LA VOCE 04-2013

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una luce che guida alla salvaguardia del Creato 65° anno - n.4 aprile 2013 Periodico di Coldiretti Piacenza Poste Italiane spa - Sped.in a.p.-D.L.353/2003 (conv.in l.27/02/2004 n.46)-art.1 comma 1-DCB Piacenza-Costo abbonamento annuo: euro 11-Pagamento assolto tramite versamento quota associativa-contiene i.p. Papa Francesco, il pastore che parla ai cuori

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mensile "La Voce dei Coltivatori" numero di aprile 2013

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una luce che guida alla salvaguardia del Creato

65° anno - n.4 aprile 2013 Periodico di Coldiretti Piacenza

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Papa Francesco, il pastore che parla ai cuori

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sommario

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Pomodoro: ancora incertezza sul prezzo

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Editoriale: Coldiretti accoglie con grande gioia l'elezione del Papa .... 5Boom di iscrizione agli istituti agrari ................................................... 7Festa del papà ...................................................................................... 8Coldiretti Emilia Romagna incontra FSNA Regione Champagne ......... 10Certo-Bio: il consorzio per il biologico nelle mense scolastiche .......... 11Grana Bio vola in Germania .................................................................. 12La valorizzazione dei vini piacentini .................................................... 14Consumo Vino: cresce nel mondo, ma in Italia cala del 2% .................. 14Squinzi su M5S: "ridurrebbero l'Italia tra l'agreste e il bucolico" ......... 15Elezione di Papa Francesco: un dono e una promessa ......................... 18Alimentazione: il miele ......................................................................... 19Una finestra sul mondo ........................................................................ 47

all'Assemblea di Giovani Impresa

Pane Piacentino protagonista alla Fiera dell'Angelo

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Periodico mensiledi COLDIRETTI PIACENZA

Autorizzazione Tribunale di Piacenzan. 71 del 24 Ottobre 1953

DirettoreMassimo Albano

Responsabile di redazioneElisabetta Montesissa

Direzione artisticaMarino Galli

Comitato editorialeAngela Poggi, Antonella Bazzini, Dario Panelli,

Elisabetta Montesissa, Emanuele Gonsalvi, Laura Barbieri,Luca Piacenza, Maurizio Maffi, Milena Galli, Nadia Marcotti

Hanno collaboratoAndrea Ziliani, Cinzia Pastorelli, Monica Maj, Riccardo Piras,

Ruggero Colla, Silvia Ferrandi, Sabrina Cliti

Direzione, redazione e amministrazione:COLDIRETTI PIACENZAPalazzo dell’Agricoltura

29122 Piacenza via Colombo, 35Tel. 0523 596511 | Fax 0523 596596

[email protected]

Progetto grafico e impaginazione

Fotocomposizione e stampaGrafiche Lama Srl

Strada ai Dossi di Le Mose, 5/7, Piacenza

Il periodico ha una tiratura di 9.500 copie.Viene spedito ai Soci in regola con la quota associativa.

Non è in vendita.

In copertina:Papa Francesco, un papa che parla al mondo con parolesemplici e piene di speranza, un volto luminoso che apre

la chiesa ad un nuovo cammino della fede,sulla strada del rinnovamento

La Voce dei Coltivatori online: ..................................................................................... www.piacenza.coldiretti.it

Questo numero è stato chiuso in redazione il 8 aprile 2013

Titolare del trattamento dei dati personali nelle banche dati di uso redazionale è Federazione Provinciale Coldiretti di Piacenza. Gli interessati potranno esercitare i diritti previsti dal Dl.Lgs 196/2003 in materia di protezione dei dati personali, telefonando al n.0523 596511, e-mail: [email protected]

© tutti i diritti riservati

La Voce dei Coltivatori è stampato su carta di cellulosa certificata FSC con elevato contenuto di fibre di recupero, completamente biodegradabile e riciclabile.

CapVarie ........................................................................................................................... 50

Iniziative Coldiretti

Assemblea annuale Agrimercato Piacenza ..................................................................... 20

Carlo Pontini confermato presidente di Terranostra Piacenza ....................................... 23La Bottega di Campagna Amica a Golosaria Monferrato ................................................ 24

eventi dal mondo agricoloLa pagina del Consorzio di Bonifica di Piacenza ........................................................ 31La pagina dell’Associazione Piacentina Latte............................................................. 32La pagina del CIO (Consorzio Interregionale Ortofrutticoli) ...................................... 33UniCattolica: agricoltura di precisione e droni ........................................................... 34Presentato il GOLOSARIO piacentino ......................................................................... 35

tecnicoIntesa dei ministri UE sulla PAC .................................................................................. 36è nata la polizza Agriturismi "Agritranquillità" .......................................................... 41E-bacchus facoltativo ................................................................................................. 42Contratti di locazione ................................................................................................. 44

etichettopoliEtichette reticenti: Maionese Calvè "fatta con uova controllate"... da chi? ................ 30

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editoriale5

}“Nel segno della semplicità e del rispetto della natura insegnato da San Francesco e che è sempre rimasto vivo nel mondo agricolo, la Coldiretti esprime un gioioso ringraziamento a Dio per il dono del nuovo

Pontefice e conferma la filiale adesione all’invito a percorrere insieme al Santo Padre lo stesso “cammino di fratellanza”. E’ quanto afferma il Presidente della Coldiretti Sergio Marini che ha inviato un messaggio di saluto e di augurio al nuovo Papa Francesco I, come ha scelto di chia-marsi per il suo pontificato il cardinale argen-tino Jorge Bergoglio eletto dal Conclave dopo l’abbandono di Papa Benedetto XVI. Francesco è il primo pontefice sudamericano (è arcivesco-vo di Buenos Aires) ma ha origini piemontesi. Il padre di Sua Santità, Giovanni, nacque ad Asti nel 1906 mentre la madre, Rosa Vassallo, era di Piana Crixia. Un suo sugino, Delmo Bergoglio, fa l’agricoltore ed è associato da anni alla Col-diretti astigiana.

FRANCESCOColdiretti accoglie con grande gioia l'elezionedel nuovo Papa

Marini: "Un grande dono per noi agricoltori"

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Tra i relatori è toccato a Filippo Rossi, ricercatore della Facoltà di agraria della Cat-

tolica di Piacenza, dare un'impronta scientifica al convegno: "il pane di per se stesso non va demonizzato, ma

valorizzato all'interno della dieta quotidiana". "Una particolare attenzione va posta invece all'eccessiva presenza di sale o di altri additivi, frequentemente presenti nei prodotti da forno" - ha pro-seguito Rossi - "ideale è una dieta equilibrata, con il pane come alimento fondamentale, magari arricchito nel suo tenore in fibre, attraverso l'utilizzo di cerali diversi". Don Stefano Segalini, assi-stente ecclesiastico della Coldiretti, ha evidenziato come "già nella tradizione ebraica che noi cristiani abbiamo ereditato, il pane sia un simbolo di comunione: tutto viene riportato a una dimensione di comunità, raccolta ogni domenica attorno a un'altare, al pane e al vino". Col libro "Una filiera tutta piacentina" Eleonora Bara-baschi ha raccontato, partendo da una ricerca bibliografica e "sul campo", come è stata costruita questa esperienza del Pane piacen-tino e quali siano le sue radici storiche e geografiche, analizzando i movimenti dei prodotti agroalimentari che, fin dall'antichità, han-no vivacizzato le nostre vallate. "Chi compra il Pane Piacentino - sottolinea infine il Presidente Coldiretti Bisi - sa benissimo chi ha cotto il pane, chi ha macinato il frumento e chi l'ha prodotto, notizie apparentemente banali, ma che spesso sfuggono a chi ac-quista il prodotto massificato industriale: la territorialità diviene un valore aggiunto per il consumatore che la sa apprezzare".

}Il Pane Piacentino ha monopolizzato la mattinata. Dopo i sa-luti di rito del Sindaco di Borgonovo, il Direttore Albano ha presentato i partecipanti al confronto, partendo dalla coordi-natrice, Nicoletta Bracchi.Ha aperto gli interventi il Presidente del Consorzio Agrario

Provinciale (promotore della produzione del grano e gestore della sua logistica) Marco Crotti, che ha evidenziato come, malgrado il frumento e, più in generale, i cereali siano considerati "colture po-vere", rimangono comunque alla base della nostra alimentazione: "la diffusione del cereale merita una più approfondita educazione alimentare e un'attenzione particolare alla tracciabilitá della filie-ra". "Un prodotto come questo - sottolinea Crotti - esprime il con-cetto di salubrità, piacentinità ma anche di fruibilità, caratteristica che diventa indispensabile per far presa sul mercato".Simone Tosca, presidente dell'associazione panificatori di Piacen-za, ha fatto un excursus del lavoro svolto dai suoi colleghi per ar-rivare alla realizzazione del progetto del Pane Piacentino, parten-do dal coinvolgimento dei decani, tra i panificatori, per la ricerca della forma più tradizionale di pane, fino alla collaborazione con il Mulino Dallagiovanna per una corretta tracciabilitá: tecnologie moderne per una panificazione che ha, alla base dell'impasto, l'u-tilizzo della pasta madre. "Per ora, sottolinea Tosca, questo pane è stato volutamente tenuto fuori dalla GDO, per dare la possibilità ai panettieri che lo vendono nelle loro botteghe, di differenziarsi dai supermercati con un prodotto nuovo e tradizionale".

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Anche quest'anno Coldiretti è stata protagonista dell'apertura della Fiera Dell'Angelo a Borgonovo

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} Con un aumento record del 29 per cento delle iscrizioni negli istituti professionali agricoli e del 13 per cento negli istituti tecnici di agraria, agro-alimentare ed agroindustria, la campagna torna prepotentemente a crescere nell’interesse delle

giovani generazioni. E’ quanto emerge da una analisi della Coldiretti sui dati relativi alle iscrizioni al primo anno delle scuo-le secondarie di II grado statali e paritarie per l’anno scolastico 2012/2013 divulgati dal Ministero dell’ Istruzione, dell’Università e della Ricerca dal quale si evidenzia il successo dell’agroalimentare nelle scelte formative. Si tratta di una netta inversione di tenden-za rispetto al passato quando la vita in campagna era considerata spesso sinonimo di arretratezza e ritardo

culturale nei confronti di quella in città. A confermarlo è una analisi Coldiretti/Swg dalla quale emerge che la metà dei giovani tra i 18 ed i 34 anni preferirebbe infatti gestire un agriturismo piuttosto che fare l’impiegato in banca (23 per cen-to) o anche lavorare in una multinazionale (19 per cento). Il contatto con la natura ed i suoi prodotti è diventato premiante rispetto all’impegno negli stru-menti finanziari di un istituto di credito o nei prodotti fortemente pubblicizzati di una grande multinaziona-le. Venute meno le garanzie del posto fisso che carat-terizzavano queste occupazioni sono emerse tutte le criticità di lavori che in molti considerano ripetitivi e poco gratificanti rispetto al lavoro in campagna.

SCUOLA,boom di iscrizioni agli istituti agrari

Assemblea di Coldiretti

GIOVANI IMPRESA del centro Italia a Bologna

} L’85% dei genitori italiani consiglierebbe ai propri figli un futuro professionale-lavorativo in agricoltura, perché lo considerano un settore di “primaria importanza con un alta produzione di valore sociale”. E’ quanto emerge da un ricerca Coldiretti Swg divulgata durante l’assemblea di

Coldiretti Giovani Impresa di sette regioni del Centro Italia (Emilia-Romagna, Toscana, Sardegna, Lazio, Abruzzo Marche e Umbria) che si è tenuta a Bologna. La fiducia in questo settore è fondata sui numeri, le aziende guidate da giovani, secondo dati Coldiretti, registrano un livello di fatturato del 79% mag-giore rispetto alla media e il 55% di occupati in più. All’assem-blea dei giovani Coldiretti, quest’anno intitolata, All’Italiana, hanno partecipato più di mille giovani in rappresentanza delle

imprese agricole del Centro Italia. Secondo Elaborazioni Coldi-retti su dati Istat, i giovani under 40 che lavorano nelle oltre 450 mila aziende delle sette regioni, sono 117 mila, un terzo (33%) dei quali sono titolari di azienda. In Emilia Romagna i giovani under 40 occupati in azienda sono 17.901, il 31% dei quali ti-tolari delle proprie aziende. Con il titolo All’Italiana Coldiretti Giovani Impresa ha sottolineato l’importanza del ruolo dei gio-vani come portatori di creatività e innovazione all’interno del mondo agricolo. Capaci di valorizzare le imprese e i prodotti made in Italy, con lo sguardo sempre rivolto al futuro e aperto alle novità non solo in campo agricolo, i giovani – è stato detto all’incontro – stanno cambiando non solo il modo di fare agri-coltura ma anche di essere agricoltore.

Presente anche una delegazione di Piacenza guidata dal delegato Giovani Impresa Andrea Minardi e dal segretario Alessandro Belli

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FESTA DEL PAPà

sindacale9 aprile 2013

} Il regalo preferito dei papà per la loro fe-sta è un prodotto gastronomico, meglio ancora se una bottiglia di vino. In questo i papà seguono il trend che vede sei italiani su dieci scegliere come souvenir un prodot-

to tipico del territorio. Secondo uno studio Coldiretti/Swg, con il 63% di preferenze, vino, formaggio, olio di oliva, salumi e conserve si classificano come i prodotti più acquistati per parenti o amici.Per i bolognesi, Coldiretti quest’anno ha risolto il problema di cosa regalare alla festa del papà, portando in piazza Re Enzo ”I Magnifici Sette”, ovvero i prodotti tipici delle sette regioni del Centro Italia che hanno riempito di gusti e di sapori il cuore di Bologna.Glia agricoltori di Emilia-Romagna, Toscana, Abruzzo, Marche, Lazio, Umbria e Sardegna hanno offerto all’ombra delle Due Torri le prelibatezze enogastronomi-che delle loro aziende, con l’origine garantita da Campagna Amica. Per chi ha fatto acquisti di importo pari o superiore a 10 euro, è stato dato un omaggio destinato ai papà per un piatto tipico italiano e una vacanza nel verde.Portabandiera delle eccellenze delle sette regioni sono stati il Parmigiano Reggiano delle vacche Rosse, l’antica razza reggiana dal cui latte si è ottenuto per la prima volta il “re dei formaggi”; l’olio extravergine d’oliva toscano, protagonista indiscusso della dieta mediterranea, strettamente connesso con la bellezza del territorio d’origine; il Sa-grantino passito di Montefalco che si tramanda di generazione in generazione; il pane carasau che viene dal cuore della Sardegna e conosciuto come “carta musica” per la sua caratteristica e sonora croccantezza; il vino Passerina Doc di Offida, uno dei vitigni autoc-toni protagonista della crescita vitivinicola delle Marche; il Pecorino Romano, formaggio tra i più antichi del mondo; il Montepulciano d’Abruzzo, vino rosso ottenuto da un vitigno coltivato in Abruzzo da tempi immemorabili., dalla Fagiolina del lago Oltre alla versione enogastronomica, la cultura e le tradizioni locali sono arrivati in centro a Bologna, sotto forma di spettacoli. Si sono alternati dimostrazioni di intagli artistico di frutta e ortaggi, con Gianluca Tiradossi, i canti della tradizione popolare fabrianese (Marche), con il gruppo Cantamaggio, le le-zioni di tortellini, con la sfoglina bolognese Luisa Ferrari, il “canto a Tenore”, dichiarato patrimonio intangibile dell’umanità dall’Unesco, eseguito dal gruppo sardo “gli Amici del Folklore”, l’arte della degustazione del vino con il sommelier Stefano Monari; le esibizioni degli sbandieratori fiorentini.

Con i Magnifici 7, in centro a Bologna i regali più graditi

Assemblea di Coldiretti

GIOVANI IMPRESA del centro Italia a Bologna

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Crisi: Coldiretti Emilia Romagna incontra

FNSA REGIONE ChAMPAGNE

}Una agricoltura con mol-te similitudini e tanti pro-blemi comuni, a partire dai rapporti interprofes-

sionali all'interno della filiera agroalimentare. È quanto hanno constatato i dirigenti di Coldiretti Emilia Romagna e quelli della Regione Champagne-Ardenne della Fnsa, la maggiore confede-razione agricola francese. In un incontro tra le giunte esecutive regionali delle due organizzazioni, sono emersi problemi ana-loghi sul fronte dei rapporti tra produttori agricoli e gli altri soggetti della filiera, in particolare all'interno degli organismi interprofessionali.Dall'incontro è emerso che uno dei pochi rapporti interprofes-sionali efficienti in Francia è stato fino al primo gennaio scorso quello tra i produttori e i trasformatori di latte, un comparto molto importante nella regione Champagne-Ardenne dove,

oltre allo champagne, si producono numerosi importanti for-maggi, tra cui il Chaource e il Brie de Meaux. L'interprofessione — hanno ricordato i Francesi — ha funzionato fino a quando al-levatori e trasformatori erano autorizzati a livello nazionale (an-che se le norme europee lo vietavano) a contrattare quantitativi di produzione e prezzi. Dall'inizio dell'anno tutto questo non è più possibile, con ripercussioni inevitabilmente negative per gli allevatori. "In Italia e in Emilia Romagna in particolare — ha commentato il presidente di Coldiretti Emilia Romagna, Mau-ro Tonello — spesso si indica l'interprofessione francese come esempio da seguire, ma nell'incontro ravvicinato con gli amici della Fnsa abbiamo potuto constatare che non tutto è così bril-lante come quando si guarda da lontano. L'interprofessione del latte ha funzionato in Francia fino a quando è stato possibile de-finire quantità e prezzi. Caduta questa condizione, i nostri colle-ghi francesi si sono ritrovati con una interprofessione inefficace,

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Comuni problemi nei rapporti interprofessionali

di filiera

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Crisi: Coldiretti Emilia Romagna incontra

FNSA REGIONE ChAMPAGNEesattamente come avviene in Italia nel settore della pera e del pomodoro e come avverrà con quello delle pesche e nettarine, se non saranno definite nuo-ve regole". “Proprio il caso del settore del latte, in cui i francesi contrattavo prezzi e quantità nonostante le norme europee, dimostra – ha concluso To-nello – che spesso i nostri principali partner nell’Unione europea sono ca-paci di ‘piegare’ le norme comunitarie alle loro esigenze e di condizionare Bruxelles. Una incisività politica che troppo spesso all’Italia manca”.

sindacale11 aprile 2013

Costituito “certo-bio”, consorzio per biologico nelle mense scolatiche

} Mentre i consumi di prodotti biologici sono gli unici ad aumentare in un carrello della pesa sempre più in calo, in Emilia Romagna hanno ripreso a crescere anche i produttori biologici che nel 2008 avevano fatto registrare il minimo degli ultimi dieci anni. Lo comu-nica Coldiretti Emilia Romagna ricordando che nel primo semestre

del 2012, a fronte di un calo del 3 per cento dei consumi alimentari, gli acquisti di prodotti biologici sono aumentati del 6,1 per cento, superan-do il valore di 300 milioni di euro. Contemporaneamente è tornato a crescere il numero dei produttori biologici, che, secondo gli ultimi dati disponibili del Sinab (Sistema d'Informazione Nazionale sull'Agricol-tura Biologica), nel 2011 sono stati 3.602, tornando per la prima volta al di sopra delle 3.525 unità del 2008, livello più basso degli ultimi dieci anni.L’accresciuto interesse per i prodotti biologici – commenta Coldiretti – è anche frutto della decisa svolta dei consumi e della produzione, che a seguito del ripetersi di scandali alimentari (dalla mucca pazza alla mozzarella blu) hanno spinto consumatori e produttori ad orientarsi verso prodotti maggiormente sostenibili e di qualità.Proprio per rispondere all’aumento dei consumi e degli operatori, è sta-to costituito a Bologna il “CertoBio” (Consorzio emiliano romagnolo tra operatori biologici), un consorzio che raccoglie gli operatori bio-logici di tre Consorzi Agrari (Adriatico, dell’Emilia e di Piacenza), del consorzio ortofrutticolo “Fattorie Estensi” e della cooperativa Agripiace di Piacenza. Presidente del nuovo consorzio è stato nominato Giacomo Sala, presidente di Agripiace, cooperativa che in provincia di Piacenza rifornisce mense scolastiche per due milioni di pasti all’anno. “CertoBio – ha detto Sala – non associa solo aziende agricole, ma tutti gli operatori, dai produttori ai trasformatori ai commercianti di prodot-ti bio. Il nostro obiettivo, secondo il progetto di Coldiretti, è organizzare una filiera agricola tutta italiana per rifornire mense pubbliche e private e consumatori finali con prodotti provenienti da territori il più possibi-

le vicino al luogo di consumo. Non ci limiteremo solo all’alimentazione umana, ma, grazie alla presenza dei Consorzi Agrari, punteremo a ri-

fornire gli allevamenti con cereali e alimenti zootecnici completamente tracciabili per la produzione di carni biologiche, che in Emilia Roma-

gna vede impegnate oltre 600 aziende zootecniche”.Secondo elaborazioni Coldiretti su dati Sinab, dei 3.602 operatori bio-

logici attivi in Emilia Romagna, 2.465 sono aziende agricole, 816 sono preparatori, 10 importatori, 266 produttori/preparatori e 45 produtto-

ri/preparatori/importatori. In regione vengono coltivati con il sistema biologico 77.500 ettari, con un’ampia parte rappresentata da colture

foraggere (35.000 ettari), prati e pascoli (17.500 ettari) e cereali (11.000 ettari). Gli ortaggi biologici vengono coltivati su 2.146 ettari, la frutta

su 2.651 e la vite su 2.292.

