La Settimana n. 24 del 23 giugno 2013

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Via del Seminario, 61 57122 Livorno tel. e fax 0586/210217 [email protected] Notiziario locale Direttore responsabile Andrea Fagioli Coordinatore diocesano Nicola Sangiacomo Reg. Tribunale Firenze n. 3184 del 21/12/1983 23 giugno 2013 S empre per imitare Gesù, lo sguardo della Chiesa sul mondo dovrà fermarsi su un soggetto privilegiato: gli emarginati. Proprio come quella donna emarginata da tutti, ma reinserita da Gesù nella via del vero amore. Allora, come quello di Gesù, lo sguardo del cristiano per i poveri non dovrà mai essere solo commiserante ma edificante; mai solo conso- lante ma d i vero impegno. Perché non sarebbe sufficiente alla Chiesa lo sguardo di fede verso Dio, se essa non sapesse anche guardare e scoprire nel mondo coloro che Gesù ha fatto simili a sé, nella povertà. Come una chiesa guarda il mondo, Una missione d’accoglienza, 1980 I sedici pellegrini che dal 14 al 29 luglio voleranno a Rio de Janeiro per la Giornata mondiale della gioventù ad incontrare Papa Francesco BOA SORTE! DI MARTINA BONGINI i respira un’aria verde oro nelle sale parrocchiali della chiesa del Soccorso; qui infatti sono in fermento gli ultimi e fondamentali preparativi per la giornata mondiale della gioventù a Rio de Janeiro. Saranno sedici i gli avventurieri che partiranno alla volta della città più famosa del Brasile, guidati da don Marcio Farias Nougueira; un ’avventura che si presenta ancora oggi, ad un mese dalla partenza, piuttosto incerta. Nonostante queste incertezze però, il nutrito gruppetto, pur con qualche paura (neanche poi troppo nascosta), è pronto alla partenza e a lasciarsi guidare dalla Provvidenza. Fulvio, Diletta, Virginia, Benedetta, Claudia, Giovanni, Claudia, Jamona, Sandra, Paola, Rildison, Elena, Diego, Arianna, Lorenzo e Francesco sono pronti a volare nel continente America e a vivere quello che sicuramente, come ci confermano, sarà una delle esperienze più belle ed indimenticabili della propria vita. Qualcuno di loro, come Diletta, ha già partecipato alla scorsa giornata a Madrid, un evento a cui non ha voluto mancare neanche questa volta, portando con sé anche la sorella più piccola Benedetta, sperando di poter condividere e mettere nell’album delle foto di famiglia un ricordo così particolare. C’è poi Francesco, ormai esperto veterano delle GMG, che tornerà per prestare servizio da volontario insieme a Lorenzo; un lato della medaglia sicuramente diverso, forse più faticoso, forse più coinvolgente. A far "compagnia" a Francesco, tutta la famiglia: Elena, Diego e Arianna infatti saranno presenti nel gruppo dei pellegrini, «abbiamo voluto vivere quest’esperienza tutti insieme, come famiglia - ci raccontano- nelle scorse GMG, abbiamo visto quante sono le famiglie, in particolar modo quelle provenienti dall’America Latina, che condividono quest’avventura tutti insieme. Se siamo spaventati? Sicuramente un po,’ però non ci facciamo troppe domande, piuttosto ci affidiamo alla Madonna di Montenero». Molti degli altri partecipanti invece hanno deciso di andare a Rio, spinti dalla voglia di conoscere il nuovo Papa Francesco, «nell’ascoltare le parole di questo Papa, nel vedere come sia un uomo così semplice, una persona che riesce a sensibilizzare molti che stanno fuori del mondo della Chiesa, mi ha convinto a buttarmi in quest’impresa, nonostante non sia più troppo giovane» ci confessa Fulvio. Anche Giovanni, che si è deciso solo un paio di mesi fa, è convinto che « vivremo emozioni fortissime, così come ho vissuto durante l’esperienza che ho fatto a Loreto. Dopo quell’esperienza - ci confessa- sono rimasto folgorato dal calore, dall’unione di tutte quelle persone, che come te condividono quel momento e sono lì per lo stesso tuo motivo». Ad