La stretta correlazione tra la funzione ventricolare destra valutata all’ecografia tridimensionale...
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Articolo originale
La stretta correlazione tra la funzione ventricolare destra valutata
all’ecografia tridimensionale e la capacita funzionale nei pazienti
con cardiomiopatia dilatativa
Antonello D’Andrea a,*, Rita Gravino a, Gemma Salerno a, Roberto Padalino a, Lucia Riegler a,Raffaella Scarafile a, Enrica Pezzullo a, Luigi Nunziata a, Massimo Romano b,
Giuseppe Limongelli a, Eduardo Bossone c, Giuseppe Pacileo a, Pio Caso a,Maria G. Russo a, Raffaele Calabro a
a Cattedra di Cardiologia, Seconda Universita di Napoli, AORN Ospedali dei Colli, Ospedale Monaldi, Napolib Dipartimento di Medicina Interna, Universita Federico II, Napoli
c Dipartimento di Cardiochirurgia, IRCCS Policlinico San Donato, San Donato Milanese (MI)
Ricevuto l’8 febbraio 2011; accettato l’1 giugno 2011; disponibile online il 3 agosto 2011
Riassunto
Obiettivi: Lo scopo dello studio e stato quello di stabilire se la frazione di eiezione del ventricolo destro stimata all’ecocardiografia
tridimensionale real-time (real-time 3D echocardiography, RT3DE) possa individuare i pazienti affetti da cardiomiopatia dilatativa (dilated
cardiomyopathy, DCM) con capacita funzionale maggiormente compromessa al test cardiopolmonare.
Materiali e metodi: 55 pazienti affetti da cardiomiopatia dilatativa in fase di scompenso cardiaco cronico (eta 56,5 � 9,1 anni; 40 maschi; 30 di
eziologia ischemica; Classe NYHA III: 40) e 30 soggetti sani di controllo sono stati sottoposti attraverso RT3DE all’analisi sia del ventricolo
sinistro sia del ventricolo destro. Dopo aver acquisito le immagini, il software post processing ha elaborato i dati della RT3DE relativi all’indice di
dissincronia sistolica (systolic dyssynchrony index, SDI) dei 16 segmenti del ventricolo sinistro e ha registrato, inoltre, la frazione di eiezione del
ventricolo sinistro e del ventricolo destro. La risonanza magnetica cardiaca e stata effettuata in un sottogruppo di 20 pazienti affetti da
cardiomiopatia dilatativa per confermare le misurazioni ottenute mediante RT3DE. Tutti i pazienti con cardiomiopatia dilatativa sono stati inoltre
sottoposti a test cardiopolmonare, condotto al cicloergometro, per la misurazione di VO2 di picco (espresso come percentuale del valore predetto),
soglia anaerobica (VE/VCO2 slope) e circulatory power (CP).
Risultati: Nei pazienti dilatati la frazione di eiezione media era pari a 29,8 � 4,6%. Il valore di SDI del ventricolo sinistro valutato alla RT3DE era
8,4 � 4,2 e la frazione di eiezione del ventricolo destro era 51,3 � 4,6%. Al test cardiopolmonare il valore medio di VO2 di picco era
15,2 � 4,4 mL/kg/min, mentre quello di CP era 2,1 � 0,8. Attraverso l’analisi univariata, la frazione di eiezione del ventricolo destro e risultata
direttamente proporzionale al VO2 di picco (%) (r = 0,55; p < 0,0001) e inversamente proporzionale alla soglia anaerobica valutata con VE/VCO2
slope (r = –0,42; p < 0,001). Attraverso un’analisi multivariata, SDI e frazione di eiezione del ventricolo destro valutata all’ecocardiografia 3D
sono risultati gli unici fattori in grado di predire in maniera significativa il VO2 di picco (%) misurato al test cardiopolmonare.
Conclusioni: Nei pazienti affetti da cardiomiopatia dilatativa la riduzione della funzione sistolica del ventricolo destro e associata in maniera
indipendente a una peggiore tolleranza all’esercizio fisico aerobico.
# 2011 Societa Italiana di Ecografia Cardiovascolare. Pubblicato da Elsevier Srl. Tutti i diritti riservati.
Parole chiave: Ecocardiografia tridimensionale; Test cardiopolmonare; Ventricolo destro; Capacita di esercizio; Risonanza magnetica cardiaca.
Abstract: The strong correlation between right ventricular function evaluated by 3D echography and functional impairment in patients withdilated cardiomyopathy
Objectives: The aim of the study was to detect if right ventricular (RV) ejection fraction assessed by real-time 3D echocardiography (RT3DE)
could predict patients with dilated cardiomyopathy (DCM) with greater functional impairment in response to cardiopulmonary exercise.
Materials and methods: 55 chronic heart failure patients with DCM (56.5 � 9.1 years; 40 males; 30 ischaemic; NYHA class III: 40) and 30 healthy
controls underwent both left ventricular (LV) and RVanalysis by RT3DE. Post-processing software provided data of RT3DE systolic dyssynchrony
www.elsevier.com/locate/jcecho
Disponibile online all’indirizzo www.sciencedirect.com
Journal of Cardiovascular Echography 21 (2011) 126–134
* Corrispondenza.
E-mail: [email protected] (A. D’Andrea).
2211-4122/$ – see front matter # 2011 Societa Italiana di Ecografia Cardiovascolare. Pubblicato da Elsevier Srl. Tutti i diritti riservati.
doi:10.1016/j.jcecho.2011.06.005
A. D’Andrea et al. / Journal of Cardiovascular Echography 21 (2011) 126–134 127
index (SDI) of 16 LV segments, and of both LV and RV ejection fraction. Cardiac magnetic resonance was performed in a subgroup of 20 DCM
patients to confirm RT3DE measurements. DCM patients underwent also bicycle cardiopulmonary exercise test with evaluation of VO2 peak
(percentage of the predicted value), VE/VCO2 slope and circulatory power (CP).
