La Settimana - n. 19 del 23 maggio 2010

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Via del Seminario, 61 57122 Livorno tel. e fax 0586/210217 [email protected] Notiziario locale Direttore responsabile Andrea Fagioli Reg. Tribunale Firenze n. 3184 del 21/12/1983 23 maggio 2010 DI DON FEDERICO LOCATELLI ducare la nostra gente alla risposta di fede: questa espressione racchiude in sintesi la sfida principale per la nostra chiesa diocesana, che domenica scorsa si è riunita nella chiesa di santa Lucia per svolgere la sua quinta Assemblea Diocesana. La nostra chiesa si trova impegnata nello stilare un progetto educativo che tracci le linee essenziali per l’annuncio del vangelo alle persone. Ma non si tratta di un tema esclusivamente nostro: tutti i vescovi italiani hanno deciso di dedicare il decennio appena iniziato al tema dell’educazione, che sarà trattato nella prossima assemblea della CEI alla fine di questo mese. Il percorso che condurrà alla stesura del suddetto progetto è iniziato lo scorso autunno, quando l’Ufficio Catechistico ha fatto un’indagine su come viene svolto nelle parrocchie il cammino di Iniziazione Cristiana, allo scopo di avere una fotografia della nostra realtà diocesana nel suo insieme, valutando poi quali sono le scelte educative più determinanti e incisive. Nei primi mesi di quest’anno i risultati di questa indagine sono stati presentati al Consiglio Pastorale Diocesano, che insieme all’Ufficio Catechistico ha elaborato il documento preparatorio su cui hanno lavorato le parrocchie e i vicariati e che è stato presentato all’assemblea. I contributi di questo lavoro saranno raccolti in una prima bozza di progetto su cui si lavorerà durante tutto il prossimo anno pastorale, per arrivare alla sua approvazione e stesura definitiva nel 2011. Il programma dell’assemblea Una volta che i partecipanti si sono iscritti e hanno preso posto, l’assemblea è iniziata con un momento di preghiera e poi il vescovo ha dato alcuni spunti iniziali, tra i quali è emersa la domanda di fondo: E come fare per annunciare il vangelo alle persone che abbiamo davanti? Un compito centrale e determinante per la chiesa è suscitare il bisogno interiore di rispondere alla chiamata di Dio. Questo avviene se si percepisce mediante i sensi spirituali la bellezza di un incontro con il Dio che ama, e si traduce questo incontro nella vita concreta. Ma è ovvio che occorre educare proprio i sensi spirituali, a partire dall’ascolto interiore e profondo della Parola di Dio, fino a rendere la persona in grado di «vedere Dio con le orecchie», come dicono i Padri della Chiesa. L’annuncio del vangelo è una notizia che educa, cioè che porta per mano, conducendo l’uomo fuori dal buio per mostrargli la luce di Dio. Non si può avere evangelizzazione sincera e autentica se questa non è educante. Il vescovo ha colto l’occasione per presentare il suo ultimo libro, «Solo l’amore salva», nel quale cerca di narrare il cuore della fede cristiana secondo la categoria dell’amore. Alla riflessione del vescovo hanno fatto seguito i due interventi di don Fabio Menicagli, direttore dell’Ufficio Catechistico, e di don Andrea Brutto, direttore del Centro Pastorale per la formazione permanente. Don Fabio ha passato in rassegna i risultati dell’indagine svolta tra le parrocchie con i punti di forza della catechesi nelle parrocchie, tra i quali la forte disponibilità a rinnovarsi, e i punti deboli, come la fatica degli educatori-catechisti. L’ultima parte del documento delinea quelle che vengono chiamate le «soglie» di confine tra situazioni esistenziali, che sono delle vere e proprie finestre per far entrare (o tornare) Dio nella propria vita. Le due soglie ritenute prioritarie su cui confrontarsi sono: le decisioni sul proprio futuro nelle giovani generazioni e l’inizio della vita insieme di una coppia. Don Andrea ha ricordato la conversione a cui siamo chiamati da una pastorale di conservazione a una pastorale di evangelizzazione. Non è certo un tema nuovo, sono anni che se ne parla, ma in passato non abbiamo tratto abbastanza le conseguenze pratiche. La trasmissione della fede infatti non può limitarsi a momenti di forte impatto emotivo ma deve essere educante. È allora fondamentale, nei momenti in cui le persone si immettono in fasi nuove della vita (attraverso le soglie), la figura di un «traghettatore» che accompagni la conversione delle persone, facendo capire che Dio è presente proprio lì, in quei passaggi di vita. Nella parte successiva dell’assemblea i rappresentanti dei vicariati sono intervenuti per riferire ciò che era venuto fuori durante gli incontri svolti nelle varie sedi. I contributi dei vicariati si sono rivelati ben più ampi di quanto ci si aspettava, offrendo molti altri spunti oltre a quelli che il documento preparatorio suggeriva. A questi interventi è seguito un ampio dibattito dove è stata sottolineata, fra le diverse cose, la necessità di stare vicini alle famiglie, di accompagnare le coppie non solo prima ma anche dopo il matrimonio, di tenere presente l’estrema fragilità della famiglia di oggi. I risultati finali… cioè no Al termine del dibattito il vescovo ha raccolto i numerosi stimoli che sono stati dati, sottolineando un dato tipico della nostra società, definita «liquida»: l’antico confine fra credenti e non credenti appare oggi molto più sottile, perciò è vero che la gente fa presto ad allontanarsi dalla fede, ma fa presto anche a riavvicinarsi. L’esigenza di essere accolti e quella di avere relazioni affettive sono i bisogni principali della gente a cui la comunità cristiana può dare una risposta offrendo parrocchie veramente accoglienti ed educanti alla fede. In conclusione è stato chiesto ai partecipanti di fare alcune votazioni. La prima è avvenuta tramite un foglio dove si doveva esprimere da una a tre preferenze fra gli undici criteri indicati nel documento preparatorio. I criteri ritenuti fondamentali perché una comunità educhi alla fede sono: 1. la comunità mette al centro l’Eucaristia domenicale; 2. essa educa ad una spiritualità cristocentrica, che fa fare esperienza personale di Gesù e del Vangelo; 3. essa è capace di suscitare un legame fra fede e vita. È stata poi messa ai voti la necessità di passare da una pastorale di conservazione a una pastorale di evangelizzazione, e per alzata di mano è stata votata a grande maggioranza. Infine fra le due soglie, già ritenute prioritarie, delle decisioni sul futuro della vita e dell’inizio di una vita di coppia, è stata votata a maggioranza con voto palese la seconda. Si può parlare di risultati finali dell’assemblea? Direi proprio di no, dal momento che questo lavoro dà vita alle altre fasi dell’elaborazione del progetto diocesano, ma soprattutto perché ognuno di noi è coinvolto in prima persona. Non possiamo aspettarci che altri evangelizzino, il Signore ha donato a noi il suo Vangelo e il nostro compito è testimoniarlo. Invocando l’aiuto di Dio, garantito dalla presenza dello Spirito Santo, la nostra Chiesa, che apparentemente vive una sorta di «menopausa», potrà invece generare molti altri figli. E E d d u u c c a a r r e e a a l l l l a a f f e e d d e e La quinta assemblea diocesana ha scelto le priorità del prossimo progetto educativo. Il Vescovo: «Narrare la fede con amore» CAMBI NELLE PARROCCHIE Le nuove nomine COMUNICAZIONI: Padre Andrea Conti termina il suo servizio nella Diocesi di Livorno per un nuovo incarico nell’Ordine Francescano Don Valerio Barbieri inizia il suo percorso di studi a Gerusalemme all’Istituto Biblico Francescano NOMINE DI NUOVI PARROCI Don Matteo Gioia a S. Agostino Don Cornelio Benchea a S. Matteo Padre Maurizio De Sanctis a S. Rosa Don Abrham Ngouama Responsabile dell’Unità Pastorale Nugola e Parrana S. Martino I Padri dell’ Associazione Rinnovamento Carismatico Servi di Cristo Vivo a Castell’Anselmo VICE PARROCI Don Federico Locatelli a S. Jacopo Padre Ilario D’Cunha a S. M. del Soccorso Don Cristian Leonardelli a S. Andrea (Castiglioncello) Don Gregory Swierkosz a S. Pio X NOMINE ED ALTRI INCARICHI Mons. Paolo Razzauti, delegato Vescovile per la Misericordia di Livorno e Responsabile dell’Unità pastorale della Cattedrale Mons. Giorgio Mangano, giudice del tribunale ecclesiastico regionale Don Felice Munaro, vice cappellano alla Purificazione e Delegato Vescovile per la Visita Canonica alle parrocchie per l’inventario dei beni parrocchiali PROGRAMMA DELLE CELEBRAZIONI: Festa di Santa Giulia Sabato 22 maggio ore 17.30 Cattedrale Concelebrazione Eucaristica Presieduta dal Vescovo Simone ore 18.30 processione con le reliquie della Santa fino al prato della Fortezza Nuova ore 19.15 benedizione della città, delle attività remiere, del Cencio del Palio, saluto del Sindaco, ritorno verso la Cattedrale Domenica 23 maggio ore 20.45 gara remiera "Coppa S. Giulia" fotografie GianlucaTesti

