LA VALUTAZIONE DELLA DOSE AL PAZIENTE E SUA OTTIMIZZAZIONE
Transcript of LA VALUTAZIONE DELLA DOSE AL PAZIENTE E SUA OTTIMIZZAZIONE
Dr. Francesco Di RosaEsperto Qualificato
Esperto in Fisica Medica
LA VALUTAZIONE DELLA
DOSE AL PAZIENTE E
SUA OTTIMIZZAZIONE
AZIENDA SANITARIA PROVINCIALE N. 2
Via Cusmano 1, 93100 - CALTANISSETTA
Caltanissetta, 05/12/2018
U.O.C. Radioterapia
RAZIONALE
Gli strumenti principali per raggiungere questo
obiettivo sono:
➢Appropriatezza
➢Giustificazione
➢Ottimizzazione
Una PROTEZIONE RADIOLOGICA
EFFICACE dovrebbe comprendere
l’eliminazione di ogni forma non necessaria
di esposizione alle radiazioni
APPROPRIATEZZA
APPROPRIATEZZA
OTTIMIZZAZIONE
Nelle esposizioni a scopo medico, con il
termine “OTTIMIZZAZIONE” possiamo
intendere una serie di azioni che consentano
di somministrare la DOSE ragionevolmente
più bassa possibile compatibilmente con la
qualità dell’immagine richiesta e necessaria
per ottenere l’informazione diagnostica
desiderata
OTTIMIZZAZIONE
La DOSE più bassa è uguale a ZERO
POSSIBILI PROCEDURE…
…SEMPRE UN MAGGIOR NUMERO PROCEDURE!!
ART. 4 - D.LGS. 187/2000
Principio di Ottimizzazione
- Scelta della Attrezzature
- Informazione Diagnostica Appropriata
- Delega degli aspetti pratici
- Programmi di garanzia della qualità
- Procedure Scritte
- Controlli di Qualità
- Valutazione delle Dosi
- Livelli Diagnostici di Riferimento (LDR)
QUADRO NORMATIVO - RADIOPROTEZIONE PAZIENTE
I concetti di giustificazione (appropriatezza diagnostica) e
ottimizzazione delle procedure, sono espressi con chiarezza nel
decreto 187/2000
D.L
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Art. 3
Giustificazione individuale di ogni esame radiologico
Art. 4
Ottimizzazione
(ALARA)
Art. 5 Responsabilità
(Esposizione effettuata sotto responsabilità del medico
specialista)
Art. 6
Procedure
(LDR, comma 5.)
Livelli Diagnostici di Riferimento
(LDR)
(Strumento per ottimizzare la dose)
Produzione di un’informazione
diagnostica adeguata (numero
minimo di immagini diagnostiche)
Scelta delle attrezzature
(utilizzare quelle più idonee)
In caso di superamento costante:
Interventi correttivi
Verifica e registrazione biennale degli
LDR
DOSE AL PAZIENTE vs MODALITA’
Danno Da Radiazioni
Gli effetti biologici dell’irradiazione costituiscono il prodotto finale di
una lunga serie di fenomeni che hanno inizio con il passaggio della
radiazione nel mezzo.
Gli eventi iniziali sono le ionizzazioni e le eccitazioni di atomi e
molecole del mezzo lungo le tracce delle particelle ionizzanti. Queste
interazioni fisiche portano a reazioni chimico-fisiche, poi a reazioni
chimiche e infine all’effetto biologico
PERCHÉ MISURARE LA DOSE ?
