La valutazione di impatto nelle fondazioni bancarie
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La valutazione di impatto
nelle fondazioni bancarie
Gian Paolo Barbetta – Stefano Cima – Paolo Canino
Fondazione Cariplo
WORKSHOP IRIS Network sull'impresa sociale “Ridisegnare i servizi per aumentare l’impatto
Riva del Garda 17-18 settembre 2014
Valutazione: un solo termine, molti significati
Diciamo che FACCIAMO VALUTAZIONE per:
1) SELEZIONARE (i soggetti o i progetti migliori … rating)
2) RENDICONTARE (le attività svolte … accountability)
3) FORMARCI UN GIUDIZIO INFORMATO (su ciò che è stato fatto … assessment) - dei clienti (customer satisfaction)
- degli attuatori (community of practice)
- altro?
4) RIFLETTERE CRITICAMENTE PER MIGLIORARE (una attività … implementation analysis o formative evaluation)
5) INDIVIDUARE LE CONSEGUENZE (gli effetti o l’impatto) (di un’azione … impact evaluation)
6) STIMARE IL COSTO-EFFICACIA (o costo-beneficio) (di un intervento … cost-effectiveness, cost-benefit)
7) VANTARCI (di quanto si è bravi …. com’è che non trovo la traduzione?)
17/09/2014 Osservatorio e Valutazione dell'Attività
Erogativa
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Valutazione: figli e figliastri?
Tutti i diversi significati sono perfettamente legittimi …
… ma forse conviene DISTINGUERE I TERMINI, ad esempio chiamando: SELEZIONE (la n. 1) e
RENDICONTAZIONE (la n. 2).
NON sono VALUTAZIONE.
Le attività 3) - 6) hanno invece una FINALITÀ VALUTATIVA:
CONOSCERE MEGLIO CIÒ CHE È ACCADUTO (O STA ACCADENDO) COME CONSEGUENZA DI UN’ATTIVITA’ SVOLTA.
Pongono però l’accento su diversi OBIETTIVI SPECIFICI:
- capire che cosa pensano i protagonisti dell’attività (la n. 3)
- capire se si possa migliorare l’attuazione dell’attività (la n. 4)
- capire quale impatto abbia avuto l’attività (la n. 5)
- capire a che prezzo sia ottenuto l’(eventuale) impatto (la n. 6)
17/09/2014 Osservatorio e Valutazione dell'Attività
Erogativa
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Valutazione per le fondazioni di erogazione
I DIVERSI OBIETTIVI SPECIFICI della valutazione sono perfettamente legittimi.
Tuttavia, per capire che OBIETTIVO VALUTATIVO assumere, diventa rilevante capire CHE COSA DEBBA FARE una Fondazione di erogazione
17/09/2014 Osservatorio e Valutazione dell'Attività
Erogativa
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Valutazione per le fondazioni di erogazione
1. Fondazioni che RISOLVONO PROBLEMI (dunque “complementari” o “sostitutive” dell’ente pubblico o privato-sociale):
un ruolo difficile da svolgere, a meno di grandissima selettività (ci occupiamo solo di ...)
2. Fondazioni che MOSTRANO COME I PROBLEMI SI POTREBBERO RISOLVERE (“sostegno della innovazione, sviluppo conoscenza”):
è l’unico ruolo che ci pare possibile.
Significa:
a) scoprire e rappresentare bisogni (vecchi e nuovi) (advocacy)
b) escogitare nuove soluzioni (scouting) …
c) determinarne l’efficacia (sperimentatore) e, infine
d) determinarne la cost-effectiveness rispetto alle pratiche correnti (stesso risultato con minore costo, risultato migliore a parità di costo)
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Erogativa
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Come sviluppare conoscenza? 1
Per sostenere l’innovazione, è cruciale lo SVILUPPO DI CONOSCENZA SULL’EFFETTO E I COSTI DELLE AZIONI INTRAPRESE
La produzione di conoscenza sugli effetti e sui costi degli interventi è un processo sofisticato.
Condizione necessaria è – prima di avviare gli interventi – rispondere alle domande:
1) Gli effetti e i costi “SU CHE COSA”? (identificazione dell’OBIETTIVO DEL CAMBIAMENTO)
2) Gli effetti e i costi “DI CHE COSA”? (identificazione del MECCANISMO che potrebbe generare il cambiamento)
3) Gli effetti e i costi “SU CHI”? (identificazione dei SOGGETTI su cui si verifica il cambiamento)
MEGLIO INTERVENTI SEMPLICI
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Erogativa
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Come sviluppare conoscenza? 2
Definire bene i progetti!!
servono:
a) analisi dettagliate prima di avviare (o sostenere) gli interventi per sviluppare conoscenza preliminare (Quali sono i fattori che causano il fenomeno su cui vogliamo intervenire? Su quali è possibile agire? Con che strumenti? Ecc.)
b) La costruzione di un QUADRO LOGICO degli interventi che si intendono sostenere
17/09/2014 Osservatorio e Valutazione dell'Attività
Erogativa
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Come sviluppare conoscenza? 3
Poi – PER MISURARE L’IMPATTO - bisogna disegnare
interventi che consentano di farlo.
