la voce 02-20121

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l’italian sounding ci costa 60 miliardi l’anno dati alla mano, l’agroalimentare italiano perde 164 milioni di euro al giorno 64° anno - n.2 febbraio 2012 Poste Italiane spa - Sped.in a.p.-D.L.353/2003 (conv.in l.27/02/2004 n.46)-art.1 comma 1-DCB Piacenza-Costo abbonamento annuo: euro 11-Pagamento assolto tramite versamento quota associativa-contiene i.p. Periodico di Coldiretti Piacenza

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mensile la voce dei coltivatori febbraio 2012

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l’italian sounding ci costa 60 miliardi l’anno

dati alla mano, l’agroalimentare italiano perde 164 milioni di euro al giorno

64° anno - n.2 febbraio 2012

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Periodico di Coldiretti Piacenza

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sommario

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2 4

GDO in calo a causa della crisi .............................................................. 16Mercato cinese: il falso olio italiano danneggia il vero Made in Italy ... 17Governo e Regioni preparano la legge contro il cibo spazzatura ........... 18In vendita i terreni pubblici ..................................................................20Fuga del Made in Italy: dopo Parmalat e Gancia anche i pelati fanno gola ..21OGM: in Europa la BASF getta la spugna ..............................................22CreditAgri .............................................................................................22Alimentazione: la Verza ........................................................................23

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Cap

l’intervista Luigi Cavanna

24

Varie .....................................................................................................50CapCap

notizie in breveVarie .....................................................................................................48

notizie in breve

fi scale pagheLegge di stabilità 2012 .........................................................................46Immigrazione .......................................................................................47

fi scale paghefi scale paghe

l’intervista Luigi Cavannal’intervista Luigi Cavanna

iniziative Coldirettiiniziative ColdirettiFesta di S.Antonio alla Bottega di Campagna Amica .............................26La storia di Coldiretti all’istituto Alberghiero .......................................27La Giornata del Ringraziamento a Pecorara .........................................28

eventi dal mondo agricoloeventi dal mondo agricoloeventi dal mondo agricoloLa pagina del Consorzio di Bonifi ca di Piacenza ..................................31La pagina dell’Associazione Piacentina Latte.......................................32La pagina del CIO (Consorzio Interregionale Ortofrutticoli) ................33La Voce della Cattolica .........................................................................34

tecnicotecnicoBando assegnazione terreni .................................................................36SISTRI, nel milleproroghe confermato l’esonero per le imprese agricole ..39Bando fi nanziamenti INAL per la sicurezza sul lavoro .........................41Direttiva nitrati ......................................................................................44Via libera del Ministero alla vendita di biogas e gas da biomassa ..........44

Periodico mensiledi COLDIRETTI PIACENZA

Autorizzazione Tribunale di Piacenzan. 71 del 24 Aprile 1953

DirettoreMassimo Albano

Responsabile di redazioneElisabetta Montesissa

Direzione artisticaMarino Galli

RedazioneAntonella Bazzini, Dario Panelli,

Elisabetta Montesissa, Laura Barbieri, Luca Piacenza,Maria Luisa Cassi, Maurizio Ma�

Hanno collaboratoAndrea Poggi, Cinzia Pastorelli,

Monica Maj, Nadia Marcotti,Riccardo Piras, Sabrina Cliti

Direzione, redazione e amministrazione:COLDIRETTI PIACENZAPalazzo dell’Agricoltura

29122 Piacenza via Colombo, 35Tel. 0523 596511 | Fax 0523 596596

[email protected]

Progetto grafi co e impaginazione

Fotocomposizione e stampaGrafi che Lama Srl

Strada ai Dossi di Le Mose, 5/7, Piacenza

Il periodico ha una tiratura di 9.500 copie.Viene spedito ai Soci in regola con la quota associativa.

Non è in vendita.

La Voce dei Coltivatori online: ..................................................................................... www.piacenza.coldiretti.it ..................................................................................... .....................................................................................

Questo numero è stato chiuso in redazione il 2 febbraio 2012

Titolare del trattamento dei dati personali nelle banche dati di uso redazionale è Federazione Provinciale Coldiretti di Piacenza. Gli interessati potranno esercitare i diritti previsti dal Dl.Lgs 196/2003 in materia di protezione dei dati personali, telefonando al n.0523 596511, e-mail: [email protected]

© tutti i diritti riservati

La Voce dei Coltivatori è stampato su carta di cellulosa certifi cata FSC con elevato contenuto di fi bre di recupero, completamente biodegradabile e riciclabile.

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Gli stralci degli interventi di Pietro Grasso, Procuratore nazionale Antimafi a, Mario Catania, ministro delle Politiche agricole e Giovanni Fava, Presidente

della Commissione parlamentare di inchiesta sulla contraffazione e pirateria nell’agroalimentare alla presentazione della 1° relazione sulla contraffazione e

pirateria nell’agroalimentare elaborata dalla Commissione Parlamentare d’inchiesta

presentati i DATI “da capogiro”

della CONTRAFFAZIONE

6

}}“Io penso che ogni fenomeno vada affrontato attra-verso delle indagini che possano mettere in risalto se c’è effettivamente questa presenza. (...) Però vanno accertati con rigore e severità”. È quanto ha affer-c’è effettivamente questa presenza. (...) Però vanno accertati con rigore e severità”. È quanto ha affer-c’è effettivamente questa presenza. (...) Però vanno

mato il procuratore nazionale Antimafi a Pietro Grasso a margine della presentazione della prima relazione sulla contraffazione e pirateria nell’agroalimentare elaborata dalla Commissione Parlamentare di inchiesta e illustrata

Pietro Grasso“Alla tavola degli italiani c’è un invitato

in più: le organizzazioni criminali”nella sede della Coldiretti. La difesa del Made in Italy, ha rilevato Grasso, è sempre più importante e i prodotti agroalimentari italiani sono sempre più spesso oggetto di contraffazione illegale (falsifi cazioni evidenti, ingan-nevole utilizzo di luoghi di provenienza, falsifi cazione di date di scadenza) e di imitazione. Si riscontra un inseri-mento e una infi ltrazione di organizzazioni criminali nel settore agroalimentare e si è scoperto l’interesse mafi oso

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sindacale7

}“I tempi sono maturi per ragionare su un disegno di legge a tutto tondo a tutela del Made in Italy sul quale torneremo nei prossimi giorni”. È quanto ha afferma-to il Ministro delle Politiche Agricole Mario Catania

nella sede della Coldiretti. La grande vittima della pirateria e della contraffazione è il produttore italiano che in un mo-mento di difficile relazione con il mercato non può subire un ulteriore danno da un fenomeno che comprime la quota di valore. Abbiamo il dovere di sgombrare dal tavolo tutti i comportamenti che sottraggono agli imprenditori italiani reddito e risorse infinitamente importanti. Sulla denuncia fatta dal presidente della Coldiretti Sergio Marini sull’atti-vità della Simest che ha finanziato operazioni di delocaliz-zazione, Catania si è detto “totalmente d’accordo sul fatto che bisogna rimettere le mani su questa questione. Ho già posto il problema al Ministro dello Sviluppo Economico Corrado Passera. Non voglio anticipare soluzioni, ma dico che bisogna rivedere tutto questo e che non si debba, con il denaro pubblico, contribuire ad investimenti nell’agroali-mentare all’estero che hanno ricadute negative per il Paese. Se le imprese italiane vanno in Romania con i propri soldi, nessun problema, ha concluso il Ministro, ma se ci vanno con i soldi degli italiani, facendo concorrenza sleale al pro-dotto italiano, allora non va. Se la concorrenza è condita da elementi di slealtà, va combattuta”.dell’illecito perché i consumatori devono sapere chi commette contraffazione.

}“Se siamo il primo Paese al mondo dotato di un orga-nismo specifico che si occupa di contraffazione è per-ché l’Italia è notoriamente conosciuta come paese di contraffattori, ma anche perché l’Italia ha un brand

specifico che non ha eguali al mondo”. Lo ha evidenziato il Presidente della Commissione parlamentare di inchiesta sulla contraffazione e pirateria Giovanni Fava che ha pre-sentato nella sede della Coldiretti la prima relazione sull’a-groalimentare. Abbiamo condiviso, ha sottolineato Fava, la scelta di questo settore come il più colpito, ma stiamo concludendo anche l’indagine nel tessile ed abbiamo inizia-to ad esaminare la contraffazione dei tabacchi, la pirateria nelle nuove tecnologie e la pirateria informatica (musicale, cine, foto e video). Per volumi e dimensioni il fenomeno dell’italian sounding è devastante, ha precisato Fava, con un valore di 60 miliardi di euro secondo il rapporto Col-diretti/Eurispes. Gli strumenti che possono essere messi in campo passano per l’etichettatura e la tracciabilità che in un mercato aperto, tuttavia, devono trovare applicazione non solo a livello nazionale.

Mario Catania“Presto avremo il DDL per tutelare il

Made in Italy dalle contraffazioni”

Giovanni Fava“l’Italia è l’unico paese con organismi

sulla contraffazione”

presentati i DATI “da capogiro”

della CONTRAFFAZIONE

in tutta la filiera, dall’acquisto dei terreni alla produzio-ne, dal trasporto all’acquisto di supermercati. (...) Esiste anche una globalizzazione del fenomeno e le indagini hanno come oggetto la produzione di beni contraffatti dislocati in filiere di Paesi anche fuori dall’Europa. C’è un’ area grigia accanto all’organizzazione criminale che presta la propria attività: avvocati, commercialisti, socie-tà di money transfer, società di import/export, necessa-ri perchè le organizzazioni criminali non hanno queste competenze. La nostra legislazione – ha aggiunto Grasso – è all’avanguardia, ma tutto è migliorabile. La riforma nel 2009 ha portato alla legge che punisce le condotta di chi detiene e introduce nello Stato prodotti a denomi-nazione contraffatta, introducendo anche la competenza dell’antimafia. Non si spiega, però, perché non sia sta-to inserito l’articolo della contraffazione. (...) Un altro punto importante da segnalare – ha concluso Grasso - è la modifica articolo 518 sulla pubblicazione dell’illecito perché i consumatori devono sapere chi commette con-traffazione.

febbraio 2012

(Palazzo Rospigliosi, Roma) da sinistra, Sergio Marini, Pietro Grasso, Mario Catania

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fi nanziando imprese italiane per produrre e commercializzare all’estero prodotti che di italiano hanno solo il nome. Prodotti che nascono all’estero, con materia prima e manodopera estere. È il caso dell’azienda casearia Lacti-talia che è partecipata da Simest al 29,5 per cento e produce in

Romania formaggi con nomi ita-liani “Caciotta” e “Pecorino”, ma

lo Stato italiano promuove le ven-dite all’estero del salame calabrese prodotto negli Stati Uniti e venduti a New York dalla salumeria Rosi del Gruppo Parmacotto. Per il presiden-te Sergio Marini non è politicamen-te, economicamente e moralmente accettabile che lo Stato, che rappre-senta tutti i cittadini italiani, fi nanzi direttamente o indirettamente la pro-duzione o la distribuzione di prodotti alimentari che contaminano il valore del territori facendo concorrenza sle-ale a tutte le produzioni tipiche vere espressioni di quei territori. Inoltre, dalla lotta alla contraffazio-ne possono venire fi no a trecentomi-la nuovi posti di lavoro, con il fattu-rato del falso Made in Italy che solo nell’agroalimentare ha raggiunto i 60 miliardi di euroDi fronte a questa situazione la Coldiretti si pone due domande: 1) Quali vantaggi traggono i cittadini italiani dal fi nanziamento pubblico di queste operazioni in termini occupa-zionali ed economici ?2) Anziché fi nanziare il ritorno delle imprese in Italia perchè lo Stato in-veste risorse pubbliche per fi nanziare produzioni all’estero?

