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www.unicatt.it Milano a.a. 2011 - 2012 Facoltà di Scienze bancarie, finanziarie e assicurative Guida dello studente SCIENZE BANCARIE, FINANZIARIE E ASSICURATIVE Milano - 2011/2012 copertina Guida Scienze bancarie finanziare e assicurative 2011.indd 1-3 copertina Guida Scienze bancarie finanziare e assicurative 2011.indd 1-3 21/06/11 11.13 21/06/11 11.13

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Milano a.a. 2011 - 2012

Facoltà diScienze bancarie,finanziarie e assicurative

Guida dello studenteSC

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UNIVERSITÀ CATTOLICA DEL SACRO CUORE20123 MILANO – Largo A. Gemelli 1

GUIDA DELLAFACOLTÀ DI SCIENZE BANCARIE,

FINANZIARIE E ASSICURATIVE

Piani di studio

Anno Accademico 2011/2012

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I N D I C E

Saluto del Rettore .................................................................................. pag. 5Finalità e struttura dell'Università Cattolica del Sacro Cuore ............ pag. 7

Carattere e Finalità ................................... ....................................... ” 7Organi e Strutture accademiche.................................. ...................... ” 8Organi e Strutture amministrative.................................. ................... ” 9

I percorsi di studio nell'ordinamento vigente (D.M. n. 270/2004) ..... pag. 11

PRESENTAZIONE DELLA FACOLTÀ

La Facoltà e il suo sviluppo ................................................................... pag. 17Il corpo docente ....................................................................................... ” 19

PIANI DI STUDIO

Laurea triennale ...................................................................................... pag. 23Laurea in Economia dei mercati e degli intermediari finanziari ............. ” 23

Piani di studio per gli studenti immatricolati al I annonell'a.a. 2011/2012 .................................................................................... ” 25Piani di studio per gli studenti che nell'a.a. 2011/2012 si iscrivonoal II e III anno di corso ............................................................................. ” 28

Elenco alfabetico degli insegnamenti del corso di laurea triennale conrelativo codice di settore scientifico disciplinare ...................................... ” 33

L'offerta formativa dopo la laurea triennale

Lauree magistrali .................................................................................... pag. 35Laurea in Economia dei mercati e degli intermediari finanziari ............. ” 35

Piani di studio per gli studenti immatricolati al I annonell'a.a. 2011/2012 .................................................................................... ” 37Piani di studio per gli studenti che nell'a.a. 2011/2012 si iscrivonoal II anno di corso ...................................................................................... ” 38

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Laurea in Banking and Finance ................................................................... pag. 41

Elenco alfabetico degli insegnamenti dei corsi di laurea magistrale conrelativo codice di settore scientifico disciplinare ...................................... ” 44

Programma LLP/Erasmus ............................................................................. pag. 46Tirocinio curriculare ..................................................................................... pag. 48

Master universitari ........................................................................................ pag. 50Dottorati di ricerca ........................................................................................ pag. 50

Corsi di Teologia ..................................................................................... pag. 53

Servizio Linguistico d'Ateneo (SeLdA) ................................................ pag. 55

Centro per l'Innovazione e lo Sviluppo delle Attività didattiche etecnologiche d'Ateneo (ILAB) ............................................................... pag. 59

Norme amministrative ............................................................................ pag. 61Norme per l'immatricolazione ...................................................................... ” 61Pratiche amministrative ................................................................................ ” 64Norme per adempimenti di segreteria ......................................................... ” 75Tasse e contributi .......................................................................................... ” 76Norme di comportamento ............................................................................. ” 77Norme per mantenere la sicurezza in Università: sicurezza, salute e ambiente ........................................................................ ” 77Personale dell'Università .............................................................................. ” 80Norme di garanzia del funzionamento dei servizi essenziali ................... ” 81

Servizi dell'Università per gli studenti .................................................. pag. 83

Appendice: programmi dei corsi ........................................................... pag. 85

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Gentile Studente,gli anni universitari rappresentano uno dei momenti più belli e felici nella

crescita umana e professionale di ogni persona. Tanto più lo sono nella nostraUniversità, che si distingue per l’offerta formativa articolata e pluridisciplinare,per la metodologia rigorosa degli studi e della ricerca scientifica, per lo strettolegame con il mondo del lavoro e delle professioni, per le molteplici opportuni-tà, aperte agli studenti, di stage ed esperienze internazionali.

L’Università Cattolica del Sacro Cuore è il più importante Ateneo cattolicod’Europa. È anche l’unica Università italiana che può vantare una dimensioneveramente nazionale, con cinque sedi: Milano, Brescia, Piacenza-Cremona,Campobasso e Roma con il Policlinico universitario “Agostino Gemelli”. A par-tire dalla fondazione milanese del nostro Ateneo, nel 1921, migliaia di personesi sono laureate in Università Cattolica raggiungendo traguardi rilevanti e spes-so eccellenti nei diversi ambiti professionali.

Come Università Cattolica - una Università che ha inscritte nel proprio codi-ce genetico la vocazione universale e la fedeltà al Vangelo - il nostro Ateneovuole essere il luogo speciale dove realizzare un dialogo fecondo con gli uominidi tutte le culture, alla luce dell’amicizia tra ragione e fede. Come comunità divita e ricerca, l’Università chiede agli studenti di partecipare intensamente ecostantemente alla vita accademica, usando nel modo migliore le numerose oc-casioni di crescita che essa offre quotidianamente.

Con i suoi corsi di laurea, con i master di primo e secondo livello, con idottorati di ricerca e le Alte Scuole, l’Università Cattolica del Sacro Cuore dà lapossibilità di vivere in pienezza e con soddisfazione l’impegno dello studio el’incontro con i docenti.

Questa guida, destinata ad accompagnare i Suoi studi nel nuovo anno acca-demico, offre tutte le informazioni essenziali per conoscere la Sua facoltà. Tro-verà invece il programma dei corsi, insieme a molte altre informazioni, sul sitoweb http://milano.unicatt.it/scienzebancarie.

La presenza di quattordici facoltà, ciascuna a fianco dell’altra nell’unico gran-de campus nazionale dell’Università Cattolica, Le permetterà di vivere un’espe-rienza autentica di crescita universitaria.

Grazie al suo alto prestigio nazionale e internazionale, l’Università CattolicaLe fornirà non solo le necessarie competenze professionali, ma anche quel meto-do e quella più ampia prospettiva culturale, che nascono dal quotidiano confron-to interdisciplinare. E ciò all’interno di un progetto educativo, orientato a far sì chei nostri giovani possano coltivare con passione le loro aspirazioni e guardare, confiducia e realismo, a quel futuro la cui costruzione è già parte del nostro presente.

Il Rettore Lorenzo Ornaghi

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FINALITÀ E STRUTTURADELL'UNIVERSITÀ CATTOLICA DEL SACRO CUORE

CARATTERE E FINALITÀ

Il carattere e le finalità dell’Università Cattolica, giuridicamente riconosciu-ta con R.D. 2 ottobre 1924, n.1661, sono esposte nell’art. 1 dello Statuto, appro-vato con Decreto Rettorale il 24 ottobre 1996, il cui secondo comma recita:«L’Università Cattolica è una comunità accademica che contribuisce allo svi-luppo degli studi, della ricerca scientifica e alla preparazione dei giovani allaricerca, all’insegnamento, agli uffici pubblici e privati e alle professioni libere.L’Università Cattolica adempie a tali compiti attraverso un’istruzione superio-re adeguata e una educazione informata ai principi del cristianesimo, nel ri-spetto dell’autonomia propria di ogni forma del sapere, e secondo una conce-zione della scienza posta al servizio della persona umana e della convivenzacivile, conformemente ai principi della dottrina cattolica e in coerenza con la natu-ra universale del cattolicesimo e con le sue alte e specifiche esigenze di libertà».

La qualifica di “cattolica” e la fedeltà alla Chiesa rappresentano per l’Ateneodel Sacro Cuore una condizione e una opportunità irrinunciabili per affrontarecon rigore scientifico e apertura intellettuale sia la ricerca sia l’insegnamento in tuttii campi del sapere e in particolare rispetto alle grandi questioni del nostro tempo.

La ricerca scientifica viene interpretata e vissuta nel suo nesso con l’antro-pologia e con l’etica, nell’orizzonte della fede cristiana; ciò ha consentito e con-sente all’Università Cattolica di consolidarsi come luogo naturale di dialogo sin-cero e di confronto appassionato con tutte le altre culture.

A tutti coloro che desiderano e accettano liberamente di far parte della Uni-versità Cattolica si richiede consapevolezza delle finalità scientifiche e pedago-giche dell’Ateneo, e l’impegno a rispettarle e valorizzarle. Si richiede e si auspica,inoltre, che tale consapevolezza si traduca anche nell’agire personale, in colla-borazione leale ed operosa con tutte le componenti dell’Università, evitando at-teggiamenti e comportamenti non conformi ai valori e ai principi ispiratoridell’Ateneo.

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ORGANI E STRUTTURE ACCADEMICHE

RettoreÈ la più alta autorità accademica, rappresenta legalmente l’Università, con-

voca e presiede il Consiglio di amministrazione, il Comitato direttivo, il Senatoaccademico e la Consulta di Ateneo. Promuove la convergenza dell’operato ditutte le componenti la comunità universitaria per il conseguimento dei fini pro-pri dell’Università Cattolica. Può nominare uno o più Pro-Rettori di cui uno confunzioni vicarie. Ad essi può delegare l’esercizio di specifiche funzioni.

Rimane in carica per quattro anni ed è riconfermabile per non più di duemandati consecutivi.

Il Rettore in carica è il Prof. Lorenzo Ornaghi, ordinario di “Scienza politica” nellaFacoltà di Scienze politiche.

Pro-Rettori

Il Pro-Rettore in carica è il Prof. Franco Anelli ordinario di “Diritto civile”presso la Facoltà di Giurisprudenza.

Senato accademico

È composto dal Rettore che lo presiede, e dai Presidi di Facoltà. È un organocollegiale che delibera su argomenti che investono questioni didattico-scientifi-che di interesse generale per l’Ateneo. Spettano al Senato Accademico tutte lecompetenze relative all’ordinamento, alla programmazione e al coordinamentodelle attività didattiche e di ricerca.

Preside di Facoltà

Il Preside viene eletto tra i professori di prima fascia ed è nominato dal Ret-tore. Il Preside è eletto dai professori di prima e seconda fascia. Dura in caricaquattro anni accademici ed è rieleggibile per non più di due mandati consecutivi.

Il Preside della Facoltà di Scienze bancarie, finanziarie e assicurative è ilProf. Mario Anolli.

Consiglio di Facoltà

Il Consiglio di Facoltà è composto da tutti i professori di ruolo e fuori ruolodi prima e seconda fascia, dai rappresentanti dei ricercatori universitari, dai pro-fessori incaricati dei corsi e dai rappresentanti degli studenti.

Il Consiglio di Facoltà programma lo sviluppo dell’attività didattica, ne or-ganizza e ne coordina il funzionamento, propone le modifiche da apportare al-l’ordinamento didattico come previsto dallo statuto.

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ORGANI E STRUTTURE AMMINISTRATIVE

Consiglio di amministrazione

Al Consiglio di amministrazione spettano i più ampi poteri, tanto di ordina-ria quanto di straordinaria amministrazione, per il governo dell’Università Cat-tolica. Il Consiglio di amministrazione è composto da diciotto membri: dal Ret-tore che lo presiede; da dieci membri nominati dall’ente morale Istituto Giusep-pe Toniolo di Studi superiori; da un rappresentante della Santa Sede; da un rap-presentante della Conferenza Episcopale Italiana; da un rappresentante del Go-verno; da un rappresentante dell’Azione Cattolica Italiana; da tre membri elettidai professori di prima e seconda fascia tra i professori di prima fascia delle sedidell’Università.

Direttore amministrativo

Il Direttore amministrativo è a capo degli uffici e dei servizi dell’Ateneo e nedirige e coordina l’attività. Esplica una generale attività di indirizzo, direzione econtrollo nei confronti del personale amministrativo e tecnico. È responsabiledell’osservanza delle norme legislative e regolamentari di Ateneo, dà attuazionealle deliberazioni degli organi collegiali ai sensi dello Statuto.Il Direttore amministrativo è nominato dal Consiglio di amministrazione, su pro-posta del Rettore.Il Direttore amministrativo in carica è il Prof. Marco Elefanti.

Direttore di Sede

Il Direttore di Sede è responsabile del funzionamento della gestione locale edel raggiungimento degli obiettivi assegnati nell’ambito delle linee di indirizzoe coordinamento generale di competenza del Direttore amministrativo e di quan-to stabilito dal Consiglio di amministrazione.

Il Direttore di sede è nominato dal Rettore, previa delibera del Consiglio di am-ministrazione, su proposta del Direttore amministrativo.Il Direttore in carica per la sede di Milano è il Dott. Mario Gatti.

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I PERCORSI DI STUDIO NELL'ORDINAMENTO VIGENTE (DECRETO MINISTERIALE N. 270/2004)

Scuolasuperiore

Laurea

Laurea m agistrale

D ottorato diricerca

M aster d i I livello

M aster d i II livello Scuola d i specializzazione

LaureaI corsi di laurea di durata triennale sono istituiti all’interno di 43 classi ministerialiche li raggruppano in base a obiettivi formativi comuni. A queste si aggiungono 4classi relative alle professioni sanitarie.La laurea ha lo scopo di assicurare un’adeguata padronanza di metodi e contenu-ti scientifici e l’acquisizione di specifiche conoscenze professionali. Si potràspendere questo titolo immediatamente, entrando nel mercato del lavoro, oppuresi potrà continuare il percorso universitario iscrivendosi ad una laurea magistrale.Per ottenere il titolo occorre aver conseguito 180 crediti formativi universitari (CFU).A coloro che conseguono la laurea triennale compete la qualifica accademica diDottore.

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Laurea magistraleI corsi di laurea magistrale, che sostituiranno i corsi di laurea specialistica, sonoistituiti all’interno di 98 classi ministeriali che li ragruppano in base a obiettiviformativi comuni. A queste si aggiungono 4 classi relative alle professioni sanitarie.La laurea magistrale, di durata biennale, ha come obiettivo quello di fornire unaformazione di livello avanzato per poter esercitare attività molto qualificate inambiti specifici.Per ottenere il titolo occorre aver conseguito 120 crediti formativi universitari.Sono previste anche lauree magistrali a ciclo unico articolate su 5/6 anni di cor-so. In questo caso per ottenere il titolo occorre aver conseguito 300/360 creditiformativi universitari.A coloro che conseguono una laurea magistrale compete la qualifica di DottoreMagistrale.

MasterÈ un’ulteriore possibilità per approfondire la formazione dopo la laurea. (Masterdi primo livello) o dopo la laurea magistrale (Master di secondo livello). UnMaster ha durata annuale e prevede la partecipazione a uno o più tirocini pressoenti o aziende convenzionate. Per ottenere il titolo occorre aver conseguito 60crediti formativi universitari.

Scuola di specializzazioneLa scuola di specializzazione ha l’obiettivo di fornire allo studente conoscenze eabilità per funzioni richieste nell’esercizio di particolari attività professionali epuò essere istituita esclusivamente nell’applicazione di specifiche norme di leggeo direttive dell’Unione Europea.

Dottorato di ricercaÈ un percorso destinato soprattutto a chi vorrà intraprendere la carriera accademica.Si può conseguire solo dopo la laurea magistrale e prevede 3 o 4 anni di studio.A coloro che conseguono il dottorato di ricerca compete la qualifica di Dottore diricerca.

LE CLASSI DISCIPLINARI

Ogni laurea, comprese quelle magistrali, fa riferimento a una classe ministerialeche detta le caratteristiche indispensabili dell’offerta formativa. Ogni universitàpuò realizzare lo schema della classe caratterizzandola con alcune ulteriori pe-culiarità. Oltre alla denominazione attribuita dall’Università Cattolica alle lau-ree e alle lauree magistrali è quindi importante fare attenzione alla classe a cui ivari corsi si riferiscono.

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IL CREDITO FORMATIVO

Il credito è un’unità di misura che indica la quantità di impegno richiesta aglistudenti per svolgere le attività di apprendimento sia in aula sia attraverso lostudio individuale.Un credito formativo corrisponde a 25 ore di impegno complessivo. La quantitàdi impegno, che uno studente deve svolgere mediamente in un anno, è fissataconvenzionalmente in 60 crediti formativi universitari.I crediti non sostituiscono il voto dell’esame.Il voto misura il profitto, il credito misura il raggiungimento del traguardoformativo.

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PRESENTAZIONE DELLA FACOLTÀ

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La Facoltà e il suo sviluppoPromuovere l’insegnamento e la ricerca come strumenti per la crescita integraledella persona e formare professionisti nel campo della gestione finanziaria: sonogli obiettivi formativi della facoltà di Scienze bancarie, finanziarie e assicurati-ve dell’Università Cattolica, che colloca il laureato al centro della comunità fi-nanziaria nazionale e lo mette in condizione di accedere a temi di ricerca dilivello internazionale e alle prassi operative sviluppate dalle maggiori istituzio-ni finanziarie.

Il percorso di studi offre una solida formazione nelle discipline di base e compe-tenze specialistiche negli ambiti dell’economia degli intermediari e dei mercatifinanziari, delle aziende di assicurazione e previdenza, nonché delle scienze sta-tistiche e attuariali.

Il contesto multidisciplinare dell’Ateneo permette allo studente di acquisire saperi,competenze, esperienze e relazioni che favoriscono il raggiungimento del suopotenziale di sviluppo.

Per l’anno accademico 2011-2012 la Facoltà propone un unico corso di laureatriennale:

Economia dei mercati e degli intermediari finanziari (EMIF) che afferiscealla classe L-18 Scienze dell’economia e della gestione aziendale.

Il corso di laurea si articola in due curricula:– Economia dei mercati e degli intermediari finanziari;– Metodi quantitativi per la finanza e le assicurazioni.

Nell’anno accademico 2011/2012 la Facoltà di Scienze bancarie, finanziarie eassicurative, attiva le seguenti lauree magistrali:– Economia dei mercati e degli intermediari finanziari che afferisce alla

Classe LM-77, Scienze economico-aziendali.– Banking and finance che afferisce alla classe LM-77 Scienze economico

aziendali. Laurea impartita in lingua inglese.

Inoltre la Facoltà attiva la laurea magistrale in:– Scienze statistiche, attuariali ed economiche* che afferisce alla Classe LM-

83, Scienze statistiche attuariali e finanziarie, interfacoltà con la Facoltà diEconomia.

Informazioni aggiornate sui piani di studio e in generale sulla vita della Facoltàsi trovano sul sito www.unicatt.it/scienzebancarie.

* Il piano di studio della laurea magistrale in Scienze statistiche, attuariali ed economi-che sarà presentato in apposita pubblicazione.

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L’Ateneo mette a disposizione un’ampia offerta di servizi e di iniziative cul-turali e ricreative, in fase di continuo sviluppo e miglioramento. Ciò al fine diagevolare lo studente nello svolgimento delle proprie attività e garantire ade-guata assistenza, in particolare, nei momenti più impegnativi della sua carriera.

Tra i servizi innovativi offerti dall’Ateneo si segnala I-Catt, la nuova paginapersonale dello studente (http://www.i-catt.it/), accessibile da qualsiasi posta-zione pc dell’Università o mediante rete wireless gratuita di Ateneo o da casa.Oltre al trasferimento sul web di tutte le funzionalità UC-Point, la pagina I-Cattriorganizza le informazioni relative alla didattica già presenti nel sito, in modoprofilato sul percorso di studi del singolo studente: orari dei corsi, lezioni sospe-se, calendario appelli d’esame, avvisi dei docenti. Da qui sono gestite in manierainnovativa le comunicazioni sia verso lo studente, sia da parte dello studente,che può porre quesiti e chiedere spiegazioni al servizio coinvolto dal problemain questione e avere una risposta tempestiva e puntuale.

Nel sito web dell’Università Cattolica (www.unicatt.it) tutti i servizi hannoampie sezioni a loro dedicate utili per la consultazione.Tra questi, in sintesi, ricordiamo:– Servizio Orientamento e Tutorato (SOT)– Servizi Accademici e didattici– Il sistema bibliotecario– Servizio relazioni internazionali– Servizio Stage e Placement

Per facilitare l’inserimento lavorativo degli studenti e dei laureati, lo Stage eplacement organizza, con la collaborazione delle aziende che aderiscono al Co-mitato Università Mondo del Lavoro, diverse attività finalizzate all’orientamen-to e alla scelta professionale, e fornisce alcuni strumenti utili per la ricerca attivadel lavoro. Il Servizio si occupa della promozione, gestione e monitoraggio del-le esperienze di tirocinio svolte dagli studenti e dai laureati della Cattolica pres-so aziende e organizzazioni pubbliche e private, favorisce l’incontro tra doman-da e offerta di lavoro grazie alla pubblicazione on line delle opportunità di stagee di lavoro, fornisce informazioni sui possibili sbocchi professionali e sui prin-cipali canali e strumenti per la ricerca attiva del lavoro, organizza simulazioni dicolloqui di selezione, raccoglie i curricula dei laureati di tutte le sedi padane e limette a disposizione delle aziende e pubblica on line i riferimenti di aziende edenti interessati a ricevere candidature spontanee da parte di studenti e laureati.

Sito web: http://sep.unicatt.itE-mail: [email protected]

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Il corpo docenteSituazione al 31 luglio 2011

Preside: Prof. Mario Anolli

Professori ordinari

Alberto Banfi; Elena Beccalli; Andrea Boitani; Benito Vittorio Frosini; MicheleGrillo; Paolo Gualtieri; Piera Mazzoleni; Fausto Mignanego; Alessandro Penati;Giuseppe Rescio; Nino Savelli.

Professori associati

Angelo Baglioni; Carlo Bellavite Pellegrini; Luca Colombo; Alberto Floreani;Pierpaolo Marano, Pietro Manzonetto; Giovanni Petrella; Alessandro Sbuelz;Gabriele Villa; Diego Zappa.

Ricercatori

Pierluigi Benigno; Paola Biffi; Gianpaolo Clemente; Diego Attilio Mancuso;Alberto Marchesi; Andrea Monticini; Maura Trillo.

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PIANI DI STUDIO

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LAUREA TRIENNALE1

Economia dei mercati e degli intermediari finanziariIl corso di laurea afferisce alla classe L-18 (Scienze dell’economia e della ge-stione aziendale).

Il corso di laurea in Economia dei mercati e degli intermediari finanziari si poneall’avanguardia fra quelli nel campo dell’economia e della gestione delle impre-se. Una solida base di economia aziendale, di economia politica, di metodiquantitativi e di preparazione giuridica si accompagna a sviluppi e approfondi-menti che riguardano sia fenomeni finanziari in generale, sia la gestione degliintermediari finanziari (banche, compagnie di assicurazione, altri intermediari).

Il corso di laurea in Economia dei mercati e degli intermediari finanziari forni-sce competenze di base in più ambiti disciplinari riconducibili alle aree:– dell’economia aziendale, ai fini della gestione delle imprese (tipicamente

banche e assicurazioni);– dei mercati e dell’intermediazione finanziaria, sia sugli strumenti e loro mer-

cati di negoziazione sia riguardo agli aspetti gestionali e operativi degli in-termediari finanziari;

– della microeconomia e della macroeconomia, al fine di conseguire le cono-scenze fondamentali sul comportamento degli operatori economici e sugliaggregati economici, utili per l’analisi dei mercati finanziari e delle decisio-ni di investimento;

– delle scienze matematiche e statistiche, con la finalità di conseguire cono-scenze di matematica applicata e di metodologia statistica utili nello studiodei fenomeni economici in generale e dei mercati finanziari in particolare;

– delle materie giuridiche al fine di ottenere una completa preparazione sugliassetti istituzionali degli intermediari, dei mercati e degli strumenti;

Il corso di laurea promuove inoltre la conoscenza efficace, in forma scritta e orale,della lingua inglese e di un’altra lingua da scegliersi tra francese, spagnolo o tedescononché l’acquisizione di competenze adeguate per la comunicazione e la gestio-ne dell’informazione anche con strumenti e metodi informatici e telematici.

In relazione agli obiettivi specifici del corso di laurea, possono essere previsteattività di tirocinio presso istituzioni finanziarie oltre a soggiorni di studio pres-so altre università italiane ed estere, anche nel quadro di accordi di scambioreciproco.

1 Maggiori dettagli e informazioni aggiornate si trovano sul sito www.unicatt.it/scienzebancarie

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Le forme di verifica dell’apprendimento sono specifiche di ogni insegnamento ecomprendono esami orali e/o scritti, discussioni di casi, redazione di progetti esoluzione di problem set, esperienze di role playing.

La didattica è svolta, oltre che secondo la modalità frontale tradizionale, ricor-rendo all’esposizione di casi aziendali, mediante testimonianze di esperti delmondo finanziario e mediante simulazioni con l’ausilio delle tecnologie infor-matiche e telematiche.

Il piano di studi è calibrato in modo che lo studente che mostri impegno e fre-quenza regolare possa concludere il corso entro il mese di settembre del terzo anno.

Per il conseguimento della laurea triennale sono necessari 180 crediti formativiuniversitari (CFU) che si acquisiscono nella misura di circa 60 ogni anno.

A ogni esame è attribuito un certo numero di crediti uguale per tutti gli studentie un voto (espresso in trentesimi) che varia a seconda del livello di preparazio-ne. La votazione finale è espressa in centodecimi.Gli insegnamenti sono impartiti in base a un calendario di dodici settimane com-prese nel primo o nel secondo semestre. A seconda del numero di crediti dell’in-segnamento, il numero di ore settimanali può andare da 3 a 6.Oltre agli esami previsti dal piano di studio, gli studenti devono superare tresemestralità (12 settimane di corso su 3 ore settimanali) di insegnamento di Teo-logia, da svolgersi nei tre anni di corso, che sono peculiari della nostra Università.

Calcolo del voto di laureaPer stabilire il voto di laurea si adottano i seguenti criteri:1. si calcola una media aritmetica iniziale, ottenuta ponderando ogni voto espres-

so in trentesimi (ad esclusione degli esami di Introduzione alla teologia) coni crediti corrispondenti; il voto 30 e lode è computato come 31;

2. il valore così ottenuto è incrementato (gli incrementi sono cumulabili) di:– 1 punto se dal curriculum dello studente risultano attività internazionali

riconosciute dalla Facoltà;– 1 punto se nel curriculum dello studente sono presenti almeno due lodi;– 1 punto se la laurea è conseguita entro la sessione di settembre del terzo

anno di corso.3. in relazione alla qualità dell’elaborato, la commissione che valuta la prova

finale può attribuire da 0 a 3 punti, che si aggiungono al valore precedente-mente ottenuto e formano il voto di laurea.

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PIANI DI STUDIO

Piani di studio per gli studenti immatricolati al I anno nell’a.a. 2011/2012

Il corso di laurea si articola in due curricula:– Economia dei mercati e degli intermediari finanziari;– Metodi quantitativi per la finanza e le assicurazioni.

Curriculum inEconomia dei mercati e degli intermediari finanziari

I annoCFU

- Economia aziendale 10- Economia degli intermediari finanziari 10- Economia politica I 10- ICT e società dell’informazione I 2- Istituzioni di diritto privato 10- Matematica generale 10- Statistica I 10

NOTA BENE

Propedeuticità1. Matematica generale I per Statistica I; Economia politica I e II; Matematica

generale II; Metodi quantitativi per la finanza e Finanza matematica.2. Istituzioni di diritto privato per Diritto commerciale.3. Economia aziendale per Ragioneria e Economia delle aziende di assicurazione.4. Economia politica I per Economia politica II e Politica economica.5. Statistica I per Economia politica II; Econometria; Statistica economica; Sta-

tistica II; Elementi di inferenza statistica.

II annoCFU

- Diritto commerciale 10- Economia politica II 10- Istituzioni di diritto dell’economia e del mercato finanziario 5- Metodi quantitativi per la finanza I 5- Ragioneria 10

III annoCFU

- Finanza aziendale 10- Mercati e prodotti finanziari 10- Lingua inglese (*) 4

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- Seconda lingua straniera (francese o spagnolo o tedesco) (*) 4- Insegnamenti a scelta (**) ° 15

- Prova finale 3

(*) I corsi di lingua straniera possono essere frequentati e la relativa idoneità conseguitain qualsiasi anno di corso e in qualsiasi semestre.

(**) Il numero dei crediti stabiliti per gli insegnamenti a scelta costituisce il valoreminimo richiesto, che può essere superato con particolari scelte di insegnamenti. Gliinsegnamenti a scelta possono essere seguiti nei semestri di rispettiva attivazione.

Nell’ambito delle attività formative opzionali, che lo studente deve indicare al-l’atto della presentazione del proprio piano di studio, la Facoltà ha individuatodelle combinazioni di insegnamenti che consentono l’acquisizione di crediti for-mativi universitari in relazione ai seguenti profili: Economia dei mercati e degliintermediari finanziari (profilo generale) e Consulente finanziario e assicurativo.

Economia dei mercati e degli intermediari finanziari (profilo generale)

II annoCFU

- Analisi e gestione finanziaria 5- Economia delle aziende di credito o Economia

delle aziende di assicurazione (I modulo) 5- Elementi di inferenza statistica 5

III annoCFU

- Economia dell’informazione e dei contratti oMetodi statistici per la finanza e le assicurazioni 7

- Politica economica 5- Strumenti derivati 5

Consulente finanziario e assicurativo

II annoCFU

- Economia delle aziende di assicurazione (I modulo) 5- Economia delle aziende di credito 5- Matematica attuariale (I modulo) 5- Mercati e prodotti assicurativi 7

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III annoCFU

- Economia pubblica della previdenza 5- Introduzione alla gestione del portafoglio 5

Curriculum inMetodi quantitativi per la finanza e le assicurazioni

I annoCFU

- Economia aziendale 10- Economia degli intermediari finanziari 10- Economia politica I 10- ICT e società dell’informazione I 2- Istituzioni di diritto privato 10- Matematica generale 10- Statistica I 10

NOTA BENE

Propedeuticità1. Matematica generale I per Statistica I; Economia politica I e II; Matematica

generale II; Metodi quantitativi per la finanza e Finanza matematica.2. Istituzioni di diritto privato per Diritto commerciale.3. Economia aziendale per Ragioneria e Economia delle aziende di assicurazione.4. Economia politica I per Economia politica II e Politica economica.5. Statistica I per Economia politica II; Econometria; Statistica economica; Stati-

stica II; Elementi di inferenza statistica.

II annoCFU

- Diritto commerciale 10- Economia delle aziende di assicurazione 10- Economia politica II 10- Matematica generale II 10- Ragioneria 10- Finanza matematica 10

III annoCFU

- Demografia 8- Statistica II 9- Lingua inglese (*) 4

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- Matematica attuariale 10- Seconda lingua straniera (francese o spagnolo o tedesco) (*) 4- Teoria del rischio I 5- Insegnamenti a scelta (**) ° 15

- Prova finale 3

° Insegnamenti a scelta per i curricula in Economia dei mercati e degli inter-mediari finanziari e Metodi quantitativi per la finanza e le assicurazioni

Economia delle aziende di assicurazione (I modulo) (5)Economia delle aziende di credito (5)Fondi pensione e previdenza complementare (5)Introduzione al risk management (5)Mercati e prodotti assicurativi (5)Metodi statistici per la finanza e le assicurazioni (6)Metodologie di sviluppo software (5)Organizzazione aziendale (5)Programmazione e controllo (generale) (5)Scienza delle finanze (tassazione delle imprese e delle attività finanziarie) (6)Sistemi finanziari comparati (5)Sistemi informativi bancari (5)Statistica economica (10)Storia economica (Storia della moneta e della banca) (5)

(*) I corsi di lingua straniera possono essere frequentati e la relativa idoneità conseguitain qualsiasi anno di corso e in qualsiasi semestre.

(**) Il numero dei crediti stabiliti per gli insegnamenti a scelta costituisce il valoreminimo richiesto, che può essere superato con particolari scelte di insegnamenti. Gliinsegnamenti a scelta possono essere seguiti nei semestri di rispettiva attivazione.

Piani di studio per gli studenti che nell’a.a. 2011/2012 si iscrivono al II eIII anno di corso

Il corso di laurea si articola in tre curricula:– Economia dei mercati e degli intermediari finanziari;– Metodi quantitativi per la finanza e le assicurazioni;– Consulente finanziario e assicurativo.

I anno (comune a tutti i curricula)CFU

- Economia aziendale 10- Economia degli intermediari finanziari 10

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- Economia politica I 10- ICT e società dell’informazione I 2- Istituzioni di diritto privato 10- Matematica generale 10- Statistica I 10

NOTA BENE

Propedeuticità1. Matematica generale I per Statistica I; Economia politica I e II; Matematica

generale II; Metodi quantitativi per la finanza e Finanza matematica.2. Istituzioni di diritto privato per Diritto commerciale.3. Economia aziendale per Ragioneria e Economia delle aziende di assicurazione.4. Economia politica I per Economia politica II e Politica economica.5. Statistica I per Economia politica II; Econometria; Statistica economica; Sta-

tistica II; Elementi di inferenza statistica.

Curriculum inEconomia dei mercati e degli intermediari finanziari

II annoCFU

- Analisi e gestione finanziaria 5- Diritto commerciale 10- Economia delle aziende di credito o Economia delle aziende di

assicurazione (I modulo) 5- Economia politica II 10- Elementi di inferenza statistica 5- Istituzioni di diritto dell’economia e del mercato finanziario 5- Metodi quantitativi per la finanza I 5- Ragioneria 10- Un insegnamento a scelta (**) ° 5

III annoCFU

- Economia dell’informazione e dei contratti oMetodi statistici per la finanza e le assicurazioni 7

- Finanza aziendale 10- Mercati e prodotti finanziari 10- Politica economica 5- Strumenti derivati 5- Lingua inglese (*) 4

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30

- Seconda lingua straniera (francese o spagnolo o tedesco) (*) 4- Insegnamenti a scelta (**) ° 10

- Prova finale 3

(*) I corsi di lingua straniera possono essere frequentati e la relativa idoneità conseguitain qualsiasi anno di corso e in qualsiasi semestre.

(**) Il numero dei crediti stabiliti per gli insegnamenti a scelta costituisce il valoreminimo richiesto, che può essere superato con particolari scelte di insegnamenti. Gliinsegnamenti a scelta possono essere seguiti nei semestri di rispettiva attivazione.

Curriculum inConsulente finanziario e assicurativo

II annoCFU

- Diritto commerciale 10- Economia delle aziende di assicurazione (I modulo) 5- Economia delle aziende di credito 5- Economia politica II 10- Istituzioni di diritto dell’economia e del mercato finanziario 5- Matematica attuariale (I modulo) 5- Mercati e prodotti assicurativi 7- Metodi quantitativi per la finanza I 5- Ragioneria 10

III annoCFU

- Economia pubblica della previdenza 5- Finanza aziendale 10- Introduzione alla gestione del portafoglio 5- Mercati e prodotti finanziari 10- Lingua inglese (*) 4- Seconda lingua straniera (francese o spagnolo o tedesco) (*) 4- Insegnamenti a scelta (**) ° 15

- Prova finale 3

(*) I corsi di lingua straniera possono essere frequentati e la relativa idoneità conseguitain qualsiasi anno di corso e in qualsiasi semestre.

(**) Il numero dei crediti stabiliti per gli insegnamenti a scelta costituisce il valoreminimo richiesto, che può essere superato con particolari scelte di insegnamenti. Gliinsegnamenti a scelta possono essere seguiti nei semestri di rispettiva attivazione.

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° Insegnamenti a scelta per i curricula in Economia dei mercati e degli inter-mediari finanziari e Consulente finanziario e assicurativo

Economia delle aziende di assicurazione (I modulo) (5)Economia delle aziende di credito (5)Fondi pensione e previdenza complementare (5)Introduzione al risk management (5)Mercati e prodotti assicurativi (5)Metodi statistici per la finanza e le assicurazioni (6)Metodologie di sviluppo software (5)Organizzazione aziendale (5)Programmazione e controllo (generale) (5)Scienza delle finanze (tassazione delle imprese e delle attività finanziarie) (6)Sistemi finanziari comparati (5)Sistemi informativi bancari (5)Statistica economica (10)Storia economica (Storia della moneta e della banca) (5)

Curriculum inMetodi quantitativi per la finanza e le assicurazioni

II annoCFU

- Diritto commerciale 10- Economia delle aziende di assicurazione 10- Economia politica II 10- Matematica generale II 10- Ragioneria 10- Finanza matematica 10

III annoCFU

- Demografia 8- Statistica II 9- Lingua inglese [SeLdA] (*) 4- Matematica attuariale 10- Seconda lingua straniera (francese o spagnolo o tedesco) [SeLdA] (*) 4- Teoria del rischio I 5- Insegnamenti a scelta (**) °° 15- Prova finale 3

(*) I corsi di lingua straniera possono essere frequentati e la relativa idoneità conseguitain qualsiasi anno di corso e in qualsiasi semestre.

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(**) Il numero dei crediti stabiliti per gli insegnamenti a scelta costituisce il valoreminimo richiesto, che può essere superato con particolari scelte di insegnamenti. Gliinsegnamenti a scelta possono essere seguiti nei semestri di rispettiva attivazione.

°° Insegnamenti a scelta per il curriculum in Metodi quantitativi per la finan-za e le assicurazioni

Analisi di mercato (8)Economia delle aziende di credito (5)Fondi pensione e previdenza complementare (5)Mercati e prodotti assicurativi (5)Metodi statistici per la finanza e le assicurazioni (6)Metodologie di sviluppo software (5)Organizzazione aziendale (5)Programmazione e controllo (generale) (5)Scienza delle finanze (tassazione delle imprese e delle attvità finanziarie) (6)Sistemi finanziari comparati (5)Sistemi informativi bancari (5)Sistemi informativi geografici (8)

Dopo la laureaGrazie all’interdisciplinarietà del percorso formativo proposto, lo studente saràin grado di svolgere attività in diversi campi, tra i quali:– gestione delle imprese di intermediazione finanziaria;– funzione finanziaria presso imprese industriali, commerciali e di servizi;– attività consulenziale nei vari aspetti dell’intermediazione finanziaria;– attività specifiche nell’ambito delle scienze statistiche.

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Elenco alfabetico degli insegnamenti del corso di laurea triennale con rela-tivo codice di settore scientifico disciplinare.

I settori scientifico-disciplinari rispondono a un’esigenza di chiarezza e sempli-ficazione, che ha portato (con più interventi legislativi) a raggruppare tutte lediscipline insegnate nelle università italiane per settori omogenei e ad attribuirea tali settori una sigla e un’intitolazione, quest’ultima è stata individuata sce-gliendo tra le varie denominazioni quella della disciplina più rappresentativa delsettore (Letteratura italiana, Storia del Diritto, ecc.) e unendo a questa tutte lediscipline-insegnamenti ritenuti affini. La sigla alfabetica si riferisce all’areadisciplinare, il numero che segue indica il numero d’ordine che il settore occupaall’interno dell’area.

Gli ordinamenti didattici dei corsi di laurea fanno riferimento ai settori scienti-fico disciplinari, pertanto la conoscenza del settore disciplinare a cui afferisconogli insegnamenti può essere utile allo studente che volesse, ad esempio verifica-re la “spendibilità”, in altri curricula formativi, dei crediti acquisiti con un de-terminato insegnamento.

Economia dei mercati e degli intermediari finanziari

Analisi e gestione finanziaria SECS-P/09Demografia SECS-S/04Diritto commerciale IUS/04Economia aziendale SECS-P/07Economia degli intermediari finanziari SECS-P/11Economia dell’informazione e dei contratti SECS-P/01Economia delle aziende di assicurazione SECS-P/11Economia delle aziende di assicurazione (I modulo) SECS-P/11Economia delle aziende di credito SECS-P/11Economia politica I SECS-P/01Economia politica II SECS-P/01Economia pubblica della previdenza SECS-P/01Elementi di inferenza statistica SECS-S/01Finanza aziendale SECS-P/09Finanza matematica SECS-S/06Fondi pensione e previdenza complementare SECS-P/11Introduzione al risk management SECS-P/08Introduzione alla gestione del portafoglio SECS-P/11Istituzioni di diritto dell’economia e del mercato finanziario IUS/04Istituzioni di diritto privato IUS/01, IUS/04Lingua francese L-LIN/04

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Lingua inglese L-LIN/12Lingua spagnola L-LIN/07Lingua tedesca L-LIN/14Matematica attuariale SECS-S/06Matematica attuariale (I modulo) SECS-S/06Matematica generale SECS-S/06Matematica generale II SECS-S/06Mercati e prodotti assicurativi SECS-P/11Mercati e prodotti finanziari SECS-P/11Metodi quantitativi per la finanza I SECS-S/06Metodi statistici per la finanza e le assicurazioni SECS-S/06Metodologie di sviluppo software INF/01Organizzazione aziendale SECS-P/10Politica economica SECS-P/02Programmazione e controllo (generale) SECS-P/07Ragioneria SECS-P/07Scienza delle finanze (tassazione delle imprese e delleattività finanziarie) SECS-P/03Sistemi finanziari comparati SECS-P/11Sistemi informativi bancari INF/01Statistica I SECS-S/01Statistica II SECS-S/01Statistica economica SECS-S/03Storia economica (Storia della moneta e della banca) SECS-P/12Strumenti derivati SECS-P/11Teoria del rischio I SECS-S/06

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L’OFFERTA FORMATIVA DOPO LA LAUREA TRIENNALE2

LAUREE MAGISTRALI

Economia dei mercati e degli intermediari finanziariCostituiscono obiettivi formativi specifici qualificanti il corso di laurea magi-strale in Economia dei mercati e degli intermediari finanziari, che afferisce allaclasse LM-77 (Scienze economico-aziendali) le seguenti competenze, conoscenzee abilità:– un’approfondita conoscenza nelle aree dell’economia aziendale, della finan-

za, dell’intermediazione finanziaria e della sua disciplina giuridica (con par-ticolare attenzione alla struttura dei mercati mobiliari), delle scienze mate-matiche e statistiche applicate all’interpretazione dei fenomeni economici efinanziari, della micro e della macroeconomia;

– una formazione avanzata, anche tramite comparazioni con le esperienze este-re, nell’ambito dell’economia aziendale e della comunicazione finanziaria;nell’ambito dell’intermediazione finanziaria e dei mercati; nell’ambito dellamacroeconomia e della microeconomia dei mercati finanziari; nell’ambitodella finanza di impresa e degli aspetti giuridici e istituzionali dei mercatifinanziari, degli intermediari e delle società quotate;

– approfondite competenze per la comunicazione e la gestione dell’informa-zione anche con strumenti e metodi informatici e telematici.

In relazione agli obiettivi specifici del corso di laurea magistrale, possono esse-re previste attività di tirocinio presso istituzioni finanziarie oltre a soggiorni distudio presso altre Università italiane ed estere, anche nel quadro di accordiinternazionali.Con riferimento al percorso formativo, esso è strutturato in modo tale da con-sentire allo studente di sviluppare nella prima parte competenze solide e appro-fondite nel campo della economia della regolamentazione, della misurazione deifenomeni finanziari, del pricing degli strumenti finanziari, anche complessi, delladisciplina degli intermediari e della loro governance. Nella seconda parte delcurriculum, lo studente apprende temi di gestione degli intermediari finanziari,di gestione dei rischi, di gestione degli investimenti, di diritto delle società quo-tate, di etica della finanza.

Il corso di studi prevede un percorso formativo che, per il perseguimento diquesti obiettivi, consente allo studente di formarsi negli ambiti della gestione

2 Maggiori dettagli e informazioni aggiornate si trovano sul sito www.unicatt.it/scienzebancarie

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degli intermediari finanziari o dell’economia dell’intermediazione finanziaria.Il percorso formativo sarà articolato prevedendo una forte presenza di disciplineaziendali e gestionali, una congrua proposizione di discipline economiche equantitative e un’idonea proposta di discipline giuridiche.

La didattica è svolta secondo la modalità frontale tradizionale, ricorrendo al-l’esposizione di casi aziendali, mediante testimonianze di esperti del mondo fi-nanziario e mediante simulazioni con l’ausilio delle tecnologie informatiche etelematiche. Il curriculum in lingua inglese consentirà allo studente di acquisirestrumenti e metodologie di studio internazionali in un ambiente multiculturale.

Sono titoli di ammissione quelli previsti dalle vigenti disposizioni di legge.

La durata normale del corso di laurea magistrale è di ulteriori due anni dopo lalaurea triennale. Per conseguire la laurea magistrale lo studente deve aver acqui-sito almeno 120 crediti formativi universitari, ivi compresi quelli relativi allaprova finale.

A ogni insegnamento è attribuito un numero di crediti, uguale per tutti gli stu-denti e un voto (espresso in trentesimi) che varia a seconda del livello di prepa-razione. Gli insegnamenti si concludono con una prova di valutazione espressamediante una votazione in trentesimi.

Il tempo riservato allo studio personale o ad altre attività formative di tipo indi-viduale costituisce circa i due terzi dell’impegno orario complessivo.

Superato l’esame finale di laurea lo studente consegue il diploma di laurea ma-gistrale in Economia dei mercati e degli intermediari finanziari.

Il piano degli studi del biennio magistrale sarà integrato da un corso semestrale,della durata di 30 ore, in forma seminariale e/o monografica su tematica di areacon denominazione che la Facoltà concorderà con l’Assistente EcclesiasticoGenerale, da concludersi con la presentazione di una breve dissertazione scrittaconcordata con il docente.

Calcolo del voto di laureaPer stabilire il voto di laurea, alla media aritmetica iniziale (nella quale i voti“30 e lode” sono calcolati come 32/30), ottenuta ponderando ogni voto espressoin trentesimi con i crediti corrispondenti, si aggiunge 1 punto se dal curriculumdello studente risultano attività internazionali riconosciute dalla Facoltà.In relazione alla qualità dell’elaborato, la commissione che valuta la prova fina-le può attribuire da 0 a 8 punti, che si aggiungono al valore precedentementeottenuto e formano il voto di laurea.

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PIANI DI STUDIO

Piani di studio per gli studenti immatricolati al I anno nell’a.a. 2011/2012

I annoCFU

- Informativa finanziaria e principi contabili internazionali 8- Diritto commerciale (corso avanzato) 6- Econometria 8- Economia monetaria 7- Lingua inglese 4- Metodi quantitativi per la finanza II 8- Microeconomia 5- Strumenti derivati (corso avanzato) 8

II annoCFU

- Etica della finanza 4- Insegnamenti a scelta * 12

- Prova finale 20

Nell’ambito delle attività formative opzionali, che lo studente deve indicare al-l’atto della presentazione del proprio piano di studio, la Facoltà ha individuatodelle combinazioni di insegnamenti che consentono l’acquisizione di crediti for-mativi universitari in relazione ai seguenti profili professionali: Gestione dellebanche e delle assicurazioni e Finanza.

Gestione delle banche e delle assicurazioni

II annoCFU

- Diritto bancario e dei mercati o Diritto delle assicurazioni 6- Gestione bancaria o Gestione delle imprese di assicurazione 8- Gestione del portafoglio 8- Gestione dei rischi finanziari 8

Finanza

II annoCFU

- Asset pricing 8- Corporate governance 8

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- Diritto degli emittenti quotati 6- Finanza aziendale (corso avanzato) 8

(*) Insegnamenti a scelta:

Asset Pricing (8)Diritto tributario (fiscalità delle attività finanziarie) (4)Finanza delle imprese di assicurazione (6)Gestione bancaria (8)Gestione delle forme previdenziali pubbliche e complementari (4)Gestione delle imprese di assicurazione (8)Metodi statistici per la finanza e le assicurazioni (6)Sistemi finanziari comparati (5)Sistemi informativi bancari (5)Statistica assicurativa (5)Statistica economica (10)

AVVERTENZA

1. Al momento della presentazione del piano studi per il primo anno della lau-rea magistrale, è ammesso che gli studenti possano anticipare fino a 12 credi-ti previsti per insegnamenti del secondo anno.

Piani di studio per gli studenti che nell’a.a. 2011/2012 si iscrivono al IIanno di corso

Il corso di laurea magistrale si articola in due curricula:

– Gestione delle banche e delle assicurazioni;– Finanza;

CurriculumGestione delle banche e delle assicurazioni

I annoCFU

- Informativa finanziaria e principi contabili internazionali 8- Diritto commerciale (corso avanzato) 6- Econometria 8- Economia monetaria 6- Lingua inglese 4- Metodi quantitativi per la finanza II 8- Microeconomia 6- Strumenti derivati (corso avanzato) 8

Page 39: Facoltà di Scienze bancarie, finanziarie e assicurative · a.a. 2011 - 2012 Facoltà di Scienze bancarie, finanziarie e assicurative SCIENZE BANCARIE, FINANZIARIE E ASSICURATIVE

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II annoCFU

- Diritto bancario e dei mercati o Diritto delle assicurazioni 6- Etica della finanza 4- Gestione bancaria o Gestione delle imprese di assicurazione 8- Gestione del portafoglio 8- Gestione dei rischi finanziari 8- Insegnamenti a scelta (*) 12

- Prova finale 20

Curriculum Finanza

I annoCFU

- Informativa finanziaria e principi contabili internazionali 8- Diritto commerciale (corso avanzato) 6- Econometria 8- Economia monetaria 6- Lingua inglese 4- Metodi quantitativi per la finanza II 8- Microeconomia 6- Strumenti derivati (corso avanzato) 8

II annoCFU

- Asset Pricing 8- Corporate Governance 8- Diritto degli emittenti quotati 6- Etica della finanza 4- Finanza aziendale (corso avanzato) 8- Insegnamenti a scelta (*) 12

- Prova finale 20

(*) Insegnamenti a scelta per entrambi i curricula:

Asset Pricing (8)Diritto tributario (fiscalità delle attività finanziarie) (4)Finanza delle imprese di assicurazione (6)Gestione bancaria (8)Gestione delle forme previdenziali pubbliche e complementari (4)Gestione delle imprese di assicurazione (8)

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40

Metodi statistici per la finanza e le assicurazioni (6)Sistemi finanziari comparati (5)Sistemi informativi bancari (5)Statistica assicurativa (5)Statistica economica (10)

AVVERTENZE

1. Gli studenti immatricolati al primo anno del corso di laurea magistrale de-vono, contestualmente all’iscrizione, scegliere l’indirizzo di studio. È possi-bile il passaggio successivo ad altro indirizzo, con riconoscimento degli esa-mi già sostenuti compatibilmente con il piano di studio del nuovo indirizzo.

2. Al momento della presentazione del piano di studi per il primo anno dellalaurea magistrale, è ammesso che gli studenti possano anticipare fino a 12crediti previsti per insegnamenti del secondo anno, per tutti i corsi di laureamagistrale.

Dopo la laurea

Il percorso formativo proposto consentirà ai laureati di disporre di conoscenze estrumenti metodologici, anche interdisciplinari, adeguati per svolgere compitilavorativi, anche di elevato contenuto professionale e manageriale, nella gestio-ne di imprese bancarie e di intermediazione finanziaria, nell’ambito della finan-za delle aziende, nelle istituzioni di vigilanza sui mercati e sugli intermediari,nonché di svolgere attività di consulenza professionale in tutte le aree dell’atti-vità bancaria e finanziaria.

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Banking and Finance3

Costituiscono obiettivi formativi specifici qualificanti il corso di laurea magi-strale in Banking and finance, che afferisce alla classe LM-77: Scienze econo-mico-aziendali, le seguenti competenze, conoscenze e abilità:– i laureati acquisiranno un’approfondita conoscenza nelle aree della finanza,

dell’intermediazione finanziaria, delle scienze matematiche e statistiche ap-plicate all’interpretazione dei fenomeni economici e finanziari;

– i laureati acquisiranno una formazione avanzata, anche tramite comparazionicon le esperienze estere, nell’ambito della gestione dei rischi finannziari de-gli intermediari e del funzionamento dei mercati, con particolare attenzionealle modalità di applicazione dei modelli per le decisioni finanziarie;

– i laureati sapranno utilizzare fluentemente, con padronanza del lessico speci-fico, in forma scritta e orale, la lingua inglese;

– i laureati possederanno approfondite competenze per la comunicazione e lagestione dell’informazione;

– in relazione agli obiettivi specifici del corso di laurea magistrale, possonoessere previste attività di tirocinio presso istituzioni finanziarie oltre a sog-giorni di studio presso altre Università estere, anche nel quadro di accordiinternazionali.

Con riferimento al percorso formativo, esso è strutturato in modo tale da con-sentire allo studente di sviluppare competenze solide e approfondite nel campodella misurazione dei fenomeni finanziari, del pricing degli strumenti finanziari,anche complessi, della disciplina degli intermediari e della loro governance, degliaspetti avanzati dell’operatività dei mercati di strumenti finanziari, di gestionedei rischi e degli investimenti.

Sono titoli di ammissione quelli previsti dalle vigenti disposizioni di legge.

La durata normale del corso di laurea magistrale è di ulteriori due anni dopo lalaurea triennale. Per conseguire la laurea magistrale lo studente deve aver acqui-sito almeno 120 crediti formativi universitari, ivi compresi quelli relativi allaprova finale.

A ogni insegnamento è attribuito un numero di crediti, uguale per tutti gli stu-denti e un voto (espresso in trentesimi) che varia a seconda del livello di prepa-razione. Gli insegnamenti si concludono con una prova di valutazione espressamediante una votazione in trentesimi.

3 Corso di studio proposto interamente in lingua inglese.

Il tempo riservato allo studio personale o ad altre attività formative di tipo indi-viduale costituisce circa i due terzi dell’impegno orario complessivo.

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Superato l’esame finale di laurea lo studente consegue il diploma di laurea ma-gistrale in Banking and finance.

Il piano degli studi del biennio magistrale deve essere integrato da un corso semestrale,della durata di 30 ore, in forma seminariale, di “morale speciale”, con denominazio-ne che la Facoltà concorderà con l’Assistente ecclesiastico generale, da concludersicon la presentazione di una breve dissertazione scritta concordata con il docente.

Calcolo del voto di laureaPer stabilire il voto di laurea, alla media aritmetica iniziale (nella quale i voti“30 e lode” sono calcolati come 32/30), ottenuta ponderando ogni voto espressoin trentesimi con i crediti corrispondenti, si aggiunge 1 punto se dal curriculumdello studente risultano attività internazionali riconosciute dalla Facoltà.In relazione alla qualità dell’elaborato, la commissione che valuta la prova fina-le può attribuire da 0 a 8 punti, che si aggiungono al valore precedentementeottenuto e formano il voto di laurea.

PIANI DI STUDIO

Il corso di laurea magistrale si articola nel curriculum in:

– Trading and risk management

I annoCFU

- Advanced Financial Accounting 5- Advanced Microeconomics 5- Applied Statistics for Finance 6- Applied Econometrics 8- Corporate Finance 8- Derivative Securities Pricing 8- Monetary Economics 6- Principles of Financial Regulation 10- Quantitative Methods for Finance 8

II annoCFU

- Investment Risk Management 4- Foreign Language (French, German or Spanish) (*) 4- Market Microstructure 8- Risk Management 8- Electives (**) 12

- Thesis 20

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(*) L’insegnamento di lingua straniera è anticipabile al I anno di corso.

(**) Electives courses list

Corporate Governance and Social Responsibility (8)Industrial Organization (8)International Corporate Finance (8)International Financial Markets (4)Project Management (8)Real Estate Finance (4)Risk Management for Non Financial Firms (4)

AVVERTENZA

1. Al momento della presentazione del piano di studi per il primo anno dellalaurea magistrale, è ammesso che gli studenti possano anticipare fino a 12crediti previsti per insegnamenti del secondo anno.

Dopo la laurea

Il percorso formativo proposto consentirà ai laureati di disporre di conoscenze estrumenti metodologici, anche interdisciplinari, adeguati per svolgere compitilavorativi, anche di elevato contenuto professionale, nella gestione di impresebancarie e di intermediazione finanziaria, nell’ambito della finanza delle azien-de, nelle istituzioni di vigilanza sui mercati e sugli intermediari, nonché di svol-gere attività di consulenza in tutte le aree dell’attività bancaria e finanziaria na-zionale e internazionale.

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Elenco alfabetico degli insegnamenti dei corsi di laurea magistrale con rela-tivo codice di settore scientifico disciplinare4.

Lauree in Economia dei mercati e degli intermediari finanziari e in Bankingand Finance

Advanced Financial Accounting SECS-P/09Advanced Microeconomics SECS-P/01Applied Econometrics SECS-P/01Applied Statistics for Finance SECS-S/01Asset Pricing SECS-S/06Corporate Finance SECS-P/09Corporate Governance SECS-P/09Corporate Governance and Social Responsibility SECS-P/09Derivative Securities Pricing SECS-P/11Diritto bancario e dei mercati IUS/05Diritto commerciale (corso avanzato) IUS/04Diritto delle assicurazioni IUS/05Diritto degli emittenti quotati IUS/04Diritto tributario (fiscalità delle attività finanziarie) IUS/12Econometria SECS-P/01Economia monetaria SECS-P/01Ethics in financial markets M-FIL/03Etica della finanza M-FIL/03Finanza aziendale (corso avanzato) SECS-P/09Finanza delle imprese di assicurazione SECS-P/11Gestione bancaria SECS-P/11Gestione dei rischi finanziari SECS-P/11Gestione del portafoglio SECS-P/11Gestione delle forme previdenziali pubbliche e complementariSECS-P/11Gestione delle imprese di assicurazione SECS-P/11Industrial Organization SECS-P/01Informativa finanziaria e principi contabili internazionali SECS-P/09International Corporate Finance SECS-P/09International Financial Markets SECS-P/11Investment Risk Management SECS-P/11Lingua inglese L-LIN/12

4 Per definizione e obiettivi dell’organizzazione in settori scientifico-disciplinari sirimanda a quanto detto con riferimento alla laurea triennale.

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Lingua francese L-LIN/04Lingua spagnola L-LIN/07Lingua tedesca L-LIN/14Market Microstructure SECS-P/09, SECS-P/11Metodi quantitativi per la finanza II SECS-S/06Metodi statistici per la finanza e le assicurazioni SECS-S/06Microeconomia SECS-P/01Monetary Economics SECS-P/01Principles of Financial Regulation IUS/04Project Management SECS-P/10Quantitative Methods for Finance SECS-S/06Real Estate Finance SECS-P/11Risk Management SECS-P/11Risk Management for Non Financial Firms SECS-P/11Sistemi finanziari comparati SECS-P/11Sistemi informativi bancari INF/01Statistica assicurativa SECS-S/06Statistica economica SECS-S/03Strumenti derivati (corso avanzato) SECS-P/11

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Programmi UCSC Exchange Europe - Programma LLP e Erasmus

Il programma LLP-Erasmus offre l’opportunità agli studenti dell’UniversitàCattolica del Sacro Cuore (UCSC) di trascorrere un periodo di studio presso unadelle università straniere con le quali l’ateneo ha siglato un apposito accordobilaterale, per il periodo indicato nel bando (anno accademico o semestre) e co-munque non inferiore a 3 mesi e non superiore a 12 mesi.

Gli studenti UCSC selezionati hanno l’opportunità, durante questo periodo, difrequentare i corsi all’estero, usufruire delle strutture e dei servizi dell’ateneostraniero, sostenere gli esami previsti e ottenerne il riconoscimento in UCSC.

Lo “status” di studente Erasmus prevede che si paghino regolarmente le tasse diiscrizione presso l’Università di origine (UCSC) e non presso la sede estera didestinazione.

L’iscrizione alle selezioni deve essere effettuata tassativamente entro la data discadenza indicata nel bando di concorso (indicativamente a fine gennaio perpartenze nel 1° semestre e a fine maggio per partenze nel 2° semestre) e seguen-do le istruzioni indicate nello student booklet.

Ogni candidato ha diritto di indicare fino a tre destinazioni preferite, scelte al-l’interno della rosa di sedi riservate alla Facoltà di Scienze bancarie, finanziariee assicurative. La scelta della destinazione preferita non è vincolata dall’areadisciplinare (04.0 Studi economici - indirizzo Management; 11.2 Statistica; 11.5Scienze attuariali; 14.3 Discipline economiche e aziendali) indicata nel bandoaccanto a ciascuna università straniera.

Gli studenti del terzo anno della laurea triennale possono fare domanda per tra-scorrere periodi di studio nel corso del primo anno di una delle lauree magistra-li/specialistiche attivate dalla Facoltà di Scienze bancarie, finanziarie e assicu-rative (anche delle lauree interfacoltà con Economia).

Per la scelta della sede di destinazione può essere utile verificare i corsi chesono stati frequentati in passato in ciascuna Università estera, gli esami UCSCcon i quali è avvenuto il riconoscimento degli esami svolti all’estero e verificar-ne la compatibilità con il proprio piano di studi. A tal fine si mette a disposizionedegli studenti interessati un database con gli esami convertiti negli anni passatida studenti della Facoltà di Scienze bancarie, finanziarie e assicurative.

La conoscenza linguistica è un pre-requisito fondamentale. Oltre ad auto-certifi-care nella domanda di ammissione le proprie conoscenze linguistiche, i candida-ti sono tenuti obbligatoriamente a sostenere un test di lingua (francese, inglese,spagnola e tedesca) per dimostrare il livello di conoscenza della lingua relativaalla sede estera per cui si candidano.

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Si precisa che per le destinazioni la cui lingua non è normalmente studiata (NordEuropa, Est Europa, Grecia, Portogallo, ecc.) si chiede comunque di partecipareal test di lingua inglese, poiché gli atenei di tali Paesi potrebbero offrire corsi inlingua inglese.

Maggiori dettagli circa tempi e procedure per la partecipazione ai programmiLLP-Erasmus nonché circa le modalità di riconoscimento degli esami sostenutiall’estero e di conversione dei relativi voti si trovano nella sezione dedicata delsito www.unicatt.it/scienzebancarie.

Programmi UCSC Exchange International - OverSeas e ISEP

Ad ampliamento della proposta Erasmus, l’Ateneo ha stipulato una serie di ac-cordi bilaterali con Atenei in altri continenti, per poter offrire un ventaglio sem-pre più ricco di opportunità di studio all’estero: Australia, Argentina, Corea delSud, Giappone, Messico, Puerto Rico, Stati Uniti e Sud Africa tramite il pro-gramma OverSeas.

Inoltre, grazie alla convenzione siglata con la rete americana I.S.E.P.(International Student Exchange Programs), l’offerta di destinazioni è stata ul-teriormente ampliata fino a coinvolgere oltre 260 università (negli Stati Uniti ein altri 35 Paesi) facenti parte del circuito sopraccitato.

Le regole di selezione dei candidati e di accordi sulle equivalenze dei corsi sonoanaloghe a quelle del Programma Erasmus, con l’obbligo aggiuntivo di partico-lari prerequisiti di merito e di conoscenze linguistiche indicati in ogni specificobando; per il riconoscimento dei voti stranieri, la commissione dei docenti tieneconto delle diverse scale di valutazione straniere e delle ore di lezione attribuiteai corsi frequentati, come da indicazioni riportate nella sezione dedicata del sitowww.unicatt.it/scienzebancarie.

Anche per partecipare a questi bandi gli studenti possono rivolgersi a UCSCInternational - Via Carducci, 28/30 o monitorare la pagina web:http://ucscinternational.unicatt.it/it/ucsc_exchange_programs_international.

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Tirocinio curriculare

I tirocini sono proposti agli studenti tramite bando pubblicato sulla sezione de-dicata del sito www.unicatt.it/scienzebancarie.

Possono presentare domanda di partecipazione:a. ai tirocini delle lauree triennali:

– gli studenti iscritti al secondo anno* che hanno superato tutti gli esami del primo anno di corso;* che hanno acquisito almeno 70 crediti formativi alla data del 28 febbraio;

– gli studenti iscritti al terzo anno* che hanno superato tutti gli esami del primo anno di corso;* che hanno acquisito almeno 100 crediti formativi alla data del 28 febbraio.

b. ai tirocini delle lauree magistrali/specialistiche:– gli studenti iscritti al primo anno

* che non hanno svolto il tirocinio nelle lauree triennali;* che hanno acquisito almeno 25 crediti formativi (con esclusione di

eventuali debiti formativi) alla data del 28 febbraio;– gli studenti iscritti al secondo anno

* che non hanno svolto il tirocinio nelle lauree triennali;* che hanno acquisito almeno 54 crediti formativi (con esclusione di

eventuali debiti formativi) alla data del 28 febbraio

La domanda deve essere presentata entro la data del 10 marzo e deve esserecorredata da certificazione comprovante i requisiti di cui sopra (o eventualmen-te da autocertificazione qualora ancora non acquisiti dagli uffici di segreteria).

Essendo il tirocinio una modalità didattica non obbligatoria, la Facoltà non assi-cura un numero di tirocini pari al numero dei tirocini richiesti annualmente daglistudenti.Non è consentita l’attribuzione discrezionale di tirocini curriculari da parte disingoli docenti della Facoltà, né il riconoscimento di tirocini attivati su iniziati-va dello studente.

L’assegnazione dei tirocini per le lauree triennali e per le lauree magistrali/spe-cialistiche ha luogo mediante la stesura di una graduatoria degli studenti chehanno presentato regolare domanda per i rispettivi tirocini.Le graduatorie vengono predisposte dal docente referente in collaborazione conil coordinatore di tirocinio - se nominato - tenuto conto:– della media aritmetica dei voti degli esami corrispondenti ai crediti conse-

guiti alla data di chiusura della presentazione delle domande di tirocinio;– del numero di crediti conseguiti alla data di chiusura della presentazione del-

le domande di tirocinio.

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Ai fini dell’assegnazione dei tirocini, l’elenco degli stessi deve essere reso di-sponibile entro il 30 marzo e gli studenti che hanno presentato regolare domandasono convocati dal docente referente (o dal coordinatore di tirocinio - se nomi-nato) nel rispetto della posizione in graduatoria. Lo studente è tenuto ad indicaresecondo la tempistica concordata il tirocinio prescelto. Qualora uno studentenon gradisse i tirocini a disposizione può annullare la sua richiesta e optare pergli esami alternativi.