CONSUMIin Emilia Romagna cresce domanda e aumentano produttori del biologico

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Ben volentieri pubblichiamo un servizio di Libertà dedicato al successo della Cooperativa Agripiace con il Grana Padano Bio. Ci complimentiamo con tutti i soci della cooperativa per il grande risultato ottenuto che contribuisce a dare risposte concrete alle aziende agricole del territorio piacentino.

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Provincia

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Società GestioneImpianti Nucleariper Azioni

Estratto Bando di garaSi rende noto che la SOGIN - Società GestioneImpianti Nucleari per Azioni, con sede in Roma, ViaTorino n. 6, ha indetto un bando di appalto in pro-cedura ristretta ai sensi del D.Lgs. n. 163/2006 es.m.i., avente per oggetto il “Servizio di analisiradiochimiche su campioni metallici, finalizzati alleattività di caratterizzazione radiologica delle Centralidi Trino (VC) e Caorso (PC)” - Gara n. C0636S12Termine di ricevimento domanda di partecipazione:ore 12.00 del 25/03/2012. Il Bando è pubblicatosulla GUUE n. 2013/S 039-062903 del 23/02/2013,sulla GURI n. 27 del 04/03/2012 ed altresi reperibi-le sul sito internet www.sogin.it - Bandi di gara.

Il Direttore Funzione Acquisti e AppaltiSilvia Signorini 08-03

■ Il Grana padano biologicopiacentino è approdato da circaun mese sugli scaffali della gran-de distribuzione tedesca attra-verso la cooperativa AgriPiace.Perché la Germania? «La doman-da di prodotto biologico - diceCamillo Tiramani direttore di A-griPiace - è sempre crescente. Ol-tre alla Germania la Svizzera haaperto il mercato in questa dire-zione. Fino a qualche tempo fa a-givamo attraverso intermediari,poi abbiamo capito che, diretta-mente, avremmo contribuito agarantire un guadagno maggiorealle nostre aziende. Sicché, a se-guito dei contatti avviati durantela partecipazione a importantifiere del settore come Expo Bio-Fac a Norimberga, ha preso avviola collaborazione. Così abbiamocreato un marchio ad hoc e orainviamo il prodotto direttamen-te». Piacenza direzione Germa-nia.

QUANTO SI PRODUCE? - Il 65%della produzione delle aziendepiacentine è destinato alla Ger-mania e alla Svizzera. «Ora però siè aperto anche un contatto conla Francia - aggiunge Tiramani -attraverso i rapporto con unacooperativa la BioCoop». Qualela dimensione della produzionebiologica in provincia di Piacen-za? «In totale sono 18 le aziendeproduttrici di latte bio e, in mag-gioranza, si trovano in Valnure,ma anche in altre le zone di mon-tagna della provincia. Raccoglia-mo circa 50 quintali di latte biolo-gico con cui produciamo circa ot-to forme al giorno per un totaledi 2.920 all’anno», segnala il di-rettore di AgriPiace. Questa ini-ziativa - aggiunge - ha un obietti-

vo specifico, salvare le aziende a-gricole e valorizzare produzionedell’alta collina e montagna pia-centina.

L’IDEA DI COLDIRETTI - Tutto èpartito nel dicembre del 2002quando, in casa Coldiretti, si die-de vita al Consorzio BioPiace. Insostanza BioPiace ritirava il lattebiologico prodotto dalle aziendeagricole localizzate in tutte le val-li piacentine e veniva conferitoper la trasformazione al Caseifi-cio Serafini di Piacenza. Si tratta-va di una iniziativa nata per dareuna mano alle aziende di monta-gna garantendo un prezzo stabi-le ai produttori - dice Tiramani -spesso più alto del prezzo che rie-sce a spuntare un’azienda cheproduce latte convenzionale. Poil’evoluzione e la cooperativa A-griPiace si fa strada quando arri-va la decisione di allargare l’atti-

vità anche al prodotto conven-zionale, ma sempre a filiera corta.

I REQUISITI DEL “BIO” - Torniamoal latte, quali i requisiti chiestiperché il latte sia consideratobiologico? Ci sono organismi dicontrollo che vanno a verificarevari aspetti della produzione acominciare dalle norme relativeai pascoli per arrivare a quelleche riguardano la lavorazionedella materia biologica. Ma l’in-tento di mantenere viva la mon-tagna resta l’obiettivo principale- segnala il direttore Tiramani -per questo, insieme a Coldiretti,stiamo facendo un giro in questezone per recuperare l’adesione dialtre aziende. Ci preme cercare dimantenere l’agricoltore in quellezone. E’ così che si difende lamontagna. Gli agricoltori svolgo-no un’azione sociale e di difesadel territorio però, per restare, è

A fianco,l’etichetta del Grana padano biodestinato al mercato tedesco;qui sopra,il presidente nazionale di ColdirettiSergio Marini e accanto Camillo Tiramani

■ «La Lega Nord non è l’agnellosacrificale di nessuno. Siamo indi-sponibili ad essere gli unici a do-verci privare di un assessore, dele-gato a un settore strategico comel’agricoltura. Se rinuncia dev’esse-re, rinuncia sia, ma collettiva. Nonci spaventa l’idea di una giunta aquattro componenti. E neanchequella di rimettere il mandato aglielettori». A dirlo è il consigliereprovinciale del Carroccio Giam-paolo Maloberti, intervenendodopo la richiesta - da parte di alcu-ne forze politiche di maggioranzae opposizione - di rinunciare a unassessore. «Se questa giunta pen-sa di poter fare a meno di un as-sessore all’Agricoltura - settorefondamentale per la nostra pro-vincia - potrà benissimo fare a me-no di altri componenti. Non cispaventa l’ipotesi di chiudere l’e-

sperienza di governo in Provinciase dovessero venire a mancare lecondizioni per una stabile allean-za alla guida dell’ente». Le dichia-razioni di Maloberti suscitano lareazione di Marco Bergonzi capo-gruppo Pd in consiglio provincia-le: «La Lega - dichiara - polverizza-ta dagli elettori, continua a resta-re attaccata con le unghie alle spo-glie della sedia di Pozzi, e lancia ilricatto al Presidente ed ai suoi al-leati: o mi date il mio assessore ousciamo dalla maggioranza. Ri-sparmiamo ai piacentini ulterioripuntate di questo indecorosospettacolo: invito la maggioranzache governa la Provincia a non ce-dere al ricatto. Mi pare più coeren-te ridurre la giunta da 8 a 7 asses-sori. Oppure, meglio ancora: di-missioni generali ed andiamo su-bito tutti a casa».

«Assessore in meno per tutti o addio maggioranza»

Provincia,la sfida di MalobertiBergonzi: non cedete al ricatto

Grana bio vola in GermaniaDa un mese il prodotto piacentino sugli scaffali tedeschi

DOMANI A CASTELLARQUATO LA PRESENTAZIONE

“Terre di Gropparello”il nuovo marchio dell’olio in ValdardaCASTELLARQUATO - Domani, sa-bato, a partire dalle 10, nellasala consiliare del Palazzodel Podestà, l’AssociazioneTerre di Gropparello organiz-za, con il patrocinio del co-mune di Castellarquato, la

quarta Giornata dell’Olivo.Oggetto dell’incontro: lareintroduzione della coltiva-zione dell’olivo nelle collinepiacentine, con particolareriguardo alle zone medio col-linari delle valli del Nure edell’Arda. Di qui la collabo-razione offerta di buon gra-do dall’amministrazione co-munale di Castellarquato.«Ben lieta - fanno sapere - dicontribuire al sostegno e allapromozione di una produ-zione d’eccellenza in territo-rio piacentino». Da più dicinque anni, infatti, l’asso-ciazione Terre di Gropparel-lo, costituita da una ventinadi associati, ha reintrodottola piantumazione dell’olivo alivello intensivo, allo scopodi produrre un olio in futuro

commercializzabile ancheattraverso l’attività promo-zionale svolta dall’associa-zione tramite numerose ini-ziative. Durante l’incontro,cui parteciperanno, oltre allapresidente dell’associazioneMaria Grazia Rossi che spie-gherà l’esperienza maturatadagli associati in questi pri-mi cinque anni di attività, ilsindaco di Castellarquato I-vano Rocchetta, l’assessoreprovinciale all’agricoltura Fi-lippo Pozzi e il presidente diColdiretti Luigi Bisi, verràpresentato il nuovo marchioAssociazione Terre di Grop-parello che caratterizzerà leetichette le bottiglie d’olioche, in questa fase, sarannocommercializzate con unacapacità di 250 cc. Alla finedell’incontro sarà predispo-sto, a cura degli associati, unbanchetto dove sarà possibi-le degustare l’olio prodottodal raccolto 2012.

da. m.

■ Sarmato e Nibbiano han-no tenuto alta la bandiera delgusto valtidonese, tra l’oliodelle colline, le ciambelline ei famosi batarò. Unici tra leamministrazioni piacentine,i due comuni hanno parteci-pato domenica scorsa all’im-portante manifestazione e-nogastronomica “Tutti inpiazza De. Co” nel centrostorico di Vignale Monferrato(Alessandria): una grande e-sposizione di territori e diprodotti che fa parte dellarassegna Golosaria 2013, so-stenuta dal Papillon del Du-cato, ma soprattutto un cam-pionario di prodotti rigoro-samente a marchio di “deno-minazione comunale”, cioèlegati ad una tradizione culi-naria nata nello spazio diqualche chilometro o di po-chi paesi.

Con il sostegno dei rispet-tivi comuni, l’associazioneStrada dei Mulini di Nibbia-no (col presidente FaustoBorghi) e la Proloco di Sar-mato (con il rappresentanteFilippo Braghieri), hannoportato a Vignale quanto dimeglio potevano offrire alpubblico, al sindaco del luo-go Ernesta Corona e al critico

gastronomico Paolo Masso-brio: dal batarò sfornato perl’occasione (e andato subitoa ruba) alla treccia di Trevoz-zo fino alle ciambelline sar-matesi. E per mandare giùqueste delizie, i visitatorihanno trovato sotto al gaze-bo il vino dei nostri produt-tori locali.

PROMOZIONE DEL TERRITORIO Quello di Vignale è stato unmodo per valorizzare turisti-camente il territorio piacen-tino, trasferendo per un gior-no un pezzetto dei Comunidi Nibbiano e Sarmato in unaltro territorio regionale e fa-cendo amicizia con altrerealtà comunali e associati-ve: proprio per questo, Bor-ghi e Braghieri hanno invita-ti autorità e visitatori allaprossima Festa dei Mulini aNibbiano (il 19 maggio) e al-la Festa del Salame a Sarma-to (il 26 maggio).

La giornata piemontese èstata inoltre caratterizzatadalla presenza di altri ospitiillustri, quali Roberto Bette-ga, famoso calciatore dellaJuve ed oggi cronista sporti-vo e il comico di Zelig Gior-gio Verducci.

crib.

Filippo Braghieri(Proloco

di Sarmato)e Fausto Borghi

(Stradadei Mulini

di Nibbiano)con il sindaco

di VignaleMonferrato

Nel Monferrato con il Papillon del Ducato

I sapori di Sarmato e Nibbiano trionfano a “Tutti in piazza De.Co.”Ciambelline e batarò all’evento di Golosaria

indispesabile che siano in gradodi produrre e avere un reddito.Ma in AgriPiace (ha 71 soci) nonc’è solo il latte bio. C’è una listache si allunga e si arricchisce an-che con gli allevamenti.

DIVERSE PRODUZIONI - Anche ibovini rientrano nella ricerca delbiologico e anche in questo casoil mercato straniero - in primis laGermania - rappresenta una de-stinazione sicura, ma una parteconsistente viene venduta anchein Italia. Su questo ormai possia-mo dire che rappresentiamo an-che un punto di riferimento nelnostro paese. Aggiunge il diretto-re. Esempio? L’unico allevamentosuino biologico che si trova nellazona di Lugagnano si avvale di A-griPiace - dice il direttore - perraggiungere i clienti interessati alprodotto biologico. Vende infattia una ditta toscana che poi met-te il prodotto piacentino sul mer-cato in parte destinato alla risto-razione scolastica e in parte all’e-stero. Ma non è finita qui. E’ bioanche una parte della produzio-ne avicola della nostra provincia.I prodotti biologici, - segnala il di-rettore - rappresentano una ric-chezza per la gestione delle men-se scolastiche dove è importanteche il processo di filiera sia con-trollato e tracciabile. «Sempre inquesto quadro, ad AgriPiace -conclude Tiramani - si deve larealizzazione del progetto di Col-diretti relativo all’apertura della“Bottega di Campagna amica” invia Colombo, una delle prime inItalia. Iniziativa pensata per ga-rantire, appunto, la sicurezza ali-mentare e la trasparenza di filie-ra».

Antonella Lenti

Nuove ricerche lungo il Nure ma anche a Piacenza

Nessuna traccia del 48enne scomparso da PontedellolioPONTEDELLOLIO - (crib) Rimango-no ancora senza esito le ricerchedi Mauro Migliorini, il 48enne diRiva di Pontedellolio che da sa-bato scorso è scomparso e hafatto perdere le tracce dopo es-sere uscito di casa senza lascia-re spiegazioni ai genitori con cuivive. Ieri, su segnalazione deicarabinieri di Pontedellolio, laprefettura ha attivato le ricerchenella zona lungo il torrente Nu-re, coinvolgendo anche gli uo-mini della protezione civile, deivigili del fuoco con le unità ci-nofile e del soccorso alpino.

L’uomo avrebbe detto ai geni-tori di voler uscire a fare un gironei dintorni, ma prima di usciresi era fatto la barba e si era cam-biato d’abito, come se volessepartire. È la prima volta che il48enne si allontana da casa, an-

che se più volte avrebbe manife-stato il desiderio di trasferirsi incittà, a Piacenza. Per questo, imilitari stanno verificando se e-sistano conoscenti o amici chelo stiano ospitando all’insaputadei genitori. Il dubbio da scio-gliere è tra l’allontanamento vo-lontario oppure un imprevistoaccaduto mentre l’uomo pas-seggiava. Sembra da escludereal momento qualsiasi ipotesi le-gata ad un tentativo di suicidio.Intanto, i carabinieri invitano icittadini a segnalare eventualiavvistamenti dell’uomo, sia inValnure sia a Piacenza: al mo-mento della scomparsa, indos-sava un giubbotto blu, pantalo-ni blu e un paio di scarpe nere. Èalto circa un metro e 80 centi-metri ed è di corporatura robu-sta.

In breveDOMENICA ALLE 10

Avis di Rivergaro e TravoMattinata di donazioni■ (crib) È tempo di donaresangue a Rivergaro: domeni-ca mattina, le sezioni dell’Avisdi Rivergaro e Travo - da pococongiunte - invitano i soci e icittadini a recarsi a donarenella sede di via Roma 43 aRivergaro dalle ore 8 alle 10.Oltre ai normali donatori (cuiverranno effettuati gli esamidel sangue), anche i giovaniaspiranti soci sono invitati apartecipare: a loro verrà valu-

tata l’idoneità per diventare aloro volta donatori.

RIVERGARO

Nuove risate in dialettoalla Casa del popolo■ (crib) Domani si torna aridere alla Casa del Popolo diRivergaro per la rassegna dicommedie dialettali “Diver-tiamoci insieme”, promossadal Comune con la Compa-gnia filodrammatica ancara-nese. L’appuntamento - alle21 - vedrà sul palco la Com-pagnia Filodrammatica diBorgonovo con il testo “Unadomenica da ricordare! ”. In-gresso ad offerta.

LIBERTÀVenerdì 8 marzo 201332

Provincia

MARTEDÌ ORE 20.10 E VENERDÌ ORE 20.35MARTEDÌ ORE 20.10 E VENERDÌ ORE 20.35

N.A.V.EN.A.V.Ea cura dell’Associazione

Aste immobiliaria Piacenza

a cura dell’Associazione

Aste immobiliaria Piacenza

neeneeee

Società GestioneImpianti Nucleariper Azioni

Estratto Bando di garaSi rende noto che la SOGIN - Società GestioneImpianti Nucleari per Azioni, con sede in Roma, ViaTorino n. 6, ha indetto un bando di appalto in pro-cedura ristretta ai sensi del D.Lgs. n. 163/2006 es.m.i., avente per oggetto il “Servizio di analisiradiochimiche su campioni metallici, finalizzati alleattività di caratterizzazione radiologica delle Centralidi Trino (VC) e Caorso (PC)” - Gara n. C0636S12Termine di ricevimento domanda di partecipazione:ore 12.00 del 25/03/2012. Il Bando è pubblicatosulla GUUE n. 2013/S 039-062903 del 23/02/2013,sulla GURI n. 27 del 04/03/2012 ed altresi reperibi-le sul sito internet www.sogin.it - Bandi di gara.

Il Direttore Funzione Acquisti e AppaltiSilvia Signorini 08-03

■ Il Grana padano biologicopiacentino è approdato da circaun mese sugli scaffali della gran-de distribuzione tedesca attra-verso la cooperativa AgriPiace.Perché la Germania? «La doman-da di prodotto biologico - diceCamillo Tiramani direttore di A-griPiace - è sempre crescente. Ol-tre alla Germania la Svizzera haaperto il mercato in questa dire-zione. Fino a qualche tempo fa a-givamo attraverso intermediari,poi abbiamo capito che, diretta-mente, avremmo contribuito agarantire un guadagno maggiorealle nostre aziende. Sicché, a se-guito dei contatti avviati durantela partecipazione a importantifiere del settore come Expo Bio-Fac a Norimberga, ha preso avviola collaborazione. Così abbiamocreato un marchio ad hoc e orainviamo il prodotto direttamen-te». Piacenza direzione Germa-nia.

