La Signora in Giallo Rosso Gennaio 2007

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® ® www.lasignoraingiallorosso.it Anno III • n. 1 • Gennaio 2007 • Rivista mensile • Distribuito gratuitamente • Aut. Trib. di Roma n. 113/2005 del 24/03/05 “QUESTA MIA ROMA È UNO SPETTACOLO“ “QUESTA MIA ROMA È UNO SPETTACOLO“

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La Signora in Giallo Rosso Maggio Gennaio 2007www.lasignoraingiallorosso.it

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Page 1: La Signora in Giallo Rosso Gennaio 2007

® ®

www.lasignoraingiallorosso.itAnno III • n. 1 • Gennaio 2007 • Rivista mensile • Distribuito gratuitamente • Aut. Trib. di Roma n. 113/2005 del 24/03/05

“QUESTA MIA ROMA

È UNO SPETTACOLO“

“QUESTA MIA ROMA

È UNO SPETTACOLO“

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L’EditorialeLa Signora in Giallorosso - gennaio 2007

Qualche volta la Roma è stata terra di conquistaadesso è diventata un traguardo professionale.Chi non accetta questa realtà è pregato di toglie-re il disturbo. O meglio di disturbare gli altri(Cassano docet).Le lacrime che noi tifosi immaginiamo di cocco-drillo sono, purtroppo per chi è andato via, auten-tiche. Samuel, Emerson, Capello, Cassano, Cufrè,Zebina,Tancredi e Neri, citati in ordine sparso, so-no ora contenti professionalmente?La risposta è della Befana giallorosa che, essendobuona ma non fessa, augura un buon 2007 an-che a loro ricordando a tutti che la A.S. Roma nonha più l’anello al naso.Coloro che già abitano a Trigoria hanno avuto lavisita del Babbo Natale romanista che, oltre ai tra-dizionali regali, ha portato qualche letterina, leg-gasi contratto, da firmare per poter programma-re un futuro pieno di successi.

Il resto conta poco o nulla!

di Massimo Ruggeri

ostiene Califano, in una diquelle canzoni che piutto-sto somigliano a parabole divita, che fare la spesa è un

mestiere, pure piuttosto complicatose devi mandare avanti la baraccacon quello che passa il convento.Comprare bene e spendere meno, èla sfida di ogni giorno. Mangiare co-me vuole Dio, è l’obiettivo da por-tare a casa. Facile, scontato, pure ba-nale se hai il libretto degli assegni diMoratti. Che ci vuole? Riempi il car-rello e passi alla cassa. Paghi e te nevai. Senza rinunciare a niente altro.Che gusto c’è? Oddio, LucianoSpalletti ci risponderebbe che lui sì,e senza cadere nel banale, provereb-be a fare il Roberto Mancini. Ancheper un solo giorno. Sai che gusto,magari prenderebbe subito Adriano.“Ti (ri)nomino Imperatore”, gli di-rebbe. Ce lo confessò in una nottedi mezza estate, sotto le stelle diCastelrotto, mentre sorseggiava unatazza di camomilla. Ma erano chiac-chiere. Sogni che restano irrealizza-bili. Anche nel 2007, la Roma reste-rà una società che si autofinanzia.Spalletti lo sa bene. Che non puòmettere mani al portafogli per sod-disfare ogni capriccio, che deve arri-vare alla fine del mese con meno af-fanni rispetto al passato, ma senzaesagerare, senza farsi prendere dal-l’entusiasmo. Senza sognare. E ci stalo stesso, almeno così pare. L’anno

nuovo si aprirà con la sua firma, laprima di una lunga lista. Altri quat-tro anni di contratto, fino al 2011,sarebbero sei stagioni consecutive.Nemmeno Capello ha osato tanto.Luciano da Certaldo diventerebbe ilFerguson de’ noantri. La Roma nonsa immaginare un futuro senza di lui.Perciò si aspetta che il tecnico firmisubito, senza ulteriori esitazioni.Considerato che Totti sta qui (perfortuna) e non c’è bisogno di blin-darlo (ma se vuole giocare fino aquarant’anni dategli una penna perfirmare!), Spalletti potrebbe rivelarsiil miglior acquisto anche del 2007.Insieme alle conferme dei big, altri-menti anche ripetere lo straordina-rio 2006 sarà troppa roba. Occhioalle pretendenti, che sono tante eagguerrite. E, come direbbe l’amicoPiero Torri, offrono parecchi cam-melli. Per gli acquisti, non vi fatetroppe illusioni.Vietate follie, questolo sapete. Sarebbe già tanto acqui-starli, e non prenderli in prestito ocomproprietà, i calciatori. Ma in fon-do, che male c’è? A fare qualche sa-crificio, qualche rinuncia, per far qua-drare i conti alla fine del mese.Come in tante famiglie italiane. E laRoma, in fondo, è una grande fami-glia. Dove l’educazione conta più diogni altra cosa. Qui non si riempieil carrello di cose inutili. Qui fare laspesa è un mestiere. Buon annoRoma!

LA ROMA NON HAL’ANELLO AL NASOLA ROMA NON HAL’ANELLO AL NASO

Aut. Trib. di Roma n. 113/2005 del 24/03/05Dir. Responsabile • Massimo Ruggeri

Finito di stampare 15 gennaio 2007Prossima uscita 15 febbraio 2007

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BUON ANNOROMA

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Il padrone di casa

Il nuovo inquilino

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3La Signora in Giallorosso - gennaio 2007

gennaio 2007. Meno set-te. Queste le coordinatedi calendario e di classi-

fica che ci riguardano a tutt’oggi,quando mi accingo a scrivere ilpezzo per la mia rubrica. Vi saràfacile, perciò, immaginarmi con lospirito di chi ancora si reputi en-tro il tempo consentito per far-vi gli auguri di un felice annonuovo auguri scaltrissimi, dal mo-mento che i vostri desideri(sportivi) immagino coincidano ingran parte coi miei. Quando mileggerete, però, saremo più pros-simi a carnevale che a capodan-no, per cui tanto vale partire nondalla data ma da ciò che le sus-segue. Ossia, dal meno sette.Nella lunga sosta natalizia, perme ancora in atto, ci sì è moltointerrogati sulla possibilità con-creta di erodere questo margineche ci separa da un’Inter strut-turatissima, e obiettivamente dif-ficile da immaginare in una fasedi stanca. Anche perché come leva fuori forma un giocatore,Mancini è in grado di tirar fuoridall’armadio un intero stock dicloni tra cui scegliere a suo pia-cimento. Capirete che, con que-sto incredibile vantaggio di par-tenza, il bel gioco diveni un’op-zione decisamente secondaria.Da parte nostra, se ne è andatoMontella ed è arrivato Tavano.Altra questione: ci abbiamo ri-messo o guadagnato? Un quesi-to da cui ho sempre inteso ti-rarmi fuori. Montella è parte so-stanziale della nostra identità re-cente. Montella è una quadru-pletta alla Lazio, è uno scudettovinto, è una conoscenza ormai