Ai fini del riconoscimento dei crediti è necessario che il tirocinio rispetti i se-guenti requisiti minimi:– la durata deve essere di almeno 3 mesi;– il tirocinio deve essere assegnato tra quelli ricompresi nell’elenco a disposi-

zione della Facoltà;– con il docente referente, in collaborazione con il coordinatore di tirocinio -

se nominato - deve essere concordato un piano didattico del tirocinio, sentitoil tutor aziendale;

– al termine del tirocinio lo studente deve predisporre una relazione finale.

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Master universitari

La Facoltà ha istituito e prevede l’attivazione dei seguenti master:

MASTER DI II LIVELLO

– Banca, Mutualità e Sviluppo - MIBAMS (in collaborazione con BCC);– Credit Risk Management – CRERIM;– Gestione e tecnica delle assicurazioni – GETA;– Finanza d’impresa e corporate banking - FICOB.

Informazioni dettagliate sui Master e su altri corsi post-lauream possono essererichieste all’Ufficio Master (tel.02.7234.3860 – fax 02.7234.5202; E-mail:[email protected], Sito Internet: http://master.unicatt.it).

I Dottorati di ricerca

Il Dottorato di ricerca è un titolo di studio valutabile nell’ambito della ricer-ca scientifica. Per essere ammessi al corso di Dottorato bisogna essere in posses-so di una laurea e superare un concorso consistente in una prova scritta e in uncolloquio. La durata dei corsi di dottorato è di almeno tre anni accademici. IlDottorato si conclude con la discussione di una dissertazione scritta.

La Facoltà di Scienze bancarie, finanziarie e assicurative aderisce alla Scuola didottorato in Economia e management in cui è attivo il dottorato di ricerca inMercati e Intermediari Finanziari.

La Facoltà di Scienze bancarie, finanziarie e assicurative aderisce ai seguentidottorati di ricerca riferiti al XXVII ciclo:

– Scienze attuarialiSede amministrativa: Università degli studi di Roma “La Sapienza”

– StatisticaSede amministrativa: Università degli studi di Milano Bicocca

Ufficio Dottorati di ricercaL’ufficio assiste i dottorandi nelle varie fasi di svolgimento del dottorato

con informazioni di carattere normativo, e dà il necessario supportoorganizzativo per lo svolgimento dei concorsi di ammissione e per lo svol-gimento degli esami finali.

Orario di apertura al pubblico:lunedì, martedì, giovedì, venerdì: 9,00 - 12,15mercoledì: 14,00 - 17,00Tel. 02/7234.5633E-mail: [email protected] web: http://dottorati.unicatt.it

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Bianca.p65 10/07/2009, 9.051

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Bianca.p65 10/07/2009, 9.051

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CORSI DI TEOLOGIA

Natura e finalità

Gli insegnamenti di Teologia sono una peculiarità dell’Università Cattolica; essiintendono offrire una conoscenza critica, organica e motivata dei contenuti dellaRivelazione e della vita cristiana, così da ottenere una più completa educazionedegli studenti all’intelligenza della fede cattolica.

Lauree triennali

Il piano di studio curricolare dei corsi di laurea triennale prevede per gli stu-denti iscritti all’Università Cattolica la frequenza a corsi di Teologia.

Per il I, II e III anno di corso è proposto un unico programma in forma semestrale(12 settimane di corso per anno su 3 ore settimanali).Gli argomenti sono:

I anno: Introduzione alla Teologia e questioni di Teologia fondamentale;

II anno: Questioni di Teologia speculativa e dogmatica;

III anno: Questioni di Teologia morale e pratica.

Gli studenti possono scegliere l’insegnamento di Teologia tramite UC-POINT,entro il 18 novembre 2011. Per gli studenti che non provvederanno entro tale ter-mine all’iscrizione, l’Università procederà all’assegnazione d’ufficio del docente.

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Lauree magistrali

Per il biennio di indirizzo delle lauree magistrali è proposto un corso semestrale,della durata di 30 ore, in forma seminariale e/o monografica su tematica di area,con denominazione che ogni Facoltà concorderà con l’Assistente ecclesiasticogenerale, da concludersi con la presentazione di una breve dissertazione scrittaconcordata con il docente.

Programmi dei corsi

I programmi dei corsi di Teologia sono consultabili accedendo alla sezione delsito web dell'Università Cattolica http://programmideicorsi-milano.unicatt.it.

Inoltre, un'edizione integrale della Guida in formato .pdf, comprensiva dei pro-grammi degli insegnamenti, sarà inviata a ciascuno studente sulla sua paginapersonale (I-Catt), nonché resa disponibile nella sezione "Piani di studio e Guide diFacoltà" della home page della Facoltà.

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SERVIZIO LINGUISTICO D’ATENEO (SELDA)L’Università Cattolica, tramite il Servizio Linguistico di Ateneo (SeLdA),

offre ai propri studenti di tutte le Facoltà l’opportunità di verificare o acquisirele competenze linguistiche di livello di base e avanzato previste nel proprio per-corso formativo.

Organizzazione didattica dei corsi di lingua di base

Gli studenti che vorranno acquisire le abilità linguistiche tramite il ServizioLinguistico di Ateneo potranno sostenere la prova di idoneità linguistica nelleprime sessioni utili.

Per la preparazione della prova di idoneità, il Servizio linguistico di Ateneoorganizza corsi semestrali ripartiti in esercitazioni d’aula e di laboratorio lingui-stico fino ad una durata complessiva di 100 ore, a seconda del livello di cono-scenza della lingua dello studente accertato dal test di ingresso.

Per le lingue inglese, francese, spagnola e tedesca, l’insegnamento viene im-partito in classi parallele e in più livelli, determinati in base ad un apposito testdi ingresso. Non è previsto test di ingresso per la lingua spagnola né per i prin-cipianti assoluti, ossia studenti che non hanno mai frequentato corsi per la lin-gua prescelta.

Obiettivo dei corsi è portare gli studenti al livello B1 Soglia definito dal “Quadrodi Riferimento Europeo delle Lingue” come “Uso indipendente della lingua”1.

Taluni certificati linguistici internazionalmente riconosciuti, attestanti un li-vello pari o superiore al B1, sono riconosciuti come sostitutivi della prova diidoneità SeLdA, se conseguiti entro tre anni dalla data di presentazione agli uf-fici competenti. Presso la pagina web e le bacheche del SeLdA sono disponibiliinformazioni più dettagliate sui certificati riconosciuti dal SeLdA e i livellicorrispondenti.

1 B1 «Il parlante è in grado di capire i punti essenziali di un discorso, a condizione che vengausata una lingua chiara e standard e che si tratti di argomenti familiari inerenti al lavoro, allascuola, al tempo libero, ecc. È in grado di districarsi nella maggior parte delle situazioni lingui-stiche riscontrabili in viaggi all’estero. È in grado di esprimere la sua opinione, su argomentifamiliari e inerenti alla sfera dei suoi interessi, in modo semplice e coerente. È in grado di riferireun’esperienza o un avvenimento, di descrivere un sogno, una speranza o un obiettivo e di fornireragioni e spiegazioni brevi relative a un’idea o a un progetto».

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Calendario delle lezioni dei corsi di lingua di base

LINGUA FRANCESE E SPAGNOLA

Livello principianti:Corsi I semestre: dal 26 settembre al 23 dicembre 2011;Corsi II semestre: dal 27 febbraio al 1 giugno 2012

(dal 2 al 14 aprile sospensione per le festività Pasquali).

LINGUA INGLESE E TEDESCA

Livello elementare/principianti:Corsi I semestre: dal 3 ottobre al 17 dicembre 2011;Corsi II semestre: dal 27 febbraio al 19 maggio 2012

(dal 2 al 14 aprile sospensione per le festività Pasquali).

TUTTE LE LINGUE

Livello pre-intermedio (inglese), falsi principianti (francese) e intermedio (tuttele lingue):Corsi I semestre: dal 3 ottobre al 17 dicembre 2011;Corsi II semestre: dal 27 febbraio al 19 maggio 2012

(dal 2 al 14 aprile sospensione per le festività Pasquali).

Prove di idoneità

Al termine dei corsi di base è prevista una verifica di accertamento del livel-lo di competenza linguistica acquisito che consiste in una prima prova scrittache dà l’ammissione alla successiva parte orale.Tali prove hanno valore interno all’Università: a seconda delle delibere delleFacoltà, sostituiscono in genere il primo esame di lingua previsto nei piani distudio, dando diritto all’acquisizione dei crediti corrispondenti.

Lo studente ha la possibilità di sostenere l’orale dopo la parte scritta che èvalida fino all’ultimo appello della sessione in cui è stata superata.

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Aule e laboratori multimediali

Le aule utilizzate per i corsi di lingue sono ubicate presso la Sede del SeLdA,in via Morozzo della Rocca 2/A, e sono dotate di moderne attrezzature per l’in-segnamento linguistico.Presso la stessa sede si trovano i laboratori linguistici, equipaggiati con le piùmoderne tecnologie multimediali, destinati alla didattica e all’autoapprendimento.

Centro per l’Autoapprendimento

Il Centro per l’Autoapprendimento, ubicato al III piano della Sede di ViaMorozzo della Rocca, si affianca ed integra le lezioni frontali, consentendo l’in-cremento del numero di ore di esposizione alla lingua. Il Centro offre un’ampiagamma di strumenti e, soprattutto, un servizio di consulenza linguistica, attra-verso il quale l’utente viene seguito nelle diverse fasi dell’apprendimento, conla finalità di acquisire strategie per imparare in modo autonomo e rendersi re-sponsabile del proprio processo di apprendimento.Per accedere al Centro non è necessaria prenotazione.

Riferimenti utili Centro per l’Autoapprendimento:tel. 02 7234.5745e-mail: [email protected]

Orario di apertura del Centro per l’Autoapprendimento:lunedì: 9,30 – 15,30martedì e mercoledì: 9,00 – 17,30giovedì: 9,00 – 17,00venerdì: 9,00 – 13,30

Gli orari dei consulenti sono pubblicati nella bacheca del Centro perl’Autoapprendimento, Via Morozzo della Rocca, 2/A, III piano e sulla paginaweb del SeLdA, all’indirizzo http://www.unicatt.it/SeLda-cap

Riferimenti utili Segreteria SeLdA:Via Morozzo della Rocca, 2/Atel. 02 7234.5740e-mail: [email protected] Segreteria: 10,00 – 12,00 (lunedì, martedì, giovedì e venerdì)

14,30 – 16,30 (mercoledì)

Indirizzo web: http://www.unicatt.it/SeLda

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I programmi dei corsi di lingua straniera di livello base sono consultabilinella sezione del sito web dell'Università Cattolica dedicata al SeLdA(www.unicatt.it/SeLdA) alla voce di menu "Formazione linguistica di base".

I programmi dei corsi di lingua straniera di livello avanzato sono consultabiliaccedendo alla sezione del sito web dell'Università Cattolica:http://programmideicorsi-milano.unicatt.it.

Inoltre un'edizione integrale della Guida in formato .pdf, comprensiva deiprogrammi degli insegnamenti, sarà inviata a ciascuno studente sulla sua paginapersonale (I-Catt), nonché resa disponibile nella sezione "Piani di studio e Guidedi Facoltà" della home page della Facoltà.

Programmi dei corsi

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CENTRO PER L’INNOVAZIONE E LO SVILUPPO DELLE ATTIVITÀDIDATTICHE E TECNOLOGICHE D’ATENEO (ILAB)

In coerenza con gli obiettivi formativi delle lauree triennali, l’ILAB organiz-za corsi di informatica di base per il conseguimento delle abilità informatichepreviste nei piani studi dei vari corsi di laurea.

Corsi di ICT e società dell’informazione

Il corso si struttura in due parti

• Parte teorica:o Tecnologie dell’informazione e della comunicazione e Sistemi Infor-

mativio Hardware, Software e Retio L’organizzazione di dati e informazionio La Convergenza Digitale: passato, presente e futuro della società del-

l’informazioneo Le questioni etiche nella società dell’informazione

• Parte pratica:o Sistemi operativi e sistemi di elaborazione testi (Windows e Word)o Fogli elettronici e sistemi di elaborazione testi multimediali (Excel e

PowerPoint)

Per la parte teorica, il testo adottato come riferimento è:CARIGNANI-FRIGERIO-RAJOLA, ICT e Società dell’Informazione, McGraw-Hill,

2010, 2a ed.In Blackboard (http://blackboard.unicatt.it/) è possibile scaricare parte del ma-teriale di supporto (slide e letture di approfondimento) utilizzati dal docentenelle lezioni. Lo studio delle slide, tuttavia, non sostituisce il valore della fre-quenza e lo studio del libro secondo le indicazioni in bibliografia.

Per la parte pratica, i materiali sono a disposizione su Blackboard in modalitàdi auto-apprendimento.

Riferimenti utiliCentro per l’Innovazione e lo Sviluppo delle Attività didattiche e tecnologiched’Ateneo (ILAB)Largo A. Gemelli, 1 - 20123 MilanoE-mail: [email protected]

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Programmi dei corsiI programmi dei corsi di ICT e società dell'informazione sono consultabili

accedendo alla sezione del sito web dell'Università Cattolica:http://programmideicorsi-milano.unicatt.it.

Inoltre un'edizione integrale della Guida in formato .pdf, comprensiva deiprogrammi degli insegnamenti, sarà inviata a ciascuno studente sulla sua paginapersonale (I-Catt), nonché resa disponibile nella sezione "Piani di studio e Guide diFacoltà" della home page della Facoltà.

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NORME AMMINISTRATIVE

NORME PER L’IMMATRICOLAZIONE

1. TITOLI DI STUDIO RICHIESTI

A norma dell’art. 6 del D.M. n. 270/2004, possono immatricolarsi ai corsi dilaurea istituiti presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore:– i diplomati di scuola secondaria superiore (quinquennale o quadriennale:

diplomi conclusivi dei corsi di studio di istruzione secondaria superiore). Peri diplomati quadriennali, ad eccezione di coloro che provengono dai liceiartistici per i quali resta confermata la validità dei corsi integrativi, l’Univer-sità provvede alla definizione di un debito formativo corrispondente alle mi-nori conoscenze conseguenti alla mancata frequenza dell’anno integrativo,in passato disponibile per i diplomati quadriennali, il cui assolvimento dovràcompletarsi da parte dello studente di norma entro il primo anno di corso.

– i possessori di titolo di studio conseguito all’estero, riconosciuto idoneo perl’ammissione alle università italiane secondo le disposizioni emanate per ognianno accademico dal Ministero dell’Università e della Ricerca di concertocon i Ministeri degli Affari Esteri e dell’Interno. Gli studenti possessori dititolo di studio estero interessati all’immatricolazione dovranno rivolgersialla Segreteria dedicata in ciascuna Sede.

2. MODALITÀ E DOCUMENTI

Gli studenti che intendono iscriversi per la prima volta all’Università Cattolicadevono anzitutto prendere visione dell’apposito bando “Norme per l’ammissio-ne al primo anno dei corsi di laurea” in distribuzione:– per Milano nella sede di Largo Gemelli 1,– per Brescia presso la sede di Via Trieste 17,– per Piacenza presso la sede di Via Emilia Parmense 84,– per Cremona presso la sede di Via Milano 24,a partire dal mese di giugno.In tale documento vengono precisati i corsi di studio per i quali è previsto unaprova di ammissione e i corsi di studio per i quali è fissato un numero pro-grammato senza prova di ammissione, nonché i termini iniziali e finali perl’immatricolazione.

I moduli e i documenti da presentare per l’immatricolazione sono i seguenti:Domanda di immatricolazione (nella domanda lo studente deve tra l’altroautocertificare il possesso del titolo di studio valido per l’accesso all’Univer-sità, il voto e l’Istituto presso il quale il titolo di studio è stato conseguito.

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Si consiglia lo studente di produrre un certificato dell’Istituto di provenienzaonde evitare incertezze, imprecisioni od errori circa l’esatta denominazione del-l’Istituto e del diploma conseguito. Qualora la segreteria di Facoltà verifichi lanon rispondenza al vero di quanto autocertificato l’immatricolazione sarà consi-derata nulla). La domanda include:

1. Ricevuta originale (in visione) dell’avvenuto versamento della prima ratadelle tasse universitarie.

2. Due fotografie recenti formato tessera (a colori, già ritagliate di cui una ap-plicata al modulo di richiesta del badge-tesserino magnetico).

3. Fotocopia documento d’identità e codice fiscale.4. Certificato di battesimo.5. Dichiarazione relativa ai redditi dello studente e dei familiari.6. Stato di famiglia o autocertificazione.7. Immatricolati alla Facoltà di Scienze linguistiche e letterature straniere: que-

stionari riservati a coloro che intendono accedere agli insegnamenti di linguainglese, spagnola, tedesca e russa.

8. Sacerdoti e Religiosi: dichiarazione con la quale l’Ordinario o il loro Supe-riore li autorizza ad immatricolarsi all’Università (l’autorizzazione scrittaverrà vistata dall’Assistente Ecclesiastico Generale dell’Università Cattolicao da un suo delegato).

9. Cittadini extracomunitari: permesso di soggiorno (ovvero ricevuta attestantel’avvenuta presentazione di richiesta del permesso di soggiorno) in visione.

Conclusa l’immatricolazione vengono rilasciati allo studente il Libretto di iscri-zione e il tesserino magnetico con codice personale.Il libretto contiene i dati relativi alla carriera scolastica dello studente, per cui lostudente è passibile di sanzioni disciplinari ove ne alteri o ne falsifichi lescritturazioni. È necessario, in caso di smarrimento, presentare denuncia all’auto-rità di Polizia Giudiziaria ovvero dichiarazione sostitutiva dell’atto di notorietà.Lo studente che ha ottenuto l’iscrizione ad un anno di corso universitario non hadiritto alla restituzione delle tasse e contributi pagati.

3. VALUTAZIONE DELLA PREPARAZIONE INIZIALE

Per affrontare al meglio i corsi universitari scelti, a coloro che si immatricolanoal primo anno dei diversi corsi di laurea triennale e magistrale a ciclo unico saràvalutato il livello della propria preparazione iniziale.Questa valutazione, che non costituisce un vincolo all’accesso o alla frequenzadei corsi bensì un’opportunità, verrà erogata, fatta eccezione per i corsi che pre-vedono una prova di ammissione, in un momento successivo all’immatricolazio-ne. Si tratta di una verifica su predefinite aree tematiche (a titolo esemplificativo

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le aree della lingua italiana e della cultura generale e delle conoscenze storiche),diversificate in base alla Facoltà prescelta, riguardo a conoscenze che si atten-dono qualunque sia il diploma conseguito nella Scuola secondaria superioredi provenienza.

4. NORME PARTICOLARI PER DETERMINATE CATEGORIE DI STUDENTI (*)

(*) L’ammissione di studenti con titolo di studio estero è regolata da specifica normati-va ministeriale, disponibile presso l’International Admissions Office.

STUDENTI CITTADINI ITALIANI E COMUNITARI IN POSSESSO DI UN TITOLO ESTERO CONSE-GUITO FUORI DAL TERRITORIO NAZIONALE

I cittadini italiani in possesso di titoli esteri conseguiti al di fuori del territorionazionale e che consentano l’immatricolazione alle Università italiane devonopresentare la domanda di iscrizione all’International Admissions Office osser-vando scadenze e criteri di ammissione stabiliti per il corso di laurea di interes-se, allegando i seguenti documenti:1. In visione un valido documento di identità personale.2. Domanda di immatricolazione indirizzata al Rettore: essa dovrà contenere i

dati anagrafici e quelli relativi alla residenza e al recapito all’estero e in Ita-lia, necessari, questi ultimi, per eventuali comunicazioni dell’Università.

3. Titolo finale di Scuola Secondaria Superiore debitamente perfezionato dallaRappresentanza diplomatica italiana all’estero competente per territorio. Iltitolo dovrà essere munito di:

– traduzione autenticata dalla Rappresentanza consolare o diplomatica italia-na competente per territorio;

– dichiarazione di valore “in loco”; trattasi di apposita Dichiarazione, rilascia-ta dalla Rappresentanza consolare o diplomatica italiana competente per ter-ritorio nella quale dovrà essere indicato:* se il Titolo di Scuola Secondaria Superiore posseduto consenta – o non

consenta – nell’Ordinamento Scolastico dal quale è stato rilasciato, l’iscri-zione alla Facoltà e Corso di Laurea richiesti dallo studente;

* a quali condizioni tale iscrizione sia consentita (esempio: con o senza esamedi ammissione; sulla base di un punteggio minimo di tale diploma; ecc.).

– legalizzazione (per i paesi per i quali, secondo le indicazioni della stessaRappresentanza consolare o diplomatica, è prevista) o riferimento di Leggein base al quale il documento risulta essere esente da legalizzazione.Qualora lo studente al momento della presentazione della domanda non siaancora in possesso del diploma originale di maturità, dovrà essere presentatala relativa attestazione sostitutiva a tutti gli effetti di legge.

4. Certificazione Consolare attestante l’effettivo compimento degli studi in Isti-tuzioni Scolastiche situate all’estero.

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Il punto 5, interessa esclusivamente coloro che chiedono l’immatricolazione ad annosuccessivo al primo, o ammissione a laurea magistrale.5. Certificati (corredati degli eventuali titoli accademici intermedi e/o finali già

conseguiti) comprovanti gli studi compiuti e contenenti: durata in anni, pro-grammi dei corsi seguiti, durata annuale di tali corsi espressa in ore, indica-zione dei voti e dei crediti formativi universitari riportati negli esami di pro-fitto e nell’esame di laurea presso Università straniere, muniti di:– traduzione autenticata dalla Rappresentanza consolare o diplomatica ita-

liana competente per territorio;– dichiarazione di valore (trattasi di apposita Dichiarazione, rilasciata dalla

Rappresentanza consolare o diplomatica italiana competente per territo-rio, nella quale dovrà essere indicato se gli studi effettuati e gli eventualititoli conseguiti siano o meno di livello universitario);

– legalizzazione (per i Paesi per i quali, secondo le indicazioni della stessaRappresentanza consolare o diplomatica, è prevista) o riferimento di Leggein base al quale il documento risulta essere esente da legalizzazione.

Dovrà, anche, essere espressamente precisato se l’Università – o l’Istituto Supe-riore – presso la quale gli studi sono stati compiuti, sia legalmente riconosciuta.

STUDENTI CITTADINI STRANIERI (NON COMUNITARI)

Si invi tano gl i s tudenti Cittadini Stranieri interessat i a r ichiedereall’International Admissions Office di ciascuna Sede dell’Università Catto-lica le relative informazioni.Si evidenzia, altresì, che la specifica normativa si può trovare affissa all’Albodelle informazioni generali dell’International Admissions Office e sul sito webdell’Ateneo.

STUDENTI GIÀ IN POSSESSO DI ALTRE LAUREE ITALIANE

Gli studenti che si propongono di conseguire una seconda laurea di pari livellodell’ordinamento italiano sono tenuti ad utilizzare la procedura informatica di-sponibile sul sito internet dell’Ateneo nella sezione dedicata. Gli studenti inte-ressati sono altresì invitati a consultare gli avvisi esposti agli albi di Facoltà esul sito internet dell’Ateneo per verificare le scadenze di presentazione delladocumentazione necessaria alle Segreterie di competenza.

PRATICHE AMMINISTRATIVE

ISCRIZIONE AD ANNI DI CORSO/RIPETENTI O FUORI CORSO SUCCESSIVI AL PRIMO

La modalità di iscrizione è automatica: ogni studente già immatricolato pressol’Università Cattolica e regolarmente iscritto riceve - entro il mese di agosto -presso la propria residenza: 1) dalla Banca il bollettino della prima rata propo-

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nente l’iscrizione al nuovo anno accademico; 2) dall’Università la normativatasse e contributi universitari e la modulistica per la compilazione dei redditi delnucleo familiare. N.B.: Se, per eventuali disguidi, lo studente non è entrato inpossesso entro la terza settimana di settembre del bollettino tasse, lo stesso ètenuto a scaricarne una copia via web dalla pagina personale dello studente I-Catt, ovvero a richiederne tempestivamente uno sostitutivo alla Segreteria diFacoltà. Per ottenere l’iscrizione all’anno successivo lo studente deve effettuareil versamento di tale prima rata: l’avvenuto versamento della prima rata costi-tuisce definitiva manifestazione di volontà di iscriversi al nuovo anno accade-mico, l’iscrizione è così immediatamente perfezionata alla data del versamento(vedere il successivo punto relativamente al rispetto delle scadenze).L’aggiornamento degli archivi informatici avviene non appena l’Università ri-ceve notizia dell’avvenuto pagamento tramite il circuito bancario. Pertanto pos-sono essere necessari alcuni giorni dopo il versamento prima di ottenere daiterminali self-service la certificazione dell’avvenuta iscrizione all’anno acca-demico. Qualora lo studente, in via eccezionale, necessiti del certificato di iscri-zione con un maggior anticipo deve presentarsi in Segreteria esibendo la rice-vuta della prima rata.

N.B. considerato che l’avvenuto pagamento della prima rata produce immedia-tamente gli effetti dell’iscrizione, non è in nessun caso rimborsabile – (art. 4,comma 8, Titolo I “Norme generali” del Regolamento Didattico dell’UniversitàCattolica e art. 27 del Regolamento Studenti, approvato con R.D. 4 giugno1938, n. 1269).

Rimane un solo adempimento a carico degli studenti iscritti ai corsi di laureasoggetti a tasse e contributi universitari il cui importo dipende dal reddito: devo-no consegnare alla Segreteria, secondo le modalità previste dalla “Normativagenerale per la determinazione delle tasse e contributi universitari”, la bustacontenente la modulistica relativa ai redditi del nucleo familiare, modulisticanecessaria per determinare l’importo della seconda e terza rata delle tasse e con-tributi universitari. La modulistica va depositata - debitamente sottoscritta - ne-gli appositi raccoglitori situati presso l’atrio della propria Segreteria di Facoltàe accessibili dalle ore 8.00 alle ore 19.00 da lunedì a venerdì e dalle ore 8.00 alleore 13.00 il sabato, di norma, entro la data di inizio delle lezioni prevista perciascun corso di laurea ovvero entro la scadenza indicata con avvisi agli albi.Oltre tale data si incorre nella mora per ritardata consegna atti amministrativi.Se il ritardo è eccessivo, tale da impedire la spedizione per tempo al recapitodello studente delle rate successive alla prima lo studente è tenuto a scaricarneuna copia via web dalla pagina personale dello studente I-Catt, ovvero a richiedernetempestivamente una sostitutiva della seconda e/o terza rata alla Segreteria di Facol-tà al fine di non incorrere anche nella mora per ritardato pagamento delle rate stesse.

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RISPETTO DELLE SCADENZE PER L’ISCRIZIONE AD ANNI SUCCESSIVI

Fatte salve le seguenti avvertenze, lo studente che intende iscriversi al nuovoanno accademico è tenuto ad effettuare il versamento entro la scadenza indicatasul bollettino.Se il versamento è avvenuto entro i termini indicati sul bollettino lo studenteverrà collocato automaticamente per il nuovo anno accademico all’anno di cor-so (o ripetente o fuori corso, come indicato sul bollettino) nella posizione diREGOLARE. Se lo studente intende variare l’iscrizione proposta (ad esempio dafuori corso a ripetente oppure chiedere il passaggio ad altro corso di laurea) devenecessariamente presentarsi in Segreteria.Se lo studente si iscrive ad anno di corso ed il versamento è avvenuto in ritardoma non oltre il 31 dicembre lo studente verrà collocato nella posizione di corsoin debito di indennità di mora (scaricabile via web dalla pagina personale dellostudente I-Catt). In tal caso lo studente è tenuto a presentarsi in Segreteria perla procedura di regolarizzazione (e per consegnare direttamente allo sportello labusta contenente la modulistica relativa al reddito del nucleo familiare se iscrit-to a corso di laurea che prevede tasse e contributi variabili in base al reddito).N.B. Un eccessivo ritardo impedisce la presentazione del piano di studi con con-seguente assegnazione di un piano di studio d’ufficio non modificabile.Per ulteriori ritardi è consentita esclusivamente l’iscrizione fuori corso e lostudente deve presentarsi in Segreteria.

STUDENTI RIPETENTI

Gli studenti che abbiano seguito il corso di studi, cui sono iscritti, per l’interasua durata senza essersi iscritti a tutti gli insegnamenti previsti dal piano deglistudi o senza aver ottenuto le relative attestazioni di frequenza, qualora la fre-quenza sia espressamente richiesta, devono iscriversi come ripetenti per gli in-segnamenti mancanti di iscrizione o di frequenza.Gli studenti che, pur avendo completato la durata normale del corso di studi,intendano modificare il piano di studio mediante inserimento di nuovi insegna-menti cui mai avevano preso iscrizione, devono iscriversi come ripetenti.Il Consiglio della struttura didattica competente può stabilire casi in cui sia ne-cessario prendere iscrizione come ripetente anche a un anno di corso intermedio.

STUDENTI FUORI CORSO

Sono iscritti come fuori corso, salvo che sia diversamente disposto dai singoliordinamenti didattici:a. gli studenti che siano stati iscritti e abbiano frequentato tutti gli insegnamen-

ti richiesti per l’intero corso di studi finché non conseguano il titolo accademico;

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b. gli studenti che, essendo stati iscritti a un anno del proprio corso di studi eavendo frequentato i relativi insegnamenti, non abbiano superato gli esamiobbligatoriamente richiesti per il passaggio all’anno di corso successivo, fin-ché non superino detti esami ovvero non abbiano acquisito il numero minimodi crediti prescritto;

c. gli studenti che, essendo stati iscritti a un anno del proprio corso di studi edessendo in possesso dei requisiti necessari per potersi iscrivere all’anno suc-cessivo, non abbiano chiesto entro i termini l’iscrizione in corso, od ottenutotale iscrizione.

Il Rettore può concedere l’iscrizione fuori corso ad anno intermedio su richiestadello studente motivata da gravi e fondati motivi.

PIANI DI STUDIO

Il termine ultimo (salvo i corsi di laurea per i quali gli avvisi agli Albi prevedonouna scadenza anticipata ovvero eccezionali proroghe) per la presentazione daparte degli studenti dei piani di studio individuali, è fissato al 31 ottobre. Perritardi contenuti entro sette giorni dalla scadenza potrà essere presentato il pianodi studio, previo pagamento della prevista indennità di mora (per l’importo siveda “Diritti di Segreteria, indennità di mora e rimborsi di spese varie” dellaNormativa tasse). In caso di ritardo superiore sarà assegnato un piano di studiod’ufficio non modificabile.

ESAMI DI PROFITTO

Norme generaliLo studente è tenuto a conoscere le norme relative al piano di studio del propriocorso di laurea ed è quindi responsabile dell’annullamento degli esami che sia-no sostenuti in violazione delle norme stesse.Onde evitare l’annullamento di esami sostenuti, si ricorda agli studenti che nonè possibile l’iscrizione ad esami relativi ad insegnamenti sostituiti nel piano distudi e che l’ordine di propedeuticità tra le singole annualità di corsi pluriennalio tra l’esame propedeutico rispetto al progredito o superiore fissato per soste-nere gli esami è rigido e tassativo.Qualsiasi infrazione alle disposizioni in materia di esami comporterà l’annulla-mento della prova d’esame. L’esame annullato dovrà essere ripetuto.Il voto assegnato dalla Commissione esaminatrice non può essere successiva-mente modificato: il voto è definitivo.Un esame verbalizzato con esito positivo non può essere ripetuto (ex art. 6 comma6, Titolo I “Norme generali” del Regolamento didattico di Ateneo).Lo studente è ammesso agli esami di profitto solo se in regola: a) con la presen-tazione del piano studi; b) con il pagamento delle tasse e contributi; c) con l’iscri-zione agli esami secondo le modalità di seguito indicate.

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Modalità di iscrizione agli esamiL’iscrizione avviene mediante video-terminali (UC Point) self-service il cui usoè intuitivo e guidato (ovvero attraverso l’equivalente funzione via web dallapagina personale dello studente I-Catt).L’iscrizione agli esami deve essere effettuata non oltre il sesto giorno di calen-dario che precede l’appello.Non è ammessa l’iscrizione contemporanea a più appelli dello stesso esame.Anche l’annullamento dell’iscrizione, per ragioni di vario ordine deve, anch’es-so, essere fatto entro il sesto giorno che precede la data di inizio dell’appello.Lo spostamento dell’iscrizione ad un esame, da un appello ad altro successivo,può avvenire soltanto se si è prima provveduto ad annullare l’iscrizione all’ap-pello che si intende lasciare.Se è scaduto il termine per iscriversi ad un appello, non è più possibile annullarel’eventuale iscrizione effettuata e si deve attendere il giorno dopo l’appello sca-duto per poter effettuare l’iscrizione al successivo.

N.B.: Non potrà essere ammesso all’esame lo studente che:- non ha provveduto ad iscriversi all’appello entro i termini previsti;- pur essendosi iscritto all’appello non si presenti all’esame munito del

regolare statino, del libretto universitario e di un documento d’identi-tà in corso di validità.

PROVA FINALE PER IL CONSEGUIMENTO DELLA LAUREA SPECIALISTICA/MAGISTRALE

La prova finale per il conseguimento della laurea, consiste nello svolgimento enella discussione di una dissertazione scritta svolta su un tema precedentementeconcordato col professore della materia.Per essere ammesso alla prova finale, lo studente deve provvedere, nell’ordineai seguenti adempimenti:

a. Presentare alla Segreteria studenti entro i termini indicati dagli appositi av-visi agli Albi e sul sito internet dell’U.C.:

– modulo fornito dalla Segreteria studenti o stampato dalla pagina web di cia-scuna Facoltà per ottenere l’approvazione dell’argomento prescelto per ladissertazione scritta. Lo studente deve:* far firmare il modulo dal professore sotto la cui direzione intende svolge-

re il lavoro;* recarsi presso una stazione UC Point ovvero via web dalla pagina per-

sonale dello studente I-Catt ed eseguire l’operazione “Presentazionedel titolo della tesi” (l’inserimento dei dati è guidato dall’appositodialogo self-service);

* presentare il modulo in Segreteria studenti

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Ogni ritardo comporta il rinvio della tesi al successivo appello.Con la sola operazione self-service, non seguita dalla consegna in segreteriadel modulo, non verrà in alcun modo considerato adempiuto il previsto depo-sito del titolo della tesi.

b. Presentare alla Segreteria studenti domanda di ammissione alla prova finaleper il conseguimento della laurea su modulo ottenibile e da compilarsi ope-rando presso una stazione UC Point ovvero attraverso l’equivalente funzionepresente nella pagina personale dello studente I-Catt. Tale domanda potràessere presentata a condizione che il numero di esami e/o il numero di CFU adebito non sia superiore a quello stabilito da ciascuna Facoltà.Sulla domanda è riportata la dichiarazione di avanzata elaborazione delladissertazione che deve essere firmata dal professore, sotto la cui direzione lastessa è stata svolta, la dichiarazione relativa alla conformità tra il testo pre-sentato su supporto cartaceo e quello fotografico su microfiche e la dichiara-zione degli esami/attività formative a debito, compresi eventuali esamisoprannumerari.Qualora, per qualsiasi motivo, il titolo della tesi sia stato modificato, il pro-fessore dovrà formalmente confermare tale modifica sulla domanda di am-missione alla prova finale per il conseguimento della laurea.

c. La domanda di ammissione alla prova finale per il conseguimento della lau-rea, provvista di marca da bollo del valore vigente, dovrà essere consegnatain Segreteria studenti entro i termini indicati dagli appositi avvisi agli albi esul sito internet, previa esibizione della ricevuta del versamento del bolletti-no relativo alle spese per il rilascio del diploma di laurea e per il contributolaureandi. L’eventuale impossibilità a sostenere l’esame di laurea nell’appel-lo richiesto NON implica la perdita della somma versata tramite il pagamen-to del bollettino del contributo laureandi. Tale somma verrà considerata vali-da alla presentazione della successiva domanda di laurea e verrà detratta dalpagamento del relativo contributo laureandi.

d. Entro, e non oltre, le date previste dallo scadenzario, esposto agli Albi e pub-blicate sulla pagina web di ciascuna Facoltà, il laureando dovrà consegnaredue copie della dissertazione - una per il Relatore e una per il Correlatore -dattiloscritte e rilegate a libro, secondo le modalità previste dalla Facoltà eindicate tramite appositi avvisi affissi agli Albi e pubblicate sulla pagina web.

e. Presentare alla Segreteria studenti (oppure ove indicato dalla medesima Se-greteria) il modulo “Dichiarazione di avvenuta consegna della tesi al relatoree al correlatore” munito della firma del Relatore e del Correlatore, il modulodi dichiarazione di regolarità adempimenti con Biblioteca ed EDUCatt, accom-pagnati da due copie (entrambi su supporto fotografico microfiche) della tesi.

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Le due copie delle microfiche sono destinate rispettivamente all’Archivioufficiale studenti e alla Biblioteca.Le microfiche dovranno essere in formato normalizzato UNI A6 (105x148mm); ogni microfiche dovrà essere composta da 98 fotogrammi (ogni foto-gramma dovrà riprodurre una pagina). Nella parte superiore della microfichedovrà essere riservato un apposito spazio nel quale dovranno apparire i se-guenti dati, leggibili a occhio nudo, nell’esatto ordine indicato:1. cognome, nome, numero di matricola; 2. Facoltà e corso di laurea, 3. co-gnome, nome del Relatore; 4. titolo della tesi.Se la tesi si estende su più microfiche le stesse devono essere numerate. Eventua-li parti della tesi non riproducibili su microfiche devono essere allegate a parte.Attenzione: non sono assolutamente ammesse tesi riprodotte in jacket.

f. Lo studente riceverà la convocazione alla prova finale esclusivamente trami-te la propria pagina personale I-Catt in tempo utile e comunque non oltre il10° giorno antecedente alla seduta di laurea. L’elenco degli ammessi allaprova finale con il correlatore assegnato sarà affisso agli albi di facoltà opresso la Segreteria studenti.

Avvertenze1. Nessun laureando potrà essere ammesso all’esame di laurea se non avrà ri-

spettato le date di scadenza esposte agli Albi di Facoltà e pubblicate sullapagina web di ciascuna Facoltà.

2. I laureandi devono aver sostenuto e verbalizzato tutti gli esami almeno unasettimana prima dell’inizio della sessione di laurea.

3. I laureandi hanno l’obbligo di avvertire tempestivamente il Professore relatoredella tesi e la Segreteria studenti qualora, per qualsiasi motivo, si verificassel’impossibilità a laurearsi nell’appello per il quale hanno presentato doman-da e, in tal caso, dovranno ripresentare successivamente una nuova domandadi ammissione all’esame di laurea.

4. I laureandi devono tassativamente consegnare il libretto di iscrizione al per-sonale addetto, prima dell’inizio della prova finale.

5. I laureandi che necessitano di un personal computer e/o di un proiettore dautilizzare durante la discussione dovranno compilare e consegnare allaBidelleria il modulo richiesta attrezzature informatiche disponibile presso lapropria Segreteria studenti o sulla pagina web della propria Facoltà.

PROVA FINALE PER IL CONSEGUIMENTO DELLA LAUREA TRIENNALE.

L’ordinamento didattico di ciascun corso di laurea prevede diverse possibilimodalità di svolgimento dell’esame di laurea. La struttura didattica competentedefinisce la modalità da adottare per ciascun corso di studio (vedere in proposito

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gli avvisi agli Albi di Facoltà e le indicazioni contenute nella Guida di Facoltà).La procedura prevista rimane attualmente simile a quella descritta per i corsi dilaurea specialistici/magistrali con le seguenti differenze:1. si tratta di un elaborato su un argomento di norma concordato con un docente

di riferimento;2. l’impegno richiesto per tale relazione è inferiore a quello richiesto per una

tradizionale tesi di laurea (l’impegno è proporzionale al numero di creditiformativi universitari attribuito alla prova finale nell’ordinamento di-dattico del proprio corso di laurea). Di conseguenza l’elaborato avrà unalimitata estensione;

3. il titolo dell’argomento dell’elaborato finale deve essere ottenuto secondo lemodalità stabilite dal Consiglio di Facoltà (assegnazione diretta da parte deldocente, acquisizione tramite sportello tesi nelle diverse forme disponibili,altro) in tempo utile per lo svolgimento ed il completamento dell’elaboratoentro la scadenza prevista per la presentazione della domanda di ammissionealla prova finale per il conseguimento della laurea. Tale scadenza sarà pub-blicata agli Albi e sulla pagina web di ciascuna Facoltà per ciascuna sessionedi riferimento;

4. la domanda di ammissione alla prova finale per il conseguimento della laureadeve essere presentata non meno di 45 giorni dall’inizio della sessioneprescelta. La citata domanda potrà essere presentata a condizione che il nu-mero di esami e/o il numero di CFU a debito non sia superiore a quello stabi-lito da ciascuna Facoltà;

5. sono di norma necessarie una copia cartacea da consegnare al docente diriferimento più una copia microfiche da consegnare - secondo le modalità ele scadenze previste dalla Facoltà e indicate tramite appositi avvisi affissiagli Albi di Facoltà e pubblicate sulla pagina web di ciascuna Facoltà -unitamente al modulo di avvenuta consegna sottoscritto dal docente di riferi-mento e al modulo di dichiarazione di regolarità adempimenti con Bibliotecaed EDUCatt.

ESAMI DI LAUREA RELATIVI AI CORSI DI STUDIO PRECEDENTI ALL’ENTRATA IN VIGORE DEL

D.M. 3 NOVEMBRE 1999, N. 509

La procedura prevista è sostanzialmente analoga a quella descritta per la provafinale per il conseguimento della laurea specialistica/magistrale salvo diverseindicazioni esposte agli Albi di Facoltà e/o pubblicate sulla Guida di Facoltà.Anche per gli esami di laurea dei corsi quadriennali/quinquennali, antecedentil’ordinamento di cui al D.M. 509/99, la domanda di ammissione alla prova fina-le potrà essere presentata a condizione che il numero di esami a debito non siasuperiore a quello stabilito da ciascuna Facoltà.

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AVVERTENZE PER I LAUREANDI NEGLI APPELLI DELLA SESSIONE STRAORDINARIA

Lo studente che conclude gli studi negli appelli di laurea della sessione straordi-naria (dal 5 novembre al 30 aprile), è tenuto al pagamento di un contributo difunzionamento proporzionale al ritardo accumulato rispetto alla conclusionedell’anno accademico al quale il medesimo risulta regolarmente iscritto. Il cita-to contributo non è dovuto per gli studenti che conseguendo la laurea triennalenella suddetta sessione straordinaria prendono immediatamente iscrizione al bi-ennio magistrale.

CESSAZIONE DELLA QUALITÀ DI STUDENTE

Gli studenti hanno facoltà di rinunciare agli studi intrapresi senza obbligo dipagare le tasse scolastiche e contributi arretrati di cui siano eventualmente indifetto. La rinuncia deve essere manifestata con atto scritto in modo chiaro edesplicito senza l’apposizione sulla medesima di condizioni, termini e clausoleche ne limitino l’efficacia. A coloro che hanno rinunciato agli studi potrannoessere rilasciati certificati relativamente alla carriera scolastica precedentemen-te percorsa.Non possono prendere iscrizione a un nuovo anno accademico e, pertanto, ces-sano dalla qualità di studente gli studenti che non abbiano preso regolare iscri-zione per cinque anni accademici consecutivi o gli studenti che, trascorsa ladurata normale del corso di studi, non abbiano superato esami per cinque anniaccademici consecutivi. La predetta disposizione non si applica agli studenti chedebbano sostenere solo l’esame di laurea ovvero che abbiano conseguito tutti icrediti a eccezione di quelli previsti per la prova finale.

PASSAGGIO AD ALTRO CORSO DI LAUREA

Gli studenti che intendano passare ad altro corso di laurea della stessa o di altraFacoltà dell’Università Cattolica sono tenuti ad utilizzare la procedura infor-matica disponibile sul sito internet dell’Ateneo nella sezione dedicata. Glistudenti interessati sono altresì invitati a consultare gli avvisi esposti agli albidi Facoltà e sul sito internet dell’Ateneo per verificare le scadenze di presenta-zione della documentazione necessaria alle Segreterie di competenza.

TRASFERIMENTI

Trasferimento ad altra UniversitàLo studente regolarmente iscritto può trasferirsi ad altra Università, previa con-sultazione dell’ordinamento degli studi della medesima, dal 15 luglio al 31 otto-bre (salvo scadenza finale anteriore al 31 ottobre per disposizioni dell’università

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di destinazione) presentando alla Segreteria di Facoltà apposita domanda.Lo studente che richiede il trasferimento ad altro Ateneo oltre il termine fissatodalla normativa e comunque non oltre il 31 dicembre è tenuto al pagamento diun contributo di funzionamento direttamente proporzionale al ritardo di presen-tazione dell’istanza. Il trasferimento non potrà comunque avvenire in assenzadel nulla osta dell’Università di destinazione.Per ottenere il trasferimento lo studente deve previamente:– verificare presso una stazione UC Point, la propria carriera scolastica con la

funzione “visualizzazione carriera” e segnalare alla segreteria eventuali ret-tifiche o completamento di dati;

– ottenere dalla stazione UC-Point un certificato degli esami superati.Alla domanda, cui va applicata marca da bollo secondo valore vigente, devonoessere allegati:* libretto di iscrizione;* badge magnetico;* il certificato degli esami superati ottenuto via UC Point;* dichiarazione su apposito modulo da ritirare in Segreteria, di:

non avere libri presi a prestito dalla Biblioteca dell’Università e dal ServizioPrestito libri di EDUCatt (Ente per il Diritto allo Studio Universitario del-l’Università Cattolica);non avere pendenze con l’Ufficio Assistenza di EDUCatt (Ente per il Dirittoallo Studio Universitario dell’Università Cattolica) es. pagamento rettaCollegio, restituzione rate assegno di studio universitario, restituzione prestitod’onore, ecc.;

* quietanza dell’avvenuto versamento del diritto di segreteria previsto.A partire dalla data di presentazione della domanda di trasferimento non èpiù consentito sostenere alcun esame.

Gli studenti trasferiti ad altra Università, non possono far ritorno all’UniversitàCattolica prima che sia trascorso un anno dalla data del trasferimento. Gli stu-denti che ottengono l’autorizzazione a ritornare all’Università Cattolica sonoammessi all’anno in cui danno diritto gli esami superati indipendentemente dal-l’iscrizione ottenuta precedentemente. Saranno tenuti inoltre a superare quelleulteriori prove integrative che il Consiglio della Facoltà competente ritenessenecessarie per adeguare la loro preparazione a quella degli studenti dell’Univer-sità Cattolica.

Trasferimento da altra Università

Gli studenti già iscritti ad altra Università che intendono immatricolarsi all’Uni-versità Cattolica sono tenuti ad utilizzare la procedura informatica disponibilesul sito internet dell’Ateneo nella sezione dedicata. Gli studenti interessati sono

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altresì invitati a consultare gli avvisi esposti agli albi di Facoltà e sul sito internetdell’Ateneo per verificare le scadenze di presentazione della documentazionenecessaria alle Segreterie di competenza.

Lo studente è in ogni caso tenuto a presentare richiesta di trasferimento all’Uni-versità di provenienza o presentare alla stessa domanda di rinuncia agli studi.

DEFINIZIONE DELLA REGOLARITÀ AMMINISTRATIVA AI FINI DELL’ACCOGLIMENTO DELLA

DOMANDA DI PASSAGGIO INTERNO AD ALTRO CORSO DI LAUREA O DI TRASFERIMENTO AD

ALTRO ATENEO

Lo studente soddisfa il requisito di regolarità amministrativa se si trova in unadelle seguenti situazioni:– ha rinnovato l’iscrizione al nuovo anno accademico (condizione che si veri-

fica con l’avvenuto versamento della prima rata) essendo in regola per glianni accademici precedenti (questi ultimi anche attraverso la tassa di rico-gnizione studi qualora si sia verificato un periodo di uno o più anni di inter-ruzione degli studi – cfr. § Tasse e Contributi);

– pur non avendo ancora rinnovato l’iscrizione al nuovo anno accademico, è inregola rispetto all’anno accademico che volge al termine e presenta domandadi passaggio o trasferimento entro i termini stabiliti da ciascuna Facoltà ecomunque entro il 31 ottobre.

Iscrizione a corsi singoli (art. 11 del Reg. Didattico d’Ateneo)Ai sensi dell’art. 11 del Regolamento didattico di Ateneo, possono ottenere, previaautorizzazione della struttura didattica competente, l’iscrizione ai corsi singoli esostenere gli esami relativi a tali corsi entro gli appelli dell’anno accademico dirispettiva frequenza:a. gli studenti iscritti ad altre università autorizzati dall’Ateneo di appartenen-

za e, se cittadini stranieri nel rispetto della normativa e procedure vigenti;b. i laureati interessati a completare il curriculum formativo seguito;c. altri soggetti interessati.È dovuta una tassa di iscrizione più un contributo per ciascun corso (cfr. Norma-tiva generale tasse e contributi universitari).I soggetti di cui sopra possono iscriversi a corsi singoli corrispondenti a unnumero di crediti formativi universitari stabilito dal Consiglio della strutturadidattica competente e, di norma, non superiore a 30 per anno accademico, pernon più di due anni accademici; eventuali deroghe sono deliberate, su istanzamotivata, dal Consiglio della struttura didattica competente;La domanda di iscrizione va presentata una sola volta per anno accademico e con rife-rimento a corsi appartenenti ad una stessa Facoltà (o mutuati dalla medesima) pressola Segreteria competente entro la data di inizio delle lezioni.

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NORME PER ADEMPIMENTI DI SEGRETERIA

AVVERTENZE

A tutela dei dati personali, si ricorda allo studente che, salvo diverse disposizio-ni dei paragrafi successivi, per compiere le pratiche scolastiche deve recarsi per-sonalmente agli sportelli della Segreteria competente. Se per gravi motivi lostesso ne fosse impedito può, con delega scritta, incaricare un’altra persona op-pure fare la richiesta per corrispondenza, nel qual caso lo studente deve indicarela Facoltà di appartenenza, il numero di matricola, il recapito e allegare l’affran-catura per la raccomandata di risposta.Si ricorda che alcune operazioni relative alle pratiche scolastiche sono previstein modalità self-service presso le postazioni denominate UC Point o via webdalla pagina personale dello studente I-Catt.Lo studente, per espletare le pratiche, è invitato a non attendere i giorni vicinialle scadenze relative ai diversi adempimenti.

ORARIO DI SEGRETERIA

Gli uffici di Segreteria sono aperti al pubblico nei giorni feriali (sabato escluso)secondo il seguente orario:– lunedì, martedì, giovedì e venerdì: dalle ore 9.00 alle ore 12.30– mercoledì: dalle ore 13.30 alle ore 16.30.

La Segreteria della Facoltà di Economia, solo per gli studenti del corso tardopomeridiano-serale, è aperta al pubblico anche in orari dedicati (si prega di pren-dere visione degli avvisi esposti agli albi di Facoltà).

Gli uffici di Segreteria restano chiusi in occasione della festa del Sacro Cuore, il24 e il 31 dicembre e due settimane consecutive nel mese di agosto. Circa even-tuali ulteriori giornate di chiusura verrà data idonea comunicazione tramite av-visi esposti agli albi.

RECAPITO DELLO STUDENTE PER COMUNICAZIONI VARIE

È indispensabile che tanto la residenza come il recapito vengano, in caso di succes-sive variazioni, aggiornati tempestivamente: tale aggiornamento deve essere effet-tuato direttamente a cura dello studente con l’apposita funzione self-service pressole stazioni UC-POINT o via web tramite la pagina personale dello studente I-Catt.

CERTIFICATI

I certificati relativi alla carriera scolastica degli studenti sono rilasciati su istan-za, ai sensi della normativa vigente, dalla Segreteria di Facoltà ovvero, attraver-so un sevizio self-service il cui accesso prevede che lo studente si identifichi conuser name e password.

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RILASCIO DEL DIPLOMA DI LAUREA E DI EVENTUALI DUPLICATI

Per ottenere il rilascio del diploma originale di laurea occorre attenersi alle indi-cazioni contenute nella lettera-invito alla discussione della tesi di laurea.In caso di smarrimento del diploma originale di laurea l’interessato può richie-dere al Rettore, con apposita domanda, soggetta a imposta di bollo, corredata daidocumenti comprovanti lo smarrimento (denuncia alle autorità giudiziarie com-petenti), il duplicato del diploma previo versamento del contributo previsto peril rilascio del medesimo.I diplomi originali vengono recapitati all’interessato presso l’indirizzo agli attidell’amministrazione al momento della presentazione della domanda di laurea.

TASSE E CONTRIBUTI

Le informazioni sulle tasse e sui contributi universitari nonché su agevolazionieconomiche sono consultabili attraverso il sito internet dell’Università Cattolicadel Sacro Cuore al seguente indirizzo: http://www.unicatt.it/OffertaFormativa/, allavoce “tasse e contributi universitari” e dalla pagina personale dello studente I-Catt.

I prospetti delle tasse e contributi vari sono altresì contenuti in un appositofascicolo.

Lo studente che non sia in regola con il pagamento delle tasse e dei contributie con i documenti prescritti non può:– essere iscritto ad alcun anno di corso, ripetente o fuori corso;– essere ammesso agli esami;– ottenere il passaggio ad altro corso di laurea/diploma;– ottenere il trasferimento ad altra Università;– ottenere certificati d’iscrizione.

Lo studente che riprende gli studi dopo averli interrotti per uno o più anniaccademici è tenuto a pagare le tasse e i contributi dell’anno accademico nel qualeriprende gli studi, mentre per gli anni relativi al periodo di interruzione devesoltanto una tassa di ricognizione. Lo studente che, riprendendo gli studi all’iniziodell’anno accademico, chiede di poter accedere agli appelli di esame del periodogennaio-aprile, calendarizzati per i frequentanti dell’a.a. precedente, è tenuto aversare, inoltre, un contributo aggiuntivo.

Lo studente che ha ottenuto l’iscrizione ad un anno di corso universitarionon ha diritto, alla restituzione delle tasse e dei contributi pagati (art. 4, comma8, Titolo I “Norme generali” del Regolamento Didattico dell’Università Cattoli-ca e art. 27 del Regolamento Studenti, approvato con R.D. 4 giugno 1938, n. 1269).

1. Di norma il pagamento di tutte le rate deve essere effettuato mediante i bol-lettini di tipo MAV emessi dalla Banca o attraverso i Bollettini Freccia residisponibili nella pagina personale dello studente I-Catt quindici giorni prima

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della scadenza della rata o, in via eccezionale, emessi dalla Segreteria.Solo per gli studenti che si immatricolano al I anno di corso o che si iscrivo-no a prove di ammissione a corsi di laurea, laddove richieste, esiste la possi-bilità di pagare gli importi della prima rata e il contributo della prova diammissione on line con carta di credito dal sito web dell’Università Cattolica(www.unicatt.it/immatricolazioni).Non è ammesso alcun altro mezzo di pagamento.

2. Gli studenti che si immatricolano al I anno di corso o che si iscrivono aprove di ammissione a corsi di laurea potranno ritirare i bollettini MAV dellaprima rata e per il contributo per la prova di ammissione presso l’Area imma-tricolazioni dell’Università oppure scaricarli on line dal sito web dell’Uni-versità Cattolica (www.unicatt.it/immatricolazioni).

A tutti gli altri studenti le rate verranno recapitate con congruo anticipo rispettoalla scadenza a mezzo posta tramite bollettini di tipo MAV emessi dalla Banca,altrimenti sarà possibile ottenere i Bollettini Freccia resi disponibili nella pagi-na personale dello studente I-Catt quindici giorni prima della scadenza della rata.È dovuta mora per ritardato pagamento delle tasse scolastiche.

Ai fini di un eventuale riscontro è opportuno che lo studente conservi, fino altermine degli studi, tutte le quietanze del pagamento delle tasse scolastiche.

NORME DI COMPORTAMENTO

Secondo quanto previsto dall’ordinamento universitario gli studenti sono tenutiall’osservanza di un comportamento non lesivo della dignità e dell’onore e nonin contrasto con lo spirito dell’Università Cattolica.In caso di inosservanza l’ordinamento universitario prevede la possibilità di san-zioni disciplinari di varia entità in relazione alla gravità delle infrazioni (cfr. art.18 bis - Competenze disciplinari nei riguardi degli studenti, Titolo I “Normegenerali” del regolamento didattico di Ateneo).L’eventuale irrogazione di sanzioni è disposta dagli organi accademici compe-tenti sulla base di procedimenti che assicurano il diritto di difesa degli interessa-ti in armonia con i principi generali vigenti in materia.

NORME PER MANTENERE LA SICUREZZA IN UNIVERSITÀ: SICUREZZA, SALUTE EAMBIENTE

Per quanto riguarda la Sicurezza, la Salute e l’Ambiente l’Università Cattolicadel Sacro Cuore ha come obiettivo strategico la salvaguardia dei dipendenti,docenti e non docenti, ricercatori, dottorandi, tirocinanti, borsisti, studenti e vi-sitatori, nonché la tutela degli ambienti e dei beni utilizzati per lo svolgimentodelle proprie attività istituzionali secondo quanto previsto dalla missione dell’Ente.

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Compito di tutti, docenti, studenti e personale amministrativo è di collaborare alperseguimento dell’obiettivo sopra menzionato, verificando costantemente chesiano rispettate le condizioni necessarie al mantenimento della salute e sicurez-za nei luoghi di lavoro e che siano conosciute e costantemente applicate le pro-cedure; in caso contrario è compito di ognuno comunicare le situazioni di caren-za di condizioni sicure o di formazione/informazione alle persone, collaborandocon i servizi preposti alla stesura e continuo miglioramento delle prassi e proce-dure di svolgimento delle attività istituzionali.Anche gli studenti possono contribuire al miglioramento della sicurezza (in os-servanza a quanto stabilito dal D.Lgs. 81/08), con il seguente comportamento:a. osservare le disposizioni e le istruzioni impartite ai fini della protezione col-

lettiva e individuale;b. utilizzare correttamente i macchinari, le apparecchiature, gli utensili, le so-

stanze e i dispositivi di sicurezza;c. utilizzare in modo appropriato i dispositivi di protezione messi a loro dispo-

sizione;d. segnalare immediatamente al personale preposto le deficienze dei mezzi e

dispositivi, nonché le altre condizioni di pericolo di cui vengano a conoscen-za, adoperandosi direttamente, in caso di emergenza, nell’ambito delle lorocompetenze e possibilità, per eliminare o ridurre tali deficienze o pericoli;

e. non rimuovere o modificare senza autorizzazione i dispositivi di sicurezza odi segnalazione o di controllo;

f. non compiere di propria iniziativa operazioni o manovre che non sono dicompetenza ovvero che possono compromettere la sicurezza propria o di al-tre persone;

g. nei casi in cui è previsto, sottoporsi ai controlli sanitari previsti nei loro con-fronti;

h. contribuire all’adempimento di tutti gli obblighi imposti dall’autorità com-petente o comunque necessari per tutelare la sicurezza e la salute in Univer-sità; evitare comportamenti pericolosi per sé e per gli altri.

Alcuni esempi per concorrere a mantenere condizioni di sicurezza:

– nei corridoi, sulle scale e negli atri: non correre;

non depositare oggetti chepossano ingombrare il passaggio;

lascia libere le vie di passaggio e le usci-te di emergenza;

– negli istituti, nei laboratori e in segui scrupolosamente lebiblioteca indicazioni del personale preposto;

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prima di utilizzare qualsiasiapparecchio, attrezzatura o altro;leggi le norme d’uso, leistruzioni e le indicazioni disicurezza;non utilizzare apparecchiatureproprie senza specificaautorizzazione del personalepreposto;non svolgere attività diverseda quelle didattiche o autorizzate;

– nei luoghi segnalati non fumare o accendere fiammelibere;non accedere ai luoghi ove èindicato il divieto di accesso;

– in caso di evacuazione (annunciatada un messaggio audio-diffuso) mantieni la calma;

segnala immediatamentel’emergenza in corso al personalepresente e/o ai numeri di telefonoindicati;

ascolta le indicazioni fornite dalpersonale preposto;non usare ascensori;

raggiungi luoghi aperti a cielolibero seguendo la cartellonisticapredisposta;

raggiungi rapidamente il punto di raccol-ta più vicino (indicato nelle planimetrieesposte nell’edificio);

verifica che tutte le persone cheerano con te si siano potutemettere in situazione disicurezza;

segnala il caso di un’eventuale personadispersa al personale della squadra diemergenza;

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utilizza i dispositivi di protezioneantincendio per spegnere unfocolaio solo se ragionevolmentesicuro di riuscirvi (focolaio didimensioni limitate) e assicuratidi avere sempre una via di fugapraticabile e sicura.

In tutte le sedi dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, nei limiti e con lemodalità stabilite dalla normativa in materia, vige il divieto di fumo.

Numeri di emergenza

Per segnalazioni riguardanti la sicurezza utilizza i seguenti numeri di emergenza:Soccorso Interno di Emergenza 2000

02/72342000 da fuori U.C. o datel. cellulare.

Vigilanza 226202/72342262 da fuori U.C. o datel. cellulare.

Indirizzo email Servizio Prevenzione e Protezione: [email protected][email protected]

PERSONALE DELL’UNIVERSITÀ

Il personale dell’Università Cattolica è al servizio degli studenti e degli utentidell’Ateneo. Il personale si impegna a garantire le migliori condizioni affinchétutti gli utenti possano usufruire nel modo più proficuo dei servizi e delle strut-ture dell’Università.

Il personale delle Segreterie di Facoltà, della Biblioteca e della Logistica, nel-l’esercizio delle proprie funzioni nell’ambito dei locali dell’Università, è auto-rizzato a far rispettare le disposizioni di utilizzo degli spazi e delle struttureuniversitarie.Tutto il personale e in particolare gli addetti alla Vigilanza, alla Bidelleria e allaPortineria, in base all’art. 47 R.D. 1269/1938, possono esercitare attività di pre-venzione e inibizione di ogni turbamento dell’ordine interno dell’Ente universi-tario. Nell’esercizio di tale attività redigono un verbale che ha anche rilevanzaesterna e può essere equiparato ai verbali redatti dagli ufficiali ed agenti dellaForza Pubblica.

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Al personale dell’Università Cattolica non è consentito di provvedere in vecealtrui alla presentazione di documenti o, comunque, di compiere qualsiasi prati-ca scolastica presso la Segreteria.

NORME DI GARANZIA DEL FUNZIONAMENTO DEI SERVIZI ESSENZIALI(Norme sull’esercizio del diritto di sciopero nei servizi pubblici essenziali e sulla salva-guardia dei diritti della persona costituzionalmente tutelati – leggi n. 146/1990, n. 83/2000 e succ. modifiche e integrazioni)

Nell’ambito dei servizi essenziali dell’istruzione universitaria, dovrà garantirsila continuità delle seguenti prestazioni indispensabili per assicurare il rispettodei valori e dei diritti costituzionalmente tutelati:

immatricolazione ed iscrizione ai corsi universitari;prove finali, esami di laurea e di stato;esami conclusivi dei cicli annuali e/o semestrali di istruzione;certificazione per partecipazione a concorsi nei casi di documentataurgenza per scadenza dei termini.

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SERVIZI DELL’UNIVERSITÀ PER GLI STUDENTI

Allo studente che si iscrive in Università Cattolica, oltre alla qualità e allaserietà degli studi, l’Ateneo, in linea con la propria tradizione di attenzione allapersona, mette a disposizione un’ampia offerta di servizi e di iniziative culturalie ricreative, in fase di continuo sviluppo e miglioramento. Ciò al fine di agevo-lare lo studente nello svolgimento delle proprie attività e garantire adeguata as-sistenza, in particolare, nei momenti più impegnativi della sua carriera.

Tra i servizi innovativi offerti dall’Ateneo si segnala I-Catt, la pagina perso-nale dello studente, accessibile da qualsiasi postazione pc dell’Università o dacasa. Oltre al trasferimento sul web di tutte le funzionalità UC-Point, la paginaI-Catt riorganizza le informazioni relative alla didattica già presenti nel sito, inmodo profilato sul percorso di studi del singolo studente: orari dei corsi, lezionisospese, calendario appelli d’esame, avvisi dei docenti. Da qui sono gestite inmaniera innovativa le comunicazioni sia verso lo studente, sia da parte dellostudente, che può porre quesiti e chiedere spiegazioni al servizio coinvolto dalproblema in questione e avere una risposta tempestiva e puntuale.