} La produzione di pecorino e caciotta in Romania come la vendita all’estero di salame calabrese fatto però ne-gli Stati Uniti sono state fi nanziate con le tasse degli italiani, senza alcun benefi cio per il Paese ma facendo anzi concorrenza sleale a tutte le produzioni tipiche

espressione vere del territorio. È quanto emerge nella prima relazione sulla contraffazione e pirateria nell’agroalimenta-re elaborata dalla Commissione Parlamentare di inchiesta sulla base dell’audizione del presidente della Coldiretti Ser-gio Marini. La Coldiretti ha avviato una mobilitazione sui fi nanziamenti accordati dalla fi nanziaria pubblica Simest a iniziative che danneggiano il Made in Italy. Un evidente caso di “utilizzo improprio di risorse pubbliche”, destinate alla produzione e distribuzione di prodotti alimentari nati all’estero, presentati come italiani, ma che nulla hanno a che fare con il tessuto produttivo del Paese. Un esempio concreto su dove colpire per evitare non solo che le risor-se pubbliche vengano sprecate, ma che facciano addirittura danni al Made in Italy. La Coldiretti denuncia che l’attivi-tà della “Società italiana per le imprese all’Estero Simest s.p.a.”, società fi nanziaria controllata dal Ministero dello sviluppo economico si indirizza verso investimenti in at-tività di delocalizzazione che sottraggono colpevolmente opportunità di lavoro e occupazione al sistema Italia”. In sintesi, il Ministero dello Sviluppo, attraverso la Simest, sta

Gli italiani FINANZIANO il FINTO pECORINO

DI sTATO

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fi nanziando imprese italiane produrre e commercializzare produrre e commercializzare all’estero prodotti che di italiano all’estero prodotti che di italiano hanno solo il nome.hanno solo il nome.nascono all’estero, con materia prima e manodopera estere. caso dell’azienda casearia Lacti-talia che è partecipata da Simest al 29,5 per cento e produce in

Romania formaggi con nomi ita-liani “Caciotta” e “Pecorino”, ma

lo Stato italiano promuove le ven-dite all’estero del salame calabrese prodotto negli Stati Uniti e venduti a New York dalla salumeria Rosi del Gruppo Parmacotto. Per il presiden-te Sergio Marini non è politicamen-te, economicamente e moralmente accettabile che lo Stato, che rappre-senta tutti i cittadini italiani, fi nanzi direttamente o indirettamente la pro-duzione o la distribuzione di prodotti alimentari che contaminano il valore del territori facendo concorrenza sle-ale a tutte le produzioni tipiche vere espressioni di quei territori. Inoltre, dalla lotta alla contraffazio-ne possono venire fi no a trecentomi-

}La produzione di pecorino e caciotta in Romania come la vendita all’estero di salame calabrese fatto però ne-gli Stati Uniti sono state fi nanziate con le tasse degli italiani, senza alcun benefi cio per il Paese ma facendo anzi concorrenza sleale a tutte le produzioni tipiche

espressione vere del territorio. Èanzi concorrenza sleale a tutte le produzioni tipiche

Èanzi concorrenza sleale a tutte le produzioni tipiche

quanto emerge nella prima relazione sulla contraffazione e pirateria nell’agroalimenta-re elaborata dalla Commissione Parlamentare di inchiesta sulla base dell’audizione del presidente della Coldiretti Ser-gio Marini. La Coldiretti ha avviato una mobilitazione sui

Gli italiani FINANZIANOil FINTO pECORINO

DI sTATO

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sindacale9 febbraio 201299 febbraiofebbraio

ALIMENTARE: RUSSO, NORMATIVE PER PIU’ TUTELE MADE IN ITALY

(ANSA) - ROMA, 19 GEN - “In-formare i cittadini, far sapere che una spesa consapevole alza un argine contro le infi ltrazioni della malavita nel sistema agro-alimentare oltre che contro i danni alla salute”. Lo afferma, in una nota, il presidente della commissione Agricoltura della Camera, Paolo Russo, a propositodella prsentazione della prima indagine sulla pirateria nell’a-groalimentare della Commissio-ne Parlamentare. “Dice ben il procuratore nazionale antimafi a, Pietro Grasso - precisa Russo - quando propone la pubblicazione della sentenza emessa nei con-fronti di chi commette il reato di contraffazione,sottolineando anche che la nor-mativa italiana è perfettibile”. Per Russo “tutelare il made in Italy attraverso ogni strumento possibile rappresenta una prio-rità istituzionale che va per-seguita con impegno e attenzio-ne”. Il presidente ricorda che la Commissione che presiede “ha attivato l’indagine conoscitivasugli illeciti in agricoltura il cui obiettivo, oltre a quel-lo di fotografare la realtà, è di suggerire proposte normati-ve che possano rafforzare quel meccanismo di tutela che già può contare su di un effi cace sistema di controllo, vanto italiano in Europa”. (ANSA).

ALIMENTARE: UNC, CONTRAFFAZIONE RISCHIOSA AN-CHE PER SALUTE NEL BLOG UNC INFORMAZIONI SU ALIMENTI E SEGNALAZIONE PERICOLI

(ANSA) - ROMA, 19 GEN - ‘’La contraffazione dei prodotti e’ una delle emergenze per il mercato alimentare non solo dal punto di vista economi-co, ma anche per i rischi che possono derivare alla salute dei consumatori’’. E’ quanto sotto-linea, il segretario generale dell’Unione na-zionale consumatori (Unc), Massimiliano Dona, a margine del convegno ‘La contraffazione ali-mentare nel settore agroalimentare’.Il compito di un’associazione dei consumatori, aggiunge Dona, e’ ‘’di informare i cittadini anche sui raggiri più diffusi, così da effettuare scelte consapevoli’’. Per questo motivo Unc ‘’ha av-vertito la necessità di sviluppare un blog con una sezione dedicata alla contraffazione ali-mentare’’, spiega Dona, precisando che il blog ‘’nasce perché nel corso degli anni si sono succedute crisi ricorrenti che hanno fortemente preoccupato i cittadini e non sempre hanno ri-cevuto risposte adeguate da parte delle autori-tà sanitarie’’. ‘’Nonostante le campagne nelle scuole, gli interventi da parte delle istitu-zioni, le azioni di tante organizzazioni a di-fesa dei cittadini - aggiunge il responsabile per la sicurezza alimentare dell’Unc e curatore del blog, Agostino Macri’ – le conoscenze dei consumatori sulle caratteristiche nutriziona-li, di sicurezza e merceologia degli alimenti sono spesso superfi ciali e lacunose’’.

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“Attacco violento al Made in Italy a spese dei contribuenti italiani”

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Produrre pecorino in Romania con latte e lavoro rumeno e soldi dei cittadini italiani, per poi venderlo in Europa e nel mondo, con l’aggravante dell’italian sounding, in concorrenza con quello vero nazionale, non è infatti semplice delocalizzazione ma la forma piu’ becera della delocalizzazione e l’attacco piu’ violento al vero Made in Italy a spese dei contribuenti italiani. È quanto afferma il presidente della Coldiretti Sergio Marini in riferimento alle dichiarazioni della SIMEST, controllata dal Ministero dello Sviluppo Economico.

AGRICOLTURA:SIMEST,ACCUSENON VERE,SOSTENIAMO MADE IN ITALY

(ANSA) - ROMA, 19 GEN - ‘’Da ol-tre 20 anni Simest sostiene le aziende italiane che operano in tutti i settori di eccellenza del Made in Italy’’. La fi nanziaria pubblico-privata controllata dal ministero dello Sviluppo Econo-mico lo sottolinea, chiarendo che ‘’le recenti polemiche’’ solle-vate sulla stessa Simest ‘’per il sostegno al Made in Italy sono state oggetto di approfondimento da parte delle competenti Autori-tà pubbliche con le quali e’ sta-to ampiamente chiarito non solo che Simest rispetta tutte le leg-gi dello Stato Italiano, ma che non rispondono al vero le accuse di delocalizzazione o addirittura di sostegno alle aziende italiane nella contraffazione o violazione del Made in Italy’’.

mARINI risponde

a sImEsT

oltre 40 ENTI a

pIACENZA controi falsi di Stato

150, a livello regionale, il totale dei comuni, camere di commercio, consorzi di tutela e associazioni consumatori a

fi anco di Coldiretti

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bIsI risponde

a FERRuA

sindacale11 febbraio 2012

Leggiamo con piacere le dichiarazioni del presidente Ferrua anche se non riusciamo a comprenderle visto che proprio recentemente nell’assemblea dei Giovani di Federalimentare (16 e 17 settembre 2011) lo stesso Ferrua ha dichiarato: “Introdurre l’obbligo di indicare nelle etichette l’origine delle materie prime utilizzate nei prodotti (come da più parti si chiede): snatura il concetto stesso di Made in Italy alimentare; discrimina le imprese italiane rispetto ai loro concorrenti; non aggiunge nulla in fatto di sicurezza e qualità degli alimenti; fa lievitare i costi di produzione, con inevitabili rifl essi negativi sull’economia del Paese e sul potere di acquisto dei consumatori”.

ALIMENTARE: FERRUA, FALSO MADE IN ITALY VALE 2 VOLTE IL VERO. PRESIDENTE FEDE-RALIMENTARE, SERVE PIU’ INCISIVITA’

(ANSA) - ROMA, 19 GEN - ‘’I 60 miliardi di valore del falso made in Italy alimentare penalizzano fortemente le dinamiche dell’industria, raggiun-gendo quasi la metà del fatturato del settore pari a 127 miliardi, oltre il doppio dell’export di 23 miliardi’’. Lo afferma il presidente Federalimen-tare, Filippo Ferrua, a proposito dei risultati presentati oggi, dell’indagine sulla contraffa-zione agroalimentare della Commissione Parlamen-tare. Il fenomeno, spiega Federalimentare, si articola in 54 miliardi di ‘italian sounding’

(ovvero la produzione che ricordano subdolamente il made in Italy) e 6 miliardi di contraffazione vera e propria. Federalimentare, pur riconoscendo i risultati positivi raggiunti dalla Commissione parlamentare, richiede alle Istituzioni naziona-li ed europee di adottare comportamenti incisivi con la necessità di crescita del Paese. In par-ticolare, Ferrua chiede di rafforzare gli stru-menti comunitari di tutela all’interno dell’Ue, gli accordi bilaterali con i paesi maggiormente interessati e lo ‘sportello imprese’, per creare un’effi cace rete di monitoraggio all’estero; at-tivare uffi ci legali presso il nuovo Ice e creare campagne per far conoscere al consumatore estero il vero made in Italy, anche con la qualifi cazione dei ristoranti italiani all’estero.

Luigi BisipresidenteColdiretti Piacenza

}“La maggioranza dei comuni della provincia di Piacen-za ha aderito all’invito di Coldiretti e si sono espressi a favore della tutela del made in Italy agroalimentare. “Sono numeri importanti nella nostra realtà, sottolinea

il presidente di Coldiretti Piacenza e vice presidente regio-nale Luigi Bisi, ad indicare la particolare attenzione per l’origine e la valorizzazione del vero made in Italy: mentre andiamo in stampa, circa 40 comuni, la Camera di Com-mercio, 3 consorzi di tutela, (salumi e vini) e 2 associazioni consumatori (Federconsumatori e Adoc) hanno approvato un ordine del giorno per combattere la diffusione di pro-dotti che traggono in inganno circa la loro vera origine e raggirano così i consumatori, i quali non hanno la possi-bilità di scegliere in modo consapevole. A livello regionale, ad oggi, prosegue Bisi, sono 148 gli enti che si sono espressi contro i “falsi di Stato” e chiedono di vigilare sull’attività della Simest, la società controllata dal ministero dello Svi-luppo Economico, che fi nanzia produzioni ad imitazione di quelli tipici italiani, ma prodotti totalmente all’estero. Altri comuni ed altri enti hanno già annunciato che pren-deranno delibere analoghe nei prossimi giorni”.Sulla vi-

cenda Simest, si era espressa prima di Natale già la Giunta regionale dell’Emilia Romagna che ha chiesto al Governo di introdurre “adeguati criteri per la valutazione dei progetti destinati a sostenere l’internazionalizzazione delle imprese agroalimentari, garantire la piena trasparenza dell’operato di Simest, potenziare le iniziative di contrasto alla contraf-fazione dei prodotti agroalimentari italiani.“È evidente, ha ribadito il presidente di Coldiretti Emilia Romagna, Mauro Tonello, il danno che questi falsi prodotti italiani generano per le produzioni tipiche italiane, anche quelle del nostro territorio regionale che vanta 34 prodotti Dop e Igp e oltre 200 prodotti iscritti all’albo nazionale dei prodotti tipici. Gli alimenti prodotti all’estero traggono in inganno il consumatore circa la loro vera origine, danneg-giando l’immagine delle produzioni tipiche italiane”.“Ricordiamo, conclude Bisi, che l’italian sounding, come viene defi nita la produzione di falsi alimenti che richiama-no nei nomi e nei colori quelli italiani, ruba all’economia nazionale oltre 60 miliardi di euro. Il dato è ancora più eclatante se pensiamo che il valore totale delle esportazioni agroalimentari italiane è pari a 28 miliardi di euro”.

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Durante lo sciopero dei Tir la Bottega di Campagna Amica di Piacenza ha applicato a tutti i clienti, oggi più che mai in difficoltà, il 10% di sconto

} “In un momento di estrema difficoltà per i consumatori e di disagi a causa dello sciope-ro dei Tir, la Bottega di Campagna Amica di via Colombo a Piacenza, ha deciso di appli-care a tutti i clienti, il 10% di sconto, proprio

mentre gli scaffali di supermercati e grande di-stribuzione sono vuoti e i prezzi alti. Con questo sciopero sono a rischio 50 milioni di euro di pro-dotti alimentari deperibili al giorno tra latte, fiori, frutta e verdura che quotidianamente lasciano le aziende agricole e le stalle per raggiungere i mer-cati e le industrie di trasformazione per poi arri-vare sugli scaffali dei negozi e dei supermercati. È quanto emerge da una analisi della Coldiretti su-gli effetti dello sciopero dei Tir che ha provocato blocchi e rallentamenti alla circolazione in Italia dove l’86 per cento delle merci circola su strada. Secondo Coldiretti ogni giorno viaggiano su ca-mion e tir circa 525mila tonnellate di prodotti agricoli e alimentari dei quali poco meno del 10 per cento sono deperibili. “I produttori agricoli, sottolinea il direttore di Coldiretti Piacenza Massimo Albano, sono co-stretti a smaltire a proprie spese il prodotto che marcisce o a svenderlo mentre i consumatori de-vono fare i conti con gli scaffali dei supermercati vuoti e il rischio di effetti speculativi sui prezzi che cominciano a farsi sentire sugli ortaggi. Al danno

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la bottega di CAmpAgNA AmICA combattele spECulAZIONI

economico immediato va aggiunta, prosegue Albano, la perdita di credibilità con la grande distribuzione europea pronta a sostituire il prodotto Made in Italy con quello proveniente da Paesi come la Spagna nell’ortofrutta o dall’Olanda per i fiori, diretti concorrenti della produzio-ne Made in Italy”. “Proprio per questo motivo e per dimostrare l’importan-za di consumare prodotto locale, conclude Albano, la nostra Bottega di Campagna Amica ha deciso di appli-care, per tutta la durata dello sciopero il 10% di sconto a tutti i clienti. L’obiettivo non è solo quello di denunciare le perdite subite dagli agricoltori a causa del blocco della circolazione ma anche quello di combattere le specula-zioni che si stanno verificando al dettaglio dove si rileva un rincaro anomalo dei prezzi.”

sindacale13 febbraio 2012

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lIbERAlIZZAZIONI: stop allo strapotere della

gDO e pagamenti a 30 giornidella privatizzazione dei terreni agricoli di proprietà dello Stato con la prelazione a favore dei giovani agricoltori che oltre che a calmierare il mercato potrebbe portare alla nascita di 43mila nuove imprese. Il provvedimento accoglie alcune delle pro-poste consegnate dalla Coldiretti al Presidente del Consiglio Mario Monti e al Ministro dello Sviluppo Economico Corrado Passera in occasione del primo incontro tra Governo e parti sociali ma ci aspettiamo - conclude Marini - che ulteriori e ne-cessari interventi possano trovare spazio in sede di conversione del decreto.