DANNO DA RADIAZIONI
Effetti deterministici: effetti a
dose soglia (Eritema, ulcerazioni
cutanee, leucopenia, danni al cristallino)
Effetti stocasticiEffetti di natura probabilistica per i quali non è
stato dimostrato un valore soglia al di sotto del
quale essi non si manifestano. La probabilità di
insorgenza di questi effetti aumenta con la dose,
mentre la gravità dell'effetto è indipendente
dalla dose ricevuta (Sviluppo di neoplasie,
effetti ereditari)
Probabilità
di danno
Dose (mSv)
100%
STOCASTICO
DE
TE
RM
INIS
TIC
O
?> 103> 102
DANNO DA RADIAZIONI
DANNO DA RADIAZIONI
Non vi è effetto ovvero è
presente un effetto benefico
(Ormesi da Radiazione)
Vi è una risposta
sovra-lineare
alle basse dosi
#Dose
DOSE INCIDENTE
Definito come la Dose in aria misurata in
corrispondenza del luogo di ingresso del fascio X nel
paziente.
Tale grandezza viene misurata in assenza di corpo
diffondente (paziente o fantoccio) tramite camera a
ionizzazione o dosimetri allo stato solido.
L’unita di misura normalmente utilizzata
nell’ambito della radiodiagnostica è il mGy.
0.10 mGy
Polistirolo
ESAK (Entrance Surface Air Kerma)
Questa condizione, nelle misure con la camera a ionizzazione ad aria libera, e
praticamente verificata fino a energie dell’ordine di 400 keV.
La valenza pratica del kerma risiede nel fatto che questa grandezza in aria e
esattamente la grandezza misurata dalle camere a ionizzazione (ad aria libera).
Dose assorbita vs kerma (in condizioni di equilibrio delle
particelle cariche e trascurando le perdite per
bremsstrahlung)
Da = Ka ×(1- g) Ka
ESD (Entrance Surface Dose)
La somma della dose incidente e della dose prodotta dalla
radiazione retrodiffusa dal corpo, che puo ammontare
anche fino al 50% del valore della dose incidente stessa.
La misura della dose superficiale può essere eseguita tramite
camera a ionizzazione, dosimetri a termoluminescenza o
pellicole radiosensibili (per esempio, pellicole gafchromic),
posizionati sulla superficie del corpo o del fantoccio. In
alternativa la dose superficiale può essere determinata tramite
la misura della dose incidente in aria e l’uso dei fattori di
retrodiffusione, FR.
0.10 mGy
FR
UTILIZZATO PER DEFINIRE GLI LDR IN RADIOLOGIA
TRADIZIONALE
DOSE INGRESSO
ESD =FR • Dinc(Per fascio X diagnostico: 1.3 FR 1.5)
PRODOTTO DOSE – AREA (DAP o KAP)
Il prodotto dose-area (Dose Area Product, DAP O Kerma Area
Product, KAP) e il prodotto della dose assorbita in aria, misurata sul
percorso del fascio da una camera a ionizzazione trasmissiva, per
l’area del fascio in corrispondenza della camera; IL DAP E’ UNA
GRANDEZZA INVARIANTE RISPETTO ALLA DISTANZA
DALLA SORGENTE X
Per una valutazione del potenziale detrimento sanitario
dovuto ad un’esposizione il valore dell’indicatore di dose
impiegato dovrebbe essere poi tradotto in:
DOSE EQUIVALENTE ALL’ORGANO E/O
DOSE EFFICACE
DOSE E RISCHIO
Dalla misura della dose incidente Dinc posso ricavare la
dose equivalente all’organo T come:
HT = RT · Dinc
Con RT coefficiente di conversione da dose incidente a
dose equivalente all’organo (ICRP 34)
CALCOLO DELLA DOSE EQUIVALENTE
METODO ANALITICO
Coefficienti di conversione E/DAP
COME VALUTARE LA DOSE EFFICACE ?
La stima della Dose Efficace può essere
effettuata moltiplicando il valore misurato
del DAP per un coefficiente di conversione
specifico della regione anatomica irradiata:
E = kDAP,E · DAP
QUADRO NORMATIVO - RADIOPROTEZIONE PAZIENTE
I concetti di giustificazione (appropriatezza diagnostica) e
ottimizzazione delle procedure, sono espressi con chiarezza nel
decreto 187/2000 in vigore già da 16 anni
D.L
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Art. 3
Giustificazione individuale di ogni esame radiologico
Art. 4
Ottimizzazione
(ALARA)
Art. 5 Responsabilità
(Esposizione effettuata sotto responsabilità del medico
specialista)
Art. 6
Procedure
(LDR, comma 5.)