accompagnarli nel viaggio ci sarà anche l’icona della Madonna di Montenero, che il gruppo porterà in dono al console di Rio, Mario Panaro. Sono tutti unanimi nell’affermare che sarà senza alcun dubbio un viaggio indimenticabile; il conoscere una nuova realtà, un nuovo paese ed incontrare migliaia di persone rimarrà come segno indelebile nei cuori di tutti. Saranno due settimane intense: la prima nella parrocchia di Nostra Signora di Fatima a Maricá, dove i nostri pellegrini saranno ospitati nelle famiglie mentre nella settimana successiva ci sarà la catechesi e la preparazione alla veglia di Sabato 27 e alla Santa Messa di Domenica 28 luglio. Un programma intenso e faticoso, quello che si apprestano ad affrontare i sedici avventurieri, pronti a superare le insidie, che come in tutte le avventure si presenteranno ma forti della loro fede e del sostegno e delle preghiere che da quaggiù tutti noi rivolgeremo per loro. S UNA MESSA PER I PELLEGRINI Domenica 23 Giugno alle 11.30,al Santuario di Montenero, il Vescovo, mons. Simone Giusti, celebrerà la S. Messa alla presenza dei pellegrini e volontari che prenderanno parte alla Giornata Mondiale della Gioventù. LUNEDÌ 22 LUGLIO 2013 16.00 Accoglienza ufficiale all’Aeroporto Internazionale Galeão/Antonio Carlos Jobim di Rio de Janeiro Cerimonia di benvenuto nel Giardino del Palazzo Guanabara di Rio de Janeiro. Discorso del Santo Padre Visita al Presidente della Repubblica nel Palazzo Guanabara a Rio de Janeiro MERCOLEDÌ 24 LUGLIO 2013 10.30 Santa Messa nella Basilica del Santuario di Nostra Signora della Concezione di Aparecida Omelia del Santo Padre 18.30 Visita all’Ospedale São Fancisco de Assis na Providência - V.O.T. a Rio de Janeiro. Discorso del Santo Padre GIOVEDÌ 25 LUGLIO 2013 09.45 Consegna delle chiavi della città al Santo Pa- dre e Benedizione delle bandiere olimpiche nel Pa- lazzo della Città a Rio de Janeiro 11.00 Visita alla Comunità di Varginha (Man- guinhos) a Rio de Janeiro.Discorso del Santo Padre 18.00 Festa di accoglienza dei giovani sul lungo- mare di Copacabana a Rio de Janeiro Saluto e Di- scorso del Santo Padre VENERDÌ 26 LUGLIO 2013 10.00 Confessione di alcuni giovani della XXVIII GMG nel Parco della Quinta da Boa Vista a Rio de Janeiro. Breve incontro con alcuni giovani detenuti nel Palazzo Arcivescovile St. Joaquim a Rio de Janeiro 12.00 Preghiera dell’Angelus Domini dal Balcone centrale del Palazzo Arcivescovile St. Joaquim a Rio de Janeiro Allocuzione del Santo Padre 12.15 Saluto al Comitato Organizzatore della XXVIII Giornata Mondiale della Gioventù e ai Benefattori nel Pa- lazzo Arcivescovile St. Joaquim a Rio de Janeiro 13.00 Pranzo con i giovani nel Salone rotondo del Palaz- zo Arcivescovile St. Joaquim a Rio de Janeiro 18.00 Via Crucis con i giovani sul Lungomare di Copacabana a Rio de Janeiro. Discorso del Santo Padre SABATO 27 LUGLIO 2013 09.00 Santa Messa con i Vescovi della XXVIII GMG e con i Sacerdoti, i Religiosi e i Seminaristi nella Cattedrale di San Sebastiano a Rio de Janeiro. Omelia del Santo Padre 13.30 Pranzo con i Cardinali del Brasile, la Presidenza del- la Conferenza Nazionale dei Vescovi del Brasile, i Vescovi della Regione e il Seguito Papale nel Grande Refettorio del Centro Studi di Sumaré a Rio de Janeiro 19.30 Veglia di preghiera con i giovani nel Campus Fidei a Guaratiba Discorso del Santo Padre DOMENICA 28 LUGLIO 2013 10.00 Santa Messa per la XXVIII Giornata Mondiale della Gioventù nel Campus Fidei a Guaratiba. Omelia del Santo Padre Preghiera dell’Angelus Domini nel Campus Fidei a Guara- tiba. Allocuzione del Santo Padre 17.30 Incontro con i Volontari della XXVIII GMG nel Pa- diglione 5 di Rio Centro a Rio de Janeiro. Discorso del Santo Padre IL VIAGGIO DEL PAPA in breve IL GRANELLO di senape di mons. Alberto Ablondi VERSO RIO DE JANEIRO