Il Decreto - spiega la Coldiretti - prevede che i contratti di fornitura per i prodotti agroalimentari dovranno essere formulati per iscritto sulla base di condizioni piu’ traspa-renti ma anche che i pagamenti vengano effettuati entro 30 giorni per i prodotti alimentari deperibili e 60 giorni per qli altri defi nendo anche un preciso regime sanzionatorio. Tra gli articoli che riguardano il settore agricolo di rilievo

} Finalmente si è intervenuti per conte-nere lo strapotere della grande distribu-zione nei confronti degli agricoltori che sono spesso costretti a subire forti con-dizionamenti nella fornitura dei prodotti

agroalimentari. È quanto aff erma il presidente della Coldiretti Sergio Marini nell’esprimere apprezzamento per il Decreto legge sulle li-beralizzazioni nella parte proposta dal Mini-stro delle Politiche Agricole Mario Catania sul sistema agroalimentare. Il Decreto - sot-tolinea Marini - pone anche un giusto freno alle speculazioni sui terreni provocata dalla diff usione selvaggia del fotovoltaico che ha fatto impennare i prezzi della terra su valori insostenibili per gli imprenditori agricoli. Da apprezzare - continua Marini - è anche la vo-lontà di proseguire con decisione sulla strada

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sindacale15 febbraio 2012

sono anche quelli che riguardano la dismissione dei terreni demaniali agricoli e lo stop agli impianti fotovoltaici a terra. Secondo uno studio della Coldiretti gli impianti a terra per il fotovoltaico coprono in Italia una superfi cie di 33,2 milio-ni di metri quadrati (3316 ettari) per una potenza installata di 1.465,5 Megawatt (Mw), pari al 42,4 per cento del foto-voltaico totale. Poco meno della metà del terreno occupato dagli impianti a terra si trova – sottolinea la Coldiretti - in Puglia (14,8 milioni) ma superfi ci ragguardevoli si trovano nel Lazio (3,8 milioni) ed in Emilia Romagna (3,4 milio-ni). La rapida espansione di questi impianti - conclude la Coldiretti - pone seri interrogativi di carattere ambientale e paesaggistico oltre che economico e produttivo in un Paese come l’Italia dove . negli ultimi 40 anni sono andati persi quasi 5 milioni di ettari di superfi cie coltivata, pari a due volte la regione Lombardia, ed il costo della terra ad uso agricolo è ben piu’ alto che in Francia e Germania.

Marini: dalle privatizzazioni terreni 43mila imprese. Bene il freno alle speculazioni sul fotovoltaico

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agroalimentare:la gRANDE

DIsTRIbuZIONE

ITAlIANA pERDE pOsIZIONI

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} Secondo la classifica annuale dei 250 maggiori distributori interna-zionali recentemente stilata da De-loitte, colossi come Wal-Mart, Car-refour e Tesco tengono nonostante

il periodo di crisi economica, mentre ri-sulta evidente l’arretramento delle cate-ne di dimensioni inferiori – come quelle italiane – che non riescono a compen-sare le perdite del mercato interno con i ricavi ottenuti nei Paesi emergenti. La dimensione locale di queste catene, in-fatti, limita il risultato finale della loro attività; questo diventa un handicap an-che per l’esportazione dei prodotti agro-alimentari italiani, rendendone più diffi-cile la penetrazione – non supportata da un adeguato effetto traino delle catene nazionali – nei mercati in via di svilup-po. Le insegne italiane Coop, Conad e Esselunga perdono quota nella classi-fica internazionale (rispettivamente 5, 7 e 10 posizioni, classificandosi al 52°, 74° e 125° posto) a causa dei ricavi in contrazione dovuti al calo dei consumi nazionali. Secondo Deloitte, il business distributivo diventa sempre più difficile e sempre più globalizzato; chi scom-mette solo sul bacino locale è destinato comunque a soffrire, tanto più che non sarà certo il 2012 a garantire una schia-rita, con le ripercussioni della Manovra economica e l’ulteriore appesantimento dell’Iva.

Page 17: la voce 02-20121

mercato cinese:

il FAlsO olio italiano

DANNEggIA il vero Made in Italy

} “Le perplessità sollevate in Cina sulla reale origine delle olive utilizzate per produrre l’olio italiano esportato nel gigante asiatico danneggia il vero Made in Italy. È quan-to afferma la Coldiretti nel sottolineare la necessità di fare chiarezza in riferimento alla richiesta dell’autorita’ cinese

per la qualita’ all’Ambasciata italiana a Pechino di fornire mag-gior informazioni sulle societa’ italiane che sono sospettate di vendere in Cina olio etichettato come olio d’oliva italiano, ma che in realta’ è realizzato con oli provenienti da altri Paesi. Bisogna evitare che - sottolinea la Coldiretti - soprattutto in Paesi emergenti importanti come la Cina, si radichi un falso Made in Italy identifi cato da marchi italiani, ma con poca o nulla materia prima nazionale, come purtroppo sta già avvenendo. Anche grazie al progetto della Coldiretti per una fi liera agricola tutta italiana, ci sono tutte le condizioni - continua la Coldiretti - per rifornire con olio extravergine italiano al 100 per cento l’intero mercato cinese le cui im-portazioni dall’Italia sono state pari ad appena 7 milioni di chili nel 2011, in crescita del 10m per cento. In questo senso - continua la Coldiretti - è necessaria anche un reale svolta da parte delle autorità pubbliche italiane nel soste-nere all’estero con la promozione il vero Made in Italy, dal campo alla tavola. Una necessità per evitare la delocalizza-

zione produttiva che prima colpisce la produ-zione agricola e poi quella industriale, con effetti negativi sul piano economico ed occupazionale per il Paese. In Italia si producono in media 500mila tonnellate di olio di oliva che per il 60 per cento è venduto come extravergine per un totale di circa 300mila tonnellate. Di queste, quasi un terzo per un totale di 100mila tonnel-late sono destinate all’autoconsumo e alle vendite dirette che hanno avuto un nuovo impulso grazie al progetto della Col-diretti per una fi liera agricola italiana che ha portato alla nascita di punti vendita, botteghe e mercati degli agricolto-ri di campagna amica, che con la certifi cazione da enti terzi garantiscono la qualità e l’origine nazionale degli oli in vendita. L’Italia è il princi-pale importatore mondiale di olio di oliva per un totale di 470 mila tonnellate all’anno che ven-gono spesso miscelate alla produ-zione nazionale e alimentano i con-sumi nazionali di 700mila tonnellate e le esportazioni di circa 250mila ton-nellate all’anno.

sindacale17 febbraio 201217

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gOVERNO e

REgIONI pREpARANOuna TAssA sul CIbOspAZZATuRA col favore dei cittadini

}I Una tassa sul cibo spazzatura. È l’idea della boz-za di lavoro inviata dal ministro della Salute Renato Balduzzi alla Conferenza delle Regioni per discutere del nuovo Patto per la Salute, dopo che in Francia è

appena entrata in vigore, dal 1° gennaio , la “taxe soda” sulle bibite gassate. Un’ipotesi che, secondo un sondaggio on line condotto dal sito http://www.coldiretti.it/ trova il consenso di più di otto italiani su dieci (81 per cento) a patto che le risorse siano destinate al sostegno dei cibi genuini del territorio. Di fronte alla dilagante obesità gio-vanile e agli effetti sulla salute e sulle spese sanitarie, l’i-potesi di tassare i cibi spazzatura che è ora all’esame di Governo e Regioni è stata già messa in pratica da altri Paesi. Dal 1° gennaio 2012, come si ricordava, è entrata in vigore in Francia la “taxe soda”, ratifi cata dal Consi-glio costituzionale francese il 28 dicembre 2011, che pesa 7,16 euro per ettolitro, cioè 11 cent per 1,5 litri o ancora 2 centesimi di euro a lattina di bevanda gassata. In totale la tassa dovrebbe portare 280 milioni di euro nelle casse dello Stato che saranno utilizzati per ridurre il costo del lavoro di raccolta in agricoltura e sostenere così la frutta e verdura. Gli sciroppi, i succhi di frutta senza zucchero aggiunto, i frullati, gli yogurt da bere, i latti per l’infanzia, le bevande nutritive a fi nalità medica e i prodotti desti-nati all’esportazione non sono toccati da questa misura. L’iniziativa francese segue di qualche mese quella della Danimarca che ha introdotto una tassa sul cibo spazzatu-ra ricco di grassi saturi come merendine, patatine e snack con un aumento di 16 corone, 2,15 euro, al chilo. “Non c’è tempo da perdere nell’affrontare una emer-genza che sta mettendo a rischio il futuro delle nuove generazioni” , ha affermato il presidente della Coldi-retti Sergio Marini nell’esprimere un “forte sostegno per scoraggiare il consumo di cibo spazzatura che deve essere però individuato con criteri oggettivi e seri mentre deve essere contestualmente sostenuto il cibo genuino e del territorio anche a scuola. Una opportunità - precisa Marini - per un Paese come l’Italia che è leader europeo nella produzione di frutta e verdura e degli altri alimenti base della dieta mediterranea che sono stati riconosciuti scientifi camente come ‘elisir’ di lunga vita”.

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Page 20: la voce 02-20121

decreto Salva Italia:

in VENDITA i TERRENI pubblICI

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}Il prezzo per la vendita dei terreni pubblici sarà calcolato sulla base dei valori medi agricoli tipici delle procedure di esproprio. È una delle novità contenute nel decreto “Salva Italia” che ha confermato il provvedimento inserito nella legge di stabilità per la privatizzazione dei campi di proprietà dello Stato. Secondo le nuove disposi-

zioni, gli stessi imprenditori agricoli potranno avanzare una proposta di dismissione dei terreni agricoli che non siano utilizzabili per altre fi nalità istituzionali pubbliche. L’arti-colo 27 del decreto consente, infatti, agli Enti proprietari di vendere i terreni agricoli e a vocazione agricola anche su richiesta dei soggetti interessati all’acquisto. Per dare il via alla vendita si attende ora che il Ministero delle Politiche Agricole individui i terreni a vocazione agricola da alienare entro tre mesi dall’entrata in vigore della legge di stabili-tà. Il neoresponsabile del dicastero di via XX Settembre, Mario Catania, ha già espresso il suo impegno in tale direzione. La vendita avverrà mediante trattativa privata per gli immobili di valore inferiore a 400 mila euro e mediante asta pubblica per quelli di valore pari o superiore a 400 mila euro. In tutto si parla di 338mila ettari di campi coltivabili. Al fi ne di favorire lo sviluppo dell’imprenditorialità agricola giovanile è riconosciuto il diritto di prelazione ai giovani imprenditori agricoli. Dalle privatizzazioni potranno nascere fi no a 43mila nuove imprese agricole, secondo una stima della Coldiretti che al Forum di Cernobbio aveva avanzato la proposta poi ripresa sia dal Governo Berlusconi che da quello guidato da Mario Monti.

Prezzi calcolati sui valori medi

usati per gli espropri

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sindacale21 febbraio 2012

fuga del Made in Italy: dopo Parmalat

e Gancia ANCHE I pElATI FANNO gOlA}Il passaggio di mano dell’azienda Ar Alimentari spa

che è il primo produttore italiano di pomodoro pela-ti alla società aglonipponica Princes controllata dal gigante Mitsubishi, dopo la cessione del prestigioso

marchio Gancia ad un oligarca russo e della Parmalat ai francesi della Lactalis, conferma la grande appetibilità nel mondo del Made in Italy alimentare ma anche la ne-cessità per gli agricoltori di accelerare il progetto di fi liera agricola italiana. per candidarsi ad essere i nuovi prota-gonisti della trasformazione agroalimentare nazionale. È quanto ha affermato il presidente della Coldiretti Sergio Marini nel commentare l’operazione che avrebbe portato alla cessione del 51 per cento dell’azienda di Antonino Russo che è il principale produttore di pomodori pelati in Italia. I pomodori pelati sono il simbolo dell’Italia a tavola ma in un solo anno - sottolinea Marini - sono stati ceduti all’estero tre pezzi importanti del Made in Italy alimentare che sta diventando un appetibile terra di con-quista per gli stranieri. Un processo favorito dalla crisi di fronte al quale occorre accelerare nella costruzione di una fi liera agricola tutta italiana che veda direttamente protagonisti gli agricoltori per garantire quel legame con il territorio che - conclude Marini - ha consentito ai gran-di marchi di raggiungere traguardi prestigiosi. L’azienda Ar è attiva nella produzione di conserve ed ha un fattu-rato di circa 300 milioni di euro con stabilimenti in Cam-pania ed in Puglia a Borgo Incoronata, a due passi da Foggia: Solo il 20 per cento delle vendite del gruppo sono realizzate in Italia mentre il giro d’affari all’estero spazia fra il 30 per cento per l’Inghilterra, il 20 per cento per la Germania, il 10 per cento per l’Africa, l’8 per cento per la Francia, con una percentuale minore per la Grecia, gli Stati Uniti, il Canada, il Giappone, l’Austria e il Sud America. ’inglese Princes - conclude la Coldi-retti - è controllata dalla Mitsubishi Corporation dal 1989 ed ha realizzato dal allora ben 22 ac-quisizioni e fusioni classifi candosi tra le società europee con maggiore rapidità di crescita.

