LA STAMPA Ippica - Atletic - Scherma a SPORTIVA... · 2021. 1. 26. · deposito ed Officina per...

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Anno XIII. TORINO, 1 9 L o g l i o 1914. X. 29 LA STAMPA . ii/ . Automobilismo - doliamo alpinismo - fi reostati o» Haolo - Canottaggio - Yachting vi/ . f ~~ * c7r~rrcr Ippica - Atletica - Scherma Ginnastica - Caseia - Tisi - Podismo Qiuoehi Spostivi » Varietà SPORTIVA gjCg ° 3ni i) ° mem<rg in 20 W' n e "I-Ira*. {C8nl0 C8rrente colla p 8sla) £ DIRETTORE: G U S T A V O V E R O N A « Sulia pista del Velodromo milanese si è disputato il campionato italiano " stayers „. A sinistra: Danesi campione (Km. 100 in ore 1,34' 32" 2|5). — a destra: Gerbi. _ in alto: Bruni. (Fot. Strazza - lastre Cappelli). A r ^ o ^ s f S L r o L . 9 f DlHEZI °f 1E E OTINISTHRZIONE I INSERZIONI ITO l Italia eent. IO I . . T TOPINO » Via 7)avide gertolotti, 3 - TORINO 1 p «" trattative rivolgersi presso ,jn numeru i p t , - Arretrato Cent. 15 T" .1. ' cslero » 15 I -S- TBUEPONO 11-36 ¥ l'amministrazione dal Giornate *•"""" """ " """" '"" ""•"" i n iTi ti ÌÌÌTMIÌ T ÌTI I I niliiliiì ••••,•„•„ •„••••• ...u.....7niiìT..M.....,M..n....n....nnimW.Tir.H»F IL CAMPIONATO ITALIANO "STAYERS SMi

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  • A n n o X I I I . T O R I N O , 19 L o g l i o 1914 . X . 2 9

    LA STAMPA . i i / . A u t o m o b i l i s m o - d o l i a m o alpinismo - fi reostati o» H a o l o - C a n o t t a g g i o - Y a c h t i n g vi/ . f ~~ * c 7 r ~ r r c r •

    Ippica - Atletica - S c h e r m a Ginnastica - Caseia - Tisi - P o d i s m o

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    £ DIRETTORE: G U S T A V O V E R O N A «

    Sulia pista del Velodromo milanese si è disputato il campionato italiano " stayers „ . A sinistra: Danesi campione (Km. 100 in ore 1,34' 32" 2|5). — a destra: Gerbi. _ in alto: Bruni.

    (Fot. Strazza - lastre Cappelli).

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    IN PIENA STAGIONE NATATORIA L'Internazionale dei 100 metri di Milano vinta da Wogely

    A Cajelli il Campionato studenti.

    Se i Campionati Regionali di due settimane addietro ci avevano dato la misura dei nostri migliori nuotatori, rivelandoci in W o g e l y il cam-pione lombardo di resistenza, nel Baiardo e nel Bacigalupo rispettivamente i campioni liguri di resistenza e velocità, ed infine nel Cigberi il campione toscano, ancora non si aveva però un termine di paragone fra questi vari campioni.

    Fu merito dello Sport Club Italia, di Milano, l 'aver chiamato a raccolta, in una prova di pura velocità, tutti i nostri migliori, in un incontro dei più interessanti. E l 'attesa quasi morbosa per questo primo cimento di qualche importanza della stagione non andò certo delusa, cliè alla gara, che rivestiva carattere di internazionalità, parte-ciparono ottimi elementi, quali il Cova, il W o g e l y e lo stesso Bacigalupo. Unico forfait degno di nota quello del Beretta, forfait giustificato da mancanza di allenamento in questa disciplina dal campione italiano professionisti pesi medi di boxe.

    La gara, ripetiamo, fu bella, sportivamente riuscita, se pure mancò di quell 'emotività che era lecito attendersi in una prova di pura ve-locità.

    Non andiamo errati asserendo che il W o g e l y è di classe assolutamente superiore, almeno at-tualmente alla media dei nostri migliori, e noi riteniamo che solo in Mario Massa egli potrà ri-trovare un avversario degno di sè.

    Il modo col quale il W o g e l y ha condotto la gara, distanziando tutto il lotto dei concorrenti dal principio alla fine dei 100 uo., pressoché indi-sturbato, dice chiaramente della classe di questo uomo. Se si considera poi che costui, or sono due settimane, si aggiudicava con uguale facilità il Campionato di resistenza della Lombardia, m.7500, e con la stessa facilità ha dominato gli avversari nei 100 in., è lecito concludere che noi abbiamo in W o g e l y un atleta fortissimo delle discipline del nuoto.

    La sua nuotata, come stile, non è delle più corrette, e, pur avendo un poderoso crawl di effi-cace rendimento, non possiamo dire che egli abbia quella souplesse di movimenti che è propria del campione nuotatore. All 'agil ità dei movimenti egli supplisce per l 'appunto con la vigorosa brac-ciata in acqua, uè è a dire che egli si esaurisca tanto presto.

    Bacigalupo, il campione ligure di velocità, ha

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    Il campionato romano di nuoto

    Alle ore 10 precise di domenica mattina si è svolto il campionato di nuoto.

    Il percorso era di 500 metri, con partenza dalla Casina della Rari Nantes Ostia che cortesemente aveva messo a disposizione di organizzatori e concorrenti i suoi locali.

    I concorrenti erano i seguenti :

    Le gare internazionali dello Sport Club d'Italia. — Il tedesco Vogely vincitore, mentre sale la riva.

    (Fot, Strazza - |lastre Cappelli).

    Il percorso della prova, m. 1852. non è però consono, a nostro avviso, all 'ambiente dei nuo-tatori cui la competizione è riservata. La rudezza della gara di fondo, che si effettua altresì in epoca di imminenza di esami, trova pressoché impreparati i nostri studenti, già poco proclivi alle discipline natatorie, mentre è noto che per una prova di così lungo percorso si richiedono, oltreché attitudini speciali, anche un razionale allenamento. Cinquecento metri o al massimo 750 riteniamo potrebbero bastare per una prova fra studenti.