QUANTO SI PRODUCE? - Il 65%della produzione delle aziendepiacentine è destinato alla Ger-mania e alla Svizzera. «Ora però siè aperto anche un contatto conla Francia - aggiunge Tiramani -attraverso i rapporto con unacooperativa la BioCoop». Qualela dimensione della produzionebiologica in provincia di Piacen-za? «In totale sono 18 le aziendeproduttrici di latte bio e, in mag-gioranza, si trovano in Valnure,ma anche in altre le zone di mon-tagna della provincia. Raccoglia-mo circa 50 quintali di latte biolo-gico con cui produciamo circa ot-to forme al giorno per un totaledi 2.920 all’anno», segnala il di-rettore di AgriPiace. Questa ini-ziativa - aggiunge - ha un obietti-

vo specifico, salvare le aziende a-gricole e valorizzare produzionedell’alta collina e montagna pia-centina.

L’IDEA DI COLDIRETTI - Tutto èpartito nel dicembre del 2002quando, in casa Coldiretti, si die-de vita al Consorzio BioPiace. Insostanza BioPiace ritirava il lattebiologico prodotto dalle aziendeagricole localizzate in tutte le val-li piacentine e veniva conferitoper la trasformazione al Caseifi-cio Serafini di Piacenza. Si tratta-va di una iniziativa nata per dareuna mano alle aziende di monta-gna garantendo un prezzo stabi-le ai produttori - dice Tiramani -spesso più alto del prezzo che rie-sce a spuntare un’azienda cheproduce latte convenzionale. Poil’evoluzione e la cooperativa A-griPiace si fa strada quando arri-va la decisione di allargare l’atti-

vità anche al prodotto conven-zionale, ma sempre a filiera corta.

I REQUISITI DEL “BIO” - Torniamoal latte, quali i requisiti chiestiperché il latte sia consideratobiologico? Ci sono organismi dicontrollo che vanno a verificarevari aspetti della produzione acominciare dalle norme relativeai pascoli per arrivare a quelleche riguardano la lavorazionedella materia biologica. Ma l’in-tento di mantenere viva la mon-tagna resta l’obiettivo principale- segnala il direttore Tiramani -per questo, insieme a Coldiretti,stiamo facendo un giro in questezone per recuperare l’adesione dialtre aziende. Ci preme cercare dimantenere l’agricoltore in quellezone. E’ così che si difende lamontagna. Gli agricoltori svolgo-no un’azione sociale e di difesadel territorio però, per restare, è

A fianco,l’etichetta del Grana padano biodestinato al mercato tedesco;qui sopra,il presidente nazionale di ColdirettiSergio Marini e accanto Camillo Tiramani

■ «La Lega Nord non è l’agnellosacrificale di nessuno. Siamo indi-sponibili ad essere gli unici a do-verci privare di un assessore, dele-gato a un settore strategico comel’agricoltura. Se rinuncia dev’esse-re, rinuncia sia, ma collettiva. Nonci spaventa l’idea di una giunta aquattro componenti. E neanchequella di rimettere il mandato aglielettori». A dirlo è il consigliereprovinciale del Carroccio Giam-paolo Maloberti, intervenendodopo la richiesta - da parte di alcu-ne forze politiche di maggioranzae opposizione - di rinunciare a unassessore. «Se questa giunta pen-sa di poter fare a meno di un as-sessore all’Agricoltura - settorefondamentale per la nostra pro-vincia - potrà benissimo fare a me-no di altri componenti. Non cispaventa l’ipotesi di chiudere l’e-

sperienza di governo in Provinciase dovessero venire a mancare lecondizioni per una stabile allean-za alla guida dell’ente». Le dichia-razioni di Maloberti suscitano lareazione di Marco Bergonzi capo-gruppo Pd in consiglio provincia-le: «La Lega - dichiara - polverizza-ta dagli elettori, continua a resta-re attaccata con le unghie alle spo-glie della sedia di Pozzi, e lancia ilricatto al Presidente ed ai suoi al-leati: o mi date il mio assessore ousciamo dalla maggioranza. Ri-sparmiamo ai piacentini ulterioripuntate di questo indecorosospettacolo: invito la maggioranzache governa la Provincia a non ce-dere al ricatto. Mi pare più coeren-te ridurre la giunta da 8 a 7 asses-sori. Oppure, meglio ancora: di-missioni generali ed andiamo su-bito tutti a casa».

«Assessore in meno per tutti o addio maggioranza»

Provincia,la sfida di MalobertiBergonzi: non cedete al ricatto

Grana bio vola in GermaniaDa un mese il prodotto piacentino sugli scaffali tedeschi

DOMANI A CASTELLARQUATO LA PRESENTAZIONE

“Terre di Gropparello”il nuovo marchio dell’olio in ValdardaCASTELLARQUATO - Domani, sa-bato, a partire dalle 10, nellasala consiliare del Palazzodel Podestà, l’AssociazioneTerre di Gropparello organiz-za, con il patrocinio del co-mune di Castellarquato, la

quarta Giornata dell’Olivo.Oggetto dell’incontro: lareintroduzione della coltiva-zione dell’olivo nelle collinepiacentine, con particolareriguardo alle zone medio col-linari delle valli del Nure edell’Arda. Di qui la collabo-razione offerta di buon gra-do dall’amministrazione co-munale di Castellarquato.«Ben lieta - fanno sapere - dicontribuire al sostegno e allapromozione di una produ-zione d’eccellenza in territo-rio piacentino». Da più dicinque anni, infatti, l’asso-ciazione Terre di Gropparel-lo, costituita da una ventinadi associati, ha reintrodottola piantumazione dell’olivo alivello intensivo, allo scopodi produrre un olio in futuro

commercializzabile ancheattraverso l’attività promo-zionale svolta dall’associa-zione tramite numerose ini-ziative. Durante l’incontro,cui parteciperanno, oltre allapresidente dell’associazioneMaria Grazia Rossi che spie-gherà l’esperienza maturatadagli associati in questi pri-mi cinque anni di attività, ilsindaco di Castellarquato I-vano Rocchetta, l’assessoreprovinciale all’agricoltura Fi-lippo Pozzi e il presidente diColdiretti Luigi Bisi, verràpresentato il nuovo marchioAssociazione Terre di Grop-parello che caratterizzerà leetichette le bottiglie d’olioche, in questa fase, sarannocommercializzate con unacapacità di 250 cc. Alla finedell’incontro sarà predispo-sto, a cura degli associati, unbanchetto dove sarà possibi-le degustare l’olio prodottodal raccolto 2012.

da. m.

■ Sarmato e Nibbiano han-no tenuto alta la bandiera delgusto valtidonese, tra l’oliodelle colline, le ciambelline ei famosi batarò. Unici tra leamministrazioni piacentine,i due comuni hanno parteci-pato domenica scorsa all’im-portante manifestazione e-nogastronomica “Tutti inpiazza De. Co” nel centrostorico di Vignale Monferrato(Alessandria): una grande e-sposizione di territori e diprodotti che fa parte dellarassegna Golosaria 2013, so-stenuta dal Papillon del Du-cato, ma soprattutto un cam-pionario di prodotti rigoro-samente a marchio di “deno-minazione comunale”, cioèlegati ad una tradizione culi-naria nata nello spazio diqualche chilometro o di po-chi paesi.

Con il sostegno dei rispet-tivi comuni, l’associazioneStrada dei Mulini di Nibbia-no (col presidente FaustoBorghi) e la Proloco di Sar-mato (con il rappresentanteFilippo Braghieri), hannoportato a Vignale quanto dimeglio potevano offrire alpubblico, al sindaco del luo-go Ernesta Corona e al critico

gastronomico Paolo Masso-brio: dal batarò sfornato perl’occasione (e andato subitoa ruba) alla treccia di Trevoz-zo fino alle ciambelline sar-matesi. E per mandare giùqueste delizie, i visitatorihanno trovato sotto al gaze-bo il vino dei nostri produt-tori locali.

PROMOZIONE DEL TERRITORIO Quello di Vignale è stato unmodo per valorizzare turisti-camente il territorio piacen-tino, trasferendo per un gior-no un pezzetto dei Comunidi Nibbiano e Sarmato in unaltro territorio regionale e fa-cendo amicizia con altrerealtà comunali e associati-ve: proprio per questo, Bor-ghi e Braghieri hanno invita-ti autorità e visitatori allaprossima Festa dei Mulini aNibbiano (il 19 maggio) e al-la Festa del Salame a Sarma-to (il 26 maggio).

La giornata piemontese èstata inoltre caratterizzatadalla presenza di altri ospitiillustri, quali Roberto Bette-ga, famoso calciatore dellaJuve ed oggi cronista sporti-vo e il comico di Zelig Gior-gio Verducci.

crib.

Filippo Braghieri(Proloco

di Sarmato)e Fausto Borghi

(Stradadei Mulini

di Nibbiano)con il sindaco

di VignaleMonferrato

Nel Monferrato con il Papillon del Ducato

I sapori di Sarmato e Nibbiano trionfano a “Tutti in piazza De.Co.”Ciambelline e batarò all’evento di Golosaria

indispesabile che siano in gradodi produrre e avere un reddito.Ma in AgriPiace (ha 71 soci) nonc’è solo il latte bio. C’è una listache si allunga e si arricchisce an-che con gli allevamenti.

DIVERSE PRODUZIONI - Anche ibovini rientrano nella ricerca delbiologico e anche in questo casoil mercato straniero - in primis laGermania - rappresenta una de-stinazione sicura, ma una parteconsistente viene venduta anchein Italia. Su questo ormai possia-mo dire che rappresentiamo an-che un punto di riferimento nelnostro paese. Aggiunge il diretto-re. Esempio? L’unico allevamentosuino biologico che si trova nellazona di Lugagnano si avvale di A-griPiace - dice il direttore - perraggiungere i clienti interessati alprodotto biologico. Vende infattia una ditta toscana che poi met-te il prodotto piacentino sul mer-cato in parte destinato alla risto-razione scolastica e in parte all’e-stero. Ma non è finita qui. E’ bioanche una parte della produzio-ne avicola della nostra provincia.I prodotti biologici, - segnala il di-rettore - rappresentano una ric-chezza per la gestione delle men-se scolastiche dove è importanteche il processo di filiera sia con-trollato e tracciabile. «Sempre inquesto quadro, ad AgriPiace -conclude Tiramani - si deve larealizzazione del progetto di Col-diretti relativo all’apertura della“Bottega di Campagna amica” invia Colombo, una delle prime inItalia. Iniziativa pensata per ga-rantire, appunto, la sicurezza ali-mentare e la trasparenza di filie-ra».

Antonella Lenti

Nuove ricerche lungo il Nure ma anche a Piacenza

Nessuna traccia del 48enne scomparso da PontedellolioPONTEDELLOLIO - (crib) Rimango-no ancora senza esito le ricerchedi Mauro Migliorini, il 48enne diRiva di Pontedellolio che da sa-bato scorso è scomparso e hafatto perdere le tracce dopo es-sere uscito di casa senza lascia-re spiegazioni ai genitori con cuivive. Ieri, su segnalazione deicarabinieri di Pontedellolio, laprefettura ha attivato le ricerchenella zona lungo il torrente Nu-re, coinvolgendo anche gli uo-mini della protezione civile, deivigili del fuoco con le unità ci-nofile e del soccorso alpino.

L’uomo avrebbe detto ai geni-tori di voler uscire a fare un gironei dintorni, ma prima di usciresi era fatto la barba e si era cam-biato d’abito, come se volessepartire. È la prima volta che il48enne si allontana da casa, an-

che se più volte avrebbe manife-stato il desiderio di trasferirsi incittà, a Piacenza. Per questo, imilitari stanno verificando se e-sistano conoscenti o amici chelo stiano ospitando all’insaputadei genitori. Il dubbio da scio-gliere è tra l’allontanamento vo-lontario oppure un imprevistoaccaduto mentre l’uomo pas-seggiava. Sembra da escludereal momento qualsiasi ipotesi le-gata ad un tentativo di suicidio.Intanto, i carabinieri invitano icittadini a segnalare eventualiavvistamenti dell’uomo, sia inValnure sia a Piacenza: al mo-mento della scomparsa, indos-sava un giubbotto blu, pantalo-ni blu e un paio di scarpe nere. Èalto circa un metro e 80 centi-metri ed è di corporatura robu-sta.

In breveDOMENICA ALLE 10

Avis di Rivergaro e TravoMattinata di donazioni■ (crib) È tempo di donaresangue a Rivergaro: domeni-ca mattina, le sezioni dell’Avisdi Rivergaro e Travo - da pococongiunte - invitano i soci e icittadini a recarsi a donarenella sede di via Roma 43 aRivergaro dalle ore 8 alle 10.Oltre ai normali donatori (cuiverranno effettuati gli esamidel sangue), anche i giovaniaspiranti soci sono invitati apartecipare: a loro verrà valu-

tata l’idoneità per diventare aloro volta donatori.

RIVERGARO

Nuove risate in dialettoalla Casa del popolo■ (crib) Domani si torna aridere alla Casa del Popolo diRivergaro per la rassegna dicommedie dialettali “Diver-tiamoci insieme”, promossadal Comune con la Compa-gnia filodrammatica ancara-nese. L’appuntamento - alle21 - vedrà sul palco la Com-pagnia Filodrammatica diBorgonovo con il testo “Unadomenica da ricordare! ”. In-gresso ad offerta.

LIBERTÀVenerdì 8 marzo 201332

Provincia

MARTEDÌ ORE 20.10 E VENERDÌ ORE 20.35MARTEDÌ ORE 20.10 E VENERDÌ ORE 20.35

N.A.V.EN.A.V.Ea cura dell’Associazione

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a cura dell’Associazione

Aste immobiliaria Piacenza

neeneeee

Società GestioneImpianti Nucleariper Azioni

Estratto Bando di garaSi rende noto che la SOGIN - Società GestioneImpianti Nucleari per Azioni, con sede in Roma, ViaTorino n. 6, ha indetto un bando di appalto in pro-cedura ristretta ai sensi del D.Lgs. n. 163/2006 es.m.i., avente per oggetto il “Servizio di analisiradiochimiche su campioni metallici, finalizzati alleattività di caratterizzazione radiologica delle Centralidi Trino (VC) e Caorso (PC)” - Gara n. C0636S12Termine di ricevimento domanda di partecipazione:ore 12.00 del 25/03/2012. Il Bando è pubblicatosulla GUUE n. 2013/S 039-062903 del 23/02/2013,sulla GURI n. 27 del 04/03/2012 ed altresi reperibi-le sul sito internet www.sogin.it - Bandi di gara.

Il Direttore Funzione Acquisti e AppaltiSilvia Signorini 08-03

■ Il Grana padano biologicopiacentino è approdato da circaun mese sugli scaffali della gran-de distribuzione tedesca attra-verso la cooperativa AgriPiace.Perché la Germania? «La doman-da di prodotto biologico - diceCamillo Tiramani direttore di A-griPiace - è sempre crescente. Ol-tre alla Germania la Svizzera haaperto il mercato in questa dire-zione. Fino a qualche tempo fa a-givamo attraverso intermediari,poi abbiamo capito che, diretta-mente, avremmo contribuito agarantire un guadagno maggiorealle nostre aziende. Sicché, a se-guito dei contatti avviati durantela partecipazione a importantifiere del settore come Expo Bio-Fac a Norimberga, ha preso avviola collaborazione. Così abbiamocreato un marchio ad hoc e orainviamo il prodotto direttamen-te». Piacenza direzione Germa-nia.

QUANTO SI PRODUCE? - Il 65%della produzione delle aziendepiacentine è destinato alla Ger-mania e alla Svizzera. «Ora però siè aperto anche un contatto conla Francia - aggiunge Tiramani -attraverso i rapporto con unacooperativa la BioCoop». Qualela dimensione della produzionebiologica in provincia di Piacen-za? «In totale sono 18 le aziendeproduttrici di latte bio e, in mag-gioranza, si trovano in Valnure,ma anche in altre le zone di mon-tagna della provincia. Raccoglia-mo circa 50 quintali di latte biolo-gico con cui produciamo circa ot-to forme al giorno per un totaledi 2.920 all’anno», segnala il di-rettore di AgriPiace. Questa ini-ziativa - aggiunge - ha un obietti-

vo specifico, salvare le aziende a-gricole e valorizzare produzionedell’alta collina e montagna pia-centina.

L’IDEA DI COLDIRETTI - Tutto èpartito nel dicembre del 2002quando, in casa Coldiretti, si die-de vita al Consorzio BioPiace. Insostanza BioPiace ritirava il lattebiologico prodotto dalle aziendeagricole localizzate in tutte le val-li piacentine e veniva conferitoper la trasformazione al Caseifi-cio Serafini di Piacenza. Si tratta-va di una iniziativa nata per dareuna mano alle aziende di monta-gna garantendo un prezzo stabi-le ai produttori - dice Tiramani -spesso più alto del prezzo che rie-sce a spuntare un’azienda cheproduce latte convenzionale. Poil’evoluzione e la cooperativa A-griPiace si fa strada quando arri-va la decisione di allargare l’atti-

vità anche al prodotto conven-zionale, ma sempre a filiera corta.

I REQUISITI DEL “BIO” - Torniamoal latte, quali i requisiti chiestiperché il latte sia consideratobiologico? Ci sono organismi dicontrollo che vanno a verificarevari aspetti della produzione acominciare dalle norme relativeai pascoli per arrivare a quelleche riguardano la lavorazionedella materia biologica. Ma l’in-tento di mantenere viva la mon-tagna resta l’obiettivo principale- segnala il direttore Tiramani -per questo, insieme a Coldiretti,stiamo facendo un giro in questezone per recuperare l’adesione dialtre aziende. Ci preme cercare dimantenere l’agricoltore in quellezone. E’ così che si difende lamontagna. Gli agricoltori svolgo-no un’azione sociale e di difesadel territorio però, per restare, è

A fianco,l’etichetta del Grana padano biodestinato al mercato tedesco;qui sopra,il presidente nazionale di ColdirettiSergio Marini e accanto Camillo Tiramani

■ «La Lega Nord non è l’agnellosacrificale di nessuno. Siamo indi-sponibili ad essere gli unici a do-verci privare di un assessore, dele-gato a un settore strategico comel’agricoltura. Se rinuncia dev’esse-re, rinuncia sia, ma collettiva. Nonci spaventa l’idea di una giunta aquattro componenti. E neanchequella di rimettere il mandato aglielettori». A dirlo è il consigliereprovinciale del Carroccio Giam-paolo Maloberti, intervenendodopo la richiesta - da parte di alcu-ne forze politiche di maggioranzae opposizione - di rinunciare a unassessore. «Se questa giunta pen-sa di poter fare a meno di un as-sessore all’Agricoltura - settorefondamentale per la nostra pro-vincia - potrà benissimo fare a me-no di altri componenti. Non cispaventa l’ipotesi di chiudere l’e-

sperienza di governo in Provinciase dovessero venire a mancare lecondizioni per una stabile allean-za alla guida dell’ente». Le dichia-razioni di Maloberti suscitano lareazione di Marco Bergonzi capo-gruppo Pd in consiglio provincia-le: «La Lega - dichiara - polverizza-ta dagli elettori, continua a resta-re attaccata con le unghie alle spo-glie della sedia di Pozzi, e lancia ilricatto al Presidente ed ai suoi al-leati: o mi date il mio assessore ousciamo dalla maggioranza. Ri-sparmiamo ai piacentini ulterioripuntate di questo indecorosospettacolo: invito la maggioranzache governa la Provincia a non ce-dere al ricatto. Mi pare più coeren-te ridurre la giunta da 8 a 7 asses-sori. Oppure, meglio ancora: di-missioni generali ed andiamo su-bito tutti a casa».