Nel sito web dell’Università Cattolica (www.unicatt.it) tutti i servizi hannoampie sezioni a loro dedicate utili per la consultazione.Tra questi, in sintesi, ricordiamo:– Orientamento e Tutorato– Biblioteca– Stage e Placement– UCSC International (programmi di mobilità internazionale per gli studenti)– ILAB - Centro per l’Innovazione e lo Sviluppo delle Attività didattiche e

tecnologiche d’Ateneo (corsi ICT e Blackboard)– SeLdA - Servizio linguistico d’Ateneo (corsi di lingua straniera)– EDUCatt – Ente per il diritto allo studio universitario dell’Università Catto-

lica del Sacro Cuore (assistenza sanitaria, servizi di ristorazione, soluzioniabitative, prestito libri)

– Servizio integrazione studenti con disabilità o con dislessia– Centro Pastorale– Collaborazione a tempo parziale degli studenti– Libreria “Vita e pensiero”– Attività culturali e ricreative– Ufficio rapporti con il pubblico (URP)

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PROGRAMMI DEI CORSI

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APPENDICE: PROGRAMMI DEI CORSI

1. Advanced Financial Accounting: Prof. ALBERTO MARCHESI .............. pag. 91 2. Advanced Microeconomics: Prof. ANGELO BAGLIONI .......................... ” 91 3. Analisi di mercato: Prof. AMEDEO DE LUCA ........................................... ” 924. Analisi e gestione finanziaria: Prof. PIERLUIGI BENIGNO ..................... ” 945. Applied Econometrics: Prof. LUCA COLOMBO ....................................... ” 956. Applied Statistics for Finance: Prof. STEFANO IACUS;

Prof. DIEGO ZAPPA ........................................................................................ ” 987. Asset Pricing: Prof. ALESSANDRO SBUELZ .............................................. ” 1008. Corporate Finance: Prof. ALESSANDRO PENATI ................................... ” 1019. Corporate Governance: Prof. CARLO BELLAVITE PELLEGRINI ................ ” 103

10. Corporate Governance and Social Responsibility:Prof. MASSIMO BELCREDI; Prof. MARIO MOLTENI ...................................... ” 107

11. Demografia: Prof. ALESSANDRO ROSINA .............................................. ” 10912. Derivative Securities Pricing: Prof. GIOVANNI PETRELLA .................. ” 11013. Diritto bancario e dei mercati: Prof. ANTONELLA SCIARRONE

ALIBRANDI ...................................................................................................... ” 11214. Diritto commerciale (curriculum in Economia dei mercati e

degli intermediari finanziari): Prof. GIUSEPPE RESCIO ...................... ” 112 15. Diritto commerciale (curriculum in Metodi quantitativi per

la finanza e le assicurazioni): Prof. PIERPAOLO MARANO ................. ” 11416. Diritto commerciale (corso avanzato): Prof. MARCO SPERANZIN ........... ” 11517. Diritto degli emittenti quotati: Prof. MICHELE MOZZARELLI ............... ” 11718. Diritto delle assicurazioni: Prof. PIERPAOLO MARANO ...................... ” 11819. Diritto tributario (fiscalità delle attività finanziarie):

Prof. MARCO MICCINESI ....................................................................... ” 11920. Econometria: Prof. ANDREA MONTICINI .............................................. ” 12021. Economia aziendale: Prof. GABRIELE VILLA ...................................... ” 12322. Economia degli intermediari finanziari: Prof. PAOLO GUALTIERI;

Prof. MAURA TRILLO ..................................................................................... ” 12323. Economia dell'informazione e dei contratti Prof. LUCA COLOMBO ........ ” 12624. Economia delle aziende di assicurazione: Prof. ALBERTO FLOREANI;

Prof. LODOVICO MARAZZI ............................................................................. ” 12925. Economia delle aziende di assicurazione (I modulo):

Prof. ALBERTO FLOREANI ...................................................................... ” 13226. Economia delle aziende di credito: Prof. ALBERTO BANFI .................. ” 13427. Economia monetaria: Prof. ANDREA BOITANI; Prof. RONY HAMAUI ......... ” 13628. Economia politica I: Prof. MICHELE GRILLO ...................................... ” 14029. Economia politica II: Prof. ANDREA BOITANI ..................................... ” 142

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30. Economia pubblica della previdenza: Prof. GILBERTO TURATI ............... pag. 14731. Elementi di inferenza statistica: Prof. BENITO VITTORIO FROSINI ............ ” 14932. Etica della finanza: Prof. PIPPO RANCI ................................................... ” 15133. Finanza aziendale: Prof. CARLO BELLAVITE PELLEGRINI ......................... ” 15234. Finanza aziendale (corso avanzato): Prof. MARCO BOTTA;

Prof. ALESSANDRO PENATI; Prof. GABRIELE VILLA ..................................... ” 15835. Finanza delle imprese di assicurazione: Prof. ALBERTO FLOREANI ......... ” 15836. Finanza matematica: Prof. PIERA MAZZOLENI ........................................ ” 16037. Fondi pensione e previdenza complementare: Prof. PAOLO

FUMAGALLI ..................................................................................................... ” 16238. Gestione bancaria: Prof. ELENA BECCALLI; Dott. ROBERTO GATTI ........ ” 16539. Gestione dei rischi finanziari: Prof. MARIO ANOLLI ............................ ” 16840. Gestione del portafoglio: Prof. MARIO ANOLLI; Prof. ELENA BECCALLI .. ” 17241. Gestione delle forme previdenziali pubbliche e complementari:

Prof. ALBERTO BRAMBILLA .................................................................... ” 17542. Gestione delle imprese di assicurazione: Prof. FABIO CERCHIAI;

Prof. ENRICO PARRETTA .................................................................................. ” 17643. Industrial Organization: Prof. CARLO SCARPA; Prof. PIERO TEDESCHI ...... ” 17744. Informativa finanziaria e principi contabili internazionali:

Prof. PIETRO MANZONETTO ........................................................................... ” 17845. International Corporate Finance: Prof. ALFONSO DEL GIUDICE;

Prof. SILVIA RIGAMONTI ................................................................................ ” 18046. International Financial MarketS ...................................................... ” 18147. Introduzione al risk management: Prof. ALBERTO FLOREANI .............. ” 18148. Introduzione alla gestione del portafoglio: Prof. SERGIO TREZZI ..... ” 18349. Investment Risk Management: Prof. ELENA BECCALLI ........................ ” 18450. Istituzioni di diritto dell'economia e del mercato finanziario:

Prof. ANDREA PERRONE; Avv. SALVATORE MESSINA ................................. ” 18651. Istituzioni di diritto privato: Prof. ANTONELLA SCIARRONE ALIBRANDI .... ” 18852. Market Microstructure Prof. GIOVANNI PETRELLA ................................. ” 18853. Matematica attuariale: Prof. PAOLA BIFFI; Prof. GIAN PAOLO CLEMENTE . ” 19054. Matematica attuariale (I modulo): Prof. PAOLA BIFFI .......................... ” 19455. Matematica generale: Prof. FAUSTO MIGNANEGO; Prof. ALESSANDRO

SBUELZ ............................................................................................................ ” 19556. Matematica generale II: Prof. FAUSTO MIGNANEGO .............................. ” 19757. Mercati e prodotti assicurativi: Prof. LODOVICO MARAZZI .................. ” 19858. Mercati finanziari: Prof. ALBERTO BANFI ................................................ ” 20059. Metodi quantitativi per la finanza I: Prof. PIERA MAZZOLENI .......... ” 20460. Metodi quantitativi per la finanza II: Prof. PIERA MAZZOLENI ......... ” 20561. Metodi statistici per la finanza e le assicurazioni: Prof. DIEGO

ZAPPA ................................................................................................... ” 207

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62. Metodologie di sviluppo software: Prof. DAMIANO MARINO SOMENZI .... pag. 20963. Microeconomia: Prof. ANGELO BAGLIONI ................................................ ” 21164. Monetary Economics: Prof. ANDREA BOITANI; Prof. ANDREA

MONTICINI ....................................................................................................... ” 21265. Organizzazione aziendale: Prof. RITA BISSOLA ..................................... ” 21466. Politica economica: Prof. MICHELE GRILLO ....................................... ” 21667. Principles of Financial Regulation: Prof. ANDREA PERRONE ............ ” 21768. Programmazione e controllo (generale): Prof. CLAUDIO MARIO

GROSSI ............................................................................................................ ” 21969. Project Management: Prof. FEDERICO RAJOLA ................................... ” 22370. Quantitative Methods for Finance: Prof. ALESSANDRO SBUELZ ............. ” 22471. Ragioneria: Prof. ALESSANDRO PANNO ...................................................... ” 22672. Real Estate Finance: Prof. MASSIMO BIASIN .......................................... ” 22873. Risk Management: Prof. MARIO ANOLLI ................................................. ” 22974. Risk Management for Non Financial Firms: Prof. PAOLA

TAGLIAVINI ...................................................................................................... ” 23275. Scienza delle finanze (tassazione delle imprese e delle attività

finanziarie): Prof. MARIA AMBROSANIO ............................................... ” 23476. Sistemi finanziari comparati: Prof. ELENA BECCALLI ....................... ” 23577. Sistemi informativi bancari: Prof. MAURIZIO CAVALLARI ..................... ” 23778. Sistemi informativi geografici: Prof. MAURO PREDA .......................... ” 23879. Statistica I: Prof. DIEGO ZAPPA ................................................................. ” 23980. Statistica II: Prof. BENITO VITTORIO FROSINI; Prof. DIEGO ZAPPA; ........ ” 24181. Statistica assicurativa: Prof. DIEGO ZAPPA ........................................ ” 24382. Statistica economica: Prof. RICCARDO BRAMANTE .............................. ” 24483. Storia economica (Storia della moneta e della banca):

Prof. PIETRO CAFARO ............................................................................ ” 24584. Strumenti derivati: Prof. GIOVANNI PETRELLA ........................................ ” 24885. Strumenti derivati (corso avanzato): Prof. PAOLO GUALTIERI ............ ” 25186. Teoria del rischio I: Prof. NINO SAVELLI ................................................. ” 253

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Programmi dei Corsi di Teologia ........................................................... pag. 255

Programmi dei Corsi di lingua straniera di primo livello (SeLdA) .... pag. 267

Programmi dei Corsi di lingua straniera di livello avanzato .............. pag. 279

Programmi del corso ICT e società dell'informazione......................... pag. 287

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1. - Advanced Financial AccountingPROF. ALBERTO MARCHESI

Il programma e la bibliografia del corso saranno comunicati dal docente al-l’inizio delle lezioni e affissi all’albo, nonché pubblicati nella sezione del sitoweb dell’Università Cattolica dedicata alla consultazione dei programmi (http://programmideicorsi-milano.unicatt.it).

2. - Advanced MicroeconomicsPROF. ANGELO BAGLIONI

COURSE AIMS

The objective of this course is the microeconomic analysis of financial marketsand institutions. The focus is primarily on the asymmetric information approach.Students will learn the analytical tools needed to solve problems with moralhazard and adverse selection. They will also apply such tools to the analysis ofissues related to credit and insurance markets. Moreover, they will be introducedto the industrial organization approach applied to the banking sector.

COURSE CONTENT

PRE-REQUISITES

Students are supposed to master the standard analytical tools learned in anundergraduate microeconomics course. The following topics are particularlyrelevant: the theory of individual choice under uncertainty (expected utility, riskaversion) and in a strategic context (Nash equilibrium); the theory of marketstructure under perfect competition, monopoly and oligopoly.COURSE OUT-LINE

The course should enable students to answer theoretical questions and to solveexercises related to the following topics:1. Contract theory.– The principal-agent model with moral hazard.– The principal-agent model with adverse selection.

2. Applications.– Insurance markets.– The lender-borrower relationship: risk-taking incentives.– Financial intermediation:

* banks as delegated monitors;* credit rationing – the role of collateral;* liquidity risk and regulation: lender of last resort, deposit insurance.

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3. The industrial organization approach.– The banking sector under perfect competition.– The banking model under monopoly and oligopoly.

READING LIST

I. MACHO STADLER-J.D. PÉREZ-CASTRILLO, An introduction to the economics of information,Oxford University Press, Oxford, 2001, 2ª ed. [chapters 1-3 (only 3.1, 3.2, 3.3, 3A.3,3B.3), 4 (only 4.1, 4.2, 4.3, 4B.1)].

X. FREIXAS-J.C. ROCHET, Microeconomics of banking, MIT Press, 2008, 2ª ed. [chapters 2(only 2.1, 2.2, 2.3, 2.4), 3 (only 3.1, 3.2), 5, 7].

TEACHING METHOD

Lessons and exercises solved together with the teacher in classrooms.

ASSESSMENT METHOD

Written examinations.

NOTES

Prof. Angelo Baglioni meets students on Monday at 2.30 p.m. (via Necchi 5, room 103).

3. -Analisi di mercatoPROF. AMEDEO DE LUCA

OBIETTIVO DEL CORSO

Fornire le competenze metodologiche e professionali nell’area delle ricerche edelle analisi di mercato. Far acquisire ed applicare - concretamente - lemetodologie statistiche di rilevazione, elaborazione ed interpretazione dei datidi mercato, unitamente ai principali metodi e modelli quantitativi di marketing,di supporto alla gestione operativa e strategica dell’impresa eccellente, orientataall’innovazione ed alla competitività. Assicurare una concreta formazione nelsettore delle ricerche/analisi di mercato, in linea con le crescenti necessità eistanze del mondo aziendale.

PROGRAMMA DEL CORSO

I. Rapporto impresa-mercato1. Raccordo delle variabili macroeconomiche alle variabili aziendali.2. Fasi del ciclo di vita del prodotto. Marketing-mix e profitto massimo

(modello econometrico).

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II. Rilevazione, trattamento ed elaborazione dei dati di mercato1. Questionario; scale di misurazione e di atteggiamento; tecniche di intervista.2. Campioni probabilistici e non probabilistici. Dimensione campionaria. Costi

di una ricerca.3. Le ricerche di mercato via Internet (e-mail survey, on-line survey); il

software gratuito.4. Elaborazione dei dati provenienti da un sondaggio: analisi univariate,

bivariate, multidimensionali (con Excel, SPSS, SAS). Interpretazione dei ri-sultati del sondaggio e decisioni di marketing.

III.Analisi dei dati: metodi e modelli di marketing1. Analisi della domanda: segmentazione descrittiva (cluster analysis) e

comportamentale della clientela (tecniche AID, alberi decisionali).2. Analisi dell’offerta: posizionamento di marchi/prodotti nella mappa percettiva

(analisi fattoriali e scaling multidimensionale).3. Conjoint Analysis per il lancio di un prodotto nuovo o di un restyling.4. Metodi e modelli di misurazione della Customer Satisfaction: modello

Servqual, di Fishbein, della regressione su variabili indicatrici (di De Luca),delle relazioni causa-effetto.

5. Misurazione dell’impatto della pubblicità: un nuovo approccio (con le equa-zioni strutturali).

IV. Crm, Data Mining, Business Intelligence1. Organizzazione informatica dei dati aziendali. Applicazioni di Business

Intelligence: OLAP, clustering, indici di associazione (odds ratio).2. Misurazione della fedeltà e individuazione dei clienti a rischio di abbando-

no. Massimizzazione dei risultati di una campagna/promozione.3. Market Basket Analysis (modelli log-lineari) per il cross-selling. Comporta-

menti di visita ai siti di e-commerce.

BIBLIOGRAFIA

1. A. DE LUCA, Le ricerche di mercato - Guida pratica e teorica, F. Angeli, Milano, 2006,2ª ed. (Libro di testo).

2. A. DE LUCA, Le applicazioni dei metodi statistici alle analisi di mercato, F. Angeli,Milano, 2011, 5a ed. ristampata (Libro di testo).

3. A. DE LUCA, Dizionario tematico di Marketing Quantitativo, F. Angeli, Milano, 2007(Per non frequentanti).

4. A. DE LUCA, Innovazione e competitività delle Pmi in Italia- Metodi e modelli dimercato, F. Angeli, Milano, 2010 (Letture consigliate).

5. È previsto materiale didattico di supporto reperibile nella Pagina Personale delDocente.

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DIDATTICA DEL CORSO

Lezioni frontali. Esercitazioni in aula informatica. Project work (ricerca di mercato).Testimonianze di esperti.

METODO DI VALUTAZIONE

Prova scritta più eventuale orale più eventuale lavoro di gruppo.La prova scritta consiste nel dare risposta a 30 domande a risposta chiusa, aperta

e multipla.

AVVERTENZE

Dato il carattere applicativo e operativo del corso, se ne consiglia fortemente la frequenza.

4. - Analisi e gestione finanziariaPROF. PIERLUIGI BENIGNO

OBIETTIVO DEL CORSO

Il corso ha il contenuto volto ad illustrare il fondamento metodologico e i profilitecnici essenziali dei principali strumenti di analisi finanziaria finalizzati allaconduzione di indagini sulla situazione aziendale a supporto della gestione fi-nanziaria delle imprese e, più in generale, dell’assunzione di decisioni finanzia-rie da parte dell’impresa stessa e dei portatori di interessi nei confronti di questa.

PROGRAMMA DEL CORSO

– Analisi finanziaria e finanza aziendale: introduzione generale e definizionidi base.

– L’analisi della struttura finanziaria dell’impresa.– Il Capitale Circolante Netto: nozioni, variabilità e profili gestionali.– Le analisi della composizione del risultato economico.– Il sistema degli indicatori di bilancio, la redditività aziendale e le sue

determinanti.– L’analisi dei flussi finanziari.– Le indagini prospettiche.

BIBLIOGRAFIA

Appropriato materiale didattico sarà messo a disposizione degli studenti e specificheindicazioni bibliografiche saranno date all’inizio e durante lo svolgimento del corso.

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DIDATTICA DEL CORSO

L’impostazione del corso sarà volta a fornire allo studente validi strumenti interpretativia livello teorico che si articoleranno e si intersecheranno con esercizi e casi concreti svoltiin aula, in modo da combinare nel modo più efficace possibile teoria e pratica.

METODO DI VALUTAZIONE

Il giudizio sintetico sulla preparazione degli studenti deriverà dall’esito di una provad’esame scritta.

AVVERTENZE

Le caratteristiche del corso rendono oltremodo necessaria una frequenza assidua edun impegno di tipo partecipativo.

Per affrontare con efficacia i temi proposti, è necessario che gli studenti abbianoaffrontato con esito positivo gli insegnamenti di fatto propedeutici e pertanto possegganoun grado soddisfacente di preparazione sui temi di base dell’economia aziendale e suiprofili metodologici e tecnici relativi alla redazione dei bilanci di esercizio delle imprese.

Orario e luogo di ricevimentoIl Prof. Pierluigi Benigno riceve gli studenti il lunedì dalle ore 18,00 presso il

Dipartimento di Scienze dell’economia e della gestione aziendale.

5. - Applied EconometricsPROF. LUCA COLOMBO

COURSE AIMS

This course investigates the main econometric methods as a tool for thequantitative analysis of economic and financial phenomena. The application ofeconometric models allows measuring variables that are not directly observable,studying their relationships and behavior, testing and comparing alternativetheories, as well as forecasting and simulating the effects of different policies.This course heavily emphasizes the importance of applications. A discussion ofthe main theoretical issues and a systematic analysis of econometric tools areintended as prerequisites for the investigation of a series of problems that are ofparticular relevance for economic and financial applications. For this reason,the theoretical lectures will be complemented by a systematic series of financialand economic applications in the electronic classroom (based on the use of theeconometric software Stata), through which the student will be in the position toautonomously develop econometric analysis, and perform empirical studies onfinancial and economic topics.

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COURSE CONTENTS

PREREQUISITES

Before entering the course, the student should be familiar with:– random variables and the features of their probability distributions (mean,

median, variance and standard deviation), as well as the features of joint andconditional distributions (covariance and correlation, conditional expectationand variance and their properties);

– normal and related distributions: Chi-square, t-distribution and F-distribution;– the fundamentals of mathematical statistics: unbiasedness, consistency, and

asymptotic normality;– the fundamentals of hypothesis testing;– the properties of some special functions (linear, logarithmic, exponential,

quadratic), and the basic elements of differential calculus;– the fundamental issues of micro and macroeconomics, as well as of financial

theory and corporate finance.

COURSE OUTLINE AND DETAILED LEARNING GOALS

1. The nature of econometrics and of economic dataAt the end of this section of the course the student will be able to:

– understand the nature and goals of econometric analysis, as well as theessential determinants of econometric models;

– recognize the different types of data (cross-sections, time series, pooled cross-sections, and panel) that are used in empirical analysis;

– understand the importance of the notions of causality and ceteris paribusanalysis for econometric studies.

2. Regression analysis with cross-sectional data: estimationAt the end of this section of the course the student will be able to:

– evaluate the ceteris paribus effect of a specific independent variable;– use the ordinary least squares method (OLS) to estimate the parameters of

multiple regression models and to evaluate the goodness of a regression;– derive the statistical and algebraic properties of the OLS estimators

(unbiasedness and efficiency) and of their variances.

3. Multiple regression analysis: inferenceAt the end of this section of the course the student will be able to:

– test hypotheses about a single population parameter (the t test), testinghypotheses about a single linear combination of parameters, and derivingconfidence intervals

– test multiple linear restrictions (the F test);– evaluate the overall significance of a regression.

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Multiple regression analysis: OLS asymptoticsAt the end of this section of the course the student will be able to:

– show the consistency of the OLS estimators;– show that the t and F statistics asymptotically hold even in the absence of the

assumption of normal distribution of the error terms.

4. Multiple regression analysis: functional forms, specification issues, selectionof regressors, goodness-of-fitAt the end of this section of the course the student will be able to:

– understand the effects of data scaling, and derive beta coefficients;– use and interpret econometric models based on non-linear functional forms

(logarithmic functional forms, models with quadratics, models withinteraction terms);

– evaluate the effects of the introduction of further regressors in an econometricmodel (adjusted R2);

– analyze the implications of including too many factors in regression analysis,and that of adding regressors to reduce the error variance.

5. Multiple regression analysis with qualitative information: dummy variablesAt the end of this section of the course the student will be able to:

– use qualitative and ordinal information in regression analysis and evaluatealternative policy programs;

– study regression models with a binary dependent variable (the linearprobability model), and understand their drawbacks.

6. HeteroskedasticityAt the end of this section of the course the student will be able to:

– compute standard errors and tests that are robust to heteroskedasticity ofunknown form;

– derive tests for heteroskedasticity: Breusch-Pagan and White tests;– derive weighted least squares estimators (WLS) when heteroskedasticity is

known up to a multiplicative constant and evaluate their properties;– derive generalized least squares estimators (feasible GLS) when the

heteroskedasticity function must be estimated.

7. Regression analysis with time series dataAt the end of this section of the course the student will be able to:

– understand the conceptual differences between cross-sectional and timeseries data;

– formulate the econometrics models for time series most widely used ineconomics and finance, and derive the finite sample properties of the OLSestimators under the classical assumptions;

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– use non linear functional forms and dummy variables in time seriesapplications and event studies, and deal with trends and seasonality;

– recognize stationary and weakly dependent time series, and deriveasymptotic properties of OLS;

– use highly persistent time series (unit root processes) in regression analysis.

8. Serial correlation and heteroskedasticity in time series regressionsAt the end of this section of the course the student will be able to:

– understand the properties of OLS with serially correlated errors;– perform tests to detect the presence of serial correlation;– perform inference that is robust to the presence of serial correlation and

heteroskedasticity.

READING LIST

J.M.WOOLDRIGE, Introductory Econometrics: A Modern Approach, Thomson South-Western,last edition.

Class notes, additional teaching material and further references will be uploaded on thecourse page in the teaching area of the instructor’s website.

TEACHING METHOD

The course is based on theoretical lectures (60 hours) and on electronic classroomapplications (20 hours) using the software Stata.

ASSESSMENT METHOD

The final grade is based on a written exam with an applied and a theoreticalcomponent, plus a possible oral exam. Empirical papers and research projects that will beassigned during the course on a voluntary base will concur to the final grade.

NOTES

The instructor’s office hours are on Monday, starting at Noon in the Institute ofEconomics and finance (Istituto di Economia e finanza, via Necchi 5, room 203), or byappointment ([email protected]).

6. - Applied Statistics for FinancePROF. STEFANO IACUS; PROF. DIEGO ZAPPA

COURSE AIMS

The course aims at introducing statistical techniques and models widely usedin Finance.The course will provide an in depth overview of numerical methods for option

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pricing like Monte Carlo and finite difference methods.Part of the course is dedicated to the problem of calibration and estimation ofstochastic models from financial data using quasi-maximum likelihood estimationand method of moments.The course will also introduce elements of estimation and monitoring of thevolatility of markets and financial instruments. The last part of the course isdedicated to the introduction of conditional heteroskedastic models like theGARCH model.

COURSE CONTENT

– Random number generation and variance reduction techniques.– Monte Carlo methods with applications to (european and asian) option pricing.– Finite difference methods with applications to american option pricing.– Calibration and estimation of financial models from the data using method of

moments and quasi-maximum likelihood estimation.– Volatility estimation and monitoring.– Introduction to GARCH models and their calibration from financial data.– The course is highly focused on the use of the R statistical environment.

Introductory elements of R and Excel for finance (Prof. Diego Zappa)Considering that the course extensively makes use of the R software, and thatExcel is a tool widely used in Financial applications too, additional lectures willbe addressed to present some elements on both. In particular an introduction willbe given on:– how to read/write a file;– how to make graphs;– how to generate random number;– regression models.

READING LIST

S.M. IACUS, Option pricing and estimation of financial models with R, Wiley (UK), 2011.Slides and laboratory handouts will be distributed during the course.

TEACHING METHOD

Lectures with computer labs and classes.

ASSESSMENT METHOD

Final report on real analysis of financial data.

NOTES

Further information, in particular on office hours, will be defined.

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7. - Asset PricingPROF. ALESSANDRO SBUELZ

OBIETTIVO DEL CORSO

Il corso si propone di fornire agli studenti gli strumenti necessari alla compren-sione teorica ed applicata dei moderni modelli valutativi dei titoli finanziari.

PROGRAMMA DEL CORSO

PREREQUISITI

Gli studenti che si accingono a frequentare il corso devono conoscere:– fondamenti di teoria macroeconomica (ad esempio, equilibrio del mercato

monetario) e microeconomica (ad esempio, scelta del consumatore);– fondamenti di matematica finanziaria (ad esempio, regimi finanziari e

valori attuali) e di teoria delle decisioni in condizioni di incertezza (adesempio, utilità attesa);

– fondamenti di statistica univariata e multivariata (ad esempio, funzione didistribuzione marginale e congiunta, momenti centrali, covarianza, correla-zione e momenti condizionati).

OBIETTIVI FORMATIVI DETTAGLIATI

Al termine del corso i partecipanti avranno solide competenze tecniche per l’ana-lisi fondamentale dei valori mobiliari. In particolare, saranno in grado di:– usare un paradigma omogeneo ma flessibile di valutazione;– interpretare la varietà dei premi per il rischio richiesti per titoli diversi;– quantificare i premi dovuti all’esposizione al rischio delle diverse attivi-

tà finanziarie.

PROGRAMMA ANALITICO DEL CORSO

– Equilibrio dei mercati finanziari e valutazione dei titoli.– Valutazione di titoli azionari con dividendi stocastici dotati di un trend

di crescita.– Valutazione di titoli azionari con dividendi stocastici dotati di una tendenza a

ritornare verso un livello (reale) di lungo periodo.– Impatto sulla valutazione di condizioni al bordo legate ad eventi finanziari

(buy-outs, etc).– Impatto sulla valutazione di variazioni della compensazione richiesta per il

rischio sistematico.– Impatto della struttura di dipendenza dei rendimenti.– Studio del premio per il rischio azionario.

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– Stima dei premi per il rischio azionario.– Studio del premio per il rischio di titoli/prodotti strutturati.

BIBLIOGRAFIA

Materiale scelto (lucidi, esercizi, etc.) sarà messo a disposizione nel sito Blackboarddel corso.

J.H. COCHRANE, Asset Pricing, Princeton University Press, 2001.M. JACKSON-M. STAUNTON, Advanced Modelling in Finance using Excel and VBA, John

Wiley & Sons, 2001.S.E. SHREVE, Stochastic Calculus for Finance, Springer-Verlag, 2004.

DIDATTICA DEL CORSO

Lezioni ed esercitazioni in aula.

METODO DI VALUTAZIONE

L’esame consiste in una prova scritta finale.

AVVERTENZE

Orario e luogo di ricevimentoIl Prof. Alessandro Sbuelz riceve gli studenti come da avviso affisso all’albo presso

l’Istituto di Econometria e matematica per le applicazioni economiche, finanziarie edattuariali e come da eventuali segnalazioni nella e-bacheca del sito http://docenti.unicatt.it/eng/alessandro_sbuelz.

8. - Corporate FinancePROF. ALESSANDRO PENATI

COURSE AIMS

The objective of the course is to provide a good understand of corporate financialpolicies. The best way to illustrate corporate finance is to list just a few practicalquestions that the course will try to answer: what determines the value of acorporation? What is the value of flexibility in an investment project? Howcorporations decide their level of indebtedness? Why does a company go public?Or decide to merge with another? Or raise capital? Or pay dividends? For eachtopic examined, the course will provide a theoretical framework for analyzing itand will review the empirical evidence. A few case studies will be discussed.The course is useful for every professional position that deals with corporatesecurities: corporate lending, asset management, consulting, private equity,corporations finance. Active participation is encouraged and highly desirable.

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COURSE CONTENT

1. Valuation– Multiperiod capital budgeting and the value drivers.– The value of growth and investment opportunities.– Measuring the cost of capital.– Taxes and corporate financial policies.– The value of leverage transactions.– Real options and the value of flexibility in capital budgeting.

2. Corporate financial structure: debt– The cost of corporate debt.– Pricing risky debt.– Leverage buyouts.– Bankruptcy costs and the theory of the capital structure.– Asymmetric informations and alternative theories of the capital structure.– Cost of default; corporate reorganizations and bankruptcy procedures.– Leasing.

3. Corporate financial structure: equity– Determinants and theory of dividend policy.– Dividends and the value of corporations.– Stock repurchases.– Seasoned equity offerings.– Warrants and convertibles.– Initial public offerings; why corporations go public.– Mergers and acquisitions; takeovers; carve outs and spin offs.

READING LIST

The textbook for the course isJ. BERK-P. DEMARZO, Corporate Finance, Pearson International Edition.

A list of articles will be made available on the course web site on Blackboard, togetherwith teaching material.

TEACHING METHOD

Class lectures and discussion of case studies. An empirical work may be also requiredas part of the final valuation.

ASSESSMENT METHOD

Option (a). The final grade will be based on: a midterm (30%), a written final exam(50%) and a short term paper (20%), on a subject matter chosen by the student. Option

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(a) is an option that can be exercised only on the first useful exam date in June, by thestudents that have regularly attended the course.

Option (b). A written final exam. This exam format is valid on all exam dates.

NOTES

Prof. Alessandro Penati meets students in via Necchi 5, room 407 (Francescanum) aspublished on his web page, or by appointment (e-mail: [email protected]).

9. - Corporate GovernancePROF. CARLO BELLAVITE PELLEGRINI

OBIETTIVO DEL CORSO

Lo scopo del corso è quello di fornire agli studenti una conoscenza di ampiorespiro di che cosa sia la corporate governance e di quali temi affronti. Il corsointende prendere in esame quali siano le premesse teoriche ed empiriche dellacorporate governance, quali attese di shareholders e di stakeholders intendesoddisfare e a quali problemi della vita aziendale e dei mercati sia in grado diporre rimedio. Inoltre il corso intende dedicare particolare attenzione sia allanatura e alla tipologia dei diversi attori che concorrono a creare un sistema dicorporate governance, sia a come questa si collochi all’interno del sistema eco-nomico e politico in cui le imprese operano, analizzando le connessioni esistentifra corporate governance e governance di sistema. Il corso intende anche dedi-care attenzione sia alle radici storiche e teoriche degli studi in materia di corporategovernance ed alla loro evoluzione negli ultimi anni, sia all’impatto dellas tessa sul le performance azionarie e sul la s t rut tura f inanziar ia edorganizzativa delle imprese.

PROGRAMMA DEL CORSO

OBIETTIVI FORMATIVI CHE LO STUDENTE DOVREBBE AVER RAGGIUNTO PRIMA DI ACCEDERE AL CORSO

Prima di accedere al corso lo studente dovrebbe:– aver frequentato con profitto i corsi di Economia aziendale e di Ragioneria e

conoscere gli elementi principali di tali due discipline;– aver frequentato con profitto il corso di base di Finanza aziendale;– essere in possesso di una solida conoscenza di base in tema di Diritto privato

e Diritto commerciale;– avere una conoscenza di base in tema di Istituzioni del diritto dell’economia

e del mercato finanziario nel suo complesso.

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OBIETTIVI FORMATIVI CHE LO STUDENTE DOVREBBE ACQUISIRE NEL CORSO

Il corso si articola su tre moduli di argomenti fra loro correlati in modosequenziale. Ogni blocco di argomenti è a sua volta organizzato in alcuni punti.PRIMO MODULO: Il perimetro della corporate governance1. L’impresa, la teoria neo-istituzionalista sull’impresa, il perimetro delle atti-

vità dell’impresa, le diverse forme di soggetti giuridici che esercitano attivi-tà economica, la mission dell’impresa, con specifica attenzione alle so-cietà di capitale.

2. La struttura finanziaria dell’impresa, la letteratura sui principali costi di agen-zia del capitale proprio e del capitale di debito, i rimedi proposti a tali costidi agenzia, l’evidenza empirica in materia di costi di agenzia.

Dopo il completamento della trattazione di tale primo modulo il candidatosarà in grado di:– conoscere le diverse forme di soggetti giuridici che esercitano attività d’im-

presa e comprendere l’interazione tra decisioni di investimento e decisioni difinanziamento, in particolar modo nelle società di capitale;

– individuare e determinare quali sono i fattori che determinano la scelta dellastruttura finanziaria d’impresa;

– conoscere e comprendere le dinamiche sottese alla definizione della strutturafinanziaria d’impresa, sapendo valutare i costi connessi alle diverse fonti difinanziamento, con un breve cenno ai modelli di Modigliani Miller (1958;1963) senza imposte e con imposte societarie e personali, nell’otticadell’individuazione di una struttura finanziaria ottima;

– definire e valutare differenti strutture finanziarie in casi pratici;– valutare il ruolo dell’informativa societaria alla luce della teoria dell’Agenzia;– conoscere in modo maggiormente approfondito rispetto al corso di Finanza

aziendale II i concetti di asimmetria informativa e di conflitti di interesse;– conoscere i concetti di agency e la letteratura in tale ambito;– approfondire il tema dei costi di agenzia del capitale proprio e del capitale di

debito, anche analizzando la letteratura e i modelli teorici di riferimento evalutare i possibili rimedi a tali costi.

SECONDO MODULO: Gli attori della corporate governance3. La struttura proprietaria delle imprese, le evidenze empiriche in materia di

struttura proprietaria, i diversi tipi di struttura proprietaria, gli azionisti, lediverse tipologie di azionisti, i diversi strumenti finanziari di equity e di qua-si equity, le assemblee e l’attivismo degli investitori istituzionali.

4. Il consiglio di amministrazione, il ruolo degli amministratori, gli ammini-stratori esecutivi e non esecutivi, gli amministratori indipendenti, la strut-tura del Consiglio di amministrazione, la composizione del consiglio di

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amministrazione, il legame fra perfomance del titolo e struttura del Consi-glio, il ruolo di monitoraggio sul management, le forme tradizionali ed alter-native di amministrazione e controllo.

5. Il management, la misurazione della perfomance, la remunerazione del ma-nagement, l’incentivazione manageriale, problemi legati all’incentivazionemanageriale.

6. Gli organi di controllo, la struttura del sistema dei controlli, gli organi inter-ni ed esterni di controllo, il costo del sistema dei controlli e l’efficacia deicontrolli, le autorità di regolamentazione dei mercati e di carattere settoriale, isistemi tradizionali ed alternativi di organizzazione del sistema dei controlli.

Dopo il completamento della trattazione di tale argomento il candidato saràin grado di:– conoscere i soggetti economici e le istituzioni coinvolti nella corporate

governance;– valutare e comparare i diversi strumenti finanziari, anche in merito alla loro

considerazione quali possibili strumenti di gestione dei diversi problemi digovernance societaria;

– individuare le diverse tipologie di strutture proprietarie e approfondire il le-game tra governance e performance societaria;

– conoscere i principali modelli di corporate governance anche a seguitodella Riforma del Diritto Societario: il modello tradizionale e i modellialternativi di governance;

– approfondire tematiche relative ai possibili legami tra costi del sistema deicontrolli e performance d’impresa, anche analizzando la letteratura esistente;

– analizzare e comparare i vantaggi e le problematiche dei diversi sistemi dicorporate governance.

TERZO MODULO: Temi empirici di corporate governance7. La dimensione comparativa internazionale della corporate governance e le

sue radici storiche.8. Alcuni casi concreti di corporate governance, la valutazione dell’adeguatez-

za di un sistema di corporate governance, la corporate governance e la crisi.9. Cenni ai temi di governance di sistema e legame fra la governance di sistema

e la corporate governance.

Dopo il completamento della trattazione di tale argomento il candidato saràin grado di:– conoscere il concetto di corporate governance, gli elementi che la

contraddistinguono, i principi, le best practices, i codici di autodisciplina ele dinamiche sottese;

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– analizzare in modo approfondito alcune principali evidenze empiriche digovernance societaria, in un’ottica sia nazionale, sia internazionale, compa-rando costi e benefici delle diverse realtà e valutandone l’adeguatezza, anchecontestualizzando tali evidenze alla luce della crisi finanziaria internazionale;

– conoscere i legami tra il tema della governance di sistema e dellagovernance societaria.

BIBLIOGRAFIA

Raccolta di letture (disponibili nel sito Blackboard del corso).

Materiale integrativo (diapositive, dati, slides, etc.) sarà messo a disposizione deglistudenti nel sito Blackboard del corso, con cadenza settimanale.

Testi adottatiR. MONKS-N. MINOW, Corporate Governance, John Wiley and Sons, 2008.C. BELLAVITE PELLEGRINI, Modelli d’equilibrio e fondamentali d’impresa - I rendimenti

azionari nell’area dell’euro, Carocci Editore S.p.A, Roma, 2008.

Testi consigliatiD. VENANZI, Il puzzle della Struttura Finanziaria, Pearson-Prentice-Hall, Milano-

Torino, 2010.K. HOPT-H. KANDA-M. ROE-E. WYMEERSCH-S. PRIGGE, Comparative Corporate Governance:

the State of the Art and Emerging Research, Oxford University Press, 1998.R.A. BREALEY-S.C. MYERS-S. SANDRI, Principi di Finanza Aziendale, Mc Graw-Hill, 2003, 4ª

ed. (capp. 11, 12, 13, 14, 15, 16, 17, 18, 19, 33, 34).C. BELLAVITE PELLEGRINI, Il Quasi Equity: aspetti istituzionali, teoria economica ed evidenza

empirica, Giuffrè Editore, 2003.L. ENRIQUES (a cura di), Diritto societario comparato, Il Mulino, Bologna, 2006 (capp.

1, 2, 6, 7, 8).

È possibile che durante le lezioni vengano forniti riferimenti bibliografici aggiuntivi edaltro materiale didattico.

DIDATTICA DEL CORSO

Il corso prevede sia didattica frontale, articolata tra lezioni teoriche ed esercitazionipratiche in aula con casi svolti sia dal docente, sia dagli studenti, sia possibili interventidi esperti del settore.

METODO DI VALUTAZIONE

Prova orale.Gli studenti che hanno svolto uno o più problem set o case study nell’ambito del corso

possono far concorrere la valutazione dei problem set e/o case study alla valutazionecomplessiva dell’esame, nella misura del 25% del totale.

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AVVERTENZE

Orario e luogo di ricevimentoIl Prof. Carlo Bellavite Pellegrini riceve gli studenti il giovedì dalle ore 14,00 alle ore

15,30 presso il Dipartimento di Scienze dell’Economia e della Gestione Aziendale (viaNecchi 5, stanza C09).

10. - Corporate Governance and Social ResponsibilityPROF. MASSIMO BELCREDI; PROF. MARIO MOLTENI

COURSE AIMS

The 1st module explores theory and practice of Corporate Governance (CG),including topics such as competing theories of the firm, agency problems,structure and functioning of the Board of Directors, shareholder activism andexecutive compensation.The 2nd module presents the topic of Corporate Social Responsibility (CSR) as anew approach to business activity. The growing importance of social andenvironmental aspects in the eyes of the stakeholders influence encouragescompanies to develop a more responsive and proactive approach towards suchchallenges if they want to be sustainable and successful in the long run.

COURSE CONTENT

MODULE 11. An overview of CG matters and institutions. Terminology. The shareholders

vs. stakeholders debate. Agency Theory of the firm.2. Agency costs of external financing. Agency costs of equity and debt financing.

Legal tradition and investor protection. Ownership structure, CG and firmvalue. The quest for an optimal ownership structure.

3. Corporate gatekeepers. The system of corporate gatekeepers. Regulation andSelf-Regulation: CG Codes around the world.

4. The Board of Directors. The Role of the BoD. Board structure and firm value.The quest for an optimal board structure.

5. BoD: Special Issues. Differences in Board structure. Voting: Rational Apathyor Active Investors? The debate about shareholder access to Corporate ballots;slate voting and minority representation.

6. Executive Pay. The BoD and the setting of executive pay. Components ofexecutive pay. Criticisms of current arrangements. The basics of accounting-and stock-based executive pay.

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MODULE 21. The Stakeholder Theory and Stakeholder Management. Business objectives,

role of stakeholders and corporate initiatives for stakeholder engagement.2. Integration of CSR into corporate strategy. Social and environmental aspects

in corporate strategy, benefits and problems related to CSR policies, notionof socio-competitive synthesis.

3. CSR and Value chain. Social and environmental issues related to primary andsupport activities in companies operating in different industries.

4. CSR and controversial products. How companies can be responsible whenrunning controversial business.

READING LIST

Module1Attending students: articles will be provided at the beginning of the course and uploaded

on Blackboard. Non-attending students: supplementary readings will be listed on Blackboard.Module 2Attending students: articles will be provided at the beginning of the course and

uploaded on Blackboard. Non-attending students: chapters from the book:A. CRANE-D. MATTEN-L.J. SPENCE, Corporate Social Responsibility. Readings and cases in a

global context, will be listed in Blackboard and professor’s web-page.

TEACHING METHOD

Module 1Lectures by the instructor and seminars of high-level professionals. Active class

participation based on the readings is expected. Students are also required to participateto a demanding group project, where they will analyse the corporate governance of anumber of companies. Further details will be given in the first class.

Module 2Based on both professor’s lectures and seminars with top corporate managers who

will present CSR strategies, policies and practices.

ASSESSMENT METHOD

Module 1The module will be assessed by a written examination which will account for 50% of

the module mark and will require discussion of both theoretical and practical aspects ofcorporate governance (including numerical problems). Discussion of (group) projects,due within the end of the module (i.e. in the first days of November), will account for 30%of the module mark. Active class participation will account for the remaining 20%.

Students will have the opportunity to give the written examination in the last class ofthe module. Participation to this early exam session is strongly recommended.

Students who are unable to attend regularly to classes are required to contact theinstructor; they will receive an ad-hoc reading list and will give an oral exam in one ofthe official exam dates.

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Module 260% based on a demanding project work, based on the analysis of social/sustainability

policies of one company; 40% based on a final exam at the end of the module, either oralor written.

Final MarkThe final mark will be computed as follows: 50% mark obtained in module 1

examination, 50% mark obtained in module 2 examination.

NOTES

Module 1Although the module is not very quantitative, it is finance oriented: students are

expected to read and understand financial statements, and to have sufficient knowledgeof the topics which are normally part of a basic course in Corporate Finance (Finanzaaziendale I or an equivalent course). A basic knowledge of Corporate Law (in thestudent’s home country) is also expected.

11. - DemografiaPROF. ALESSANDRO ROSINA

OBIETTIVO DEL CORSO

Il corso ha come obiettivo l’introduzione a strumenti concettuali e tecnici utiliper l’analisi descrittiva della popolazione nelle sue caratteristiche strutturali edinamiche. Vengono inoltre affrontati alcuni nodi problematici delle trasforma-zioni demografiche in atto.

PROGRAMMA DEL CORSO

1. Strumenti di base– Fonti demografiche.– Misure di accrescimento della popolazione.– Piramide delle età e indicatori di struttura.– Tassi e standardizzazione.– Life-table.– Fecondità e strutture familiari.2. Trasformazioni in atto– Transizione demografica.– Dinamiche recenti e nodi problematici.– Il futuro della popolazione mondiale.

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3. Strumenti avanzati– Lo studio dei corsi di vita individuali.– Analisi del rischio a tempo continuo.– Applicazioni in ambito socio-demografico ed economico.

BIBLIOGRAFIA

A. ROSINA, Materiali del corso di demografia on line, versione aggiornata al 2011.A. ROSINA-M.L.TANTURRI, Goodbye Malthus. Il futuro della popolazione, dalla crescita

della quantità alla qualità della crescita, Rubbettino Editore, 2011.

DIDATTICA DEL CORSO

Lezioni frontali, con testimonianze di esperti.

METODO DI VALUTAZIONE

Solo prova scritta. È prevista una prova intermedia per studenti frequentanti.

12. - Derivative Securities PricingPROF. GIOVANNI PETRELLA

COURSE AIMS

The course provides students with an in-depth knowledge of derivative securities.We will cover the pricing of several types of options (on stocks, stock indices,currencies, futures) and interest rate derivatives (bond options, interest rate capsand floors, swaptions). The course includes tutorials to apply the concepts outlinedduring the lectures. At the end of this course, attending students will be able toapply the main models used to price derivative securities.

COURSE CONTENTS

PrerequisitesBefore entering the course, the student should:– Possess a basic knowledge of futures, options and swaps.– Be able to use continuously compounding interest rates.

Course outline and detailed learning goals1. Options on stocks.At the end of this section of the course the student will be able to:– Understand the stochastic behaviour of stock prices.

* Estimate the expected stock price at a future point in time.

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– Apply the Black-Scholes-Merton model to price European options on non-dividend and dividend paying stocks.

– Use the Black’s method to approximate the value of an American-style calloption on stocks.

2. Options on stock indices, currencies and futures.At the end of this section of the course the student will be able to:– Use index options to limit portfolio downside risk.– Price European stock index options.– Price European currency options.– Price futures options using binomial trees.– Price European futures options using the Black’s model.

3. Greek letters.At the end of this section of the course the student will be able to:– Understand the mechanics of delta hedging.– Understand and estimate delta, gamma, theta, rho, vega.

4. Volatility smile.At the end of this section of the course the student will:– Know how traders use the Black-Scholes model.– Know how traders use the volatility surfaces as pricing tools.

5. Exotic options.At the end of this section of the course the student will:– Know several types of exotic options.– Be able to apply numerical procedures to price exotic options.

6. Interest rate derivatives.At the end of this section of the course the student will:– Know the mechanics of bond options, interest rate caps and floors, swaptions.– Be able to price interest rate derivatives based on several pricing models.

* The Standard Market Model.* Models of the Short Rate.

READING LIST

J. HULL, Options, Futures and Other Derivatives, Pearson Prentice Hall, Upper SaddleRiver (NJ), 2009, 7th edition.

Supplementary material (slides, data, papers, etc.) will be posted on the class Blackboardwebsite, available at http://blackboard.unicatt.it.

TEACHING METHOD

This course will use lecturing for 70% and tutorials for 30%.

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ASSESSMENT METHOD

Written exam.

NOTES

Office hours are held every Thursday from 10am to 12pm. Further information canbe found on the instructor’s webpage at http://docenti.unicatt.it/eng/giovanni_petrella.

13. - Diritto bancario e dei mercatiPROF. ANTONELLA SCIARRONE ALIBRANDI

Il programma e la bibliografia del corso saranno comunicati dal docente al-l’inizio delle lezioni e affissi all’albo, nonché pubblicati nella sezione delsito web dell’Università Cattolica dedicata alla consultazione dei programmi(http://programmideicorsi-milano.unicatt.it).

14. - Diritto commerciale (curriculum in Economia dei mercati edegli intermediari finanziari)

PROF. GIUSEPPE RESCIO

OBIETTIVO DEL CORSO

Fornire agli studenti un’adeguata conoscenza delle istituzioni di diritto com-merciale (i soggetti, gli atti, il contesto), con approfondimento specifico delladisciplina delle società di capitali. Particolare attenzione verrà dedicata per chiarireil ruolo del diritto commerciale e dei suoi istituti nell’effettivo svolgersi dell’attivitàeconomica illustrandone le modalità di bilanciamento dei vari interessi coinvolti.Data la mole e l’articolazione che caratterizzano il diritto commerciale, il corsoha un taglio istituzionale e si pone l’obiettivo primario di chiarire i principi allabase della materia con particolare riguardo a quelli che la differenziano dal dirit-to privato comune: in questa prospettiva è essenziale che gli studenti prima diaccedere al corso abbiano acquisito un’adeguata conoscenza del diritto privato.

PROGRAMMA DEL CORSO

PARTE ILa nozione di imprenditore, le categorie e le discipline; la riforma del fallimentoe delle altre procedure concorsuali; l’azienda; cenni sulla proprietà industriale e

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intellettuale e sulla tutela del mercato e della concorrenza; i titoli di creditoe gli strumenti finanziari dematerializzati; il contratto di società in genera-le; i consorzi e le altre forme di collaborazione fra imprenditori; le societàdi persone.Dopo il completamento di questa parte il candidato sarà in grado di inquadrarecorrettamente i diversi istituti nel sistema giuridico e nella realtà economica.Avrà inoltre le conoscenze di base per accedere a corsi specialistici sui diversisettori studiati.

PARTE IILa società per azioni; la società a responsabilità limitata; la società in acco-mandita per azioni; la società europea; le cooperative; i gruppi di società; cennisulle società con azioni quotate e il mercato mobiliare; le operazioni straordinarie.Dopo il completamento di questa parte il candidato avrà una conoscenzaorganica della struttura finanziaria e delle modalità di governo dei menzio-nati tipi di società.

BIBLIOGRAFIA

Per la prima parteG. PRESTI-M. RESCIGNO, Corso di diritto commerciale, vol. 1, Zanichelli, Bologna, ult. ed.

disponibile (vanno omesse le lezioni da VI a X).

Per la seconda parteG. PRESTI-M. RESCIGNO, Corso di diritto commerciale, vol. 2, Zanichelli, Bologna, ult. ed.

disponibile.

In considerazione della sempre più rapida evoluzione legislativa della materia ènecessario che gli studenti preparino l’esame su edizioni aggiornate dei manuali. A talriguardo si invitano gli studenti ad attendere, per l’acquisto dei manuali, le indicazioniche saranno date dal docente all’inizio delle lezioni in relazione allo stato diaggiornamento dei testi consigliati o di altri reputati idonei.

È altresì necessario che gli studenti si muniscano di un’edizione aggiornata delCodice Civile e delle principali leggi speciali. Si consiglia l’ultima edizione del Codicecivile curata da De Nova per Zanichelli. Gli ulteriori aggiornamenti normativi sarannopubblicati sulle pagine Blackboard del corso.

DIDATTICA DEL CORSO

Lezioni in aula con possibile uso di supporti visivi. I materiali saranno a disposizionesulle pagine Blackboard del corso.

METODO DI VALUTAZIONE

Esame orale.

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AVVERTENZE

I candidati non possono presentarsi all’esame prima di aver superato quello diIstituzioni di diritto privato. Il docente utilizzerà Blackboard per mettere a disposizionedegli studenti materiali didattici.

Orario e luogo di ricevimentoIl Prof. Giuseppe Rescio riceve gli studenti il lunedì dalle ore 18,00 alle ore 19,00

presso l’Istituto Giuridico. Gli aggiornamenti sono pubblicati mensilmente sulla paginaweb del docente.

15. - Diritto commerciale (curriculum in Metodi quantitativi perla finanza e le assicurazioni e in Consulente finanziario eassicurativo)

PROF. PIERPAOLO MARANO

OBIETTIVO DEL CORSO

Fornire agli studenti un’adeguata conoscenza delle istituzioni di diritto com-merciale (i soggetti, gli atti, il contesto). In considerazione delle peculiarità delcorso di laurea, inoltre, il corso si prefigge anche di approfondire la conoscenzadel contratto di assicurazione. È necessario, pertanto, che gli studenti abbianoacquisito un’adeguata conoscenza del diritto privato prima di accedere al corso.

PROGRAMMA DEL CORSO

PARTE GENERALE

La nozione di imprenditore, le categorie e le discipline. L’azienda. La concor-renza tra imprese. I contratti d’impresa. I contratti bancari. I contratti del merca-to mobiliare. I titoli di credito. Le società di capitali. La società europea. Lesocietà cooperative. I gruppi di società.

PARTE SPECIALE

Il contratto di assicurazione. Le assicurazioni danni. Le assicurazioni vita.

BIBLIOGRAFIA

Per la parte generaleG. PRESTI-M. RESCIGNO, Corso di Diritto commerciale, Zanichelli, vol. 1, ult. ed. [Lezione

I, II, III, IV (limitatamente all’azienda), V, VI, IX, X, XI].G. PRESTI-M. RESCIGNO, Corso di Diritto commerciale, Zanichelli, ult. ed. (tutto ad eccezione

della Lezione XVIII e XIX).

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Per la parte specialeA. DONATI-G. VOLPE PUTZOLU, Manuale di diritto delle assicurazioni, Giuffrè, ult. ed. (tutti

i capitoli della Parte III, esclusi quelli su Assicurazioni marittime e aeronautichee Riassicurazione).

DIDATTICA DEL CORSO

Lezione in aula stimolando l’interazione con il docente. Si propone, altresì, laformazione di gruppi di studenti ai quali affidare il compito di esaminare delle polizzeassicurative relazionando in aula sulle loro caratteristiche.

METODO DI VALUTAZIONE

Esame orale.

AVVERTENZE

Gli studenti devono munirsi di un’edizione aggiornata del codice civile e del codicedelle assicurazioni.

Orario e luogo di ricevimentoIl Prof. Pierpaolo Marano comunicherà a lezione orario e luogo di ricevimento degli

studenti. Il docente, comunque, auspica che gli studenti scrivano all’indirizzo di postaelettronica per formulare le loro domande/richieste.

16. - Diritto commerciale (corso avanzato)PROF. MARCO SPERANZIN

OBIETTIVO DEL CORSO

Il corso si propone, con un metodo per quanto possibile interdisciplinare, da unlato di analizzare e approfondire i problemi giuridici delle società di capitali, inparticolare con riferimento alle c.d. operazioni straordinarie, anche alla luce dellagiurisprudenza in materia e delle più rilevanti problematiche operative; d’al-tro lato di analizzare e approfondire il tema e le peculiarità dell’impresabancaria e finanziaria.

PROGRAMMA DEL CORSO

PRIMA PARTE

Le c.d. operazioni straordinarie– Introduzione.– Il conferimento di azienda e di partecipazioni sociali.

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– Aumento reale del capitale sociale.– Riduzione del capitale sociale.– Le partecipazioni rilevanti, i gruppi e i patrimoni destinati.– Trasformazione, fusione e scissione. Il trasferimento di partecipazioni socia-

li e di azienda.

SECONDA PARTE

L’impresa bancaria, finanziaria e assicurativa– Soggetti e autorizzazioni.– Le autorità di controllo.– Esponenti aziendali e partecipanti al capitale.– I gruppi.

BIBLIOGRAFIA

G.F. CAMPOBASSO, Diritto commerciale 2. Diritto delle società, Utet, 2009, 7ª ed. (nelleparti che saranno indicate a lezione, e che corrispondono agli argomenti della primaparte del corso).

G.F. CAMPOBASSO, Diritto commerciale 1. Diritto dell’impresa, Utet, 2008, 6ª ed. (pp. 138-160, ossia solo la parte relativa all’azienda).

F. GIORGIANNI-C.M. TARDIVO, Manuale di diritto bancario, Giuffrè, Milano, 2009, 2ª ed.(nelle parti che saranno indicate a lezione, e che corrispondono agli argomenti dellaseconda parte del corso).

F. ANNUNZIATA, La disciplina del mercato mobiliare, Giappichelli, Torino, 2010, 5ª ed.(nelle parti che saranno indicate a lezione, e che corrispondono agli argomenti dellaseconda parte del corso).

DIDATTICA DEL CORSO

Lezioni in aula anche con uso di supporti visivi.

METODO DI VALUTAZIONE

Esami orali.

AVVERTENZE

Orario e luogo di ricevimentoIl Prof. Marco Speranzin riceve gli studenti dopo le lezioni. Per appuntamenti inviare

una mail a [email protected].

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17. - Diritto degli emittenti quotatiPROF. MICHELE MOZZARELLI

OBIETTIVO DEL CORSO

Il corso si propone di analizzare in profondità i problemi giuridici e i connessiriflessi economici attinenti alle società che fanno ricorso al mercato dei capitali,con esame della relativa disciplina nel Testo Unico della Finanza alla luce deldiritto comunitario, della regolamentazione Consob, della riforma del dirittosocietario e di varie forme di autoregolamentazione (regolamenti di società digestione del mercato, codici di autodisciplina, statuti societari), anche alla lucedella giurisprudenza in materia.

PROGRAMMA DEL CORSO

Il corso tratterà gli aspetti giuridici propri delle società che fanno ricorso almercato dei capitali con particolare attenzione alle seguenti tematiche: gli asset-ti proprietari; la corporate governance degli emittenti quotati; l’assemblea deisoci e gli strumenti di tutela delle minoranze; l’amministrazione della so-cietà; i controlli interni ed esterni; il mercato del controllo societario e leofferte pubbliche di acquisto.

Al termine del corso i partecipanti otterranno elevata consapevolezza dei pro-blemi giuridici connessi con le modalità di governo degli emittenti quotati, degliinteressi in gioco e delle tecniche di protezione degli stessi, acquisendo gli stru-menti per una loro adeguata gestione. I partecipanti avranno inoltre una cono-scenza organica delle problematiche giuridiche relative al mercato del controllo.

BIBLIOGRAFIA

La bibliografia verrà indicata dal docente il primo giorno di lezione e contestualmenteinserita sulle pagine Blackboard del corso.

DIDATTICA DEL CORSO

Lezioni in aula con uso di supporti visivi. I materiali saranno a disposizione sullepagine Blackboard del corso.

METODO DI VALUTAZIONE

Esame orale. Per gli studenti frequentanti viene premiata la partecipazione attivaalle lezioni.

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AVVERTENZE

Al fine di trarre il massimo profitto dal corso è caldamente raccomandata la conoscenza:– del diritto dell’impresa, con particolare riferimento alle società per azioni;– del diritto dei contratti e delle obbligazioni;– dei principali concetti relativi al funzionamento dei mercati regolamentati di

strumenti finanziari e dei suoi operatori.Il docente utilizzerà Blackboard per mettere a disposizione degli studenti materiali

didattici; gli studenti sono quindi invitati a iscriversi al corso su Blackboard.

Orario e luogo di ricevimentoIl Prof. Michele Mozzarelli riceve gli studenti come da avviso pubblicato sulla pagina

web del docente.

18. - Diritto delle assicurazioniPROF. PIERPAOLO MARANO

OBIETTIVO DEL CORSO

Le lezioni si propongono di fornire agli studenti gli strumenti per comprenderela disciplina delle assicurazioni private che costituisce l’oggetto dell’insegnamento.

PROGRAMMA DEL CORSO

Lineamenti economici dell’operazione assicurativa.Gli interessi tutelati dalla regolazione sulle assicurazioni private.Le fonti del diritto delle assicurazioni private.La disciplina dell’impresa di assicurazione.I compiti dell’attuario incaricato.Gli intermediari assicurativi.La parte generale sui contratti assicurativi dei rami vita e danni.I programmi assicurativi internazionali.

In aggiunta, per gli studenti della laurea magistraleLa riassicurazione.

BIBLIOGRAFIA

A. DONATI-G. VOLPE PUTZOLU, Manuale di diritto delle assicurazioni9, Giuffrè, Milano,2009, (limitatamente alle parti corrispondenti del programma).

DIDATTICA DEL CORSO

Lezioni in aula.

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METODO DI VALUTAZIONE

Esame orale.

AVVERTENZE

Orario e luogo di ricevimentoIl Prof. Pierpaolo Marano comunicherà a lezione orario e luogo di ricevimento

degli studenti.

19. - Diritto tributario (fiscalità delle attività finanziarie)PROF. MARCO MICCINESI

OBIETTIVO DEL CORSO

L’acquisizione, a livello introduttivo, di principi, categorie ed istituti del dirittotributario, con particolare riguardo alle linee evolutive dell’ordinamento italia-no e comunitario. La conoscenza dei principi di imposizione nel comparto dellafinanza, con attenzione specifica ai principali prodotti finanziari.

PROGRAMMA DEL CORSO

Parte generale– I principi costituzionali e comunitari del diritto tributario.– La struttura della fattispecie dell’imposizione.– L’accertamento e la riscossione delle imposte.– Le imposte sui redditi e le imposte indirette.– La fiscalità finanziaria e le sue categorie: redditi di capitale e redditi

diversi; principio di attrazione del reddito d’impresa; strumenti di debi-to e strumenti di equity.

– Imposizione sostitutiva e ritenute a titolo di acconto e di imposta; regimedichiarativo, risparmio amministrato, risparmio gestito.

– Monitoraggio fiscale, antiriciclaggio, direttive comunitarie nel comparto dellafiscalità finanziaria, Trattati contro le doppie imposizioni.

Parte speciale– Azioni, quote e strumenti finanziari partecipativi nella riforma del diritto

societario del 2003.– Imposizione sostitutiva sui finanziamenti a medio e lungo termine.– Obbligazioni e titoli similari.– Operazioni di cartolarizzazione ex L. 130/1999.– Tassazione dei contratti derivati e dei derivati su crediti.

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– Fondi di investimento mobiliare.– Fondi di investimento immobiliare.– Prodotti finanziari previdenziali.– Prodotti finanziari assicurativi.– Tassazione degli altri prodotti finanziari.

BIBLIOGRAFIA

Per la parte introduttiva del corso (parte generale) si consiglia la consultazione di uno deiseguenti testi a scelta dello studente:

E. DE MITA, Principi di diritto tributario, Giuffrè, 2007.G. FALSITTA, Manuale di diritto tributario, voll. I e II, Cedam, 2010.A. FANTOZZI, Diritto Tributario, UTET, ult. ed.F. TESAURO, Istituzioni di diritto tributario, voll. I e II, UTET, 2009.P. RUSSO, Manuale di Diritto Tributario, Giuffrè, 2009.

Per tutti gli altri argomenti trattati saranno rese disponibili apposite dispense.

DIDATTICA DEL CORSO

Lezioni in aula ed esercitazioni scritte e orali.

METODO DI VALUTAZIONE

A scelta dello studente: esame orale o tesina.

AVVERTENZE

Si consiglia vivamente la frequenza del corso.I non frequentanti dovranno concordare con il docente alcune letture ai fini della

preparazione dell’esame.

Orario e luogo di ricevimentoIl Prof. Marco Miccinesi riceve gli studenti nel suo ufficio presso l’Istituto Giuridico.

20. - EconometriaPROF. ANDREA MONTICINI

OBIETTIVO DEL CORSO

L’obiettivo del corso è di fornire il quadro teorico dei moderni strumentieconometrici e le relative implicazioni per le analisi econometrica empirica. Atal fine le lezioni teoriche sono affiancate da un ciclo organico di esercitazioni.Al termine del corso, gli studenti hanno a disposizione le conoscenze per poterintraprendere autonome analisi empiriche con dati economici e finanziari.

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PROGRAMMA DEL CORSO

PREREQUISITI

Prima di accedere al corso lo studente dovrebbe conoscere:– le principali nozioni di statistica descrittiva,– il calcolo matriciale,– nozione di base del calcolo infinitesimale.

1. Modelli di regressioneAl termine della trattazione dell’argomento lo studente sarà in grado di:– specificare un modello di regressione lineare univariato ed interpretare il si-

gnificato dei coefficienti;– specificare un modello di regressione lineare multivariato ed interpretare il

significato dei coefficienti;– specificare un modello di regressione non-lineare ed interpretare il significa-

to dei coefficienti;– stimare un modello di regressione lineare.2. Geometria delle regressioni lineariAl termine della trattazione dell’argomento lo studente sarà in grado di:– comprendere l’impatto di trasformazioni lineari dei regressori sui valori stimati– esprimere un modello in deviazione dalla media;– includere nel modello variabili in grado di catturare trends temporali e fattori

di stagionalità;– calcolare ed interpretare l’indice R2;– comprendere l’impatto degli outliers nel metodo di stima dei minimi quadrati.3. Proprietà statistiche del metodo di stima dei minimi quadratiAl termine della trattazione dell’argomento lo studente sarà in grado di:– comprendere sotto quale ipotesi il metodo dei minimi quadrati garantisce

stime consistenti;– comprendere sotto quale ipotesi il metodo dei minimi quadrati garantisce

stime efficienti;– derivare la matrice varianze e covarianze di stime basate sui minimi quadrati.4. Tests di ipotesi nei modelli di regressione lineariAl termine della trattazione dell’argomento lo studente sarà in grado di:– effettuare test di ipotesi che coinvolgano un parametro o più parametri;– comprendere il significato di errore di tipo I e tipo II di un test econometrico;– comprendere l’importanza del teorema del limite centrale e della legge dei

grandi numeri per poter effettuare test econometrici quando le ipotesi delmodello lineare classico non sono soddisfatte;

– costruire intervalli di confidenza per i parametri stimati.

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5. Stimatore dei minimi quadrati generalizzati e problematiche correlateAl termine della trattazione dell’argomento lo studente sarà in grado di:– verificare la presenza di eteroschedasticità mediante tests di White e

Breusch-Pagan;– calcolare errori standard robusti per la presenza di eteroschedasticità;– stimare un modello mediante il metodo dei minimi quadrati generalizzati;– verificare la presenza di autocorrelazione.6. Stimatore delle variabili strumentaliAl termine della trattazione dell’argomento lo studente sarà in grado di:– comprendere le problematiche inerenti la stima di un modello ad equa-

zioni simultanee;– derivare le proprietà asintotiche della stima mediante variabili strumentali;– stimare un modello mediante il metodo delle variabili strumentali.7. Stimatore generalizzato dei momentiAl termine della trattazione dell’argomento lo studente sarà in grado di:– derivare lo stimatore generalizzato dei momenti per il modello di

regressione lineare;– calcolare la matrice varianze e covarianze robusta per la presenza di

eteroschedasticità ed autocorrelazione.8. Stimatore di massima verosimiglianzaAl termine della trattazione dell’argomento lo studente sarà in grado di:– calcolare la stima di un modello di regressione mediante il metodo di stima

della massima verosimiglianza;– derivare le principali proprietà asintotiche dello stimatore di massima

verosimiglianza;– derivare le proprietà asintotiche del likelihood ratio test, del test di Wald e

del test Lagrange multiplier.