    Per ritornare al Campionato di domenica, questo raccolse solo sette iscrizioni, e fu vinto facilmente dal Cajelli, l 'eterno secondo delle prove prece-denti.

    La classifica fu la seguente : 1. Cajelli Antonio, 7. T. Carlo Cattaneo, m. 1852

    in 20' 3 8 " ; 2. Fasoli Filippo, di Padova, in 20' 5 4 " ; 3. Cazzaniga ; 4. Marchini ; 5. Maggi.

    Nanplio.

    Letterati profeti. — Teofilo Gauthier, il noto letterato francese, scriveva 50 anni or sono nel Moniteur Universe! Ciò può sembrare un paradosso, ma quello che impedisce di trovare la dirigibilità aerea è il pallone gonfiato da un gaz leggero. Per vincere l'aria bisogna essere più pesante di questa. Questo sogno da molto tempo fa lavorare il cervello umano, ma Montgolfier, la di cui invenzione meravigliò tanto nel secolo scorso, era meno nel vero che non lo sia stato l 'antico Dedalo mal-grado la caduta di Icaro.

    Archita, il filosofo pitagorico, con la sua colomba naturale, mossa da molle segrete, si allontanava dalla soluzione del problema meno di quanto abbiano

    sul primo una superiorità indiscussa di nnotata, e noi riteniamo anzi che se il forte rapallese non gi fosse attardato esageratamente in partenza, certo avremmo assistito ad un epico duello Wogely-Bacigalupo, e in ogni modo la distanza di una lunghezza e mezza che il vincitore segnò sul ligure all 'arrivo sarebbe stata indubbiamente assai ridotta.

    Il Cova ha fatto una bellissima prova, e meglio di così non crediamo avrebbe potuto figurare.

    Degli altri, la differenza assoluta di classe non permette di fare raffronti, pur avendo riscontrato in qualcuno di essi, come nel Davoglio , Granata ed altri, ottimi elementi.

    Senza rifare la cronaca della gara, cronaca che potrebbe essere riassunta anche in due righe,

    l nella superiorità indiscussa cioè del Woge ly , ed in una lotta testa a testa dalla partenza sino alla linea di arrivo di Cova e Bacigalupo, diamo qui la classifica di questa importante gara :

    Internazionale ire. 100. — 1. W o g e l y Wi l ly , della B. N. Milano, in 49" ; 2-3, a pari' meritò, Cova Angelo, dello S. C. I., e Bacigalupo Luigi, del 90" fanteria ; 4. Dayoglio ; 5. Granata.

    Pure a Milano, sul Naviglio Grande a Restocco Maroni, un'altra gara si è disputata domenica, organizzata quest'ultima da quell 'attivo sodalizio che è la Bari Nantes Milano.

    Intendiamo alludere al « Campionato studenti scuole secondarie Alta Italia », la gara che fu già appannaggio per molti anni dell 'ottimo Rienzi Sinigaglia.

    Noterelle brevi

    Le gare di nuoto dello S. C. I. — / concorrenti alla gara internazionale. ( F o t . S t razza - las tre Cappe l l i ) .

    Il campionato di nnoto a Roma. — Nel centro: Zecchino vincitore. — Al la sua sinistra : Bossi Adolfo 2° arrivalo. — Alla sua deatra: Dt Paolo 4' arrivato. (Fot. Grassetti - Roma).

    Giansanti Tul l io di Roma, Cattaueo Pietro della S. R. N. Roma, Zecchino Giuseppe, C. S. P . Roma, Rossi Aldo, id., Moretti Luigi, Roma, Alfieri Al-berto, C. S. P. Roma, Spallazzi Camillo, R. N. Ostia, Antolisei Luigi, Rosso Umberto, Ancarani Settimio, S. R. N. Roma; Pellillo Amedeo, Roma; Di Paolo Amerigo, ROII IP ; Rimassa Tito , Roma ; Parisi Agostino, Palermo ; Giometti Armando, Roma; Prato Armando, C. S. P . di Roma.

    Al « via » , Toroni , Zecchino, Di Paolo e Spal-lazzi, sono subito in testa e nuotano vigorosa-mente ; subito dietro è Cattaneo, e quindi gli altri nello spazio di pochi metri.

    La gara prosegue così fino a 100 metri dal traguardo, quando Zecchini col suo over possente guadagna gradatamente fino a vincere, quasi in-disturbato.

    La corsa, interessantissima, si è svolta tra le continue acclamazioni di un fìtto pubblico che seguiva lungo la banchina.

    Ecco l 'ordine di arrivo : 1. Zecchino Giuseppe, del C. S. P. di Roma,

    in 4 ' 7 " , 2. Rossi Ado l fo del C. S., di Roma a 15 metri. 3. Spallazzi Camillo, della R. N. Ostia. 4. Di Paolo Amerigo, Roma — 5.

    Cattaneo Pietro, S. R. N. Roma — 6. Toroni Antonio, Roma — 7 . Moretti Luigi , Roma — 8. Prato Armando, C. S. P . — 9. Pellillo Amedeo, Roma — 10. Brunozzi Tito, Roma — I L Antoli-sei Luigi — 12. Ancarani Settimio, Roma — 13. Rosso Alberto — 14. Alfieri Alberto, C. S. P. Roma — 15. Bramori Luigi, Roma — 16. Giansanti Tullio, Roma — 17. Giometti Armando, id.

    fatto gli inventori di pesci riempiti di gaz agitanti delle pinDe impotenti.

    Ma Teofìlo Gauthier non pensava nemmeno che vicino all 'areoplano avrebbe camminato anche il dirigibile.

