazioni 045 7600128 - 345 1780368. Punto di ritrovo presso gazebo in via IV No- vembre Ore 11.30 Inaugurazione nuova cucina scuola d’infanzia “Papa Luciani” Ore 15.00 SFILATA per le vie del paese della Banda Musicale “GIUSEPPE VERDI” di Montecchia di Crosara e San Giovanni Ilarione, con le Contadinelle in costumi tipici e concerto in Piazza della Chiesa Ore 16.00 “BATTITURA DEI “MARONI” nel casta- gneto con degustazione di “Polenta e Scopeton” per tutti i presenti Ore 17.00 PREMIAZIONE ESTEMPORANEA DI PITTU- RA “ARTE CASTELLI” Ore 17.30 Giochi della tradizione popolare Ore 18.00 Happy Spritz e Happy Hour con ricco Buffet per tutti Ore 20.30 San Giovanni in Mostra! I giovani in difesa della cultura, dello sport, dell’arte, della moda: valorizzazione delle attività presenti nel nostro territorio Ore 23.00 Continua la serata di DJ COFFEE, con la musica a 360° sotto le stelle LUNEDÌ 10 Ore 10.00 Piazza A. Moro - Dimostrazione pratica della Lavorazione del formaggio Ore 21.00 Serata musicale con l’ORCHESTRA SPETTA- COLO “ROSSELLA FERRARI” Ore 23.00 GRANDIOSO SPETTACOLO PIROTECNICO 76ª Sagra delle Castagne Pesca di beneficenza Il gruppo AIDO anche quest’anno sarà presente domenica mattina sul piazzale della chiesa con il pane fresco (ciope). Mostra estemporanea di pittura Associazione “Arte e Castelli” con tema: «Sagra delle Castagne e 150 anni dell’Unità d’Italia» presso Piazza del Popolo “20° Mostra di Pittura presso Casa Trevisan”

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l’alponel’alponeAutorizz. del Tribunale di Verona del 3 luglio 1986 - R.S. 705 - Sped. in abbonamento Post. - 45% art. 2 comma 20/b legge 662/96 - Filiale di Verona da Verona C.M.P. - 50% - Trimestrale di informazione e cultura - Anno 26 - N. 3 - Settembre 2011 - Recapito a cura dell’Ente Poste Italiane

Anno 26 - N. 3Settembre 2011Pro Loco • San Giovanni Ilarione (VR)

In luglio si sono svolte le elezio-ni per il rinnovo del consiglio edella presidenza della Pro Loco.La sostanziale riconferma del-l’attuale consiglio, con l’aggiun-ta di nuove forze giovani, deside-rose di mettere in atto tante ideenuove, da una parte è un incenti-vo a continuare sulla linea finoraseguita, dall’altra è un bel segna-le, perché vuol dire che ci sonoancora giovani che credonoall’impegno sociale del tutto gra-tuito a servizio del proprio paese.Anche la presidenza è statariconfermata e ciò è per me moti-vo di nuova responsabilità neiconfronti di coloro che lavoranonella Pro Loco. Ciò che di buonoè stato fatto finora è frutto dellavoro di tante persone che hannomesso da parte ogni tipo di orgo-glio personale per lavorare, insie-me agli altri, per il fine unico cheè la valorizzazione del nostropaese sotto tutti i punti di vista.Le iniziative e le manifestazioniin programma saranno quindi ri-confermate, anche se con qual-che difficoltà in più, dovuta allerestrizioni economiche a cui de-vono far fronte tutte le associa-zioni. Di una cosa assicuro tutti voi, let-tori de L’Alpone: come semprecercheremo di fare del nostromeglio, allargando i nostri oriz-zonti, magari anche con il contri-buto personale di tanti di voi. Per quanto riguarda “L’Alpone”,un grazie particolare ai lettori chein questi mesi hanno fatto perve-nire al giornale le loro offerte!

Il Presidente Pro LocoFRANCO CAVAZZOLA

NON GETTARE IL TUO BAMBINO:

TELEFONA !!

Sede S.O.S. di San Giovanni: Piazza Martiri, 1

Saluto del Presidente

www.ilarione.it

SCIPIONYX SAMNITICUS:chi è costui?

IL VESCOVO RIVATO

di portare regolarmente a termine. Deve sopportare anche il lavoro coat-

to sotto la Todt a scavare gallerie, ma in-fine eccolo in seminario a Vicenza.Il fa-tidico traguardo dell’ordinazione pre-sbiteriale arriva il 29 giugno 1951, festadi San Pietro e Paolo, nella cattedrale diVicenza, dalle mani di Mons. Carlo Zi-

nato. Nel suo cuore e in tutta la famigliasale spontaneo un inno di ringraziamen-to a Dio per la grazia ricevuta. I primianni di sacerdozio lo vedono impegnatoa Priabona, a Campiglia dei Berici, aMonte Magrè. Sono anni dinamici, atti-vi; tuttavia don Angelo sogna orizzontidiversi, sa che può e deve dare di più.

Rimane colpito e allo stesso tempoilluminato dall’incontro con Chiara Lu-bich, la fondatrice dei Focolarini e duevolte con San Giovanni Calabria. DonAngelo è uno spirito tenace, combattivo,come il papà contadino che contende airovi il palmo di terra, e si affascina da-vanti alla figura di S. Ignazio di Loyola,fondatore dei Gesuiti. Matura allora ilsuo progetto più universale, quello diportare l’amore di Dio e dell’uomo aifratelli lontani, dimenticati, sfruttati evede come un segno del cielo l’esserenato il 3 dicembre, festa di S. FrancescoSaverio, il grande missionario gesuita.Ecco allora nel 1959 il salto di qualità:far parte della Compagnia di Gesù epartire missionario.

Mons. Rivato con i primi 6 sacerdoti nativi, usciti dal seminario da luifondato.

chi intensi, quasi magnetici, sveglio, al-legro, curioso, che vuole sempre mi-gliorarsi e che coltiva nel cuore un gran-de progetto, quello di donarsi completa-mente agli altri. Dopo le elementari, fre-quenta a Verona, il ginnasio “Maffei”per recuperare anni scolastici che primala salute e poi la guerra hanno impedito

È giunta improvvisa la notizia dellascomparsa di Mons. Angelo Rivato,vescovo emerito di Ponta de Pedras,Brasile, ma da tutti ben conosciuto nelnostro paese, per le sue periodiche visi-te, ma soprattutto perché qui, in via Ri-vati è nato nel lontano 3 dicembre 1924,in una stanza al piano rialzato dello sta-bile adibito a “casara”, figlio di Leonar-do e Cavazza Elvira.

Papà è reduce dalla grande guerra,un eroe del Piave, che deve affrontareun’altra guerra, meno cruenta ma nonmeno impegnativa, per poter sfamare la“strepolà dei fioi” messi al mondo; nel-l’ordine: Leonardo, Massima, Angelina,Rita, Angelo, Maria (divenuta poi suo-ra), Guglielmo, Agnese, Ernesto, Ago-stino (religioso gesuita). In questa “pic-cola caserma” si fatica un po’ a soddi-sfare i bisogni primari, tuttavia in questenumerose famiglie esiste un tesoromolto più alto ed importante: l’amoreverso Dio, la concordia, la fraternità, lacondivisione delle difficoltà con il pros-simo. In tale clima, fatto di amore e difatica, sboccia la vocazione sacerdotaledi Angelo, un giovane asciutto dagli oc-

Continua a pag. 3

PAG. 6-7

INFORMA

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PAG. 8

VVaarriiee

PIAZZA DONBOSCO

È stato eletto il nuovo direttivo della Pro Loco (Pag. 4)

È stato eletto il nuovo direttivo della Pro Loco (Pag. 4)

Giovanni Todesco l’“archeologo dilettante”!

Tutti ricorderanno la clamorosa sco-perta fatta nel 1980 dal nostro concittadi-no Giovanni Todesco, che a Pietraroja inprovincia di Benevento ha trovato in unadiscarica “Ciro”, così è stato battezzato,il primo ed unico esemplare di dinosauroneonato trovato in una terra, l’Italia, nellaquale si è sempre creduto che questi ani-

mali non avessero potuto vivere perché siriteneva che a quell’epoca la nostra peni-sola fosse sommersa dalle acque. Unascoperta, la sua, che si è guadagnata lacopertina di “Nature”, la più famosa rivi-sta scientifica fondata nel 1869. Ma inpatria, anzichè i giusti onori o, almeno,un ringraziamento per una scoperta così

clamorosa, a Giovannicostò invece un processoper avere trovato dei fos-sili, tra cui “Ciro”, chesenza di lui sarebbe sta-to frantumato per diven-tare il sottofondo di unastrada.

Todesco ci dice: “LoScipionyx Samniticus,che risale al cretacicoinferiore, cioè a 110 mi-lioni di anni fa, è un re-perto unico al mondo, lascoperta del secolo dellapaleontologia che scon-volge le teorie delle ter-

È morto don Angelo Maria Rivato, l’Apostolo dei MaraJoaras

Continua a pag. 2

20° Mostra dell’Artigianato e prodotti locali

Comune di San Giovanni Ilarione • Pro Loco di S. Giovanni Ilarione6-7-8-9-10 ottobre 2011

GIOVEDÌ 6 Ore 20.30 Presso il Teatro Parrocchiale convegno sul

tema: “La Cerasicoltura in Val d’Alpone:Una Reale Prospettiva di Reddito”

VENERDÌ 7Ore 20.00 APERTURA CHIOSCHIOre 21.00 Piazza della Chiesa “DISCOTECA

AFRO” con DJ YANO

SABATO 8Sabato mattina presso la Scuola Media consegna delPremio “Mario Marcazzan” agli alunni che hannosuperato l’esame di stato con votazione eccellenteOre 16.00 RICEVIMENTO DELLE AUTORITÀ presso la

sede Municipale e sfilata con la Banda Mu-sicale “GIUSEPPE VERDI” di Montecchia diCrosara e San Giovanni Ilarione

Ore 16.30 Visita agli stands della Mostra Artigianale inPiazza Aldo Moro e alle mostre di pittura

Ore 17.00 Inaugurazione sede della protezione civile eCASTAGNATA PER TUTTI

Ore 18.00 Happy Spritz e Happy HourOre 20.30 Serata di anniversari: i 40 anni della ban-

da musicale “Giuseppe Verdi” di Mon-tecchia di Crosara e S. Giovanni Ilarione e i100 numeri del Trimestrale “L’Alpone”

Ore 22.00 Piazza della Chiesa REPINO DJ VOICESAMA

DOMENICA 9Dalle 15 alle 18 “Carrozza tra i basalti”, con visita al vec-

chio Mulino dei Panarotti a cura dell’AssociazioneAMEntelibera. Per info e prenotazioni 045 7600128 - 3451780368. Punto di ritrovo presso gazebo in via IV No-vembreOre 11.30 Inaugurazione nuova cucina scuola

d’infanzia “Papa Luciani”Ore 15.00 SFILATA per le vie del paese della Banda

Musicale “GIUSEPPE VERDI” di Montecchiadi Crosara e San Giovanni Ilarione, con leContadinelle in costumi tipici e concerto inPiazza della Chiesa

Ore 16.00 “BATTITURA DEI “MARONI” nel casta-gneto con degustazione di “Polenta eScopeton” per tutti i presenti

Ore 17.00 PREMIAZIONE ESTEMPORANEA DI PITTU-RA “ARTE CASTELLI”

Ore 17.30 Giochi della tradizione popolareOre 18.00 Happy Spritz e Happy Hour con ricco

Buffet per tuttiOre 20.30 San Giovanni in Mostra! I giovani in difesa

della cultura, dello sport, dell’arte, dellamoda: valorizzazione delle attività presentinel nostro territorio

Ore 23.00 Continua la serata di DJ COFFEE, con lamusica a 360° sotto le stelle

LUNEDÌ 10Ore 10.00 Piazza A. Moro - Dimostrazione pratica

della Lavorazione del formaggioOre 21.00 Serata musicale con l’ORCHESTRA SPETTA-

COLO “ROSSELLA FERRARI”Ore 23.00 GRANDIOSO SPETTACOLO

PIROTECNICO

76ª Sagra delle Castagne

PPeessccaa ddii bbeenneeffiicceennzzaa• Il gruppo AIDO anche quest’anno sarà presente domenica mattina

sul piazzale della chiesa con il pane fresco (ciope).• Mostra estemporanea di pittura Associazione “Arte e Castelli” con tema:

«Sagra delle Castagne e 150 anni dell’Unità d’Italia» presso Piazza del Popolo• “20° Mostra di Pittura presso Casa Trevisan”

Page 2: l’al l’alponepone · l’all’alponepone Autorizz. del Tribunale di Verona del 3 luglio 1986 - R.S. 705 - Sped. in abbonamento Post. - 45% art. 2 comma 20/b legge 662/96 - Filiale

sandro 44 anni e Mario 38, hanno sceltodi continuare il lavoro dei campi sullascia del padre e del nonno mentreMarco, il maggiore, 47 anni, è artigianoedile.

Una delle caratteristiche della fami-glia contadina era quella di essere“numerosa” ...

La nostra è una sola famiglia, anchese dislocata in tre case, così come unicaè l’azienda. Ognuno dei figli ha il pro-prio nucleo allietato da due figli. E poici sono io – mia moglie purtroppo èvenuta a mancare – che dormo dove sor-geva la casa antica. Mangio con i mieifigli ... dove mi capita. Tutti mi voglionobene e io voglio bene a tutti, soprattuttoai sei nipoti, due maschi e quattro fem-mine.

Cosa producete nella vostra azien-da?

Il terreno è colti-vato prevalentemen-te a vigneto e cilie-geto. Le stesse colti-vazioni ... da sem-pre, con la differen-za che sono miglio-rate le modalità perla coltivazione e laquantità dei prodot-ti. Per quanto riguar-da l’uva siamo socidella cantina socialedi Soave – sede diMontecchia – men-tre le ciliege vengo-no vendute diretta-mente ai commer-cianti o conferite almercato cerasicolo

di Montecchia. A differenza di un tempole due coltivazioni non convivono sullamedesima superficie. Per uso stretta-mente famigliare vengono prodottianche vino, olio d’oliva, frutta varia emiele.

Dai terreni boschivi cosa riuscite adutilizzare?

Soprattutto legna da ardere dalmomento che i sistemi di riscaldamentodelle nostre abitazioni sono “misti” inquanto le caldaie funzionano sia a legnache a gasolio. Nel nostro piccolo diamoun contributo anche alle energie cosid-dette alternative.

Com’è cambiato nel tempo il mododi lavorare?

In maniera radicale, sia per quantoriguarda il prodotto – oggi si punta inogni settore produttivo più alla qualitàche alla quantità – sia in ordine alle

Quando si fa riferimento al “mondocontadino”, generalmente si rievoca untempo in cui l’economia italiana erastrettamente legata alla coltivazione deicampi; le famiglie erano, il più dellevolte, numerose e patriarcali, il lavoroera faticoso e gli scarsi guadagni servi-vano, a malapena, a sfamare la prole. Lavita contadina si svolgeva seguendo ilritmo delle stagioni ... in gran parteentro i confini del paese, dato che l’uni-co mezzo di trasporto era costituito dalcarretto trainato dal cavallo. I luoghidella presenza attiva delle persone eranola casa dove si nasceva e si moriva, ilcampo da dove si traeva il necessario permantenere la famiglia, la piazza e lachiesa.

La società contadina è, oggi, profon-damente cambiata. Dagli anni cinquantadel secolo scorso in poi è iniziato unprocesso evolutivo che può ben esseredefinito “epocale” e che ha coinvolto leragioni profonde di una cultura che erastata tramandata per secoli.

A questo mondo sono state dedicateinnumerevoli attenzioni e pubblicazioniche hanno “salvato” la tradizione, preva-lentemente orale, di modi di vita, divalori, di feste.

Nella nostra ricerca di famiglie chehanno scelto di tramandare di padre infiglio le attività produttive, i “mestieri”,abbiamo avuto la fortuna di incontrareAngelo Bevilacqua – via Cimani, 73 cheda papà Marcello – sette figli, cinquemaschi e due femmine – aveva ereditatoquella che, col tempo, è diventata l’at-tuale azienda agricola, una trentina diettari tra terreni coltivati e boschivi. Duedei tre figli maschi di Angelo, Ales-

di carenza prima della raccolta. Oggi,rispetto ad un tempo, si sono moderniz-zate le tecniche produttive e gli stru-menti in uso. Anche nel nostro mondo ...si utilizzano telefoni, cellulari e compu-ters.

Si parla spesso di O.G.M (Orgami-smi Geneticamente Modificati) ... vi di-ce nulla questa sigla?

Si sa che si tratta di operazioni deli-cate che modificano il dna di determina-ti organismi per aumentare la produzio-ne ma noi, da questo punto di vista, sia-mo ancora contadini che seguono la tra-dizione. Come precisato precedente-mente puntiamo sulla qualità più chesulla quantità. Al massimo, chiediamoaiuto alle api per favorire l’impollina-zione delle ciliegie. I primi consumatoridi ciò che produciamo siamo noi, insie-me ai nostri figli.

Dopo di voi?I nostri figli ... ai quali non parliamo

mai male del nostro lavoro, nemmenoquando, alla sera, torniamo a casa stan-chi. Questo capita qualche volta anchese siamo in possesso di tutte le attrezza-ture che la moderna tecnologia ci mettea disposizione.

