LA SS. ANNUNZIATAannunziata.xoom.it/bollettino208.pdf · 2008. 3. 17. · vole che dipende dalla...

8
1 Pubblicazione bimestrale - spediz. in abbonam. postale art. 2 c. 20/c l. 662/96 - Firenze Anno XXVIII - marzo / aprile 2008, n. 2 p.i.m LA SS. ANNUNZIATA Il Santuario di Firenze nella Famiglia dei Servi e nella societ cristiana Lacqua di Lourdes Il « passaggio » e la Pasqua. I fiumicelli di Matelda (Dante) Il passaggio dal peccato alla purez- za, dalla morte alla vita L il tema prin- cipe della Pasqua. Luscita dallEgit- to L la storia di una liberazione dalla schiavitø, dalla morte tramite la pas- sione del Cristo. Il sangue di Gesø, lAgnello, L prefigurato dal sangue dellagnello senza macchia che se- gna le case degli ebrei a garantire la loro inviolabilit. Scrisse Afraate il saggio, della Chie- sa di Siria del IV secolo, che tramite il Cristo siamo salvati dalle azioni cor- rotte che commettiamo (106) e che la sua resurrezione L il preludio di quella degli altri uomini. Un altro attraversamento, quello del mar Rosso, rappresenta il passag- gio dalle cose terrene alle cose ce- lesti. La morte degli egiziani signifi- ca la distruzione dei peccati o, come scriveva S. Agostino in un discorso pasquale, significa che sono annien- tati tutti i peccati passati che perse- guitavano la coscienza. Quando Dante entra nel Paradiso Terrestre (Purg. XXVIII, unaura dol- ce, senza mutamento ... dentro alla selva antica) giunge al limpidissimo fiume LetL, al di l del quale vede una bella donna, giovane, quasi una personificazione della primavera: L Matelda, che cammina cantando lun- go una strada dipinta La fontana dellAnnuncio BERNADETTE E LE APPARIZIONI. Bernadette Soubirous nacque al Mulino di Boly il 7 gennaio 1844 da una famiglia poverissima. Divenne religiosa nel convento delle Suore di Carità di Nevers il 7 luglio 1866 e qui morì il 16 aprile 1879. Fu beatificata il 14 giugno 1925 e canonizzata l’8 dicembre 1933. L’11 febbraio 1858 in fondo alla grotta di Massabielle, chiusa da un cespuglio di rose, la Vergine le si rivelò in tutta la sua bontà e bellezza. Era vestita con un vestito sempli- cissimo, di un candore abbagliante, a pie- ghe fitte intorno al collo, stretto alla vita da una cintura azzurra, le cui cime pendevano davanti. Un velo bianco come la neve le cingeva la testa e le cadeva dietro avvol- gendola quasi interamente; dai piedi scalzi sbocciavano due rose d’oro, mentre le mani tenevano un rosario bianco con la croce e la catena gialle ed erano giunte al petto come in preghiera; gli occhi guardavano Bernadette con immensa dolcezza. Le apparizioni e i dialoghi con la Vergine durarono fino al 16 luglio. Il 25 febbraio, per [Maria] Presa la brocca, usc a attingere acqua. Ed ecco una voce che diceva: « Gio- isci, piena di grazia, il Signore L con te, benedetta tu tra le donne ». Essa guardava intorno, a destra e a sini- stra, donde venisse la voce. Tutta tremante se ne and a casa, pos la brocca e, presa la porpora, si sedette sul suo scanno e fi- lava. Ed ecco un angelo del Signore si present dinanzi a lei, dicendo: « Non temere, Ma- ria, perchØ hai trovato grazia davanti al Padrone di tutte le cose, e concepirai per la sua parola ». Cos lAnnunciazione a Maria viene nar- rata nel Protovangelo di Giacomo e questa tradizione L entrata nelle figurazioni care al mondo ortodosso. A Nazareth, L pro- prio la chiesa ortodossa di san Gabriele che conserva in una cripta medievale la fontana della Vergine, a cui certamente Gesø e Maria ogni giorno andavano a pren- dere acqua. Ain Sitti Mariam L il suo nome in arabo. Ai nostri lettori VIVISSIMI AUGURI DI UNA Pasqua Sant asqua Sant asqua Sant asqua Sant asqua Santa (cont. a pag. 2) (cont. a pag. 3) Le immagini nella testata: da sin., il volto dell’An- gelo; la chiesa dei Servi nella Pianta di Firenze di Piero del Massaio (II metà sec. XV); il Santuario oggi; S. Filippo Benizi nel Codice Rustici (III de- cennio sec. XV); il volto della SS. Annunziata. Da sin.: H. Prost, Veduta di Lourdes (acquerello); scuola del B. Angelico, Resurrezione, già dell’Ar- madio degli Argenti della SS. Annunziata; Pontormo, part. di Annunciazione, 1527-28 ca., chiesa di S. Felicita di Firenze.

Transcript of LA SS. ANNUNZIATAannunziata.xoom.it/bollettino208.pdf · 2008. 3. 17. · vole che dipende dalla...

Page 1: LA SS. ANNUNZIATAannunziata.xoom.it/bollettino208.pdf · 2008. 3. 17. · vole che dipende dalla volontà divina. Il LetØ ha la virtø di cancellare la memoria dei peccati commessi,

1

Pubblicazione bimestrale - spediz. in abbonam. postale art. 2 c. 20/c l. 662/96 - Firenze Anno XXVIII - marzo / aprile 2008, n. 2

p.i.m

LASS. ANNUNZIATAIl Santuario di Firenze nella Famiglia dei Servi e nella società cristiana

L�acqua di LourdesIl « passaggio » e la Pasqua.I fiumicelli di Matelda (Dante)Il passaggio dal peccato alla purez-za, dalla morte alla vita è il tema prin-cipe della Pasqua. L�uscita dall�Egit-to è la storia di una liberazione dallaschiavitù, dalla morte tramite la pas-sione del Cristo. Il sangue di Gesù,l�Agnello, è prefigurato dal sanguedell�agnello senza macchia che se-gna le case degli ebrei a garantirela loro inviolabilità.Scrisse Afraate il saggio, della Chie-sa di Siria del IV secolo, che tramiteil Cristo siamo salvati dalle azioni cor-rotte che commettiamo (106) e chela sua resurrezione è il preludio diquella degli altri uomini.Un altro attraversamento, quello delmar Rosso, rappresenta il passag-gio dalle cose terrene alle cose ce-lesti. La morte degli egiziani signifi-ca la distruzione dei peccati o, comescriveva S. Agostino in un discorsopasquale, significa che sono annien-tati tutti i peccati passati che perse-guitavano la coscienza.

Quando Dante entra nel ParadisoTerrestre (Purg. XXVIII, un�aura dol-ce, senza mutamento ... dentro allaselva antica) giunge al limpidissimofiume Letè, al di là del quale vedeuna bella donna, giovane, quasi unapersonificazione della primavera: èMatelda, che cammina cantando lun-go una strada dipinta

La fontana dell�AnnuncioBERNADETTE E LE APPARIZIONI . BernadetteSoubirous nacque al Mulino di Boly il 7gennaio 1844 da una famiglia poverissima.Divenne religiosa nel convento delle Suoredi Carità di Nevers il 7 luglio 1866 e qui morìil 16 aprile 1879. Fu beatificata il 14 giugno1925 e canonizzata l’8 dicembre 1933.

L’11 febbraio 1858 in fondo alla grotta diMassabielle, chiusa da un cespuglio di rose,la Vergine le si rivelò in tutta la sua bontà ebellezza. Era vestita con un vestito sempli-cissimo, di un candore abbagliante, a pie-ghe fitte intorno al collo, stretto alla vita dauna cintura azzurra, le cui cime pendevanodavanti. Un velo bianco come la neve lecingeva la testa e le cadeva dietro avvol-gendola quasi interamente; dai piedi scalzisbocciavano due rose d’oro, mentre le manitenevano un rosario bianco con la croce ela catena gialle ed erano giunte al pettocome in preghiera; gli occhi guardavanoBernadette con immensa dolcezza.