    * * *

    Ce n'è per lavarsi... — A quelli che non amano troppo i lavaggi dèi proprio corpo dedico le notizie seguenti che mi favorisce un fisico tedesco riuscito, dopo studi non di poco conto, a stabilire la massa totale di acqua esistente nel nostro globo. Essa ammonterebbe a 1307 milioni e 318.300 chilometri cubi. Naturalmente gli oceani occu-pano il primo posto con un miliardo e 300 milioni di chilometri cubi. Seguono i ghiacciai polari con circa 3 milioni e mezzo e l 'acqua dei laghi e degli stagni con quantità quasi eguale. I fiumi e gli altri corsi d 'acqua ne contengono 50.000. le paludi 6000 e le nevi che coprono il suolo 250.000 chi-lometri cubici. Lo scienziato illustre ha auche calcolata l 'acqua contenuta nelle nubi e nell 'at-mosfera ed essa figura per 12.300 di quei tali chilometri cubici. E questo senza contare quella contenuta nel vino".

  • la stampa sportiva

    (Fot. Guarneii - lastre Cappelli,. Elena del signor Galeppini. Le regate a vela al Lido d'Albaro, Una vivace lotta al giro di boa nella gara dei 6 metri.

    al Lido d'Albaro coucorsi ippici sono gli sporta che in quella in-cantevole località richiamano ogni altra domenica i campioni d'ogni parte d'Italia e per il forestiere Lido d'Albaro offre una gita gradita.

    Dallo stabilimento (dotato del migliore comfort moderno) si gode, infatti, di una vista incantevole, all 'occhio appare il panorama delle due riviere.

    Di questi giorni appunto, promosse dal Regio Yacht Club Italiano, si sono svolte, di fronte al Lido d'Albaro, importantissime regate interna-zionali a vela di cui oggi offriamo ai lettori qualche illustrazione interessante.

    L'arte di sparger chiodi... (Cronache giudiziarlo~sportive)

    Fino a pochi anni fa era in auge l'arte di piantar chiodi, ora a questa se ne è aggiunta un'altra, quella di spargerli ed a tutto danno di chi usa le gomme come mezzo di locomozione, quando esse vengono attaccate alle ruote.

    Una delle cause principali della messa fuori di combattimento dei ciclisti, motociclisti [ed auto-mobilisti, quando si svolge nn importante cimento,

    In un angolo ameno del magnifico golfo di Genova, nella località cosidetta Lido d'Albaro, a dieci minuti da piazza Do Ferrgri sorge il grandioso stabilimento a maio, proprietà della so-cietà anonima « Aedes » perimprese e costruzioni.

    Attorno ad esso sono campi sportivi apposita-mente creati e dove le manifestazioni sportive genovesi trovano il loro centro di esplicazione.

    Gare aviatorie, regate a vela e remi e di nuoto,

    Le regate a vela al Lido d'Albaro. — A sinistra: Apici del dott. Puccio, P della gara 8 metri. A d e s t r a : N e l e del cav. Giovanetti, P della gara 6 metri. (Fot. Guarneri - lastie Cappelli),

    non prende più parte alle Corse!

  • giudiziaria — sia facile trovare un rimedio, non è, come a prima vista pare, un indizio di pervertimento morale o altro che pregiudichi in certo modo l'onestà di chi lo compie, ma rappresenta un metodo di concorrenza, sleale fin che volete, ma che non supera i tanti altri che sono in uso, che sono noti e che si lasciano correre, salvo l'intervento delle autorità sportive quando la faccenda si mostra troppo grave e la folla si accorge troppo del trucco o del malo affare.

    Perchè, è inutile dissimularselo, chi volete che sparga questa messe di chiodi (uuovi, fiammanti e che sono stati acquistati con moneta contante) se non gli interessati alla corsa? Non abbiamo avuto anche casi di tentativi di leggeri avvelenamenti di corridori per metterli fuori gara? E gh incitamenti ad usare bevande o vivande esagerate per indebolirli, non è un metodo di concorrenza? Ed i mille altri fastidi che ognuno può aver constatato seguendo queste prove non sono forse noti a tutti oramai? Perciò, quando io ho Ietto in questi giorni che 1 autorità giudiziaria di Milano si è messa alla ricerca degli spargitori di chiodi, mi sou fatto un dovere di dire a me stesso come quest'opera debba andare a finire in fumo, perchè gli spargitori di chiodi sono forse cosi sottomano... che non sarà possibile acchiapparli.

    In proposito scrivono ' giornali :

    Il match Eowing-Marne. - L'equipaggio del Kowing (vincitore), distanzia l'avversario di 5 lunghezze.

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    fu rilevato che alcuni corridori in varie tappe avevano avuto ostacolata la corsa per numerosi scoppi di pneumatici dovuti ad un abbondante spargimento di chiodi, operato da mani ignote in danno dei concorrenti.

    Tale vandalismo, che giuridicamente rientra nei reati previsti dal Codice penale, e precisa-mente dall'art. 317 che commina pei colpevoli di danneggiamento alle vie di comunicazione una pena estensibile da 3 mesi a 5 anni di reclusione, fu denunziato dal presidente della Giurìa, conte Orazio Oldofredi, all'autorità giudiziaria di Milano in una querela contro ignoti, mentre dal suo canto la direzione della Gazzetta dello Sport, iniziatrice dell'importante prova motociclistica, prometteva un premio di 1000 lire per colui che avrebbe dato indicazioni sufficienti ad identificare il colpevole od i colpevoli del criminoso vanda-lismo. Le zone maggiormente prese di mira dagli spargitori di chiodi furono quelle di Alba e Ba-saluzzo, in Piemonte e Liguria. Ne è da credersi si trattasse di piccoli chiodi disseminati a caso : vi erano rappresentate tutte le varietà di punte acuminate e nuovissime, sparse con intelligente disordine. Ve ne erano diecine di chili ad ogni punto prescelto ! Vi erano i chiodi d 'Alba, vere brocche con grossa capocchia di ottone che costi-tuiscono un'insidia terribile pei pneumatici. La punta penetrava, poi l'attrito contro la terra scal-zava la capocchia, sicché nemmeno questa poteva attenuare la fuga dell'aria dal pneumatico, il quale si afflosciava improvvisamente.

    I chiodi presso Tortona erano delle punte da scarpe di montanari, e così pure altrove, ma la tappa peggiore si ebbe in un tratto di circa dieci chilometri lungo il percorso fra Roma e Nocera Umbra : fu una vera strage di pneumatici.

