La Voce della Valtrompia 2010 07

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Sport. Torna in Valgobbia dopo quattro anni la gara di Enduro più attesa A Lumezzane a fine luglio la prova finale del campionato italiano con il leggendario Dente del Diavolo. Il programma dettagliato, gli eventi e la storia della corsa nelle due pagine di approfondimento. Il servizio a pag. 26 L’inchiesta sui mercati in Valtrompia Mercanti in piazza In tutta la Valle i mercati riempiono gli spazi pubblici di molti comuni. 3000 ambulanti alla settimana, tra cui molti stranieri, offrono un servizio utile ai valtrumplini Editoriale Banchi di vita di Adriano Bianchi Media valle Valtrompiacuore dona all’ospedale di Gardone un nuovo macchinario pag. 12 Economia Luca Saleri, l’imprenditore che ama la ricerca e lo sport pag. 26 Il rombo, la polvere e la passione: Xtreme J Riempiono d’improvviso, quando il sole è sorto appena, le piazze e le strade dei nostri quartieri. Hanno un giorno stabilito e un’ora prefissata. Puntuali, non mancano mai a un ap- puntamento. Che ci sia sole, pioggia, vento o nebbia, i banchetti del mer- cato tornano ogni volta al loro posto: quelli dei vestiti, del pesce e dei for- maggi, quelli delle “erbe” e quelli degli utensili da cucina più strani e ricercati. Ogni volta lo stesso rito che spesso af- fonda le sue radici nella storia e che at- traversa famiglie intere di generazione in generazione. La gente lo sa e non si fa cogliere impreparata. Il mondo dei mercati rionali dei nostri paesi è un microcosmo vivo e vitale delle comu- nità. Se c’è il mercato la gente esce di più anche se magari non ha nulla da comprare; se si svolge sulla piazza del- la chiesa anche i preti sono contenti: “Quando c’è mercato anche la messa feriale è più partecipata e c’è chi ap- profitta, tra una spesa e l’altra, per fare una bella confessione o dire una pre- ghiera”. Anche i bar del centro, non fanno mistero della loro soddisfazione nei giorni di mercato. Mercato uguale più clienti e più guadagni. Insomma, i mercati in piazza sono un segno della vitalità di una comu- nità che in questi spazi si incontra, interagisce e costruisce quei rappor- ti sociali che non possono mancare per farla crescere. Nulla a che vede- re con altri spazi commerciali che ri- schiano di divenire spersonalizzanti. Il segreto? Mettere insieme gli spazi della quotidianità (le case, le strade e le piazze) coi luoghi della relazione e della socializzazione. Un intuizione importante che fa dei mercati, oltre che un’opportunità economica (e in questo tempo di crisi non è poco), un servizio alla collettività favorendone la crescita sociale, l’integrazione e la fraternità. Ne parliamo nelle pagine di questa Voce. La Voce della Valtrompia WWW.LAVOCEDELPOPOLO.IT MENSILE D'INFORMAZIONE ANNO II - LUGLIO 2010 7 n. Il servizio a pag. 2 Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - 70% - LO/BS

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Valgobbia: Il rombo, la polvere e la passione Xtreme - Valtrompiacuore dona all’ospedale di Gardone un nuovo macchinario

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Sport. Torna in Valgobbia dopo quattro anni la gara di Enduro più attesa

A Lumezzane a fine luglio la prova finale del campionato italiano con il leggendario Dente del Diavolo. Il programma dettagliato, gli eventi e la storia della corsa nelle due pagine di approfondimento.

Il servizioa pag. 26

L’inchiesta sui mercati in Valtrompia

Mercanti in piazzaIn tutta la Valle i mercati riempiono gli spazi pubblici

di molti comuni. 3000 ambulanti alla settimana, tra cui molti stranieri, offrono un servizio utile ai valtrumplini

Editoriale

Banchi di vitadi Adriano Bianchi

Media valle

Valtrompiacuore dona all’ospedale di Gardone un nuovo macchinario

pag. 12

Economia

Luca Saleri, l’imprenditore che ama la ricerca e lo sport

pag. 26

Il rombo, la polveree la passione: Xtreme

Riempiono d’improvviso, quando il sole è sorto appena, le piazze e le strade dei nostri quartieri. Hanno un giorno stabilito e un’ora prefissata. Puntuali, non mancano mai a un ap-puntamento. Che ci sia sole, pioggia, vento o nebbia, i banchetti del mer-cato tornano ogni volta al loro posto: quelli dei vestiti, del pesce e dei for-maggi, quelli delle “erbe” e quelli degli utensili da cucina più strani e ricercati. Ogni volta lo stesso rito che spesso af-fonda le sue radici nella storia e che at-traversa famiglie intere di generazione in generazione. La gente lo sa e non si fa cogliere impreparata. Il mondo dei mercati rionali dei nostri paesi è un microcosmo vivo e vitale delle comu-nità. Se c’è il mercato la gente esce di più anche se magari non ha nulla da comprare; se si svolge sulla piazza del-la chiesa anche i preti sono contenti: “Quando c’è mercato anche la messa feriale è più partecipata e c’è chi ap-profitta, tra una spesa e l’altra, per fare una bella confessione o dire una pre-ghiera”. Anche i bar del centro, non fanno mistero della loro soddisfazione nei giorni di mercato. Mercato uguale più clienti e più guadagni. Insomma, i mercati in piazza sono un segno della vitalità di una comu-nità che in questi spazi si incontra, interagisce e costruisce quei rappor-ti sociali che non possono mancare per farla crescere. Nulla a che vede-re con altri spazi commerciali che ri-schiano di divenire spersonalizzanti. Il segreto? Mettere insieme gli spazi della quotidianità (le case, le strade e le piazze) coi luoghi della relazione e della socializzazione. Un intuizione importante che fa dei mercati, oltre che un’opportunità economica (e in questo tempo di crisi non è poco), un servizio alla collettività favorendone la crescita sociale, l’integrazione e la fraternità. Ne parliamo nelle pagine di questa Voce.

La Vocedella Valtrompia

WWW.LAVOCEDELPOPOLO.IT MENSILE D'INFORMAZIONE ANNO II - LUGLIO 2010

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Al mercato in ValtrompiaIn Valtrompia il mercato più vecchio è quello di Sarezzo, che fa la sua com-parsa ufficialmente nel 1731. Da lì i mercati in Valle si sono sviluppati in ogni comune, più o meno grande, muovendo un flusso economico e di persone molto significativo. Si calcola, come racconta Eros Candito, presidente del-la sezione bresciana dell’Anva (Associazione nazionale venditori ambulanti), sindacato di categoria che fa riferimento a Confesercenti, che gli ambulanti che si muovono in una settimana in Valle siano circa 3000. Il mercato per la gente. Ne abbiamo parlato con loro, anche con chi arriva da altre nazioni per mettersi dietro un banco a vendere scarpe.

2 La Voce della Valtrompialuglio 2010

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Mercati. Sei giorni su sette, in più paesi nella stessa giornata, le piazze sono i luoghi preferiti per gli acquisti

I banchi degli ambulanti: offerte a buon prezzo e spazio sociale

di Mauro Toninelli

Mercato è il termine che oggi si usa in economia e nel linguaggio comune per indicare l’insieme della domanda e dell’offerta. Questo concetto ha le proprie radici nella realtà più concreta e quotidiana della vita semplice della gente. E da queste radici non si è al-lontanato. Quando si dice mercato si indica, quasi sempre, il luogo, solita-mente una piazza, in cui le bancarelle di ambulanti si radunano e divengo-no attrazione per il paese intero e per quelli limitrofi. Il mercato raccoglie l’idea dell’acqui-

Storia. Nel 1731 nasce il mercato della carne, ora conta 52 posteggi distribuiti su 2.200 metri quadri

Oggi il mercato di Sarezzo si svolge tutti i giovedì dalle 8 alle 12.30 in una zona che ha al centro piazza Battisti e, come per tutte le altre espressioni di mercati in Valle, ha un regolamen-to comunale a cui fare riferimento. Ma non sempre è stato così. Il mercato sa-retino è il più antico dell’intera Valle. È nel 1731 che si comincia a tenere rego-larmente un mercato di bestiame nella piazza. Si cominciò con una cadenza mensile, il 13 di ogni mese. Durante gli anni venne richiesto di aumentare la frequenza, il mercato venne anche sospeso per diversi motivi, per poi ri-tornare con regole e regolamenti, ogni

volta modificati, fino alla definizione della cadenza settimanale del giovedì di oggi. Un mercato che dalle origini si è sempre caratterizzato come signi-ficativo, importante per l’economia e per la vita dell’intera Valle. Dalla ven-dita quasi esclusiva di carne si è pas-sati all’ampliamento, negli anni, ad al-tri prodotti. Il mercato di Sarezzo oggi conta 52 posteggi distribuiti su 2.200 metri quadri. Ci sono 4 banchi di frut-ta e verdura, un banco di gastronomia, 2 banchi di prodotti ittici, 2 banchi di formaggi, 1 banco di dolci, 28 banchi di abbigliamento, intimo e calze, 4 ban-chi di calzature, 10 banchi tra detersivi,

casalinghi, lane e corredi, 2 banchi di produttori agricoli di miele, frutta, fio-ri e formaggi. Quando qualche banco viene meno, il subingresso di un altro è gestito da un regolamento che volge a salvaguardare la presenza di tutti i ti-pi di prodotti commercializzati. In più, suggerisce Eros Candito, presidente della sezione bresciana dell’Anva (in-tervistato nella pagina a fianco): “L’am-ministrazione saretina è una delle più attive, precise e puntuali. Crede nel mercato. Quando si può collaborare con le amministrazioni non si può non realizzare cose grandi. Il mercato di sa-rezzo è una chicca della Valle”.

sto conveniente, a prezzi più bassi (co-sa reale in molti casi) e una maggiore disponibilità al mercanteggiare. A fian-co di queste certezze commerciali an-che la componente sociale che, se un tempo era meno significativa perché la gente viveva le piazze, ora diviene tanto importante quasi da essere il mo-tivo per molti dell’andare al mercato. Il mercato diventa un po’ un mistero; c’è qualcosa di magico che affascina tutte le età e che lo rende sempre vi-

vo. Tanto che in Valtrompia si possono contare mercati tutti i giorni della set-timana: il lunedì a Bovezzo, a Collio, a Tavernole e a Villa Carcina; il martedì a Inzino, a Nave e a Carcina; il mercoledì a Lumezzane Piatucco, a Marcheno e a Cailina; il giovedì a Concesio, a Lodri-no e a Sarezzo; il venerdì a Gardone e a Lumezzane Sant’Apollonio; il sabato a Lumezzane San Sebastiano e a Mar-mentino. Abbastanza simili le risposte della gente fermata qua e là mentre

si aggira tra i banchi degli ambulanti: “Mi piace perché trovo le cose che mi servono a buon mercato”, suggerisce una signora con due borse piene, gli fa eco un’altra che ha appena comprato della frutta dal banco del fruttivendo-lo: “Trovo frutta e verdura fresca”. Ma non manca chi acquista vestiti, scar-pe, utensili, alimentari, pesce o pollo, tra un continuo brusio di persone che chiacchierano. Di sottofondo le urla di qualche venditore che non ha ancora abbandonata l’abitudine del merca-to di richiamare i clienti ad alta voce: “Scarpe da uomo a 10 euro” oppure “Fragole fresche”. C’è anche chi si fer-ma negli angoli o si siede su una pan-china, chiacchierando con gli amici e osservando tutto quanto succede at-torno, non facendosi scappare la pos-sibilità di salutare qualche passante. Una piazza come i vecchi tempi, in cui si socializza. In questi giorni ci sono molti ragazzi e ragazze che in vacanza vanno al mercato proprio solo per fare un giro “Ci troviamo, chiacchieriamo, compriamo due bastoncini e facciamo due passi”, racconta una ragazza con sguardo furbetto e abbigliamento da serata di gala. Il mercato è tutto questo e qualcosa di più; qualcosa che ciascu-no scopre personalmente.

A Sarezzo da quasi trecento anni la spesa si fa in piazza

Tutta la settimanaci sono in Valle,

anche nei centri più piccoli, i mercati.

Genti di tutte le età alla ricerca dell’oggetto

a buon mercato e di un luogo sociale

Primo piano

Foto d'epoca del mercato di Sarezzo

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3La Voce della Valtrompialuglio 2010

In Italia, secondo i dati pubblicati nel marzo 2010, la situazione del commercio ambulante e su aree pubbliche fa registrare, anche se a fatica, una tenuta. Segno che in periodi di forte crisi questa forma di vendita rappresenta anche una dife-sa della fascia più debole del consumo e necessariamente un servizio importante alla comunità oltre ad essere una alternativa valida alle più moderne forme di consumo. Sono 167mila le imprese di commercio su aree pubbliche iscritte al re-gistro delle imprese. Gli esercizi di commercio ambulante sono diventati il 21,6% del totale. Le imprese a conduzione extracomunitaria sono il 33% del totale del-le imprese. Il giro d’affari complessivo è dl 25 miliardi di euro.

Intervista. Parla Eros Candito, presidente bresciano dell’Anva, l’Associazione nazionale venditori ambulanti

I numeri del mercato ambulante in Italia

Siamo un servizio alla comunità

Eros Candito , ambulante che si muove sui mercati della Valtrom-pia, è presidente della sezione bresciana dell’Anva (Associazione nazionale venditori ambulanti), sindacato che fa riferimento alla Confesercenti. Cosa rappresenta-no i mercati in Valtrompia?I mercati sono una realtà importante, alcuni dei quali molto antichi e tradi-zionali. Ogni paese, anche il più pic-colo, ha un suo mercato. Addirittura a Lumezzane ce ne sono tre settima-nali. Sono mercati che garantiscono una certa qualità e sono di supporto alle realtà commerciali già presenti sul territorio. Si possono trovare prodot-ti dop, frutta e verdura sono fresche. I mercati offrono prodotti di buona qualità e, allo stesso tempo, merce che potremmo definire arrembante. Dobbiamo tenere presente che il 18% degli abitanti della Valle sono extraco-munitari che si servono dei prodotti più abbordabili a loro.I mercati hanno sentito la crisi?I mercati si passano da padre in figlio. Non abbiamo una concorrenza, per quanto riguarda centri commerciali o altro. Siamo una cosa diversa. Ov-viamente la crisi si è fatta sentire, ma dobbiamo partire dal presupposto che

il mercato di oggi non è più quello di 1quindicianni fa. Il mercato è duttile. Siamo in spazi aperti, in mezzo alla gente e se uno non ha quello che la gente vuole non vende. In questo sta la chiave che ha permesso ai mercati di reggere bene alla crisi. Il mercato si è rivelato più vicino e adatto alle per-sone che fanno fatica ad arrivare alla quarta settimana. Gli ambulanti ci so-no, anche per questo.

E-mail:valtrompiavocemedia.it

di Mauro Toninelli

Venditori ambulanti. In aumento i banchi degli extracomunitari, circa il 30%. In regola ma restii a parlare

Nei mercati in questi anni han-no fatto la loro comparsa anche gli stranieri, soprattutto cinesi. La presenza con un banco in un luo-go pubblico è garanzia di regolari-tà, altrimenti non potrebbero stare nei mercati. Nonostante questo è difficile riusci-re a parlare con loro, diffidenti da-vanti alla persona con la macchina fotografica e che si presenta come un giornalista che vuole far loro domande. La migliore delle rispo-ste che vengono offerte è “Non ca-pisco” e poi nulla più, in altri casi un “No” secco. “Gli stranieri – rac-

contano dall’ufficio del commercio del Comune di Sarezzo – sono tra il 25 e il 30%”. Dati in linea con quel-li nazionali raccolti nel 2009 e resi pubblici nel marzo 2010. Tra coloro che abbiamo incontrato un extraco-munitario si è reso disponibile a fa-re due chiacchiere. Lo chiameremo, per semplicità, M che è l’iniziale di un nome lunghissimo e complicato. Arriva dal Bangladesh. È sposato, ha una moglie e due figli, di 6 e di 2 anni. Vende scarpe in 6 mercati nella provincia di Brescia con il fratello. M ha 25 anni, è disponibile e genti-le nei confronti dei clienti, princi-

Arrivano dal mondo per vendere nei mercati della Vallepalmente donne, che si fermano al suo banco. “Vogliono solo provare, vedere ma, tranquillo niente ven-dere” racconta sorridendo. Gli pia-ce vendere scarpe al mercato. Non è ben chiaro nelle sue spiegazioni se nel suo Paese vendeva scarpe o le costruiva; fatto sta che anche in Bangladesh aveva a che fare con le scarpe. Due battute brevi perché la gente si ferma, ancora. Osserva le scarpe; le prova; gli chiede un altro colore e un altro numero. M, con il sorriso sulla bocca, serve, speran-do che sia la volta buona e, per sua fortuna, ogni tanto lo è.