Le apparizioni e i dialoghi con la Verginedurarono fino al 16 luglio. Il 25 febbraio, per

[Maria] Presa la brocca, uscì a attingereacqua.Edeccounavocechediceva:«Gio-isci, piena di grazia, il Signore è con te,benedetta tu tra le donne ».Essa guardava intorno, a destra e a sini-stra,dondevenisse lavoce.Tutta tremantese ne andò a casa, posò la brocca e, presala porpora, si sedette sul suo scanno e fi-lava.Ed ecco un angelo del Signore si presentòdinanzi a lei, dicendo: «Non temere,Ma-ria, perché hai trovato grazia davanti alPadrone di tutte le cose, e concepirai perla sua parola ».Così l�Annunciazione aMaria viene nar-rata nel Protovangelo di Giacomo e questatradizione è entrata nelle figurazioni careal mondo ortodosso. A Nazareth, è pro-prio la chiesa ortodossa di san Gabrieleche conserva in una cripta medievale lafontana della Vergine, a cui certamenteGesùeMariaogni giornoandavanoapren-dere acqua.Ain SittiMariam è il suo nomein arabo.

Ai nostri lettoriVIVISSIMI AUGURI DI UNA

PPPPPasqua Santasqua Santasqua Santasqua Santasqua Santaaaaa

(cont. a pag. 2)

(cont. a pag. 3)

Le immagini nella testata: da sin., il volto dell’An-gelo; la chiesa dei Servi nella Pianta di Firenze diPiero del Massaio (II metà sec. XV); il Santuariooggi; S. Filippo Benizi nel Codice Rustici (III de-cennio sec. XV); il volto della SS. Annunziata.

Da sin.: H. Prost, Veduta di Lourdes (acquerello);scuola del B. Angelico, Resurrezione, già dell’Ar-madio degli Argenti della SS. Annunziata;Pontormo, part. di Annunciazione, 1527-28 ca.,chiesa di S. Felicita di Firenze.

Page 2: LA SS. ANNUNZIATAannunziata.xoom.it/bollettino208.pdf · 2008. 3. 17. · vole che dipende dalla volontà divina. Il LetØ ha la virtø di cancellare la memoria dei peccati commessi,

2

volontà di Maria, scaturì una sorgente presso lagrotta, dapprima un filo d’acqua e poi con un’ampiezza che durafino a oggi. Per la Chiesa essa testimonia il grande significato diLourdes, assieme alle parole divine sulla preghiera per i peccatori,sulla penitenza, sulla richiesta di costruire una cappella e di unaprocessione e sulla dichiarazione di essere l’Immacolata Conce-zione. Dal punto di vista religioso infatti l’acqua è il mezzo dellapurificazione e i miracoli di Lourdes sulla guarigione dei corpi sonoil simbolo della conversione della anime.

Nei mesi prima della morteBernadette soffrì atroce-mente per l’asma, un tumo-re a un ginocchio e una ma-lattia ossea. Sorella ho pa-ura - disse alla suora infer-miera il giorno prima di mo-rire, e Maria prega per mepovera peccatrice, quandorese l’anima a Dio. La pro-messa della Vergine sullafelicità nell’altra vita la tra-dusse così: La SantissimaVergine si è servita di me,e poi mi hanno messo inun angolo: è il mio posto.Vi sono felice e ci resto.

LA FORZA NELLA MALATTIA . DA UNA PRE-GHIERA DI DINA FERRI († 1930 - Qua-derno del nulla); cfr. pag. 7.« Ospedale di Siena, 2 maggio 1930.

O Cristo, Dio mio, Padre mio, che mi haitratto dal nulla alle meraviglie del Crea-to, dammi luce per vedere e carità perintendere e vivere d'amore in Te e per

Te.

Dammi forza perportare la miaCroce e gioia nelsoffrire. Sostiemmi se vacillo e rialzami secado. Disseta nell'agonia lo spirito assetatocon una goccia del sangue Tuo e fammi mo-rire con Te, per risorgere alla Tua gloria. Raf-forza di zelo la mia debolezza e spingimi sem-pre avanti verso la luce che non si spegne.Chiamami se ho sperato nella via che mi se-gnasti e attendimi alla fine. Non disdegnare,mio Dio, i pochi frutti che nel viaggio raccol-si per Te e accogli i pochi fiori esili e appas-siti che son giunti fin qui. Guardali benignoe i frutti si moltiplicheranno e i fiori torne-ranno freschi e vigorosi ... ».

Suor Maria Bernarda nelconvento di Nevers.

In Dio la misericordia è un chinarsi sulleumane miserie per portare redenzione e sal-vezza. Anche là dove sovrabbonda il pec-cato, non manca mai il desiderio divino diricuperare la creatura colpevole con una gra-zia potente e più forte del male.La misericordia di Dio è congiunta alla sa-pienza: egli distingue l�uomo dai suoi pec-cati; vuole distruggere il peccato e salvarel�uomo. L�uomoha un immenso valore pres-so Dio: egli è la sua creatura, ha un�animaimmortale, ha un corpo che è un capolavo-ro prezioso. Soprattutto, è stato creato adimmagine e somiglianza sua.La misericordia rispetta la libertà: è offerta,non imposta. Dio tutto fa e tutto continua afare fino al dono e annientamento di sé (inCristo). L�uomo deve fare la sua parte colpentimento, la fiducia, il ritorno all�Amoreoffeso, con lo sforzo sincero di distaccarsidal male.La misericordia è costante, paziente, eter-na. Non si stanca mai. Dio è sempre prontoa dare il suo perdono più completo fin chesiamo in questo mondo, fino all�ultimo re-spiro. Purché, come dicevamo, la creaturasi faccia trovare.La misericordia è gratuita. Non abbiamonessun diritto, nessun titolo per ottenerla. Èil cuore di Dio che è più grande del cuoreumano. Da qui, il cristiano è colui che con-templa, adora, loda la bontà dell�Altissimo,bontà sconfinata e senza limiti. Consapevo-le della sua innata miseria, egli è pellegrinonel mondo come penitente, non nella dispe-razione ma nella speranza. Frutto continuodel perdono celeste è anch�egli compassio-nevole e paziente verso il suo prossimo.

i peccatori. È stato il buon Samaritano neiconfronti di un�umanità ferita: ha cercato lapecorella smarrita. Soprattutto, si è carica-to di tutti i nostri pesi, ha portato nel suocorpo sul legno della Croce tutti i nostri pec-cati e li ha distrutti nella fiamma del suoamore.Come nuovo Adamo, con la sua passione,crocifissione, morte, sepoltura, risurrezio-ne, ascensione al cielo, Egli ha operato laperfetta e universale redenzione.Salito al Padre, Gesù ha pregato e prega ilPadre perché abbiamo in noi lo Spirito San-to. Lo Spirito è luce che illumina la mente einfiamma il cuore; è fuoco che purifica ebrucia tutte le nostre iniquità; è l�acqua vivache dona la vita e disseta per sempre.Per esaltare con più facilità l�immensa mi-sericordia di Dio, nella II domenica dopoPasqua, noi abbiamo nel nostro Santuariodue segni belli ed eloquenti. Sull�altar mag-giore troneggia il Crocifisso delle Misericordie,dolce immagine d�amore, che con il suo ab-bandono e la sua dolcezza, sembra dirci finoa che punto ci abbia amato.A lato del presbiterio, vicino all�altar mag-giore, è posta una grande immagine di Gesùrisorto e radioso. La grandemistica santa Fau-stina Kobalska afferma che il Signore stessoabbia descritto, nelle sue opere, come dove-va essere la sua immagine: un uomo, nelpieno della sua vitalità, che emana fasci diluce dalle mani allargate e dal costato; se-gno di vita e di grazia.Come termina l�inno Te Deum, anche noifacciamo propria l�espressione: In te, Domi-ne, speravi; non confundar in aeternum.

fr. Gino M. Da Valle, osm

La misericordia è espressione altissima del-l�amore di Dio. Un amore che è immenso,imperscrutabile, infinito, che tende a purifi-care, restaurare, innalzare la creatura umana.Dio ha creato l�uomo per amore, per amo-re l�ha redento e l�ha innalzato fino a sé.La misericordia divina si esprime in formatrinitaria. Il Padre ha amato il mondo a talpunto da non esitare a donare il suo Figlio.Obbediente al Padre, il Figlio di Dio è ve-nuto, povero e debole, quasi velando la suagloria, e ha preso la nostra carne dalla carnedella VergineMaria. È venuto non per i sanima per gli ammalati, non per i giusti ma per

La Comunità di Sant’Egidio con i malati, gli anziani, gli invalidialla SS. Annunziata, il 9 ottobre 2007 (S. Abramo).