Results: In DCM patients mean LV ejection fraction was 29.8 � 4.6%. RT3DE LV SDI was 8.4.4 � 4.2, and RV ejection fraction was
51.3 � 4.6%. By cardiopulmonary test, mean VO2 peak was 15.2 � 4.4 mL/kg/min, and mean CP was 2.1 � 0.8. By univariable analysis,
RV ejection fraction directly correlated with VO2 peak % (r = 0,55; p < 0.0001) and inversely with VE/VCO2 slope (r = –0.42; p < 0.001). By
multivariable analysis, SDI (beta coefficient = –0.46; p < 0.001) and 3D RV ejection fraction (beta coefficient = 0.42; p < 0.001) emerged as the
only independent determinant of VO2 peak % during cardiopulmonary test.
Conclusions: Impaired RV function in DCM patients is independently associated with worse ability to perform aerobic exercise.
# 2011 Societa Italiana di Ecografia Cardiovascolare. Published by Elsevier Srl. All rights reserved.
Key words: 3D echocardiography; Cardiopulmonary test; Right ventricle; Exercise capacity; Cardiac magnetic resonance.
1. Introduzione
Negli ultimi anni, la risposta fisiologica all’esercizio fisico
incrementale attraverso l’utilizzo di misurazioni dirette della
ventilazione e degli scambi gassosi, comunemente denominata
‘‘test da sforzo cardiopolmonare’’ (cardiopulmonary exercise
test, CPT), e diventata un importante strumento clinico nel
management dei pazienti affetti da scompenso cardiaco di grado
severo1,2.
Nei pazienti affetti da cardiomiopatia dilatativa (dilated
cardiomyopathy, DCM), la dissincronia sistolica del ventricolo
sinistro svolge un ruolo importante nella fisiopatologia della
malattia e rappresenta un marker indipendente di prognosi3.
Anche la disfunzione del ventricolo destro, talvolta denominato
‘‘il ventricolo dimenticato’’, rappresenta un importante fattore
prognostico neipazienti incui e stata postadiagnosidi scompenso
ventricolare sinistro4,5. Inoltre, lavori precedenti hanno docu-
mentato una possibile relazione tra frazione di eiezione del
ventricolo destro, valutata con differenti tecniche di ventricolo-
grafia con radionuclide, e tolleranza all’esercizio fisico6–10.
L’ecocardiografia tridimensionale real-time (real-time
three-dimensional echocardiography, RT3DE) e una potente
tecnica di recente introduzione che permette di valutare in
maniera accurata ed efficace la dissincronia meccanica globale
e regionale del ventricolo sinistro nei pazienti affetti da
scompenso cardiaco, come pure di effettuare una valutazione
quantitativa della funzione del ventricolo destro, paragonabile a
quella fornita dalla risonanza magnetica cardiaca11–13.
In tale ambito, lo scopo di questo studio e stato quello di
stabilire se la funzione sistolica del ventricolo sinistro e del
ventricolo destro, valutata mediante RT3DE, possa meglio
identificare i pazienti affetti da cardiomiopatia dilatativa con
capacita funzionale maggiormente ridotta e inefficienza
ventilatoria documentate al test da sforzo cardiopolmonare.
2. Materiali e metodi
2.1. Popolazione dello studio
Da gennaio 2009 a dicembre 2010 sono stati selezionati, per
gli scopi dello studio, 55 soggetti con diagnosi certa di
disfunzione sistolica del ventricolo sinistro da un’iniziale
coorte di 183 pazienti ambulatoriali affetti da scompenso
cardiaco, e 30 soggetti di controllo sani.
I criteri di esclusione sono stati: scompenso cardiaco
congestizio in fase acuta (35 pazienti), intervento di by-pass
aortocoronarico o infarto del miocardio nei 3 mesi precedenti
(15 pazienti), disabilita ortopedica (15 pazienti), deficit
neurologici (5 pazienti), decondizionamento fisico con debo-
lezza muscolare (10 pazienti), valvulopatie di grado severo (15
pazienti), sindrome anginosa severa o presenza di ischemia
inducibile documentata attraverso stress test non invasivi (25
pazienti), finestra acustica inadeguata (8 pazienti). I pazienti
sono stati divisi in soggetti affetti da cardiomiopatia dilatativa
idiopatica (N = 40) e soggetti affetti da cardiomiopatia
dilatativa ischemica (N = 30).
Lo studio e stato realizzato presso il Dipartimento di
Cardiologia dell’Ospedale Monaldi di Napoli.
Gli autori dichiarano che lo studio presentato e stato
realizzato in accordo con gli standard etici stabiliti nella
Dichiarazione di Helsinki e che il consenso informato e stato
ottenuto da tutti i partecipanti prima del loro arruolamento allo
studio.
2.2. Protocollo della diagnostica per immagini
L’ecocardiografia Doppler standard e la RT3DE sono state
effettuate con i soggetti in parziale decubito sinistro mediante
uno scanner GE Vivid 7 (Horton, Norvegia). Un trasduttore a
frequenza variabile con allineamento in fase (2,5-3,5-4,1 MHz)
e stato usato per le immagini bidimensionali e Doppler. Le
tracce ecocardiografiche Doppler sono state registrate su dischi
magneto-ottici. Tutte le misurazioni sono state analizzate su
una media � 3 cicli cardiaci da due esperti che non erano a
conoscenza dell’eziologia e dello stato clinico dei pazienti
affetti da cardiomiopatia dilatativa.