Per chiudere ... un riferimento all’at-tuale stato di crisi: in quale misura incidesul vostro modo di vivere e di lavorare?

Fino a questo momento poco è cam-biato sul nostro stile di vita. Ci consolail fatto che per campare le persone devo-no mangiare e che le materie prime peril sostentamento umano vengono daicampi i quali, per continuare a produrre,hanno bisogno, di chi se ne prenda at-tenta cura.

DELIO VICENTINI

modalità della coltivazione, all’uso diconcimi e di prodotti antiparassitari, an-ticrittogamici, sia infine nell’uso dimezzi meccanici. Noi abbiamo una do-tazione di otto trattori muniti di tutti gliattrezzi. Tutto ciò allevia la fatica fisicama richiede molta attenzione e cautela.Purtroppo le macchine agricole ogni an-no sono causa di morte per molti lavora-tori della terra.

Quale delle attività lavorative di unavolta non è più presente, oggi, nella vo-stra azienda?

La fienagione, innanzitutto. Nellastalla c’erano vari capi di bestiame: buoiper l’aratura dei campi, le mucche per illatte, formaggio e per i vitellini, il caval-lo o l’asino, la capra ... per non parlaredel maiale e dei numerosi animali dacortile che costituivano l’alimento quo-tidiano insieme al pane cotto nel forno

della contrada e alla polenta.Quali competenze deve

possedere un “buon contadi-no”?

Intanto deve avere unabuona cultura generale ac-quisita attraverso la frequen-za della scuola dell’obbligo,seguendo programmi televi-sivi specifici del settore oleggendo i giornali. Perquanto riguarda invece l’atti-vità agricola sono indispen-sabili precise competenze inordine alla modalità perl’uso corretto dei concimi edei prodotti per la prevenzio-ne e la cura delle malattiedegli alberi da frutto, nel piùassoluto rispetto dei periodi

L’ALPONE 2

L’INTERVISTA

MONDO CONTADINO ... MODERNO

ProtezioneCivile

Il gruppo di Protezione Civile di San Giovanni Ilarione comunicache SABATO 8 OTTOBRE 2011 si inaugura la sede in piazza dellaChiesa. Si ringrazia per l’intervento della Regione Veneto, dellaProvincia ed infine, ma non per ultimo, del Comune di SanGiovanni Ilarione e della popolazione tutta che crede nel lavorodei volontari. Colgo, l’occasione per ringraziare personalmentetutti, specialmente i volontari, che operano nel gruppo che rap-presento.

PANAROTTO SERENAPRESIDENTE GRUPPO PROTEZIONE CIVILE S. GIOVANNI IL.

IL VESCOVO RIVATO

Segue da pag. 1

Dopo il previsto noviziato a Lonigo,don Angelo è destinato a raggiungere ilpiù grande paese dell’America latina, ilBrasile, un paese in continua trasforma-zione. L’11 ottobre 1959 riceve il croci-fisso missionario dalle mani di papaGiovanni XXIII, al quale confida il gra-ve stato di salute del papà. Il Santo Pon-tefice lo incoraggia a proseguire per lasua missione, assicurando per il genito-re una benedizione particolare. E il no-stro missionario parte, verso un paeseimmenso, condizionato dalla dittatura.Dopo alcuni anni di inculturazione loca-le, per meglio comprendere usi e menta-lità, dimostra tutto il suo spirito pratico;alle parole preferisce i fatti, ai testi didottrina la storia, non come componentedel passato, ma come momento vivo persalire sulla barca dell’avventura umana.Raggiunge l’isola di Marajò, sul deltadell’immenso Rio delle Amazzoni, unterritorio grande quanto il Veneto, dovenon esistono medici, sacerdoti, maestri.Le famiglie hanno fame. Il Brasile pro-duce immensa ricchezza, ma le disparitàsociali sono abissali. Si convince allorache crescita spirituale e promozionesociale devono procedere di pari passo eche la promozione umana è parte inte-grante dell’evangelizzazione stessa.Fonda la cooperativa per la coltivazionedei fagioli, fa intervenire le ruspe percreare terreni coltivabili per cacao e ba-nane, si cimenta in prima persona con lazappa, sempre umile e disponibile, bencomprendendo che la gente ha fame sìdi Dio, ma ha l’assoluta necessità di sfa-marsi. La gente umile, abbandonata co-mincia a sentirsi valorizzata, compresa,scopre la gioia di essere amata.

Il 29 aprile 1965 don Angelo ricevela nomina di Prelato Nullius di Ponta dePedras, viene scelto cioè come respon-sabile della cura pastorale della metàdell’isola del Marajò ed in tale vestepartecipa all’ultima sessione del Conci-lio Vaticano II, riportando la convinzio-ne che “la storia della chiesa non è unmuseo di antichità cristiane, ma è unafontana zampillante acqua viva, il mes-saggio di salvezza”. Viene ordinato Ve-scovo dal Card. Baggio il 6/07/1967. Al

rientro in patria, papà Leonardo, ancoraarzillo e in buona salute, fa in tempo adabbracciare il figlio vescovo. Adesso, amaggior ragione, la sua barca di pesca-tore di uomini punta diritto verso gliumili, gli indifesi, i bisognosi di pane edi amore. La situazione sociale è esplo-siva. I diritti dei poveri vengono calpe-stati, dominano le grandi fazendas, laterra viene requisita e recintata, i poverisempre più poveri. Chi si oppone rischiagrosso. Don Angelo non si scoraggia, cisono scontri con le autorità pubbliche,con i poteri locali. Più di una volta viene“sequestrato” dalle autorità che cercanodi farlo desistere, “Torna nel tuo paese,straniero”, è il messaggio ricorrente; unfazendeiro giunge a puntargli la pistolaalla tempia, ma don Angelo non demor-

figli a lui affidati fonda scuole e asili,uno dei quali porta il nome di “San Gio-vanni Ilarione”, corsi di alfabetizzazio-ne, cooperative di lavoro, si lavora inde-fessamente per togliere gli indigeni dauna secolare servitù politica ed econo-mica. Naturalmente non trascura l’a-spetto religioso. Conscio della necessitàdi basarsi in futuro sulle forze dellachiesa locale, don Angelo dà il via alseminario minore e al seminario mag-giore ed ha la soddisfazione di ordinare,dopo 30 anni di missione, i premi 6 sa-cerdoti locali. Ormai il granello di sena-pe evangelico è diventato una solidapianta … È un vescovo senza segretario,con soli 6 preti gestisce un immenso ter-ritorio, le sue celebrazioni sono vive,pratiche, colorite, folkloristiche ed in-

de. È qui per testimoniare Cristo, sa cheil suo “divino datore di lavoro” gli èsempre accanto, la gente gli dà forza,collabora, corrisponde. La catechesiviene portata avanti dalle CEPS, comu-nità ecclesiali di base, circa 300, com-poste da laici, che contribuiscono in ma-niera determinante all’evangelizazione,nei villaggi ove il sacerdote arriva unavolta l’anno. Nei suoi viaggi in Europa,don Angelo non ha vergogna di chiede-re per i suoi figli poveri, “bisogna aiuta-re una persona finchè è viva – suole ri-petere – solo chi come me ha provato lapovertà può capire che cosa sia la po-vertà”. E non si tratta solo di povertà e-conomica. Per favorire la crescita dei

terpretano i sentimenti della gente. Si èfatto amare da tutti. Lo Spirito ha opera-to veramente meraviglie. Si nota ora chenell’isola di Marajo è intervenuta lamano di Dio. Poi arriva anche il momen-to del distacco. Per raggiunti limiti di etàlascia la diocesi, con dolore, ma è con-tento perchè finisce in buone mani,quelle di mons. Saccardo, suo collabora-tore e da lui ordinato sacerdote. Nel2009 rientra in Italia e si ritira a Gallara-te, nella casa di riposo generalizia, cheospita anche il card. Martini, arcivesco-vo emerito di Milano. È un’oasi di pace,ma la sua mente spesso valica l’oceanoe rivede un’isola … Viene regolarmentevisitato dai famigliari, a volte rientra da

che non lo ha dimenticato. Ora riposanel cimitero di San Giovanni Ilarione,nella cappella dei sacerdoti, orgoglio pertutto il paese, esempio e riferimento pertutti.

“Che cosa può venir fuori di buonoda Nazareth?” – diceva qualcuno nelVangelo, “Che cosa può venir fuori dibuono dai Rivati?” – potremmo dire noi.

È uscito un uomo, un sacerdote, unapostolo che con il suo impegno, la suafede, il suo operare per i fratelli oppres-si ed indifesi ha stravolto e cambiato lastoria del popolo Marajoara, in nome diquel Gesù che ha cambiato la storia delmondo.

GIANNI SARTORI

solo in paese, riceve tantissimi attestatidi stima ed amicizia; avrebbe voluto di-venire terra brasiliana, ma la Provvi-denza dispone diversamente.

Un ictus pone fine alla sua esistenza,il 21/08/2011, e torna nelle braccia diquel Dio che lo ha creato e mandato adoperare in mezzo ai fratelli.

Commoventi e toccanti le parole delns.parroco don Elio, al funerale in SanGiovanni Ilarione. La famiglia, attraver-so il giornale vuole ringraziare il parro-co don Elio, il Sindaco e l’intera ammi-nistrazione comunale, la Pro Loco e tuttiquanti hanno voluto bene a don Angelo,perché così voleva essere chiamato.Sono giunte numerose e sincere anche lecondoglianze dal Brasile, dalla gente

Un girasole gigante nella zona Zanchi!

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re emerse, in cui a causa delle particola-ri condizioni di fossilizzazione vengonoconservate perfettamente anche le partimolli dell’animale”.

È stato recentemente pubblicato a cu-ra di Cristiano Dal Sasso e Simone Ma-ganuco un libro, “Memorie”, una pietramiliare sulle ricerche e gli studi dei dino-sauri, che ha svelato dove e come vive-vano questi animali e come si nutrivano.

In questo libro di 282 pagine sonoriportati integralmente i risultati dell’“a-utopsia” su Ciro, che è stata resa pubbli-ca in una conferenza stampa tenutasi aMilano lo scorso 21 giugno presso l’Au-la Magna del Museo di Storia Naturale.

Anche noi vogliamo rendere partecipii nostri lettori dei risultati scientifici diquesta paleo-autopsia, riportando le noti-zie più importanti.

Diciamo prima di tutto che nell’anali-si del prezioso reperto sono stati usatistrumenti molto sofisticati, quali la TAC,la fotografia in luce UV e la microscopiaelettronica a scansione. Queste tecniche,applicate su un reperto molto bene con-servato come Ciro e fossilizzato in modoeccezionale, hanno consentito di metterein evidenza dei dettagli anatomici di tes-suti molli quali il fegato e l’intestino maivisti prima d’ora in un dinosauro.

Con una certa emozione Giovanni ciracconta: “È stato possibile vedere le cel-lule muscolari, ed all'interno dell’intesti-no sono state individuate perfino leprede, tutte di origine animale, di cui Ci-ro si era nutrito poco prima della suamorte. Ingrandendo al microscopico ilcontenuto intestinale, si è riusciti perfinoa fotografare la flora batterica che colo-nizzava l’intestino; ovviamente per nonrovinare il prezioso reperto è stata ana-lizzata solo la parte terminale dell’in-testino, e si spera in futuro di potere ef-fettuare altre ricerche con nuove metodi-che poco invasive”.

Tornando alla presentazione del libroa Milano, diciamo prima di tutto che l’e-vento è stato seguito con grande interes-se: era presente ovviamente GiovanniTodesco con la moglie Giovanna Vanzo,anche lei appassionata ricercatrice cheha contribuito a questo rinvenimento,assieme ad alcuni rappresentanti dellaAssociazione Paleontologica Val Nera diRoncà, che hanno voluto essere presentia questa riunione. L’aula era gremita digente con moltissimi giornalisti, soprat-tutto stranieri, che prima dell'inizio dellaconferenza si sono accalcati a fotografa-re la piccola pietra calcarea con Ciro,esposta per l’occasione accanto ad unbozzetto che raffigurava il suo presumi-bile aspetto di quando era in vita. Primadei lavori veri e propri la sala ha dovero-samente tributato uno scrosciante e calo-roso applauso allo scopritore di Ciro.

Gli studi eseguiti da Cristiano DalSasso e Simone Maganuco assieme amolti collaboratori, confermano che Cirosi è rivelato essere un fossile straordina-rio, addirittura unico al mondo per letante notizie che il suo ottimo stato diconservazione ha saputo fornirci; lapeculiarità di questo fossile è che conser-va non solo le ossa, di per sé molto faci-li alla fossilizzazione, ma anche resti ditessuti che normalmente vengono rapi-damente distrutti, cosa questa che sugge-risce l’ipotesi che sia morto affogato inuna piccola e bassa laguna con scarsità diossigeno, e quindi priva di batteri, fattoquesto che ha impedito l’instaurarsi deiprocessi di decomposizione.

Già ad occhio nudo si possono intra-vedere questi tessuti, caratterizzati da uncolore ocra che li differenzia dal colorescuro delle ossa; ma è con tecniche par-ticolari, quelle usate appunto dagli stu-diosi di Milano, che si possono eviden-ziare molti particolari. In fluorescenzaindotta da luce ultravioletta si osservanoresidui di fegato milza e cuore; l’impie-go del microscopio elettronico a scansio-ne, associato ad altre metodiche di stu-dio, ha permesso la ricostruzione dei vari

tessuti quali trachea, esofago, cartilagini,fasci muscolari ed altro. Si sono potutiosservare anche alcuni vasi sanguigni ecapillari, ed in prossimità dell'intestino,persino alcuni batteri. Anche l'apparatodigerente si è conservato in maniera stra-ordinaria, permettendo perfino di indivi-duare i residui del cibo ingerito da que-sto piccolo dinosauro prima della suamorte: si ritrovano scaglie di una sardina,un piccolo rettile e la zampa di una gran-de lucertola. La zampa della lucertola,essendo troppo grande per Ciro, fa sup-porre che non sia stato lui a cacciarla mache piuttosto sia stata procurata per l’in-tervento dei genitori (anche a quei tempiremoti esistevano già quelle che con vo-cabolo moderno si definirebbero comecure parentali).

Le grandi orbite circolari, lo spazioaperto tra le ossa della volta cranica, cheindica la presenza della fontanella fron-to-parietale del tutto simile a quella deineonati umani ed anche il muso corto el’assenza di usura nei denti, sono tuttecaratteristiche infantili che indirettamen-te dimostrano come l'animale sia sicura-mente morto in tenera età a non più di 4-5 settimane di vita.

Come afferma Cristiano Dal Sasso:“Non sono le solite nude ossa, ma unavita intera intrappolata nella roccia.Straordinario quindi questo reperto, e seil merito degli studi va ovviamente aglistudiosi non bisognerà mai dimenticare ilgrande merito che va reso al ricercatorepaleontologo per passione che lo ha rin-venuto e a cui spetterebbe, per usanzaormai consolidata, di dare a questo suoreperto il proprio nome”.

Venerdì 14 ottobre a San GiovanniIlarione il paleontologo Cristiano DalSasso, di origini asiaghesi, che è unodegli studiosi autori del libro “Memorie”che si sono presi cura dello studio delpiccolo dinosauro, terrà una conferenzaed illustrerà personalmente le ultime sco-perte su Ciro riportate sul suo libro che èla pietra miliare della paleontologia.

ANGELO PANDOLFO

C’era la folla delle grandi occasioni,lo scorso 16 luglio a Bolca, all’inaugu-razione ufficiale del complesso polifun-zionale “San Camillo”, un’opera forte-mente voluta da alcuni amministratori, aservizio della popolazione più anziana,ma aperto per altri servizi sanitari ancheai comuni cittadini di ogni età.

I numeri parlano chiaro: 32 postiletto nelle 16 camere dislocate lungodue ali dell’edificio, ed un corpo centra-le che ospita sale più ampie e i servizi,per un totale di 4 mila metri quadrati disuperficie all’interno di una zona verdee boschiva di 16 milametri quadrati.

Modernissimi gliimpianti, con attrez-zature tecnologichea l l ’ a v a n g u a r d i a ,soprattutto nel campodella cura e dell’igie-ne degli anziani.

La struttura si pro-pone come un com-plesso assistenzialeche risponderà alleattese non solo degli

abitanti di Vestenanova, ma anche ditutti i paesi limitrofi. Soddisfazione egiustificato orgoglio nelle parole di chiha creduto e portato avanti l’impresa, inprimis l’ex sindaco di Vestena, oggivicesindaco, Edo Dalla Verde, affianca-to dal consigliere regionale Stefano Val-degamberi e dal presidente della “DonMozzatti” di Monteforte, Carlo Bogoni,il quale ha assicurato che nella nuovastruttura si potrà usufruire di serviziimportantissimi, soprattutto per chi vivein territori lontani dai grandi nosocomi:prelievi e somministrazione di farmaci,

flebo, sedute di fisioterapia, etc.Un’opera preziosa quindi per l’intera

vallata e, a ben guardare, frutto di unascelta controcorrente e coraggiosa:mentre dappertutto si cerca di concen-trare nei grandi centri le strutture sanita-rie, il “San Camillo” va incontro allagente e si propone sul territorio, facili-tando l’accesso alle strutture sanitarie eassistenziali proprio a chi solitamente nesoffre la lontananza e quindi la difficoltànel poterne disporre quando c’è biso-gno.