A. Baldovinetti, Crocifisso delleMisericordie, ca. 1456, SS. Annunziata.

LA MISERICORDIA DI DIO (seconda domenica dopo Pasqua)

(da pag. 1 - Lourdes ...)

Page 3: LA SS. ANNUNZIATAannunziata.xoom.it/bollettino208.pdf · 2008. 3. 17. · vole che dipende dalla volontà divina. Il LetØ ha la virtø di cancellare la memoria dei peccati commessi,

3

di fiori cogliendo quelli più belli(isciegliendo fior da fiore).Matelda spiega al poeta che è allegra perché si trova inmezzo all�opera mirabile della natura e ciò può esserespiegato dal salmo Delectasti ...(Salmo 92, Poiché tu miallieti dei Tuoi atti, Signore, ed esulto per l�opera delle tuemani). Spiega poi l�origine del vento, che agita le fron-de, e dell�acqua. In particolare i due fiumicelli del Para-diso terrestre derivano da una fonte immutabile e dure-vole che dipende dalla volontà divina. Il Leté ha la virtùdi cancellare la memoria dei peccati commessi, l�Eunoédi ravvivare la memoria del bene operato.Nel Canto XXXI Matelda, tenendo il poeta, lo immergenel Leté, lo fa bere, e poi, camminando sull�acqua, loporta all�altra riva. Il canto che il poeta sente è Asper-ges me (Salmo 50, 9, Purificami con issopo e sarò mondo,lavami e diventerò più bianco della neve).Sull�altra sponda lo accolgono le quattro virtù cardinali(nel ciel semo stelle) e le tre virtù teologali che sono adestra del Carro della Chiesa. Nel canto XXXIII, sotto ilsole più splendente (corrusco), il poeta è immerso nel-l�Eunoè. Esce dal fiume rinnovato, come le giovani pian-te (piante novelle) ritornano verdi in primavera, senzapeccato, puro e disposto a salire alle stelle.

In una finestra a vetri istoriati dellanostra Chiesa di Kisoga, Uganda,c'è una bellissima immagine di S.Giuseppe che tiene la sua mano sul-le spalle del giovinetto Gesù, a si-gnificare un momento di dialogo edi intimità con lui.È vero che i Vangeli ci dicono moltopoco di Giuseppe, però quello chedicono o che fanno trasparire è digrande importanza e di prezioso in-segnamento anche ai nostri giorni.Per esempio, nei Vangeli, Giuseppelo troviamo sempre vicino al suobambino. È lui che lo fa circoncide-

re, è lui che gli dà il nome, è lui che lo porta in Egitto con Maria suaMadre, è lui che lo riporta prima in Giudea e poi a Nazareth. Giusep-pe è accanto a Maria e al Bambino durante la Presentazione altempio, ed è ancora accanto a lei nella ricerca angosciosa di Gesùquando rimane nel tempio di Gerusalemme. Ed infine, insieme allaMadre, ritorna col bambino a Nazareth dove gl’insegna l'arte dicarpentiere, occupandosi al tempo stesso della sua educazione.E quindi Gesù lo deve anche a lui se cresce armoniosamente intutte e tre le sue dimensioni umane - fisicamente, intellettualmentee spiritualmente - proprio come cidice Luca nel Vangelo: in sapienza,in statura e in grazia davanti a Dioe agli uomini (2, 52).

Giovanni Paolo II, di venerata me-moria, nella sua esortazione aposto-lica su S. Giuseppe, RedemptorisCustos (il Custode del Redentore),ci dice che la crescita di Gesù av-venne nell'ambito della Sacra Fa-miglia, sotto gli occhi di Giuseppeche aveva l'alto compito di «alle-vare », ossia di nutrire, di vestire edi istruire Gesù nella Legge, e inun mestiere, in conformità ai dove-ri assegnati al padre. Dev'essereveramente bello e di grande soddi-

sfazione per i genitori vedere i loro bimbi crescere belli, robusti eintelligenti. Purtroppo oggi queste soddisfazioni diventano sem-pre più rare perché le famiglie che possono offrire un ambientesano per una educazione umana e religiosa sono sempre meno.Una prima cosa che manca è l'intimità fra genitori e figli. Siccomebabbo e mamma lavorano non c'è tempo per il dialogo e, mancandoquesto, non ci può essere affiatamento fra di loro, non possonocamminare insieme.L'altra cosa che manca è una vera educazione integrale, cioè non siconsidera il fatto che il bambino ha tre dimensioni, non due soltan-to. Voi vedete che la maggior parte dei genitori si preoccupanodella crescita fisica dei figli, procurando loro cibo abbondante esucculento, e incoraggiandoli ad andare in palestra e fare dellosport. Ne coltivano anche l’intelligenza mandandoli alle scuole mi-gliori, senza badare a spese, e stando loro alle costole perché rie-scano bene negli studi. Ma in quanto ad educazione morale e spi-rituale, zero! Niente preghiera, niente Messa alla Domenica, nienteformazione cristiana. A volte perfino il battesimo è rimandato, conla scusa che ci penserà da sé quando sarà più grande. Quindi unaeducazione carente e una crescita squilibrata. Di conseguenza ilbambino è come un disabile, un handicappato, è come se avesseuna grossa testa, un grosso ventre e un cuore rachitico, atrofizza-to. Ma allora non c'è da meravigliarsi se tanti giovani sono depres-si, ribelli, violenti, difficili a gestire, senza contare quelli che sidanno alla droga e al crimine.Gesù invece è cresciuto forte, pio e saggio, talmente saggio che lesue domande e risposte fanno strabiliare perfino i dottoroni deltempio. Perché è cresciuto sotto lo sguardo dolcissimo di sua Madree quello vigile e amorevole di Giuseppe che lo ha seguito passopasso nel suo sviluppo fisico e intellettuale, nonché nei suoi fre-quenti colloqui con il Padre dei Cieli, abituandolo alla fatica e allagioia del lavoro.Giovanni Paolo II, sempre nella sua enciclica Redemptoris Custos,dice che la virtù della laboriosità ebbe una parte notevole nellacrescita umana di Gesù in sapienza, età e grazia, essendo il lavoroun «bene dell'uomo» che trasforma la natura, e rende l'uomo «inun certo senso più uomo».

E io penso che, oltre al lavoro,Giuseppe, essendo un padre in-telligente e pratico, avrà lasciatoa Gesù anche un po' di spazio peril gioco. Un bambino che nongioca può essere malato.Ma Gesù era sanissimo, quindigli sarà certamente piaciuto gio-care con gli altri ragazzi, suoi co-etanei. Tant'è vero che un giornoparlando alle folle fa accenno aun gioco in cui probabilmente luistesso, da ragazzo, avrà parteci-pato! A chi paragonerò gli uomini di questa generazione, a chisono simili? Sono simili a quei bambini che stando in piazzagridano gli uni agli altri: «Vi abbiamo suonato il flauto e nonavete ballato, vi abbiamo cantato un lamento e non avete pian-to!» (Lc. 7, 32). Ma penso anche che Giuseppe, mentre insegnava aGesù il modo di crescere armoniosamente per diventare un uomoadulto, avrà imparato da Lui le sfumature della santità e le qualitàautentiche di un vero padre di famiglia, destinato a diventare ilPatrono di tutte le famiglie e di tutti i babbi del mondo.

p. Benedetto M. Biagioli, osm, priore

SAN GIUSEPPE: L'UOMO CHE HA EDUCATO DIO

(da pag. 1 - Il passaggio ...)