BIBLIOGRAFIA

Non c’è un libro di testo. Il docente metterà a disposizione nella pagina web del corso ilmateriale necessario per la comprensione degli argomenti trattati a lezione.

Tuttavia i testi utili per approfondire gli argomenti trattati a lezione sono:G.S. MADDALA-K. LAHIRI, Introduction to Econometrics, Wiley, 4th ed.M. VERBEEK, A Guide to Modern Econometrics, Wiley, 3rd ed.J.M. WOOLDRIDGE, Introductory Econometrics: A Modern Approach, Thomson South-

Western, ult. ed.J. JOHNSTON-J. DINARDO, Econometric Methods, McGraw-Hill, 1997, 4th ed.R. DAVIDSON-J. MACKINNON, Econometric Theory and Methods, Oxford University

Press, 2004.

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DIDATTICA DEL CORSO

Il corso è articolato in lezioni teoriche (60 ore) e integrato da un ciclo organico diesercitazioni.

METODO DI VALUTAZIONE

Il voto finale sarà basato su un esame scritto (60%) e su di un lavoro empirico (40%).Il lavoro empirico basato su materiale reso disponibile dal docente dovrà essere consegnatoprima della prova scritta.

AVVERTENZE

I punti 7 ed 8 del programma saranno trattati solo se il tempo lo permette.La versione definitiva del programma sarà resa disponibile sulla pagina web del

docente all’inizio del corso.

Orario e luogo di ricevimentoIl Prof. Andrea Monticini riceve gli studenti presso il suo studio (Via Necchi 5, ufficio

213) come da avviso affisso all’albo presso l’Istituto di Economia e Finanza.

21. - Economia aziendalePROF. GABRIELE VILLA

Il programma e la bibliografia del corso saranno comunicati dal docente al-l’inizio delle lezioni e affissi all’albo, nonché pubblicati nella sezione del sitoweb dell’Università Cattolica dedicata alla consultazione dei programmi(http://programmideicorsi-milano.unicatt.it).

22. - Economia degli intermediari finanziariPROF. PAOLO GUALTIERI; PROF. MAURA TRILLO

OBIETTIVO DEL CORSO

Il corso esamina la struttura e il funzionamento del sistema finanziario. Dopoaver chiarito i legami tra il sistema finanziario e il resto del sistema economico,il corso si occupa di analizzare le diverse tipologie di operatori, le attività checaratterizzano la loro operatività nonché i fattori di differenziazione tra esse. Ilcorso illustra inoltre le caratteristiche tecniche ed economiche dei principali pro-dotti e servizi offerti dalla banca.Al termine del corso lo studente avrà acquisito gli strumenti analitici e teorici

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necessari per comprendere il funzionamento del sistema finanziario nel suo com-plesso e le diverse attività svolte dagli operatori di mercato. Inoltre lo studentecomprenderà la natura e le caratteristiche dei contratti bancari; gli aspetti tecnicirelativi all’attività di raccolta dei fondi, distinguendo tra raccolta al dettaglio eraccolta all’ingrosso; le modalità di valutazione dell’affidabilità della clientelabancaria e, quindi, gli aspetti tecnici relativi alle operazioni di finanziamento; lamolteplicità di servizi bancari offerti alla clientela, vista la rilevanza crescenteche questi hanno assunto nell’ambito dell’operatività delle banche negli ultimi anni.

PROGRAMMA DEL CORSO

PROGRAMMA ANALITICO DEL CORSO CON OBIETTIVI FORMATIVI DETTAGLIATI

OBIETTIVI FORMATIVI CHE LO STUDENTE DOVREBBE AVER RAGGIUNTO PRIMA DI ACCEDERE AL CORSO

Trattandosi del primo corso in cui gli studenti affrontano una materia dell’areadi “Economia degli intermediari finanziari” non ci sono nozioni su questa tematicache gli studenti dovrebbero già conoscere prima d’accedervi.

OBIETTIVI FORMATIVI CHE LO STUDENTE DOVREBBE ACQUISIRE NEL CORSO

Il sistema finanziarioDopo il completamento della trattazione dell’argomento il candidato sarà ingrado di:– conoscere lo schema fondamentale dell’intermediazione finanziaria, distin-

guendo tra un circuito diretto e un circuito indiretto di intermediazione;– conoscere il concetto di saldo finanziario distinguendo tra soggetti che ac-

cumulano attività finanziarie, soggetti che si indebitano e soggetti cheintermediano fra le due categorie;

– conoscere il ruolo dell’informazione nelle scelte finanziarie;– comprendere le motivazioni fondamentali del risparmio delle famiglie,

nonché i criteri in base ai quali esse costruiscono il proprio portafogliodi attività finanziarie;

– comprendere i criteri che orientano le scelte delle imprese in merito alla com-posizione delle proprie fonti di finanziamento;

– conoscere le ragioni dell’esistenza degli intermediari finanziari;– conoscere il valore temporale della moneta, le grandezze microeconomiche e

quelle macroeconomiche che determinano il trasferimento di risorse attra-verso il sistema finanziario;

– conoscere le nozioni che stanno alla base della formazione dei tassi di inte-resse, cosa si intende per struttura dei tassi di interesse in relazione alla sca-denza nonché capire il rapporto che intercorre tra tassi e rischio;

– comprendere l’importanza del sistema dei pagamenti nelle moderne econo-mie ed il processo di “creazione” della moneta bancaria: dalla base monetaria

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immessa dalla banca centrale alla crescita dei depositi mediante il meccani-smo del moltiplicatore, con particolare riferimento al nesso fra moltiplicato-re e comportamenti di banche e pubblico.

Il settore delle istituzioni finanziarieDopo il completamento della trattazione dell’argomento il candidato sarà ingrado di:– conoscere le peculiarità del ruolo svolto dalla banca nel sistema finanziario e

ciò che la distingue dalle altre categorie di intermediari finanziari;– conoscere le principali categorie di intermediari finanziari non bancari;– conoscere gli operatori che consentono il funzionamento del mercato secon-

dario: broker e dealer;– conoscere le caratteristiche essenziali dei fondi comuni di investimento e

degli altri organismi collettivi di investimento;– comprendere l’importanza dei fondi pensione nei moderni sistemi finanziari;– conoscere le caratteristiche essenziali delle compagnie di assicurazione come

intermediari finanziari.

Le operazioni bancarieDopo il completamento della trattazione dell’argomento il candidato sarà ingrado di:– individuare, attraverso una classificazione dei contratti bancari, le tre grandi

aree di operatività della banca, e cioè la raccolta di fondi, il loro impiegonell’attività creditizia e l’offerta di servizi di pagamento e di gestionedel risparmio;

– comprendere la collocazione nel bilancio bancario di tali transazioni ed ilcontributo da esse fornito al conto economico della banca;

– comprendere le modalità di approvvigionamento di risorse finanziarie da partedella banca, distinguendo tra raccolta al dettaglio e raccolta all’ingrosso;

– individuare le forme tecniche che configurano depositi con funzione mone-taria e depositi con funzione di impiego remunerato;

– conoscere le operazioni all’ingrosso, distinguendo quelle poste in essere dal-la banca in contropartita con la banca centrale, con altre banche o con inve-stitori istituzionali;

– conoscere le caratteristiche salienti delle indagini svolte dalle banche per lavalutazione del grado di affidabilità della propria clientela;

– conoscere gli aspetti tecnici delle operazioni di finanziamento distinte in re-lazione alle loro finalità e alla loro scadenza temporale;

– conoscere l’ampio ventaglio di servizi offerti alla clientela, distinguendo trai servizi di pagamento, quelli di custodia e quelli di risparmio gestito, e iden-tificarne i principali elementi di costo;

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– comprendere, con riferimento ai servizi di risparmio gestito, come essi pos-sano rappresentare per i clienti strumenti di investimento delle loro disponi-bilità monetarie alternativi rispetto ai depositi tempo;

– conoscere le caratteristiche di alcuni servizi bancari specificamente indiriz-zati alle imprese, quali il cash management e il regolamento dei crediti com-merciali mediante procedure interbancarie che si avvalgono di supporti ma-gnetici per la gestione delle disposizioni di incasso.

BIBLIOGRAFIA

Le indicazioni bibliografiche verranno fornite in aula all’inizio del corso.

DIDATTICA DEL CORSO

Il corso è svolto attraverso lezioni in aula con il supporto di slides.

METODO DI VALUTAZIONE

Le modalità di esame saranno rese note in aula all’inizio del corso.

AVVERTENZE

Orario e luogo di ricevimentoI docenti comunicheranno a lezione orario e luogo di ricevimento degli studenti.

23. - Economia dell’informazione e dei contrattiPROF. LUCA COLOMBO

OBIETTIVO DEL CORSO

Il corso si propone di fornire una solida preparazione di base su alcuni temifondamentali della moderna microeconomia, che costituiscono – nella prospetti-va dell’economista - il punto di partenza concettuale per l’analisi microeconomicadei mercati e delle istituzioni finanziarie. Particolare attenzione è dedicata aiprocessi decisionali degli agenti economici, sia in condizioni di certezza sia insituazioni di incertezza, all’analisi delle principali forme di mercato eall’interazione strategica tra agenti.La prima parte del corso introduce e utilizza l’approccio metodologico dellateoria dei giochi al fine di analizzare le decisioni che coinvolgono più individuie i comportamenti strategici degli attori economici. La seconda parte del corsointroduce i concetti fondamentali dell’economia dell’informazione e della teoriadei contratti, utilizzandoli per studiare l’esito dello scambio e le caratteristiche

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dei contratti in presenza di azzardo morale e selezione avversa.Il corso ha una prospettiva applicata: le applicazioni economiche della teoria deigiochi e della teoria dei contratti avranno un rilievo non inferiore a quello datoalla pura teoria, al fine sia di agevolare la comprensione del processo di costru-zione dei modelli formali, sia di illustrare l’ampiezza degli ambiti di applicazio-ne dei temi trattati.

PROGRAMMA DEL CORSO

OBIETTIVI FORMATIVI CHE LO STUDENTE DOVREBBE AVERE RAGGIUNTO PRIMA DI ACCEDERE AL CORSO

Prima di accedere al corso lo studente dovrebbe avere una buona conoscenza dibase della moderna teoria microeconomica e degli strumenti fondamentali del-l’analisi matematica. In particolare, lo studente dovrebbe conoscere gli elementifondamentali di:– teoria della scelta individuale in contesti strategici e in condizioni di incer-

tezza (utilità attesa e avversione al rischio);– teoria dell’impresa e della struttura di mercato (concorrenza perfetta,

oligopolio e monopolio);– economia del benessere ed efficienza, beni pubblici ed esternalità;– calcolo differenziale per funzioni di una o più variabili e proprietà carat-

teristiche delle forme funzionali comunemente adottate nell’analisi eco-nomica (lineari, quadratiche e più in generale polinomiali, logaritmicheed esponenziali);

– problemi di ottimizzazione di funzioni a più variabili in presenza di vincolidi uguaglianza e di disuguaglianza.

– teoria della probabilità (rudimenti).

PROGRAMMA DEL CORSO E OBIETTIVI FORMATIVI

1. Comportamento strategico e razionalità: giochi statici con informazioneperfetta

– Giochi in forma strategica con informazione perfetta.– Strategie dominanti.– Eliminazione iterata delle strategie strettamente dominate.– Equilibrio di Nash.– Funzioni di risposta ottima.– Equilibrio di Nash in strategie miste.

2. Giochi dinamici con informazione perfetta– Rappresentazione del gioco in forma estesa.– Equilibrio di Nash perfetto nei sottogiochi.– Induzione a ritroso.– Contrattazione come gioco in forma estesa.

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– Giochi ripetuti un numero finito di volte e indefinitamente.– Sostenibilità di accordi “collusivi”: alcuni equilibri perfetti nei sottogiochi

per giochi ripetuti indefinitamente.

3. Giochi statici e dinamici a informazione incompleta– Equilibrio di Nash Bayesiano.– Il principio di rivelazione.– Belief ed equilibrio sequenziale.– Equilibrio di Nash Bayesiano perfetto nei sottogiochi.– Giochi di segnalazione.

4. Il disegno del contratto in condizioni di informazione simmetrica– Elementi essenziali del modello principale agente.– Distribuzione del rischio tra i partecipanti al contratto e il ruolo dell’av-

versione al rischio.– Determinazione del meccanismo di compensazione e del livello di sforzo ottimali.

5. Il disegno del contratto in condizioni di informazione asimmetrica– Il problema del moral hazard.– Contratto ottimale in presenza di moral hazard.– Il problema della selezione avversa.– Disegno contrattuale in presenza di selezione avversa.– Selezione avversa e competizione tra principali.

6. Il ruolo della segnalazione nel disegno contrattuale– Valore dell’informazione privata e dei segnali.– Disegno contrattuale in presenza di agenti che segnalano le proprie ca-

ratteristiche.– Equilibri di separazione e pooling.– Potere informativo dei contratti.– L’intuitive criterion.

BIBLIOGRAFIA

Per la prima parte del corso (Teoria dei giochi)R. GIBBONS, Teoria dei giochi. Il Mulino, ult. ed.M.J. OSBORNE, An Introduction to Game Theory. Oxford University Press, ult. ed.

Per la seconda parte del corso (Teoria dei contratti)I. MACHO STADLER-J.D. PÉREZ CASTRILLO. An Introduction to the Economics of Information:

Incentives and Contracts. Oxford University Press, ult. ed.

Appunti del docente, materiale didattico integrativo e riferimenti bibliograficidettagliati saranno resi disponibili alla pagina dedicata al corso nell’area didatticadel sito web del docente.

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DIDATTICA DEL CORSO

Il corso è articolato in lezioni teoriche, accompagnate da esercitazioni e applicazionisui principali temi affrontati.

METODO DI VALUTAZIONE

Il corso prevede lo svolgimento di un esame scritto e di una eventuale prova oraleintegrativa.

AVVERTENZE

Orario e luogo di ricevimentoIl Prof. Luca Colombo riceve gli studenti il lunedì dalle ore 12,00 presso l’Istituto di

Economia e finanza (via Necchi 5, stanza 203), o su appuntamento ([email protected]).

24. - Economia delle aziende di assicurazionePROF. ALBERTO FLOREANI; PROF. LUDOVICO MARAZZI

I MODULO: Prof. Alberto Floreani

OBIETTIVO DEL CORSO

Il corso si propone di introdurre lo studente ai principi dell’economia e dellagestione delle imprese di assicurazione.

PROGRAMMA DEL CORSO

PROGRAMMA SINTETICO

1. Rischio, assicurazione e attività assicurativa.Rischi puri e rischi assicurabili. Assicurazione e fondamenti dell’attività as-sicurativa. Assicurazione, asimmetrie informative e regolamentazione.

2. Introduzione ai mercati e ai prodotti assicurativi.I mercati assicurativi. Le assicurazioni vita. I prodotti previdenziali. Le assi-curazioni danni. Coassicurazione e riassicurazione.

3. L’impresa di assicurazione.La gestione dell’impresa di assicurazione. Il bilancio di esercizio dell’impre-sa di assicurazione. La regolamentazione delle imprese di assicurazione eintroduzione a Solvency 2.

OBIETTIVI FORMATIVI CHE LO STUDENTE DOVREBBE AVER RAGGIUNTO PRIMA DI ACCEDERE AL CORSO

Prima di accedere al corso lo studente dovrebbe avere conoscenza dei principifondamentali dell’economia aziendale.

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OBIETTIVI FORMATIVI CHE LO STUDENTE DOVREBBE ACQUISIRE NEL CORSO.1. Rischio, assicurazione e attività assicurativa.Dopo aver completato la trattazione dell’argomento il candidato sarà in grado di:– conoscere il concetto di rischio, rischio puro e rischio assicurabile;– conoscere gli elementi e le caratteristiche fondamentali del contratto di

assicurazione;– conoscere la relazione che intercorre tra premio di assicurazione e la presta-

zione promessa;– comprendere la logica economica su cui si fonda l’esercizio dell’attività as-

sicurativa e le motivazioni alla base della sua regolamentazione.

2. Introduzione ai mercati e ai prodotti assicurativi.Dopo aver completato la trattazione dell’argomento il candidato conoscerà lastruttura dei mercati assicurativi, le caratteristiche essenziali dei soggetti che vioperano e, in particolare, degli intermediari di assicurazione (agenti, broker), lecaratteristiche essenziali dei prodotti che vi vengono scambiati (assicurazioni vita,prodotti previdenziali e assicurazioni danni), approfondendo i prodotti dei rami vita.

3. L’impresa di assicurazione.Dopo aver completato la trattazione dell’argomento il candidato conoscerà iprincipi fondamentali della gestione dell’impresa di assicurazione, della suarappresentazione tramite il bilancio di esercizio e della regolamentazionedell’attività assicurativa.

BIBLIOGRAFIA

A. FLOREANI, Economia delle imprese di assicurazione, Il Mulino, Bologna, 2011.

DIDATTICA DEL CORSO

Il corso prevede lezioni frontali. Il materiale didattico (slides e altra documentazione)è messa a disposizione nella pagina Blackboard del corso.

METODO DI VALUTAZIONE

Prova scritta. Eventuale orale integrativo. È previsto un lavoro di gruppo facoltativoper gli studenti frequentanti. È prevista una prova scritta finale per gli studenti frequentanti.

AVVERTENZE

Orario e luogo di ricevimentoIl Prof. Alberto Floreani riceve gli studenti il lunedì dalle ore 10,30 alle ore 12,30

presso il Dipartimento di Scienze dell’economia e della gestione aziendale (via Necchi5, I piano, uff. C1). Consultare la pagina personale del docente per eventuali variazioni.

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II MODULO: Prof. Ludovico Marazzi

OBIETTIVO DEL CORSO

Il corso si propone di introdurre lo studente alle caratteristiche proprie dei mer-cati assicurativi, alle diverse tipologie di prodotti assicurativi, agli specifici pro-grammi assicurativi di particolari tipologie di aziende.

PROGRAMMA DEL CORSO

PROGRAMMA SINTETICO

1. I mercati assicurativi e riassicurativiMercato internazionale. Alternative Risk Transfer (ART). Mercato Europeo.Mercato Italiano. Mercato Riassicurativo.

2. I prodotti assicurativiInfortuni e Malattia. Incendio. Altri danni ai beni. Corpi veicoli terrestri,aerei, ferroviari, marittimi. Merci trasportate. Responsabilità Civile. Re-sponsabilità Civile Auto. Rischi Tecnologici. Credito e Cauzioni. Tutela Le-gale. Assistenza. Danni Indiretti, Polizze Vita Corporate. Prodotti assicurati-vi per le Famiglie.

3. Programmi Assicurativi AziendaliAziende Bancarie e Finanziarie. Enti ed Aziende Pubbliche. Aziende Sanita-rie. Programmi internazionali e Aziende Multinazionali. Rischio Ambiente.

4. Intermediari assicurativiAccesso all’attività d’intermediazione assicurativa. Registro Unico Interme-diari. Elementi di deontologia professionale.

OBIETTIVI FORMATIVI CHE LO STUDENTE DOVREBBE AVER RAGGIUNTO PRIMA DI ACCEDERE AL CORSO

Prima di accedere al corso lo studente dovrebbe avere conoscenza dei principifondamentali dell’economia delle imprese assicurative.

OBIETTIVI FORMATIVI CHE LO STUDENTE DOVREBBE ACQUISIRE NEL CORSO

Mercati assicurativi e riassicurativiAl termine della trattazione dell’argomento il candidato sarà in grado di conoscerelogiche di funzionamento, dimensioni e principali attori dei mercati assicu-rativi. Nozioni base di riassicurazione e degli strumenti alternativi di tra-sferimento del rischio.

I prodotti assicurativiAl termine della trattazione dell’argomento il candidato sarà in grado di cono-scere: caratteristiche di domanda e offerta dei principali prodotti del ramo danni

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utilizzate dalle aziende, caratteristiche tecniche principali di detti prodotti, no-zioni sui prodotti utilizzati dalle famiglie.

Programmi Assicurativi AziendaliAl termine della trattazione dell’argomento il candidato sarà in grado di cono-scere le specifiche esigenze di gestione dei rischi di particolari tipologie di aziendeed il complesso di prodotti assicurativi (programmi) utilizzati in ambito nazio-nale ed internazionale (multinazionale).

Intermediari assicurativiAl termine della trattazione dell’argomento il candidato sarà in grado di cono-scere normativa e regole di accesso alla professione d’intermediario assicurati-vo (broker, agente), nonché le principali norme per operare concretamente.

BIBLIOGRAFIA

Il libro di testo è in corso di predisposizione e sarà indicato in prossimità dell’iniziodelle lezioni.

DIDATTICA DEL CORSO

Il corso prevede lezioni frontali. Il materiale didattico è messo a disposizione nellapagina Blackboard del corso. Sono previste alcune testimonianze di professionisti del settore.

METODO DI VALUTAZIONE

Prova scritta. Eventuale orale integrativo. È prevista la possibilità di un lavoro diapprofondimento scritto per gli studenti frequentanti.

AVVERTENZE

Orario e luogo di ricevimentoIl Prof. Lodovico Marazzi riceve gli studenti: durante il periodo dello svolgimento del

corso, al termine delle lezioni presso il Dipartimento di Scienze dell’economia e dellagestione aziendale (via Necchi 7); negli altri periodi, su appuntamenti richiesti via e-mail.Consultare la pagina personale del docente per eventuali variazioni.

25. - Economia delle aziende di assicurazione (I modulo)PROF. ALBERTO FLOREANI

OBIETTIVO DEL CORSO

Il corso si propone di introdurre lo studente ai principi dell’economia e dellagestione delle imprese di assicurazione.

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PROGRAMMA DEL CORSO

PROGRAMMA SINTETICO

1. Rischio, assicurazione e attività assicurativa.Rischi puri e rischi assicurabili. Assicurazione e fondamenti dell’attività as-sicurativa. Assicurazione, asimmetrie informative e regolamentazione.

2. Introduzione ai mercati e ai prodotti assicurativi.I mercati assicurativi. Le assicurazioni vita. I prodotti previdenziali. Le assi-curazioni danni. Coassicurazione e riassicurazione.

3. L’impresa di assicurazione.La gestione dell’impresa di assicurazione. Il bilancio di esercizio dell’impre-sa di assicurazione. La regolamentazione delle imprese di assicurazione eintroduzione a Solvency 2.

OBIETTIVI FORMATIVI CHE LO STUDENTE DOVREBBE AVER RAGGIUNTO PRIMA DI ACCEDERE AL CORSO

Prima di accedere al corso lo studente dovrebbe avere conoscenza dei principifondamentali dell’economia aziendale.OBIETTIVI FORMATIVI CHE LO STUDENTE DOVREBBE ACQUISIRE NEL CORSO.1. Rischio, assicurazione e attività assicurativa.Dopo aver completato la trattazione dell’argomento il candidato sarà in grado di:– conoscere il concetto di rischio, rischio puro e rischio assicurabile;– conoscere gli elementi e le caratteristiche fondamentali del contratto di

assicurazione;– conoscere la relazione che intercorre tra premio di assicurazione e la presta-

zione promessa;– comprendere la logica economica su cui si fonda l’esercizio dell’attività as-

sicurativa e le motivazioni alla base della sua regolamentazione.

2. Introduzione ai mercati e ai prodotti assicurativi.Dopo aver completato la trattazione dell’argomento il candidato conoscerà lastruttura dei mercati assicurativi, le caratteristiche essenziali dei soggetti che vioperano e, in particolare, degli intermediari di assicurazione (agenti, broker), lecaratteristiche essenziali dei prodotti che vi vengono scambiati (assicurazioni vita,prodotti previdenziali e assicurazioni danni), approfondendo i prodotti dei rami vita.3. L’impresa di assicurazione.Dopo aver completato la trattazione dell’argomento il candidato conoscerà iprincipi fondamentali della gestione dell’impresa di assicurazione, della suarappresentazione tramite il bilancio di esercizio e della regolamentazionedell’attività assicurativa.

BIBLIOGRAFIA

A. FLOREANI, Economia delle imprese di assicurazione, Il Mulino, Bologna, 2011.

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DIDATTICA DEL CORSO

Il corso prevede lezioni frontali. Il materiale didattico (slides e altra documentazione)è messo a disposizione nella pagina Blackboard del corso.

METODO DI VALUTAZIONE

Prova scritta. Eventuale orale integrativo. È previsto un lavoro di gruppo facoltativoper gli studenti frequentanti. È prevista una prova scritta finale per gli studenti frequentanti.

AVVERTENZE

Orario e luogo di ricevimentoIl Prof. Alberto Floreani riceve gli studenti il lunedì dalle ore 10,30 alle ore 12,30

presso il Dipartimento di Scienze dell’economia e della gestione aziendale (via Necchi5, I piano, uff. C1). Consultare la pagina personale del docente per eventuali variazioni.

26. - Economia delle aziende di creditoPROF. ALBERTO BANFI

OBIETTIVO DEL CORSO

Il corso intende presentare allo studente i principali aspetti della gestione delleaziende di credito attraverso l’analisi del quadro regolamentare di riferimento edei vari ambiti operativi delle banche nel contesto italiano. Al termine del corsolo studente sarà in grado di comprendere come viene svolta l’attività di raccoltae di impiego delle risorse da parte delle banche, di conoscere il ruolo delle auto-rità di vigilanza, nonché di interpretare l’operatività della banca attraverso l’ana-lisi delle principali poste del suo bilancio.

PROGRAMMA DEL CORSO

PROGRAMMA SINTETICO DEL CORSO

1. I fondamenti economici della gestione bancaria e il quadro normativoL’intermediazione finanziaria e la specificità della banca: i fondamenti teori-ci. Le banche e l’intermediazione creditizia. La funzione monetaria e la fun-zione creditizia. Il quadro normativo e regolamentare: l’attività di vigilanzae la sua recente evoluzione. Le finalità dell’attività di vigilanza.

2. La gestione della liquidità e della raccolta bancariaIl sistema dei pagamenti e le scelte di tesoreria. La gestione della liquidità: leriserve bancarie e la riserva obbligatoria. I principali strumenti di gestionedella liquidità. La politica di raccolta e gli obiettivi: raccolta all’ingros-so e raccolta retail.

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3. La gestione dell’attivo: i prestiti e la funzione allocativaI prestiti nella gestione bancaria. Il merito di credito e il rapporto banca-impresa. Le principali attività della banca e i requisiti patrimoniali: gli inve-stimenti in immobili e partecipazioni, i grandi affidamenti.

4. L’attività della banca vista attraverso il bilancioI principi fondamentali del bilancio bancario. La struttura del bilancio ban-cario e le principali voci. L’impatto degli International Accounting Standards(IAS) su struttura e risultati del bilancio bancario.

5. Il mercato bancario in Italia: la recente evoluzioneLe principali tappe della recente evoluzione dell’attività bancaria in Italia.L’assetto organizzativo delle banche e la diffusione della struttura di gruppo.La crescita dimensionale e le performance delle banche.

PROGRAMMA ANALITICO DEL CORSO

OBIETTIVI FORMATIVI CHE LO STUDENTE DOVREBBE AVER RAGGIUNTO PRIMA DI ACCEDERE AL CORSO

Lo studente dovrebbe:– avere la piena conoscenza del sistema degli intermediari finanziari e delle

rispettive specificità;– avere la piena conoscenza dei prodotti e dei servizi bancari (operazioni di

raccolta e di impiego, nonché servizi di pagamento, di investimento, ecc);– avere le conoscenze di base della struttura e delle problematiche di valuta-

zione del bilancio di una banca.

OBIETTIVI FORMATIVI CHE LO STUDENTE DOVREBBE ACQUISIRE NEL CORSO

Lo studente dovrebbe:– acquisire la conoscenza dei principali fondamenti della gestione bancaria, con parti-

colare attenzione al ruolo specifico della banca quale intermediario finanziario;– comprendere il ruolo delle autorità di vigilanza e l’importanza dei controlli

nell’attività bancaria;– riconoscere l’importanza del patrimonio di vigilanza della banca e compren-

dere le modalità di calcolo dei principali requisiti minimi obbligatori;– acquisire la conoscenza delle principali tecniche per la gestione della tesore-

ria e della liquidità, nonché comprendere le scelte in ordine alle politiche piùappropriate di raccolta;

– acquisire la conoscenza delle modalità di concessione e di gestione dei pre-stiti alla luce delle recenti innovazioni regolamentari;

– riconoscere nel bilancio bancario le aree di attività e il loro contributo alrisultato di gestione;

– comprendere la recente evoluzione del mercato bancario in Italia e l’attualestruttura del sistema bancario;

– saper leggere e interpretare le principali statistiche aventi per oggetto l’atti-vità bancaria (andamento della raccolta, degli impieghi, performance, ecc.).

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BIBLIOGRAFIA

Testi obbligatoriA. BANFI-V. CAPIZZI-L. NADOTTI-M. VALLETTA, Economia e gestione della banca, McGraw-

Hill, Milano, 2010.

Testi consigliatiBANCA D’ITALIA, Relazione per l’anno 2010, Roma, 2011.

DIDATTICA DEL CORSO

Le lezioni hanno luogo secondo il metodo classico della lezione frontale con l’ausiliodi slides e altro materiale di supporto. Le slides utilizzate a lezione sono a disposizionedegli studenti accedendo nell’area di download nella pagina web del docente dell’Aulavirtuale e di Blackboard. Durante l’anno accademico verrà distribuito agli studentifrequentanti materiale di documentazione per l’approfondimento di singoli aspetti dellatematica trattata.

METODO DI VALUTAZIONE

L’esame ha luogo secondo il metodo della prova scritta.

AVVERTENZE

Orario e luogo di ricevimentoIl Prof. Alberto Banfi riceve gli studenti come da avviso affisso all’albo e pubblicato

sulla pagina web del docente e in Blackboard, presso il Dipartimento di Scienzedell’economia e della gestione aziendale (via Necchi 5, ufficio C15, piano ammezzato).

27. - Economia monetariaPROF. ANDREA BOITANI; PROF. RONY HAMAUI

OBIETTIVO DEL CORSO

Il corso è diviso in due moduli. Il primo esplora la teoria contemporanea dellapolitica monetaria, soffermandosi sugli obiettivi, sui vincoli e sugli strumenti adisposizione della Banca Centrale, nonché sui canali di trasmissione della poli-tica, in assenza e in presenza di vincoli di credito. Particolare attenzione vienededicata ai temi della formazione delle aspettative, della credibilità della politi-ca monetaria, all’indipendenza della Banca Centrale e alla valutazione dell’ope-rato della Banca Centrale Europea.Il secondo modulo fornisce una conoscenza dell’evoluzione del sistema moneta-rio internazionale, della struttura del mercato dei cambi, delle relazionimacroeconomiche che stanno alla base dei principali modelli di determinazione

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dei tassi di cambio nonché delle tecnicalità (strumenti e strategie) volteall’operatività sui mercati. Il corso ha quindi l’obiettivo di coniugare sia aspettiteorici che dinamiche operative.

PREREQUISITI

Prima di accedere al corso lo studente dovrebbe avere una buona conoscenza deiseguenti argomenti:– ottimizzazione statica e scelta del consumatore;– modelli macroeconomici di lungo periodo;– modelli macroeconomici di breve periodo (reddito-spesa, IS-LM, IS-LM-BP

in economia aperta);– modelli macroeconomici di medio periodo (curva di Phillips aumentata per

le aspettative, modello AD-AS con AS dinamica).A chi non avesse familiarità con questi argomenti è suggerito di studiarli primadi iniziare a frequentare il corso. Utili riferimenti sono i seguenti testi:K. SYDSÀÈTER- P. HAMMOND, Manuale di matematica per l’analisi economica, Vita e Pen-siero, 2004 (capp. 8, 13, 14); A. BOITANI, Macroeconomia, Il Mulino, 2008 (capp. 5-12) oR. DORNBUSCH-S. FISCHER-R. STARTZ, Macroeconomia, McGraw Hill, 2006 (capp. 5-12).

PROGRAMMA DEL CORSO

I MODULO

1. Formazione delle aspettative e risultati macroeconomici– Aspettative adattive: aggiustamenti ed errori sistematici.– Aspettative razionali: definizioni e proprietà.– Soluzione dei modelli con aspettative razionali.– Neutralità della politica monetaria.– Non-neutralità della politica monetaria.

2. Il modello “standard” per la politica monetaria– Il modello IS-AS-MPR base.– Dalla MPR alla interest rate rule.– Regola ottima e regola di Taylor.– Incoerenza temporale e bias inflazionistico.– Regole di tasso e deflazione.– Politica monetaria in economia aperta.

3. Gerarchia finanziaria, macroeconomia e politica monetaria– Informazione asimmetrica e gerarchia finanziaria.– La “lending view”.– Il “net worth channel”.– Regole di politica monetaria con mercati finanziari imperfetti.

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4. Regole operative di politica monetaria– Domanda e offerta di riserve bancarie.– Equilibrio del mercato interbancario e liquidity shocks.– La manovra dei tassi ufficiali.– Le modalità operative di tre banche centrali.– Gli interventi “non convenzionali”.

II MODULO

1. Nozione di tasso di cambio e struttura del mercato dei cambi– Tasso di cambio bilaterale (nominale e reale).– Tasso di cambio effettivo.– Tassi di cambio a pronti e a termine.– Swap, future e opzioni.– La struttura del mercato dei cambi.

2. L’equilibrio sul mercato dei cambi– La parità scoperta e coperta dei tassi d’interesse.– Il tasso di cambio di equilibrio.– L’effetto di variazioni dei tassi e delle aspettative.

3. La moneta i tassi d’interesse ed i tassi di cambio– La domanda e l’offerta di moneta.– L’inflazione e la dinamica del tasso di cambio.– Overshooting del tasso di cambio.

4. Livello dei prezzi e tasso di cambio nel lungo periodo– La legge del prezzo unico.– La PPA.– Oltre la PPA.– La parità dei tassi d’interesse reali.5. I tassi d’interesse fissi e gli interventi sul mercato dei cambi– Gli interventi sterilizzati e non delle banche centrali.– Le politiche di stabilizzazioni.– Le crisi di bilancia dei pagamenti.– Valute di riserva.

6. Il sistema monetario internazionale 1870-1973– Il gold standard.– Gli anni fra le due guerre.– Bretton Woods ed il FMI.

7. Politiche macroeconomiche e coordinamento in regime di cambi flessibili– Argomenti a favore e contro i cambi flessibili.– Interdipendenza macro in regime di cambi flessibili.– Che cosa abbiamo imparato dal 1973 a oggi.

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8. Le aree valutarie ottimali e l’esperienza europea– Dallo SME all’UEM.– La teoria delle aree valutarie ottimali.

9. Il mercato globale di capitali– L’attività bancaria internazionale.– Il mercato internazionale dei capitali.– La regolamentazione internazionale.– Le crisi finanziarie.

BIBLIOGRAFIA

Letture obbligatoriePer il I modulo

F.C. BAGLIANO, Appunti su aspettative razionali e Nuova Macroeconomia Classica,Blackboard.

A. BOITANI, Macroeconomia, Il Mulino, 2008 (capp. 13, 14).A. BOITANI, Politica monetaria in economia aperta, Il Mulino, aulaweb, 2009.D. DELLI GATTI-A. BOITANI, Lecture notes on financial hierarchy and monetary policy,

Blackboard.A. BAGLIONI, Il mercato monetario e la banca centrale, Il Mulino, 2004 (cap. 3).

Per il II moduloP.R. KRUGMAN-M. OBSTFELD, Economia Internazionale 2, Pearson, 2007 (capp. 3, 4, 5, 7, 8,

9, 10, 11).Ulteriori suggerimenti bibliografici verranno forniti dai docenti durante il corso.

DIDATTICA DEL CORSO

Il corso è integrato da alcune esercitazioni volte ad acquisire dimestichezza conl’analisi dei tassi di cambio e le strategie di arbitraggio e di portafoglio. Tali esercitazionisono parte integrante dell’esame.

Il corso prevede una parte di discussione e monitoraggio dell’andamento dei mercatifinanziari volto a fornire agli studenti le chiavi di lettura dei principali dati macroeconomicie delle principali correlazioni che influenzano le dinamiche dei mercati finanziari internazionali.

METODO DI VALUTAZIONE

Il corso prevede una prova scritta finale relativa a entrambi i moduli.

AVVERTENZE

Orario e luogo di ricevimentoI docenti ricevono gli studenti come da avviso affisso all’albo presso l’Istituto di

Economia e finanza.

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28. - Economia politica IPROF. MICHELE GRILLO

OBIETTIVO DEL CORSO

Contenuto del corso sono i fondamenti della moderna teoria microeconomica.La microeconomia descrive il funzionamento di un sistema economico di mer-cato, nel quale consumatori e imprese interagiscono prendendo le proprie deci-sioni in base alla teoria del comportamento razionale.

PROGRAMMA DEL CORSO

OBIETTIVI FORMATIVI CHE LO STUDENTE DEVE AVER RAGGIUNTO PRIMA DI ACCEDERE AL CORSO

Tutti i contenuti del corso di Matematica generale che è propedeutico al corso diEconomia politica I.

OBIETTIVI FORMATIVI DEL CORSO

Il corso affronta i seguenti temi:– Introduzione storica e metodologica alla microeconomia. A conclusione di

questa parte del corso lo studente sarà in grado di conoscere gli elementidella teoria della scelta razionale (in un contesto di certezza; in un contestodi incertezza; in un contesto di interazione strategica).

– La teoria del consumatore. A conclusione di questa parte del corso lo studen-te sarà in grado di descrivere in che modo ciascun consumatore alloca il pro-prio reddito nell’acquisto dei diversi beni e in che modo la domanda di cia-scuno dei beni si modifica al variare dei principali fattori (reddito, prezzi deibeni) che la influenzano. Lo studente sarà stato introdotto alle nozioni dielasticità della domanda, elasticità incrociata della domanda, surplus del con-sumatore. Inoltre lo studente sarà in grado di descrivere il comportamento razio-nale del consumatore che deve risolvere un problema di scelta intertemporale.

– Approfondimenti della teoria della scelta in condizioni di incertezza. A con-clusione di questa parte del corso lo studente sarà stato introdotto alle nozio-ni di lotteria, valore atteso, utilità attesa, atteggiamento verso il rischio econoscerà gli elementi essenziali della teoria dell’assicurazione.

– La teoria dell’impresa. A conclusione di questa parte del corso lo studentesarà in grado di descrivere i processi di produzione dal punto di vista econo-mico, nel breve e nel lungo periodo, e di rappresentarli attraverso funzioni dicosto. Lo studente sarà stato introdotto alle nozioni di rendimenti di scaladella produzione, struttura industriale, monopolio naturale.

– Il mercato di concorrenza perfetta. A conclusione di questa parte del corso lostudente sarà in grado di descrivere il comportamento di un’impresa chemassimizza i profitti quando nel mercato vigono condizioni di concorrenza

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perfetta; sarà in grado di costruire la funzione di offerta di un’impresa nelbreve e nel lungo periodo e sarà in grado di derivare le corrispondenti fun-zioni di offerta dell’industria. Sarà inoltre in grado di comprendere le pro-prietà di efficienza degli equilibri dei mercati perfettamente concorrenziali.

– L’equilibrio generale e l’efficienza dei mercati. A conclusione di questa par-te del corso lo studente sarà in grado di descrivere il modello di equilibrioeconomico generale concorrenziale per un’economia di solo scambio e perun’economia di scambio e produzione. Sarà stato introdotto alla nozione diefficienza nel senso di Pareto e sarà in grado di comprendere le ragioni per lequali la proprietà di efficienza nel senso di Pareto è soddisfatta nell’equili-brio economico generale concorrenziale.

– I benefici dello scambio. A conclusione di questa parte del corso lo studentesarà stato introdotto alla nozione di “vantaggio comparato” e conoscerà glielementi della teoria economica del commercio internazionale.

– Il monopolio. A conclusione di questa parte del corso lo studente sarà in gra-do di conoscere quali sono i principali fattori che danno origine a una posi-zione di monopolio in un mercato e di descrivere il comportamento di un’im-presa monopolistica. Sarà stato inoltre introdotto alle nozioni di perdita nettadi efficienza causata dal monopolio, di discriminazione del prezzo e alle prin-cipali misure di politica economica nei confronti del monopolio naturale.

– La teoria della scelta razionale in contesto strategico (teoria dei giochi). Aconclusione di questa parte del corso lo studente sarà in grado di conosceregli elementi della teoria della scelta razionale in un contesto di interazionestrategica (teoria dei giochi). Sarà stato introdotto alle nozioni di gioco informa normale, gioco in forma estesa con informazione perfetta, soluzione diequilibrio nel senso di Nash, soluzione di un gioco in forma estesa attraversoil metodo dell’induzione a ritroso.

– L’oligopolio. A conclusione di questa parte del corso lo studente sarà in gra-do di conoscere i principali modelli che descrivono l’interazione tra le im-prese che operano in mercati oligopolistici (modello di Cournot, modello diBertrand, modello di Stackelberg) e di interpretarli alla luce della teoria dellascelta razionale in contesto strategico. Sarà in grado di comprendere i fonda-menti strutturali della teoria della concorrenza perfetta. Sarà inoltre in gradodi comprendere e analizzare il fenomeno della collusione tra le imprese neimercati di oligopolio.

– I fallimenti del mercato: esternalità e beni pubblici e scelte collettive. A con-clusione di questa parte del corso lo studente sarà in grado di conoscere leprincipali cause di fallimento del mercato e di ricondurle a un problema diinterazione strategica. Sarà in grado di conoscere le principali modalità concui le società cercano di risolvere i problemi di esternalità: attraverso il contrat-to; attraverso l’allocazione di diritti di proprietà; oppure attraverso la tassazione.

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Sarà stato introdotto alla nozione di bene pubblico e alle condizioni che de-vono essere soddisfatte affinché l’offerta di un bene pubblico sia efficiente. Saràstato infine introdotto agli elementi della teoria delle scelte collettive.

BIBLIOGRAFIA

Per la preparazione dell’esame si consiglia lo studio sul testo di:R.H. FRANK, Microeconomia, McGraw-Hill Italia, 2010, 5ª ed. it. (capp. 1-6; 9-13; 15-17).

In alternativa, lo studente può consultare uno dei seguenti testi:J. PERLOFF, Microeconomia, Apogeo, 2007.M.L. KATZ-H.S. ROSEN, Microeconomia, McGraw-Hill Italia, 2007, 3ª ed. it.

Saranno messe a disposizione degli studenti specifiche dispense su taluni argomentiparticolarmente approfonditi a lezione (la teoria della scelta razionale in contesto dicertezza, in contesto di incertezza, in contesto di interazione strategica; la teoriadell’assicurazione; i “vantaggi comparati” e la teoria del commercio internazionale).

Coloro che desiderano fare pratica nella risoluzione di esercizi possono utilmenteconsultare il testo di:

L. GIURIATO-G. TURATI, Microeconomia, Etas Libri, 1997.

DIDATTICA DEL CORSO

Il corso consiste in lezioni ed esercitazioni svolte in aula. Gli studenti che lodesiderano saranno inoltre invitati a partecipare, attraverso la stesura di brevi relazioni, aseminari che hanno come tema alcune caratteristiche salienti del sistema industriale italiano.

METODO DI VALUTAZIONE

L’esame è svolto di norma in forma scritta.

AVVERTENZE

Orario e luogo di ricevimentoIl Prof. Michele Grillo riceve gli studenti il giovedì dalle ore 10,30 alle ore 11,30

presso l’Istituto di Economia e finanza (via Necchi 5, II piano).

29. - Economia politica IIPROF. ANDREA BOITANI

OBIETTIVO DEL CORSO

Il corso si propone di fornire un’introduzione ai principali fatti stilizzati dellaMacroeconomia e, al tempo stesso, alle tecniche necessarie per analizzare i model-li macroeconomici. Particolare attenzione viene dedicata all’analisi della

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crescita e delle fluttuazioni, ponendo l’accento sul ruolo delle imperfezioni deimercati nel breve, medio e lungo periodo e sul ruolo delle aspettative. Vengonoinoltre affrontati i principali temi del dibattito di politica macro-economica: dal-la disoccupazione all’inflazione, dal debito pubblico alla competitività interna-zionale, dall’innovazione tecnologica alla crescita del capitale umano. Il corsoprevede sia lezioni frontali che esercitazioni. Queste ultime sono volte a far ac-quisire ai partecipanti la capacità di lavorare con i modelli esposti nelle lezioniteoriche, mediante lo svolgimento guidato di esercizi.Al termine del corso i partecipanti conosceranno i modelli macroeconomici dibase e il loro uso a fini di politica economica e di interpretazione dei fatti econo-mici recenti e saranno in grado di valutare gli effetti dei risultati macroeconomicie delle politiche sulle scelte degli operatori, particolarmente di quelli finanziari.I partecipanti, inoltre, avranno acquisito la capacità di individuare le fonti e se-lezionare i dati indispensabili per “leggere” i principali fatti macro-economici.

PROGRAMMA DEL CORSO

OBIETTIVI FORMATIVI CHE LO STUDENTE DEVE AVER RAGGIUNTO PRIMA DI ACCEDERE AL CORSO

Prima di accedere al corso lo studente deve:– Avere una buona conoscenza della Microeconomia elementare; in particolare

la teoria della scelta, le funzioni di produzione, di costo e di profitto, l’equi-librio in concorrenza perfetta, in monopolio e nell’oligopolio di Cournot.

– Conoscere e saper usare i principali concetti della Statistica descrittiva (me-die, varianza e covarianza, serie temporali, coefficiente di correlazione).

– Saper risolvere sistemi di due equazioni lineari in due incognite; conoscereserie e successioni elementari; saper calcolare le derivate di funzioni di piùvariabili e di funzioni composte; saper calcolare il differenziale totale; saperindividuare i massimi e minimi liberi e vincolati di una funzione di più varia-bili; saper effettuare la trasformazione logaritmica di funzioni elementari esaper applicare le proprietà fondamentali dei logaritmi.

Chi non abbia raggiunto i predetti obiettivi formativi negli anni precedenti do-vrà farlo prima dell’inizio del corso.

OBIETTIVI FORMATIVI CHE LO STUDENTE ACQUISIRÀ NEL CORSO

1. Grandezze macroeconomicheDopo il completamento della trattazione dell’argomento, lo studente sarà ingrado di:– conoscere gli elementi fondamentali della contabilità nazionale;– calcolare il PIL di un’economia semplificata a partire da dati elementari, con

i metodi del reddito, della spesa e del valore aggiunto;– costruire la bilancia dei pagamenti di un paese a partire dalle sue componenti;– calcolare il “grado di apertura di un’economia”;

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– costruire il conto delle risorse e degli impieghi;– calcolare i numeri indice dei prezzi e il deflatore implicito del PIL;– conoscere i “cinque tassi” fondamentali dell’economia (tasso di disoccupa-

zione, tasso di inflazione, tasso di crescita del PIL, tasso di interesse e tassodi cambio nominale e reale);

– calcolare ciascuno dei suddetti tassi a partire da dati elementari;– comprendere il significato dell’andamento di tali tassi nel tempo, in una pro-

spettiva di comparazione internazionale;– conoscere gli aggregati monetari e il significato di base monetaria;– conoscere la relazione tra quantità di moneta in circolazione e operazio-

ni delle banche;– calcolare il moltiplicatore dei depositi bancari e del credito;– utilizzare l’equazione quantitativa della moneta;– conoscere le componenti fondamentali del bilancio pubblico;– calcolare la dinamica del debito pubblico e le relazioni esistenti tra debito,

avanzo primario, tasso di interesse e tasso di crescita;– procedere alla detrendizzazione di una variabile con metodologie elementari;– comprendere la metodologia elementare di analisi della crescita e del ciclo

economico e la distinzione tra analisi con prezzi fissi, flessibili o viscosi.

2. Il lungo periodoDopo il completamento della trattazione dell’argomento, lo studente sarà ingrado di:– utilizzare l’equazione quantitativa per costruire la curva di domanda ag-

gregata (AD);– conoscere le relazioni esistenti tra struttura dei mercati ed equilibrio

macroeconomico nel lungo periodo, utilizzando lo schema dell’ equili-brio distributivo;

– risolvere un semplice modello macroeconomico di lungo periodo in econo-mia chiusa;

– comprendere le interazioni esistenti tra diverse “imperfezioni” dei mercatidei beni e del lavoro;

– comprendere il ruolo delle istituzioni (dal potere delle autorità preposte allatutela della concorrenza, ai costi di entrata nei mercati al cuneo fiscale) nel-l’influenzare l’equilibrio macroeconomico di lungo periodo;

– costruire graficamente la funzione di offerta aggregata (AS) di lungo periodoa partire dall’equilibrio distributivo e saper svolgere elementari esercizi distatica comparata;

– conoscere le funzioni macroeconomiche del risparmio, dell’investimento edelle esportazioni nette e saper risolvere un semplice modello di mercato deifondi nel lungo periodo;

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– utilizzare la teoria quantitativa della moneta per calcolare il tasso di inflazione;– comprendere le determinanti della domanda e dell’offerta di inflazione, a

partire dal conflitto distributivo e dalla situazione della finanza pubblica;– calcolare il signoreggio, l’imposta da inflazione e il fiscal drag;– determinare il tasso di inflazione medio a partire da dinamiche della produt-

tività differenziate da settore a settore.

3. Il breve periodoDopo il completamento della trattazione dell’argomento, lo studente sarà ingrado di:– interpretare il breve periodo a partire da un modello AD-AS con prezzi fissi;– conoscere la funzione Keynesiana del consumo nel breve periodo;– risolvere un modello reddito-spesa in presenza di settore pubblico e calcola-

re i moltiplicatori della spesa e delle imposte;– comprendere il paradosso della parsimonia;– comprendere il significato e saper calcolare gli effetti degli “stabilizzatori

automatici” del PIL con prezzi fissi;– conoscere la funzione degli investimenti e della preferenza per la liquidità e

comprendere il loro ruolo nell’equilibrio di breve periodo;– costruire e risolvere un modello IS-LM in forma lineare;– saper effettuare esercizi di politica economica utilizzando il modello IS-LM;– saper analizzare l’equilibrio di breve periodo di un’economia aperta con per-

fetta mobilità dei capitali;– risolvere modelli di economia aperta quando il tasso di cambio è fisso e quando

è flessibile;– comprendere i diversi effetti della politica di bilancio e della politica mone-

taria nei diversi regimi di cambio;– comprendere i meccanismi di propagazione delle crisi finanziarie.

4. Il medio periodoDopo il completamento della trattazione dell’argomento, lo studente sarà ingrado di:– sapere cos’è e come si deriva analiticamente la curva di Phillips a partire da

una semplice legge di aggiustamento dei salari monetari;– conoscere gli effetti di variazioni della produttività, del potere di mercato

delle imprese e dei lavoratori sulla curva di Phillips;– saper costruire la curva di Phillips a partire dai dati disponibili su inflazione

e disoccupazione;– comprendere il ruolo delle aspettative di inflazione nella traslazione della

curva di Phillips;– costruire graficamente e analiticamente la curva di offerta aggregata (AS)

dinamica di medio periodo;

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– conoscere il concetto di Nairu e quello di steady state;– calcolare gli effetti di medio periodo degli shock di domanda e di offerta

nell’ipotesi di aspettative estrapolative e calcolare la convergenza verso losteady state;

– comprendere il significato dell’indicizzazione completa o parziale dei salariall’inflazione e le conseguenze dell’indicizzazione a seguito di shock da do-manda e da offerta;

– derivare gli effetti di variazioni del prezzo delle materie prime sull’inflazio-ne e sul PIL nel medio periodo;

– comprendere le ragioni per le quali il Nairu può modificarsi nel corso deltempo e può manifestarsi “persistenza” nel tasso di disoccupazione;

– capire il significato della politica dei redditi per la stabilizzazione del-l’inflazione;

– saper “leggere” la storia dell’inflazione e della disoccupazione negli annirecenti alla luce dei concetti teorici appresi.

5. Il lunghissimo periodoDopo il completamento della trattazione dell’argomento, lo studente sarà ingrado di:– conoscere il significato di “capitale fisico”, “capitale umano” e “capitale so-

ciale”, nonché del concetto di learning by doing;– comprendere il significato di crescita economica endogena e il ruolo dei ren-

dimenti di scala;– determinare il sentiero di crescita di un’economia a partire da condizioni

iniziali date;– capire e calcolare gli effetti del tasso di risparmio/investimento, del progres-

so tecnico e del “potere di mercato” nel processo di crescita economica;– costruire e risolvere un semplice modello di produzione del progresso tecnico;– conoscere e determinare analiticamente le condizioni di compatibilità tra cre-

scita economica e mantenimento della qualità ambientale;– scomporre il tasso di crescita del PIL pro-capite nelle sue principali compo-

nenti a partire dai dati forniti dai data-base disponibili.

BIBLIOGRAFIA

A. BOITANI, Macroeconomia, Il Mulino, Bologna, 2008 (capp. 1-12; 15).A. BOITANI-L. ROSSI, Esercizi di Macroeconomia, (disponibili nel sito “aulaweb” dedicato,

della casa editrice Il Mulino).

Il materiale integrativo sarà messo a disposizione nel sito Blackboard del corso o nelcitato sito “aulaweb”.

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DIDATTICA DEL CORSO

Lezioni in aula (70 ore) ed esercitazioni (20 ore).

METODO DI VALUTAZIONE

Sessioni ordinarie: prova scritta di due ore. Quattro prove intermedie riservate aifrequentanti, utili a completare l’esame prima di Natale. Chi partecipa a tutte le proveintermedie non può sostenere l’esame nel primo appello della sessione invernale.

AVVERTENZE

Il presente programma è valido anche per gli studenti del vecchio ordinamento, chesono comunque invitati a mettersi in contatto con il docente prima di iniziare lapreparazione dell’esame.

Gli studenti del corso di laurea in Scienze statistiche economiche e attuariali - il cuiinsegnamento di Economia politica II prevede 6 crediti - sosterranno l’esame solo sugliargomenti trattati nei capitoli 1-9 del volume citato in bibliografia, con i relativi esercizi.

Orario e luogo di ricevimentoIl Prof. Andrea Boitani riceve gli studenti come da avviso affisso all’albo presso

l’Istituto di Economia e finanza (via L. Necchi 5), e indicato sulla pagina web del docente.

30. - Economia pubblica della previdenzaPROF. GILBERTO TURATI

OBIETTIVO DEL CORSO

Il Corso si propone di introdurre lo studente alle questioni rilevanti per spiegarel’intervento pubblico nelle economie di mercato, con una particolare attenzioneal tema della previdenza. Al termine del Corso gli studenti saranno in grado divalutare i problemi connessi alla previdenza pubblica e di discutere criticamentele soluzioni di politica economica proposte nei diversi paesi, in particolare ilruolo delle forme di previdenza complementare privata.

PROGRAMMA DEL CORSO

OBIETTIVI FORMATIVI CHE LO STUDENTE DOVREBBE AVER RAGGIUNTO PRIMA DI ACCEDERE AL CORSO

Prima di accedere al corso lo studente dovrebbe:– conoscere i principali concetti di micro- e macro-economia;– conoscere alcuni concetti base di matematica generale e finanziaria;– essere in grado di ragionare su un problema economico attraverso sem-

plici grafici.

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OBIETTIVI FORMATIVI CHE LO STUDENTE DOVREBBE ACQUISIRE NEL CORSO

1. L’intervento pubblico nelle economie di mercato: tra efficienza ed equitàDopo il completamento della trattazione dell’argomento il candidato sarà ingrado di:– discutere le ragioni dell’intervento pubblico in campo economico;– distinguere tra interventi allocativi e interventi distributivi.

2. L’intervento pubblico in campo previdenziale come intervento nell’ambitodello Stato Sociale

Dopo il completamento della trattazione dell’argomento il candidato sarà ingrado di:– riconoscere i diversi modelli di Stato Sociale;– conoscere l’evoluzione storica dei sistemi previdenziali e i principali istituti

previsti dall’ordinamento italiano;– conoscere le ragioni e gli interventi delle principali riforme nel campo della

previdenza pubblica.

3. Le giustificazioni economiche dell’intervento pubblico in campo previdenziale:possibili alternative ed evoluzione futura

Dopo il completamento della trattazione dell’argomento il candidato sarà ingrado di:– comprendere gli aspetti micro e macro-economici dei sistemi a ripartizione e

dei sistemi a capitalizzazione;– comprendere le diverse modalità di determinazione delle pensioni (metodo

retributivo e contributivo;– comprendere i problemi connessi con il passaggio da un sistema a ripartizio-

ne ad un sistema a capitalizzazione;– comprendere il ruolo della previdenza complementare privata e i problemi di

integrazione tra previdenza, sanità e assistenza.

BIBLIOGRAFIA

Testi consigliati per l’intero corsoP. BOSI, Corso di Scienza delle Finanze, Il Mulino, Bologna.R. ARTONI, Lezioni di Scienza delle Finanze, Il Mulino, Bologna.J. STIGLITZ, Economia del Settore Pubblico, Hoepli, Milano.

Per il punto treRaccolta di letture segnalate a lezione.

DIDATTICA DEL CORSO

Lezioni frontali.

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METODO DI VALUTAZIONE

Prova scritta di tre domande della durata di 60 minuti, con esame orale facoltativo.

AVVERTENZE

Orario e luogo di ricevimentoIl Prof. Gilberto Turati riceve gli studenti come da avviso affisso all’albo presso

l’Istituto di Economia e Finanza.

31. - Elementi di inferenza statisticaPROF. BENITO VITTORIO FROSINI

OBIETTIVO DEL CORSO

L’obiettivo del corso è duplice: (a) completare la preparazione statistica di base,già raggiunta con il corso di Statistica I, mediante l’introduzione delle cono-scenze essenziali riguardanti le variabili casuali campionarie, e i principali pro-blemi di stima e di verifica di ipotesi, e (b) applicare le predette conoscenze adalcuni principali problemi inferenziali, fra cui l’analisi della varianza e l’analisidi regressione, univariata e multivariata. Per un proficuo apprendimento degliargomenti bivariati e multivariati, ma anche allo scopo di assicurare agli studen-ti una più adeguata preparazione matematica, il corso prevede alcune lezio-ni di calcolo matriciale.

PROGRAMMA DEL CORSO

1. Principali variabili casuali campionarie; in particolare media e varianzacampionarie.

2. Classificazione dei problemi inferenziali: problemi di stima e di verificadi ipotesi.

3. La variabile casuale chi-quadrato e la varianza campionaria.4. Coerenza e non-distorsione di uno stimatore.5. Funzione di verosimiglianza e stime di massima verosimiglianza.6. Cenno all’inferenza bayesiana.7. I test di significatività.8. Test Z e test di Student per la media.9. Test chi-quadrato per la varianza.10.Test su una proporzione.11. Test Z e test di Student per il confronto fra due popolazioni.12. Intervalli di fiducia, con alcune principali applicazioni.

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13.Confronti multipli di medie col test di Student.14.Confronti multipli di medie con l’analisi della varianza.15.Principali argomenti di calcolo matriciale - Vettori: significato algebrico e

geometrico. Coseni direttori di un vettore. Angolo fra due rette. Operazionialgebriche su vettori. Vettori linearmente dipendenti e indipendenti. Matricie operazioni algebriche su matrici. Traccia e determinante di una matricequadrata. Inversa di una matrice quadrata. Rango di una matrice. Trasforma-zioni lineari. Sistemi di equazioni lineari. Forme quadratiche. Autovalori aautovettori. Formule di derivazione.

16.Richiami sulla funzione di regressione: aspetti descrittivi.17.Le funzioni di regressione nel caso della variabile casuale normale bivariata.18.Analisi di regressione semplice. Teorema di Gauss-Markov. Stime di massi-

ma verosimiglianza per il modello di regressione normale, e test collegati.Stima della media condizionale. Calcolo di un intervallo predittivo.

19.Regressione semplice con errori in entrambe le variabili.20.Regressione logistica.21.Analisi di regressione multipla: (a) col metodo dei minimi quadrati ordinari,

(b) col metodo dei minimi quadrati ponderati.

BIBLIOGRAFIA

B.V. FROSINI, Metodi statistici, Carocci, Roma, 2a ed.B.V. FROSINI, Analisi di regressione, con Appendice su Vettori e matrici, EDUCatt

Università Cattolica, Milano.S. MIGNANI-A. MONTANARI, Appunti di analisi statistica multivariata, Esculapio, Bologna.A. SEN-M. SRIVASTAVA, Regression analysis, Springer-Verlag, New York.C.R. RAO-H. TOUTENBURG, Linear models, Springer, New York, 2nd ed.W.J. KRZANOWSKI, An introduction to statistical modelling, Arnold, London.

DIDATTICA DEL CORSO

Lezioni in aula ed esercitazioni.

METODO DI VALUTAZIONE

Esami scritti.

AVVERTENZE

Orario e luogo di ricevimentoIl Prof. Benito Vittorio Frosini riceve gli studenti come da avviso affisso all’albo

presso il Dipartimento di Scienze statistiche.

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32. - Etica della finanzaPROF. PIPPO RANCI

OBIETTIVO DEL CORSO

Mettere gli studenti in grado di individuare l’aspetto etico delle scelte economi-che individuali e collettive, con particolare riguardo al mondo della finanza,valutandone la coerenza con i principi condivisi nella società e analizzandone leprobabili conseguenze.Caratteristica del corso, pensato per una facoltà di studi economici e finanziari einsegnato da un economista anziché da un filosofo morale, è l’attenzione al con-testo in cui le scelte si esercitano e alle aree critiche, dal punto di vista etico, delsistema economico e finanziario nazionale e internazionale.

PROGRAMMA DEL CORSO

Si parte dallo storico quesito circa l’accettabilità etica di una economia di mer-cato. La domanda investe il soggetto caratteristico dell’economia e cioè l’impre-sa orientata al profitto.Vengono esaminati i problemi della legalità, della criminalità economica e fi-nanziaria, della distribuzione della ricchezza e delle opportunità.Vengono considerati i soggetti economici che operano con finalità non di lucroma di solidarietà o comunque ideali, nelle loro caratteristiche economiche eorganizzative e nel loro rapporto con il resto del sistema economico.Si presta attenzione alla funzione e alle caratteristiche del sistema finanziario,sia sul versante negativo delle connessioni tra finanza e criminalità e dell’impat-to devastante che le crisi finanziarie possono avere sullo sviluppo economico,sia sul versante positivo della finanza etica.

Schema delle lezioni:1. Introduzione al corso. L’etica dell’economia di mercato.2. L’impresa capitalistica e la sua etica.3. La legalità e la corruzione.4. La criminalità economica.5. La criminalità finanziaria.6. La responsabilità sociale dell’impresa.7. Le organizzazioni senza fine di lucro.8. Le fondazioni di origine bancaria.9. La finanza etica.10.La responsabilità del sistema di fronte alle disuguaglianze interne.11. La responsabilità del sistema di fronte alle disuguaglianze nel mondo.12.Conclusione su etica e capitalismo.

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BIBLIOGRAFIA

Bozze delle lezioni e letture che saranno rese disponibili nella pagina web del docente.

DIDATTICA DEL CORSO

Lezione frontale 80%, interventi di esperti 10%Gli studenti che intendono frequentare sono invitati a fornire al docente il proprio

nome e recapito per consentire la formazione di gruppi di ricerca su singoli punti delprogramma.

Ciascuno potrà preparare un breve saggio su un argomento del corso. Il 10% deltempo di aula è dedicato alla esposizione e discussione dei saggi.

METODO DI VALUTAZIONE

Esame scritto consistente in tre domande cui lo studente deve fornire risposta brevema ragionata.

In sede di verbalizzazione sarà possibile fornire elementi a chiarimento delle rispostescritte qualora la valutazione sia ritenuta incongrua, ma non chiedere un supplementoorale con domande ulteriori.

I saggi saranno valutati e conteranno per un terzo del voto finale.

AVVERTENZE

Orario e luogo di ricevimentoIl Prof. Pippo Ranci riceve gli studenti il martedì dalle ore 17,00 presso l’Istituto di

Economia e finanza o su appuntamento da concordare via mail.

33. - Finanza aziendalePROF. CARLO BELLAVITE PELLEGRINI

OBIETTIVO DEL CORSO

Il corso è volto a fornire agli studenti una conoscenza di ampio respiro di checosa sia la corporate finance e dei temi più rilevanti della finanza d’impresa.Dopo aver approfondito alcuni degli elementi fondamentali della finanza, conparticolare attenzione ad alcuni concetti, quali flussi, tassi, tempo e rischio, ilcorso si focalizza sui principali metodi di valutazione del capitale economicod’impresa, sulle tematiche relative all’efficienza, alla struttura finanziaria del-l’impresa, alla teoria dell’agenzia e alla corporate governance.Nell’ambito del corso, dopo alcuni cenni introduttivi, verranno approfonditi itemi legati alla struttura dei mercati finanziari e al contesto istituzionale, conparticolare attenzione ai diversi strumenti finanziari scambiati su tali mercati; si

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analizzeranno la struttura di bilancio e temi di analisi finanziaria comepropedeutici alla finanza aziendale e il criterio del valore attuale, anche attraver-so alcune applicazioni in tema di valutazione delle obbligazioni e delle azioni.Successivamente verranno affrontati i seguenti argomenti: il criterio del ValoreAttuale Netto, le decisioni di investimento in capitale fisso attraverso l’analisidei flussi e la tecnica del capital budgeting, i concetti di rischio e rendimento ela valutazione del costo del capitale di rischio, attraverso il Capital Asset PricingModel. A tale trattazione seguirà un approfondimento sulle metodologie di cal-colo del costo del capitale (WACC) nelle sue diverse componenti di capitaleproprio e di debito.Nell’ambito delle metodologie di valutazione del valore corrente del capitaleeconomico d’impresa, il corso intende dedicare particolare attenzione alla valu-tazione del capitale d’impresa attraverso il metodo dei flussi di cassa scontati(DCF Levered e Unlevered), e i principali metodi di valutazione tradizionali(metodo patrimoniale semplice, metodo patrimoniale complesso, metodoreddituale, metodo Misto UEC).Successivamente verranno affrontati temi relativi all’efficienza del mercato deicapitali, nelle sue diverse forme – con alcuni cenni alla finanza comportamentale– e alla struttura finanziaria d’impresa, attraverso lo studio dei modelli diModigliani e Miller (senza e con imposte societarie e personali) e i legami con lapolitica dei dividendi.Infine, si dedicherà un approfondimento alla teoria dell’agenzia, attraverso lostudio dei modelli di agency, i costi di agenzia del capitale proprio e del capitaledi debito, le asimmetrie informative e le determinanti delle scelte di finanzia-mento delle imprese.Da ultimo il corso prevede la trattazione del tema della corporate governance,con particolare attenzione ai soggetti economici ed istituzionali coinvolti e aidiversi modelli di corporate governance.Seguiranno alcuni brevi cenni a temi speciali di finanza aziendale, quali leoperazioni di fusione ed acquisizione e alcune principali operazioni diristrutturazione aziendale.Tutti gli argomenti trattati durante il corso saranno supportati da interessan-ti evidenze empiriche riscontrate, con particolare attenzione agli Stati Uni-ti, Europa e Giappone.