acquisita dell’uomo e dell’atletache, negli anni, ha consentito lostabilirsi di un rapporto tra noie Vincenzino assai più ricco di lu-ci che di ombre. Tavano, perciò,non va interpretato come coluiche arriva al posto suo, altrimen-ti una scintilla di ingenerosa an-tipatia scatterebbe nel cuore dimolti, e si addosserebbe al gio-catore, già reduce da un passag-gio difficile in Spagna, un handi-cap che non merita di certo.Fatto sta che, via l’uno e dentrol’altro, l’organico rimane quanti-tativamente quel che era (vi ri-cordo la data on cui scrivo que-ste note), e noi, purtroppo, èproprio nella quantità che de-nunciamo il limite che ci rendeimpari ai nerazzurri. Insomma,l’avrete capito, il vertice sommo,almeno per quest’anno, lo vedodifficilmente raggiungibile, ma laquestione è un’altra. Nel grandebailamme susseguente a calcio-poli, la nostra dirigenza ha co-munque dimostrato di poter at-testare la squadra a livelli di so-lidità in ogni caso notevoli, ed èquesta la strada da perseguire,pur prevedendo che le agognatecoppe da sollevare braccia al cie-lo non è che siano proprio die-tro l’angolo.Tanto più, e diciamo-lo con orgoglio, che a livello eu-ropeo, stiamo persistendo nel-l’ardua ma esaltante avventuradella Champions, e non nella benpiù abbordabile Coppa Uefa.Per paradosso, mi viene da direche qui si tratta di continuare unciclo ancor prima che cominci.Ovvero, di resistere su questastrada con la consapevolezza che

se l’Inter lo scudetto può soloperderlo, noi possiamo fare al-trettanto col secondo posto.Piazzamento da non disdegnareaffatto, sia per il prestigio, sia pertutto l’indotto economico chesignifica.Pensiamo solo un anno fa quan-to lo abbiamo sognato! Da que-ste basi sarà possibile, poi, pen-sare a riproporci la stagioneventura con ambizioni più chia-re e determinate circa il verti-ce, e puntarci dritti. È evidenteche nelle mie considerazioni, lascaramanzia ha una gran parte,e se mi diceste:“Bene, sicché fir-meresti per arrivare secondo!”,confesso che, con tutto quelmeno sette e coi divari di orga-nico che ci affliggono, ci pense-rei parecchio.

di Giuseppe ManfridiL’Eco del Filosofo

dedicato a Massimo Billi

L’Eco del Filosofo

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Vincenzo Montella

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4 La Signora in Giallorosso - gennaio 2007

UN OCULATO PRESENTEPER UN DOMANI RADIOSOUN OCULATO PRESENTEPER UN DOMANI RADIOSO

Alberto Aquilani Gianluca CurciRodrigo Defendi

Ricardo FatyStefano Okaka

Aleandro Rosi

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5La Signora in Giallorosso - gennaio 2007

L’inchiesta

aramente, nella recente storia roma-nista, si poteva far affidamento su ungruppo così compatto e anagrafica-

mente giovane. Sulle ceneri degli effimeri fa-sti dell’era capelliana, la Società ha ricostrui-to meticolosamente l’avvenire.La Roma di oggi, può tranquillamente striz-zare l’occhio al domani. L’età media dei ti-tolari a disposizione di Spalletti è molto bas-sa, appena 27.5 anni di media, e cala anco-ra di più se consideriamo che, le cosiddet-te seconde linee, sono quasi tutti ragazzot-ti provenienti dal settore giovanile romani-sta. Vediamo nel dettaglio le posizioni con-trattuali dei giovani virgulti giallorossi:Aquilani:anni 22 – scadenza contratto 2009Curci:anni 21 – scadenza contratto 2010Virga:anni 20 – scadenza contratto 2008Rosi:anni 19 – scadenza contratto 2010Okaka:anni 17 – scadenza contratto 2008

A tutto questo, non si possono certamen-te dimenticare alcuni oculati investimentifatti nell’ultimo calcio mercato estivo, come

ad esempio Ricardo Faty, anni 20 – scaden-za contratto 2010 e Rodrigo Defendi, an-ch’egli anni 20 – scadenza contratto 2007.Entrambi, per forza di cose, abbassano ul-teriormente il dato fino a raggiungere lostrabiliante valore di 25,2 anni. Poi, se con-sideriamo che ognuno di loro è destinatoa una crescita sia tecnica sia fisica ottenia-mo la quadratura del cerchio.Poi, volendo fare una minima panoramicapeninsulare e prendendo in esame l’età me-dia delle avversarie storiche, Inter e Milan,possiamo notare che entrambe si assesta-no intorno ai 30 anni. Discorso a parte perla Juventus, la star della serie B, che, permezzo della sua rifondazione etico–societa-ria, probabilmente già dal prossimo torneo,qualora riuscisse a guadagnarsi sul campo lapromozione, si ritroverebbe una rosa abba-stanza giovane e di buone prospettive. Unarosa da ampliare con qualche innesto mira-to. Sempre che i pezzi pregiati non decida-no di avventurarsi verso altri lidi.Ma, tutto questo, è un discorso che ci in-teressa davvero un’inerzia, anche perché seil presente ha delle rimarcate tinte giallo-rosse, il futuro si specchia e si trova male-dettamente bello nella Roma.