Livelli Diagnostici di Riferimento
(LDR)
(Strumento per ottimizzare la dose)
Produzione di un’informazione
diagnostica adeguata (numero
minimo di immagini diagnostiche)
Scelta delle attrezzature
(utilizzare quelle più idonee)
In caso di superamento costante:
Interventi correttivi
Verifica e registrazione biennale degli
LDR
LDR (ESD)
Valori di dose per procedure radiologiche standard per pazienti di
corporatura standard che non “dovrebbero” essere superati nella
pratica clinica, perché, in base all’esperienza e allo stato dello
sviluppo tecnologico, con tale dose la qualità diagnostica dell’esame
è soddisfacente.
QUALITA’ DOSE
RESPONSABILE DELLE
APPARECCHIATURE
FISICO MEDICO
PROMUOVE LA VERIFICA DEGLI
LDR
EFFETTUA LA VERIFICA
I valori dei LDR riportati nell’allegato II del D.Lgs 187/2000 sono
ricavati da 2 trials effettuati in Europa negli anni 80 - 90 e relativi
alla valutazione della tecnica radiologica, della qualità
dell’immagine e delle osservabili dosimetriche.
Esame Dose in ingresso (ESD) (mGy)
Addome 10
Urografia (per proiezione) 10
Cranio AP 5
Cranio PA 5
Cranio Lat 3
Torace PA 0.4
Torace Lat 1.5
Rachide Lombare AP 10
Rachide Lombare Lat 30
Rachide Lombo-sacrale 40
Pelvi AP 10
Mammografia(con griglia) 10
ADULTI-UOMO STANDARD
Tabella LDR esami radiologici - D.Lgs 187/00 - Radiodiagnostica
NON SONO
CONSIDERATE TUTTE LE
PRATICHE
RADIOLOGICHE!
Esame CTDIW (mGy) DLP (mGy cm)
Testa 60 1050
Torace 30 650Addome 35 800Pelvi 35 600
ADULTI-UOMO STANDARD Tomografia Computerizzata
Tabella LDR esami radiologici - D.Lgs 187/00 - Radiodiagnostica
Esame Dose in ingresso (ESD) (mGy)
Addome 1 ( 5 anni)
Cranio AP/PA 1.5 (5 anni)
Cranio Lat 1 (5 anni)
Torace PA/AP 0.1 ( 5 anni)
Torace Lat 0.2 ( 5 anni)
Torace AP 0.08 ( neonato)
Pelvi AP 0.9 ( 5 anni)
Pelvi AP 0.2( neonato)
LDR PEDIATRICI
IL BAMBINO NON È
"ADULTO PICCOLO"
IL BAMBINO È QUESTO!!
http://usatoday30.usatoday.com/news/nation/2001-01-22-scans.htm
RADIOLOGIA PEDIATRICA
RADIOLOGIA PEDIATRICA
I BAMBINI
SAREBBERO
PIÙ
SENSIBILI
ALLE R.I. DI
CIRCA 3
VOLTE
RISPETTO A
UN ADULTO
DI ETÀ
MEDIA
AJR Am J Roentgenol. 2001 Feb;176(2):289-96
Stima del rischio di mortalità negli
USA per cause radioindotte dall’uso
della TC in pediatria
2.7 milioni di TC nei
bambini/anno
Baseline: neoplasie letali nel
20% della popolazione
540.000 vs. 540.725: 725 morti per
neoplasia in eccesso oltre la
baseline durante il corso della vita
= 0.13%
RADIOLOGIA PEDIATRICA
The most effective way to reduce the population dose from CT is simply to decrease
the number of CT studies that are prescribed. From an individual standpoint, when a
CT scan is justified by medical need, the associated risk is small relative to the
diagnostic information obtained. However, if it is true that about one third of all CT
scans are not justified by medical need, and it appears to be likely perhaps 20 million
adults and, crucially, more than 1 million children per year in the United States are
being irradiated unnecessarily.