MARIELLA GUGOLE

INAUGURATO IL “SAN CAMILLO” DI BOLCA,una struttura preziosa per tutta la vallata

Da sinistra: suor Lauretta Damini, suor Ottorina Gennaro, suorPierina Zorzetto, suor Edvige Sordato.

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SCIPIONYX SAMNITICUS: chi è costui?

Segue da pag. 1

Sguardi fiduciosi,sorrisi incoraggianti,

gesti amorevoli, ovunquesparsi

lungo il sentiero della Vita.

Parole di speranza,gesti di conforto,esempi di Luce,

donati con umiltàa tutta l’Umanità.

Preghiere di Pace,canti di Lode,silenzi di Fede,

offerti con gioiaal Signore, nostro Pastore.

Ricordi struggenti,progetti da realizzare,speranze da seguire,

tutti questi tesori custodiremo di Voi

nel profondo dei nostricuori.

Con immensa gratitudine.DDOOCCEENNTTII EEDD AALLUUNNNNII

DDEELLLLAA SSCCUUOOLLAA PPRRIIMMAARRIIAA

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Suor Pierina èvolata in paradiso

In aggiunta alla comunicazione dellapartenza delle suore da San GiovanniIlarione, la nostra comunità deve segna-lare un’altra triste notizia: Suor Pierina,la decana delle stesse e presente nel no-stro paese da oltre 30 anni, è volata inparadiso il mattino del 26/08/2011 nellacasa madre delle suore di Clelia Merloniad Alessandria. Questo ha lasciato ilpaese nel dolore e nella commozione,nel ricordo della suora tanto stimata edamata.

Una rappresentanza del paese, guida-ta dal nostro parroco don Elio, che ha

officiato il funerale ad Alessandria, edall’Assessore Augusto Gambaretto, havoluto essere presente. Per la stessasuora è stata celebrata una S. Messa inricordo lunedì 29 agosto nella parroc-chiale di Santa Caterina in Villa, con lachiesa stipata dalla gente come nellegrandi occasioni e con la partecipazionedi più di 50 chierichetti.

Ora sr. Pierina riposa nella tomba difamiglia a Villa Ganzerla, vicino a Pontedi Barbarano. Di lei seguirà un ampioprofilo nel prossimo numero del giornale.

GIANNI SARTORI

Dedicato a suor Pierina,

suor Maria Rita, suor Domizia

La Redazione de “L’Alpone” porge sincere con-gratulazioni al nostro attento collaboratoreAngelo Pandolfo per la sua recente nomina asegretario del Consiglio Nazionale e del Con-siglio di Presidenza dell’A.N.A. (Associazionenazionale Alpini) con sede a Milano

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Giovedì 14 Luglio 2011 sisono svolte le elezioni del consi-glio della Pro Loco con il man-dato 2011-2015. Un’assembleadei soci (l’organo sovrano, comeda statuto) numerosa che conattenzione ha dato la propria fi-ducia ai 12 membri del nuovoconsiglio. La Pro Loco di SanGiovanni Ilarione è stata fondatail 21 marzo 1981 con la stesuradel proprio Statuto, vigilato dalCollegio dei Probiviri, nel qualesono racchiuse le regole dellagestione dell’associazione. Inesso ritroviamo lo scopo associa-tivo che, in sintesi, è quello divalorizzare il paese in tutti i suoiaspetti e di coordinare le attivitàche in tal senso vengono svoltesul territorio.

Un altro organo fondamentaleè il Collegio dei Revisori deiConti, con l’incarico di control-lare le attività economiche e difirmare i bilanci presentati dalConsiglio Direttivo all’Assemblea deiSoci. L’assemblea in questa occasioneha ridato fiducia ai consiglieri uscenti,integrandoli con cinque nuovi membri.L’elezione è avvenuta alla presenza delPresidente del Consorzio Pro Loco Ve-rona Est, che ha coordinato lo svolgi-mento delle votazioni. I consiglieri elet-ti sono stati i seguenti: Dario Marchi,Franco Cavazzola, Luca Nardi, VivianoGazzo, Pio Nardi, Lorenzo Gecchele,Claudio Lovato, Alice Zamboni, AlessiaAldegheri, Guido Lovatin, Silvano

La nuova Pro LocoUN CONSIGLIO DIRETTIVO

forte e giovane

sono messi subito all’opera, visto che lapiù importante manifestazione promos-sa dalla Pro Loco, la Sagra delle Casta-gne, è ormai alle porte essendo prevista,come tradizione comanda, per la secon-da domenica di Ottobre: infatti i consi-glieri sono già impegnati nella realizza-zione del libretto e del programma dellamanifestazione.

Non resta che augurare a tutto ilnuovo consiglio un caloroso “in bocca allupo!” e un grazie riconoscente a tutticoloro che mantengono “viva” l’asso-ciazione più importante del paese.

Beschin e Angelina Beschin. Il grupposi è visibilmente ringiovanito e questo èun dato interessante, che sta a dimostra-re che la voglia di agire per il propriopaese è ancora presente e sentita fra inostri cittadini. Pochi giorni dopo, il 19luglio, il consiglio si è riunito per laprima volta per l’elezione dei vertici.Con voto unanime alla presidenza èstato riconfermato il presidente uscente,Franco Cavazzola, mentre Pio Nardi èstato confermato alla vicepresidenza.L’organigramma della Pro Loco è cosìdi nuovo ricomposto e i consiglieri si

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Alessia cell. 349 3746126 • Alice cell. 347 8366998

In 1ª fila da sinistra: Dario Marchi, Luca Nardi, Lorenzo Gecchele, AlessiaAldegheri, Silvano Beschin.In 2ª fila da sinistra: Franco Cavazzola, Viviano Gazzo, Pio Nardi, ClaudioLovato, Alice Zambon, Guido Lovatin, Angelina Beschin.

itinerari aperti agliamanti dell’arte odelle ville, dellapaleontologia odei luoghi religio-si, per tentareanche i palati piùfini con le preliba-tezze dei tanti a-griturismi, risto-ranti, trattorie,cantine sparsi inVal d’Alpone.

Insomma, unvero e proprio va-demecum per ilvisitatore dellanostra vallata, uti-le anche a chi viabita da sempresenza magari sa-pere cosa offre,come qualità diservizi o panoramifa gustare, il paese

vicino o una contrada dispersa fra le col-line.

È stato presenta-to durante la re-cente Festa delTurista a Vestena-nova l’elegante li-bretto-guida “Vald’Alpone una terrada scoprire”, fruttodella collaborazio-ne dei cinque asses-sori al Turismo deicomuni della Vald’Alpone, coordi-nati dalla dott.ssaGiancarla Gugole.

Accattivante nelformato, ma soprat-tutto aggiornatis-sima sia nelle noti-zie di carattere sto-rico che nelle infor-mazioni turistiche,la pubblicazione sipropone come unutilissimo veicoloinformativo rivolto ai visitatori di pas-saggio e ai turisti abituali, proponendo

VAL D’ALPONE UNATERRA DA SCOPRIRE

Domenica 24 luglio 2011 si è svolta la seconda Festa d’Estate deipensionati e simpatizzanti alla baita alpina.

ni. L’alluce valgo consiste in una lenta eprogressiva deviazione delle ultime fa-langi del dito alluce verso l’esterno, a li-vello della articolazione metatarso falan-gea, la quale, in conseguenza della de-viazione delle ossa presenta una tumefa-

zione arrossata (detta “cipolla”). La tu-mefazione è dovuta ad una borsite provo-cata dallo sfregamento della sporgenzacon la calzatura.

La malattia presenta una certa fami-liarità, tuttavia una grande importanzanella comparsa e nella progressione dellamalattia è dovuta all’uso di scarpe nonadatte con tacchi molto alti che provoca-no durante il cammino un eccessivo cari-co nella parte anteriore del piede. Ladeformazione è spesso indolore. Puòanche accompagnarsi ad altre anomalie.Piede piatto, dito a martello, o neuromadi Norton.

In alcuni casi tuttavia comporta in-fiammazione e dolore alla articolazionemetatarso-falangea che può estendersialla pianta del piede. Il dolore progressi-vo può rendere difficoltosa la deambula-zione e provocare infiammazione di altrearticolazioni quali caviglia e ginocchio.In questi casi è necessario ricorrere allecure degli ortopedici.

L’uso di distanziatori e di calzatureadeguate è utile ma la soluzione del pro-blema è chirurgica.

Ci sono diversi tipi di intervento. Lospecialista deciderà, caso per caso, in

base alla situazione anatomica. Gene-ralmente l’intervento è risolutivo, vieneeseguito in regime di “day hospital” ed inanestesia locale. Con l’ausilio di una ade-guata scarpetta e poggiando solo il tallo-

ne si può camminare da subito, e, dopocirca quattro settimane si può tornare alleabituali attività.

VINCENZO MAGNABOSCO

L’“Alluce valgo”, tra i quaranta ed isessanta anni è forse la malattia più fre-quente del piede. Si osservano tuttaviacasi anche intorno ai trenta anni e persi-no a diciotto anni. Nelle donne è circadieci volte più frequente che negli uomi-

l’alluce valgoMEDICINA

Foto di gruppo del camposcuola 2011 - seconda classe.

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A tutti quelli che hanno partecipato,un grazie di cuore. Grazie per il lavoro,per i sorrisi, per l’esempio dato. Graziesoprattutto per averci dato un segnale: ilvolontariato non è morto, c’è ancorasperanza per il mondo.

infondere fin dai primi momenti dellaloro vita.

La presenza del parroco Don Elio edi un gruppo partecipe e attento diamici, parenti e abitanti del luogo hareso l’occasione ancor più significativa,a testimonianza che il legame che uniscela famiglia Ceron e il paese di San Gio-vanni Ilarione, pur a distanza di tantotempo, è ancora saldo e fondato su unrapporto reciproco di stima e di affetto.

F. C.

con la prontezza degli aiuti, era chiara lapresenza divina. All’arrivo del carro allastazione alcuni prigionieri georgiani conamorevole cura lo deposero sul letto.Nel frattempo si chiamò il medico chediagnosticò il coma profondo.

Tutta la famiglia circondò il pazientedi premuroso affetto, cercando di farequalche cosa di utile per strapparlo allamorte. Spontaneamente ognuno capìsubito che la via da seguire era la pre-ghiera, quella tenace fondata sulla fede,che paga sempre e non si fu delusi. An-

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L’ALPONE 5

coli.Quest’anno sono stati 45 i bambini

che sono venuti per farsi aiutare ma perfortuna abbiamo avuto una trentina digiovani studenti che si sono alternati ehanno seguito uno o due ragazzi. Hannolavorato tutti con serietà e impegno.L’ingresso “ronzava” come un alveare,segnale chiaro di un’attività vivace incorso. Nelle aule messe a disposizionedalla Parrocchia, divisi in piccoli gruppidi due o tre, attorno allo stesso grandetavolo, parlando a voce controllata.Davvero un bel segnale.

Forse non è un impegno grandioso,forse è un lavoro limitato, sia per iltempo che richiede come per le diffi-coltà che si incontrano. Ma non sottova-lutatelo, si incontrano sempre dei mo-menti più difficili: richieste poco chiare,bambini irrequieti, limiti d’apprendi-mento. Come nella vita. Per fortuna,come nella vita, non siamo soli. Si puòchiedere aiuto. Basta avere il coraggiodi ammettere la difficoltà, guardarsi at-torno e chiedere con fiducia. E qualcu-no che risponde si trova.

che se, dopo parecchi giorni, Giordanosi risvegliò e l’incubo finì, le preghierecontinuarono e continuano ancor oggiper ringraziare la Madonna e quanti gliprestarono quel primo soccorso che con-sentì di salvarlo.

A distanza di tanti anni i tre fratellisono ritornati in contrada Boarie e conun semplice ma coinvolgente incontronella chiesa hanno voluto esprimere, at-traverso le parole dello stesso Giordanoe dei fratelli Fernando e Giglio, pensieritoccanti di gratitudine alla gente delposto ma ancor più alla divina Provvi-denza, che ha consentito loro di supera-re un momento che poteva essere fataleper la loro famiglia e che, invece, li hariuniti ancor più in quel sentimento d’af-fetto che i loro genitori avevano saputo

Sono giovani, belli e tanto impegna-ti. Eppure sono venuti lo stesso. Si sonoresi disponibili per i loro “compagni”più piccoli che sono sempre molto feliciquando trovano qualcuno che alleggeri-sca loro il peso dei compiti per le vacan-ze. Si sono messi a disposizione nono-stante gli impegni e, siccome sono statidavvero tanti, abbiamo potuto organiz-zare bene anche le sostituzioni: quandosi sono presentate settimane di vacanzeo il campo scuola, si sono trovati tutti i“supplenti”. E il lavoro è continuato se-renamente per tutto il mese.

Di questa generosa disponibilitàvogliamo rendere conto per ringraziare.

Dicono che il volontariato è morto eche i ragazzi, al giorno d’oggi, non sonopiù disponibili a fare nulla per gli altri etanto meno gratuitamente. Falso. Abbia-mo chiesto aiuto e abbiamo trovato ri-sposte generose. Ciascuno a modo suo enei limiti del proprio tempo. Giovani emeno giovani, perché abbiamo avutoanche l’aiuto di due mamme. Femminee maschi, anche se si dice che i maschinon si muovono per assistere i più pic-

DAL CENTRO AIUTO VITA:segnali di vita

I fratelli Giordano, Fernando eGiglio, figli del capotreno Ceron e dellaSig.ra Maria conosciuta come caposta-zione della locale linea ferrotranviariache dal 1932 al 1956 ha collegato il no-stro paese con San Bonifacio e Verona,sono tornati domenica 4 settembre pres-so la chiesa di “Boarie” per ringraziarela Madonna di aver salvato, nel lontano26 febbraio 1944, il fratello Giordano.

In quel tempo infuriava la guerra eincombeva il pericolo della deportazio-ne per chi non rispondeva alla chiamatadella repubblica di Salò.

Fu così che, per evitare a Giordano difinire in un campo di concentramento inGermania, il direttore della S.A.E.R. loassunse come bigliettaio nella tranvia.Senonché una mattina il “treno specialedel direttore” – così era chiamato – e sulquale viaggiava anche Giordano non of-friva garanzie perché la corrente già inpartenza era discontinua. Ma si partìugualmente.

A corsa avviata la corrente improvvi-samente mancò e il trenino, senza potercontare sul funzionamento dei freni, giùper la discesa che porta a Montecchia,sviluppò una velocità preoccupante.

A quel punto un anziano impiegatoincita Giordano a gettarsi dal treno perevitare peggiori conseguenze, prima diun probabile deragliamento, all’imboc-co della curva di “Cave Lauri”. Il giova-ne, ancora inesperto, si fida del consi-glio, si porta le braccia alla fronte e silancia con un pensiero fisso nellamente: che la Madonna stenda il suosoffice manto su quella ghiaiosa terra.

I fratelli Ceron tornano in paeseper ricordare un fatto importante

per la loro famigliaSono i figli del capotreno da tutti conosciuto lungo la via ferroviaria che collegava

San Giovanni Ilarione con San Bonifacio e Verona

Le insegnanti della scuola “Cirillo Tonin” di Castello in gita sul lagodi Garda a Salò, sempre controllate dal “Bidello” Giuliano.

L’impatto fu devastante, ma per gra-zia divina i soccorsi da parte degli abi-tanti della zona furono solleciti. Nonsaranno mai dimenticati, in particolare,quelli della Sig.ra Matilde Marcazzan,un angelo per bontà e generosità, rico-nosciuta come tale da tutto il paese, e ilpronto aiuto di suo marito che preparòsubito il cavallo e il carretto sul qualeTilde fece collocare un materasso su cuiporre Giordano, sistemandosi poi al suofianco, pregando con il rosario in manoe accarezzandogli il viso e le ferite conun fazzoletto per fargli avvertire chenon era solo.

In tutto questo Fernando, che fu ilprimo familiare a vederlo mentre veni-va trasportato a casa, sostiene ancor og-gi che, correlando la gravità delle ferite

CERIALE 2011. Il gruppo pimpante di giovani nello spirito, al mare nella casa di Ceriale, contenti e spensierati!

Il mitico gruppo attorno a Babbo Natale durante il Tour “Nord Capo”a Rovaniemi. L’unica vera casa di Babbo Natale in Finlandia.

Complimenti vivissimi da parte della redazione a:Massimo Panarotto, laureato in Ingegneria Meccanica presso l’Università deglistudi di Padova il 14.04.2011.

GLI ALLORI

I fratelli Giglio, Giordano e Fernando Ceron.

I fratelli Ceron attorniati da parenti e amici nella chiesa delle Boarie.

Margherita Corradini l’arte diintrecciare i cestini.

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L’ALPONE 6

L’AMMINISTRAZIONE COMUNALE INFORMA testi a cura di DELIO VICENTINI

dal Consiglio comunale

Il Centro diurno “Le Querce” di Roncà, gestito dalla Cooperativa “Monscleda”di Montecchia di Crosara, è una struttura operativa finalizzata all’integrazione eall’assistenza di soggetti anziani disabili e con problemi di autonomia personale. Sitratta di un Centro Diurno destinato ad accogliere, in regime di semi residenzialità,dieci soggetti non autosufficienti provenienti dai comuni della vallata dell’AlponeAllo scopo di migliorare il servizio loro destinato tra l’Azienda socio sanitaria n. 20di Verona, i comuni di Roncà, Montecchia di Crosara, San Giovanni Ilarione, Veste-nanova e la Cooperativa “Monscleda” è stata stipulata un’apposita convenzionedella quale vengono riportati i punti salienti:

Il Consiglio comunale ha integral-mente recepito, con la Legge Regionalen. 13 dell’otto luglio 2011, alcune im-portanti modifiche alla precedente nor-mativa sul Piano casa (Legge regionale14/2009).