Pompeo Batoni (1708-1787), Santa Famiglia, Pinacoteca di Brera, Milano;part. di S. Giuseppe con la verga fiorita e il libro e una madre invita il propriobimbo a pregare Maria. Sulla Corona di 12 stelle a S. Giuseppe, v. pag. 7.

Page 4: LA SS. ANNUNZIATAannunziata.xoom.it/bollettino208.pdf · 2008. 3. 17. · vole che dipende dalla volontà divina. Il LetØ ha la virtø di cancellare la memoria dei peccati commessi,

4

STORIA DI UN RECUPERO. Nel miovolume Icona di famiglia, stampato nel1998 (1), raccogliendo le poche notizie ri-guardanti Bartolomeo Ammannati (†1592) e la sua rara presenza di scultoreall’Annunziata, potei determinare che ledue cariatidi che sostengono la mensadell’altare, nella cappella dedicata a SanFilippo Benizi, appartenevano in origineal sepolcro che l’Ammannati aveva scol-pito per Mario Nari romano e che dove-va collocarsi all’Annunziata.In realtà questo monumento mai era giun-to nel nostro Santuario ma, smembrato,parte lo ritroviamo oggi al Bargello (la sta-tua della Vittoria ) e parte, come ho ri-portato in Icona di Famiglia, nella cap-pella di San Filippo. Il ritrovamento fuappoggiato da una serie di documentiimportanti per le due cariatidi e per quantoesse mi rappresentavano.I documenti manoscritti e a stampa, cheè necessario citare in questo nuovo arti-colo, ci parlano non tanto delle due ca-riatidi, ma di due fanciulli che l’Amman-nati, secondo il Baldinucci, aveva scolpi-to per il suddetto sepolcro. Tale docu-mentazione (che nel mio articolo del 1998riportavo come appartenente alle cariati-di) è invece propria di questi due fanciul-li ritenuti dal secolo XIX irreperibili .Quindi né la documentazione portatacome appartenente alle cariatidi è loro,né è vero quanto asserisce il documentodel secolo XIX: le due statue dell’Am-mannati sono irreperibili, anche se nasco-ste sotto falsa identità e tuttavia citate dalp. Fabbri intorno al 1680:

due Angioli di marmo carrarese dinanzia l’Altare sono di mano di BartolomeoAmmannati (2).

Ed ecco la nuova documentazione inedi-ta e indiscutibile, riguardante i due fan-ciulli di cui parla il Baldinucci (3). La fon-te è nel registro delle spese della Sagre-stia del nostro santuario nell’anno 1568,anno in cui si apportarono importanticambiamenti all’altare maggiore (4).

In data luglio 1568: A spese di sagrestiaquesto dì 11 di luglio a Maestro Giovan-ni dipintore ... per le cose fatte dei ban-bini e altre, casettina del sacramento [del-l’Eucarestia]: lire dieci in tutto.A spese di sagrestia questo dì 19 a Santiorefice per havere fatto le foglie d’otto-ne che sono cinte ai banbini di marmolire dua e soldi dieci in tutto.A spese di sagrestia questo dì detto intanta mestura per atachar l’ali ai banbi-

ni di marmo comperò fra Giovanni Vin-centio soldi tredici e danari quatro.

f. 88r (settembre 1568): A spese di sa-grestia lire sei a Maestro Giovanni chemette ad oro per ogni suo resto di cosech’egli à messo d’oro per l’altar grandecome ali d’angeli, cassette del sacramen-to e altre cose come alude come cosa percosa Gio[vanni] per una sua polizza disua mano [lire] 6 in tutto.

f. 89r: A spese di sagrestia soldi diecisono in due padelle [per la cera] per gliangeli di marmo per l’altar maggiore intutto lire dieci (5).

Questi bambini di marmo - così si espri-mono il Baldinucci e il sagrestano nel suoregistro - provengono da un monumen-to, come si è sopra accennato, e furonoadattati facendo loro fare ufizio d’Ange-li , e furono posti un di quà e un di làdavanti all’altar maggiore come fanciulliche sostengono candelieri. A questo scoposi attaccarono ad essi delle ali e i lorofianchi furono cinti da fogliame e da unpanno, coprendo il tutto poi con una ver-nice dorata.Ho messo in risalto solo questi elementiperché essi furono da me individuati neidue lampadari che per le festività si met-tono oggi all’altare liturgico proprio undi qua e un di là, ed hanno attratto la miacuriosità. Ed è così che incomincia la lorostoria cristiana, nascondendo la loro iden-tità pagana di augurio portatore di gloriae ricchezza per la statua della Vittoria cheall’origine troneggiava sul monumentoNari (oggi al Bargello) (6).

I due bambini o fanciulli dell’Amman-nati si presentano a noi come due scultu-

re a tutto tondo, coperte da una velaturadorata che certamente non è originale alledue statue: qualche screpolatura o abra-sione fa vedere il marmo carrarese [sta-tuario] di cui parla il ricordo del p. Anto-nio M. Fabbri intorno al 1680 e in parteanche il registro di sagrestia del 1568. Ibambini, che sono belli e paffuti, chiu-dono le braccia sopra la testa a reggere ilvaso o arbusto che sostiene la cornuco-pia, ricca di frutti e fogliame. Il retro del-le statue presenta una staffa di ferro asostenere il peso e la fragilità della cor-nucopia e forse anche la zona in cui era-no inserite le ali, per farli diventare dapagani ad addobbo per altare cristiano.

p. Eugenio M. Casalini, osm(1) E. M. Casalini, Icona di famiglia, pp. 291 e ss.,Firenze 1998.(2) Antonio M. Fabbri, Memoria Miscellanea, Filza6, dal 1655 al 1716 - Archivio Generale osm, vialeXXX aprile, 6, Roma.(3) Filippo Baldinucci, Notizie dei Professori del dise-gno - Vita di Bartolomeo Ammannati, vol. II, Fi-renze, pp. 43 e ss.(4) E. M. Casalini, La tavola dell’altar maggioredella SS. Annunziata di Firenze, in « Studi Storiciosm », Roma, LI, 2001.(5) Archivio SS. Annunziata, Registro di sagrestia1554-1579, ff. 87v-88r-89r. Fra Vincenzo M. Ca-sali, frate dell’Annunziata, scultore e architetto.(6) Prospero M. Bernardi, Applausi per la canoniz-zazione di S. Filippo Benizi, Firenze (1672), Vedutadella Tribuna della Nunziata (incisione).

I due fanciulli adattati per candelieri.

I « DUE FANCIULLI» DI BARTOLOMEOAMMANNATI

Particolare della staffa di ferro.

B. Ammannati nacque a Settignano nel1511 e morì a Firenze nel 1592. Allievodel Bandinelli, lasciò tracce del suo inse-gnamento nel monumento di Mario Narie nelle statue di Ercole, Giove e Apollo aPadova, dove soggiornò dopo essere sta-to a Venezia come aiuto del Sansovino.Nel 1548 ca. si trasferì a Roma e qui par-tecipò anche alla costruzione di Villa Giu-lia. Dopo il 1555 tornò a Firenze, alla cor-te di Cosimo I. Nel 1559 vinse il concorsoper la statua in Piazza della Signoria (ilNettuno detto Biancone). Come architet-to progettò il cortile di Palazzo Pitti, Pa-lazzo Grifoni in via dei Servi e PalazzoGiugni in via degli Alfani.