Il mercato diviene oggi, forse più di un tempo, luogo aggregativo e di socializzazione nei paesi…La mia idea è che il mercato sia anche il pomeriggio e la sera, per offrire an-cor più uno spazio sociale. Ci sono fa-miglie in cui gli sposi lavorano entram-bi e non possono andare al mercato. Dobbiamo riuscire ad occupare lo spa-zio libero della gente, essere presenti quano la gente può venire al mercato.

Senza ovviamente dimenticare pen-sionati, anziani e casalinghe per i quali siamo un servizio sociale.Quanti ambulanti si muovono in Valle nell’arco di una settimana? In Valle sono circa 3000 gli ambulanti che si muovono in una settimana. Tra ambulanti dobbiamo anche calcolare coloro che non hanno il posto fisso ma che occupano degli spazi o delle piaz-zette. Tra questi possiamo considerare anche i produttori in proprio come per esempio coloro che vendono il miele. Dobbiamo sfatare il mito dell’ambu-lante come abusivo. L’ambulante vero è in regola con tasse e permessi, anche se non ha il posto fisso.Come vedete voi ambulanti la for-te presenza di concorrenza di ven-ditori stranieri nei mercati?La concorrenza straniera è ben accet-tata da tutti noi, a patto che sia concor-renza leale. Per concorrenza leale in-tendo che paghino tutti le tasse, abbia-no la carta d’esercizio e via dicendo. L’ambulante, ripeto, non è abusivo.Cosa sarebbe la Valtrompia sen-za mercati?Noi calcoliamo di servire circa il 28% della popolazione. Se mancassero i mercati alla gente mancherebbe qualcosa di più di un semplice servi-zio commerciale; qualcosa che serve a chi si ritaglia mezz’ora per scende-re al mercato, a chi ne approfitta per fare due chiacchiere. I mercati sono un servizio.

Eros Candito, presidente della sezione bresciana dell'Anva

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LLETTERE

I vizi capitalidella nostra culturaMa come si può, oggi, insegnare ai ra-gazzi a fuggire dai vizi dal momento che nella nostra cultura la loro condan-na è scomparsa? Basta fare attenzione,ed eccoli tornare, rivestiti per di più di vesti sontuose, e accettati da tutti co-me comportamenti lodevoli, da prati-care. Come si fa a condannare la gola quando siamo sommersi da ricette, re-censioni di ristoranti, inviti a riscoprire il gusto del cibo e la degustazione di vi-ni, il tutto spesso camuffato da ritorno al genuino, o da occasione conviviale in cui godere dell’incontro con gli altri? La cultura che ci circonda ci vorrebbe far saltare da un ristorantino all’altro, com-prare cibi squisiti, assaporare vini pre-giati ogni sera: mangiare e bere sono diventati un fiorente settore di affari, e tutto quello che fa guadagnare è visto come positivo. La gola quindi va bene, perché è funzionale al mercato. E così succede anche per la lussuria, che og-gi è diventata legittima ricerca del pia-cere al di là di legami affettivi e men che meno famigliari: intorno gravitano l’industria cinematografica, molti pro-grammi televisivi, i rotocalchi, il mon-do del porno, per non parlare del turi-smo sessuale e dell’industria farmaceu-tica per i contraccettivi. Un bel business, senz’altro, che è difficile toccare, tanto che oggi la ricerca del piacere sembra addirittura essere stata inserita fra i Di-ritti umani, almeno per quanto riguar-da l’Organizzazione mondiale della sa-nità. E l’ira? Anche questo sentimen-to negativo oggi deve essere espresso, manifestato senza pudore per evitare che, compresso, dia origine a malattie psichiche o fisiche. L’egoismo poi è di-ventato accettabile amore di sé, narcisi-smo che favorisce i consumi e l’investi-mento in miglioramenti estetici; l’ava-rizia diventa bisogno di sicurezza; l’in-vidia – quando non è rimossa – viene scambiata per sana competizione. Ov-viamente ci riferiamo ad atteggiamen-ti esagerati, reiterati, eccessivi: un buon pranzetto ogni tanto, la giusta cura di sé, un sano spirito di emulazione sono tutt’altro che condannabili.

Lettera firmata

Nell’inarrestabile vagare per nuove terre ed avventure capita all’uomo d'inca-gliarsi nell’oceano più terribile di tutti, dove la solitudine di una sottile vita s’in-terroga instancabile nell’arido “Deserto dei Tartari” con le sembianze di Gio-vanni Drogo, o per montagne dove il fuggire del tempo sta racchiuso in attesa dell’evento che tutto cambia si cammina in quella che fu “La famosa invasione degli orsi in Sicilia”. È l'oceano di Dino Buzzati, che nei “Sette messaggeri” sale in condensa verso il cielo dell’ignoto, nella continua ricerca di se stesso da par-te d’un re, che s’allontana dalle sue origini, dai suoi ricordi sempre più sbiaditi per sfondare la frontiera del mondo conosciuto.

E-mail:valtrompiavocemedia.it

Rotte letterarie

5La Voce della Valtrompialuglio 2010

IL PEGGIO DELLA VALTROMPIA

San Colombano e gli stop dimenticatiSulla ripida strada vecchia che attraversa il centro di San Colombano nel comune di Collio gli incroci con la via nuova, che da diversi anni aggira l’abitato con dolci tornanti, possono risultare pericolosi, specie per la scarsa manutenzione riservata alla tinteggiatura delle strisce che segnalano lo stop, ormai del tutto invisibili e per cartelli sbiaditi che paiono essere stati piantati per poi venire completamente dimenticati come totem d'una civltà che svapora.

IL MEGLIO DELLA VALTROMPIA

Villa Carcina e il portale del commercio

Da pochi giorni il sito web comunale di Villa Carcina ha aperto un nuovo

spazio virtuale dedicato al commercio, dove i commercianti possono trovare

informazioni, aggiornamenti, moduli, link di interesse, oltre a numerosi bandi; e

dove i clienti possono trovare una mappa di tutte le attività presenti sul territorio di Villa. Per collegarsi alla sezione basta

entrare nel sito istituzionale di Villa Carcina e cliccare sul banner a sinistra “la

mappa del commercio”.

Bollettini parrocchiali

“Comunità marchenese” è il giornale della comunità di Marcheno. L’ultimo numero ha in copertina 4 bu-sti (reliquiari) di santi vescovi San Gero-lamo, Sant’Ambrogio e Sant’Agostino e San Gregorio Magno. Prende in esame la vita della Chiesa, della Parrocchia e dell’oratorio. Speciale feste patronali.

Radio VoceIn "Voce mattina estate" a partire dal-le 10 consigli sulle più belle mete turi-stiche bresciane, curiosità sulla storia del Brescia calcio, oltre al consueto spa-zio cinema. Alle 17, in "Los cincos de la playa" interviste sugli appuntamenti dell'estate ed il quotidiano collegamen-to con La Feltrinelli. Inoltre sei notiziari locali al giorno, dalle 10.30.

fm 88.3 88.5Brescia e Provincia

I Bambini soldatoSei Paesi africani si sono impegnati aproibire qualsiasi forma di arruolamen-to di bambini. Nel decennio che si sta concludendo si sono registrati progressi riguardo a questa piaga, ma la situazio-ne resta drammatica. Anche per quanto riguarda gli eserciti regolari il migliora-mento è minimo. Ci sono ancora nove Paesi che impiegano minorenni in azio-ni di guerra, senza considerare quelli che ammettono l’arruolamento anche prima del diciottesimo anno di età, pur senza impiegare i minorenni sotto le armi in attività operative. Almeno ses-santa Governi, tra cui quelli di Austra-lia, Austria, Germania, Olanda e Gran Bretagna, continuano a reclutare legal-mente ragazzi di 16 e 17 anni. Sebbene il Consiglio di sicurezza dell’Onu abbia in più occasioni condannato l’impiego dei bambini soldato e abbia posto sotto osservazione coloro che li utilizzano, al-cuni Stati membri hanno bloccato ogni reale progresso impedendo punizioni concrete per i responsabili.

Lettera firmata

La parolaai lettori

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Imprenditoria. Undici imprese valgobbine si riuniscono in Idrogenet e puntano su Gloreha per la riabilitazione

Un guanto per muovere la mano

Twirling, i risultati di regionali e nazionaliIl Twirling Lumezzane festeggia i buoni risultati stagionali. Il 25 aprile a Corma-no e il 16 maggio a Cornaredo si sono svolte due prove regionali con ben quat-tro podi centrati: il Gruppo Junior serie C si è laureato campione regionale, men-tre è stato 2° posto per il Duo Junior serie B e il Team Cadetti serie C; infine, 3° il Team Senior serie B. Una classifica che ha delineato le qualificazioni alle fasi fi-nali nazionali tenutesi il 5 e 6 giugno a Cagliari, dove la compagine valgobbina con il Gruppo Cadetti serie C laureatosi campione assoluto d’Italia. Sono arrivati anche due secondi posti dal Team Cadetti serie C e dal Duo Junior serie B e un terzo per il Gruppo Junior serie C.

Lumezzane si propone con qualco-sa di nuovo. Questo il messaggio usci-to dal convegno organizzato giovedì 8 luglio in cui 11 imprese artigiane e industriali, riunite in Idrogenet, han-no presentato un’iniziativa diretta al mercato biomedicale, mercato diver-so dai settori di attività delle aziende storiche. A muovere gli undici soci una consapevolezza: le attività tradiziona-li delle fabbriche locali non devono essere abbandonate, vanno seguite e valorizzate il più possibile, ma d’altro canto non si può rimanere inermi di fronte ai cambiamenti dell’economia e del mercato, che escludono alcuni prodotti dai circuiti della crescita e dello sviluppo e fanno emergere nuo-ve richieste. “La direzione da prende-re per i soci – dice Carlo Seneci, pre-sidente della società – era ed è un’al-tra: accettare la sfida del mercato, non sfuggendo da essa ma trovando le for-mule per inserirsi in settori meno ma-turi di quelli già presidiati dalle azien-de originarie, settori in cui la qualità conti più della quantità”. La società valgobbina iniziò la sua at-tività ponendo l’attenzione all’idroge-no, con la volontà di inserirsi in uno

dei mercati più promettenti a metà del decennio scorso. Le ricerche hanno spaziato anche nell’ambito di energia solare, fotovoltaico, energia eolica, materiali innovativi. I tempi lunghi per l’utilizzo dell’idrogeno come vet-tore energetico su larga scala spinse-ro l’attenzione sui materiali a memo-ria di forma e, parallelamente, sullo studio di un dispositivo riabilitativo. “Siamo arrivati in due anni a costruire il prototipo di un dispositivo innovati-vo per la riabilitazione della mano per il quale è stata depositata la domanda di brevetto. Ora si stanno costruen-do cinque esemplari, per il prossimo utilizzo presso tre strutture di riabili-tazione”. Il dispositivo si chiama Glo-reha (acronimo di “Hand Rehabilita-tion Glove”) e costituirà il prodotto di lancio di Idrogenet. Si tratta di un guanto per riabilitare che nasce da una serie di considerazioni. Oggi sono po-chissime le strutture che impiegano uno strumento tecnologico a suppor-to della riabilitazione della mano. Ciò per varie ragioni: le articolazioni della mano sono complesse, i dispositivi in commercio poco accurati e il prezzo spesso inaccessibile e comunque ra-ramente è contemplata la possibilità di muovere le dita. Da qui l’idea di svi-luppare un guanto per la riabilitazione della mano: Gloreha.

di Angelo Seneci

Il nuovo guanto sviluppato da Idrogenet

Molti di coloro che hanno sostenuto Sil-vano Corli e altri che si sono riconosciu-ti, al di là degli schieramenti e delle con-trapposizioni ideologiche, in uno stile, hanno voluto dare vita ad una associa-zione che si ispira ai valori e ai principi della Costituzione. Gli articoli della Car-ta Costituzionale hanno ispirato il nome: “Centotrentanove”. Si pone l’obiettivo di valorizzare e promuovere la sensibi-lità, l’interesse e il desiderio di parteci-pazione consapevole alla politica; offri-re uno spazio di pensiero, di riflessione e di studio; costruire significati condivi-

si rispetto alle problematiche che si pre-sentano, al di là dei pregiudizi; promuo-vere la conoscenza per individuare pos-sibili risposte ai complessi problemi del presente. Per questi obiettivi lavorerà il nuovo Consiglio direttivo che ha elet-to presidente Silvano Corli, vice presi-dente Roberto Lena, tesoriere Marcella Pezzola e segretaria Rita Plebani. L’im-pegno dell’associazione di cultura politi-ca si concretizzerà in convegni, dibattiti, gruppi di lavoro e incontri culturali. L’ as-sociazione sarà uno spazio aperto a tut-ti. Info: [email protected]

A Lumezzane nasce “Centrotrentanove”

L’amministrazione comunale di Lumezzane ha presentato i benefici previsti per coloro che intendono co-struire nuovi immobili o ristrutturare quelli esistenti: grazie alla convenzio-ne con l’Agenzia Casa Clima si potrà risparmiare notevolmente nell’ener-gia termica.L’Agenzia vuole valorizzare lo svilup-po sostenibile nel campo dell’edilizia. Lo scopo è unire l’efficienza energe-tica al comfort abitativo nel rispetto dell’ambiente, rispondendo in parte al problema tanto sentito dello spre-co di risorse esauribili sul nostro pia-

neta: gli edifici infatti ne consumano da soli la metà. Casa Clima è quindi una struttura che permette di rispar-miare sui costi di riscaldamento e raf-frescamento, e che tutela l’ambiente attraverso una tecnologia costruttiva che sfrutta le risorse rinnovabili. Abi-tare un edificio con certificazione Ca-sa Clima significa ridurre la bolletta energetica e aumentare il benessere abitativo, contribuendo alla tutela del clima e garantendo una maggior dura-ta dell’immobile stesso.La convenzione tra il Comune di Lu-mezzane e l’Agenzia Casa Clima di Bol-

zano è stata definitivamente sottoscrit-ta lo scorso 8 luglio. Il Piano di Gover-no del Territorio prevede dei vantaggi concreti per gli edifici a basso consu-mo: chi sceglierà Casa Clima potrà re-alizzare maggiori cubature e servirsi di una verifica preliminare delle effettive prestazioni energetiche. L’Agenzia af-fiancherà il cittadino durante l’opera per controllare i lavori e rilasciare la certificazione dichiarante la classe di consumo dell’edificio.“È un passo importante della nostra amministrazione – sostiene l’ing. Ca-puzzi –. Nei prossimi mesi verranno istituiti dei corsi per professionisti e cittadini che sviluppino la cultura del risparmio energetico. Ci impegniamo così ad aumentare l’efficienza prove-niente da fonte rinnovabile”. (d.f.)Una Casa Clima di Artogne

Casa Clima. I nuovi immobili e le ristrutturazioni permetteranno di ridurre i costi di riscaldamento e energia

Presentata la convenzione per il risparmio energetico

6 La Voce della Valtrompialuglio 2010

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Lumezzane

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7La Voce della Valtrompialuglio 2010

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“Appena tornato a Lumezzane dal Brasile, mi ha colpito una cosa: non vedo più mamme con i loro bambini. Dove sono? Il mio paese sta proprio di-ventando vecchio?”. Abituato com’è a vedersi contornato da bimbi e ragazzi di tutte le età, il quesito di padre Ser-gio è sincero e preoccupato. Nella sua trentennale esperienza da missionario in giro per il mondo, prima Brasile, poi Cile, Angola, e ora di nuovo Brasile, Padre Sergio Cometti, 72enne mis-sionario piamartino lumezzanese, ha avuto a che fare con migliaia di bam-bini, con le loro situazioni disperate, con le loro vite appese alla speranza di un futuro migliore. Eppure i capi-saldi del suo pensiero spirituale e, di conseguenza, del suo agire, sono tipi-