R

Centro tecnico "Fulvio Bernardini" di Trigoria

di Piergiorgio Bruni

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ROMA CAPUT MUNDI

6 La Signora in Giallorosso - gennaio 2007

Tra storia“seconda puntata”

uperata la cosiddetta etàregia, la città di Roma, or-mai in netto e repentino

sviluppo socio - culturale, transitòverso una fase di governo più sta-bile, democratica e culturalmenteevoluta. Iniziava così, il periodo re-pubblicano. Le classi dirigenti siaprirono all’influenza della culturagreca e vennero importate, in ma-niera massiccia, opere d’arte dallaGrecia e dalle province orientalidi cultura ellenistica.Roma cominciava a emergere co-me la città dominante del Lazio,ma nel 387 a.C. venne pesante-mente saccheggiata dagli invasorigalli, guidati da Brenno che consuccesso avevano già invasol’Etruria. Successivamente, ristabi-lito l’ordine, e durante tutta l’etàrepubblicana Roma, giocò d’antici-pò, conducendo una lunga serie diguerre: conquistò l’Etruria, si im-padronì di territori dei Galli anord, respingendo gli altri latini ele popolazioni sannite a sud. Nel290 a.C. più della metà della pe-nisola italica era controllata daRoma. Nel III secolo a.C. anche lefamose poleis greche venneroportate sotto il suo controllo.Le guerre contro le diverse popo-lazioni italiche, contro i galli, i car-taginesi e i macedoni, portaronoRoma, a consolidare il dominiosull’Italia e a iniziare l’espansionecoloniale.Nel 146 a.C., dopo un assedio du-rato ben tre anni e altrettanteguerre combattute (le guerrePuniche) nell’arco di più di un se-colo, cadde definitivamenteCartagine, che fu poi rasa al suo-lo e cosparsa di sale dalle truppe

romane comandate da PublioCornelio Scipione Emiliano.Successivamente, venne conqui-stata e distrutta anche Corinto,città simbolo della resistenza gre-ca alla politica di espansione ro-mana.Con queste due grandi vittorie,Roma abbandonò il ruolo di po-tenza regionale nel Mediterraneooccidentale per assurgere a super-potenza incontrastata di tutto ilbacino, che per ovvie motivazionidi prima, venne chiamato con l’ap-pellativo di “mare nostrum”.Ma non furono soltanto rose efiori, perché, i problemi connessia un’espansione così grande e re-pentina che la Repubblica dovetteaffrontare furono enormi e di di-versa natura. Le grandi e piccoleistituzioni romane erano fino adallora concepite per amministrareun piccolo stato, con l’incremen-to delle conquiste, le province sistendevano dall’Iberia, all’Africa,alla Grecia, all’Asia.Le continue guerre in patria e al-l’estero, inoltre, immisero sul“mercato” una quantità enormedi schiavi, i quali vennero quasiesclusivamente impiegati nelleaziende agricole dei patrizi roma-ni, con ripercussioni profonda-mente negative sul tessuto socia-le romano. Infatti la piccola pro-prietà terriera andò rapidamentein crisi a causa della maggiorcompetitività dei latifondi schiavi-stici (l’antenata della manovalan-za a basso costo), ciò provocò dauna parte la concentrazione deiterreni coltivabili in poche manie una grande quantità di merci abuon mercato, dall’altra però ge-

nerò la nascita del cosiddettosottoproletariato urbano: tuttequelle famiglie costrette a lascia-re le campagne si rifugiarono nel-l’urbe, dove non avevano un la-voro, una casa e di che sfamarsidando origine a pericolose ten-sioni sociali abilmente sfruttatedai politici più scaltri.Senza dimenticare il contatto conla civiltà greca e l’arrivo nella cit-tà di moltissimi schiavi ellenici, chein molti casi erano più colti eistruiti dei loro stessi padroni, chegenerò nel popolo romano, spe-cialmente tra la classe dirigente,sentimenti e passioni ambivalenti:da una parte si desiderava rinno-vare i costumi rurali romani “mosmaiorum” introducendo usanze econoscenze provenienti dal-l’Oriente. Questo comportamen-to accrebbe sì il livello culturaledei Romani, almeno dei patrizi, ge-nerando però anche una decaden-za dei valori morali, testimoniatadalla diffusione di costumi e abi-tudini perfino oggi moralmentediscutibili.

S

ROMA CAPUT MUNDI

Publio Cornelio Scipione Emiliano

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MAGICA A.S. ROMAMAGICAA.S. ROMA

7La Signora in Giallorosso - gennaio 2007

ppena 14 anni dopo lasua fondazione e dietroun decennio di piazza-

menti più o meno buoni, nellastagione 1941/’42 arrivò ina-spettato il primo trionfo impor-tante: lo scudetto, conquistato il14 giugno del 1942 battendo per2-0 il Modena nell’allora StadioNazionale, progenitore dell’at-tuale “Stadio Flaminio”. Gli anni‘30 si erano conclusi con l’ege-monia del Bologna e del-l’Ambrosiana che si erano divi-se gli ultimi due scudetti, ergen-dosi pertanto a favorite per laconquista del titolo. La squadragiallorossa nella stagione prece-dente si era addirittura classifi-cata undicesima. Il protagonistadella stagione, con 18 reti mes-se a segno, fu comunque un gio-vane centravanti: AmedeoAmadei, chiamato amorevol-mente dai tifosi romanisti il “for-naretto” Per la prima volta nel-la storia del calcio lo scudettotricolore venne assegnato aduna squadra del centro Italia, aldi sotto della pianura padana.L’anno dopo la vittoria delloscudetto, il presidente Bazzini,probabilmente poco avvezzo al-la gestione tecnica del gruppo,decise di confermare in bloccola squadra autrice di quella sta-gione straordinaria, commetten-do un gravissimo errore che len-tamente portò i meccanismi del-la squadra ad un improvviso einesorabile tracollo sportivo. Losbaglio principale fu quello dinon considerare che l’età media

della risicata rosacapitolina era no-tevolmente alta,soprattutto per iparametri dell’e-poca quando lacarriera di un at-leta terminavamolto prima ri-spetto ad oggi.Ma, se da un lato questa potevaessere considerata la causa prin-cipale del declino immediatodella squadra dello scudetto, si-curamente non va trascurato l’a-spetto che da un altro lato co-minciava ad affermarsi nella real-tà del campionato italiano lasquadra che avrebbe dominatola scena nei travagliati anni 40, ilGrande Torino. La SecondaGuerra mondiale pose fine altorneo nazionale che venne so-speso per tre anni, in cui venne-ro giocati in maniera amatorialesolo dei campionati regionali olocali. La massima rassegna cal-cistica italiana, riprese soltantonel 1945/’46 e venne suddivisadi nuovo in due gironi, uno peril nord ed uno per il centro sud.La Roma però non riuscì a com-petere con le altre formazioniprovenienti dal settentrione, masoprattutto era impossibile perquella squadra confrontarsi conil Torino che si dimostrava im-battibile per chiunque. Ma gli an-ni ’50 sono il periodo di decli-no per la formazione giallorosa.Nella stagione 1950/’51, sullapanchina si avvicendarono diver-si allenatori. La squadra perse 11

partite per 1-0, ogni volta che lasquadra subiva un gol non erain grado di rimontare crollandoin una sorta di impotenza neiconfronti dell’avversario, il tra-collo fu inevitabile e quell’annosi concretizzò così la prima edunica retrocessione in nella se-rie cadetta. Ma il purgatorio del-la B durò appena dodici mesi, il22 giugno del 1952, a dieci anniesatti dalla conquista dello scu-detto, i giallorossi festeggiaronoil ritorno in serie A. Trascorsi lacosiddetta ricostruzione, dopotanto penare, anche la Roma eb-be il suo boom e, nella stagione1960/’61 iniziò la sua espansio-ne in Europa. L’undici romanistaconquistò la Coppa delle Fiere,torneo al quale partecipavano lesquadre appartenenti a grandicittà ospitanti di fiere interna-zionali del commercio, pratica-mente l’antenata dell’attualeCoppa Uefa. La Roma, capitana-ta da Giacomo Losi conquistòl’ambito trofeo vincendo controil Birmingham City.