Le principali novità introdotte dallarecente normativa regionale possonoessere così sintetizzate:- possibilità di modificare la destina-

zione d’uso degli edifici se la nuovadestinazione è consentita dalla disci-plina edilizia di zona;

- totale esenzione dal contributo dicostruzione per interventi prima casanel caso in cui si utilizzino fonti dienergia rinnovabili con potenza noninferiore a 3 kwh;

- possibilità di ampliamento (art. 2) diulteriore 15% nel caso di interventodi riqualificazione dell’intero edifi-cio che ne porti la prestazione ener-getica in classe B;

- possibilità di autorizzare la costru-zione di un corpo edilizio separato(art. 2), anche di natura non accesso-ria e pertinenziale:

- possibilità che demolizione e rico-struzione dell’edificio ante 1989(art. 3) siano parziali;

- per il requisito della prima casa, èstabilito l’obbligo di stabilire e man-tenere la residenza nell’edificio peralmeno 24 mesi dal rilascio del certi-ficato di agibilità.

- per gli edifici ricadenti all’internodei centri storici che risultino privi digrado di protezione, ovvero congrado di protezione di demolizione e

ricostruzione, di ristrutturazione osostituzione edilizia, di ricomposi-zione volumetrica o urbanistica, an-che se soggetti a piano urbanistico at-tuativo, possono trovare applicazionegli interventi previsti dagli articoli 2,3 e 4. I comuni possono deliberare,entro il 30 novembre 2011, se e conquali modalità consentire detti inter-venti; decorso inutilmente tale termi-ne gli interventi sono realizzabili intutto il centro storico limitatamentealla prima casa di abitazione, cosìcome definita dall’articolo 8 dellalegge regionale 9 ottobre 2009, n. 26“Modifica di leggi regionali in mate-ria urbanistica ed edilizia”, comemodificato dalla presente legge.Restano fermi i limiti massimi previ-sti dall’articolo 8, primo comma, n.1), del decreto ministeriale n. 1444del 1968 e successive modificazioni.

- per gli interventi di cui agli articoli 2e 3 che utilizzano fonti di energia rin-novabile con una potenza non infe-riore a 3 kwh, il contributo di costru-zione:

- non è dovuto per gli edifici destinatia prima abitazione del proprietario oavente titolo;

- può essere ridotto dal comune nellamisura del 50 per cento per gli edifi-ci adibiti ad uso diverso da quello dicui alla lettera a).Per ulteriori chiarimenti gli interessa-

ti possono rivolgersi all’Ufficio tecnicocomunale.

(Delibera n. 29 del 21 luglio 2011)

Modifiche allalegge sul “pianocasa”

dalla Giunta comunale

Centro diurno “Le querce”

anche se in carrozzina, purché sianotrasportabili.

ART. 4FUNZIONI E PRESTAZIONIIl Centro Diurno Socio Sanitario di

Base di Roncà rimarrà aperto dal lune-dì al venerdì dalle 8.30 alle 16.30, il sa-bato dalle 8.00 alle 12.00 escluso il pa-sto, salvo diversi accordi tra le parti perparticolari motivi ed esigenze contin-genti.

Presso il Centro Diurno, l’EnteGestore garantisce lo svolgimento dellesotto indicate funzioni e prestazioni:• Mantenimento e/o potenziamento

delle autonomie funzionali, relazio-nali e sociali;

• Attività infermieristiche e riabilitati-ve;

• Attività di segretariato sociale, incollaborazione con il Servizio So-ciale dei Comuni interessati;

• Cura dell’igiene personale;• Somministrazione pasti e break;• Lavanderia, limitatamente alla dota-

zione di servizio del Centro;• Attività ricreative e di animazione;• Assicurazione degli ospiti;• Pulizie dei locali e mantenimento

degli standard igienici previsti dallavigente normativa.

• Altre attività, comprese le attivitàamministrative, necessarie per ilcorretto funzionamento del Centro;Servizio a carico dell’utente:

• Servizio di trasporto con custodiadegli utenti trasportati, laddovenecessario e altri trasporti o servizirichiesti dall’utente.

ART. 5PROCEDURE Dl AMMISSIONE

Il Centro Diurno è organizzato peraccogliere n. 10 ospiti non autosuffi-cienti. [...] Si formerà una graduatoriad’accesso al Centro Diurna sulla scortadel profilo e del punteggio attribuito.[...]

Per quanto riguarda i criteri diaccesso, la formazione della graduato-ria, e la gestione delle impegnative disemiresidenzialità, si opererà in analo-gia a quanto previsto dalla DGR n. 456del 27.02.2007.

L’Ente gestore prima dell’accogli-mento, pena la non ammissione, racco-glie l’impegno di spesa dell’ospite odei familiari o di quanti tenuti legal-mente al pagamento della quota alber-ghiera, stabilita annualmente.

Sono strumenti di valutazione:• La scheda regionale per la valuta-

zione multidimensionale (S.VA.-M.A.) che deve contenere il proget-to complessivo sulla persona daattuarsi presso il Centro;

• I criteri per la formulazione dellagraduatoria d’accesso al CentroDiurno Socio Sanitario di Basedevono essere soggetti ad applica-zione secondo i principi di traspa-renza ed obiettiva imparzialità; [...]

ART. 6ATTIVITÀ Dl MEDICINA

GENERALEL’attività di medicina generale agli

ospiti del Centro viene garantita dal-l’Azienda ULSS attraverso l’assistenzaprogrammata dei Medici di medicinagenerale, che potrà essere effettuatadagli stessi anche presso i locali delCentro.

ART. 7PERSONALE SANITARIO

L’Azienda U.L.S.S., nel riconoscerel’importanza dell’iniziativa, sostienel’Ente gestore nelle attività del CentroDiurno, operando anche per una con-creta integrazione con le strutture sani-tarie del territorio In tal senso garanti-sce le prestazioni elencate all’art. 8,avvalendosi del Coordinatore sanitario.

L’ULSS si riserva di poter integrareanche con ulteriori figure professionalil’attività, secondo le necessità che do-

vessero emergere nell’ambito di speci-fici progetti ad alta integrazione socio-sanitaria da concordare preventivamen-te, tenendo presente la tipologia del-l’art. 3.

ART. 8COORDINATORE SANITARIOL’Azienda ULSS, nell’ambito della

proprià dirigenza medica, dichiara diincaricare il Dott. Castelli Raffaelloquale Medico Coordinatore di tutte leattività sanitarie di cui alla presenteconvenzione. [...]

Al Coordinatore sanitario è fattoobbligo di:• collaborare, nell’ambito della U.O.I.

ed in sinergia con le altre figure pro-fessionali, per l’attivazione di speci-fici piani di intervento di assistenzaper gli utenti accolti nella strutturacome previsto dall’art. 12;

• tenere i rapporti di collaborazionecon i Medici di medicina generale,concertando in particolare con lorouna modalità uniforme di gestionedelle informazioni sanitarie degliospiti;

• controfirmare gli elenchi degli uten-ti ammessi a vario titolo al rimborsospese di rilievo sanitario che l’EnteGestore è tenuto a trasmettere agliEnti deputati al pagamento;

• verificare l’efficienza degli inter-venti programmati in ordine al bud-get assegnato sulla base della pro-grammazione dell’ULSS;

• riferire con periodicità sul rispettodegli standard organizzativi dichia-rati dall’Ente Gestore in fase di ido-neità professionale/autorizzazioneal funzionamento;

• promuovere la collaborazione fral’Azienda ULSS e l’Ente Gestore alfine di agevolare l’erogazione diprestazioni sanitarie, preventive ediagnostiche;

• predisporre, in collaborazione conla Direzione dell’Ente e dei Respon-sabili dei servizi sociali individuatodai Comuni, metodi di valutazionedella qualità assistenziale;

• vigilare sulla regolare gestione dellosmaltimento dei rifiuti speciali;

• collaborare con la Direzione del-l’Ente Gestore nella programmazio-ne dell’attività di formazione per-manente degli operatori;

ART. 9ATTIVITÀ

MEDICO-SPECIALISTICAL’Azienda ULSS garantisce le pre-

stazioni specialistiche e di diagnosticastrumentale, oltre che presso le propriestrutture, possibilmente per mezzo dipercorsi preferenziali, anche diretta-mente presso il Centro Diurno, secon-do quanto definito dalle convenzioni inessere.

L’individuazione in dettaglio sia del-le modalità di erogazione che dei per-corsi preferenziali possibili è rinviataad ulteriori accordi tra le parti con-traenti.

ART. 10PERSONALE

L’Ente gestore assicura la presenzadi personale secondo standard regiona-li vigenti.

L’Ente gestore garantisce inoltre lafunzione di coordinamento gestionale edi adeguamento del personale ausilia-rio per le esigenze del Centro.

La presenza di altro personale sani-tario conseguente al piano individualeassistenziale è garantita con riferimen-to e in rapporto allo standard previstodalla vigente normativa regionale.

ART. 11EROGAZIONE PROTESI

ED AUSILIL’ULSS 20 garantirà l’erogazione di

protesi ed ausili con le modalità di cuial D.M. 28.12.1992, n. 104.

L’erogazione è sottoposta alle se-

ART. 2DEFINIZIONE

Il Centro Diurno per persone anzia-ne non autosufficienti è un serviziocomplesso a ciclo diurno che fornisceinterventi a carattere socio-sanitarioalle persone anziane non autosufficien-ti.

ART. 3TIPOLOGIA DEL CENTRO

DIURNOIl Centro Diurno Socio Sanitario di

Base per anziani che necessitano ditutela assistenziale si connota come unservizio di supporto all’anziano nonautosufficiente, di aiuto alla famiglia edi integrazione al servizio di assistenzadomiciliare finalizzato al mantenimen-to dello stesso presso il proprio domici-lio ed è destinato a non autosufficientiche necessitano di interventi di soste-gno diurno che la rete parentale, o altriservizi socio assistenziali, non sono ingrado di garantire.

La struttura offre attività tali damantenere e potenziare, se ancora pos-sibile, abilità e autonomie personali e

sociali.Si definisce pertanto la seguente

tipologia di utenza:Anziani non autosufficienti o par-

zialmente autosufficienti che necessita-no di tutela assistenziale e di manteni-mento sul piano funzionale e motorio;in particolare, analizzando le compo-nenti che incidono sull’autonomia, cosìcome individuate dalla schedaS.VA.M.A.:• asse sanitario: sono inclusi i sogget-

ti anziani che necessitano di presta-zioni infermieristiche e di riabilita-zione non intensive.

• asse cognitivo: sono inclusi gli an-ziani con problemi cognitivi di gra-do medio-lieve, (e con demenze, in-cluso il morbo di Alzheimer) neiprimi stadi; sono invece esclusi co-loro che presentano intolleranza allavita di comunità, problemi compor-tamentali e/o pericolo di fuga;

• asse funzionale: sono inclusi anzia-ni con problemi di disfunzionalità digrado medio-lieve;

• asse della mobilità: sono inclusi glianziani con problemi di mobilità,

guenti condizioni:• riconoscimento dei richiedenti quali

invalidi civili;• concedibilità del presidio come

parte integrante di un programma diprevenzione, cura e riabilitazionedelle lesioni o loro esiti che ne de-terminano l’invalidità; il program-ma, attuato d’intesa con il MedicoCurante, deve prevedere:

• una diagnosi circostanziata che sca-turisca da una completa valutazionemultidimensionale;

• l’indicazione del presidio con il co-dice di riferimento del nomenclato-re tariffario;

• un dettagliato programma terapeuti-co comprendente tempi d’impiegodel presidio, modalità di controllo,significato terapeutico riabilitativo.Nel caso di decesso dell’ospite le

protesi e gli ausili dovranno esseremessi a disposizione dell’ULSS 20presso il Centro Diurno, entro 10 gior-ni, per il riutilizzo dei medesimi a favo-re di altri utenti.

È di competenza dell’ULSS lamanutenzione straordinaria delle prote-si degli ausili che l’Ente Gestore si im-pegna ad utilizzare in modo corretto.

ART. 12FORNITURA Dl FARMACI

E PRESIDI MEDICO SANITARIL’Azienda ULSS è tenuta a fornire

direttamente attraverso il proprio Servi-zio di farmacia o, in casi particolariprevia autorizzazione tramite le farma-cie esterne, i farmaci ed i presidi medi-co sanitari presenti nel Prontuario Tera-peutico per le Strutture Sanitarie Pro-tette.

Sono istituiti in proposito appositiarmadi e registri di carico e scarico deiprodotti forniti.

L’utente, comunque, provvederàpersonalmente a fornirsi dei farmaci diproprio uso quotidiano.

L’elenco dei presidi medico-sanitaririmane in vigore fino all’emanazionedel nuovo Prontuario Terapeutico Re-gionale per le Strutture Sanitarie Pro-tette.

ART. 13L’UNITÀ OPERATIVA INTERNA

Si concorda che la “Equipe del Cen-tro”, prevista dalla D.G.R. n.3072/2001, si connatura come Unità O-perativa Interna (U.O.I.) da un punto divista funzionale e progettuale.

La U.O.I. viene periodicamente con-vocata dal Coordinatore del Centro,anche in base a specifiche esigenze or-ganizzative legate, in particolare, anuovi ingressi o a dimissioni.

Questa di norma è costituita dalleseguenti figure professionali:• Coordinatore del Centro,• Coordinatore sanitario individuato

dall’ULSS 20;• infermiere professionale,• medico di medicina generale del-

l’interessato,• educatore/animatore,• eventuale integrazione di altre figu-

re professionali.Obiettivi della U.O.l. sono:

• dare continuità al progetto assisten-ziale definito dalla U.V.M.D.

• predisporre i progetti assistenzialiindividualizzati per gli utenti accol-ti;

• restituire, in itinere, alla U.V.M.D.informazioni relative a mutamenticritici, utili alla tenuta complessivadel progetto;

• restituire alla U.V.M.D prima delladimissione, i risultati della perma-nenza al Centro e degli obiettivi pre-cedentemente fissati dalla U.O.I.

• mantenere ogni necessario contattocon i familiari degli ospiti.L’attività della Unità Operativa In-

terna deve essere comprovata attraversola tenuta di un apposito registro.

(Delibera n. 6 del 19 maggio 2011)

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Centro di aggregazionegiovanile aCattignano

L’edificio delle ex scuole elementari di Cattignano sarà interamente ristrutturato etrasformato in un centro di aggregazione giovanile, pur continuando ad ospitare lasede dei “Gastrofili”, un gruppo di appassionati di astronomia che lo hanno trasfor-mato in un vero e proprio Centro di studio e di osservazione astronomica, meta ormaidi numerose scolaresche.

L’importo progettuale complessivo prevede una spesa globale di 360.000,00 euroda finanziare per 135.000,00 euro mediante contributo concesso dalla RegioneVeneto (D.G.R. 869/2010), per ulteriori 135.000,00 euro mediante contributo dellaFondazione Cariverona, per 50.000,00 euro mediante contributo del Consorzio BimAdige e soltanto per 40.000,00 euro con oneri a carico del bilancio comunale.

Il progetto è stato elaborato a cura dell’Ufficio tecnico comunale.

(Delibera n. 61 del 26 maggio 2011)

L’ALPONE 7

UNA SCUOLA DA SISTE-MARE

La nostra scuola è molto vecchia.Pensate: ha ben 88 anni! È in cattivecondizioni e noi ragazzi vorremmo chevenisse sistemata un po’.

Le aule hanno i muri vecchi, crepa-ti, “bucati” e sporchi. Il pavimento hale piastrelle rovinate e, per questo moti-vo, i banchi dondolano. Le finestre so-no un po’ “pericolose”, perché hanno ilvetro molto sottile, decisamente pocoresistente a eventuali urti; inoltre moltenon si riesce ad aprirle o chiuderle.

Sulle pareti dei corridoi c’è la muffae in certe zone del soffitto si notanodelle infiltrazioni d’acqua. La palestraè troppo piccola e bassa, ci sono pocheattrezzature e a noi piacerebbe un cam-po già segnato. In cortile ci sono i sassie se scivoli ti fai male, servirebberodegli alberi in più, così da avere più

ombra, e delle panchine; ci piacerebbemolto avere un piccolo campo per gio-care a basket o a pallavolo.

Siamo molto contenti invece del-l’aula di informatica, perché quest’an-no ci sono arrivati (grazie al mercatinodi Natale) dei nuovi computer; lo stes-so per la biblioteca, perché l’estatescorsa le nostre maestre l’hanno deco-rata e risistemata.

Come avete letto, la scuola sarebbeda restaurare e speriamo che sia fatto alpiù presto.

GIULIA, CAMILLA,ANITA E SUSANNA

* * *

SCOPERTA UNA VEC-CHIA CANNA FUMARIA

Il 14.09.2010 la maestra Marta, che

SSccuuoollaa PPrriimmaarriiaa AA.. SStteeffaanniiEcco alcuni articoli scritti dagli alunni per il giornalino

“La Gazzetta delle Quinte” a.s. 2010/2011ci insegna storia e geografia, ci ha fattofare un esercizio di ripasso. Bisognava,dopo che la maestra ci aveva fatto ladomanda, correre verso la cartina geo-grafica dell’Italia attaccata sulla lava-gna, toccarla con una mano e poi direvero o falso. Quando è stato il turno diMattia Burato, è corso molto veloce-mente e, appena ha toccato il cartello-ne, è scivolato e ha sbattuto con il gi-nocchio destro sul muro.