Personaggio. Da Lumezzane trent’anni spesi per la gente in Brasile, Cile, Angola e ora ancora Brasile

di Angelo Compagnoni

Padre Sergio Cometti: lo stile valtrumplino nella missione

Missionario dal 1980 e promotore

di iniziative a favore delle comunità

a lui affidate, in modo particolare

verso bambini, anziani e malati

La biografia del sacerdote lumezzanese

Padre Sergio Cometti, 72 anni, sacer-dote piamartino, diventa missionario nel 1980. Dopo essere stato missio-nario in Brasile, Cile ed Angola, è tor-nato ancora in Brasile. Promotore di iniziative a favore delle comunità a lui affidate, in particolar modo verso

bambini, anziani e ammalati. A lui si deve la nascita e lo sviluppo di scuo-le materne, seminari, ambulatori, vie di comunicazione. Lumezzanese doc, torna ogni anno per un breve periodo di riposo, e offre sempre, a chi lo fre-quenta, profondi spunti di riflessioni.

camente valgobbini: l’amore per la vita e per il sacrificio, l’attenzione ai biso-gni degli altri, la convinzione che Dio è Provvidenza e si appoggia alla genero-sità degli uomini. Il suo attaccamento alla terra di origine è lampante, vitale, sottolineato da quell’inconfondibile accento lumezzanese che, nonostan-te tanti anni in America del Sud e in Africa, padre Sergio non ha perso. “Il mio paese, la mia gente sono sempre stati modello per le mie scelte di vita: chiunque mi ha conosciuto percepi-sce l’amore e l’affetto che provo ver-so Lumezzane e verso quei valori che ne hanno fatto, negli anni, un caso, a mio avviso, unico”. La laboriosità tipi-ca della Valgobbia è ingrediente fonda-mentale della sua pastorale e dei suoi progetti. La generosità di molti (altra peculiarità della gente lumezzanese) gli ha permesso di realizzare opere per il bene delle comunità affidategli: è stato possibile combattere la povertà e l’analfabetismo in Angola, creare nuo-ve opportunità di lavoro e commercio in Brasile e Cile, aprire ambulatori e punti di pronto soccorso. Ne parla con semplicità, come se fossero cose ov-vie, scontate. Ma dietro si scorge una vita dedicata agli altri, e, da buon lu-mezzanese legato al Vangelo, la prete-sa di non voler nulla in cambio. Anzi sì: vedere, nel suo paese, più mamme con i loro bambini.

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Storie. Il ricordo della maestra di Marcheno che all’epoca incontravi per la strada, a catechismo e in chiesa

L’insegnante come riferimento per gli alunni: Elsa Porteri

Nella lettera d’addio una sua alunna

scriveva: “Tanto grande la mia maestra che nella

lettera scritta a Santa Lucia l’anno

della terza ho chiesto una pelliccia per lei”.

È finito un altro anno scolastico. Per tantissimi di noi la scuola elemen-tare ha un volto e un cuore: quello della maestra, unica, che trovavamo poi lungo la strada, a catechismo, in chiesa, un punto di riferimento sacra-le: se ti prendevi un richiamo brusco e a casa venivano a saperlo ne arri-vavano minimo altri tre dai tuoi e più pesanti. Chissà se i nostri figli e nipo-ti nel bailamme dei loro pluridocenti ne avranno altrettanta viva memoria. Per tutte ne ricordiamo una, Elsa Por-teri di Marcheno, conosciutissima in Alta Valle e non solo che se n’è anda-ta nel silenzio quattro anni fa verso fi-ne giugno, proprio quando una volta finivano le lezioni, terminando la sua “scuola della vita”. “Una maestra con la M maiuscola – scriveva nella lette-

ra d’addio una sua alunna – perché la Maestra Elsa è stata l’unica insegnante nel corso dei miei cinque anni di scuo-la elementare. Tanto grande la mia Ma-estra che nella lettera scritta a Santa Lucia l’anno della terza... ho chiesto una pelliccia per lei.” Classe 1915, nel ‘38 era insegnante elementare di ruolo: a Pisogne, Na-vezze, Tavernole, Cimmo, Valvestino, Bollone, Ghedi, Palazzina. Dal 1943 al 1946 a Cesovo e poi fino alla pensio-

Un invito alla collaborazione, a diven-tare “sentinella” sul territorio nell’in-teresse e a favore della propria gran-de passione ma anche della salute pubblica in pericolo di zoonosi (malat-tia infettiva degli animali trasmissibile all’uomo): è questo il succo di una se-rata formativa organizzata a Marcheno dal Comprensorio alpino di caccia C6 in collaborazione con l’Istituto Zooprofi-lattico sperimentale della Lombardia ed Emilia Romagna. Finalizzato soprattutto ai segugisti di lepri, ha visto presenti un buon nume-ro di questi in rappresentanza delle lo-ro squadre.

Attenti, hanno ascoltato due accura-te “lezioni”, introdotte dal presiden-te Giuseppe Bonomini e coordinate dal tecnico faunistico del C6 dr. Massimilia-no Lazzari, tenute dai “docenti” dello Zooprofilattico dr. Antonio Lavazza e dr. Mario Chiari. Col supporto di vide-oproiezioni con fotografie esplicative, ricche di dati e analisi, il primo ha illu-strato situazione e problematiche della “Gestione integrata della lepre” selva-tico in progressivo declino in Europa, il secondo quelle della “rabbia silvestre” che, va ricordato, è senza terapia e mortale. Il cacciatore che vaccina il suo cane e, in assoluto anonimato, indican-

do solo il luogo di ritrovamento, recu-pera correttamente un animale trovato morto (lepre o volpe) ponendolo negli appositi contenitori forniti dall’Asl, op-pure fa un semplicissimo prelievo del sangue sulla lepre cacciata (in pratica un batuffolo di carta assorbente) e evi-scerandola preleva il pacchetto intesti-nale polmone, fegato milza cuore, e lo custodisce in frigo da recapitare allo Zooprofilattico, contribuisce a un pos-sibile importantissimo piano di preven-zione. Basta un dato: la famosa pande-mia di avifauna ha fatto circa 250 vit-time nel mondo, la rabbia silvestre ne causa 2500 all’anno. (e.b.)

Marcheno: il cacciatore, sentinella del territorio per la salute di tutti

di Edmondo Bertussi

La maestra Elsa con una classe in una foto d’epoca

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La comunità di San Colombano di Collio si appresta ad accogliere dopo la metà di settembre il nuovo parroco don Martino Borghetti. Succede a don Marino Cotali, che dal 2002 guidava la parrocchia di San Colombano abate: è stato nominato presbitero collaboratore di S. Afra e S. Maria in Calchera in città. Per don Martino si tratta di un ritorno in quella terra (la Valtrompia) dove, originario della parrocchia di Marmentino, è cresciuto. Classe 1962, è stato ordinato a Brescia nel 2002. Si può, quindi, considerare una vocazio-ne adulta. Già curato a Rezzato San Giovanni Battista dal 2002 al 2004 e a Breno, ad Astrio di Breno e a Pescarzo di Breno dal 2004.

Don Martino, nuovo parroco di San Colombano

Cacciatore in Alta Valle

ne (1974) a Marcheno. Maestra severa e ordinata come era nella sua vita di credente: ad oltre 90 anni si trascinava lentamente il sabato sera verso l’ama-to Santuario della Madonnina, sulla omonima via dove aveva la sua deco-rosa villetta piena di fiori, suo unico svago. A chi salutandola le ricordava amabilmente che era un pò burbera ri-spondeva “Mi piacevate ordinati” e lo fissava con quegli occhi che ancora ti trapassavano. Si andava a scuola col

grembiulino nero e colletto bianco: chi lo dimenticava a casa ne trovava uno di carta pronto in classe... Cacciò via il cronista che voleva ricordare i suoi 90 anni. Aveva altro da fare: alla fine della Messa doveva leggere la pre-ghiera al Divino Sacro Cuore di Gesù. L’ha fatto qualche migliaio di volte e, felice circostanza, in tanti l’hanno ac-compagnata nell’ultimo saluto proprio nel mese di giugno che gli è dedicato. Votata completamente alla sua gen-te, faceva parte dell’Ordine terziario Francescano. Attivissima in parroc-chia (retta dal 1892 al 1942 da don Co-stanzo Daccaminata), molto presto si distinse come catechista, per un paio di generazioni. Seguiva la classe terza elementare,quella di chi si preparava alla prima Santa Comunione. Poi l’im-pegno nell’Azione Cattolica della quale fu anche presidente, per il Bollettino parrocchiale, nel Consiglio pastorale: per niente bigotta, se convinta delle sue Idee non esitava a scontrarsi col parroco Don Ernesto Moscardi. Alla fine ha lasciato buona parte della sua proprietà a Diocesi e Parrocchia.L’ultima lettera dei suoi alunni: “La no-stra maestra Elsa ha saputo fare que-sto: aiutarci nella nostra crescita non solo scolastica ma integrale [...] come persone con valori autentici. Grazie maestra Elsa per il segno importante che hai lasciato e per ciò che hai sapu-to seminare nei nostri cuori.”

Alta Valle

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Tutti cercano riparo dall’afa delle città rifugiandosi in montagna o vi-cino ai laghi, e anche le vallette del comune di Bovegno offrono sollievo, donando a chi le visita piaceri sempli-ci ma vitali.Quest’anno i boschi della Valtrompia hanno goduto di una costante pioggia che ha migliorato e regalato la vista di alberi e arbusti verdeggianti. Molti i percorsi accessibili a tutti, piccoli e grandi, dalla misteriosa e affascinante pineta di Gardì sulle pendici del Muf-fetto ai boschetti e ai prati di Bozzo-line dove si può usufruire del rifugio “Capanna Remedio”. Ancora da ricor-dare varie località: Fassole con i suoi boschi, i Prati Magri ricchi di narcisi, di achillea, di gigli selvatici e di moltis-simi fiori; le Corti con i suoi larici e pi-

ni, le Plagne con sorgenti d’acqua, i bo-schi di Masne ricchi di faggi tra i quali è possibile sostare per pic-nic, i caldi prati e i boschi selvaggi di Sant’Andrea dove si può visitare l’azienda agricola di Zerma, comprare formaggi e affitta-re appartamenti a due passi dai boschi e dalle escursioni che la centralità del-la zona offre a chi vuole visitare luoghi nella più assoluta pace e tranquillità. Una vacanza fai da te. Bovegno non è

più una meta ambita come quarant’an-ni fa. Chi volesse inoltrarsi nella natu-ra e trascorrere il proprio periodo di riposo in piena tranquillità e armonia può trovarle anche qui. Niente locali affollati e vita mondana, ma chi voles-se può trovare piccoli e umili piaceri, profondi silenzi, passeggiate notturne al chiarore delle stelle o a caccia di luc-ciole, incontrando qua e là greggi di ca-pre e pecore con i loro pastori.

Bovegno. Per l’estate la scoperta di un luogo turistico, meta di vacanze e relax

di Alberto Maffina

Una veduta di Bovegno

Niente serate mondane, ma umili piaceri di vita

Il riparo dall’afa delle città si trova

rifugiandosi nei freschi monti

dell’Alta Valle, che offre ancora splendidi

paesaggi naturali

Il sangue è la vita urlava Dracula nel film di Coppola, e la stessa convinzio-ne è radicata nel gruppo di coraggiosi che il 4 luglio ha festeggiato il 55° an-niversario di fondazione della sezione Avis di Bovegno, scegliendo come in-segna del suo operato la goccia di san-gue, la grande goccia umana, simbolo di vita ed elevatore all’ennesima po-tenza dell’atto del donare dell’Asso-ciazione dei donatori di sangue. La fe-sta di Bovegno è iniziata con una sfi-lata lungo le vie principali del paese accompagnata dalle note della fanfa-ra Nastro Azzurro di Brescia, nel corso della quale si è reso onore al monu-mento ai Caduti di tutte le guerre, a quello degli Alpini e a quello dell’Avi-sino. Come sottolinea il presidente della sezione locale Claudio Corsini “il gruppo avisino di Bovegno oltre che ad essere stato il primo a costituirsi in Valtrompia è oggi la prima tra le se-zioni locali, avendo toccato dall’inizio il traguardo di 791 iscritti, di cui 267 effettivi con 400 sacche annuali di san-gue intero”. Nell’ultima donazione si è raggiunta la cifra record di 105 sac-che di sangue e il vicepresidente vi-cario Roberto Fausti con orgoglio af-ferma: “Questo deve essere di sprone per continuare a impegnarsi in questa nobile attività di raccolta, tanto utile e indispensabile per curare e salvare vi-te umane”. Dopo la cerimonia religiosa nella par-rocchiale di San Giorgio sono stati con-segnati i riconoscimenti nella piazza del municipio: dodici diplomi di bene-merenza, sei medaglie di bronzo, otto d’argento, ventuno d’oro e di seguito tre gocce di bronzo, cinque d’argen-to e due d’oro; quindici distintivi con fronda e quattro croci d’oro. Alto, al passo Maniva, dove gli avisini e i sim-patizzanti hanno potuto brindare al successo dell’Associazione, gustando piatti tipici della zona e inneggiando come vampiri moderni ma tutt’altro che malevoli: “Il sangue è la vita!”.

La goccia di sanguesimbolo dei 55 anni dell’Avis Bovegno

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Gardone. Valtrompiacuore dona nuovi macchinari alle unità operative di Cardiologia e Radiologia

L’ospedale valtrumplino mette le mani sul cuore dei pazientiSi tratta di una macchina

unica nel panorama del distretto bresciano

e molto rara in Italia. Sarà operativa

a partire da settembre, qualificando ancor più

le attività già svolte

Da oggi le Unità operative di Car-diologia e di Radiologia dell’Ospeda-le di Gardone Valtrompia, dirette ri-spettivamente da Nicola Pagnoni e da Giulio Vezzoli, dispongono, grazie alla generosità dell’Associazione Valtrom-piacuore, di un nuovo sistema di moni-toraggio amagnetico Veris e della rela-tiva pompa infusionale, il cui valore è pari a circa 70mila euro. “Questo gesto è un’ulteriore testimonianza di quanto siano importanti l’attività volontaristi-ca e la donazione – ha detto il direttore generale degli Spedali Civili di Brescia Cornelio Coppini – così come è anche una dimostrazione di quanto siano im-portanti i così detti ‘ospedali periferi-ci’, per le professionalità che spesso sono in grado di esprimere e per le eccellenze, in questo caso in Cardio-

logia e in Radiologia, che potranno essere ancor più valorizzate dall’ap-parecchiatura in questione”. Si tratta di una macchina, unica nel distretto bresciano, “costruita con materiali compatibili con la risonanza magne-tica e pertanto non ferro-magnetici – ha spiegato Emanuele Gavazzi, della 2ª Radiologia del Civile – che permette un corretto monitoraggio dell’attività cardiaca, della pressione, della satu-razione sanguinea e di altri parametri

vitali, da poter essere anche impiegata per le prime manovre di rianimazione in caso di eventi avversi”. “Non è solo un’apparecchiatura molto rara in Ita-lia – ha aggiunto Giulio Vezzoli – ma, implementando le apparecchiature e i sistemi già in uso, qualifica ancor più la tipologia delle attività svolte all’interno del presidio. Non è la pri-ma volta che nei dieci anni di servizio presso il nosocomio di Gardone Val Trompia – ha chiosato Vezzoli – vedo

lo stesso usufruire della generosità dei valtrumplini, espressa attraverso l’Associazione Valtrompiacuore”. “Il nostro è un ospedale a vocazione ter-ritoriale con utenza principalmente locale – ha detto il suo direttore am-ministrativo Marco Bonsi – e questa iniziativa ci permette di estendere i nostri abituali confini di azione gra-zie ai particolari tipi di risposta che saremo in grado di fornire e questa macchina, in relazione alle risorse di-sponibili, implementate dalla stessa, è un incentivo in più a un suo buon uso”. “Questa ulteriore donazione di Valtrompiacuore sarà operativa da settembre – ha detto Nicola Pagnoni – e potremo fare esami mai fatti fino ad ora a Brescia. Il rapporto tra noi e questa associazione – ha evidenziato Pagnoni – si estrinseca anche attraver-so le numerose e frequenti campagne di sensibilizzazione e di prevenzione che sempre più spesso ci vedono agi-re gli uni a fianco degli altri”. “Se abbiamo potuto conseguire an-che questo obiettivo, lo dobbiamo al-la generosità dei nostri sponsor e dei nostri oltre 600 associati – ha detto il presidente di Valtrompiacuore Mario Mari – e il nostro prossimo obiettivo consiste nel poter entrare nella scuo-la per iniziare fin da lì l’indispensabile opera di prevenzione, che non potrà che ripercuotersi positivamente sulla salute delle generazioni future”.

