La Voce della Valtrompia 2011 02

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Sarezzo. Lo speciale su San Faustino da venerdì 18 a martedì 22 febbraio Cinque giorni di festa con giostre e un ricco programma di iniziative con “Il resto è fiera”. Due Faustini di bronzo e un premio particolare ad Adriano Pedersini, Roberto Simoni e don Francesco Bresciani Il servizio da pag. 9 Inchiesta Fiera di comunità Si può ancora parlare di comunità? Ne parla il sociologo Aldo Bonomi, presente a un incontro a Nave. La risposta nei paesi che vivono la festa del Santo patrono Editoriale Cultura La musica di Charlie nel progetto folk "Teatro Cinelli" pag. 16 Alta Valle Enrico Ghidoni e il forzato abbandono alla Yukon Arctic Ultra pag. 8 Festa della tradizione e tempo di riflessione La Voce della Valtrompia WWW.LAVOCEDELPOPOLO.IT MENSILE D'INFORMAZIONE ANNO III - FEBBRAIO 2011 2 n. Il servizio a pag. 2 Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - 70% - LO/BS Ritrovarsi intorno ai Santi Patroni di Adriano Bianchi J Ogni parrocchia ha un patrono. Ritrovare la testimonianza dei santi legati alla comunità può aprire un in- teressante percorso culturale e spiri- tuale alla riscoperta di ciò che sta alla radice dei legami che rendono spe- ciale il vissuto di un certo territorio. Anche il vescovo Luciano Monari, pur non parlando esplicitamente dei pa- troni nella sua lettera pastorale “Tutti siano una cosa sola”, sottolinea che l'importanza dell’esempio dei santi con un esplicito riferimento alla loro testimonianza. “Siamo convinti – di- ce Monari – che Dio opera davvero dentro alla storia del mondo e che questa attività divina si manifesta in modo particolarmente chiaro nei santi cioè nelle persone che hanno vissuto coerentemente la fede tra- sformando la loro azione quotidia- na secondo la logica del Vangelo”. I santi, infatti, sono i nostri padri nel- la fede, i nostri modelli, coloro a cui guardare perché capaci di incarnare nel mondo l’amore di Dio. Così Fau- stino e Giovita, Angela Merici e Maria Crocifissa di Rosa, Arcangelo Tadini o Giuseppe Tovini, ma anche i patro- ni delle 473 parrocchie della diocesi a cui ogni anno dedichiamo, magari, una festa, e che sono spesso ritratti sulla pala d’altare più bella delle no- stre chiese. Sono essi i primi testimo- ni a cui guardare per rendere più bella la nostra vita insieme. Conoscerne la storia, ritrovarne gli esempi, rilegge- re il senso delle tradizioni a loro de- dicate ci fa bene e ci deve spronare a fare meglio. Come, ad esempio, in occasione delle loro feste ritrovare il valore di una preghiera continua a favore della propria comunità anche civile? I patroni possono essere pun- to d'incontro per tutte le forze vive di una comunità. Che ci assistano sem- pre con la loro protezione.

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Fiera di comunità - Si può ancora parlare di comunità? Ne parla il sociologo Aldo Bonomi, presente a un incontro a Nave.

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Sarezzo. Lo speciale su San Faustino da venerdì 18 a martedì 22 febbraio

Cinque giorni di festa con giostre e un ricco programma di iniziative con “Il resto è fiera”. Due Faustini di bronzo e un premio particolare ad Adriano Pedersini, Roberto Simoni e don Francesco Bresciani

Il servizioda pag. 9

Inchiesta

Fiera di comunitàSi può ancora parlare di comunità? Ne parla il sociologo

Aldo Bonomi, presente a un incontro a Nave. La risposta nei paesi che vivono la festa del Santo patrono

Editoriale

Cultura

La musica di Charlienel progetto folk "Teatro Cinelli"

pag. 16

Alta Valle

Enrico Ghidoni e ilforzato abbandono alla Yukon Arctic Ultra

pag. 8

Festa della tradizionee tempo di riflessione

La Vocedella Valtrompia

WWW.LAVOCEDELPOPOLO.IT MENSILE D'INFORMAZIONE ANNO III - FEBBRAIO 2011

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Il servizioa pag. 2

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Ritrovarsi intornoai Santi Patroni

di Adriano Bianchi

Ogni parrocchia ha un patrono. Ritrovare la testimonianza dei santi legati alla comunità può aprire un in-teressante percorso culturale e spiri-tuale alla riscoperta di ciò che sta alla radice dei legami che rendono spe-ciale il vissuto di un certo territorio. Anche il vescovo Luciano Monari, pur non parlando esplicitamente dei pa-troni nella sua lettera pastorale “Tutti siano una cosa sola”, sottolinea che l'importanza dell’esempio dei santi con un esplicito riferimento alla loro testimonianza. “Siamo convinti – di-ce Monari – che Dio opera davvero dentro alla storia del mondo e che questa attività divina si manifesta in modo particolarmente chiaro nei santi cioè nelle persone che hanno vissuto coerentemente la fede tra-sformando la loro azione quotidia-na secondo la logica del Vangelo”. I santi, infatti, sono i nostri padri nel-la fede, i nostri modelli, coloro a cui guardare perché capaci di incarnare nel mondo l’amore di Dio. Così Fau-stino e Giovita, Angela Merici e Maria Crocifissa di Rosa, Arcangelo Tadini o Giuseppe Tovini, ma anche i patro-ni delle 473 parrocchie della diocesi a cui ogni anno dedichiamo, magari, una festa, e che sono spesso ritratti sulla pala d’altare più bella delle no-stre chiese. Sono essi i primi testimo-ni a cui guardare per rendere più bella la nostra vita insieme. Conoscerne la storia, ritrovarne gli esempi, rilegge-re il senso delle tradizioni a loro de-dicate ci fa bene e ci deve spronare a fare meglio. Come, ad esempio, in occasione delle loro feste ritrovare il valore di una preghiera continua a favore della propria comunità anche civile? I patroni possono essere pun-to d'incontro per tutte le forze vive di una comunità. Che ci assistano sem-pre con la loro protezione.

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Primo pianoImmersi in una società liquidaSecondo il sociologo Bauman la nostra società è molto fragile, disunita, liquida. Sottolinea che non ci sono più regole forti, si sono indebolite le Chiese, i partiti, tutti i rapporti e non solo quelli di lavoro sono diventati precari, anche nella fa-miglia, anche nella coppia, mentre l’educazione svanisce e prevale l’impulso im-mediato. Di fronte a queste considerazioni abbiamo provato a vedere qual è la situazione reale dei nostri piccoli centri. È scaturita una piccola inchiesta sul terri-torio che, partendo dall’approfondimento con il sociologo Aldo Bonomi, ha ve-rificato quanto siano ancora vive le nostre comunità. Gli aspetti religiosi e civili si identificano nelle celebrazioni e nelle manifestazioni dedicate al patrono.

2 La Voce della Valtrompiafebbraio 2011

Sito:www.lavocedelpopolo.it

Intervista. Il sociologo Aldo Bonomi, ospite nel Bresciano, tratteggia la situazione delle comunità odierne

Nella società di oggi convivono il rancore, l’operosità e la cura

di Matteo Franzoni

Che qualcosa sia andato sfilac-ciandosi nelle nostre comunità è opi-nione diffusa. Quanto meno se per comunità intendiamo quell’idea che ognuno di noi può avere in mente e di cui sentiamo una sorta di nostal-gia: un gruppo di persone legate da forti vincoli di parentela o relazioni di mutuo soccorso che si riconoscono in alcune figure idealtipiche autorevo-li e riconosciute, appunto, da tutta la comunità. Il prete, il maresciallo dei carabinieri, il dottore (nella sola acce-zione di medico), il sindaco, oggi, non

Società. In Valle, come nel resto della provincia, continuano a essere molte le manifestazioni in calendario

Una volta c’erano le feste patro-nali. Veri e propri punti fermi nell'an-no che chiamavano a raccolta l'intera comunità. Era un fenomeno che non conosceva limiti e confini, un sottile filo rosso che legava la terra brescia-na, dalle nevi dell'Adamello alle neb-bie della Bassa. Era... l'imperfetto è d'obbligo perchè gran parte di que-sta tradizione è andata perduta. Non che oggi nei centri grandi e piccoli non ci siano più feste popolari o mo-menti comunitari, anzi! Gli appunta-menti sono andati moltiplicandosi se è vero, come sostengono alcune as-sociazioni di categoria preoccupate

del fenomeno, sono qualcosa come 5000 le giornate di festa che ogni an-no vengono organizzate nel Brescia-no. In tutto questo movimento manca o sembra mancare quel collante che produceva comunità, come sottoline-ato anche dal sociologo Bonomi nel pezzo di apertura di questa pagina. Nel passato, anche recente, la festa patronale era occasione per riunire le famiglie, per far tornare a casa chi aveva lasciato il paese per ragioni di lavoro. Le processioni e le celebrazio-ni liturgiche erano qualcosa in più di un momento religioso. Erano la ma-nifestazione di una comunità che si

ritrovava. Tutto questo oggi sussiste in poche realtà. Alla festa del santo si è sostituita la sagra legata a qual-che prodotto tipico o qualche palio. Iniziative che richiamano grandi fol-le ma che suonano standardizzate una uguale all'altra. Ci si ritrova per mangiare i casoncelli piuttosto che il chiodino o lo spiedo. Ci si emoziona per qualche rievocazione storica, per l'esibizione di gruppi di sbandieratori. Tutto molto bello e gustoso, certo. Il problema è che si tratta di un piace-re individuale, che uno gusta da solo o al massimo con la sua famiglia. La comunità, purtroppo, è altro!

hanno più quel ruolo al tempo stesso catalizzatore e risolutivo delle ten-sioni sociali che senz’altro avevano un tempo. Non ha dubbi a riguardo il noto sociologo Aldo Bonomi, invitato ad intervenire sul tema “La comunità: dalle origini ai giorni nostri” il 14 gen-naio scorso a Nave in occasione della serata inaugurale del neonato forum delle associazioni promosso dalle tre parrocchie di Nave, Muratello e Cor-tine. C’è bisogno, oggi, di ripensare i

comportamenti collettivi nel contesto di spaesamento prodotto dalla globa-lizzazione e dai radicali cambiamenti ad essa legati. Se il forum nasce con il lodevole scopo di stimolare la par-tecipazione dei cittadini alla vita della comunità per renderla più bella e ac-cogliente, è bene aver chiaro, sostiene il sociologo, che la costituzione di un forum è un tentativo di costruzione artificiale di una nuova comunità. Il forum non deve lasciarsi, infatti, ten-

tare dal pensiero di poter risollevare le sorti di un tipo di comunità che ap-partiene al passato e non è nemmeno sufficiente far incontrare le diverse persone impegnate nelle attività delle associazioni o dei partiti politici per costruire la comunità più accogliente. È prima necessario fare i conti con gli umori profondi di chi ci sta attorno. I soggetti hanno, infatti, differenti re-azioni di fronte alle sfide quotidiane del mondo globalizzato, reazioni che Bonomi riassume nel suo ultimo li-bro in tre categorie: rancore, opero-sità, cura. Accanto ad una comunità del rancore, tendente ad escludere il prossimo perché dominata dalla pau-ra, vive una comunità operosa costitu-ita da soggetti che, seppur non esenti, anch’essi, dalle preoccupazioni delle nuove sfide, continuano a impegnarsi nel fare impresa con quotidiana fati-ca. Serve allora, questa la proposta di Bonomi, che la comunità di cura, abi-tata da quegli operatori che si occupa-no di “inclusione” (volontari, imprese sociali, medici, insegnati…), ascolti e non svaluti le istanze degli “operosi” per tramutare (insieme) il rancore che serpeggia nelle nostre comunità in concreta costruzione di una socie-tà più aperta.

Sono tante le sagre e le feste. Ciò che manca è la comunità

Intervenuto a Nave, Bonomi spiega come

all’interno della stessa realtà coesistano

categorie differenti che, però, possono contribuire

alla costruzione di una società più aperta

Il sociologo Aldo Bonomi

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3La Voce della Valtrompia

febbraio 2011

Un tempo la vita del paese si svolgeva all’ombra del campanile, oggi forse non è più così o meglio non è sempre così. Non ci si può fermare, però, solo a que-sta analisi storica. La diocesi è attenta all’evoluzione della comunità come testi-monia l’ultima Lettera pastorale del vescovo Monari “Tutti siano una cosa sola”. Monari offre alla società bresciana un’idea di comunità da spendere per il bene della città. La offre per una lettura cristiana, ma anche “laica” del vivere insieme. Parla della comunità cristiana, cioè della Chiesa, della sua origine, del suo senso e della sua immagine nel mondo. Una Chiesa, comunità dei credenti, chiamata a “dare forma” all’amore di Dio nella logica del servizio.