Allora è successa una cosa incredi-bile: il muro si è rotto, perché Mattiainvolontariamente è andato a centrareun buco, che era stato coperto quandoavevano sostituito le stufe con i termo-sifoni. Ebbene, la povera copertura dicirca un centimetro di spessore è anda-ta a pezzi e si è creato un buco di circaventi centimetri. Dopo l’iniziale sor-presa, la maestra ci ha spiegato che sitrattava di una vecchia canna fumariache serviva per scaricare il fumo dellestufe.

Per fortuna nessuno si è fatto male:l’accaduto ha procurato solo tanta sor-presa e curiosità.

* * *

ADDIO SCUOLA ELE-MENTARE

Noi delle classi quinte l’anno pros-simo andremo alle medie e questascuola ci mancherà molto, perché quiabbiamo tutti i nostri ricordi e ci siamoaffezionati anche alle maestre.

Visto che noi ce ne andremo, vidiamo l’impegno di mandare avantiquesta scuola al meglio possibile.Speriamo che anche voi possiate venirealle medie dove ci potremo nuovamen-te vedere.

Il 31 maggio 2011 ci siamo divertitimolto, perché abbiamo ballato e gioca-to in vostra compagnia. Quel giornoper noi resterà per sempre un ricordo,perché gli anni prossimi non potremomai più divertirci così tanto. Sarà duraper noi lasciare questa scuola e divider-ci dai nostri amici, ma ce la faremo.

I nostri ricordi appartengono a que-sta scuola: abbiamo fatto incontri, gio-chi, gite, feste ... che non dimenti-cheremo mai e poi mai.

AREA INTERVENTO DETTAGLIO TOTALETrasporto sociale € 20,00 x 112 2.240,00Manutenzione aree verdi e spazi pubblici € 20,00 x 16 320,00Sorveglianza presso gli istituti scolastici € 20,00 x 60 1.200,00TOTALE PROGETTO 3.760,00

ENTRATEContributo regionale Euro 3.008,00Cofinanziamento comunale Euro 752,00Totale spesa Euro 3.760,00

(Delibera n. 69 del 9 giugno 2011)

Da molti anni ormai un folto gruppodi persone anziane assicura la realizza-zione di alcuni servizi pubblici a favoredella nostra comunità. Allo scopo divalorizzare i ruoli di questi cittadini èstato strutturato un unico progetto diServizio civile allo scopo di alleviare lasolitudine di molti anziani che, invece,si sentiranno utili alla comunità median-te lavori, non pesanti ma indispensabili,con conseguente riconoscimento delloro ruolo.

Possono partecipare persone cheabbiano compiuto sessant’anni di età, ti-tolari di pensione, che saranno impegna-ti nell’espletamento delle seguenti atti-vità:• Trasporto sociale, un servizio attiva-

to già da alcuni anni per accompa-gnare, con un pulmino appositamen-te attrezzato, anziani, disabili e per-sone incapaci di provvedere perso-nalmente presso luoghi di cura ostrutture assistenziali e mediche;

• Manutenzione di aree verdi e spazipubblici mediante interventi di giar-dinaggio, pulizia e manutenzione;

• Sorveglianza presso istituti scolasti-ci: un servizio attualmente svolto acura dell’Associazione Carabinieri incongedo;La gestione, l’organizzazione e il

coordinamento del Servizio Civile An-ziani vengono affidati ai Servizi socialidel comune, in collaborazione con laGiunta alla quale vengono demandate ladefinizione dei tempi e delle modalità diattuazione.

Gli anziani che presteranno la pro-pria opera saranno compensati con ilsistema dei voucher che garantisce lacumulabilità dei compensi con la rendi-ta pensionistica e assicura la coperturaassistenziale INPS e l’assicurazioneINAIL.

Il preventivo di spesa e la coperturaeconomica risultano dallo schema sottoriportato:

Servizio civiledegli anziani

Il Comune è lieto di informare le Famiglie che è attivo anche a San Giovanni Ilarione il ServizioTagesmutter – Mamme per Mamme, patrocinato dalla Provincia di Verona e dal Comune di SanGiovanni Ilarione, garantito negli standard di qualità, professionalità e sicurezza.Nell’ottica di implementare i servizi del territorio dedicati all’infanzia, comunico che il servizio èoperativo per i bambini da 0 a 13 anni con orari flessibili per le famiglie che ne avessero necessità.

IILL SSIINNDDAACCOO -- GGEEOOMM.. DDAALL CCEERROO DDOOMMEENNIICCOO

LL’’AASSSSEESSSSOORREE AALL SSOOCCIIAALLEE -- GGAAMMBBAARREETTTTOO AAUUGGUUSSTTOO

INFORMAZIONI SUL SERVIZIO:Chi è la Tagesmutter?La Tagesmutter è una persona, adeguatamente formata che offre educazione e cura a bambini di altri pres-so il proprio domicilio, in collegamento stabile con un Ente che la sostiene e la supporta nel lavoro.Quali sono gli orari del servizio?Il Servizio non ha orari predeterminati. Essi vengono concordati all’avvio del servizio tenendo conto delle esi-genze della famiglia utente e delle disponibilità della tagesmutter. Gli accordi vengono formalizzati in un con-tratto che garantisce entrambe le parti, definendo impegni e responsabilità reciproche.Quali garanzie offre?- operatrici professionalmente formate e costantemente aggiornate;- monitoraggio costante del mantenimento degli standard qualitativi previsti riguardanti la casa e il lavoro

delle singole Tagesmutter;- disponibilità di un’équipe di esperti a disposizione delle operatrici e delle famiglie utenti;- costante verifica delle norme igienico-sanitarie ambientali e della sicurezza delle case in cui si svolge il ser-

vizio; - trasparenza e condivisione delle regole del servizio;- massima flessibilità del servizio rispetto alle richieste delle famiglie.

PER INFORMAZIONI:Associazione Tagesmutter “La Tata”Sede amministrativa: Viale del Lavoro, 46 C - 37036 San Martino B. Albergo (VR)TTeell.. 334499 88775599669944 •• EE--mmaaiill:: iinnffoo@@ttaaggeessmmuutttteerrllaattaattaa..ccoomm

IL SERVIZIO TAGESMUTTER

45 anni di matrimonio,ricordati a Medjugorje,di Valentino Posenato eRosa Lucia Leorato, sa-bato 10 settembre 2011(stessa data del ma-trimonio).“Siamo contenti e gratiperché avete finalmen-te festeggiato, sotto laprotezione della B.V.Maria, la ricorrenza diquesto matrimonio ce-lebrato tanti anni fanella sofferenza e neldolore.Un grazie a tutti coloroche hanno reso gioiosoquesto momento magrazie soprattutto a voi,mamma e papà, per l’e-sempio e l’amore che ciavete sempre donato.Con infinita riconoscen-za. Carlo e Maria cui siuniscono in un abbrac-cio caloroso Adriano egli adorati nipotini Sa-muele e Elia”.

In occasione della gita organizzata dal Gruppo il 17 luglio scorso, un centinaio dipartecipanti tra soci, amici e famigliari ha potuto visitare, vicino a Tarvisio, ilMonte Santo di Lussari conosciuto per il suo Santuario sorto nell’anno 1360. Dallacima del Lussari, che si trova a 1789 metri sul livello del mare, si gode di uno frai più ampi e grandiosi panorami circolari delle nostre Alpi.La gita è proseguita nel pomeriggio con la visita ai laghi di Fusine.

GUIDO GECCHELE

Chi desidera usufruire del “Trasporto sociale”

con il pulmino comunale è pregato di telefonare

al n. 348 7490305

Dal Gruppo Alpini

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L’ALPONE 8

2011 anno europeo del VolontariatoIl 2011 è stato dichiarato Anno Euro-

peo del Volontariato. Ma Volontariato,che cos’è?

Innanzitutto cerchiamo di definire ilsignificato del termine “volontariato”.Quando dico “io faccio del volontaria-to” cosa intendo? Scorrendo la “Cartadei valori del volontariato” ci viene datauna precisa risposta.

Volontario è la persona che, adem-piuti i doveri di ogni cittadino, mette adisposizione il proprio tempo e le pro-prie capacità per gli altri, per la comu-nità di appartenenza o per l’umanità in-tera.

I volontari esplicano la loro azione informa individuale, in aggregazioniinformali, in organizzazioni strutturate;pur attingendo, quanto a motivazioni, aradici culturali e/o religiose diverse, essihanno in comune la passione per lacausa degli esseri umani e per la costru-zione di un mondo migliore.

Il volontariato è azione gratuita. Lagratuità è l’elemento distintivo dell’agi-re volontario e lo rende originale rispet-to alle altre componenti del terzo settoree ad altre forme di impegno civile. Ciòcomporta assenza di guadagno econo-mico, libertà da ogni forma di potere erinuncia ai vantaggi diretti ed indiretti.

Il volontariato è scuola di solidarietàin quanto concorre alla formazione del-l’uomo solidale e di cittadini responsa-bili. Propone a tutti di farsi carico, cia-scuno per le proprie competenze, tantodi problemi locali quanto di quelli glo-bali e, attraverso la partecipazione, diportare un contributo al cambiamentosociale. In tal modo il volontariato pro-duce legami, beni relazionali rapportifiduciari e cooperazione tra soggetti eorganizzazioni.

I volontari sono chiamati a vivere lapropria esperienza in modo coerente coni valori e i principi che fondano l’agirevolontario. La dimensione dell’essere èper il volontario ancora più importantedi quella del fare

I volontari sono tenuti a conoscerefini, obiettivi, struttura e programmidell’organismo in cui operano, secondole loro possibilità, alla sua vita e alla suagestione nel pieno rispetto delle regolestabilite e delle responsabilità.

I volontari svolgono i loro compiticon competenza, responsabilità, valoriz-

zazione del lavoro di équipe e accetta-zione della verifica costante del propriooperato. Essi garantiscono, nei limitidella propria responsabilità, continuitàdi impegno e portano a compimento leazioni intraprese.

I volontari si impegnano a formarsicon costanza e serietà, consapevoli delleresponsabilità che si assumono soprat-tutto nei confronti dei destinatari direttidei loro interventi. Essi ricevono dal-l’organizzazione in cui operano il soste-gno e la formazione necessari per la cre-scita e per l’attuazione dei compiti di cuisono responsabili.

L’AVIS è un’organizzazione non lu-crativa di utilità sociale (ONLUS) costi-tuita tra coloro che donano in modo vo-lontario, gratuito, periodico, anonimo econsapevole il proprio sangue. Perseguefinalità di solidarietà umana. È un enteprivato con personalità giuridica e fina-lità pubblica e concorre ai fini del Servi-zio Sanitario Nazionale in favore dellacollettività. Fonda la sua attività istitu-zionale ed associativa sui principi costi-tuzionali della democrazia e della parte-cipazione sociale e sul volontariato qua-le elemento centrale e strumento insosti-tuibile di solidarietà umana Gli scopidell’associazione sono: venire incontroalla crescente domanda di sangue, averedonatori pronti e controllati nella tipolo-gia del sangue e nello stato di salute, do-nare gratuitamente del sangue a tutti,senza alcuna discriminazione. Vi posso-no aderire sia coloro che donano volon-tariamente e gratuitamente il propriosangue e sia coloro che, pur non poten-do per motivi di idoneità fare la dona-zione, collaborano però a tutte le attivitàcollaterali.

L’Avis Comunale di San GiovanniIlarione e Vestenanova conta attualmen-te più di 500 Donatori, consapevoli chedonare il Sangue è una scelta di grandesolidarietà e civiltà. La disponibilità disangue è un patrimonio collettivo di cuiciascuno può usufruire nel momento delbisogno. Per soddisfare le richieste sem-pre maggiori degli ospedali, occorre chealtre persone entrino a far parte dellagrande comunità dei Donatori.

AAVVVVIISSOO:: Apertura domenicale del CentroTrasfusionale di S. Bonifacio 30/10/2011dalle ore 7,30 alle 11,00

LUIGI PANDOLFO

AVISS. Giovanni Il. e Vestenanova

“TANTE NOVITÀ ALL’ENERGY STUDIO”Dopo il successo del saggio/spetta-

colo “StepbyStep” presentato a Giugno,il Centro Danza Energy Studio, con sedea San Giovanni Ilarione in Via degli Al-pini 9, riprende i corsi di danza e fitnessda lunedi 3 Ottobre con un nuovo staffdi insegnanti di grande livello.

Il Direttivo dell’associazione sporti-va dilettantistica ha deciso di fare unosforzo importante per poter dare allascuola un’impronta professionale e perquesto ha inserito corsi di danza classi-ca, con insegnanti R.A.D. (Royal Acade-my Dance di Londra) che preparano agliesami di danza moderna e lyrical, musi-

prendere un percorso di studio di ottimolivello nell’ambito delle proprie capa-cità ed aspirazioni”.

Sono disponibili durante l’anno le-zioni gratuite di prova e i corsi sono pertutte le età … Vi aspettiamo per un annoalla grande!!!

Ricordiamo che Energy Studio parte-cipa alla Sagra delle Castagne su invitodella Pro Loco nella serata di domenica9 Ottobre con un’esibizione degli allievie con la presentazione di tutti i maestri,alcuni di loro danzeranno per voi …

Non mancate!!!LO STAFF

cal, hip hop con maestri di spessore chehanno ottenuto consensi e premi in varispettacoli e concorsi.

I corsi sono adatti anche a chi vuolesemplicemente fare sport e divertirsiballando. Inoltre ci saranno corsi di ae-robica, ginnastica e step, oltre al corsodi yoga, sempre molto richiesto e altrenovità che potrete scoprire chiedendoinformazioni in sede o mandando unsms al 347 2542848 o una mail all’indi-rizzo: [email protected].

“Con l’aiuto e la professionalità dimaestri qualificati ognuno potrà trovarela propria collocazione ideale per intra-

A causa di una grave malattia, dopo anni disofferenze sopportate in dignitoso silenzio,Francesco Beltrame "Vieno", ci ha lasciato.Era un imprenditore edile conosciutissimoe molto stimato, persona allegra e benvoluta da tutti.Da sempre socio del locale gruppo alpini,con il quale collaborava in occasione delleattività del gruppo.Anche il "Milan Club", del quale era un atti-vissimo sostenitore, è costernato per la suascomparsa. Ricordiamo con molta malin-conia le trasferte in pullman a San Sirofatte allegramente in sua compagnia: sonoricordi che rimarranno nel nostro cuore!Esprimiamo alla moglie ed ai figli la nostra

stima e il nostro affetto per Francesco, e la nostra vicinanza in questo grandedolore che li ha colpiti.

Francesco Beltrame ci ha lasciato

nistico, si diceva, ma soprattutto com-pletamento di un progetto culturale ed e-ducativo, di un faro verso cui dirigere laprora della propria vita, nella certezzache c’è qualcuno pronto a tendere lamano.

Sabato 30 luglio, giorno dell’inaugu-razione ufficiale. Il sole non risparmiavail sudore sulla fronte dei numerosi par-tecipanti, più di 500 persone, attente edinteressate alla cerimonia di inaugura-zione, poi una provvidenziale nuvola èintervenuta a placare il calore, esauden-do il desiderio degli organizzatori. Oltreal folto gruppo di ex allievi, sono in-tervenuti i rappresentati delle varie asso-ciazioni d’arma con i gagliardetti. Fra levarie autorità intervenute, il vice sinda-co di San Giovanni Ilarione, dr. ThomasPandian, il direttore salesiano di Veronadon Germano Colombo, don Piero Can-duzzo, 92 anni suonati ma non manife-

sti, don Dino Marcon, direttore dell’o-pera San Zeno, i sacerdoti salesiani donGianfranco Coffele, don Giuseppe Ru-golotto e don Cesare Ciman. Il parroco,

gente comune, già da anni, indicava ilsito antistante il Santo, inaugurato nel1991, come piazza don Bosco.

Completamento di un progetto urba-

Mancava proprio qualche cosa, forsel’ultimo ritocco per completare quel-l’angolo di serenità e pace in quellaparte di paese, lato sud, che accoglie ilvisitatore sotto la protezione del monu-mento di don Bosco, il Santo tanto caroai giovani e che ha lasciato un’impron-ta indelebile nel cuore di chi ha trascor-so parte della propria gioventù nei suoiIstituti, facendo tesoro dei suoi insegna-menti: gli ex allievi salesiani.

Ora finalmente, “stipe ac labore” econ il contributo di moltissime persone,anche lo spazio sottostante al monu-mento stesso viene conglobato nel com-plesso, assumendo il nome di “PiazzaDon Bosco”.

Fortemente voluta dal gruppo exallievi, guidato dal presidente ClaudioGambaretto, ora svetta sicuro il cartelloindicante l’intitolazione ... Tuttaviaprima ancora della dedica ufficiale, la

PIAZZA DON BOSCO,una realtà a S. Giovanni Ilarione

don Elio Nizzero, ha indirizzato unbreve saluto ai presenti.

Nel discorso di apertura e di acco-glienza Pandian ha messo in risalto lapresenza di don Bosco a San GiovanniIlarione. Dopo di lui don Germano Co-lombo ha messo in risalto la bellezza delluogo e l’importnaza della dedica, chenon si limita a definire una località dalpunto di vista toponomastico, ma cherichiama un messaggio ben più ampio,una linea di comportamento ben chiara,una strada da seguire ben definita.