    L'autorità giudiziaria in seguito a tale denuncia assunse le testimonianze di numerosi corridori che parteciparono al Circuito motociclistico, non-ché di alcuni commissari e giornalisti che segui-rono in automobile tutte le fasi dell'asprissima prova.

    In base a tali deposizioni l'autorità inquirente ha potuto raccogliere indizi non lievi su alcune persone che furono viste in quei giorni percorrere

    André (a sibilerai duriate la gara dei 200 metri per il campionato francese.

    André, il vincitore di domenica scorsa del concorso per Vatleta completo. André ha saltato m. 1,52 in altezza.

    in automobile — di cui si conoscerebbe il numero — i tratti maggiormente presi mi mira. E tali

    indizi potranno avere conferma dalle nuove te-st imonianze

    ' 1 1 11 di al cune per-sone residen-ti in quelle località e per l e q u a l i i l Pubblico Mi-nistero, a v -vocato Sever-gnini, ha già d i s p o s t o le relative ro-gatorie.

    La cosa de-sta molto in-t e r e s s e nel mondo spor-tivo, e se — c o m e p a r e assai proba-bile — sarà dato di poter raggiungere i colpevoli, un esempio di ri-gore punitivo gioverà mol-tissimo p e r i m p e d i r e il propagarsi di tali vandali-smi criminosi c h e h a n n o prodotto fino-rainogni cor-sa del genere decimazioni e sorprese.

    Fin qui il giornale che., si illude. Io no. Non cre-do possibile

    che si vengano a sco-prire gli autori della seminagione di chiodi, perchè essa è ormai diventata un metodo come un altro, di sleale concorrenza.

    Abbiamo tre elementi di fatto che bastano da sé ad allontanare da noi ogni speranza di

    scoprimento dei rei e relativa punizione : 1 ''intel-ligente disordine col quale i chiodi furono sparsi, lo sono e lo saranno in occasione di gare su strada ; abbiamo le diecine di chili di chiodi, che rappresen-tano denaro contante, e chi spende è chiaro che pensi di ricavarne un utile, ed in ultimo troviamo della gente in automobile che va facendo tali ope-razioni. E quando noi avessimo acciuffati questi operatori con i loro relativi grossi mandanti chi ci conforterebbe nella giustezza dell'applicazione dell'art. 317 quando non pare vi sia il vero e proprio, e materiale danneggiamento alle vie di comunicazione f Cj

    Come spauracchio il processo può ancora cor-rere, ma come vero e proprio rimedio abbiamo poca speranza che esso riesca ad apportarne.

    Quei commissari, quei giornalisti che hanno-seguita la corsa per la quale il processo dei chiodi si sta istruendo, e le tante altre nelle quali il fatto si è avverato anche restando senza processo, sanno bene come me e meglio di me da quale saccoccia possono partire quei soldi per la com-pera di quei chiodi e sanno quindi, per la stessa ragione, che certe Case- messe molto in alto è dif-ficile vengano colpite. E così sarà, dolorosamente è vero, ma purtroppo. Avremo fatto sporcare della carta bollata, incomodato dei giudici che in fatto di chiodi hanno ben più gravi e numerosi processi da istruire, ma l'autore del reato non lo pescheremo né puniremo.

    Perchè non pensiamo invece a cercare un mezzo perchè il reato diventi inutile, innocuo? A me . pare che non solo da ora ma da parecchio tempo si vada — ed inutilmente — predicando come sia necessario introdurre dei veri sistemi di sin-cerità per le corse ; fare in modo cioè che nessun elemento estraneo possa falsare il risultato di una corsa e compromettere il valore sia della mac-china, sia dell ' individuo.

    Solo in questo punto deve convergere la nostra attenzione, solo a questo fatto noi dobbiamo provvedere perchè se da una parte togliamo i chiodi, dall'altra non mancheranno altre mille insidie, vecchie e nnove, che non ci permetteranno di sapere mai — e ciò è a tutto danno non solo del buon nome dello sport, ma del povero pub-blico che ci segue e ci può anche riprovare quando ne avrà abbastanza di questi turlupina-menti — chi sia l 'uomo migliore, quale sia la macchina' che meriti fiducia.

    Raccogliamoci e studiamo. Lo chiacchiere, più o meno basate su codici e pandette, sono sempre chiacchiere, ed anche Amleto, che tante ne con- j tava, ebbe a stancarsene !

    Torino, luglio 1914. Raffaele Perrone.

  • La riunione d'Ilo Spnrt Club Italia. — In alto: I Binla (Un'Internazionale.

    e gli amici dei sucaini che ne facciano regolare domanda.

    Procede intanto attivissima l'organizzazione del-l'accampamento degli studenti alpinisti e moltis-simi organizzatori si sono già recati a Chiesa per prendere tutte le necessarie disposizioni.

    A rendere più solenne l'adunanza dei giovani appartenenti ai diversi Atenei d'Italia, il Comune e la Camera di commercio e la Provincia di Sondrio avevano disposto un ricevimento sontuoso ma sic-come nelle organizzazioni alpinistiche i Sucaini hanno abolito i ricevimenti ufficiali, così agli iscritti a «Tendopoli» gli Enti precitati offriranno, in luogo del ricevimento, un magnifico volume della Guida dei Monti d'Italia. La Sezione di Sondrio del Club Alpino Italiano ha disposto affinchè durante la vita di Tendopoli sieno praticati forti sconti nel Rifugio Marinelli e in quello Marco Rosa (metri 3600), che verrà ufficialmente inaugurato durante Tendopoli. La Sezione di Milano del C. A. I. ha pure messo a disposizione della Commissione Ten-dopoli-Sucai, sedente in Sondrio, parecchi volumi della Guida dei Monti d'Italia.

    Sono in preparazione altre importanti gite. Il Touring Club — dopo le fortunate e imponenti af-fermazioni turistiche del 1912 nella regione del Rosa e del Cervino e dello scorso anno tra le Do-

    s a l e in lungo di Brambilla. — I n b a s s o : Vn siUo di (Fot. Strazza - lastre Cappèlli).

    lomiti Cadoririe — sta organizzando una grande escursione nell'alta regione dell'Abruzzo.