Una lettura “laica“ del vivere insieme

E-mail:valtrompiavocemedia.it

Sarezzo. La festa del patrono Saretino si candida ad essere festa dell’intera Valle tra tradizione e novità

A San Faustino valtrumplini tra comunità ed estranietà

Le comunità si ritrovano spesso attorno alle feste dei Santi Patroni. Ognuna attorno al proprio e, chi più chi meno, a queste tengono più che alle feste delle comunità vicine. Ma c’è una festa, quella di S. Faustino a Sarezzo, che è in grado di raccogliere non solo la comunità saretina attor-no al proprio patrono, ma richiamare gente da tutta la Valle. È ormai divenuto tradizione (come raccontiamo a pagina 9 di questo nu-mero) “fare un giro a San Faustino” il fine settimana successivo al 15 febbra-io, giorno canonico del santo. La festa di Sarezzo si candida ad es-sere la festa della Valtrompia. Non un eufemismo o un’esagerazione di paro-le per quella che nella realtà richiama e raccoglie l’attenzione di molti, gran-di e piccini, che vengono dalle zone li-mitrofe. Dire Valtrompia è anche dire festa di San Faustino di Sarezzo, qua-si a celebrare il santo come patrono dell’intera Valle, tanto è il coinvolgi-mento dei valtrumplini.La fiera attorno alla chiesa parroc-

chiale e per le vie del centro, ricorda le origini lontane e medievali di comu-nità che attorno a conventi, cattedrali o capitoli nel giorno del patrono, ri-chiamavano gente per mercanteggia-re, divertirsi e per pregare. L’evento esterno, necessario alla vita di quel-le comunità e a quelle economie, era strettamente legato all’aspetto della preghiera che portava la gente, con un misto di credenze popolari, a celebra-re e invocare l’intercessione del San-to. Oggi le cose sono un po’ cambiate ma non i luoghi e l’unione tra le mani-festazioni religiose e esterne. Scoprire i volti di una comunità e quelli di una tradizione, ricordare l’esistenza di uo-mini divenuti Santi, in un chiaroscuro che si mescola in leggenda e tradizio-ne, con le celebrazioni, sentirsi parte di un fiume di persone che condivide gli stessi luoghi e si ritrova a percor-rere, pressata, la stessa strada. Tutto il programma nello speciale da pagi-na 9. La Valtrompia si trova qui riuni-ta in una comunità che forse si ricor-da proprio in questi giorni la propria unità; una possibilità che convive e che resta in continua dialettica con il rischio di confermare l’estranietà alla comunità stessa.

Un’immagine della fiera dello scorso anno

di Mauro Toninelli

Polaveno. Il parroco don Mario Laini: un modo di incontrarsi e riannodare legami, come in una grande famiglia

C’è un paese incastonato tra Val-trompia e lago d’Iseo dove la festa del santo patrono viene celebrata al pari dei santi Faustino e Giovita con una fiera di richiamo per tutta la Valle. Siamo a Polaveno, dove quest’anno si arriverà alla 25a edizione del famoso Palio dell’Oca e delle cinque contra-de che compongono il paese. “Sin dal 1986 il Palio vuole essere una festa patronale – dice il parroco don Mario Laini –, un modo di coinvolgere l’inte-ra comunità polavenese nel ricordo di S. Anna (patrona insieme a S. Nicola Vescovo). Un modo di incontrarsi che non si esaurisce nella sola giornata di

celebrazione patronale (26 luglio), ma parte da lontano con la lunga prepara-zione da parte dei contradaioli di una festa lunga una settimana”. Castello, Gorgo, Roma Nord, Roma Sud e Zoa-dello, questi i nomi delle contrade che si sfidano ogni anno nei sette intensi giorni di prove e giochi. “Un corteo di persone che s’incontrano – prose-gue don Mario –, perché l’incontro è la filigrana di tutta la manifestazione, un modo per lasciare da parte screzi e rancori e riannodare i legami fra gli uomini, come in una grande famiglia allargata. Quando si decise di avviare questa manifestazione l’intento era

La comunità festeggia Sant’Anna con il palio dell’ocaricordare S. Anna e al contempo ani-mare Polaveno con tutta una serie di giochi; fra questi, anche una corsa di animali e di qui l’oca, creatura buffa che fa divertire grandi e piccini e non troppo costosa pronte ad affrontar-si in una corsa dalla parrocchiale al campo sportivo per portare punti alle rispettive squadre. E con esso – chiu-de don Mario –, Polaveno si ritrova in piazza e celebra la festa di Sant’Anna, con l’intero paese che per sette gior-ni di luglio è illuminato da migliaia di piccole bandiere colorate, come mani che salutano e rinsaldano i legami di un’intera comunità”. (a.a.)

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LLETTERE

La droga gira

Niente di nuovo sotto il sole, io ho quasi 48 anni e già 28 anni fa c’era il barettino al mio paese frequentato dalla gente “bene” e si sapeva che cir-colava droga. Solo che ora il fenome-no si è allargato, ci sono sempre più giovani con tanti soldi, poca fanta-sia, pochi ideali e la droga è più facil-mente reperibile. Però è strano io ho conosciuto dei giovani diversi, questi hanno gli occhi bene aperti, non ve-stono trendy, non sono firmati dalla testa ai piedi, sapete cosa fanno? ma-nifestazioni contro la vivisezione, pre-sidi contro la vivisezione, distribuisco-no volantini contro i prodotti testati sugli animali, raccolgono firme con-tro la vivisezione e contro il maltrat-tamento degli animali o sorpresi? La maggior parte sono anche vegetaria-ni, si battono contro le pellicce e tutti gli indumenti in pelle, pensate un po’ e a questi giovani cosa succede? Que-sti giovani sono bollati come persone “strane”, anomale, ecc. Cosa voglia-mo dire? Da una parte gente “norma-le” che durante il week end sballa con alcool e droghe e magari si ammaz-za correndo troppo in auto, dall’altra personaggi “anomali” ma idealisti.

Patrizia Cappa

Sì alla vita, sempre

Tutti si sono (giustamente) rallegra-ti della fresca notizia che la ditta far-maceutica italiana da cui viene sinte-tizzato il Pentothal (la sostanza usa-ta, in combinazione con altre due, per l’iniezione letale sui condannati a morte nelle carceri americane) smet-terà di produrlo, provocando di fat-to (almeno per parecchio tempo) la sospensione di tutte le esecuzioni in programma negli Usa.Ma i paladini delle meritorie campa-gne contro la pena di morte, scen-deranno in campo con lo stesso zelo per chiedere ad altre case farmaceuti-che di smettere di produrre la Ru486

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La Voce della Valtrompiafebbraio 2011

IL PEGGIO DELLA VALTROMPIA

Lungo la Valle asfalto pericoloso Quando le nostre strade vengono riasfaltate capita molto spesso che rimanga a margine del manto rifatto un bordo più chiaro corrispondente ai precedenti livelli. E come nel caso della fotografia i margini della SP345 si trasformano in veri e propri solchi.Sono molti i tratti di strada così lungo la Valle, tutti con la medesima situazione. Un dislivello che per i ciclisti può diventare fatale. Basterebbe praticare la fresatura ogni volta che si asfalta e poi distendere lo strato nuovo.Basterebbe un po' di buonsenso.

IL MEGLIO DELLA VALTROMPIA

Un limpido fiume nascosto

Accanto alla lingua d’asfalto ches’inoltra nel verde dell’Alta valle

scorre veloce il fiume Mella. Nel trattocompreso fra la miniera Carlo Tassara e

le prime case di Collio se ne sta nascostoalla vista dell’automobilista, ma qui

si mostra all’obiettivo dei fotografi più curiosi: uno schiumare di flutti

nel vivace saltabeccare dentro l’alveo dirocce e fiocchi d’erba, che in un istante

riportano in vita la freschezza preziosa diquesto nostro corso d’acqua.

Giornali della Comunità

“Comunità marchenese” è il giornale della comunità di Marcheno. All’interno alcune notizie dalla vita par-rocchiale, delle iniziative dell'oratorio. Non mancano accenni alle parole del Papa e del Vescovo con riferimenti alla Lettera pastorale. Nelle ultime pagine notizie utili e appuntamenti.

Radio Voce“100% Brescia” è la trasmissione in di-retta dal lunedì al venerdì dalle 14 alle 15 dedicata al mondo delle Rondinelle. Oltre al Brescia Calcio, segui ogni dome-nica con “Diretta Sport” l’intero cam-pionato del Lumezzane con collega-menti dal Comunale e in trasferta. Spo-gliatoi anche di Rodengo Saiano, Mon-tichiari e Feralpi Salò.

fm 88.3 88.5Brescia e Provincia

e tutti gli altri farmaci usati per gli aborti volontari, che non sono altro che pure e semplici esecuzioni capitali di innocenti?

Adriana Pozzi

La banalità del male

È domenica, mattino presto. Un bar di periferia, nella nostra città. L’av-ventore, un signore pacioso, rubizzo e sorridente, parla col barista di un comune conoscente, invalido psichi-co, che la sera prima deve aver com-messo una qualche stupidaggine, per strada. “Bisognerebbe uccider-li tutti, ‘sti invalidi, così hanno fini-to di dar fastidio!” esclama l’uomo, sghignazzando. Anche il barista ap-prova. Non gli hanno forse insegnato che “il cliente ha sempre ragione”? I due passano poi a parlare del Milan, dell’Inter e della Juve, dimenticando-si presto del povero invalido. Pertan-to, nulla di grave è accaduto in quel bar, domenica mattina.

Giammaria Manerba

La parolaai lettori

TEATRO: vinci due biglietti all'OdeonIl teatro Odeon di Lumezzane in collaborazione con "La Voce

della Valtrompia" due biglietti per lo spettacolo "Don Chisciotte" con Lello Arena e Roberto Herlitzka il 18 marzo. Spedisci il tagliando in via Callegari

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Iniziative. Raccolta di adesioni per la proposta estiva del Gruppo famiglie per l’ospitalità e la solidarietà

Accoglienza per i bimbi rumeniIl costo della procedura a famiglia è di 350 euro ma ciò che conta è convinzione e continuità: il rifiuto è un trauma

di Daniela Fedrigo

Sono aperte sino alla fine di marzo le adesioni per l’ospitalità estiva di bambini e ragazzi rumeni. Le adozioni sono gestite dal Gfos (Gruppo famiglie per l’ospitalità e la solidarietà), che ha sede a Lu-mezzane San Sebastiano e dal 1991 svolge attività di accoglienza pre-vista per i due mesi estivi. La famiglia ospitante ha la possibi-lità di scegliere l’età e il sesso del ragazzo di cui si prenderà cura per questo breve lasso di tempo, senza doversi preoccupare delle questio-ni burocratiche: il costo a carico della famiglia per la procedura è di 350 euro, inclusivi del viaggio, dell’assicurazione, dei documen-ti necessari e delle analisi medi-che effettuate prima di arrivare in Italia, oltre che dei pasti di cui il ragazzo avrà bisogno durante il

tragitto. I bambini ospitati proven-gono soprattutto dagli orfanotrofi della città di Sighet Marmatiei, do-ve suor Bianca si occupa della Ca-sa Famiglia Madre Colomba con la quale la collaborazione del Gfos è più attiva.

“Vorremmo provare che cosa vuol dire addormentarsi in un letto pu-lito e profumato, con la mamma che ti rimbocca le coperte e che ti saluta con una carezza e il bacio della buona notte”: sono semplici parole ricche di significato scrit-

Lumezzane

te dai bambini in merito a questa esperienza. I ragazzi diretti in Ita-lia sono accompagnati da un’assi-stente che si fermerà a Lumezzane il tempo necessario alla loro siste-mazione e che tornerà a prenderli alla fine della loro permanenza per riaccompagnarli in Romania: una precauzione per rendere il viaggio altamente sicuro e per chiarire gli eventuali dubbi delle famiglie. “È sicuramente un impegno per la famiglia, – sostiene Sonia del Gfos –, tuttavia si tratta di bam-bini che non hanno problemi di adattamento, anzi sono felicissimi di poter sentire il calore di una ve-ra famiglia. Ciò che chiediamo è convinzione e continuità, non si può ospitare un bambino e rifiutarlo le volte successive, per loro è un ulteriore trauma che si somma alla mancan-za dei veri genitori”. Per maggiori informazioni è possibile telefonare a Sonia 328.4406018.