Mentre bimbi e ragazzi si divertono nel-le giornate di estivo solleone, la scuola ne profitta per rimettersi a nuovo. Sono cominciati da poco i lavori per l’ade-guamento alla normativa antincendio dell’ultimo istituto scolastico gardone-se rimastone escluso: la “Don Milani” nella frazione di Magno. “L’intervento che stiamo facendo – spiega l’architetto Claudio Baldussi, responsabile dell’Area tecnica in Comune – è volto in particolar modo a ottenere la certificazione di pre-venzione degli incendi, creando quelle condizioni di sicurezza per i bambini di materna ed elementare, per i ragazzi dei gruppi sportivi che usufruiscono dell’an-

nessa palestra e per tutti i genitori che vi mandano i propri figli”. Un adegua-mento che prevede l’inserimento di sca-le antincendio, idranti ai vari piani, un impianto di rilevazione fumi, tendaggi con veneziane ignifughe, oltre ai lavori di ridefinizione dell’area esterna e un generale risanamento igienico-sanitario. “Per prima cosa – illustra l’architetto Baldussi – cambieremo gli intonaci uti-lizzando prodotti che bloccano la risalita dell’umidità e cercheremo di ottimizza-re il percorso della rete fognaria, men-tre nel cortile rimuoveremo il ghiaietto, sostituendolo con una pavimentazione in asfalto colorato e antisdrucciolevole

e rifaremo le aiuole”. Un edificio la cui costruzione risale all’inizio del ‘900, am-pliato nel corso degli anni e ora rimesso a nuovo seguendo la legge 23/96 (“Nor-me per l’edilizia scolastica”) e la Legge regionale 1/2000 (“Norme in materia di servizi educativi per la prima infanzia”) con finanziamenti che arrivano in parti uguali da Comune, Regione e Stato per una spesa complessiva di circa 120mila euro. “Con quest’opera – chiude l’asses-sore ai Lavori pubblici Fausto Gamba – mettiamo in sicurezza tutte le scuole presenti sul nostro territorio e d’ora in poi dovremo intervenire soltanto sulla riduzione dei consumi energetici”. (a.a.)

Magno di Gardone: lavori di messa in sicurezza alla scuola "Don Milani"

di Franco Armocida

La scuola don Milani di Magno

Numeri utili per il presidio di GardoneIl centralino dell’ospedale risponde allo 03089331. L’orario per la visita dei pa-renti varia: nei giorni feriali dalle 13 alle 14 e dalle 18.45 alle 20; nei giorni festivi dalle 10 alle 11, dalle 14.30 alle 16 e dalle 18.45 alle 20. L’orario varia nei reparti di Ostetricia: nei giorni feriali dalle 13.15 alle 14.15 e dalle 19 alle 20; nei festivi dalle 10 alle 11, dalle 14.30 alle 15.30 e dalle 19 alle 20. Per prenotare visite am-bulatorie: 030.8933500 (dal lunedi al venerdi 8.30 – 12.30 e 13 - 15) o allo sportel-lo (dal lunedi al giovedi 7.30 – 17 e venerdi 7.30 – 16), numero verde 800.638.638 (dal lunedì al sabato 8 - 20). Per disdire numero verde 800.620.760 (24 ore su 24). Prelievi ematici dal lunedì al sabato, senza prenotazione, dalle 7 alle 10.

12 La Voce della Valtrompialuglio 2010

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L’ospedale di Gardone e Il nuovo macchinario

Media Valle

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Affacciato sulle ubertose colline della Franciacorta, il piccolo borgo di Brione ha messo da pochi giorni l’abito da festa, come da tradizio-ne per la seconda decade di luglio. “Quest’anno – dice una delle orga-nizzatrici, Antonella Montini – siamo giunti alla 5ª edizione, da quando nel 2007 il parroco Gianni Belotti costi-tuì il ‘Comitato festa del paese’ in seguito allo scioglimento della poli-sportiva locale. Nel 2008 don Gianni ha subito un grave incidente dal qua-le non si è più ripreso, ma il nuovo parroco don Giuliano Bognotti ha so-stenuto da subito quest’iniziativa”.Patrocinato dal Comune e organizza-to da un nutrito gruppo di volontari, “Brione in festa” animerà fino all’8 agosto il centro sportivo accanto alla

chiesa di San Zenone, con eventi per tutte le età e ricavato destinato alla Parrocchia. “Obiettivo è far cresce-re lo spirito della comunità – spiega Antonella Montini –, partendo dalla pratica di sport e attività: per i giova-ni il torneo di pallavolo, per i ragaz-zi il karaoke con dj Luca e la serata danzante con esibizione della scuola di ballo “Frantic Dance”, per i bambi-ni i passatempi da cortile d’un tem-

po e i giochi gonfiabili, per gli adulti i tornei di bocce e briscola, per gli anziani la commedia dialettale della compagnia ‘La ruota’ di Gussago e la serata di ballo liscio con Rosangela e Simone”. Tre settimane di festa che rendono più saldi i legami della pic-cola comunità brionese, declinando nello sport la semplicità del ritrovar-si insieme. Info al numero di telefo-no 030.84013.

Brione. Torna dal 13 luglio all’8 agosto la sagra voluta da don Gianni Belotti

di Rosa Casari

Uno scorcio di Brione

Una festa di un mesenel segno dello sport

Le serate di animazionesono organizzate dal

"Comitato festa del paese"con il torneo

di pallavolo e tante e iniziative pensate per

tutte le età

Il presidente di Asvt Diego Toscani fa il punto della situazione sugli effetti dell’approvazione del cosiddetto de-creto Ronchi, con particolare riferi-mento all’articolo 15 (“Adeguamen-to alla disciplina comunitaria in mate-ria di servizi pubblici locali di rilevan-za economica”). “Da aprile – precisa Toscani – sono state raccolte 900mila firme (14 a Brescia) per la richiesta di referendum abrogativo da presentare alla Cassazione entro la data del 20 lu-glio. Il punto focale della questione è la privatizzazione della gestione idri-ca, che cancellerebbe gli Aato (Autori-tà d’ambito territoriale ottimale, ndr), compreso quello di Brescia, ossia uno dei pochi che sono già partiti e atti-vo grazie alla collaborazione di gesto-ri locali come Asvt (Azienda servizi di Valle Trompia, ndr). Il decreto Ronchi – continua Diego Toscani – è un buon provvedimento, però, il nodo fonda-mentale è chiarire chi sarà l’autori-tà che dovrà verificare e stabilire gli standard di qualità minimi essenziali e che allo stesso tempo vigilerà sulle tariffe”. Certo, il decreto non “priva-tizza” l’acqua, bensì offre a operato-ri privati la gestione di acquedotti, fo-gnature e depurazione. “La cosa non chiara – puntualizza il presidente di Asvt – è in che modo verranno fatte le gare, se sarà data priorità a inve-stimenti, manutenzione e qualità del servizio anziché privilegiare le lobby delle multiutilities (aziende a capitale pubblico, privato o misto che erogano due o più servizi pubblici, ndr). La cosa che non si capisce è perché debba es-sere soppressa un’autorità che funzio-na bene come l’Aato, organo che rag-gruppa tutti i sindaci delle comunità in esso comprese, che possono vigilare sull’operato dei gestori e porre i pa-letti necessari in termini di qualità del servizio e livello delle tariffe. L’espe-rienza di Asvt dimostra in che modo interesse e controllo pubblici si possa-no unire all’aspetto dell’efficienza per riuscire a offrire un servizio basato su qualità, continuità ed economicità”.

Asvt e la questioneacqua

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Muratello di Nave. La struttura sarà pronta per l’estate 2011, ma alcuni spazi, come il bar, sono già utilizzabili

Quasi pronto il nuovo oratorio

Don Marco, nuovoparroco di CainoDon Marco Domenighini ha fatto il suo ingresso come parroco di Caino. Ordinato nel 1996, don Marco, origi-nario della parrocchia di Breno, è sta-to curato a Costa Volpino (1996-1999), Bienno (1999-2002) e dal 2002 era sa-cerdote Fidei Donum in Albania.

Le voci dei ragazzi coinvolti nel grest estivo dell’oratorio di Muratello assurgono a emblema della vitalità che sta rinascendo o, meglio, non è mai cessata. Una volta entrati, pare di os-servare l’evoluzione dell’Araba Fenice, ancora intenta a ultimare il proprio ni-do, in attesa della rinascita. I lavori di ristrutturazione, il cui inizio è attesta-bile nei mesi estivi del 2008, si protrar-ranno sino all’estate del 2011, periodo in cui la comunità e in particolar modo i giovani potranno finalmente tornare a godere a pieno degli spazi, interni ed esterni, completamente ammoderna-ti. La struttura originaria, datata 1967, necessitava di adattamenti pertinen-ti alle attuali norme sulla sicurezza e igienico-sanitarie, nonché di ambienti più accattivanti che potessero attirare l’attenzione dei giovani.A questo proposito il nuovo bar, rica-vato in un ambiente spazioso e lumi-noso, è già aperto e ben funzionante da diversi mesi e funge da luogo di ritrovo per i ragazzi del posto. È collocato nel-la struttura di più recente costruzione, nella quale è inclusa anche la scuola materna parrocchiale “Don Giueppe David”e la nuova cucina. Adiacente a

queste ultime e ancora in fase di rin-novo campeggia il vecchio edificio, in-dispensabile per le attività di aggrega-zione dei giovani, quali Cag (Centro di aggregazione giovanile) e catechismo. All’interno del medesimo sono state costruite: a pianterreno un’altra cuci-na, utile per sagre e feste, e nel semin-terrato due sale prove per i gruppi mu-sicali; il grande teatro ha subito lavori utili alla sua messa a norma. Al primo piano è stata da poco conclusa la posa dei pavimenti, del montavivande, della struttura del controsoffitto e di buona parte dei pannelli. La struttura è stata inoltre munita di un ascensore interno, di servizi igienici integrati da un bagno per disabili, di una scala antincendio secondo le norme di sicurezza e sul tetto sono stati impiantati pannelli so-lari. Sono momentaneamente in atto i lavori per l’installazione dell’impianto elettrico e del riscaldamento. Il cortile esterno sarà a breve nuovamente ac-cessibile lungo tutto il suo perimetro, una volta ultimata la posa di cubetti in granito. I costi di questa grande opera sono stati sostenuti in massima parte dalla comunità parrocchiale, ansiosa di assistere al primo grande volo di quell’Araba Fenice, spiritualmente in-dispensabile, che è il suo oratorio.

di Barbara Fenotti

I lavori all’oratorio di Muratello

L’assessorato alla Cultura del comu-ne di Bovezzo propone “Sere d'esta-te a Bovezzo”. Un gioco di parole che raccoglie due iniziative diverse: “Ci-nema sotto le stelle” e “Ballo liscio”, entrambe in Piazza G. Rota. Per il ci-nema all’aperto, tutti dalle 21.15, si parte con ”Avatar” di James Came-ron venerdì 23 luglio, si procede con “Tra le nuvole” di Jason Reitman ve-nerdì 30 luglio; venerdì 6 agosto sul-lo schermo arrivano le avventure di Percy Jackson e alla fine l’ultimo film di Clint Eastwood "Invictus" venerdì

13 agosto. Il ballo liscio, tipico delle feste popolari e sagre estive, inizia dalle ore 20.30 nei giorni di sabato 3 luglio, sabato 24 luglio e sabato 31 luglio. Durante le serate saranno pre-senti stand gastronomici il cui ricava-to sarà devoluto al progetto “forma-zione-lavoro” di Salvador da Bahia.C’è un’altra proposta per l’estate nel paese della Bassa Valle: i burattini. “I Burattini di Onofrio” presso il parco urbano “2 Aprile” dal 20 al 25 agosto proporranno storie e spettacoli per grandi e piccini.

Iniziative per le sere d’estate a Bovezzo

Anche Concesio s’affida ai chirotte-ri per combattere le zanzare. Dunque, ecco spuntare sulle pareti di alcuni edifici delle vere e proprie casette (60 x 40 cm) per questi animaletti cono-sciuti comunemente come pipistrelli. “Per adesso – dice l’assessore all’Eco-logia Giampietro Belleri –, siamo in fa-se di sperimentazione e come ammini-strazione comunale abbiamo acquista-to una ventina di cassette appese ad altrettanti edifici pubblici come scuole elementari, centro sportivo Aldo Mo-ro, scuola materna Paolo VI, Rsa, ex centro culturale. Con quest’iniziativa,

però, invitiamo i cittadini a fare altret-tanto, acquistando queste ‘bat-box’ (e posizionandole all’esterno a un’altezza non inferiore ai quattro metri) per al-leviare il problema delle zanzare, che nei periodi di grande caldo e umidità come questo tornano sempre in ma-niera massiccia”. Con un costo che si aggira attorno ai 20 euro, le cassette non rovinano esteticamente le pareti, anche per via dello spessore molto ri-sicato. “I pipistrelli escono dal lungo letargo invernale a marzo – continua Giampietro Belleri – e solitamente cer-cano un buon rifugio dove poter ripo-

sare. Una volta i pipistrelli s’infilavano nelle strette fessure che c’erano nelle cascine. Ora, con l’urbanizzazione cre-scente, l’abbandono e la scomparsa progressiva di questo tipo d’abitazio-ne i pipistrelli tendono a scomparire, mentre con le bat-box possono tro-vare una ‘casa’ per il loro soggiorno primaverile ed estivo, contribuendo a predare zanzare e ogni tipo d’insetti e risultando innocui agli uomini”. Perio-dicamente controllate da un volonta-rio, che registra le presenze di chirot-teri in ognuna di esse, le cassette stan-no riscuotendo un discreto successo. Per informazioni è possibile rivolgersi all’ufficio tecnico (settore Ecologia), telefonando allo 030.2184193 o man-dando un’e-mail a [email protected]. (a.a.)Una casetta per i pipistrelli

Concesio. Da giugno l’assessorato all’Ecologia ha installato una ventina di ‘bat-box’ su alcuni edifici pubblici

La battaglia contro le zanzare con il soccorso dei pipistrelli

14 La Voce della Valtrompialuglio 2010

Sito:www.lavocedelpopolo.it

Bassa Valle

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15La Voce della Valtrompialuglio 2010

E-mail:valtrompiavocemedia.it

Caino è un piccolo paese di poco più di 2000 abitanti. Proprio qui, un gruppo di giovani dal 2004 ha pensa-to di rendere conosciuto il proprio ter-ritorio dando vita a “La Fucina delle Idee”, un’associazione che vuole dif-fondere la cultura con iniziative volte a valorizzare artisti della zona. L’idea nasce dalla volontà di “portare alla luce una desiderio di svolgere attività culturali fino a quel momento privo di valvole di sfogo che, partendo dai giovani, consenta a tutti di conoscere e valorizzare le realtà artistiche delle nostre zone”, come dice il presiden-te dell’associazione Mauro Bonaglia. Forte del desiderio di fare cultura in modo costante, la “Fucina delle Idee” agisce con modalità del tutto sgancia-

Caino. Nel piccolo paese di poco più di 2000 abitanti un gruppo di giovani promuove la cultura popolare

di Barbara Fenotti

“La Fucina delle Idee” dà risaltoalle arti del proprio territorio

Dal 2004 l’associazione prova a diffondere

con mostre e spettacoli l‘amore e la passione

per il proprio territorio, trovando momenti

e manifestazioniormai tradizionali

A Nave gli studenti bravi sono premiati

L'Assessorato alla Pubblica Istruzione del Comune di Nave ha indetto il ban-do per l‘erogazione di premi di studio per il profitto conseguito nell‘anno scolastico 2009/2010. I premi sono riservati agli studenti re-sidenti a Nave che abbiano ottenuto

valutazioni elevate. Le categorie si riferiscono alle scuole a partire dalla licenza media fino alla Laurea. Per ciascuno differenti premi e differenti requisiti. Il termine ultimo per presen-tare la domanda è il 30 luglio. Infor-mazioni: www.comune.nave.bs.it

te da vincoli politici e si propone uni-camente il raggiungimento di scopi socio-culturali. L’impegno e la creativi-tà si concretizzano in mostre, rappre-sentazioni teatrali e concerti. L’esordio teatrale dell’associazione è avvenuto nel marzo del 2006, con la rappresen-tazione del “Sergente nella neve” di Stefano Corsini, tratto dal romanzo di Mario Rigoni Stern. Nello stesso anno, nel periodo natalizio, le opere scultoree a tema sacro dell’artista na-vense Giuseppe Rivadossi sono state i soggetti di una mostra d’arte contem-poranea intrisa di cultura cristiana e sentimento religioso. Da quell’anno si è consolidata la formula della mostra natalizia: l’anno successivo è stata or-ganizzata una mostra per valorizzare la chiesa parrocchiale di S. Zenone, seguita dalle mostre di Giovanni Lam-berti in arte Le Rond, pittore-scultore di Caino, e di Piero Tramonta, pittore di Bovezzo. Per la fine di quest’anno i ragazzi della “Fucina” organizzeranno un’esposizione di quadri dipinti da un artista della Valle Trompia. “La Fucina delle idee” è un esempio di come un gruppo di giovani, animati dalla pas-sione per la cultura e per il proprio ter-ritorio, siano in grado di salvaguardare patrimoni artistici che rischierebbero di cadere nell’oblio di una cultura mo-derna poco permeata da idee che fac-ciano la differenza.