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Settimanale della Diocesi di Livorno

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Via del Seminario, 6157122 Livornotel. e fax0586/210217

[email protected]

Notiziario locale Direttore responsabileAndrea Fagioli

Reg. Tribunale Firenze n. 3184 del 21/12/1983

23 maggio 2010

DI DON FEDERICO LOCATELLI

ducare la nostra gentealla risposta di fede:questa espressioneracchiude in sintesi la

sfida principale per la nostrachiesa diocesana, chedomenica scorsa si è riunitanella chiesa di santa Lucia persvolgere la sua quintaAssemblea Diocesana. Lanostra chiesa si trovaimpegnata nello stilare unprogetto educativo che tracci lelinee essenziali per l’annunciodel vangelo alle persone.Ma non si tratta di un temaesclusivamente nostro: tutti ivescovi italiani hanno deciso didedicare il decennio appenainiziato al temadell’educazione, che saràtrattato nella prossimaassemblea della CEI alla fine diquesto mese.Il percorso che condurrà allastesura del suddetto progetto èiniziato lo scorso autunno,quando l’Ufficio Catechisticoha fatto un’indagine su comeviene svolto nelle parrocchie ilcammino di IniziazioneCristiana, allo scopo di avereuna fotografia della nostrarealtà diocesana nel suoinsieme, valutando poi qualisono le scelte educative piùdeterminanti e incisive. Neiprimi mesi di quest’anno irisultati di questa indaginesono stati presentati alConsiglio Pastorale Diocesano,che insieme all’UfficioCatechistico ha elaborato ildocumento preparatorio su cuihanno lavorato le parrocchie ei vicariati e che è statopresentato all’assemblea. Icontributi di questo lavorosaranno raccolti in una primabozza di progetto su cui silavorerà durante tutto ilprossimo anno pastorale, perarrivare alla sua approvazione estesura definitiva nel 2011.

Il programma dell’assembleaUna volta che i partecipanti sisono iscritti e hanno presoposto, l’assemblea è iniziatacon un momento di preghierae poi il vescovo ha dato alcunispunti iniziali, tra i quali èemersa la domanda di fondo:

Ecome fare per annunciare ilvangelo alle persone cheabbiamo davanti? Un compitocentrale e determinante per lachiesa è suscitare il bisognointeriore di rispondere allachiamata di Dio. Questoavviene se si percepiscemediante i sensi spirituali labellezza di un incontro con ilDio che ama, e si traducequesto incontro nella vitaconcreta. Ma è ovvio cheoccorre educare proprio i sensispirituali, a partire dall’ascoltointeriore e profondo dellaParola di Dio, fino a rendere lapersona in grado di «vedereDio con le orecchie», comedicono i Padri della Chiesa.L’annuncio del vangelo è unanotizia che educa, cioè cheporta per mano, conducendol’uomo fuori dal buio permostrargli la luce di Dio. Nonsi può avere evangelizzazionesincera e autentica se questanon è educante. Il vescovo hacolto l’occasione per presentareil suo ultimo libro, «Solol’amore salva», nel quale cercadi narrare il cuore della fedecristiana secondo la categoriadell’amore.Alla riflessione del vescovohanno fatto seguito i dueinterventi di don FabioMenicagli, direttore dell’UfficioCatechistico, e di don AndreaBrutto, direttore del CentroPastorale per la formazionepermanente. Don Fabio hapassato in rassegna i risultatidell’indagine svolta tra leparrocchie con i punti di forzadella catechesi nelleparrocchie, tra i quali la fortedisponibilità a rinnovarsi, e ipunti deboli, come la faticadegli educatori-catechisti.L’ultima parte del documentodelinea quelle che vengonochiamate le «soglie» di confinetra situazioni esistenziali, chesono delle vere e propriefinestre per far entrare (otornare) Dio nella propria vita.Le due soglie ritenuteprioritarie su cui confrontarsisono: le decisioni sul propriofuturo nelle giovanigenerazioni e l’inizio della vitainsieme di una coppia.Don Andrea ha ricordato laconversione a cui siamo

chiamati da una pastorale diconservazione a una pastoraledi evangelizzazione. Non ècerto un tema nuovo, sonoanni che se ne parla, ma inpassato non abbiamo trattoabbastanza le conseguenzepratiche. La trasmissione dellafede infatti non può limitarsi amomenti di forte impattoemotivo ma deve essereeducante. È allorafondamentale, nei momenti incui le persone si immettono infasi nuove della vita (attraversole soglie), la figura di un«traghettatore» cheaccompagni la conversionedelle persone, facendo capireche Dio è presente proprio lì,in quei passaggi di vita.Nella parte successivadell’assemblea i rappresentantidei vicariati sono intervenutiper riferire ciò che era venutofuori durante gli incontri svoltinelle varie sedi. I contributi deivicariati si sono rivelati ben piùampi di quanto ci si aspettava,offrendo molti altri spuntioltre a quelli che il documentopreparatorio suggeriva. Aquesti interventi è seguito unampio dibattito dove è statasottolineata, fra le diverse cose,la necessità di stare vicini allefamiglie, di accompagnare lecoppie non solo prima maanche dopo il matrimonio, ditenere presente l’estremafragilità della famiglia di oggi.