Si è concluso il corso base per progettisti dell’Agenzia Casaclima di Bolzano te-nuto a Lumezzane ed organizzato dall’Assessorato all’Ambiente, Edilizia e Ur-banistica. I partecipanti sono stati 21 di cui 6 di Lumezzane. Il corso della dura-ta di 20 ore, si è tenuto il 18, il 24 gennaio ed il 1° febbraio. I docenti che hanno tenuto le lezioni sono stati 5. Gli argomenti principali trattati nel corso hanno riguardato il modo di progettare per migliorare il confort e diminuire i consumi energetici attraverso l’utilizzo di materiali isolanti e l’adeguamento dimensiona-to degli impianti di riscaldamento/raffrescamento ed infine l’utilizzo di energia proveniente da fonti rinnovabili.

Conclusi i corsi a Lumezzane di Casaclima

7La Voce della Valtrompia

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Alta ValleIl Carnevale a LodrinoTra sabato 5 e domenica 6 marzo Lodrino si vestirà a festa con i carri alle-gorici di Carnevale. Sabato alle 20.30 una prima sfida tra le contrade che, durante un ballo in maschera con giochi e sfide, tenteranno di guadagnar-si l’onore di aprire con il proprio carro la manifestazione di quest’anno. Domenica, invece, si aprirà alle 14.30 con la sfilata da piazza Europa e a seguire il trasferimento presso il tendone del centro sportivo “Don Remo Prandini”, dove saranno organizzati momenti di divertimento per tutti e sarà in funzione uno stand con dolci, cibi e bevande per tutti. Nel tardo pomeriggio la proclamazione della contrada vincitrice e la lotteria.

8 La Voce della Valtrompiafebbraio 2011

Sito:www.lavocedelpopolo.it

Imprese. Il sogno interrotto dai medici quando l’atleta era già in testa alla leggendaria Yukon Arctic Ultra

Un “niet” ferma Enrico Ghidoni

di Edmondo Bertussi

Il “niet” inflessibile ma responsabi-le di un medico ha interrotto il sogno di Chicco Ghidoni da Ludizzo di ripe-tere con gli sci l’impresa a piedi del 2009 nella Yukon Arctic Ultra, la gara tra il Canada e l’Alaska, da Whitehor-se a Dawson City, 430 miglia su piste e fiume dei cercatori d’oro con tem-perature fino a -60°. Il rimo uomo al mondo che riuscì a completare il per-

corso lo fece sotto il tempo limite di 13 giorni, in 9 giorni 5 ore 35 minuti. Tagliò il traguardo con un piede nello scarpone e l’altro semicongelato in una pappuccia: la sua immagine fece il giro del mondo. Partito il 2 febbra-io dall’Italia accompagnato dal figlio Simone, volontario nello staff orga-

nizzativo, il 6 era al via della gara con -18° tra 82 concorrenti sulle diverse distanze (26,100, 300, 430 miglia), tre italiani, lui unico sulla distanza lunga. Preparatissimo da un anno di sacrifi-ci e allenamenti, convinto, sentiva la gara come un impegno d’onore verso amici e sponsor “romantici” che cre-

dono in lui nonostante i suoi 57 anni. Aveva migliorato quasi di un’ora il suo passaggio a Rivendell traguardo della maratona, continuava con tem-pi eccellenti. Il gelo della notte tra il lunedì e martedì, ben sotto i – 30°, si è fatto strada in tutti gli strati di ghet-te e soprascarpe messi a protezione delle scarpette imbottite per gli at-tacchi da fondo sugli sci da lui mo-dificati. È entrato nel check-point di Breaburn, traguardo delle 100 miglia (151,2 km.), 5° assoluto e primo del-la categoria Ski, coi rivali già ritirati. Ha chiesto due uova, si è tolto le scar-pette: un medico l’ha visitato, c’era-no due dita a rischio congelamento. Ghidoni ha pregato e supplicato di lasciarlo ripartire ricordando il mi-racolo del 2009 dove però cammina-va scarponi ai piedi. È stato accom-pagnato direttamente all’ospedale di Whitehorse per accertamenti: fortu-natamente non c’erano gravi proble-mi ma lo stop era obbligato. Troppo amaro il boccone per Enrico. Ma su-bito il messaggio per lui è stato uno solo: “Grazie lo stesso Chicco”.

Enrico Ghidoni

A Breaburn, il traguardo delle 100 miglia,

ha chiesto due uova, ha tolto le scarpette.

Un medico l’ha visitato: c’erano due dita a rischio

congelamento. Lo stop è stato inevitabile

Centro di eccellenza per Formazione SuperioreProfilo Professionale: La tata familiare accudisce uno o più bambini fino a 3 anni presso il domicilio, proprio o della famiglia, o in un luogo terzo appositamente attrezzato - come un nido famiglia o un nido condominiale - facendone la crescita, la socializzazione, l’autonomia e lo sviluppo nel rispetto dei tempi individuali, in accordo con la famiglia. Solitamente opera da sola, ma può lavorare anche con altre operatrici, e si interfaccia sopratutto con i familiari del bambino. Le modalità, tempi e costi dell’attività sono concordati con le famiglie e formalizza-ti mediante un contratto individuale e, ove presenti, sulla base degli obblighi definiti a livello regionale.Percorso Formativo: Il corso si articola nei seguenti moduli formativi: Accoglienza, Conoscenze di base, Sviluppo del bambino e significato del gioco, Educatrici e famiglia, Organizzazione del servizio: ruolo e funzione della tata familiare, Modulo professionante (comprensivo di un periodo di tirocinio/work experienxe nei servizi specifici).Titolo Rilasciato: Certificato di frequenza con certificazione delle competenze da parte di Regione Lombardia.Requisiti di partecipazione: Il corso è rivolto a 12 persone inoccupate, disoccupate o occupate in possesso del diploma di scuola media superiore.

Costituiscono titolo preferenziale il possesso del diploma di “Tecnico dei servizi sociali” o “Liceo socio-psico-pedagogico” o di altro diploma o laurea trintennale affine all’area in oggetto o esperienze lavorative e/o informali nell’area dei minori. Per l’accesso al corso è prevista una prova di ammissione (colloquio volto a individuare i requisiti del beneficario e le motivazioni, le attitudini e le esperienze maturate nel settore educativo-assistenziale).Durata e periodo di svolgimento del corso: Corso di 350 ore (270 di formazione in aula e 80 stage) da Marzo a Luglio 2011. Le lezioni si svolgeran-no prioritariamente il mattino dal lunedì al venerdì.Sede: Il corso si terrà presso IAL CISL Lombardia in Via Castellini, 7 Brescia. Frequenza: La frequenza è obbligatoria. Le assenze non possono superare il 25%.

La partecipazione al corso è GRATUITAIl corso è realizzato con il contributo di Regione Lombardia D.G. Istruzione, Formazione e Lavoro nell’ambito del Programma “Lombardia eccellente: azioni regionali per la promozione dell’eccellenza nello sviluppo del capitale umano”.

Nuovo corso per “Tata familiare/educatrice nido famiglia”

Per informazioni e iscrizioni contattare:

IAL CISL LOMBARDIA sede di BRESCIA

Via Castellini 7 cap 25123 Brescia - TEl. 030 28.93.811

[email protected]

cupate o occupCon il contributo di

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9La Voce della Valtrompia

febbraio 2011E-mail:valtrompiavocemedia.it

Fiera di San Faustino. Cinque giorni di festa e un ricco programma d’iniziative con “Il resto è fiera”

Sarezzo e il carosello di giostre

Gli altri eventi della fieraMartedì 8 marzo, in occasione della festa della donna, nell’auditorium della Bi-blioteca comunale del Bailo verrà realizzato lo spettacolo “Le regine di cuori”, su proposta della Commissione Pari Opportunità: una rappresentazione tratta dal libro di Benedetta Craveri “Amanti e regine” (ore 20.30, ingresso gratuito). Sem-pre la biblioteca accoglierà venerdì 11 marzo Anselmo Palini, docente in Materie letterarie all’Itis di Gardone per la presentazione del volume “Oscar Romero. Ho udito il grido del mio popolo” (ore 20.30, ingresso gratuito). Infine, domenica 3 aprile a Palazzo Avogadro una serie di canti ispirati alle opere di Giovanni Alberti a cura del Grupppo Gennanates di Zanano (ore 15, ingresso gratuito).

speciale

Sarezzo

Da almeno quattro secoli Sarez-zo tributa la sua venerazione ai santi patroni Faustino e Giovita con una festa popolare che nel tempo è an-data modificandosi, assumendo di-mensioni sempre più grandi e coin-volgendo di fatto l’intera Valtrompia e buona parte della provincia. La fiera in onore di due santi vestiti da guerrieri, così ricordati nella tela del Moretto che campeggia al centro della soasa dentro la parrocchiale di Sarezzo. Nel cuore della Valtrompia, dove il culto giunse nella prima metà del IX secolo grazie al Capitolo della Cattedrale e dei benedettini del mo-nastero di San Faustino (che in Val-le contavano numerosi possedimenti fondiari). A Sarezzo così come a Pre-gno, Marmentino, Memmo, Bovegno sorsero cappelle e chiese dedicate ai Santi guerrieri. Poi, già nel Medioe-vo la Valle li ricordava in due feste: il 15 febbraio (data del martirio) e il 9 maggio (data della traslazione dei corpi nella chiesa di San Faustino Maggiore). Così, nel corso del tem-po il paese saretino cominciò in quei periodi ad animarsi, con le bancarel-le ricche di merci che riempivano la

piazza e ragazzi che correvano schia-mazzanti per le vie del centro stori-co. Un passaggio graduale, per cui al carattere religioso della festa s‘è unito quello brioso della sagra pae-sana. La piazza e le vie del paese si trasformano di nuovo nel Bengodi di piccoli e grandi, in un camminare fra i richiami dei venditori, il vociare della gente e musiche e colori delle quasi cinquanta attrazioni presenti. Quelle giostre che dalla fine del XIX secolo cominciarono ad affiancare il circo e man mano sostituirono i piccoli giochi di una volta e le esi-bizioni di saltimbanchi, domatori di fiere, ballerine, mangiafuoco, buffo-ni e acrobati con la giostra trainata da cavalli e poi con le luci scintillanti di aeroplani, autoscontri, calcinculo. E nello snodarsi tortuoso del centro di Sarezzo sono i profumi che ricor-dano a chi passa la lunga tradizione delle fiera di S. Faustino, nella can-didezza dello zucchero filato, nel brillio delle ciambelle zuccherate e dei croccanti, nel caldo schioccare delle castagne.Una fiera lunga cinque giorni (da ve-nerdì 18 a martedì 22 febbraio), pae-se dei balocchi per piccoli e adulti, e costellata da appuntamenti culturali sino ad aprile col ricco programma de “Il resto è fiera”.

di Andrea Alesci

La fiera vista dall'alto (foto di Andrea Medaglia)

Tanti gli spettacoli al teatro S. Faustino che animeranno il programma de “Il re-sto è fiera” sino al mese di aprile. Si co-mincia sabato 26 febbraio (ore 16, in-gresso 1 euro) con “Un po’ più vicino”, esito del laboratorio Rsd ‘F. Tomaso’ con-dotto da Stefania Ghisla e Fabrizia Gue-rini dell’associazione culturale Treatro. Giovedì 3 marzo sarà la volta di “Mai più soli”, con Angela Finocchiaro e Da-niele Trambusti impegnati in un testo di Stefano Benni, sulle corde di un diver-timento che fa riflettere tra favole, in-vettive, brevi liriche (ore 21, ingresso 15

euro). Sabato 12 marzo (ore 21, ingres-so 5 euro) il gruppo Sarèarte ripropor-rà il musical “Una notte da sogno per un secolo da vivere – ‘900”, mentre sa-bato 19 marzo il Cag di Sarezzo prota-gonista col concorso canoro“Ragazzi in music” (ore 20.30, ingresso 3 euro). Ve-nerdì 3 aprile serata con l’alpinista e re-gista Marco Preti, in veste di romanzie-re per presentare “Il ghiacciaio di nes-suno” (ore 20.30, ingresso gratuito). Sa-bato 2 aprile chiusura con “Rebecca la prima moglie” della compagnia Pusher Theatre (ore 20.30, ingresso 8 euro).

