la voce dei Padri, eco delle Comunità cristiane

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Domenica 5 agosto 2012 - ore 18.45 Chiesa parrocchiale di Grignasco Incontro culturale e spirituale a seguito di Passio 2012 MARIA NEI PRIMI SECOLI DELLA CHIESA: LA VOCE DEI PADRI, ECO DELLE COMUNITÀ CRISTIANE

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Domenica 5 agosto 2012 - ore 18.45

Chiesa parrocchiale di Grignasco

Incontro culturale e spirituale a seguito di Passio 2012

MARIA

NEI PRIMI SECOLI DELLA

CHIESA:

LA VOCE DEI PADRI, ECO

DELLE COMUNITÀ CRISTIANE

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1 “Maria nei primi secoli della Chiesa: la Voce dei Padri, eco delle Comunità Cristiane”

LA DIFFUSIONE DELLA FIGURA DI MARIA

L’argomento che mi è stato affidato non è facile per me perché avrebbe

bisogno di una persona più addentro allo studio della Chiesa, di Maria e dei

padri della Chiesa. Tuttavia ho accettato perché ho pensato che potesse

essere una occasione, una – grazia- per me e spero che sia anche di stimolo e

di aiuto per tutti voi per crescere nella vera devozione a Maria.

Dopo l’ascensione di Gesù e la discesa dello Spirito santo è cominciata la

grande diffusione del Vangelo e della persona umana e divina di Gesù, ma gli

apostoli e i primi discepoli diffondevano anche l’amore, la tenerezza, la

devozione a Colei che era stata scelta dall’Altissimo per essere la Madre del

Redentore, la Vergine dalla quale Egli era nato in forma miracolosa, che lo

aveva accompagnato per tutta la vita. Quindi la devozione a Maria è

cominciata con la stessa chiesa e si è sviluppata nei primissimi tempi del

cristianesimo. Sappiamo che è la ragione che parla, ma è l’amore che canta e

i padri hanno cantato a Colei che fu considerata – degna- di essere Madre di

Dio.

La devozione a Maria si radicò e si consolidò con salde fondamenta per opera

dello Spirito santo quando sorsero nei primi secoli della chiesa le grandi

anime, molte delle quali di grande santità, che bevendo la Fede alla sue fonti

prime, amarono, diffusero, difesero Maria Madre del Signore.

Questi uomini, con i quali la fede della chiesa ha cominciato il suo cammino

attraverso i secoli, sono chiamati i – Santi padri- che contribuirono alla

formazione e allo sviluppo della chiesa.

Erano stati testimoni della predicazione degli apostoli, garanti della

Rivelazione, trasmettitori iniziali della tradizione della chiesa. S. Agostino

disse: -Potremmo dire che, dopo gli apostoli, i padri sono sati seminatori,

irrigatori, costruttori, pastori e alimentatori della chiesa che è potuta

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crescere grazie alla loro azione vigilante e instancabile- Quindi la

testimonianza dei padri gode di speciale valore.

Scrive uno storico della chiesa: - i padri della chiesa ci hanno trasmesso un

metodo luminoso e sicuro. I loro scritti offrono una ricchezza culturale e

apostolica che fa di loro grandi maestri della chiesa primitiva, ma anche della

chiesa di oggi e di sempre. La dottrina, le omelie, le opere dei padri della

chiesa continuano ad avere uno peso straordinario in tutto il pensiero che

riguarda la fede e la figura di Maria nella storia della salvezza.

Essi hanno visto con chiarezza il rapporto esistente tra la Madonna e suo

Figlio. Se parlano di Maria, lo fanno perché vedono in lei la Madre del Dio

incarnato: Cristo, infatti in virtù della sua nascita da Maria, è veramente

uomo; ma a causa della sua eterna generazione dal Padre, egli è veramente

Dio.

Sarà il Concilio di Efeso (431) che in modo chiaro parlerà di Maria Madre di

Dio ( Theotokos)

Già nella seconda metà del 300 Basilio di Cesarea scriveva:

-In te, piena di grazia, si rallegrano tutte le tue creature: la milizia angelica e

la stirpe umana. Tempio santificato, paradiso spirituale, gloria verginale., da

te o Maria ha preso carne e si è fatto uomo Colui che è il nostro Dio davanti

secoli. Del tuo seno Egli ha fatto il suo trono, il tuo corpo l’ha reso più vasto

dei cieli. Di te, o piena di grazia, tutta la creazione si rallegra : gloria a te.