Continua….

A

e leggenda

Giacomo Losi

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i racconti la genesi del Suoamore viscerale per Romae la Roma?

Amo questa città dalla mia nascita,come una bella donna ne apprezzoanche i suoi difetti. L’amore per laRoma è nato qualche anno più tar-di e dal quel momento le due pas-sioni hanno corso e vissuto sullo stes-so binario. D’altronde la Roma è l’u-nica squadra della Capitale.

GIGI PROIETTI RACCO

8 La Signora in Giallorosso - dicembre 2006

di Piergiorgio Bruni

GIGI PROIETTI RACCOM l calcio ha sempre preferi-

to il tennis da tavolo e il baseball, perche?

Devo ammettere che non sono maistato molto bravo a giocare a cal-cio, praticare altri sport mi diverti-va saltuariamente. Da ragazzo eroaffascinato esclusivamente da que-sti splendidi colori, anche se non necapivo ancora i veri particolari, lesfumature.

A iovinezza trascorsa nellaperiferia urbana, questo hacontribuito alla sua forma-

zione artistica?

Non so dare una risposta precisa, si-curamente la giovinezza trascorsa inparrochia e negli oratori ha contri-buito a farmi scoprire alcuni aspettidella romanità. Ricordo con piacerequando mio padre mi regalò una chi-tarra, credo sia cominciato tutto da lì.

G

roietti, Lei ormai è nell’o-limpo dei grandissimi, maper arrivarci, forse, biso-

gna non accontentarsi mai. Checos’altro farà da grande?

Il vecchio sogno, ovvero quello di ge-stire un teatro nella mia città, perfortuna lo ho già realizzato. In futu-ro, mi piacerebbe molto fare del ci-nema, anzi portare il mio teatro nelcinema. E chissà, la rappresentazio-ne più bella potrebbe essere propriola mia Roma.

P

n quali occasioni si è sen-tito appagato pienamentedalla sua professione?

Il mio lavoro è divertimento.Divertirmi e trasmettere le mie emo-zioni a chi mi ascolta per me è ilmassimo. Da qualche tempo a que-sta parte mi occupo quasi intera-mente di regie, potrei dire, facendoun piccolo paragone che da giocato-re sono passato a fare l’allenatore.

I he cosa permette all’attoredi godere dell’immortalitàdel ricordo?

Viviamo in un’epoca dove i mass-me-dia enfatizzano il passato grazie an-che ai documenti visivi. Ad esempio,del grande Petrolini, purtroppo, nonabbiamo un ricordo nitido. Ma c’è unaspetto che credo debba essere sot-tolineato: la memoria collettiva, il ri-cordo dei popoli, sarà sempre più for-te di qualsiasi documento.

C more irrazionale per laRoma, è prerogativa dellanostra gente, Lei la consi-

dera una follia?

È una follia necessaria, c’è semprequalcosa di irrazionale nella passio-ne. È proprio questo che ci contrad-distingue da tutti gli altri. Mitizzarel’irrazionalità è qualcosa di incredi-bile e sublime.

A

Page 9: La Signora in Giallo Rosso Gennaio 2007

ONTA LA SUA...

La Signora in Giallorosso - dicembre 2006

L’intervista

ONTA LA SUA...icordi del tempo, racconta-no che questo suo esserecosì eclettico, nasce fin da

piccolo, nei vicoli di via Giulia.

Tutto nasce dalla mia curiosità, daldesiderio e dalla mia voglia di sco-prire sempre quello che accade in-torno. E, probabilmente, la maniaca-lità dei generi nasce anche dal mioessere un po’ perfezionista.

R ccupa la sua mente, unparticolare frammento del-la storia giallorossa?

Incontrai, casualmente, una voltaFalcao a cena e rimasi estasiatodalla sua intelligenza, un’arguziache poi esprimeva a livello tatticoquando stava in campo. Mi ricordoancora allo stadio i suoi movimentisenza palla, quello fu per me il mo-mento della rinascita della Roma.

O

eritevoli di innovazione, èblasfemo fare un paragonefra il suo “A me gli occhi

please” e la Roma di Spalletti?

In quello spettacolo io ero solo, e alcontrario, la Roma lavora da collettivoma c’è un paragone probante in me-rito, cerco di inserire tanti aspetti inuno spettacolo per renderlo universa-le. Spalletti, nello specifico, sta facendotatticamente con i suoi calciatori, lostesso genere di lavoro. Per nostra for-tuna ha un’infinita riserva di strategie.

M quale modello teatrale sipotrebbe ispirare laRoma?

In teatro si riportano delle storie,ognuna con il proprio stile, ma sedovessi rappresentare la Roma diSpalletti mi piacerebbe evidenziarei racconti degli spogliatoi, il momen-to in cui si forma il gruppo e le mo-tivazioni che conducono i giocatoria diventare dei vincenti.