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} Ogm in Europa, la Basf getta la spugna. La multinazio-nale tedesca ha annunciato l’intenzione di rinunciare allo sviluppo e alla commercializzazione di nuovi prodotti transgenici destinati all’Unione europea. La decisione prevede anche la cessazione in Europa della coltura a fi ni

industriali della patata Amfl ora, la cui produzione era limi-tata a pochi centinaia di ettari nei Paesi del Nord Europa. “Questi tipi di tecnologia non sono suffi cientemente accetta-ti dalla maggioranza dei consumatori, degli agricoltori e dei responsabili politici – si legge in un comunicato della Basf -. Per questo non c’è ragione economica per continuare a inve-stire in prodotti che devono essere esclusivamente coltivati in questo mercato”. “La multinazionale tedesca prende giusta-mente atto della crescente opposizione della maggioranza dei cittadini europei che in quasi due casi su tre (61 per cento) si sono detti molto contrari ai cibi geneticamente modifi ca-ti – commenta la Coldiretti -. Si prende fi nalmente atto che gli Ogm spingono verso un modello di sviluppo omologante

che non si adatta all’agroalimentare che in Europa è vin-cente solo se punta sulla distintività”. Secondo Coldiretti la scelta della Basf non potrà non essere presto seguita anche dalle altre multinazionali. Lo dimostra il calo della super-fi cie coltivata a Ogm in Europa che si è progressivamente ridotta negli ultimi anni fi no ad appena 91.643 ettari (2010) mentre su un totale di 27 paesi dell’Unione Europea solo in 6 è stato coltivato mais Ogm (Spagna, Romania, Slovac-chia, Portogallo, Polonia, e Repubblica Ceca). Sono invece solo 450 gli ettari coltivati con patata Amfl ora da seme che è presente solo in tre paesi (Germania, Svezia e Repubblica Ceca).

} È stato stipulato un accordo tra Cre-ditagri Italia e il Gruppo Cariparma/Friuladria per offrire, in esclusiva ai soci di Terranostra, un carnet di pro-dotti fi nanziari con condizioni non

da sportello. Lo scopo è quello di favorire l’accesso al credito ordinario e agevolato e incentivare lo sviluppo con prodotti de-dicati e un servizio di accompagnamento e di consulenza personalizzata in ambito fi nanziario e creditizio, in modo da so-stenere i progetti di investimento. I prin-cipali aspetti tecnici dell’accordo sono stati illustrati in occasione della recente assemblea nazionale dell’associazione agrituristica di Coldiretti, Terranostra. I prodotti offerti, sviluppati all’interno di un tavolo tecnico permanente tra i due fi rmatari dell’accordo, permetteranno

alle aziende agrituristiche socie di Terranostra di far fronte alle loro necessità di credito ricorrendo a forme di fi nanziamento fi no al 100%. Risorse che potranno essere destinate sia alla ristrutturazione e alla manutenzione degli edifi ci, sia all’acquisto di arredi e di attrezzature per la cucina. Ma anche per l’avvio di attività ricreative e per allestire spazi da adibire all’agricampeggio, nonché come anticipa-zioni per la canalizzazione dei fl ussi Pos. Si tratta in sostanza di una forma di credito comoda e sicura, basata non sulle garanzie patrimoniali dell’impre-sa agrituristica, bensì sul progetto imprenditoriale perseguito dalla stessa. Terranostra è convinta che l’iniziativa incontrerà il favore delle aziende asso-ciate, forte del fatto che essa darà valore aggiunto alla crescita imprenditoriale del settore agrituristi-co. Per saperne di più gli interessati possono contat-tare gli uffi ci di Terranostra e CreditAgriItalia che sono a disposizione per ulteriori informazioni.

CREDITO AgEVOlATO

pER glI AgRITuRIsmI

TERRANOsTRAAccordo

Creditagri-Cariparma

OGM in Europa

la bAsF gETTA OGM in Europa

bAsF gETTA OGM in Europa

lA spugNA “nessunaconvenienza economica”

info: CreditAgri Emilia Romagna CreditAgri Emilia RomagnaVia Rizzoli 9 • 40125 Bologna (BO) Sportello di PiacenzaTel. 051/2758811 • fax 051/2960627 Via Colombo 35 • 29122 Piacenzae-mail: [email protected] Tel. 0523/596566 • fax 0523/596596www.creditagri.com Referente: Fabrizio Masini [email protected]

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Fonte  tabelle  di  composizione  INN  1997   Verza    Proteine   2.1  g  Grassi   0.1  g  Zuccheri   2.5  g  Acqua   92.2  g  Fibra     2.6  g  

Potassio   260  mg  Ferro   1.1  mg  Vitamina  A   19  μg  Vitamina  C   47  mg  Calcio     60  mg  

Calorie   19  Kcal  

 

• Verzolini (varzulein)• Ingredienti per 4 persone• 8 foglie di verza• 150g di mortadella o salsiccia o avanzi di carne • 100g di pane grattugiato• 200g di grana padano grattugiato• 1 carota grattugiata fi ne • 1 uovo• sale e pepe

lA VERZA23

le qualità nutrizionali dei prodotti del territorio a cura della Dott.ssa Monica Maj

La verza detta anche cavolo verza è una pianta della fa-miglia delle Crucifere, specie Brassica oleracea capitata. Storicamente è uno degli ingredienti principali nella cucina tradizionale ebraica (kasher): arrotolata con carne e patate, simboleggia appunto l‘arrotolare della Sacra Torah ed è il tipico piatto con cui si festeggia l’inizio e la fi ne della lettu-ra dei testi sacri ebraici (Simchat Torah). Il cavolo-verza si semina in autunno o a fi ne inverno in terreno ben lavorato, fresco, molto ben concimato e si trapianta quando le pianti-ne hanno emesso la quarta foglia. Predilige climi temperati umidi, anche se dimostra una buona tolleranza al freddo. L’epoca di semina cambia a seconda delle varietà: in ago-sto/settembre per le varietà precoci; in aprile /maggio per le varietà tardive, da gennaio a maggio per le varietà me-dio tardive. La semina avviene in semenzaio e successivo trapianto quando la pianta raggiunge un’altezza di 20 cm, circa 40 giorni dopo la semina. È un ortaggio tipico del-la stagione fredda e dalle numerose varietà. Alcune varietà tardive prendono il nome dal luogo di origine come il Vio-laceo di Verona e il cavolo-verza di Piacenza, fra le precoci troviamo il Princess e il Wirosa ibrido. Il cavolo verza di Piacenza fornisce le foglie per la preparazione dei verzolini, piatto tipico locale, illustrato in calce all’articolo.

Qualità nutrizionaliÈ un ortaggio che contiene pochissime calorie, 19 per 100 grammi di prodotto, è ricca di vitamine come la vitamina A, essenziale per il buon funzionamento della vista e per mantenere sana la pelle, la vitamina C, fondamentale per il sistema immunitario e la vitamina K, molto importante per la coagulazione del sangue. Potassio, ferro, fosforo, calcio, zolfo (al quale si deve il suo caratteristico odore durante la cottura), sono i minerali in essa contenuti. Numerosi studi hanno dimostrato la capacità del cavolo verza e degli altri ortaggi della famiglia delle Crucifere (broccoli, cavolfi ori, rucola, rape, ravanelli) di esercitare azione protettiva nei

confronti dei tumori. La verza, infatti, contiene dei potenti antiossidanti chiamati isotiocianati. Gli istocianati hanno la capacità di protezione dallo stress ossidativo, che provoca danni alle cellule sino all’insorgenza di tumori e altri distur-bi di tipo degenerativo. I fi toestrogeni della verza riescono a contrastare l’insorgenza dei tumori connessi all’attività de-gli ormoni, quali il cancro alla mammella e quello alla pro-stata. Inoltre la presenza di polifenoli, carotenoidi, indoli e sulforafano, rende la verza molto utile nella prevenzione dei tumori che colpiscono l’apparato digerente. Il sulforafano è una sostanza dalle altissime capacità antitumorali, infatti risulta in grado di inibire la crescita delle cellule cancerose, contrastandone la riproduzione e potenziando l’attività di alcuni geni che hanno il compito di individuare e riparare il DNA danneggiato. Sono molti gli studi che hanno dimo-strato associazioni inverse tra consumo di crucifere e tumo-ri a carico di polmone, pancreas, vescica, prostata, tiroide, pelle, stomaco e colon. Come conseguenza di questi studi, fi n dal 1982 il National Institute of Health ha promulgato una serie di linee guida per l’aumento del consumo dietetico di crucifere da parte della popolazione.

la ricetta

Scottare in acqua bollente le foglie di verza per 1-2 minuti, scolarle e asciugarle. Per il ripieno: mescolare gli ingredien-ti sino a creare un composto omogeneo che metterete nelle foglie di verza per creare dei fagottini legati con spago da cucina. Cuocere in padella per 30-40 minuti aggiungendo di volta in volta brodo di carne.

Alimentazione

Page 24: la voce 02-20121

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quindi i rapporti fra alimentazione e salute?Negli ultimi decenni, istituzioni pubbliche e organismi scientifi ci hanno dato vita, nei principali Paesi del mondo, a linee guida o/a direttive alimentari. Nella stessa direzione si sono mosse le prin-cipali Agenzie internazionali che si occupano di alimentazione e salute. Data la forte evidenza scientifi ca che una alimentazione sana ed una regolare attività fi sica possono ridurre tante malattie, soprattutto quelle cardiovascolari e tumorali, che sono le cause più frequenti di mortalità e di invalidità, anche la Società Ameri-cana per la ricerca sui tumori ha diffuso alcune linee guida sulla nutrizione per la prevenzione del cancro.

Quali sono queste linee guida?

Mangiare una varietà di cibi sani, prediligendo le fonti vegetali ed in particolare:

♦ mangiare 5 o più porzioni di frutta e verdura tutti i giorni; ♦ includere vegetali e frutta in ogni pasto e negli spuntini; ♦ mangiare una grande varietà di vegetali e frutta; ♦ limitare il consumo di patatine fritte, ed altri vegetali fritti; ♦ scegliere un succo di frutta e verdura controllando che sia 100% di frutta o verdura;

♦ preferire cereali integrali rispetto a quelli raffi nati e agli zuccheri; ♦ limitare il consumo di carne rossa; ♦ scegliere quegli alimenti che aiutano a mantenere un adeguato peso corporeo.

♦ inoltre una altra grande Istituzione Statunitense la Dietary Guidelines Advisory Commitee (DGCA) ha sintetizzato questi

Luigi Cavanna, laureato in medicina e chirurgia con lode, 4 specia-lizzazioni acquisite: ematologia, medicina interna, oncologia e ga-stroenterologia, master in Ricerca ed Innovazione, stage formativo a Paragi (Hospital S. Louis) e Stoccolma (Karolinska Institutet), New Haven (Yale University, Cancer Center), Houston (MD) An-derson Cancer Center), docente presso l’università di Parma in Oncologia ed Ematologia. Direttore del Dipartimento di Oncologia Ematologia dell’Azienda Sanitaria di Piacenza.

Professor Cavanna, quali sono le sue origini e come mai conosce così bene il nostro mondo agricolo?

Sono Piacentino, originario di Ferriere, conosco abbastanza bene la realtà del mondo agricolo e tutte le diffi coltà che gli agricol-tori hanno dovuto affrontare nel corso degli ultimi anni. Il nostro territorio, sia la pianura che la collina e la montagna, offre anche tante opportunità, i tanti prodotti provenienti dal mondo agricolo dagli allevamenti, quindi carne, latte, ai prodotti ortofrutticoli, ai vigneti, ecc, rappresentano un privilegio per la nostra comunità, privilegio di cui forse non ne abbiamo ancora una completa presa di coscienza.

Si sente spesso dire che “l’uomo è ciò che mangia” ed è verosi-mile che questa frase contenga una verità scientifi ca. Quali sono

LuigiLuigiLuigi

La Voce dei Coltivatori questo mese incontra il professor Luigi Cavanna, primario del reparto di Oncologia dell’Ospedale di Piacenza

Cavanna

Page 25: la voce 02-20121

punti fondamentali: ♦ consumare una ricca varietà di alimenti scelti fra frutta, ver-dura, legumi, cereali, carne e latticini considerando il proprio fabbisogno energetico; ♦ tenere sotto controllo la quantità di calorie introdotte per man-tenere il corretto peso; ♦ fare attività fi sica quotidianamente; ♦ incrementare il consumo giornaliero di frutta e verdura, cereali integrali e latticini a basso contenuto di grassi; ♦ scegliere fonti di grassi salutari; ♦ scegliere fonti di carboidrati salutari; ♦ consumare poco sale e scegliere alimenti con basso contenuto di sale; ♦ consumare alcool con moderazione; ♦ conservare gli alimenti in modo appropriato.

Dalle sue indicazioni emerge che per una vita sana è fondamentale una alimentazione ricca proprio di quei prodotti che la nostra agricoltura ci fornisce dal latte, alla frutta, verdura e cereali….ma all’interno dei tanti prodotti ve ne sono alcuni più specifi ci da raccomandare anche per la prevenzione delle malattie?

Direi che, come si può evincere dalle linee guida sopra riportate, i prodotti dei nostri campi sono fondamentali per una vita sana, infatti viene raccomandata una alimentazione ricca di prodotti di stagione: frutta, verdura, legumi, cereali, latte e carne (in base al proprio fabbisogno). Mi soffermerei sui pomodori, sul latte e sul vino che sono stati argomenti affrontati in incontri organizzati da Coldiretti ai quali ho partecipato.

Iniziamo quindi dal pomodoro...