Spesso si ragiona con INDICATORI, misurandoli PRIMA e
DOPO l’intervento … IMPATTO = DOPO - PRIMA
Di solito E’ SBAGLIATO perché:
1) I processi spontanei influenzano le variabili obiettivo
2) Raramente le persone su cui agiamo sono un
campione significativo dell’universo
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Erogativa
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Come sviluppare conoscenza? 4
PER MISURARE L’IMPATTO – bisogna ADOTTARE una
LOGICA CONTROFATTUALE.
L’impatto NON È la differenza tra dopo e prima (o tra
destinatari e non destinatari di) un intervento …
… ma
la differenza tra
ciò che succede dopo l’intervento (fattuale)
e ciò che sarebbe successo senza l’intervento
(controfattuale) 17/09/2014 Osservatorio e Valutazione dell'Attività
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Rischi nel non utilizzare la logica controfattuale
1) Dinamica spontanea
2) Differenze nelle condizioni di partenza e
self-selection
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Primo esempio: dinamica spontanea1
Intervento: incentivi per la stabilizzazione dei precari
• 5.000 euro alle imprese che assumono a tempo
indeterminato un proprio dipendente a tempo
determinato o co.co.pro.
• Gli incentivi vanno a ruba:
in una settimana, 2.000 incentivi assegnati.
Quindi 2.000 precari stabilizzati.
• L’assessore dice: “Grazie agli incentivi, ci sono 2.000
precari in meno” ma …
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Primo esempio 2
• I dati dicono soltanto che l’EFFETTO degli incentivi può
essere qualunque valore tra zero (se sarebbero stati
TUTTI assunti anche senza incentivi) e 2.000 (se
NESSUNO sarebbe stato assunto senza incentivi).
• I dati a disposizione non consentono di dire quanti
sarebbero gli assunti senza incentivi (il controfattuale),
ma dire che nessuno sarebbe assunto è una ipotesi
forte.
• Il fenomeno ha infatti una sua dinamica spontanea.
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Secondo esempio: self-selection1
Intervento: sostegno nella ricerca di lavoro
• I disoccupati che si iscrivono al Centro per l’impiego
(CPI) ricevono il sostegno (formazione)
L’iscrizione ai CPI è volontaria
• I 200 iscritti del 2013 trovano lavoro più rapidamente,
quattro mesi prima in media, dei non-iscritti
• Il solito assessore: “la nostra politica riduce di quattro
mesi il periodo di disoccupazione”, ma …
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Secondo esempio 2
• I dati non dicono nulla, perché non siamo sicuri che le
condizioni di partenza degli iscritti e dei non-iscritti
siano identiche
• Se, rispetto ai non iscritti, gli iscritti fossero in
percentuale maggiore uomini, più giovani e con più
alta istruzione, potremmo ancora dire – con l’assessore
– che la riduzione del periodo di disoccupazione
avviene grazie all’azione di sostegno?
• Oppure dipende anche da genere, età, istruzione e
altro?
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La logica controfattuale
Questi ERRORI si possono EVITARE adottando la logica dei
risultati potenziali, secondo cui:
l’EFFETTO di un intervento è la differenza tra quanto si
osserva in presenza dell’intervento e quanto si sarebbe
osservato in sua assenza (il controfattuale).
Il «problema fondamentale dell’inferenza causale»
Holland (1986): l’osservabilità di uno soltanto dei risultati
potenziali su un generico soggetto a fronte di un
intervento
Come ovviare al problema?
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Soluzione 2: ESPERIMENTO RANDOMIZZATO CONTROLLATO 1
• E’ la tecnica è tipicamente adottata negli studi clinici.
• Un insieme di pazienti affetti da una patologia viene
suddiviso in due gruppi mediante sorteggio: a un gruppo
(‘sperimentale’) viene somministrato il nuovo farmaco
del quale si vuole saggiare l’effetto; all’altro (di
‘controllo’) non si somministra nulla (placebo)
• Se la selezione è randomizzata (casuale), le differenze
di partenza tra i due gruppi risultano nulle (sia sulle
observable che sulle non-observable)
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L’esperimento randomizzato 2
• L’effetto MEDIO dell’intervento è stimato con la
differenza tra i risultati medi ottenuti dai trattati e dai
non-trattati
• Difficoltà nel realizzare esperimenti per ragioni
giuridiche, etiche e pratiche:
La partecipazione all’esperimento non può essere imposta
Se ci attendiamo che l’intervento abbia effetti positivi, in
nome di che cosa escludiamo qualcuno dal beneficiarne?
Mancanza di consenso (degli operatori, dell’opinione pubblica)
Difficoltà pratica di mantenerne l’integrità.
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Soluzione 3: ricostruire il controfattuale in contesti
non sperimentali
L’idea-guida: comparare soggetti comparabili, cioè a dire comparare
ai trattati i non-trattati (resi) equivalenti, salvo il fatto che sono non-
trattati.