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17La Voce della Valtrompialuglio 2010

E-mail:valtrompiavocemedia.it

di Andrea Alesci

Lungo la strada che attraversa la zona industriale in località Faidana si trova la sede della Sil, dove incon-triamo il suo amministratore dele-gato Luca Saleri, 44 anni, sposato e con un figlio. Quando comincia la storia del-la Sil?La Sil è l’azienda di famiglia ed è ope-rativa da quasi sessant’anni, fondata nel 1942 da mio nonno Italo. Adesso siamo giunti alla terza generazione, con me e mio cugino Basilio nel ruolo di amministratori, la presidenza affi-data a mio zio Francesco e la vicepre-sidenza a mio padre Sergio. Com’è organizzata la ditta?Negli anni la Industrie Saleri Italo è riuscita a dare vita a un gruppo indu-striale del quale è capofila: di esso fanno parte la Italpresse Industrie di Capriano del Colle (produzione di macchine per pressofusione), la Gauss International di Rodengo Saia-no (robotica industriale) e la Italacciai di Lumezzane (settore dei cuscinetti integrali a sfera per autocarro e auto-vetture). Possiamo contare sul lavo-ro di circa 400 dipendenti, di cui 180 impiegati alla Sil in un capannone che occupa una superficie di 13mila mq.Su quale tipo di produzione punta con forza la vostra impresa?Inizialmente producevamo soltanto elementi generici per il settore auto-mobilistico, poi ci siamo specializza-ti nel settore delle pompe ad acqua sempre per le autovetture. Sino agli anni Novanta siamo andati avanti

facendo aftermarket (produzione di componenti e ricambi dopo la vendita al consumatore, ndr), passando poi a fornire anche le industrie, con le forni-ture maggiori attualmente fatte per la Bmw, oltre ai contatti consolidati con

altre case automobilistiche europee, statunitensi e giapponesi come Fer-rari, Fiat, Maserati, Alfa Romeo, VM Motori, General Motors, Ford, Mit-subishi. Quest’anno abbiamo costru-ito un altro capannone sull’altro lato

della strada in funzione di un grosso progetto, in corso da cinque anni e realizzato per conto della Bmw, che partirà nel 2012: lo sviluppo di una pompa elettrica, che ci porterà a in-crementare del 50% il regime di pro-duzione. Una pompa che manterrà inalterate le prestazioni della mac-china, riuscendo a inquinare molto meno, e che si affiancherà a nuovi progetti per la realizzazione di una pompa ad acqua variabile per altre case automobilistiche.Com’è organizzata la produzione all’interno della Sil?Nei reparti produttivi sono presenti isole di lavoro collegate in rete, che consentono il costante monitoraggio di produttività oraria e parametri qua-litativi e sono costituite da macchine a controllo numerico (Cnc) assistite da robot di ultima generazione, e an-che l’assemblaggio è automatizzato, svolto da apparecchiature Cnc per la garantire massima affidabilità. Degli oltre mille tipi di pompe per autovet-ture che produciamo, il lavoro è affi-dato al reparto di Ricerca e Svilup-po, dove una trentina di ingegneri, progettisti e disegnatori lavorano a prodotti innovativi in collaborazione con aziende di rilievo. Per noi è uno sforzo, anche dal punto di vista eco-nomico, però è un investimento che facciamo in ottica futura. Come si è fatta sentire la crisi eco-nomica nel vostro campo?L’anno scorso abbiamo chiuso con una flessione del 4%, ma quest’anno contiamo di recuperare e arrivare a un +10% grazie a nuovi clienti per l’af-termarket e potendo contare su rinno-vate ordinazioni avanzate dalle case automobilistiche.

Luca Saleri, amministratore delegato della Sil in compagnia di Gino Corioni

L'incontro

Luca SaleriSil e l’impegno nel settore delle pompe ad acqua

La formula segreta?Ricerca e sviluppo

Giunta alla terza generazione l’impresa di Italo Saleri

Sin da piccolo Luca Saleri ha condi-viso la passione della famiglia per lo sport, tanto che già negli anni Sessanta la Sil aveva una piccola squadra di pallacanestro militan-te in Promozione e poi arrivata a giocare in B1 e a disputare i pla-yoff per la Legadue. “Sostenendo la squadra da sponsor unico – spie-ga Luca Saleri –, quando è soprag-giunta la crisi economica abbiamo deciso di ridimensionarla per sal-vaguardare gli interessi di azienda e manodopera, non rinunciando però al nutrito settore giovanile, che può ancora contare su 500 ra-gazzi”. Non solo basket ma anche la sfera cuoiata del calcio nel cuore del giovane imprenditore valgob-bino. “Anche il sapore del calcio – riferisce l’amministratore della

Sil – fa parte della mia infanzia e da sempre sono tifoso del Brescia, già prima che mio padre ne fosse il presidente dal 1976 al 1981. Poi, tre anni fa ho deciso di sostenere direttamente la squadra con l’ap-poggio di Livio Cavagna e dall’an-no scorso sono vicepresidente del Brescia Calcio. Ora, con l’arrivo della seria A cercheremo di fare degli sforzi per creare, senza follie, una squadra competitiva che possa mantenere la categoria per diver-se stagioni. Intanto, entro agosto sistemeremo lo stadio (lavori già finanziati con 1,5 milioni di euro dal Comune di Brescia), miglio-rando l’impianto di illuminazione, posando seggiolini con schienale e riaprendo la gradinata bassa”.

Luca Saleri e la passione sportiva

La sede della Sil in via Ruca 406 a Lumezzane

Economia

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19

Un nuovo Consiglio per l’Aato

L’Assemblea dell’Aato, l’Autorità di regolazione dei servizi idrici nel-la provincia di Brescia, ha ricostitui-to l’organo esecutivo del Consorzio, partecipato dai Comuni bresciani e dalla Provincia. Accanto a Stefano Dotti, assessore provinciale all’Am-biente, riconfermato alla presidenza del CdA, e a Marco Salvo, consigliere del Comune di Brescia come rappre-sentante di diritto per il Comune, gli altri componenti del consiglio sono stati individuati secondo le previsio-ni statutarie. Sono così stati nominati per l’area Ovest che riunisce i comu-ni del bacino dell’Oglio, il sindaco di Trenzano Andrea Bianchi, il sindaco di Passirano Daniela Gerardini e il sinda-co di Roccafranca Marina Murachelli. Per l’area Centrale, che ricomprende i comuni di Valle Trompia, Valle Sabbia e i comuni di pianura tra Mella e Chie-se, sono stati eletti il sindaco di Ghedi

AATO. Si rinnovano le cariche, ma non cambiano gli obiettivi dell’Autorità di regolazione dei servizi idrici

di Carlo Taglietti

E-mail:valtrompiavocemedia.it

Il nuovo Consiglio dell'AATO

Lorenzo Borzi, il sindaco di Gardone Val Trompia Michele Gussago e il con-sigliere Comunale di Caino Luca Ros-si. Per l’area gardesana sono stati no-minati il vice sindaco di Tignale Manlio Bonincontri e il consigliere comunale di Valvestino Angelo Andreoli. “Que-sto consiglio – afferma il Presidente Dotti – eredita dal precedente l’im-pegno a proseguire un lavoro che ha prodotto negli anni scorsi decisioni di rilievo che hanno permesso all’Aato di Brescia di distinguersi particolarmen-te nell’ambito della regione Lombardia e di conseguire risultati importanti. La gestione del servizio idrico integrato è

Ricostituito l'organo esecutivo del Consorzio.

Al nuovo Consiglio il compito di

completare il percorso di riorganizzazione

gestionale

La Voce della Valtrompialuglio 2010

stata avviata per oltre l’85% della popo-lazione della provincia, sono stati re-alizzati i quasi 100 milioni di euro di investimenti sul territorio previsti dal piano economico-finanziario del Piano d’Ambito, cui vanno aggiunti altri 100 milioni di euro d’investimenti, in par-ticolare nel settore fognario-depura-tivo, finanziati nell’ambito di specifici accordi di programma; inolrte, i comu-ni hanno beneficiato di oltre 20 milio-ni di euro che sono stati riconosciuti a rimborso dei loro mutui pregres-si”. “Il mio augurio – prosegue Dotti – è che anche il nuovo corso segua il solco già tracciato e che al di là delle

rappresentanze politiche di ciascuno venga condiviso lo spirito di un’azio-ne comune verso il miglioramento di un servizio fondamentale per i nostri cittadini, quale è il servizio idrico”. La tutela del diritto degli utenti a disporre di un servizio organizzato ed efficiente è forse l’aspetto che più sta a cuore al presidente. “I cittadini devono essere messi nella condizione di capire ciò che stanno pagando – sottolinea Dot-ti – a partire dalla bolletta che ricevo-no a casa che spesso non si presenta di chiara lettura. Va aumentata la con-sapevolezza che attraverso la tariffa si realizzano investimenti per migliorare lo stato delle reti e degli impianti, ridu-cendo le perdite dell’acquedotto, eli-minando i problemi di qualità e di ca-renza idrica, dotando i comuni di reti fognarie e di impianti di depurazione delle acque adeguati”. Il ruolo dell’Aa-to è fondamentale perché supera le lo-giche comunali, consentendo di inter-venire laddove i singoli comuni si tro-verebbero impossibilitati a sostenere finanziariamente gli investimenti ne-cessari e rendendo di più facile appli-cazione meccanismi di articolazione e di modulazione della tariffa. “Questa è una scommessa impegnativa, ma che va affrontata con decisione – conclude il presidente Dotti – e sono convinto che tutti i componenti del CdA lavo-reranno insieme per dimostrare anco-ra una volta che un soggetto pubblico quale è l’Aato è in grado di governare un sistema complesso nell’interesse dei cittadini che rappresenta”.

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Si presenta in questa pagina un testo che non può mancare nel-le librerie di tutti i cacciatori ma non solo.Le fotografie sono di Marco Rapuz-zi e di Eugenio Casella, la prefa-zione di Franco Bonsanto. Il testo è steso con contributi di Eugenio Massetti.Il volume è edito da “La Compagnia della Stampa” e costa 30 euro. Co-sì si legge nella prefazione: “Sono riuscito a rivivere ancora oggi, con mio padre Pietro classe 1922, le emozioni, che ho vissuto nella mia infanzia, quando, negli anni Sessan-ta, mi svegliava nel cuore della not-te e insieme, con un carrettino co-struito con le ruote di una vecchia bicicletta del nonno, caricavamo le gabbie degli uccelli, allora di legno, il vecchio fucile calibro 24, alcune cartucce caricate la sera prima, che come borraggio contenevano la crusca, e ci incamminavamo a piedi nel nostro capanno di frasche in località “Bornaghe” di Calvagese della Riviera.Allora bambino di sette o otto an-ni, mi chiedevo il perché quando ci incamminavamo verso il capan-no non avessi paura del buio, non

soffrissi, né sonno né freddo, sen-sazioni che di solito soffrivo parti-colarmente, allora non capivo che stava nascendo in me una vera e propria passione, che avrebbe in-fluito non poco nelle scelte della mia esistenza futura.Questo lavoro vuol essere anzitutto un omaggio alle tradizioni popolari proprie del territorio bresciano e, al tempo stesso, un invito ai giova-ni affinché non lascino morire una pratica venatoria talmente radicata nella nostra provincia da renderla unica. Non da ultimo, spero possa diventare una piacevole occasione per apprezzare l’ingegno, l’amore, la passione e la fantasia con cui vie-ne curato il nostro angolo di para-diso. (L’autore) Tordi, merli, cese-ne e fringuelli da tempo immemo-re attraversano le valli lombarde; sulle rotte migratorie è cresciuta la grande tradizione della caccia

Speciale caccia. Un libro scritto da Eugenio Casella, presidente di Acl, edito da “La compagnia della Stampa”

Capanni: la caccia e il territorio,immagini e testi di una passione

con i richiami vivi. L’autunno è una stagione magica: ecco, allora, che il capanno diventa un luogo di cul-to dove tra le brume ottobrine si celebra, continuamente rinnova-to, un rito antico e prezioso, che fu proprio dei padri cacciatori e che sarà negli anni a venire privi-legio dei figli.Ci vuole amore nelle cose, e pas-sione, affinché esse riescano bene. Se la passione si può misurare dal-le parole, certamente l’amico Eu-genio Casella è un gran sacerdote della caccia al capanno. In questo suo lavoro racconta della più clas-sica delle cacce bresciane, e lo fa con il trasporto caratteristico di chi è fiero delle sue origini, ama la propria terra, si batte per conser-varne le tradizioni. Eugenio parla di questioni tecniche ma frequen-temente si lascia andare al ricor-do, al sentimento, come svelano

Un roccolo, costruzione mimetizzata da piante,in cui stanno i cacciatori durante l'attività di caccia

20 La Voce della Valtrompialuglio 2010

Sito:www.lavocedelpopolo.it

i richiami alla figura paterna ed a quel vissuto di adolescente di cui è ancora così vivo il ricordo, un ri-cordo che si muove sulle ruote di un vecchio carrettino che arranca con il suo carico di gabbiette… Le numerose immagini degli apposta-menti colti dall’obbiettivo del bra-vo fotografo e le precise descrizio-ni del testo restituiscono al lettore una precisa istantanea della realtà bresciana.La scelta del luogo, i materiali di costruzione, la posa dei secchi, la mimetizzazione, tutto prova che non vi è spazio per l’improvvisa-zione e che la caccia al capanno è un’arte. La sintesi appare estrema e la lettura, perciò, scorre agile e veloce. Tra le righe si coglie il mes-saggio di un amore sconfinato per tutto quello che profuma di erba, di uccelli selvatici, di foglie e di rugiada. Di Caccia”.

Una serie di fotografie,a corredo dei brani,

raccontano una realtà diffusa tra la gente

della Valle e che si tramanda di padre in figlio

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Comunità Montana. Da settembre inizia la redazione della mappa di comunità “Paesaggio racconta”

L’Ecomuseo comincia dal bosco

Stage all'osservatorio"Serafino Zani"Dal 30 luglio all’1 agosto l’osservatorio “Serafino Zani” di Lumezzane or-ganizza uno stage astronomico, con l’opportunità di utilizzare il sensore elettronico del telescopio di 40 cm di diametro attraverso cui poter indi-viduare debolissimi corpi celesti, come gli asteroidi scoperti dalla specola valgobbina. Il corso è aperto a tutti gli appassionati di astronomia ed è stato strutturato su due livelli: “base” per chi ha una limitata esperienza e “avanzato” per chi già possiede un'esperienza pratica osservativa. La pre-notazione è obbligatoria e i posti disponibili sono 20. Quota di iscrizione 40 Euro. Info su www.astrofilibresciani.it o al numero 030.872164.