I risultati finali… cioè noAl termine del dibattito ilvescovo ha raccolto i numerosistimoli che sono stati dati,sottolineando un dato tipicodella nostra società, definita«liquida»: l’antico confine fracredenti e non credenti appareoggi molto più sottile, perciò èvero che la gente fa presto adallontanarsi dalla fede, ma fapresto anche a riavvicinarsi.L’esigenza di essere accolti equella di avere relazioniaffettive sono i bisogniprincipali della gente a cui lacomunità cristiana può dareuna risposta offrendoparrocchie veramenteaccoglienti ed educanti allafede.In conclusione è stato chiestoai partecipanti di fare alcune

votazioni. La prima è avvenutatramite un foglio dove sidoveva esprimere da una a trepreferenze fra gli undici criteriindicati nel documentopreparatorio. I criteri ritenutifondamentali perché unacomunità educhi alla fedesono:1. la comunità mette al centrol’Eucaristia domenicale;2. essa educa ad unaspiritualità cristocentrica, chefa fare esperienza personale diGesù e del Vangelo;3. essa è capace di suscitare unlegame fra fede e vita.

È stata poi messa ai voti lanecessità di passare da unapastorale di conservazione auna pastorale dievangelizzazione, e per alzatadi mano è stata votata a grandemaggioranza.Infine fra le due soglie, giàritenute prioritarie, delledecisioni sul futuro della vita edell’inizio di una vita dicoppia, è stata votata amaggioranza con voto palese laseconda.Si può parlare di risultati finalidell’assemblea? Direi propriodi no, dal momento che questolavoro dà vita alle altre fasidell’elaborazione del progettodiocesano, ma soprattuttoperché ognuno di noi ècoinvolto in prima persona.Non possiamo aspettarci chealtri evangelizzino, il Signoreha donato a noi il suo Vangeloe il nostro compito ètestimoniarlo. Invocandol’aiuto di Dio, garantito dallapresenza dello Spirito Santo, lanostra Chiesa, cheapparentemente vive una sortadi «menopausa», potrà invecegenerare molti altri figli.

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La quintaassembleadiocesana hascelto le prioritàdel prossimoprogettoeducativo.Il Vescovo:«Narrare la fedecon amore»

CAMBI NELLE PARROCCHIE

Le nuovenomineCOMUNICAZIONI:

Padre Andrea Conti termina il suo servizio nellaDiocesi di Livorno per un nuovo incariconell’Ordine FrancescanoDon Valerio Barbieri inizia il suo percorso di studia Gerusalemme all’Istituto Biblico Francescano

NOMINE DI NUOVI PARROCI

Don Matteo Gioia a S. AgostinoDon Cornelio Benchea a S. MatteoPadre Maurizio De Sanctis a S. RosaDon Abrham Ngouama Responsabile dell’UnitàPastorale Nugola e Parrana S. MartinoI Padri dell’ Associazione RinnovamentoCarismatico Servi di Cristo Vivo aCastell’Anselmo

VICE PARROCI

Don Federico Locatelli a S. JacopoPadre Ilario D’Cunha a S. M. del SoccorsoDon Cristian Leonardelli a S. Andrea(Castiglioncello)Don Gregory Swierkosz a S. Pio X

NOMINE ED ALTRI INCARICHI

Mons. Paolo Razzauti, delegato Vescovile per laMisericordia di Livorno e Responsabile dell’Unitàpastorale della CattedraleMons. Giorgio Mangano, giudice del tribunaleecclesiastico regionaleDon Felice Munaro, vice cappellano allaPurificazione e Delegato Vescovile per la VisitaCanonica alle parrocchie per l’inventario dei beniparrocchiali

PROGRAMMA DELLE CELEBRAZIONI:

Festa di Santa Giulia Sabato 22 maggio

ore 17.30 CattedraleConcelebrazione EucaristicaPresieduta dal Vescovo Simone

ore 18.30 processionecon le reliquie della Santa fino al prato della Fortezza Nuova

ore 19.15 benedizionedella città, delle attività remiere, del Cencio del Palio, saluto delSindaco, ritorno verso la Cattedrale

Domenica 23 maggioore 20.45 gara remiera "Coppa S. Giulia"

fotografie Gianluca Testi

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LA SETTIMANA DI LIVORNO TOSCANA OGGI23 maggio 2010 ?

BREVI DALLA DIOCESISABATO 29 MAGGIO16.30 nel salone parrocchiale della par-rocchia di Santa Croce a Rosignano Sol-vay, mons. Mario Meini, Vescovo di Fieso-le, in occasione del ciclo di dincontri per idiaconi permanenti, interviene su: «Il dia-cono: uomo della Parola di Dio comuni-cata all’uomo» LUNEDÌ 31 MAGGIO9.00 presso la Sala Fagioli del Vescovado,Convegno «Conoscere per conservare.Conservare per conoscere» (vedi pag IV)10.00 Pellegrinaggio Regionale dell’Apo-stolato della Preghiera a MonteneroGIOVEDÌ 3 GIUGNO16.30 presso la cripta dei Salesiani, Con-vegno su «Messianismo. Cammino disperanza nella storia dell’umanità». Inter-verranno il prof. Paolo Ricca, il prof.Anto-nio Cuciniello e il prof. Rav. Michael Jo-seph Schudrich.VENERDÌ 4 GIUGNO10.00 in Vescovado Convegno su «Messia-nismo. Cammino di speranza nella storiadell’umanità». Interverranno il prof. UgoVanni, il prof. Claudio Monge e il prof.Silvio Calzolari17.00 presso il salone parrocchiale dellaChiesa di Santa Lucia (Antignano), Con-vegno su «Messianismo. Cammino disperanza nella storia dell’umanità». Inter-verranno il prof. Tecle Vetrali, la sig.ra Ma-riaPia Gardini e il dott. Alberto Laggia

Viaggio nelle parrocchie

Quercianella, apochi chilometridalla città, non è solometa di turisti maanche luogo diaggregazione e diculto.Ci sono tre comunitàdi religiose

LLLLaaaa ppppaaaarrrrrrrroooocccccccchhhhiiiiaaaa ddddiiiiSSSSaaaannnntttt’’’’AAAAnnnnnnnnaaaa

DI SIMONE MARCIS

Questa settimana, il nostroviaggio ci ha portato adintervistare mons. PietroBasci, parroco della chiesadi Sant’Anna aQuercianella

COM’È IL RAPPORTO CONLA COMUNITÀ?«Ho un ottimo rapportocon i parrocchiani e con i3 ordini di suore chevivono a Quercianella.»

QUALI SONO I TRE ORDINIRELIGIOSI CON I QUALICONDIVIDETE MOLTEATTIVITÀ PASTORALI?«Le SuoreVincenziane, le SuorePassioniste e le SuoreFrancescane. Le primesono sei e proprio daloro tutti i mercoledì ,dalle 15 alle 17, ciriuniamo per lacatechesi.Tra di loro c’è unmedico, la dottoressaGalli che lavorapresso l’ospedale diLivorno. Le secondesono 6 e nei lorolocali celebro lemessa tutte le mattinealle 6,45.Hanno 40 pazientianziani con variepatologie mapossono contaresull’apporto di moltedonne volontarie chespendono molto delloro tempo in attivitàludiche, animazione,canti . Le terze sonoSuore Francescane e sono2: hanno preso il postodei Frati Francescani estanno sistemando ilocali. Nella loroproprietà hanno unachiesetta che èantecedente a quella diS.Anna.»