«Assessore in meno per tutti o addio maggioranza»

Provincia,la sfida di MalobertiBergonzi: non cedete al ricatto

Grana bio vola in GermaniaDa un mese il prodotto piacentino sugli scaffali tedeschi

DOMANI A CASTELLARQUATO LA PRESENTAZIONE

“Terre di Gropparello”il nuovo marchio dell’olio in ValdardaCASTELLARQUATO - Domani, sa-bato, a partire dalle 10, nellasala consiliare del Palazzodel Podestà, l’AssociazioneTerre di Gropparello organiz-za, con il patrocinio del co-mune di Castellarquato, la

quarta Giornata dell’Olivo.Oggetto dell’incontro: lareintroduzione della coltiva-zione dell’olivo nelle collinepiacentine, con particolareriguardo alle zone medio col-linari delle valli del Nure edell’Arda. Di qui la collabo-razione offerta di buon gra-do dall’amministrazione co-munale di Castellarquato.«Ben lieta - fanno sapere - dicontribuire al sostegno e allapromozione di una produ-zione d’eccellenza in territo-rio piacentino». Da più dicinque anni, infatti, l’asso-ciazione Terre di Gropparel-lo, costituita da una ventinadi associati, ha reintrodottola piantumazione dell’olivo alivello intensivo, allo scopodi produrre un olio in futuro

commercializzabile ancheattraverso l’attività promo-zionale svolta dall’associa-zione tramite numerose ini-ziative. Durante l’incontro,cui parteciperanno, oltre allapresidente dell’associazioneMaria Grazia Rossi che spie-gherà l’esperienza maturatadagli associati in questi pri-mi cinque anni di attività, ilsindaco di Castellarquato I-vano Rocchetta, l’assessoreprovinciale all’agricoltura Fi-lippo Pozzi e il presidente diColdiretti Luigi Bisi, verràpresentato il nuovo marchioAssociazione Terre di Grop-parello che caratterizzerà leetichette le bottiglie d’olioche, in questa fase, sarannocommercializzate con unacapacità di 250 cc. Alla finedell’incontro sarà predispo-sto, a cura degli associati, unbanchetto dove sarà possibi-le degustare l’olio prodottodal raccolto 2012.

da. m.

■ Sarmato e Nibbiano han-no tenuto alta la bandiera delgusto valtidonese, tra l’oliodelle colline, le ciambelline ei famosi batarò. Unici tra leamministrazioni piacentine,i due comuni hanno parteci-pato domenica scorsa all’im-portante manifestazione e-nogastronomica “Tutti inpiazza De. Co” nel centrostorico di Vignale Monferrato(Alessandria): una grande e-sposizione di territori e diprodotti che fa parte dellarassegna Golosaria 2013, so-stenuta dal Papillon del Du-cato, ma soprattutto un cam-pionario di prodotti rigoro-samente a marchio di “deno-minazione comunale”, cioèlegati ad una tradizione culi-naria nata nello spazio diqualche chilometro o di po-chi paesi.

Con il sostegno dei rispet-tivi comuni, l’associazioneStrada dei Mulini di Nibbia-no (col presidente FaustoBorghi) e la Proloco di Sar-mato (con il rappresentanteFilippo Braghieri), hannoportato a Vignale quanto dimeglio potevano offrire alpubblico, al sindaco del luo-go Ernesta Corona e al critico

gastronomico Paolo Masso-brio: dal batarò sfornato perl’occasione (e andato subitoa ruba) alla treccia di Trevoz-zo fino alle ciambelline sar-matesi. E per mandare giùqueste delizie, i visitatorihanno trovato sotto al gaze-bo il vino dei nostri produt-tori locali.

PROMOZIONE DEL TERRITORIO Quello di Vignale è stato unmodo per valorizzare turisti-camente il territorio piacen-tino, trasferendo per un gior-no un pezzetto dei Comunidi Nibbiano e Sarmato in unaltro territorio regionale e fa-cendo amicizia con altrerealtà comunali e associati-ve: proprio per questo, Bor-ghi e Braghieri hanno invita-ti autorità e visitatori allaprossima Festa dei Mulini aNibbiano (il 19 maggio) e al-la Festa del Salame a Sarma-to (il 26 maggio).

La giornata piemontese èstata inoltre caratterizzatadalla presenza di altri ospitiillustri, quali Roberto Bette-ga, famoso calciatore dellaJuve ed oggi cronista sporti-vo e il comico di Zelig Gior-gio Verducci.

crib.

Filippo Braghieri(Proloco

di Sarmato)e Fausto Borghi

(Stradadei Mulini

di Nibbiano)con il sindaco

di VignaleMonferrato

Nel Monferrato con il Papillon del Ducato

I sapori di Sarmato e Nibbiano trionfano a “Tutti in piazza De.Co.”Ciambelline e batarò all’evento di Golosaria

indispesabile che siano in gradodi produrre e avere un reddito.Ma in AgriPiace (ha 71 soci) nonc’è solo il latte bio. C’è una listache si allunga e si arricchisce an-che con gli allevamenti.

DIVERSE PRODUZIONI - Anche ibovini rientrano nella ricerca delbiologico e anche in questo casoil mercato straniero - in primis laGermania - rappresenta una de-stinazione sicura, ma una parteconsistente viene venduta anchein Italia. Su questo ormai possia-mo dire che rappresentiamo an-che un punto di riferimento nelnostro paese. Aggiunge il diretto-re. Esempio? L’unico allevamentosuino biologico che si trova nellazona di Lugagnano si avvale di A-griPiace - dice il direttore - perraggiungere i clienti interessati alprodotto biologico. Vende infattia una ditta toscana che poi met-te il prodotto piacentino sul mer-cato in parte destinato alla risto-razione scolastica e in parte all’e-stero. Ma non è finita qui. E’ bioanche una parte della produzio-ne avicola della nostra provincia.I prodotti biologici, - segnala il di-rettore - rappresentano una ric-chezza per la gestione delle men-se scolastiche dove è importanteche il processo di filiera sia con-trollato e tracciabile. «Sempre inquesto quadro, ad AgriPiace -conclude Tiramani - si deve larealizzazione del progetto di Col-diretti relativo all’apertura della“Bottega di Campagna amica” invia Colombo, una delle prime inItalia. Iniziativa pensata per ga-rantire, appunto, la sicurezza ali-mentare e la trasparenza di filie-ra».

Antonella Lenti

Nuove ricerche lungo il Nure ma anche a Piacenza

Nessuna traccia del 48enne scomparso da PontedellolioPONTEDELLOLIO - (crib) Rimango-no ancora senza esito le ricerchedi Mauro Migliorini, il 48enne diRiva di Pontedellolio che da sa-bato scorso è scomparso e hafatto perdere le tracce dopo es-sere uscito di casa senza lascia-re spiegazioni ai genitori con cuivive. Ieri, su segnalazione deicarabinieri di Pontedellolio, laprefettura ha attivato le ricerchenella zona lungo il torrente Nu-re, coinvolgendo anche gli uo-mini della protezione civile, deivigili del fuoco con le unità ci-nofile e del soccorso alpino.

L’uomo avrebbe detto ai geni-tori di voler uscire a fare un gironei dintorni, ma prima di usciresi era fatto la barba e si era cam-biato d’abito, come se volessepartire. È la prima volta che il48enne si allontana da casa, an-

che se più volte avrebbe manife-stato il desiderio di trasferirsi incittà, a Piacenza. Per questo, imilitari stanno verificando se e-sistano conoscenti o amici chelo stiano ospitando all’insaputadei genitori. Il dubbio da scio-gliere è tra l’allontanamento vo-lontario oppure un imprevistoaccaduto mentre l’uomo pas-seggiava. Sembra da escludereal momento qualsiasi ipotesi le-gata ad un tentativo di suicidio.Intanto, i carabinieri invitano icittadini a segnalare eventualiavvistamenti dell’uomo, sia inValnure sia a Piacenza: al mo-mento della scomparsa, indos-sava un giubbotto blu, pantalo-ni blu e un paio di scarpe nere. Èalto circa un metro e 80 centi-metri ed è di corporatura robu-sta.

In breveDOMENICA ALLE 10

Avis di Rivergaro e TravoMattinata di donazioni■ (crib) È tempo di donaresangue a Rivergaro: domeni-ca mattina, le sezioni dell’Avisdi Rivergaro e Travo - da pococongiunte - invitano i soci e icittadini a recarsi a donarenella sede di via Roma 43 aRivergaro dalle ore 8 alle 10.Oltre ai normali donatori (cuiverranno effettuati gli esamidel sangue), anche i giovaniaspiranti soci sono invitati apartecipare: a loro verrà valu-

tata l’idoneità per diventare aloro volta donatori.

RIVERGARO

Nuove risate in dialettoalla Casa del popolo■ (crib) Domani si torna aridere alla Casa del Popolo diRivergaro per la rassegna dicommedie dialettali “Diver-tiamoci insieme”, promossadal Comune con la Compa-gnia filodrammatica ancara-nese. L’appuntamento - alle21 - vedrà sul palco la Com-pagnia Filodrammatica diBorgonovo con il testo “Unadomenica da ricordare! ”. In-gresso ad offerta.

LIBERTÀVenerdì 8 marzo 201332

Page 13: LA VOCE 04-2013

Bisi, (Coldiretti): “non siamo più disposti a farci prendere in giro dal falso

buonismo e dalla falsa magnanimità degli industriali. La verità è che

evidentemente a loro non interessa nulla della filiera del pomodoro”

sindacale13 aprile 2013

ancora incertezza sul prezzo}“Ma dobbiamo aspettare che il gallo canti tre volte prima che

gli industriali inizino ad agire con maggiore trasparenza e senso di responsabilità verso la filiera del pomodoro? Non siamo più disposti ad accettare proposte scandalose e se que-ste sono le condizioni e la loro volontà di valorizzare le nostre

produzioni, evidentemente siamo su due pianeti diversi”. Non usa mezzi termini il presidente di Coldiretti Piacenza Luigi Bisi, per commentare l’ennesima fumata nera rispetto alla contrattazione per la definizione del prezzo del pomodoro nella prossima cam-pagna.“Ringraziamo davvero gli industriali per la loro magnanimità, prosegue Bisi… hanno sottolineato che loro un passo nella nostra direzione l’avevano fatto, modificando i parametri qualitativi. Ma chi vogliono prendere in giro? Le proposte di firmare a 80 euro/tonnellata con la scaletta nuova, o 85 euro/tonnellata con la sca-letta vecchia, è l’ennesima conferma della volontà di non voler tro-vare un accordo… Con questa proposta i prezzi restano invariati rispetto allo scorso anno. Ciò dimostra il motivo per il quale cri-tichiamo il metodo delle tabelle valutative: è, quantomeno, palese che non servono effettivamente a premiare la qualità, ma sono uno strumento per variare il prezzo realmente pagato agli agricoltori! Accettare tali condizioni significa gettare fumo negli occhi ai pro-duttori pensando, e questo è ancor più grave, che siano addirittura stolti”.“Ma le cose stanno cambiando, continua il presidente di Coldiretti Piacenza, che è anche vice presidente regionale: gli agricoltori non sono più disponibili a credere a tutto e, per fortuna, esistono anche alternative di coltivazioni, come dimostra il fatto che in 10 anni la superficie investita a pomodoro è diminuita di quasi 10 mila ettari.Continuare a pagare sottocosto, finirà con l’uccidere sia le imprese agricole sia l’industria in una folle corsa verso l’azzeramento di un settore che ci vedi primi in Europa. Nella nostra regione e in quelle limitrofe il pomodoro è una ricchezza economica e sociale che dà occupazione a decine di migliaia di persone e continuare a mette-re in difficoltà le aziende agricole non creerà posti di lavoro, non farà crescere l’indotto e non procurerà prospettive di sviluppo. A queste condizioni il rischio delocalizzazione è altissimo, così come è matematico il fatto che anche quest’anno la campagna sarà molto più corta, con tutte le conseguenze legate all’occupazione, ai posti di lavoro e alle retribuzioni”. “In tutto ciò, conclude Luigi Bisi, siamo confortati dal fatto che le nostre Organizzazioni di Produttori ci stanno rassicurando ri-spetto alla fedeltà al loro mandato: cioè valorizzare le produzioni dei propri soci. Pertanto non possiamo far altro che auspicare una nuova stagione per il comparto, con il ritorno ad un protagonismo vero della filiera e non il reiterarsi di atteggiamenti che servono solo a fare gli interessi di pochi soggetti che non sanno guardare oltre il proprio naso”.

POMODORO

Page 14: LA VOCE 04-2013

Coldiretti Piacenza scrive agli imprenditori vitivinicoli

invitandoli a non svendere il proprio prodotto e ad

essere compatti ed uniti

la VALORIzzAzIONE DEI VINI PIACENTINI passa dalla nostracapacità di fare squadra

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} Cresce il consumo mondiale di vino, trainato dai mercati asiatici. E’ una delle indicazioni che emergono dall’analisi Coldiretti sul rapporto 2012 diffuso dall’Oiv, l’Organizza-zione Internazionale della Vigna e del Vino. Nel mondo si bevono 245,2 milioni di ettolitri (+0,6 per cento), per effetto

principalmente dell’aumento della domanda in Cina con 18 mi-lioni di ettolitri (+9 per cento). Segno positivo anche negli Stati Uniti che, con 29 milioni di ettolitri (+2 per cento), tallonano da vicino la Francia che con 30 milioni di ettolitri mantiene ancora per poco la leadership nei consumi. In Germania, Portogallo e Grecia i dati si mantengono stabili, mentre scendono in Spagna e in Italia. Nel nostro paese i consumi sono diminuiti del 2 per cento, per un valore di 22,6 milioni di ettolitri che è molto vicino a quello di 21,5 milioni di ettolitri fatto segnare dalle esportazioni che hanno sancito il primato enologico Made in Italy nel mondo. Una posizione competitiva importante in una situazione in cuisi sta profondamente modificando la mappa internazionale della

domanda di vino. Sul fronte degli scambi commerciali, il mer-cato mondiale del vino ammonta a 101,4 milioni di ettolitri, con una battuta d’arresto causata dalla scarsa produzione del 2012. Con la riduzione del volume disponibile per l'esportazione, cala anche la componente sfusa. In conseguenza di ciò, la parte degli scambi mondiali dei primi cinque paesi esportatori dell’Ue (Ita-lia, Spagna, Francia, Germania, Portogallo) è scesa al 62,3 per cento rispetto al 65,4 per cento del 2011, tutto a vantaggio dei pa-esi dell’emisfero sud (Sudafrica, Australia, Nuova Zelanda, Cile e Argentina) e degli Stati Uniti, la cui quota è salita al 28,2 per cen-to contro il 25,7 per cento di dodici mesi fa. Pur in un contesto di raccolto modesto, l'Italia rimane comunque il primo esporta-tore mondiale per volume, con 21,5 milioni di ettolitri esportati nel 2012 (con un valore record di 4,7 miliardi di euro), seguita dalla Spagna, con 19,1 milioni di ettolitri. In terza posizione, le esportazioni della Francia raggiungono i 15 milioni di ettolitri, con un aumento del 6 per cento rispetto al 2011. Come detto, il

} “Gli imprenditori vitivini-coli di Coldiretti Piacenza hanno ricevuto una co-municazione che potrebbe davvero rappresentare una

chiave di volta per la valorizza-zione dei vini piacentini e per affermare il giusto prezzo alle

produzioni di qualità. “La Commissione vitivinicola di Coldiret-ti, le prese di posizione presso la Commissione prezzi della Ca-mera di Commercio, i numerosi interventi sugli organi di stam-pa, sottolineano il presidente di Coldiretti Piacenza Luigi Bisi e il direttore Massimo Albano nella lettera, sono tutti strumenti messi in campo dalla nostra Organizzazione per accendere i riflettori su un comparto fondamentale e soprattutto tutelare il settore che rappresenta sicuramente il fiore all’occhiello dell’eco-nomia piacentina”. “Non possiamo negare, proseguono i vertici nella lettera, che il potere contrattuale delle aziende è stato finora messo in discussione dai cosiddetti poteri forti e il nostro merca-to così come i nostri vini non hanno mai goduto di quella fama e di quella promozione che avrebbero meritato. Continuare a pro-durre senza coprire i costi di produzione non ci farà uscire dalla crisi e non ci farà conoscere ed apprezzare sul mercato, ma pro-

vocherà solo la chiusura di azienda e la perdita di un patrimo-nio”. “Questi i motivi per cui si invitano i produttori a mettere da parte la “politica del lamento e della rassegnazione”: è necessario intervenire, ma prima di tutto dobbiamo agire insieme convinti che questa sia l’unica strada possibile per la salvezza del setto-re. In un’annata come questa, in cui c’è un forte aumento della richiesta e delle esportazioni, ma scarsità di prodotto, ribadisce il presidente Bisi, è il momento per provare a misurare la nostra capacità imprenditoriale. Perciò abbiamo scritto ai nostri asso-ciati invitandoli a non svendere il vino ma seguire quella che noi abbiamo definito “una politica di salvaguardia del prezzo”, con-siderando prima di tutto i costi di produzione”. I prezzi minimi di riferimento indicati nella comunicazione sono 80 centesimi al litro per il gutturnio, 1 euro per l’ortrugo e 1 euro e cinque cente-simi per la malvasia. “Ovviamente, conclude la lettera a firma dei vertici di Coldiretti Piacenza c’è in gioco il futuro del comparto e la nostra capacità di fare squadra. Se tutti insieme riusciremo ad essere compatti e uniti questo sarà il primo passo per valorizzare il nostro prodotto”. Per ricevere maggiori informazioni contatta-re i responsabili del servizio vitivinicolo degli uffici Coldiretti.

In crescita il consumo mondiale di VINO, ma

IN ITALIA CALA DEL 2%

Page 15: LA VOCE 04-2013

sindacale15 aprile 2013

Squinzi: "Grillo ridurrebbe l'Italia

TRA L'AGRESTE E IL BUCOLICO"

2012 è stato caratterizzato da una pro-duzione poco abbondante, soprattutto in Europa. Nel Vecchio Continente la superficie dei vigneti non ha cessato di ridursi, collocandosi a 4.212 milioni di ettari (-0,8 per cento tra 2011 e 2012). La produzione di vino 2012 ammon-ta a 141,3 milioni di ettolitri, con un calo del 10 per cento rispetto al 2011. La Francia ha prodotto il 16,8 per cen-to in meno. In Spagna il calo è stato dell'11,2 per cento. Fuori dall'Europa, la superficie viticola registra una leg-gera progressione, fino a 3.363 milio-ni di ettari (+0,3 per cento). A livello mondiale la produzione è stimata in 250,9 milioni di ettolitri.

} “L’Italia agreste ovvero ‘di campagna’ oggi vuol dire sostenibilità am-bientale e sociale, qualità della vita, occupazione e primati nel mondo del Made in Italy alimentare ma anche una delle poche strade possibi-li per far tornare a crescere l’Italia”. Ad affermarlo è il presidente della Coldiretti Sergio Marini in risposta alle dichiarazioni del presidente di

Confindustria Giorgio Squinzi. Il numero uno degli industriali, nell’espri-mere preoccupazione per possibili cambi di rotta del futuro Parlamento sul-le politiche ambientali e sulle grandi opere infrastrutturali, ha denunciato il presunto rischio di una Italia “agreste e bucolica” che non crea posti di lavoro ne' risolve i problemi di mancata crescita. “è certo difficile convincer-ci - ha replicato Marini - che l’Italia del futuro possa essere quella di “tante Ilva” abituate nel tempo a scaricare sul Paese costi ambientali e sociali inso-stenibili”.