2.3. Ecocardiografia color Doppler e Doppler tessutale
La gittata sistolica e stata ottenuta attraverso il metodo
Doppler del tratto di efflusso del ventricolo sinistro come il
prodotto tra l’area del tratto di efflusso e l’integrale tempo-
velocita della gittata del ventricolo sinistro. L’escursione
sistolica del piano dell’anello tricuspidalico (tricuspid annular
plane systolic excursion, TAPSE) e stata calcolata come un
indice della funzione sistolica globale del ventricolo destro
attraverso la differenza tra le misurazioni effettuate in
telediastole e telesistole (in millimetri)13. La pressione arteriosa
[(Fig._1)TD$FIG]
Fig. 1. Analisi 3D dei volumi, della frazione di eiezione e dell’SDI
del ventricolo sinistro nei pazienti affetti da cardiomiopatia dilatativa.
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sistolica polmonare (pulmonary artery systolic pressure, PASP)
e stata calcolata mediante la misurazione della velocita di picco
del massimo rigurgito tricuspidale, utilizzando l’equazione di
Bernoulli modificata, integrando il dato con la pressione atriale
destra calcolata attraverso l’indice respiratorio della vena cava
inferiore13.
Attraverso il Doppler tessutale pulsato, le velocita sistolica
(Sa) e le velocita anulari diastoliche precoce (Ea) e tardiva (Aa)
sono state misurate sull’angolo laterale e settale dell’anulus
mitralico e tricuspidale. La velocita mitrale E, corretta per
l’influenza della relazione (E/Ea,) e stata calcolata per stimare
le pressioni di riempimento del ventricolo sinistro14.
2.4. Ecocardiografia tridimensionale real-time
Le acquisizioni tridimensionali sono state ottenute utiliz-
zando uno scanner GE Vivid 7 dotato di un trasduttore centrale
X4 (frequenza 3-4 MHz; frame rate volumetrico 16-24 frame/s;
profondita dell’immagine 6-16 cm; velocita di rotazione 6 Hz;
durata dell’attivita cardiaca 2,5 cicli). Le immagini sono state
acquisite da una proiezione 4 camere apicale con il paziente in
decubito sinistro durante un periodo di apnea di 5 secondi. E
stata posta attenzione nell’includere l’intero volume del
ventricolo sinistro nel volume di acquisizione tridimensionale
piramidale e per l’analisi del ventricolo destro e stata ricavata
una sezione 4 camere apicale modificata incentrata sul
ventricolo destro. Inoltre la profondita e l’ampiezza sono state
regolate in modo tale da includere anche l’apice del ventricolo
destro. Le immagini sono state in seguito trasferite a un’altra
stazione di lavoro off-line (analisi 4D, TomTec, Monaco,
Germania). Un software espressamente dedicato e stato usato
per la quantificazione della funzione sistolica globale del
ventricolo destro e del ventricolo sinistro e per la valutazione
della dissincronia meccanica del ventricolo sinistro.
2.4.1. Analisi tridimensionale del ventricolo sinistro
Nelle sezioni longitudinali apicali del ventricolo sinistro, i
bordi endocardici sono stati individuati in maniera semiauto-
matica durate l’intero ciclo cardiaco. Sulla base di questi bordi e
stata ottenuta una prima ricostruzione tridimensionale del
ventricolo sinistro11. E stata generata una curva globale
volume/tempo e sono stati ottenuti i volumi telesistolico (end-
systolic volume, ESV), telediastolico (end-diastolic volume,
EDV) e la frazione di eiezione. L’immagine tridimensionale del
ventricolo sinistro e stata divisa in 16 segmenti, orientati lungo
una linea centrale di gravita, non fissa, posizionata tra l’apice e il
centro della valvola mitrale. I segmenti corrispondono al modello
di 16 segmenti descritto dall’American Society of Echocardio-
graphy15. Per ogni segmento, utilizzando una curva volume/
tempo regionale, e stato generato l’indice di dissincronia sistolica
(systolic dyssynchrony index, SDI), basato sulla deviazione
standard dell’intervallo di tempo medio impiegato dai 16
segmenti per raggiungere il volume minimo (Fig. 1).
2.4.2. Analisi tridimensionale del ventricolo destro
Sono state in seguito acquisite ricostruzioni sequenziali
trasversali dei dati volumetrici del ventricolo destro e sono stati
tracciati i bordi endocardici del ventricolo destro distanziati di
7 mm l’uno dall’altro, affidando alle immagini longitudinali il
compito di identificare l’anulus della tricuspide. Questo
protocollo e simile a quello usato nella risonanza magnetica
cardiaca16. La fase telediastolica e stata definita dal picco
dell’onda R del complesso QRS e la fase telesistolica dal frame
che immediatamente precede l’apertura della valvola tricu-
spide. I muscoli papillari e le trabecole sono stati esclusi dalla
traccia endocardica. I volumi telediastolici e telesistolici del
ventricolo destro e la frazione di eiezione sono stati calcolati
off-line applicando il metodo della somma dei dischi e della
rilevazione semiautomatica dei bordi. Per un’accurata quanti-
ficazione dei volumi sono state determinate l’apertura e la
chiusura della valvola. Utilizzando la stessa acquisizione
tridimensionale full volume, sono stati identificati e tracciati i
bordi epicardici del ventricolo destro al fine di calcolare un
calco epicardico del ventricolo destro in telediastole. Al volume
di questo calco e stato in seguito sottratto il volume del calco
endocardico per ottenere il volume del miocardio del ventricolo
destro (Fig. 2).
2.5. Test da sforzo cardiopolmonare
E stato effettuato un test ergometrico limitato dalla
comparsa dei sintomi, condotto in posizione eretta al
cicloergometro, utilizzando un ergometro con dispositivo di
frenata elettronico. I farmaci assunti per os non erano stati
sospesi. Ai pazienti e stato chiesto di pedalare a una velocita
costante di 60 rpm secondo un protocollo incrementale in cui il
carico di lavoro e stato aumentato di circa 10 W/min in maniera
continuativa fino al massimo lavoro tollerato.