PROGRAMMA DEL CORSO

OBIETTIVI FORMATIVI CHE LO STUDENTE DOVREBBE AVER RAGGIUNTO PRIMA DI ACCEDERE AL CORSO

Prima di accedere al corso lo studente dovrebbe:– aver frequentato con profitto i corsi di Economia aziendale e di Ragioneria e

conoscere gli elementi principali di tali due discipline;

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– essere in possesso di una solida conoscenza di base in tema di Diritto privatoe Diritto commerciale, nonché una conoscenza di base del mercato finanzia-rio nel suo complesso;

– essere in possesso di una solida conoscenza di base in tema di Microeconomia;– avere padronanza nell’utilizzo e nella valutazione dei principali indici matemati-

co-statistici (calcolo della media, varianza, coefficiente di correlazione etc.);– essere in grado di condurre analisi e ragionamenti autonomi in merito ai con-

cetti sopra esposti interpretando anche la significatività degli stessi.

OBIETTIVI FORMATIVI CHE LO STUDENTE DOVREBBE ACQUISIRE NEL CORSO

Il corso si articola su una pluralità di argomenti fra loro correlati in modosequenziale:1. Introduzione alla Finanza aziendale

Si propone una breve trattazione dei principali temi della finanza aziendale,con una particolare attenzione agli elementi fondanti della finanza, sottoline-andone i legami con altre discipline.

2. La struttura dei mercati finanziari e il contesto istituzionaleVerranno analizzate le strutture dei mercati finanziari nei diversi contesti isti-tuzionali, le loro differenti classificazioni e tipologie ed i principali strumen-ti scambiati su tali mercati: le più frequenti tipologie di titoli di debito, ititoli azionari e gli strumenti di quasi equity e quasi debt.

3. La struttura del bilancio e l’analisi finanziariaVerranno approfonditi alcuni elementi di analisi di bilancio dell’impresa comepropedeutici rispetto alla finanza aziendale, corredando tale trattazione dialcuni indicatori di liquidità, solidità, efficienza e redditività. Si introdurran-no inoltre alcuni dei principali indicatori - moltiplicatori di mercato - ai finidella valutazione del valore corrente del capitale economico d’impresa, cor-redando tale approfondimento di interessanti evidenze empiriche.

4. Il criterio del Valore AttualeIl concetto di valore attuale quale metodologia di pricing, aspetti tecnici,motivazioni, strumenti e metodologie di calcolo. Il significato economicodel tasso di interesse.Si propongono alcune applicazioni del criterio del valore attuale:– la valutazione delle obbligazioni: aspetti teorici, metodologie di calcolo e

casi applicativi;– la valutazione delle azioni: aspetti teorici, metodologie di calcolo e casi

applicativi.

5. Il Valore attuale netto e il “capital budgeting”Nella trattazione di tale argomento verranno approfonditi i seguenti concetti:– il criterio del Valore Attuale Netto e il processo di “capital budgeting”

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nell’ambito dei modelli di selezione degli investimenti di duratapluriennale: elementi caratteristici e tasso di inflazione, metodologie dicalcolo e casi applicativi;

– il “capital budgeting”: i concetti di flusso, tasso e tempo. La determina-zione dei flussi rilevanti di un progetto di investimento, del tasso oppor-tunità e del tempo T;

– i criteri alternativi per le decisioni di investimento: il payback period, ildiscounted payback period, il rendimento medio contabile, il tasso interno direndimento, l’indice di redditività, e il FAE, aspetti teorici e casi applicativi.

6. I concetti di rischio e rendimentoSi introdurranno i concetti di rischio e rendimento nell’ambito della valuta-zione del rischio di progetti di investimento. La trattazione si articolerà neidue seguenti punti:– l’evidenza empirica di carattere storico della dinamica dei rendimenti e

del premio al rischio (equity premium) nelle diverse aree del mondo: USA,Europa e resto del mondo;

– le misure del rischio di un portafoglio: i concetti statistici di media,varianza e scarto quadratico medio. Il concetto di variabilità e didiversificazione di un portafoglio.

7. Il Capital Asset Pricing Model (CAPM)La relazione tra rischio e rendimento e il coefficiente beta.L’utilizzo del CAPM per il calcolo dei rendimenti attesi: ipotesi sottostanti,aspetti applicativi e metodologia di calcolo. Alcuni approfondimenti in temadi validità e ruolo di tale modello.Alcune teorie alternative al Capital Asset Pricing Model: l’Arbitrage pricingtheory e i modelli fattoriali.

8. Il costo del capitaleRichiamo del principio del valore attuale nelle decisioni finanziarie d’impresa.La stima del costo medio ponderato del capitale (Weighted Average Cost ofCapital - WACC), nelle sue diverse componenti di capitale proprio e di debi-to: aspetti applicativi e metodologie di calcolo.

9. La valutazione del valore corrente del capitale economico d’impresa attraversoil Metodo dei flussi di cassa attualizzati (Discounted Cash Flows - DCF)Il metodo del Discounted Cash flows Levered e Unlevered.

10.La valutazione del valore corrente del capitale economico d’impresa attra-verso i Metodi Tradizionali:Verranno trattati i seguenti metodi di valutazione: i metodi patrimoniali

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(semplice e complesso), i metodi reddituali e i metodi misti (in particolare ilmetodo della media, il metodo Misto UEC).

11. Le decisioni di finanziamento e la teoria dell’efficienza del mercato dei capitaliL’efficienza di mercato e la finanza comportamentale, le diverse forme diefficienza del mercato: aspetti teorici ed evidenze empiriche. Alcune impli-cazioni per la finanza aziendale.

12.La struttura finanziaria dell’impresaTale tema si articolerà nei seguenti punti:– l’evidenza empirica in tema di strutture finanziarie delle imprese in di-

versi contesti istituzionali in giro per il mondo;– i fattori determinanti la scelta della struttura finanziaria d’impresa: il con-

cetto di trade-off della struttura finanziaria. I modelli Modigliani e Miller(1958; 1963) senza e con imposte societarie e personali e la struttura fi-nanziaria ottimale: aspetti teorici ed ambiti applicativi corredati da alcunicasi pratici.

13.La politica dei dividendi e la struttura finanziariaAlcuni aspetti pratici della politica dei dividendi: le diverse tipologie e le diverseforme di erogazione. Le imperfezioni del mercato e la politica dei dividendi.Le interazioni tra decisioni di investimento e di finanziamento: il problemadella distribuzione dei dividendi e l’effetto della politica dei dividendi sulvalore dell’impresa; alcune evidenze empiriche.Lineamenti della politica dei dividendi nel modello di Modigliani e Miller.

14.Le relazioni di agenziaIl ruolo dell’informativa societaria e la teoria dell’Agenzia: i concetti diasimmetria informativa e di conflitti di interesse.I costi di agenzia del capitale proprio.I costi di agenzia del capitale di debito.Il concetto di trade-off tra i diversi costi di agenzia.I problemi di agenzia, la remunerazione dei manager e la misurazionedei risultati.

15.La corporate governanceIl Concetto di corporate governance, gli elementi che la contraddistinguono,i principi, le best practices. La tutela degli investitori e lo sviluppo dei mer-cati finanziari.I soggetti economici e le istituzioni coinvolti nella corporate governance e iprincipali modelli di corporate governance.La proprietà, il controllo e la governance nel mondo: aspetti teorici ed evi-denze empiriche in Europa, Asia, Stati Uniti e Regno Unito.

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16.Temi speciali di finanza aziendaleSi proporranno infine alcuni cenni alle seguenti operazioni:– le operazioni di fusione e acquisizione;– le principali operazioni di ristrutturazione aziendale: il Leveraged buyout,

le scissioni e gli scorpori, le operazioni di private equity.

BIBLIOGRAFIA

Raccolta di letture (disponibili nel sito Blackboard del corso).Materiale integrativo (diapositive, dati, slides, etc.) sarà messo a disposizione degli

studenti nel sito Blackboard del corso, con cadenza settimanale.

Testi adottatiS.A. ROSS-R.W. WESTERFIELD-J.F. JAFFEE-B.D. JORDAN-F.S. HILLIER, Finanza Aziendale, Mc

Graw-Hill, Forthcoming, 2011.R.A. BREALEY-S.C. MYERS-F. ALLEN-S. SANDRI, Principi di Finanza Aziendale, Mc Graw-Hill,

6ª ed., 2011.

Testi consigliatiD. VENANZI, Il puzzle della Struttura Finanziaria, Pearson-Prentice-Hall, Milano-

Torino, 2010.R. MONKS-N. MINOW, Corporate Governance, John Wiley and Sons, 2008.C. BELLAVITE PELLEGRINI, Modelli d’equilibrio e fondamentali d’impresa - I rendimenti

azionari nell’area dell’euro, Carocci Editore S.p.A, Roma, 2008.C. BELLAVITE PELLEGRINI, Il Quasi Equity: aspetti istituzionali, teoria economica ed evidenza

empirica, Giuffrè Editore, 2003.

È possibile che durante le lezioni vengano forniti riferimenti bibliografici aggiuntivi edaltro materiale didattico.

DIDATTICA DEL CORSO

Il corso prevede sia didattica frontale, articolata tra lezioni teoriche ed esercitazionipratiche in aula con casi svolti sia dal docente, sia dagli studenti, sia possibili interventidi esperti del settore.

METODO DI VALUTAZIONE

Prova scritta, composta da una parte teorica e una parte empirica, di durata indicativacompresa tra 90 e 120 minuti, con eventuale possibilità di integrazione orale ad esclusivadiscrezione del docente.

Gli studenti che hanno svolto uno o più problem set o case study nell’ambito del corsopossono far concorrere la valutazione dei problem set e/o case study alla valutazionecomplessiva dell’esame, nella misura del 25% del totale.

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AVVERTENZE

Orario e uogo di ricevimentoIl Prof. Carlo Bellavite Pellegrini riceve gli studenti il giovedì dalle ore 14,00 alle ore

15,30 presso il Dipartimento di Scienze dell’Economia e della Gestione Aziendale (viaNecchi, 5, stanza C09).

34. - Finanza aziendale (corso avanzato)PROF. MARCO BOTTA; PROF. ALESSANDRO PENATI; PROF. GABRIELE VILLA

Il programma e la bibliografia del corso saranno comunicati dal docente al-l’inizio delle lezioni e affissi all’albo, nonché pubblicati nella sezione del sitoweb dell’Università Cattolica dedicata alla consultazione dei programmi (http://programmideicorsi-milano.unicatt.it).

35. - Finanza delle imprese di assicurazionePROF. ALBERTO FLOREANI

OBIETTIVO DEL CORSO

Il corso si propone di illustrare e approfondire alcune delle tematiche più innovativeriguardanti la finanza e il risk management delle imprese di assicurazione.

PROGRAMMA DEL CORSO

PROGRAMMA SINTETICO

1. Il nuovo sistema di vigilanza prudenziale delle imprese di assicurazione:Solvency 2.La struttura a tre pilastri di Solvency 2. Il primo pilastro di Solvency 2. Lavalutazione delle attività e delle passività. La determinazione dei fondi pro-pri. La determinazione dei requisiti patrimoniali di Solvibilità. Solvibilità erisk management. Cenni al secondo e al terzo pilastro di Solvency 2.

2. Il bilancio consolidato delle imprese di assicurazione secondo i principicontabili internazionali.La struttura del bilancio consolidato delle imprese di assicurazione.Rilevazione e valutazione degli strumenti finanziari e i contratti assicurativi:situazione attuale e prospettive (IAS 39, IFRS 4 e IFRS 9). L’informativaextra-contabile: Embedded value e misurazione del valore creato dalla ge-stione assicurativa.

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3. La gestione dei rischi dell’impresa di assicurazione.Cenni alla gestione dei rischi assicurativi. La gestione dei rischi finanziari.L’asset-liability management e la gestione del rischio di tasso di interesse.Cenni alla gestione degli altri rischi finanziari.

OBIETTIVI FORMATIVI CHE LO STUDENTE DOVREBBE AVER RAGGIUNTO PRIMA DI ACCEDERE AL CORSO

Prima di accedere al corso lo studente dovrebbe conoscere gli elementi fonda-mentali dell’economia e della gestione delle imprese di assicurazione.

OBIETTIVI FORMATIVI CHE LO STUDENTE DOVREBBE ACQUISIRE NEL CORSO

1. Il nuovo sistema di vigilanza prudenziale delle imprese di assicurazione:Solvency 2.

Dopo il completamento della trattazione dell’argomento lo studente cono-scerà la struttura del primo pilastro di Solvency 2 e sarà in grado di com-prenderne gli effetti che esso determinerà sul risk management dell’impresadi assicurazione.

2. Il bilancio consolidato delle imprese di assicurazione secondo i principicontabili internazionali.

Dopo il completamento della trattazione dell’argomento lo studente conosceràla struttura del bilancio consolidato delle imprese di assicurazione e i principicontabili internazionali riguardanti strumenti finanziari e i contratti assicurativi.

3. La gestione dei rischi dell’impresa di assicurazione.Dopo il completamento della trattazione dell’argomento sarà in grado di com-prendere la struttura dei sistemi di asset-liability-management delle imprese diassicurazione e come questi si stanno evolvendo in seguito a Solvency 2 e all’in-troduzione dei principi contabili internazionali. Inoltre sarà in grado di com-prendere gli effetti che il rischio di tasso di interesse determina su attività epassività assicurative e saprà applicare semplici strategie di gestione del rischiodi tasso di interesse basate sul modello di immunizzazione finanziaria.

BIBLIOGRAFIA

La bibliografia del corso sarà indicata all’inizio delle lezioni.

DIDATTICA DEL CORSO

Il corso prevede lezioni frontali. Il materiale didattico (slides e altra documentazione)è messa a disposizione nella pagina Blackboard del corso.

METODO DI VALUTAZIONE

Prova orale. È previsto un lavoro di gruppo facoltativo per gli studenti frequentanti.

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AVVERTENZE

Orario e luogo di ricevimentoIl Prof. Alberto Floreani riceve gli studenti il lunedì dalle ore 10,30 alle ore 12,30

presso il Dipartimento di Scienze dell’economia e della gestione aziendale (via Necchi5, I piano, uff. C1). Consultare la pagina personale del docente per eventuali variazioni.

36. - Finanza matematicaPROF. PIERA MAZZOLENI

OBIETTIVO DEL CORSO

Primo modulo: Il corso presenterà in modo formalizzato ed operativo i principiche regolano i mercati finanziari; proporrà inoltre i più importanti strumentifinanziari per l’intervento sui mercati e il controllo del rischio. Il primo modulosi occuperà delle operazioni finanziarie nel tempo. Successivamente il secondomodulo prenderà in considerazione condizioni di incertezza.La matematica ha elaborato opportune metodologie di calcolo, rendendo possi-bile stabilire regole di equità per prestiti e piani di accumulazione del capitale,ma soprattutto prezzare titoli obbligazionari. Tali condizioni di equità consento-no, nella moderna interpretazione come principio di non arbitraggio, di analiz-zare l’evoluzione dei tassi di interesse.Secondo modulo: Il corso presenta in modo formalizzato e operativo i principiche regolano i mercati finanziari e i più importanti strumenti finanziari per l’in-tervento sui mercati e per il controllo del rischio.Si analizzano il ruolo del tempo e dell’incertezza, formalizzando la duration peril controllo deterministico dei titoli obbligazionari e il criterio media-varianzaper le scelte sui titoli azionari.Si sviluppano metodi matematici che conducono al modello di mercato, con ri-ferimento all’applicazione delle tecniche statistiche per la previsione dei rendi-menti azionari e per la valutazione del rischio.Si mostra come il principio di non arbitraggio venga applicato per la costruzionedel prezzo dei contratti derivati.Alla fine del corso lo studente disporrà di opportuni criteri di valutazione e de-cisione per i più diffusi problemi finanziari.

PROGRAMMA DEL CORSO

PROGRAMMA ANALITICO DEL CORSO CON OBIETTIVI FORMATIVI DETTAGLIATI

I MODULO

1. Il valore temporale del denaro: problemi dinamici e leggi finanziarie; risolu-zione delle equazioni e problemi inversi.

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Lo studente impara a trattare capitali non più soltanto caratterizzati comeimporto di denaro, ma collocati nel tempo.

2. Accumulazione di capitale: costituzione di un capitale o di una rendita.Si mette in evidenza come il meccanismo dell’accumulazione debba tenereconto sia della modalità di costituzione sia dello sviluppo temporale.

3. Ammortamento di prestiti indivisi: ammortamento di prestiti indivisi; valuta-zione di un prestito.Viene evidenziata la dinamica dei prestiti, con particolare attenzione allavariazione delle condizioni del mercato e alla valutazione di convenienza.

4. Valutazione di progetti finanziari: valore attuale netto; tasso implicito di ren-dimento; criteri di scelta; problemi di investimento con capitale limitato;leasing finanziario,Lo studente impara a valutare e scegliere in modo critico i progetti aziendalimediante strumenti sintetici, in grado di rispettare le caratteristiche dei pro-getti stessi. Particolare rilievo è dato all’operazione di leasing, molto diffusain ambito aziendale.

5. Prestiti obbligazionari: obbligazioni di puro sconto e obbligazioni con cedola.Quanto appreso in precedenza permette allo studente di prezzare i titoliobbligazionari e di analizzarne le caratteristiche finanziarie, in particolarerispetto ai tassi di interesse.

II MODULO

1. La curva dei tassi di interesse: il principio di non arbitraggio e le condizionidi equilibrio.Il principio di non arbitraggio consente di passare da operazioni a pronti aoperazioni a termine, pur mantenendo condizioni di equilibrio: in corrispon-denza si costruiscono curve temporali per i tassi di interesse.

2. Immunizzazione finanziaria: duration e immunizzazione.Il tempo è una chiara fonte di incertezza: un approccio semplificato con-duce ad un’analisi di sensitività, da considerarsi come una prima misuradi rischiosità.

3. Selezione ottima degli investimenti: criterio dell’utilità attesa; analisimedia-varianza di portafogli azionari; modelli di equilibrio nei mercatifinanziari.Si presentano gli strumenti classici per la misurazione del rischio e per lavalutazione degli investimenti azionari; mediante strumenti quantitativi siesprimono le condizioni per l’equilibrio dei mercati stessi.

4. Introduzione agli strumenti finanziari moderni: contratti derivati e loro va-lutazione; strategie di copertura.Si analizzano i principali contratti derivati con l’applicazione del principiodi non arbitraggio.

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BIBLIOGRAFIA

Per il I moduloTesto adottato

P. MAZZOLENI, Finanza matematica (Primo modulo), EDUCatt, 2007.Testo consigliato

F. CACCIAFESTA, Lezioni di matematica finanziaria (classica e moderna) per i corsitriennali, Giappichelli, Torino, 2006.

Per il II moduloTesto adottato

P. MAZZOLENI, Finanza matematica (Secondo modulo), EDUCatt, 2007.Testo consigliato

F. CACCIAFESTA, Lezioni di Matematica finanziaria (classica e moderna) per i corsitriennali, Giappichelli, Torino, 2006.

DIDATTICA DEL CORSO

Lezioni in aula e lavori pratici guidati.

METODO DI VALUTAZIONE

Esami scritti ed orali.

AVVERTENZE

Avvertenza: l’esame di Finanza matematica può essere fruito dagli studenti in debitodell’esame di Matematica finanziaria.

Orario e luogo di ricevimentoIl Prof. Piera Mazzoleni riceve gli studenti come da avviso affisso all’albo del

Dipartimento di Discipline matematiche, finanza matematica ed econometria.

37. - Fondi pensione e previdenza complementarePROF. PAOLO FUMAGALLI

OBIETTIVO DEL CORSO

Il corso si propone di fornire agli studenti gli elementi fondamentali di cono-scenza del sistema dei Fondi Pensione in Italia e all’estero. Dopo una parteintroduttiva dedicata al tema della Previdenza Pubblica, vengono approfonditigli elementi costitutivi, gestionali e di controllo relativi alle forme di Previ-denza Complementare.Particolare attenzione, affrontando la Previdenza Complementare, verrà de-dicata ai Fondi Pensione, relativamente ai quali verranno esaminati diversiprofili: normativi, economici, finanziari, fiscali e sociali.

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Si ripercorreranno, inoltre, tutte le fasi che caratterizzano il settore della Previ-denza Complementare: dall’adesione alla forma pensionistica fino alla fase dierogazione della prestazione pensionistica.Durante lo svolgimento del corso è previsto l’intervento di esperti e di testi-moni del mercato.Al termine del corso gli studenti saranno in grado di individuare e analizzare ilruolo che i Fondi Pensione e la Previdenza Complementare nel suo complesso,svolgono nel sistema economico, finanziario e sociale.

PROGRAMMA DEL CORSO

PROGRAMMA ANALITICO DEL CORSO CON OBIETTIVI FORMATIVI DETTAGLIATI

La Previdenza PubblicaDopo il completamento della trattazione dell’argomento lo studente sarà in grado di:– conoscere l’origine e le fasi storiche che hanno portato alla formazione dello

Stato Sociale in Italia;– comprendere le implicazioni pratiche che le riforme previdenziali hanno por-

tato al sistema previdenziale italiano;– conoscere e applicare i diversi metodi di calcolo della pensione pubblica;– conoscere la struttura, il funzionamento e i soggetti che operano nel sistema

previdenziale dei cosiddetti “tre pilastri”.

La Previdenza ComplementareDopo il completamento della trattazione dell’argomento lo studente sarà in grado di:– conoscere l’evoluzione della normativa che regola la Previdenza Com-

plementare;– comprendere le implicazioni pratiche della normativa attualmente in vigore

con particolare riferimento alle modalità di scelta, di adesione e dicontribuzione alle forme pensionistiche complementari;

– conoscere le tipologie, le caratteristiche e il funzionamento delle formepensionistiche complementari esistenti in Italia: le forme pensionistiche ante421/92, i Fondi Pensione Negoziali, i Fondi Pensione Aperti, le Forme Indi-viduali Pensionistiche (FIP);

– conoscere il sistema di Governance delle forme pensionistiche ante 421/92,dei Fondi Pensione Negoziali, dei Fondi Pensione Aperti, delle Forme Indi-viduali Pensionistiche (FIP);

– conoscere le fasi di vita delle forme di Previdenza Complementare: adesione,contribuzione, accumulazione, erogazione delle prestazioni, permanenza ecessazione dei requisiti di partecipazione;

– conoscere il regime fiscale di riferimento a cui i Fondi Pensione sono sotto-posti e i relativi vantaggi fiscali che essi offrono all’aderente nelle fasi diadesione, di contribuzione ed erogazione della prestazione;

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– conoscere il sistema dei controlli esterni a cui sono sottoposte le forme diPrevidenza Complementare avendo analizzato le competenze e le aree di inter-vento dei diversi organismi (Banca Depositaria e Società di revisione) e Authority(COVIP, CONSOB, Banca D’Italia, ISVAP) preposti alle funzioni di Vigilanza;

– conoscere il sistema dei controlli interni a cui sono sottoposte le forme diPrevidenza Complementare avendo analizzato le competenze e le aree di in-tervento delle funzioni aziendali preposte (Internal Auditing e Compliance),degli Organi Collegiali societari (Collegio Sindacale e Organismo di Vigi-lanza 231/2001) e dei soggetti di Governance (OdS 252/05, Responsabili deiFondi Pensione);

– conoscere i processi di investimento e le modalità di gestione finanziaria deiFondi Pensione;

– conoscere il sistema di Risk Management, con particolare riguardo al con-trollo della gestione finanziaria, attraverso l’analisi e la gestione dei rischi acui è esposto il patrimonio (rischi mercato, credito, ecc...) dei Fondi Pensione, ilcontrollo del rispetto dei limiti di legge e di mandato della gestione finanziaria;

– conoscere e analizzare criticamente i dati e le principali informazioniquantitative e qualitative ufficiali relative ai Fondi Pensione;

– conoscere il grado di sviluppo, di attuazione e le prospettive dei sistemipensionistici dei principali Paesi europei e mondiali;

– comprendere il ruolo dei Fondi Pensione nel sistema economico finan-ziario e sociale.

BIBLIOGRAFIA

Essendo la tematica dei Fondi Pensione e della Previdenza Complementare in continuaevoluzione normativa, nel corso delle lezioni verrà distribuito il relativo materiale.Riferimento per il corso è il libro di testo:

P. FUMAGALLI, Fondi Pensione perché e per chi, Vita e Pensiero.Saranno inoltre segnalate eventuali fonti bibliografiche integrative.

DIDATTICA DEL CORSO

Il corso sarà condotto con lezioni frontali e con interventi seminariali. Nella secondaparte del corso saranno presenti esperti e testimoni del mercato. Durante le lezioniverranno individuate tematiche che saranno approfondite dagli studenti e discusse inaula. La discussione verrà valutata ai fini dell’esame finale.

METODO DI VALUTAZIONE

L’esame consiste in una prova orale. Alla votazione finale concorrerà anche lavalutazione di test e/o prove scritte svolte durante l’anno oltrechè di eventuali lavori diapprofondimento discussi in aula nel corso delle lezioni.

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AVVERTENZE

Il Prof. Paolo Fumagalli riceve gli studenti come da avviso affisso all’albo pressol’Istituto di Econometria e matematica per le applicazioni economiche, finanziarie edattuariali (via Necchi 9, II piano) e può essere contattato al seguente indirizzo di postaelettronica [email protected].

38. - Gestione bancariaPROF. ELENA BECCALLI; DOTT. ROBERTO GATTI

OBIETTIVO DEL CORSO

Il corso si propone di offrire una visione approfondita dei principali ambiti dellagestione bancaria. Al termine del corso i partecipanti avranno conoscenza conriferimento alla banca dei temi relativi a: orientamento strategico del modello dibusiness, funzione di marketing, struttura organizzativa, fattore tecnologico,gestione del processo del credito, sistemi interni di controllo e corporategovernance. Durante tutto il corso, attenzione particolare sarà dedicata all’analisidi applicazioni pratiche e di dati empirici sui temi trattati.

PROGRAMMA DEL CORSO

OBIETTIVI FORMATIVI CHE LO STUDENTE DOVREBBE AVER RAGGIUNTO PRIMA DI ACCEDERE AL CORSO

Prima di accedere al corso lo studente dovrebbe:– conoscere le tipologie di intermediari operanti in un sistema finanziario;– conoscere le funzioni economiche assolte dalle banche;– conoscere la gestione della raccolta e degli impieghi bancari;– conoscere la struttura del bilancio degli intermediari creditizi;– conoscere le norme della vigilanza prudenziale.

OBIETTIVI FORMATIVI CHE LO STUDENTE DOVREBBE ACQUISIRE NEL CORSO

L’orientamento strategico dei modelli di businessAl termine della trattazione dell’argomento, il candidato sarà in grado di:– conoscere i principali modelli di intermediazione bancaria (originate and

distribute e originate and hold) e saper spiegare le motivazioni di un caso difallimento di una banca con modello originate and distribuite;

– comprendere il modello di business di una banca di investimento e saperapplicare tale conoscenza all’analisi dei recenti casi di fallimento/acquisizione;

– conoscere le strategie di mass customization impiegate dalle banche e sapereapplicare tale conoscenza all’analisi di un caso di successo nel segmento del-le carte di credito.

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La funzione di marketingDopo il completamento della trattazione dell’argomento il candidato sarà ingrado di:– comprendere la definizione e gli ambiti di operatività del marketing bancario;– comprendere la finalità e le tipologie dei modelli di segmentazione del mercato;– conoscere la pianificazione di marketing;– conoscere i modelli organizzativi della funzione di marketing;– saper impostare e risolvere un caso di processo di lancio di una campagna

pubblicitaria di un prodotto bancario.

La struttura organizzativaDopo il completamento della trattazione dell’argomento il candidato sarà ingrado di:– conoscere le principali strutture organizzative di una banca;– comprendere e saper valutare efficacia ed efficienza dei modelli organizzati-

vi della banca;– comprendere l’organizzazione dell’attività creditizia (decentramento

organizzativo, ruolo direzionale del responsabile di filiale e adozione di si-stemi di scoring) in Italia.

Il fattore tecnologicoAl termine della trattazione dell’argomento, il candidato sarà in grado di:– conoscere l’entità e la composizione degli investimenti in tecnologia del set-

tore bancario;– comprendere l’incidenza dell’e-business sull’operatività della banca e saper

applicare tale conoscenza al caso di una banca con operatività globale;– comprendere il concetto di customer relationship management e saperlo ap-

plicare al caso della gestione delle carte di credito;– comprendere l’impatto della tecnologia sulla performance in banca;– saper misurare l’impatto della tecnologia sulla performance in banca e appli-

care tale conoscenza al caso di banche globali.

La gestione del processo del creditoDopo il completamento della trattazione dell’argomento il candidato sarà ingrado di:– conoscere le fasi del processo del credito: istruttoria, erogazione/revisione,

delibera, monitoraggio;– saper applicare metodologie per le verifiche di conformità e misurazione nella

fase di monitoraggio.

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Il sistema dei controlli interni nella bancaDopo il completamento della trattazione dell’argomento il candidato sarà ingrado di:– comprendere la valenza dei sistemi di controllo interno nel modello manageriale;– conoscere l’evoluzione della vigilanza in tema di sistema di controlli interni;– comprendere il ruolo del sistema di controlli interni nel processo di gestione

integrata del rischio.

Un corso integrativo sarà svolto dal Dott. Roberto Gatti sul tema “Private equitye corporate governance”.

Corso integrativo: Private equity e corporate governanceDOTT. ROBERTO GATTI

Private equityDopo il completamento della trattazione dell’argomento il candidato sarà ingrado di:– comprendere la definizione e gli ambiti di operatività dell’attività di private equity;– conoscere e comprendere le modalità operative dei fondi chiusi di diritto

italiano riservati e retail;– conoscere l’attività di fund raising di una sgr;– conoscere le attività di investimento/gestione/disinvestimento in partecipa-

zioni aziendali;– conoscere le linee guida comuni agli operatori di private equity per l’effet-

tuazione delle scelte gestionali strategiche, manageriali e finanziarie di unasocietà partecipata.

Corporate governanceDopo il completamento della trattazione dell’argomento il candidato sarà ingrado di:– conoscere i principi-guida di definizione della corporate governance per le

banche, le sgr e le società industriali e finanziarie;– conoscere gli organi di corporate governance e comprenderne il relativo fun-

zionamento;– conoscere le politiche di composizione (unitamente al concetto di indipen-

denza), il ruolo, il funzionamento e le politiche retributive degli organi dicorporate governance;

– conoscere e comprendere le correlazioni etica-corporate governance;– conoscere e comprendere le correlazioni creazione di valore-corporate

governance.

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BIBLIOGRAFIA

La particolare struttura del corso e l’analisi congiunturale di taluni argomenti trattatinon consentono di individuare dei testi specifici per l’insieme degli argomenti svolti a lezione.Pertanto, durante le lezioni verranno segnalati gli opportuni riferimenti bibliografici.

Raccolta di letture e materiale didattico integrativo saranno messi a disposizioneattraverso la piattaforma Blackboard nel sito del corso.

DIDATTICA DEL CORSO

Il corso prevede didattica frontale, discussione di casi aziendali e seminari di espertidella materia.

METODO DI VALUTAZIONE

Prova scritta di 90 minuti, 5 domande, con eventuale integrazione orale. Valutazionedi eventuali casi aziendali discussi in gruppo durante le lezioni.

AVVERTENZE

Orario e luogo di ricevimentoIl Prof. Elena Beccalli riceve gli studenti il lunedì dalle ore 14.45 presso il Dipartimento

di Scienze dell’economia e della gestione aziendale (via Necchi 5, uff. C7).

39. - Gestione dei rischi finanziariPROF. MARIO ANOLLI

OBIETTIVO DEL CORSO

Il corso si propone di offrire agli studenti uno studio approfondito delle princi-pali tecniche di gestione dei rischi affrontati dagli intermediari finanziari. Sidedicherà inoltre la necessaria attenzione alla normativa prudenziale in tema dirischi. Il corso intende fornire allo studente competenze professionalizzanti perla gestione del rischio di credito nelle banche e negli altri intermediari finanzia-ri; a tal fine verranno esposti i principali modelli sviluppati dalla teoria e impie-gati nella prassi bancaria.

Obiettivi formativi che lo studente dovrebbe aver raggiunto prima di accedereal corsoPrima di accedere al corso lo studente dovrebbe:– essere in grado di calcolare valori attuali e montanti in regime di

capitalizzazione discreta e continua;– conoscere il significato delle principali voci di conto economico e di stato

patrimoniale di una banca, nonché la struttura della nota integrativa;

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– essere in grado di calcolare prezzo, rendimento, duration e convessità di un’ob-bligazione e di calcolare tassi spot e tassi forward;

– conoscere il concetto di alfa e di beta di un titolo azionario;– essere in grado di calcolare valore atteso e deviazione standard di una

variabile casuale;– essere in grado di risolvere sistemi di equazioni lineari mediante l’alge-

bra matriciale;– essere in grado di calcolare una matrice di varianze e covarianze e di correla-

zione e di conoscerne il significato;– conoscere i principali strumenti derivati simmetrici e asimmetrici nonché i

loro metodi di valutazione fondamentali;– conoscere l’assetto istituzionale della regolamentazione prudenziale sulle

banche.

PROGRAMMA DEL CORSO

Il rischio di interesseDopo il completamento della trattazione dell’argomento il candidato sarà ingrado di:– conoscere le ragioni della manifestazione del rischio di interesse nella ge-

stione bancaria;– individuare all’interno del bilancio bancario le attività e le passività (non)

sensibili al variare dei tassi di interesse;– calcolare il gap nelle sue diverse definizioni (marginale e cumulato) e appli-

carlo per stimare l’impatto di variazioni del tasso di interesse sul margine diinteresse della banca;

– conoscere i pregi e i limiti del modello del repricing gap;– calcolare e applicare il duration gap, evidenziandone pregi e limiti;– sapere mappare i flussi di cassa degli strumenti finanziari sui nodi principali

della curva dei rendimenti;– conoscere significato e impiego dei tassi interni di trasferimento.

Il rischio di liquiditàDopo il completamento della trattazione dell’argomento il candidato sarà ingrado di:– conoscere le ragioni della manifestazione del rischio di liquidità nella ge-

stione bancaria;– conoscere le principali tecniche di misurazione del rischio di liquidità;– calcolare gli indicatori di liquidity gap e di liquidity at risk;– conoscere le principali strategie di gestione del rischio di liquidità, anche per

le poste prive di scadenza esplicita.

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I rischi di mercatoDopo il completamento della trattazione dell’argomento il candidato sarà ingrado di:– conoscere il concetto di Valore a Rischio (VaR);– sapere calcolare il VaR di una posizione e di un portafoglio di posizioni se-

condo l’approccio varianza-covarianza (parametrico), della simulazione sto-rica e Monte Carlo;

– comprendere la logica e le applicazioni delle prove di stress e/o i problemi divalutazione (backtesting) dei modelli VaR;

– conoscere il concetto di expected shortfall e i fondamenti dell’extremevalue theory;

– sapere impiegare il concetto di VaR per le determinazione dei limiti all’as-sunzione del rischio, per la costruzione di misure di performance aggiustateper il rischio e per l’allocazione del capitale.

Il rischio di creditoDopo il completamento della trattazione dell’argomento il candidato sarà ingrado di:– conoscere le cause e le manifestazioni del rischio di credito;– comprendere la metodologia di calcolo dell’analisi discriminante lineare,

saperne impostare il calcolo e saperla applicare;– comprendere la metodologia di calcolo dei modelli di regressione, saperne

impostare il calcolo e saperla applicare;– stimare la probabilità di insolvenza marginale e cumulata in base agli spread

rilevati sul mercato delle obbligazioni;– comprendere la metodologia del modello di Merton e del modello KMV;– conoscere i fattori che determinano il tasso di recupero in caso di insolvenza

e la metodologia per la sua stima;– conoscere il significato del rating e la metodologia seguita per la sua asse-

gnazione, individuando i principali fattori che la influenzano;– conoscere il concetto di VaR di un portafoglio di esposizioni creditizie;– comprendere l’approccio CreditMetrics™, CreditPortfolioView e CreditRisk;– comprendere i meriti relativi dei diversi approcci di portafoglio alla stima

del rischio di credito;– saper calcolare la probabilità di default stimata per il pricing delle esposizio-

ni creditizie e per la stima della redditività aggiustata per il rischio.

Il rischio operativoDopo il completamento della trattazione dell’argomento il candidato sarà ingrado di:– conoscere le cause e le manifestazioni del rischio operativo, evidenziandone

le componenti e le tipologie;– conoscere le peculiarità del rischio operativo rispetto ai rischi finanziari;

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– conoscere la metodologia di individuazione dei fattori di rischio e i principa-li approcci di misurazione della perdita attesa e della perdita inattesa.

La regolamentazione del capitaleDopo il completamento della trattazione dell’argomento il candidato sarà ingrado di:– conoscere obiettivi e assetto generale dell’assetto di vigilanza prudenziale;– impostare la relazione per il calcolo del capitale di vigilanza e dell’adegua-

tezza patrimoniale;– comprendere le soluzioni adottabili per il requisito del c.d. primo pilastro

(approccio standard, approccio basato sui rating interni);– comprendere il ruolo del c.d. secondo e terzo pilastro (ruolo delle autorità di

vigilanza e della disciplina di mercato).

Gestione del capitale e creazione di valoreDopo il completamento della trattazione dell’argomento il candidato sarà ingrado di:– conoscere obiettivi e strategie di gestione del capitale;– conoscere le determinanti del grado di patrimonializzazione delle banche;– comprendere il processo di allocazione del capitale;– calcolare misure di rischio armonizzate e di redditività corretta per il rischio

(Raroc, Rorac, ecc.);– conoscere i riflessi organizzativi e operativi della gestione del capitale;– stimare il costo del capitale e le relazioni di creazione di valore.

BIBLIOGRAFIA

Slides delle lezioni e altro materiale didattico (in particolare articoli e working papers),che saranno messi a disposizione sulla piattaforma Blackboard.

A. RESTI-A. SIRONI, Rischio e valore nelle banche. Misura, regolamentazione e gestione,Egea, Milano, 2008 (ISBN: 9788823831254).

DIDATTICA DEL CORSO

Il corso prevede didattica frontale, esercitazioni e seminari di esperti della materia.

METODO DI VALUTAZIONE

Prova scritta. Valutazione degli eventuali problem sets svolti.

AVVERTENZE

Orario e luogo di ricevimentoIl Prof. Mario Anolli riceve gli studenti il lunedì dalle ore 14,00 presso il Dipartimento

di Scienze dell’economia e della gestione aziendale (via Necchi, 5).

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40. - Gestione del portafoglioPROF. MARIO ANOLLI; PROF. ELENA BECCALLI

OBIETTIVO DEL CORSO

Il corso si propone di offrire una visione approfondita dei principi fondamentalidell’analisi degli investimenti e della gestione di un portafoglio di strumentifinanziari. Al termine del corso i partecipanti avranno conoscenza dell’analisidegli investimenti da una prospettiva teorica ed empirica, dei fondamenti econo-mici e delle principali tecniche di gestione dei portafogli di strumenti finanziari,delle tecniche di misurazione e gestione del rischio, nonché della valutazione erendicontazione della performance.

PROGRAMMA DEL CORSO

OBIETTIVI FORMATIVI CHE LO STUDENTE DOVREBBE AVER RAGGIUNTO PRIMA DI ACCEDERE AL CORSO.Prima di accedere al corso lo studente dovrebbe:– essere in grado di calcolare valori attuali e montanti in regime di

capitalizzazione discreta e continua;– essere in grado di stimare il prezzo di un’azione in base agli approcci DCF e

dei multipli; conoscere il significato dei principali aggregati di conto econo-mico (EBIT, EBITDA ecc.);

– essere in grado di calcolare prezzo, rendimento, duration e convessità di un’ob-bligazione e di calcolare tassi spot e tassi forward;

– conoscere il concetto di alfa e di beta di un titolo azionario;– essere in grado di calcolare valore atteso e deviazione standard di una

variabile casuale;– essere in grado di risolvere sistemi di equazioni lineari mediante l’alge-

bra matriciale;– essere in grado di calcolare una matrice di varianze e covarianze e di correla-

zione e di conoscerne il significato;– essere in grado di risolvere problemi di ottimizzazione vincolata;– conoscere i principali strumenti derivati simmetrici e asimmetrici e i relativi

metodi di valutazione di base.

OBIETTIVI FORMATIVI CHE LO STUDENTE DOVREBBE ACQUISIRE NEL CORSO.Il processo di investimento.

Dopo il completamento della trattazione dell’argomento il candidato sarà ingrado di:– conoscere i diversi stadi del processo di gestione degli investimenti, le carat-

teristiche tipiche di obiettivi di investimento razionali e le loro influenzesugli obiettivi dei gestori di portafoglio;

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– conoscere le caratteristiche tipiche delle principali strategie di investimento;– comprendere le ragioni e i fattori dello sviluppo dei veicoli di investi-

mento collettivo;– conoscere vantaggi e svantaggi per gli investitori dei diversi strumenti di

investimento e categorie di attività.

La gestione di portafoglio.Dopo il completamento della trattazione dell’argomento il candidato sarà in gra-do di:– conoscere le caratteristiche e le ipotesi alla base del concetto di gestione attiva;– conoscere la definizione e le caratteristiche del concetto di asset allocation

strategica;– comprendere la definizione, gli impieghi e i limiti del concetto di asset

allocation tattica, il campo di applicazione e i fattori che lo influenzano;– comprendere i fondamenti delle decisioni di security selection e gli strumen-

ti per porle in atto;– conoscere i meriti relativi e le caratteristiche della gestione passiva e i suoi

fondamenti teorici;– saper definire il concetto di tracking error e saperlo calcolare e impiegare;– conoscere le tecniche di gestione “absolute return”.

Finanza comportamentale e gestione del portafoglio.Al termine della trattazione dell’argomento, il candidato sarà in grado di:– conoscere le principali distorsioni cognitive e emotive che influenzano il pro-

cesso di investimento;– spiegare il legame tra anomalie di mercato e finanza comportamentale;– applicare le nozioni di finanza comportamentale nelle decisioni di investimento.

Analisi dei titoli e strategie di portafoglio.Al termine della trattazione dell’argomento, il candidato sarà in grado di:– Titoli azionari

* conoscere l’evidenza empirica in merito ai rendimenti associati a strate-gie di trading basate su analisi fondamentale con riguardo a stili di inve-stimento contrarian e momentum;

* conoscere l’evidenza empirica in merito ai rendimenti associati a strate-gie di trading basate su analisi tecnica con riguardo a stili di investimentocontrarian e momentum;

* riconciliare in una prospettiva teorica e empirica le strategie di tradingcontrarian e momentum in ambito di analisi fondamentale e tecnica;

* comprendere la relazione che lega le informazioni di natura finanziaria ei prezzi di mercato;

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* applicare le conoscenze in merito alla relazione tra informazioni finanziarie eprezzi di mercato ai casi di IPO (initial public offering) e ai titoli tecnologici;

* comprendere le dinamiche negli errori di previsione degli analisti finanziari ele principali determinanti economiche e comportamentali di tali errori.

– Titoli obbligazionari:* calcolare rendimento e rischio di un portafoglio obbligazionario;* conoscere le caratteristiche della gestione attiva e passiva dei portafogli

obbligazionari;* conoscere le tecniche per la copertura dei portafogli obbligazionari da

variazioni nei tassi di interesse;* saper spiegare gli effetti dell’inflazione sulla gestione di portafogli

obbligazionari.

L’uso dei derivati nella gestione di portafoglio.Dopo il completamento della trattazione dell’argomento il candidato sarà ingrado di:– comprendere l’impiego degli strumenti derivati nelle politiche di hedging e

di ribilanciamento dei portafogli di strumenti finanziari;– comprendere l’impiego degli strumenti derivati nelle politiche di asset

allocation tattica;– sapere impostare e risolvere semplici casi di copertura e gestione del rischio

mediante strumenti derivati sia simmetrici sia asimmetrici;– conoscere le tecniche di gestione dinamica del rischio del portafoglio;– sapere applicare le tecniche di Constant Proportion Portfolio Insurance e

Constant Mix, individuandone i meriti relativi.

La misurazione della performance degli investimenti.Dopo il completamento della trattazione dell’argomento il candidato sarà ingrado di:– conoscere caratteristiche, vantaggi e limiti dell’impiego dei diversi indicato-

ri di tendenza centrale e di dispersione nella misurazione della performancedi un portafoglio; saperli calcolare;

– saper calcolare money-weighted rate of return (MWRR), internal rate of return(IRR) e time-weighted rate of return (TWRR) e sapere selezionare l’indicatoreappropriato alle diverse situazioni;

– comprendere come si svolge la comparazione tra indici e la costruzione dibenchmark composti;

– comprendere le motivazioni per l’impiego degli indicatori di performancerisk adjusted e saperli calcolare e impiegare;

– conoscere la definizione, gli obiettivi e gli impieghi delle tecniche di perfor-mance attribution;

– conoscere i Global Investment Performance Standards (GIPS) e la lorometodologia di calcolo.

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BIBLIOGRAFIA

Slides delle lezioni e altro materiale didattico (in particolare articoli e working papers),che saranno messi a disposizione mediante la piattaforma Blackboard.

E.J. ELTON-M.J. GRUBER-S.J. BROWN-W.N. GOETZMANN, Modern Portfolio Theory and InvestmentAnalysis, John Wiley and Sons, 2007, 7ª ed. (ISBN: 0470050829).Oppure:

E.J. ELTON-M.J. GRUBER-S.J. BROWN-W.N. GOETZMANN, Teorie di portafoglio e analisi degliinvestimenti, Apogeo, 2007 (ISBN: 978-88-503-2488-0).

Testi consigliatiD.G. LUENBERGER, Finanza e investimenti. Fondamenti matematici, Apogeo, 2006 (ISBN:

9788850324965).M. ANOLLI-G. PETRELLA, La misurazione e la scomposizione della performance dei portafogli

gestiti, in A. Resti (a cura di), Il private banking, Edibank, Roma, 2003 (pp. 149-204,ISBN: 8844903083).

E. BECCALLI-P. FRANTZ, Valuation and securities analysis, London University Press, Londra,2007 (capp. 9, 10-12).

DIDATTICA DEL CORSO

Il corso prevede didattica frontale, esercitazioni e seminari di esperti della materia.

METODO DI VALUTAZIONE

Prova scritta di 90 minuti, con eventuale integrazione orale. Valutazione di eventualiproblem sets svolti. Il project work di gruppo “Portfolio simulation project” è parteeventuale della valutazione finale.

AVVERTENZE

Orario e luogo di ricevimentoIl Prof. Mario Anolli riceve gli studenti il lunedì alle ore 14,00 presso il Dipartimento

di Scienze dell’economia e della gestione aziendale.Il Prof. Elena Beccalli riceve gli studenti il lunedì alle ore 14,45 presso il Dipartimento

di Scienze dell’economia e della gestione aziendale (Via Necchi 5, ufficio C7).

41. - Gestione delle forme previdenziali pubbliche e complementariPROF. ALBERTO BRAMBILLA

Il programma e la bibliografia del corso saranno comunicati dal docente al-l’inizio delle lezioni e affissi all’albo, nonché pubblicati nella sezione del sitoweb dell’Università Cattolica dedicata alla consultazione dei programmi(http://programmideicorsi-milano.unicatt.it).

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42. - Gestione delle imprese di assicurazionePROF. FABIO CERCHIAI; PROF. ENRICO PARRETTA

I MODULO: Prof. Fabio Cerchiai

OBIETTIVO DEL CORSO

Il corso ha l’obiettivo di delineare il contesto di mercato in cui si trovano adoperare le imprese di assicurazione e come questo contribuisce alla definizionedelle loro strategie di medio-lungo termine.

PROGRAMMA DEL CORSO

PROGRAMMA SINTETICO

1. Assicurazione, industria assicurativa e sviluppo economicoIl mercato assicurativo in Italia e in Europa. Il contributo dell’industria assicurativaallo sviluppo economico. Gli attuali elementi di criticità e di potenziale sviluppo.

2. Il mercato assicurativo in ItaliaAssicurazioni danni. Assicurazioni vita. Imprese di assicurazione e gruppi assi-curativi. La regolamentazione delle imprese di assicurazione.

3. Le strategie dell’impresa di assicurazioneIl concetto di strategia. Il processo di definizione delle strategie. Le principalistrategie di medio-lungo periodo delle imprese di assicurazione italiane.

OBIETTIVI FORMATIVI CHE LO STUDENTE DOVREBBE AVER RAGGIUNTO PRIMA DI ACCEDERE AL CORSO

Prima di accedere al corso lo studente dovrebbe avere conoscenza dei principifondamentali dell’economia aziendale.

OBIETTIVI FORMATIVI CHE LO STUDENTE DOVREBBE ACQUISIRE DURANTE IL CORSO

Dopo aver completato il corso il candidato sarà in grado di conoscere il contestodi mercato in cui operano le imprese di assicurazione e, in particolare, gli ele-menti di dinamicità e di criticità che ne influenzano lo sviluppo. Ciò permetteràal candidato di comprendere come le imprese di assicurazione formulano le pro-prie strategie e le direttrici lungo le quali si stanno sviluppando le attuali strate-gie dei principali gruppi assicurativi italiani ed europei.

BIBLIOGRAFIA

Il contributo dell’industria assicurativa alla crescita economica in Italia e in Europa,ANIA e The European House Ambrosetti, 2007 (www.ania.it).

Altre indicazioni bibliografiche verranno fornite in aula all’inizio del corso.

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DIDATTICA DEL CORSO

Il corso è svolto attraverso lezioni in aula all’inizio del corso.

METODO DI VALUTAZIONE

Le modalità d’esame saranno rese note in aula all’inizio del corso.

AVVERTENZE

Orario e luogo di ricevimentoIl Prof. Fabio Cerchiai riceve gli studenti come da avviso indicato nella bacheca web

del docente.

II MODULO: Prof. Enrico Parretta

Il programma e la bibliografia del corso saranno comunicati dal docente al-l’inizio delle lezioni e affissi all’albo, nonché pubblicati nella sezione del sitoweb dell’Università Cattolica dedicata alla consultazione dei programmi (http://programmideicorsi-milano.unicatt.it).

43. - Industrial OrganizationPROF. CARLO SCARPA; PROF. PIERO TEDESCHI

COURSE AIMS

The goal of the course is to provide the student with a solid logical backgroundwhich allows him to understand how markets work and the most fundamentalfirms choices in terms of market strategies.Pre-requisitesWe suggest to look over to the basic microeconomic notions, namely demandand cost curves, even though we will refresh them extensively.

COURSE CONTENT

The course analyzes in a simple way the economic foundation of firms competitivestrategy. It will develop some of the issues dealt with in a basic micro course.After an introduction to monopoly and perfect competition theory, it will dealwith the more general cases of oligopolies, with reference to price and non-pricecompetition, such as product differentiation, advertising, R&D and networkindustries. It will also deal with entry barriers.

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READING LIST

a. L. PEPALL-D. RICHARDS-G. NORMAN, Industrial Organization, Blackwell, 2009.b. The slides use by the teachers, available in the page of Prof. Piero Tedeschi, are

integral part of the references.

TEACHING METHOD

Classes are very important also for the final exam. Teachers are available for studentswho wish to organize groups for developing specific subject of the course.

ASSESSMENT METHOD

A written exam, with theory and simple exercises.

44. - Informativa finanziaria e principi contabili internazionaliPROF. PIETRO MANZONETTO

OBIETTIVO DEL CORSO

Il corso si propone di completare il percorso didattico in tema di informazionecontabile, avviato nella laurea triennale, mediante l’analisi dei più rilevanti profiliche caratterizzano la disciplina dei bilanci consolidati di gruppo dettata da-gli IAS/IFRS.Il programma prevede in via introduttiva una breve trattazione della genesi deigruppi aziendali e delle scelte organizzative che ne definiscono la configurazio-ne e gli assetti strutturali.Verrà poi svolto il tema della informazione finanziaria dovuta al mercatodalle società emittenti titoli quotati nei mercati regolamentati che controlla-no un gruppo aziendale.In particolare, saranno affrontati i principali aspetti tecnico-valutativi attinentialla predisposizione ed alla presentazione del bilancio consolidato, alla defini-zione dell’area di consolidamento, alle metodologie ed alle procedure di conso-lidamento, nonché alla rappresentazione contabile delle partecipazioni, secondola disciplina nazionale e quella degli IAS/IFRS.

PROGRAMMA DEL CORSO

1. Lineamenti strutturali e organizzativi dei gruppi aziendali1.1. La genesi e la struttura economico-finanziaria dei gruppi.1.2. I modelli organizzativi e gerarchici dei gruppi.1.3. La governance e l’informativa finanziaria di gruppo.

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2. L’informativa contabile nei gruppi di imprese2.1. Il bilancio dell’impresa e il bilancio consolidato di gruppo.2.2. Il bilancio consolidato nella disciplina nazionale.2.3. Le finalità e la struttura del bilancio nei principi contabili internazionali

IAS/IFRS.2.4. Il bilancio individuale, il bilancio consolidato e il bilancio separato ne

gli IAS/IFRS.

3. La rilevazione e la valutazione degli strumenti finanziari3.1. La nozione: attività e passività finanziarie – strumenti rappresentativi di

capitale – derivati.3.2. La rilevazione e la valutazione delle diverse categorie di strumenti finanziari.3.3. Le partecipazioni e i metodi di consolidamento: integrale – proporzio-

nale – del patrimonio netto.

4. La procedura di Impairment Test4.1. Finalità e ambiti di applicazione dell’impairment test.4.3. L’impairment test dell’avviamento.4.4. L’impairment test degli strumenti finanziari.

BIBLIOGRAFIA

A. PALMA (a cura di), Il bilancio di esercizio, Giuffrè, Milano, 2008 (Cap. XV).M. COMOLI-F. CORNO-A. VIGANÒ (a cura di), Il bilancio secondo gli IAS, Giuffrè, Milano,

2006 (Capp. I, II, VIII, IX, X, XI e XVI)

Ulteriori riferimenti bibliografici nonché materiale di documentazione e di studiopotranno venire forniti agli studenti durante lo svolgimento del corso.

DIDATTICA DEL CORSO

Le lezioni in aula, caratterizzate da una didattica interattiva, potranno essere integrateda interventi di operatori aziendali ed esperti del settore. La frequenza costante allelezioni costituisce condizione indispensabile per un’idonea preparazione dello studente.

METODO DI VALUTAZIONE

La valutazione finale d’esame, in forma orale, potrà essere preceduta da una provascritta intermedia e da una eventuale prova di preappello.

AVVERTENZE

Orario e luogo di ricevimentoIl Prof. Pietro Manzonetto riceve gli studenti, previo appuntamento, il lunedì dalle ore

18,30 alle ore 19,30 presso il Dipartimento di Scienze dell’economia e della gestioneaziendale (via Necchi 5).

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45. - International Corporate FinancePROF. ALFONSO DEL GIUDICE; PROF. SILVIA RIGAMONTI

COURSE AIMS

International finance has been evolving fast due to deregulation of financialmarkets, product innovations, and technological advancements. As capital andproduct markets are becoming more integrated, firms are growing increasinglyglobal as they engage in business. This course addresses corporate finance issuesrelevant for international companies. The material covered in this course willallow students to understand the principles and the tools to make soundinternational financial decisions and to manage the risks that firms are requiredto face in a competitive global environment.

COURSE CONTENT

1. Foreign Exchange Risk ManagementInternational Monetary System. The Market for Foreign Exchange. Exchangerate and international parity relations. Futures and Options on ForeignExchange. Foreign exchange exposure. Measuring and managing foreignexchange exposure.

2. Multinational firms and foreign investmentsGreenfield investments. Cross-border M&A. International capital budgeting.Valuing foreign firms.

3. International financingInternational debt financing. International equity financing. Internationalportfolio investment.

4. International capital structureHow do multinational firms establish their capital structure. The cost of capitalof multinational firms.

READING LIST

The required textbook for the course is:C.S. EUN-B.G. RESNIK, International Financial Management, McGraw Hill, 5th ed.Additional teaching material such as notes, cases, casual readings provided throughout

the course will be posted on Blackboard.

TEACHING METHOD

The course is taught with presentations and in-class examples and exercises. We willassign cases for each major topic of the course that students are required to discuss.

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ASSESSMENT METHOD

The course grade will be based on an average among: the midterm exam, the finalexam - scheduled during the official exam session - and the case studies. Detailedinformation will be posted on Blackboard.

NOTES

PrerequisitesPart of the course will deal with advanced topics in finance. As a prerequisite, you

must have taken a corporate finance course. It is your responsibility to make up for thebasic knowledge of corporate finance that will be assumed throughout this class. It is alsoadvisable that this course is taken after Finanza aziendale (corso progredito) or anycourse dealing with derivatives.

46. - International Financial MarketsDOCENTE DA NOMINARE

Il nome del docente e il programma del corso saranno affissi all’albo, nonchépubblicati nella sezione del sito web dell’Università Cattolica dedicata alla con-sultazione dei programmi (http://programmideicorsi-milano.unicatt.it).

47. - Introduzione al risk managementPROF. ALBERTO FLOREANI

OBIETTIVO DEL CORSO

Il corso introduce al risk management delle imprese.

PROGRAMMA DEL CORSO

PROGRAMMA SINTETICO

1. Il sistema dei rischi aziendali, le misure di rischio e il risk management.Nozione di rischio aziendale. Le principali misure di rischio e le loro pro-prietà. Valore a rischio e economic capital. Classificazioni dei rischi aziendali.Il risk management. Il processo di risk management.

2. Il financial risk management: risk control e introduzione alla copertura deirischi finanziari.Introduzione alla misurazione dei rischi finanziari e al risk control. Leoperazioni di copertura. La copertura statica dei rischi finanziari tramitestrumenti derivati.

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3. Insurance risk management: stima, valutazione e trattamento dei rischi puri.Stima e valutazione dei rischi puri aziendali. L’approccio qualitativo/semi-quantitativo (matrice probabilità-impatto e ALARP). Introduzione alle valu-tazioni quantitative dei rischi puri. Il trattamento dei rischi puri: prevenzio-ne, protezione, assicurazione e strumenti di alternative risk transfer.

OBIETTIVI FORMATIVI CHE LO STUDENTE DOVREBBE AVER RAGGIUNTO PRIMA DI ACCEDERE AL CORSO

Prima di accedere al corso lo studente dovrebbe avere conoscenza dei principifondamentali dell’economia aziendale.

OBIETTIVI FORMATIVI CHE LO STUDENTE DOVREBBE ACQUISIRE NEL CORSO

1. Il sistema dei rischi aziendali e le misure di rischio.Dopo il completamento della trattazione dell’argomento il candidato cono-scerà le principali misure di rischio aziendale utilizzate nella pratica e sarà ingrado di applicare le loro proprietà per risolvere alcuni problemi aziendali.

2. Il financial risk management: risk control e introduzione alla copertura deirischi finanziari.Dopo il completamento della trattazione dell’argomento il candidato sarà ingrado di risolvere alcuni problemi di misurazione dell’esposizione ai rischifinanziari tramite il value at risk (risk control) e di impostare alcune opera-zioni di copertura statica con strumenti derivati (futures e opzioni).

3. Insurance risk management: stima, valutazione e trattamento dei rischi puri.Dopo il completamento della trattazione dell’argomento il candidato cono-scerà i principali strumenti di stima e valutazione qualitativa e semi-quantitativa dei rischi puri (matrici-probabilità impatto, approccio ALARP)e sarà in grado di applicarli per risolvere alcuni problemi aziendali. Inoltreconoscerà i principali strumenti di trattamento dei rischi puri e sarà in gradodi risolvere alcuni semplici problemi di valutazione della loro convenienzaeconomica ad attuarli.

BIBLIOGRAFIA

A. FLOREANI, Introduzione al risk management, ETAS, Milano, 2005.

DIDATTICA DEL CORSO

Il corso prevede didattica frontale e esercitazioni. Il materiale didattico (slides e altradocumentazione) è messa a disposizione nella pagina Blackboard del corso. Sonopreviste alcune testimonianze di esperti.

METODO DI VALUTAZIONE

Prova scritta. Eventuale orale integrativo. È prevista una prova scritta finale per glistudenti frequentanti.

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AVVERTENZE

Orario e luogo di ricevimentoIl Prof. Alberto Floreani riceve gli studenti il lunedì dalle ore 10,30 alle ore 12,30

presso il Dipartimento di Scienze dell’economia e della gestione aziendale (via Necchi5, I piano, uff. C1). Consultare la pagina personale del docente per eventuali variazioni.

48. - Introduzione alla gestione del portafoglioPROF. SERGIO TREZZI

OBIETTIVO DEL CORSO

Il corso si propone di fornire le linee fondamentali per la gestione del portafo-glio, offrendo un approfondimento delle attività finanziarie, delle strategie digestioni e dei principali veicoli di investimento disponibili sul mercato. Enfasi èposta sugli aspetti operativi della gestione al fine di analizzare le attività affron-tate dai gestori di patrimoni nell’ambito dei mercati finanziari e della loro co-stante evoluzione. A tale scopo, nell’ambito del corso, si prevedono interventi diesperti del settore, italiani ed esteri, per illustrare le modalità di applicazione deiconcetti esposti a lezione.

PROGRAMMA DEL CORSO

1. Il processo di investimento e le attività candidate all’investimento.2. La stima del rischio, del rendimento e della volatilità per le diverse asset classes.3. Composizione ottimale del portafoglio: l’importanza dell’asset allocation

(allocation per asset classes o per risk budgeting?).4. I processi di investimento e la gestione del portafoglio:

a. Strategie attive e passive.b. Gestioni quantitative.c. Gestioni total return.

5. I veicoli per accedere alle strategie di investimento:a. Fondi Comuni di investimento.b. ETF.c. Prodotti strutturati: index linked e bond linked.d. Unit Linked.

6. Nuovi attori di strategie di investimento:a. Fondi speculativi.b. Fondi sovrani arabi e finanza islamica.c. Investimenti sostenibili.d. I fondi real estate.

7. Il profilo degli investitori individuali e istituzionali; le finalità dell’investi-mento ricercato.

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BIBLIOGRAFIA

R.J. FULLER-J.L. FARRELL JR, Analisi degli investimenti finanziari, McGraw-Hill.Materiale integrativo sarà messo a disposizione durante le lezioni e sul sito interno.

DIDATTICA DEL CORSO

Lezioni in aula, seminari e progetti o lavori sul campo.

METODO DI VALUTAZIONE

Esame scritto e orale.

AVVERTENZE

Orario e luogo di ricevimentoIl Prof. Sergio Trezzi riceve gli studenti dopo le lezioni e su appuntamento.

49. - Investment Risk ManagementPROF. ELENA BECCALLI

COURSE AIMS

The course aims to give an in-depth overview of risk management in the contextof portfolios of stocks, fixed income securities and derivatives. At the end of thecourse, the students are expected to have an understanding of: the analysis andmanagement of investment risk from a theoretical and empirical perspective;techniques for measuring and managing risk. Throughout, the course spends asignificant amount of time on practical applications and on empirical evidenceon the theories that are introduced.

COURSE CONTENT

INSTRUCTIONAL OBJECTIVES THAT THE STUDENT SHOULD HAVE ACHIEVED BEFORE TAKING THE COURSE

Before taking the course, the student should:– be able to calculate present values and capital and interest on the basis of

discrete and continuous capitalisation;– be able to estimate the share price using discounted cash flow and multiples;

to understand the significance of the main aggregates of the income statement;– be able to calculate price, yield, duration and convexity of a bond and to

calculate spot rates and forward rates;– to understand the concept of an equity security’s alpha and beta;– be able to calculate expected value and standard deviation of a random variable;

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– be able to calculate a matrix of variances and covariances and correlationmatrices and to understand the significance thereof;

– to understand the main symmetric and asymmetric derivatives instrumentsand the related basic valuation methods.

INSTRUCTIONAL OBJECTIVES THAT THE STUDENT IS EXPECTED TO ACHIEVE WITH THE COURSE

Risk management in the context of portfolios of stocksAfter having completed the study of the material, the student is expected to be able:Equity securities:– to understand the empirical evidence in relation to risk and returns associated

with trading strategies based on fundamental analysis with regard to contrarianand momentum investment styles;

– to understand the empirical evidence in relation to risk and returns associatedwith trading strategies based on technical analysis with regard to contrarianand momentum investment styles;

– to reconcile from a theoretical and empirical perspective the contrarianand momentum trading strategies from the standpoint of fundamental andtechnical analysis;

– to understand the empirical evidence on trading strategies in the context ofIPOs (initial public offerings) and Internet stocks.