Gli spettacoli della fiera

Fotografie e storie di luoghi lontani saranno protagonisti mer-coledì 16 marzo alla Biblioteca comunale del Bailo, quando il fo-tografo professionista Marcello Libra (www.natureandwildlife.it) presenterà il suo libro “I colori del bianco”. Un appuntamento orga-nizzato dall’associazione Natura-life (www.fotoperpassione.com), nata diversi anni fa con l’intento di creare una community fotogra-fica all’interno della realtà brescia-na per offrire a tutti gli appassio-nati la possibilità di partecipare a

incontri, proiezioni, uscite in am-biente lungo itinerari naturalistici sconosciuti ai più. Una proposta, dunque, quella del libro di Marcello Libra, che ben si sposa con l’animo dell’associazione e che porterà a Sarezzo un professionista della fo-tografia forte di collaborazioni con case editrici del calibro di White Star e National Geographic. “Siamo molto contenti di avere ospite un fotografo così esperto – dice Mario Bontempi, presidente di Naturalife –, perché il racconto della sua espe-rienza e la proiezione degli scatti

realizzati può dischiudere parti di mondo dalla bellezza sconvolgen-te e offrire consigli preziosi anche ai fotografi amatori”. Edito da Da-niele Marson Editore (128 pagg., 35 euro), “I colori del bianco” cerca di raccontare per immagini le storie segrete di luoghi remoti e silenziosi agli estremi Nord e Sud della Ter-ra. Storie ricamate nel bianco as-soluto di queste regioni polari, in un colore-non colore che nasconde tutte le sfumature dello spettro vi-sibile: l’azzurro ceruleo dei ghiacci millenari, l’arancione e il rosa dei tramonti, Il blu petrolio dei mari, il nero del pinguino imperatore. Ap-puntamento alla Biblioteca comu-nale del Bailo mercoledì 16 marzo alle ore 20.30. Ingresso libero.La copertina de "I colori del bianco"

Fotografia. L’associazione Naturalife presenta il 16 marzo il libro “I colori del bianco” del fotografo vercellese

I colori della luce ai due Poli negli scatti di Marcello Libra

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10 La Voce della Valtrompiafebbraio 2011

Il concorso fotografico per Under 14Giunge alla 4° edizione il concorso fotografico per ragazzi Under 14 organiz-zato dal Gruppo Fotografico di Sarezzo e intitolato “La passione per S. Fausti-no. Un racconto in sei scatti, scegliendo tra vedute e soggetti, sequenza dina-mica di un soggetto oppure un oggetto o un personaggio in varie situazioni. Cd e scheda di partecipazione vanno consegnati entro venerdì 4 marzo a Sil-vano Peroni (030.800312), Alberto Contessi (338.6309697) o all’Ufficio Cultu-ra. I lavori verranno giudicati dalla giuria composta da assessore alla Cultura Valentina Pedrali, fotografa Laura Zanoni e delegato provinciale Fiaf France-sco Fogazzi. Premiazioni sabato 26 marzo al teatro S. Faustino.

Fotografia. A Villa Usignolo dal 20 al 25 febbraio la curiosa esibizione “Nanowriters Meet Polaroiders”

Fermo immagine in tre mostre In contemporanea

la mostra personale“Sognando in polaroid”

di Ernesto Mezzera.In biblioteca il 20 e 21“Face the Fight” sulle

Paralimpiadi 2010

di Andrea Alesci

Anche quest’anno il Gruppo Foto-grafico di Sarezzo si è dato da fare per realizzare iniziative stimolanti all’in-terno del programma de “Il resto è fie-ra”. “L’evento più curioso e innovati-vo – dice Alberto Contessi – riguarda sicuramente la mostra ‘Nanowriters Meet Polaroiders - Scrivi una pola in 10 parole’, programmato dal 20 al 25 febbraio a Villa Usignolo (ore 10/12 e 15/19). Si tratta di un connubio tra il vecchio scatto delle polaroid e la grammatica della fantasia di una serie

di scrittori, che nello spazio di dieci parole hanno narrato quel che l’im-magine restituiva loro”. Un progetto di nanoscrittura nato su Facebook con il lancio di “Scrivi un romanzo in 10 parole” e poi fatto convergere da Franco Coda nella pubblicazione

di “Nano-scritti ai tempi di Facebo-ok. Un romanzo in dieci parole”. Poi l’incontro col mondo delle polaroid, la creazione di una nuova realtà, il progetto artistico “Nanowriters Meet Polaroiders” divenuto anch’esso libro (preview disponibile su www.blurb.

com) e di qui l’idea della mostra, al-lestita da Silvano Peroni sotto la di-rezione artistica di Carmen Palermo e Alan Marcheselli per la parte foto-grafica e Franco Coda e Michele Ste-fanoni per quella scritta. E se l’avvento del digitale non ha scritto la parola fine alla fotografia istantanea, a dimostrarlo c’è l’altra mostra “Sognando in polaroid” di Ernesto Mezzera, sempre dal 20 al 25 febbraio negli spazi di Villa Usi-gnolo (ore 10/12 e 15/19) e composta da due parti: una paesaggistica, do-ve protagonista è l’acqua, specie nei colori e nelle forme del lago d’Iseo; l’altra più concettuale, con ricordi d’infanzia dell’autore, nudi di donna, particolari della natura. Infine, sotto il portico della Biblioteca comunale del Bailo tra domenica 20 e lunedì 21 feb-braio (ore 10/12 e 15/19) sarà la vol-ta di “Face the Fight”, serie di scatti realizzati da Emanuele Broli, Marco Oprescu e Laura Predolini alle Para-limpiadi invernali di Vancouver 2010 per raccontare l’incontro tra pratica sportiva e disabilità.

Due scatti delle mostre a Villa Usignolo

Sito:www.lavocedelpopolo.it

speciale

Sarezzo

SAREZZO SHOPPING Via Repubblica - SS della Valtrompia - Tel. 030.8901410

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11La Voce della Valtrompia

febbraio 2011E-mail:valtrompiavocemedia.it

Le civiche benemerenze tornano per il terzo anno come appuntamen-to all’interno de “Il resto è fiera” per premiare cittadini “che con opere o l’esempio nel campo di scienze, let-tere, arti, economia, lavoro, scuola, sport, per iniziative di carattere so-ciale, assistenziale e filantropico, at-ti di coraggio e abnegazione civica, abbiano dato lustro al Comune di Sarezzo e alla sua comunità, renden-done più alto il prestigio”.Così, venerdì 18 febbraio alle ore 20.30 al teatro S. Faustino verranno consegnati due “Faustino di bron-zo” e una cittadinanza onoraria. Le medaglie con l’effigie dei Santi Fau-stino e Giovita andranno a Rober-to Simoni e Adriano Pedersini. A quest’ultimo per l’instancabile col-

laborazione con la scuola media G. La Pira e l’impegno all’interno della sezione saretina delle associazioni nazionali Combattenti e Artiglieri; a Roberto Simoni, invece, per il lun-go servizio di maestro elementare, la promozione della società sporti-va dell’oratorio di Ponte Zanano e la dedizione allo studio della storia locale. Un’onorificenza speciale an-drà a don Francesco Bresciani, per

ventidue anni parroco di Sarezzo: ri-ceverà la cittadinanza onoraria per la sua particolare attenzione all’aspet-to caritativo, avendo incentivato la ripresa del gruppo Caritas e l’adat-tamento di Casa Rut. La stessa sera del 18 febbraio ci sarà la consegna delle borse di studio agli studenti sa-retini meritevoli e lettura scenica di “Una notte in Italia” con Alessandro Pazzie e Chiara Bazzoli.

Onori. Civiche benemerenze per i saretini Adriano Pedersini e Roberto Simoni

di Lia Micale

Da sin. Adriano Pedersini, Roberto Simoni e don Francesco Bresciani

Due Faustini di bronzo e un premio particolare

Venerdì 18 febbraioanche l’assegnazione

della cittadinanzaonoraria a don Francesco

Bresciani, parrocodi Sarezzo perventidue anni

Sono venti ormai gli anni alle spal-le del “Premio di pittura – Comune di Sarezzo”, che quest’anno ha re-gistrato la partecipazione di ben 88 opere e rimarrà aperta da sabato 19 a lunedì 21 febbraio a Palazzo Avo-gadro. Vincitore di questa 20ª edi-zione il pittore Claudio Elli (www.claudioelli.it), che si aggiudica il pre-mio di 2.000 euro messo in palio dal Comune con il quadro “Un lun-go racconto … la distruzione di una storia”. “La giuria – dice l’assessore alla Cultura, Valentina Pedrali – ha voluto assegnare all’artista milane-se il primo premio con la seguente motivazione: ‘L’opera di Claudio El-li, di chiaro impianto aniconico, mo-stra un senso sicuro della struttura e notevole padronanza nell’utilizzo dei materiali, associati con abile gio-co compositivo e cromatico. Il riferi-mento va pur sempre a un linguag-gio di area informale, ma depurato da intemperanze e spontaneismi. Dalla costruzione dell’immagine tra-luce un equilibrio sottile fra liber-tà e metodo’”. Secondo classificato (premio di 1.000 euro messo in pa-lio da Asvt) è Giampietro Floria con “L’ultima nota”, mente altri sette ar-tisti riceveranno nella premiazione di lunedì febbraio (ore 18) premi da 800 euro ciascuno forniti da sponsor privati (Dega e Grazioli, Promotica, Enolgas Bonomi, Farmacia Centrale dott. Appodia di Sarezzo, Acciaierie Venete, Pinti Inox , Gielle Costruzio-ni). A ricevere l’onorificenza Daniele Cestari (Cade il cielo), Camilla Fran-zoni (A.P. ≠ 2), Mauro Gheda (Ma-rilyn 2011), Andrea Ghisoni (Abita-zioni mutate), Romano Sala (East River tramonto), Mario Tettamanti (Lettera dall’Africa), Antonio Vivia-ni (Freddo); infine segnalazioni per Giancarlo Barbieri (Maschera), Clau-dio Filippini (Venezia), Sergio Turle (Il segno in un concerto), Beppe Ve-rani (Presenza imprevista). Apertura: sabato 19 ore 15/20.30, domenica 20 ore 10/20.30, lunedì 21 ore 10/18.

Arte: 20ª edizionePremio di pittura"

Sede: ISEO Via Bonomelli, 1 - Tel. 030.980236Filiale: Gavardo Via Conter - Tel. 0365.371628

VIKINGCARTER

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Storie. Ostetrica per 43 anni, racconta come nascevano i bambini e i segreti di un lavoro che è una vocazione

La signora Elvira, la “Comar”

Concesio, "Giro dei Grassi"il 27 febbraioSi tiene domenica 27 febbraio la 2ª edizione del “Giro dei Grassi - 1° Memorial Rosa Zanardelli”. Una gara di corsa in montagna lungo 13 chilometri (600 me-tri di dislivello positivo) fra i sentieri che si diramano sulle colline circostanti Concesio. Sono previste due categorie: gara competitiva e gara non compe-titiva. Per chi vuole confrontarsi con il cronometro l’iscrizione deve avvenire entro le ore 22 del 25 febbraio (costo 10 euro), per tutti gli altri sino alle ore 9 del 27 febbraio (costo 5 euro). Le schede d’iscrizione si possono ritirare al Bar Mister Coffee (via Segheria, 5 – Concesio) o presso gli Sportland di S. Eufemia, Lonato, Pisogne, Villanuova. Info su www.atleticaconcesio2009.it.