Marini a risponde a Squinzi:

"UN'ITALIA AGRESTE SAREBBE MIGLIORE DELLE TANTE ILVA"

} (ASCA) - Roma, 6 mar - ''Abbiamo gia' esternato la nostra totale disapprovazione sulla cancellazione di tutti i programmi infrastrutturali. Se cosi' fosse il nostro Paese andrebbe verso una direzione tra l'agreste e il bucolico''. Cosi', il presidente di Confindustria Giorgio Squinzi nel corso di una conferenza stampa circa le politiche ambientali del Movimento 5 Stelle. ''Se questa impostazione dovesse prevalere sul piano nazionale - ha poi aggiunto - non creerebbe posti di lavoro e non risolvera' i problemi della crescita verso cui ci stiamo battendo''

Page 16: LA VOCE 04-2013

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} Il mais gravemente danneggiato dalle aflatossine sarà uti-lizzato esclusivamente per produrre energia rinnovabile negli oltre 500 impianti a biogas della pianura padana. È quanto prevede l’accordo di filiera promosso dagli as-sessorati regionali all’agricoltura del Veneto, dell’Emilia-

Romagna e della Lombardia, con l’obiettivo di risolvere un problema che rischia di avere pesanti ripercussioni per l’agricoltura e la zootecnia del nord Italia. Ingenti quantità di mais, a causa delle pessime condizioni meteo climatiche della scorsa estate, presentano, infatti, carat-teristiche che lo rendono non idoneo all’alimentazione umana e animale. L’accordo messo a punto dalle tre Regioni permette di costruire un percorso chiaro, trasparente e sicuro, in linea con le indicazioni fornite dal Ministe-ro della Salute (del 16 gennaio 2013, del 22 gennaio 2013, e del 14 marzo 2013). L’accordo, valido per tutto il 2013, punta ad agevolare l’incontro tra domanda e offerta, impegnando le parti a precise garanzie contrattua-li, di prezzo e di programmazione del flusso di prodotto. Per aderire, ogni azienda interessata (sia per la parte agricola che per la parte dei biodigesto-ri) deve sottoscrivere un modulo disponibile nei siti web delle tre Regio-ni. Nei siti regionali sarà anche mantenuto l’aggiornamento delle adesioni e il monitoraggio dell’iniziativa. Per maggiori informazioni, consulta il sito http://www.fattoriedelsole.org/.

MAIS CON AFLATOSSINEC'è laccordo per usarlo negli impianti a biogas

} È con grande soddisfazione che Coldiretti accoglie la sentenza con la quale lo scorso 11 marzo il Tar del Lazio ha confermato all’asso-ciazione Terranostra il riconoscimento della qualifica di associazione di protezione ambientale. Tale attribuzione, infatti, era stata messa in discussione dal Ministero dell’Ambiente che, con un decreto dello

scorso luglio, aveva ritenuto di revocare all’associazione – la quale sostiene e diffonde attraverso l’esercizio dell’agriturismo la valorizzazione dell’am-biente rurale – il riconoscimento della suddetta qualifica sulla base della errata considerazione che “[…] la rappresentanza della concreta e com-provata attività di protezione ambientale non risulta [in essa] prevalente”. Il Tribunale regionale, chiamato a pronunciarsi sulla questione, è ora in-tervenuto ad annullare il decreto valutando l’infondatezza delle motiva-zioni ministeriali e ribadendo la valenza ambientale dell’attività agrituri-stica, tenuto conto “che la stessa attività agrituristica si pone senza dubbio come attività rivolta alla protezione ambientale in quanto è definita con-nessa e complementare alle attività principali dell’imprenditore agricolo quali la coltivazione del fondo, silvicoltura e allevamento di animali”. È fuori dubbio, infatti, che l’esercizio dell’attività agrituristica preveda in sé e promuova la tutela dell’ambiente largamente inteso, attraverso una serie molteplice di attività eco (e agro) sostenibili. La sentenza è consultabile sul sito dell’Area Ambiente e Territorio.

Coldiretti

VINCE AL TAR Terranostra confermata “associazione di protezione ambientale”

Page 17: LA VOCE 04-2013

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Page 18: LA VOCE 04-2013

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} Quante cose sono successe in que-sto piccolo segmento della storia della Chiesa. Abbiamo aspettato con tremore e fiducia questo giorno dell’elezione del nuovo Papa. La Chiesa ora si rimette in

gioco, radicata saldamente nella storia degli uomini, continuando un’avventura che dura da 2000 anni. Ha dimostrato in questo mese straordinario di essere viva, aperta al futuro, all’inedito. Un nuovo corso si è aperto, con una professione di umiltà che ci ha coinvol-ti tutti. Un vento nuovo, ora, soffia perché la “barca di Pietro” prenda il largo dentro il mare aperto del mondo, bello, fragile e drammati-co insieme. Una porta si è aperta perché tutti gli uomini di buona volontà possano entravi assieme al papa per far strada insieme. Cer-care di comprendere con le categorie umane questo passaggio storico non è sufficiente. Bisogna partire dal Vangelo per comprende-re la missione del Pontefice che ha il compito di essere ponte fra Dio e l’uomo. Non è stata una scelta dettata da una logica soltanto uma-

na. Un Papa anziano, che viene da lontano, al di la dell’Atlantico, che chiede di condividere con Lui preghiera e fraternità, povertà e mi-sericordia, smentisce chi pensa ad un cristia-nesimo, forte, efficiente e robusto. Mettersi in cammino con l’esperienza di San Francesco, poi, ci proietta davanti all’urgenza dell’evan-gelizzazione, con lo stile dell’umiltà e della sobrietà, vicini alle nuove e vecchie povertà, in dialogo con tutti. Una lezione di vita sem-plice, autentica, vera che ha scosso tutti, pren-dendoci di sorpresa al di la di ogni previsione ma che ci conferma la grande vitalità della Chiesa, creativa, coraggiosa, universale. Una prospettiva di grande speranza è ora davan-ti a noi, non solo per la Chiesa ma anche per il mondo per spingere la storia a prendere il passo di Cristo, bussola sicura per la ricerca del bene. Fin dal primo contatto, il 265˚ suc-cessore di San Pietro, ha trovato accoglienza e gioia incontenibile in piazza San Pietro e con l’annuncio del nome Francesco, un messaggio chiaro, sorprendente, un segnale per il futuro. Ci è stato dato il Papa e ringraziamo il Signore perché abbiamo bisogno di un “padre” in un mondo così diviso e bisognoso di fraternità. Non poteva che chiamarsi Francesco, un sa-cerdote e vescovo che ha dedicato la sua vita a Cristo e ai poveri; un nome impegnativo che invita alla santità e alla testimonianza profeti-ca. Ringraziamo Papa emerito Benedetto XVI che, con la sua rinuncia, ci ha consentito di ri-cevere in dono Papa Francesco. Una rinuncia maturata nella preghiera e nella sua coscienza ma frutto della sua incondizionata docilità alla volontà di Dio e del suo grande amore per la Chiesa.

Don Paolo BonettiConsigliere Ecclesiastico Nazionale Coldiretti

L'elezionedi Papa Francesco:

UN DONO E UNA PROMESSA

Page 19: LA VOCE 04-2013

Bocconcini di pollo al miele

il MIELE19

le qualità nutrizionali dei prodotti del territorio a cura della Dott.ssa Monica Maj

3. Proprietà antiossidanti4. Proprietà antibiotiche5. Proprietà antiinfiammatorieLe proprietà antibiotiche erano ben conosciute sia da parte della medicina naturale tradizionale sia da quella orientale, ma furono presto dimenticate con l'arrivo della penicillina e di pre-parati farmaceutici per la cura di ustioni ed abrasioni. Secondo uno studio neozelandese, il miele conterrebbe una quantità di perossido di idrogeno che ne renderebbe benefica l'applicazio-ne come antibiotico e disinfettante su piccole lesioni della pelle. Le proprietà antinfiammatorie rendono la sua applicazione adatta in caso di punture di insetti, con particolare riferimento alle punture di zanzara. Alcune sostanze in esso contenute per-metterebbero infatti di alleviare il prurito ed il rossore provoca-to dal contatto degli insetti con la nostra pelle.

Il miele è prodotto dall’elaborazione del nettare che le api ope-raie suggono, immagazzinano nel loro proventricolo e poi ri-gurgitano nelle celle dell’alveare. Oltre che dai fiori può deri-vare anche da foglie o da piccole parti di piante (melata). Le caratteristiche organolettiche variano a seconda della località di provenienza, della specie di api che lo produce e dalla flora da cui deriva. Nel Piacentino i mieli monoflora più diffusi sono quello di aca-cia, di tarassaco e di castagno.I componenti principali del miele sono zuccheri come il frut-tosio e il glucosio, ma troviamo anche sostanze diverse, tra cui acidi organici, sali minerali, enzimi e aromi. Il miele è un alimento di elevato valore nutritivo, facilmente assimilabile. Il glucosio fornisce energia di immediato utilizzo, il fruttosio viene metabolizzato a livello epatico e costituisce una vera e propria riserva energetica. Cento grammi di miele forniscono 304 calorie, ma un cucchiaino solo 15 calorie ed un potere dol-cificante elevato, quindi possiamo aggiungerne meno ai cibi.Nel miele sono presenti proteine (albumine, istoni, protamine, globuline) e tutti i principali aminoacidi essenziali, contiene vitamine del gruppo B come la B1, B2, B6, biotina, acido pan-totenico e vitamine C, E, K. Tra i minerali troviamo: sodio, potassio, calcio e magnesio, ma anche ferro, manganese, rame, cobalto, cromo, nichel e zinco.Tra le sue proprietà principali occorre ricordare:

1. Proprietà sedative (nella tosse)2. Proprietà curative per l’acne

la ricettaPreparazione:

Affettate le cipolle a fette sottili, pelate e tritate le carote e il sedano. Mettete le verdure in una casseruola assieme a un cucchiaio di olio extra-vergine d’oliva e stufate il tutto per almeno 20 minuti. Raccogliete le ver-dure in un piatto e aggiungete nella casseruola i bocconcini di pollo fa-cendoli rosolare. Sfumate con il vino bianco. Salate i bocconcini, aggiun-gete il brodo vegetale fino a coprirli e lasciate stufare a fiamma bassissima per 30 minuti. Unite le verdure pre-cedentemente accantonate e il miele e lasciate amalgamare per 10 minuti.

Ingredienti:

• 500 gr. di bocconicini di pollo

• Trito di carote, sedano e cipolla

• olio extravergine di oliva• pepe e sale• 2 cucchiai di miele pia-

centino di acacia • vino bianco secco • brodo vegetale

Alimentazione

Fonte  tabelle  di  composizione  INN  2012   Miele  gr.  100  Proteine   0.6  g  Grassi   0  g  Carboidrati   80  g  Acqua   18  g  Potassio   51  mg  Sodio   11  mg  Calorie   304  Kcal    

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Assemblea Annuale Agrimercato di PiacenzaUn bilancio positivo per l’Associazione Agrimercato di Piacenza che si è riunita in occasione dell’assemblea annuale per program-mare le attività del 2013 esaminando le numerose iniziative rea-lizzate nell’anno appena trascorso.“Ad oggi sono 68 le aziende associate ad Agrimercato Piacenza, ha commentato Giovanni Manfredi presidente dell’associazione piacentina, un trend nettamente in crescita che vede aumentare in maniera esponenziale e costante le adesioni dalla costituzione di quattro anni fa”.Nell’anno appena trascorso sono stati 250.000 i piacentini che hanno potuto trovare in maniera capillare i Mercati di Campagna Amica nel piacentino, passando dalla città alla Val d’Arda, dalla Val Tidone alla Val Nure, persino alla Val Trebbia. “Siamo molto soddisfatti degli ottimi risultati raggiunti, ha pro-seguito, un successo decretato dai consumatori italiani che han-no scelto l’acquisto direttamente dai produttore, senza passaggi intermediari, grazie al rapporto di fiducia instaurato negli anni mediante un faccia a faccia con i clienti, che si sentono garantiti dal marchio degli agricoltori”.I Mercati di Campagna Amica sono presenti a Piacenza il lunedì in piazza Cavalli ed il venerdì in piazza Duomo, a Fiorenzuola il giovedì a Fiorenzuola, a Pianello la prima domenica del mese, a Ponte dell’Olio la terza domenica del mese, a Carpaneto la seconda e la quarta domenica del mese, a Bobbio la quarta domenica del mese nel periodo estivo.Ed è proprio il successo in questa città storica capitale della Val Trebbia che ha visto ripetere nel 2013 le iniziative intraprese lo scorso anno con un calendario ricco di appuntamenti che vede la presenza delle aziende Agrimercato in piazza Duomo nelle dome-niche duemilatredici: 28 aprile, 26 maggio, 23 giugno, 28 luglio, 29 settembre e anche un evento serale previsto per il 17 agosto.Significativo è stato l’intervento di Bisi Luigi, Presidente Coldiretti

Piacenza e socio Agrimercato: “L’esperienza dei mercati degli agri-coltori dimostra che, nonostante la crisi, c’è spazio per crescere con l’innovazione in un sistema distributivo ingessato da anni. La concorrenza ha creato migliaia di nuove occasioni di lavoro e inte-ressanti opportunità di spesa per i cittadini che hanno premiato un modello che valorizza il Made in Italy e garantisce sicurezza, qualità e rispetto dell’ambiente al giusto prezzo”. Ciò che spinge il consumatore all’acquisto direttamente dal pro-duttore è la ricerca di cibi sani, di informazioni sui prodotti e dal bisogno di essere rassicurati su quello che si mette nel piatto. Estremamente elevato il grado di soddisfazione che è alto per il 77 per cento degli acquirenti. Il giudizio positivo è confermato dal fatto che in ben nove casi su dieci i clienti consigliano questa forma di acquisto ad altri, con il passaparola.“I numerosi scandali alimentari che purtroppo si susseguono creano un grave danno all’immagine della cucina Made in Italy, ha sottolineato Cinzia Pastorelli coordinatrice di Agrimercato Pia-cenza, che rende necessario intervenire con l’obbligo di indicare in etichetta la provenienza degli alimenti utilizzati per chiudere le porte alle frodi e agli inganni. Secondo una recente indagine Coldiretti/Swg ben il 65 per cento degli italiani si sente garantito da un marchio degli agricoltori italiani, il 16 per cento da quello della distribuzione commerciale e appena il 9 per cento da uno industriale. L’Assemblea è stata conclusa dall’intervento di Fabrizio Masini relativo alle opportunità del credito per le aziende agricole.

Fondamentale pertanto il ruolo di Fondazione Campagna Amica impegnata nella valorizzazione del cibo, della cultura e del terri-torio italiano che attraverso i marchi “Campagna Amica” e “(Fai) Firmato dagli agricoltori italiani” garantisce qualità e sicurezza ali-mentare.

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Assemblea Annuale Agrimercato di Piacenza

Ci vediamo al mercato!

Fuorenzuola d’Arda tutti i giovedì

Piacenzalunedì, piazza Cavallivenerdì, piazza Duomo

Pianello V.T.1a domenica del mese

Carpaneto P.no2a e 4a dominca del mese

Ponte dell’Olio3a dominca del mese

i nostri mercati in provincia di Piacenza:

WWW. PIACENZA.COLDIRETTI.IT WWW. CAMPAGNAMICA.IT

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Via Dante, 65 Via S.G. Bertini, 16 Via Oriolo, 1Villanova, S/Arda (Pc) Codogno (Lo) Madignano (Cr)

Tel. 0523.837243 Tel. 0377.741001 Tel. 0373.658181

Page 23: LA VOCE 04-2013

Via Dante, 65 Via S.G. Bertini, 16 Via Oriolo, 1Villanova, S/Arda (Pc) Codogno (Lo) Madignano (Cr)

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iniziative Coldiretti23 aprile 2013

Carlo Pontini confermatoPresidente di Terranostra PiacenzaCarlo Pontini titolare dell’Agriturismo Casa Nuova di Niviano (Rivergaro) è stato confermato alla guida dell’associazione agri-turistica provinciale che raggruppa gli agriturismi di Campagna Amica. L’assemblea riunitasi nei giorni scorsi ha tracciato le linee per il nuovo mandato. “L’attività agrituristica, ha sottolineato il presidente di Coldiretti Piacenza Luigi Bisi nel suo saluto, è importante, non solo perché è diventata una significativa attività economica che integra il red-dito aziendale, ma anche perché è portatrice di sapori e valori diversi, quelli che esaltano il lavoro e le produzioni di qualità del territorio, spesso male imitati da altri”. “Il turismo eno-gastronomico, ha ribadito Carlo Pontini, dopo aver ringraziato l’assemblea per la fiducia accordata e tracciato le linee del nuovo mandato, vale infatti oggi nel nostro paese oltre cinque miliardi di euro e, pur in tempo, di crisi si è con-fermato come il vero motore della vacanza Made in Italy, una tendenza consolidatasi nel tempo per effetto del cambiamento dello stile di vita che spinge ad ottimizzare il tempo e il denaro disponibili con l'aumento del numero dei viaggi e la riduzione della loro durata”. Per questo le aziende agricole, ha continuato Pontini, anche nel piacentino, hanno indirizzato la propria attività per avere sem-pre di più una connotazione adeguata, scegliendo da tempo la multifunzionalità per incrementare il legame con il consumatore. L’agriturismo è un comparto dove, operando con competenza, si potranno ancora sfruttare molte potenzialità inespresse per lo sviluppo socio-economico delle zone rurali del piacentino.L’attività agrituristica è infatti un esempio di agricoltura multi-funzionale che contribuisce alla crescita economica del territo-rio integrandosi con altri settori produttivi come l’artigianato, il

turismo e i servizi, fungendo da volano soprattutto per le zone rurali che soffrono, a causa di un generale abbandono della po-polazione e delle attività produttive. E’ sempre più fondamentale, ha concluso Pontini, sviluppare la rete degli Agriturismi di Campagna Amica, motore propulsore per lo sviluppo delle eccellenze enogastronomiche del territorio e che rappresenta un tassello fondamentale della grande rete Campagna Amica”.