    Altre istituzioni e sodalizi alpinistici preparano più modeste ma pur notevoli affermazioni alpini-stiche. Per iniziativa del Circolo Universitario « Ce-sare Balbo », è stata indetta pei giorni 24-30 agosto, una manifestazione alpina fra studenti uni-versitari. L'invito lanciato.,a nome della F. U. C. I. a tutti i circoli universitari goliardici dell'Alta Italia ha sortito ottimo effetto e una trentina di studenti, due dei quali fin dalla lontana Firenze, han risposto pieni di entusiasmo all'appello. Il programma presenta nelle sue linee generali un particolare interesse, sia per la regione scelta, che per la varietà delle escursioni proporzionate alle diverse attitudini dei partecipanti. Il 24 agosto è destinato al ritrovo in Cuneo e alla gita in auto-mobile da Cuneo a Vinadio, da Vinadio al San-tuario il tragitto sarà percorso a piedi. I giorni restanti saranno dedicati a bellissime escursioni alla Cima Libolet, al vicino Comune francese di Isola, alla Cima della Maledecia. E mentre la co-mitiva A inizierà il ritorno passando per Molières e scalando la Cima Malinvern (m. 2939), la comi-tiva B per il Passo di Bravarla raggiungerà le terme di Vinadio congiungendosi alla A a Borgo S. Dalmazzo.

    Dinanzi a ventimila persone è stato disputato a Vincennes il concorso organizzato dal Journal per l'atleta completo. Come era da aspettarsi, il trionfatore della giornata è stato Andié, il quale ha compiuto delle performances veramente note-voli. Fra l'altro egli ha coperto i cento metri di corsa in dieci secondi e tre quinti, tempo che eguaglia il record del mondo.

    Finora a Parigi nessuno era stato capace di fare i cento metri in meno di undici secondi. Se si tiene conto della mediocrità della pista, si può prevedere che il giorno in cui André vorrà spe-cializzarsi in questo genere di gare, molti records del mondo saranno da Ini abbassati.

    André ha saltato m. 1,52 con la rincorsa, e m. 6.56 in lunghezza con la rincorsa, ni. 3,17 in lunghezza senza rincorsa; performances queste tutte degne di nota. Dopo André, sono stati clas-sificati il professionista Bergé, Ravaud e Fran-quenelle.

    A l p i n i s m o ed e s c u r s i o n i s m o ne l l ' es tate 1914

    Quest'anno — in agosto — la bella borgatella dei Sucaini d'Italia, il villaggio goliardico formato di tende smontabili e ornato di bandiere garrenti ai forti e sani venti alpini, sorgerà nell'Alta Val tellina, in un meraviglioso e ridente anfiteatro di roccie e di creste, di guglie e di ghiacciai, nel cuore stesso dei gruppi dell'Albigna (Monte Ba-cone, ni. 3245 - Cima Cantone m. 3360), del Di-sgrazia (m. 3678), e del Bernina (m. 4050). « Ten-dopoli » quest'anno si troverà sulla via di grandi escursioni, in quelle alte valli che Antonio Stop-pani chiamava il paradiso del geologo, nelle vici-nanze di dieci ghiacciai, di un centinaio di ve-drette e presso vette ancora inesplorate. La loca-lità dove sorgerà « Tendopoli » è a 1649 metri sul livello del mare, in un posto magnifico — Pian del Lup — protetto dai venti e ricco di praterie. Da Pian del Lup sono facili e rapide le comunicazioni con Chiesa (962 m.) e Tirano (m. 450). Possono diventare cittadini di « Tendopoli » tutti i Sucaini

    Il francese Djehella, vincitore della maratona indetta dallo Sporting Life di Londra.

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    Eclisse. Aveva una zampa completamente bianca, ciò che gli dava un'andatura strana ad osservarsi durante i galoppi. Secondo gli ordinamenti ippici di allora, debuttò a cinque anni, e nella sua prima corsa coprì la distanza di 6400 metri in sei mi-nuti. Disputò 21 corse con 21 vittorie. Il 1° ot-tobre 1779 comparve in pubblico per l'ultima volta nel premio del Re. Solo e al passo, perchè nessun

    concorrente osò presentarsi, coprì il percorso tra le acclamazioni di una folla in delirio. F u poi un riproduttore di gran fama. Morì a 25 anni. Il suo proprietario, tra premi, scommesse, e diritti di monta, incassò una quindicina... di milioni, Ce-lebri furono in seguito Gladiateur, Plaisonterie, Camargo, Aiax e molti altri, ma nessuno ebbe la fama di Eclisse.

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    • sivamente di importazione estera, poiché lo svi-luppo dell'industria locale è lentissimo. Nel 1901 vi si introdussero soltanto 40 automobili e 7 mo-tocicli, ma nel 1906 il loro numero era rispetti-

    essantissimi. Le fotografie qui riprodotte ricordano

    vamente cresciuto a 225 ed a 330 e da allora l'aumento seguitò con progressione costante fino a raggiungere nel 1911 la bella cifra di 2917 au-tomobili e 1134 motocicli. La Germania viene in testa, e a molta distanza, come importatrice, poi-ché figura nel 1910 con 1247 automobili e 552 motocicli, mentre la E rancia, che la segue, si li-mita a 388 e 56; l'Inghilterra ad 86 e 20; l 'Au-

    alcune fasi della gara finale.

    stria a 69 e 18; gli Stati Uniti a 49 e 1 ; l'Italia a 29 e 9. Il 90 per cento delle automobili si trova concentrato nelle maggiori città dell'Impero : Pie-troburgo, Mosca, Odessa, Kiew. Esse apparten-gono in grande maggioranza a privati, pochissime al Governo o ad enti pubblici: ed in generale, sono di forza limitata.

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    A Il bitriciclo. — Che cosa è il bitriciclo? è un

    omnibus a sei ruote che poteva contenere cin-quantadue viaggiatori.

    Il bitriciclo, con due compartimenti accoppiati, aveva 00 centimetri di larghezza in più degli omnibus ordinari e non aveva bisogno che di tre soli cavalli attaccati sul davanti.