Nel libro: - Testi mariani del primo millennio- si legge: in questo contesto i

Padri leggevano in chiave di Cristo anche il miracolo della nascita verginale di

Gesù da Maria, che appariva loro come il segno inequivocabile della divinità

del bambino, venuto nel mondo in modo così straordinario e prodigioso.

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MARIA COLLABORATRICE DEL PIANO DELLA REDENZIONE

Attraverso la meditazione della Sacra Scrittura, i Padri giunsero a

comprendere e a esplicitare un’altra grande verità mariana: la collaborazione

della Vergine Maria all’opera della salvezza. Questa vocazione a collaborare

con il Dio redentore viene evidenziata dalla posizione di Maria accanto a

Cristo, il nuovo Adamo, il qualità di nuova Eva. Come tale, Maria ha riparato i

mali della prima Eva, mediante il suo atteggiamento antitetico rispetto alla

condotta di quest’ultima nel paradiso terrestre.

Infatti uno dei primi aspetti sottolineati dai Padri della chiesa prima del

Concilio di Nicea ( 325), quando parlano della Madonna è quello di

presentarla come la nuova Eva, riparatrice della colpa della prima madre.

Infatti questo diventerà un tema classico della tradizione patristica: il

contrasto tre le due vergini: Eva e Maria

Così’ scrive S. Efrem Siro:

Beata te, o benedetta, perché per tuo mezzo fu sciolta via dalle femmine la

maledizione di Eva; per tuo mezzo fu ripagato il debito comune che aveva

scritto il serpente per le generazioni. Tu, infatti, hai partorito un tesoro che ha

fornito al mondo ogni sorta di aiuti. In te spuntò la luce e le tenebre col loro

Dominatore disparvero e più non sono.

MARIA PROTETTRICE DELL’UOMO NEI PERICOLI

Il Concilio di Efeso mettendo al centro li discorso su Cristo fa’ sì che la figura

della Madre di Dio essendo intimamente legata a quella del suo figlio passa in

primo piano nella riflessione dei padri della chiesa. Questa definizione di

Maria Madre della Chiesa sprigiona, specie in Oriente, nel cuore dei cristiani

stupore e ammirazione :

come poteva Maria contenere in sé l’Infinito?

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Come poteva nascer da essa l’Innato?

Come poteva chiamare figlio suo il figlio di Dio?

Eguali sentimenti provocavano la sua maternità verginale e la sua purezza

inviolata, per cui sorgeva un’immensa fiducia con la quale il popolo cristiano

invocava la sua intercessione presso Dio per tutti i bisogni degli uomini.

Un papiro egiziano del III secolo contiene la notissima preghiera – sotto a tua

protezione - che ancora i nostri nonni recitavano in latino- sub tuum

presidium- Infatti questa preghiera è entrata nella liturgia romana,

ambrosiana, bizantina e copta ed è una fiduciosa invocazione nella

protezione della Madre di Dio per essere liberati da tutti i pericoli ed è

ritenuta la preghiera mariana più antica. Il motivo di tale fiducia è chiaro: i

primi cristiani videro in Maria – la piena di grazia, la benedetta tra tutte le

donne.

-Sotto la tua protezione troviamo rifugio, santa Madre di Dio: non disprezzare

le suppliche di noi che siamo nella prova e liberaci da ogni pericolo, o Vergine

gloriosa e benedetta.

E’ il momento in cui incominciano a sorgere un po’ dappertutto chiese e

santuari mariani. Esplode la pietà e il culto mariano specie in Oriente, dove

l’immagine di Maria diventa familiare e popolare ed incomincia a risplendere

in tutta la sua grandezza e dignità di madre del Signore.

MARIA MADRE DI GESU’

S. Ignazio di Antiochia, discepolo di Giovanni, terzo vescovo di Antiochia là

dove per la prima volta i discepoli furono chiamati – cristiani- ( At 11,26) ha

un ardente amore per Maria:

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Uno solo è il medico corporale e spirituale, generato e non generato, Dio nato

in carne, nella morte vita vera, nato da Maria e da Dio, primo passibile e poi

impassibile, Gesù Cristo nostro Signore.