L’analisi dello scambio dei gas respiratori e stata effettuata
respiro per respiro mediante l’uso di una maschera. Il consumo
di ossigeno (VO2), la produzione di anidride carbonica (VCO2)
[(Fig._2)TD$FIG]
Fig. 2. Analisi 3D dei volumi e della frazione di eiezione del ventricolo destro (A) e immagine di risonanza magnetica cardiaca asse corto (B) in un paziente affetto
da cardiomiopatia dilatativa.
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e gli altri parametri comuni di ventilazione (ventilazione-
minuto, VE; frequenza respiratoria) sono stati misurati
sull’analisi condotta respiro per respiro. Il consumo di ossigeno
di picco (peak VO2) e stato definito come il piu alto valore di
VO2 misurato durante il test da sforzo ed e stato espresso in
mL/min/kg. La percentuale del consumo di ossigeno di picco
predetto e stata calcolata come il consumo di ossigeno di picco
diviso il consumo di ossigeno massimo predetto, utilizzando i
valori di Wasserman et al. (% VO2 max)17. Il VE/VCO2 slope e
stato calcolato mediante una regressione lineare analizzando
respiro dopo respiro i valori ottenuti durante tutto il test da tutti i
dati dei grafici (VE/VCO2 slope: test completo). Il circulatory
power e stato determinato attraverso il prodotto di VO2 di picco
e pressione arteriosa sistolica di picco18.
2.6. Risonanza magnetica cardiaca
La risonanza magnetica cardiaca e stata effettuata in un
sottogruppo di 20 pazienti (10 affetti da DCM idiopatica, 10
affetti da DCM ischemica), attraverso uno scanner 1.5 T (Sigma
CV/I, GE Medical Systems) equipaggiato con una bobina con
allineamento in fase. Le immagini sono state acquisite usando
una sequenza di impulsi steady-state free precession (FIESTA)
e le varie immagini hanno incluso un TR di 3,1 ms, un TE
di 1,6 ms, un angolo flip di 608, un campo visivo di
400 � 360 mm2, una matrice di 256 x 256 mm2 e una
risoluzione in pixel di 1,56 x 1,56 mm2. Le immagini sono
state analizzate con il programma MRI-MASS (MEDIS,
Leiden, Olanda) in un’altra postazione di lavoro.
In breve, sono stati tracciati manualmente i bordi
endocardici ed epicardici da un operatore esperto nei frame
relativi alla fase telediastolica e telesistolica, in ciascuna delle
fette trasversali contigue l’una all’altra. I volumi delle singole
fette sono stati poi sommati per ottenere il volume
telediastolico e telesistolico del ventricolo sinistro, mentre la
frazione di eiezione e stata calcolata con la regola di Simpson. I
muscoli papillari sono stati esclusi dal calcolo dei volumi e
inclusi nel calcolo della massa. In maniera analoga, nelle
immagini in asse corto, sono stati individuati i bordi e i volumi
del ventricolo destro in telediastole e telesistole. Il setto
interventricolare e stato considerato parte integrante del
ventricolo sinistro, mentre le trabecole del ventricolo destro
sono state integrate nel volume del ventricolo destro e non sono
state tracciate19 (Fig. 2).
2.7. Analisi statistica
Tutte le analisi sono state effettuate usando un software
disponibile a livello commerciale (SPSS, Rel. 14.0 2008,
Chicago: SPSS Inc.). Le variabili sono state presentate come
media � deviazione standard. Il test ANOVA per misure
ripetute, con correzione ‘‘post hoc’’ di Bonferroni, e stato
utilizzato per i confronti tra i gruppi. Sono stati eseguiti l’analisi
di regressione lineare e il test di correlazione parziale con il
metodo di Pearson per valutare le relazioni dipendenti da una
variabile. Per identificare i fattori determinanti che sono in
grado di predire in maniera indipendente i parametri funzionali
durante il test da sforzo cardiopolmonare, e stata valutata,
attraverso un’analisi di regressione lineare multipla, la loro
associazione individuale con parametri clinici e variabili
ecocardiografiche.
Nell’analisi sono state incluse le seguenti variabili: dati
clinici (eta, sesso, area di superficie corporea, pressione
arteriosa media, eziologia dello scompenso cardiaco), indici
Tab. 1
Caratteristiche demografiche e cliniche della popolazione dello studio (N = 85).
Variabile DCM idiopatica (N = 25) DCM ischemica (N = 30) Controlli (N = 30)
Eta (anni) 53,4 � 13,10 54,6 � 7,2 52,4 � 5,2
Sesso maschile (%) 75,5 78,4 73,5
Frequenza cardiaca (bpm) 72,9 � 14,8 67,78 � 10,60 73,1 � 12,8
PA sistolica (mmHg) 131,2 � 10,1 133,8 � 12,2 135,5 � 11
PA diastolica (mmHg) 73,13 � 11,26 75,6 � 12,40 74,6 � 10,4
Superficie corporea (m2) 1,84 � 0,15 1,85 � 0,14 1,86 � 0,12
Diabete mellito 14,7% 41,5%a –
Fumatori 19,2% 15,8% –
Ipertensione sistemica 45,6% 44% –
Ipercolesterolemia 24,4% 54,5%a –
Classe funzionale NYHA III 76,6% 75,6% –
ACE-inibitori 90,5% 94,2% –
Beta-bloccanti 97,5% 94,5% –
Diuretici dell’ansa 82,3% 82,4% –
Spironolattone 73,3% 71,4% –
Durata dei sintomi (anni) 10,20 � 8,7 10,25 � 6,5 –
Legenda: DCM = dilated cardiomyopathy (cardiomiopatia dilatativa); PA = pressione arteriosa; NYHA = New York Heart Association; ACE = angiotensin-converting
enzyme (enzima di conversione dell’angiotensina).a p < 0,01 ischemici vs idiopatici.