RADIOLOGIA PEDIATRICA
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC2814780/
RADIOLOGIA PEDIATRICA
A statistical association between childhood leukaemia and an abdominal
X-ray examination of the pregnant mother was first reported in 1956
from a case–control study of childhood cancer mortality conducted in
Great Britain. This study, later called the Oxford Survey of Childhood
Cancers (OSCC), was continued and eventually showed a highly
statistically significant 50% proportional increase in the risk of childhood
leukaemia associated with antenatal diagnostic radiography. The
association has been confirmed by many case–control studies carried out
around the world, the appropriately combined results of which show a
highly statistically significant increase in risk that is compatible with the
OSCC finding…….
Childhood leukemia following medical diagnostic
exposure to ionizing radiation in utero or after birth
RADIOLOGIA PRENATALE
CLASSIFICAZIONE DOSI ?
CLASSIFICAZIONERANGE DI DOSE
ASSORBITA A BASSO LET
TIPO DI ESPOSIZIONE
ALTA D > 1 Gy Radioterapia
MODERATA 100 mGy < D < 1GyRadiologia
Interventistica
BASSA 10 mGy < D < 100 mGy TC multiple
MOLTO BASSA D < 10 mGyRadiologia
Convenzionale
Consenso implicito e Basso livello di esposizione ?
Consenso informato esplicito per tutti gli esami
radiologici a cui è associato un rischio addizionale di
cancro nel corso della vita 1/10000
Rischio 1 /10000 per esami che comportano tra 1 e 2 mSv
di Dose Efficace (Segmento scheletrico, Torace, Cranio,
Rachide cervicale…)
Una proposta di soluzione: (E. Picano 2004)
Ragionare in termini di Categorie di Rischio equivalente?
Fumare 28 pacchetti
di sigarette
Esposizione a 10 mSv
Percorrere circa
30.000 km in auto
Bere 200 litri di vino
Popolazione esposta
Rischio Cancro
% Sv -1
Rischio Eff. Ereditari
% Sv -1
Rischio Totale
% Sv -1
Intera 5.5 0.2 5.7
Adulta 4.1 0.1 4.2
Coefficienti di rischio – ICRP 103-2007
Esempio: Una dose di 10 mSv comporta che
meno di 6 individui su 10000 irraggiati
corrono il rischio di contrarre un tumore nel
corso della vita
CATEGORIE DI RISCHIO DA RADIAZIONI IONIZZANTI
Radiografia del torace come “UNITÀ DI MISURA
RADIOLOGICA” usata per paragonare altre procedure radiologiche
in termini di numero equivalente di radiografie del torace. Una
radiografia del torace singola proiezione AP: dose efficace circa 0,02
mSv
IL RUOLO DEL MEDICO PRESCRITTORE
Il Coordinamento delle Società Scientifiche
Italiane aderenti a «WONCA» (World
Organization of National Colleges and
Academies of Family Medicine/General
Practice), ha condotto nel 2012 sul territorio
italiano una ricerca finalizzata a valutare il
grado delle conoscenze dei medici prescrittori
in merito al rischio radiologico
Lo studio ha confermato in generale il basso
grado di conoscenza delle problematiche
connesse al rischio radiologico da parte dei
medici prescrittori, con uno score di risposte
corrette mediamente inferiore al 40% e una
percentuale di medici che raggiunge la
sufficienza inferiore al 13%. In particolare
soltanto 4 medici su 737 conoscevano e
applicavano una linea-guida relativa
all’impiego delle tecniche di imaging
OPUSCOLO INFORMATIVO IAEA