Quattro metodi, in relazione alle caratteristiche del processo di
selezione e all’informazione disponibile:
• Selezione nelle variabili osservabili: Abbinamento;
• Soglia di ammissibilità: Regression Discontinuity Design;
• Dinamica “parallela”: Difference-in-Differences;
• “Esperimento naturale”: Variabili strumentali.
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Abbinamento applicato a un corso di formazione dei
disoccupati per il rientro nel lavoro
21 Si ringrazia il prof. Ugo Trivellato per l’esempio e il grafico
Regression Discontinuity Design applicato a un corso
di formazione con ammissione dei migliori
22 Si ringrazia il prof. Ugo Trivellato per l’esempio e il grafico
La Diff-in-Diffs applicata a una politica di recupero
urbano
23 Si ringrazia il prof. Ugo Trivellato per l’esempio e il grafico
La valutazione controfattuale in Fondazione Cariplo:
il caso di Lavoro & Psiche
24 Si ringrazia il prof. Alberto Martini per le diapositive sul caso Lavoro e Psiche
Lavoro&Psiche
IL PROBLEMA
Le persone con disturbi psichiatrici sono in aumento.
In Regione Lombardia sono oltre 130.000 (circa il 25% soffre di disturbi gravi) e presentano difficoltà di accesso e tenuta nel mercato del lavoro.
L’OBIETTIVO
Testare la fattibilità e l’efficacia di un modello innovativo di integrazione lavorativa per pazienti psichiatrici gravi (schizofrenico, schizoide, paranoide, borderline e disturbo bipolare).
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1. Caratterizzato dalla presenza di un “Coach” professionista che:
sulla base di un progetto condiviso con i curanti ha preso in
carico per almeno due anni circa 10 pazienti psichiatrici;
li ha accompagnati nelle rete dei servizi sociali, assistenziali e
di inserimento lavorativo con un approccio personalizzato e
multidimensionale;
ha attivato strumenti e servizi funzionali a facilitarne
l’ingresso e la tenuta nel mercato del lavoro e il miglioramento
delle condizioni di benessere.
2. Prevede il coinvolgimento della rete territoriale di soggetti
(paziente, servizi psichiatrici, servizi sociali e lavorativi, comparto
produttivo) che intervengono in più fasi del percorso di
reinserimento del paziente in un contesto aziendale.
Il modello di intervento
17/09/2014 Osservatorio e Valutazione dell'Attività
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DURATA:
2008-2009: progettazione partecipata delle linee guida dell’intervento e la
selezione di 4 OCSM delle Regione Lombardia;
2009-2012: sperimentazione triennale dei progetti pilota (OCSM e Coach);
2013-2014: diffusione dei risultati e del modello sperimentato (comunità
scientifica e Regione Lombardia).
PARTNER:
Progettazione: Direzioni Regionali Salute, Famiglia e Lavoro,
Confcooperative, Urasam, Assolombarda, Ala Sacco, Asvapp
Realizzazione: Ala Sacco, Tavoli Tecnici degli OCSM di Bergamo, Como,
Milano 1 e Sondrio
Valutazione: Asvapp, Irs
La durata e i partner
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I destinatari dell’intervento sono stati pazienti psichiatrici in trattamento nei
Centri Psico-sociali (CPS) operanti nel territorio degli OCSM selezionati con
i seguenti criteri:
1. Diagnosi di disturbo psichico grave: schizofrenia e disturbi correlati,
disturbo bipolare e disturbi di personalità gravi (ICD 10: F20, F31, F60.3,
F60.1, F60.0) e avere manifestato almeno una volta sintomatologia
psicotica;
2. Età compresa tra i 18 e i 50 anni;
3. Rapporto stabile e continuativo con il Servizio Psichiatrico;
4. Compenso psichico da almeno sei mesi e buona compliance alle cure;
5. Nessuna occupazione o tirocinio nei tre mesi precedenti l’avvio del
progetto;
6. Motivazione e attitudine ad avviare un percorso di integrazione lavorativa.
I destinatari
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I destinatari
ASL
Arruolati
Controlli
Sperimentali
Bergamo 83 41 42
Como 80 39 41
Milano 84 42 42
Sondrio 64 32 32
Totale 313 154 157
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TIROCINI
• I coach hanno una certa capacità di attivare tirocini
• Cessato l’intervento, i tirocini dei pazienti crollano
• C’è stato un fenomeno imitativo tra chi si occupa dei
controlli (contaminazione, una brutta bestia, esito di
un «errore» di impostazione dell’esperimento)
LAVORO
• I coach contano meno nell’attivare al lavoro … o forse
c’è un periodo di attivazione più lungo
• Il periodo di crisi influenza negativamente (anche i
controlli!!!)
Che cosa è successo?
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NO
• Sapere che un intervento non funziona è utile almeno
tanto quanto sapere che funziona
• Abbiamo appreso molte cose che non avremmo
imparato senza sperimentazione
• Siamo in grado di fornire conoscenza ai decisori,
pubblici o privati
E‘ stato inutile?
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