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ecocardiografici standard (volumi del ventricolo sinistro,
volumi del ventricolo destro, valutazione flusso Doppler
attraverso la valvola mitrale e tricuspide, TAPSE, rigurgito
valvolare mitralico, PASP, rapporto E/Ea mitralico e tricu-
spidale), misurazioni relative all’ecocardiografia tridimensio-
nale (frazione di eiezione del ventricolo sinistro, SDI del
ventricolo sinistro, frazione di eiezione del ventricolo destro).
Queste variabili sono state selezionate in base alla loro
rilevanza clinica e al loro impatto potenziale sulla capacita di
esercizio, come mostrato in studi precedenti.
La selezione delle variabili e stata effettuata con un
metodo interattivo di eliminazione graduale a ritroso,
Tab. 2
Misurazioni ecocardiografiche del ventricolo sinistro ottenute con tecnica standard
Variabile DCM idiopatica
Volume telediastolico 2D del ventricolo sinistro (mL) 191,7 � 34
Volume telesistolico 2D del ventricolo sinistro (mL) 142,6 � 27
Frazione di eiezione 2D del ventricolo sinistro (%) 29,3 � 4,1
Frazione di eiezione 3D del ventricolo sinistro (%) 29,2 � 6,6
Gittata sistolica 2D del ventricolo sinistro (mL/battito) 69,8 � 19,
Gittata sistolica 3D del ventricolo sinistro (mL/battito) 70,6 � 17,
Diametro atrio sinistro (cm) 4,4 � 1,2
Volume massimo atrio sinistro (cm2/m2) 46,1 � 12,
Rigurgito valvolare mitralico moderato (%) 25,5
Onda E transmitralica (cm/s) 63,1 � 14,
Onda A transmitralica (cm/s) 37,1 � 12,
Rapporto E/A transmitralico 1,7 � 1,3
Tempo di decelerazione (ms) 165,2 � 33
Rapporto E/Ea mitralico 8,7 � 2,1
SDI 3D (%) 8,6 � 4,5
Legenda: DCM = dilated cardiomyopathy (cardiomiopatia dilatativa); SDI = systola p < 0,0001 controlli vs idiopatici e ischemici.b p < 0,01 controlli vs idiopatici e ischemici.
andando a escludere ogni volta la variabile con il valore di
p piu alto, in conformita con le statistiche di Wald. Al fine
di ridurre l’influenza del tasso di errore tipo 1 a causa del
test multiplo, la significativita statistica e stata definita con
un valore bilaterale di p < 0,01. La riproducibilita delle
misurazioni dell’ecocardiografia bidimensionale standard e
dell’ecocardiografia tridimensionale real-time e stata determi-
nata in tutti i soggetti. La variabilita inter e intraosservatore
e stata esaminata usando sia le correlazioni two-tailed
bivariabili di Pearson sia l’analisi di Bland-Altman. I
coefficienti di relazione, l’intervallo di confidenza al 95% e
gli errori percentuali sono stati riportati.
Doppler e con tecnica 3D in tutta la popolazione dello studio (N = 85).
(N = 25) DCM ischemica (N = 30) Controlli (N = 30)
,3 188,8 � 28,2 138,7 � 18,3 a
,2 143,3 � 26,4 63,4 � 13,4 a
30,1 � 4,2 56,3 � 4,2 a
30,4 � 6,7 55,3 � 5,2 a
2 67,3 � 18,2 77,3 � 18,2 b
2 68,3 � 19,2 75,3 � 16,2 b
4,5 � 0,8 3,3 � 0,6 a
1 47,2 � 14,3 17,2 � 5,3*
28,5 –
3 59,3 � 11,3 55,2 � 10,3
1 35,1 � 12,1 35,1 � 12,1
1,8 � 1,4 1,5 � 1,4 b
,1 162,3 � 28,1 178,3 � 28,1 b
8,5 � 3,1 4,5 � 3,1 b
8,7 � 5,5 3,7 � 2,5 a
ic dyssynchrony index (indice di dissincronia sistolica).
A. D’Andrea et al. / Journal of Cardiovascular Echography 21 (2011) 126–134 131
3. Risultati
3.1. Popolazione dello studio
Le caratteristiche cliniche degli 85 pazienti arruolati nello
studio sono elencate nella Tab. 1. Tra i pazienti dilatati, 40
pazienti erano in Classe NYHA III. All’elettrocardiogramma a
12 derivazioni la durata media del complesso QRS e stata di
134,4 � 29,4 ms. I tre gruppi sono risultati equivalenti per la
maggior parte delle variabili cliniche. Tuttavia, i pazienti con
cardiomiopatia dilatativa ischemica erano piu frequentemente
affetti da ipercolesterolemia e diabete.
3.2. Dimensioni e funzione sistolica del ventricolo sinistro
I volumi, la frazione di eiezione e la gittata sistolica, come
pure il rigurgito valvolare mitralico del ventricolo sinistro sono
risultati equivalenti nei due gruppi di pazienti dilatati. Non sono
state evidenziate differenze significative nelle misurazioni
Doppler del flusso transmitralico e nel rapporto E/Ea (Tab. 2).