LA CATECHESI?«Abbiamo trenta ragazzitra l’iniziazione e lapreparazione allaCresima. Il problema è ildopocresima perché iragazzi frequentando lescuole a Livorno oRosignano, sono piùattratti dai centri piùgrandi.Qui non ci sono scuoleed è una zona dipassaggio, comunqueanche noi comeparrocchia abbiamoun’anima e specialmentedurante il periodo estivoconcentriamo molte

delle nostre attività, conmanifestazioni ed eventiche coinvolgono tutto ilpaese».

IL 26 LUGLIO C’È LAFESTA PATRONALE DIS.ANNA: CHE COSA AVETEIN PROGRAMMA?«L’estate ruota intornoalle manifestazioni cheanticipano la grande festadella nostra patrona.

L’adorazione 40 oreprima della processione amare e la traversata fino aChioma sono preparatecon molta attenzione edin estate accorrononumerosi turisti oltre aiparrocchiani».

LA PARROCCHIA NONAVENDO MOLTI SPAZI ADISPOSIZIONE PUÒCONTARE SUGLI SPAZIOFFERTI DALLE TREPROPRIETÀ DELLE SUOREPRESENTI SULTERRITORIO CON UNINTERSCAMBIO DIATTIVITÀ E DI PERSONE?

«Abbiamo un ottimorapporto e collaboriamoinsieme da molto tempoe posso contare su unvalido aiuto per losvolgimento della vitaparrocchiale quotidiana.I loro spazi , masoprattutto lacollaborazione attivadelle religiose èfondamentale, oltre aiparrocchiani

naturalmente».

Il ParrocoPietro Basci è statonominato Monsignore il10 luglio 2006dall’attuale papa, SuaSantità Benedetto XVI edè parroco di S.Anna diQuercianella dal 28novembre 2001.Ha 71 anni ed èoriginario di Pontremoli

(MS), concluse gli studinel seminario di Livornodopo anni di varispostamenti per seguireanche la famiglia, traFrancia ( studiò presso iPadri Rosminiani) ,Sondrio, Como eDomodossola.Prima di arrivare aQuercianella ricordiamoi suoi trascorsi aRosignano Marittimo ,Nugola, 20 anni, S.Caterina, nel quartiereVenezia, come primoparroco dopo la gestionedei Domenicani, Capraiadi cui è ancoraamministratoreparrocchiale.Ha molti impegni inambito diocesano,toscano e nazionale.E’ direttore dell’UfficioDiocesano per i BeniCulturali,responsabileper l’edilizia diculto,incaricato per l’artesacra,canonico dellaCattedrale, AssistenteSpirituale dell’UnioneApostolica del Clero(U.A.C.), DelegatoDiocesano e Regionale,Revisore Conti Nazionaledel F.A.C.I.E’ Commendatore ePriore della delegazionedi Livorno.

I NUMERI DELLA PARROCCHIA DI S.ANNA:Via del litorale, 328- 57128 Quercianella(Li)telefono: 0586-491221email [email protected] sante messe : feriale 6.45 presso leSuore Passionistedomenica 9.30-11.00 (nei mesi di luglio e diagosto la messa delle 9 e 30 viene celebratain pineta, in più vi è una terza celebrazionealle 19,00 per motivi di grande afflussoestivo)sabato 17.00 ( settembre,maggio egiugno)18.00 ( da ottobre ad aprile) 19.00(luglio e agosto)

LA STORIA DELL’EDIFICIONel 1943 diventa parrocchia

ochi km da Livorno lungo un trat-to di strada che è diventato famosonon solo per il film “Il sorpasso”ma anche per il suo paesaggio uni-

co, accarezzato dal mare ed illuminatodal sole, Quercianella subito scesi daMontenero, meta di pellegrini e turisti , émolto di più di un paesaggio da carto-lina della città .Grazie ai monaci vallombrosiani chehanno inciso profondamente sul territo-rio, come Montenero e la Valle Benedet-ta in precedenza, nacque la parrocchia diS.Anna , lungo la strada del romito subi-to fuori Livorno, delineando il passag-gio di pellegrini in direzione Roma sullavia Aurelia.Oggi persiste il grande problema dellaviabilità che penalizza tutto il paese, poi-ché la superstrada riprende due chilome-tri più avanti , ed il paese vive soprattuttol’estate per il turismo balneare arricchito

Pdalla presenza di molti vip.La parrocchia vive e ed è attiva tutto l’an-no con una comunità attiva e molti vo-lontari impegnati soprattutto nell’assi-stenza di persone malate presenti in unastruttura delle Suore Vincenziane.Ci si incontra , si prega e si segue uncammino di fede e le attività si sviluppa-no in parrocchia e presso le case dellesuore presenti sul territorio.L’estate si celebrano le messe domenicalidelle 9 e 30 in pineta per permettere atutti, turisti compresi, di partecipare al-l’Eucarestia ; anche la sera della domeni-ca viene celebrata in luglio ed agosto lamessa alle 19,00 vista la grande affluen-za.L’edificio, officiato dai Padri Vallombro-siani , risale al 1911 e venne eretto a par-rocchia nel 1943.Il 26 luglio si celebra la patrona del pae-se S.Anna madre di Maria

La Messa inricordo di donRoberto Angeli

«Tu, o Padre, ci hai inviato il figlio Tuo, Cristo Dio,ainsegnarci l’amore: fa chel’animo nostro ne sia talmente ricco, da traboccare inopere generose di giustizia edi pace».(don Roberto Angeli, dalla Preghiera per una Costitu-zione Cristiana»

n Cattedrale, mercoledì 26 maggio, alle ore18.00, organizzata dall’Ufficio Scuola e dal

Centro Studi don Angeli, sarà presieduta daMons. Paolo Razzauti la CelebrazioneEucaristica in ricordo e in suffragio di donRoberto Angeli nell’ anniversario della suamorte.

I

UUUUnnnn eeeesssseeeemmmmppppiiiioooo ddddiiiiccccoooollllllllaaaabbbboooorrrraaaazzzziiiioooonnnneeee eeeeccccoooonnnnddddiiiivvvviiiissssiiiioooonnnneeee

GIOVEDI’ 27 MAGGIO ORE 10.00 SALADELLA PROVINCIA

Premiazione del Concorsosulla figura di mons.Roberto Angeli

’Ufficio Scuola e di PastoraleScolastica della Diocesi di Livor-no incollaborazione con il Centro

Studi don Roberto Angeli, con il Pa-trocinio e il Contributo della Provin-cia di Livorno,nel mese di gennaio haindetto sulla figura e l’opera di Monsi-gnor Roberto Angeli, un Concorso ri-servato agli studenti delle classi pri-me, seconde e terze delle scuole se-condarie di I° grado e delle classi pri-me e seconde delle scuole superiori diII° grado del Distretto. Giovedì 27maggio presso la Sala della Provincia,alle ore 10.00 è prevista la Premiazio-ne degli elaborati degli studenti. Sa-ranno presenti,oltre agli organizzato-ri, il Presidente della Provincia, dott.G.Kutufà, la prof.ssa L. Bandini, Presi-dente dell’ Istituto Storico della Resi-stenza e della Storia Contemporanedella Provincia di Livorno, B.Masca-gni, presidente del Comitato Livorne-se Assistenza, don Francesco Fiordali-so, direttore del Centro pastoraleevangelizzazione e catechesi e ladott.ssa Elisa Amato, UPS.