Spesso facciamo fatica a ricono-scere l’esistenza delle cose che non vediamo e così è per il lavoro dell’Eco-mueso di Valle Trompia, non un luogo preciso e identificabile ma diffuso sul territorio. Un ecomuseo che è la Val-trompia stessa, con i suoi monti, i suoi boschi, i suoi saperi, le sue memorie, la sua popolazione. “Il progetto principe che abbiamo avviato – dice il coordi-natore Ocildo Sitavl – è a lungo termi-ne e riunisce vari cammini del sapere sedimentati nel territorio: la strada del bosco, del foraggio e del latte, del ferro e dell’industria, dell’acqua, della fede. E proprio dai boschi abbiamo co-minciato, dividendo il progetto in due fasi parallele: ‘Il bosco racconta’ e ‘La strada del bosco’”.Da una parte “Il bosco racconta”, os-sia una rete articolata e dinamica di percorsi riguardanti il ‘sistema bosco’ e che prevede di costituire itinerari re-alizzando, totem, pannelli, brochure, pagine web. “Questa parte del proget-to – dice Ocildo Stival – ci consente di rendere disponibili peculiarità dell’am-biente boschivo, ad esempio con la re-alizzazione di una xiloteca (da xylos, legno e théke, scrigno), cioè una rac-

colta di essenze mostrata alle scuole per riconoscere le caratteristiche di al-cune specie legnose, poi affiancata ai cosiddetti ‘itinerari didattico - natura-listici a chilometri zero’ per mostrare ai ragazzi come le risorse ambientali stiano tutte intorno a noi”.Un elemento ‘bosco’ fondante per tut-ta l’economia della Valle che è al cen-tro della seconda parte del progetto (‘La strada nel bosco”) al fine di redige-re una mappa di comunità in continua evoluzione. “Costruita sul modello del-le Parish Maps inglesi – spiega Ocildo Stival – consiste in una mappa tema-tica sia cartacea sia multimediale che intende rappresentare, in modo omo-geneo e strutturato le zone boschive rilevanti, sovrapponendovi nel corso degli anni altre tematiche (foraggio e latte, industria e ferro, acqua, culto) e costituendo così uno strumento di-dattico globale della Valle denominato ‘Paesaggio racconta’”. Già affidata a un tecnico, la progettazione della mappa interattiva occuperà presto la sezione dell’Ecomuseo ospitata sul portale del Sistema Cultrale (http://cultura.valle-trompia.it), divenendo un punto di ri-ferimento per trasmettere alle gene-razioni future saperi e pratiche delle attività che in passato hanno scandito la vita di tutta la Valle.

di Andrea Alesci

Un bosco di faggi

L’Ecomuseo è un museo diffuso sul ter-ritorio che, come suggerisce la parola, è una raccolta delle cose insigni di casa no-stra (da oikos, abitazione e museion, luo-go sacro alle Muse e di qui galleria di ec-cellenze culturali). L’Ecomuseo di Valle Trompia “La montagna e l’industria” è il più esteso della Lombardia ed è stato ri-conosciuto dall’ente regionale nel 2009, sulla base della l.r. 12/2007. Non un ente di per sé ma un progetto integrato, rife-ribile e coinvolgente la comunità locale, l’ecomuseo triumplino ha come capofila la Comunità montana e vari partner fra

cui tredici comuni (Irma, Marmentino, Pezzaze, Tavernole s/M, Lodrino, Gar-done V.T., Sarezzo, Brione, Villa Carcina, Bovezzo, Nave, Caino) e dieci associazio-ni culturali (Consorzio Alta Val Trompia, Cooperativa Monte Muffetto, Coopera-tiva Arca, Treatro, Associazione Versanti, Associazione Atlantide, Museo etnogra-fico di Lodrino, Associazione Amici del-la Mitria, Azienda agricola Catena Rossa, Progetto Atlantide). Ora, con i due pro-getti sul bosco, già finanziati al 50% dal-la Regione, comincia un lungo lavoro di ricostruzione dell’identità triumplina.

Che cos'è l'Ecomuseo di Valle Trompia

Da diverso tempo alcune piccole casette con il tetto di legno sono spun-tate lungo la Valle del Mella e continua-no a farlo: si tratta di “Punti Latte”, che fanno arrivare la merce dal produttore al consumatore. Nave, Bovezzo, Villa Carcina, Sarezzo, Marcheno sono le località dove si possono trovare que-sti piccoli dispenser di latte crudo e yogurt, rimedi ai tempi di magra eco-nomici. Si tratta di casette costruite col permesso del Comune da alcuni allevatori della zona, come nel caso di Elio Pelizzari, che abbiamo incontrato nell’ultima abitazione dopo il presepe

in Valle di Sarezzo, dove produce latte di mucca fra il verde delle montagne e gli schiamazzi degli otto cani che girano nel cortile. “Nel marzo 2009 – spiega il signor Elio – abbiamo deciso di installare un distributore in paese, nel parcheggio del centro Aldo Moro a Zanano. Poi, abbiamo tentato anche la via dell’Alta Valle con un altro distri-butore a Marcheno, ma qui la cosa non ha funzionato a breve cercheremo un altro Comune dove posizionarlo. Nel distributore – continua l’allevatore sa-retino – si possono trovare ogni giorno latte e yogurt freschi: prima lo mungia-

mo dalle mucche (una cinquantina di capi), poi lo raffreddiamo in frigorife-ro a 3°C, quindi lo mettiamo dentro una cisterna che va a sostituire quella presente nella casetta il giorno prima. Il latte viene controllato due volte al mese dall’Asl e i risultati sono affissi al distributore”. Un distributore che ero-ga latte crudo, diverso da quello che si trova in commercio perché cremoso e ricco di fermenti lattici e che può es-sere prelevato con contenitori steriliz-zati o appositi bicchieri per l’assaggio. “Ora – chiude Elio Pelizzari – vado in alpeggio a Bagolino per tre mesi a pro-durre formaggio da vendere in malga, ma l’intenzione è quella di aprire un caseificio a Sarezzo, ottenendo la cer-tificazione Cee e potendo vendere le forme presso il distributore”.Il Punto Latte di Sarezzo

Commercio. Sulla via della filiera corta coi Punti Latte: la prospettiva dell’allevatore saretino Elio Pelizzari

Superare il periodo di crisicoi distributori di latte crudo

21La Voce della Valtrompialuglio 2010

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Cultura

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22 La Voce della Valtrompialuglio 2010

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Nella celebrazione del rito si compie la realizzazione e la ripetibili-tà di un’esperienza e così sarà anche il prossimo 18 luglio, quando sulla vetta del Gölem si riunirà come ogni anno la terza domenica di luglio una folla di persone pronte a ricordare il Redentore e quel monumento a lui dedicato che lì svetta dal 24 agosto 1902. “Ogni anno – spiega il segreta-rio dell’Associazione culturale Re-dentore, Luigi Palini – ci ritroviamo per rendere omaggio all’opera che impegnò strenuamente nei lavori di progettazione e realizzazione Gior-gio Montini, padre del futuro Paolo VI. Proprio il padre del Papa bre-sciano ricevette nel 1899 l’incarico di erigere uno dei venti monumenti che il mondo cattolico aveva deciso di costruire su altrettante vette d’Ita-lia, in segno dei venti secoli di fede in Cristo. Il primo s’innalzò il 3 no-vembre 1900 sul Monte S. Giuliano a Caltanissetta, mentre i lavori per quello della Lombardia si completa-rono l’anno successivo”.Così, il 18 luglio diviene occasio-

Montagna. Domenica 18 luglio alle 10 la consueta processione dal rifugio Almici alla cima del Guglielmo

di Lia Micale

In preghiera nel cielo del Gölem al monumento del Redentore

Come ogni anno nella terza decade di luglio l'Associazione culturale Redentore

organizza la salita sulla montagna cara ai bresciani

e a papa Paolo VI

Il monumento, le statue e i mosaici

Nel 1998 accanto al monumento al Redentore fu eretta una statua bronzea di Paolo VI, ad opera dello scultore camuno Gianluigi Sandri-ni. E se nella statua c’era qualcosa di papa Giovanni Paolo II, che nel-la sua visita a Brescia la benedisse, dal 2006 anche il Pontefice polac-co rimase legato con forza viva al monumento, grazie all’altorilievo di bronzo che lo raffigura e da al-

lora adorna il portone. Nel 2002, invece, si realizzò l’idea di Cesare Giovanelli di decorare la facciata principale del monumento con un mosaico in vetro: “Redenzione” di Giancarlo Gottardi. E dal 2008 campeggiano altre quattro opere a tasselli: “La Creazione” di Enri-co Schinetti, “L’Annunciazione” di Massimo Zuppelli e “La Crocifissio-ne” di William Fantini.

ne per ricordare questo importante evento, con il ritrovo alle ore 10 pres-so il rifugio Almici e la processione sino ai 1949 metri di quel “culmine” che custodisce silente i colorati mo-saici del monumento a Cristo Reden-tore, dove il parroco di Zone don Lorenzo Pedersoli e quello di Inzino don Eugenio Panelli celebreranno una Santa Messa. “Il Monte Gugliel-mo – prosegue Luigi Palini – non è una montagna come tutte le altre, perché vive dell’intenso e unico le-game con il Redentore, conferendo a questo ambiente un’atmosfera mi-stica. Allo stesso tempo, è per tutti, credenti o meno, una concreta pos-sibilità di ritrovare la pace di una na-tura da esplorare e ammirare, messo a guardia del lago d’Iseo e dell’intera Valtrompia. Conservare questo po-sto è lo scopo che anima le iniziative della nostra associazione, lavorando ad esempio per migliorare i sentieri (lodevole l’iniziativa delle Comuni-tà montane di Valtrompia e Sebino Bresciano che hanno ne hanno siste-mati alcuni, hanno posto una balau-stra sotto al monumento e installato pannelli con le indicazioni dei monti circostanti) in modo da renderli più praticabili per chi vuole avvicinarsi alla maestosità del paesaggio offerto dal Guglielmo”.Il monumento al Redentore ha attra-versato due guerre mondiali, ha resi-stito alle intemperie pur con un re-stauro avvenuto negli anni Sessanta su incarico diretto di papa Paolo VI e dal 26 settembre 1966 è imprezio-sita da una croce che svetta a ventu-no metri di altezza e sotto alla quale il prossimo 18 luglio si solleverà la preghiera di molti bresciani.

Arte. Martedì 6 luglio nella parrocchiale di Sarezzo la spiegazione cristallina di don Giuseppe Fusari

Non la piazza Cesare Battisti ma la chiesa parrocchiale dei Santi Faustino e Giovita ha accolto martedì 6 luglio la gente accorsa alla prima delle sei elevazioni spirituali di “Terre di fede”. La provvidenza d’un forte temporale ha voluto che la spiegazione dell’ope-ra di Antonio Gandino “Ecce filium tuum, ecce mater tua” si trasferisse nella secentesca chiesa che del pitto-re conserva una pala d’altare raffigu-rante un’altra crocifissione. Un vero e proprio segno per un appuntamento che ha percorso il tema basilare del cammino cristiano: “L’origine della

comunità”. Così, l’approfondimento spirituale s’è composto fra la posata lettura dell’attore Luciano Bertoli di brani estratti da “De Civitate Dei” di Sant’Agostino, Vangelo di Giovanni e lettera del vescovo mons. Luciano Monari, alternati al soffiar di trombe del quartetto Choros. Proprio la spiegazione dell’olio su te-la di Gandino è stata il cardine della serata nelle cristalline parole di don Giuseppe Fusari, direttore del Museo diocesano di Brescia. “Questa crocifis-sione è una donazione totale. Cristo è vivo, con gli occhi spalancati e la boc-

ca aperta, rivolto alla Vergine Maria e all’apostolo prediletto Giovanni. Una crocifissione unica dove gli sguardi e le parole di Gesù vanno a posarsi sui visi auscultanti di una madre e di un figlio. In questo momento sta l’origi-ne della comunità, proprio perché la Madonna e il discepolo, diversamen-te dalla Maddalena che giace in ginoc-chio avvinghiata alla croce, stanno in piedi. A loro si rivolge il Cristo, a loro parla affinché siano colonne portanti della cristianità, capaci di sopportare la missione affidatagli con quel gesto d’amore”.

Agorà approda in Valtrompia con un dipinto di Gandino

“Ecce mater tua” di Antonio Gandino

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23La Voce della Valtrompialuglio 2010

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Standing ovation per “Toy Sory 3”. Successo ripetuto per la Pixar e per i giocattoli creati da John Lasseter nel lontano 1995. Il regista di questo capi-tolo è Lee Unkrich.Andy, il piccolo bambino, proprietario dei giocattoli, nei primi due capitoli, è diventato grande; ora deve andare al college. Mentre fa i bagagli decide di portare con sè l’amato Woody, da sempre il suo giocattolo preferito e di mettere gli altri in soffitta. Mentre lui è distratto, la madre mette i giocattoli in una scatola per destinarli a un asilo. Anche Woody, ovviamente alla ricerca dei compagni, finisce nello scatolone. Ha inizio così la nuova av-ventura che vedrà la presenza di altri giocattoli, di storie nuove e il confron-

to con una dura realtà, che si rivela diversa da quanto pensato: l’asilo. Da qui il desiderio di una grande fuga da organizzare.Il mondo dei giocattoli Pixar-Disney recupera in questo episodio alcune delle caratteristiche tipiche del primo capitolo: una sceneggiatura brillante che unisce innovazione (il 3D non è mai eccessivo e ingombrante o ap-piccicaticcio), creatività, umorismo e capacità di emozionare; il tutto in ma-niera superlativa. Buzz, Woody e com-pagni parlano agli adulti e non solo ai bambini; ma questa non è una novità in casa Pixar, che si è sempre distinta per storie capaci di far sorridere, com-

Cinema. “Toy Story 3 - La grande fuga” di Lee Unkrich, targato Disney-Pixar

Woody e Buzz in una sequenza del film

Par di sentire la melodia di Jannacci e quella luna “tacada in sul plafon” mentre s’immagina il percorso not-turno che “La Valle e la luna” pro-porrà sabato 24 luglio tra i comu-ni di Sarezzo e Villa Carcina. Nella quinta edizione di un evento pro-mosso da Comunità montana e as-sociazione culturale Treatro, a far da filo conduttore sarà l’itinerario tea-tral-gastronomico che dalle 19 por-terà i passeggeri di un autobus tra gustose specialità e spettacoli d’ar-te (costo 12 euro, info e prenotazio-ni a 030.8901195 o 338.5946090). Farsi guidare in un percorso stabi-lito oppure sostare nei due paesi triumplini in compagnia di vari ar-tisti. A Villa Carcina si comincia alle 19.30 con proiezioni, danza e ape-ritivi prima del teatro di strada col “Cabacircus” di Ivan Giussani, lo spettacolo comico musicale “Pata-trac” del Delikatessen Duo, le arti circensi di Simone Romanò e anco-ra catene, torce e sputafuoco a cu-ra di Arci, la lettura “Sosta al casta-gno” del Treatro e chiusura con mu-sica ska e reggae di “Isaia & l’orche-stra di Radio Clochard”. A Sarezzo, invece, doppio appuntamento: dal-le 19.30 al Maglio è protagonista il Treatro con “Sei un tipo da chinot-to” e la proiezione de “Il Cavalier di Frescobello”, intervallati dalla per-formance di Dance World. E dalle 20.30 è piazza Cesare Battisti a il-luminarsi con le prelibatezze della bancarella equosolidale della coo-perativa Karibu e la degustazione di formaggi e marmellate del Con-sorzio Alta Valle Trompia; antipa-sti alla musica retrò di Serse, al te-atro comico della Compagnia Ben-gala con “Nord Sud”, a momenti di giocoleria e allo spettacolo musica-le di chiusura “Attraversando sen-tieri” a cura di Malghesetti e Tre-atro. Info presso Treatro ([email protected], tel. 030.9001195 o 338.5946090) e Comunità monta-na ([email protected], tel. 030.8337490).

