La Stampa Ilaria Maria Sala dalla Cina 20131116
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LA STAMPA
SABATO 16 NOVEMBRE 2013 .Estero .15
U
CINALASVOLTA
Il presidente cinese Xi Jinping, incarica da marzo scorso, esce dalPlenum del Partito più forte che
mai: era dai tempi di Deng Xiaoping,prima del massacro di Tienanmendel 1989, che un leader cinese non po-teva contare su una tale concentra-zione dei poteri con la conseguentecapacità di imporre la sua volontàsull’andamento politico della Cina.
Con queste premesse Xi potrà es-sere un presidente di ferro. Ma seha mostrato già da ora di voler ag-giustare il tiro per quanto riguardapolitiche economiche e sociali allabase di alcune fra le più stridentitensioni in Cina, e aprire l’economianazionale e rafforzare la protezionedel copyright andando incontro amolte richieste dei suoi partnerstranieri, ha anche messo in chiaroche non intende riformare in sensoliberale la politica.
A cominciare dall’informazione,nei confronti della quale il controllonon verrà allentato di un millimetro:proprio mentre l’agenzia di stampa
cinese «Xinhua» produceva dispacci acatena per dettagliare le riforme deci-se nel corso del Plenum, i siti web del-l’agenzia britannica di stampa «Reu-ters» e del quotidiano «Wall StreetJournal» diventavano inaccessibili inCina; stessa sorte per il settimanaleonline del New York Times, in cinese,chiamato «T», una rivista apoliticache si occupa di moda e costume.
Le due commissioni che sono statecreate, letteralmente dei «gruppi di-rettivi» sulla Sicurezza di Stato e sulleriforme economiche, mostrano che Xi
è saldamente al comando. Ma ancheche ha le idee piuttosto chiare su quel-lo che vuole mettere in atto e su dovevuole arrivare, e che continuerà dun-que ad approfondire il tentativo cinesedi creare un’economia dinamica emaggiormente aperta, pur tenendostrette le redini del controllo politico.
«Xinhua» ha riportato parole di Xiper dire che «la nuova Commissioneper la sicurezza nazionale permetteràal governo di parlare con un’unica voceche si tratti di crisi nazionali o all’este-ro», aggiungendo che «il nostro Paese
è sotto pressione esterna per la salva-guardia della nostra sovranità, la no-stra sicurezza e i nostri interessi di svi-luppo, e ha pressioni interne per la sal-vaguardia della sicurezza politica edella stabilità sociale». I dettagli scar-seggiano, ma «Xinhua», in uno dei tan-ti dispacci, ha specificato che vi saràun’azione ancora più forte per «forma-re un’opinione pubblica online guidatain modo positivo», ribadendo dunquecome la propaganda resterà un capo-saldo della nuova «era Xi Jinping». Ilquale ha messo tutti i tasselli a posto atempo di record: è Segretario Genera-le del Partito e Comandante Generaledell’Esercito, ora alla testa della neo-nata Commissione sicurezza, e sem-bra anche aver portato a termine l’ope-razione di isolare i nemici (dal siluratoBo Xilai in giù) con rapidità impensata.
Ora, dopo dieci anni di relativa sta-gnazione, sotto una leadership Hu Jin-tao-Wen Jiabao poco ispirata che halasciato che l’economia crescesse sen-za osare riforme coraggiose, la Cina ciriserverà molte sorprese. [I. M. S. ]
CensuraesicurezzaLemanidiXiJinpingsul cuoredelpotere
PersonaggioHONG KONG
Pechino, cade il tabùdel figliounicoIlPlenumallenta la leggeeammettenuoveeccezioni.Stopaicampidi lavoro, limitiallapenadimorte
Anche il tabù del figlio unico èstato infranto. Nella Cina di XiJinping che dichiara chiusal’esperienza dei campi di Riedu-cazione attraverso il lavoro è lamannaia che cala sulla legge chenel 1980 impose alle coppie di fer-marsiaununicoerede,a segnareuna netta inversione di rotta.Almeno in apparenza. Si badibene infatti: il Terzo Plenum –concluso tre giorni fa e di cui ierisono state anticipate le decisio-ni chiave – ha decretato che lanorma sarà rivista, non abroga-ta. Ora saranno ammesse adavere più di un figlio quelle cop-pie dove almeno un genitore è fi-glio unico. Finora, per dare unfratellino/sorellina al primoge-nito era necessario che entram-
bi i genitori fossero figli unici – oche appartenessero ad alcuni deigruppi etnici minoritari esclusidalla restrizione, o che fosserocontadini il cui unico erede fossefemmina. Insomma, un gradualesmantellamento di una delle poli-tiche più odiate del Paese che haprestato il fianco ad abusi atroci.A spingere il Terzo Plenum delPartito comunista a smussare lespigolature della legge sono ra-gioni molto concrete: come l’au-mento dei timori nei confronti diun rapido invecchiamento dellapopolazione, ma anche l’idea dicontrastare il crescente divario digenere, che vede diversi milioni dimaschi in più, dato che milioni difeti di sesso femminile sono stativittime di aborti selettivi (diffusi,per quanto illegali).