3.3. Dimensioni e funzione sistolica del ventricolo destro
I diametri del ventricolo destro sono risultati lievemente
aumentati nei pazienti affetti da DCM idiopatica, mentre
Tab. 3
Misurazioni del ventricolo destro ottenute all’ecocardiografia standard e all’ecocar
Variabile D
Diametro ventricolo destro (anulus 4 camere) (cm)
Diametro ventricolo destro (4 camere medio-ventricolare) (cm)
Diametro ventricolo destro asse lungo (4 camere) (cm)
Diametro RVOT (asse corto) (cm)
Velocita rigurgito tricuspidale (m/s)
TAPSE (cm)
Indice IVC (mm/m2)
Velocita di picco Sa del ventricolo destro al doppler tessutale pulsato (m/s)
Rapporto E/Ea tricuspidale
Volume telediastolico 3D del ventricolo destro (mL)
Frazione di eiezione 3D del ventricolo destro (%)
Legenda: DCM = dilated cardiomyopathy (cardiomiopatia dilatativa); RVOT = right
vena cava (vena cava inferiore); TAPSE = tricuspid annular plane systolic excursioa p < 0,05 idiopatici vs ischemici.b p < 0,01 controlli vs idiopatici e ischemici.c p < 0,001 controlli vs idiopatici e ischemici.d p < 0,001 idiopatici vs ischemici.
Tab. 4
Risultati del test da sforzo cardiopolmonare nella popolazione dei pazienti dilatati
Variabile DCM id
VO2 di picco (mL/kg/min) 13
Percentuale del massimo valore di VO2 di picco predetto (%) 48
VE/VCO2 slope 33
Carico di lavoro totale (W) 60
Circulatory power (mL O2 x mmHg/min) 1,
Legenda: DCM = dilated cardiomyopathy (cardiomiopatia dilatativa).
il TAPSE e i picchi dell’onda Sa al Doppler tessutale
del ventricolo destro sono risultati equivalenti nei due gruppi
di pazienti dilatati (Tab. 3). La frazione di eiezione
globale del ventricolo destro era maggiormente compro-
messa, in maniera significativa, nei pazienti con DCM
idiopatica rispetto a pazienti con DCM ischemica e ai
controlli.
3.4. Capacita funzionale durante sforzo
In base ai risultati del test da sforzo cardiopolmonare, i
pazienti con DCM idiopatica hanno mostrato una ridotta
attitudine a effettuare un esercizio aerobico, come pure
un’alterata risposta ventilatoria (Tab. 4).
3.5. Analisi della risonanza magnetica cardiaca
In un sottogruppo di 20 pazienti affetti da DCM, e stata
osservata una stretta relazione univariata tra le misurazioni
delle frazione di eiezione di entrambi i ventricoli effettuate con
RT3DE e quelle effettuate con risonanza magnetica cardiaca
(frazione di eiezione del ventricolo sinistro: r = 0,86,
p < 0,00001; frazione di eiezione del ventricolo destro:
r = 0,84, p < 0,00001).
diografia 3D in tutta la popolazione dello studio (N = 85).
CM idiopatica (N = 25) DCM ischemica (N = 30) Controlli (N = 30)
3,1 � 0,6 a 2,8 � 0,5 2,6 � 0,3
3,2 � 0,6 a 3,1 � 0,3 2,8 � 0,3 b
9,2 � 0,8 a 8,6 � 0,7 8,4 � 0,7
2,8 � 0,5 2,7 � 0,8 2,3 � 0,3 b
2,2 � 0,4 2,4 � 0,5 1,4 � 0,5 c
1,68 � 0,33 1,71 � 0,35 2,2 � 0,15 b
7,6 � 2,4 a 9,3 � 3,6 9,8 � 3,5
10,4 � 4,1 10,5 � 4,8 15,5 � 3,8 b
5,3 � 2,3 5,2 � 2,4 3,2 � 2,2 b
140,7 � 26,3 d 125,4 � 28,3 75,4 � 25,3
48,7 � 5,5 d 53,4 � 3,4 56,6 � 4,4
ventricular outflow tract (tratto di efflusso del ventricolo destro); IVC = inferior
n (escursione sistolica del piano dell’anulus tricuspidale).
(N = 55).
iopatica (N = 25) DCM ischemica (N = 30) p
,6 � 4,6 16,5 � 4,3 < 0,05
,9 � 12,8 58,9 � 13,9 < 0,001
,4 � 5,5 29,5 � 6,5 < 0,05
,4 � 26,6 66,4 � 26,6 < 0,05
8 � 0,7 2,3 � 0,8 < 0,05
A. D’Andrea et al. / Journal of Cardiovasc132
3.6. Associazione tra indici ecocardiografici e indici
del test da sforzo cardiopolmonare
All’analisi univariata, la frazione di eiezione del ventricolo
destro all’ecocardiogramma 3D e risultata direttamente
proporzionale al consumo di ossigeno di picco espresso in
percentuale rispetto al valore predetto (r = 0,58; p < 0,0001) e
inversamente proporzionale alla VE/VCO2 slope (r = –0,44;
p < 0,001). Al contrario, la durata del complesso QRS
(r = –0,18; p = 0,2) e la frazione di eiezione del ventricolo
sinistro (r = 0,22; p = 0,09) non hanno mostrato alcuna
significativa associazione con il VO2 di picco predetto.
All’analisi multivariata, dopo aver effettuato correzioni per i
potenziali fattori confondenti, nella popolazione globale dei
pazienti e emerso che il valore di SDI del ventricolo sinistro e la
frazione di eiezione del ventricolo destro, misurata
all’ecocardiogramma 3D, rappresentano gli unici fattori in
grado di predire il consumo di ossigeno di picco espresso in
percentuale rispetto al predetto, valutato al test da sforzo
cardiopolmonare.
3.7. Riproducibilita delle misurazioni dell’ecocardiografia
tridimensionale
3.7.1. Variabilita intraosservatore
Frazione di eiezione del ventricolo destro: r = 0,86;
p < 0,00001.
Analisi di Bland-Altman. Frazione di eiezione del ventricolo
destro (IC 95% � 2,4; errore percentuale 3,6%).