S. Ireneo di Lione nato in Turchia tra il 135-140

Egli mette in risalto il parallelo Eva e Maria: - Come Eva fui sedotta dalla

parola di un Angelo, per allontanarsi da Dio, disobbedendo alla Sua parola,

così Quella fu istruita dalla parola dell’Angelo, in modo da portare Dio,

obbedendo alla sua PAROLA. E se Eva aveva disobbedito a Dio, Maria si chinò

al suo potere per obbedirlo, così la vergine Maria divenne l’avvocata della

prima vergine, Eva. E come il genere umano fu legato alla morte per mezzo di

una vergine, così ne fu liberato per mezzo di una vergine.

E’ proprio questo parallelismo che diventerà un tema classico della

tradizione patristica. Il contrasto tra le due donne. Ambedue vergini,

delle quali l’una – concepì la parola del serpente e partorì

disobbedienza e morte., l’altra concepì fede e gioia. Ireneo di Lione

ancora amplia e dice:

come Eva che aveva per marito Adamo e tuttavia era ancora vergine;

come Eva, dunque che disobbedendo divenne causa di morte per sé e

per tutto il genere umano, così Maria, che pur avendo lo sposo che le

era stato assegnato era ancora vergine, obbedendo diventa causa di

salvezza per sé e per tutto il genere umano. Alla vergine disobbediente

e contrapposta la vergine obbediente alla parola di Dio.

In un altro passo afferma: Coloro che considerano Gesù un semplice

uomo nato da Giuseppe, negando l’Emmanuele che nacque dalla

Vergine Maria, sono privati del suo dono, che è la vita eterna; non

accogliendo il Verbo, fonte di incorruttibilità, permangono nella loro

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carne mortale e sono tributari della morte perché non ricevono

l’antidoto della vita.

Origene di Alessandria è uno delle maggiori intelligenze dell’antichità

cristiana. Benedetto XVI lo ha definito – grande maestro della fede- nel

2007 dicendo che Origene è realmente una delle personalità

determinanti per tutto lo sviluppo del pensiero cristiano. Fu uno dei

primi a dichiarare che la madre di Gesù fu sempre vergine.

Commentando la visita di Maria ed Elisabetta scrisse queste parole:

Penetrando nelle orecchie di Elisabetta, la voce del saluto di Maria

attivò anche allo steso tempo Giovanni che esultò: E la madre palando

come per bocca del figlio Giovanni e come profetessa esclamò ad alta

voce: benedetta tu fra le donne e benedetto è il frutto del tuo seno.

S. Ippolito di Roma del III secolo scrisse che il Signore Gesù è nato dallo

Spirito Santo e dalla Santissima Vergine Maria.

S. Ilario di Poitiers: Benedetto XVI afferma che fu una grande figura di

Vescovo del IV secolo. Di fronte all’eresia ariana che considerava il

Figlio di Dio come una semplice creatura consacrò tutta la vita alla

difesa della fede nella divinità di Gesù, Dio come il Padre, che lo generò

fin dall’eternità. I suoi scritti contengono numerosi e devoti riferimenti

alla madre di Dio.

Come potremo ricambiare nel modo dovuto una degnazione così

grande e così piena di amore? L’unigenito Dio, unico per l’ineffabile

origine divina, disceso nel grembo della Vergine santa, cresce nella

forma di un essere umano. La sua umiliazione è la nostra grandezza, la

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sua degradazione è il nostro onore; da una parte l’incarnazione di Dio e

dall’altra per contro, la nostra rinascita in Dio.