A

GIGI PROIETTIGigi Proietti nasce a Roma, in una traversa di viaGiulia, il 2 novembre del 1940, figlio secondogeni-to di Romano e di Giovanna, fratello minore diAnna Maria. Avvocato mancato, Gigi Proietti ha ini-ziato la sua carriera a metà degli anni ‘60 conl’esperienza dei teatro-cabaret e teatro-cantina. Dipari passo con il cosiddetto “proscenio” ha com-piuto anche l’esperienza di doppiatore prima e,attore televisivo e cinematografico poi. Nel 1968fa il debutto nel piccolo schermo con grandi pro-duzioni come “Il circolo Pickwick” di Gregoretti. Laconsacrazione giunge al fianco di Renato Rascel inuna memorabile edizione di “Alleluja brava gente”di Garinei e Giovannini. Di lì in poi, Proietti, che nel1987 ha assunto la direzione artistica del TeatroStabile dell’Aquila, è passato di successo in succes-so, diventando uno degli attori italiani più bravi, po-polari e amati. Fra i suoi lavori più importanti so-no da ricordare: al cinema, “Brancaleone alle cro-ciate” di Monicelli, “L’eredità Ferramenti” diBolognini, “Matrimonio” di Altman e “Casotto” diSergio Citti. La produzione teatrale è di altissimolivello: “A me gli occhi, please”, “Come mi piace”,“I sette re di Roma”, “Caro Petrolini”, “Cirano”,“Liolà”, “Kean” e, in televisione, “Fatti e fattacci”,“Fregoli”, “Italian Restaurant”, “Un figlio a metà” ela fortunata fiction Rai, “Il maresciallo Rocca”.Proietti ha anche curato la regia teatrale di pre-gevoli opere come “La Tosca”, “Falstaff ”, “Le noz-ze di Figaro” e “Romeo e Giulietta”. Praticamenteun’artista a tutto tondo, poliedrico nel suo saperrappresentare le diverse sfaccettature della socie-tà, dal classico al quotidiano. Come già detto, unavena innovativa è rappresentata da “A me gli oc-chi please” che, nel 1976, inaugura un nuovo mo-do di fare teatro, legato essenzialmente alla me-moria dell’attore, di cui porta in scena lo smarri-mento in un momento in cui furoreggiava il tea-tro di regia, trasferendo consapevolmente alcunimodi del teatro d’avanguardia in quello cosiddet-to “leggero”. E, al contempo, sforzandosi inoltre difare politica invece di parlarne soltanto, divulgan-do idee e letteratura senza essere pedante.

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Televisione

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10 La Signora in Giallorosso - dicembre 2006

CartolinaGiallorossa

Un 2006 da favola

iunti alla pausa invernale del campio-nato è d’uopo di tracciare un provvi-sorio bilancio dell’anno appena conclu-so. Il 2006 per la Roma è stato emo-

zionante e ricco di grandi soddisfazioni. In questomomento l’Inter ci precede di qualche lunghezza,ma le precedenti stagioni calcistiche e gli alma-nacchi hanno dimostrato ampiamente che ognitorneo ha una storia a sé. Quest’anno il campio-nato è molto livellato e proprio per questo moti-vo la società giallorossa è rimasta l’unica seria econcreta sfidante dell’undici di Moratti per il tra-guardo più ambito. Dobbiamo essere orgogliosi ditutto ciò, perché i nerazzurri hanno un organicoquantitativamente superiore rispetto a quello chegestisce Spalletti. Ma i giallorossi hanno un giocoormai collaudato e uno schema che non da pun-ti di riferimento agli avversari. L’uomo di Certaldoè riuscito in poco tempo nell’impresa di far qua-drare il cerchio fino ad arrivare ad uno strepito-so record e al secondo posto attuale. Ma un plau-so va anche alla Società, ai dirigenti e in partico-lare a Rosella Sensi e Daniele Pradè. Hanno sem-plificato il compito dell’allenatore, permettendoglidi svolgere serenamente il suo lavoro e sono ri-usciti, quasi sempre, ad accontentarlo in sede dicalciomercato. La Roma è una delle poche squa-dre attualmente in corsa su tutti i fronti: CoppaItalia, Champions e Campionato. Questo significache ogni singolo ingranaggio lavora al meglio del-le sue possibilità. Perciò chiudiamo questo bel2006 con un largo sorriso e guardiamo al 2007con rinnovate speranze.E speriamo di poter cantare il 6 marzo “il Liones’è addormentato”…..

di Nicola Ceolin

LE PROSSIME AVVERSARIE

GParma

Il nuovo anno calcistico apre i battentiall’Olimpico con la sfida di Coppa Italia traRoma e Parma. I capitolini arrivano all’ap-puntamento dopo aver superato agevolmen-te la Triestina, battuta sia all’andata, sia al ri-torno. Il Parma, negli ottavi, ha avuto la me-glio, invece, del Napoli. Il duello sembra av-vantaggiare nettamente i giallorossi, anche seil pericolo maggiore potrebbe rivelarsi pro-prio quello di sottovalutare troppo l’avver-sario. In caso di passaggio del turno, proba-bile l’incrocio con il Milan, che non dovreb-be avere troppi problemi a superare il dop-pio confronto con l’Arezzo.

MessinaL’ultima sfida del girone d’andata vede discena la Roma a Messina. Soltanto 4 i pre-cedenti tra le due formazioni al “SanFilippo”, divisi equamente con due vittoriea testa. Nell’ultima occasione la squadra diSpalletti si è imposta per 2-0 grazie alle re-ti di Mexes e Totti, ma nell’anno preceden-te i giallorossi hanno dovuto soccombereper 4-3. Nessun pareggio, finora, negli in-contri disputati in terra siciliana, così co-me per i capitolini quest’anno lontanodall’Olimpico, dove derby a parte, sonousciti sconfitti una sola volta per mano del-la Reggina (1-0).

Livorno

Trasferta complicata per la Roma nel primoturno del girone di ritorno. Nelle ultime cin-que sfide disputate a Livorno, infatti, i gial-lorossi hanno raccolto un solo successo adispetto dei 3 ottenuti dai padroni di casa.Poco incoraggianti, nel complesso, i prece-denti con la compagine toscana, avanti 7-5nel computo totale delle vittorie. Soltantoin due occasioni, invece, la sfida è finita sen-za vincitori né vinti.

SienaPer la 20^ giornata di serie A la Roma tor-na a giocare all’Olimpico.Avversario di tur-no sarà il Siena, con il quale i capitoli sisono affrontati in sole tre occasioni. Tra ledue squadre non è mai finita in parità, mai lupi giallorossi hanno potuto sorrideresoltanto in un’occasione, con il 6-0 confe-zionato nella stagione 2003-2004. Per il re-sto due sconfitte con 2 gol all’attivo e 5 alpassivo.

LUNA

PARK

GIALLO

ROSSO

MICHEL PLATINI

Capisce di aver sbagliato con Francesco Tottie gli scrive una lettera che suona tanto dipresa in giro. Auguriamo al Capitano di de-dicargli ancora tanti e tanti gol come quel-li di Genova e Milano

ANTONIO CASSANO

Come calciatore le sue quotazioni stannoprecipitando, ma la sua imitazione di FabioCapello gli apre una nuova carriera. Almenocome attore è “galactico”.