Bassa Valle

Quanti bambini ha aiutato a na-scere la signora Elvira Gelmini, nel-la sua professione di ostetrica durata ben 43 anni? Neppure lei se lo ricorda. Nelle case dove entrava, a differenza del prete, del medico e del carabinie-re, che quando li vedevi alla porta il cuore sussultava, in cambio di un po’ di sofferenza rimaneva la gioia di un bimbo. La sua vocazione era iniziata da piccola : alla “Cascina Selva” di San Vigilio veniva spesso la “comar” siura Adele - così veniva chiamata la leva-trice - con il suo grosso borsone color nocciola chiaro; li dentro, così sussur-ravano le mamme, teneva i bimbi che poi lasciava alle donne che li aveva-no “comprati”. Dopo aver frequenta-to Ostetricia al San Matteo di Pavia andò a Palermo alla clinica Garofalo (ogni tanto visitava anche le popolane che non potevano permettersi il rico-vero), quindi alla Mangiagalli di Mila-no e nel 1951 ritornò nel paese natale dove prese la condotta e fu per tutti, fino al 1990, la levatrice Elvira. In tanti anni di professione gli capitò di “leva-re” una sola volta un bimbo morto. Le donne venivano nel suo ambulatorio per 2 o 3 controlli durante la gravidan-

za. Giunto il travaglio i parenti veniva-no a prelevarla anche nottetempo e lei li seguiva col suo borsone. Si bolliva per mezz’ora l’acqua di alcuni fiaschi a bagnomaria, si preparavano dei pan-ni puliti e si attendeva che il bimbo si decidesse, fatta una bella rotazione, ad affacciarsi con la testa al mondo. Dopo il pianto liberatorio tagliava il cordone ombelicale ed avvolgeva il neonato in un soffice e caldo panno, procedeva a fargli il primo bagnetto e dopo averlo pesato e misurato lo ripor-tava dalla mamma, ma questa volta fra le sue braccia. E rimaneva ancora un paio d’ore a controllare che non ci fos-sero complicanze. Quando per strada rincontrava le “sue mamme” queste la indicavano ai figli dicendo: “Ecco la signora che ti ha fatto nascere!”, e questo era per lei il più bel regalo di ringraziamento. Oggi assistiamo a un calo delle nascite, non sarà anche per-ché non ci sono più le levatrici come quelle di una volta, quando la nascita era un evento tutto al femminile e sa-lutato con gioia, mentre oggi nei primi anni di matrimonio viene vissuta come un intralcio e più avanti ricercata con ansia, visto che gli anni migliori sono già stati consumati ?

di Giuseppe Belleri

La signora Elvira

L’oratorio San Filippo Neri di Nave organizza un cineforum e alcuen ri-flessioni sul mondo delle carceri co-me specchio di comunità. È iniziato il 10 febbraio alle 20.30, presso la Sa-la della comunità San Costanzo, con la proiezione del film “Il Profeta” di Jacques Audiard; Matteo Franzoni fa da animatore al cineforum. Il 17 febbraio, invece, è in program-ma una tavola rotonda con Luciano Eusebi, docente di Diritto penale, e con Enrico Rigosa, volontario nel-le carceri in Perù. L’appuntamento è

alle 20.30 nell’aula magna dell’ora-torio. “Amore buio” è il titolo della pellicola di Antonio Capuano che vie-ne proiettata nella Sala della comuni-tà alle 20.30 del 24 febbraio; il cine-forum sarà animato da Mauro Toni-nelli. Il 3 marzo, infine, viene presen-tato il documentario realizzato dalla Caritas di Brescia all’interno del car-cere cittadino; a seguire si terrà un dialogo fra Mario Fappani, garante dei detenuti, e Angelo Canori, presi-dente del Volca (Volontariato carcere del Caritas).

A Nave film e dibattiti sul carcere

Tutto cominciò nell’anno santo del 1975, quando all’Epifania venne orga-nizzato un pranzo per gli anziani e do-po questo evento un gruppo di amici, capeggiati da Ruggero Saiani, iniziò a voler dare una risposta ad alcuni biso-gni della collettività e in seguito anche a quelli di nazioni più povere. Il primo micro progetto internazionale risale al 1981; nel 1985 vennero mandate a un lebbrosario di Macao (Cina) delle car-rozzelle, poi un pulmino. In questi anni si sono realizzati centinaia di progetti in tutti e cinque i continenti del valo-re complessivo superiore ai 2 milioni

e 500mila euro. Fra i più importanti c’è quello di Derqui in Argentina, dove nel 1990 viene inviato il primo container alla comunità nella quale opera la con-cittadina Laura Colosio; vi è quello di Gitega in Burundi dove si è costruita la Scuola “Papa Paolo VI”, già attiva dal 2006, ma in continua espansione, per dare a bambini e adolescenti della città e delle colline circostanti la pos-sibilità - per ora ospita 200 alunni - di accedere all’istruzione. La sede del comitato è di fronte alla Chiesa par-rocchiale di S. Vigilio: qui si offrono vari servizi alla comunità con parti-

colare attenzione al disagio giovanile; opera un centro di ascolto e di prima alfabetizzazione; si fa raccolta e ridi-stribuzione di mobili e generi vari; si attuano micro realizzazioni e adozioni a distanza nel Terzo Mondo; si inviano nei paesi bisognosi generi alimentari, indumenti, articoli per la scuola, me-dicinali, attrezzature per l’agricoltura e l’artigianato. A poche centinaia di me-tri c’è la Casa della Pace “Giulio Nicoli-ni” dove ci sono servizi di accoglienza alle persone in stato di necessità (doc-cia, ricambio indumenti, pasti caldi e posto letto) ed è sede di incontri con testimoni di pace e solidarietà: dal 17 febbraio, per tre giovedì, alcuni perso-naggi proporranno le loro riflessioni (per informazioni si può visitare il sito www.sanvigiliosolidale.it ).

Concesio, San Vigilio. Progetti in tutto il mondo che dal 1975 hanno superato i 2 milioni e 500mila euro

E il comitato sai che fa? Manda in onda solidarietà

13La Voce della Valtrompia

febbraio 2011E-mail:valtrompiavocemedia.it

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15La Voce della Valtrompia

febbraio 2011E-mail:valtrompiavocemedia.it

di Andrea Alesci

Nella calma di un pomeriggio d’ini-zio febbraio tra gli attrezzi del mestie-re e la giornata che volge verso i pre-parativi della successiva incontriamo il 40enne Rossano Cavallaro, titolare della pasticceria “Bon Bon” a Lumez-zane San Sebastiano.Come inizia il suo percorso da pa-sticcere?Sono approdato alla pasticceria in maniera un po’ inconsueta. Prima ho sempre fatto il responsabile all’inter-no di un supermercato, poi, d’improv-viso nel 1998 mi è scattata la passione per la cucina di pasticceria. Così, ho cominciato a interessarmi a questa professione, ho frequentato dei corsi e sono andato a imparare i segreti del mestiere dai fratelli Pizzin, i proprie-tari che c’erano prima che aprissi la Bon Bon. La loro esperienza di pastic-ceri era quasi ventennale e, quando nel 2001 sono andati in pensione, io ho deciso di rilevare l’attività e aprire una pasticceria tutta mia. Contempo-raneamente, ho cominciato a frequen-tare corsi su corsi, partendo da quelli organizzati dall’Istituto professionale Canossa di Brescia e perfezionando-mi presso la rinomata scuola di cuci-na Braims a La Spezia, leader nella produzione di materie prime e semi-lavorati per pasticceria e panifica-zione. L’esperienza maturata presso l’azienda ligure è stata fondamentale per me, perché ho potuto contare su validissimi maestri e su una scuola di formazione con alle spalle mezzo se-colo di impegno nel campo della pa-

sticceria, sempre puntando su qualità e innovazione. Da allora come si è sviluppata la sua attività?Nel 1999 mi sono sposato con Romi-na e dal 2001 continuiamo a gestire

l’attività soltanto noi due. Proprio a giugno la Bon Bon compirà dieci an-ni. Sono orgoglioso di dire che tutto quello che c’è nella nostra pasticceria lo creo completamente da zero. Qui alla Bon Bon facciamo di tutto: dal

frollino, alle brioche, il panettone, il pandoro, le pastine, le creme. Le co-se che mi ispirano di più sono le uova di Pasqua, le colombe e il panettone, che faccio seguendo la ricetta antica e impiegando due giornate per com-pletarlo. Facciamo torte di tutti i tipi, anche gelato. Quelle che preferisco fare e ho notato che riscuotono sem-pre un notevole successo sono la mil-lefoglie, la Saint-Honoré e la mimosa. Inoltre, facciamo anche prodotti co-me yogurt-gelato, semifreddi e co-mode mono-porzioni (ad esempio la meringata). A seguito della crisi economica, com’è stata toccata la vostra at-tività?In questi ultimi due anni c’è stato un leggero calo, però, siamo riusciti a lavorare bene. La gente ha comun-que voglia di mangiare dolci. Noi ci muoviamo molto con clientela di Lu-mezzane, però, nei periodi caldi come quello natalizio riceviamo ordinazio-ni anche da Brescia e provincia. Sia-mo attrezzati anche per rinfreschi, battesimi, comunioni, cresime, ma-trimoni e occasioni particolari. Nel periodo pasquale facciamo tante co-lombe e uova elaborate, e in prima-vera ospitiamo stagisti, lavorando in collaborazione con gli istituti Canos-sa e Mantegna. Quali sono i progetti per il fu-turo?Per adesso continuo con passione a lavorare, cercando di creare sempre nuovi dolci, come la fongada, che ho reso più morbida rispetto alla ricetta tradizionale e ho ribattezzato ciam-bella Bon Bon. Più di tutto, però, mi impegnerò per imparare a produrre il gelato.

Rossano Cavallaro

L’incontro

Rossano Cavallaro Creare da zero e innovare continuamente

Una pasticceria di dolce stampo

Dal 2001 è aperta a Lumezzane San Sebastiano

Aperta dalle 7.30 fino alle 20 di sera, la pasticceria Bon Bon svolge da sem-pre anche servizio bar. “Ogni matti-na – dice Rossano Cavallaro – mi alzo presto e alle 6 sono già nel mio labo-ratorio per fare i dolci, cercando sem-pre di creare qualcosa di nuovo. Ogni giorno riempio i banchi con prodotti di pasticceria sempre fresca e grazie all’esperienza maturata ho imparato le quantità che devo fare, e se avanza qualcosa posso sempre fare qualche vassoio ai clienti più affezionati op-pure portare i dolci rimasti in casa di riposo o alla Croce Rossa”.Rossano Cavallaro ama stare tra spa-tole, formine, macchine miscelatrici, forno, bilance e saccapoche e non manca occasione di perfezionare con qualche corso il proprio mestie-re. Maestro indiscusso del pasticcere lumezzanese è il mago bresciano dell’arte dolciaria Iginio Massari,

sotto la cui guida la squadra italiana ha vinto nel 1997 la Coppa del Mon-do di pasticceria a Lione, nel 2002 la Coppa Europa a Roma e nel 2004 la Coppa del Mondo a squadre. Titola-re della pasticceria Veneto a Brescia è anche presidente onorario della prestigiosa Accademia dei Maestri pasticceri italiani. “Proprio lo scorso novembre – precisa Rossano Cavalla-ro – ho partecipato al simposio tenu-to dall’Accademia a S. Eufemia e alla giornata conclusiva nella cornice di Villa Fenaroli a Rezzato, organizzata in collaborazione con l’alta scuola di formazione Cast Alimenti, i cui corsi seguo molto spesso. Certo, in un fu-turo mi piacerebbe molto riuscire a frequentare la scuola dell’Accademia dei maestri pastricceri e magari un giorno diventarne membro, anche se per affinare la tecnica ci vuole molto molto tempo”.

La "Bon Bon" e i maestri di Cavallaro

L'interno della pasticceria "Bon Bon" di via Montini 235

Economia

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16 La Voce della Valtrompiafebbraio 2011

CulturaCharlie Cinelli e i progetti futurin attesa di definire ufficialmente le prossime date del suo spettacolo-tour “Teatro-Cinelli”, il cantautore saretino sta preparando per tutti i suoi fan un libro con i testi delle canzoni in dialetto e traduzione italiana e con i relativi accordi. E dal mese di marzo sarà protagonista anche di una nuova esperien-za, con un programma radiofonico su Radio LatteMiele: ogni venerdì un’ora di programmazione a mezzogiorno. Titolo della trasmissione “Da mesdè al bòt”, per sessanta minuti condotti in solitaria da Charlie, fra canzoni della tradizione dialettale bresciana e scambiando due parole con gli ascoltatori che vorranno intervenire in diretta.

Sale della comunità. Al cinema per riscoprire nei film uno stile che ha in sé la forza di educare e crescere

Quando la comicità è coscienzaPercorsi culturali

e di qualità: a Nave al San Costanzo

un percorso sul carcere e a Lumezzane

la proposta per riflettere sul concetto di scambio

di Mauro Toninelli

Il 2011 è iniziato all’insegna del successo al botteghino dei film ita-liani “Che bella giornata” con Checco Zalone e “Qualunquemente” con An-tonio Albanese. Successi per il cine-ma italiano che hanno risollevato un poco le casse delle Sale della Comu-nità che li hanno proposti nella loro programmazione. Qualcuno in Val-trompia li proporrà ancora nel mese di febbraio. La nota positiva è che il cinema ita-liano si è saputo riscoprire comico, di quella comicità che era dei grandi del cinema nostrano; quelli che il ci-nema made in Italy l’hanno reso gran-de, perché in grado di far sorridere raccontando l’Italia nei suoi aspetti più umani, tanto positivi che nega-tivi, divenendo così non solo autori cinematografici ma coscienze di un popolo. Il riso amaro, teorizzava Pi-

randello, è quello che porta la perso-na a riflettere sulla realtà che sta die-tro alla situazione comica, portando all’attenzione la miseria umana. Cer-to, questo prevede un pubblico capa-ce di cogliere lo stimolo e riflettere; un pubblico in grado di approfondire, partendo dal cinema, quelli che sono i temi della vita; un pubblico capace di fruire un film, di coglierne gli stimoli e porsi domande di senso; un pubblico educato per cui le Sale sono coscien-ti della fatica e dell’impegno di que-sta educazione. Tutto questo sforzo educativo si concretizza nell’impe-gno delle Sale della Comunità con l’obiettivo di proporre film di qualità e iniziative, anche teatrali, in grado di far riflettere oltre che, giustamente, offrire momenti culturali e di svago. Febbraio è il mese più ricco di pro-poste di cineforum, in molti casi con un’introduzione che aiuta a vedere il film e seguita da un dibattito. In Val-trompia questo mese si segnalano in maniera significativa il percorso del-la sala San Costanzo di Nave che af-fronta il tema del carcere, intersecan-do film a conferenze e tavole rotonde (vedi box a pagina 13, ndr) e quella lumezzanese che ruota sulle tre Sale della comunità. Un esempio di unità territoriale e d’intenti che tocca tut-to il territorio valgobbino proponen-do film che interrogano e stimolano l’idea di scambio. Proposte di qualità, che valgono in quanto prodotti cultu-rali o per quello che riescono a susci-tare nello spettatore.