Cirillo di Alessandria ( 370-444) E’ ritenuto lo strenuo difensore della

maternità di Maria e al Concilio di Efeso pronunciò un discorso in

onore della madre di Dio, il più celebre dei tempi antichi, che qui

riporto:

Salve, Maria, madre di Dio, tesoro sacro dell’universo, fiaccola

inestinguibile, corona di verginità, scettro dell’ortodossia, tempio

indistruttibile, tabernacolo di Colui che il mondo non può contenere,

Madre e Vergine! Grazie a te è lodato nel vangelo colui che viene nel

nome del Signore. Salve, tu che nel seno verginale hai contenuto

l’eccelso. Grazie a te è venerata la croce e su tutta la terra si adora; il

cielo esulta, angeli e arcangeli si allietano, i demoni sono cacciati, il

diavolo tentatore cade dal cielo. Grazie a te l’umanità decaduta è stata

rialzata fino al cielo e l’intera creazione, asservita agli idoli e pervenuta

alla conoscenza della verità. Per te il santo battesimo è l’olio

dell’esultanza per i fedeli; per te sono sorte le chiese di tutta la terra;

per te le genti si raccolgono nell’unità. E che debbo dire ancora? Per te

la luce, l’unigenito Figlio di Dio rifulse a coloro che giacevano nelle

tenebre e nell’ombra di morte; per te i profeti predissero il futuro; gli

apostoli annunciarono la salvezza delle genti, i morti risorgono..

Benedetto XVI ha affermato, commentando i padri in alcune delle

udienze del mercoledì, che leggendo i testi dei padri dei primi secoli, si

sente il vigore della Fede della generazione che ancora aveva

conosciuto gli apostoli. Questo slancio iniziale, tutto pieno dello Spirito

Santo, diede impulso, configurò, e solidificò la vita dei primi secoli e la

dottrina cristiana per sempre.

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MARIA NOSTRA SORELLA

Posso affermare che la chiesa dei primi secoli resta fedele alla sobrietà

e alla discrezione con cui si parla di Maria nella S. Scrittura. Nei vangeli

Maria rinvia sempre a suo Figlio, e come dice S. Paolo ( Gal 4,4) -nato

da donna- e le sono attribuite pochissime parole e sono parole

umanissime, vicinissime a noi:

parole di dubbio, come quando chiede all’Angelo: come potrà

accadermi questo, che non conosco uomo?

Parole di fiduciosa obbedienza: sono la serva del Signore, avvenga di

me quello che hai detto

parole di lode e di esultanza: l’anima mia magnifica il Signore

parole di angoscia per il figlio perduto: tuo padre ed io ti cercavano

angosciati quando Gesù rimase nel tempio a Gerusalemme

parole con le quali fa presente la situazione di indigenza a Cana: Non

hanno più vino ed invita all’obbedienza del Figlio suo: - fate quello che

vi dirà-

Quindi la chiesa antica si attiene alla sobrietà, non indaga, non va oltre

lo –sta scritto- come invece la nostra cultura scientifica oggi

tenderebbe a fare. Invece i Padri, per lo più, invitano a non indagare su

ciò che non é dato di conoscere. Giovanni Crisostomo ammonisce: -

accetta quello che ti viene rivelato e non indagare con curiosità quello

che è taciuto-

C’è poi un testo del vangelo che è ricordato con estrema frequenza

dalla tradizione dei padri antichi ed è quello che riporta le parole del

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vecchio e santo Simeone a Maria: -anche a te una spada trafiggerà

l’anima-. Nei primi secoli in cui Maria è vista vicinissima ai credenti,

solidale con gli uomini, sorella nella fede, discepola anche nel dubbio e

nel patire scandalo, la spada è il dubbio, lo scandalo patito da Maria.

Origene infatti afferma. –che cosa dobbiamo pensare di Maria? Che se

gli apostoli rimasero scandalizzati, la madre del Signore non avrebbe

dovuto esserlo? Maria è trafitta dalla spada del dubbio, dei pensieri,

del nemico alla pari degli apostoli.

Con il passare del tempo però la spada si tramuta e ripresenta la

compartecipazione della Madre alla Passione del suo Figlio.

Paolo VI nel 1964 a conclusione del 3° periodo del Concilio vaticano II,

affermò che Maria – pur nella ricchezza delle mirabili prerogative di cui

Dio l’ha onorata, per farla degna Madre del Verbo incarnato, tuttavia è

vicinissima a noi. Figlia di Adamo come noi, e perciò nostra sorella per

vincolo di natura- Questi sono in sostanza i sentimenti della chiesa dei

primi secoli: Maria è nostra sorella e vicinissima a noi. E S. Agostino

ricorda che Gesù Cristo – ritiene fratelli e sorelle i santi e la sante con

cui condivide l’eredità celeste; quanto a Maria – fisicamente fu

soltanto Madre del Cristo, spiritualmente gli fu anche sorella e madre-

Il credente ha dunque Gesù per fratello e Maria per sorella.