Risk management in the context of portfolios of fixed income securities– to calculate the risk and return for a bond portfolio;– to understand the techniques for hedging bond portfolios against changes

in inflation.

Risk management in the context of portfolios of derivativesAfter having completed the study of the material, the student is expected to be able:– to understand the use of derivatives in hedging policies and in policies for

rebalancing portfolios of financial instruments;– to know how to set up and to solve simple cases of hedging and the

management of risk through both symmetrical and asymmetricalderivatives.

Measurement of investment risk-adjusted performanceAfter having completed the study of the material, the student is expected to be able:– to know how to calculate money-weighted rate of return (MWRR), internal

rate of return (IRR) and time-weighted rate of return (TWRR) and to knowhow to select the indicator appropriate for different situations;

– to understand the reasons for the use of risk-adjusted performance indicatorsand to know how to calculate and use them.

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READING LIST

Slides from the lectures and other instructional material (in particular, articles andworking papers) to be made available on the Blackboard platform.

E.J. ELTON-M.J. GRUBER-S.J. BROWN-W.N. GOETZMANN, Modern Portfolio Theory and InvestmentAnalysis, John Wiley and Sons, 2007, 8th edition (ISBN: 9780470505847).

Recommended readings:J.C. HULL, Risk management and financial institutions, Prentice Hall, 2009, 2nd edition

(ISBN 0-13-610295-6). (Chapters 5, 6 and 7).E. BECCALLI-P. FRANTZ, Valuation and securities analysis, London University Press, London,

2007 (Chapters 11, 12).

TEACHING METHOD

The course will be taught through lectures, assignments and seminars by expertson the subject.

ASSESSMENT METHOD

60-minute written exam, 4 questions. Students will have the opportunity to undertakea team project work named “Portfolio simulation project”, with the aim to simulateportfolio management strategies and to present the results to the class.

NOTES

Prof. Elena Beccalli meets students on Monday from 14,45 p.m. (Via Necchi 5, roomC7). Further information can be found on the lecturer’s webpage at http://www2.unicatt.it/unicattolica/docenti/index.html, or on the Faculty notice board.

50. - Istituzioni di diritto dell’economia e del mercato finanziarioPROF. ANDREA PERRONE; AVV. SALVATORE MESSINA

OBIETTIVO DEL CORSO

Dopo aver presentato, con un modulo integrativo preliminare, i lineamenti es-senziali del diritto pubblico italiano, il corso intende illustrare in modo critico leragioni che giustificano la disciplina del sistema finanziario, discutendo le prin-cipali strategie normative utilizzate dal legislatore italiano e comunitario.

PROGRAMMA DEL CORSO

1. Il sistema finanziario e le sue articolazioni.2. Le giustificazioni dell’intervento del diritto nel sistema finanziario: a) la teoria

dei fallimenti del mercato e il teorema di Coase; b) la teoria delle scelte

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pubbliche; c) giustizia commutativa e giustizia distributiva; d) le sceltedi etica normativa.

3. Le opzioni del diritto positivo: a) il principio di specialità; b) la delegificazionee le autorità amministrative indipendenti.

4. Le principali strategie normative: a) tutela della concorrenza; b) protezionedel consumatore; c) tutela dell’investitore.

MODULO INTEGRATIVO: Prof. Salvatore Messina1. L’ordinamento giuridico italiano. Lo Stato e l’Unione Europea.2. I diritti fondamentali, con particolare riguardo alla materia economica.3. L’ordinamento repubblicano: a) il Parlamento; b) il Presidente della Repub-

blica, il Governo e la Pubblica Amministrazione; c) le garanzie giurisdizionalie la giustizia costituzionale.

BIBLIOGRAFIA

Per tuttiA. BARBERA-C. FUSARO, Corso di diritto pubblico, Bologna, 2010 (pp. 17-19; 22-23; 29-31;

33-37; 39-49; 59-70; 74-76; 125-129; 133-138; 142-145; 150-164; 167-185; 253-265; 269-272; 291-299; 311-322; 369-385; 391-401; 413-421; 425-427; 432-434).

Per i non frequentanti, uno dei testi seguenti, a sceltaS. AMOROSINO (a cura di), Manuale di diritto del mercato finanziario, Milano, 2008 (pp. 3-243).S. CASSESE, La nuova costituzione economica, Bari, 2007 (pp. 3-130; 167-299).

DIDATTICA DEL CORSO

Il corso si svolge con lezioni in aula organizzate in modo da favorire la discussionee gli interventi da parte degli studenti. Il corso è preceduto da un modulo integrativo,funzionale all’apprendimento dei lineamenti essenziali del diritto pubblico italianopresupposti dalle successive lezioni del corso.

METODO DI VALUTAZIONE

Per tutti gli studenti è obbligatorio lo studio del primo testo indicato in bibliografia,limitatamente alle parti indicatie sulla pagina Blackboard del corso. Gli studentifrequentanti completano la preparazione dell’esame sulla base degli appunti e deimateriali distribuiti a lezione. Gli studenti non frequentanti completano la preparazionedell’esame su uno degli ulteriori due testi indicati in bibliografia. L’esame è scritto inoccasione del primo appello e per i soli frequentanti. In ogni altro caso è orale.

AVVERTENZE

Le caratteristiche interdisciplinari della materia suggeriscono vivamente la frequenzaal corso. È parimenti vivamente consigliata la frequenza del modulo integrativo: il corso

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presuppone, infatti, la conoscenza degli argomenti che ne formano oggetto. Èindispensabile, ai fini del superamento dell’esame, la conoscenza delle norme citate nelcorso delle lezioni o nel testo indicato in bibliografia.

Orario e luogo di ricevimentoIl Prof. Andrea Perrone riceve gli studenti come da avviso pubblicato sulla bacheca

web del docente.

51. - Istituzioni di diritto privatoPROF. ANTONELLA SCIARRONE ALIBRANDI

Il programma e la bibliografia del corso saranno comunicati dal docente al-l’inizio delle lezioni e affissi all’albo, nonché pubblicati nella sezione del sitoweb dell’Università Cattolica dedicata alla consultazione dei programmi (http://programmideicorsi-milano.unicatt.it).

52. - Market MicrostructurePROF. GIOVANNI PETRELLA

COURSE AIMS

This course covers two main topics from an empirical standpoint: price efficiencyand market liquidity. The course includes trading simulations to provide in-classdemonstrations of relevant concepts and hands-on experience in making tradingdecisions in different market structures. Students - on a voluntary basis - maywork in small groups to solve problem sets dealing with trading issues.At the end of this course, attending students will know the main practicalimplications of market microstructure; will be able to evaluate market quality(level of price efficiency, degree of information asymmetry); will be able to setup and realize empirical analysis based on historical market data (prices, tradingvolume, bid-ask spread).

COURSE CONTENTS

PREREQUISITES

Before entering the course, the student should be familiar with:– Primary and derivatives securities.– Fundamentals of statistics and econometrics.

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COURSE OUTLINE AND DETAILED LEARNING GOALS

1. The microstructure of financial markets.At the end of this section of the course the student will be able to:– Understand why do people trade.

* Recognize different categories of traders.– Isolate suppliers and demanders of liquidity.– Specify indicators of market quality: efficiency, liquidity and price

discovery.– Collect market data for empirical analyses.

* Use the Thomson Financial Datastream database.

2. Weak form efficiencyAt the end of this section of the course the student will be able to:– Estimate informational efficiency.– Recognize sources and consequences of return autocorrelation.– Apply price efficiency tests to microstructure issues.

3. Semi-strong form efficiency.At the end of this section of the course the student will be able to:– Run an event study.– Apply the event study methodology to news releases.

4. Market liquidity.At the end of this section of the course the student will be able to:– Estimate bid-ask spread and price impact.– Recognize the determinants of bid-ask spread and price impact.– Define trading strategies based on the intraday behaviour of trading volume,

volatility, returns and spread.

5. Trading with asymmetric information.At the end of this section of the course the student will be able to:– Recognize the information content of order flow.– Estimate the adverse selection component of the spread.– Apply a bid-ask spread decomposition methodology to the Italian stock market.– Recognize the implications of insider trading for price efficiency.

6. Liquidity and stock returns.At the end of this section of the course the student will be able to:– Recognize liquidity costs and risks.– Estimate wealth effects associated with microstructure events in the Italian

stock market.

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READING LIST

A set of papers posted on the class website, available through the Blackboardlearning platform.

Other relevant materials (slides, data, etc.) will also be posted on the class website.

TEACHING METHOD

The course consists of lectures (70%) and trading simulations (30%).

ASSESSMENT METHOD

Written exam.Students who, on a voluntary basis, deliver a paper at the end of the course may choose

to have it accounted for the final exam grade.

NOTES

Office hours are held every Thursday from 10am to 12pm. Further information canbe found on the lecturer’s webpage at http://docenti.unicatt.it/eng/giovanni_petrella.

53. - Matematica attuarialePROF. PAOLA BIFFI; PROF. GIAN PAOLO CLEMENTE

I MODULO: Prof. Paola Biffi

OBIETTIVO DEL CORSO

Il corso si propone di fornire una rigorosa e sistematica trattazione dei problemidecisionali più significativi riguardanti le operazioni assicurative sulla durata divita. Il programma affrontato consentirà agli studenti di acquisire una base tec-nica attuariale utile ai fini di una valutazione puntuale dei contratti assicuratividel ramo vita.

PROGRAMMA DEL CORSO

1. Tempo e incertezza nei modelli matematici delle assicurazioni.2. La base demografica delle assicurazioni sulla durata di vita: funzioni

biometriche - funzioni di sopravvivenza - tavole di mortalità.3. Operazioni finanziarie ed assicurazioni: le basi tecniche.4. Contratti assicurativi tradizionali: assicurazioni in caso di sopravvivenza -

in caso di morte e miste per individui singoli o gruppi di individui.5. Premi per i contratti vita: premi puri e di tariffa - premi unici o frazionati.6. La riserva matematica: relazione prospettiva, retrospettiva e ricorrente - pre-

mio di rischio e di risparmio.

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7. Polizze flessibili: assicurazioni indicizzate - rivalutabili - polizze linked.8. Modelli di mortalità: dalle tavole di mortalità ai modelli stocastici (cenni).

BIBLIOGRAFIA

Testo adottatoP. MAZZOLENI, Appunti delle lezioni di matematica attuariale, EDUCatt, Milano, 2003.Materiale di supporto disponibile on-line sulla piattaforma Blackboard.

Testo consigliatoE. PITACCO, Elementi di matematica delle assicurazioni, Ed. LINT, Trieste, 2002.Letture di approfondimento saranno indicate durante il corso.

DIDATTICA DEL CORSO

Lezioni in aula.

METODO DI VALUTAZIONE

Esame scritto (esercizi e domande aperte).

AVVERTENZE

Orario e luogo di ricevimentoIl Prof. Paola Biffi riceve gli studenti come da avviso pubblicato nella pagina

web del docente.

II MODULO: Prof. Gian Paolo Clemente

OBIETTIVO DEL CORSO

Il corso si propone di fornire una rigorosa e sistematica trattazione dei problemidecisionali più significativi riguardanti le operazioni assicurative contro i danni.Nell’ambito del corso si affrontano i seguenti argomenti: le principali forme dicopertura assicurativa contro i danni, la determinazione del premio equo, l’esi-genza di un caricamento di sicurezza, i caricamenti per spese e la determinazio-ne dei premi di tariffa, la personalizzazione a priori del premio, lapersonalizzazione a posteriori e i sistemi bonus-malus, le riserve tecniche, me-todi statistico-attuariali per la determinazione delle riserve sinistri, lariassicurazione, la solvibilità. Il corso prevede accanto a lezioni teoriche alcunesessioni di esercitazione.Al termine del corso i partecipanti sapranno determinare i premi di rischio e ditariffa per coperture assicurative danni e conoscere le principali problematicheconnesse all’esercizio dell’assicurazione danni per assicurare un corretto equili-brio tecnico e patrimoniale.

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PROGRAMMA DEL CORSO

OBIETTIVI FORMATIVI CHE LO STUDENTE DOVREBBE AVER RAGGIUNTO PRIMA DI ACCEDERE AL CORSO

Prima di accedere al corso lo studente dovrebbe:– conoscere i concetti di variabile aleatoria discreta e continua;– conoscere i concetti di funzione di probabilità, di densità e le funzioni di

ripartizione;– conoscere i concetti di media, varianza e asimmetria e le metodologie per la

determinazione dei momenti;– conoscere le principali distribuzioni di probabilità discrete e continue.

OBIETTIVI FORMATIVI CHE LO STUDENTE DOVREBBE ACQUISIRE NEL CORSO

La tipologia delle coperture assicurative contro i danni e le principali statisti-che del mercato italianoDopo il completamento della trattazione dell’argomento il candidato sarà ingrado di:– conoscere le principali tipologie di coperture assicurative nelle assicurazioni danni;– conoscere i principali rami assicurativi;– conoscere le principali caratteristiche del mercato assicurativo Italiano rami danni.

La determinazione del premio di rischio:Dopo il completamento della trattazione dell’argomento il candidato sarà ingrado di:– determinare il premio di rischio di un contratto assicurativo danni mediante

un approccio empirico;– determinare il premio di rischio mediante un approccio teorico;– conoscere le caratteristiche delle due principali grandezze del premio di ri-

schio: frequenza e costo medio;– calcolare il premio di rischio in presenza di limitazioni contrattuali: massi-

male, franchigia e scoperto;– adeguare il premio in presenza di inflazione.

La costruzione del premio di tariffaDopo il completamento della trattazione dell’argomento il candidato sarà ingrado di:– capire e giustificare la necessità di un caricamento di sicurezza;– utilizzare differenti metodologie per la determinazione del caricamento

di sicurezza;– conoscere quali fonti di spesa gravano sulla gestione di un contratto assicu-

rativo danni;– determinare opportuni caricamenti per spese;– determinare il premio di tariffa.

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La personalizzazione del premioDopo il completamento della trattazione dell’argomento il candidato sarà ingrado di:– attuare un’adeguata politica di personalizzazione a priori del premio;– conoscere il sistema bonus-malus italiano valutandone i vantaggi e le

criticità applicative;– attuare un’adeguata politica di personalizzazione a posteriori del premio;– adeguare il premio mediante l’utilizzo della Teoria della Credibilità.

Le riserve tecnicheDopo il completamento della trattazione dell’argomento il candidato sarà ingrado di:– conoscere le principali tipologie di riserve tecniche presenti nei rami danni;– valutare la riserva premi;– conoscere le caratteristiche della riserva sinistri;– conoscere ed utilizzare un triangolo di run-off.

Metodi statistico-attuariali per le riserve sinistriDopo il completamento della trattazione dell’argomento il candidato sarà ingrado di:– valutare le riserve sinistri mediante l’utilizzo del metodo Chain-Ladder Paid;– valutare le riserve sinistri mediante l’utilizzo del metodo Fisher-Lange.

La ritenzione dei rischi e modalità di riassicurazioneDopo il completamento della trattazione dell’argomento il candidato sarà ingrado di:– conoscere le caratteristiche di un trattato riassicurativo;– confrontare differenti tipologie di copertura;– approfondire le metodologie per la scelta della copertura riassicurativa ed i

suoi effetti sull’equilibrio dell’impresa.

La solvibilitàDopo il completamento della trattazione dell’argomento il candidato sarà ingrado di:– conoscere il concetto di solvibilità;– conoscere la formula di calcolo del margine minimo di solvibilità;– conoscere i principali elementi a copertura del margine.

BIBLIOGRAFIA

Materiale didattico che sarà distribuito nel corso delle lezioni.Letture di approfondimento saranno indicate durante il corso.

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DIDATTICA DEL CORSO

Lezioni in aula.

METODO DI VALUTAZIONE

Esame orale.

AVVERTENZE

Orario e luogo di ricevimentoIl Prof. Gian Paolo Clemente riceve gli studenti come da avviso affisso all’albo presso

il Dipartimento di Discipline Matematiche, Finanza Matematica ed Econometria.

54. - Matematica attuariale (I modulo)PROF. PAOLA BIFFI

OBIETTIVO DEL CORSO

Il corso si propone di fornire una rigorosa e sistematica trattazione dei problemidecisionali più significativi riguardanti le operazioni assicurative sulla durata divita. Il programma affrontato consentirà agli studenti di acquisire una base tec-nica attuariale utile ai fini di una valutazione puntuale dei contratti assicuratividel ramo vita.

PROGRAMMA DEL CORSO

1. Tempo e incertezza nei modelli matematici delle assicurazioni.2. La base demografica delle assicurazioni sulla durata di vita: funzioni

biometriche - funzioni di sopravvivenza - tavole di mortalità.3. Operazioni finanziarie ed assicurazioni: le basi tecniche.4. Contratti assicurativi tradizionali: assicurazioni in caso di sopravvivenza -

in caso di morte e miste per individui singoli o gruppi di individui.5. Premi per i contratti vita: premi puri e di tariffa - premi unici o frazionati.6. La riserva matematica: relazione prospettiva, retrospettiva e ricorrente - pre-

mio di rischio e di risparmio.7. Polizze flessibili: assicurazioni indicizzate - rivalutabili - polizze linked.8. Modelli di mortalità: dalle tavole di mortalità ai modelli stocastici (cenni).

BIBLIOGRAFIA

Testo adottatoP. MAZZOLENI, Appunti delle lezioni di matematica attuariale, EDUCatt, Milano, 2003.Materiale di supporto disponibile on-line sulla piattaforma Blackboard.

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Testo consigliatoE. PITACCO, Elementi di matematica delle assicurazioni, Ed. LINT, Trieste, 2002.Letture di approfondimento saranno indicate durante il corso.

DIDATTICA DEL CORSO

Lezioni in aula.

METODO DI VALUTAZIONE

Esame scritto (esercizi e domande aperte).

AVVERTENZE

Orario e luogo di ricevimentoIl Prof. Paola Biffi riceve gli studenti come da avviso pubblicato nella pagina

web del docente.

55. - Matematica generalePROF. FAUSTO MIGNANEGO; PROF. ALESSANDRO SBUELZ

OBIETTIVO DEL CORSO

Il corso si propone di fornire agli studenti gli strumenti matematici necessarialla comprensione dei modelli bancari, finanziari ed assicurativi, che esprimonoin termini quantitativi la struttura dei fenomeni in esame.

PROGRAMMA DEL CORSO

OBIETTIVI FORMATIVI DETTAGLIATI

Al termine del corso i partecipanti avranno competenze tecniche corredate dastimolanti riferimenti applicativi. In particolare, saranno in grado di:– studiare analiticamente una funzione e le sue derivate (con cenni applicativi

al valore dei titoli obbligazionari, alla loro durata media finanziaria ed allaloro convessità);

– di massimizzare una funzione sotto vincoli di uguaglianza (con cenni appli-cativi alla domanda ottima vincolata di due beni);

– di risolvere un sistema lineare (con cenni applicativi a problemi di arbitrag-gio finanziario uniperiodale);

– di calcolare integrali (con cenni applicativi al valore di obbligazioni di purosconto in presenza di tasso di interesse variabile);

– di calcolare il valore presente di molteplici (finiti ed infiniti) flussi di cassain presenza di specifici regimi finanziari;

– di redigere il piano di ammortamento di un mutuo.

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PROGRAMMA ANALITICO DEL CORSO

– I numeri reali: operazioni fra numeri reali e loro ordinamento, insiemi edintervalli nei reali, operazioni fra insiemi, definizione di estremo supe-riore ed inferiore per insiemi nei reali, punto di accumulazione ed intor-no di un punto.

– Le funzioni reali di variabile reale: dominio e codominio di una funzione,asintoti, riepilogo delle funzioni elementari, definizione di funzione compo-sta, definizione di funzione inversa, grafici di funzioni inverse, le funzioniiniettive e suriettive, relazioni fra funzioni iniettive, monotone e inverse.

– I limiti: definizioni di limite di funzioni, ordine di infinitesimo e di infinito,teorema dell’unicità del limite, operazioni con i limiti, teorema della per-manenza del segno.

– Funzioni continue: definizione di funzione continua, le funzioni elementaricome funzioni continue, limiti di funzioni continue, punti di discontinuità;teoremi sulle funzioni continue: teorema di Weirstrass, teorema di esistenzadegli zeri, teorema di Darboux, teoremi sulla continuità della funzionecomposta e inversa.

– Calcolo differenziale: rapporti incrementali di funzioni continue, definizio-ne di derivata prima, significato geometrico di derivata prima, definizione esignificato geometrico di differenziale, equazione della retta tangente al gra-fico di una funzione continua, derivabilità sugli intervalli reali, derivabilitàcome condizione sufficiente della continuità, forme indeterminate, limiti eteorema di De l’Hospital, definizione di estremo relativo ed assoluto, condi-zioni necessarie e sufficienti di estremo relativo, il teorema di Fermat, defi-nizione di punto di flesso, concavità e convessità, i teoremi di Rolle e diLagrange, loro significati e conseguenze, relazioni fra derivata prima e mo-notonia e fra derivata seconda e concavità, studi di funzioni reali di variabilereale e loro grafici, accenno alle formule di Taylor e McLaurin.

– Le funzioni reali di due variabili reali: rappresentazione dei domini sul pianoxoy, definizione di derivate parziali e loro calcolo, determinazione degli estre-mi liberi e vincolati (metodo dei moltiplicatori di Lagrange).

– Successioni e serie: Limiti di successioni, cenno sulle serie numeriche, defi-nizioni di serie convergente e serie divergente, la serie geometrica, la seriearmonica le serie a segni alterni, criterio del confronto asintotico.

– Calcolo integrale: l’integrale di Riemann, il teorema fondamentale del calco-lo integrale, primitive delle funzioni elementari, integrazione per parti eper sostituzione.

– Algebra lineare: lo spazio Rn, i vettori e le matrici, determinante di una ma-trice, i sistemi lineari.

– Elementi di matematica finanziaria: regimi di capitalizzazione e rendite.

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BIBLIOGRAFIA

Materiale scelto (esercizi, temi d’esame, etc.) sarà messo a disposizione nel sito Blackboarddel corso.

L. PECCATI-S. SALSA-A. SQUELLATI, Matematica per l’Economia e l’Azienda, EGEA,Milano, 1999.

L. SCAGLIANTI-A. TORRIERO, Matematica metodi e applicazioni, Cedam, Padova, 2002.M. CASTELLANI-F. GOZZI, Matematica di base per l’economia e l’azienda-esercizi e testi

d’esame svolti, Esculapio, Bologna, 2001.

DIDATTICA DEL CORSO

Lezioni ed esercitazioni in aula.

METODO DI VALUTAZIONE

L’esame consiste in una prova scritta che può essere integrata con prova orale surichiesta dello studente; sono previste una o due prove in itinere.

AVVERTENZE

È previsto un precorso di 30 ore. Le ore di precorso sono utili a tutti gli studenti, maparticolarmente necessarie e fortemente consigliate a coloro i quali provengono da istitutitecnici e/o professionali: turistici-alberghieri, commerciali, corrispondenti in lingueestere; istituti magistrali, istituti d’arte applicata, licei linguistici, licei artistici.

Orario e luogo di ricevimentoIl Prof. Fausto Mignanego riceve gli studenti come da avviso affisso all’albo

presso l’Istituto di Econometria e matematica per le applicazioni economiche,finanziarie ed attuariali.

Il Prof. Alessandro Sbuelz riceve gli studenti come da avviso affisso all’albopresso l’Istituto di Econometria e matematica per le applicazioni economiche,finanziarie ed attuariali.

56. - Matematica generale IIPROF. FAUSTO MIGNANEGO

OBIETTIVO DEL CORSO

Completare la preparazione della matematica di base approfondendo l’analisi dialcuni strumenti di calcolo particolarmente utili per un corso di studi economi-co-finanziario-attuariale, come l’algebra lineare, i problemi di ottimo vincolatoe le distribuzioni di probabilità.

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PROGRAMMA DEL CORSO

PRIMA PARTE

1. Funzioni di due o più variabili, calcolo differenziale.2. Le forme quadratiche, problemi di ottimo libero.3. Problemi di ottimo vincolato, vincoli di disuguaglianza.4. Il calcolo degli integrali doppi.5. I numeri complessi (accenni).

SECONDA PARTE

1. Integrali tripli.2. Spazi vettoriali, basi, sistemi di generatori.3. Autovalori, autovettori, auto spazi.4. Spazi bilineari, isometrie.5. Elementi di calcolo combinatorio.6. Distribuzioni di probabilità discrete e continue (alcuni casi).

BIBLIOGRAFIA

G.C. BAROZZI-C. CORRADI, Matematica Generale per le Scienze Economiche, Il Mulino,Bologna, 1997.

M. CANDILERA-A. BERTAPELLE, Algebra lineare e primi elementi di Geometria, McGraw-Hill,Milano, 2011.

P. BALDI, Calcolo delle Probabilità, McGraw-Hill, MI, 2011 (2a ed.).

METODO DI VALUTAZIONE

Esami scritti, prove intermedie, seminari.

AVVERTENZE

Orario e luogo di ricevimentoIl Prof. Fausto Mignanego riceve gli studenti presso il suo studio (via Necchi 9, II

piano). L’orario verrà comunicato a lezione.

57. - Mercati e prodotti assicurativiPROF. LODOVICO MARAZZI

OBIETTIVO DEL CORSO

Il corso si propone di introdurre lo studente alle caratteristiche proprie dei mer-cati assicurativi, alle diverse tipologie di prodotti assicurativi, agli specifici pro-grammi assicurativi di particolari tipologie di aziende.

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PROGRAMMA DEL CORSO

PROGRAMMA SINTETICO

1. I mercati assicurativi e riassicurativiMercato internazionale. Alternative Risk Transfer (ART). Mercato Europeo.Mercato Italiano. Mercato Riassicurativo.

2. I prodotti assicurativiInfortuni e Malattia. Incendio. Altri danni ai beni. Corpi veicoli terrestri,aerei, ferroviari, marittimi. Merci trasportate. Responsabilità Civile. Responsa-bilità Civile Auto. Rischi Tecnologici. Credito e Cauzioni. Tutela Lega-le. Assistenza. Danni Indiretti, Polizze Vita Corporate. Prodotti assicu-rativi per le Famiglie.

3. Programmi Assicurativi AziendaliAziende Bancarie e Finanziarie. Enti ed Aziende Pubbliche. Aziende Sanita-rie. Programmi internazionali e Aziende Multinazionali. Rischio Ambiente.

4. Intermediari assicurativiAccesso all’attività d’intermediazione assicurativa. Registro Unico Interme-diari. Elementi di deontologia professionale.

OBIETTIVI FORMATIVI CHE LO STUDENTE DOVREBBE AVER RAGGIUNTO PRIMA DI ACCEDERE AL CORSO

Prima di accedere al corso lo studente dovrebbe avere conoscenza dei principifondamentali dell’economia delle imprese assicurative.

OBIETTIVI FORMATIVI CHE LO STUDENTE DOVREBBE ACQUISIRE NEL CORSO

Mercati assicurativi e riassicurativiAl termine della trattazione dell’argomento il candidato sarà in grado di cono-scere logiche di funzionamento, dimensioni e principali attori dei mercatiassicurativi. Nozioni base di riassicurazione e degli strumenti alternativi ditrasferimento del rischio.

I prodotti assicurativiAl termine della trattazione dell’argomento il candidato sarà in grado di cono-scere: caratteristiche di domanda e offerta dei principali prodotti del ramo danniutilizzate dalle aziende, caratteristiche tecniche principali di detti prodotti, no-zioni sui prodotti utilizzati dalle famiglie.

Programmi Assicurativi AziendaliAl termine della trattazione dell’argomento il candidato sarà in grado di cono-scere le specifiche esigenze di gestione dei rischi di particolari tipologie di aziendeed il complesso di prodotti assicurativi (programmi) utilizzati in ambito nazio-nale ed internazionale (multinazionale).

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Intermediari assicurativiAl termine della trattazione dell’argomento il candidato sarà in grado di cono-scere normativa e regole di accesso alla professione d’intermediario assicurati-vo (broker, agente), nonché le principali norme per operare concretamente.

BIBLIOGRAFIA

Il libro di testo è in corso di predisposizione e sarà indicato in prossimità dell’iniziodelle lezioni.

DIDATTICA DEL CORSO

Il corso prevede lezioni frontali. Il materiale didattico è messo a disposizionenella pagina Blackboard del corso. Sono previste alcune testimonianze diprofessionisti del settore.

METODO DI VALUTAZIONE

Prova scritta. Eventuale orale integrativo. È prevista la possibilità di un lavoro diapprofondimento scritto per gli studenti frequentanti.

AVVERTENZE

Orario e luogo di ricevimentoIl Prof. Lodovico Marazzi riceve gli studenti: durante il periodo dello svolgimento del

corso, al termine delle lezioni presso il Dipartimento di Scienze dell’economia e dellagestione aziendale (via Necchi 7); negli altri periodi, su appuntamenti richiesti via e-mail.Consultare la pagina personale del docente per eventuali variazioni.

58. - Mercati e prodotti finanziariPROF. ALBERTO BANFI

OBIETTIVO DEL CORSO

Il corso intende offrire allo studente una conoscenza approfondita degli stru-menti finanziari e dei mercati in cui ha luogo la loro emissione e negoziazione.Vengono pertanto presentate le caratteristiche tecniche e le metodologie di valu-tazione degli strumenti finanziari approfondendo altresì le rispettive tecniche diemissione ed individuando gli assetti organizzativi e le modalità di funziona-mento dei mercati in cui ha luogo la loro negoziazione. Al termine del corso lostudente sarà in grado di conoscere i principali strumenti finanziari, di sapere glisviluppi attesi nell’operatività dei mercati e nell'assetto normativo e regolamen-

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tare e di distinguere le diverse tecniche di negoziazione nei mercati regolamentati,con particolare riguardo a quelle previste nei mercati azionari.

PROGRAMMA DEL CORSO

PROGRAMMA SINTETICO DEL CORSO:1. Le funzioni e l’articolazione del mercato finanziario.

Il mercato mobiliare e l’intermediazione finanziaria: i fondamenti teorici.Mercato primario e secondario: le principali forme organizzative. Cenni sul-l’evoluzione della disciplina dei mercati e degli intermediari in essi operanti,sulla loro organizzazione nonché sulla struttura dei principali organismi dicontrollo dei mercati. La domanda e l’offerta di strumenti finanziari.

2. Gli strumenti finanziari: caratteristiche tecniche e modalità di emissione.Le caratteristiche tecniche degli strumenti di debito: Titoli di Stato, obbliga-zioni ordinarie e varie tipologie di obbligazioni provviste di opzioni e strut-turate. La loro valutazione e richiami ai concetti di rendimento, durata eduration. Le modalità di emissione degli strumenti di debito: le aste (margi-nali e competitive) e le tecniche di collocamento attraverso i consorzi (disemplice collocamento e di garanzia). Le caratteristiche delle azioni e la lorovalutazione. Le principali figure di strumenti finanziari derivati negoziatinei mercati regolamentati domestici. Gli investitori istituzionali e gli stru-menti del risparmio gestito.

3. L’organizzazione dei mercati regolamentati.Gli assetti organizzativi dei mercati regolamentati in Italia: i mercati a con-tante e i mercati degli strumenti derivati. Le società di gestione dei mercati.Il Mercato telematico Azionario e gli altri mercati gestiti da Borsa Italiana.Le modalità di ammissione alla quotazione.

4. Le tecniche operative dei mercati.Le fasi per la negoziazione nei mercati regolamentati. Le procedure per latrasmissione degli ordini. Le modalità di fissazione dei prezzi e le varietipologie di prezzi. La liquidazione dei contratti e le garanzie per la lorocorretta esecuzione. La struttura e l’organizzazione delle istituzioni di mer-cato: dal trading al post trading. L’evoluzione degli assetti dei mercati: ilquadro internazionale.

5. Gli aumenti di capitale e le offerte di azioni.Gli aumenti di capitale, l’impatto sui prezzi di borsa e il diritto d’opzione. Leofferte pubbliche di vendita, le offerte pubbliche di sottoscrizione e le offertefinalizzate alla quotazione (Ipo): la fase di origination e la successiva fase dicollocamento e distribuzione dei titoli.

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PROGRAMMA ANALITICO DEL CORSO.Obiettivi formativi che lo studente dovrebbe aver raggiunto prima di acce-dere al corso.Lo studente dovrebbe:– saper calcolare le varie tipologie di rendimento degli strumenti di mercato

monetario e dei titoli a reddito fisso;– conoscere come si determina la struttura a termine dei tassi di interesse e le

configurazioni possibili della curva dei rendimenti;– aver acquisito i principali riferimenti normativi riguardanti i mercati e le isti-

tuzioni di mercato e di vigilanza;– distinguere le tipologie di intermediari ammessi alle negoziazioni.

Obiettivi formativi che lo studente dovrebbe acquisire nel corso.Lo studente dovrebbe:– acquisire la conoscenza delle caratteristiche tecniche delle principali tipologie

di strumenti finanziari (ed in particolare di quelli oggetto di negoziazione neimercati regolamentati);

– conoscere le statistiche sulle emissioni lorde e nette di strumenti finanziaridegli ultimi 20-30 anni nel nostro mercato e l’evoluzione del ruolo as-sunto dagli emittenti;

– acquisire la conoscenza dei nessi tra le operazioni di mercato primario e imercati secondari;

– acquisire la conoscenza dei principali elementi della teoria delle formeorganizzative dei mercati;

– acquisire la conoscenza delle modalità di emissione e di collocamento di stru-menti finanziari: aste dei titoli pubblici, emissioni attraverso consorzi di col-locamento e di garanzia, e aumenti di capitale nelle loro differenti configura-zioni (a pagamento, gratuiti e misti);

– essere in grado di determinare il prezzo (e il relativo rendimento all’emissio-ne) stabilito dalle domande presentate per le aste dei titoli pubblici;

– essere in grado di conoscere il processo di organizzazione e il funzionamentodei consorzi per il collocamento di strumenti finanziari, essendo altresì ingrado di identificare i principali criteri di riparto e di accollo dei titoli offerti;

– saper calcolare il valore optato teorico delle azioni e le varie configurazionidi diritto di opzione in occasione delle operazioni di aumento del capitale;

– acquisire la conoscenza nei suoi tratti essenziali delle caratteristiche delleofferte pubbliche di vendita e di sottoscrizione e delle procedure per l’am-missione dei titoli alla quotazione di borsa attraverso l’analisi dettagliata deisoggetti coinvolti in tale processo, con la relativa tempistica di attuazione;

– acquisire la conoscenza della recente evoluzione dell’assetto dei mercatiregolamentati e la loro attuale struttura;

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– conoscere le istituzioni coinvolte nell’organizzazione, nella gestione e nellavigilanza dei mercati;

– conoscere i requisiti per l’ammissione dei titoli alle negoziazioni nel merca-to azionario e nei suoi segmenti;

– conoscere nei dettagli come si trasmettono ai mercati le proposte dinegoziazione e come si formano i prezzi nei mercati regolamentati;

– avere un quadro di insieme dei possibili sviluppi degli assetti internazionalidei mercati (alleanze tra borse, istituzione o soppressione di mercati, ecc.);

– saper leggere e interpretare le principali statistiche dei mercati (indici, scam-bi, società quotate,ecc.).

BIBLIOGRAFIA

Testi obbligatoriA. BANFI (a cura di), I mercati e gli strumenti finanziari, Isedi, Torino, 2008 (capp. 1, 2,

4, 5, 6, 7, 8, 10, 11 e 14).A. BANFI-M. BIASIN-M. ORIANI-G. RAGGETTI, Economia degli intermediari finanziari, Isedi,

Torino, 2011 (capp. 8, 9 e 11).

Testi consigliatiL. MUNARI, Strumenti finanziari e creditizi, McGraw-Hill, Milano, 2011.M. ANOLLI, Elementi di economia del mercato mobiliare. Struttura e liquidità del mercato

azionario, Il Mulino, Bologna, 2001.CONSOB, Relazione per l’anno 2010, Roma, 2011.

DIDATTICA DEL CORSO

Le lezioni hanno luogo secondo il metodo classico della lezione frontale con l’ausiliodi slides e altro materiale di supporto. Le slides utilizzate a lezione sono a disposizionedegli studenti accedendo alla pagina web del docente e in Blackboard. Durante l’annoaccademico verrà distribuito agli studenti frequentanti materiale di documentazione perl’approfondimento di singoli aspetti della tematica trattata. Il corso sarà integrato dainterventi di operatori professionali.

METODO DI VALUTAZIONE

L’esame ha luogo secondo il metodo della prova scritta e/o dell’interrogazione orale.

AVVERTENZE

Orario e luogo di ricevimentoIl Prof. Alberto Banfi riceve gli studenti come da avviso affisso all’albo presso il

Dipartimento di Scienze dell’economia e della gestione aziendale (via Necchi 5, pianoammezzato, uff. C15) e indicato nella pagina web del docente.

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59. - Metodi quantitativi per la finanza IPROF. PIERA MAZZOLENI

OBIETTIVO DEL CORSO

Lo scopo del corso è quello di presentare i fondamenti quantitativi della finanza,ponendo le basi tecniche per una immediata operatività.Il corso presenterà in modo formalizzato ed operativo i principi che regolano imercati finanziari; proporrà inoltre i più importanti strumenti finanziari per l’in-tervento sui mercati ed il controllo del rischio.La matematica ha elaborato opportune metodologie di calcolo, rendendo possi-bile stabilire regole di equità per prestiti e piani di accumulazione del capitale,ma soprattutto per prezzare titoli obbligazionari. Tali condizioni di equità con-sentono poi, nella moderna interpretazione come principio di non arbitraggio, diquantificare l’evoluzione dei tassi di interesse.Si analizza il ruolo del tempo e dei mercati nella formazione dell’incertezza e sioffrono strumenti di controllo deterministico per i titoli obbligazionari, control-lo stocastico per i titoli azionari.Alla fine del corso lo studente dispone di criteri di valutazione e decisione per ipiù diffusi problemi finanziari.

PROGRAMMA DEL CORSO

PROGRAMMA ANALITICO DEL CORSO CON OBIETTIVI FORMATIVI DETTAGLIATI

1. Il valore temporale del denaro: accumulazione di capitale ed ammortamentodi prestiti.Si danno gli strumenti per comprendere la dinamica temporale di operazionifinanziarie, mostrando come la flessibilità consenta di seguire l’andamentomolto volatile dei mercati.

2. Metodologie di valutazione di progetti finanziari di investimento e finanzia-mento: teoria quantitativa delle decisioni; coerenza dei criteri, valore attua-le; tasso implicito di rendimento.Vengono proposti strumenti sintetici per valutare e scegliere in modo criticoi progetti aziendali, rispettandone le caratteristiche.

3. Prestiti obbligazionari: titoli di puro sconto e titoli con cedole.Lo studente impara a prezzare i titoli obbligazionari e analizzarne le caratte-ristiche finanziarie, in particolare rispetto ai tassi di interesse.

4. Contratti a pronti e contratti a termineIl principio di non arbitraggio nel contesto delle ipotesi di mercato perfettoconduce a relazioni di equilibrio tra i tassi di interesse.

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5. Immunizzazione finanziaria: duration e immunizzazione.Il tempo è una fonte di incertezza: un approccio semplificato conduce adun’analisi di sensitività, di immediata applicazione.

6. Selezione del portafoglio: la curva dei rendimenti; analisi media/varianza diportafogli azionari, criterio dell’utilità attesa.Si presentano gli strumenti classici per la misurazione del rischio e per lavalutazione degli investimenti azionari.

7. Introduzione agli strumenti finanziari moderniSi mostra l’applicazione del principio di non arbitraggio alla determinazionedel prezzo delle opzioni in ambito uniperiodale.

BIBLIOGRAFIA

Testo adottatoP. MAZZOLENI, Metodi quantitativi per la finanza I, EDUCatt, 2009.

Testi consigliatiF. CACCIAFESTA, Lezioni di Matematica finanziaria (classica e moderna) per i corsi

triennali, Giappichelli, Torino, 2006.G. LONGO-C. BATTAGLIO-L.PECCATI, Matematica per le applicazioni finanziarie, Etas

Libri, 1994.

DIDATTICA DEL CORSO

Lezioni in aula e lavori pratici guidati.

METODO DI VALUTAZIONE

Esame scritto e orale.

AVVERTENZE

Orario e luogo di ricevimentoIl Prof. Piera Mazzoleni riceve gli studenti come da avviso affisso all’albo presso il

Dipartimento di Discipline matematiche, finanza matematica ed econometria.

60. - Metodi quantitativi per la finanza IIPROF. PIERA MAZZOLENI

OBIETTIVO DEL CORSO

Saranno forniti gli strumenti quantitativi per la misurazione e il controllo deirischi; verranno analizzati i metodi per la determinazione di un’efficiente strut-tura di prezzo in ambito finanziario.

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La presentazione dei metodi quantitativi sarà contestuale alle applicazioni.Lo studente con questo corso impara a formalizzare i problemi finanziari inambito incerto e dinamico.

PROGRAMMA DEL CORSO

PROGRAMMA ANALITICO DEL CORSO CON OBIETTIVI FORMATIVI DETTAGLIATI

1. Il rischio finanziario: decisioni in condizioni di incertezza; rilevanti distri-buzioni di probabilità.La descrizione dell’incertezza si avvale di distribuzioni di probabilità chesono in grado di cogliere la specificità del problema: vengono analizzate lecaratteristiche del fenomeno finanziario per riconoscere il modello di di-stribuzione che meglio si presta a rappresentarlo.

2. Il Valore a Rischio: dall’analisi per quantili al superamento del VaR, misurecoerenti di rischio.Sono studiati in modo approfondito i requisiti per una funzione affinché pos-sa essere utilizzata per misurare il rischio, consentendo di sviluppare la teo-ria in modo sempre più aderente agli ambiti applicativi.

3. Processi stocastici discreti: modelli dinamici e stocastici a tempo discreto.Vengono trattati simultaneamente tempo e incertezza per variabili discrete.Si dà inoltre una applicazione delle matrici al merito di credito.

4. Analisi dinamica discreta: equazioni alle differenze e strumenti di analisidelle serie storiche finanziarie.Lo studente impara a riconoscere il modello matematico che è implicito inuna determinata struttura dinamica, separando la componente deterministicae quella stocastica. Vengono inoltre insegnati i primi elementi di teoriaeconometrica delle serie storiche finanziarie.

5. Processi stocastici continui: analisi dinamica nel continuo, processo di Wienere suoi recenti sviluppi.Viene sfruttata la potenzialità matematica per rappresentare la dinamica tem-porale in condizioni di incertezza.

6. Dalle equazioni differenziali alle equazioni differenziali stocastiche: equa-zioni differenziali e dinamica stocastica.Si impara a risolvere i tipi più importanti di equazioni differenziali, che en-trano nella dinamica stocastica e trovano applicazione nella descrizione delprezzo delle azioni.

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7. Il principio di non arbitraggio stocastico e dinamico e sue applicazioniLo studente viene portato a comprendere i fondamenti teorici del principiodel valore attuale atteso e applicarli per la determinazione del prezzo delleopzioni e nella struttura per scadenza dei tassi di interesse.

8. SimulazioneVengono evidenziati i limiti dell’approccio analitico e si valorizza l’analisimediante simulazione sia per caratterizzare lo studio della sensitività sia perfare previsioni.

BIBLIOGRAFIA

Testo adottatoP. MAZZOLENI, Metodi quantitativi per la finanza II, EDUCatt, 2007.

Testo consigliatoP. WILMOTT, Introduzione alla finanza quantitativa, Egea, Milano, 2001.

Letture di approfondimento saranno indicate durante il corso.

DIDATTICA DEL CORSO

Lezioni in aula e lavori pratici guidati.

METODO DI VALUTAZIONE

Esame scritto e orale.

AVVERTENZE

Orario e luogo di ricevimentoIl Prof. Piera Mazzoleni riceve gli studenti come da avviso affisso all’albo presso il

Dipartimento di Discipline matematiche, finanza matematica ed econometria.

61. - Metodi statistici per la finanza e le assicurazioniPROF. DIEGO ZAPPA

OBIETTIVO DEL CORSO

È noto che gli strumenti di analisi impiegati in finanza e nelle assicurazionistanno assumendo connotazioni sempre più analitiche. All’investitore viene or-mai richiesta non più solamente una solida formazione sui mercati e sul lorofunzionamento, ma anche una buona capacità di sfruttare strumenti matematici,statistici e informatici che gli consentano di prendere decisioni spesso molto

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specifiche e personalizzate al contesto in cui opera e in tempi brevi.È sulla base di questi presupposti che con questo corso ci si propone, utilizzandoil sw EXCEL© e il freeware sw R, di introdurre: metodi per effettuare exploratorydata analysis di rendimenti di un prodotto finanziario e di un portafoglio; com-mentare l’uso di tecniche di simulazione e di campionamento per la finanza;effettuare inferenza sui parametri di modelli impiegati per descrivere fenomenifinanziari con particolare riguardo all’impiego di modelli di regressione; metodiper la stima del VaR; simulazione di un moto browniano geometrico e calcolodel valore di un'opzione.

PROGRAMMA DEL CORSO

PROGRAMMA ANALITICO DEL CORSO CON OBIETTIVI FORMATIVI DETTAGLIATI

OBIETTIVI FORMATIVI CHE LO STUDENTE DOVREBBE AVER RAGGIUNTO PRIMA DI ACCEDERE AL CORSO

Prima di accedere al corso la studentessa/lo studente dovrebbe conoscere alme-no gli elementi di matematica e statistica impartiti nei corsi della laurea triennale,e conoscere i principali modelli probabilistici (in particolare il modellogaussiano). Nozioni di base sul comportamento dei mercati finanziari, dei prin-cipali prodotti finanziari e, stante il rilevante impiego di strumenti informatici,una almeno discreta dimestichezza col personal computer, con un browser internete col foglio elettronico EXCEL, costituiranno elementi utili per una più agevoleinterpretazione dei risultati.

OBIETTIVI FORMATIVI CHE LO STUDENTE POTREBBE ACQUISIRE NEL CORSO.Si inizierà con l’analisi di serie storiche finanziarie utilizzando EXCEL. Segui-ranno richiami su: alcuni modelli probabilistici tipici della finanza e delle assi-curazioni e le principali tecniche per l’identificazione e la stima dei parametri didistribuzione. Tali argomenti saranno presentati commentando l’impiego di istru-zioni in EXCEL per: la generazione di numeri casuali, l’uso del modulo Analisidei dati, delle Tabelle Pivot, del Risolutore.Dopo il completamento della trattazione dei precedenti argomenti, la studentes-sa/lo studente avrà modo di apprendere strumenti statistici che permettono diapprofondire e descrivere sinteticamente le caratteristiche delle dinamiche diuna serie storica finanziaria con cenni anche ai metodi di stima della volatilità ealle procedure di ricampionamento da serie storiche.Il corso terminerà con l’introduzione al freeware sw R che sta trovando ampioimpiego nelle applicazioni finanziarie. Si presenteranno in particolare i primirudimenti per scaricare e analizzare serie storiche finanziare, generare nu-meri casuali, simulare semplici processi stocastici da usare per il calcolodel prezzo di opzioni.

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BIBLIOGRAFIA

Testi consigliatiD. ZAPPA, Appunti di metodi statistici per la finanza e le assicurazioni (in corso di prepa-

razione).

Letture complementariS. BENNINGA-C. ZAZZARA, Modelli finanziari: la finanza con Excel, McGraw-Hill, 2001.D. RUPPERT, Statistics and finance: an introduction, Springer, 2004.D. RUPPERT, Statistics and Data Analysis for financial engineering, Springer, 2011.C. SENGUPTA, Financial Modelling Using Excel and VBA, Wiley, 2004.D. WÜRTZ ET ALII, A Discussion of Time Series Objects for R in Finance, Finance Online

Publishing, Zurich, 2010.

DIDATTICA DEL CORSO

Le lezioni a marcato e prevalente contenuto applicativo, si snoderanno affrontandol’elaborazione di serie storiche finanziarie (serie di prezzi, volumi, rendimenti, tassi),utilizzando il sw EXCEL e R.

METODO DI VALUTAZIONE

In occasione della data di appello ufficiale alla candidata/o verranno assegnati da 2a 4 quesiti, contenenti la richiesta di applicare, a opportune serie storiche finanziarie,alcuni degli strumenti presentati nel corso. Verranno quindi concessi da 5 a 7 giorni perrealizzare le elaborazioni richieste, che dovranno essere esposte e commentate ai docentiutilizzando un personal messo a disposizione in aula d’esame.

AVVERTENZE

Orario e luogo di ricevimentoIl Prof. Diego Zappa riceve gli studenti come da avviso affisso all’albo presso il

Dipartimento di Scienze statistiche (via Necchi 9, I piano) e indicato sulla paginaweb del docente.

62. - Metodologie di sviluppo softwarePROF. DAMIANO MARINO SOMENZI

OBIETTIVO DEL CORSO

Lo scopo primario è di presentare alcune delle metodologie e delle tecniche in-formatiche per il disegno e la realizzazione di soluzioni applicative. Il corso sipropone inoltre di far acquisire allo studente adeguate abilità per un utilizzoefficace delle tecnologie informatiche per operare consapevolmente in or-ganizzazioni complesse.

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PROGRAMMA DEL CORSO

Tecniche di Process Modelling– Linguaggi per la descrizione di processi di business.– Casi di studio.

Tecniche di Data Modelling– Modello concettuale (diagramma Entità - Relazione).– Modello logico (base di dati relazionale).– Interrogazione di basi di dati: linguaggio SQL.

Programmazione– Introduzione al linguaggio di programmazione Visual Basic for Applications

(foglio di calcolo Excel):* strutture di dati;* procedure e funzioni;* istruzioni: assegnamento, selezione e ciclo;* oggetti di Excel.

– Realizzazione di semplici programmi per l’analisi di dati.

Introduzione a Software Engineering

BIBLIOGRAFIA

Testi di consultazioneG. GIACCAGLINI, Excel e Office VBA, Hoepli.P. ATZENI ET ALII, Basi di dati: modelli e linguaggi di interrogazione, McGraw Hill.

DIDATTICA DEL CORSO

Le lezioni si svolgeranno prevalentemente in aula. Alcuni argomenti saranno trattatinell’aula di informatica.

METODO DI VALUTAZIONE

Prova scritta in aula tradizionale.

AVVERTENZE

Orario e luogo di ricevimentoIl Prof. Damiano Marino Somenzi comunicherà a lezione orario e luogo di ricevimento

degli studenti. È possibile contattare il docente via email.

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63. - MicroeconomiaPROF. ANGELO BAGLIONI

OBIETTIVO DEL CORSO

Il corso ha per oggetto l’analisi microeconomica dei mercati e degli intermediarifinanziari. Viene privilegiato l’approccio basato sull’informazione asimmetrica.Gli studenti apprendono come trattare analiticamente problemi di moral hazarde di selezione avversa, e come utilizzare questi strumenti per comprendere ilfunzionamento dei mercati e degli intermediari finanziari. Inoltre si introducel’approccio di economia industriale, applicato all’analisi del settore bancario.

PROGRAMMA DEL CORSO

OBIETTIVI FORMATIVI CHE LO STUDENTE DEVE AVERE RAGGIUNTO PRIMA DI ACCEDERE AL CORSO

Lo studente deve possedere gli strumenti di analisi standard del corso dimicroeconomia del triennio. Hanno particolare importanza: la teoria delle scelteindividuali in condizioni di incertezza (utilità attesa, avversione al rischio e re-lative misure) e in un contesto strategico (equilibrio di Nash); la teoria dei mer-cati in condizioni di concorrenza perfetta e di monopolio.

OBIETTIVI FORMATIVI DEL CORSO

Al termine del corso lo studente deve essere in grado di rispondere a domandeteoriche e di risolvere esercizi analitici sui seguenti argomenti:1. Teoria dei contratti.– Modello principale-agente con azione nascosta (moral hazard).– Modello principale-agente con informazione nascosta (selezione avversa).

2. Applicazioni.– Mercati assicurativi.– La relazione creditore - debitore: costly state verification, risk-taking

incentives.– Intermediazione finanziaria:

* banche e produzione d’informazione;* rischio di credito e razionamento – ruolo delle garanzie;* rischio di liquidità e prestito d’ultima istanza.

3. L’approccio di economia industriale al settore bancario.

Modello-base di banca con potere di mercato ed estensioni (rischio di creditoe coefficienti patrimoniali).

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BIBLIOGRAFIA

A. BAGLIONI, Informazione e incertezza nella teoria finanziaria, Hoepli, Milano, 2000[cap. 3 (esclusi i parr. 3.5 e 3.6); par. 4.6; capp. 6, 7 (escluso 7.5)].Materiale disponibile sulla pagina web del docente:

A. BAGLIONI, La funzione economica delle garanzie nel mercato del credito.A. BAGLIONI, Bank capital regulation and monetary policy transmission. A Klein – Monti

approach.Esercizi di microeconomia - economia dell’informazione.

DIDATTICA DEL CORSO

Lezioni ed esercitazioni svolte in aula dal docente.

METODO DI VALUTAZIONE

Esami scritti.

AVVERTENZE

Orario e luogo di ricevimentoIl Prof. Angelo Baglioni riceve gli studenti il lunedì dalle ore 14,30 (via Necchi 5, I

piano, uff. 103).

64. - Monetary EconomicsPROF. ANDREA BOITANI; PROF. ANDREA MONTICINI

COURSE AIMS

The course takes an in-depth look at several fundamental aspects of monetaryeconomics. Specifically, it compares the theory and empirical evidence concerningthe monetary policy transmission mechanism.

COURSE CONTENT

PrerequisitesBefore the beginning of the course, students should make sure to be sufficientlyfamiliar with:– The role of money in the economy.– Intermediate microeconomics and the required mathematical tools.– Intermediate macroeconomics (relationship between macro variables,

differences between short-run and long-run policies, aggregate demand policy,expectation augmented Phillips curve, aggregate supply and aggregate demandunder adaptive expectations).

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Students who do not feel familiar with the above mentioned topics will benefitfrom reading K. SYDSaeTER-P. HAMMOND, Essential Mathematics for EconomicAnalysis, Prentice Hall, 2008, (ch. 8, 13, 14); R. DORNBUSCH-S. FISCHER-R. STARTZ,Macroeconomics, McGraw Hill, 2008, (ch. 5-12).

1. Rational expectation and money neutrality– The REH.– Solving models with rational expectations.– Cagan’s model of hyperinflation– The neutrality of monetary policy.– The non-neutrality of monetary policy and staggered contracts.

2. The new standard theory of monetary policy– The IS-AS-MP model.– Inflation targeting and Taylor rules.– Credibility.– Deflation.– Monetary policy in an open economy.

3. Policy transmission mechanisms– Lending channel.– Net worth channel.– Credit view and interest rate rules.

4. The European Central Bank and FED framework– Strategy.– Monetary policy decisions.– Instruments.

5. The term structure– The expectation Hypothesis Model of the Term Structure.– The liquidity preference theory.

6. Topics on Empirical Monetary Policy– Monetary Policy announcements and the market’s reaction.– Monetary Policy rules in practice.

On completion of this module students will:– understand the importance of monetary factors as opposed to non-monetary

ones in determining output and inflation;– understand the ways in which monetary policy can affect the real economy;– be familiar with the issues involved in developing a modern, effective

framework for conducting monetary policy;– be able to study Monetary Economics at postgraduate level.

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READING LIST

A special reading list of key publications (mainly scientific articles) will be distributedto the students attending class on a regular basis.

Lecture notes will also be available on Blackboard Academic Suite.

TEACHING METHOD

Lectures supplemented by various assignments carried out with input from the tutor.

ASSESSMENT METHOD

Two hours written exam.

NOTES

Further information, in particular on office hours, can be found on the lecturer’s webpage.

65. - Organizzazione aziendalePROF. RITA BISSOLA

OBIETTIVO DEL CORSO

Il corso sviluppa i principali temi di matrice economico-aziendale legati alleevoluzioni delle organizzazioni, sia a livello nazionale che internazionale. Lacostruzione di assetti organizzativi connessi a un’attenta definizione dei risultatidi efficacia, l’influenza della strategia e dell’innovazione nella definizione dellesoluzioni strutturali delle aziende, le opzioni di accordo tra imprese e le dimen-sioni determinanti nei processi di globalizzazione costituiscono i contenuti prin-cipali di questa proposta formativa.

Il corso intende conseguire in modo congiunto i seguenti obiettivi:1. fornire agli studenti gli elementi di base e gli istituti fondamentali utili alla

comprensione dei diversi assetti e delle differenti modalità di funzionamentodi una organizzazione d’impresa;

2. fornire le conoscenze teoriche ed applicative, relative alle scelte aziendali diprogettazione degli assetti organizzativi d’impresa;

3. fornire le conoscenze relative alle scelte aziendali di governo dei complessiprocessi di cambiamento e di innovazione organizzativa, da ricondurre aglielementi di contesto ambientale e di modello di sviluppo aziendale in cuil’organizzazione si colloca.

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PROGRAMMA DEL CORSO

I PARTE: Organizzazione e teorie organizzative– L’organizzazione come disciplina e come campo di studio.– L’organizzazione come sistema aperto.– Le dimensioni strutturali e contestuali della configurazione organizzativa.– L’evoluzione delle teorie organizzative.

II PARTE: Organizzazione e strutture organizzative– Obiettivi aziendali e fini organizzativi.– Direzione strategica e ruolo del management nel governo dell’organizzazione.– Strategia & organizzazione.– Le dimensioni della struttura organizzativa.– Le configurazioni di base della struttura organizzativa.– Le strutture per l’internazionalizzazione.

III PARTE: Relazioni organizzative– Ambiente esterno & organizzazione.– Le relazioni interorganizzative: i network e le relazioni competitive.– Tecnologia & organizzazione.– Dimensioni, controllo & organizzazione.

BIBLIOGRAFIA

Testo adottatoR.L. DAFT, Organizzazione aziendale, Apogeo, 2010, 4ª ed. (ed. it. a cura di D. Boldizzoni-

R.C.D. Nacamulli).

Studenti frequentantiMateriali didattici a cura del docente.Parti selezionate del testo: capp.1-6 (compresi), escluso cap. 5.

Studenti non frequentantiParti selezionate del testo: capp.1-9 (compresi), escluso cap. 8.

DIDATTICA DEL CORSO

Il processo didattico e di apprendimento è dinamico e richiede la partecipazioneassidua e attiva dello studente. Si affronteranno casi e situazioni aziendali attraversodiscussioni in aula, lavori di gruppo e testimonianze. Il corso è accompagnato damateriale didattico reso disponibile sulla piattaforma di e-learning Blackboard(http://blackboard.unicatt.it).

La frequenza è fortemente consigliata.

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METODO DI VALUTAZIONE

Studenti frequentantiLa valutazione finale si compone di una prova scritta basata sulla conoscenza dei

contenuti discussi in aula e sull’analisi e l’interpretazione di situazioni e casi aziendalisviluppati durante le lezioni e dell’esito di progetti di gruppo.

Il processo di valutazione della proposta per studenti frequentanti si basa pertanto su duecomponenti fondamentali: prova finale individuale scritta; project work di gruppo.

Studenti non frequentatiLa valutazione finale si compone di una prova scritta basata sui contenuti del testo di

riferimento (capp. da 1 a 9 compresi, escluso l’8): prova individuale scritta: 100%.

AVVERTENZE

Il calendario e il programma analitico del corso saranno comunicati dal docente nel corsodella prima lezione e successivamente pubblicati sulla piattaforma Blackboard.

Orario e luogo di ricevimentoIl Prof. Rita Bissola comunicherà orario e luogo di ricevimento degli studenti

attraverso avviso pubblicato nella bacheca della propria aula virtuale.

66. - Politica economicaPROF. MICHELE GRILLO

OBIETTIVO DEL CORSO

Il corso si propone di fornire un’introduzione alle ragioni e alle modalità del-l’intervento pubblico in economia. Al termine i partecipanti conosceranno e sa-pranno utilizzare i principali modelli correntemente usati a fini di valutazionedelle politiche economiche e delle politiche fiscali e saranno in grado di discute-re l’impatto di tali politiche sugli operatori e sui mercati finanziari.

PROGRAMMA DEL CORSO

OBIETTIVI FORMATIVI CHE LO STUDENTE DOVREBBE AVER RAGGIUNTO PRIMA DI ACCEDERE AL CORSO

Prima di accedere al corso lo studente dovrebbe avere una buona conoscenza deirisultati di efficienza dei mercati concorrenziali in economie di puro scambio edi produzione; conoscere le ragioni dei “fallimenti” del mercato (esternalità,beni pubblici, potere di mercato); essere in grado di utilizzare i modelli di basedel comportamento monopolistico ed oligopolistico.

OBIETTIVI FORMATIVI CHE LO STUDENTE ACQUISIRÀ NEL CORSO

Dopo il completamento della trattazione dell’argomento, lo studente sarà in grado di:– comprendere le ragioni dell’intervento pubblico in economia, valutando le

situazioni in cui l’intervento pubblico è efficace e quelle in cui è inefficace;

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– conoscere i problemi connessi alla fornitura di beni pubblici, alla presenza diesternalità e al controllo del potere di mercato;

– percepire il significato del trade-off tra efficienza ed equità e dei problemipolitici che esso pone;

– utilizzare i principali indicatori di disuguaglianza;– conoscere le difficoltà relative alla formulazione di scelte pubbliche in un

contesto democratico;– discutere il ruolo degli interessi dei politici nella formulazione delle decisio-

ni collettive;– conoscere gli elementi essenziali che caratterizzano un sistema tributario;– valutare l’incidenza delle imposte, in mercati concorrenziali, in mercati non

concorrenziali, in equilibrio parziale e in equilibrio generale;– valutare gli effetti di efficienza economica di un sistema impositivo;– conoscere gli elementi della teoria economica della tassazione ottimale.

BIBLIOGRAFIA

J. STIGLITZ, Economia del settore pubblico I, Hoepli, 2003.

Materiale integrativo sarà messo a disposizione nel sito Blackboard del corso.

DIDATTICA DEL CORSO

Lezioni in aula per 35 ore.

METODO DI VALUTAZIONE

Prova scritta.

AVVERTENZE

Orario e luogo di ricevimentoIl Prof. Michele Grillo riceve gli studenti il giovedì dalle ore 10,30 alle ore 11,30

presso l’Istituto di Economia e Finanza (via Necchi 5, II piano).

67. - Principles of Financial RegulationPROF. ANDREA PERRONE

COURSE AIMS

This introductory course aims at illustrating the policy dynamics and the mainfeatures of the legal framework provided by European securities regulation. Afterbriefly reviewing the economics of financial markets and the rationale of their

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regulation, the course discusses the principles adopted by the European Union(EU), both in general terms and focusing on selected issues, also in light ofthe 2008 financial crisis.

COURSE CONTENTS

1. General issuesAt the end of this part, the student will be able to: (1) understand the rationale offinancial markets regulation, both from a theoretical perspective and withreference to the actual EU regime; (2) assess the role of law in promoting financialmarket development and integration; and (3) be acquainted with the institutionalstructure of EU securities regulation, from the perspective of both rule-makingstructure and enforcement.

2. Selected topicsAt the end of this part, the student will be able to understand the rationale andevaluate under a law and economics perspective the EU securities regulationsrelated to following topics: (1) capital raising and disclosure; (2) corporategovernance and takeovers; (3) investment services provision and investorprotection; and (4) legal strategies against market abuses.

READING LIST

There is no textbook for this course. Required and suggested readings will be madeavailable on the course web site on Blackboard. The relevant EU law may be foundat the following address: http://eur-lex.europa.eu/en/index.htm.

TEACHING METHOD

Class lectures and discussions on assigned readings. Active participation in classdiscussion is highly recommended.

ASSESSMENT METHOD

A 3-hour written exam, including both multiple choice questions and a short essay.

NOTES

The course assumes basic knowledge of microeconomics and corporate law. Noprevious knowledge of European Union law is required.

Prof. Andrea Perrone meets students as published on the course Blackboard web site.Meetings can also be arranged by appointments ([email protected]).

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68. - Programmazione e controllo (generale)PROF. CLAUDIO MARIO GROSSI

OBIETTIVO DEL CORSO

Il corso si propone di introdurre ai sistemi di programmazione e controllo degliintermediari finanziari, passando inizialmente da una panoramica dei medesimicon riguardo alle altre imprese (non finanziarie).Le ragioni di questa impostazione sono le seguenti:1. A prescindere dalla collocazione nei piani di studio, la materia presenta una

notevole ampiezza e una contemporanea elevata specificità di argomenti, ri-spetto ai soggetti a cui si riferisce.

2. Per le imprese industriali, commerciali e di servizi il tema è vasto ma relati-vamente omogeneo, anche in termini di tecnicismi.

3. Per gli intermediari finanziari - che già presentano punti di contatto moltomarginali e generici con le imprese industriali, commerciali e di servizi – lepeculiarità della tematica in funzione dello specifico soggetto sono inve-ce tanto ampie e profonde quanto lo sono tra le imprese finanziarie equelle non finanziarie.

4. Banche, Sim, Sgr, Leasing, Factoring: per tali tipi di imprese, le tematichecomuni di Pianificazione e Controllo (di seguito P&C) sono poche e limitateagli aspetti generali della materia; sono invece ampie e profonde le diversitànelle tecniche applicative e nella capacità di costruzione, lettura ed interpre-tazione degli output.

5. A ciò si aggiunge una variabile piuttosto pervasiva per l’attività di P&C ne-gli intermediari finanziari – del tutto assente per le altre imprese – data dauna normativa secondaria e di vigilanza complesse e vincolanti per l’attivitàdi controllo della gestione.

6. Infine il corso è tenuto nell’ambito della Facoltà di Scienze Bancarie, Finan-ziarie e Assicurative, non della Facoltà di Economia.

Dai punti precedenti si desumono le ragioni per le quali le 35 ore a disposizionesaranno suddivise così:

I PARTE

10 ore dedicate alla Programmazione e Controllo Generale (imprese nonfinanziarie).