Quella del figlio unico è solo
una delle decisioni varate dal Ple-num e di cui ieri l’agenzia ufficiale«Xinhua» ha cominciato a far tra-pelare indicazioni e temi chiave. Iltesto completo sarà disponibilemartedì prossimo, ma già ora, ap-pare evidente che quelle varate
dal presidente Xi Jinping appaio-no come le riforme più coraggiosedegli ultimi decenni: a partire dal-la politica. Oltre alla revisione del-la politica del figlio unico vieneconfermata l’eliminazione deicampi di «Rieducazione tramite illavoro»: se ne parla da un anno e
mezzo, ma finora questo era avve-nuto solo nella regione del Guan-gdong. Ora, è legge per tutti – manon è ancora chiaro che cosa li so-stituirà. Diminuirà anche il nu-mero di crimini punibili con la pe-na di morte, che comincia ad ave-re oppositori anche in Cina.
Il Plenum ha rivisto anche laquestione dell’«hukou», ovvero, ilsistema di doppia residenza rura-le/urbana che fino ad oggi ha limi-tato la mobilità nel Paese: con lenuove riforme le città piccole emedie potranno cominciare in viasperimentale a lasciare che alcu-ni dei migranti che vi abitano, uffi-cialmente come «contadini», di-ventino «cittadini» a pieno titolo.Rompe un tabù un’altra norma: aicontadini sarà concesso di vende-re le terre sulle quali vivono (senon sono coltivate), potenzial-
mente interrompendo una dellepiù gravi cause di tensione socia-le, dopo anni di esproprio terrierosenza sufficiente compensazioneda parte delle autorità locali. Suquesto punto sarà cruciale vede-re fino a che punto la nuova diret-tiva sarà davvero applicata.
Vi sono infine maggiori rifor-me per la convertibilità delloyuan, la moneta cinese, mentre siprospetta all’orizzonte una tassasugli immobili. Viste nel loro com-plesso, queste riforme mettono laCina al passo con alcune delle piùforti aspettative nazionali, e si ri-volgono a uno dei problemi piùscottanti della società cinese: ildeficit di fiducia nelle autorità, inparticolare locali. Ora, resta davedere se è legittima la fiducianell’applicazione delle riformeannunciate.
ILARIA MARIA SALAHONG KONG
Troppivecchiepoche
femmine:così i leader
hannodovuto
rivederelanorma
Famiglie più numeroseMeno restrizioni per le coppie cinesi
Proprietari terrieriI contadini potranno vendere le terre
RieducazioneI campi di lavoro saranno smantellati
La politica monetariaConvertibilità dello yuan e più mercato
Il nuovo leaderXi Jinping con alcuni bambini auna festa all'universitàdell’agricoltura di PechinoIl suo programma prevedepiù spazi di azione per il mercato
4domande
aRobert Barnett
sinologo Usa
“SceltaobbligataSenza igiovani
l’economianoncresce”
Robert Barnett, sinologo del-la Columbia University, cosapensadelladecisioneadotta-tadalPlenumdelPcc sulla re-visionedellapoliticadelfigliounico?
«È ispirata da ragioni econo-miche. Xi Jinping ha visto chein Giappone e Russia la cresci-ta del Pil è sostenuta dall’ap-porto delle nuove generazionimentre in Cina la popolazionesta invecchiando per carenzadi figli e ciò indebolisce i con-sumi interni. Da qui la decisio-ne di consentire di avere 2 figliai nuclei famigliari dove alme-no uno dei genitori è figlio uni-co. La decisione del Plenum se-gna una svolta rispetto ai ti-mori passati del Pcc sull’ecces-so di popolazione».
Crede che questo precluda aulteriori aperture sul numerodei figli concessi ad ogni fa-miglia?
«La Cina è molto lenta nel rea-lizzare i cambiamenti. È pre-sto per dire se si andrà oltre i 2figli. Di certo Xi ha fatto passa-re il concetto dell’importanzadel numero dei figli per soste-nere la crescita del pil. Si trat-ta di un’indubbia inversione dirotta rispetto al passato. Con-ferma la visione di un leaderper cui ciò che più conta è lacrescita economica”.
L’annuncio dell’abolizionedei campi di lavoro vale al-trettanto?
«Direi di no. Il motivo è che inquesto caso non sappiamo conche cosa saranno sostituiti. Ilsistema giudiziario resta unadiretta espressione del Partitocomunista e le norme che ap-plica non sono state modifica-te. Dunque non vengono menole punizioni ma solo i campi dilavoro. Non è una svolta stra-tegica bensì solo una mossatattica. Dovremo aspettare evedere cosa verrà deciso. Main questo caso mi sento di direche non siamo ancora di frontead un maggiore rispetto dei di-ritti umani in Cina».
Da queste decisioni che im-magineescediXi?
«Il confronto fra chi lo ritieneun riformatore, perché ispira-to da una visione “di sinistra”,e chi ne dubita non può essererisolto da queste prime deci-sioni. È però vero che, soprat-tutto sulla revisione della poli-tica famigliare, Xi rafforzal’impressione di essere un lea-der pragmatico. Non siamo an-cora ad un maggiore rispettodei diritti umani ma c’è un pri-mo allontanamento dalle poli-tiche più ortodosse che ha ere-ditato. I tempi della politica inCina sono molto lunghi, dovre-mo aspettare anni per scioglie-re il rebus sull’identità politicadi Xi».
Maurizio Molinari
LAN HOGGUAANG/REUTERS