È ben noto quanto il nostro territorio sia predisposto alla produ-zione di pomodori di alta qualità. Come molti sanno, il pomodoro è ricco di tantissime sostanze benefi che, la più nota è il licopene, una sostanza facente parte dei carotenoidi. Il licopene svolge una potente funzione antiossidante e quindi con effetti protettivi sia nei confronti di malattie cardiovascolari come l’infarto e l’ictus, sia nei confronti di alcuni tumori, come il tumore della prostata. Una dieta ricca di pomodoro o ricca della sua salsa è quindi fondamen-tale per ottenere tali effetti benefi ci sulla salute.

Latte?

Studi scientifi ci eseguiti su migliaia di persone, donne e uomini, controllati nel tempo per tanti anni, hanno evidenziato che una adeguata assunzione di latte esercita un favorevole effetto protet-tivo sia nei confronti dell’ipertensione, del diabete, che dei tumori dell’intestino. Il latte è un importante fonte di diversi nutrienti quali

proteine, calcio, magnesio, potassio, vitamina D ed è un costituen-te fondamentale per una sana e bilanciata alimentazione, è stato inoltre evidenziato che il consumo di latte favorisce un vantaggio in termini di durata della vita.

Ultimo ma non ultimo in ordine di importanza: il vino

Il vino contiene fenoli che hanno effetti protettivi sul DNA cellu-lare, sulle cellule endoteliali (sono cellule che rivestono la parte interna delle nostre vene ed arterie quindi fondamentali per la protezione da trombosi cerebrali e da infarto cardiaco) i fenoli han-no inoltre effetti sui grassi dell’organismo e sulle piastrine. Il vino rosso è più ricco di fenoli rispetto al vino bianco, tuttavia anche il vino bianco ha un signifi cativo contenuto di fenoli. Effetti positivi sull’endotelio sono stati dimostrati sia dal vino bianco che dal vino rosso e questo fenomeno sembra indipendente dal conte-nuto alcolico. L’assunzione di modiche quantità giornaliere di vino favorisce una riduzione di atarosclerosi e di demenza, di diabete, di osteoporosi ed un miglioramento della funzione respiratoria, miglioramento dell’asma bronchiale e riduzione dell’infezione di Helicobacter Pilori (un microrganismo che alberga nello stomaco e favorisce l’ulcera gastrica oltre a malattie più serie). Tutti questi sono gli effetti benefi ci conseguenti a una modica assunzione di vino.

Professor Cavanna, perché questa collaborazione con Coldiretti?

Ritengo importante la collaborazione con Coldiretti per tanti motivi, non da ultimo proprio per i rapporti stretti tra alimentazione e salute. Ad un recente convegno cui ho partecipato è emerso che molti de-gli alimenti importati provengono, purtroppo, da Paesi extraeuropei. Questo deve far meditare non tanto i coltivatori, ma tutti i cittadini e soprattutto le Autorità preposte a garantire un adeguato controllo sulla sicurezza delle tecniche di produzione degli alimenti provenienti da Paesi non comunitari. Infatti noi tutti conosciamo le rigide regole di produzione ed i controlli cui tutti i coltivatori sono sottoposti in Italia, questo per garantire un prodotto più sano e genuino possibile. Personalmente non so quanto sia informata la popolazione generale sul fatto che alimenti importati sono, magari, prodotti in Paesi in cui le regole ed i controlli di produzione non sono equiparabili a quelli italiani, rendendo così probabilmente meno sicuro il prodotto fi nale che giunge sulle nostre tavole. Da queste considerazioni credo sia fondamentale diffondere sempre più le informazioni al grande pub-blico, sull’importanza di sostenere la produzione agricola locale ed il suo utilizzo, evidenziando i benefi ci della catena corta e, la bontà e la sicurezza dei nostri prodotti, avendo tutti noi la fortuna di vivere in una zona ancora ricca di prodotti della terra.

l’intervistafebbraio 201225

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festa di sant’Antoniofesta di sant’Antoniofesta di sant’Antonio

Martedì 17 gennaio la Chiesa ha ricordato Sant’Antonio Abate patrono degli allevatori e protettore degli animali domestici; Col-diretti Piacenza, per l’occasione, ha ricostruito una corte “rurale” all’interno della Bottega di Campagna Amica, così da far rivivere le usanze che caratterizzavano il nostro territorio.La tradizione, legata a questa ricorrenza vuole, inoltre, che i ragaz-zi, nella settimana che precedeva la ricorrenza del Santo, bussa-vano alle porte delle case chiedendo farina per confezionare quelli che erano defi niti “i panini di S.Antonio”.I panini cotti al forno e benedetti in Chiesa, venivano regalati ai presenti e portati al domicilio di quanti per motivi diversi non potevano recarsi in Chiesa.E così anche all’interno della Bottega, c’erano i famosi panini di Sant’Antonio che sono poi stati benedetti da don Stefano Sega-

lini, assistente ecclesiastico di Coldiretti. “Si tratta, ha spiegato il sacerdote prima di compiere il rito, di una tradizione molto radicata nel nostro territorio, che coinvolgeva i giovani in un gesto di solidarietà. “Questa ricorrenza, ha sottolineato il direttore di Coldiretti Pia-cenza Massimo Albano, costituisce un momento importante per la comunità rurale, un momento che appartiene alla tradizione di questo territorio che ci è sembrato importante trasmettere anche alla cittadinanza. Del resto proprio questo è il signifi cato della Bottega di campagna Amica, che vuole rappresentare non solo una vera opportunità per la città per acquistare prodotti di qualità al giusto prezzo, ma anche una occasione per fermarsi a pensare alle tradizioni del nostro territorio, alle sue origini rurali e al patrimonio che ad esso è legato”.

alla Bottega di Campagna Amica

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Il 17 gennaio in occasione del patrono protettore degli animali, una corte rurale per una dolce merenda con ciambelline e tortlitti piacentini

da sinistra Massimo Albano, don Stefano Segalini, Luca Piacenza, Giacomo Sala, Elisabetta Montesissa

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la storia di Coldiretti

iniziative Coldiretti

È partita dal Campus agroalimentare Raineri Marcora, la nuova edizione di Educazione alla Campagna Amica, il progetto ormai molto collaudato con cui Coldiretti vuole contribuire all’educazione alimentare dei giovani, al miglio-ramento della cultura dell’alimentazione e alla valorizzazio-ne dei prodotti locali. Le prime lezioni di Educazione alla Campagna Amica sono state infatti svolta a favore delle classi quarte e quinte dell’Istituto Alberghiero. Argomenti: la storia dell’Organizzazione, la filiera corta, gli sviluppi per il territorio, non solo in termini economici, ma anche sociali e culturali. Sotto i riflettori anche tutti i grandi temi su cui Coldiretti si batte da anni: etichettatura obbligatoria, sicurezza alimentare, educazione al consumo. È stato per noi molto importante, commenta il presidente di Coldiretti Piacenza Luigi Bisi, che ha tenuto la lezione agli studenti insieme a Elisabetta Montesissa e Cinzia Pastorelli, inizia-re il percorso di quest’anno dal titolo “La mia merenda. Sana, locale, stagionale”, proprio dall’Istituto Alberghiero di Piacenza, un fiore all’occhiello del territorio, perché da lì “escono” ogni anno gli “ambasciatori del gusto piacentino. Gli studenti di oggi saranno coloro che porteranno in giro per l’Italia e per il mondo non solo la propria professionalità in cucina, ma anche le nostre tipicità, valorizzando le produ-zioni locali e di conseguenza l’intero territorio.Il percorso di Educazione alla Campagna Amica ogni anno raccoglie nuove adesioni, sia in termini di consensi da parte degli istituti scolastici, che di sostegno da parte delle istitu-zioni del territorio che condividono e appoggiano l’iniziativa.Una condivisione che dimostra la sensibilità verso temati-che fondamentali che riguardano la nostra vita quotidiana, ma che rappresentano anche parte integrante della storia e

delle tradizioni di ognuno di noi. Un patrimonio portatore di un immenso valore, che dobbiamo saper alimentare e col-tivare ogni giorno, attraverso la sensibilizzazione dei ragazzi e la presa di coscienza che tra l’alimentazione e la storia del territorio vi è un rapporto molto stretto. Infatti anche le tradizioni enogastronomiche di un territorio costituiscono un’espressione culturale di valore, che deve essere conser-vata e protetta.

la storia di Coldirettila storia di Coldiretti

febbraio 201227

Il presidente di Coldiretti Piacenza Luigi Bisi ha avviato il percorso di Educazione alla Campagna Amica con una una lezione ai futuri chef

all’Istituto Alberghiero

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La Giornata del RingraziamentoLa Giornata del RingraziamentoLa Giornata del Ringraziamentoa Pecorara

La ricorrenza particolarmente partecipata e sentita dagli imprenditori agricoli di Pecorara che con le famiglie contadine, insieme alle autorità e alla comunità tutta, si sono ritrovati per rendere grazie per i frutti della terra e rinnovare l’adesione ai fondamentali valori Cristiani e per rinsaldare il senso di appartenenza a Coldiretti.

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Coldiretti e strutture economiche in sinergia

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informazioni alle aziende

campagna lattiero-casearia

Inizia con questo numero, in collaborazione con Coldiretti Piacenza, una serie di servizi volti alla informazione ai soci e a tutte le aziende agricole, sui temi del settore lattiero – caseario, a livello provinciale, regionale e nazionale. Su ogni numero del mensile La Voce dei Coltivatori, cercheremo di dare notizie precise, in tempi reali, sull’ andamento dei mercati, per consentire agli allevatori, alle cooperative e ai caseifi ci di poter effettuare scelte mirate nell’ottica di un mercato in continua evoluzione e sempre più esigente. All’ interno di un ampio progetto di sviluppo che riguarda l’informazione e la formazione, Apl ritiene doveroso condividere in modo trasparente, con tutto il settore le comunicazioni necessarie, affi nchè i servizi offerti arrivino alle aziende e le sostengano in una fase cosi delicata come quella che sta vivendo il nostro settore.

Fabio Minardipresidente

Associazione Piacentina Latte

Si ricorda a tutti i produttori di latte che il termine ultimo (salvo proroga) per la stipula dei contratti di affi tto della parte di quota non utilizzata, è il 28 febbraio 2012. A tal proposito, Apl ha messo in atto un sistema per ottimizza-

re al meglio le quote latte in esubero, che diversamente andrebbe-ro perse, e la richieste delle stesse da parte di alcuni produttori.

Se per due anni consecutivi, dopo decenni, non si è manifestata la condizione per effettuare, a carico di alcun produttore, il prelievo supplementare, per esubero rispetto alla propria quota individua-le, in quanto anche il quantitativo consegnato nella campagna 2010/2011 è risultato inferiore del 2,45% rispetto al livello na-zionale della quota latte, lo scenario nella prima parte della cam-pagna 2011/2012 risulta decisamente diverso. Agea ha infatti

reso pubblici i dati relativi alle consegne rettifi cate del latte crudo alla stalla nel corso del periodo compreso tra aprile e ottobre 2011. Il primo e più rilevante dato è l’ incremento produttivo con un aumento di circa il 2,17 % in più rispetto allo stesso periodo nella campagna 2010/2011. Si tratta di un trend di crescita della produzione mondiale, e secondo l’Uffi cio studi la sfi da italiana del 2012 si chiamerà export, con maggiori spazi di crescita offerti dal sud - est asiatico.

LATTE SPOT

LATTE NAZIONALE CRUDO Euro/1000 Kg

Franco arrivo in latteria pagamento 60 giorni IVA esclusa

min max media

380,00 400,00 390,00

PRODOTTI LATTIERO CASEARI

FORMAGGI Euro/Kg

Da produttore a grossista franco caseifi cio - per forme intere MERCE NUDA - IVA esclusa

min max media

Grana padano (scelta 01) stagionatura 15 mesi e oltre

8,75 9,1 8,93

Grana padano (scelta 01) stagionatura 9 mesi e oltre

8,1 8,25 8,18

Per approfondimenti e ulteriori informazioni sul sistema lat-tiero–caseario l’ uffi cio Apl è a completa disposizione.