Sito:www.lavocedelpopolo.it

Musica. Cominciato lo scorso ottobre, ha fatto tappa il 13 febbraio a Sarezzo il progetto folk di Charlie

È tornato a suonare nel suo paese natale Charlie Cinelli e l’ha fatto con un progetto nuovo di zecca intitola-to “Teatro Cinelli”, partito lo scorso ottobre con una data zero in quel di Botticino. Il cantautore saretino ha accolto l’invito dell’assessorato alla Cultura e, con un evento sponsorizza-to dalla società Demo, ha intrattenuto per due ore il numeroso pubblico oc-corso al teatro S. Faustino. “Il lavoro che sto portando in giro – spiega Char-lie – ha nel suo titolo proprio la parola

‘teatro’, perché era necessario un am-biente così, luci e suoni studiate per rendere armonioso un vero e proprio spettacolo di musiche e parole. Die-tro c’è tutto un lavoro di documenta-zione sui testi della tradizione dialet-tale lombarda, scovati grazie all’aiuto della Fondazione Civlità Bresciana e al lavoro di indipendenti come il ma-estro Leonardo Urbinati”. Uno spet-tacolo che ha ripercorso le musicalità dei suoi cinque album di stampo folk: dallo scorrere di un tempo di paese in

“Törölölö”, transitando per le leggende di “Nòm e cognòm”, le ballate di “En casa, en Césa… al Bar”, i calchi mu-sicali di cinquecentesca memoria in “Siforàl”, l’omaggio alla poesia dialet-tale bresciana in “Charlie Cinelli canta Maerlin Magù”. Un’alchimia acustica realizzata con Andrea Bettini (fisarmo-nica), Federica Zanotti (percussioni), Paolo Milzani (basso), Marco Stoppini (chitarra), Matteo Mantovani (chitar-re), Vincenzo Albini (violino). Appun-tamento saretino che è stato occasio-ne anche per la registrazione di un dvd live che avrà come titolo “Paés”. Info su www.teatrocinelli.it.

Il viaggio di “Teatro Cinelli”

INZINO - INZINO Le cronache di Nar-nia - Il viaggio del veliero Sabato 19 febbraio ore 20.30; domenica 20 feb-braio ore 15.00. Le avventure di Sam-my Sabato 26 febbraio ore 20.30; do-menica 27 febbraio ore 15.00. SAN LUIGI - LODRINO Tron Legacy Sabato 19 febbraio ore 20.30; domeni-ca 20 febbraio ore 20.30. LUX - LUMEZZANE PIEVE Immaturi sabato 19 febbraio ore 20.30; domeni-ca 20 febbraio ore 15.30, 18.00, 20.30; lunedì 21 febbraio ore 20.30. Hereaf-ter Sabato 26 febbraio ore 20.30; do-menica 27 febbraio ore 15.30, 18.00, 20.30; lunedì 28 febbraio ore 20.30. Io sono con te Giovedì 17 marzo ore 20.30. ASTRA - LUMEZZANE S. APOLLONIO Animals United Sabato 19 febbraio ore 20.30; domenica 20 febbraio ore

14.30, 17.30, 20.30. I fantastici viag-gi di Gulliver Sabato 26 febbraio ore 20.30; domenica 27 febbraio ore 14.30, 17.30, 20.30. The Social Network Gio-vedì 3 marzo ore 20.30. Qualunque-mente Sabato 5 marzo ore 20.30; do-menica 6 marzo ore 14.30, 17.30, 20.30. SALA DELLA COMUNITÀ - LUMEZ-ZANE S. SEBASTIANO Happy Family domenica 20 febbraio ore 20.45. Il mio nome è Khan giovedì 24 febbraio ore 20.45. Le cronache di Narnia - Il viag-gio del veliero domenica 27 febbraio ore 15.00, 18.00, 20.45. SAN COSTANZO - NAVE La banda dei Babbi Natale sabato 19 febbra-io ore 20.30; domenica 20 febbraio ore 14.30, 17.00. L’amore buio giovedì 24 febbraio ore 20.30. Le avventure di Sammy domenica 27 febbraio ore 14.30, 17.00.

In programmazione nelle Sale della Comunità

Un'immagine dal film "L'amore buio"

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17La Voce della Valtrompia

febbraio 2011E-mail:valtrompiavocemedia.it

L’ipotesi della formazione di un partito dei cacciatori sembra con-cretizzarsi giorno dopo giorno, in un fermento che parte dai blog specializzati di Internet e arriva sino al mondo associativo. Il mal-contento della categoria è partito all’indomani delle elezioni, prima con la questione delle deroghe, fi-no ad arrivare agli attacchi di alcu-ni esponenti della maggioranza di Governo, in primis dall’onorevole Michela Vittoria Brambilla. Il clima di ostilità e le mancate misure le-gislative hanno portato a non po-chi malumori tra i cacciatori, che hanno viste disattese le promesse fatte da Lega e Pdl durante la cam-pagna elettorale. “Ci sentiamo sviliti da questo Go-verno che non ci rappresenta e per questo ci stiamo avvicinando all’or-ganizzazione di un nostro partito. Nel Bresciano siamo 30mila cac-ciatori, a livello regionale 90mila e in tutta Italia 800mila. Sono dei

numeri importanti che possono avere un grosso peso elettorale. Le associazioni, prima tra tutte Cac-cia Ambiente (che sta emergendo in maniera decisa) si stanno pre-parando per un partito dei caccia-tori che coinvolga tutte le organiz-zazioni del settore. Dopo quanto è successo, i cacciatori non intendo-no più dare il loro voto a chi crea delle false promesse, ma a dei veri rappresentanti”, spiega Carlo Bra-vo dell’Associazione Cacciatori Lombardi. “Credo che le posizioni di alcuni politici che si dichiarano anti-caccia siano studiate apposta per distrarre dai veri problemi del Paese. Ci sono delle situazioni gra-vissime, come la disoccupazione

giovanile, che andrebbero risolte e invece ci si sofferma sulla caccia, che viene presa come un pretesto. Queste idee anticaccia sono perlo-più personali e non rispecchiano la vera opinione degli italiani”, con-tinua Bravo. A tal proposito sono stati presentati nei giorni scorsi i dati di una ricerca promossa dal Comitato Nazionale Caccia e Na-tura. Dall’inchiesta emerge che il 57% dei lombardi non è contrario alla caccia come attività rispettosa delle leggi vigenti. “I cacciatori non cacciano in mo-do incontrollato e selvaggio come tanti ambientalisti affermano. Noi vogliamo rispettare le leggi, ma ri-conosciamo che la legge naziona-

Speciale Caccia. Nella parole di Carlo Bravo i malumori per le promesse disattese da Pdl e Lega

L’associazione dei cacciatori el’ipotesi di un partito politico

di Elisa Bassini

Dai blog su Internet e dal mondo associativo

nasce la possibilità di costituire una

formazione partitica che raccolga gli oltre

800mila cacciatori presenti sul territorio

nazionale

le 157 ha quasi vent’anni e andreb-be allineata con quella degli altri Paesi europei. In Francia ci sono sette europarlamentari del partito dei cacciatori e la loro presenza garantisce il rispetto della legge in vigore. Anche in Italia abbiamo bisogno di rappresentanti che fac-ciano rispettare la legge europea”, conclude Carlo Bravo. Se prima il partito era solo un’ipotesi venti-lata, appare oggi un’esigenza cre-scente anche per preservare un settore economico trainante: pe-nalizzare l’industria delle armi e di tutto l’indotto relativo all’attività venatoria significherebbe sferrare un duro colpo all’economia italiana e, soprattutto, bresciana.

Carlo Bravo con il presidente della Regione Lombardia Roberto Formigoni

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18 La Voce della Valtrompiafebbraio 2011

Sito:www.lavocedelpopolo.it

Diventa un importante strumento di conoscenza l’ospedale di Gardone Val Trompia grazie al progetto Open Day avviato già a partire dallo scor-so mese di gennaio in collaborazione con l’Istituto comprensivo statale di Gardone Val Trompia e la scuola se-condaria di primo grado “G. La Pira” di Sarezzo. “Lavoriamo di concerto con le scuole ormai da quattro anni – spiega il re-sponsabile del Pronto Soccorso gardo-nese, il dottor Maurizio Poli –, in modo da avvicinarci all’utenza con attività che coinvolgano i ragazzi dagli 11 ai 14 anni. L’informazione, l’educazione e la cura sono i pilastri del nostro modo di essere e con quest’importante inizia-

tiva vogliamo far partecipi i ragazzi e sensibilizzarli sulle attività di un polo ospedaliero che raggiunge tutto il ba-cino della Valtrompia ed è comunque collegato dal punto di vista clinico e dell’innovazione tecnologica agli Spe-dali Civili di Brescia”. Realizzato sulla base di un fitto calen-dario di lezioni teoriche e pratiche che coinvolgeranno sino a fine marzo tutte le sezioni delle due scuole medie par-tecipanti, il progetto Open Day si avva-le della preziosa collaborazione della Croce Rossa Italiana e intende mettere in campo azioni di conoscenza e pre-venzione in un lavoro d’equipe che ri-guarda in particolar modo le famiglie e la scuola. “Noi siamo tecnici – con-tinua il dottor Poli –, quindi quello che possiamo fare è fornire strumenti, che poi la scuola e l’ambiente famigliare potranno utilizzare per la formazione vera e propria dei ragazzi. Svolgiamo

attività di approfondimento della co-noscenza di sé e della propria identità, acquisizione del significato di benesse-re, promozione della corretta alimen-tazione, della convivenza civile, di una giusta pratica sportiva; insegniamo di concerto con il reparto di Ginecolo-gia come vivere la propria sessualità in modo responsabile ed equilibrato, soprattutto come conoscere il fun-zionamento del proprio corpo e sape-re quali sono i rischi connessi all’uso e abuso di droghe, specialmente nel lungo termine”. Un progetto che spazia a 360 gradi, vedendo come attori protagonisti i medici e gli infermieri del Pronto Soc-corso gardonese e la collaborazione dei reparti di Ginecologia, Pediatria e Psichiatria. “Di fatto – chiarisce sem-pre il dottor Maurizio Poli –, oltre alle linee guida e alle lezioni su argomenti teorici che hanno al centro la cono-

Salute. Il dottor Maurizio Poli e il progetto “Open Day” del reparto di Pronto Soccorso di Gardone V.T.

scenza globale del proprio corpo dal punto di vista clinico, vogliamo che i ragazzi imparino quali sono le prati-che che ruotano attorno alle emergen-ze da Pronto Soccorso. Ecco perché spieghiamo che cos’è il 118, quando, perché e come contattarlo (tempismo nella chiamata, saper interagire col malato); inoltre, forniamo esempi di quelli che possono essere comporta-menti rischiosi e spesso sottovalutati da ragazzi anche di 16, 17 o 18 anni (se si beve o si assumono droghe leggere si può arrivare ad avere effetti psichia-trici), e insegniamo loro ad operare le manovre di primo soccorso”.Un progetto importante che intende rappresentare in modo reale i proble-mi che si possono verificare nella vita di tutti i giorni, sfruttando la compe-tenza di un reparto di Pronto Soccorso gardonese che può contare sulla pre-senza di sei medici e un totale di una quarantina fra infermieri e infermiere (per ogni turno sono sempre presen-ti almeno un medico e tre infermieri). “Con programmi calibrati a secon-da dell’età – chiude il dottor Poli – e facendo sia lezioni frontali a scuola sia visite e spiegazioni qui in ospeda-le, vogliamo raggiungere i medesimi obiettivi: ossia rendere i ragazzi (e le rispettive famiglie) protagonisti attivi, nsegnango a gestire i casi di emergen-za sanitaria, sopratutto intervenendo per favorire comportamenti corretti ed equilibrati stili di vita, attuando una forma di prevenzione, specie per quel-lo che riguarda la sicurezza domestica e sulle strade”.

