La teoria dello sviluppo sociocognitivo di Vygotskij · 2019. 3. 20. · cognitivo. Piaget afferma...

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La teoria dello sviluppo sociocognitivo di Vygotskij

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  • La teoria dello sviluppo

    sociocognitivo di Vygotskij

  • Mappa

    Notizie bibliografiche

    Concetto di sviluppo Zoped

    Strumenti psicologicie tecnologici

    Stadi di sviluppo

    Età stabiliEtà critiche

    Linguaggio

  • VYGOTSKIJ

    1896-1934

    Vygotskij è uno studioso sconosciuto in Occidente fino al 1962, anno nel quale venne

    tradotta in inglese la sua opera

    “Pensiero e Linguaggio”.

    Nasce in Russia in una famiglia di intellettuali ebrei

    Muore a soli 38 anni di tubercolosi e considerata la sua breve vita è sorprendente

    la quantità di libri che ci ha lasciato.

    Nell’ Unione Sovietica i suoi scritti furono messi al bando dal regime stalinista,

    (accettavano la teoria di Pavlov)

    credeva che il comportamento umano fosse

    modellato dall’organizzazione sociale:

    voleva proporre l’idea del bambino come

    membro della cultura dominante

    Definito il “Mozart della psicologia”

  • Lëv Semenovich Vygotskij (1896-1934)

    Nato in Russia lo stesso anno di Piaget.

    I suoi interessi iniziali sono rivolti alla letteratura, ma ben presto si interessa alla psicologia.

    Bambino considerato all’interno della cultura dominante a cui appartiene.

    La psicologia deve indagare la tensione fra bambino e società ed il modo in cui tale tensione si risolve nello sviluppo.

    Vita breve Teoria non completata

  • Scuola storico-culturaleNegli anni successivi alla rivoluzione del 1918 in Russia, autori

    come Vygotskij Lurija e Leont’ev costituiscono una scuola di pensiero nella quale affrontano il tema della crisi della

    psicologia e argomenti come:

    -i rapporti fra sviluppo e apprendimento

    -le caratteristiche cognitive di soggetti con difficoltà di apprendimento o con handicap.

    Concetto centrale di tale scuola è:il concetto che le funzioni psicologiche superiori abbiano

    origine sociale.

  • La teoria

    Le funzioni intellettuali superiori emergono dalle esperienze sociali

    Come Piaget, il bambino è considerato attivo costruttore nell’ambiente:

    Piaget: ambiente fisico

    Vygotskij ambiente sociale, inteso sia come cultura che come interazioni

  • Il bambino non è un organismo universale

    che opera nel vuoto

    La mente è per sua natura sociale

  • Lo sviluppo umano

    Esaminato a tre livelli:

    culturale

    interpersonale

    individuale

  • Livello culturale

    I bambini non partono da zero nel costruire la conoscenza sul mondo utilizzano le acquisizioni delle generazioni precedenti

    Gli strumenti culturali o artefatti culturali sono

    sviluppati da ogni società

    aiutano ad adattarsi alla realtà

    sono tramandati da una generazione alla successiva

    Si distinguono 2 tipi di strumenti culturali:

    strumenti materiali o tecnologici, es. orologio

    strumenti concettuali o psicologici, es. linguaggio

    Gli strumenti tecnologici e psicologici esercitano la loro influenza in maniera congiunta

  • Livello interpersonale

    Sviluppo cognitivo = risultato delle interazioni con altre persone più competenti in diversi contesti

    La natura umana implica che: Bambino sfrutta l’aiuto e l’insegnamento

    Adulto offre aiuto ed insegnamento

  • Costruttivismo sociale o socio-costruttivismo

    Livello individuale

    Minore attenzione rispetto a Piaget

    Visione costruttivistica dello sviluppo: bambino attivo nello sviluppo delle proprie conoscenze

    ma non costruisce da solo risultato dell’interazione con altre persone più “esperte”.

  • L’intelligenza

    L’individuo può utilizzare diversi strumenti

    che l’ambiente mette a disposizione.

    Vygotskij sostiene, come per Piaget, che lo sviluppo avviene per stadi diversi qualitativamente ma che non si possono fissare i contenuti di ogni stadio perché questi dipendono dal contesto culturale nel quale il bambino vive.

  • Stadi di sviluppo

    Vygotskij elabora una teoria dello sviluppo che comprende 4 stadi che caratterizzano l’età stabili e l’età critiche.

    Le età stabili sono caratterizzate da cambiamenti microscopici che accumulandosi creano il presupposto di un salto qualitativo;

    Le età critiche sono quelle in cui la personalità del bambino cambia.

    1. Passaggio dall’allattamento alla prima infanzia (1 anno di vita)

    2. rivolta all’ambiente (3 anno di vita)

    3. difficoltà sul piano educativo (7 anno di vita)

    4. difficoltà e fase maturazione sessuale (13 anno di vita)

  • ZOPED

    Definisce la distanza tra il livello di sviluppo effettivo e il livello di sviluppo potenziale, consente cioè di valutare la differenza tra ciò che il bambino è in grado di fare da solo e ciò che è in grado di fare con l’aiuto e il supporto di un individuo più competente.

  • Zona di sviluppo prossimale

    La differenza tra ciò che il bambino sa fare da solo e ciò che sa fare insieme ad un altro.