Poi la S. Messa, animata da un coromisto delle parrocchie di San Giovanni eCastello. All’omelia don Colombo hasottolineato l’importanza della libertàdata da Dio all’uomo, la necessità dellacollaborazione dell’uomo con Dio perpoter dare un senso ai problemi delmondo, l’importanza dell’uomo nellarealizzazione del progetto di Dio, la fi-ducia nella Provvidenza, alla quale chie-dere solo il necessario e non il super-fluo, la necessità di affidarsi con fiduciaa Maria Ausiliatrice. E qui ci sta propriotutto don Bosco!

Al termine i dovuti ringraziamenti allavoro e all’impegno dei promotori del-l’opera, a tutti i partecipanti alla manife-stazione. Infine un sostanzioso rinfre-sco, offerto dalle varie ditte della zona,che ha avuto il sapore di un’agape cri-stiana e che ha raccolto in stima ed ami-cizia una moltitudine di persone, attrattedal fascino del Santo educatore.

Festa riuscita splendidamente, grazieanche al contributo economico del BI-MA, del Comune, di tanta gente anoni-ma che ha messo a disposizione denaro,materiale, generi vari e tanto necessari.A tutti il dovuto e sentito ringraziamen-to da parte degli organizzatori che con-tinuano a darsi da fare per il bene dellacomunità portando avanti il messaggioeducativo ricevuto in gioventù, il mes-saggio di don Bosco.

GIANNI SARTORI

Un momento dell’inaugurazione della piazza.

50 anni insieme: Pietro Micheletto e Giuditta Disconzi con i figliNorina e Silvano. Felicitazioni!

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Cenge di Cattignano per vedere spunta-re il suo moroso. La guerra alla famigliadella Maria non porta grandi disagi,basta rigare dritto e “Ognuno rento da laso porta”.

Quando Modesto torna è proprio unafesta, la guerra viene dimenticata presto,i due giovani si sposano a Castelvero,alle 5 del mattino, e ripercorrono a ritro-so, a piedi, la strada che dalle Cengeporta a Cattignano e, da qui, alla Sca-glia, soli, con un po’ di corredo, poveridi sostanze ma ricchi di amore. Si entranella casa del suocero Delino, ma datutti chiamato Gelindo da la Scaia, unabravissima persona. Si lavora anchenella nuova famiglia, ma non manca maida mangiare, i campi rendono bene, lostesso i prodotti della stalla e per la

famiglia si prospetta un bell’avvenire.Nel 1950 arriva il piccolo Renato. Èl’orgoglio dei genitori, ma soprattuttodel nonno, seguito poi da Assunta, AnnaMaria ed infine Delino, il nome del non-no.

È una bella famiglia che cresce inmodo semplice, in modo genuino, comeil mondo circostante, a contatto con lanatura. Modesto è un abilissimo caccia-tore, in famiglia non manca mai lacarne. Lepri, pernici uccelli allo spiedofanno molto spesso coppia con la polen-ta fumante sulla tavola. I figli crescono,vanno a scuola a Cattignano, poi tutti in

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L’ALPONE 9

Nella parte nord est del paese, zonaCattignano, una contrada si distingue datutte le altre per la struttura delle suecase, per il materiale usato, La Scaglia,e nei secoli precedenti qui dominavapure il cognome Scaglia, derivante daipezzi di ghiaia più o meno grandi estrat-ti dalla vicina cava per uso edilizio.Anche il materiale della struttura por-tante del campanile proviene da questacava.

In questa contrada, ove tutto sa di au-tentico e di naturale, di sano e di ge-nuino, vive Maria Zandonà, vedova Fu-sa, 90 anni suonati, ma portati con brioe disinvoltura.

Figura minuta e simpatica, esternasenza difficoltà la storia della sua vita,che fotografa il cammino del mondonell’ultimo secolo, con speran-ze, aspettative, immancabili de-lusioni. Nasce ai Zandonai diCastelvero il 3 agosto 1921, fi-glia di Giovanni e Sgaggio A-lessandra. I campi di papà per-mettono alla numerosa nidiatacomposta dai fratelli Luigi,Giocondo, Raffaele, Giuseppe,Amelia, Lidovina, Angelina eMaria di vivere dignitosamente;ma quanta fatica!

La scuola elementare si fre-quenta a Castelvero, sempre apiedi, calzando le sgalmare, conla cartella fatta con un pezzo distoffa cucito. Frequenta finoalla classe quinta ed è semprepromossa. Bisogna stare attentia scuola perché il pomeriggio siè occupata a portare al pascolo “le pego-re e i ochi” finchè non erano sazi di erbae guai se qualche papera si rompeva unagamba o qualche pecora si “imbudava”per aver mangiato l’erba medica. In cor-tile razzolavano galline, tacchini, anatre,il porcile ospitava sempre due maiali.“Quante ortighe go catà su par mante-nerli, quante sberdanele go impastà pardarghe da magnare!” si sfoga. Ma que-sta era la ricchezza del tempo. Il latteappena munto viene portato alla casaradi Cattignano di sotto per essere trasfor-mato in ottimo formaggio e burro. Perarrotondare si allevano anche i bachi daseta, i cavalieri, avidi di foglie di gelso.Fattasi signorina, viene notata da un gio-vanotto di Cattignano, che ha una ziasposata ai Zandonai, Modesto Fusa, chemoltiplica le visite alla zia, ma solo perincontrare la Maria. Modesto possiedeun bell’appezzamento di terra a Catti-gnano, i due giovani si frequentano e giàsi parla di impiantare la nuova famiglia.Ma arriva puntuale la guerra a togliereogni illusione. Modesto, classe 1920,viene chiamato a vestire il grigioverde,dopo l’8 settembre 1943. Nel tentativodi sfuggire ai Tedeschi, viene raggiuntoda una scheggia di bomba a mano chegli arriva quasi al cuore, viene catturatoe portato in campo di concentramento.Ritorna a casa nel 1946 quasi distrutto,barba e capelli lunghi, ridotto ad unoscheletro che cammina. Lo sostiene,durante la prigionia, il ricordo di Maria,della sua Maria che lo aspetta trepida esul far della sera gira lo sguardo verso le

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Anche quest’anno l’Amministrazio-ne Comunale di San Giovanni Ilarioneha autorizzato la sottoscrizione dellaconvenzione di tirocinio di formazioneed orientamento con l’Istituto di istru-zione superiore statale “Guarino Vero-nese” di San Bonifacio e con l’Istitutosecondario di istruzione superiore stata-le “M.O. Dal Cero”.

In tutto hanno avuto accesso a variuffici comunali 5 studenti:

Francesca Danese ha effettuato i suoigiorni di stage presso la bibliotecacomunale; il suo compito principale èstato quello di collaborare nella gestionee nella disposizione dei volumi, utiliz-zando tra le altre cose anche strumentiinformatici (hardware e software) perl’archiviazione dei testi e database degliutenti;

Giulia Taviani invece si è occupatasoprattutto della compilazione guidatadella liquidazione delle fatture dell’areaamministrativa e ha iniziato l’archivia-zione di documenti recenti presenti agliatti dell’ente, soprattutto contratti;

Elena Sartori si è occupata soprattut-to della rinomina di file informaticiriguardanti delibere di giunta e consi-glio comunale a partire dal 1997 e finoal 2003; ha inoltre utilizzato ilsoftware riguardante la proto-collazione degli atti in entrata edin uscita e allo smistamentodella posta ai vari uffici comu-nali;

Sara Lovato ha svolto inveceun lavoro che in prevalenzariguardava la protocollazione elo smistamento della posta car-tacea e via mail del Comune, lapreparazione con macchina af-francatrice e compilazione mo-duli per l’invio della posta;

Elia Maporti, infine, si èoccupato della scannerizzazione e del-l’archiviazione dei contratti registrati fi-no agli anni 1960 e della rinomina di de-terminazioni amministrative e deliberedi giunta e consiglio comunale.

Tutti gli alunni sono stati seguiti dalproprio tutor aziendale e hanno raggiun-to pienamente gli obiettivi prefissatidall’ente ospitante e dai rispettivi istitu-ti scolastici.

ELEONORA PELOSATO

* * *Durante il periodo estivo di ferie sco-

lastiche abbiamo passato parte del

nostro tempo presso gli uffici del Co-mune di San Giovanni Ilarione allo sco-po di effettuare gli annuali stage per larichiesta di crediti scolastici ai rispettiviistituti. Ognuno di noi ha svolto varicompiti di assistenza e sostegno all’atti-vità-base degli uffici, soprattutto nel-l’ambito dell’archiviazione di testi edocumenti ufficiali, rinomina in ordinenumerico di deliberazioni degli organicollegiali del Comune quali la giunta eil consiglio e gestione della posta in en-trata ed in uscita.

Abbiamo riscontrato la forte atten-zione prestata dal Comune all’informa-tizzazione generale della documentazio-ne di atti amministrativi, sia per quantoriguarda la digitalizzazione del cartaceoche la diffusione sul portale del Comunedi notizie, moduli, procedure per i citta-dini e dell’albo pretorio.

Ringraziamo il personale che ci haseguito durante tutto il periodo di stageaugurandoci che altri futuri studentipossano avere la possibilità di fare un’e-sperienza formativa di tirocinio similealla nostra.

GIULIA TAVIANI

SARA LOVATO

ELIA MAPORTI

È stata un’esperienza molto positivae formativa, solo un piccolo ma impor-tante assaggio del mondo del lavoro. Hopotuto constatare con i miei occhi l’or-ganizzazione di un pubblico ufficio, lesue componenti, le sue regole, i suoicompiti e doveri. Inoltre, non è certa-mente trascurabile il contesto dell’am-biente lavorativo, costituito da personepronte a offrire la propria gentilezza, di-sponibilità e competenza a qualsiasidomanda, in particolar modo il tutoraziendale Dott.ssa Eleonora Pelosato.

ELENA SARTORI

LO STAGE DEI RAGAZZIdel “Guarino” e “Dal Cero”

Maria Zandonà, la fata della Scaglia

TESTIMONIANZE

fabbrica a guadagnare e a progettare unfuturo. Tutto fila bene, sembra di viverein una fiaba. Poi purtroppo arriva ancheil dolore. In due anni la morte bussa perben quattro volte alla porta di questafamiglia, portandosi via prima Modestoper postumi di guerra, poi Renato rima-sto schiacciato sotto un trattore mentreesegue uno sbancamento ed infine, abreve distanza, il suocero Gelindo e lasuocera Adele. Come se non bastasse,anche il cognato Augusto, rimasto dasposare e che nel frattempo ha preso inmano le redini della famiglia, dopo 10anni muore.

Si reagisce a queste avversità inmodo energico, con quella saggezzacontadina che non si piega di fronte allecalamità, si crede in Qualcuno che tienein mano il destino degli uomini e nelquale si ha flducia.

Assunta si sposa in paese, Anna Ma-ria non riesce ad abbandonare Cattigna-no e si accasa all’ombra del campanile,infine anche Delino si arrende al fasci-no di Bruna Casarotto, che proviene daiBagarini di Castello, accasandosi nellacasa paterna.

La vita continua. Riempiono di nuo-vo di gioia la casa Stefania, Marianna eGabriella, tre splendide ragazze cheaiutano nonna Maria a tornare a viveree a sorridere, Marianna ha deciso direnderla pure bisnonna con la nascitadella piccola Francesca ed un altro inarrivo. È una benedizione. Dopo tantolavoro, tanti affanni, finalmente un po’di pace.

La salute va bene, c’è la pensione, cisono i figli e i nipotini, ci sono le galli-ne e l’orto, si va avanti nella vita quoti-diana. Per la nostra Maria 1’orologio èil tempo, il sorgere e il tramonto delsole, si sente parte integrante dellanatura che la circonda. E per i 90 annigrande festa presso l’agriturismo“Bernardi” lì vicino; bello vedere intor-no tutti i figli e nipoti, parenti, amici.

Maria è sempre stata una personamolto riservata, quasi mai uscita dallasua contrada, se non per primarie ne-cessità, ma si ricorda sempre di tutti,vuole ringraziare e salutare quanti laconoscono, con quello stile sommessoche le è sempre stato proprio e noi vo-gliamo ringraziare lei per la lezione divita, di lavoro e di sacrificio, per avercontribuito a mantenere in paese i valo-ri di pace, serenità e amore verso ilprossimo.

GIANNI SARTORI

CATTIGNANO 2011 - SAGRA DI SAN BENEDETTO.Piazza in festa con le corali parrocchiali di Castello e Villa che hannoanimato la santa Messa.Un bel segno di partecipazione e di collaborazione.

Limoni: forse non siamo a Sorrento, ma queste piante di limone nonhanno proprio nulla da invidiare alle piantagioni del sud.Lino Sartori mostra orgoglioso le sue piante e la produzione certonon si è fatta attendere...

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Italia nel 2006, ho deciso di fermarmi aMilano allo scopo di poter frequentareper un anno di “Corso di recitazione edizione”, presso il C.T.A. (CentroTeatro Attivo). Contemporaneamenteho frequentato anche corsi di canto conGuido Block e corsi di danza pressol’Istituto Mass.

La voglia di esplorare l’ambientemusicale internazionale e di metterealla prova le mie capacità canore, tra lafine del 2006 e per tutto il 2007, mi hariportato a Londra dove ho preso lezio-ni di canto da alcune delle migliori“vocal coach” inglesi: Jennifer May,Robert Bicknell e Ivy. Contestualmenteho frequentato anche altri corsi didanza presso 1a “Pineapp1e” la scuoladi danza più celebre della City.

A fine gennaio 2008 ho ricevutol’invito a recarmi a Miami per incon-trare un produttore italo-americano,interessato alle mie performances.L’anno successivo mi sono trasferitanegli USA per affrontare la nuova av-ventura. Contestualmente ho comincia-to a studiare privatamente pianoforte e

chitarra impartendo lezioni dicanto e danza e, cosa piùimportante, scrivendo lamusica e i testi delle mie can-zoni, da sola e in collabora-zione con musicisti locali.

Nel maggio 2009 mi sonotrasferita a Nashville per en-trare in un importante studiodi registrazione e realizzare imiei primo “demo” di 5 can-zoni. Non soddisfatta del

Riceviamo e volentieri pubblichiamo.

Spett.le “L’Alpone”,chiedo ospitalità per far conoscere

ai miei compaesani le vicende signifi-cative della mia vita, prevalentementededicata alla musica e al canto ... tral’Europa e l’America.

Ho conseguito il diploma di “PeritoAziendale - corrispondente in lingue e-stere” presso l’istituto “Marco Polo” diVerona frequentando, per un anno, an-che il Corso di laurea in lingue e cultu-re per management turistico.

Fin dall’età di quattro anni mi pia-ceva cantare le canzoni che ascoltavoalla radio dimostrando una netta pro-pensione per il canto e partecipando anumerosi festival e rassegne. Terminatigli studi ho maturato l’idea di dedicar-mi a tempo pieno allo studio dellamusica e alla carriera di cantante.

Dopo alcuni provini a Milano, nel2005, mi sono trasferita per tre mesi aLondra per seguire dei corsi di perfe-zionamento linguistico. Rientrata in

Riceviamo e volentieri pubblichiamo la lettera dell’Associazione Castello, indirizzata al pre-sidente della Pro Loco, Franco Cavazzola. La redazione de “L’Alpone” si fa interprete dell’in-tera comunità ed esprime il proprio sentito grazie per un’attività che si propone il bene deinostri bambini e che offre un concreto aiuto alle loro famiglie.

Un grandissimo grazieal dr. Vincenzo Magnabosco che per

31 anni nel suo ambulatorio di SanGiovanni Ilarione o nelle nostre case.Quando la malattia lo richiedeva ci haascoltati, visitati, curati e accompagna-ti nei giorni difficili della sofferenza conperizia professionale, umanità e pazien-za. Ogni paziente serba un ricordomolto bello del suo Dottore che si accin-ge a godere la meritata pensione. Voglioinfine comunicare una “ricetta” che il

L’ALPONE 10

All’alba del 23 Maggio l’anima be-nedetta di p. Lanfranco Ciman è ritorna-ta alla casa del Padre.

Aveva 85 anni. Dimorava a Barbanada 57. Un frate conosciutissimo a Gradodove per molti anni ha svolto il suo mini-stero.

Appena due anni dopo la sua ordina-zione sacerdotale gli venne affidato ildelicato incarico di cappellano dell’O-spizio marino di Grado, allora molto fre-quentato da bambini poliomielitici e daadulti con vari problemi motori; per dipiù aveva l’insegnamento di religionealle scuole elementari e di cappellanoaggiunto in parrocchia.

Almeno due generazioni lo ebberocome padre spirituale, amico e confiden-te. Stimato e amato da tutti. In Santuario,specialmente negli ultimi 30 anni, termi-nati i suoi impegni a Grado, si dedicòprevalentemente al ministero della Ri-conciliazione. Il confessionale fu la suacattedra dove donava non solo il perdonodel Signore ma anche consigli preziosi esicuri, parole di pace, di incoraggiamen-to e di consolazione. Era come un papà eun nonno buono!

Era un frate mite, affidabile, moltoumile e schivo, amante del silenzio. Fuanche per parecchi anni vice superioredel convento. Uomo di preghiera, ritira-to, usciva di rado; alla sera, d’estatedopo che l’ultimo motoscafo era partitodall’isola, si sedeva su di una panchina

al porto, lungamente assorto nella pre-ghiera e nella mediazione.