L’ospedale si apre alle scuolePartito lo scorso gennaio

il progetto rivolto ai ragazzi delle scuole medie di Sarezzo e

Gardone Val Trompia in collaborazione col

Pronto Soccorso, diretto dal dottor Maurizio Poli, e i reparti di Ginecologia

e Psichiatria

di Andrea Alesci

L'esterno del Pronto Soccorso gardonese

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1 AGENTEAl candidato si chiede: serietà, attitudini commerciali, capacità ad operare

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Page 19: La Voce della Valtrompia 2011 02

19La Voce della Valtrompia

febbraio 2011E-mail:valtrompiavocemedia.it

Se il russamento rappresenta un handicap più che altro di natura re-lazionale, per il disturbo arrecato ai congiunti, la sindrome delle ap-nee può rappresentare un rischio di malattie cardiovascolari quali ipertensione, aritmie, coronaro-patie e vascolopatie cerebrali, ar-rivando a condizionare la vita so-ciale del soggetto (scarsa resa sul lavoro, incidenti stradali, alterazio-ni dell’umore, disagio sociale). Fra i fattori di rischio associati all’Osas (Sindrome delle apnee ostruttive del sonno) ci sono il sovrappeso, l’obesità, il fumo, l’alcolismo e la sedentarietà. Disturbi quotidiani

possono condizionare la vita del paziente russatore/apneico: cefa-lea, perdita di memoria, alterazioni affettive, depressione, stanchezza e soprattutto sonnolenza diurna, che è causa di incidenti sul lavoro e sulla strada. Il russamento può avere una causa “centrale” per di-sturbi neurologici o “periferica” per ostruzione delle vie aeree su-periori. Nella sindrome delle apnee si ha una ostruzione delle vie aeree nei punti di maggior restringimen-to (palato, aerea retro linguale e ipofaringe). Nelle fasi più profon-de del sonno, il tono muscolare si riduce e il palato molle collassa e la base della lingua subisce una caduta all’indietro. Quando questa

ostruzione di arresto della respira-zione supera i 10 secondi si instau-ra l’apnea, che può avere durata variabile, e viene superata da un risveglio improvviso, spesso ango-sciante. La persona va incontro a numerosi risvegli e a sensazioni di soffocamento. Il numero delle ap-nee/ipopnee in un’ora dà l’indice di disturbo respiratorio (Rdi), che stabilisce il grado di gravità della patologia (lieve, moderato, seve-ro). L’ostruzione nasale è presente nel 70/80% dei casi e contribuisce al russamento e alle apnee notturne, ma non è causa prioritaria. Quando presente, va curata chirurgicamen-te. L’approccio diagnostico è multi-disciplinare e coinvolge l’otorinola-

Salute. La situazione si affronta modificando le abitudini di vita o attraverso un approccio diagnostico

ringoiatra, il chirurgo maxillo-fac-ciale, il neurologo, lo pneumologo, il dietologo, il cardiologo e necessi-ta di alcuni specifici esami: la poli-sonnografia è l’esame che permette di monitorare il sonno e dare infor-mazioni sul numero e la durata del-le apnee, nonché sulla saturazione di ossigeno; la risonanza magneti-ca permette un dettagliato studio cefalo metrico; la fibroendoscopia delle vie aeree superiori consen-te lo studio dinamico dei distretti coinvolti. Il problema si affronta in prima istanza modificando le abi-tudini di vita. Validi ausili, in casi selezionati, sono rappresentati da presidi protesici endorali capaci di spostare in avanti una mandibola piccola e retroposta. La ventilo-terapia notturna, generata da una piccola macchina in grado di supe-rare l’ostruzione nelle ore nottur-ne (C-Pap), favorisce il ripristino di una buona ossigenazione. Nelle forme più importanti si ricorre alla terapia chirurgica: quando esistano ostruzioni documentate; quando vi è stato un insuccesso delle terapie alternative conservative; quando è espressamente richiesto dal pa-ziente; quando l’indice di disturbo respiratorio è severo. Gli interventi sono “a misura” di paziente e con-templano ora il rimodellamento plastico del palato molle ora la so-spensione dell’osso loide; e in talu-ni casi si arriva alla stabilizzazione della lingua e all’avanzamento della mandibola e/o della mascella.

Quando il sonno è un problemaIl russamento può essere

occasionale: capita che una persona russi quando

assume dell’alcol la sera precedente o quando

è raffreddata. Quando è costante si parla di

roncopatia.Se si associano apnee,

si parla di assenza della respirazione

di Giampiero D'AddazioSpecialista in Otorinolaringoiatria

Page 20: La Voce della Valtrompia 2011 02

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Page 21: La Voce della Valtrompia 2011 02

Calcio, Lega Pro 1. L'attaccante rossoblu è rimasto in Valgobbia nonostante le voci delle sirene del mercato

Il Lumezzane è come una Ferrari

Per Faroni e Galabinov salto di categoriaIl 31 gennaio scorso anche per il Lumezzane si è chiusa la finestra inverna-le del calciomercato. La società valgobbina è stata protagonista nelle trat-tative ben condotte dal direttore sportivo Luca Nember. Nicola si è dovu-to privare del promettente centrocampista Alessandro Faroni, classe 1991, ceduto al Chievo con la formula del prestito con diritto di riscatto a fine stagione. In uscita da segnalare soprattutto la cessione del gioiello bulga-ro Galabinov al Livorno. Per il centravanti la società di Spinelli ha messo sul piatto soldi e due contropartite tecniche di tutto rispetto: l’attaccante scuola Juventus Rey Volpato e il terzino sinistro Bencivenga (al.an).

Sport

L’uomo capace di segnare 93 reti in sole tre stagioni con il Montichia-ri è sbarcato quest’estate in Valgob-bia per vestire un’altra maglia ros-soblù, quella del Lumezzane. Stia-mo parlando del bomber di Pavullo, Fausto Ferrari. Dopo tante voci di mercato il centravanti valgobbino è rimasto per puntare in alto.Fausto, a gennaio sei stato cer-cato da molte squadre, su tutte la Feralpi Salò e il Carpi; la tua volontà di rimanere, però, è sta-ta determinante. Cche cosa ti ha convinto a restare un giocatore del Lume?Ho valutato attentamente tutte le trattavive, soprattutto quella del Carpi, che ha premuto molto per avermi. L’offerta era molto buona e poi avrei avuto l’occasione di gio-care vicino a Pavullo, la mia casa, però a Lumezzane ho trovato un ambiente e una società splendida. Spero che la mia scelta mi possa dare grandi soddisfazioni.Dopo un ottimo inizio di campio-nato è arrivato un periodo buio, tra squalifiche e condizioni fisi-che non sempre ottimali; dopo

la trasferta di Pavia, però, hai ripreso a fare gol con estrema facilità, 4 reti in 5 partite. Ades-so sei a quota sei reti, puntiamo alla doppia cifra?Precisiamo che i gol fatti fino ad ora sono sette e non sei, io conto pure quello contro l’Alessandria! Fare gol

di Alessio Andreoli

Il bomber Ferrari, con il mister Davide Nicola, non si è mosso da Lumezzane.

Lo sci di fondo nel suo sforzo più estremo richiama subito alla mente quella Marcialonga che quest’anno fe-steggiava il suo 40° anniversario. Una maratona che nel sincrono passo al-ternato degli sci attraversa la Val di Fiemme e dopo 70 chilometri appro-da in Val di Fassa, accogliendo tra le strade di festosi centri abitati la fati-ca di migliaia di atleti. Fra loro anche il 36enne Alessandro Belleri, al suo quarto confronto con la regina delle granfondo. “La passione per lo sci di fondo è sbocciata soltanto a 26 anni, grazie a Ignazio Pedretti degli Alpini

di Brescia, col quale ho cominciato a fare qualche piccola gara. Ignazio (ora mio “skiman”) ha disputato dieci edi-zioni della Marcialonga e sempre lui mi ha coinvolto in alcune prove Fisi. Col tempo ho migliorato anche gli alle-namenti (ski-roll e corsa), tenendomi le domeniche di dicembre e gennaio per uscite da 35-40 chilometri. La pri-ma Marcialonga (2008) la chiusi in 6 ore e 50 minuti, ripromettendomi che mai più avrei fatto uno sforzo simile. Poi, attenuato lo svuotamento d’ener-gie, nel 2009 ritentai, segnando quello che rimane il mio miglior crono: 5 ore

e 10 minuti. Nel 2010 mi sono iscritto spinto da mia moglie Francesca (5 ore e 40 minuti) e quest’anno ho deciso di riprovarci: eravamo 7.200 partenti e mi sono piazzato 2900° con un ottimo 5 ore e 13 minuti. Della Valtrompia c’erano anche Elena Pedrini e Grazia-no Bonomi di Lumezzane, Lorenzo Ce-resoli di Nave e la figura storica di Odi-lio Piotti, uno dei senatori della corsa, presente sin dalla prima edizione. La Marcialonga è una gara unica in tutti i sensi: per i paesaggi, che vanno da Mo-ena a Canazei, Predazzo fino a Cavale-se; per la gente, che ti incita e ti acco-glie festosa in tutti i paesi che attraver-si; per il sorriso dei volontari ai punti di ristoro e dopo il traguardo, quando una scodella di brodo caldo ti sembra la cosa più buona del mondo. Alessandro Belleri in azione

Sci di fondo. Le impressioni del 36enne di Cogozzo dopo i 70 chilometri della storica gara in alternato

La sfida della Marcialonga corsa da Alessandro Belleri

21La Voce della Valtrompia

febbraio 2011E-mail:valtrompiavocemedia.it

è il mio mestiere, d’altronde quello che distingue un attaccante dagli al-tri giocatori sono i gol e quando non ne facciamo veniamo subito critica-ti. Sicuramente quando subisci una squalifica pesante perdi la continui-tà, però, adesso ho ritrovato la con-dizione e spero di continuare così e

se dovessi arrivare in doppia cifra sarei molto felice.Via Galabinov, il mercato di gen-naio ti ha portato un nuovo com-pagno di reparto: Rey Volpato.Rey è sicuramente un ottimo gio-catore che ha militato in categorie superiori e lo sta dimostrando dal giorno del suo primo allenamento. È un attaccante con caratteristiche molto simili a Galabinov, con la dif-ferenza che fa molto movimento. Lo reputo un giocatore fondamentale per la nostra squadra e insieme a Bencivenga ha portato un’onda-ta di entusiasmo che serviva nello spogliatoio.Questo Lumezzane può puntare ai Play-off secondo te?Io credo che bisogna vivere alla giornata. Ogni domenica deve es-sere una partita fondamentale. Lo dimostrano le ultime gare: contro la Salernitana abbiamo giocato la peggiore partita della stagione e poi siamo andati a Ferrara ad espugna-re un campo difficilissimo. La clas-sifica è molto corta: con due partite sbagliate si entra in zona play-out oppure con due vittorie si inizia a sognare. Noi dobbiamo sempre scendere in campo concentrati e con la voglia di dimostrare quan-to valiamo.