Page 5: LA SS. ANNUNZIATAannunziata.xoom.it/bollettino208.pdf · 2008. 3. 17. · vole che dipende dalla volontà divina. Il LetØ ha la virtø di cancellare la memoria dei peccati commessi,

5

Nei peducci delle colonne e del muro del chiostro Grande delconvento della SS. Annunziata una serie di medaglioni, affresca-ti dagli allievi della scuola di Matteo Rosselli, riportavano l�effi-gie di priori Generali, Vescovi e Cardinali dell'Ordine dei Servidi Maria. Tra questi, il ritratto del card. STEFANO BONUCCI(1520-1589) è dipinto sul sesto peduccio nel lato che dal monu-mento Falconieri porta alla Cappella del Capitolo. Lo sfondodel ritratto è rovinato, ma resta visibile la figura del cardinale,con l'abito dei Servi, la berretta cardinalizia e una lunga e foltabarba. La mano destra è sollevata mentre la sinistra è appoggiatasu un libro. Sotto una scritta: F. Stephanus Episc. Aretinus S.R.E.Praes. Card. Tit. SS. Petri et Marcellini Ord. Ser.Fra Stefano Bonucci nacque ad Arezzo nel 1520 e nel 1534 risul-tava tra i novitij del convento della SS. Annunziata (Tozzi, SpogliB). Nel 1536 dimorò a Bologna per studio e nel 1542 fu ordinatosacerdote. Di lì a poco conseguì il grado di Dottore e Maestro insacra Teologia e fu nominato Reggente dello Studio Generale diPadova. Prese parte, con fra Lorenzo Mazzocchi priore Genera-le OSM, alla prima congregazione dei teologi minori tenutasi aTrento il 20 febbraio 1546. Sarà ancora presente al Concilio nel1545-47, come pure nelle sessioni XVIII-XXI del 1562.Sempre secondo il Tozzi, nel 1548-50, fra Stefano fu Reggentedello Studio Generale di Bologna, a quel tempo il più importan-te dell'Ordine. Qui scrisse per gli allievi le Lucubrationes superAristotelem e le Lucubrationes super Magistrum Sententiarum che,secondo il Giani, dovevano trovarsi manoscritte in BibliothecaPatrum Florentinorum Pisis conservatae.Nel 1551 fra Stefano fu eletto Procuratore generale presso laCuria Romana. Nel 1553, alla morte del p. Generale fra Agosti-no Bonucci, papa Giulio III, nominò fra Stefano, fra ZaccariaFaldossi e fra Feliciano Capitoni Generales Visitatores, Correctores,et Gubernatores usque ad proximum d. Ordinis Generale Capitulumcelebrandum - poiché mancava ancora un anno alla celebrazionedel Capitolo. Una nomina ad interim, alla quale il papa aggiunseita ut unus sine aliis nihil possit. In seguito fra Stefano ricoprì peril triennio 1554-57 la carica di p. Provinciale di Toscana. Nel1557 venne rieletto Procuratore Generale fino al 1560. Dal 1564al 1570 fu Priore del convento diS. Marcello in Roma.Nel 1565, accompagnò, in quali-tà di Teologo, il card. Ugo Bon-compagni alla causa di Bartolo-meo Carranza, arcivescovo diToledo, imprigionato dall'inqui-sizione spagnola dal 1559. Il Bon-compagni si recava in Spagnacome legato a latere di Pio IV ecome giudice della causa, ed eraassistito da Mons. Castagna arci-vescovo di Rossano (destinatoNunzio) e dal futuro card. Aldo-brandini. Oltre ai quattro menzio-nati, si recò in Spagna anche ilfrancescano Felice Peretti daMontalto. Il viaggio durò appenaqualche mese ma questa �legazio-ne� fu definita nella Storia dei Papidel Pastor unica nella storia delladiplomazia pontificia, in quanto chetre dei suoi cinque membri sali-rono poi il soglio pontificio: ilcard. Boncompagni (GregorioXIII), il Peretti (Sisto V) e mons.Castagna (Urbano VII).Nel capitolo Generale, tenutosi aCesena, il 13maggio 1570, fra Ste-fano Bonucci venne eletto Priore

IL CARDINALE STEFANO BONUCCI DELL'ORDINE DEI SERVIGenerale OSM. Annota l'Ulia-nich che scelse come motto Do-minus illuminatio mea e, visti ifatti che accaddero al terminedel capitolo, il titolo fu davveroappropriato. Difatti, alla fine, ilvescovo di Cesena che lo pre-siedeva in nome del cardinaleprotettore, lesse un breve di PioV del 5 maggio 1570 con il qua-le si annunciava la soppressionedella Congregazione dell'Osser-vanza e la sua riunione al restodell'Ordine dei Servi. Aspra eimmediata fu la contestazionedei capitolari dell'Osservanzama la decisione fu irrevocabile.Toccò dunque a fra Stefano met-tere ordine. Questi ricevette daPio V, la bolla Postquam nos del 30 maggio 1570 nella qualeveniva prescritta sin nei minimi particolari una riforma dell'Or-dine. Recatosi a Venezia, dopo un mese di trattative condottecon tanta moderatione et tolerantia, fra Stefano ricondusse all'ob-bedienza prima i conventi veneziani e poi man mano gli altridella congregazione. Portò avanti la riforma con energia e conmoderazione. Nel contempo subentrò a Pio V, nel pontificato, ilcard. Boncompagni, con il nome di Gregorio XIII che, nel con-cistoro del 23 gennaio 1573, elesse fra Stefano vescovo di Ala-tri. Un anno dopo fu trasferito alla diocesi di Arezzo, dove ven-ne accolto con allegrezza incredibile di tutta quella città. Scrive dilui Scipione Ammirato (Vescovi di Fiesole, Volterra et d'Arezzo,Firenze 1637): fu sobrio nel mangiare et nel bere, mansueto, pazien-te, zelante dell'honor di Dio, et degno senza dubbio del vescovato.Da Sisto V, fra Stefano fu nominato Consultore del S. Uffizio enel concistoro del 18 dicembre 1587, creato cardinale dal titolodei SS. Marcellino e Pietro. Nel suo stemma prese il motto Con-silium Domini manet in aeternum. Subito nell'Ordine dei Servi si

diffuse gran gioia per la nomi-na, una notevole attesa e om-nium spes su una sua possibileelezione al pontificato. Se ne tro-va una evidente allusione nellaiscrizione posta sulla sua tombanella chiesa di S. Marcello alCorso: Cuius insignis religio etdoctrina, omnium iudicio et votisei majora pararent ... nonché sulmonumento erettogli nel Duo-mo di Arezzo: dum spe Pont.Max...Durante il cardinalato, fra Ste-fano mantenne il vescovato diArezzo (è nominato nei docu-menti cardinalis Aretinus). Am-malatosi il giorno di S. Stefanodel 1588, spirò religiosamenteil 2 gennaio 1589. Ai suoi fune-rali parteciparono 42 Cardinali.La sua morte lasciò profondorimpianto nell'Ordine, nellaChiesa di Arezzo e nel collegiocardinalizio.

fra Emanuele M. Cattarossi,osm

Il 15 novembre 2007 la statua diSan Rocco di Veit Stoss fu toltadalla sua sede secolare nellacappella della Resurrezione, perpartecipare a una mostra. All’ini-zio del febbraio 2008 è tornataalla SS. Annunziata e, dopo unveloce restauro per proteggereil legno di tiglio con cui è statascolpita, ritornerà nella suasede. Commissionata per l’an-tica cappella di San Rocco, oradetta dell’Organo (nella navatasinistra della chiesa guardan-do l’altare maggiore), il suo po-sto è stato preso da una tela diCesare Dandini, L’Assunta pro-tegge Firenze, dove il santo èvisibile nella figura di destra conil cane.

Veit Stoss nacque ad Horb amNeckar nel 1445-50 ca. e morì aNorimberga nel 1533. Scultoredel tardo gotico tedesco, ese-guì nel periodo 1515-20 il no-stro San Rocco, definito dal Va-sari un miracolo di legno.