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Page 11: La Signora in Giallo Rosso Gennaio 2007

11La Signora in Giallorosso - dicembre 2006

Dietro le quintedi Caterina Di Lernia

enedetti siano capodanno e laBefana che permettono a noi de“La Signora in Giallorosso” ver-sione radiofonica di non alzarci

per ben due domeniche alle 6 del mattino.A Natale, invece non l’abbiamo scampata,perché lo stacanovista Ruggeri ha decisoche la trasmissione, invece del consueto ap-puntamento, doveva essere fatta il sabato.Quando l’abbiamo saputo, ingenuamente,pensavamo a uno scherzo, ma poi ci siamoresi conto che il nostro mentore non eramai stato così serio. Ma, più dispiaciuto dinoi per la notizia è stato GianfrancoGiubilo, che ancora una volta ha visto sva-nire il sogno di svegliarsi tardi in un gior-no di festa. La settimana prima della sostanatalizia mi hanno costretta ad alzarlo alle9.10. Dopo nove squilli al telefono mi harisposto così: “Oddio, oddio, oddio, chi sie-te? Ma che ora è?”. Piena di sensi di colpagli ho chiesto se poteva fare il collegamen-to e lui dopo vari improperi si è preso dueminuti per svegliarsi, 120 secondi che ov-viamente non avevo. La diretta è iniziata conle parole: “Ma li mortacci vostri”. EMassimo, con una calma olimpica:

“Buongiorno anche a te Gianfry”. Alla fine,non contento, gli ha anche detto: “Per ilgrande apporto che hai dato potevi ancherestare a dormire”. Ora potrete capire co-me l’ha presa il povero Gianfranco quandoil venerdì gli ho detto che il giorno dopol’avrei chiamato.Peggio di svegliare Giubilo il 23 dicembreè stato dare il buongiorno alla famigliaSensi. Quando Massimo mi ha chiesto dichiamare a casa del Presidente alle 9 delmattino ho sperato per un momento chefossero tutti partiti, anche se sapevo cheil pomeriggio ci sarebbe stata la partitacontro il Cagliari. Mi ha risposto la signo-ra Maria ed è stata dolcissima, accettan-do subito d’intervenire. Da quel momen-to in poi essermi scapicollata dal letto nonmi è pesato poi così tanto.Svegliarsi presto la mattina è deleterio an-che ai capelli di Massimo Ruggeri. Peccatonon ci sia la web-cam e solo a pochi elet-ti sia concesso il piacere di vederli. Hannola forma del cuscino e sono particolar-mente ricci. La vera particolarità, comun-que, sta nel fatto che nessun capello im-bocca la stessa direzione dell’altro. Gli oc-

chiali da sole sono d’obbligo almeno perla prima mezz’ora e nessuno di noi ha ilcoraggio di alzarli per vedere cosa ci siasotto. Quando si entra in studio le lentiscure fanno spazio agli occhiali da vista. Eche occhiali…Massimo è l’unica personache conosco ad avere un cassetto pienodi occhiali, di ogni genere e forma, e pun-tualmente si presenta con due lenti sen-za montatura tenuti insieme da un unastanghetta di plastica colorata. Gli occhia-li dovrebbero servire per leggere i mes-saggi che arrivano in trasmissione e com-paiono sul computer. L’effetto è comun-que molto scarso, visto che dopo il pri-mo tentativo, puntualmente, arriva la fra-se: “Marco, Adriano, leggete voi gli sms, vi-sto che vi piacciono tanto”…

B RispostepericolosePiergiorgio Bruniarriva a T9 molto prima degli altri per:

sabotare la sedia di Ruggeri econdurre la trasmissione

manomettere i microfoni deglialtri ospiti ed essere il solo aparlare

nascondersi nei camerini easpettare che Diana eFrancesca vadano a cambiarsi

“”

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Lo studio de “La Signora in Giallorosso”

Page 12: La Signora in Giallo Rosso Gennaio 2007

port, divertimento, allegria…o se vogliamo, calcio,giovani, festa: questi i tre elementi fondanti deltorneo giovanile più prestigioso al mondo, quello

di Viareggio, capace di coniugare i valori dello sport conquelli della vita. Il 5 febbraio avrà inizio la 59ma edizionedella Coppa Carnevale, che vedrà impegnate 48 squadretra quelle nazionali ed internazionali. La Roma cercherà diottenere il suo quarto successo nella storia della manife-stazione, esattamente quanti ne hanno confezionati finoraInter e Sampdoria. Un ruolo da protagonista spetterà si-curamente alle due compagini più vittoriose in terra tosca-na, Milan e Fiorentina, al comando dell’albo d’oro con 8successi a testa.

I ragazzi di Alberto De Rossi, comunque, si presentano al viacon altissime credenziali, grazie soprattutto all’esperienza matu-rata da molti di loro con la prima squadra: Okaka, Freddi,Giacomini, Virga, Grillo, Marsili, Maiorani, Palermo e Polverini,soltanto per citarne alcuni. Nella prima fase (gruppo 4), i gial-lorossi se la vedranno con i belgi dell’Anderlecht e con i sene-galesi del Camberlene, ma la sfida più affascinante è sicuramen-te quella del derby con la Cisco Roma. Al di là dei pronostici,il torneo servirà soprattutto per capire meglio le potenzialitàdei giovani del nostro vivaio, ed anche per scoprire e “cresce-re” i campioni del domani, proprio come è accaduto con i va-ri Antognoni, Baggio, Baresi, Batistuta, D’Amico, Del Piero,Giannini, Maldera, Rivera, Totti e molti, molti altri ancora.

GRUPPO 1JuventusJuventude (Uruguay)Palermo Malaysian Indian (Malesia)

GRUPPO 2MilanSantos (Brasile)SienaLeichtardt (Australia)

GRUPPO 3AtalantaSantos Laguna (Messico)Pisa Esperia Viareggio

GRUPPO 4RomaAnderlercht (Belgio)Cisco RomaCamberene (Senegal)

GRUPPO 5EmpoliStella Rossa (Serbia)AscoliLecco

GRUPPO 6GenoaHnnover 96 (Germania)RegginaNew York (Usa)

GRUPPO 7FiorentinaMaccabi Haifa (Israele)NapoliPergocrema

GRUPPO 8TorinoOFK Beograd (Serbia)PerugiaKallon FC (Sierra Leone)

GRUPPO 9 InterEC Juventude (Brasile)ModenaSan Marino

GRUPPO 10SampdoriaLiberty Orodea (Romania)BeneventoZ. Magoer Utd (Zambia)

GRUPPO 11VicenzaClub Nazional (Paraguay)TrevisoS. Olimpiques

GIRONE 12Rappres. Under 18 serie DSpartak Mosca (Russia)ParmaPakhtakor (Uzbekistan)

S

di Marco Madeddu

12 La Signora in Giallorosso - gennaio 2007

I ragazzi di Alberto De Rossi si presentano al via con altissime credenziali

I 12 gironi della prima fase del Torneo di Viareggio, in programma dal 5 al 19 febbraio

Quelli de...