Ma non possiamo tralasciare un suopersonale, preziosissimo apostolatodella penna. Egli sì era assunto l’incari-co, a nome della comunità, di rispondereai benefattori che inviano offerte per lenecessità molteplici del santuario. Mi-gliaia di lettere in tanti anni inviate apersone di tutte le categorie in Italia enel mondo giacché il nostro periodico,pur non avendo una grande tiratura,viene spedito in tutti i continenti dove cisono emigranti o i loro figli.

Lettere nelle quali si vedeva la suagrande fede, la sua premura nel rispon-dere e soprattutto la sua profonda e sof-ferta partecipazione e coinvolgimento ai

drammi e dolori delle persone. In questocampo, p. Lanfranco lascia un vuotoincolmabile.

«Caro p. Lanfranco, ti abbiamo volu-to bene con tanto affetto fraterno e vivia-mo nella tristezza del distacco anche sesiamo sicuri che tu sei nelle braccia diDio.

Era da tempo che tu soffrivi per ipostumi di una grave operazione subitanei primi anni del tuo soggiorno a Gra-do. Negli ultimi anni eri diventato sensi-bilissimo al dolore. Un mese prima dellatua morte, per nulla giudicata imminen-te, con il consiglio del carissimo dott.Antonio Fumolo che sempre è stato tuaguida attenta e premurosa, ti avevamoproposto di andare per qualche temponella nostra infermeria provinciale perrimetterti con un po’ di riposo e conqualche cura. Tu preferisti rimanere neltuo santuario per continuare ad acco-gliere i penitenti.

Sorella morte, quindi, ti colse in unmomento che nessuno se l’aspettava ...all’alba per incontrare il Signore nel“nuovo giorno” che non avrà più fine.

Ora sei vicino a p. Corrado, a p.Matteo, a p. Angelo e ad altri confratellimorti in questo santo luogo. Intercediper noi e benedici noi e tutti i pellegriniche ogni giorno vengono in questo santoluogo, privilegiato dalla Madonna».

p. Marciano Fontana

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Un protettore in cielo: p. Lanfranco

Paola Beschin durante una performance.

Egr.sig. Franco Cavazzola salve sono Gianfranco Ciman, presi-

dente dell’Associazione Castello,Egregio sig. presidente, sono quattro

anni che sono responsabile dell’asso-ciazione Castello e quattro anni che fac-cio parte del consiglio dei genitori, sem-pre con entusiasmo e dedizione come imiei colleghi e predecessori, portandoavanti questa attività positiva. La mensaha cinque dipendenti part-time e produ-ce circa 33.000 pasti annui. Nell’ambitosociale del nostro paese tale attività èmolto importante, perché contribuiamoa garantire ai nostri figli un cibo sano edi qualità ad un costo contenuto, con-fermato dal confronto con altre mensedelle scuole dei paesi vicini.

A tal proposito nel 2010 abbiamoavuto delle richieste, da parte degli inse-gnanti della scuola di Montecchia DiCrosara, di forniture di pasti. Noi abbia-mo colto l’offerta, accordando il prezzodi euro 3.10, con posateria in acciaio ebicchieri in vetro, scodellamento del pri-mo e secondo con pane e dolce o frutta.Abbiamo portato a conoscenza del no-stro progetto di attuazione le ammini-strazioni comunali di San Giovanni Il. edi Montecchia Di Crosara, che ci hannoconfermato la loro fiducia, siglando unaconvenzione di accordo.

A Settembre 2010 abbiamo così ini-ziato a fornire i pasti.

Alla fine dell’anno scolastico2010/2011, facendo il bilancio, possia-mo dire che l’unione fa la forza!

Lo confermano i vantaggi registratidalla stessa “Associazione Castello”,fra cui:• il recupero in utile per l’anno 2010

di € 1.142,21;• la successiva previsione per l’anno

2011 di un utile di € 9.000, circa (inmodo da tenere rinnovata la cucina);

• il mantenimento dei posti di lavorodel personale, con il sensibile au-mento delle ore lavorative. Ulteriori vantaggi sono stati regi-

strati anche per la mensa di Montecchiadi Crosara: • la produzione di 1.100 pasti al mese,

per otto mesi (per un totale di 8.800pasti annui), con un risparmio, ri-spetto alla spesa della mensa prece-dente, di euro 8.800;

• l’introduzione del servizio di scodel-lamento con carrello, precedente-mente assente;

• la distribuzione di frutta o dolce;• la possibilità di effettuare pagamenti

rateizzati.Sig. Presidente, chiedo se può dare

una nota di rilievo all’ associazione e aisuoi collaboratori per motivarli a conti-nuare il loro servizio di volontariato,permettendoci di avere l’onore di alcu-ne righe nel giornale della Proloco. Sa-rebbe un modo per ringraziare tutte lepersone che dedicano il loro tempo aquesto sevizio.

Allego anche la foto di alcuni addet-ti ai lavori.

Gianfranco Ciman

Lettere AL GIORNALE

* * * “dr. Magnabosco mi scrisse in un mo-mento particolare, perché penso possaservire anche ad altri:

nella vita molto spesso serve

una goccia di sapienza,

un barile di prudenza

e un mare di pazienza

Grazie, dr. Magnabosco e tanti, tantiauguri per i suoi giorni futuri.

Gabriella Zarattini Marcazzan

Ringraziamo padre M. Fontana per averci inviato un profilo di p. Lanfranco, che volentieri pubblichiamo, unendo la nostra preghiera aquella dei suoi confratelli.

* * *

La copertina del suo prossimolavoro discografico.

CORRISPONDENZA

Novoledo, 14/6/2011

Carissime sorelle, con grande sofferenza ho appreso della vostra partenza da San

Giovanni Ilarione Villa.Con la presente mi unisco alle preghiere ed alle manifestazioni di

stima e di affetto che la buona popolazione ha offerto. Non posso certodimenticare i 25 anni trascorsi intensamente insieme.

Vi sento ancora ad animare le nostre liturgie con la paziente presen-za nel vecchio asilo con pochi bambini, con il dopo-scuola per soprav-vivere, con la preziosa presenza nel costruire la nuova sede, con i 180bambini della scuola materna, con i 350-400 bambini e ragazzi delcatechismo, con i 18enni, ecc. ecc,. con la maturazione di tante voca-zioni religiose.

Vi auguro di poter continuare ancora con la vostra benefica presen-za tra i bambini, giovani e famiglie.

Nello spirito della vostra congregazione del S. Cuore, con il vostrocarisma, continuate, continuate fino alla fine. Grazie. Ci siamo aiutatireciprocamente a vivere la vocazione. È stato bello. Grazie. Se potete,estendete i miei sentimenti di riconoscenza a tutte le suore del periodo69-93. Ancora un sentito grazie!

Cordialmente,Don Francesco

* * *

risultato ho continuato nella ricerca dinuove sonorità e di un nuovo “sound”che mi ha spinto a scrivere canzoni conun indirizzo nuovo, più pop/rock.

Per mantenermi, ho continuato adesibirmi in vari locali intrattenendo ilpubblico e insegnando canto e danza.

L’incontro con Jim Camacho, notomusicista di Miami, ha segnato la gran-de svolta della mia vita. La stretta col-laborazione con l’artista nella stesuradei testi musicali si è materializzata inuna decina di canzoni che dovrannoessere, a breve, pubblicate.

Il mio girovagare di continente incontinente, alla ricerca del grandesogno, costituisce un’avventura che miimpegna profondamente, ma il miomotto è “quando il gioco si fa duro, iduri cominciano a giocare”.

Grazie per l’ospitalità.Paola Beschin

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nee le rispettive mogli, che portano illoro contributo con consigli e opera fat-tiva, con la loro praticità e saggezza, conil buon senso tipico del mondo femmi-

Andriolo Giuseppe, S. G. I. (VR)Arvotti Giuseppe, S. Donà diPiave (VE)AVIS, Vestenanova (VR)Beltrame Giannino, S. G. I. (VR)Beltrame Luigi, S. G. I. (VR)Beschin Isidoro, S. G. I. (VR)Bevilacqua Nadia - Damini Bea-trice, S. G. I. (VR)Biondaro Angelo, S. G. I. (VR)Bordon Mirella, Nogarole VicentinoBorinato Maria, Liegi - BELGIOBricca Florido, S. G. I. (VR)Cavazza Giovanni, AUSTRALIACengia Mario, S. G. I. (VR)Cerato Elvira, Vestenanova (VR)Ciman Luigina, S. Bonifacio (VR)Coffele Angela, VeronaCoffele Vittoria, Chiaverano (TO)Colognato Daniela, Albaredod’Adige (VR)Costalunga Teresa, MilanoDal Cero Maria, Montecchia (VR)Damini Aristea, Tiezzo di Azzano (PN)Damini IdaDanda Roberta, Chiampo (VI)De Cristan Pietro, Monteforted’Alpone (VR)Facchin Angelo, S. G. I. (VR)Famiglia Angelo Zanchi, VeronaFerroni Assunta, Piano (VR)Filipozzi Giuseppina, Vestenano-va (VR)Fratta Giulietta, Montecchia (VR)Gambaretto Albino, S. G. I. (VR)

L’ALPONE 11

CONTRIBUTI PER L’ALPONE

NATI: 15

MORTI: 8

L’Angolo del golosoRibollita

MATRIMONI: 9

Gambaretto Giovanni, VeronaGambaretto Luigina, Monteforted'Alpone (VR)Gazzo Spedito, S. G. I. (VR)Gecchele Fabrizia, S. G. I. (VR)Gromeneda Vanzo Agnese, Grez-zana (VR)Incontro Giorgio, Gazzolo d'Ar-cole (VR)Ivana Bellinato, Vestenanova (VR)Longo Emilia, Poiano (VR)Lovato, Fittà - Soave (VR)Lovato Benedetto, S. G. I. (VR)Lovato Elisa, Albaredo d’Adige (VR)Lovato Ernesto, Arzignano (VI)Lovato Teresa, S. Bonifacio (VR)Lovato Teresa, Oggiana (VA)Lovato Antonio, Albaredo d’Adige(VR)Mainente Benedetto, Cattignano- S. G. I. (VR)Mainente Stefano, Cattignano -S. G. I. (VR)Mantello Ivano, Monteforte d’Al-pone (VR)Marcazzan Bertilla, Brandizzo (TO)Marchetto Bruno, Besozzo (VA)Marcigaglia Anna, S. G. I. (VR)Mazzasette Giorgio, Montecchia(VR)Mazzasette Giovanna, Alte Cec-cato (VI)Mazzasette Mario, Legnago (VR)Mella Giuseppe, VeronaMunaretti Ottavio, S. G. I. (VR)

Totale residenti maschi al 31.08.2011: 2.679Totale residenti femmine al 31.08.2011: 2.502

Totale residenti: 5.181TOTALE FAMIGLIE: 1.806

Ou Nme Krenc PhilippePanarotto Attilio, Couillet -BELGIOPanarotto Augusto, S. G. I. (VR)Panarotto Gabriella, Monteforted’Alpone (VR)Panarotto Luigi, SardegnaPandolfo Angelina, S. G. I. (VR)Perazzolo Marilena, S. G. I. (VR)Pozza Dora, Chiampo (VI)Pozza Germano, Castello - S. G. I.(VR)Pozza Gino, Montecchio Magg. (VI)Relaxshoe SRL, S. G. I. (VR)Rossetto Benigno, S. G. I. (VR)Rossetto Ghislaine, Gambellara (VI)Sabbadoro Anna, Roselies -BELGIOSalgaro Vaccaro Annalisa, Veste-nanova (VR)Salgaro Vaccaro Dorina, Catti-gnano - S. G. I. (VR)Santoni Cipriano, Desenzano d.Garda (VR)Sartori Antonietta, TorinoSuman Adriana, Beethoven (PD)Trevisani Olga, Chiampo (VI)Urbani Bruno, Montechiari (BS)Vicentini Marco, Montecchia diCrosara (VR)Zanchi Angelina, Terrossa (VR)Zandonà Italico, MilanoZanella Giovanna Piccinin, S. G. I.(VR)Zuccoli Pitoni Giuliana, Rovigo

Ingredienti per 4 persone: 250 gr di fagioli bianchi cannellini •300 gr di cavolo verza • 150 gr di cavolo nero • 2 patate medie• 1 cipolla • 1 carota • 50 gr di sedano • 1 ciuffo di prezzemo-lo • 1 porro • 1 spicchio d’aglio (facoltativo) • 300 gr di pane to-scano raffermo • 1 rametto di timo • sale e pepe • olio d’oliva ex-travergine • 200 gr pomodori pelati Preparazione: Mettere in ammollo in acqua fredda per una nottei fagioli, lessarli in acqua poco salata. Lavare i cavoli ed elimi-nare le coste più dure e tagliare le foglie di entrambi a strisce.Tritare la cipolla, la carota, il sedano, il prezzemolo e mettere iltrito in una pentola abbastanza grande. Versare un po’ d’olio esoffriggere a lungo, delicatamente. Affettare a rondelle il porro,pelare le patate e tagliarle a dadini. Trasferire tutte le verdure(cavoli, porro, patate, pomodori) nel soffritto e farle insaporireper 2 minuti mescolando continuamente. Aggiungere il rametto ditimo, 3/4 dei fagioli lessati con metà della loro acqua di cotturae una spruzzata di pepe. Fare sobbollire per circa un’ora. Ag-giungere acqua fino a tre quarti della pentola e fare bollire anco-ra lentamente. Aggiustare il sale se necessario.In un recipiente di terra cotta (se possibile) disporre due strati difette di pane raffermo, coprire con metà delle verdure e bagnar-le con qualche mestolo dell’acqua di cottura dei fagioli. Prosegui-re a strati con pane, verdure e acqua. Terminare con il quarto difagioli lessati conservati. Per la ribollita, rimettere il tegame sulfuoco bassissimo il giorno seguente, fare un foro nel centro, ver-sare a filo l’olio d’oliva extravergine crudo e lasciare ribollire len-tamente.Servire in ciotole individuali.N:B: i fagioli bianchi possono essere sostituiti con i borlotti. Il cavolo nero ha lunghe foglie arricciate di colore verde scuro. Laraccolta si effettua in autunno inoltrato: non è facilissimo da tro-vare, ma è un ingrediente irrinunciabile se volete preparare unavera ribollita.Buon appetito.

LUCIANA DAMINI

dre, la Prima Categoria ha iniziato lapreparazione subito dopo ferragosto, conla principale novità che riguarda il gradi-to ritorno sulla panchina di Attilio Tira-pelle, sicuramente conosciuto da tutti gliappassionati di calcio della provincia. Aseguire hanno iniziato ad allenarsi tuttele altre squadre per poter essere pronteall’avvio dei rispettivi campionati, checominceranno a partire da metà settem-bre.

Anche se il calcio, come avete intuito,non si ferma mai una nuova stagione cal-cistica è alle porte, speriamo sia ricca digioie e soddisfazioni per i nostri colori.

LUCA ROSSETTO

nile. In questo progetto in continua evo-luzione il grande e vecchio ciliegio forsenon può trovare più spazio, ma testimo-

nia la fatica e il lavoro del pas-sato e sembra continuare aguardare nostalgico un mondoche oramai più non esiste, mache ha dato tanto alla gente.Ora si guarda verso il futuro, cisi aggiorna, si studia, in azien-da è entrato a portare le pro-prie competenze il giovaneperito Andrea Sartori, segnodel mutamento dei tempi. Tut-tavia è bello soffermarsi, guar-dare questo gigante dai dolcifrutti che per lunghi anni hacontribuito al sostentamentodelle famiglie, a portare unclima di operosità e di allegria.

Grazie, grande ciliegio,ormai hai compiuto la tua mis-sione e chissà che un domani il

tuo robusto tronco non possa trasfor-marsi in un pregiato mobile, accarezza-to dalla mano gentile di un bambino.

GIANNI SARTORI

Medjugorje, settembre 2011.

Il grande ciliegioSvetta maestoso il grande

ciliegio sulla collina di Catti-gnano, una chioma foltissimache sembra ricamata da un e-sperto parrucchiere, un ricor-do e un retaggio di una tradi-zione agricola ereditata dalpassato e forse oramai supera-ta, un tronco che due robustiuomini non riescono a circon-dare, vista la sua larga circon-ferenza. Questo ha rappresen-tato per anni l’orgoglio deifratelli Claudio, Patrizio eStefano Sartori di Cattignano.La loro azienda agricola vienea buon diritto considerata datutti un modello di gestioneoculata ed attenta, grazie allenuove tecniche di coltivazione, agliimpianti avveniristici, all’aggiornamen-to e alla collaborazione. A tutto questoviaggio verso il futuro non sono estra-

tutti perché, naturalmente, sul terrenosintetico non si potevano usare scuse peraver ciccato un pallone o per aver sba-gliato un passaggio!!!

Questo per testimoniare che la sceltadi cambiar il campo da gioco delle pas-sate edizioni è stata presa per cercare dimigliorare la qualità del gioco e rendereil più regolari possibile le partite, cosariuscita in pieno. Non mi resta che far icomplimenti agli organizzatori che cihanno fatto passare delle belle serate incompagnia del buon calcio e, perché no,di qualche buona birra.