    E' bene aggiungere che questo strano e non troppo pratico veicolo fece la sua apparizione in Parigi nel 1803 e si ritirò... senza l'onore delle armi.

    (Fot. Scarabelli - Bologna).

    della grandiosa carrozzeria che è vanto di Torino e dell' Italia e che è tanto rinomata all'estero. Era quindi naturale che immediatamente al fe-steggiato si offrisse un banchetto d'onore tenuto al « Restaurant du Pare », ed al quale vollero presenziare amici ed ammiratori tutti del cava-liere Alessio. Araldo della festa è stato il cava-liere Giovanni Vogliotti, il quale lesse le adesioni numerosissime, fra cui degne di nota speciale quelle del prefetto senatore Vittorelli, del sindaco di Torino senatore conte Rossi, e del principe Caracciolo.

    Il corniti, Rostain, capo console del Touring-Club Italiano, con belle parole offrì al festeggiato un'artistica pergamena: parlarono in seguito, ap-plauditi, il sindaco di Montiglio, Antonio Semeria, presidente de! Circolo di S. Sai vario, il cav. av-vocato Ricciardi ed il signor Farinù.

    Marcello Alessio, alla fine, molto commosso,ebbe calde parole di ringraziamento per tutti, bevendo alla prosperità sempre maggiore dell'industria automobilistica italiana.

    Il prof Ruota, instancabile presidente del Moto Club dì Bologna, ideatore del circuito motociclistico emiliano.

    (Fot. Scarabelli - Bologna .

    Il 1° circuito motociclistico deirApoennino emiliano Il primo circuito motociclistico dell 'Appennino

    emiliano, organizzato dal Moto-Club di Bologna, si è svolto oggi ed ha segnato una duplice vit-toria dell' industria italiana e un notevolissimo successo sportivo, del quale il merito va in gran parte al Club organizzatore.

    Gli iscritti erano 33. La partenza e l'arrivo erano stabiliti a Casa-

    lecchio di Reno, a 5 chilometri dalla città. Sul luogo numerosi sportsmen si sono trattenuti tutto il pomeriggio.

    Alle 14,1 il cronometrista Macoratti ha dato il via al primo partente.

    Ecco la classifica : 1. Della Ferrera F., Della Ferrera in 2,53'22"3/5

    ad una media oraria chilometrica 59,485. — 2. Maf-feis Miro, Motosacoche in 2,53'35"l/5 ad nna media oraria di chilometri 59,451. —• 3. Mac Donagli, Budge in 2.55'19"4/5. — 4. Bordino P. Motosa-coche in 2,55*54"2/5. — 5. Valenzano Nino, Frera in 3,2'29"4/5. — 6. Tamai Aldo, Budqe in 3,2'39" e 2/5. — 7. Rogai D., Triumph in 3,6'28"4/5. — 8. Finzi Aldo, Budge in 3,7'33"l/5. — * 9. Musso C., Della Ferrera in 3,7'33"4/5. — 10. Trighi Gu-glielmo, Borgo in 3,7'39". — * 11 Bai Badino,

    Z ' é q u i p e Della Ferrera, vincitrice delle categorie 350 e 600 emc.

    Douglas in 3,ll '23"2/5. — 12. Forti A., Borgo in 3,22'8"2/5. - 13. Malvisi Dom., Terrot in 3,27'2Ó ' e 4/5. — 14. Pennazzi P., Premier in 3,29'10"l/5. —• 15. Vailati Ernesto, Badge in 3,31'15"3/5. — 16. Focaccia Guido, Rudqe in 3,35'8"l/5. — * 17. Antoniazzi A., Douglas in 3 39'21"3/5. -* 18. Cuccoli, Sun Villier in 3,46'16"l/5. — 19. Mon-teverde IL, Ariol in 3,48'25"l/5. — 20. Bolev Croce, Frera in 4,6'10". — 21. Cristofoli E., Wanderer in 4.6'10". - * 22 Ferranti, Douglas in 4,14'7". — "23. Saia, Motosacoche in 4.29'21"l/5. — *24. Ber-nardinelli, Douglas in 4,35'46"l/5.

    I segnati con asterisco avevano macchina della categoria dei 350: tutti gli altri avevano macchina della categoria dei 500.

    Cose liete.

    La partenza di Valenzano su De l la Ferrera , t° classificato nella categoria dei 360 cmc. (Fot. Scarabelli - Bologna).

    E' stato nominato cavaliere della corona d'Italia il sig. Marcello Alessio, un benemerito del l ' in-dustria automobilistica torinese, proprietario oggi

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    24 o r e di volo continuo.

    L'aviatore Brock prima della partenza. (Fot. Argus - lastre Cappelli).

    IIP. Austro-Daimler. — 11. Lenoir, mon. Ponnier, 80 HP. Gnome. — 12. Renaux, biplano M. Far-man 120 I1P. Renault. — 13. Verrier, biplano Farman. — 14. Hearn, mon. Bleriot 80 HP. Gnome.

    Alla partenza hanno dichiarato forfait Dau-court, Parmelin, Hirth, Lenoir, Malard, Verrier. Hearn si è pure ritirato dopo una falsa partenza. Quelli rimasti in gara sono stati handicappati, se-condo il regolamento, come segue: Carbery e Garros 32' ; Carr 1,30'; Brock 1,36'; Noel 1,43'; Renaux 2,21'.

    Le partenze avvennero in questo ordine: Noe ! alle 7,11', Brock alle 7,15', Carr alle 7,51', Garros alle 8,5', Lord Carbery alle 8,10', Renaux alle 8,15'. Sei piloti si trovavano in competizione, di essi sol-tanto Brock, Garros, Lord Carbery e Renaux ten-tavano la traversata della Manica, gli altri si fer-marono prima. L'arrivo a Parigi ebbe luogo al-l'aerodromo di Bue. Primo a giungere è stato l'a-mericano Brock, che compiva il percorso Londra-Parigi in ore 3,23', e cioè a 114 km. all'ora. Se-condo Lord Carbery alle 12,4'. Terzo Garros.