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22 La Voce della Valtrompiafebbraio 2011

SERVIZI e NUMERI UTILI

ANNO III

NUMERO 2 - febbraio 2011

Edizioni Opera Diocesana San Francesco di Sales

Registrazione del Tribunale n. 22/2009 del 21 marzo 2009

Direttore responsabile: Adriano Bianchi

Sede e redazione: Via Callegari, 6 Brescia

tel.: 03044250 - fax: 0303757897

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Pubblicità: Voce Media Pubblicità - Via Callegari, 6 Brescia

Tel.: 0302808966 - fax: 0302809371 - e-mail: vmpvocemedia.it

Stampa: Centro Stampa Quotidiani Spa - Via dell'Industria, 52

25030 Erbusco (Bs) - Tel. 0307725511 - Fax 0307725566

Progetto grafico e impaginazione: Ernesto Olivetti

INFORMAGIOVANI

CONCESIOPiazza Paolo VI, 1 - Tel. 030 2184141LUMEZZANEVia Umberto Gnutti, 2 - Tel. 030 8920519NAVEVia Brescia, 29 c/o biblioteca - Tel. 030 2532753SAREZZO

Via Bailo, 47 c/o biblioteca - Tel. 030 8907539 VILLA CARCINAVia Italia, 24 - Tel. 030 8988224

COMUNI

118 (Emergenza sanitaria)

112 (Carabinieri)

113 (Polizia)

115 (Vigili del Fuoco)

117 (Guardia di Finanza)

1515 (Corpo Forestale)

EMERGENZA

Gardone V.T.: Cell. 3357853490

SOCCORSO ALPINO

BOVEGNO Piazza Zanardelli, 1 - 25061 Bovegno - Tel. 030 9259641 - Sito: www.valletrompia.itBOVEZZOVia Vittorio Veneto, 28 – 25073 Bovezzo - Tel. 030 2111211 - Sito: www.comune.bovezzo.bs.itBRIONEVia San Zenone, 1 - 25060 Brione - Tel. 030 84013 CAINO Via Villa Mattina, 9 - 25070 Caino - Tel. 030 6830016 - Sito: www.comune.caino.bs.itCOLLIO Piazza Zanardelli, 24 – 25060 Collio - Tel. 030 927213 - Sito: www.valletrompia.itCOMUNITA’ MONTANAVia Matteotti, 327 - 25063 Gardone Val Trompia - Tel. 030 833741 - Sito: www.cm.valletrompia.it CONCESIOP.zza Paolo VI, 1 – 25062 Concesio - Tel. 030 2184000 - Sito: www.comune.concesio.brescia.itGARDONE VAL TROMPIAVia Mazzini, 2 - 25063 Gardone Val Trompia - Tel. 030 8911583 - Sito: www.comune.gardonevaltrom-pia.bs.itIRMAVia Casa dell’Alpino - 25061 Irma - Tel. 030 9220157 – 030 9220974 - Sito: www.valletrompia.itLODRINOVia Roma, 90 – 25060 Lodrino - Tel. 0308950160 - Si-to: www.valletrompia.itLUMEZZANEVia Monsuello, 114 – 25065 Lumezzane San Seba-stiano - Tel. 030 8929268 - Sito: www.comune.lu-mezzane.bs.itMARCHENOVia Zanardelli, 111 – 25060 Marcheno - Tel. 030 8966018 - Sito: www.valletrompia.itMARMENTINOVia S. Faustino, 30 – 25060 Marmentino - Tel. 030 9228202 - 030 9229006 - Sito: www.valletrompia.itNAVEVia Paolo VI, 17 – 25075 Nave - Tel. 030 2537411 - Si-to: www.comune.nave.bs.itPEZZAZEVia Caduti Del Lavoro, 3 – 25060 Pezzaze - Tel. 030 9220100 - Sito: www.valletrompia.itPOLAVENOPiazza Marconi, 4 - 25060 Polaveno - Tel. 030 8940955 - Sito: www.comune.polaveno.bs.itSAREZZOPiazza Battisti, 4 - 25068 Sarezzo - Tel. 030 8936211 - Sito: www.comune.sarezzo.bs.itTAVERNOLE SUL MELLAPiazza Martiri, 1 - 25060 Tavernole sul Mella - Tel. 030 920108 - Sito: www.valletrompia.itVILLA CARCINA Via Marconi, 27 – 25069 Villa Carcina - Tel. 030 8984301 - Sito: www.comune.villacarcina.bs.it

Sito:www.lavocedelpopolo.it

BOVEZZOEdicola di Bussacchini Paola, via Sabbioncelli – Bovezzo - Edicola n° 115 di Rossi, via Do-nizetti – Bovezzo - Edicola di Cancarini Tiziano, via Le Brede 18 – Bovezzo

COLLIOFormaggi Trevalli di Zanini Silvio & C. Snc, via Maniva 110/a, San Colombano - L’Erbavo-glio di Benecchi Lucia, via Castiglioni 95, Collio

BOVEGNOEdicola n° 177 di Fontana Giuseppina, via Roma 21, Bovegno

LODRINOEdicola Bettinsoli Rosetta di Bettinsoli Rosetta, via Roma 6, Lodrino

MARCHENOCartoleria Facchini Floriana di Facchini Floriana, via Provinciale 3, Brozzo - Tabaccheria Edicola Ricevitoria di Dusina Giampietro, via Zanardelli 3, Marcheno - Cartoleria Gerar-dini di Gerardini, via Zanardelli 203, Marcheno

GARDONE VAL TROMPIA:Emporio Stefano di Reboldi Stefano, via Matteotti 18, Inzino - Edicola “Guido” di Franzi-ni Cesare & C. Snc, via Matteotti, Gardone Val Trompia - Cartoleria Camplani di Camplani Bruno, piazza Garibaldi 43, Gardone Val Trompia

POLAVENO“Lindus” di Buffoli Loretta, via Palini 39, San Giovanni di Polaveno - Edicola Belleri Ermi-nia di Belleri Erminia via Tonetti 4, Gombio

SAREZZO:Edicola di Zubani Adriano Matteo, via Petrarca 3, Ponte Zanano - Edicola di Consoli Mi-chela, via Dante 17, Zanano - Cartoleria Mazza Lucia di Mazza Lucia, piazza Borgo Bailo 12, Sarezzo - Libreria Il Mosaico di Pedrini Daniele, via Zanardelli 50, Sarezzo - Il Chiosco R.S. di Portesi Ornella, piazzale Europa, Crocevia - Tabacchi Alimentari Beccalossi M. Ro-sa via Antonini 203, Termine

LUMEZZANE:Tabaccheria Bar Edicola “Mezzaluna” di Cavagna Fausto, via Brescia 12/c, Valle - Edico-la Gnutti D. di Gnutti D., via Monsuello, San Sebastiano - Edicola Cartoleria di Facchini Sara, via Trieste 3, Sant’Apollonio - Edicola piazza Portegaia, Sant’Apollonio - Edicola via De Gasperi

NAVEEdicola di Mombelli Daniela, via Brescia 162 – Nave - Edicola di Nember Savino, via Brescia 12 – Nave - Edicola di Porta Catia, via San Marco – Nave

VILLA CARCINACartoleria di Fusi Cristina, via Tolotti 1, Cogozzo - Privativa Edicola di Rossi Paolo, via Bagozzi 101, Villa Carcina - Edicola Tabaccheria di Maiolini Fabio, Via Marconi 4, Pregno - Edicola Tabacchi Bettinsoli Lucia di Bettinsoli Lucia, via Garibaldi 156, Carcina - Edicola, via Veneto, Cailina

CONCESIOEdicola statale, Stocchetta - Edicola Mora Lucia di Mora Lucia, via Europa 306, Costorio - Edicola di Biloni & C. Snc, via Rodolfo da Concesio 67, Concesio - Edicola di Lana Patrizia, via Roncaglie 19/bis, Concesio - Edicola di Schivardi Donatella, via Rizzardi 12, San Vigilio

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ORARI delle SANTE MESSE (Prefestive e Festive)

E-mail:valtrompiavocemedia.it

Chiesa Madonna della Neve a Premiano di Lumezzane

BOVEGNOS. Giorgio: Festivo: 10.30 - 18.30 (Graticelle) - 8.00 BOVEZZOS. Apollonio: Prefestivo: 16.30 (chiesa vecchia) – 18.30 - Festivo: 8.00 (chiesa vecchia) – 9.30 – 11.00 – 18.30CAINOS. Zenone: Prefestivo: 18.00 - Festivo: 8.00 – 10.00 – 18.00COLLIOSanti Nazaro e Celso: Prefestivo: 18.00 - Festivo: 9.30 (chiesa di Memmo) – 11.00 – 18.00S. Colombano - S. Colombano Abate: Prefe-stivo: 17.00 - Festivo: 11.00 – 17.00 - Maniva: Festi-vo: 15.30 (giugno/settembre)CONCESIOS. Andrea - S. Andrea Apostolo: Prefestivo: 18.00 - Festivo: 7.30 – 10.30 – 18.00Pieve - S. Antonino: Prefestivo: 18.30 - Festivo: 8.00 – 10.30 – 18.30Costorio - S. Giulia: Prefestivo: 18.00 - Festivo: 8.00 – 10.00 – 11.00 – 18.00S. Vigilio - Santi Vigilio e Gregorio Magno: Prefestivo: 18.00 - Festivo: 8.30 – 10.30 – 18.00Concesio - S. Giovanni Battista: Prefestivo: 18.00 - Festivo: ore 8.00 – 10.30GARDONE VAL TROMPIAS. Marco: Prefestivo: 18.30 - Festivo: 8.00 – 10.30 – 18.30Inzino - S. Giorgio: Prefestivo: 17.30 (Santuario Madonna del Castello) – 19.00 - Festivo: 8.30 – 10.30 – 18.30Magno - S. Martino: Prefestivo: 18.30 - Festivo: 10.00 – 11.15 – 18.30IRMASS. Trinità: Festivo: 9.30LODRINOS. Vigilio: Prefestivo: 17.00 (Invico) – 18.00 - Festi-vo: 8.30 (Invico) – 10.30 - 18.00LUMEZZANES. Sebastiano - Santi Fabiano e Sebastia-no: Prefestivo: 18.00 - Festivo: 8.00 – 9.30 – 11.00 – 19.00

Prefestivo: 17.00 - Festivo: 8.00 – 10.30

SAREZZOSanti Faustino e Giovita: Prefestivo: 18.30 - Fe-stivo: 7.30 – 10.00 – 18.30Zanano - Regina della Pace: Prefestivo: 18.00 - Festivo: 8.30 (S. Bernardino di Noboli) – 10.30 – 18.00Ponte Zanano – Santuario Madre del reden-tore: Prefestivo: 18.00 – Festivo: 8.00 – 18.30 – Cristo Re: Festivo: 11.00 – 18.30

TAVERNOLE SUL MELLAChiesa Parrocchiale - Santi Filippo e Giaco-mo: Prefestivo: 18.00 - Festivo: 8.30 – 10.30 – 18.00Cimmo - S. Calogero: Prefestivo: 20.00 - Festivo: 10.30 – 20.00Pezzoro - S. Michele Arcangelo: Prefestivo: 17.00 - Festivo: 9.30

VILLA CARCINASanti Emiliano e Tirso: Prefestivo: 18.00 - Festi-vo: 8.30 – 10.30 – 18.00Cailina - S. Michele Arcangelo: Prefestivo: 18.00 - Festivo: 8.00 – 10.30 – 18.00Carcina - S. Giacomo: Prefestivo: 17.00 (Pregno) - 18.00 - Festivo: 9.30 - 11.00 - 18.00 Cogozzo - S. Antonio: Prefestivo: 18.00 - Festivo: 8.00 – 10.30 – 18.00

Valle - S. Carlo Borromeo: Prefestivo: 19.00 - Fe-stivo: 8.00 – 10.30Villaggio Gnutti - S. Giorgio: Prefestivo: 18.00 (Casa di Riposo) - Festivo: 11.00 – 18.00Gazzolo - S. Antonio di Padova: Prefestivo: 19.00 - Festivo: 8.00 – 10.30 – 19.00Fontana - S. Rocco: Prefestivo: 18.30 - Festivo: 8.00 – 10.30 – 18.30Pieve - S. Giovanni Battista: Prefestivo: 18.30 - Festivo: 7.30 – 9.00 - 10.00 – 11.00 – 18.30 – 19.45S. Apollonio - S. Apollonio: Prefestivo: 18.30 - Festivo: 7.00 – 8.00 – 09.30 – 11.00 – 18.30

MARCHENOSanti Pietro e Paolo: Prefestivo: 18.00 (Santuario della Madonnina) - Festivo: 8.00 – 10.30 – 18.30Brozzo - S. Michele Arcangelo: Prefestivo: 18.30 - Festivo: 10.00 – 18.30Cesovo - S. Giacomo: Prefestivo: 19.30

MARMENTINOSanti Cosma e Damiano: Prefestivo: 17.30 - Fe-stivo: 11.00 – 18.30Ville di Marmentino - Santi Faustino e Giovi-ta: Prefestivo: 19.00 - Festivo: 9.30

NAVES. Maria Immacolata: Prefestivo: 18.30 - Festivo: 7.30 – 9.30 – 11.00 – 18.00Muratello - S. Francesco d’Assisi: Prefestivo: 18.30 - Festivo: 8.00 - 9.30 - 11.00 – 17.30Cortine - S. Marco: Prefestivo: 19.00 - Festivo: 8.00 – 10.30 – 18.30

PEZZAZES. Apollonio: Prefestivo: 15.45 (Casa di Riposo) – 18.30 - Festivo: 8.00 – 11.00Lavone - S. Maria Maddalena: Prefestivo: 17.00 - Festivo: 18.00

POLAVENOS. Nicola Vescovo: Prefestivo: 19.00 - Festivo: 8.00 – 11.00Gombio - S. Maria della Neve: Prefestivo: 18.00 - Festivo: 10.00 – 18.00 - S. Maria del Giogo: Fe-stivo: 16.00 (maggio/settembre)S. Giovanni Polaveno - S. Giovanni Battista:

23La Voce della Valtrompiafebbraio 2011

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