ASSOCIAZIONE PIACENTINA LATTEVia Colombo 35 – 29122 PiacenzaTel. 0523/578489Fax. 0523/607375e-mail: [email protected]

Orari d’uffi cio: lun. - giov. Ven. h. 8.30 -13.00 e h. 14.00 16.30

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La comunicazione, è di certo uno strumento fondamentale, per lo sviluppo e la crescita di una società e più che mai in questo periodo cosi detto di “crisi” l’economia ha un asso-luto bisogno di far circolare informazioni, al fi ne di offrire a

tutti i protagonisti del sistema gli elementi necessari per compie-re le giuste scelte. Una comunicazione che deve essere reale e pluralista, che liberi il confronto sulla realtà e le sue prospettive, cosi come si pone di fare questo “magazine” rinnovato…La Voce dei Coltivatore, nella sua lunga storia è sempre stato lo specchio dell’evoluzione dell’agricoltura piacentina: dalle sue pagi-ne ingiallite ed il grande formato di ieri, al colore in formato slim di oggi…Siamo grati a Coldiretti per l’opportunità offertaci, come struttura economica, di avere a disposizione questa rubrica; è per noi una grande occasione che cercheremo di utilizzare al meglio con la volontà di raccontare a voi lettori, soci produttori ,consumatori ed istituzioni non solo quello che abbiamo fatto, ma di condivide-re anche quello che vorremmo fare..come CIO, ed in particolare come AINPO, ARP e CONSORZIO CASALASCO. Il nostro set-tore, quello del pomodoro da industria non è di certo privo, come tanti altri, di preoccupazioni sul futuro, dal clima che con una pro-lungata siccità potrebbe creare non pochi problemi alla prossima campagna, all’aumento incessante dei costi di produzione quali in particolare fertilizzanti e carburanti ed alla tensione fi nanziaria del nostro Paese che di certo sta gravando sulla forza competitiva del comparto e sui consumi. Per il nostro settore, non sono pre-occupazioni poi così straordinarie, così come è notoria la capacità reattiva di noi …piacentini ..di fronte alle diffi coltà, e lo dico con orgoglio perché Piacenza con i suoi pomodorai ha fatto scuola al mondo! Come CIO siamo sempre profondamente impegnati sul fronte della ricerca ed innovazione che richiedono di certo non solo ingenti investimenti ma tanta tenacia e coerenza, ed anche quest’anno avvieremo alcuni nuovi progetti che sappiano coniu-gare al meglio le più sofi sticate tecnologie con la nostra migliore tradizione ma che partano sempre dal campo perché è, per noi, l’unico modo per dare più distintivià e valore al nostro prodotto .Molto importanti sono anche le collaborazioni che in questi anni abbiamo avviato, in particolare con il Consorzio Agrario di Pia-cenza, nella fornitura dei mezzi tecnici, ma soprattutto in una fattiva sinergia volta non solo a contenere se non ridurre i costi culturali, ma anche nel promuovere quelle tecniche più rispettose dell’ambiente e della qualità fi nale del prodotto. Le diffi coltà de-vono portarci a guardare sempre nuovi confi ni, oltre gli steccati del passato; fare sistema tra soggetti che operano sullo stesso territorio è dal 2000 la nostra mission, ed è ancora lì che pos-siamo trovare le risorse x crescere. Una fi liera come quella del

pomodoro ha un’ indotto molto rilevante, non è a comparti stagni,ogni pezzo della fi liera deve trovare la miglior effi cienza nel miglior rapporto con gli altri at-tori. In questi giorni, con nostra grande soddisfazione, il Ministro Catania ha annunciato lo sblocco di risorse a supporto di progetti/contratti di fi liera, cosi come il governo ha legiferato in merito ai termini di paga-mento dei prodotti agricoli, per riequilibrare rapporti di fi liera. Certo le fi liere non si fanno x decreto, ma sono opportunità che noi dobbiamo essere pronti a cogliere, cosi come dobbiamo lavorare per far si che la riforma della PAC, non sia solo un taglio di risorse, ma una riqualifi cazione più mirata della spesa sulle vere imprese che danno alla società cibo ambiente ed etica. Oggi noi al Nord Italia abbiamo il distretto del pomodoro da industria, che dall’inizio anno è stato riconosciuto come OI, Organismo Interprofessionale , un grande riconoscimento alla storia e alla tradizione del nostro settore, e che associa tutti i protagonisti della produzione e trasformazione; di certo non è la sola soluzione ai problemi, ma è una grande opportu-nità. Dobbiamo essere in grado di portare avanti da protagonisti la nostra idea di futuro !!!

Marco CrottiPresidente Cio

PENSIERO DEL GIORNO“La fi nanza pubblica deve essere sana, il bilancio deve essere in pareggio, il debito pubblico deve essere ridotto, l’arroganza dell’amministrazione deve essere combattuta e controllata e l’aiuto ai paesi stranieri deve essere diminuito per evitare il fallimento di Roma. La popolazione deve ancora imparare a lavorare invece di vivere di sussidi pubblici.”(Cicerone, 55 a.c.)

Morale: La crisi dura da 2066 anni... questo non può altro che tranquillizzarci!!!

C.I.O. Consorzio Interregionale Ortofrutticoli S.c.a.r.l. Strada dei Mercati, 9/c

Centro Agroalimentare - 43126 Parma Tel. +39 0521 408111

Fax Amministraz. +39 0521 940298Fax Agronomico +39 0521 408109

www.cioparma.it

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la Voce di UNI Cattolicala Voce di UNI Cattolicala Voce di UNI Cattolica

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Da almeno tre anni, non c’è documento che analizzi la situazione economica del settore agro-alimentare che non enfatizzi la straor-dinaria volatilità dei prezzi dei prodotti agricoli che si è verifi cata negli ultimi anni, a livelli che non hanno precedenti nella storia recente. Gli addetti ai lavori hanno ben presente cosa ha voluto dire per i bilanci aziendali affrontare il primo picco dei prezzi del 2007-08, il successivo crollo del 2009 e il secondo picco regi-strato a cavallo tra il 2010 e il 2011. A titolo di esempio, basti pensare che l’indice FAO dei prezzi mondiali dei cereali è passato dal livello 139 di inizio 2007 a 265 nell’estate 2008 (+90%), per poi scendere di nuovo a 141 nella primavera del 2010 (-46%) e risalire fi no a 250 ad Agosto 2011 (+77%). Il tutto mentre si registrava una crescita costante dei prezzi dei fattori produttivi, in particolare dei prodotti energetici e dei fertilizzanti, dando così luogo a situazioni di forte squilibrio tra ricavi e costi. E quindi ovvio che, nel momento in cui ci si appresta ad approvare una pro-fonda riforma della Politica Agricola Comune (PAC), che dovrebbe entrare in vigore a partire dal 2014, ci si domandi se gli strumenti della politica agro-alimentare europea consentiranno agli agricolto-ri di affrontare adeguatamente queste fortissime turbolenze dei mercati. Da questo punto di vista, le proposte di regolamento presentate dalla Commissione Europea a Novembre 2011 pre-sentano qualche novità interessante. Nel nuovo Regolamento sullo Sviluppo Rurale, all’articolo 40, verrebbe introdotto per la prima volta nella politica europea uno strumento di assicurazione del reddito agricolo. Sulla base di quanto proposto, gli agricoltori che soffriranno una perdita uguale o superiore al 30% del reddito netto medio calcolato con riferimento ai cinque anni precedenti, potranno benefi ciare di un contributo pari al massimo al 70% del-la perdita in questione. Gli aiuti non verranno versati direttamente alle aziende, ma a fondi mutualistici costituiti dagli agricoltori che desiderano aderire al programma, fondi che dovranno rispettare precisi requisiti verifi cati dagli stati membri. Si tratta di una novità importante, che apre una nuova pagina della PAC, dove, dopo lunghe discussioni, si è fi nalmente deciso di introdurre strumenti di gestione del rischio per le imprese agricole. Rimangono però

aperte alcune questioni importanti, che potrebbero condizionarne l’effi cacia. La più importante è senza dubbio quella legata alla disponibilità di risorse e all’effettiva copertura delle perdite nel caso in cui il calo dei redditi interessi un numero molto elevato di aziende (quello che succede normalmente quando i prezzi della gran parte dei prodotti crollano). Il limite del 70% di copertura delle perdite è un limite massimo, che dovrà inevitabilmente fare i conti con i fi nanziamenti disponibili per questa misura. Poiché il budget della PAC 2014-2020 sarà sicuramente ridimensionato, il problema potrebbe essere molto serio. Da questo punto di vista, qualche utile lezione potrebbe essere tratta dal funzionamento del corrispondente programma della politica agricola statunitense, l’Average Crop Revenue Election (ACRE), in vigore dal 2008. In questo caso, gli agricoltori che aderiscono al programma rinun-ciano a parte dei pagamenti diretti cui hanno diritto (che corri-spondono al Pagamento Unico Aziendale in vigore nell’UE). In questo modo, le risorse liberate vanno a fi nanziare il programma di assicurazione dei redditi e, in momenti eccezionali di crisi del mercato, è possibile garantire una copertura delle perdite mol-to più consistente. Con questo strumento, quindi, gli agricoltori statunitensi, pur avendo a disposizione sussidi regolari inferiori ri-spetto ai colleghi che non aderiscono al programma ACRE, hanno garanzie molto più forti negli anni di crisi. Questo strumento, che era già in funzione durante la grande crisi dei prezzi del 2009-10, ha dimostrato di funzionare abbastanza bene e sta riscuotendo un successo crescente. Probabilmente, se anche l’UE decidesse di adottare una politica simile, che si avvicina davvero ad un mo-dello “assicurativo”, uno shock analogo a quello che molte aziende agricole europee hanno subito nel periodo 2009-10 potrebbe essere affrontato con strumenti più adeguati.

Paolo SckokaiIstituto di Economia Agro-alimentare

Università Cattolica, Piacenza

La nuova PAC affronterà davvero la volatilità dei prezzi?

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opportunità per i giovani

bando assegnazione terreni

domanda coloro che abbiano già percepito o che siano in attesa di percepire un premio di primo insediamento.Il bando prevede la messa in vendita con patto di riservato dominio diversi terreni presenti nelle varie regioni, in Emilia Romagna i fondi che vengono riassegnati sono 4 e precisamente uno in provincia di Ferrara, uno in provincia di Reggio Emilia uno a Parma e uno a Piacenza nel Comune di Castell’Arquato. La richiesta dovrà conte-nere un piano aziendale che dimostri la sostenibilità economica e fi nanziaria dell’operazione e la dichiarazione di primo insediamento. Gli interessati al bando potranno presentare domanda per l’acquisto di un solo terreno ed il piano di ammortamento potrà essere, a richiesta del vincitore, della durata di 15, 20, 25 o 30 anni.

L’uffi cio tecnico provinciale e gli uffi ci periferici di Coldiret-ti sono a disposizione per fornire ulteriori informazioni.

Nuova opportunità per tutti i giovani che vogliono fare agricoltura, Ismea ha pubblicato un bando concorso per la riassegnazione di terreni, riservato ai giovani che intendono insediarsi per la prima volta in una azienda agricola in qualità di capo azienda. La domanda dovrà essere inviata ad Ismea entro le ore 14 del prossimo 20 febbraio 2012.Per partecipare è necessario avere una età compresa tra i 18 ed i 40 anni, essere residenti in Italia, avere la cittadinanza in uno Stato membro dell’Unione europea ed essere in possesso di adeguate conoscenze e competenze professionali, rispettando così quanto stabilito dalla Misura “Insediamento di giovani agricoltori” del Piano di Sviluppo Rurale della regione di localizzazione del terreno. Ma niente paura se non si ha già un’adeguata formazione. In tal caso, infatti, è previsto un periodo di adattamento non superiore ai 36 mesi, durante il quale si provvederà a soddisfare il requisito di competenza e capacità professionale. Non potranno presentare la

terreni

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Imprese agricole esonerate dal Sistri. L’intenso lavoro portato avanti da Coldiretti ha raggiunto un altro

essenziale risultato sul piano della semplifi cazione

L’articolo 13 del decreto legge cosiddetto “milleproroghe” (decreto legge 29 dicembre 2011, n.216) conferma, fi no al 2 luglio 2012, il regime di esonero dall’iscrizione al Sistri, il Sistema di tracciabi-lità dei rifi uti, per le imprese agricole che conferiscono fi no a 100 kg l’anno di propri rifi uti a circuiti organizzati di raccolta (previsto dall’articolo 39, comma 9, del decreto legislativo 3 dicembre 2010, n.205) e sposta dal 9 febbraio 2012 al 2 aprile 2012 la data di avvio dell’operatività del sistema per diverse categorie di imprese tra cui quelle che producono rifi uti pericolosi e che hanno più di dieci dipendenti.Per poter benefi ciare del regime di esonero le imprese devono dimostrare la saltuarietà e l’occasionalità dei conferimenti di rifi uti che, sulla base dei chiarimenti contenuti nella norma di riferimento, sono: i trasporti di rifi uti pericolosi ad una piattaforma di conferi-mento, effettuati complessivamente per non più di quattro volte

l’anno per quantitativi non eccedenti i trenta chilogrammi o trenta litri al giorno e, comunque, i cento chilogrammi o cento litri l’anno; i conferimenti, anche in un’unica soluzione, di rifi uti ad un circuito organizzato di raccolta per quantitativi non eccedenti i cento chilo-grammi o cento litri all’anno.Gli imprenditori agricoli, inoltre, devono conservare in azienda per cinque anni la copia della convenzione o del contratto di servizio sti-pulati con il gestore della piattaforma di conferimento o del circuito organizzato di raccolta.

SISTRI, nel milleproroghe confermato l’esonero per le imprese agricole

tecnicofebbraio 201239

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10 Piacenza agricola n. 4 Dicembre 2010

Sindacale

Refresh e attività istruttorie: rallentamenti sulle correttivecoNfagricoLtura scrive aD agrea

Confagricoltura Emilia-Romagna, facendosi portavoce delle istanze provenienti dalle varie sedi locali, ha scritto nei giorni scorsi ad Agrea chiedendo l’adozione immediata di procedure snelle per la risoluzione di quelle situazioni che bloccano indebitamente i pagamenti alle aziende. Pur essendo stati avviati i pagamenti degli anticipi sui premi PAC restano, infatti, irrisolte rilevanti problematiche quali il refresh delle superfici e le correttive delle domande, che

determinano recuperi importanti e spesso non dovuti alle aziende. In questo contesto è stata richiesta, e ritenuta inderogabile, l’attivazione dello sportello per la risoluzione dei contenziosi. Ad oggi, pur avendo concluso, come CAA, entro il 17 settembre la presentazione delle domande di riesame dei debiti refresh, AGREA non ha ancora avviato le attività istruttorie. Stesso discorso, con tempi diversi, per le correttive sugli anni pregressi. Ciò comporta un danno economico

per le imprese coinvolte. Il CAA, nella lettera inviata, si è reso disponibile a codificare, anche con un atto formale, un percorso impegnativo tra le parti col quale definire il calendario dei lavori e ha ribadito la propria volontà di prestare collaborazione, anche operativamente, per superare il momento di criticità e rimettere, così, in circolo le risorse indispensabili alle imprese.

sempre più DifficiLe avviare uN’impresa agricoLa“Futuro Fertile”: proposte importanti per incentivare i giovaniConfagricoltura ha sempre sottolineato la centralità dell’agricoltura, settore portante su cui sviluppare le filiere, in primis quella alimentare, ma non solo. Il comparto agroalimentare rappresenta il 15-16% del Pil, senza considerare le positive ricadute socio-ambientali e culturali generate a favore della collettività. E poi c’è il contributo importantissimo, in termini occupazionali, di oltre un milione di dipendenti agricoli. “Il problema – sottolinea Luca Segalini Presidente Provinciale di ANGA – è che il settore primario sta invecchiando sempre più, con un ricambio generazionale, come abbiamo più volte denunciato, molto al disotto della media degli altri settori. Se, da un lato, solo il 6 % delle imprese italiane è gestita da giovani imprenditori, dall’altro, nel settore agricolo questa cifra praticamente si dimezza (3,3%)”. Tutti i giovani aspiranti imprenditori rimarcano analoghe ‘barriere d’ingresso’: burocrazia, accesso al credito e, per il settore agricolo, difficoltà di acquisire la terra. Avviare un’impresa in agricoltura e poi gestirla, è una fatica titanica: un’azienda agricola media ha un carico burocratico che Confagricoltura ha quantificato in due giorni di lavoro a settimana e oltre 100 in un anno, che sono sottratti all’attività imprenditoriale vera e propria. “Le imprese condotte da giovani agricoltori – ricorda Segalini – sono quelle con una maggiore vitalità, che innovano, si collocano

in nicchie di mercato remunerative e puntano su politiche commerciali evolute. Ma proprio perché queste imprese hanno maggiori prospettive di medio e lungo termine serve un quadro legislativo stabile con politiche mirate, che diano sostegni e certezze almeno quinquennali. Confagricoltura ha ben presente queste priorità e all’interno del progetto Futuro Fertile ha previsto indicazioni specifiche dedicate ai giovani agricoltori come l’introduzione di una norma che riconosca riduzioni contributive ai datori di lavoro agricolo sino al compimento

del 40° anno indipendentemente dalla collocazione dell’azienda. Personalmente - conclude Segalini – ritengo importante anche la proposta di istituire, a favore dei giovani agricoltori, un credito d’imposta per gli investimenti in ricerca ed innovazione tecnologica. La nostra associazione, da sempre, si impegna per diffondere l’informazione scientifica ed il progresso tecnologico in agricoltura; poter contare sugli adeguati strumenti finanziari è, però, la condizione imprescindibile per poter attuare la progettualità.”