II PARTE

25 ore dedicate alla Programmazione e Controllo degli Intermediari Finanziari.La prima parte sarà utile sia per cultura generale, sia per le capacità di confronto

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con le realtà finanziarie. La seconda parte è finalizzata a fornire allo studente lacultura e le competenze specifiche riferibili ai soggetti economici (IntermediariFinanziari) ai quali la Facoltà stessa è dedicata.

Al termine del corso lo studente:– conoscerà gli elementi essenziali del sistema di programmazione e controllo

di un’impresa non finanziaria (contabilità direzionale, budget, sistemi di con-trollo di gestione e di valutazione);

– avrà appreso più approfonditamente le peculiarità dell’attività di controllo digestione dei principali tipi di intermediari finanziari, sia in termini di obbli-ghi regolamentari, sia in termini di tecniche fondamentali adottate per la mi-surazione dei risultati di business, siano essi sezionali che generali.

PROGRAMMA DEL CORSO

OBIETTIVI FORMATIVI CHE LO STUDENTE DOVREBBE AVER RAGGIUNTO PRIMA DI ACCEDERE AL CORSO.Prima di accedere al corso lo studente dovrebbe conoscere:– I processi gestionali tipici delle imprese non finanziarie e come questi ven-

gono rilevati nel sistema di contabilità generale per poi riflettersi nel bilan-cio di esercizio.

– I processi gestionali tipici degli intermediari finanziari (di seguito IF), per lomeno dei principali tipi di IF (banche, SIM, SGR e SICAV, Società di Leasing,Società di Factoring) conoscendone altresì la struttura dei bilanci d’esercizio,poiché si tratta di forme di bilancio specifiche e previste da apposita normativa.

OBIETTIVI FORMATIVI CHE LO STUDENTE DOVREBBE ACQUISIRE NEL CORSO.I PARTE (da 10 a 13 ore)

1. Il processo direzionale d’impresa.Dopo il completamento della trattazione dell’argomento lo studente sarà ingrado di:– Conoscere struttura e finalità del sistema di contabilità direzionale;– Conoscere l’evoluzione dei sistemi di contabilità direzionale;– Comprendere le differenze tra il sistema di contabilità generale (financial

accounting) e di contabilità direzionale (managerial accounting);– Comprendere nozione e tipologie di centro di responsabilità.2. La contabilità dei costi, contabilità analitica e applicazioni.Dopo il completamento della trattazione dell’argomento lo studente sarà ingrado di:– Comprendere la nozione di costo e le principali classificazioni;– Saper calcolare i risultati analitici di prodotti nel sistema a costi pieni (full

costing) e a costi variabili (direct costing);– Comprendere significato, utilizzi e limiti dell’analisi costi-volumi risultati;– Comprendere il significato della leva operativa e saper calcolarla.

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3. Il budget di esercizio.Dopo il completamento della trattazione dell’argomento lo studente sarà in gra-do di conoscere l’articolazione del processo di elaborazione del budget di eser-cizio e le diverse modalità di partecipazione al processo di elaborazione da partedel management.

II PARTE (da 23 a 25 ore):1. Controllo di gestione e sistema normativo degli IF.Dopo il completamento della trattazione dell’argomento lo studente sarà ingrado di:– Capire come la normativa regolamentare degli IF imponga alcune modalità e

forme di controllo della gestione, diversamente da quanto accade per le im-prese non finanziarie;

– Conoscere le principali tecniche di controllo imposte dalla normativa;– Comprendere l’impatto di tali “vincoli” normativi sulla più generale attività

di controllo della gestione e sulle responsabilità che ha il managementnell’impostazione del complessivo sistema di controllo della gestione;

– Comprendere l’importanza di un ambito specifico di controllo degli IF: ilcontrollo dei rischi;

– Conoscere le principali tipologie di rischio su cui la normativa impone ilcontrollo;

– Per alcune di esse, apprendere le modalità di calcolo e di misurazione dellemedesime.

2. Costi e ricavi tipici dei principali IF.Dopo il completamento della trattazione dell’argomento lo studente sarà ingrado di:– Approfondire la nozione di costo e le principali classificazioni per i diversi

IF;– Approfondire la nozione di ricavo e le principali classificazioni per i diversi

IF;– Comparare le problematiche di controllo della gestione degli IF con quelle

delle imprese non finanziarie e comprendere quali tecniche generali di con-trollo sono applicabili e quali sono invece da costruire in modo specifico peri diversi IF.

3. Il budget di esercizio negli IF.Dopo il completamento della trattazione dell’argomento lo studente sarà ingrado di:– Conoscere le differenti funzioni del budget di esercizio e comprendere i prin-

cipali trade-off tra le stesse;– Conoscere la struttura del budget di esercizio degli IF;

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– Conoscere l’articolazione del processo di elaborazione del budget di eserci-zio e le diverse modalità di partecipazione al processo di elaborazione daparte del management;

– Con particolare riguardo alle banche, conoscere le tecniche di budgeting se-zionali, quali quelli relativi a singole filiali oppure a unità organizzative cheservono specifici segmenti di clienti.

4. Key Performance Indicator generali e personali, valutazione e incentivazione.Dopo il completamento della trattazione dell’argomento lo studente sarà ingrado di:– Conoscere il significato e la formulazione dei principali indicatori di perfor-

mance adottati dagli intermediari finanziari;– Interpretare le performance distinguendo tra cause “esogene” ed “endogene”

all’intermediario e al management, nella generazione delle medesime;– Comprendere opportunità e vincoli per gli I.F. nell’uso di sistemi di

incentivazione versus compliance, disclosure e tutela del risparmio.

BIBLIOGRAFIA

Per la prima parteANTHONY-HAWKINS-MACRÌ-MECHANT, Sistemi di controllo. Analisi economiche per le decisioni

aziendali, Mcgraw-Hill, 2005, 2ª ed. (capp. 1-2-3).Materiale integrativo sarà reso disponibile su Blackboard in corso d’anno.

Per la seconda parteNon ci sono testi specifici sulla materia, a parte alcuni inerenti il Controllo di

Gestione in Banca, anche a causa della numerosità dei soggetti IF e delle diverse tecnichedi Programmazione e Controllo che essi richiedono. Sarà pertanto reso disponibile suBlackboard il materiale didattico preparato appositamente dal docente per il corso. Quelche serve sin dall’inizio del corso sarà in Blackboard prima dell’inizio delle lezioni; ilresto, verrà rilasciato durante il corso.

DIDATTICA DEL CORSO

Il corso prevede didattica frontale (75%) ed esercitazioni guidate in aula (25%)con svolgimento finale di una simulazione di prova scritta d’esame (e soluzionipubblicate e commentate).

METODO DI VALUTAZIONE

Per i frequentanti è prevista, al primo appello, una prova scritta basata sul programmaeffettivamente svolto in aula, oltre che sul testo; per gli appelli successivi, sia per ifrequentanti che per i non frequentanti, è prevista una prova orale basata sui testicomunicati e sulla documentazione resa disponibile su Blackboard in corso d’anno;durante la prova orale saranno possibili domande che richiedano la soluzione di brevissimicasi e l’effettuazione di calcoli su temi specifici di Programmazione e controllo.

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AVVERTENZE

Orario e luogo di ricevimentoIl Prof. Claudio Mario Grossi comunicherà a lezione orario e luogo di ricevimento

degli studenti.

69. - Project ManagementPROF. FEDERICO RAJOLA

COURSE AIMS

The objectives of the course include the achievement of sufficient ability tomanage complex projects, to deal with team-members conflicts, to handlenegotiation processes, and to develop a medium-to-long-term plan as team manager.Thus both strategic planning skills and leadership capabilities will be required.

COURSE CONTENT

The course focuses on the typical project management activities such as projectinitiation and proposal, scope and task definition, scheduling, budgeting, riskanalysis, control, project organization and all important people aspects-projectleadership, team building, conflict resolution and stress management.Course contents and class activities include a) an introduction to problem analysis,b) some theory on PM and c) developing a project work where students aregrouped in small teams (4-5 people) and are asked to work on a project related toone particular topic of the course program.Introduction to project analysis includes theory on decision making and problemanalysis and complex projects structured analysis.Project management theory includes selecting project strategically, planning thework activities, planning costs and budget, allocating resources to project,controlling and evaluating the project.Project work focuses on leadership and team management, conflict managementand negotiation, application of project management theory to the project.

READING LIST

The course is based on the bookJ.R. MEREDITH-S.S. MANTEL, Project Management: A Managerial Approach, International

Students version, Wiley Eds, 7th ed.

However, all attendants should use class notes and slides which will be available onBlackboard. Not attendants should study the whole book.

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TEACHING METHOD

The course is structured as follows:– The course is held twice a week based on the academic calendar (fall).– Students are required to participate actively to the lessons.– Teaching support includes slides, case studies and exercises.

Attendance to the course is strongly suggested.

ASSESSMENT METHOD

Attendants will be asked to develop a project in small teams (4-5 students). A writtenpaper in English language will be required. The paper is a final, will focus on the projectwork, and should be presented by team members.

NOTES

There are two main requirements to be enrolled in the course: a) strong motivation andinterest for project management and team work and b) fluent written and spoken English.

Further information can be found on the lecturer’s webpage at http://www2.unicatt.it/unicattolica/docenti/index.html, or on the Faculty notice board.

70. - Quantitative Methods for FinancePROF. ALESSANDRO SBUELZ

COURSE AIMS

This course provides the students with key quantitative tools for the analysis offinancial markets and for the study of optimal decisions made by rational agents(firms, consumers, investors). We will examine a set of models that describe thedynamics of asset values under uncertainty. The common thread will be thefundamental principle of absence of arbitrage opportunities and the chief conceptof market completeness. We will then investigate the technical nature and theeconomic/financial nuances of the solutions to unconstrained/constrainedoptimization problems that are associated with rational decision making.Theory will be constantly exemplified with classroom applications.

COURSE CONTENT

PREREQUISITES

Students should be acquainted with:– the basic notions of financial mathematics under certainty (e.g. compounded

interest and annuities);

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– random variables and the features of their probability distributions (mean,variance and standard deviation), as well as the features of joint andconditional distributions (covariance and correlation, conditional expectationand variance); Gaussian distributions;

– elements of derivatives pricing (e.g. as they are presented in Chapters 1-11of the widely-used textbook J. HULL, Options, Futures, and Other Derivatives,7th Edition, Prentice-Hall).

COURSE OUTLINE AND LEARNING GOALS

1. One-period financial marketsAt the end of this part of the course students will be able to:– construct investment strategies and spot first- and second-type arbitrage

opportunities;– associate the no-arbitrage assumption with the existence of a risk-neutral

probability measure;– relate the concept of market completeness to the one of payoff profiles’ replication;– find no-arbitrage prices for claims that provide given payoff profiles.

2. Optimization techniques for economics and financeAt the end of this part of the course students will be able to:– properly set up optimization problems related to the unconstrained/constrained

objectives of firms, consumers and investors;– work out either paper-and-pencil or numerical solutions of such problems;

comprehend the underpinnings of the solution techniques employed;– grasp the economic/financial interpretation of the solutions obtained.

READING LIST

Lecture notes made available on http://blackboard.unicatt.it/.

A. BATTAUZ-F. ORTU, Arbitrage Theory in Discrete and Continuous Time, EdizioniEGEA, last edition.

TEACHING METHOD

The course is based on frontal teaching with classroom applications of the theory covered.

ASSESSMENT METHOD

Students’ performance in the final written exam will determine the valuation mark.

NOTES

Information on office hours can be found on the lecturer’s webpage http://docenti.unicatt.it/eng/alessandro_sbuelz/.

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71. - RagioneriaPROF. ALESSANDRO PANNO

OBIETTIVO DEL CORSO

Il corso ha per oggetto lo studio del bilancio di esercizio con lo scopo di portarea conoscenza degli studenti la logica che governa la formazione del documentoe, in particolare, le tematiche relative alla sistematica rappresentazione delleoperazioni aziendali, e al processo di misurazione dei valori richiamandosi aiprincipi teorici aziendali e alla disciplina normativa.

PROGRAMMA DEL CORSO

L’insegnamento, che attribuisce 10 crediti formativi, si sviluppa lungo duedirettive principali: il corso base, incardinato sui principi fondamentali alla basedella redazione del bilancio di esercizio e sulla tecnica di formazione del docu-mento, e il corso monografico focalizzato sulla logica delle rilevazioni contabilie del metodo della partita doppia.1. La gestione d’impresa e il bilancio di esercizio.– Richiamo al sistema gestione d’impresa: la sua articolazione per aree. Il bi-

lancio di esercizio come documento di sintesi della gestione.– Il significato economico-aziendale del reddito di esercizio e del capitale di

funzionamento.– L’oggetto e le finalità del bilancio di esercizio.– I principi aziendali di riferimento per la formazione del bilancio di esercizio.2. La disciplina e la prassi sul bilancio di esercizio.– Le finalità, le modalità d’intervento e gli strumenti.– La normativa civilistica: caratteri generali.– I principi contabili dell’organismo italiano di contabilità (O.I.C.) e i prin-

cipi contabili dello International Accounting Standards Board (I.A.S.B.).Aspetti generali.

– La normativa fiscale (cenni).3. I documenti del sistema informativo di bilancio.– Gli schemi di stato patrimoniale e di conto economico.– La nota integrativa.– La relazione sulla gestione.– Gli altri documenti (cenni).

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4. Le valutazioni nel bilancio di esercizio.– L’approccio metodologico alla problematica delle valutazioni d’esercizio nel

profilo aziendale. I vincoli della disciplina civilistica.– Le valutazioni riferite alle seguenti classi: le immobilizzazioni materiali e

immateriali (OIC e IAS/IFRS); le rimanenze (OIC e IAS/IFRS); le commes-se pluriennali (OIC e IAS/IFRS); i crediti e i debiti (OIC); i titoli e le parte-cipazioni (OIC); i fondi per rischi e oneri (OIC).

5. Il gruppo di imprese e introduzione al bilancio consolidato.– Il bilancio consolidato di gruppo; significato, finalità e struttura del documento.– L’area di consolidamento e la procedura di assestamento dei bilanci da con-

solidare; omogeneizzazione formale e sostanziale.– I criteri di valutazione e i principi di consolidamento; il consolidamento inte-

grale e il metodo del patrimonio netto.– La natura e il trattamento contabile delle differenze di consolidamento.

BIBLIOGRAFIA

A. PALMA (a cura di), Il bilancio di esercizio, Giuffrè, Milano, 2008.F. CERBIONI-L. CINQUINI-U. SOSTERO, Contabilità e bilancio, McGraw Hill, 2006, 2ª ed.AA. VV., Raccolta di materiali del Corso di Ragioneria, 2011.

Eventuale ulteriore materiale didattico sarà reso disponibile dal docente on-line.

DIDATTICA DEL CORSO

In parallelo al ciclo di lezioni teoriche saranno tenute delle esercitazioni finalizzateall’approfondimento, anche con l’ausilio di casi concreti, della logica delle rilevazionicontabili e del metodo della partita doppia, nonché della tecnica di formazione delbilancio di esercizio.

METODO DI VALUTAZIONE

L’esame é strutturato in una prova scritta, articolata in una parte applicativa e in unaparte teorica; superata la prova scritta, l’esame viene completato con una prova orale.

Non sono previste prove intermedie durante lo svolgimento del corso.

AVVERTENZE

Orario e luogo di ricevimentoIl Prof. Alessandro Panno riceve gli studenti come da avviso affisso all’albo presso

il Dipartimento di Scienze dell’economia e della gestione aziendale (via Necchi 9) eindicato sulla pagina web del docente.

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72. - Real Estate FinancePROF. MASSIMO BIASIN

COURSE AIMS

The course provides an organic overview of the structure and the size of the realestate market (what is real estate) and illustrates the benefits of wealth’sdiversification in real estate (why real estate), also debating investment options(property vs. financial real estate) available to investors, with specific focus onItalian real estate investment funds (how to invest). In particular, the class isintended to analyze the relations between capital & real estate markets consideringthe main real estate assets’ valuation models and given the definitions of spaceand asset markets.The analysis of the real estate universe available for investment will be performeddiscussing domestic and international market data.The course will be integrated by guest speaker lessons and case-studies onselected topics.

COURSE CONTENT

1. Real estate (RE) assets and markets: Space & asset market.2. Measuring risk and return of RE assets.3. The role of RE in portfolio diversification.4. Investment options: property real estate and real estate investment funds.5. Real estate assets’ valuation principles.

READING LIST

D. GELTNER-N. MILLER-J. CLAYTON-P. EICHHOLTZ, Commercial Real Estate Analysis andInvestments, Thomson South Western, 2006, 2nd ed. (selected chapters as posted onthe instructor’s website).

R. DELLI SANTI-S. MANTELLA, Capital Market & Real Estate, Egea, 2009 [chapters 4 and 5(mandatory); chapter 9 (suggested reading)].

Additional papers and reading material (Journal articles) provided by the instructor.Teaching material will be available on-line on Blackboard.

TEACHING METHOD

Lezioni in aula, lavori guidati di gruppo, seminari di approfondimento da parte diprofessionisti del settore.

ASSESSMENT METHOD

Esami scritti (written exam) + home assignments.

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NOTES

Classes are intended to illustrate and highlight fundamental themes and concepts ofthe various topics in order to gain a better comprehension of the subject.

Students are, however, responsible for learning all of the assigned material andreferences that may appear on the exam.

Orario e luogo di ricevimentoProf. Massimo Biasin meets students immediately after class (during class-weeks) or

upon appointment (via email).Office hours will also be posted on the teacher’s website. Students are invited to

check the website regularly for news and communications regarding class andteaching material (slides).

73. - Risk ManagementPROF. MARIO ANOLLI

COURSE AIMS

The course is designed to offer students an in-depth study of the main techniquesof risk management employed by financial intermediaries, as well as focusingon prudential regulations in terms of risk. The course also provides studentswith the professional competence required by credit risk management in banksand other financial intermediaries, therefore it deals with the main theoreticalmodels that have been developed and are used in the banking sector.

COURSE CONTENT

OBJECTIVES THAT STUDENTS MUST HAVE ACHIEVED BEFORE BEING ADMITTED ONTO THE COURSE.Before being admitted onto the course students must:– be able to perform basic security valuation calculations;– understand the significance of the main items in the financial statements of banks;– be able to calculate the price, return, duration and convexity of bonds and

calculate spot rates and forward rates;– be able to calculate the basic descriptive statistical measures (central tendency,

variability);– be able to resolve linear equation systems using matrix algebra;– be able to calculate and interpret the co-variance and to perform a basic

analysis of variance;– understand the main symmetric and asymmetric derivative instruments as

well as their fundamental valuation methods;– understand the prudential regulation in the banking sector.

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COURSE PROGRAMME

Interest rate riskBy the end of the section students should be able to:– understand the reasons for interest rate risk in banks;– identify assets and liabilities that are sensitive (non-sensitive) to variations

in interest rates;– calculate the various forms of gap (marginal and cumulative) and apply them

when estimating the impact of variations in interest rates on bank interest margins;– understand the pros and cons associated with the repricing gap model;– calculate and apply the duration gap model, identifying its pros and cons;– know how to map out financial instrument cash flows (cash flow mapping);– understand the significance of internal transfer rates and how they are used.

Liquidity riskBy the end of the lessons students should be able to:– understand the reasons for the presence of liquidity risk in banking;– understand the main techniques for measuring liquidity risk (market and

funding liquidity risk);– calculate liquidity gap and liquidity risk indicators;– understand the main liquidity risk management strategies.

Market riskBy the end of the lessons students should be able to:– understand the concept of Value at Risk (VaR);– know how to calculate the VaR of a position or of a portfolio of positions

using the variance/co-variance (parametric), historical simulation and MonteCarlo approaches;

– understand the logic and application of stress tests and/or the problems ofevaluating (backtesting) VaR models;

– understand the expected shortfall concept and the fundamentals of the extremevalue theory;

– know how to use the VaR concept for market-risk budgeting, for the calculationof performance adjusted measures and for capital allocation.

Credit riskBy the end of the lessons students should be able to:– understand the causes of credit risk;– understand the method of carrying out linear discriminant analysis and

regression models;– estimate the probability of default based on corporate bond spread;– understand the Merton’s model and the KMV model methodology;

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– understand the factors that influence the recovery rate in case of default andthe methods of estimating it;

– understand the significance of rating and the method used for assigning it,understand the rating migration process;

– understand the concept of the VaR of a credit exposure portfolio;– understand the CreditMetrics™, CreditPortfolioView and CreditRisk+

approaches;– understand the merits of different portfolio approaches to estimating credit risk;– know how to calculate the impact of credit risk quantification for pricing credit

exposures and for estimating risk adjusted financial performance measures.

Operational riskBy the end of the lessons students should be able to:– understand the concept of operational risk, and identify its components and types;– understand the specificity of operational risk compared with financial risk;– understand the method of identifying risk factors and the main approaches to

measuring expected and unexpected losses.

Regulatory capital requirementsBy the end of the lessons students should be able to:– understand the objectives and general structure of the prudential control

structure on banks;– understand the solutions that can be adopted for the so-called pillar one

regulation (standard approach, internal-rating based approach);– understand the role of the so-called pillar two and three (role of supervisory

authorities and of market discipline).

Capital management and value creationBy the end of the lessons students should be able to:– understand the objectives, strategies and instruments of capital management;– understand the capital allocation process;– calculate the main risk adjusted measures (Raroc, Rorac etc.);– understand the organisational and operational implications of capital ma-

nagement;– estimate the cost of capital and the value creation relationships.

READING LIST

Slides from the lessons and other material (in particular, articles and working papers),which will be made available on the Blackboard platform.

A. RESTI-A. SIRONI, Risk Management and Shareholders’ Value in Banking, John Wiley andSons, 2007 (ISBN: 978-0-470-0298-7).

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TEACHING METHOD

The course consists of classroom lessons, practical exercises and seminars given byoutside experts.

ASSESSMENT METHOD

Written exam. Evaluation of problem sets covered.

NOTES

Further information can be found on the lecturer’s webpage at http://www.unicatt.it/unicattolica/docenti/index.html or on the Faculty notice board.

74. - Risk Management for Non Financial FirmsPROF. PAOLA TAGLIAVINI

COURSE AIMS

This course examines the business risk management process, the identificationand evaluation of loss exposures, the analysis of the various risk control andfinancing techniques available to manage the exposures, decision making underconditions of uncertainty, and control mechanisms to monitor the results of therisk management program. This course prepares students to identify and evaluatevarious sources of risks (legal, country, supply chain, compliance, etc), thenselect and implement solutions to control these risks through insurance and othermechanisms of risk transfer and control. This course introduces strategies thatfirms employ to enhance corporate value through their risk management function.The tools and concepts are relevant for both financial and non-financialinstitutions. The course focuses on non financial institutions. Fundamentalconcepts of accounting, economics, finance, statistics, and businesscommunications are integrated with risk management concepts in this course.

COURSE CONTENT

PREREQUISITES

Before entering the course, the student should be familiar with:– Principles of statistics.– Fundamentals of finance and accounting.

COURSE OUTLINE AND DETAILED LEARNING GOALS

1. The fundamentals of ERMAt the end of this section of the course the student will be able to:– Define the value proposition for implementing ERM.

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– Identify different types of risks.– Specify differences of application of ERM by industry.

2. The analytical framework for measuring, managing, and monitoring riskAt the end of this section of the course the student will be able to:– Evaluate methods for measuring risk exposures.– Describe a scenario-based strategic planning.– Analyze unique risk characteristics presented by certain assets.– Define economic capital at risk.

3. Strategies for managing risksAt the end of this section of the course the student will be able to:– Define risk tolerance and risk appetite.– Understand principles of insurance.– Understand principle of risk retention.

4. Governance, culture and relationships with stakeholdersAt the end of this section of the course the student will be able to:– Define the role of the Chief Risk Officer.– Understand differences and relationship with the internal audit.– Understand differences and relationship with the CFO and other corporate

functions.– Define the role of the Board.

5. Integrated framework – COSOAt the end of this section of the course the student will be able to:– Explain how was the COSO framework developed.– Understand the components of ERM framework.

READING LIST

A set of papers posted on the class website, available through the Blackboardlearning platform.

Other relevant materials (slides, data, etc.) will also be posted on the class website.

TEACHING METHOD

The course consists of lectures (70%) and cases (30%).

ASSESSMENT METHOD

Oral exam.Students who, on a voluntary basis, deliver a paper at the end of the course may choose

to have it accounted for in the final exam grade.

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NOTES

Prof. Paola Tagliavini meets students on Wednesday, 12,00-13,00 pm.

75. - Scienza delle finanze (tassazione delle imprese e delleattività finanziarie)

PROF. MARIA AMBROSANIO

OBIETTIVO DEL CORSO

Il corso è dedicato in modo specifico all’analisi della tassazione del reddito d’im-presa e dei redditi delle attività finanziarie. Particolare attenzione viene dedica-ta anche ai problemi che sorgono in presenza di economie fortemente integrate,con elevata mobilità dei redditi da capitale. Al riguardo, vengono considerateanche le iniziative intraprese a livello di Unione Europea, in tema diarmonizzazione e concorrenza fiscale.

PROGRAMMA DEL CORSO

1. Elementi fondamentali per l’analisi di un ordinamento tributario.2. La tassazione dei redditi degli individui in teoria e in pratica.3. Imposte sul reddito e comportamenti individuali.4. L’imposizione indiretta.5. Elementi di teoria dell’incidenza delle imposte.6. La tassazione dei profitti in Italia.7. Tassazione dei profitti e comportamenti delle imprese.8. La tassazione dei redditi delle attività finanziarie in Italia.9. La tassazione dei redditi da capitale in un contesto internazionale.10.La concorrenza fiscale.

BIBLIOGRAFIA

La bibliografia verrà comunicata all’inizio del corso, per tenere conto degli aggiornamentidei manuali utilizzati. Eventuali dispense saranno messe a disposizione degli studentisull’aula virtuale.

DIDATTICA DEL CORSO

Lezioni ed eventuali esercitazioni in aula, testimonianze di esperti.

METODO DI VALUTAZIONE

Esame scritto, con domande ed esercizi a risposta aperta; discussione orale dell’elaboratod’esame. È prevista la prova intermedia per gli studenti frequentanti. È possibile che in appellicon un numero molto esiguo di studenti, l’esame sia effettuato in forma orale.

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76. - Sistemi finanziari comparatiPROF. ELENA BECCALLI

OBIETTIVO DEL CORSO

Il corso intende offrire agli studenti un’analisi comparata dell’assettoorganizzativo ed istituzionale dei principali sistemi finanziari a livello interna-zionale. A tal fine si illustreranno i tratti distintivi dei sistemi finanziari orientatiprevalentemente ai mercati e agli intermediari nonché le motivazioni che stori-camente hanno condotto a tali differenze. Particolare attenzione è rivolta alletipologie di intermediari operanti nei diversi sistemi e ai diversi modelli gestionaliadottati dalle banche, nonché agli assetti strutturali ed operativi che qualificanoi mercati mobiliari in ambito internazionale. Si delineano infine le dinamichedelle crisi finanziarie nei paesi industrializzati e nei paesi emergenti, ed il lororuolo nel delineare gli attuali assetti dei sistemi finanziari.

PROGRAMMA DEL CORSO

OBIETTIVI FORMATIVI CHE LO STUDENTE DOVREBBE AVER RAGGIUNTO PRIMA DI ACCEDERE AL CORSO

Prima di accedere al corso lo studente dovrebbe:– conoscere le funzioni economiche assolte dagli intermediari finanziari;– conoscere le tipologie di intermediari operanti in un sistema finanziario;– conoscere il funzionamento dei mercati regolamentati;– conoscere la struttura del bilancio degli intermediari creditizi.

OBIETTIVI FORMATIVI CHE LO STUDENTE DOVREBBE ACQUISIRE NEL CORSO

Sistemi finanziari a livello internazionaleAl termine della trattazione dell’argomento, il candidato sarà in grado di:– analizzare in ottica comparativa le connotazioni dei sistemi finanziari orien-

tati prevalentemente ai mercati (market-based) e dei sistemi orientati preva-lentemente agli intermediati (bank-based) in termini di modalità di finanzia-mento alle imprese, composizione dei portafogli finanziari delle famiglie,forme di finanziamento delle famiglie;

– conoscere l’evoluzione strutturale dei principali sistemi finanziari (StatiUniti, Regno Unito, Francia, Germania, Giappone, Italia) al fine di com-prendere le attuali differenze.

Intermediari finanziari a livello internazionaleAl termine della trattazione dell’argomento, il candidato sarà in grado di:– conoscere le tipologie di intermediari operanti nei sistemi finanziari a livello

internazionale, nonché la loro importanza relativa nei diversi sistemi;– comprendere i tratti distintivi dei modelli di intermediazione bancaria origi-

nate and distribute e originate and hold;

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– confrontare gli intermediari bancari europei in termini di aspetti reddituali,patrimoniali e di efficienza operativa;

– interpretare i processi di fusione e acquisizione nei mercati bancari.

Mercati mobiliari a livello internazionaleAl termine della trattazione dell’argomento, il candidato sarà in grado di:– conoscere gli assetti strutturali ed operativi dei mercati mobiliari a livel-

lo internazionale (London Stock Exchange, New York Stock Exchange eNASDAQ);

– comprendere ed interpretare l’evidenza empirica in merito a rischio e rendi-mento degli strumenti finanziari nei mercati internazionali.

Crisi finanziarieAl termine della trattazione dell’argomento, il candidato sarà in grado di:– interpretare le dinamiche di crisi finanziarie (USA, Argentina e Sud-est asia-

tico), crisi bancarie (Giappone, Scandinavia, Russia) e bolle speculative(Internet stock);

– conoscere la crisi originata dai mutui sub-prime in relazione agli aspetti re-lativi a finanziamento delle famiglie e modello di gestione della banca;

– comprendere le dinamiche del caso Northern Rock.Al termine del corso il candidato sarà altresì in grado di interpretare le statisti-che finanziarie elaborate da istituzioni quali Banca Centrale Europea e FederalDeposit Insurance Corporation.

BIBLIOGRAFIA

La particolare struttura del corso e l’analisi congiunturale di taluni argomenti trattati nonconsentono di individuare dei testi specifici per l’insieme degli argomenti svolti a lezione.Pertanto, durante le lezioni verranno segnalati gli opportuni riferimenti bibliografici.

Raccolta di letture e materiale didattico integrativo saranno messi a disposizioneattraverso la piattaforma Blackboard nel sito del corso.

Testi consigliatiE. BECCALLI , Principles of banking and finance, London University Press, 2008,

(capp. 2, 3 e 4).F. ALLEN-D. GALE, Comparing financial systems, MIT Press, 2001, ISBN 0262511258

(capp. 2, 3 e 9).

DIDATTICA DEL CORSO

Il corso prevede didattica frontale (90% del corso) e interventi di esperti nel settore (10%).

METODO DI VALUTAZIONE

L’esame consiste in una prova scritta, composta da 5 domande, di durata complessivadi 90 minuti. L’eventuale prova orale è facoltativa.

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AVVERTENZE

Orario e luogo di ricevimentoIl Prof. Elena Beccalli riceve gli studenti il lunedì alle ore 14,45 presso il Dipartimento

di Scienze dell’economia e della gestione aziendale (via Necchi 5, ufficio C7).

77. - Sistemi informativi bancariPROF. MAURIZIO CAVALLARI

OBIETTIVO DEL CORSO

Tecnologie emergenti e nuovi modelli organizzativi stanno mutando alcuni sce-nari del mondo economico legato alla banca e all’utilizzo delle tecnologie diICT all’interno del modello di business.Il corso si propone di fornire agli studenti una visione attuale dei sistemi infor-mativi bancari orientati alla Banca On-Line, negli aspetti salienti della tecnolo-gia, dell’organizzazione e della sicurezza.

PROGRAMMA DEL CORSO

– Le tecnologie informatiche nelle banche.– I servizi bancari on-line, caratteristiche e specificità all’interno del modello

di business bancario.– Le peculiarità organizzative della Banca On Line.– Gli aspetti legati alla sicurezza: crittografia e PGP; cenni alle tecnologie

biometriche per l’autenticazione ed il riconoscimento.– La “Governance” delle Information and Communication Technologies.

BIBLIOGRAFIA

Per lo svolgimento del corso sarà utilizzato materiale di studio e di lettura esclusivamentein lingua inglese.

Nella fattispecie saranno adottati:– un caso di studio assegnato dal docente, scelto tra diversi Harvard Case Studies

su argomenti relativi alle tecnologie di internet e i modelli organizzativi bancari.I casi saranno indicati a lezione e consegnati dal docente tramite Blackboard. Ciòrappresenta il lavoro da svolgere con il supporto del docente durante la frequenzaalle lezioni. Gli Harvard Case Studies sono intesi esclusivamente per gli studentiche frequentano le lezioni;

– libro di testo: P. WEILL-J.W. ROSS, IT Governance, Harvard Business School Press,2004, ISBN 1-59139-253-5 (capp. da 1 a 5 per gli studenti frequentanti e capp. da 1a 8 per gli studenti non frequentanti).

– W. STALLINGS, Protect Your Privacy: A Guide for PGP Users, Prentice Hall PTR, ISBN0-13-185596-4.

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DIDATTICA DEL CORSO

La didattica si articolerà in: lezioni in aula del docente; testimonianze di espertidel settore e di dirigenti bancari; dimostrazioni pratiche. Sarà possibile,compatibilmente alle disponibilità che verranno date, effettuare visite guidate inmomenti extra-orario di lezione a realtà bancarie significative ai fini degli obiettividel corso.

Le lezioni saranno svolte in lingua italiana.

METODO DI VALUTAZIONE

L’esame e la valutazione del profitto consterà di diversi aspetti:1. esame scritto ed orale;2. risultato di lavori sugli Harvard Cased Studies;3. relazioni su temi specifici assegnati a lezione.

AVVERTENZE

La frequenza alle lezioni è vivamente consigliata. Sarà comunque messo a disposizionedel materiale in forma elettronica che sarà consultabile dagli studenti on-line tramiteBlackboard. Tale materiale non sostituisce la frequenza ma è da intendersi a supportodell’attività didattica.

Sono molto utili basi di informatica al fine di una più agevole comprensione degliargomenti.

Orario e luogo di ricevimentoIl Prof. Maurizio Cavallari riceve gli studenti, durante il periodo di lezione, il

mercoledì dalle ore 13,00 presso il Dipartimento di Scienze dell’economia e dellagestione aziendale (via Necchi 5, piano terra); durante il rimanente periodo dell’anno,come da avviso affisso all’albo presso il Dipartimento di Scienze dell’economia edella gestione aziendale.

78. - Sistemi informativi geograficiPROF. MAURO PREDA

Il programma e la bibliografia del corso saranno comunicati dal docente al-l’inizio delle lezioni e affissi all’albo, nonché pubblicati nella sezione del sitoweb dell’Università Cattolica dedicata alla consultazione dei programmi (http://programmideicorsi-milano.unicatt.it).

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79. - Statistica IPROF. DIEGO ZAPPA

OBIETTIVO DEL CORSO

Trattasi di un corso a contenuto prevalentemente metodologico, in cui vengonopresentati i principali argomenti relativi alle macro-aree (a) statistica descritti-va, (b) campionamento e calcolo delle probabilità. Gli argomenti saranno com-mentati contestualizzando il loro impiego su casi reali, in particolare di tipodemografico ed economico.I principali macro-argomenti saranno: indici s intet ici per variabil iunidimensionali, introduzione allo studio di fenomeni bivariati, agli schemidi campionamento e alla costruzione di variabili casuali campionarie. Il corsoprevede lo svolgimento di lezioni a contenuto sia metodologico sia applica-to, senza soluzione di continuità.Al termine del corso i partecipanti sapranno come si effettua la sintesi informa-tiva di una variabile statistica (o di più variabili statistiche), comprendere il ruo-lo della aleatorietà tipico dei fenomeni non controllabili.

PROGRAMMA DEL CORSO

OBIETTIVI FORMATIVI CHE LO STUDENTE DOVREBBE AVER RAGGIUNTO PRIMA DI ACCEDERE AL CORSO

Prima di accedere al corso la studentessa/lo studente dovrebbe conosceregli strumenti di analisi matematica impartiti nel corso di matematica gene-rale del primo anno. In particolare sarà utile aver appreso le principali pro-prietà e almeno le applicazioni elementari degli operatori limite, serie, deri-vata, integrale.

OBIETTIVI FORMATIVI CHE LO STUDENTE POTREBBE ACQUISIRE NEL CORSO

Dopo avere descritto il contenuto delle scienze statistiche, verrà introdotta latassonomia dei caratteri statistici, di cui si proporranno le principali rappresen-tazioni tabellari e grafiche.Seguirà la presentazione dei principali indici per descrivere variabili stati-stiche unidimensionali e bidimensionali. In particolare verranno presentatii seguenti argomenti:– Indici di posizione: Concetto generale di media. Moda, mediana e percentili.

Medie potenziate.– Indici di dispersione e indici di variabilità globale: scarto quadratico

medio, varianza.– Varianze di miscugli e varianze di somme.

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Seguirà l’introduzione all’analisi statistica di fenomeni bidimensionali, di cui si com-menteranno estesamente i concetti di dipendenza e di indipendenza in presenza di:– simmetria informativa (indici di connessione e concetto di indipendenza stocastica);– asimmetria informativa (introduzione ai modelli di regressione lineari nei

parametri o non lineari nei parametri ma linearizzabili, impiego del metododei minimi quadrati e misure di adattamento ai dati).

Dopo il completamento della trattazione dei precedenti argomenti la studentes-sa/lo studente è in grado di effettuare le principali analisi descrittive di dataset edi produrre semplici report interpretativi del fenomeno oggetto di analisi.

Si procederà con una introduzione al calcolo delle probabilità. In particolareverranno presentati i seguenti argomenti:– Definizione assiomatica, frequentista e classica di probabilità.– Lo schema dell’urna (estrazioni indipendenti e dipendenti).– Definizione di variabile casuale.– Principali variabili casuali: uniforme (discreta e continua), di Bernoulli,

binomiale, di Poisson (cenni), normale (o gaussiana).– La legge dei grandi numeri e il teorema centrale di convergenza (per que-

st’ultimo solo l’enunciato).Dopo il completamento della trattazione dei precedenti argomenti la studentes-sa/lo studente è in grado di calcolare la probabilità di alcuni eventi aleatori tipicidell’ambito finanziario.

Si procederà quindi con l’introduzione di elementi utili per affrontare argomentidi inferenza statistica, tra cui:– principali tecniche di campionamento;– definizione di verosimiglianza;– distribuzione esatta, o al più asintotica, di alcune variabili casuali campiona-

rie (in particolare della media e la varianza campionaria).Dopo il completamento della trattazione dei precedenti argomenti, la studentes-sa/lo studente è in grado di affrontare le prime nozioni relative alle proceduredecisionali in condizioni di incertezza.

BIBLIOGRAFIA

Testo per la parte metodologicaB.V. FROSINI, Metodi Statistici, Carocci, Roma, 2009 (2a ed.).(esclusi: §§ 2.5.2, 2.5.3, Cap. 3, §§ 4.9, 5.2.5, 5.2.6, 5.3, Cap. 6, §§ 7.5, 7.6, 7.8, 7.9, 8.1.6,

8.4, 8.5, 8.6, 8.7, 8.10, 8.11, 8.12, 8.13, 9.4, 10.6, 10.8, 11.4, da 11.8 a 11.17, Cap. 12).

Letture complementariA. GAMBINI, Argomenti di Statistica Descrittiva, Giappichelli, Torino, 2002.G. LANDENNA, Introduzione alla probabilità e all’inferenza statistica, Il Mulino,

Bologna, 1997.

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L. SANTAMARIA, Statistica descrittiva, Vita e Pensiero, 2006.D. PICCOLO, Statistica per le decisioni, Il Mulino, 2010.

DIDATTICA DEL CORSO

Si alterneranno lezioni su argomenti metodologici a lezioni ed esercitazioni acontenuto esemplificativo.

METODO DI VALUTAZIONE

Prova scritta della durata di 2h e 30’ composta da 6-8 domande, di cui almeno 3 voltealla verifica della preparazione metodologica della candidata/del candidato.

AVVERTENZE

Orario e luogo di ricevimentoIl Prof. Diego Zappa riceve gli studenti presso il Dipartimento di Scienze statistiche

(via Necchi 9, I piano) come da avviso pubblicato sul sito www.unicatt.it.

80. - Statistica IIPROF. BENITO VITTORIO FROSINI; PROF. DIEGO ZAPPA

OBIETTIVO DEL CORSO

Il corso si propone di introdurre i fondamenti dell’inferenza statistica, necessa-ria per poter prendere decisioni in presenza di informazioni campionarie.

PROGRAMMA DEL CORSO

OBIETTIVI FORMATIVI CHE LO STUDENTE DOVREBBE AVER RAGGIUNTO PRIMA DI ACCEDERE AL CORSO

Il programma del corso di Statistica II assume le conoscenze propedeutiche com-prese nei programmi dei corsi di Statistica I e di Matematica generale II.

OBIETTIVI FORMATIVI CHE LO STUDENTE POTREBBE ACQUISIRE NEL CORSO

1. Argomenti di calcolo delle probabilità.– Complementi su alcune variabili casuali: a) Processo di Poisson; b) Funzione

Gamma e funzione Beta; c) variabili casuali Gamma (e chi-quadrato) e Beta;d) v.c. normale, a una, due e p dimensioni; e) v.c. di Poisson, e v.c. esponenzialenegativa; f) la v.c. logistica.

– Teorema centrale di convergenza. Cenni su altri teoremi asintotici.– Momenti e funzioni generatrici dei momenti, in particolare per le v.c.

binomiale, di Poisson, Gamma (e chi-quadrato), normale.– Il teorema di Cochran.

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2. Argomenti di statistica matematica.– Trasformazioni di v.c.. Campionamento e v.c. campionarie: la v.c. t di Student,

e F di Fisher.– L’Informatore Statistico. La funzione di verosimiglianza. Informatori suffi-

cienti, minimi sufficienti, completi. La famiglia esponenziale.– Stima puntuale. Proprietà degli stimatori. Metodo per la determinazione de-

gli stimatori: metodo dei momenti e della massima verosimiglianza. Statisti-che sufficienti e stimatori a varianza minima.

– Stima intervallare. Costruzione degli intervalli di confidenza.– Verifica delle ipotesi. Lemma di Neyman Pearson. Test UMP. Test basati sul

rapporto di verosimiglianza. Test di significatività.

3. Argomenti di analisi di regressione.– Analisi della varianza con un criterio di classificazione.– Richiami sulla funzione di regressione: aspetti descrittivi.– Le funzioni di regressione nel caso della v.c. normale bivariata.– Analisi di regressione semplice. Teorema di Gauss-Markov. Stime di massi-

ma verosimiglianza per il modello di regressione normale, e test collegati.Stima della media condizionale. Calcolo di un intervallo predittivo.

– Regressione semplice con errori in entrambe le variabili.– Analisi di regressione multipla: (a) col metodo dei minimi quadrati ordinari, (b)

col metodo dei minimi quadrati ponderati. Il problema della multicollinearità.

BIBLIOGRAFIA

Testi consigliatiG. CICCHITELLI, Probabilità e statistica, Maggioli editore, Rimini, 2001.

Letture complementariG. CASELLA-R.L. BERGER, Statistical inference, Pacific Grove CA, Duxbury.B.V. FROSINI, Analisi di regressione, EDUCatt, Milano.R. HOGG-J. MCKEAN-A. CRAIG, Introduction to Mathematical Statistics, Pearson

Education, 2005.D. PICCOLO, Statistica per le decisioni, Il Mulino, Bologna.C.R. RAO, Linear statistical inference and its applications, Wiley, New York.N.A. WEISS, Calcolo delle probabilità, Pearson-Addison Wesley, Milano.

DIDATTICA DEL CORSO

Lezioni in aula.

METODO DI VALUTAZIONE

Esame scritto.

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AVVERTENZE

Orario e luogo di ricevimentoI docenti ricevono gli studenti come da avviso affisso all’albo presso il Dipartimento

di Scienze statistiche (via Necchi 9, I piano) e indicato sulle pagine web dei docenti sulsito www.unicatt.it

81. - Statistica assicurativaPROF. DIEGO ZAPPA

OBIETTIVO DEL CORSO

Le discipline assicurative rivolte allo studio del ramo danni hanno spesso comeoggetto lo studio della distribuzione del numero, dell’importo dei singoli sinistrie del costo aggregato. Queste grandezze sono fondamentali, ad esempio, perdefinire il calcolo del premio “personalizzato” stimato in base alle caratteristi-che dell’assicurato, così come per ottenere una opportuna stima dell’ammontare dellariserva sinistri in base alle informazioni di origine e sviluppo dei pagamenti.

PROGRAMMA DEL CORSO

OBIETTIVI FORMATIVI CHE LO STUDENTE DOVREBBE AVER RAGGIUNTO PRIMA DI ACCEDERE AL CORSO

Prima di accedere al corso la studentessa/lo studente dovrebbe conoscere alme-no gli elementi di matematica e statistica impartiti nei corsi della laurea triennale.

OBIETTIVI FORMATIVI CHE LO STUDENTE POTREBBE ACQUISIRE NEL CORSO

– Richiami sulle principali distribuzioni per descrivere il numero e il costo deisinistri. Richiami sulla famiglia esponenziale.

– Metodi di stima dei parametri: momenti e massima verosimiglianza. Il meto-do bootstrap.

– Introduzione ai modelli lineari generalizzati (GLM). Applicazioni al calcolodel premio assicurativo.

– Cenni sulla riserva stocastica. Approccio Chain-Ladder stocastico: impiegodella regressione GLM-Poisson e del metodo bootstrap per la costruzionedella distribuzione della riserva sinistri.

BIBLIOGRAFIA

D. ZAPPA, Appunti di Statistica Assicurativa - Introduzione ai modelli lineari generalizzati,in corso di preparazione.

Letture complementariP. DE JONG-G.Z. HELLER, Generalized Linear Models for Insurance Data, Cambridge

University Press, 2008.

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Y. TSE, Nonlife actuarial models: theory, methods and evaluation, CambridgeUniversity Press, 2009.

DIDATTICA DEL CORSO

Lezioni in aula con utilizzo di slide e lezioni in aula informatica.

METODO DI VALUTAZIONE

L’esame consisterà in una prova su un argomento scelto dallo studente tra quelliindicati nel programma del corso.

AVVERTENZE

Orario e luogo di ricevimentoIl Prof. Diego Zappa riceve gli studenti come da avviso affisso all’albo e indicato

nella bacheca web del docente.

82. - Statistica economicaPROF. RICCARDO BRAMANTE

OBIETTIVO DEL CORSO

Il corso è articolato in tre parti. La prima è dedicata all’informazione economicadi base ed alle modalità di rilevazione e di stima dei fenomeni economici e fi-nanziari. La seconda ha per oggetto i numeri indici, con particolare riferimentoalla misura dell’inflazione ed ai confronti spaziali di aggregati economici. Nellaterza parte si introducono alcuni modelli per l’analisi delle serie storiche econo-miche e finanziarie con particolare attenzione agli aspetti di previsione ex ante.

PROGRAMMA DEL CORSO

1. L’informazione economica di base– Le statistiche relative all’operatore famiglia ed impresa.– Le statistiche monetarie e finanziarie.– Contabilità economica nazionale.

2. Numeri indici– Numeri indici semplici e sintetici.– Misura dell’inflazione e deflazionamento di aggregati economici.– Confronti spaziali di aggregati economici.– I principali numeri indici di borsa italiani ed esteri.

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3. Analisi delle serie storiche– Modelli per componenti per l’analisi di serie storiche economiche.– I modelli autoadattativi di breve e medio periodo.– Medie mobili e componente stagionale.– Analisi e misura dell’errore di previsione.– Modelli strutturali e stocastici: cenni.

BIBLIOGRAFIA

A. PREDETTI, L’informazione economica di base, Giuffrè, Milano, ult. ed.A. PREDETTI, I Numeri Indici. Teoria e pratica, Giuffrè, Milano, ult. ed.L. SANTAMARIA, Analisi statistica delle serie storiche economiche, Vita e Pensiero,

Milano, 2000.L. SANTAMARIA, Sulle valutazioni ex-post ed ex-ante dei rischi finanziari, Vita e Pen-

siero, Milano, 2002.V. SIESTO, La contabilità nazionale, Il Mulino, Bologna, 2003.

Testi consigliatiB. COLOMBO-A. CORTESE-L. FABBRIS, La produzione di statistiche ufficiali, Cleup, Pa-

dova, 1994.R. GUARINI-F. TASSINARI, Statistica Economica - Problemi e metodi di analisi, Il Mulino,

Bologna, 2000.ISTAT, Rapporto Annuale, ultima edizione (www.istat.it).ISTAT, Italia in cifre, ultima edizione (www.istat.it).

DIDATTICA DEL CORSO

Lezioni in aula ed esercitazioni su argomenti attinenti l’ambito economico e finanziario.

METODO DI VALUTAZIONE

Prova scritta ed eventuale prova orale.Gli studenti frequentanti possono optare per una breve prova scritta inerente gli

argomenti trattati durante il corso seguita dalla presentazione orale di una tesina.

83. - Storia economica (Storia della moneta e della banca)PROF. PIETRO CAFARO

OBIETTIVO DEL CORSO

Il corso si propone di illustrare le vicende più significative dell’evoluzione dellamoneta, della banca e, in genere, degli strumenti e delle istituzioni finanziarienel contesto dell’economia italiana ed europea tra Ottocento e Novecento.

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PROGRAMMA DEL CORSO

PREREQUISITI DEL CORSO

Lo studente, per poter fruire al meglio di quanto sarà proposto nel corso, dovràpossedere una conoscenza essenziale delle dinamiche evolutive della storia ge-nerale nel mondo, ma in particolare dell’Occidente e dell’Italia. Tale formazione dibase può essere ottenuta rivedendo i concetti di base dell’evoluzione storica in etàmoderna e contemporanea già svolti nel proprio curriculum di studi preuniversitari,su un qualsiasi manuale di storia in adozione nella scuola media superiore.

OBIETTIVI FINALI

Obiettivo finale del corso è quello di permettere allo studente (che si auspicafrequentante) di conoscere la complessità e la gradualità della formazione deglistrumenti finanziari utilizzati dall’economia, la loro compenetrazione con l’eco-nomia reale, il loro evolvere seguendo linee di continuità e di discontinuità nellevarie esperienze concrete di evoluzione economica. In particolare dovrà esserein grado di comprendere le cause e gli effetti del peculiare percorso allo svilup-po attuato nel nostro Paese.

PRIMA UNITÀ DIDATTICA

MONETA, BANCA E FINANZA TRA “ANTICO REGIME” E PRIMA INDUSTRIALIZZAZIONE

Premessa:– Alcuni concetti di fondo.– Uno sguardo al passato remoto: cenni al problema della moneta, del rispar-

mio e del credito nel dibattito e nei fatti pre-ottocenteschi.

1. Due sistemi monetari in competizione: il sistema imperiale-aureo della ster-lina inglese e il bimetallismo del continente europeo.

– La riforma napoleonica dell’anno XI, il franco e le premesse dell’Unionemonetaria latina.

– Rapporto oro/argento e fluttuazioni monetarie nella “Golden Age”ottocentesca.

– Un approfondimento: unificazione politica e unificazione monetaria italiananel contesto dell’Unione monetaria latina.* La scelta del bimetallismo.* Corso forzoso e crisi valutaria.* Il rientro di fatto nel sistema monetario.* Il bimetallismo “zoppo” di fine secolo.

2. Scambi, strumenti finanziari, risparmio e credito negli anni dell’unificazio-ne nazionale italiana.

– Il primo Ottocento in Europa: banchieri privati, banchi pubblici, banche diemissione, casse di risparmio.

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– Due modelli a confronto: economie rivolte direttamente al mercato dei capi-tali ed economie orientate agli intermediari. Cenni sulla formazione e sulconsolidamento dei maggiori sistemi monetari europei.

– Un approfondimento: la banca in Italia tra Unità e fine secolo.* Banchieri e banche.* Il problema dell’ “emissione” e gli albori del “credito speciale”.* La grande crisi di fine Ottocento: crolli bancari e scandali.* La nascita della Banca d’Italia e le prime esperienze delle “banche miste”.* Le banche territoriali e i vari modelli di credito “popolare”: vie italiane

alla “banca di deposito”.

SECONDA UNITÀ DIDATTICA

MONETA E BANCA NEL ‘900: RICERCA, AVVIO, CONSOLIDAMENTO E CRISI DI UN EQUILIBRIO

1. Moneta e sistemi monetari nel Novecento europeo: nascita, evoluzione e sfal-damento di un sistema “naturale”.

– La “belle époque” dell’economia e il culmine della “Golden Age”.– La Grande Guerra, la crisi valutaria del dopoguerra, il problema delle ripara-

zioni e dei debiti, il dramma dell’iperinflazione tedesca e le conferenze mo-netarie internazionali.

– Sterlina, dollaro e franco nell’età del“Gold Exchange standard”.– Dal “patto tripartito” agli accordi di Bretton Woods.– Il “sistema di Bretton Woods” dagli anni ’50 alla crisi del decennio ’70.– L’unione economica europea e la ricerca di nuovi equilibri mondiali.– Un approfondimento: la lira dai fasti dell’età giolittiana alla confluenza

nell’Euro.

2. La lenta formazione dei sistemi bancari nazionali in Europa e in USA: ildifficile bilanciamento tra mercato e regolazione.

3. Un approfondimento: la banca in Italia nel Novecento.– La situazione bancaria in età giolittiana.– Il “nodo” della tutela del risparmio.– Una prima stagione di riforme: la “funzione sociale” della banca e la

legislazione del 1926.– Le scelte strutturali del 1936: il primato della banca/istituzione.– Tra ricostruzione “miracolo economico”: la piena attuazione della riforma

degli anni ’30.– Crisi e tramonto di un sistema obsoleto: prime concentrazioni, tra primato

del pubblico e riapparire della banca/impresa.– Le direttive CEE, la legge Amato e la legge bancaria del 1993.– Cenni sull’evoluzione della banca alla fine del millennio.

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BIBLIOGRAFIA

1. Appunti delle lezioni.2. Materiale integrativo (diapositive, dati, documentazione supplementare, ecc.) sarà

messo a disposizione attraverso la piattaforma Blackboard.3. La bibliografia di base e quella integrativa sarà comunicata all’inizio del corso.

DIDATTICA DEL CORSO

Il corso consisterà in lezioni frontali in aula e lavori di gruppo su testi indicati nelcorso delle lezioni. Sulla piattaforma Blackboard sarà predisposto un Syllabus conl’indicazione degli approfondimenti da compiersi e da considerarsi come prerequisito perla lezione successiva.

METODO DI VALUTAZIONE

Verranno valutati i risultati delle esercitazioni svolte durante le lezioni. A metà corsopotrà svolgersi una prova scritta riservata ai frequentanti. La prova finale (che porterà allavalutazione sommativa) sarà in forma orale.

AVVERTENZE

Orario e luogo di ricevimentoIl Prof. Pietro Cafaro riceve gli studenti come da avviso affisso all’albo presso il

Dipartimento di Storia dell’economia, della società e di Scienze del territorio “M. Romani”.

84. - Strumenti derivatiPROF. GIOVANNI PETRELLA

OBIETTIVO DEL CORSO

Il Corso ha l’obiettivo di illustrare le caratteristiche dei principali strumenti fi-nanziari derivati (forward, future, swap e opzioni) e il relativo processo di for-mazione dei prezzi. Particolare attenzione è rivolta alle modalità di utilizzo de-gli strumenti derivati (arbitraggio, speculazione e copertura).Nell’ambito del corso si prevede lo svolgimento di esercitazioni e interventi diesperti del settore per illustrare le modalità di applicazione concreta dei concettiesposti a lezione.Al termine del corso i partecipanti conosceranno le modalità di funzionamentodi forward, future, swap e opzioni; saranno in grado di usare tali strumenti perfinalità di arbitraggio, speculazione e copertura; saranno in grado di stimare ilprezzo equo per le versioni standard di tali strumenti.

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PROGRAMMA DEL CORSO

OBIETTIVI FORMATIVI CHE LO STUDENTE DOVREBBE AVER RAGGIUNTO PRIMA DI ACCEDERE AL CORSO

Prima di accedere al corso lo studente dovrebbe:– essere in grado di calcolare valori attuali e montanti in regime di

capitalizzazione discreta.

OBIETTIVI FORMATIVI CHE LO STUDENTE DOVREBBE ACQUISIRE NEL CORSO

Introduzione agli strumenti derivatiDopo il completamento della trattazione dell’argomento il candidato sarà ingrado di:– conoscere le caratteristiche fondamentali della categoria degli strumenti de-

rivati e, in particolare, di forward, future e opzioni;– comprendere le finalità di copertura del rischio, speculazione e arbitraggio

associate all’uso degli strumenti derivati.

Forward e futureDopo il completamento della trattazione dell’argomento il candidato sarà ingrado di:– conoscere le caratteristiche tecniche dei contratti forward e future;– conoscere il sistema dei margini dei contratti future;– comprendere i principi fondamentali della copertura del rischio mediante

contratti future;– calcolare i prezzi di contratti forward su attività sottostanti che non erogano

redditi, che erogano redditi noti in valore assoluto, che erogano redditi notiin percentuale;

– calcolare il valore di contratti forward.

Mercati dei tassi d’interesseDopo il completamento della trattazione dell’argomento il candidato sarà ingrado di:– calcolare valori attuali e montanti in regime di capitalizzazione continua;– calcolare i tassi zero coupon con il metodo bootstrap;– comprendere il concetto di tasso di interesse forward;– calcolare i tassi di interesse forward;– conoscere le caratteristiche dei forward rate agreement (FRA);– calcolare il tasso FRA e il valore di contratti FRA;– conoscere le caratteristiche tecniche dei contratti future su tassi di interesse,

il concetto di fattore di conversione, il concetto di titolo cheapest-to-deliver;– definire una strategia di copertura di un portafoglio obbligazionario median-

te contratti future.

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SwapDopo il completamento della trattazione dell’argomento il candidato sarà ingrado di:– conoscere le caratteristiche tecniche degli swap su tassi di interesse e su valute;– conoscere le modalità di utilizzo degli swap su tassi di interesse e su

valute;– calcolare il tasso swap;– calcolare il valore di swap su tassi di interesse e su valute.

OpzioniDopo il completamento della trattazione dell’argomento il candidato sarà ingrado di:– conoscere le specifiche contrattuali delle opzioni e la terminologia dei mer-

cati delle opzioni;– comprendere i fattori che influenzano i prezzi delle opzioni;– calcolare i limiti superiori e inferiori per i prezzi delle opzioni;– applicare la parità put-call;– comprendere le strategie operative con opzioni (spread e combinazioni);– calcolare il prezzo di un’opzione con il modello binomiale e secondo l’ap-

proccio della valutazione neutrale verso il rischio.

BIBLIOGRAFIA

J.C. HULL, Opzioni, futures e altri derivati, Pearson Prentice Hall, Milano, 2009, 7ª ed.(capp. 1-11), ISBN 13: 978-88-7192-549-3.

Materiale integrativo (diapositive, dati, documentazione supplementare, ecc.) sarà messoa disposizione attraverso la piattaforma blackboard.

DIDATTICA DEL CORSO

Il Corso prevede didattica frontale (70% del corso), esercitazioni (20%) e interventidi esperti del settore (10%).

METODO DI VALUTAZIONE

Prova scritta, composta da 6 domande, di durata compresa tra 90 e 120 minuti.

AVVERTENZE

Orario e luogo di ricevimentoIl Prof. Giovanni Petrella riceve gli studenti il giovedì dalle ore 10,00 alle ore 12,00

presso il Dipartimento di Scienze dell’economia e della gestione aziendale.

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85. - Strumenti derivati (corso avanzato)PROF. PAOLO GUALTIERI

OBIETTIVO DEL CORSO

Il corso ha l’obiettivo di fornire una conoscenza approfondita degli strumentiderivati e in particolare dei modelli di pricing e di gestione dei rischi connessi aposizioni in derivati.

PROGRAMMA DEL CORSO

OBIETTIVI FORMATIVI CHE LO STUDENTE DOVREBBE AVER RAGGIUNTO PRIMA DI ACCEDERE AL CORSO

Prima di accedere al corso lo studente dovrebbe:– conoscere in modo approfondito gli strumenti metodologici necessari per un

utilizzo consapevole dei principali strumenti finanziari derivati (forward,future, swap e opzioni);

– conoscere le caratteristiche degli strumenti sopra elencati e il relativo pro-cesso di formazione dei prezzi;

– conoscere le modalità di utilizzo degli strumenti derivati (arbitraggio, specu-lazione e copertura).

A tal fine sarebbe auspicabile che lo studente avesse sostenuto l’esame di Eco-nomia del mercato mobiliare I della laurea triennale (o un esame il cui corsoabbia contenuti analoghi).

OBIETTIVI FORMATIVI CHE LO STUDENTE DOVREBBE ACQUISIRE NEL CORSO:1. Modello di comportamento del prezzo delle azioni.Dopo il completamento della trattazione dell’argomento il candidato sarà in gra-do di conoscere i processi stocastici, a variabile continua e a tempo continuo,per i prezzi delle azioni.

2. Il modello di Black & Scholes.Dopo il completamento della trattazione dell’argomento il candidato sarà ingrado di:– conoscere le caratteristiche e i concetti base del modello di Black & Scholes;– applicare le formule di valutazione del modello;– calcolare la volatilità in base ai dati storici;– calcolare la volatilità implicita nei prezzi delle azioni sulla base del modello.

3. Opzioni su indici azionari, valute e futures.Dopo il completamento della trattazione dell’argomento il candidato sarà ingrado di:– comprendere le opzioni su indici azionari, valute e futures;– calcolare il prezzo delle opzioni su indici azionari, valute e futures.

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4. Lettere greche.Dopo il completamento della trattazione dell’argomento il candidato sarà in gra-do di calcolare le diverse dimensioni del rischio di una posizione su opzioni.

5. Volatility smile.Dopo il completamento della trattazione dell’argomento il candidato sarà ingrado di:– comprendere i grafici, cosiddetti “volatility smile” che rappresentano le

volatilità implicite delle opzioni in funzione dei prezzi di esercizio;– comprendere la relazione esistente tra i volatility smile e la distribuzione

probabilistica ipotizzata per il prezzo dell’attività sottostante.6. Stima di volatilità e correlazioni.Dopo il completamento della trattazione dell’argomento il candidato sarà ingrado di:– conoscere i modelli che spiegano le variazioni delle volatilità e delle

correlazioni che si manifestano con il passare del tempo;– applicare i principali modelli di stima della volatilità: modello a media mobi-

le con pesi esponenziali, GARCH, ARCH, metodi di massima verosimiglianza.

7. Procedure numeriche.Dopo il completamento della trattazione dell’argomento il candidato sarà in gra-do di conoscere e applicare le procedure numeriche alle quali si ricorre quandonon sono disponibili formule chiuse per la valutazione dei derivati.

8. Opzioni esotiche.Dopo il completamento della trattazione dell’argomento il candidato sarà ingrado di:– conoscere le caratteristiche principali dei diversi tipi di opzioni esotiche;– comprendere e applicare le metodologie di valutazione;– procedere all’unbundling di prodotti strutturati nelle componenti elemen-

tari e valutarli.

9. Derivati sul tasso di interesse:modelli standard di mercato.Dopo il completamento della trattazione dell’argomento il candidato sarà ingrado di:– conoscere le caratteristiche principali dei più diffusi prodotti, a contenuto

opzionale, negoziati sui mercati over the counter: opzioni su obbligazioni,caps, floors e collars su tassi di interesse, swaptions;

– applicare i modelli standard adottati dal mercato per valutare tali prodotti.

10.Derivati su tassi di interesse: modelli del tasso a breve.Dopo il completamento della trattazione dell’argomento il candidato sarà ingrado di:– conoscere i modelli di tasso a breve;– applicare i modelli della term structure.

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11. Derivati su tassi di interesse: modelli avanzati.Dopo il completamento della trattazione dell’argomento il candidato sarà in gra-do di comprendere i modelli multi-fattoriali.

12.Derivati creditizi.Dopo il completamento della trattazione dell’argomento il candidato sarà ingrado di:– conoscere le diverse tipologie di derivati creditizi;– applicare le tecniche di valutazione di tali strumenti.

BIBLIOGRAFIA

J. HULL, Opzioni futures e altri derivati, Prentice Hall, 7ª ed. (capp. 12-13, 15-24, 28-31).Nel corso dell’anno saranno eventualmente segnalate fonti bibliografiche integrative dei

testi adottati.

DIDATTICA DEL CORSO

Il corso è svolto attraverso lezioni in aula con il supporto di slides; alcune lezioni sonospecificamente dedicate alle applicazioni.

METODO DI VALUTAZIONE

Le modalità di esame saranno rese note in aula all’inizio del corso.La valutazione può essere integrata da eventuali elaborati predisposti dagli studenti

relativamente a problemi applicativi posti durante le lezioni (assignments).

AVVERTENZE

Orario e luogo di ricevimentoIl Prof. Paolo Gualtieri riceve gli studenti come da avviso affisso all’albo e indicato

sulla pagina web del docente.

86. - Teoria del rischio IPROF. NINO SAVELLI

Il programma e la bibliografia del corso saranno comunicati dal docenteall’inizio delle lezioni e affissi all’albo, nonché pubblicati nella sezione delsito web dell’Università Cattolica dedicata alla consultazione dei program-mi (http://programmideicorsi-milano.unicatt.it).

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Bianca.p65 10/07/2009, 9.051

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CORSI DI TEOLOGIA

LAUREE TRIENNALI

PRIMO ANNO

Introduzione alla Teologia e Questioni di Teologia fondamentale

PROGRAMMA DEL CORSO

– Homo est capax Dei.– Fides quaerens intellectum.– La Rivelazione e le sacre Scritture.– Vangelo, storiografia, storia.– Fede e ragione.– Fede e scienza.