SAN ROCCO«MIRACOLO DI LEGNO»

Page 6: LA SS. ANNUNZIATAannunziata.xoom.it/bollettino208.pdf · 2008. 3. 17. · vole che dipende dalla volontà divina. Il LetØ ha la virtø di cancellare la memoria dei peccati commessi,

6

Abbiamo ricevuto il libro:

GIUSEPPE DE CONTI, Viaggio d’Italia -Un manoscritto del Settecento, a curadi B ARBARA CORINO, Collana «Biblioteca delPiemonte orientale», Novara 2007.

Alla fine del 1774 Giuseppe Fabrizio DeConti e Ignazio Guazzo canonici e il ca-meriere Pietro Girone si misero in viag-gio da Casale Monferrato verso Roma,per partecipare al giubileo del 1775. Ilviaggio durò sette mesi e ebbe come tap-pe le principali città italiane, con devia-zioni anche a Napoli e Venezia. Di que-

sto viaggio memorabile, è rimasto un diario scritto dal De Conticon abbondanza di descrizioni e testimonianze sui luoghi delsuo tempo e una cartina dell’Italia allegata, disegnata da Eva-sio, fratello maggiore di Giuseppe.L’opera è dedicata ai futuri nipoti, perché un giorno possanotrarne vantaggio se visiteranno l’Italia. Lo stile è chiaro, rigoroso,appassionato come può essere, nel secolo dei Lumi, quello diuno scrittore sacerdote che desiderava lasciare la memoria deiluoghi conosciuti e di affermare l’importanza del viaggiare persapersi destreggiare meglio nel-la vita.

La visita alla SS. Annunziata:« In ultimo potei con commodoconsiderare la chiesa, e santua-rio della Annonziata de’ Serviti,riputata per uno de’ primi sacriedificii di Firenze. Ella è ricchis-sima di marmi, dorature e pittu-re stimabili. Possiede grandis-simi donarii. È competentemen-te vasta, e felicemente ridottadall’antica alla moderna archi-tettura. Tiene d’avanti alla chie-sa un bel portico quadrato so-stenuto da colonne di marmo,ornate di molte statue, arnesi militari, modelli di naviglii, postiivi per voto. Nel suo adjacente chiostro tiene freschi storiatid’eccellente pennello. Vidi tra essi il protratto [sic] di una du-chessa di Mantova, morta in odore di santità. Più quello diLudovico Gonzaga marchese di Mantova annoverato frà gli ri-storatori, e benefattori di questa chiesa, e cenobio » (pag. 77).

Abbiamo trovato all�Archivio di Sta-to di Firenze (registri C.S., 32, 1, 2, 45, 46)importanti notizie sulle monache ca-maldolesi di San Giovanni Evange-listadiBoldronedaaggiungereaquan-to scritto nel numero 6/2007. Con lasoppressione napoleonica degli Ordi-ni religiosi (1808-10) il convento fucancellato dalla storia; ma con questospoglio parziale dei documenti super-stiti si vuole, per quanto possibile, ren-dergli giustizia e richiamare alla me-moria le cose belle di cui Firenze erapartecipe.

Tra Quattrocento e Cinquecento ilmonastero del Boldrone visse unperiodo aureo. Nel 1480 in una li-sta erano segnate presenti 17 mona-che la cui badessa era madonna Piera del fu Pepi; si trovavanoricordate tra di esse anche suor Lisabetta di Anastasio dei Sal-viati (questa fu santa, è una nota a lato), suor Francesca di Gui-daccio dei Pecori benefattore del monastero, e 4 servigiali (lai-che non coriste). Le suore non erano indipendenti ma avevanoun procuratore-cappellano che era un monaco camaldolese. Nel1458 fu don Mariano di Giusto del convento di S. Felice in Piaz-za, nel periodo 1471-76 messer Bartolomeo Soderini priore diS. Frediano di Firenze, dal 1476 messer Benedetto di Marcoabate di S. Maria a Morrona, dal 1480-98 don Donato; nel 1499maestro Simone da Bibbiena abate di S. Michele in Pisa. In piùil Boldrone era soggetto (a sue spese) alla visita del p. Generale edei Visitatori camaldolesi che giungevano anche per fare le profes-se, cioè la professione delle novizie. Tra quest�ultime, il 17 mag-gio 1498, è ricordata Lagetta Signorini (suor Orsola), vestita dadon Donato. Per lei, dal 1491 il monastero aveva avuto f. 40d�elemosina e ora riceveva s. 10, con la mallevadoria di Ga-briello di Stoldo Strozzi, e più si rechò e primi panni (i vestiti).Il procuratore, d�accordo con la badessa, acquistava per le suoregli alimenti necessari, le scarpe, le medicine, si occupava dellespese della festa del santo titolare (27 dicembre) e di altre faccen-de. Controllava il buon andamento dei poderi di S. Martino aSesto, S. Lorenzo a Serpiolla, S. Silvestro a Ruffignano (Petro-io), con i loro piccoli greggi di pecore, e gestiva le case di pro-prietà: tra queste nel 1471 una era ricordata nella Piazza Vecchiadi Santa Maria Novella e un�altra in via dei Fibbiai presso agliInnocenti. Nel 1498 un lavoratore si occupava dell�orto.Il convento tuttavia era povero e molti sono i ricordi di elemosi-ne di tutti tipi (p. es. grembiuli, scarpette, denaro). In più lesuore lavoravano artigianalmente. Nei primi decenni del �500filavano l�oro. Carlo Strozzi era il battiloro al quale fornironoquanto lavorato nel dicembre 1525, mentre nell�agosto del 1524avevano cucito un nastro d�oro a Lessandra moglie di FilippoPandolfini. Sempre nel 1525 sono ricordate ad incannare e ad-doppiare la seta per conto Ridolfo Gianni.Dal punto di vista architettonico, in questi decenni, il Boldronesi abbellì come faceva tutta la città. Nel 1470-74 ser Bartolo diBiagio dell�Olio incominciò a fare la nostra chiesa; nel 1471 siricorda il lastrico della casa; nel 1472 le opere di maestro Donatomuratore. Nel 1499 una decorazione di vetro fu messa in dormi-torio alla finestra in croce sopra l�orto. Poco tempo dopo le suoreebbero in dono dall�abate di Pisa una pianeta di raso bianco confregio di broccato bianco e la sua arme sopra.Il 10 luglio 1524 ci fu la cospicua elemosina di papa ClementeVII che da cardinale - si scrive nel Giornale - frequentava il poveroluogho, con la sua corte e vi faceva celebrare le messe. Celebrò inchiesa anche la mattina di Pasqua del 1523 (a novembre sarebbestato eletto papa) e dette la comunione a tutte le monache dalla

maggiore alla minima, cioè senza va-lutarne il grado e l�importanza. Dueanni prima aveva donato loro 250ducati con i quali erano state fattele murature al refettorio e al dormi-torio. Dopo l�elezione, ClementeVII girò al Boldrone un suo creditodi 200 ducati da Amerigo Morelliper finire la fabbrica.La protezione del papa forse fececonseguire al monastero un�opera digran pregio artistico: infatti è del1525-26 il tabernacolo dipinto dalPontormo sulla strada presso il Bol-drone (v. la foto); poco tempo dopol�artista avrebbe eseguito anche iritratti di due giovani Medici paren-ti del papa, a quanto afferma il Va-sari nella Vita dedicata all�artista.

Paola Ircani Menichini

LE MONACHE CHE FILAVANO L�ORO (San Giovanni Evangelista del Boldrone)

Particolare (la Toscana) dellacartina d’Italia allegata al Viaggio.

Il viaggio di Giuseppe de Conti

Pontormo, affresco del tabernacolo del Boldrone con il Croci-fisso, Maria Addolorata, S. Giovanni Evangelista, S. Agostinoe S. Giuliano, 1525-26, staccato nel 1956 e oggi nei depositidelle Gallerie fiorentine.