Per quanto riguarda le nostre squa-

Con l’estate le attività agonistiche ditutte le nostre squadre si sono fermateper la pausa estiva, nonostante questo, ilnostro centro sportivo non è andato invacanza, infatti, per tutto il mese di giu-gno il nuovo campo da calcio ha ospita-to il torneo di calcetto, organizzato dallaPolisportiva, arrivato quest’anno alla no-na edizione.

Il torneo solitamente si disputava nelcampetto di terra dietro la palestra, que-st’anno però si è deciso di usufruire delnuovo prato sintetico sicuramente piùadatto a ospitare delle partite di calcetto.

La decisione, infatti, è stata apprezza-ta da quasi tutti i partecipanti, dico quasi

IL CALCIO NON VA MAI IN VACANZA!!!

è per la mancanza di vocazioni sacerdo-tali diminuite fortemente negli ultimiquaranta anni. Se negli anni sessanta sco-razzavano per i cortili del seminario dio-cesano circa seicento tra ragazzi e giova-ni, e molti altri studiavano presso altrecongregazioni come i Francescani, i Sa-lesiani, i Paolini, gli Scalabriniani, oggi,a quanto sembra, a malapena raggiungo-no in seminario il centinaio. Molte gran-di costruzioni edificate appositamente inquel periodo di boom vocazionale sonochiuse, vendute, affittate o abbandonate.L’età dei sacerdoti in servizio è aumenta-ta notevolmente … e andando avanti lasituazione non potrà di certo migliorare.Sembra lontano anni luce il tempo in cuinelle parrocchie di San Giovanni Ilarionesi celebravano le prime messe di novellisacerdoti e i voti solenni di tante suore intempi ravvicinati, ricordate ancora dallepoesie di Cirillo Tonin.

Il mondo è cambiato velocementedagli anni sessanta ad oggi ed ha scon-volto tradizioni, valori, credenze chesembravano inattaccabili solo qualcheanno prima. Chi ha qualche anno alle

spalle ricorda ancora il lento mondo con-tadino che caratterizzava la vita dellenostre contrade; ricorderà la presenza diben cinque sacerdoti nelle tre parrocchie.L’arrivo prepotente dei mass media, deimezzi di locomozione e del progressotecnico hanno senz’altro migliorato lecondizioni delle persone e, di conseguen-za, cambiato i modi di vivere e di espri-mere la propria individualità.

Oggi vivere in città o in campagna, inun grosso centro o in un piccolo paesenon sembra più un fattore discriminantecome un tempo: si assorbono gli stessimessaggi, gli stessi comportamenti, glistessi input attraverso i mezzi di comuni-cazione che hanno globalizzato le idee, ivalori, i modi di pensare, i desideri, i pre-giudizi. Il mondo è cambiato. Vi è la con-vivenza, a volte pacifica a volte conflit-tuale, di varie culture e religioni e il cat-tolicesimo non è più, da tempo, la reli-gione di Stato. In alcuni o molti luoghi sipresenta come minoranza, dimostrando ilbisogno di una nuova evangelizzazione,come auspicano gli ultimi papi.

Ieri coglievo in alcuni parrocchianiuna delusione per le vicende ed unosmarrimento sul futuro dei loro figli. Co-me ha detto don Angelo per le problema-tiche pastorali e i bisogni pastorali ci sirivolgerà al parroco di Montecchia, chenon potrà certamente dare continuitàall’azione pastorale come poteva essereprima. È venuta l’ora dei laici convinti edimpegnati, dei gruppi parrocchiali: il lai-cato cattolico invocato dal Concilio Va-ticano II avrà occasione di far valere lasua presenza e la sua forza nel tenere vivala fiamma della fede con la testimonian-za concreta di vita. ‘Il popolo di Dio’, cheè chiesa, come si espresse il Concilio.

Don Milani nel 1954 in “Esperienzepastorali”, dove raccontava la sua vita co-me parroco a San Donato vicino a Fi-renze, dedicava il suo libro ai missionaricinesi che nel terzo millennio sarebberovenuti in Italia a convertire i suoi abitan-ti, “contemplando i ruderi del nostrocampanile e domandandosi il perché del-la pesante mano di Dio su di noi”: spe-riamo che non sia stato un buon profeta,almeno in questo senso. Ma, è da dire,sarà quel che Dio vorrà.

MARIO GECCHELE

Ieri 4 settembre il tempo finalmenteha fatto intravvedere il cambiamento distagione con piccole precipitazioni che,durante la notte, hanno continuato abba-stanza violente e continue. Oggi 5 set-tembre la temperatura è accettabile,piove ancora ed è il segno che la stagioneestiva se ne sta andando e arriva quellaautunnale. Verrà poi l’inverno e la prima-vera e così, stagione dopo stagione, iltempo passa, riproducendo lo stesso per-corso continuamente.

Ieri domenica 4 settembre è statoanche un giorno che ha segnato invece unpunto di non ritorno, non so se definitivo,per la parrocchia di Castello: un giornostorico. Don Angelo, parroco da quattroanni, ha celebrato l’ultima messa a Ca-stello e ha lasciato la parrocchia, per mo-tivazioni intuibili almeno da chi ha ascol-tato l’omelia. Passerà alla storia comel’ultimo parroco della parrocchia. Inten-diamoci, la parrocchia non verrà lasciataa se stessa; gli subentrerà per qualcheanno il parroco di Montecchia, don Fran-co Coffetti, che farà del suo meglio perprestare servizio in due parrocchie con-temporaneamente. Ma la parrocchia diCastello, è ipotizzabile, non potrà più a-vere un parroco residenziale.

Per vari motivi. Il primo, e principale,

L’ULTIMO PARROCO?

Il sindaco geom. Domenico Dal Cero, il vice-sindaco dott. Thomas Pan-dian, l’assessore alla cultura Augusto Gambaretto e il ricercatore di fossi-li Vanzo Luciano, posano davanti ai Basalti colonnari di San GiovanniIlarione, durante la partenza del “Trekking Lioy”, il 2 settembre scorso, frameraviglie e fossili, ricordando i 100 anni dalla scomparsa del naturali-sta/scienziato Paolo Lioy. Hanno preso parte alla suddetta spedizione,appoggiati dall’associazione “Asini e Scienziati”, geologi, paleontologi,cronisti e fotoreporter. Sul prossimo numero de “L’Alpone” daremo ampiospazio all’iniziativa.

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4ª MINIMOTO MUSIC FESTcuito sicurezza, mentre per il concor-so di disegno i disegni arrivati sonostati 6 per i bambini della scuola pri-maria e 2 per i ragazzi della scuolasecondaria;

- un giro-vespa aperto a tutti gli appas-sionati della due ruote, con un per-corso che si snoda nella nostra splen-dida vallata e che quest’anno ha visto80 partecipanti;

- la cornice musicale, che il sabato e ladomenica, offre musica dal vivo chespazia dal garage al rock, dal punk alrockabilly. Sul palco anche quest’an-no, introdotti magistralmente dalsound di Mirco Beat, si sono succe-duti gruppi della vallata, e non solo,quali i simpatici Spingi Gonzales, i“navigati” Falc, le grintose ragazzedella band “Kill the Mayor”, i gio-vani ma intraprendenti Milkshakes’Club, la carica di energia dei “Mi-chele Bombaatomica and his DirtyOrchestra” concludendo con il ritmo

incalzante dei “Go Go Monellas”.Un’offerta musicale che fa del Mini-Moto Music Fest una manifestazionenella vallata unica nel suo genere.E tutto questo grazie ai giovani che

hanno lavorato per l’allestimento dellafesta, agli addetti ai chioschi, allo standcucina, alla Polisportiva Ilarione. Grazieagli sponsor, all’Amministrazione Co-munale, in particolare al consigliere An-drea Allegri, presenza attiva e costantenell’organizzazione del circuito sicurez-za.

Appuntamento quindi all’anno pros-simo.

L. B.

La 4ª edizione del “MiniMoto MusicFest” non delude le aspettative. Il suosuccesso è da imputare a diversi fattori:- la componente sportiva, caratterizza-

ta dal circuito minimoto, che attirapiccoli e grandi, consentendo agliappassionati di cimentarsi in un girodivertente ed una prova di abilitàsulle minimoto messe a disposizionedall’organizzazione;

- lo spazio dedicato a bambini e ragaz-zi con una prova su strada, con bici ominimoto, allo scopo di avvicinarebambini e ragazzi alle problematichedella sicurezza e alle regole dellastrada. Ma non solo educazione stra-dale, per loro anche spazio alla fanta-sia e creatività con un concorso didisegno intitolato “Con le Ali sotto iPiedi” con protagonista la miticaVespa. Ad onor del vero c’è da sotto-lineare la scarsa partecipazione deiragazzi a queste iniziative, con soli 6bambini che si sono cimentati sul cir-

Anche quest’anno la Festa delloSport non ha deluso le aspettative: ilricco programma sportivo, la musica diqualità che la contraddistingue, l’ottimacucina, gli addetti ai chioschi semprepronti e sorridenti con ottima birra efantastici cocktail hanno contribuitoanche quest’anno a rendere questa ma-nifestazione una delle più importanti sulterritorio.

Protagonista principale è stato sicu-ramente lo sport grazie anche al contri-buto dato dalle associazioni sportive diSan Giovanni Ilarione e ai giovani cheogni anno sono pronti a rimboccarsi lemaniche e a mettersi in gioco.

Il tutto è partito con il Torneo diCalcio a 6, iniziato il 6 giugno, che havisto 10 squadre (circa 100 giovani)impegnate in un torneo che è arrivatoalla sua 8ª edizione. La novità di que-st’anno è stato il campo di gioco: grazieanche all’US Calcio e all’Assessore alloSport quest’anno si è potuto disputare iltorneo sul nuovo campo in erba sinteti-ca, fatto questo che ha sicuramente alza-to il livello del torneo e invogliato i gio-vani ad iscriversi.

Il Torneo si è concluso con le finalidomenica 3 luglio con il team“Squadra Speciale Cobra 11”che ha conquistato il 30° postoa tavolino ai danni della com-pagine di “Ultimo Minuto”causa assenza di giocatori. Mala palma di vincitori va allasquadra “Chi è che sta Meio deTi” che è riuscita, dopo unapartenza difficile, a sconfigge-re l’“Olandese Volante” aggiu-dicandosi la bellissima coppaofferta dall’AssociazioneAVIS e consegnata al capitanodal Presidente dell’AVIS,Pandolfo Luigi. Il trofeo dicapocannoniere è andato aMaccadanza Davide, punta dispicco dei “Lasine Sugare”, mentre ilmiglior portiere si è confermato MaranaSebastiano più volte protagonista deirisultati positivi ottenuti dalla sua squa-dra, “Olandese Volante”. Un doverosoringraziamento va a Nico e ai suoi ra-gazzi per il lavoro svolto durante tutto iltorneo.

Anche il Tennis ha offerto emozionicon il suo Torneo per ragazzi, svoltosinella giornata di sabato 2 Luglio. I pre-miati sono ragazzi da fuori paese. Per ilsingolo il migliore è stato Lenzi Federi-co che, sbaragliando gli avversari, si ag-giudica il trofeo. Nel doppio i vincitori

L’ALPONE 12

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CICLI & MOTO

DALLE ASSOCIAZIONI

Polisportiva Ilarione, e ai loro presiden-ti, impegnati da anni a promuovere leloro attività sul territorio, con particola-re attenzione al mondo dei piccoli.

Anche i campioncini del calciohanno avuto il loro momento di gloria.Con la preziosa collaborazione dell’USCalcio, nella persona di Enrico Fra-casso, tre squadre di piccoli calciatori diSan Giovanni Ilarione si sono affrontatila domenica mattina in una triangolare,sul campo in erba sintetica, divertendosie divertendo il pubblico presente.

Ma domenica è stato soprat-tutto il giorno del volley. Sulcampetto di terra di Via Torinosono scese in campo 20 squadre,circa 100 giovani, che si sonocontese la coppa offerta per laprima classificata dall’Associa-zione AVIS. La seconda edizio-ne del “Na Botta e via-B&BVolley” ha entusiasmato i parte-cipanti e piacevolmente sorpre-so gli spettatori: un torneo dibuon livello dove protagonista èstato sicuramente lo sport, maanche il piacere di stare insieme,la voglia di divertirsi e di condi-videre la passione per il volley.La coppa della prima classifica-

ta per il girone vincenti è andata aiLuney Tunes, mentre secondi si sonoimposti i “Roby Roby” e “Kie Compa-ny” e il terzo posto è andato ai “Tulipa-ni”. Per il girone perdenti troviamo al 1°posto gli “Over the Flop”. Il premio sco-pa (ultimi classificati assoluti) se l’èaggiudicato il team “Assa Perdere”.

E alla luce delle numerose propostesportive e dei partecipanti si può direche anche quest’anno l’obbiettivo dellaPolisportiva è stato raggiunto. Appunta-mento all’anno prossimo, alla Xª edizio-ne della Festa dello Sport 2012.

LUCIA BURATO

Foto di gruppo dei partecipanti al torneo di tennis.

FESTA DELLO SPORT 2011

Pasta party durante il torneo di volley.

Il ritrovo della partenza del vespa giro preso la location dellamanifestazione.

ragazzi in un percorso accidentato eimpegnativo. A conclusione è stata con-segnata una medaglia a tutti i parteci-panti. Un grazie alla società ciclistica eal suo presidente Pegoraro Franco, sem-pre disponibili e collaborativi.

Le arti marziali sono invece le prota-goniste indiscusse del sabato sera, conuna dimostrazione di Karate e di Judo.Le nostre società, Karate Shotokan eJudo Club Valdalpone, hanno portato sultappeto circa 50 atleti tra adulti e ragaz-zi in una coinvolgente dimostrazione diqueste specialità. Un grazie anche aqueste due società, appartenenti alla

Trimestrale di Informazione e Cultura c/c postale n. 15684376Se vuoi inviare il tuo contributo all’Alpone utilizza c/c postale n° 15684376 intestato a:Pro Loco di San Giovanni Ilarione - Piazza Aldo Moro, 5Coordinate bancarie Poste Italiane: Codice IBAN IT23 T076 0111 7000 0001 5684 376- Codice Bic/Swift: BPPIITRRXXX

Direttore responsabile: Delio Vicentini

Redazione: Dario Bruni, Luciana Damini, Mario Gecchele, Giovanni Sartori, Lucia Burato,Lorenzo Gecchele, Angelo Pandolfo

Recapito: Franco Cavazzola - Presidente Pro Loco - Via Risorgimento, 3/C - S. GiovanniIlarione (VR) - Tel. 045 7465727

Pubblicità Augusto Gambaretto - Via Bosco, 7 - Tel. 045 7465151 - San GiovanniIlarione (VR)

Prestampa: Iter - Tel. 045 7652554 - Fax 045 6170334 - [email protected] - Colognolaai Colli (VR)

Stampa: Grafiche Alpone - Tel. 045 6550221 - 045 6550480 - S. Giovanni Ilarione (VR)

La polisportiva ilarione a.s.d. informa

Da settembre inizieranno i corsi organizzati all’interno delle pale-stre di San Giovanni Ilarione: Judo - Karate - Minivolley - Pallavolo- Ginnastica artistica - Aerobica - Step - Ginnastica generale -Ginnastica dolce ed altre discipline ancora da definire.

PER INFORMAZIONI: Lucia 347 4420071

sono Ferrari Riccardo e Zanolla E-doardo che hanno dimostrato un ottimoaffiatamento ed un gioco spettacolareche ha consentito loro di vincere il tro-feo del doppio. Va sottolineata la nume-rosa presenza dei ragazzi (circa 50) gra-zie al Tennis Club di San Giovanni Ila-rione e al maestro Sergio che, grazie an-che ai corsi, sono riusciti a portare sulcampo anche i nuovi allievi.

Sempre il sabato una gimkana orga-nizzata dall’AS Basalti di San GiovanniIlarione ha coinvolto una ventina di

quattro ore le dorate spiagge distanti120 km da casa, e ha potuto rifocillarsisotto gli ombrelloni già gremiti di turi-sti. Ad attenderli, armate di creme e cre-mine per la tintarella, le amorevoli com-pagne e mogli che hanno anticipato iprovetti fondisti su di un confortevole (eair conditioned) pullman. Una giornataall’insegna del divertimento, dello sva-go e, come sempre, dell’amore per labicicletta, che ha permesso all’A.S. Ba-salti di fare, come si dice in questi casi,gruppo e di discutere di qualche detta-glio sulla storica edizione della Gran-fondo che ci si appresta a celebrare. Ri-cordiamo che ad aprile, la GF del Durel-lo spegnerà dieci candeline! Dubitiamo,però, che la tintarella duri fino alla pros-sima primavera ...

NICOLA ANDREETTI

ASSOCIAZIONE SPORTIVA BASALTIArriva l’estate e arriva la voglia di

mare e allora tutti a Sottomarina! L’A.S.Basalti inforca la bici e punta dritta allariviera veneta per una giornata di sport,sole e svago.

Chi ha detto che in bici bisognaandare, per forza di cose, sempre e sol-tanto in salita? Così l’AssociazioneSportiva Basalti ha deciso di rimboccar-si le maniche e, nonostante la tempera-tura di primo mattino a San GiovanniIlarione non fosse proprio delle più tor-ride, è partita di buona lena alla voltadella costa veneta. Obiettivo Sottoma-rina, rinomata località balneare poco asud di Venezia e noto “quartiere” del co-mune di Chioggia. E pedala, pedala, di-ciannove rappresentanti del grupposportivo che organizza, ricordiamo, laGranfondo del Durello, ha raggiunto in