TORNEO DI VIAREGGIOTORNEO DI VIAREGGIO59^ Edizione

L’ALBO D’ORO

MILANSAMPDORIAPARTIZAN BELGRADOMILANMILANLANEROSSILANEROSSISPARTAK PRAGAMILANSAMPDORIAMILANMILANJUVENTUSINTERNAZIONALESAMPDORIADUKLA PRAGAGENOAFIORENTINABOLOGNADUKLA PRAGAATALANTADUKLA PRAGAINTERNAZIONALEDUKLA PRAGAFIORENTINAFIORENTINANAPOLIDUKLA PRAGASAMPDORIA

19491950195119521953195419551956195719581959196019611962196319641965196619671968196919701971197219731974197519761977

FIORENTINAFIORENTINADUKLA PRAGAROMAFIORENTINAROMATORINOTORINOINTERTORINOFIORENTINATORINOCESENAROMAFIORENTINAATALANTAJUVENTUSTORINOBRESCIABARITORINOMILANEMPOLIMILANINTERJUVENTUSJUVENTUSJUVENTUSJUVENTUS

19781979198019811982198319841985198619871988198919901991199219931994199519961997199819992000200120022003200420052006

LE STELLE DEL TORNEO DI VIAREGGIO (in ordine alfabetico)

Aldo Agroppi

Giancarlo Antognoni

Franco Baresi

Roberto Baronio

Gabriel Batistuta

Sergio Battistini

Nicola Berti

Roberto Bettega

Roberto Boninsegna

Ivano Bordon

Sergio Campana

Luciano Chiarugi

Fulvio Collovati

Roberto Cravero

Vincenzo D’Amico

Giuseppe Damiani

Alessandro Del Piero

Riccardo Ferri

Mario Frustalupi

Giuseppe Furino

Diego Fuser

Amauri

Guglielmo Gabetto

Giuseppe Galderisi

Giuseppe Giannini

Sergio Gori

Gianluigi Lentini

Aldo Maldera

Giuseppe Marchioro

Sandro Mazzola

Bruno Mora

Domenico Morfeo

Roberto Muzzi

Gabriele Oriali

Andrea Pirlo

Paolo Pulici

Gianni Rivera

Sandro Salvadore

Alessio Tacchinardi

Francesco Totti

Sandro Tovalieri

Giovanni Trapattoni

Jozef Venglos

Renato Zaccarelli

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Roma, Capitale dello Sport

13La Signora in Giallorosso - gennaio 2007

La rivincita dei “cosiddetti” sport minori nel panorama romano

Roma, Capitale dello Sportnon solo calcioa cura di Adriano Serafini

Dopo il successo di spettatori e l’entusiasmo rinato attorno alla squadra nelle trasfer-te di Verona e Perugia, la M Roma Volley si affaccia prepotentemente ai vertici dellaclassifica, facendo sognare quello che potrebbe essere uno storico traguardo europeo.La società, sulle ali dell’entusiasmo, non risparmia iniziative di coinvolgimento verso ipropri sostenitori, mettendo a disposizione, come negli ultimi incontri, tariffe vantaggio-se sull’ acquisto dei tagliandi, trasferte organizzate e spese di viaggio offerte interamen-te dal presidente Massimo Mezzaroma. Le buone prestazioni e l’aver riguadagnato unaposizione in classifica da piazze d’onore hanno letteralmente mobilitato la tifoseria cap-tolina. A conferma che la squadra romana, poco alla volta, ha saputo riconquistare lasua gente che ora non la segue soltanto nello storico Palazzetto di viale Tiziano. Perquanto riguarda il dato tecnico, questa volta, Roberto Serniotti ha problemi di abbon-danza, perché Semenzato ha smaltito i fastidi al ginocchio destro e Rosalba sembra,finalmente, avviato sulla strada del completo recupero fisico e psicologico.

M. Roma Volley

Un PalaLottomatica “caldo” è indispensabile”. Questo l’imperativo necessario per scac-ciare quella crisi che aleggiava, sino a qualche tempo fa, nelle teste di ragazzi di Repesa.Bodiroga non ha dubbi e indica nella variabile pubblico l’aspetto primario: “Ci credia-mo e ce la giocheremo fino in fondo, con l’aiuto del pubblico. Perché per vincere le par-tite ci vuole tutto il tifo della Virtus”.Le ultime buone prestazioni collettive stabilizzano quegli equilibri che stavano compro-mettendo il cammino in Italia e in Eurolega. Chatman e Hawkins hanno ritrovato la lu-ce, inanellando prestazioni convincenti, giocate più con la testa che con l’impulsività eil fisico. Adesso possiamo dirlo: il ritiro di Norcia dal 21 al 24 dicembre ha permessoal coach slavo di migliorare una condizione fisica, scadente a inizio stagione, e di crea-re quello che sarà un “gruppo” nel prossimo futuro. “Siamo una squadra in crescita –ha detto Repesa – se riusciamo a mantenere la qualità del gioco del primo quarto peralmeno 30 minuti possiamo giocarcela con chiunque in Campionato e in Eurolega”. Dicerto l’ottimismo non manca.

Lottomatica Virtus Roma Basket

I numerosi successi, prima nei settori giovanili e poi anche in quello della prima squadra, so-no testimonianza dell’ottimo lavoro svolto in questi pochi anni di vita. Anni che hanno porta-to l’Unione Rugby Capitolina ad essere il primo club in Italia per numero di tesserati nel set-tore giovanile, e, ad avere raggiunto in soli 10 anni la promozione in Super10, la massimadivisione in Italia. Alle due società che si occupano di attività sportive, se ne aggiunge una ter-za la Unione Capitolina ASS. di Volontariato, una Onlus che, in collaborazione con case fami-glia e istituti, aiuta concretamente bambini svantaggiati a praticare attività sportiva. La squa-dra di Massimo Mascioletti, ex capitano della Nazionale ed ex tecnico azzurro, non sta de-meritando in una competizione dove l’esperienza e la malizia la fanno da padrone. Lievi no-te di miglioramento si sono intraviste tra le file dei “capitolini” e l’emozione dell’esordio sem-bra aver lasciato spazio a una maggiore padronanza dell’ovale. Tanti gli errori ancora da evi-tare, però, e molte le ingenuità da non ripetere. La stessa Società romana ammette, in un co-municato, “la scarsa abitudine al livello superiore del Super 10”, ma sottolinea le migliori pre-stazioni del gruppo che ha messo in difficoltà gli avversari in più di una occasione.