PG. 40

2° edizione del Premio Economia Verde

FEBBRAIO 2012

2° edizione del Premio Economia Verdeedizione del Premio Economia Verde

Dopo il successo della prima edizione, Legambiente Emilia-Roma-gna rilancia per il secondo anno consecutivo il “Premio Economia Verde Emilia-Romagna”, rivolto alle aziende della regione promotrici di politiche imprenditoriali a favore dell’ambiente. L’iniziativa, organiz-zata col contributo di Coldiretti Emilia-Romagna e della Regione, e con i patrocini di Aster, Anit, CNA Emilia-Romagna è stata lanciata oggi con l’apertura del bando 2011. In questa seconda edizione del Premio, le aziende partecipanti verranno suddivise in tre differenti categorie, agricoltura, industria e servizi per permettere un confron-to più adeguato delle migliorie e delle buone pratiche che ognuna di esse ha attuato in riferimento al proprio settore di appartenenza.Le iniziative verranno valutate sulla base di tre criteri: ambientale, sociale ed economico. Nel primo parametro si terrà conto del be-nefi cio ambientale derivante dal progetto o dall’attività presentata; il secondo criterio terrà conto degli elementi di carattere sociale (posti di lavoro creati, produzione di indotto, coinvolgimento delle comunità locali ecc.); riguardo agli aspetti economici, infi ne, si con-sidereranno i risultati legati all’attività in termini di risparmi ottenuti, aumento di vendite, crescita dell’azienda ecc. Dalla combinazione dei risultati verranno individuati i progetti esemplari, le soluzioni più innovative e le buone pratiche facilmente replicabili. “Uno degli obiet-tivi che l’associazione vuole raggiungere attraverso il Premio - affer-ma Lorenzo Frattini, presidente di Legambiente Emilia Romagna - è accendere i rifl ettori su un nuovo tipo di modello economico e di sviluppo basato su lungimiranti politiche energetiche, di mobilità,

di uso del territorio, di riduzione di consumi e risorse. Un modello che, specialmente in questi delicati momenti di crisi economica e fi nanziaria, offre grandi opportunità per la creazione di nuovi posti di lavoro. Lo straordinario successo della prima edizione, che ha visto la partecipazione di circa 50 aziende della regione, rappresenta un segnale concreto lanciato da buona parte del mondo imprendito-riale, già sensibile ai temi della sostenibilità e della green economy”.Le iniziative dovranno essere state avviate negli ultimi 3 anni. Sono ammesse imprese con sede in Emilia-Romagna o la cui attività candidata al premio venga effettuata in regione. La richiesta di partecipazione dovrà essere inviata entro e non oltre il 31 gennaio 2012 via mail a [email protected], oppure consegnate a mano o inviate per posta alla sede regionale dell’associazione ambientalista: Legambiente Emilia-Romagna piaz-za XX Settembre, 7 - 40121 Bologna.

Per partecipare al Premio Economia Verde le organizzazioni dovran-no presentare la propria candidatura, corredata di ogni documenta-zione ritenuta utile, compilando l’apposito modulo di iscrizione e la liberatoria sulla privacy.Il bando e la modulistica del Premio possono essere sca-ricati dal sito www.premioeconomiaverde.it. La consegna del premio avverrà nella primavera 2012, in una cerimonia pubblica che si terrà a Bologna.

bando finanziamenti INAIL

per la sicurezzasul lavoro

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Chi può ricevere i contributi dell’INAIL

Il contributo copre il 50% della spesa totale che l’azienda deve sostenere e comunque con una soglia minima di 5.000 € e massima di 100 mila euro, il limite minimo non viene imposto nel caso di imprese con meno di 50 dipendenti. In ogni caso per il settore agricolo verrà concesso con il limite del De Minimis che si ricorda nel settore della produzione di prodotti agricoli è pari a �€ 7.500 (nei tre anni). Per inoltrare la richiesta i prerequisiti indispensabili sono l’iscrizione alla Camera di Commercio Industria, Artigianato e Agricoltura e la sede sul territorio italiano, sono ammesse tutte le tipologie di impresa, con o senza dipendenti, anche quelle di tipo individuale. Ogni impresa può pre-sentare una sola domanda, con un solo progetto, di un unico tipo e per una sola unità produttiva. Il progetto deve per forza riguardare un investimento per la sicurezza o l’adozione di modelli organizzativi e di responsabilità sociale. Per il settore agricolo pertanto il contri-buto massimo pari a € 7.500 può essere utilizzato ad esempio per

tecnicofebbraio 201241

bando finanziamenti INAIL

per la sicurezzasul lavoro

Come già riportato nel precedente numero del periodico, il 27 dicembre sulla Gazzetta

Uffi ciale è uscito il bando relativo ai fi nanziamenti dell’INAIL per incentivare e aiutare le aziende ad attuare progetti che

riguardino la sicurezza sul lavoro. Lo scorso anno l’INAIL aveva messo a disposizione 60 milioni di euro, quest’anno la cifra è di 205

milioni (15.175.551 per la Regione Emilia Romagna) che verranno ripartiti fra le varie

sedi regionali a seconda del numero dei lavoratori e al numero e gravità di incidenti

riscontrati

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Installazione e/o sostituzione di macchine, dispositivi e/o attrezza-ture; la sostituzione di macchine non marcate CE con macchine marcate CE, installazione sui trattori di archi di protezione e cinture di sicurezza, rifacimenti impianti elettrici, etc.

Come procedere per ottenere i contributi

Per partecipare alla procedura di selezione occorre accedere sul portale dell’INAIL alla sezione Punto Cliente a partire dal 28 di-cembre e fi no al 7 marzo 2012. Da questa sezione del sito sarà possibile inserire i parametri del progetto che si intende presentare, al fi ne di calcolarne preventivamente il punteggio di valutazione, la cui soglia minima è di 105 punti. I parametri considerati per l’assegnazione del punteggio sono: dimensioni dell’azienda, livello di rischio dell’attività, numero di persone coinvolte, fi nalità, tipologia ed effi cacia dell’intervento, un eventuale bonus verrà assegnato se la realizzazione del progetto prevede la collaborazione con le Parti sociali. Sarà poi possibile compilare e salvare la domanda, ricevendo così un codice identifi cativo indispensabile per inviare infi -ne la domanda nella data che verrà comunicata a partire dal 14 marzo 2012. Le domande verranno registrate in ordine crono-logico, cosa che poi determinerà l’assegnazione dei fi nanziamenti

fi no a esaurimento. Entro 30 giorni le imprese che hanno inoltrato la domanda dovranno confermarne la validità inviando tutta la documentazione via PEC (Posta Elettronica Certifi cata) o via posta o tramite consegna manuale agli uffi ci INAIL competenti . Queste due ultime modalità valgono anche per tutti quei documenti che non possono essere inviati via posta elettronica. Se i requisiti dichiarati non corrispondono a quelli documentati non sarà possibile accedere ai fondi. Nel caso in cui l’azienda venga ammessa a rice-vere i fondi, avrà 12 mesi per realizzare il progetto. Al termine del progetto l’azienda dovrà inviare la rendicontazione all’INAIL, nel caso di esito positivo entro 90 giorni verranno erogati i fondi. I fi nanziamenti verranno erogati solo al termine del progetto, è possibile richiedere un anticipo solo per quelli che superano 30 mila euro.SI RICORDA CHE L’AZIENDA RICHIEDENTE DEVE ESSERE IN REGOLA CON IL D.LGS 81/2008 (va-lutazione dei rischi, e fascicolo della sicurezza) il documento di valutazione dei rischi è fonda-mentale per ottenere il contributo.

Gli uffi ci di Coldiretti sono a disposizione per ulteriori infor-mazioni e per l’inoltro delle domande.

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prodotto in azienda. Alcune aziende all’epoca erano risultate non idonee, a queste aziende e a tutte quelle che hanno il dubbio di non rispettare le capacità di stoccaggio, consigliamo di contattare il proprio uffi cio di zona per una verifi ca della situazione attuale.

Periodo di spandimento ♦ dal 1 di febbraio 2012 in area non vulnerabile si può spandere letame e liquame

♦ dal 1 febbraio 2012 in area vulnerabile si può spandere letame

♦ dal 1 febbraio 2012 in area vulnerabile si può span-dere liquame ma solo su terreni con copertura vegetale quali: prati, cereali autunno vernini, colture arboree con inerbimento permanente. .

Tenuta Stagnada alcuni controlli effettuati sulla Condizionalità, come provincia cam-pione, è stata riscontrata l’assenza della “relazione di collaudo sulla tenuta stagna dei contenitori di liquami” per i quali siano passati 10 anni dalla data di costruzione. Si invitano le aziende interessate a verifi care la presenza di tale documentazione ed eventualmente rivolgersi ai nostri uffi ci per informazioni.

Capacità di stoccaggioil 1 febbraio 2012 scade la deroga all’adeguamento delle capa-cità previste dalla direttiva nitrati per i contenitori esistenti alla data del 2 febbraio 2007. Al momento della presentazione della prima Comunicazione (2008-2009) era stata valutata, per ogni azienda, la capacità di stoccaggio relativa al volume di letame e liquame

Il Ministro dello Sviluppo economico, Corrado Passera, ha fi rmato il decre-to attuativo del Dlgs 93/11 sul Terzo Pacchetto Ue sull’energia, con i nuo-vi criteri per il rilascio dell’autorizzazione alla vendita di gas ai clienti fi nali. Tra le novità, ora nell’attività di vendita sono inclusi esplicitamente non solo il gas naturale ma anche il biogas, il gas naturale liquefatto (Gnl), il gas da biomassa o altri tipi di gas nella misura in cui siano compatibili col sistema nazionale di trasporto e distribuzione.L’elenco dei venditori abilitati è previsto già dal Dlgs 164/00 “Letta”. Il nuovo decreto aggiorna i criteri per l’inserimento nell’elenco alla luce delle previsioni del Dlgs 93/11. Il testo del provvedimento è disponibile sul sito www.fattoriedelsole.org

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PG. 46 FEBBRAIO 201246

legge di stabilità 2012legge di stabilità 2012legge di stabilità 2012

successivo alle operazioni di conguaglio e fi no a novembre dell’an-no successivo, ovvero in unica soluzione nel caso di cessazione rapporto.

Contribuzione gestione separataA decorrere dal 1° gennaio 2012 viene aumentata di un punto percentuale l’aliquota contributiva pensionistica per gli iscritti alla gestione separata Inps. Pertanto le nuove aliquote saranno pari al 27,72% per i soggetti non iscritti a una forma pensionistica obbli-gatoria e non titolari di un trattamento pensionistico; 18,00% per i soggetti iscritti ad una forma di previdenza obbligatoria e pensionati titolari di pensione diretta. Piu’ tempo per la registrazione del lulLa registrazione del libro unico del lavoro deve essere effettuata entro la fi ne del mese successivo e non più entro il 16 del mese successivo.Il nuovo termine ultimo di registrazione ha rifl essi anche per gli accessi ispettivi: gli organi di vigilanza dovranno fare riferi-mento al termine ultimo, come modifi cato, per richiedere il LUL alla data dell’accesso ovvero, per il LUL da presentare successivamen-te all’accesso quale documentazione richiesta nel verbale di primo accesso.Ovviamente, nulla varia rispetto all’obbligo di consegna del prospetto di paga all’atto del pagamento della retribuzione.