Il nuovo Consiglio Direttivo di Terranostra Piacenza:

Pontini Carlo Agazzano

Anselmi Claudia Agazzano

Belluati Orietta Lugagnano

Casaroli Stefano Fiorenzuola

Ludovico Emma Bobbio

Peroni Ivano Bettola

zucchi Vittorio Fiorenzuola

Nella foto il rinnovato consiglio direttivo insieme al nuovo segretario di Terranostra Stefano Cavanna (al centro); il terzo da destra è Carlo Pontini

Conclusi i rinnovi cariche dell’associazione di Coldiretti che raggruppa gli Agriturismi di Campagna Amica

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La Bottega di Campagna Amica a Golosaria MonferratoUn successo tutto piacentino al Castello di Camino nel Monferra-to dove si è tenuta la manifestazione promossa dal giornalista e critico enogastronomico Paolo Massobrio: “Golosaria Monferrato 2013”, dove Piacenza è stata presente con le sue specialità, pro-ponendo un menù “nostrano” ai partecipanti all’evento: un primo piatto unico composto dai Piasarei e fasò della francigena (l'antica ricetta pre-colombiana) e dai Pisarei e fasò della “moderna” tradi-zione piacentina; mentre come secondo piatto ci saranno i salumi tipici del piacentino con una crema di formaggio al Vin Santo di Vigoleno accompagnati dalla treccia di pane piacentino. La torre medioevale del Castello dei Marchesi Scarampi di Cami-no, è un simbolo del Monferrato. A Camino tra i vecchi muri del castello sussurra la storia di queste terre e delle pievi adagiate nella quiete della campagna. L’evento di inizio primavera di Golosaria nel Monferrato ci porta a riscoprire il lavoro contadino nell'armonia dei campi e delle vigne coltivate con rispetto e amore. Le eccellenze del territorio piacen-tino saranno presenti grazie all’impegno della delegazione piacen-tina del Club di Papillon che farà conoscere le nostre tradizioni

attraverso i sapienti gesti degli amici della cooperativa sociale il Cardo.In questo contesto non poteva mancare la Bottega di Campagna Amica di Piacenza che ha allestito uno spazio con i prodotti locali e caratteristici del territorio. “E’ per noi molto importante, commenta il presidente di Coldiretti Piacenza Luigi Bisi, avere la possibilità di esportare le nostre ec-cellenze enogastronomiche e il nostro progetto di filiera agricola italiana. Proporremo ai numerosi visitatori dell’evento abbinamenti guidati di prodotti e soprattutto un cesto simbolico che racchiude il meglio del territorio piacentino”.“Attraverso la Bottega di Campagna Amica, ribadisce il suo diret-tore Camillo Tiramani, faremo conoscere l’agricoltura delle nostre valli, i vini, i salumi, l’ortofrutta, il miele e i nostri formaggi; tut-to quello che i consumatori piacentino trovano ogni giorno nella Bottega e che gli studenti piacentini consumano nelle mense scolastiche”Insieme alla Bottega presente anche la pittrice Maurizia Gentili che ha esposto i suoi ormai famosissimi vinarelli

I prodotti di Campagna Amica presenti domenica 3 marzo

a “Golosaria Monferrato” nel castello di Camino

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MICOTOSSINE MICOTOSSINE nel MAISnel MAIS

Le micotossine sono metaboliti secondari, tossici per gli animali superiori e per l’uomo, che funghi (muffe) appartenenti ai generi Fusarium, Aspergillus e Penicillium possono sintetizzare in risposta a condizioni di stress, contaminando moltissime colture (cereali, frutta secca, spezie, ecc.) tra cui in particolare, nelle nostre zone, il mais. La presenza in campo dei diversi funghi tossigeni è legata all’andamento climatico e agro-ambientale dell’area di coltivazione nel periodo fra fioritura e maturazione. In particolare, i Fusarium (produttori di fumonisine, zearalenoni e tricoteceni), prediligono temperature relativamente fresche e andamento piovoso, mentre gli Aspergillus (produttori di aflatossine) esigono temperature elevate associate a situazioni di carenza idrica.

EFFETTI SULLA SALUTETra le micotossine, le aflatossine sono riconosciute come le sostanze piùtossiche e hanno effetti tra i più potenti nei confronti della salute dell’uomo, in particolare dei bambini e delle donne in gravidanza. Già dal 1993 il Centro Internazionale per la Ricerca sul Cancro (I.A.R.C.) ha confermato come l’esposizione a basse dosi (effetto cronico) ha come Foto: P. Battilani.

conseguenza effetti cancerogeni, mentre esposizioni a dosi più alte provoca effetti acuti al fegato, anche letali.

ORIGINEL’uomo può introdurre queste sostanze in modo diretto, alimentandosi di prodotti sui quali sono state prodotte le micotossine, o in modo indiretto, attraverso prodotti (es. carne, latte) derivati da animali che si sono nutriti di alimenti contaminati. A tutela della salute la legge fissa il contenuto di micotossine massimoammesso negli alimenti destinati all’uomoe agli animali (cfr. Reg.ti UE n.165/2010 e n.574/2011 della Commissione Europea).

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INFEZIONI: i funghi produttori di tossine sono naturalmente presenti sui residui colturali e nel terreno, da cui il passaggio alle coltivazioni, ma la produzione di tossine è considerata una risposta a stress ambientale: i funghi infettano direttamente le spighe in fioritura, mentre le tossine sono prodotte dalla maturazione lattea (fumonisine) o dalla cerosa (aflatossine) finchè l’umiditàdella granella rimane utile per l’attività del fungo.Le annate più rischiose sono quelle caratterizzate da andamenti climatici che favoriscono la produzione di aflatossine: temperature elevate e stress idrico.

NON ESISTONO MISURE CURATIVE NON ESISTONO MISURE CURATIVE LA PREVENZIONE LA PREVENZIONE

EE’’ IL METODO PRINCIPALE IL METODO PRINCIPALE DIDI CONTROLLOCONTROLLO

ROTAZIONE: l’avvicendamento colturale gioca ruolo strategico contro parassiti come Diabrotica, ma in riferimento alle micotossine permette di ridurre il potenziale d’inoculo dei funghi nel terreno; questo sistema di prevenzione è scarsamente efficace in zone a larga diffusione del mais.

SEMINA: la preparazione del letto di semina èimportante per uno sviluppo regolare e sfavorisce le situazioni di stress. La semina ritardata è sconsigliata in quanto la pianta si trova esposta a condizioni ambientali di stress nelle fasi fenologiche più sensibili.

Foto: P. Battilani.

Foto: R. Colla

INVESTIMENTO: elevate densità di semina possono aumentare il rischio di stress idrico e comportare l’insorgere di condizioni microclimatiche ottimali per lo sviluppo fungino.

Aspergillus flavus al Microscopio elettronico (www.ansci.cornell.edu).

Cornell University

GESTIONE DEL TERRENO: un terreno ben strutturato, privo di suole superficiali o profonde, consente un corretto e profondo sviluppo radicale, una migliore capacità di approvvigionamento idrico e nutrizionale e quindi una migliore resistenza agli stress. Sono consigliate le lavorazioni che favoriscono l’interramento dei residui colturali e pertanto è sconsigliata la semina su sodo.

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MICOTOSSINE MICOTOSSINE nel MAISnel MAIS

Le micotossine sono metaboliti secondari, tossici per gli animali superiori e per l’uomo, che funghi (muffe) appartenenti ai generi Fusarium, Aspergillus e Penicillium possono sintetizzare in risposta a condizioni di stress, contaminando moltissime colture (cereali, frutta secca, spezie, ecc.) tra cui in particolare, nelle nostre zone, il mais. La presenza in campo dei diversi funghi tossigeni è legata all’andamento climatico e agro-ambientale dell’area di coltivazione nel periodo fra fioritura e maturazione. In particolare, i Fusarium (produttori di fumonisine, zearalenoni e tricoteceni), prediligono temperature relativamente fresche e andamento piovoso, mentre gli Aspergillus (produttori di aflatossine) esigono temperature elevate associate a situazioni di carenza idrica.

EFFETTI SULLA SALUTETra le micotossine, le aflatossine sono riconosciute come le sostanze piùtossiche e hanno effetti tra i più potenti nei confronti della salute dell’uomo, in particolare dei bambini e delle donne in gravidanza. Già dal 1993 il Centro Internazionale per la Ricerca sul Cancro (I.A.R.C.) ha confermato come l’esposizione a basse dosi (effetto cronico) ha come Foto: P. Battilani.

conseguenza effetti cancerogeni, mentre esposizioni a dosi più alte provoca effetti acuti al fegato, anche letali.

ORIGINEL’uomo può introdurre queste sostanze in modo diretto, alimentandosi di prodotti sui quali sono state prodotte le micotossine, o in modo indiretto, attraverso prodotti (es. carne, latte) derivati da animali che si sono nutriti di alimenti contaminati. A tutela della salute la legge fissa il contenuto di micotossine massimoammesso negli alimenti destinati all’uomoe agli animali (cfr. Reg.ti UE n.165/2010 e n.574/2011 della Commissione Europea).

IBRIDO: con la finalità di limitare al massimo lo stress produttivo per la pianta, si consiglia di scegliere un ibrido adatto alle tecniche di produzione e all’ambiente di coltivazione. Ibrido “rustico” e poco esigente per basse produzioni, semine ritardate, terreni poveri, fertilizzazioni scarse, irrigazione non disponibile. Viceversa ibridi performanti e produttivi.

CONCIA: non è in grado di controllare i funghi agenti di contaminazione perché questi si trovano nei residui colturali pertanto non vengono a contatto con i prodotti concianti. CONCIMAZIONE: carenze ed eccessi nutrizionali possono aumentare il rischio micotossine quindi è essenziale individuare la giusta dose di concime da somministrare in base ai fabbisogni della coltura e alla dotazione del terreno.

IRRIGAZIONE: una gestione corretta dell’irrigazione limita l’accumulo di micotossine. Carenze idriche portano ad un alto rischio di contaminazione da aflatossine, mentre, apporti idrici eccessivi, dopo la maturazione lattea, contribuiscono all’accumulo di fumonisine.

DIFESA: le larve di Ostrinia nubilalis (piralide) danneggiano le cariossidi (esponendole al processo infettivo) e creano vie d’accesso preferenziali alle infezioni fungine. La difesa, posizionata sulla seconda generazione della piralide, è consigliabile in un’ottica di prevenzione della contaminazione da fumonisine. E’ da sottolineare però che il ruolo del controllo della Piralide nelle annate caratterizzate da andamenti meteo molto favorevoli alla produzione di micotossine ha effetto limitato sulla contaminazione.

Foto: R. Colla.

GESTIONE DELLE INFESTANTI: le erbe infestanti, che competono con la coltura a livello idrico e nutrizionale, sono un elemento di forte stress quindi possono predisporre il mais all’infezione fungina.

Foto: R. Colla.

Foto: R. Colla.

Foto: R. Colla

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RACCOLTA ED ESSICAZIONE DELLA GRANELLA: dato che crescita fungina e produzione di tossine aumentano prolungando il periodo di maturazione, effettuando raccolte anticipate, con un’umidità della granella non inferiore al 22%, si può ridurre il rischio di contaminazione, soprattutto da aflatossine. Le cariossidi al giusto grado di umidità sono meno soggette a rotture e fessurazioni durante le fasi di raccolta perciò anche alla contaminazione durante lo stoccaggio. L’azione di trebbiatura non deve essere energica e la velocità di avanzamento della macchina e del battitore deve essere bassa. L’essiccazione deve essere portata a termine entro 48 ore dal ricevimento della granella per minimizzare l’attività dei funghi, meglio entro 24 ore nelle annate a rischio aflatossine.

RACCOLTA MAIS INSILATO E PASTONE: la trinciatura al 35% circa di sostanza secca contribuisce ad abbassare il rischio di contaminazione da micotossine provvedendo in seguito a compattare e chiudere efficacemente l’insilato. Per il pastone da granella, la raccolta deve essere fatta al 65-70% di sostanza secca del materiale da insilare.

A cura di Ruggero CollaConsorzio Fitosanitario Provinciale di Piacenza

[email protected]

CONSULTAZIONE- Battilani P., Pietri A., Marocco A. (2006). Micotossine, nuovi problemi e maggiore attenzione per il mais (Zea mays). Agronomica 3/2006.- CRPV. Linee guida per la riduzione del rischio di contaminazione da micotossine nel mais. Edizione 2011.- Causin R. (2013). Cosa sapere per prevenire il rischio aflatossine nel mais. L’Informatore Agrario 3: 46-49.- Amaike S., Keller N.P. (2011). Aspergillus flavus. Annual Review of Phytopathology 49: 107-33.- International Agency for Research on Cancer (www.iarc.fr).

Si ringrazia per la preziosa collaborazione la Prof.ssa Paola Battilani (Istituto di Entomologia e Patologia Vegetale - Università Cattolica del Sacro Cuore di Piacenza).

MODELLI PREVISIONALI: trasformano in equazioni matematiche i rapporti che intercorrono tra coltura, avversità e ambiente. Negli ultimi anni sono stati sviluppati e validati due modelli anche per il mais che permettono di dare previsioni apprezzabili sul rischio di contaminazione da fumonisine e aflatossina B1 nel mais. Questi dati vengono resi disponibili per mezzo dei Bollettini provinciali di produzione integrata e biologica.

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Page 29: LA VOCE 04-2013

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In mezzo a tanti discorsi di politica del Made in Italy una prova etichetta. Al supermercato Gulliver di Godiasco (in provincia di Pa-via), ho acquistato un tubo di maionese Calvé. Ed ecco la scoper-ta: la Unilever, proprietaria fra i tanti del marchio Calvé, dichiara in etichetta che il prodotto è confezionato con «uova da allevamento a terra». Questo sul fronte della confezione, perché sul lato op-posto, dove compaiono le indicazioni dettagliate degli ingredienti è scritto: «tuorlo d'uovo pastorizzato». A fianco compare un logo con la scritta «Uova controllate» con tanto di coccarda, un sim-bolo che richiama vagamente un premio o un riconoscimento.Prima considerazione: chi controlla le uova impiegate per confe-zionare la maionese Calvé? E chi verifica questi controlli? Si tratta di un ente accreditato, oppure è un accertamento fatto in casa? Sia come sia andrebbe specificato, altrimenti la definizione «uova controllate» non ha alcun valore.Seconda considerazione: da dove vengono le uova utilizzate per produrre questa maionese? Per quelle vendute tal quali le depone la gallina è prevista una tracciabilità totale, con un codice stampa-to sul guscio, recante l'indicazione del paese d'origine e dell'alleva-mento in cui sono state deposte. Qui nulla. Un paradosso. Se il produttore dice di controllare le uova almeno ci informi in maniera esaustiva cosa ha verificato, a partire da quale metodo e da dove provengono. Altrimenti si tratta di una affermazione che «suona fessa», come si dice di quelle campane crepate che emettono note basse e stonate.C'è poi un'incongruenza di fondo. Se il produttore utilizza tuorli d'uovo pastorizzati, come fa a controllare le uova? Delle due l'una: o le uova sono integre e allora si può verificare come e dove ven-gano deposte, oppure sono pastorizzate e allora sfido chiunque a ricostruire la filiera a partire da una tanica contenente un liquido giallastro.

L'ennesimo esempio di etichetta reticente che per di più dichiara informazioni tali da indurre il consumatore a ritenere che si tratti di un prodotto sottoposto a verifiche e a controlli.Dimenticavo: il tubo di maionese Calvé che ho acquistato era in offerta. Costo: 50 centesimi, anziché 79.

a cura diAttilio Barbieri

Etichette reticenti:la maionese Calvé e le uova controllate. Da chi?

etichettopoli.com

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La bonifica nella fascia occidentale della provincia diPiacenza, adiacente al fiume Po, interessa in particolarei comuni di Sarmato e Castel San Giovanni per unasuperficie di 1.100 ettari e costituisce il sistema diintercettazione, convogliamento e allontanamento delle acque di pioggia.

Il sistema idraulico primario si sviluppa nei canali delleacque Alte (4 km) e delle acque Basse (4,5 km) cheterminano all’impianto idrovoro Casino Boschi,costituito da due centrali di sollevamento, una direcente costruzione e una che risale agli anni venti, peruna portata complessiva pari a 8,6 mc/sec, in grado diproteggere e tutelare una vasta area che si trova al disotto del livello del fiume Po.

Strada Val Nure, 3 - Piacenza - 0523 [email protected] - www.cbpiacenza.it

siamo anche su

Casino Boschi: un impianto a tutela dei comuni di Sarmato e Castel San Giovanni

pagina coldiretti aprile 19x23_Layout 1 15/03/13 17:06 Pagina 1

Page 31: LA VOCE 04-2013

La bonifica nella fascia occidentale della provincia diPiacenza, adiacente al fiume Po, interessa in particolarei comuni di Sarmato e Castel San Giovanni per unasuperficie di 1.100 ettari e costituisce il sistema diintercettazione, convogliamento e allontanamento delle acque di pioggia.

Il sistema idraulico primario si sviluppa nei canali delleacque Alte (4 km) e delle acque Basse (4,5 km) cheterminano all’impianto idrovoro Casino Boschi,costituito da due centrali di sollevamento, una direcente costruzione e una che risale agli anni venti, peruna portata complessiva pari a 8,6 mc/sec, in grado diproteggere e tutelare una vasta area che si trova al disotto del livello del fiume Po.

Strada Val Nure, 3 - Piacenza - 0523 [email protected] - www.cbpiacenza.it

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Notizie tecniche

AGEA ha pubblicato i dati produttivi del mese di gennaio 2013: a livello nazionale il quantitativo rettificato registra un +0,29% nei confronti dello stesso periodo della campagna precedente, in continua diminuzione rispetto al dato dei mesi precedenti . Un

dato, però, in continua diminuzione rispetto ai numeri dei mesi scorsi (settembre +1,95 per cento, ottobre +1,50 per cento, novembre +1,11 per cento e dicembre +0,65 per cento). Si conferma il trend di contrazione della produzione in questi ultimi mesi: il solo mese di gennaio 2013 ha fatto segnare un –2,75% rispetto all’analogo mese del 2012. Resta il fatto che il rischio sforamento è ancora in agguato. Basta, infatti, superare di un solo kilogrammo la quota nazionale per incorrere nel super prelievo per tutti quegli allevatori che, superando il proprio quantitativo prefissato, non sono inseriti nelle priorità di restituzione. Questa è comunque la terz' ultima campagna lattiera in cui vige il regime delle quote che, secondo l’Unione Europea, sparirà nel 2015. La questione quote latte è iniziata 30 anni or sono nel 1983 con l’as-segnazione ad ogni Stato membro dell’Unione di una quota nazionale che poi doveva essere divisa tra i propri produttori. All’Italia fu asse-gnata una quota molto inferiore al consumo interno di latte. Il 1992, con la legge 468, poi il 2003, con la legge 119, e infine il 2009, con la legge 33, sono state le tappe principali del difficile iter legislativo per l’applicazione delle quote latte.Un tasto dolente in questo sistema già difficile è il prezzo del latte che aggrava la crisi del settore allevatori, un litro di latte viene venduto dal produttore a circa 40 centesimi al litro. Un prezzo che sta peggiorando la crisi degli allevatori costretti a fare i conti con un aumento vertigino-so dei costi di produzione. Mentre in 10 anni, dal 2002 al 2012, il prezzo di vendita alla produ-zione e' aumentato di soli pochi centesimi al litro, un chilo di mangime per vacche nello stesso periodo e' cresciuto di 20 centesimi passando dai 24 del 2002 ai 44 del 2012. Cosi' come il costo dei carburanti dove si e' passati passa dai 49 centesimi per un litro nel 2002 ai 92 centesimi nel 2012. In pochi anni il prezzo è stato raddoppiato.Alla luce di tutti questi eventi che portano alle aziende agricole una redditività quasi insostenibile, e alla ripresa dei prezzi dei formaggi duri, si auspica che la trattativa in corso per il nuovo prezzo del latte, porti una maggiore redditività a tutte le aziende zootecniche, proprio in un momento come questo in cui la tracciabilita' e il km zero sono determinanti per garantire la salubrita' dei prodotti, è necessario inve-stire nelle aziende zootecniche che rappresentano la base economica di molte Regioni.

AIA rinnovo caricheNuovi componenti in campo per il triennio 2013-2016 della Giunta esecutiva e del Comitato Direttivo che guideranno il sistema allevatori nazionale nei prossimi anni mettendo a disposizione la propria espe-rienza . I nuovi eletti si devono interfacciare con una nuova importante

sfida, partendo da un livello qualitativo già molto alto, perché il futuro e la sostenibilità della zootecnia dipenderanno dal livello di accettazione dell’ attività da parte del consumatore non solo in termini di benes-sere animale e tutela ambientale, ma anche di sicurezza alimentare e tracciabilità. Anche Piacenza da il suo contributo alla buona riuscita del progetto dell’ Associazione italiana allevatori, mettendo in campo una figura nuova all’ interno del Comitato Esecutivo, Fabio Minardi, già coordinatore dell' ARA Regionale, che in sinergia con gli altri com-ponenti, è motivato dalla volontà di fare della zootecnia nazionale un punto di riferimento non solo per l’ Italia, ma per quella che un tempo era la Cee.