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Mercoledì 26 Maggioore 18.00 in Cattedrale

«A COLUI CHE HA SETE DARÒ GRATUITAMENTEACQUA DELLA FONTE DI VITA »(AP. 21,6)

Questo titolo è un riferimento tutto spirituale e il quadrodella pittrice Cosaga che introduce la Mostra annuale degliallievi del Laboratorio di Grafica dell’Università della TerzaEtà- allestita nel salone della circoscrizione 3- sembravoler rispondere alla promessa del Signore, secondo ilLibro Sacro. Il quadro, meraviglioso nell’espressione e nelsimbolo, presenta la bocca assetata di un bimbo che siristora dal getto abbondante di acqua che scende da unrubinetto. L’argomento trattato nella mostra è «acquasorgente di vita», elemento indispensabile all’uomo e alnostro pianeta. Essa ha numerose caratteristiche e inquesti avori è presentata nelle varie utilità, apparendonella generosità delle cascate, nella povertà di deserti aridio in altre situazioni di difficoltà. Osserviamo, quindi inalcuni quadri donne affaticate che portano sulla testaconche o brocche colme del prezioso liquido per ilfabbisogno delle loro famiglie, bimbi assetati e sporchi checercano sollievo alle loro sofferenze. Anche le fontanelle,ora quasi scomparse dalle nostre strade, rallegrano il cuoredel passante sotto il caldo estivo. Alcune immagini ci fannopensare a realtà lontane e riflettere, per esempio, suquanto è faticoso il lavoro e la sopravvivenza in certi paesidell’Africa dove uomini e donne di buona volontà cercanodi rendere disponibile a quelle popolazioni, quanto noi, qui,spesso sfruttiamo senza risparmio e spesso, addiritturasprechiamo.

Lucia Menga

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LA SETTIMANA DI LIVORNOTOSCANA OGGI23 maggio 2010?

Un mondo senza speranza attende la bellezza della religioneCristiani,ebrei,musulmani e buddhisti uniti per l’uomo nell’orizzonte messianico

a crisi dell’uomocontemporaneo, lospaesamento delle nuovegenerazioni, la mancanza

di senso della vita alla qualeogni giorno viene meno unpunto di riferimento fondantedella propria identità: qualetema più attuale e urgente, inun contesto simile, di quelloche verrà trattato nel«Simposio» interreligioso dal 3al 4 giugno. Il messianismo,questo appunto l’argomento,sarà al centro di una serie diincontri che vedranno coinvoltiesponenti importanti delmondo ebraico, islamico,buddista e, naturalmente,cristiano.La dimensione interreligiosadel «Simposio» di quest’annoindica, certamente, l’urgenzaesistenziale che questo tema,dal titolo apparentemente«scolastico», nasconde. Nelleparole di don Piotr Kownacki,responsabile del CEDOMEI, laconsapevolezza della necessariadimensione popolare del«Simposio» e da questo la sceltadi diverse cornici: la chiesa del«Sacro cuore» per gliappuntamenti del 3 giugno, lacuria vescovile per la mattinadel 4 e la chiesa di Santa Luciaper gli interventi delpomeriggio a cui sarannoinvitate anche le scuole.Messianismo è attesa, speranza,gioia, è lo sguardo levato versoil cielo che accomuna tutte lereligioni, lo troviamonell’ebraismo, ma anchenell’Islam nonché nelbuddhismo che attende lavenuta del Buddha Maitreya.LA SPERANZA DELLE RELIGIONILa speranza è, dunque, untratto fondante delle religionied è proprio quello che, oggi,ha abbandonato l’uomo:viviamo nell’era del post-ideologia, del post-cristianesimo, ha spiegato donPiotr, in un tempo dunquecaratterizzato dalla frustrazionedel domani, fissato in un oggideluso dal passato e incapace diguardare al futuro, senzaneanche il senso della perdita,tanto brucianti sono le feritedella disillusione. Di fronte aquesto binario morto la

Lreligione si pone come unponte che permette il passaggioall’altra riva, che permette divivere sereni in un presente chepartecipa dell’eternità. Ancoral’astrattezza non haabbandonato la spiegazionedel tema ma, come ha precisatodon Piotr, non soltanto ogniepoca, ma anche ognicomunità, civile o religiosa, diun determinato arco temporaledella storia ed ogni singolapersona sente, ad un certopunto, di essere alla fine dellapropria storia, di essere giuntaad un binario morto e questo faprecipitare ogni cosanell’immanenza cioè nellafinitezza dell’oggi, un oggipieno di tristezza e diinquietudine. È proprio aquesta esperienza, così tragicain questo secolo, che il tema

del «Simposio» vuolerispondere andando a toccareun centro pulsante delle diversereligioni:CHE SENSO HA LA MIA FINE?CHE COSA MI PROMETTE LASPERANZA? DOVE LA CERCO?CHE RUOLO HA AVUTO NELLA

STORIA PASSATA E CHE RUOLOHA OGGI?Sarà possibile dialogareinsieme su questioni cosìimportanti e diverse, piene disfaccettature e, nello stessotempo, offrire alla città diLivorno, ma non solo,un’occasione per riscoprirequella speranza, tantobistrattata, che invececostituisce parte integrantedella dignità dell’essere umano.La nostra città vedràconfrontarsi, sulle sponde di unmare che ha permesso dasempre il dialogo tra culturediverse, esponenti di moltereligioni con l’obiettivocomune di parlare al cuoredell’uomo contemporaneo, adun uomo che,paradossalmente, anche seappartenente a questa o a

quella religione si configuracome ateo, senza speranza, indubbio, nelle ansie e nelleinquietudini di tutti i giorni,dell’esistenza della vita… ma,posso dire, ancor piùparadossalmente, proprioall’uomo che è «in pratica» ateo

si rivolge questo incontro!L’ALLELUIA PASQUALE DEICRISTIANIUn’attenzione particolare nelleparole di don Piotr anche a noicristiani che spesso viviamosenza questo orizzonte nuovo,quello dell’ «Alleluia» pasquale,del Risorto, che la Chiesa ripeteincessantemente e che cirichiama a vivere immersinell’eternità che il Messia ha giàaperto per tutti, nella vittoriache ancora non vediamocompletamente e che ci spingea vivere nell’attesa del ritorno,proprio come facevano i primicristiani ben coscienti di abitareun mondo che passavelocemente ma di esserecittadini della casa del Padre.È chiaro dunque che il«Simposio» organizzato dalCEDOMEI in collaborazionecon l’associazione «Anastasis»si rivolge a tutti: cristianicattolici e non, ebrei,musulmani, buddhisti, credentie atei, laici e consacrati perchési parla dell’uomo, della suaintima essenza, della suasalvezza.Davvero sarebbe un peccatoperdersi questa importanteoccasione che porterà a Livornouna ventata di aria fresca, diaria di vittoria, di vita nuova,eterna, che permetterà a tutti diriflettere più profondamentesull’essenza dell’uomo;riflessione, questa, richiesta daitempi che spogliano l’uomo dellavoro, della sicurezzaeconomica, perfino dellacultura rischiando di lasciarlonudo di fronte al futuro.