VoucherViene prorogata fi no al 31 dicembre 2012 la sperimentazione dell’accesso ai voucher per i lavoratori part-time nonché per i bene-fi ciari di ammortizzatori sociali.Nel dettaglio:

♦ i dipendenti part-time, in qualsiasi settore produttivo, pos-sono integrare il loro reddito prestando attività di lavoro ac-cessorio di tipo occasionale, con esclusione della possibilità di utilizzare i buoni lavoro presso il datore di lavoro titolare del contratto a tempo parziale;

♦ i benefi ciari di ammortizzatori sociali, possono rendere prestazioni di lavoro accessorio, in tutti i settori produttivi e nel limite di 3.000,00 euro netti per anno solare, pur mante-nendo l’immediata disponibilità al lavoro o ad un percorso di riqualifi cazione professionale (art. 19, comma 10, del D.L. n. 185/2008, così come convertito, con modifi cazioni, dalla L. n. 2/2009). L’INPS provvede a sottrarre dalla contribuzione fi gurativa relativa alle prestazioni integrative del salario o del sostegno al reddito gli accrediti contributivi derivanti dalle pre-stazioni di lavoro accessorio.

La legge di stabilità per il 2012 prevede forme di agevolazione, decorrenti dal 1 gennaio 2012. Sono previste, a favore dei datori di lavoro, agevolazioni contributive per l’assunzione di determinati soggetti quali disoccupati o in cassa integrazione da tempo.Per favorire il mercato del lavoro una novità importante è l’incentivo all’assunzione mediante contratto di apprendistato, stabilendo che dal 1° gennaio 2012 e fi no al 31 dicembre 2016, l’aliquota contri-butiva dovuta dai datori di lavoro che occupano alle loro dipendenze un numero di addetti pari o inferiore a nove non sarà dovuta per i periodi contributivi maturati nei primi tre anni di contratto. Per i periodi contributivi successivi, resta ferma l’aliquota del 10 per cento. È semplifi cato il ricorso al lavoro part time, facendo uso di clausole fl essibili ed elastiche che potranno essere concordate dalle parti individuali, nel rispetto di quanto eventualmente stabilito dalla contrattazione collettivo. Contratto a tempo parziale: viene abrogata la convalida di trasformazione dei contratti di lavoro da tempo pieno a tempo parziale presso la direzione provinciale (“rectius” territoriale) del lavoro competente per territorio.

Si potranno applicare i contratti d’inserimento per le donne di qualsiasi età prive di lavoro da almeno 6 mesi: residenti in un’area geografi ca in cui il tasso di occupa-zione femminile sia inferiore di almeno venti punti per-centuali di quello maschile o in cui il tasso di disoccupa-zione femminile superi di dieci punti percentuali quello maschile. Le aree sono individuate con DM concertato tra Lavoro ed Economia, entro il 31 dicembre di ogni anno, con riferimento all’anno successivo.

Aumento addizionale regionale all’irpef dall’anno d’imposta 2011L’aliquota base di computo dell’addizionale regionale all’IRPEF au-menta di 0,33%, passando da 0,90% a 1,23%. L’aumento si applica dall’anno d’imposta 2011. All’aumento di che trattasi si aggiungono le maggiorazioni deliberate dalle Ragioni. Conseguen-temente nelle operazioni di conguaglio 2011 si dovrà tener conto di detto aumento, avuto riguardo di verifi care nel sito del Ministero delle Finanza, nell’archivio “fi scalità locale” – Addizionali Regionali-, le aliquote di maggiorazione in vigore per l’anno 2011. Restano ferme le disposizioni in vigore per il prelievo in rate mensili dal mese

le novità introdotte in materia di lavoro

Le misure in materia lavoro di immediataoperatività previste dal “Decreto Monti”

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Contratto di soggiornoL’assunzione di un lavoratore straniero non richiederà più la sot-toscrizione del contratto di soggiorno. Il modello Q non dovrà più essere compilato e gli impegni a carico del datore di lavoro saranno contenuti nella comunicazione unifi cata di assunzione. Il modello di assunzione Unifi cato Lav è stato aggiornato con gli impegni una volta previsti dal contratto di soggiorno: garanzia di una sistema-zione alloggiativa e pagamento delle spese di rientro in patria del lavoratore straniero. La novità riguarda tutti i tipi di lavoro a partire da quello domestico. Rilascio/rinnovo del permesso soggiorno per l’impiego di lavoratore stranieroViene stabilizzata in norma di legge la direttiva del 5 agosto 2006 del Ministro dell’Interno Amato, e pertanto il lavoratore extraco-munitario in attesa di primo rilascio o di rinnovo del permesso di soggiorno è a tutti gli effetti un immigrato regolare e può quindi in via temporanea proseguire a prestare attività lavorativa o può es-sere assunto al pari di uno straniero che disponga di un permesso in corso di validità.È stato inoltre previsto che l’Autorità di pubblica sicurezza in caso di motivi ostativi al rilascio o al rinnovo del permesso di soggiorno notifi chi tanto anche al datore di lavoro. Fermo restando che il permesso di soggiorno di cui trattasi deve essere idoneo alla prestazione lavorativa, condizioni per legittimare lo svolgimento di attività lavorativa sono:1. il rilascio e quindi l’esibizione al datore di lavoro della ricevuta

attestante l’avvenuta presentazione della richiesta di rilascio o di rinnovo del permesso;

2. che la richiesta di rilascio del primo permesso di soggiorno sia stata effettuata all’atto della stipula del contratto di soggiorno;

3. che la richiesta di rinnovo sia stata presentata prima della sca-denza del permesso di soggiorno o entro sessanta giorni dalla scadenza dello stesso. In via prudenziale è comunque consiglia-bile per il datore di lavoro acquisire anche copia del permesso di soggiorno scaduto prima di procedere all’assunzione del lavoratore, in modo da poterne verifi care la natura e quindi l’idoneità alla prestazione lavorativa.

Lavoratori extracomunitari stagionali(Circolare Min.Lavoro 30/12/2011, n. 9508)A seguito dell’incentivazione al rilascio dei nulla osta pluriennali a favore dei lavoratori che abbiano fatto ingresso in Italia per prestare lavoro subordinato stagionale per almeno due anni consecutivi, è stato realizzato il nuovo modello telematico che consentirà, per l’intero anno 2012, ai lavoratori stagionali pluriennali di effettuare un nuovo ingresso. Il modello permetterà al datore di lavoro, a partire dal 4 gennaio 2012, di esprimere la volontà di confermare l’assun-zione del lavoratore che è già stato alle sue dipendenze nell’anno 2011. Resta fermo l’obbligo, in seguito all’ingresso in Italia, di recarsi entro 8 giorni presso lo sportello unico competente per fi rmare il contratto di soggiorno e chiedere il relativo permesso.

fi scalefebbraio 201247

immigrazione

le novità introdotte in materia di lavoro

Page 48: la voce 02-20121

virus (schmallenberg) bovini e ovini

comunicazioni assunzione lavoratori extracomunitari stagionali lavoratori extracomunitari

certificazionetelematicadi malattia

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Il Ministero della salute ha emanato una nota sul Virus di Schmallenberg, che ha colpito e sta colpendo ovini e bovini in Germania e Paesi Bassi e che genera alcune patologie trascurabili negli animali gravidi, ma che dopo 15 giorni si traduce in aborti di feti con malformazioni di vario tipo. A tal proposito al fi ne di favorire le segnalazioni da parte degli allevatori, si comunica che gli accertamenti diagnostici sui casi di aborto e mortalità neonatale, effettuati dall’Istituto Zooprofi lattico su segnalazione del Servizio Veterinario Competente, sono a carico del Servizio Sanitario Nazionale e quindi gratuiti per l’allevatore ivi compreso il costo di smaltimento..

Per la generalità dei datori di lavoro decorre l’obbligo di ricevere solo in via telematica i cer-tifi cati di malattia dei lavoratori. Non è più pos-sibile richiedere ai lavoratori la copia cartacea del certifi cato di malattia, salvo le eccezioni previste. Il datore di lavoro deve recuperare la certifi cazione on line o tramite mail (approfon-dimenti all’interno del giornale) .

Il Ministero del Lavoro informa della realizzazione del nuovo modello telematico che consentirà, per il 2012, ai lavoratori stagionali pluriennali che hanno fatto ingresso a seguito del rilascio di un nulla osta pluriennale e che sono risultati regolarmente presenti e assunti nel corso del 2011, di effettuare un nuovo ingresso.

La legge 125/2008 ha inasprito il regime sanzionatorio per il datore di lavoro che assuma un lavoratore privo di permesso di soggiorno o con un permesso scaduto per il quale non sia stato richiesto il rinnovo nei termini di legge. Per ogni lavoratore assunto privo di permesso di soggiorno è prevista la reclusione da 6 mesi a 3 anni e la sanzione pecuniaria di 5.000 euro (approfondimenti all’interno del giornale).

Page 49: la voce 02-20121

lavoratori extracomunitarilibero accesso ai cittadini romeni

e bulgari al mercato del lavoro italiano

acconto irpef comunaleassunzioni

cessazione rapporti lavorativi

notizie in brevefebbraio 201249

I sostituti d’imposta che corrispondono redditi di lavoro dipendente e assimilati devono versare a partire dal mese di marzo l’acconto dell’addizionale Irpef comu-nale che è pari al 30% dell’importo ottenuto applicando l’aliquota imponibile al reddito imponibile Irpef dell’anno precedente. Il prelievo avverrà in un massimo di nove rate mensili.

Tutti i datori di lavoro titolari di un rapporto di lavoro, devono comunicare l’assunzione del lavoratore ai Centri per l’Impiego dove è ubicata la sede di lavoro, con mo-dalità on-line. Il termine per inviare la comunicazione di assunzione scade alle ore del 24 del giorno precedente l’inizio del rapporto di lavoro anche se trattasi di giorno festivo. il datore di lavoro deve consegnare al lavora-tore copia della comunicazione preventiva di assunzione: L’omessa consegna prima dell’inizio della prestazione lavorativa comporta l’applicazione di una sanzione per ogni lavoratore. Casi di urgenza: per esigenze produttive tecnico-organiz-zative o per evitare danni a persone o impianti, l’inoltro può essere effettuato entro cinque giorni dall’instaura-zione del rapporto di lavoro, fermo restando l’obbligo di comunicare entro il giorno antecedente, alcuni dati essenziali quali data di inizio della prestazione, generalità del lavoratore e del datore di lavoro. L’assunzione dovrà poi essere comunicata entro il primo giorno utile e co-munque non oltre il 5° giorno.

Tutti i datori di lavoro titolari di un rapporto di lavoro devono comunicarne la cessazione e la trasformazione ai Centri per l’Impiego entro i 5 giorni successivi, con modalità on-line.

Il Consiglio dei Ministri ha deciso di non prolungare le norme che limitavano la piena integrazione dei lavoratori bulgari e romeni, quali cittadini europei, in Italia. In considerazione di ciò, dal 1° gennaio 2012 vi sarà libero accesso dei cittadini romeni e bulgari al mercato del lavoro italiano.

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Biogas e microfiliera agroenergetica:la soluzione sostenibile per creare

reddito ad impatto zeroImpianti semplici da gestire all’interno del ciclo produttivo aziendale

Negli ultimi anni, anche in Italia si è assistito ad un crescente fermento di iniziative nell’ambito della produ-zione di energia da fonti rinnovabili. In particolare, nell’ultimo quinquennio sono stati realizzati importantiimpianti che - sfruttando l’energia solare, la forza del vento o le biomasse - hanno contribuito a far recuperareall’Italia un ritardo nell’aumento della componente rinnovabile di produzione di energia rispetto ad altri Paesieuropei.

Tuttavia, la costruzione di impianti di potenze sopra il megawatt ha evidenziato alcune importanti criticità le-gate in particolare ad aspetti di sostenibilità ambientale e di nuove prospettive per l’intera comunità. Tra-lasciamo in questo contesto le considerazioni legate ai mega impianti fotovoltaici ed eolici, per i quali si èdovuti intervenire rapidamente - nel contesto, ad esempio, del quarto conto energia - a rimodulare i para-metri di natura paesaggistica come la massima superficie coperta da moduli fotovoltaici, per evitare unaforte speculazione finanziaria.

Nell’ambito agricolo si è verificata la nascita di filiere agroenergetiche per la produzione di biogas dallacodigestione di reflui zootecnici - liquami e letami - con scarti organici industriali e colture energetiche de-dicate. Anche in questo caso, incoraggiate da importanti livelli di redditività degli impianti, sono sorte inizia-tive che hanno esasperato gli ambiti applicativi generando forti distorsioni nei prezzi delle materie prime -ad esempio il silomais - e inducendo forti elementi di criticità a tutto il comparto agricolo.

Il Consorzio Agrario Provinciale di Piacenza, con il suo consolidato radicamento sul territorio, e la Cen-toraggi Società Cooperativa, con le importanti esperienze nel settore, hanno trovato un elemento comunedi approccio al mercato delle energie rinnovabili: la sostenibilità, come elemento operativo essenziale.

Da ciò è nato il progetto di microfiliera agroenergetica per la realizzazione di impianti a biogas di piccoledimensioni ad impatto zero. Si è deciso di realizzare impianti a biogas dimensionati sulle potenzialità delleaziende, per trasformare in risorsa ciò che è comunemente scarto: effluenti zootecnici - liquami e letami -ed eventuali sottoprodotti da lavorazioni agricole, come bucce di pomodoro, graspi di uva, siero di latte, me-lasso.

In questo modo la vocazione dell’azienda non viene stravolta. L’agricoltore o l’allevatore, proseguendouna tradizione spesso pluridecennale e di grande valore per la comunità, inseriscono all’interno del propriociclo un impianto a biogas la cui gestione ed alimentazione con sostanze organiche avviene in modo conte-stuale: un processo, cioè, di produzione di energia a filiera corta e ad alta sostenibilità.

Di conseguenza il reddito aziendale aumenta: una opportunità importante in un quadro economico gene-rale difficile, con un elemento di forte positività per il futuro. Anche in relazione a ciò, la collaborazione traCAP e Centoraggi ha permesso di proporre soluzioni di impianti che non prevedono elevati costi di manu-tenzione e, in particolare, risultano facilmente gestibili nel tempo.

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