3.7.2. Variabilita interosservatore
Correlazioni di Pearson. Frazione di eiezione del ventricolo
destro: r = 0,83; p < 0,00001.
Analisi di Bland-Altman. Frazione di eiezione del ventricolo
destro (IC 95% � 3,4; errore percentuale 4,1%).
4. Discussione
La dispnea e l’astenia rappresentano alcune delle
manifestazioni cliniche piu comuni dello scompenso cardiaco
cronico, che possono limitare la tolleranza all’esercizio fisico.
Entrambe le condizioni patologiche possono alterare la
capacita funzionale e la qualita di vita degli individui
malati20.
Le principali indicazioni del nostro studio sono state:
� la
RT3DE e una tecnica utile per l’analisi della funzionesistolica sia del ventricolo sinistro sia del ventricolo destro
nei pazienti affetti da DCM;
� la
RT3DE ha individuato una funzione sistolica del ventricolodestro a riposo maggiormente compromessa nei pazienti con
DCM idiopatica rispetto ai pazienti con DCM ischemica;
� la
funzione sistolica del ventricolo destro e un potentepredittore indipendente della capacita funzionale valutata
al test da sforzo cardiopolmonare nei pazienti affetti da
DCM.
4.1. Ecocardiografia tridimensionale real-time per la
valutazione della funzione sistolica e della dissincronia
meccanica del ventricolo sinistro
Nuovi sofisticati trasduttori con disposizione a matrice, che
consentono l’acquisizione veloce di un insieme di dati di alta
qualita in tempo reale, hanno reso negli ultimi anni
l’ecocardiografia tridimensionale una tecnica piu diffusa e
accessibile. In questo studio si conferma che la RT3DE e una
tecnica affidabile e riproducibile, se confrontata alla risonanza
magnetica cardiaca, per la valutazione dei volumi telesistolici e
telediastolici, della gittata sistolica e della frazione di eiezione
del ventricolo sinistro, come pure per l’analisi della dissin-
cronia meccanica intraventricolare del ventricolo sinistro21. In
particolare, la dissincronia meccanica puo verificarsi, dalla base
all’apice, tra 2 o piu dei 16 segmenti miocardici descritti
dall’American Society of Echocardiography.
Nonostante le tecniche basate sul Doppler tessutale siano
state molto usate per valutare la dissincronia, la risoluzione
spaziale limitata e la dipendenza dall’angolo del Doppler
tessutale hanno confinato l’analisi della funzione sistolica
prevalentemente ai segmenti miocardici basali del ventricolo
sinistro. Al contrario, la RT3DE offre un’eccellente risoluzione
spaziale comprendente l’intero ventricolo sinistro compreso
l’apice, e puo risultare percio molto utile per la valutazione del
ritardo elettromeccanico22.
4.2. Ecocardiografia tridimensionale real-time per la
valutazione della funzione sistolica del ventricolo destro
In questo studio e stato dimostrato per la prima volta che la
RT3DE rappresenta una tecnica affidabile e riproducibile per
ottenere altre misurazioni attendibili circa i volumi del
ventricolo destro nei pazienti affetti da DCM. A causa della
sua dipendenza da forma e volume, il ventricolo destro puo
risultare difficile da studiare in maniera accurata e riproduci-
bile23. Di conseguenza, sono state impiegate diverse tecniche
per la sua valutazione, inclusi la ventricolografia invasiva,
l’imaging nucleare con tecnica gated e la risonanza magnetica.
L’ecocardiografia transtoracica rappresenta, in generale, la
tecnica piu comunemente utilizzata per una valutazione clinica
di routine del ventricolo destro13. Esistono comunque diversi
limiti che riducono l’accuratezza della valutazione del
ventricolo destro tramite l’ecocardiografia transtoracica; per
esempio, l’inadeguata visualizzazione della parete libera del
ventricolo destro puo limitare la valutazione visiva e le
misurazioni della variazione dell’area frazionata e della
frazione di eiezione del ventricolo destro24,25. Lavori recenti
riportano l’utilizzo della tecnica tridimensionale per studiare
differenti patologie del ventricolo destro quali le cardiomio-
patie26, per calcolare i volumi di rigurgito; inoltre sono stati
pubblicati i valori normali delle misurazioni ottenute con questa
metodica in soggetti adulti.
Nella nostra popolazione, l’uso della tecnica tridimensionale
e stata validata per la misurazione dei volumi e della frazione di
eiezione del ventricolo destro, e il confronto con la risonanza
magnetica e stato favorevole. Si noti che gli indici di funzione
ular Echography 21 (2011) 126–134
A. D’Andrea et al. / Journal of Cardiovascular Echography 21 (2011) 126–134 133
sistolica del ventricolo destro sono risultati maggiormente
compromessi nei pazienti affetti da DCM idiopatica rispetto ai
pazienti con DCM ischemica. Tali scoperte sono in accordo con
un nostro precedente lavoro sulla deformazione miocardica del
ventricolo destro valutata con l’analisi dello strain
all’ecocardiografia bidimensionale nei pazienti affetti da
DCM24.
4.3. Associazione della frazione di eiezione del ventricolo
destro con il declino funzionale valutato al test da sforzo
cardiopolmonare
Nella popolazione di questo studio l’SDI del ventricolo
sinistro e risultato strettamente correlato con la maggior parte
dei parametri funzionali. Cio non e sorprendente considerando
che l’asincronia elettromeccanica e riconosciuta come un
importante fattore in grado di predire la disfunzione sistolica e
il rimodellamento cardiaco del ventricolo sinistro in presenza di
blocco di branca sinistra e scompenso cardiaco3. Inoltre, in
questo studio e stato anche dimostrato che l’analisi con RT3DE
permette di predire il consumo di ossigeno di picco (%) nei
pazienti affetti da DCM. La relazione tra frazione di eiezione
del ventricolo destro e capacita funzionale nei pazienti affetti da
scompenso e stata a lungo discussa in studi precedenti, in
ognuno dei quali la funzione sistolica del ventricolo destro
veniva valutata mediante differenti tecniche di ventricolografia
con radionuclidi.