  • Zona di sviluppo prossimale

    Solo Insieme Solo Insieme

    BAMBINO A BAMBINO B

  • Progresso attraverso la zona di sviluppo

    prossimale

    Avviene in tre fasi:

    1. La prestazione è controllata dall’adulto/esperto

    2. La prestazione è controllata dal bambino

    3. La prestazione è automatizzata

  • Insegnamento

    L’insegnamento è utile secondo Vygotskij solo quando spinge il bambinoad avviare attività che lo conducono ad un livello superiore.

    In altre parole l’insegnante lavorando con il bambino su un tema spiega,informa, corregge e spinge il bambino a spiegare il proprio punto di vista.

    Nella ZOPED insegnamento e apprendimento dipendono dall’interazionesociale, per cui i discorsi e le discussioni sono fondamentali per lacostruzione delle funzioni intellettive superiori:

    Vygotskij sostiene che l’interazione sociale tra studenti e tra studenti einsegnanti e’ fondamentale per ampliare la zona prossimale di sviluppo.

  • Apprendimento e sviluppo

    TIPI DI APPRENDIMENTO

    SPONTANEO- FINO AI TRE ANNI

    Il bambino apprende secondo un programma proprio

    SPONTANEO-REATTIVO 3-6

    Il bambino è capace di apprendere in base al modo con cui ilprogramma del suo maestro diventa il suo programma

    REATTIVO - 6-7 ANNI

    Il bambino apprende seguendo il modello che il maestro gli

    propone

  • Cosa rende efficace l’azione

    dell’adulto?

    Non tutti i tentativi degli adulti sono efficaci

    Dipende da:

    1-Sensibilità dell’adulto

    2-Capacità del bambino di sfruttare l’aiuto

    3-Dal tipo di relazione instaurato tra adulti e bambini

  • I pari come tutor Secondo la teoria di Vygotskij il modello del tutor

    apprendista (esperto novizio) può presentarsi in molteplici varianti: genitore, insegnante, bambino esperto

    In tutte esiste un’asimmetria

    I bambini traggono vantaggio anche dalla guida di un compagno più esperto

    Come gli adulti i tutor bambini devono adottare strategie efficaci

    In ambito scolastico tali possibilità vengono utilizzate nell’apprendimento collaborativo e nel tutoring tra pari

  • Il conflitto socio-cognitivo

    Quando si ha asimmetria di ruoli

    I bambini imparano dal confronto con un compagno

    Apprendimento collaborativo

  • ..”Se come è stato detto il bambino di età più giovane apprende

    secondo un programma proprio e il bambino in età scolare

    studia seguendo il programma del maestro, il bambino in età

    prescolare è capace di apprendere soltanto nella misura in cui

    il programma del suo maestro diventa anche il suo

    programma”.

  • Lo sviluppo è legato all’utilizzo di strumenti

    Le funzioni mentali superiori hanno origini dalle relazioni con gli altri

  • Il linguaggioVygotskij sostiene invece che il linguaggio svolge un ruolo

    fondamentale:

    1- è lo strumento d’eccellenza con il quale viene trasferita l’esperienza a livello sociale:come parlano le altre persone e di cosa parlano è il canale principale per trasmettere la cultura dall’adulto al bambino;

    2- il linguaggio consente ai bambini di regolare le proprie attività, i monologhi dei bambini piccoli, che Piaget considerava egocentrici, indicano che i bambini hanno acquisito l’uso del linguaggio come strumento di pensiero;

    3- il linguaggio verso la fine del periodo prescolare viene interiorizzato e si trasforma in pensiero,una funzione sociale diventa cosi lo strumento principale per il funzionamento cognitivo.

    Piaget afferma che il linguaggio nei primi anni non esercita un ruolo fondamentale e formativo sul pensiero, i discorsi dei bambini sono privi di funzioni comunicative e normative.

  • Il linguaggio E’ lo strumento più importante per trasmettere la cultura. Consente ai bambini di regolare la propria attività. Si acquisisce nelle interazioni sociali e poi viene internalizzato

    PIAGET

    Il linguaggio dipende dalpensiero, è un sottosistema all’interno di una più generale capacità cognitiva, quella simbolica.

    Prima egocentrico (ripetizioni, monologhi, monologhi collettivi), poi socializzato con la reversibilità operatoria

    VYGOTSKIJ

    Linguaggio e pensiero hanno origini diverse, ma poi si integrano ed influenzano reciprocamente.

    Prima interpsichico, poi intrapsichico: prima linguaggio sociale comunicativo con minimo di attività cognitiva svil. Cognitivo,

    linguaggio sempre più socializzato + linguaggio egocentrico come “pensare ad alta voce”

    linguaggio interiore

  • Vygoskij

    “Nello sviluppo culturale del bambino ogni funzione compare due volte su due piani dapprima compare sul piano sociale poi sul piano psicologico. Prima compare tra due persone sotto forma di categoria interpsicologica poi all’interno del bambino come categoria intrapsicologica”

  • La funzione della parola è in primo luogo sociale finalizzata al contatto e all’interazione con gli altri. Poi man mano che le esperienze sociali si accrescono il bambino usa il linguaggio come aiuto nella soluzione di problemi interni (una parola può evocare una persona, un animale, in oggetto o situazione).

    Successivamente utilizzerà il linguaggio egocentrico per parlare a se stesso.

  • Il linguaggio egocentrico rappresenta una fase importante della crescita interna, il punto di contatto tra il discorso esterno sociale e il pensiero interno. In questo modo il linguaggio acquisisce una seconda funzione (la prima era quella sociale) quella intellettiva come strumento di strutturazione del pensiero.