BIBLIOGRAFIA

CORSO DEL PROF. SAC. STEFANO ALBERTO

Testi obbligatori per l’esame (non frequentanti)L. GIUSSANI, L’itinerario della fede, Rizzoli Firme Oro, Milano, 2007 (I. Il senso religioso,

pp. 13-190; II. All’origine della pretesa cristiana, pp. 195-240).

Testi solo per la consultazioneIl mistero di Cristo. Prima raccolta di fonti, Vita e Pensiero, Università Cattolica del

Sacro Cuore, Milano, 2001.Catechismo della Chiesa Cattolica.Documenti del Concilio Vaticano II.

Letture suggerite per chi desidera approfondire (testi facoltativi)J. RATZINGER-BENEDETTO XVI, Gesù di Nazaret, Rizzoli, Milano, 2007 (in particolare pp. 7-20).J. RATZINGER-BENEDETTO XVI, Gesù di Nazaret, Citta del Vaticano, LEV 2011 (in particolare

pp. 5-10)R. FISICHELLA, La rivelazione: evento e credibilità, Ed. Dehoniane, Bologna, ult.ed.CH. SCHÖNBORN, Al centro della nostra fede, Jaca Book, Milano, 1997.M. BERSANELLI-M.GARGANTINI (a cura di), Solo lo stupore conosce. L’avventura della ricerca

scientifica, BUR, Milano 2003.AA.VV., Dio oggi. Con Lui o senza di Lui cambia tutto, Cantagalli, Siena, 2010.

Altra letteratura verrà indicata nel corso delle lezioni.

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CORSO DEL PROF. SAC. JULIÁN CARRÓN

L. GIUSSANI, Il senso religioso, volume primo del PerCorso, Rcs, Milano (capp. 1, 2, 3,4, 5, 8, 10, 11, 12, 13, 14, 15).

L. GIUSSANI, All’origine della pretesa cristiana, volume secondo del PerCorso, Rcs, Mi-lano (capp. 1, 3, 4).

CORSO DEL PROF. SAC. PIERLUIGI LIA

Il corso farà riferimento a (testo obbligatorio):P. LIA, Sguardi al Mistero di Cristo: Riflessi della testimonianza evangelica, EDUCatt,

Milano, 2008.

Per i non frequentanti (testo obbligatorio):P. LIA, L’incanto della speranza, Vita e Pensiero, Milano, 2011 (capp. 3-5).

Per chi fosse interessato a qualche lettura di approfondimento dei temi (totalmentefacoltativa):

G. VATTIMO-P.A. SEQUERI-G. RUGGERI, Interrogazioni sul cristianesimo. Cosa possiamo an-cora attenderci dal Vangelo, Ed. Lavoro/Esperienze, Roma/Fossano, 2000.

CORSO DEL PROF. SAC. BRUNO MAGGIONI

B. MAGGIONI, Era veramente uomo, Ancora, Milano.B. MAGGIONI, Le parabole evangeliche, Vita e Pensiero, Milano.B. MAGGIONI, Attraverso la Bibbia, Cittadella Editrice, Assisi.

CORSO DEL PROF. SAC. AMILCARE MANARA

A tutti gli studenti, anche se iscritti ad anni precedenti, è richiesto lo studio del seguentevolume di dispense:

A. MANARA, Questioni sul credere oggi, EDUCatt, Milano, 2010.

Agli studenti frequentanti è data la possibilità di stabilire differenti scelte bibliografichee sviluppare percorsi di ricerca teologica, da concordare direttamente col docente durantelo svolgimento del corso.

CORSO DEL PROF. SAC. BERNARDINO PESSANI

F. ARDUSSO, Imparare a credere. Le ragioni della fede cristiana, Edizioni San Pa-olo, Cinisello Balsamo, 1992 (Universo Teologia 8).

E. BIANCHI, Adamo, dove sei?, Qiqajon, Magnano, 20073.J. BURGGRAF, Teologia fondamentale. Manuale di introduzione, Edizioni Ares, Mila-no, 2004.D. CASSARINI, Elementi di Teologia Fondamentale, Cittadella Editrice, Assisi, 2008.M. GRONCHI-J. LLUNGA MUYA, Gesù di Nazaret. Un personaggio storico, Paoline, Mi-lano, 2006.

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G. LORIZIO, Fede e ragione. Due ali verso il vero, Paoline, Milano, 2003.W. KASPER, Introduzione alla fede, Queriniana, Brescia, 200311 (Giornale di Teolo-gia 65).J. RATZINGER, Introduzione al cristianesimo. Lezioni sul simbolo apostolico,Queriniana, Brescia, 2008.B. SESBOUÉ, Credere. Invito alla fede cattolica per le donne e gli uomini del XXI se-colo, Queriniana, Brescia, 2000.G. TANZELLA-NITTI, Filosofia e Rivelazione. Attese della ragione, sorprese dell’annun-cio cristiano, Edizioni San Paolo, Cinisello Balsamo, 2008 (Universo Teologia 88).G. TANZELLA-NITTI, Teologia e Scienza. Le ragioni di un dialogo, Paoline, Milano, 2003.

Altri testi verranno indicati durante lo svolgimento delle lezioni.Testi per l’esame:

– gli studenti frequentanti, oltre agli appunti del Corso, concorderanno il pro-gramma con il docente;

– gli studenti non frequentanti affronteranno obbligatoriamente lo studio di al-cuni capitoli del volume di B. SESBOUÉ, Credere. Invito alla fede cattolica perle donne e gli uomini del XXI secolo, Queriniana, Brescia, 2000 (capitoli 1-25, 7, 10-14, 18-19).

Inoltre, è possibile concordare con il docente una diversa bibliografia per l’esa-me, approfondendo uno o più temi del programma del Corso.

CORSO DEL PROF. SAC. CLAUDIO STERCAL

Il corso viene svolto con una particolare attenzione alla lettura e alla presentazionedi testi della Bibbia e della tradizione cristiana.

Per chi frequenta il programma d’esame è costituito dal materiale effettivamentepresentato durante le lezioni ed è possibile concordare con il docente i tempi e le modalitàdell’esame.

Per chi non frequenta, il programma d’esame è costituito dal volume:P. GRELOT, Introduzione alla Bibbia, San Paolo, Cinisello Balsamo, 1998.

Il docente è a disposizione durante l’anno per un colloquio che aiuti, anche chi scegliedi non frequentare, a impostare la lettura dei testi e a preparare l’esame.

CORSO DEL PROF. SAC. SAVERIO XERES

Per gli studenti frequentantiAppunti delle lezioni.Un libro a scelta tra quelli indicati durante le lezioni.

Per gli studenti non frequentantiB. SESBOUÉ, Credere. Invito alla fede cattolica per le donne e gli uomini del XXI secolo,

Queriniana, Brescia (capp. 1, 2, 4, 7, 10, 11, 12, 13, 14).

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SECONDO ANNO

Questioni di Teologia speculativa e dogmatica

PROGRAMMA DEL CORSO

– Il Dio di Gesù Cristo.– Il Redentore dell’uomo.– Antropologia teologica.– La Chiesa.– I Sacramenti della fede.– Religione e Religioni.

BIBLIOGRAFIA

CORSO DEL PROF. SAC. STEFANO ALBERTO

Testi obbligatori per l’esame (non frequentanti)L. GIUSSANI, L’itinerario della fede, Rizzoli Firme Oro, Milano, 2007 (II. All’origine della

pretesa cristiana, pp. 241-310; III. Perché la Chiesa, pp. 319-579).

Testi solo per la consultazioneCatechismo della Chiesa Cattolica.Documenti del Concilio Vaticano II.

Letture suggerite per chi desidera approfondire (testi facoltativi)J. RATZINGER-BENEDETTO XVI, Gesù di Nazaret, Rizzoli, Milano, 2007.J. RATZINGER-BENEDETTO XVI, Gesù di Nazaret, LEV, Città del Vaticano 2011.G. PHILIPS, La Chiesa e il suo mistero, Jaca Book, Milano, ult. ed.A. SCOLA, Chi è la Chiesa? Una chiave antropologica e sacramentale per l’ecclesiologia,

Queriniana, Brescia, 2005.CH. SCHÖNBORN, Le sorgenti della nostra fede, Jaca Book, Milano, 1998.Altra letteratura verrà indicata nel corso delle lezioni.

CORSO DEL PROF. SAC. JULIÁN CARRÓN

L. GIUSSANI, All’origine della pretesa cristiana, volume secondo del PerCorso, Rcs, Mi-lano (capp. 5, 6, 7, 8, 9).

L. GIUSSANI, Perché la Chiesa, volume terzo del PerCorso, Rcs, Milano (parte I capitolo2; parte II capp. 1, 2; parte III capp. 1, 2, 3; parte IV capp. 1, 2, 3).

CORSO DEL PROF. SAC. PIERLUIGI LIA

Il corso farà riferimento a (testi obbligatori per tutti):P. LIA, Lo splendore di Dio. Saggio sulla forma cristiana, Vita e Pensiero, Milano, 2001.P. LIA, Et incarnatus est. Sguardi sul mistero cristiano, Seduzione dell’intelligenza e

passione del cuore, EDUCatt, Milano, 2000.

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Per un approfondimento dei temi si consiglia (testi facoltativi)G. LAFONT, Immaginare la Chiesa cattolica, San Paolo, Cinisello Balsamo, 1998.G. LOHFINK, Dio ha bisogno della Chiesa? Sulla teologia del popolo di Dio, San Paolo,

Cinisello Balsamo, 1999.P.A. SEQUERI, Senza volgersi indietro, Meditazioni per i tempi forti, Vita e Pensie-

ro, Milano, 2000.

CORSO DEL PROF. SAC. BRUNO MAGGIONI

B. MAGGIONI, Un tesoro in vasi di coccio, Vita e Pensiero, Milano.B. MAGGIONI, Il seme e la terra, Vita e Pensiero, Milano.

CORSO DEL PROF. SAC. AMILCARE MANARA

A tutti gli studenti, anche se iscritti ad anni precedenti, è richiesto lo studio del seguentevolume di dispense:

A. MANARA, Questioni sulla pratica della fede, EDUCatt, Milano, 2009.

Agli studenti frequentanti è data la possibilità di stabilire differenti scelte bibliografichee sviluppare percorsi di ricerca teologica, da concordare direttamente col docente durantelo svolgimento del corso.

CORSO DEL PROF. SAC. CLAUDIO STERCAL

Il corso viene svolto con una particolare attenzione alla lettura e alla presentazionedi testi della Bibbia e della tradizione cristiana.

Per chi frequenta, il programma d’esame è costituito dal materiale effettivamentepresentato durante le lezioni ed è possibile concordare con il docente i tempi e le modalitàdell’esame.

Per chi non frequenta, il programma d’esame è costituito dai seguenti volumi:B. MAGGIONI, La vita delle prime comunità cristiane, Borla, Roma, 1992;G. MOIOLI, Temi cristiani maggiori, Glossa, Milano, 2003.

Il docente è a disposizione durante l’anno per un colloquio che aiuti, anche chi scegliedi non frequentare, a impostare la lettura dei testi e a preparare l’esame.

CORSO DEL PROF. SAC. SAVERIO XERES

Per gli studenti frequentantiAppunti delle lezioni.Un libro a scelta tra quelli indicati durante le lezioni.

Per gli studenti non frequentantiB. SESBOUÉ, Credere. Invito alla fede cattolica per le donne e gli uomini del XXI secolo,

Queriniana, Brescia (capp. 5, 16, 17, 18, 19, 20, 21, 22, 24).

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TERZO ANNO

Questioni di Teologia morale e pratica

PROGRAMMA DEL CORSO

– La vita cristiana.– La legge dello Spirito di vita.– Il Decalogo e il comandamento nuovo.– Bioetica e biotecnologie.– Edificare la Chiesa: ministerialità, corresponsabilità e collaborazione.– Evangelizzazione e missione nei contesti della multiculturalità.

BIBLIOGRAFIA

CORSO DEL PROF. SAC. MICHELE ARAMINI

Per la parte prima:M. ARAMINI, Introduzione alla bioetica, Giuffré, 3a ed., 2009 (Gli studenti dedono studiare

da pag. 35 a pag. 117 e da pag. 182 a pag. 476).Per la parte seconda:

M. ARAMINI, Introduzione alla teologia morale, Giuffrè, 3a ed. semplificata, 2010 (conesclusione del capitolo terzo sulla storia della teologia morale).

CORSO DEL PROF. SAC. PIER DAVIDE GUENZI

E. CHIAVACCI, Invito alla teologia morale, Queriniana, Brescia, 1995 (Giornale di teolo-gia, 233).

G. PIANA, L’agire morale tra ricerca di senso e definizione normativa, Cittadella, Assisi,2001 (Questioni di etica teologica, 1).

D. MIETH, Scuola di etica, Queriniana, Brescia, 2006 (Giornale di teologia, 319).X. LÉON-DUFOUR, Agire secondo il Vangelo, EDB, Bologna, 2003 (Studi biblici, 44).P. BEAUCHAMP, La legge di Dio, Piemme, Casale Monferrato, 2000.C. DI SANTE, Decalogo: le dieci parole comandamento e libertà, Cittadella, Assisi, 2007.E. BORGHI, Il Discorso della montagna. Matteo 5-7, Claudiana, Torino, 2007.

Ai fini dell’esame, gli studenti non frequentanti sono tenuti allo studio di due testi. Ilprimo può essere scelto tra i volumi di CHIAVACCI, PIANA e MIETH; il secondo tra quellidi LÉON DUFOUR e BEAUCHAMP, oppure unendo i brevi saggi di DI SANTE e BORGHI.

Per gli studenti frequentanti il programma di esame sarà stabilito durante le lezioni.

Il Prof. don Pier Davide Guenzi, durante le settimane di lezione (II semestre), rice-ve gli studenti presso lo studio 141, primo piano del Gregorianum, all’orario indicatosulla pagina web del docente. Si prega di prendere visione delle eventuali variazioni delricevimento e delle date per il I semestre sulla bacheca dei corsi di Teologia, oppure sullapagina web del docente.

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CORSO DEL PROF. SAC. PIERLUIGI LIA

I frequentanti concorderanno con il docente il materiale per l’esame.

Per i non frequentanti:Testi obbligatori:

M. ARAMINI, Introduzione alla teologia morale, Giuffrè, Milano, 2010 (escludendo il IIIcapitolo).

Uno a scelta tra i seguentiH. ARENDT, Alcune questioni di filosofia morale, Einaudi, Torino, 2006.P.A. SEQUERI, Sensibili allo Spirito. Umanesimo religioso e ordine degli affetti, Glossa,

Milano, 2001 (testo particolarmente interessante con approfondimenti di rilievo aproposito dei nessi, oggi di grande attualità, tra identità personale, determinazioneetica, sentimenti ed emozioni).

J. HABERMAS, Il futuro della natura umana. I rischi della genetica liberale, Einaudi, Tori-no, 2002 (testo impegnativo, ma di notevole interesse per chi abbia dimestichezzacon la riflessione filosofica).

P. GROSSI, Mitologie giuridiche della modernità, Giuffré, Milano, 2005 (consigliato a chisia interessato a questioni attinenti al diritto).

J. RATZINGER-J. HABERMAS, Etica, religione e stato liberale, Morcelliana, Brescia, 2005.AA. VV., La legge naturale, I principi dell’umano e la molteplicità delle culture, Glossa,

Milano, 2007 (il volume viene incontro al rinnovato interesse per il tema della leggenaturale riscontrato in questi anni. Per l’esame è richiesta la conoscenza di uno deicontributi qui raccolti).

F. BOTTURI, La generazione del Bene, Vita e pensiero, Milano, 2009 (Prima Parte - Ilvolume è particolarmente raccomandato in quanto sviluppa una prospettiva filosofi-ca e antropologica molto prossima a quella che guida le lezioni del corso)

Testi assolutamente facoltativi per chi voglia approfondire la riflessione:W. PANNENBERG, Fondamenti dell’etica. Prospettive filosofico-teologiche, Queriniana, Bre-

scia, 1998.R. SPAEMANN, Felicità e benevolenza, Vita e Pensiero, Milano, 1998.AA.VV., Affetti e legami, Annuario di Etica 1/2004 a cura di F. Botturi e C. Vigna, Vita e

Pensiero, Milano, 2004.

CORSO DEL PROF. SAC. MAURIZIO MEDINA

A. FUMAGALLI (ed.), Il cristiano nel mondo. Invito alla Teologia morale, Ancora, Milano 2010.M. ARAMINI, Introduzione alla Teologia morale, Portalupi Editore, Casale Monferrato (Al),

2007.B. MAGGIONI, Il seme e la terra. Note bibliche per un cristianesimo nel mondo, Vita e

Pensiero, Milano 2003.X. LÉON-DUFOUR, Agire secondo il Vangelo, EDB, Bologna, 2003 (Studi biblici, 44).Altri testi verranno indicati durante lo svolgimento delle lezioni.

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Ai fini dell’esame, gli studenti non frequentanti sono tenuti allo studio di due testi. Ilprimo può essere scelto tra i volumi di ARAMINI (non è obbligatorio il capitolo III),FUMAGALLI (non sono obbligatorie le pagg. 147-205), il secondo tra quelli di LÉON-DUFOUR, MAGGIONI.

Per gli studenti frequentanti il programma di esame sarà stabilito durante le lezioni.

CORSO DEL PROF. SAC. BERNARDINO PESSANI

M. ARAMINI, Introduzione alla Teologia morale, Portalupi Editore, Casale Monferrato,20072.

P. BEAUCHAMP, La legge di Dio, Piemme, Casale Monferrato, 2000.E. CHIAVACCI, Invito alla teologia morale, Queriniana, Brescia, 1995 (Giornale di

Teologia 233).E. CHIAVACCI, Teologia morale fondamentale, Cittadella, Assisi, 2007.X. LÉON-DUFOUR, Agire secondo il Vangelo, EDB, Bologna, 2003 (Studi biblici 44).A. FUMAGALLI (ed.), Il cristiano nel mondo. Invito alla Teologia morale, Ancora, Milano, 2010.B. MAGGIONI, Il seme e la terra. Note bibliche per un cristianesimo nel mondo, Vita e

Pensiero, Milano, 2003.B. MAGGIONI, Un tesoro in Vasi di coccio. Rivelazione di Dio e umanità della Chiesa, Vita

e Pensiero, Milano, 2005.G. PIANA, L’agire morale tra ricerca di senso e definizione normativa, Cittadella, Assisi,

2001 (Questioni di etica teologica 1).J. RATZINGER-BENEDETTO XVI, L’elogio della coscienza, Cantagalli, Siena, 2009.C.VIGNA-S. ZAMAGNI (ed.), Multiculturalismo e identità, Vita e Pensiero, Milano, 2002.

Altri testi veranno indicati durante lo svolgimento delle lezioni.

Testi per l’esame:– gli studenti frequentanti, oltre agli appunti del Corso, concorderanno il programma

con il docente;– gli studenti non frequentanti affronteranno obbligatoriamente lo studio di due testi:1. B. MAGGIONI, Il seme e la terra. Note bibliche per un cristianesimo nel mondo, Vita e

Pensiero, Milano, 2003.2. un titolo a scelta tra i seguenti:

A. FUMAGALLI (ed.), Il cristiano nel mondo. Invito alla Teologia morale, Ancora,Milano, 2010 (escluse le pagine 162-206).oppure:M. ARAMINI, Introduzione alla Teologia morale, Portalupi Editore, Casale Monferrato,20072 (escluso il capitolo III).oppure:E. CHIAVACCI, Invito alla teologia morale, Queriniana, Brescia, 1995 (Giornale diTeologia 233).

Inoltre, è possibile concordare con il docente una diversa bibliografia per l’esame,approfondendo uno o più temi del programma del Corso.

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CORSO DEL PROF. P. SILVIO RONCA O.F.M. CAP.

B.F. PIGHIN, I fondamenti della morale cristiana, EDB, Bologna, 2001.L. PADOVESE, Uomo e donna a immagine di Dio, Ed. Messaggero, Padova, 2008, 4a

edizione.

Gli studenti frequentanti in luogo della sopracitata bibliografia, potranno fareriferimento alla dispensa del docente.

CORSO DEL PROF. AGNESE VARSALONA

B. MAGGIONI, Il seme e la terra. Note bibliche per un cristianesimo nel mondo, Vita ePensiero, Milano, 2001.

G. PIANA, L’agire morale tra ricerca di senso e definizione normativa, Cittadella, Assisi, 2001.Ulteriori indicazioni bibliografiche saranno fornite durante le lezioni.

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LAUREE MAGISTRALI

Teologia (corso seminariale)GR. A-K: PROF. SAC. LUIGI GALLI STAMPINO; GR. L-Z: PROF. SAC. BRUNO MAGGIONI

Gr. A-K: Prof. Sac. Luigi Galli Stampino

PROGRAMMA DEL CORSO

IL PENSIERO ECONOMICO CRISTIANO

1. I Fondamenti– Il pensiero biblico– La tradizione cristiana.– La dottrina sociale della Chiesa.

2. L’economia a servizio dell’uomo– Il rapporto economia ed etica.– Il lavoro: apporto personale alla vita sociale.– La proprietà privata e la questione ecologica.– Impresa, mercato e sistema economico.– Etica e finanza, sviluppo sostenibile.

BIBLIOGRAFIA

Testo baseE. COMBI-E. MONTI, Fede e società. Introduzione all’etica sociale, Centro ambrosiano,

Milano, 2005.

Testo di consultazioneCompendio della Dottrina sociale della Chiesa, Editrice Vaticana, Città del Vaticano,

2004.

AVVERTENZE

Conoscenza del testo base ed approfondimento di una tematica del corso.

Orario e luogo di ricevimentoIl Prof. Luigi Galli Stampino riceve gli studenti il martedì dalle ore 15,00 alle ore

16,00 (Piano ammezzato - Scala F).

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Gr. L-Z: Prof. Sac. Bruno Maggioni

PROGRAMMA DEL CORSO

Temi biblici sulla concezione dell’uomo nel mondo, la società, il lavoro, il dena-ro, la politica.

BIBLIOGRAFIA

B. MAGGIONI, Il seme la terra. Note bibliche per un cristianesimo nel mondo, Vita ePensiero, Milano, 2003.

AVVERTENZE

Orario e luogo di ricevimentoIl Prof. Bruno Maggioni comunicherà a lezione orario e luogo di ricevimento degli

studenti.

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Bianca.p65 10/07/2009, 9.051

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CORSI DI LINGUA STRANIERA DI PRIMO LIVELLO

1. - Lingua francese

PROGRAMMA DEL CORSO

Il Corso si articola nel seguente modo:

a) Studio ed uso attivo della fonetica e della grammatica di base– Fonemi specifici del francese.– Costruzione della frase semplice affermativa.– Interrogative.– Presentativi.– Espressioni corrispondenti a c’è, ci sono.– Negazione.– Congiunzioni coordinative e subordinative di base (et, ou, mais, parce que…).– Articoli definiti, indefiniti e partitivi.– Femminile e plurale nomi e aggettivi.– Possessivi: aggettivi e pronomi.– Dimostrativi: aggettivi e pronomi. Uso di ce / cela / ça.– Numeri.– Pronomi personali, pronomi y e en.– Pronomi relativi semplici.– Avverbi di quantità.– Le preposizioni semplici de e à e articolate.– Le principali preposizioni ed espressioni di luogo e tempo.– Comparativi e superlativi relativi.– Tempi verbali dell’indicativo, il condizionale, il congiuntivo presente, l’im-

perativo.– Verbi ausiliari e verbi in – ER, IR, RE, OIR.– Principali verbi riflessivi.– Principali verbi impersonali.– Principali verbi irregolari.– Accordo del participio passato.– Gallicismi.– Verbi di movimento + infinito.– Verbi di opinione + indicativo oppure infinito.– Uso del congiuntivo con i verbi impersonali e di volontà e/o desiderio.– Ipotesi della realtà.

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b) Acquisizione del vocabolario fondamentale per esprimersi nelle situazionidella vita quotidiana

– Salutations.– Pays et nationalités.– Études, professions et lieux de travail ou d’études.– Famille.– Personnes (description physique et traits de caractères. Ex. gentil, gai...).– Vêtements, accessoires et objets quotidiens (Ex. : ordinateur...).– Actions de la journée.– Immeuble et appartement.– Anniversaires et fêtes.– Argent et modalités de paiement.– Magasins et achats.– Temps et météo.– Loisirs, vacances, voyages.– Moyens de transport, en ville et sur la route.– Hôtel et restaurants.– Repas et produits alimentaires les plus courants.

c) Sviluppo delle competenze di lettura, ascolto e comprensione orale conl’ausilio di supporti audiovisivi e multimediali

BIBLIOGRAFIA

Testo comune a tutti i livelli/gruppi (principiante, falso-principiante e intermedio)adottato a lezione e consigliato per lo studio individuale:L. PARODI-M. VALLACCO, Nouvelle Grammaire Savoir-Faire + Corrigés (fascicolo venduto

a parte), CIDEB, 2009.

Testi adottati a lezionePossono essere differenziati per livelli e/o per formatori e saranno comunicati il primo

giorno di lezione in aula. Relativo avviso sarà pubblicato sulla pagina web del SeLdA(http://selda.unicatt.it/milano Formazione linguistica di base – Lingua francese –Programma dei corsi).

Testi facoltativi e/o consigliati per lo studio individualeL. PARODI-M. VALLACCO, Nouvelle Grammaire Savoir-Faire + Corrigés (fascicolo venduto

a parte), CIDEB, 2009.J. BONENFANT-J. LACROIX, Exercices d’oral en contexte, -Livre, CD, Corrigé-, (Niveau

débutant per i principianti, Niveau Intermédiaire per falsi-principianti e intermedi),Hachette.

AA.VV, Exercices de vocabulaire en contexte + Corrigé, Hachette.SITO: www.rfi.fr Langue française / Le journal en français facile / Le fait du jour /

Apprendre à écouter (esercizi di ascolto e comprensione orale di documenti autentici).

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Dizionario bilingue consigliato: GARZANTI, Nuova edizione.È possibile avere indicazioni bibliografiche più approfondite e specifiche per lo

studio individuale, rivolgendosi al Consulente linguistico di lingua francese, presso ilCAP, Centro per l’Autoapprendimento, Via Morozzo della Rocca 2/5, III piano, Aula 310.

AVVERTENZE

Tutti i corsi attivati di Lingua Francese sono interfacoltà e semestrali e prevedono unadurata differenziata a seconda dei livelli.

Gli studenti che non hanno mai studiato francese potranno scegliere un corsoprincipianti (débutants) in base alle disponibilità d’orario, senza dover sostenere alcuntest di ingresso.

Gli studenti che hanno già studiato francese devono sostenere un test di ingresso chesi terrà prima dell’inizio di ogni semestre (in settembre e in febbraio) c/o i laboratorilinguistici di Via Morozzo della Rocca, al fine di individuare quale classe di livellofrequentare (faux-débutants o intermédiaire). Gli studenti sono invitati a consultare lapagina web del SeLdA per le comunicazioni relative alle modalità e alle date del test diingresso.

Oltre ai corsi di lingua francese è possibile aumentare le ore di esposizione alla linguao intraprendere percorsi di studio in autonomia c/o il CAP, Centro per l’Autoapprendimento(Via Morozzo della Rocca, 2/A, III piano, Aula 310) dove si trova materiale didattico esi possono costruire percorsi personalizzati, con la consulenza di un insegnante reperibilesettimanalmente.

Descrizione della prova di idoneità: la prova consiste in un test scritto informatizzatoe un colloquio orale a cui si è ammessi SOLO previo superamento della parte informatizzata.

Test scritto informatizzato (durata: 1h30)– esercizi di comprensione orale: ascolto di due documenti in francese e risposta a

domande a scelta multipla;– esercizi di comprensione scritta: lettura di un testo o di vari testi brevi e risposta a

domande a scelta multipla;– esercizi di lingua e di grammatica: diversi testi brevi in cui selezionare l’elemento

mancante o scrivere una o più parole, in base al senso del testo o alle indicazionigrammaticali date.

Non è consentito l’uso del dizionario.

Colloquio oraleColloquio di stile informale in lingua. Il candidato dovrà dimostrare di saper

sostenere una conversazione con l’esaminatore, esprimendosi in modo semplice, macomprensibile e sostanzialmente corretto. Durante il colloquio si richiederà di:– saper rispondere a domande su sé stessi (studi, famiglia, progetti…);– descrivere un’immagine fornita dai docenti e simulare un dialogo ad essa collegata;– presentare un argomento a scelta semplice, connesso alla francofonia e ai propri

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interessi o esperienze, da prepararsi in modo autonomo a partire dall’ascolto di undocumento audio e non dalla lettura di un testo scritto.L’argomento a scelta è obbligatorio, non occorrono ricerca scritta, né file audio, masi richiede solo di saperne parlare. Esempi, siti consigliati e metodo di preparazionesono descritti nelle Indicazioni per il colloquio orale, scaricabili dalla pagina web delSelda (v. http://selda.unicatt.it/milano Formazione linguistica di base – Linguafrancese – Prove d’esame).

Un programma dettagliato, indicazioni specifiche per il colloquio orale, simulazionied esercizi per la prove d’esame sono disponibili sulla pagina web del SeLdA (v. http://selda.unicatt.it/milano Formazione linguistica di base – Lingua francese – Programmadei corsi - Prove d’esame). Gli studenti sono tenuti a consultare tali documenti perprepararsi al test e per eventuali aggiornamenti.

Gli studenti possono contattare gli insegnanti nel periodo dei corsi, al terminedelle lezioni.

2. - Lingua inglese - English for Economics, Law & business studies

PROGRAMMA DEL CORSO

Obiettivo dei corsi organizzati dal SeLdA è l’acquisizione delle competenze lin-guistiche corrispondenti al livello B1 “SOGLIA” del “Quadro di RiferimentoEuropeo delle Lingue”.

In particolare i corsi per le facoltà di scienze economiche e giuridiche sonofinalizzati a:– l’acquisizione e/o il rinforzo delle principali strutture morfosintattiche della

lingua inglese per un uso attivo e consapevole delle stesse;– l’apprendimento del lessico fondamentale per esprimersi in situazioni comu-

nicative quotidiane e professionali di base (brevi conversazioni telefoniche,colloqui e riunioni di lavoro di routine), l’introduzione al linguaggio del-l’economia e alla lettura e comprensione di testi settoriali.

Per la parte morfosintattica il programma comprende:

– ordine delle parole e struttura delle frasi;– tempi verbali dei verbi regolari e principali irregolari: present simple, present

continuous, present perfect simple and continuous, past simple, pastcontinuous, past perfect; futuro con will, shall, be going to, present continuouse present simple;

– passivo presente e passato semplici;– forme verbali: affermativa, interrogativa (strutture interrogative con: what,

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where, when, who, whose, which, how, why), negativa, imperativo, esclama-tivo; strutture seguite da gerundio o infinito; have/get causativo;

– verbi modali: can, could, will, would, shall, should, may, might, must, haveto, ought to, need, used to;

– frasi ipotetiche: tipo zero, tipo 1, tipo 2;– discorso diretto e indiretto;– sostantivi: singolare, plurale, numerabili/non numerabili, nomi composti,

genitivo e doppio genitivo;– pronomi: personali, possessivi, riflessivi, impersonali, dimostrativi, indefi-

niti e quantifiers (some, any, much, many, a few, a lot of, all,), relativi;– aggettivi: possessivi; dimostrativi; qualificativi; posizione dell’aggettivo nella

frase; forme comparative e superlative regolari e irregolari;– avverbi: di tempo, di modo, di luogo; posizione dell’avverbio nella frase;– articoli e partitivi;– preposizioni: di luogo, di tempo, di moto, di compagnia, d’agente; in

collocazioni dopo sostantivi, aggettivi e verbi.

Indicazioni sulla frequenza e l’ammissione ai corsiPer essere ammessi a una classe gli studenti già in possesso di competenze lin-guistiche devono obbligatoriamente sostenere un test di ingresso nei mesi diluglio e settembre (per il I semestre) e febbraio (per il II semestre) presso i labo-ratori linguistici di via Morozzo della Rocca.A seguito dei risultati del test gli studenti vengono suddivisi in gruppi differen-ziati per livello come di seguito specificato:ElementarePre-intermedioIntermedioPost-intermedio

Agli studenti di livello Elementare sono offerti due corsi (I e II semestre) di 60ore ciascuno finalizzati all’acquisizione e al consolidamento delle strutture e dellessico necessari al superamento della prova finale. Si raccomanda una frequen-za attiva e regolare.

Gli studenti assegnati al gruppo “Post-intermedio” possiedono già le competen-ze linguistiche necessarie per affrontare la prova di idoneità SeLdA e sono per-tanto ammessi a sostenere la prova di idoneità nelle prime sessioni d’esame utilisenza seguire un corso. Informazioni sulla prova d’esame e la relativa prepara-zione vengono fornite in un apposito incontro organizzato dal coordinatore dilingua inglese all’inizio di ogni semestre.

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N.B.: Oltre alla frequenza costante in classe è opportuno un regolare studio indi-viduale a casa e presso il Centro per l’Autoapprendimento situato in via Morozzodella Rocca 2/A.

Indicazioni sul formato dell’esameLa prova di Inglese SeLdA è composta da un esame scritto in tre parti (Listening,Reading e Use of English) e un esame orale (a coppie, circa 12 minuti).Le parti Listening, Reading e Use of English si svolgono nella medesima giorna-ta. L’orale in genere viene effettuato una settimana dopo gli scritti. Sono am-messi a questa prova solo gli studenti che superano la prova scritta.Nella pagina web del SeLdA (sezione Inglese/programmi) si può scaricare unfacsimile d’esame (www.unicatt.it/selda). Altri moduli esercitativi e simulazio-ni in formato cartaceo ed elettronico sono disponibili al Centro perl’Autoapprendimento.

N.B.: Poiché ad ogni appello è prevista una suddivisione in turni secondo l’ordi-ne alfabetico, una volta perfezionata l’iscrizione all’esame, gli studenti sonoinvitati a controllare sulla pagina web del SeLdA o presso la Segreteria l’orarioesatto della propria prova.

BIBLIOGRAFIA

Grammatica di riferimento per tutti i livelli:M. VINCE-G. CERULLI, Inside Grammar, MacMillan (libro dello studente - e volumetto

separato “Key”), ed. 2005.

Libri di corso:Per il livello Elementare

L. TAYLOR, International Express Elementary, Oxford (libro dello studente + workbook +audiocassetta).

Per il livello Pre-IntermedioL. TAYLOR, International Express Pre-Intermediate New Edition, Oxford (libro dello

studente + workbook + audiocassetta oppure CD).

Per il livello IntermedioL. TAYLOR, International Express Intermediate New Edition, Oxford (libro dello studente

+ workbook + audiocassetta).

AVVERTENZE

Orario e luogo di ricevimentoIl docente coordinatore di lingua inglese riceve gli studenti il venerdì dalle ore 10,00

alle ore 11,00 presso il Centro per l’Autoapprendimento.

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3. - Lingua spagnola

PROGRAMMA DEL CORSO

Il Corso si articola nel seguente modo:

a) Studio della grammatica di base:– Fonética y ortografía.– Artículos determinados e indeterminados. Forma y uso.– Género y número de nombres y adjetivos.– Pronombres: personales sujeto, reflexivos, complemento directo, indirecto e

interrogativos.– Adjetivos y pronombres: posesivos, demostrativos, indefinidos, relativos e

interrogativos.– Diferencia entre: hay / está (n).– Verbos reflexivos, pronominales e impersonales.– Números cardinales y ordinales.– Muy/mucho.– Comparativos y superlativos.– Diferencia entre ser/estar.– Principales verbos regulares e irregulares.– Tiempos verbales del Indicativo: Presente, Pretérito imperfecto, Pretérito

perfecto compuesto, Pretérito indefinido, Pretérito pluscuamperfecto, Futuroy Condicional.

– El Imperativo (afirmativo y negativo). Imperativo + pronombres.– Ir a/pensar + infinitivo;

Haber/tener + que + infinitivo;Deber + infinitivo;Volver a / ir a / acabar de + infinitivo;Estar a punto de + infinitivo y estar + gerundio.

– Adverbios de lugar, tiempo, modo, cantidad, etc.– Principales preposiciones y conjunciones.– Diferencias gramaticales básicas entre el español y el italiano.

b) Acquisizione del vocabolario fondamentale per esprimersi nelle situazionidi vita quotidiana

– Saludos, despedidas y presentaciones.– Países y nacionalidades.– La familia y la descripción de personas.– Profesiones y lugares de trabajo.– Partes del día y acciones habituales. Expresiones de frecuencia.

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– La casa (descripción de las partes, mobiliario y objetos).– La ciudad. Nombres de establecimientos y lugares públicos. Indicadores de

dirección.– Ropa (prendas de vestir, tallas y colores).– Partes del cuerpo.– Alimentos y bebidas.– Actividades del tiempo libre y lugares de ocio.– Días de la semana, meses del año y estaciones.– Tiempo atmosférico.– Viajes y servicios.– Medios de transporte.– Medio ambiente.– Marcadores temporales de pasado y futuro.– Aficiones y deportes.– Principales “falsos amigos” entre el español y el italiano.

c) Sviluppo delle competenze di espressione orale, lettura, ascolto e compren-sione con l’ausilio di supporti audiovisivi e multimediali

BIBLIOGRAFIA

Testi adottati a lezioneC. POLETTINI-J. PÉREZ NAVARRO, Contacto, Curso de español para italianos, Nivel 1, Ed.

Zanichelli, Bologna, 2003.G. BOSCAINI, Sin duda, Grammatica della lingua spagnola. Versione contrastiva, CIDEB,

Genova, 2010.

Testi facoltativi e/o consigliatiF. CASTRO, Uso de la gramática española, Nivel elemental. Nueva edición. Edelsa,

Madrid, 2010.AA.VV, Gramática básica del estudiante de español, Ed. Difusión, Madrid, 2005.M. J. BLÁZQUEZ LOZANO-M.A. VILLEGAS GALÁN, Universo gramatical, Gramática de referencia

del español para italianos, Edinumen, Madrid, 2010.

Dizionari consigliatiL. TAM, Dizionario Italiano-Spagnolo/Spagnolo- Italiano, Hoepli, Milano, 1997.C. MALDONADO GONZÁLEZ (dir.), Clave: diccionario de uso del español actual, SM,

Madrid, 1999.

AVVERTENZE

Gli studenti sono invitati a consultare sul sito del SeLdA o sulle bacheche del SeLdA,Via Morozzo della Rocca 2/A, V piano le comunicazioni relative al test di ingresso, allasuddivisione in gruppi, allo svolgimento dei corsi e delle prove di idoneità.

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Tutti i corsi attivati di Lingua Spagnola sono semestrali e prevedono una duratacomplessiva di 100 ore ripartite in esercitazioni d’aula e di laboratorio linguistico (Centroper l’autoapprendimento - CAP).

Alla prova scritta e orale si richiederà una competenza comunicativa in spagnolo (attidi parola in contesto) e non la compilazione di esercizi di grammatica. Pertanto siconsiglia vivamente di frequentare i corsi e di integrare la preparazione presso il Centroper l’Autoapprendimento di via Morozzo 2/A, dove vi sono postazioni audio-videocomputerizzate e materiale didattico ed è possibile costruire percorsi personalizzati conil consiglio di un consulente linguistico reperibile settimanalmente.

Descrizione della prova di idoneità: la prova consiste in un test scritto e un colloquioorale a cui si è ammessi previo superamento del test scritto.

Test scritto (durata: 90 minuti)

Il test scritto è composto da due parti principali:– Parte di comprensione scritta:* lettura e comprensione di diversi testi in lingua con verifica attraverso esercizi di

risposte vero o falso e brevi testi con risposta a scelta multipla.– Parte di “coscienza comunicativa” divisa a sua volta in due parti:* esercizi di lessico, nei quali lo studente dovrà dimostrare di conoscere (tramite

esercizi con risposta a scelta multipla) non solo il vocabolario fondamentale maanche i diversi aspetti contrastivi tra lo spagnolo e l’italiano (i cosiddetti “falsiamici”);

* esercizi riguardanti forme linguistiche in contesto: lo studente dovrà essere ingrado di applicare i diversi elementi grammaticali inseriti in un contesto determinatosempre tramite esercizi con risposta a scelta multipla.

Non è consentito l’uso del dizionario.

Prova oraleIl candidato dovrà dimostrare di saper sostenere una conversazione interagendo conl’insegnante e un altro candidato su un argomento familiare, esprimendosi in modosemplice ma comprensibile e sostanzialmente corretto circa una situazione di vitaquotidiana. Il colloquio si svolgerà nel seguente modo:– presentazione del candidato;– conversazione/interazione con un altro candidato tramite la simulazione di una

situazione immaginaria di comunicazione oppure la esposizione di un argomentoproposto dall’insegnante.

Nella valutazione, si verificherà non solo la capacità e qualità produttiva dellinguaggio orale ma anche la capacità di comprensione auditiva da parte del candidato.Si consiglia di verificare eventuali aggiornamenti del programma e della relativabibliografia alla fine dei corsi.

Orario e luogo di ricevimentoI docenti ricevono gli studenti al temine delle lezioni.

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4. - Lingua tedesca

PROGRAMMA DEL CORSO

Obiettivi del corso

Obiettivo di tutti i corsi offerti dal SELdA è portare gli studenti al livello B1SOGLIA definito dal Quadro di Riferimento Europeo delle Lingue.

In accordo alla Scala Globale di classificazione di esami e diplomi secondo ilivelli del Consiglio d’Europa, tale livello si riferisce a un “Uso indipendentedella lingua” con le seguenti caratteristiche:

B1“Lo studente è in grado di capire i punti essenziali di un discorso, a condizioneche venga usata una lingua chiara e standard e che si tratti di argomenti familiariinerenti al lavoro, alla scuola, al tempo libero, ecc. E’ in grado di districarsinella maggior parte delle situazioni linguistiche riscontrabili in viaggi all’este-ro. E’ in grado di esprimere la sua opinione, su argomenti familiari e inerenti allasfera dei suoi interessi, in modo semplice e coerente. E’ in grado di riferireun’esperienza o un avvenimento, di descrivere un sogno, una speranza o un obiet-tivo e di fornire ragioni e spiegazioni brevi relative a delle idee o a un progetto”.

Per superare con successo la prova di idoneità si consiglia agli studenti sia unapartecipazione attiva alle lezioni che lo studio individuale allo scopo di acquisi-re le competenze ricettive e produttive necessarie per raggiungere o consolidareil livello B1. Durante le lezioni sarà dato particolare peso alla comunicazione incoppie e in piccoli gruppi e sarà distribuito materiale supplementare. Per le at-tività autonome sono disponibili inoltre materiali al Centro per l’Autoapprendimento(CAP), ubicato al III piano della sede di Via Morozzo della Rocca 2/A.

N.B. Si consiglia la frequenza delle lezioni e del Centro per l’Autoapprendimento.

Al fine di raggiungere il livello B1 descritto sopra, il corso prevede:

Acquisizione e sviluppo delle competenze comunicative ricettive (ascoltare e leg-gere) e produttive (parlare e scrivere) attraverso attività sia guidate che autono-me, relative a situazioni rilevanti dell’esperienza quotidiana.

Il raggiungimento di questi obiettivi presuppone:

A. Acquisizione del vocabolario fondamentale per esprimersi nelle situazionidi vita quotidiana relative ai principali ambiti tematici, attinenti al settorelavorativo;

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B. Conoscenza e uso attivo delle principali strutture morfosintattiche della lin-gua tedesca.

– Struttura della frase principale e secondaria (per es.: causale, condizionale,interrogativa indiretta, relativa, infinitiva, finale).

– Declinazione di sostantivi e articoli, aggettivi e pronomi possessivi, prono-mi personali, aggettivi; il gruppo nominale.

– Coniugazione dei principali verbi regolari e irregolari (tempi verbali: Präsens,Perfekt, Präteritum, Imperativo, würde + Inf., forma passiva).

– Principali preposizioni con dativo e accusativo.– Connettori.

Gli obiettivi di studio si raggiungono utilizzando testi autentici attinenti allavita lavorativa e al linguaggio dell’economia per tutte le competenze lin-guistiche.

BIBLIOGRAFIA

P. VALLAVANTI, Kontakte, EDUCatt, 2010.Begegnungen A2+, Schubert Verlag, ISBN 978-3-929526-89-9.

Durante le lezioni verrà distribuito materiale integrativo circa i principali ambiti tematiciin programma.

Grammatica consigliata:H. SCOLLO, Deutsche Grammatik für Italiener, GRAPHICS Editore, ISBN 978-88-

903665-0-5.

Dizionari bilingui consigliati:Dizionario Italiano-Tedesco/Tedesco-Italiano, Paravia, 2001 oppure Dizionario Italiano-

Tedesco/Tedesco-Italiano, Sansoni, Firenze.

Dizionario monolingue consigliato:Deutsch als Fremdsprache, Hueber Wörterbuch, ISBN 3-19-001735-2.

Materiali per esercitarsi per la parte scritta dell’esame:P. VALLAVANTI, Textverständnis, EDUCatt, 978-88-8311-594-3P. VALLAVANTI, Deutschlandrunde, EDUCatt, 978-88-8311-595-0.ÖSD-Übungsmaterialien Grundstufe Deutsch e Zertifikat Deutsch, consultabili presso il

Centro per l’Autoapprendimento (CAP), ubicato al III piano della sede di ViaMorozzo della Rocca 2/A.

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AVVERTENZE

Indicazioni sulla prova di idoneità

La verifica è composta da una prova scritta (ascolto, lettura ed espressione scritta) euna prova orale.

Prova scritta – non sono ammessi dizionari:1. Ascolto (ca. 15 minuti)Brani con verifica di comprensione tramite risposte autentiche, o vero/falso: modelloÜbungsmaterialien Grundstufe Deustch e Zertifikat Deustch, Hörverstehen.

2. Lettura e Grammatica– Prima parte: testo con verifica tramite risposte a scelta multipla e testo a

inserzioni.– Seconda parte: testo con spazi vuoti da completare: modello Übungsmaterialien

Zertifikat Deustch Leseverstehen Aufgabe 1 e ZD Sprachbausteine.

3. Espressione scrittaUna lettera di circa 80-100 parole (su indicazioni) modello:Übungsmaterialien Zertifikat Deutsch

Prova orale (15 minuti)1. Dialogo su informazioni personali come studi, hobby, soggiorni all’estero,

interessi professionali.2. Simulazione di esperienza lavorativa (Bewerbung, Lebenslauf, Verträge…)

Nota Bene:Per essere ammessi alla prova orale bisogna aver superato la prova scritta.

Si consiglia vivamente di frequentare le lezioni e il Centro per l’Autoapprendimento.Gli studenti che avessero difficoltà nella frequenza sono pregati di contattare pertempo l’insegnante.

Orario e luogo di ricevimentoIl Dott. Vallavanti riceve gli studenti nella sede di via Morozzo della Rocca su

appuntamento previa e-mail: [email protected]. Per eventuali avvisi utilizzeràanche la pagina a sua disposizione nello spazio Selda – Esercitazioni di lingue - inBlackboard.

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CORSI DI LINGUA STRANIERA DI LIVELLO AVANZATO

1. - FrenchPROF. LUIGI CARENA

OBIETTIVO DEL CORSO

Saper comprendere testi inerenti gli indirizzi del corso di laurea magistrale, os-sia il francese delle attività finanziarie e della gestione dei beni culturali.

PROGRAMMA DEL CORSO

L’Économie. Le Commerce. La Banque. L’Entreprise. La Publicité. Le Françaisdans le monde.

BIBLIOGRAFIA

L. CARENA (a cura di), Introduzione alla lingua di specialità dell’economia, della finanzae del commercio, EDUCatt, Milano, 2010. Dispensa di lingua e civiltà francese contesti specialistici, integrata da CD.

Materiale didattico distribuito dal docente ad integrazione del contenuto della dispensasuddetta.

Gli studenti del corso di laurea in Economia e gestione dei beni culturali e dellospettacolo, integreranno il contenuto della dispensa con i documenti di lavoroscaricabili dal sito del docente oltre quelli specifici distribuiti a lezione dal docente.

Tutto il materiale distribuito in aula sarà disponibile presso il laboratorio fotocopie in unacartella a nome del docente.

DIDATTICA DEL CORSO

Lezioni frontali; analisi di casi. Acquisizione del lessico specialistico.Gli studenti del corso di laurea in Economia e gestione dei beni culturali e dello

spettacolo interverranno a un seminario che si terrà a Palazzo Clerici, Milano,contestualmente alla visita del palazzo.

METODO DI VALUTAZIONE

L’esame consiste in un colloquio che verte sul programma svolto in aula e sulcontenuto della dispensa. Gli studenti che frequentano regolarmente il corso, inizierannoil colloquio presentando un argomento a loro scelta, inerente il proprio corso di laurea.

Gli studenti che non possono frequentare prepareranno tre unità didattiche sceltetra quelle contenute nella dispensa. In genere, il criterio di scelta che guida icandidati è la brevità.

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Gli studenti che hanno soggiornato in Paesi francofoni nell’ambito del programmaErasmus, dovrebbero segnalare al docente la loro condizione, un congruo tempo primadell’esame.

AVVERTENZE

Orario e luogo di ricevimentoIl Prof. Luigi Carena riceve gli studenti il venerdì dalle ore 17,00 nel proprio ufficio

(via Necchi 9, IV piano; tel. 02.7234.2546; e-mail: [email protected]). Durante ilperiodo degli esami, l’orario potrebbe subire variazioni. Consultare il sito del docente peressere informati tramite avvisi tempestivamente comunicati.

2. - Lingua inglesePROF. ENRICO REGGIANI

OBIETTIVO DEL CORSO

Il corso si propone l’obiettivo di favorire un ulteriore sviluppo delle capacità dicomunicazione nei vari ambiti del cosiddetto Business English di livello advanced,valorizzandone le dimensioni grammaticali, lessicali, testuali e culturali.

PROGRAMMA DEL CORSO

Particolare attenzione verrà prestata alla ricezione della produzione scritta (quo-tidiani, periodici e saggi) negli specifici linguaggi di specialità e secondo diffe-renti generi testuali, soprattutto come spunto per la produzione scritta e orale.Saranno inoltre oggetto di riflessione e terreno di pratica linguistica alcune ca-ratteristiche situazioni comunicative del cosiddetto Business English di livelloadvanced, al fine di potenziare le competenze e le abilità comunicative deidiscenti, nonché la loro efficacia argomentativa in lingua inglese.

BIBLIOGRAFIA

Testi obbligatoriM. HEWINGS, Advanced Grammar in Use (upper-intermediate) – with answers (second

edition), Cambridge University Press (ult. rist.).P. DUMMETT (with Colin Benn), Success with BEC – Higher: Student’s Book, Summertown

Publishing, Oxford, 2008.E. REGGIANI, In the (salmon) pink 4. L’Inglese per la comunicazione economica sulle

pagine del Financial Times: scorci del Commonwealth, EDUCatt, Milano, 2009.

Testi consigliatiE. REGGIANI, Econolingua. Glossario di parole-chiave dal Financial Times, 1998-2008,

EDUCatt, Milano, 2009.

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P. DUMMETT, Success with BEC – Higher: Teacher’s Book, Summertown Publishing,Oxford, 2008.

P. DUMMETT, Success with BEC – Higher: Workbook (with Key), Summertown Publishing,Oxford, 2008.

A. TUCK (ed.), Oxford Dictionary of Business English for Learners of English, OxfordUniversity Press, Oxford (ult. ed.).

LONGMAN, Business English Dictionary, Longman, Harlow (ult. ed.).F. PICCHI, L’Inglese dell’Economia. Dizionario Economico e Commerciale Inglese-

Italiano, Italiano-Inglese, Zanichelli, Bologna (ult. ed.).F. PICCHI, Economics and Business. Dizionario Enciclopedico e Commerciale Inglese-

Italiano, Italiano-Inglese, Zanichelli, Bologna (ult. ed.).

DIDATTICA DEL CORSO

Lezioni in aula con sussidi multimediali.

METODO DI VALUTAZIONE

Una prova orale di lettura, traduzione e commento in inglese riguardante tutti icontenuti dei testi obbligatori.

AVVERTENZE

Quanto pubblicato in questa sede va considerato come passibile di modifiche dettateda particolari esigenze didattiche, che saranno pubblicate nella versione online di questoprogramma, reperibile nel corso in Blackboard del docente. Gli studenti sono tenuti avisitarlo periodicamente in tutte le sue parti e a conoscerne i contenuti.

Orario e luogo di ricevimentoIl Prof. Enrico Reggiani riceve gli studenti come da avviso affisso all’albo e indicato

nella bacheca web del docente.

3. - SpanishPROF. IGNACIO RODRÍGUEZ DE ARCE

OBIETTIVO DEL CORSO

L’obiettivo del Corso è di consolidare e affinare la competenza linguistica dibase raggiunta dallo studente durante il percorso precedente (SeLdA–B.1). IlCorso prevede inoltre lo studio dei linguaggi settoriali relativi all’economia, alcommercio, alle scienze bancarie e alla politica mediante la lettura, traduzione,riassunto di testi opportunamente selezionati.

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PROGRAMMA DEL CORSO

I contenuti del Corso saranno:a) Principi di grammatica e fonetica spagnola e morfosintassi.– Fonetica e ortografia.– Articoli determinativi e indeterminativi.– Il sostantivo e l’aggettivo: genere e numero.– Pronomi: personali, riflessivi, atoni di complemento oggetto e di comple-

mento di termine.– Pronomi ed aggettivi: possessivi, dimostrativi, indefiniti, relativi e interrogativi.– Aggettivi numerali cardinali e ordinali.– Il grado dell’aggettivo: comparativi e superlativi.– Il modo indicativo: principali verbi irregolari– L’imperativo affermativo e negativo: principali verbi irregolari– Il condizionale semplice e il presente del subjuntivo: principali verbi irregolari– Contrasto tra: hay / está (n) e ser / estar.– Verbi riflessivi, dittongati, con alternanza vocalica e irregolarità consonantica.– Verbi di opinione + indicativo oppure infinitivo.– Perifrasi:

hay/tener + que + infinitivo;volver a / ir a / acabar de + infinitivo;estar a punto de + infinitivo, estar + gerundio, llevar + gerundio e seguir +gerundio.

– Avverbi di tempo, di luogo, di modo, di quantità, ecc.– Preposizioni.– Congiunzioni.

b) Acquisizione del vocabolario fondamentale per esprimersi nelle situazionidi vita quotidiana.

– Saludos, despedidas y presentaciones.– Países, lenguas y nacionalidades.– Familia y personas (descripción física y caracterial).– Profesiones y lugares de trabajo.– Acciones habituales.– La casa (descripción de las partes y objetos).– La ciudad. Nombres de establecimientos y lugares públicos.– Ropa (prendas de vestir, tallas y colores).– Partes del cuerpo.– Alimentos y bebidas.– Actividades del tiempo libre y lugares de ocio.– Días de la semana, meses del año y estaciones.

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– Tiempo atmosférico.– Viajes y servicios.– Medios de transporte.– Medio ambiente.

c) Lessico specifico dell’ambito economico,commerciale, bancario e politico.A tale scopo verranno considerati:1. esempi di testi dalla struttura prestabilita come le convocazioni di assem-

blee societarie;2. cronache, commenti ed editoriali tratti delle pagine economiche e finan-

ziarie dei principali quotidiani spagnoli (El País, El Mundo, Expansión);3. gli articoli della Constitución Española de 1978 nei quali viene delineato

l’assetto istituzionale del Regno di Spagna.

BIBLIOGRAFIA

Testo adottato a lezione:R. ALONSO RAYA-A. CASTEÑEDA CASTRO-P. MARTÍNEZ GILA-J. P. RUIZ CAMPILLO, Gramática básica

del estudiante de español, Difusión, Barcelona (ult. ed.).Testi facoltativi e/o consigliati

M. CARRERA DÍAZ, Grammatica Spagnola, Laterza, Roma-Bari, 1997.Dizionario consigliato

L. TAM, Dizionario Italiano-Spagnolo/Spagnolo-Italiano, Hoepli, Milano, 1997.

DIDATTICA DEL CORSO

Lezioni in aula.

METODO DI VALUTAZIONE

L’esame consta di una parte scritta e orale. La prima è costituita da un test dicomprensione del testo nonché di accertamento grammaticale e di produzione scritta. Insede orale verrà sottoposto agli studenti un testo di natura economico-commerciale chesarà lo spunto per attività di traduzione e comprensione.

AVVERTENZE

Per sostenere l’esame, lo studente è tenuto ad aver superato l’esame di LinguaSpagnola di 1° livello (corso SeLdA).

Accedendo all’aula virtuale UCSC del docente si potranno avere ulterioriindicazioni sul programma e una bibliografia integrativa per approfondimenti deitemi trattati a lezione.

Orario e luogo di ricevimentoIl Prof. Ignacio Rodríguez de Arce riceve gli studenti dopo le lezioni direttamente in aula.

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5. - German

PROF. ALBERTO KRALI

OBIETTIVO DEL CORSO

Gli obiettivi del corso sono relativi ad una comprensione globale del messaggio

scritto e orale in un contesto di quotidianità, capacità di lettura con corretta pro-

nuncia e intonazione, esposizione scritta di brevi testi di produzione libera e di

testi paralleli guidati che riproducono articoli di giornali o riviste o brani tratti

da libri. Produzione orale libera riferita ad argomenti quotidiani di vario interes-

se, produzione orale guidata in ordine a testi letti in lingua di cui si deve mostra-

re la comprensione. Il messaggio linguistico anche se contiene qualche errore

deve tuttavia essere efficace sul piano della competenza comunicativa. Il livello

per le abilità linguistiche è riferibile agli standard richiesti per la certificazione

Zertifikat Deutsch für den Beruf (ZDfB) e Zentrale Mittelstufenprüfung (ZMP).

Le certificazioni sono ben accette ma non sono sostitutive dell’esame.

PROGRAMMA DEL CORSO

Per il raggiungimento degli obiettivi del corso si fa riferimento alle Indicazioni

Generali per lo Studio delle Lingue Straniere esposte all’Albo di Facoltà.

– Elementi fonetici contrastivi della lingua tedesca rispetto al parlante italiano.

– L’accento portatore di significato.

– Le rotazioni consonantiche.

– Cenni di storia della lingua tedesca.

* Ampliamento del lessico con particolare riferimento alla terminologia poli-

tico-economico-giuridica.

* Completamento della morfosintassi con riferimento alle frasi secondarie,

all’uso del congiuntivo, alla frase attributiva e al discorso indiretto.

– Aspetti grammaticali di contrastività della lingua tedesca rispetto all’italiano.

* Tecniche di comprensione per lettura e ascolto e formulazione di un testo

parallelo.

* Lettura e commento di brani tratti da libri, riviste e dalla letteratura specia-

listica sul tema: “Elementi contrastivi del tedesco rispetto all’italiano”.

– Il sistema elettorale tedesco.

– Tatsachen über Deutschland Edizioni Bundesaußenministerium der

Bundesrepublik D.

– La struttura politica della Bundesrepublik.

– Elementi conoscitivi dell’economia tedesca e attuale situazione congiunturale.

* Lettura e commenti di testi giornalistici e pubblicistici in lingua tedesca

relativi ai temi sopraindicati.

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– Tematiche relative alla Landeskunde:Länder und Hauptstädte.Die neuen Länder.Die Ballungsgebiete.Die grossen deutschen Firmen.Flachland und Bergland.Ebbe und Flut.Die Flüsse und die Seen.

BIBLIOGRAFIA

A.A.VV., Themen neu Zertifikatsband Kursbuch + Kassetten, Hueber Verlag,München, 2002.

AA.VV., Themen 2 und 3, Hueber Verlag, München, 2003.Kandidatenblätter ZDfB und ZMP, Goethe Institut.A.SEIFFARTH-C.MEDAGLIA, Arbeitsgrammatik, Cideb Editore, 19H.98.H.DREYER-R.SCHIMITT, Lehr-und Übungsbuch der deutschen Grammatik, Hueber Verlag,

München, 2004.AA.VV., Tatsachen über Deutschland, Edizioni Bundesaußenministerium der

Bundesrepublik Deutschland.B. GRAS-L. KROMBERG, Vergleiche/Confronti. Aspetti contrastivi del tedesco rispetto

all’italiano, Zanichelli, Bologna, 1994.M. REIMANN, Grammatica di base della lingua tedesca, Hueber Verlag, München, 1998.J. GRIMM, Über das Pedantische in der deutschen Sprache. Italienische Eindrücke, in

Kleinere Schriften, F. Dümmlers Verlag, Berlin, 1864.F.N. FINCK, Der deutsche Sprachbau, Minerva, Frankfurt/Main, 1976.

Nel corso delle lezioni verranno date ulteriori indicazioni bibliografiche.Per alcuni argomenti del corso valgono gli appunti.

DIDATTICA DEL CORSO

Le lezioni si svolgono in lingua con l’uso di internet, di lavagna luminosa, cassetteaudio e proiezioni di filmati nonchè distribuzione agli studenti di testi scritti. Sonopreviste prove simulate d’esame.

METODO DI VALUTAZIONE

La frequenza è necessaria per il raggiungimento degli obiettivi del corso.L’esame consta di una parte scritta e orale.La prima è costituita da un test di comprensione del testo nonché di accertamento

grammaticale e di produzione scritta. In sede orale si richiede un’esposizione fluente conintonazione e accento esenti da inflessioni italofone, in conformità con quanto esercitatoin sede di lezione curriculare, correttezza grammaticale e sintattica. Lo studente nondovrà mostrare incertezze sul piano della competenza comunicativa in ordine a temi di

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natura quotidiana così come in merito ai contenuti del programma sopraindicato nonchéagli argomenti e integrazioni trattati e svolti durante le lezioni. Dovrà inoltre essere ingrado di leggere un testo tratto a caso da un giornale o da una pubblicazione in linguatedesca, comprenderne il significato e saperne riferire in termini corretti.

Al fine di agevolare l’apprendimento e di distribuire il carico d’esame agli studentifrequentanti è data la facoltà di sostenere prove scritte parziali, rispettivamente alladecima settimana di lezione nel mese di dicembre, alla quindicesima settimana, a finemarzo, e alla ventesima a fine maggio.

Le prove vertono sugli argomenti trattati durante le lezioni. Il superamento dei tre testcomporta l’esenzione dalla prova scritta prevista negli appelli d’esame. In caso disuccesso in una sola prova o eventualmente in due prove lo studente dovrà sostenerel’esame scritto in sede di appello ufficiale solo per la parte del programma di cui è in debito.

La parte orale è da svolgersi in sede di esame ufficiale.

AVVERTENZE

Orario e luogo di ricevimentoIl Prof. Alberto Krali riceve gli studenti prima o dopo le lezioni direttamente in aula.Per eventuali comunicazioni e richiesta di appuntamenti al di fuori degli orari indicati

contattare l’indirizzo mail: [email protected].

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CORSO ICT E SOCIETÀ DELL'INFORMAZIONE

LAUREA TRIENNALE

ICT e società dell’informazione I [2 Cfu]PROF. NORBERTO PATRIGNANI

PROGRAMMA DEL CORSO

Il corso si divide in due parti:Parte teoricaElementi di informatica e applicazione alle scienze sociali. Esiste la possibilitàdi frequentare un corso di lezioni frontali tenuto dal docente titolare.

Parte praticaFinalizzata all’acquisizione di abilità informatiche. Si svolge in modalità di auto-apprendimento da parte dello studente mediante supporto elettronico e/oBlackboard.

Il programma della parte teorica rispecchia i contenuti del testo adottato comeda indicazione in bibliografia.

Contenuti teorici– Introduzione all’informatica: concetti di base (cap. 1).– L’hardware e le reti di comunicazione: componenti e funzionamento (cap. 2).– Il software di base e applicativo (cap. 2).– I dati e la loro organizzazione (cap. 3).– L’applicazione dell’informatica alle scienze sociali (cap. 4).

Contenuti pratici– Windows e elaboratori di testo.– Fogli di calcolo e presentazione dati.

BIBLIOGRAFIA

Il testo di riferimento per la parte teorica è:CARIGNANI-FRIGERIO-RAJOLA, ICT e Società dell’Informazione, McGraw-Hill, 2010, 2a edizione

(Il programma prevede lo studio delle seguenti parti del testo adottato: Capitolo 1 finoal paragrafo 1.8 escluso – Capitolo 2 tutto – Capitolo 3 fino a paragrafo 3.4 escluso– Capitolo 4 solo il paragrafo 4.2).

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DIDATTICA DEL CORSO

Per la parte teorica, in Blackboard è possibile scaricare parte del materiale disupporto (slide e letture di approfondimento) utilizzati dal docente durante le lezioni. Lostudio delle slide, tuttavia, non sostituisce il valore della frequenza e lo studio del librosecondo le indicazioni in bibliografia.

Per la parte pratica, i materiali sono a disposizione su Blackboard in modalità di auto-apprendimento.

METODO DI VALUTAZIONE

La valutazione avviene tramite un esame a computer con domande a risposta multiplae simulazioni da svolgere. L’esame si compone di 22 domande suddivise come segue:

12 domande relative alla parte teorica;10 domande relative alla parte pratica.L’esame nel suo complesso dura 30 minuti e dà diritto ad un’idoneità.Non esistono salti di appello. L’iscrizione (obbligatoria) all’esame segue il calendario

ordinario degli appelli e deve avvenire tramite internet o UC-Point. La verbalizzazioneavviene al termine dell’esame.

AVVERTENZE

L’ufficio di supporto per la parte pratica è ILAB - Centro per l’Innovazione e loSviluppo delle Attività Didattiche e Tecnologiche di Ateneo. Contatti: [email protected].

Orario e luogo di ricevimentoIl giorno e l’orario di ricevimento verranno comunicati dal docente durante le lezioni

e mediante comunicazione nella Pagina Personale Docente (http://docenti.unicatt.it).