    L'ordine della partenza da Bue è il seguente: Brock alle 1,18', Lord Carbery alle 2,4', Garros alle 2,35', Renaux dal canto suo giunse a Bue alle 2,49'. L'americano Brock si è aggiudicata la vittoria prendendo terra a Endon, avendo coperti 800 chilometri di percorso in ore 7,3'10".

    Garros ha impiegato ore 8,28'47". Renaux ha abbandonato. Due soli aviatori hanno quindi com-piuta la gara: Brock e Garros. Il primo premio è costituito da un trofeo e da 12.500 lire; inoltre il vincitore dell'handicap guadagna un premio di 7.500 lire, il secondo arrivato guadagna 2250 lire.

    Lord Carbery mentre attraversava la Manica è caduto in mare .a mezza strada circa tra la costa francese e la costa inglese. Grazie alta cintura di salvataggio ha potuto tenersi a galla fino all'ar-rivo di un piroscafo che lo ha tratto in salvo.

    A 7500 metri.

    Il noto pilota della Casa Rumbler, Linnekpgel, ha battuto il record mondiale di altezza, sollevan-dosi con monoplano Rumbler, cento cavalli, a 6570 metri. Egli ha preso il volo nel campo di avia-zione di Johannisthal, alle 3,9. In soli quattro mi-nuti egli salì a mille metri, in nove minuti aveva raggiunto i duemila metri. Superata la densa nu-volaglia che pesava su Berlino, egli si trovò a 4500 metri, in pieno sole, e continuò a salire, battendo il record mondiale, detenuto fino ad ora da Lega-gneux, con 6120 metri. Linnekogel salì fino a 6570 metri, e avrebbe continuato la sua ascesa se non fosse venuta a mancare la benzina. A quell'altezza, egli cominciò quindi a discendere rapidamente, compiendo un difficilissimo e audace volo piane. L'aviatore venne così ad atterrare sulla piazza d'Armi di Berlino, donde ricevette nuova benzina e ripartì subito per Johannisthal.

    « • •

    Al momento di andare in macchina si apprende da Lipsia che colà l 'aviatore Oelerick ha rag-giunto l 'altezza di 7500 metri.

    L a c o r s a L o n d r a - P a r i f i i - L o n d r a .

    Il giorno 11 luglio si è corsa la prova aviatoria di velocità: Londra-Parigi-Londra. Questa gara, che l'anno scorso non aveva avuto fortuna, ha riu-nito questa volta 14 f ra i migliori aviatori:

    1. John Carbery con biplano Bristol e mono-plano Morane-Saulnier 80 H P . Le Rhone. — 2. Garros, mon. Morane-Saulnier 80 H P . Le Rhone. — 3. Hirth, mon. Morane-Saulnier 80 IIP. Le Rho-ne. — 4. Daucourt, mon. Clement-Bayard 80 H P . Gnome. — 5. Parmelin, mon. Duperdiissin 80 HP. Gnome. — 6. Brock, mon. Morane-Saulnier, 80 IIP. Gnome. — 7. Noel, mon. Morane-Saulnier, 80 HP. Gnome. -— 8. Carr, mon, Morane-Saulnier 80 1IP. Gnome. — 9. Malard, mon. Nieuport 100 H P . Gnome. — 10. Skene, mon. Martinsyde 120

    T E S T A M E N T O ORIGINALE!!! Aviatori... funebri. — Uno. strano milionario

    russo, Ivan Sopornowski, f u tanto conservatore di fronte al progresso, da inorridire all'idea sol-tanto di salire in un automobile. Ed ecco che noi suo testamento egli ha disposto elle la sua bara fosse portata al cimitero m aeroplano, e che l'a-viatore che si assumesse il trasporto, fosse ri-compensato con la bella somma di 500.000 lire. L'aviatore si è trovato subito: un giovane pilota, tale Posoff, Iia caricato il feretro nel suo biplano ed è volato, fin dentro il cimitero, atterrando presso la tomba pronta ad accogliere la salma del mi-lionario. L'atterramento è stato assai difficile, e poco è mancato che non... si sotterrassero il morto e il vivo. Gli eredi, un po ' addolorati, bau dovuto versare la somma.

    L'aviatore tedesco Boehm su biplano Albatros 100 IIP, si è innalzato dall'aerodromo di Johan-nisthal il 10 luglio alle 6 del pomeriggio portando un carico di più di 600 litri di benzina e 150 di olio. Egli ha continuato a volare tutta la notte e la mattina lanciando di tanto in tanto sulla città e sul campo dei dispacci umoristici. E ' dtécéso non affaticato dopo aver compiute 24 ore e 8 minuti di volo continuo. Aveva ancora nei serbatoi 30 litri di benzina e 10 di olio. L'attendeva a Johannisthal una folla di berlinesi che l'ha acclamato.

    La nuova e magnifica prova di Boehm soprag-giunge quando è appena omologato dalla Federa-zione Germanica il record di durata segnato da Landmann il 26 e 27 giugno scorso con 21 ore e 40' di volo.

    L'aviatore inglese Broek su M o r a n e - S a u l n i e r (motore G n o m e ) vincitore della Londra-Parigi-Londra, alla sua partenza da Bue. (Fot. Argus - lastre Cappelli).

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  • I pispoliti Hi nazionalismo spulilo II Congresso Nazionalista s'è chiuso da qualche

    tempo. E eerto, la nostra rivista non è il foglio più adatto per raccogliere quanto s'è detto e scritto sul giovane partito nazionalista.

    Ma v'è qualcosa, che non è risultato a questo Congresso come nemmeno è apparso nei due con-gressi antecedenti. Qualcosa che interessa e ri-guarda tutti gli uomini di sport.

    Il nazionalismo, che è diventato ormai un par-tito autonomo e indipendente, sorto eome movi-mento intellettuale da un gruppo di scrittori della giovane Italia, trovò nell'anno della guerra, la bella vampata che lo alimentò, veramente.