Almaviva Capitolina Rugby

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14 La Signora in Giallorosso - gennaio 2007

Una riflessione

E SE IL CUORE SI FERMA?E SE IL CUORE SI FERMA?Viaggio nel mondo dei defibrillatori

La Fondazione Antonio Valentino Onlus, perlo studio e la ricerca delle cardiomiopatiearitmogene familiari, sin dalla sua costituzio-ne nel 2000 è impegnata nella lotta controla Morte Improvvisa, evento spesso nonidentificabile in anticipo e, quindi, non pre-venibile e, allo stato attuale delle cose, nem-meno facilmente gestibile a livello di soccor-si immediati. Tutto questo conduce a cifrestatistiche impressionanti: 1 persona su 1000ogni anno, in Italia, è colpita da arresto car-diaco e solo il 2% di esse si salva. A Roma,su 3500 casi, se ne salvano meno di 100.Sono numeri questi che devono far riflette-re i cittadini e che sicuramente fanno riflet-tere chi, come noi, ha scelto di impegnarsinell’informazione, nella sensibilizzazione enella prevenzione di tali eventi luttuosi, chestravolgono le famiglie coinvolte ma spessolasciano indifferenti quanti pensano di esse-re “sani” e, quindi, immuni da spiacevoli con-seguenze. Obiettivo primario, pertanto, èquello di attivare massicce campagne di in-formazione nei confronti del cittadino sui ri-schi cardiovascolari dovuti a malformazioni,ereditarietà o errati stili di vita e contestual-mente promuovere iniziative atte alla diffu-sione sul territorio dell’unica terapia attual-mente possibile in caso di arresto cardiaco:la defibrillazione elettrica precoce. Essa av-viene tramite l’utilizzo immediato sulla per-sona colpita di un defibrillatore semiauto-matico i cui modelli più diffusi in commer-cio sono attualmente di semplice utilizzo, dielevata precisione, riconoscono rapidamen-te la fibrillazione ventricolare (nella maggiorparte dei casi causa dell’arresto cardiaco),non presuppongono che il soccorritore sap-pia interpretare l’elettrocardiogramma dellafibrillazione e lo avvertono se è necessariospingere il pulsante per attivare lo shockelettrico.Tutte queste caratteristiche rendo-no questo strumento utilizzabile anche dapersonale non medico, purché abbia fre-quentato con profitto semplici e brevi cor-si (la durata minima è di 5 ore) di abilita-zione all’uso extraospedaliero dei defibrilla-tori semiautomatici (BLSD) tenuti però ne-cessariamente da istruttori certificati IRC(Italian Resuscitation Council). Questa sem-plice “catena della sopravvivenza” mettereb-be automaticamente a disposizione della vit-tima una grande quantità di soccorritori ingrado di salvargli la vita, tenendo presentequeste poche ma fondamentali nozioni:• se la fibrillazione atriale alla base dell’ar-resto cardiaco non viene interrotta entro 5-

8 minuti, vi saranno pochissime possibilità disalvare la vittima;• ogni minuto di ritardo nel soccorso dimi-nuisce di circa il 10% la possibilità di soprav-vivenza;• l’interruzione dell’attività respiratoria cau-sa in pochi istanti la mancanza di apportodi ossigeno al cervello con conseguenza didanni cerebrali che diventano irreversibilidopo solo 10 minuti.Da questo si evince quanto sia importanteoggi mettere in atto progetti di diffusionecapillare e strategica sul territorio di defi-brillatori semiautomatici (da integrare all’at-tuale sistema di soccorso del 118 già in at-to su ambulanze, moto e auto “medicalizza-te”, reparti di terapia intensiva, etc.), da dis-locare massicciamente nei luoghi maggior-mente riconosciuti come quelli da “cardio-proteggere”, come luoghi pubblici parti-colarmente affollati (stadi, stazioni, aero-porti, centri commerciali, scuole, cinema,teatri, etc.) in cui andrebbero collocati piùapparecchi in modo che ognuno di essi pos-sa essere raggiunto in un tempo massimodi due minuti da qualsiasi punto, i luoghidove si praticano attività sportive (pa-lestre, piscine, circoli sportivi, società di cal-cio, etc.) dal momento che è ormai notoche nei soggetti con cardiopatia – nota onon diagnosticata – una delle cause scate-nanti è proprio lo sforzo fisico, i grandimezzi di trasporto (aerei, navi, treni), pic-cole comunità poste in luoghi isolati e dif-ficilmente raggiungibili in tempi brevi e poiscuole, uffici, caserme, alberghi, condomini,etc.. Un impegno monumentale quindi, nonalla portata del singolo, ma che può nasce-re e svilupparsi attraverso sinergie tra leAssociazioni, le Istituzioni, le case produttri-ci di defibrillatori ed i cittadini. Grande im-pegno in questa direzione è già stato pro-fuso negli ultimi anni da due Associazioni ro-mane: l’Associazione Insieme per il cuore Onlus

e la Fondazione Giorgio Castelli. La prima, pre-sieduta dal prof. Giuliano Altamura, Primariodi Cardiologia dell’Ospedale San Giacomo,ha ideato e sviluppato il Progetto “TridenteVita” attraverso il quale ha distribuito 37defibrillatori dislocandoli in postazioni fisse,come quelle della Stazione Termini, dellaStazione Tiburtina, dell’Auditorium e di dueCondomini in zona Prati e in postazioni mo-bili affidandoli ad automezzi dei Vigili Urbani,Carabinieri e Vigili del Fuoco, addestrandoin questo modo oltre 500 soccorritori vo-lontari. La seconda, fondata dal dott.Vincenzo Castelli in seguito alla scomparsadel figlio Giorgio, giovane calciatore dilettan-te morto a 16 anni sul campo di gioco perun arresto cardiaco mentre si allenava conla sua squadra, in soli 8 mesi di attività hagià formato 260 operatori afferenti a 29 so-cietà di calcio, tra cui l’A.S. Roma Calcio,di cui 18 hanno già ricevuto in dono il de-fibrillatore. La Fondazione Antonio ValentinoOnlus ha avuto il privilegio di conoscere en-trambe le realtà associative negli ultimi gior-ni del 2006, in occasione dell’incontro scien-tifico sulle cardiomiopatie che annualmenteorganizza che si è tenuto il 17 dicembrepresso lo Sheraton Golf Parco de’ MediciHotel & Resort dal titolo “Proteggiamo ilnostro cuore” e, credendo da sempre nellainconfutabile utilità dei defibrillatori, pro-muoverà un incontro tra gli esponenti del-le tre associazioni per studiare nuove siner-gie ed unire gli sforzi affinché si possanoraggiungere traguardi non alla portata delsingolo. D’altra parte l’obiettivo è comune:prevenire per ridurre le incidenze di morteimprovvisa e regalare la vita a chi nemme-no sa che potrebbe perderla perché il suocuore va in tilt.

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