Flavia Marco

I detenuti del nostro territorio sostengono la campagna promossa dalla Comunità di Sant’Egidio

«Liberare i prigionieri in Africa »volte basta poco per riuscire ad

aiutare chi si trova in difficoltà. E’l’esempio dato dai detenuti delleCase Circondariali di Livorno e

della Gorgona, che hanno deciso di offrireil loro sostegno economico ai detenutidelle carceri africane. Infatti, nell’ambitodella campagna «Liberare i prigionieri inAfrica», promossa dalla Comunità diSant’Egidio in quasi tutte le carceri italia-ne, sono stati raccolti tra i detenuti euro4497 di cui euro 1120 nella sola provinciadi Livorno.Ma da cosa nasce questo progetto? Se idati delle condizioni delle carceri italianisono allarmanti, in tanti paesi africaniquesti arrivano ad assumere pesanti trattidi drammaticità. In molte strutture deten-tive i detenuti dormono per terra nel fan-go, solo i più fortunati hanno a disposi-zione delle stuoie. A volte non c’è spazionemmeno per permettere a tutti disdraiarsi contemporaneamente, visto chein una cella di 5x5 mt possono dormireanche 50 persone; si mangia quasi ovun-que solo una volta al giorno, molti nonhanno parenti che portino loro il cibo,perché abitano lontano o sono poveri. Iservizi igienici sono pochi e malridotti, avolte sono solo dei buchi nella terra. Aidetenuti vengono forniti due pezzi di sa-pone all’anno e le medicine sono un beneinaccessibile. In molte carceri si trovanoinsieme nelle stesse celle detenuti comunicon minorenni.

AChi sono i detenuti in Africa? Nellagran parte dei casi si finisce in carcere perpiccoli furti come quello di una mela, diuna barra di sapone o di due galline. Moltisono minori non registrati all’anagrafe ar-restati per vagabondaggio e per mancanzadi documenti: per questi piccoli reati siscontano spesso pene molto lunghe. Chinon ha soldi per pagare un avvocato restain carcere in attesa di un processo che nonarriverà mai. Altri, anche se sono giunti alfine pena, rimangono dentro perché nonhanno soldi per pagare la tassa prevista inmolti paesi per ottenere la liberazione(che è quasi sempre una piccola sommanon superiore a euro50). «Liberare i pri-gionieri in Africa» è dunque un progettoproposto ai detenuti delle carceri italianeorientato in primo luogo alla conoscenzadelle condizioni di vita dei più poveri tra ipoveri. Di fatto, anche le persone reclusenelle nostre carceri, spesso si trovano a fa-re i conti con ristrettezze economiche edifficoltà varie. Ma il principio di caritàcristiana per cui nessuno è così povero danon poter aiutare un’altra persona più po-vera di lui ha prevalso sull’abitudine, dif-fusa tanto in carcere quanto all’esterno, alamentarsi e a pensare che nulla si possafare per cambiare il nostro presente. Così,la risposta corale e partecipe di tanti dete-nuti e la disponibilità di tutta l’ammini-strazione della struttura carceraria hannopermesso la raccolta di una somma eleva-tissima che è già stata consegnata e suddi-

visa tra alcuni istituti di detenzione inAfrica, in cui sono presenti da tempo le at-tività e i progetti di assistenza delle Comu-nità di Sant’Egidio locali. Grazie alla cam-pagna «Liberare i prigionieri» sono già sta-te garantite possibilità di difesa a 20 pri-gionieri in Mozambico ed è stato possibilel’acquisto di medicine per 50 detenuti. Inaltre carceri è stato garantito il sostegnoalimentare per 2.000 prigionieri per unaspesa di circa euro 2000, ed è stato distri-buito il sapone allo stesso numero di pri-gionieri per una spesa complessiva di euro400. In Guinea Conakry sono stati liberati4 prigionieri con euro 170. Con euro 500circa è stata garantita la presenza di unmedico per 10 mesi, e l´acquisto di zanza-riere per 160 prigionieri. Nel carcere prin-cipale della capitale della Guinea Conakryè stato garantito il sostegno alimentare a1.000 prigionieri con euro 600. I primi ri-sultati di questa campagna hanno cosìcontribuito ad alleviare le condizionimolto dure di vita dei prigionieri dellecarceri africane, ma i detenuti delle carceridi Livorno e della Gorgona hanno pro-messo di non fermarsi qui, la campagnacontinuerà con una sorta di «adozione adistanza» dei progetti e delle iniziative mi-rate alla tutela dei diritti delle persone de-tenute e al miglioramento delle condizio-ni di vita nelle carceri.

Per saperne di più www.santegidio.org

Il pellegrinaggio a Torinodella parrocchia dei SalesianiDALLA SINDONE AI LUOGHI DI DON BOSCO

La parrocchia del Sacro Cuore ha compiuto tre pelle-grinaggi a Torino sul tema «Dalla Sindone ai luoghidi Don Bosco». Un primo gruppo, guidato da DonGino, ha visto la partecipazione di molti fedeli cheerano stati con lui nel pellegrinaggio in Terra Santae successivamente a Roma «Sulle orme di San Pie-tro», oggetto delle letture bibliche di questi due ulti-mi anni. Alla visita alla Sindone si sono poi recatiun gruppo di giovani condotti da Don Stefano e ungruppo di ministranti accompagnati da Fabio Pac-chiani.