Notte bianca a VillaCarcina e SarezzoUn’incredibile fuga

per Woody e sociVOCESAS

muovere, emozionare e in grado anche di affrontare temi importanti e valori; basti pensare ad “Up” o “Wall-E”, per citarne due. In questa storia si ritrova-no alcuni temi già affrontati come la passione per l’avventura, la fragilità degli affetti ma soprattuutto la paura di essere abbandonati e quella, altret-tanto importante, di crescere. Il regista così si è espresso sul tempo che passa: “La gente ama questi personaggi, è af-fezionata a loro e non li vuole lasciare. Quelli che erano ragazzi quando uscì il primo film magari oggi sono genito-ri e aspettano di andare a vedere co-sa succede con i loro figli”. In questo caso ne vale la pena.

di Mauro Toninelli

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25La Voce della Valtrompialuglio 2010

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La chirurgia refrattiva compren-de numerose tecniche chirurgiche volte a ridurre o correggere i princi-pali difetti visivi quali miopia, iper-metropia e astigmatismo. La mag-gior parte degli interventi di chirur-gia refrattiva agisce modificando la curvatura corneale con lo scopo di far convergere i raggi luminosi pro-venienti dall’esterno sulla retina. La chirurgia refrattiva corneale deve il suo sviluppo all’impiego del laser ad eccimeri che negli anni Ottanta iniziò ad essere utilizzato dagli of-talmologi, offrendo un livello di si-curezza e precisione irraggiungibile fino ad allora con le altre tecniche di

chirurgia refrattiva. Altre tecniche si basano invece sull’impianto di lenti correttive artificiali intraoculari. La forma dei nostri occhi determina il modo in cui vediamo. I raggi lumi-nosi, dopo aver attraversato la cor-nea, il foro pupillare e il cristallino convergono sulla retina in un occhio privo di difetti di vista.Dalla retina che costituisce la super-ficie interna dell’occhio, tramite il nervo ottico, vengono inviati al cer-vello, dove vengono “tradotti” in im-magini come noi le vediamo. I difetti di refrazione si verificano quando la curvatura dell’occhio non è propor-zionale alla lunghezza dello stesso, determinando una mancata focaliz-zazione dell’immagine sulla retina. La miopia è il difetto refrattivo più comune, colpendo più di un indivi-duo su quattro. I soggetti miopi ve-dono bene solo da vicino, ma gli og-

getti lontani diventano sfuocati fino ad essere indistinguibili. La miopia si verifica quando l’occhio è troppo lungo e/o la cornea troppo curva. Ciò determina una focalizzazione dell’immagine al davanti della retina e non su di essa. Tale condizione, che può essere geneticamente ereditata, si sviluppa dall’infanzia e si stabilizza intorno ai vent’anni. Viene corretta con lenti divergenti che permettono ai raggi luminosi di focalizzarsi sul-la retina. L’ipermetropia si presenta quando l’occhio è troppo corto e/o la cornea troppo piatta e la focaliz-zazione dell’immagine avverrebbe oltre la retina. Grazie alla capacità di accomodazione del cristallino i soggetti giovani sono in grado, per difetti ipermetropici non elevati, di compensare il loro difetto. Questo è spesso causa di rossore e bruciore oculare, cefalea, stanchezza visiva,

Poliambulatori Santa Giulia. Nella maggior parte degli interventi si modifica la curvatura corneale

annebbiamenti. Tale difetto viene corretto con lenti convergenti che riportano il fuoco dell’immagine sul-la retina. L’astigmatismo si presenta quando la curvatura della cornea e talvolta quella del cristallino non è uniformemente regolare determi-nando la focalizzazione dell’imma-gine in punti diversi, distorcendo la visione sia per lontano che per vici-no. Tale difetto si corregge con lenti cilindriche.La presbiopia è la perdita della capa-cità di messa a fuoco, che si deter-mina intorno ai quarant’anni, quando il cristallino, una lente che si trova all’interno dell’occhio, perde pro-gressivamente la capacità di modifi-care la propria forma consentendoci di mettere a fuoco, di volta in volta, oggetti più vicini e oggetti lontani. Questo difetto refrattivo viene cor-retto con lenti convergenti.

Le tante soluzioni per gli occhiSono numerose le

tecniche chirurgiche volte a ridurre

o correggere i difetti visivi quali miopia,

ipermetropiae astigmatismo.

La chirurgia refrattiva corneale deve il suo

sviluppo negli anni '80 all'impiego del laser

di Alfredo BaldinoSpecialista in Oculistica

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26 La Voce della Valtrompialuglio 2010

Calcio, Lega Pro: Lumezzane si riparteRiparte ufficialmente mercoledì 21 luglio la stagione del Lumezzane in prepa-razione al campionato di Prima Divisione. Raduno e partenza per Dobbiaco, in Val Pusteria, sede del ritiro fino al primo di agosto. Fissate le amichevoli: il 27 col Padova, il giorno successivo con il Bari e il 31 contro una rappresentativa dell’ Alta Pusteria. Sul fronte mercato, dopo essersi aggiudicato (alle buste) la perma-nenza di Emerson, altra partenza illustre e dolorosa che fa il paio con quella di mister Menichini salito in B col Crotone. Si tratta di Andrea Pintori; l’attaccante classe 1980 ha deciso di trasferirsi al Benevento dopo due stagioni nelle quali ha totalizzato 19 reti. (m.r)

Speciale Xtreme. Nel 1969 la prima avventura del Moto Club nel mondo dell'Enduro e dal 2002 l'Xtreme

Lumezzane impenna a tutto gasIn Valgobbia la specialità

dell'Enduro è cresciuta nel tempo con la

Sei giorni internazionale del 1990 e l'Xtreme, nato

sul modello della mitica Gilles Lalay Classic

di Andrea Alesci

Nato ufficialmente nel 1963 per volontà di don Giacomo Mognetti, il Moto Club Lumezzane comincia la sua avventura nel mondo dell’Enduro già nel 1969, inaugurando una compe-tizione che verrà ripetuta sino al 1973. Proprio negli anni Settanta la famiglia Bugatti sostiene in prima persona il club lumezzanese con Damiano Bu-gatti nominato presidente. L’indomita passione per i motori porta al ripristi-no della gara di Enduro (dall’inglese endurance, resistenza), riportando

sulle strade della Valtrompia questa specialità del motociclismo che si ba-sa sulla regolarità e si svolge su stra-de aperte al traffico. Così, dal 1977 la gara è di nuovo realtà e si svolge ininterrottamente sino al 1988, anno in cui viene riconosciuta come pro-

va del Campionato Italiano Enduro (in maggio si disputa il Trofeo Pano-rama). Nel 1990 arriva un altro rico-noscimento di livello internaziona-le, con il Moto Club Lumezzane che viene insignito dell’onere e onore di organizzare la 5ª prova del Mondiale

di Enduro e nello stesso anno i co-lori del Club risplendono del titolo di campione d’Italia a squadre. Nel 1997 arriva l’ennesimo motivo d’orgo-glio, quando Lumezzane viene scelta come sede per la Sei giorni interna-zionale di Enduro (www.iside.com), impegnando l’organizzazione nella costruzione del paddock in un’area di gara impervia, vedendo premiato l’impegno con la vittoria di entrambi i trofei in palio (Nazioni e Junior) e rimanendo da allora l’ultima località italiana ad ospitare l’importante even-to motociclistico.Poi, dal 2002 ecco lo spettacolo dell’Xtreme, da tutti gli appassionati di enduro definita come “la gara più dura del mondo”. Preso spunto dal-la Gilles Lalay Classic, massacrante prova di enduro tenutasi in Francia dal 1993 al 2001 e poi non più dispu-tata per problemi di permessi, la ma-nifestazione lumezzanese s’è ripetu-ta sino al 2006 e ora, dopo una pausa di quattro anni, è pronta a esaltare piloti e pubblico nell’ultimo fine set-timana di luglio.

Un momento di gara

Sito:www.lavocedelpopolo.it

Sport

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27La Voce della Valtrompialuglio 2010

E-mail:valtrompiavocemedia.it

Torna quest’anno dopo una pausa di quattro anni l’Xtreme, gara di en-duro che riporta in Valgobbia il rom-bo, la polvere e la passione del moto-ciclismo. Una massacrante gara che arriva dopo la 5ª e ultima prova dei Campionati assoluti d’Italia, previ-sta per venerdì 30 luglio. “Siamo or-gogliosi e contenti – dice il respon-sabile dell’organizzazione Gabriele Bugatti – di essere riusciti a mettere in piedi nuovamente lo spettacolo unico dell’Xtreme, contando su piloti che disputano il Campionato mondia-le: Ivan Cerventes, Alex Bonometti, Thomas Oldrati e Simone Albergoni della Ktm, Oscar Balletti, Fabio Mos-sini e Mika Ahola della Honda, Cristo-phe Nambotin della Gas Gas, Antoi-ne Meo e Sebastien Guillaume della

Husqvarna”. Una gara estremamente selettiva su un percorso che nei suoi 280 chilometri mette alla prova fisico e nervi anche dei migliori professio-nisti. “Momento topico della gara – spiega Gabriele Bugatti – è il mitico Dente del Diavolo, un salitone che si snoda per un centinaio di metri ver-so la statale del Passo del Cavallo e dove domenica 31 luglio si svolgerà l’attesa prova speciale in notturna

dell’Xtreme, dopo quella del giorno prima (sempre in notturna) in Val de Put”. Un ricco montepremi assegnerà al vincitore 4mila euro e altri premi in denaro sino al 10° classificato (3.500 euro invece alle prime tre squadre). Ultima prova del 31 luglio alle ore 19 e in nottata il passaggio conclusivo sul leggendario Dente del Diavolo. Info su www.mclumezzane.com o all’e-mail [email protected].

Programma. A fine luglio prova del Campionato italiano e lo sfiancante Xtreme

di Andrea Alesci

Il percorso sterrato di una prova speciale

Il rombo, la polvere e la passione delle moto

Dopo quattro anni d'assenza torna sulle

strade di Lumezzane lo spettacolo unico della

gara di Xtreme con il leggendario

"Dente del Diavolo"

Giunto alla 6ª edizione, l’Xtreme Lu-mezzane tornerà il prossimo 31 lu-glio con la possibilità di seguire la gara sul posto e da casa. Dalle 18 alle 24 sarà effettuato un servizio di tra-sporto gratuito con bus navetta per il Passo del Cavallo: tre mezzi dalla piazza delle piscine a Piatucco e al-tri due dalla Valsabbia, con parten-za dalla località Ca’ Rosada a Bione. Inoltre, l’intera giornata sarà coper-ta da una diretta televisiva offerta da Teletutto e Bergamo Sat (canale 950 di Sky) con i seguenti orari: 11-12, 14-15, 16-17, 21-22.50, 20-24.Contestualmente alla gara di Xtre-me anche il Gaim (Giovani amici in missione) di Lumezzane tiene la sua “prova speciale”, continuando a portare avanti l’impegno di solida-rietà e aiuto ai bambini africani del Malawi. La postazione Gaim sarà at-tiva da giovedì 29 luglio nel piazza-le delle piscine di Piatucco con aper-tura stand gastronomico alle 18.30 e inizio della serata karaoke alle 21.30. Venerdì 30 luglio stand aperto dalle 8 del mattino (dalle 19 possibilità di mangiare la pizza) e alle 22 appun-tamento con la voce “nera” e versa-tile della cantante Dora Lee. Sabato 31 luglio lo stand anticiperà l’aper-tura alle 7, mentre alle 19.30 possi-bilità di cena con spiedo e alle 23 gli In.dust.real e la loro musica; inoltre, gli amici del Gaim terranno aperto un punto ristoro presso il Dente del diavolo. Infine, domenica 1 agosto apertura stand gastronomico alle 9, pranzo con spiedo alle 12.30 e dalle 21 concerto dei Verde Cane. Lo svi-luppo del circuito per la gara valevo-le per il Campionato italiano preve-de la partenza dal piazzale antistan-te lo stadio comunale di Lumezzane, quindi discesa verso Valle, poi Mez-zaluna e risalita in Faidana, attra-versamento passaggio verso Monta-gnone, Premiano, Agnosine, Bione, Passo del Cavallo, Mosniga, Renzo, Villaggio Gnutti e rientro a Piatucco. Info su www.mclumezzane.com.

Xtreme: servizi, diretta tv ed eventi

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BMW M3 3.2 COUPE’SMG F1 AUT.PELLE XENO18’CDFULLKM65.000 Anno 01/2006 , Coupè, Grigio, 65000 km, 252 kW/343CV, Benzina, cambio

Sequenziale, EuroE4, Iva esposta€ 26.900,-

PORSCHE Cayenne S TIP.SOSP.ATTIVE 19’XENO PDC TETTO FULL KM85.000 Anno 10/2003 , Fuoristrada, Grigio, 85000 km, 250 kW/340CV, Benzina, cambio Automatico, EuroE4 € 21.900,-

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29La Voce della Valtrompialuglio 2010

Al via della 10ª edizione del Brixia Tour si presenteranno ben cinque forma-zioni del circuito Pro Tour: Lampre – Farnese Vini, Sky Professional Cycling Team, Caisse d’Epargne, Garmin Transitione, Team Katusha. Ai nastri di par-tenza della corsa bresciana anche otto squadre Professional (Acqua & Sapo-ne – D’Angelo & Antenucci, Colnago – Csf Inox, Ceramica Flaminia, Isd Neri, Androni Giocattoli – Serramenti Pvc Diquigiovanni, De Rosa – Stac Plastic, Vacansoleil Pro Cycling Team) e cinque con licenza Continental (Meridiana Kamen Team, Miche, Cdc – Cavaliere, Kalev Chocolare Team, Tecnofilm – Be-tonexpress 2000).

Ciclismo. Dal 21 al 25 luglio la 10ª edizione della corsa riservata ai professionisti con due tappe in Valtrompia

Brixia Tour 2010 e le squadre partecipanti

Il gran ritorno del Brixia Tour sulla salita della Cima Poffe

La Valtrompia torna nel cuore del Brixia Tour proprio in occasione del-la sua decima edizione. Sarà il ritor-no dell’infida salita delle Poffe a se-gnare un “ritorno alle origini” per la corsa, come ha sottolineato il patron Giuseppe Bresciani nella presenta-zione di poche settimane fa a Palazzo Gambara. “Torna così l’impegnativa salita che condurrà i ciclisti ai 1.028 metri di Ci-ma Poffe – dice l’assessore allo Sport e vicesindaco di Lumezzane, Lucio Fac-chinetti –, già percorsa quando ero pri-mo cittadino io e arrivo di tappa decisi-vo: per la vittoria giornaliera di Davide Rebellin e quella finale di un giovane ciclista di nome Cadel Evans, attuale campione del mondo. Dopo dieci an-ni – continua Facchinetti – abbiamo accettato l’invito dell’organizzazione, tornando a ospitare con piacere la corsa, anche perché il ciclismo è uno sport che lavora su fisico e mente e i campioni sono sempre motivo di emu-lazione per i ragazzi”. Patrocinata dal Ministero del Turismo,

dalla Provincia di Brescia e dai comu-ni di Chiari, Orzinuovi, Brescia, Con-cesio, Lumezzane, Pisogne, Palazzolo, Collio, la cinque giorni di gara vedrà impegnati dal 21 al 25 luglio molti big delle due ruote, fra cui il neocampio-ne italiano Giovanni Visconti. Dopo l’esordio con la tappa di Palazzolo la seconda giornata porterà i corridori da Buffalora sino ai conclusivi sei chilo-metri d’arrampicata da Faidana verso le Poffe, con una pendenza media del 10% e punte del 14%. Saltata all’ultimo la semitappa del 23 luglio che prevede-va la cronometro individuale di sette chilometri da Concesio al santuario della Madonna della Stella, la Valle sarà comunque protagonista anche nella penultima frazione, con la con-sueta e decisiva quarta tappa che por-ta la carovana di corridori nel comune di Collio: partenza dal paese di papa Paolo VI, cinque giri fra Bassa Valle e Franciacorta con altrettanti passaggi dalla Forcella (via Gussago) e arrivo ai 1.800 metri del Passo Maniva dopo aver risalito l’intera Valtrompia.Per informazioni dettagliate e altime-trie consultare il sito web www.bri-xiatour.com. La gara sarà seguita con servizi e dirette televisive da Teletut-to e Raitre.Un momento della corsa

