La storia della televisione in Italia - Storia Dei Media Digitali Lezione 3

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Storia dei media digitali Lorenzo Cassulo [email protected] Lezione 3 1 venerdì 15 gennaio 2010

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La storia della televisione in Italia, dalla televisione generalista alle televisioni commerciali. Le telestreet come esperienza di utilizzo "rivoluzionario" di un media istituzionalizzato.

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Storia dei media digitaliLorenzo Cassulo

[email protected]

Lezione 3

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La televisione

• 1925 prima trasmissione videoa scala di grigi;

• 1927 televisione a tubo catodico.

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La televisione in Italia

• 1949 prima trasmissione;

• 1954 la RAI incomincia ad offrire un regolare servizio ad un canale in bianco e nero;

• Anni '50 grande diffusione della televisione, anche se è un bene di lusso (dinamiche simili alla radio). Grande successo dei Telequiz (“Il Musichiere” e “Lascia o Raddoppia?”).

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La televisione in Italia

• Anni '60 e '70 Con lo sviluppo economico la televisione incomincia a diffondersi in tutte le classi sociali. Svolge una funzione pedagogica: il programma "Non è mai troppo tardi" con il maestro Alberto Manzi;

• La televisione nasce come TELEVISIONE GENERALISTA.

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Televisione generalista• L'offerta televisiva presenta molti programmi destinati ad

un audience molto eterogeneo senza focalizzarsi su un determinato segmento di pubblico. Queste caratteristiche sono dovute alla scarsità del mezzo trasmissivo e alla non escludibilità del segnale.La televisione generalista punta a raggiungere il più ampio pubblico possibile.(es: telenovela)

• CRITICA mossa a questo meccanismo: tende a ricercare il minimo comune denominatore.(es: domenica pomeriggio)

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L'ampliamento dell'offerta

• 1961 secondo canale RAI;

• 1976 autorizzazione delle trasmissioni; televisive privale locali via etere (prima trasmettevano via cavo Telebiella);

• 1977 televisione a colori;

• 1980 terzo canale RAI.

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Le televisioni private• 1980 Telemilano diventa "Canale 5". Le televisioni locali

del gruppo Fininvest aggirano il divieto di trasmissione a livello nazionale trasmettendo le stesse registrazioni su tutte le differenti televisioni locali con differite di alcuni secondi;

• 1979 viene fondata Pubblitalia '80 per la raccolta pubblicitaria: nuove dinamiche nella raccolta di pubblicità (anche verso le medie industrie escluse da Carosello);

• La pubblicità raggiunge anche fasce di popolazione che non leggono i giornali.

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Le televisioni private• 1984 la magistratura impone la cessazione del

meccanismo di simulazione della diretta, ne segue un auto-oscuramento delle trasmissioni che porta alla "rivolta dei puffi": un moto di disappunto da parte dei telespettatori che rivolevano le trasmissioni;

• Viene approvato i l cos iddetto DECRETO BERLUSCONI BIS (D.L. 807 del 6 dicembre 1984) che permette alle emittenti private le trasmissioni a livello nazionale con obblighi simili a quelli gravanti sulla RAI (tetto di inserzioni pubblicitarie).

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La legge Mammì• In Italia si crea un duopolio dove RAI e

Mediaset si spartiscono il 90% degli introiti pubblicitari e degli ascolti.

• 1990 Legge Mammì (legge Polaroid): s t a b i l i s c e i l i m i t i d e l l a p ro p r i e t à contemporanea di giornali e televisioni, consente a un solo soggetto di possedere fino a 3 emittenti nazionali.

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Telestreet

2000 in opposizione alla situazione di duopolio del panorama mediatico italiano nasce il movimento delle televisioni di strada. Piccole emittenti televisive che trasmettono in un raggio molto ristretto utilizzando i coni d'ombra della trasmissione televisiva.

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