    La guerra che fece sorgere in piedi l'Italia in-tera, eome un uomo solo, dimostrò a noi stessi che v'era sotto il substrato d'ironie e di scetticismi, di paure e di sonnolenze, una coscienza italiana. La tortuosa politica degli ultimi anni, che aveva abi-tuati un po' tutti a una supina obbedienza di na-zione sopportata appena dalle altre, si riabilitò, d'un tratto, con un gesto solo. Non rievochiamo, chè breve è la distanza che ci separa dalle grandi date della guerra. Certo, qualunque sia l'ora che noi stiamo attraversando con serenità di popolo che sa e vuole rimanere giovane; qualunque siano le inevitabili conseguenze di disordine ambiguo che ugni guerra lascia come grande scìa sul suo pas-saggio e che pare stiano pesando sul destino della nostra Patria, la guerra ch'è stata non può essere .•he benedetta come segno di vitalità, di rinnova-mento e di Fede.

    Un popolo che si batte non è un popolo che muore! Chè avviene dei popoli come degli indi-vidui : non è male una sconfitta subita, non è male dover riconoscere le proprie debolezze e i proprii errori. Male è soltanto, rifiutare le prove, per po-poli e per individui!

    La guerra condotta dai piccoli soldatini grigi fu un foco, la Grande Accademia, dove le generazioni che s'erano costruite una salda resistenza attraverso gli sports dell'ultimo decennio italiano, mostrarono qual era il coraggio e la fermezza acquisita nelle palestre e nei campi di gioco aperti al sole.

    La guerra non è che uno sport molto in grande. E certo, un innegabile coefficente di vittoria, è un poco la Grande Accademia, dove le generazioni italiane s'eran da sole saputo plasmare.

    Ma non è di questo nazionalismo ohe desidero parlare...

    Già prima della guerra, prima ancora che l'a-vanguardia nazionalista gettasse per tutta l'Italia

    , l'allarme del patriottismo sano e ardente, v'era già, gettata oltre oceano e oltr'alpe, tutta una schiera umile e semplice di uomini, che non a parole, ma a fatti, con fatiche, umiliazioni e sacrifici, combat-tevano per un'idealità italica.

    Il Giro delle Ire Provincie. — Lucotti, il vincitore iella corsa. (Fot. Strazza - lastre Cappelli).

    Basta esser stati qualche volta all'estero, e aver assistito a un combattimento sportivo, dove il no-stro nome e la nostra razza fossero in gioco, per accorgersi che il nazionalismo sportivo era già più forte e meno retorico del nazionalismo ch'è dila-gato in quest'ultimo Congresso. Ricordo il fragore di applausi che salutava ogni giro veloce il Nazzaro alla Coppa del Taunus, e che ha ora dopo il Cir-cuito di Lione un sapore amaro. Allora, nella lotta di industrie automobilistiche e di polsi ben fermi, le macchine italiane, passavano e ripassavano da-vanti alle tribune come freccie sonore scoccate verso uha vittoria fuggente. Da un gruppo di italiani, incastonato nelle tribune teutoniche, ogni tanto un grido echeggiava, caldo di promesse. Italia! Italia! E l'Italia passava, con Nazzaro, con Lancia, con Wagner, con tutte le macchine della febbre no-vella, come con una legione di soldati canori. Era un inno nazionale di motori e di acciai. E chi può ricordare l'entusiasmo che la vittoria di Dorando a Londra, nelle Olimpiadi, suscitò tra i connazio-nali che avevano l'anima in tumulto e il cuore in ansia, come se tutti i destini di un popolo fossero contenuti nel breve giro di un'arena? In America, in Francia, in Inghilterra, in Germania, in Isviz-zera, ovunque sono italiani che vivono, ('he lavo-rano e che soffrono ricordando la terra lontana, un campione che si batte in una gara di energie muscolari, per l'onore della sua bandiera, è un poco come un cantore meraviglioso della sua razza. E', anzi, più d'un Poeta, perchè il suo canto, muto, ha tutto il fascino delle cose non dette, ma espresse colle lagrime e col sangue, col martirio e col sacrifizio della carne. Sinigaglia ha visto a Londra rinnovellarsi gli entusiasmi di Dorando.

    Quando, nei giri ciclistici di Francia, dei lontani anni, i primi corridori nostri si affacciavano timi-damente sulle strade straniere, a competere coi mi-gliori pedali in una gara intrecciata di astuzie e di

    violenze, Giovanni Gerbi, Rossignoli e gli altri erano i nazionalisti dello sport che gettavano di fronte a tutto il pubblico stupefatto il segno più sicuro e più saldo della forza primaverile che serpeggiava già per le arterie della nuova Italia.

    E chi ricorda ancora tutti gli umili? E chi può ricordare gli ignoti? Quelli che sono caduti, nelle Olimpiadi e nelle piccole gare, e che pure avevano anche solo per un momento, sperato di far trion-fare i colori del loro paese?

    Tutto l'esercito degli sportsmen d'Italia che da anni, da quando nelle competizioni sportive il nome nostro era accolto con un sarcasmo che rimmemo-rava il proverbiale detto italico « dolce far niente », da quando il nostro paese era alla retroguardia di ogni manifestazione fisica, sino a questi ultimi tempi che sono propizi di vittorie e ricchi di trionfi, tutto l'esercito degli sportsmen che si è battuto per il nome d'una razza, per la fede d'una forza, è degno d'ogni buona ricordanza! V'è in quei cam-pioni dei lontani anni tutto il profumo dei cantori Provenzali che giravano le contrade gettando a manciate le canzoni cinguettiere del loro paese, e

    Il Giro Oiel'stico di Francia. — Ilossius, il vinci-tore della 2" ed 8* tappa. (Fot. Strazza - lastre Cappelli;,

    (Fot. Argus - lastre Cappelli).

    v'è pure tutta la bellezza degli atleti ellenici che sorridendo per la vittoria della loro terra, sape-vano senza un gesto e senza un grido rinunziare alla vita.

    Nazionalismo non significa che dovere di patria posto a dogma ideale di partito politico.

    Ebbene: per la gente di sport è sempre stato qualcosa di più. E questo si deve constatare. Na-zionalismo è fede di patria posta al di sopra d'ogni sacrifizio di fatica.

    Nino Salvaneschi.

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