E-mail:valtrompiavocemedia.it

di Lia Micale

Supertrail. Anche il Maniva e Santa Maria del Giogo a Polaveno nel faticoso percorso lungo 154 chilometri

La “Corsa dei Messaggeri della Vita” si avvicina alla sua partenza: l’AdamelloSuperTrail, l’Ultramara-tona più dura delle Alpi che vedrà i suoi eroici atleti partire il 30 luglio alle ore 15 da piazza della Loggia ver-so i 154 chilometri di fatica e solida-rietà che li porteranno attraverso il sentiero 3V prima e il Numero Uno dell’Adamello poi alla agognata me-ta di Vezza d’Oglio. Sono circa 200 a tutt’oggi gli iscritti ma altri si aggiun-geranno nelle ultime giornate valide per le iscrizioni che si chiuderan-no il 15 Luglio. Ci sono concorrenti che arrivano da Germania, Francia

e Svizzera oltre che da numerose re-gioni italiane Piemonte, Lombardia, Veneto, Lazio, Toscana, Umbria e Sicilia, donne e uomini che si batte-ranno per un gesto atletico estremo sorretto dai principi della solidarietà; infatti, per volere degli organizzato-ri questa magnifica manifestazione sportiva è dedicata ad Avis e Aido. Le tappe più importanti del percor-so sono, oltre alla maestosa partenza in Piazza della Loggia, il passaggio a Urago Mella dove inizia il vero per-corso montano col sentiero 3V (Tre Valli bresciane) per poi salire sui monti di Gussago e Brione, il pas-

Di corsa, sui monti, per solidarietà in favore di Avis e Aido

Scorcio di Santa Maria del Giogo

saggio a Polaveno, Santa Maria del Giogo, tutti punti ove anche il pub-blico potrà applaudire gli atleti. Im-portante il passaggio al Monumento al Redentore del Monte Guglielmo con l’assegnazione del Trofeo Avis dedicato a Fulvio Manzoni e quindi il passaggio dagli impianti sciistici di Montecampione e, dirigendosi verso il Maniva, l’arrivo al primo cancello verde a Bazena con l’assegnazione del Trofeo Sportland (1° uomo) e Trofeo Aido “Analisa Gnutti”. Gli at-leti iniziano poi il sentiero n°1. Info e news su www.adamellosupertrail.it o [email protected]

Il leader della corsa indosserà la ma-glia azzurra di Piemonti Costruzio-ni; maglia rossa (Maglificio Denti) per i punti; verde (Termoidraulica Rovetta) per il Gpm; gialla (Matel-lese Assicurazioni) ai traguardi vo-lanti; bianca (Ski Maniva) per il mi-glior giovane; arancio (Delio Galli-na) gran combinata a squadre.

Le maglie dei leader

Il comitato organizzatore del Brixia Tour

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SERVIZI e NUMERI UTILI

ANNO II

NUMERO 7 - Luglio 2010

Edizioni Opera Diocesana San Francesco di Sales

Registrazione del Tribunale n. 22/2009 del 21 marzo 2009

Direttore responsabile: Adriano Bianchi

Sede e redazione: Via Callegari, 6 Brescia

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Pubblicità: Voce Media Pubblicità - Via Callegari, 6 Brescia

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25030 Erbusco (Bs) - Tel. 0307725511 - Fax 0307725566

Progetto grafico e impaginazione: Ernesto Olivetti

INFORMAGIOVANI

CONCESIOPiazza Paolo VI, 1 - Tel. 030 2184141LUMEZZANEVia Umberto Gnutti, 2 - Tel. 030 8920519NAVEVia Brescia, 29 c/o biblioteca - Tel. 030 2532753SAREZZO

Via Bailo, 47 c/o biblioteca - Tel. 030 8907539 VILLA CARCINAVia Italia, 24 - Tel. 030 8988224

COMUNI

118 (Emergenza sanitaria)

112 (Carabinieri)

113 (Polizia)

115 (Vigili del Fuoco)

117 (Guardia di Finanza)

1515 (Corpo Forestale)

EMERGENZA

Bovegno: Tel. 030 926775

SOCCORSO ALPINO

BOVEGNO Piazza Zanardelli, 1 - 25061 Bovegno - Tel. 030 9259641 - Sito: www.valletrompia.itBOVEZZOVia Vittorio Veneto, 28 – 25073 Bovezzo - Tel. 030 2111211 - Sito: www.comune.bovezzo.bs.itBRIONEVia San Zenone, 1 - 25060 Brione - Tel. 030 84013 CAINO Via Villa Mattina, 9 - 25070 Caino - Tel. 030 6830016 - Sito: www.comune.caino.bs.itCOLLIO Piazza Zanardelli, 24 – 25060 Collio - Tel. 030 927213 - Sito: www.valletrompia.itCOMUNITA’ MONTANAVia Matteotti, 327 - 25063 Gardone Val Trompia - Tel. 030 833741 - Sito: www.cm.valletrompia.it CONCESIOP.zza Paolo VI, 1 – 25062 Concesio - Tel. 030 2184000 - Sito: www.comune.concesio.brescia.itGARDONE VAL TROMPIAVia Mazzini, 2 - 25063 Gardone Val Trompia - Tel. 030 8911583 - Sito: www.comune.gardonevaltrom-pia.bs.itIRMAVia Casa dell’Alpino - 25061 Irma - Tel. 030 9220157 – 030 9220974 - Sito: www.valletrompia.itLODRINOVia Roma, 90 – 25060 Lodrino - Tel. 0308950160 - Si-to: www.valletrompia.itLUMEZZANEVia Monsuello, 114 – 25065 Lumezzane San Seba-stiano - Tel. 030 8929268 - Sito: www.comune.lu-mezzane.bs.itMARCHENOVia Zanardelli, 111 – 25060 Marcheno - Tel. 030 8966018 - Sito: www.valletrompia.itMARMENTINOVia S. Faustino, 30 – 25060 Marmentino - Tel. 030 9228202 - 030 9229006 - Sito: www.valletrompia.itNAVEVia Paolo VI, 17 – 25075 Nave - Tel. 030 2537411 - Si-to: www.comune.nave.bs.itPEZZAZEVia Caduti Del Lavoro, 3 – 25060 Pezzaze - Tel. 030 9220100 - Sito: www.valletrompia.itPOLAVENOPiazza Marconi, 4 - 25060 Polaveno - Tel. 030 8940955 - Sito: www.comune.polaveno.bs.itSAREZZOPiazza Battisti, 4 - 25068 Sarezzo - Tel. 030 8936211 - Sito: www.comune.sarezzo.bs.itTAVERNOLE SUL MELLAPiazza Martiri, 1 - 25060 Tavernole sul Mella - Tel. 030 920108 - Sito: www.valletrompia.itVILLA CARCINA Via Marconi, 27 – 25069 Villa Carcina - Tel. 030 8984301 - Sito: www.comune.villacarcina.bs.it

Sito:www.lavocedelpopolo.it

COLLIO: Formaggi Trevalli di Zanini Silvio & C. Snc, via Maniva 110/a, San Colombano - L’Erbavo-glio di Benecchi Lucia, via Castiglioni 95, Collio

BOVEGNO: Edicola n° 177 di Fontana Giuseppina, via Roma 21, Bovegno

LODRINO: Edicola Bettinsoli Rosetta di Bettinsoli Rosetta, via Roma 6, Lodrino

MARCHENO: Cartoleria Facchini Floriana di Facchini Floriana, via Provinciale 3, Brozzo - Tabac-cheria Edicola Ricevitoria di Dusina Giampietro, via Zanardelli 3, Marcheno - Cartoleria Gerardi-ni di Gerardini, via Zanardelli 203, Marcheno

GARDONE VAL TROMPIA: Emporio Stefano di Reboldi Stefano, via Matteotti 18, Inzino - Edicola “Guido” di Franzini Cesare & C. Snc, via Matteotti, Gardone Val Trompia - Cartoleria Camplani di Camplani Bruno, piazza Garibaldi 43, Gardone Val Trompia

POLAVENO: “Lindus” di Buffoli Loretta, via Palini 39, San Giovanni di Polaveno - Edicola Belleri Erminia di Belleri Erminia via Tonetti 4, Gombio

SAREZZO: Edicola di Zubani Adriano Matteo, via Petrarca 3, Ponte Zanano - Edicola di Consoli Mi-chela, via Dante 17, Zanano - Cartoleria Mazza Lucia di Mazza Lucia, piazza Borgo Bailo 12, Sarezzo - Libreria Il Mosaico di Pedrini Daniele, via Zanardelli 50, Sarezzo - Il Chiosco R.S. di Portesi Ornel-la, piazzale Europa, Crocevia - Tabacchi Alimentari Beccalossi M. Rosa via Antonini 203, Termine

LUMEZZANE: Tabaccheria Bar Edicola “Mezzaluna” di Cavagna Fausto, via Brescia 12/c, Valle - Edicola Gnutti D. di Gnutti D., via Monsuello, San Sebastiano - Edicola Cartoleria di Facchini Sara, via Trieste 3, Sant’Apollonio - Edicola piazza Portegaia, Sant’Apollonio - Edicola via De Gasperi

VILLA CARCINA: Cartoleria di Fusi Cristina, via Tolotti 1, Cogozzo - Privativa Edicola di Rossi Pa-olo, via Bagozzi 101, Villa Carcina - Edicola Tabaccheria di Maiolini Fabio, Via Marconi 4, Pregno - Edicola Tabacchi Bettinsoli Lucia di Bettinsoli Lucia, via Garibaldi 156, Carcina - Edicola, via Ve-neto, Cailina

CONCESIO: Edicola statale, Stocchetta - Edicola Mora Lucia di Mora Lucia, via Europa 306, Costo-rio - Edicola di Biloni & C. Snc, via Rodolfo da Concesio 67, Concesio - Edicola di Lana Patrizia, via Roncaglie 19/bis, Concesio - Edicola di Pasotti Luciano, via Rizzardi 12, San Vigilio

EDICOLE Ritira qui la tua copia gratuita

L'Edicola di Lana Patrizia in via Roncaglie a Concesio

Page 31: La Voce della Valtrompia 2010 07

BOVEGNOS. Giorgio: Prefestivo: 18.30 - Festivo: 10.30 - 16.00 (Graticelle) - 18.30 BOVEZZOS. Apollonio: Prefestivo: 16.30 (chiesa vecchia) – 18.30 - Festivo: 8.00 (chiesa vecchia) – 9.30 – 11.00 – 18.30BRIONES. Zenone: Prefestivo: 17.00 - Festivo: 10.30 – 17.00CAINOS. Zenone: Prefestivo: 18.00 - Festivo: 8.00 – 10.00 – 18.00COLLIOSanti Nazaro e Celso: Prefestivo: 18.00 - Festivo: 9.30 (chiesa di Memmo) – 11.00 – 18.00S. Colombano - S. Colombano Abate: Prefe-stivo: 17.00 - Festivo: 11.00 – 17.00 - Maniva: Festivo: 15.30 (giugno/settembre)CONCESIOS. Andrea - S. Andrea Apostolo: Prefestivo: 18.30 - Festivo: 8.00 – 10.30 – 13.00Pieve - S. Antonino: Prefestivo: 18.30 - Festivo: 8.00 – 10.30 – 18.30Costorio - S. Giulia: Prefestivo: 18.00 - Festivo: 8.00 – 10.00 – 11.00 – 18.00S. Vigilio - Santi Vigilio e Gregorio Magno: Prefestivo: 18.00 - Festivo: 8.30 – 10.30 – 18.00Concesio - S. Giovanni Battista: Prefestivo: 18.00 - Festivo: ore 8.00 – 10.30GARDONE VAL TROMPIAS. Marco: Prefestivo: 18.30 - Festivo: 8.00 – 10.30 – 18.30Inzino - S. Giorgio: Prefestivo: 17.30 (Santuario Madonna del Castello) – 19.00 - Festivo: 8.30 – 10.30 – 19.00Magno - S. Martino: Prefestivo: 18.30 - Festivo: 10.00 – 11.15 – 18.30IRMASS. Trinità: Festivo: 8.30LODRINOS. Vigilio: Prefestivo: 17.00 (Invico) – 18.00 - Festi-vo: 8.30 (Invico) – 10.00 – 11.00 - 18.00LUMEZZANES. Sebastiano - Santi Fabiano e Sebastia-

31La Voce della Valtrompialuglio 2010

SAREZZOSanti Faustino e Giovita: Prefestivo: 18.30 - Fe-stivo: 7.30 – 10.00 – 18.30Zanano - Regina della Pace: Prefestivo: 18.00 - Festivo: 8.30 (S. Bernardino di Noboli) – 10.30 – 18.30Ponte Zanano - Cristo Re: Prefestivo: 18.00 - Fe-stivo: 8.00 (Maria Madre de Redentore) – 11.00 – 18.30TAVERNOLE SUL MELLAChiesa Parrocchiale - Santi Filippo e Giaco-mo: Prefestivo: 18.00 - Festivo: 8.30 – 11.00 – 18.00Cimmo - S. Calogero: Prefestivo: 20.00 - Festivo: 10.30 – 20.00Pezzoro - S. Michele Arcangelo: Prefestivo: 17.00 - Festivo: 9.30VILLA CARCINASanti Emiliano e Tirso: Prefestivo: 16.00 (Casa di Riposo) – 18.00 - Festivo: 8.30 – 10.30 – 18.00Cailina - S. Michele Arcangelo: Prefestivo: 18.00 - Festivo: 8.00 – 10.30 – 18.00Carcina - S. Giacomo: Prefestivo: 17.00 (Pregno) - 18.00 - Festivo: 9.30 - 11.00 - 18.00 Cogozzo - S. Antonio: Prefestivo: 18.00 - Festivo: 8.00 – 10.30 – 18.00

ORARI delle SANTE MESSE (Prefestive e Festive)

E-mail:valtrompiavocemedia.it

Gardone, chiesa parrocchiale

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no: Prefestivo: 18.00 - Festivo: 8.00 – 9.30 – 11.00 – 19.00Valle - S. Carlo Borromeo: Prefestivo: 19.00 - Fe-stivo: 8.00 – 10.30Villaggio Gnutti - S. Giorgio: Prefestivo: 18.00 (Casa di Riposo) - Festivo: 11.00 – 18.00Gazzolo - S. Antonio di Padova: Prefestivo: 18.00 - Festivo: 8.00 – 9.30 – 11.00 – 18.00Fontana - S. Rocco: Prefestivo: 19.00 - Festivo: 8.00 – 10.30 – 19.00Pieve - S. Giovanni Battista: Prefestivo: 18.30 - Festivo: 7.30 – 10.00 – 11.00 – 18.30S. Apollonio - S. Apollonio: Prefestivo: 19.00 - Festivo: 7.00 – 8.30 – 10.00 – 11.15 – 19.00MARCHENOSanti Pietro e Paolo: Prefestivo: 18.30 (Santuario della Madonnina) - Festivo: 8.30 – 10.30 – 18.30Brozzo - S. Michele Arcangelo: Prefestivo: 18.30 - Festivo: 10.00 – 18.30Cesovo - S. Giacomo: Prefestivo: 19.30 MARMENTINOSanti Cosma e Damiano: Prefestivo: 18.30 - Fe-stivo: 11.15Ville di Marmentino - Santi Faustino e Gio-vita: Prefestivo: 20.00 - Festivo: 10.00NAVES. Maria Immacolata: Prefestivo: 18.30 - Festivo: 7.30 – 9.30 – 10.45 – 18.00Muratello - S. Francesco d’Assisi: Prefestivo: 8.30 – 18.30 - Festivo: 8.30 – 10.30 – 17.30Cortine - S. Marco: Prefestivo: 19.00 - Festivo: 8.00 – 10.30PEZZAZES. Apollonio: Prefestivo: 15.45 (Casa di Riposo) – 18.30 - Festivo: 8.00 – 11.00Lavone - S. Maria Maddalena: Prefestivo: 18.00 - Festivo: 18.00POLAVENOS. Nicola Vescovo: Prefestivo: 19.00 - Festivo: 8.00 – 11.00Gombio - S. Maria della Neve: Prefestivo: 18.00 - Festivo: 10.00 – 18.00 - S. Maria del Giogo: Festivo: 16.00 (maggio/settembre)S. Giovanni Polaveno - S. Giovanni Battista: Prefestivo: 17.00 - Festivo: 8.00 – 10.30

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