Page 7: LA SS. ANNUNZIATAannunziata.xoom.it/bollettino208.pdf · 2008. 3. 17. · vole che dipende dalla volontà divina. Il LetØ ha la virtø di cancellare la memoria dei peccati commessi,

7

I. Discendenza da una stirpenobilissima e regale.

II. Consanguineità con Mariae con Gesù.

III. Matrimonio con la VergineMadre di Dio.

IV. Verginità costantementeconservata nel matrimonio.

V. Servigii specialissimi resia Maria e a Gesù.

VI. Rivelazione avuta da Diodei misteri del cielo.

VII. Giustizia, cioè possede-re tutte le virtù in pieno grado.

VIII. Proclamazione fatta perprimo agli uomini del nome diGesù.

IX. Partecipazione a molti egrandi misteri della nostraFede.

X. Conoscenza delle profezienon solo antiche, ma nuovecirca l’avvenire di Gesù.

XI. Beatitudine frequente diconversazioni con gli angelie consolazioni.

XII. Autorità su Maria sua spo-sa, e su Gesù figlio di lei.

DODICI FULGIDISSIME STELLE della Corona diSan Giuseppe Sposo di Maria Vergine

Nei testi sacri l’acqua è il luogo privilegiato dellamanifestazione del Signore (teofania). Il mare dicristallo dell’Apocalisse (thalassa hyaline, 4, 6;15, 2) è la limpida superficie della volta celeste.Nella Genesi l’acqua, creatura di Dio, ricopre tut-ta la terra (Gn 1,2); ma l’oceano (abyssos), il pro-fondo mondo sotterraneo, è ostile e ospita deimostri, il Leviatano e il drago, che però sono vintida Dio (Is 27, 1; 51, 9 ss; Sal 74, 13 s).Il diluvio mostra che l’umanità nel peccato è pre-da della morte, mentre l’arca di Noè è la prefigura-zione della Chiesa che salva. Il passaggio del marRosso rappresenta il cammino del pellegrino nel-le tribolazioni del mondo verso la terra promessa,la patria celeste. Allo stesso modo il camminare diGesù sul mare è inteso religiosamente come vit-toria sulle potenze del male (Mc 6, 45-52); fino aquando Pietro ha fede partecipa alla vittoria delCristo sull’acqua e sul vento.L’acqua è anche simbolo di purificazione: un esem-pio sono le sei giare delle nozze di Cana. Il fiumeGiordano, reso celebre dalla tradizione di Eliseoper le sue virtù curatrici (2Re 5, 1-19), diventasede dell’azione del Battista, del Battesimo di Gesùe della rivelazione della Trinità. Lavando i piedidegli apostoli, Gesù non invita solo all’umiltà, maanche alla penitenza in preparazione al banchettoeucaristico.L’acqua in movimento dei fiumi e delle sorgentirende possibile la vita sulla terra. L’abbeveramen-to dalla sorgente scaturita dal deserto per operadi Mosè durante l’Esodo è oggetto di lode conti-nua nei rituali ebraici (Es 17,5). In senso religioso,la Samaritana al pozzo di Giacobbe (peghe touJakob, Gv 4, 5ss) chiede al Signore l’acqua vivache sgorga in eterno e della quale Egli le ha parla-to prendendo spunto proprio dal pozzo. Chi hasete venga a me e beva chi crede in me (Gv 7,37s),ripete il Signore, mentre San Paolo ammonisce:Le fonti prive di acqua o salate sono i falsi mae-stri (2Pt 2, 17; Gc 3, 11s).

Dal VI secolo in poi si affermò all’ingresso delle chiese l’uso dei recipienti con acquasanta; anche in questomodo l’acqua, prediletta creatura di Dio, testimoniò per secoli il significato religioso della sua esistenza.

L�acqua dell�anima e della vita

« La beata Matrona disse unavolta alla nostra santa madreSarra: Hai espresso una cosìmeravigliosa e gloriosa pazien-za che ti glorificano gli angeli e idiavoli tremano davanti al tuonome. La cella della beata Sarraera situata lungo un fiume, peròdurante i sessant’anni che tra-scorse da monaca, non abbas-sò mai gli occhi per guardarlo »(da Meterikon, Detti delle Madri deldeserto, 6).

Scuola del B. Angelico, Nozze di Cana, già dell�Ar-madio degli Argenti della SS. Annunziata.

Dal Libro del Profeta Geremia 17,5 - 10:Così dice il Signore:Maledetto l’uomo che confida nell’uomo,che pone nella carne il suo sostegnoe dal Signore allontana il suo cuore.Egli sarà come un tamerisco nella steppa;quando viene il bene non lo vede.Dimorerà in luoghi aridi nel deserto,in una terra di salsedine , dove nessuno puòvivere.Benedetto l’uomo che confida nel Signoree il Signore è sua fiducia.Egli è come un albero piantato lungo l’acqua,verso la corrente stende le radici ;non teme quando viene il caldo,le sue foglie rimangono verdi;nell’anno della siccità non intristisce,non smette di produrre i suoi frutti.Più fallace di ogni altra cosaè il cuore e difficilmente guaribile;chi lo può conoscere? ...

Il fiume di Sarra

Le dodici fulgidissime stelle ap-partengono a un foglio di devo-zione del sec. XIX, le cui espres-sioni troppo retoriche sono statesemplificate. La solennità liturgicadi S. Giuseppe è celebrata il 15 mar-zo a causa della Settimana Santa.

IL MORMORÌO DIPREGHIERA

L'ho sentita piano piano,L'ho sentita in prima sera;par che venga di lontano,par singhiozzo ed è preghiera.

L'ho sentita a tarda seraquando piangono nel cielo,quando l'ombra troppo neracopre i salici d'un vèlo.

Par che dica cose strane,par che dica cose belle;par che piangan le campane,par che sappiano le stelle.

DINA FERRI

Da: Quaderno del nulla, Fram-menti del Diario lirico di una pa-storella senese, Milano, Treves1931, ristampa, Siena 1999.

Dina Ferrinacque aR a d i c o n -doli (Siena)il 29 set-t e m b r e1908 dauna fami-glia di pove-ri contadinie morì nel-

l’ospedale di Siena il 18 giu-gno 1930 a soli 22 anni. Lapovertà la costrinse fin da pic-cola ad aiutare in casa, a pa-scolare il gregge nelle campa-gne e a frequentare saltuaria-mente la scuola. Notata qui daun ispettore scolastico, otten-ne una borsa di studio delMonte dei Paschi e poté fre-quentare il Collegio S. Cateri-na di Siena. La notorietà giun-se con il critico Aldo Lusini chepubblicò alcune sue poesie.Ma nel dicembre 1929 una gra-ve influenza recò danni irrepa-rabili alla sua salute, portan-dola alla morte nel giugno del-l’anno seguente.Le sue poesie sono raccoltenel Quaderno del nulla (1931).

Page 8: LA SS. ANNUNZIATAannunziata.xoom.it/bollettino208.pdf · 2008. 3. 17. · vole che dipende dalla volontà divina. Il LetØ ha la virtø di cancellare la memoria dei peccati commessi,

8

Cronaca del Santuario5 gennaio, ore 21, Concerto perorgano e coro, Natale: Amoreche viene da lontano, della Co-rale S. Michele Arcangelo di Pon-tassieve, diretta dal m. Giampie-ro Bernini ; musiche di D’Aquin,Haendel, Bach e altri.

7 gennaio, il priore provincialep. Giuseppe M. Galassi , ha pre-sieduto il capitolo conventuale.

10-12 gennaio, i giovani frati sisono incontrati alla SS. Annun-ziata per un momento di rifles-sione e confronto.

11 gennaio, Ritiro dei frati dellaProvincia per la preghiera all’ur-na del Curatino, S. Antonio M.Pucci, osm, a Viareggio.

12 gennaio, p. Enrico M. Casiniè stato chiamato all’obbedien-za per il servizio in segreteria allaPontificia Facoltà Teologica Ma-rianum. I migliori auguri per ilnuovo incarico.