In particolare, i nostri risultati sono in contrasto con quelli di
Clark et al.6 (42 pazienti) e di Hacker et al.7 (58 pazienti), i quali
hanno riportato che non esiste alcuna relazione tra frazione di
eiezione del ventricolo destro con VO2 di picco o con VE/
VCO2 slope; sono invece in linea con i dati di Baker et al.8 (25
pazienti), Di Salvo et al.9 (67 pazienti) e de Groote et al.10 (205
pazienti), che hanno mostrato un’associazione statisticamente
significativa tra la percentuale del consumo di ossigeno di picco
predetto e la frazione di eiezione del ventricolo destro.
Il meccanismo dell’intolleranza all’esercizio nei pazienti
con scompenso cardiaco e molto complesso ed e correlato a
diversi fattori (cardiaci, vascolari, funzione polmonare e
metabolismo muscolare)11. E ben noto che i sintomi sono
scarsamente associati al grado di disfunzione del ventricolo
sinistro, mentre il circolo polmonare e un importante fattore in
grado di predire la performance fisica. Sebbene sia stata
dimostrata una relazione inversa tra consumo di ossigeno di
picco e pressione arteriosa polmonare a riposo e resistenze
vascolari, l’impatto dell’ipertensione polmonare sulla gittata
cardiaca in corso di esercizio fisico sembra essere modulato
dalla funzione sistolica del ventricolo destro. Infatti, una
proporzione importante di pazienti con ipertensione polmonare
ha mostrato una riduzione della pressione di incuneamento
capillare polmonare (wedge pressure) e un aumento della
pressione atriale destra durante esercizio, risposte queste che
rientrano in un profilo emodinamico indicante scompenso del
ventricolo destro27.
Il fatto che la RT3DE sia una tecnica ampiamente praticabile
nell’individuare sia la dissincronia del ventricolo sinistro sia la
frazione di eiezione del ventricolo destro, come pure la cosı
forte correlazione di questi parametri con quelli relativi alla
capacita funzionale e alla ventilazione, supporta la rilevanza
clinica dei risultati di questo studio.
4.4. Limiti dello studio
Questo studio presenta diversi limiti. Prima di tutto, dal
momento che la RT3DE richiede un’acquisizione ‘‘full
volume’’, vi sono problemi pratici nel catturare l’intera
estensione di due ventricoli molto grandi, e cio richiede
proiezioni modificate con cui si sottostimano le dimensioni
reali dei ventricoli stessi.
Un altro limite della tecnica tridimensionale e rappresentato
dalla sua sensibilita alla variabilita della frequenza cardiaca,
che rende difficile l’acquisizione dei volumi interi nei pazienti
con aritmie quali la fibrillazione atriale. Per gli stessi motivi
non sono stati studiati i pazienti con scompenso cardiaco severo
non in grado di trattenere il respiro per 5 secondi, tempo
necessario per l’acquisizione dei dati. Si pensa che in futuro tale
limite sara superato dalla nuova generazione di acquisizioni
tridimensionali davvero in tempo reale, visto che utilizzeranno
un singolo battito cardiaco. Inoltre la bassa risoluzione
temporale (25 Hz) delle acquisizioni della RT3DE puo
costituire al momento una trappola potenziale, soprattutto
quando vengono utilizzate per la valutazione di eventi
temporali come la dissincronia meccanica. Comunque la
realizzazione della curva tempo/volume, usata per la quanti-
ficazione della dissincronia tra i segmenti, utilizza frequenze
< 12 Hz, che sono meno della meta del frame rate, risultando
quindi perfettamente adeguate per una corretta valutazione25.
Altro limite e che i pazienti con finestra acustica
inappropriata o con spazi intercostali ridotti non sono stati
inseriti nello studio con RT3DE.
Infine, poiche la popolazione di questo studio e stata
arruolata fino al dicembre 2010, non sono stati forniti dati
relativi all’impatto prognostico a lungo termine della funzione
sistolica del ventricolo destro. Cio puo comunque rappresentare
lo scopo di un prossimo studio.
5. Conclusioni
L’ecocardiografia tridimensionale real-time e una nuova
tecnica non invasiva in grado di essere facilmente utilizzata per
valutare in maniera accurata ed efficace la dissincronia
meccanica regionale e globale del ventricolo sinistro e i
volumi e la funzione sistolica del ventricolo destro nei pazienti
affetti da scompenso cardiaco. Questo studio dimostra che la
frazione di eiezione del ventricolo destro valutata alla RT3DE e
un importante fattore in grado di predire in maniera
indipendente la capacita funzionale dei pazienti con DCM.
Dal momento che i parametri della funzione sistolica del
ventricolo destro sono stati proposti come importanti fattori in
grado di predire gli eventi cardiovascolari comuni nei pazienti
con DCM10,19, sono necessari ulteriori studi longitudinali per
approfondire le conoscenze sulla storia naturale della funzione
sistolica del ventricolo destro, sul grado di reversibilita della
disfunzione del ventricolo destro con terapia medica e sul
A. D’Andrea et al. / Journal of Cardiovascular Echography 21 (2011) 126–134134
possibile impatto a lungo termine di tali cambiamenti sulla
prognosi dei pazienti con scompenso cardiaco congestizio.
Conflitto di interessi
Gli autori dichiarano di non aver nessun conflitto di interessi.
Finanziamenti allo studio
Gli autori dichiarano di non aver ricevuto finanziamenti
istituzionali per il presente studio.
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