Rilevazione prezzi del latte e prodotti caseari - fonte Camera di Commercio di Lodi - rilevazione dal 16-31 marzo 2013

LATTE SPOT

Latte nazionale crudo Euro/1000Kg

min max media

Franco arrivo in latteria pagamento 60 giorniIVA esclusa

390,00 400,00 395,00

PRODOTTI LATTIERO CASEARI

Formaggi - Da produttore a grossista franco caseificio - per forme intere MERCE NUDA - IVA esclusa

Euro/Kg

min max media

Grana padano (scelta 01) stagionatura 15 mesi e oltre

7,40 8,40 7,90

Grana padano (scelta 01) stagionatura 9 mesi e oltre

6,80 7,00 6,90

Per approfondimenti e ulteriori informazioni sul sistema lattiero–caseario l'ufficio Apl è a completa disposizione.

ASSOCIAZIONE PIACENTINA LATTEVia Colombo 35 – 29122 PiacenzaTel. 0523/578489Fax. 0523/607375e-mail: [email protected]

Orari d’ufficio:lun. - ven. 9.00 - 13.00

Confermato il trend di contrazione della produzione

Page 33: LA VOCE 04-2013

Confermato il trend di contrazione della produzione

Pomodoro e Produzione Integrata: un valore o un ostacolo alla competitività?

Pomodoro e Produzione Integrata: un valore o un ostacolo alla com-petitività? Forse non tutti sanno che più del 98% del pomodoro da industria del Nord Italia è coltivato secondo metodi di produzione integrata,

cioè sistemi di produzione particolarmente attenti alla conservazione dell’am-biente. Considerando che la restante parte delle coltivazioni di pomodoro è rappresentata da coltivazioni biologiche e che con nessuna altra coltura agra-ria la produzione integrata ha mai raggiunto una tale diffusione, possiamo tranquillamente affermare che i pomodoricoltori della pianura padana sono tra gli agricoltori più attenti alla tutela dell’ambiente in cui operano.Ma cosa significa coltivare pomodoro secondo metodi di produzione inte-grata?Significa coltivarlo rispettando un disciplinare, il “Disciplinare di Produzione Integrata”, un insieme di regole e principi che permettono di porre partico-lare attenzione alle tematiche ambientali, migliorando allo stesso tempo le garanzie sanitarie per il consumatore e la sicurezza sul lavoro degli operatori.La Comunità Europea ha emanato le Linee Guida per la redazione dei Di-sciplinari di Produzione Integrata, alle quali tutti gli stati membri devono attenersi per poter vedere riconosciuto dalla stessa comunità il proprio Disci-plinare. Nel caso dell’Italia e di altri stati membri, dove la legislazione agricola è demandata alle Regioni e alle Province Autonome, sono quest’ultime che presentano alla Comunità Europea i propri Disciplinari di Produzione per l’approvazione. Ovviamente le Linee Guida comunitarie contengono solo i principi base generali e non entrano in merito alle specificità delle colture o del territorio. E’ lasciato quindi grande spazio alla discrezionalità degli enti territoriali preposti (Regioni e Province autonome nel caso italiano, spagnolo ecc..). Questo, pur nel rispetto dei principi base, ha portato ad un innume-revole quantità di Disciplinari, a volte leggermente diversi ma talvolta anche profondamente diversi. Basta pensare che nelle 4 regioni del nord italia in cui viene coltivato pomodoro: Emilia Romagna, Lombardia, Veneto e Piemonte esistono 4 Disciplinari per la produzione integrata del pomodoro. Fortunata-mente questi 4 Disciplinari presentano solo lievi differenze e finalmente, nel 2013, dopo più di 20 anni di applicazione, grazie anche al lavoro di squadra fatto dal Distretto del Pomodoro da Industria del Nord Italia avremo ancora 4 Disciplinari di Produzione Integrata, ma almeno per la parte difesa e diser-bo saranno identici.Se confrontiamo la stessa parte di difesa e diserbo, che poi rappresenta una delle parti più importanti di un Disciplinare di Produzione Integrata, con quelle di altri distretti produttivi europei, ci accorgiamo invece che le diversità sono molto profonde. E’ vero che ogni territorio ha le proprie caratteristiche climatologiche, che determinano l’aggressività dei diversi patogeni, e che per-tanto certe differenze sono più che giustificabili, ma se i patogeni presenti nei diversi distretti sono più o meno gli stessi con pur minime eccezioni, diventa alquanto difficile spiegare la presenza in alcuni Disciplinari di produzione inte-grata, come quelli di alcune regioni spagnole, di principi attivi regolarmente registrati in Europa per l’uso su pomodoro a pieno campo, ma non più utilizzabili in produzione integrata in Italia ormai da diversi anni. Mi riferisco a principi attivi che in Italia non sono più ammessi in produzione integrata a causa della loro bassa selettività nei confronti degli insetti ausiliari o della microfauna utile, a diserbanti totali e a fungicidi particolarmente pericolosi per l’uomo e ad insetticidi ad ampio spettro di azione.Questa ampia discrezionalità lasciata agli enti territoriali preposti alla redazio-

ne dei Disciplinari di Produzione Integrata, oltre che generare confusione fra gli operatori, genera sfiducia da parte dei consumatori che non credono più alla validità delle produzioni integrate e questo è particolarmente evidenziato dalla continua ricerca di prodotti biologici, da agricoltura sostenibile etcc…Anche le multinazionali e le diverse catene distributive, considerano la produ-zione integrata un prerequisito delle merci che acquistano, sminuendo così tutti gli sforzi dei produttori e chiedendo agli stessi ulteriori sforzi per ade-guarsi ai loro Codici di Sostenibilità. Oggi ogni multinazionale e ogni catena distributiva ha un proprio codice di sostenibilità.Ma questa discrezionalità genera anche una concorrenza sleale, tra distretti produttivi diversi. Infatti pur essendo tutta produzione integrata le diversità sono profonde, la nostra produzione integrata utilizza solo determinati agro-farmaci molto selettivi e specifici, ed è quindi molto più costosa rispetto alla produzione integrata spagnola dove invece sono utilizzabili molti agrofarmaci di vecchia concezione, meno selettivi ad ampio spettro di azione e di conse-guenza anche meno costosi.Alcuni agrofarmaci utilizzabili in alcune regioni spagnole, eliminando qualsiasi forma di vita ed ostacolando anche la germinazione dei semi delle infestanti permettono di fatto di annullare il fenomeno della stanchezza del terreno. Questo significa poter aumentare a dismisura le rese produttive contenendo allo stesso tempo i costi di produzione. E’ ovvio che le aziende che operano in quelle regioni, saranno sicuramente più competitive delle nostre, ma non perché sono più brave, solo perché hanno a disposizioni delle armi diverse. Ed i nostri produttori, oltre che essere penalizzati dal mercato perché poco com-petitivi in quanto esistono produzioni di pomodoro meno costose, spesso si sentono anche derisi perché hanno le rese produttive più basse del mondo.Qualcuno oggi si domanda, perché la produzione integrata non viene apprez-zata dai consumatori e dagli operatori industriali, ma se siamo confusi noi che la conosciamo, come possiamo pensare, con questa confusione, che qualcuno che non la conosce possa apprezzarla?Questo significa che la produzione integrata rappresenta solo un ostacolo per competitività dei nostri produttori? E’ necessario chiedere un adegua-mento dei nostri disciplinari a quelli spagnoli?A mio modesto parere no, questo sarebbe un autogol clamoroso! Un tor-nare indietro ai tempi in cui l’unico obiettivo agricolo era produrre di più a qualsiasi costo. Noi dobbiamo solo valorizzare meglio le nostre produzioni, distinguendole dalle altre.Sono d’accordo che senza una legge che obblighi la dichiarazione dell’origine in etichetta tanti sforzi saranno vanificati ma dobbiamo anche essere consa-pevoli che se noi per primi non valorizziamo ciò che già facciamo difficilmente lo farà qualcun altro. In effetti, nessuno ha mai spiegato queste differenze ai consumatori, la materia è alquanto difficile da comunicare, nessuna azienda presa singolarmente è in grado programmare una campagna informativa efficace in tal senso. Forse i tempi sono maturi per cambiare atteggiamento, per non continuare a subire le pressioni del mercato in modo passivo, ed iniziare a promuovere non solo la nostra produzione integrata ma l’intero modo di coltivare il pomodoro nel nostro territorio, e sono convinto che oggi avremmo anche lo strumento idoneo da utilizzare per fare questo: l’Organiz-zazione Interprofessionale Distretto del Pomodoro da Industria del Nord Italia al quale tutti gli operatori della filiera aderiscono.Per questo però, è opportuno che gli aderenti passino dal ruolo di semplici “comparse” al ruolo di “protagonisti”.

A.O.P. Consorzio Interregionale Ortofrutticoli Alessandro PivaAgronomic Service Manager

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dell’andamento stagionale, può essere letta con strumenti diversi. Negli ultimi anni uno degli strumenti più efficaci per rilevare questa diversità è il cosiddetto “telerilevamento ottico” ossia il rilievo della vegetazione sulla base della riflessione della luce solare che essa produce in alcune bande dello spettro elettromagnetico (nell’infra-rosso e nel visibile). Questo rilievo viene effettuato tramite sensori dotati di camere multispettrali (macchine fotografiche speciali) che rilevano per ciascuno dei pixel presenti la quantità di luce in alcune bande elettromagnetiche particolari come ad esempio l’infrarosso vicino (NIR), il rosso (RED) e il verde (GREEN). Dalla quantità di radiazione raccolta è possibile stimare la riflettenza (quantità di luce riflessa rispetto all’incidente) della vegetazione alle diverse lunghezze d’onda (bande spettrali). Combinando tra loro i valori numerici della riflettanza nelle diverse bande si ottengono i cosiddetti indici di ve-getazione che possono essere espressione di particolari condizioni della coltura come ad esempio il vigore vegetativo, la concentrazione di clorofilla, il contenuto di acqua, ecc. Questi sensori multispettrali possono essere montati su vettori che operano a diversa distanza della vegetazione: da satellite, da aerei o da terra se montati sulla macchina operatrice. Molto interessante risulta l’impiego di droni (piccoli aeromobili te-lecomandati senza pilota a bordo) che dotati di fotocamere multi-spettrali possono essere impiegati per rilievi all’interno della singola azienda. L’uso dei droni è particolarmente indicato nel caso di in-dagini relative ai vigneti. Le immagini multispettrali così raccolte permettono di effettuare diverse operazioni a rateo variabile tra cui, ad esempio, un intervento di potatura verde defogliando più o meno le piante a seconda del diverso vigore vegetativo, avendo come riferi-mento una mappa ottenuta da telerilevamento. Questa mappa può essere utilizzata come semplice promemoria da parte della persona che effettua l’operazione manualmente, ma anche implementata su una macchina dotata di intelligenza geografica (con navigazione satellitare) che in automatico, senza l’intervento manuale dell’opera-tore, esegue la regolazione dell’organo lavorante. Altra applicazione di elevato interesse del telerilevamento nella viticoltura di qualità è la zonazione del vigneto. Ciò permette di effettuare una vendemmia differenziata che è una delle condizioni essenziali per esaltare la qualità nella vitivinicoltura d’eccellenza. Ricerche sull’agricoltura di precisione che prevedono l’impiego di droni si stanno conducendo già da alcuni anni presso il CRAST (Centro Ricerche Analisi geoSpaziali e Telerilevamento) dell’Universi-tà Cattolica del Sacro Cuore con sede presso la Facoltà di Agraria di Piacenza.

Prof. Ermes FrazziDirettore del CRAST (www.crast.it)

L’esecuzione delle diverse operazioni che in ambito agricolo atten-gono ad un dato processo produttivo, effettuata sulla base di dati molto precisi raccolti per le diverse posizioni dei singoli appezzamen-ti, va sotto il nome di agricoltura di precisione (precision agriculture) che è la nuova frontiera in materia di gestione dell’azienda agraria. Uno dei concetti fondamentali su cui si basa l’agricoltura di preci-sione è quello secondo cui un qualsiasi fattore, specie se ritenuto strategico come ad esempio l’azoto o l’acqua, va impiegato in base al fabbisogno della coltura e somministrato in dosi tanto maggiori quanto più elevata è la sua produttività marginale. Poiché il teatro su cui avviene la produzione agricola di pieno campo, per ragioni imputabili al terreno e al microclima, è un teatro assai variabile, con differenze di produttività all’interno dei singoli appezzamenti di ter-reno molto marcate, diventa fondamentale rilevare questa geodiver-sità e poi sulla base di questo provvedere ad una somministrazione differenziata dei diversi fattori (concimi, acqua, antiparassitari, ecc.). La geodiversità dei terreni, che può variare nello spazio in base alla natura dei suoli e dei sottosuoli, ma anche nel tempo in funzione

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Agricoltura di precisione e DRONI

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tecnico35 aprile 2013

Tra i meravigliosi affre-schi che illuminano l’in-terno della ex chiesa ap-partenuta all’Ordine dei Teatini lunedì 18 marzo 2013 è stata presentata

la nuova App per iPad, iPhone e iPod touch "ilGolosario PIACEN-TINO".ilGolosario PIACENTINO è disponibile su App Store al link:https://itunes.apple.com/it/app/il-golosario-piacentino/id611087337?mt=8.E’ una App gratuita che aiuta a scoprire il territorio piacentino con le sue bellezze artistiche e il suo immenso patrimonio enogastrono-mico. E’ un progetto voluto dalla Camera di Commercio di Piacenza per valorizzare il territorio piacentino con la sua storia, i suoi mo-numenti, le sue bellezze naturali, i suoi prodotti enogastronomici e quanti fra agricoltori, artigiani, commercianti e ristoratori meritano d’essere segnalati per l’eccellenza o incoraggiati per raggiungerla.ilGolosario PIACENTINO è una guida da sfogliare su tablet e smartphone, una ricca e obiettiva guida che potrà essere comoda-mente sfogliata dai turisti, ancor prima di decidere se e quando fare una “puntata” a Piacenza, alla scoperta del territorio piacentino quale luogo d’arte, di cultura e di eccellenza per il palato. Esso sarà in con-tinua evoluzione e verrà ampliato con notizie culturali e sugli eventi del territorio, con nuove segnalazioni di operatori della ristorazione, della ricezione alberghiera e di produttori enogastronomici, per con-sentire al turista, già in viaggio, o ancora a casa sua, di avere sullo schermo del suo tablet o smartphone una mappa della provincia di Piacenza, secondo le sue scelte, a seconda se vorrà conoscere l’ubi-cazione dei maggiori monumenti, oppure dei salumifici consigliati, o degli agriturismi o ristoranti e trattorie...Alla presentazione hanno partecipato: Paolo Massobrio (giornalista, critico enogastronomico), l’ing. Giuseppe Parenti (Presidente Came-

ra di Commercio di Piacenza), l’architetto Manuel Ferrari (direttore ufficio Beni Culturali della Diocesi di Piacenza-Bobbio), Vincenzo Ba-ciocchi (consigliere della coop. Sociale il Cardo).La presentazione dell’aperitivo finale è stato preparata dalla Bottega di Campagna Amica come simbolo indiscusso della eccellenza eno-gastronomica del nostro territorio

Paolo Massobrio

La Bottega di Campagna Amicaprotagonista della mattinata

Presentato il GOLOSARIO piacentino

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Nell’articolato del testo in questione, si prevede, tra l’altro, che “gli Stati membri possono decidere di non concedere pagamenti diretti a persone giuridiche di diritto pubblico quali Stati, autorità regionali e locali, a persone fisiche o giuridiche o ad associazioni di persone fisiche o giuridiche, se le persone in questione soddisfano criteri oggettivi e non discriminatori stabiliti dagli Stati membri, i quali garantiscono che: le loro attività agricole costituiscono solo una parte insignificante delle loro attività economiche globali, e/o la loro attività principale o l'oggetto sociale non sia l'esercizio di un'attività agricola”.E’ quindi ora fondamentale che, in sede di TRILOGO (35 riunioni ad iniziare dall’11 aprile), anche il Parlamento europeo possa rivedere la propria posi-zione ed adeguarsi alle richieste del Consiglio.

CappingGli Stati membri possono ridurre l’importo dei pagamenti diretti da con-cedere ad un agricoltore, di una percentuale fissa, per lo scaglione o gli scaglioni (a scelta degli Stati membri), a partire da 150.000 euro.Nel testo non viene più previsto il legame con il lavoro, come aveva pro-posto la Commissione.

Flessibilità tra pilastriTutti gli Stati membri possono trasferire fino al 15% delle risorse dal 1° al 2° (con cofinanziamento al 100%) e viceversa.

“Le modifiche apportate alla definizione di agricoltore attivo rappresentano un passo in avanti per riorientare le minori risorse disponibili, premiando chi vive e lavora di agricoltura e le attività rivolte alla produzione di cibo, nonché alla sostenibilità ambientale. Su questo aspetto sono state raccol-te le nostre sollecitazioni”. E’ quanto ha affermato il presidente della Coldiretti Sergio Marini dopo che i ministri Ue dell’Agricoltura hanno raggiunto un accordo su una posizione comune per la riforma della Politica agricola (Pac). L’intesa rappresenterà il mandato negoziale del Consiglio sulle quattro proposte di regolamento di riforma della Pac.

“Siamo fiduciosi che il Parlamento Europeo, nell’intenso periodo di nego-ziati che si apre con il Consiglio e la Commissione europea, continuerà a lavorare - sottolinea Marini - per trovare e migliorare un’intesa globale positiva che combatta anacronistiche rendite fondiarie. Dal negoziato che inizierà nelle prossime settimane - conclude Marini - ci aspettiamo anche impegni positivi per le diverse questioni che ancora non hanno trovato risposte adeguate alle esigenze della nostra agricoltura”.

Ma vediamo i punti più importanti dell’accordo sulla Riforma.

agriColtore attivoViene migliorata la definizione di agricoltore attivo, lasciando allo Stato membro di individuare i soggetti a cui concedere i pagamenti diretti.

Intesa dei Ministri Ue sulla PacMarini: "Premia chi vive di agricoltura"

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tecnico37 aprile 2013

prima assegnazione di diritti all’aiutoI diritti all’aiuto verranno assegnati agli agricoltori che, nel 2010 o 2011, hanno ricevuto aiuti diretti o, se non hanno ricevuto nessun sostegno, abbiano prodotto, nell'ambito del regime di pagamento unico, ortofrutticoli e patate da consumo e/o abbiano coltivato la vite o nel Regime di Pa-gamento Unico (RPU) abbiano posseduto terreni agricoli che non erano mantenuti in buone condizioni agronomiche; nel 2012 o 2013 hanno rice-vuto diritti all’aiuto dalla riserva o dall’integrazione del sostegno accoppiato nell’ambito del Regime di Pagamento Unico. In caso di vendita o affitto della loro azienda o di parte di essa persone fisiche o giuridiche hanno la facoltà di trasferire, con un contratto firmato anteriormente al 15 maggio 2014, il diritto a ricevere diritti all'aiuto a uno o più agricoltori.Inoltre, nel caso di trasferimento, i diritti di pagamento possono essere trasferiti unicamente a un agricoltore attivo, stabilito nello stesso Stato membro, ad eccezione dei diritti di pagamento trasferiti con contratti di lo-cazione nel caso in cui il contratto preveda che i diritti ritornino al locatore al termine del contratto stesso.

Convergenza interna Gli Stati membri possono decidere di raggiungere una convergenza par-ziale anziché totale, entro il 2019, assicurando una percentuale minima di convergenza che rispecchia il meccanismo di convergenza esterna stabilito nelle conclusioni del Consiglio europeo sul Quadro Finanziario Pluriennale.