17 gennaio, solennità della de-dicazione della Basilica dellaSS. Annunziata.

17 gennaio, i Padri hanno par-tecipato alla festa di S. Antonioabate (la Buca, via Alfani, 47) ealla consueta benedizione delpane (ore 9) e degli animali (ore10,45 e 16,45).

21 gennaio e 11 febbraio, Capi-tolo conventuale.

25 gennaio - 4 febbraio, il p. pro-vinciale p. Giuseppe M. Galassie il priore del convento p. Bene-detto M. Biagioli si sono recatiin Uganda per la Visita canoni-ca ai conventi e alle scuole OSM,e hanno ricevuto attestati di sti-ma dalle autorità del luogo.

2 febbraio, Presentazione diGesù al Tempio (già Purificazio-ne di Maria), consueta offertadelle candele e preghiera tradi-zionale alla Madonnina nellacucina del convento.

3 febbraio, dalle 15,30 per laXXX giornata per la Vita e Pre-mio Agata Smeralda, a cura delCentro Diocesano della Fami-glia e del Movimento per la Vitafiorentino, consegna del premioal Centro Medicinali Onlus di Fi-renze; alle ore 17,30 S. Messaconcelebrata da S. Em. il card.Ennio Antonelli . Animazioni acura del Piccolo Coro dei Bam-bini e del Coro del Santuario.

3 febbraio, S. Biagio, tradiziona-le e partecipata benedizione del-la gola.

2-11 febbraio, è stata espostanella cappella di S. Giuliana allavenerazione dei fedeli e per l’in-dulgenza, la statuina della Ma-donna di Lourdes; il giorno 11,150° anniversario della prima

Incontri e attività del Santuario

apparizione, concelebrazionesolenne dei PP. del convento ebenedizione della Madonnina.

15-17 febbraio, Triduo per i Set-te Santi Fondatori predicato dalp. Lamberto M. Crociani , prioredi Orvieto; la festa solenne dellunedì 18 è stata concelebrataall’altare maggiore e presiedu-ta dal don Bruno Simonetto de-legato per la vita consacrata. Èseguita in refettorio la festa as-

sieme ai priori dei diversi ordinireligiosi cittadini.

Presso la chiesa dei Sette Santidi Firenze, la solennità si è svol-ta con la preparazione del 14-15 febbraio predicata dal p. Ser-gio M. Ziliani , priore del conven-to di Todi; il 16 febbraio con la S.Messa delle ore 18 e l’omelia dimons. Vasco Bertelli , vescovoemerito di Volterra. Il 17 febbra-io, celebrazione solenne e gior-

nata delle vocazioni; la S. Mes-sa delle 10 è stata presiedutada mons. Bertelli e animata dalCoro dei Giovani; quella della11,30 dal Coro degli Adulti; la S.Messa delle 18 è stata presie-duta sempre da mons. Bertelli ;hanno partecipato le Autorità e ilGonfalone con l’animazione delCoro della SS. Annunziata, ac-compagnato dall’EnsembleSette Santi.

20-21 febbraio, si è svolto in con-vento il Consiglio provinciale.

23-24 febbraio, Ritiro a Monte-senario dei catechisti della par-rocchia.

28 febbraio, ore 10, funerali delp. Carlo M. Rocchi , nato ad Arte-na (Roma) nel 1916, figlio dellaex Provincia Romana, e dece-duto a Firenze il 26 febbraio.

Ogni mercoledì di Quaresima,ore 16,45, meditazioni con donSamuele Sportelli della diocesidi Fiesole.

Ogni venerdì di Quaresima, allaluce della divina misericordia, in-contri sul tema La Depressione(su testo sacerdotale).

Incontri il sabato nella sala del-l’Annunciazione , ore 15,30-17,30:

9 febbraio, Quando le tue pa-role mi vennero incontro, le di-vorai con avidità (Ger 15,16),rel. S. E. mons. Claudio Mania-go , vescovo ausiliare.

16 febbraio, Vi sono diversitàdi carismi, ma uno solo è il Si-gnore (ICor 12,5). L’assemblealiturgica tutta ministeriale, rel.Serena Noceti .

23 febbraio, Ecco, io ti metto lemie parole sulla tua bocca (Ger1, 9). Il ministero del lettore, rel.Nadia Toschi .

1 marzo, La tua parola mi favivere (Sal 118, 50). La SacraScrittura, nutrimento di vita dellettore, rel. don Andrea Bigalli .

8 marzo, Ti loderò Signore nel-la grande assemblea (Sal34,18). Tecniche di proclama-zione della Parola di Dio, rel.Duccio Barlucchi .

3 febbraio 2008: foto di gruppo della consegna del premio Agata Smeralda.

Il 12 di ogni mese, ore 16: Commemorazione di Maria Valtorta e disr. Francesca Nerozzi, Capp. del Capitolo.Il 13 di ogni mese (o, per impedimenti, in date vicine), ore 15, 30:S. Rosario e S. Messa con Consacrazione al Cuore Immacolato diMaria, del Movimento Sacerdotale Mariano.Il 23 di ogni mese, ore 16, 30: Benedizione dei Bambini, Capp. di S.Filippo;primogiovedì, ore 16AdorazioneEucaristica eRosario (Ce-nacolo �La Visitazione�); il terzo giovedì, ore 10: S. Messa delleMamme.Primomartedì del mese, ore 16, 50 preghiera per la beatificazionee l�intercessione di fraVenanzioM. Quadri, osm - secondomartedì,ore 21, incontro con i genitori, via Capponi, 1.Ogni mercoledì del mese, ore 16, Incontri per Vedove - CatechesiBiblica; il quarto mercoledì, ore 16, Riunione del Movimento vedo-vile Speranza e Vita (sala dell�Immacolata).Ogni giovedì, ore 18, 30-19, 30, prove per il Coro parrocchiale in viaG. Capponi, 1, aperte a tutti - ore 21-22, 15Adorazione Eucaristica,capp. di S. Sebastiano.Ogni venerdì, ore 16-17, capp. del SS. Sacramento, Recita dellaCoroncina della DivinaMisericordia (Gruppo Gesù Misericordioso) -ore 17: Corona dei Sette Dolori, Concelebrazione Eucaristica dellaComunità religiosa con intenzioni per le vocazioni dei Servi diMaria; ore 17, 30 Vigilia de Domina - terzo venerdì del mese,ore 18, S. Messa O.S.S.M.Primo e terzo sabato del mese, ore 16, riunione di iscritti esimpatizzanti O.S.S.M. (Ordine Secolare dei Servi di Maria).LaDomenica, corsi di catechismo - ore 17 (5 p.m.) S. Messa ininglese - English Mass - Il ricavato della S. Messa festiva delleore 21 è devoluto ai poveri.Da novembre ad aprile, Catechesi in preparazione al matrimo-nio, proposta dalla Comunità dell�Emmanuele, in collabora-zione con la nostra parrocchia, S. Carlo e altre della diocesi.CORO DEL SANTUARIO (dir. p. Alberto M. Ceragioli), prove ilgiovedì ai Sette Santi, ore 21 (per informazioni tel. 055 578001).PICCOLOCOROMELOGRANO (dir.m.° Laura Bartoli), prove invia Capponi, 1 (per informazioni tel. 055 609216).

www.ssannunziatadifirenze.it

Con approvazione ecclesiastica

Direttore responsabile: Alberto Ceragioli

Redazione: E. Casalini, L. Crociani , I. Da Valle

Caporedattore: P. Ircani Menichini

Registrato al Tribunale di Firenze con il n. 2926del 4-4-1981

Via C. Battisti, 6 - Firenze - Tel. 055/266181 - fax055 2661894

C.C.P. n° 67862664 intestato a ‘Provincia Tosca-na Servi di Maria’ , via C. Battisti, 6 - 50122 Fi-renze

Stabilimento Grafico Commerciale - Firenze