Desidero concludere riprendendo alcune parole di Enzo Bianchi della

Comunità di Bose:

Nella chiesa di S. Salvatore a Istambul nel titolo di un mosaico che

riproduce Maria c’è la sintesi più ricca su Maria di tutti i tempi: - là

dove il Cristo è presente come il – luogo-sito dei viventi- Maria è detta

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il luogo-sito di Colui che non ha luogo. Maria è stata innanzi tutto

spazio, luogo di accoglienza di Colui che abita ogni spazio e che da

nulla può essere contenuto. Maria è il sito visibile del Dio invisibile, il

sito in cui ha preso carne il Dio che è Spirito, in cui l’immortale si è

fatto mortale, in cui l’eterno si è fatto temporale. Dal seno del Padre, il

Figlio è venuto tra di noi nel seno di Maria; la Parola di Dio che era in

principio presso Dio si è fatta carne in Maria e in lei è diventata udibile,

presenza visibile per noi uomini.

In questo senso conclude Enzo Bianchi, mi piace chiamare Maria –

terra del cielo-, perché lembo di terra già in cielo, primizia della

creazione trasfigurata che vive la piena comunione con il Creatore. In

lei non solo ogni essere umano, ma ogni creatura riconosce e fa

memoria dell’eterno desiderio del Padre di – reintestare - nel Figlio

ogni realtà per renderla conforme alla sua gloria. In Maria Dio ha già

portato a termine l’opera senza violare la sua libertà né ferire la sua

piena umanità. Maria è dunque terra che ha trovato in cielo il suo

spazio più vero, il luogo cui tutti i figli di Adamo, il – terrestre- sono

chiamati e preordinati.

Terra del cielo esprime da una parte il cammino della grazia pellegrina

in cerca della creazione e quello della creazione in attesa della

pienezza di vita presente come seme nel proprio cuore.

Ho la consapevolezza che noi oggi dovremmo, proprio alla scuola dei

padri della primi secoli, guardare a Maria come la madre del Signore,

colei che ci ha portato Gesù, colei che ci indica Gesù, colei che è

sempre in riferimento al Figlio suo e ci porta a Lui, l’unico Salvatore del

mondo.

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Abbiamo bisogno nel nostro tempo, solcato da tanti pericoli, angosce,

solitudini, sofferenze fisiche e morali, di metterci sotto la sua

protezione con la preghiera continua, specie quella del Rosario che è la

preghiera di chi si affida e confida nella sua intercessione: -fate quello

che vi dirà-

Maria diventa così nel cammino verso la patria del cielo quella fiaccola

di luce così importante per non sbagliare strada, per seguire con

passione Gesù via, verità e vita e testimoniare la speranza del paradiso

che desideriamo di raggiungere proprio guardando a lei , nostro

modello nell’ascolto della parola del suo Figlio, nell’obbedienza alla

volontà di Dio, nella lode per i doni inattesi della grazia, per la sobrietà

di una presenza in mezzo ai fratelli piena di Dio e di attenzione

misericordiosa, certi che avvolti dal suo manto materno saremo quella

chiesa, che il mondo di oggi ha bisogno di vedere per riprendere la via

della fede nel Figlio suo, Gesù Cristo e avviare il mondo verso una sua

trasformazione nell’amore.

Parrocchia M.V. Assunta e l’Associazione Punto Arte Onlus

INCONTRO CULTURALE E SPIRITUALE a seguito di Passio 2012, sul tema

“Il Volto dei Padri” e “Maria nei primi secoli della Chiesa: la Voce dei Padri, eco delle

Comunità Cristiane” Domenica 5 agosto 2012 - ore 18.45

Chiesa parrocchiale di Grignasco Interverranno

don Damiano Pomi e don Tonino Guasco Seguiranno:

• l’inaugurazione della mostra su “I Padri della Chiesa nell’arte pittorica valsesiana”, a cura di Punto Arte Onlus

• un rinfresco, in piazza Viotti, offerto da Punto Arte e Parrocchia in collaborazione con il bar DiWine