Inoltre, possono limitare la prima fase di convergenza al 10% ( invece del 40% proposto dalla Commissione europea) del massimale nazionale o regionale.

pagamento ridistributivo Gli Stati membri possono concedere un'integrazione al pagamento di base per i primi ettari di ogni azienda, per un numero di ettari non supe-riore a 30 ettari o alle dimensioni medie delle aziende agricole.

greeningL’aiuto potrà essere concesso sulla base del rispetto dei criteri (diversifi-cazione, mantenimento prati permanenti ed aree di interesse ecologico) o delle pratiche equivalenti (o una combinazione di questi).La diversificazione delle colture si applica al di sopra dei 10 ettari. Le aree di interesse ecologico si applicano al di sopra di 15 ettari, dal 2014 al mi-nimo il 5% e dal 2018, la percentuale è aumentata al 7%, su valutazione di impatto della Commissione europea. Possono essere considerate aree di interesse ecologico, fra gli altri, le superfici a colture permanenti coltivate in terreni con pendenza del 10% o più, e superfici con colture permanenti con più di 20, ma meno di 250 alberi per ettaro.Inoltre, sono previste deroghe per l’applicazione dei criteri a superfici in-vestite per più del 75% da prato permanente o investite a colture som-merse (riso) per una parte significativa dell'anno o una significativa parte

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del ciclo colturale, e quando più del 75% delle superfici a seminativo sono interamente utilizzate per la produzione di erba o altre piante erbacee da foraggio, lasciate a riposo, interamente investite a colture di leguminose, o sottoposte a una combinazione di tali usi.Le pratiche equivalenti sono rappresentate dagli impegni agro-climatico- ambientali assunti a norma dello sviluppo rurale e dai sistemi nazionali o regionali di certificazione ambientale. Gli agricoltori, le cui aziende sono situate in zone Natura 2000 e contem-plate dalla direttiva quadro acque, hanno il diritto al pagamento “greening” purché applichino le pratiche compatibili con gli obiettivi di tali direttive.Gli agricoltori che soddisfano i requisiti per la produzione biologica hanno diritto “ipso facto” al pagamento greening (per le sole unità dedite alla produzione biologica).

giovani agriColtori Viene lasciata la facoltà agli Stati membri di concedere un pagamento annuo per i giovani agricoltori, intesi quali persone fisiche che non hanno più di 40 anni di età nell’anno della presentazione (e non al momento di presentazione come da proposta della Commissione) della domanda al regime di pagamento di base.

aiuto aCCoppiato Gli Stati membri possono utilizzare fino al 7% del loro massimale naziona-le, con possibilità di deroga fino al 12% o fino a 3 milioni di euro all’anno, per finanziare il sostegno accoppiato facoltativo. Per quanto riguarda la portata del sostegno accoppiato facoltativo, è confermata la proposta della Commissione europea relativamente all’elenco di settori e produzioni a cui concedere il sostegno (il Tabacco è escluso).

piCColi agriColtoriGli Stati membri possono stabilire un regime per i piccoli agricoltori (anche per gli agricoltori la partecipazione al regime è facoltativa).

oCm uniCaLa lista dei prodotti ammissibili all’intervento ed il periodo di intervento, rimane come da proposta della Commissione europea.Il sistema delle quote di zucchero è prorogato fino alla campagna 2017. Per quanto riguarda il latte vengono confermati i principali elementi previsti dal pacchetto legislativo sul latte ed i prodotti lattiero-caseari, attualmente in vigore .La gestione del sistema di autorizzazioni per i nuovi impianti viticoli, pre-vede l’applicazione del nuovo regime da 1° gennaio 2019 al 31 dicembre 2024 e ne descrive la procedura per ottenere le autorizzazioni.Per quanto riguarda le norme di commercializzazione è eliminata la con-formità alla norma di commercializzazione generale. E’ stabilito l'elenco dei settori e dei prodotti ai quali si possono applicare tali norme di commer-cializzazione mediante atti delegati e la possibilità di stabilire l'etichettatura obbligatoria del "luogo di produzione e/o origine" per tali settori (con esclusione delle carni di pollame e dei grassi da spalmare). Inoltre, nel testo legislativo è stata reintrodotta la norma attualmente in vigore che prevede l’etichettatura obbligatoria per l’ortofrutta fresca.Il riconoscimento delle organizzazioni di produttori e delle loro associazioni, nonché organizzazioni interprofessionali, è reso facoltativo da parte degli Stati membri.E’ confermato uno strumento di misure eccezionali che prevede misure per risolvere problemi specifici e misure di sostegno per malattie animali / perdita di fiducia dei consumatori, come proposto dalla Commissione

europea. Tali misure sono adottate soltanto qualora altre misure, ai sensi del presente regolamento, appaiano insufficienti.Inoltre, è previsto un meccanismo di emergenza che, in reazione alle situa-zioni di crisi, fornisca aiuto immediato agli agricoltori tramite l’attivazione della “riserva per le crisi nel settore agricolo ” per 2,8 miliardi di euro (dal 2014-2020) ricavato annualmente con una riduzione dei pagamenti diretti, per finanziare l'intervento pubblico, l'aiuto all'ammasso privato, le restituzio-ni all'esportazione e le misure eccezionali.

programmi di sviluppo ruralePer gli Stati membri, che hanno optato per Piani di sviluppo rurale regio-nali, il Consiglio prevede la possibilità di presentare, unitamente a quelli regionali, anche un programma nazionale. Per l’Italia questo vuol dire avere la possibilità di dotarsi di un programma nazionale per le misure sulla gestione del rischio.

investimenti Il Consiglio ha proposto di innalzare al 75% il cofinanziamento del Feasr nel caso di aiuti agli investimenti.

promozione È stato inoltre reintrodotto l’aiuto per coprire i costi derivanti dalle attività di informazione e promozione dei prodotti di qualità.

pagamenti agro-ClimatiCo-ambientaliCome per il biologico e le Aree natura 2000, anche nel caso dai pagamenti agro-climatico-ambientali, la condizionalità (e non il greening) è stata indica-ta come soglia oltre la quale gli agricoltori possono essere compensati per gli impegni ambientali intrapresi.

zone soggette a vinColi naturali o ad altri vinColi spe-CiFiCirelativamente alle zone svantaggiate, è stato proposto di prolungare al 2019 il sostegno transitorio decrescente che, per 4 anni, il Consiglio pro-pone di riconoscere alle aree che non risulteranno più ammissibili all’aiuto per effetto dell’applicazione di nuovi criteri di delimitazione.

FilieraIl Consiglio conferma la proposta della Commissione europea per un so-stegno alla cooperazione di filiera per la creazione di piattaforme logistiche nelle filiere corte e i mercati locali, nonché alla promozione per il loro sviluppo.

risorse e loro ripartizioneL’unico punto del negoziato sullo sviluppo rurale rimasto aperto riguarda le disposizioni finanziarie. A causa di un problema di interpretazione delle Conclusioni del Consiglio europeo dello scorso 7-8 Febbraio sul Quadro finanziario pluriennale (nella parte relativa al cosiddetto “sconto britannico”) il Consiglio agricoltura ha deciso che l’articolo riguardante le risorse e ai criteri sulla loro ripartizione, sarà affrontato in un secondo momento nell’ambito della Decisione del Consiglio relativa al sistema delle risorse proprie dell’Ue.

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tecnico41 aprile 2013

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gnia risarcisce senza applicare la “regola proporzionale”.- Ottima nel rapporto qualità/prezzo: nonostante il costo molto basso - la formula Minima ha un premio di 90,00 euro e pertanto è accessibile anche ai piccoli agriturismi - la polizza of-fre un’ampia gamma di garanzie: dai danni che possono essere causati a terzi durante lo svolgimento dell’attività (ricezione degli ospiti, somministrazione di cibi e bevande, vizi dei prodotti agricoli, organizzazione di attività ricreative, presenza di animali, gestione di punti vendita di prodotti al dettaglio e molto altro ancora) ai danni che gli agriturismi stessi possono subire ai propri fabbricati ed ai propri beni, garanzie prestate con soluzioni innovative. Un prodotto a costi vantaggiosi, quindi, studiato su misura per le esigenze di un settore in continua crescita ed evoluzione.

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E-bacchus facoltativo

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Grazie a Coldiretti anche la

commissioe europea si e’ espressa

favorevolmente alla proposta del

ministero

La Commissione Europea si è espressa favorevole all’inter-pretazione proposta dal Ministero, su sollecitazione di Coldi-retti, comunicando che per i produttori italiani l’indicazione del codice E-Bacchus sui documenti di accompagnamento è da ritenersi facoltativa.Tale facoltà riguarda indistintamente tutti i trasporti sia di prodotti sfusi che di prodotti imbottigliati, sia destinati al mercato interno che al mercato estero.Si tratta di una grande successo ottenuto da Coldiretti in quanto così come era pre-visto dalla norma indicare su tutti i documenti di accompa-gnamento diciture complesse con codici e numeri di idoneità, anche suoi prodotti confezionati, avrebbe provocato un aggra-vio burocratico insostenibile per le piccole e medie aziende vitivinicole piacentine.

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Novità procedurali nella registrazione dei contratti di locazione e nella comunicazione alla Questura. Ora anche i proprietari con 10 unità immobiliari ( per unità immobiliare si intende anche la particella di terreno) sono tenuti alla comunicazione telematica della registrazione dei contratti. Lo ha stabilisce il Decreto “Semplificazioni fiscali” (D.L. 16/2012 art.8 c. 10- bis) prima del quale l’obbligo di registrazione te-lematica interessava chi possedeva almeno 100 immobili. Un salto di qualità notevole ma che obbliga il privato a rivolgersi ai professionisti per eseguire la procedura con l'agenzia delle Entrate. Tra questi sono abilitati le Associazioni di Categoria, i commercialisti, organizzazioni della proprietà edilizia, i geometri. Per la verità l'obbligo a seguire la nuova procedura c'è dal 29 aprile scorso ma non tutti i proprietari si sono resi conto della novità e alcuni si sentono spaesati. Chiarendo che la norma riguarda anche il proprietario di 10 unità immobiliari che ne affitta solo una e che la stessa non è una possibilità ma un vero e proprio obbligo di legge. Chi è quindi abituato da decenni alla compila-zione dei propri contratti di locazione e alla registrazione direttamente all’Agenzia, (con la compilazione del modello 69) ora sarà costretto a imparare l’utilizzo del computer oppure a rivolgersi a soggetti abilitati all’invio on line. La registrazione telematica era per tutti una possibilità ma non un obbligo, e farla diventare un obbligo per piccoli proprietari è diventato più che una semplificazione una bella complicazione oltre che tradursi in un aggravio di costi inutili.

ComuniCazione alla Questura per le Cessioni di FabbriCatiDefinitivamente abolita la comunicazione alla Questura per i contratti soggetti a registrazione della così detta "cessione del fabbricato". Lo ha stabilito in questo caso il D.L. n. 79 del 20.06.2012 convertito in legge n.131 il 7 agosto 2012 che ha chiarito che non sono più sog-

getti a comunicazione i contratti di locazione, verbali o scritti, ad eccezione delle locazioni di immobili, non formate per atto pubblico o scrit-tura privata autenticata, di durata non superiore a 30 giorni complessivi nell’anno e dei contratti di comodato stipulati per iscritto.. Sarà la stes-sa Agenzia delle entrate, sulla base di apposite intese con il Ministero dell’interno, a trasmettere le informazioni acquisite per la registrazione nel sistema informativo al Ministero dell’interno. Per i contratti di comodato, invece e per i contrat-ti non soggetti a registrazione in termine fisso l’obbligo rimane e potrà essere assolto attra-verso l’invio di un modello informatico, in pratica è da comunicare quello che non passa tramite registrazione all’Agenzia delle Entrate.

Gli uffici Coldiretti effettuano ogni invio telematico, stesura di contratti e ogni al-tra procedura per la corretta registrazione e gestione dei contratti di locazione di im-mobili.

Contratti di locazioneobbligo della registrazione telematica e stop alla comunicazione in Questura

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I supermercati americani boicottano il pesce Ogm. A rivelarlo è il popolarissimo sito Huffingtonpost.com in un articolo sul rifiuto delle principali catene statunitensi a commercializzare il salmone transge-nico. Whole Foods Market Inc, Trader Joe's, e altri rivenditori alimentari che rappresentano piu' di 2.000 punti vendita statunitensi hanno pro-messo che non venderanno prodotti ittici geneticamente modificati, qualora dovesse esserne autorizzata la vendita negli Stati Uniti, ha dichiarato, mercoledi' scorso, un gruppo di advocacy.L'annuncio della Campaign for Genetically Engineered-Free Seafood viene fatto proprio nel momento in cui la Food and Drug Admini-stration degli Stati Uniti sembra ormai prossima all'approvazione del salmone geneticamente modificato dell'AquaBounty Technologies, una societa' con sede nel Massachusetts.Se dovesse ottenere l'approvazione definitiva della Food and Drug Administration, il salmone sara' il primo animale geneticamente mo-dificato a entrare nella catena alimentare di questo paese. Gli Stati Uniti sono gia' il piu' grande mercato mondiale di alimenti prodotti con ingredienti vegetali geneticamente modificati. L'AquaBounty afferma che il suo "AquAdvantage Salmon" possa raggiungere le dimensioni adatte alla vendita in meta' del tempo, rispetto al salmone convenzionale, consentendo di risparmiare tempo e risorse. Il pesce e' fondamentalmente un salmone dell'Atlantico contenente un gene del salmone del Pacifico – per una crescita piu' rapida – e un gene dell'ocean pout, una sorta di pesce gatto dell'oce-ano – che favorisce una crescita lungo tutto l'anno.I critici sostengono che i prodotti geneticamente modificati che non siano stati sufficientemente testati, comportino rischi di allergie e debbano essere etichettati. I sostenitori non sono d'accordo, e con-fermano che questi prodotti sono sicuri.Anche Aldi, diverse catene regionali come Marsh Supermarkets, PCC Natural Markets, e cooperative del Minnesota, dello stato di New York, della California, e del Kansas si sono impegnate a non vendere pesce geneticamente modificato. "Non venderemo pesce genetica-mente modificato perche' riteniamo che non sia sostenibile, ne' sicu-ro", ha dichiarato Trudy Bialic, della PCC Natural Markets.Diversi alimenti lavorati – come latte di soia, minestre e cereali per la colazione – venduti negli Stati Uniti, sono realizzati con soia, mais e altre colture biotecnologiche, i cui tratti genetici sono stati manipolati, spesso per renderli resistenti a parassiti e pesticidi.All'inizio di questo mese, la Whole Foods, una catena di 335 su-permercati che vendono alimenti biologici e naturali, ha annunciato che, entro il 2018, tutti i prodotti venduti nei suoi magazzini, negli Stati Uniti e in Canada, dovranno avere un'etichetta sulla quale sara' riportata l'eventuale presenza di organismi geneticamente modifica-ti (OGM). Allo stesso tempo, diversi gruppi di consumatori stanno lavorando, a livello statale e federale, per chiedere l'etichettatura dei prodotti contenenti OGM.Decine di paesi gia' chiedono l'etichettatura degli alimenti genetica-mente modificati, e l'Unione Europea l'ha resa obbligatoria nel 1997. Da allora, le colture e i prodotti geneticamente modificati sono pra-ticamente scomparsi da molti di quei punti vendita. [Lisa Baertlein, portale – a cura di agra press (f)]

I supermercati americani boicottano il pesce Ogm

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una finestra sul mondoaprile 201348

La produzione mondiale di frumento aumenterà del 4,3% rispetto all'anno precedente. La previsione viene dall'Onu ed è al centro dell'analisi effettuata dal portale web statunitense Businessweek.com relativamente all'andamento del mercato globale dei cereali. Il raccolto mondiale di frumento potrebbe riportare una crescita del 4,3%, rispetto alla stagione precedente, toccando il secondo picco massimo, in conseguenza dell'aumento della superficie in acri destinata alla coltivazione del cereale in Europa, e a una ripresa dei raccolti in Russia, ha dichiarato l'Organizzazione delle Nazioni Unite per l'Alimentazione e l'Agricoltura. La produzione mondiale potrebbe ammontare, quest'anno, a 690 milioni di tonnellate, contro i 661,8 milioni di tonnellate dello scorso anno, si legge nel rapporto, diffuso, oggi, dalla FAO. Il raccolto dovrebbe essere secondo solo a quello del 2011. La semina del frumento dell'Unione Europea potrebbe essere maggiore di circa il 3%, rispetto all'anno precedente, dal momento che le condizioni meteorologiche sono state "generalmente favore-voli". Anche l'Ucraina potrebbe registrare una "forte ripresa" della produzione, grazie alle soddisfacenti condizioni meteorologiche invernali, ha detto la FAO. Lo scorso anno, la Russia e l'Europa dell'est avevano avuto un clima decisa-mente secco. "Nel 2012, la Russia e i paesi dell'ex Unione Sovietica "hanno avuto un anno particolarmente brutto, pertanto si prevede che, quest'anno, registreranno una ripresa. Fino a questo momento, la situazione meteorolo-gica e' stata migliore", ha spiegato Abdolreza Abbassian, economista della FAO, nel corso di un'intervista telefonica. Oggi, alla Borsa di Chicago, i future sul frumento sono aumentati dello 0,9%, toccando quota 6,8975 dollari a bushel, prima di ridurre i guadagni. Ieri, il prezzo e' sceso al picco minimo degli ultimi otto mesi. Il frumento, la commodity che, nel 2012, ha registrato la migliore performance dello Standard & Poor's GSCI, ha perso, nel 2013, il 12%. Quest'anno, al NYSE Liffe, il frumento macinato e' sceso del 7%. La Russia potrebbe raccogliere 53 milioni di tonnellate di frumento, segnando un +39%, rispetto ai 38 milioni di tonnellate prodotti nel 2012, ha detto la FAO. La produzione dell'Ucraina potrebbe registrare un balzo del 23%, arri-vando a 19,5 milioni di tonnellate, mentre il raccolto del Kazakhstan potrebbe aumentare del 48%, attestandosi a 15,2 milioni di tonnellate. La produzione dell'Unione Europea potrebbe aumentare del 4,5%, raggiungendo quota 138 milioni di tonnellate. Nel 2013, Cina e Pakistan dovrebbero avere raccolti record di frumento, pari rispettivamente, a 121,4, e a 24,7 milioni di tonnel-late, ha reso noto la FAO. Il raccolto dell'India e' stato fissato a 92,3 milioni di tonnellate, vale a dire, il 2,7% in meno rispetto ai 94,9 milioni di tonnellate raccolti nel 2012. La produzione degli Stati Uniti, il maggior esportatore mondiale di frumento, potrebbe registrare un calo del 6,1%, attestandosi a 58 milioni di tonnellate, a causa della siccita' che ha colpito la zona meridionale delle Grandi Pianure. Anche l'Australia si trova di fronte a una situazione di estrema incertezza, prima della semina che iniziera' ad aprile, perche' il clima caldo ha ridotto l'umidita' del suolo. La Nazioni Unite hanno, tuttavia, fissato il raccolto del paese a 23 milioni di tonnellate, vale a dire, il 4,1% in piu' rispetto al 2012. Quest'anno, in Brasile, la produzione di mais del primo raccolto di stagione potrebbe registrare una crescita del 9%, in conseguenza delle abbondanti precipitazioni, grazie alle quali la semina del secondo raccolto di stagione potrebbe godere di condizioni di umidita' favorevoli, ha detto la FAO. La produzione argentina potrebbe arrivare al livello record di 25,5 milioni di tonnellate, per via della ripresa dei raccolti dalla siccita' dello scorso anno (…).La produzione sudafricana di mais potrebbe avvicinarsi al record di piu' di 13 milioni di tonnellate, ha detto la FAO. [Whitney McFerron, portale – a cura di agra press (f) ]

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