La SindoneCosa dire della Sindone? Questo lenzuolo di li-no che reca l’immagine di un uomo con evi-denti segni di torture morto in seguito alla cro-cefissione. Era Gesù? Non si può dirlo con cer-tezza come ha ben spiegato il Prof. FrancescoMallegni, paleantropologo dell’Università di Pi-sa, ma ci sono molti elementi che inducono apensarlo. Nel viaggio, Don Gino Berto, ha cita-to il Vangelo di Giovanni (20,29) quando Gesùdice a Tommaso: «Tu hai creduto perché hai vi-sto; beati quelli che hanno creduto senza avervisto!». Chi è credente dunque, nell’anno 2010,crede per fede e non per altro anche se la Sindo-ne può essere effettivamente il sudario di Gesù.Pareri ContrariBisogna però dire che che contro la Sindone èpresente uno spirito laicista da crociata. Unesempio? In un articolo comparso sull’Unitàdello scorso 19 aprile lo scrittore Roberto Alaj-mo afferma: «la Sindone...un termometro mes-so sotto l’ascella della società italiana, per misu-rare la temperatura raggiunta dal clericalismoacritico. Le gerarchie si limitano a offrire l’og-getto alla venerazione superstiziosa dei fedeliper poi andare all’incasso. Sono poveri di spiri-to: che male c’è a lasciarglielo credere?». Cheprosa, vero? Non c’è nemmeno il beneficio deldubbio, i cristiani sono poveri di spirito, nelsenso che sono tutti dei creduloni e un po’ creti-ni. Ognuno è libero di proporre le proprie tesi,macrediamo che un po’ di rispetto sia semprenecessario.Alcune certezze E’ certo però che su questo «Sindon», lenzuolo,sono state trovate spore e pollini presenti soloin Palestina, insieme a resti di aloe e mirra, so-stanze che il popolo ebreo usava nelle onoran-ze funebri. E’ certo che dall’immagine, scaturitada un negativo fotografico eseguito nel 1898 daSecondo Pia, sono visibili alcune lesioni infertead un uomo dapprima flagellato e poi crocefis-so. E’ certo che all’uomo è stata posta sulla testauna corona di spine che ha causato numeroseferite ben visibili. E’ certo che ci troviamo difronte ad un volto che ha ricevuto numerosepercosse e che pure sembra avere una eccezio-nale serenità. E’ certo che le mani e i piedi sonostati inchiodati. E’ certo che a quest’uomo gli èstata inferta una ferita al costato che gli ha pro-curato l’uscita di sangue misto a siero. Su questielementi la relazione del Prof. Mallegni era sta-ta molto chiara. E certamente la Sindone non èstata dipinta e certamente nel secolo XIII°, altempo storico a cui si fa risalire la Sindone,posseduta da Geoffrey de Charny, non si potevarealizzare una riproduzione così sofisticata cheneppure oggi si riesce a ricostruire. Allora pos-siamo dire che la Sindone è veramente una pro-vocazione per le nostre certezze che invita adinterrogarci sul mistero del dolore e della mor-te.I luoghi di don BoscoDopo aver visitato anche la reggia di VenariaReale, il secondo giorno del pellegrinaggio si èsvolto sui luoghi in cui Don Bosco ha operato.La prima meta è stata il rione Valdocco, è qui in-fatti che il Santo potè iniziare il suo metodo diincontro con i giovani disagiati, quello del «si-stema preventivo», basato sulla fiducia, la spe-ranza e l’amorevolezza. Ancora oggi a Valdoccoè funzionante un Centro di Specializzazioneper giovani dove si svolgono corsi di Formazio-ne Professionale di grafica e un Convitto. LaMadonna apparve in sogno a Don Bosco e gliindicò di costruire una chiesa nel luogo doveoffrirono il martirio i gloriosi Avventore, Solu-tore e Ottavio, e così nel cuore di Valdocco ven-ne consacrata nel 1868 la chiesa di Maria Ausi-liatrice, ora Santuario che oggi custodisce lespoglie mortali di San Giovanni Bosco, di SantaMaria Mazzarello e di San Domenico Savio. Ipellegrini hanno poi raggiunto il Santuario del-la Consolata dedicata alla Patrona della città,realizzata dagli architetti Guarini e Juvarra. Ilpellegrinaggio si è concluso con la visita a Ca-stelnuovo Don Bosco e alla cittadina di Chieridove Don Bosco frequentò il seminario e fu or-dinato sacerdote prima di andare a Torino; aChieri Don Bosco lavorò alcuni anni come gio-vane di bottega presso una famiglia che gestivaun bar. Quindi visita al Colle Don Bosco, l’anti-ca frazione di Becchi, dove si è vista la poveracasa natale del Santo. Nei pressi è stata da pococostruita dai Salesiani una grande chiesa che hala caratteristica di essere interamente in legno,un segno di calore e di accoglienza, sulla faccia-ta è stata posta una frase di Papa Giovanni Pao-lo II°, venuto in visita, che dice tutto sul cari-sma di Don Bosco «Colle delle beatitudini gio-vanili e scuola di santità».

Gianni Giovangiacomo

il 3 e 4 Giugno a Livorno il Simposio interreligioso promosso dal Ce.Do.MEI

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LA SETTIMANA DI LIVORNO TOSCANA OGGI23 maggio 2010 ?

Speciale Azione Cattolica

«A passo d’uomo suisentieri dei cercatori di Dio»La testimonianza del presidente dell’ Azione Cattolica livornese

ià da qualcheanno a questaparte l’ACnazionale offre

nei primi giorni diMaggio un’esperienzaecclesiale significativa atutte le presidenzediocesane d’Italia,quella di vivere qualchegiorno nelle casestoriche dell’AC(“Domus Mariae” e“Domus Pacis”) in unclima di preghiera,riflessione, studio,confronto,approfondendo i temipiù rilevanti che laChiesa italiana progettaper gli anni a venire. Sel’anno scorso il tema eraquello dell’educazioneconiugata con il verboamare quest’anno si èpuntato sul primoannuncio coniugatocon il verbo cercare.Solo chi si mette sullestrade dei cercatori diDio si scopre esso stessocercatore, per questoservono occhi eorecchie ben aperti sullarealtà del mondo. Consimili parole ilpresidente nazionaleFranco Miano ha apertoe chiuso il convegnoevidenziando così ilcuore stesso dell’AC:l’annuncio. Nella fedeche illumina la vita enella vita che interrogala fede sta l’intrecciopersonale ecomunitario di ricercache l’AC attraverso isuoi cammini ordinaricerca di offrire a misuradi ragazzo, giovane,adulto. Se il finedell’associazione èl’evangelizzazione, ilpunto di partenza nonpuò che essere l’uomo e

Gla sua sete di Dio, le sue«domande di senso»che bisogna saperaccompagnare, nelrispetto dei tempi, inuno stile di ascolto, dicondivisione, difraternità. L’iconaevangelica che haaccompagnato iconvegnisti è stataquella della samaritanaal pozzo di Sicàr (Gv 4,5-42) e proprio da quelluogo di passaggio, incui i viandantiintrecciavano le lorostorie e le lororicerche,si ha unincontro che va moltooltre la condivisione di

un bisogno essenzialecome quello di un po’d’acqua per chi èassetato. Gesù è inricerca, Gesù è stanco,Gesù chiede ad unadonna, per giunta unadonna straniera, Gesùtrasforma un episodioordinario in unarivelazione del sensodel tempo, il sensodella Pasqua entra nellastoria della donnapoiché Gesù sa leggereil vissuto dellasamiratana e saorientare nella giustaprospettiva la suaricerca d’infinito.L’incontro con Gesùtrasforma e rendetestimone la donnaverso gli altri, lo stiledell’annuncio siesprime così in ricercadella verità,

l’evangelizzazionediventa così dono peresprimere la nostralibertà rendendo piùvera la nostra identità.Nel secondo giornoChiara Giaccardi(docente in Sociologiadella comunicazionepresso l’Univ. Cattolicadi Milano) ha delineatoun quadro generale delcontesto socialeodierno, in cui deveinnestarsi il primoannuncio, un contestosempre più materialista,in cui la tecnica diventa,non strumento per lacrescita comune,quanto piuttosto

desiderio esasperato dionnipotenza. Delicatisono i meccanismi cheportano sempre piùpersone, oggi, adaffidarsi alla magia ealle scommesse, quasiche esse siano in gradodi azzerare, in pochiistanti, l’intervallo tradesiderio erealizzazione personale.D’altro canto oggi ildesiderio si traduce inricerca di godimento,così che si vuole renderetutto alla portata, pergoderestrumentalizzando cosee persone. Ben altrocircolo virtuoso invecesi instaura tra desiderioe grazia, la grazia spingead uscire da sé affinchési cammini con l’altroper ricercare la verità edessere critico e libero, in

grado di assumersi leproprie responsabilità.Giuseppe Lorizio(docente TeologiaFondamentale Pont.Univ. Lateranense) conuna lettura teologica deltema dell’annuncio haportato i partecipanti suquattro diverse vie diricerca, la via daGerusalemme a Gerico,quella della croce, la viadi Emmaus ed infine lavia di Damasco, il filorosso delle quattro viesta in una fededinamica, una fedeprovata che si mette incammino, che è capacedi rischiare, nel dubbioe nelle difficoltà, per laricerca della verità. DonGuido Benzi (direttoreUfficio CatechisticoCEI) ha richiamatol’urgenza per i laiciimpegnati nella Chiesaad innervare di primoannuncio ogni azionequotidiana, seguendo ledirettrici della gratuità edel dono di sè. L’uomoin ricerca non può cheporsi delle domande edè proprio da un buonapedagogia delledomande condivise chepuò essere rilanciatooggi l’annuncio dellabuona notizia, unannuncio che è alleanzad’amore con Dio e cheesce da ogni logicascontata (proprio comeal pozzo di Sicar). Pervivere con stileautentico l’annuncio, ènecessario fare il saltoda dispensatori di Dio acercatori di Dio;l’umiltà, l’ascolto, ildialogo sonoatteggiamenti da viverenel serviziodell’evangelizzazione.

Non solo relazioni daascoltare, però, nella tregiorni romana c’è statoanche ampio spazio peril confronto, inparticolare nei«laboratori a tema», incui i responsabiliassociativi provenientida tutta Italia si sonoarricchitivicendevolmenteconfrontandosi sullediverse esperienze dellechiese locali. Così neidiversi gruppi il primoannuncio è statodeclinato nel mondodel lavoro, della scuola,dell’università, dellosport, della politica,così come negli ambitidella famiglia, dellapastorale e nellesituazioni di sofferenza,proprio perché non c’èesperienza e non c’èluogo dove non possagiungere la speranza diun incontro vero,l’incontro con il Cristorisorto, un incontrocapace di farti cercare edadorare Dio in spirito everità.

Giulio Sangiacomo

La festa degli incontri nelchiostro del Vescovado

SIAMO IN ONDA!omenica 9 maggio l’ACR livornese si è ritrovata come ognianno a festeggiare la festa degli incontri nel chiostro del ve-

scovado. I ragazzi erano più di 60 delle parrocchie di Sant’ Ago-stino, San Jacopo, Sacro Cuore, San Simone e della Madonna. Lagiornata è stata scandita dalle frequenze di radio ACR che hamandato in onda tutti gli inni delle passate feste e soprattuttoquello di quest’anno che, parafrasando il nostro rapporto conGesù, ci ha sintonizzati con il suo amore: «Siamo in onda per co-municare la bellezza dell’Amore che vive in noi, e come un’ondal’Amore ci circonda, sintonizza il cuore sulla felicità».Grazie ai giochi, tutti a tema con il mondo radiofonico, i ragazzihanno imparato che, per trasmettere il Vangelo, bisogna impe-gnarci con tutti noi stessi e che, trasmettere i messaggi di Dio,può essere difficile per le troppe interferenze che disturbano lafrequenza. Ma quando si è pilotati dalla voce del Signore siamoin grado di poter fare cose grandi e belle tutti insieme, come labandiera che tutti i partecipanti hanno creato per l’incontro na-zionale dell’Acr e Giovanissimi con il Santo Padre, il prossimo30 Ottobre.La festa si è conclusa con l’intervento di Monsignor Simone cheha salutato i ragazzi e con la celebrazione della Eucaristia allaquale hanno partecipato anche i genitori. Don Federico, assi-stente diocesano dell’ACR, ha scandito nella sua omelia l’impor-tanza di «accendere la nostra radio» e «sintonizzare il cuore» perpoter ascoltare forte e chiaro il «segnale» che viene da Gesù, cheogni giorno parla a noi per rafforzare la nostra fede e farci testi-moni del suo Amore. L’arrivederci è stato già fissato al campeg-gio della prossima estate, dal 25 al 29 Luglio a Quercianella, e al-l’incontro nazionale a Roma il prossimo 30 Ottobre.

Michela Schettino

D

«L’evangelizzazione diventa cosìdono per esprimere la nostralibertà rendendo più vera lanostra identità»

I CAMPI ESTIVI AC

Le proposte per i campiestivi 2010

RAGAZZI«C’è di + Diventiamo grandi insieme»

Destinatari: ragazzi dagli 8 ai 14 anniLuogo e data: Quercianella (LI) 25-29LuglioQuota: 130 euroPer maggiori info: Michela328.6177468 / [email protected] ; Matteo 328.6587814 / [email protected]

GIOVANI«Non ho tempo da perdere!...essere nelmondo ma non del mondo»

Destinatari: giovani dai 15 ai 30 anniLuogo e data: St. Rhémy en Bosses(AO) 8-14 AgostoQuota: 230 euro (viaggio in pullmancompreso)Informazioni e adesioni: Chiara3480161559 / [email protected];Francesca 335.6399904/[email protected]; Mauro349.1991940

ADULTI«Vivere la casa abitare il mondo»

Destinatari: famiglie con o senza figliLuogo e data: Penia di Canazei (TN)21-28 AgostoQuoto: 49 euro adulto pensione com-pleta +50/40% etc per fasce età figliInformazionie adesioni: Gabriele0586.580203 / [email protected]

Per saperne di più sulle varie iniziativevisita: www.aclivorno.it

L'AC LIVORNESE A S.AGOSTINO

PREGHIERA E DIGIUNOA SOSTEGNO DEL PAPA

Azione Cattolica livornese si è ri-trovata in preghiera presso la par-rocchia di S.Agostino in occasionedella giornata di solidarietà al Pa-

pa. E’ stato un modo per pregare insieme alPapa in questo momento delicato del suoministero, anche a seguito degli abusi av-venuti negli anni scorsi nella Chiesa adanno di giovani e bambini.Proprio qualche giorno fa lo stesso Papa ciha ricordato che: «la più grande persecu-zione della Chiesa non viene dai nemicifuori, ma nasce dal peccato nella Chiesa eche la Chiesa quindi ha profondo bisognodi ri-imparare la penitenza, di accettare lapurificazione, di imparare da una parte ilperdono, ma anche la necessità della giu-stizia.Il perdono non sostituisce la giustizia.Con una parola, dobbiamo ri-imparareproprio questo essenziale: la conversione,la preghiera, la penitenza» (la versione in-tegrale delle parole del Papa è sul sito del-la Santa Sede www.vatican.va)In piena sintonia con le parole del Papa,l’Azione Cattolica diocesana ha propostoquesto incontro di digiuno e preghiera per:- esprimere solidarietà con tutte le vittimeche hanno subito gravissimi abusi nel cor-so degli anni- chiedere perdono dei peccati che dentrola Chiesa sono stati commessi attraversoun segno di penitenza, il digiuno, che aiu-ti ad essere fedeli alla missione affidataci- pregare per una conversione, di ciascunoe di tutti, che renda la Chiesa sempre piùcorpo mistico di Cristo - pregare per sostenere Papa BenedettoXVI nel suo importantissimo e grave mini-stero- pregare affinché vescovi, preti, religiosi elaici, ciascuno secondo la propria vocazio-ne, sappiano essere degni del vangelo,buona notizia per il mondo- rifiutare la banale e maligna generalizza-zione che molti organi d’informazionehanno voluto cavalcare in questi ultimimesi nei confronti di vescovi e sacerdoti.

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