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Settimanale della Diocesi di Livorno

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Via del Seminario, 6157122 Livornotel. e fax0586/[email protected]

Notiziario locale Direttore responsabileAndrea Fagioli

Coordinatore diocesanoNicola Sangiacomo

Reg. Tribunale Firenze n. 3184 del 21/12/1983

23 giugno 2013

Sempre per imitare Gesù, lo sguardo della Chiesa sul mondo dovràfermarsi su un soggetto privilegiato: gli emarginati. Proprio come

quella donna emarginata da tutti, ma reinserita da Gesù nella via delvero amore.Allora, come quello di Gesù, lo sguardo del cristiano per i poveri nondovrà mai essere solo commiserante ma edificante; mai solo conso-lante ma d i vero impegno. Perché non sarebbe sufficiente alla Chiesalo sguardo di fede verso Dio, se essa non sapesse anche guardare escoprire nel mondo coloro che Gesù ha fatto simili a sé, nella povertà.

Come una chiesa guarda il mondo,Una missione d’accoglienza, 1980

I sedici pellegrini che dal 14 al 29 luglio voleranno a Rio de Janeiro per la Giornata mondiale della gioventù ad incontrare Papa Francesco

BOA SORTE!

DI MARTINA BONGINI

i respira un’aria verdeoro nelle saleparrocchiali della chiesadel Soccorso; qui infatti

sono in fermento gli ultimi efondamentali preparativi perla giornata mondiale dellagioventù a Rio de Janeiro.Saranno sedici i gliavventurieri che partirannoalla volta della città piùfamosa del Brasile, guidati dadon Marcio FariasNougueira; un ’avventura chesi presenta ancora oggi, adun mese dalla partenza,piuttosto incerta.Nonostante queste incertezzeperò, il nutrito gruppetto,pur con qualche paura(neanche poi tropponascosta), è pronto allapartenza e a lasciarsi guidaredalla Provvidenza.Fulvio, Diletta, Virginia,Benedetta, Claudia,Giovanni, Claudia, Jamona,Sandra, Paola, Rildison,Elena, Diego, Arianna,Lorenzo e Francesco sonopronti a volare nelcontinente America e a viverequello che sicuramente,come ci confermano, saràuna delle esperienze piùbelle ed indimenticabili dellapropria vita.Qualcuno di loro, comeDiletta, ha già partecipatoalla scorsa giornata a Madrid,un evento a cui non havoluto mancare neanchequesta volta, portando con séanche la sorella più piccolaBenedetta, sperando di potercondividere e metterenell’album delle foto difamiglia un ricordo cosìparticolare.C’è poi Francesco, ormaiesperto veterano delle GMG,che tornerà per prestareservizio da volontarioinsieme a Lorenzo; un latodella medaglia sicuramentediverso, forse più faticoso,forse più coinvolgente.A far "compagnia" aFrancesco, tutta la famiglia:

Elena, Diego e Ariannainfatti saranno presenti nelgruppo dei pellegrini,«abbiamo voluto viverequest’esperienza tuttiinsieme, come famiglia - ciraccontano- nelle scorseGMG, abbiamo visto quantesono le famiglie, in particolarmodo quelle provenientidall’America Latina, checondividono quest’avventuratutti insieme. Se siamospaventati? Sicuramente unpo,’ però non ci facciamotroppe domande, piuttosto ciaffidiamo alla Madonna diMontenero».Molti degli altri partecipantiinvece hanno deciso diandare a Rio, spinti dallavoglia di conoscere il nuovoPapa Francesco,«nell’ascoltare le parole diquesto Papa, nel vederecome sia un uomo cosìsemplice, una persona cheriesce a sensibilizzare moltiche stanno fuori del mondodella Chiesa, mi ha convintoa buttarmi in quest’impresa,nonostante non sia piùtroppo giovane» ci confessaFulvio.Anche Giovanni, che si èdeciso solo un paio di mesifa, è convinto che « vivremoemozioni fortissime, cosìcome ho vissuto durantel’esperienza che ho fatto a

Loreto. Dopoquell’esperienza - ciconfessa- sono rimastofolgorato dal calore,dall’unione di tutte quellepersone, che come tecondividono quel momentoe sono lì per lo stesso tuomotivo».Ad accompagnarli nelviaggio ci sarà anche l’iconadella Madonna diMontenero, che il gruppo

porterà in dono al consoledi Rio, Mario Panaro.Sono tutti unaniminell’affermare che sarà senzaalcun dubbio un viaggioindimenticabile; il conoscereuna nuova realtà, un nuovopaese ed incontrare migliaiadi persone rimarrà comesegno indelebile nei cuori ditutti. Saranno due settimaneintense: la prima nellaparrocchia di Nostra Signoradi Fatima a Maricá, dove inostri pellegrini sarannoospitati nelle famigliementre nella settimanasuccessiva ci sarà la catechesie la preparazione alla vegliadi Sabato 27 e alla SantaMessa di Domenica 28luglio.Un programma intenso efaticoso, quello che siapprestano ad affrontare isedici avventurieri, pronti asuperare le insidie, che comein tutte le avventure sipresenteranno ma forti dellaloro fede e del sostegno edelle preghiere che daquaggiù tutti noirivolgeremo per loro.

S

UNA MESSA PER IPELLEGRINIDomenica 23 Giugnoalle 11.30,al Santuariodi Montenero, ilVescovo, mons. SimoneGiusti, celebrerà la S.Messa alla presenza deipellegrini e volontariche prenderanno partealla Giornata Mondialedella Gioventù.

LUNEDÌ 22 LUGLIO 201316.00 Accoglienza ufficiale all’Aeroporto Internazionale

Galeão/Antonio Carlos Jobim di Rio de JaneiroCerimonia di benvenuto nel Giardino del PalazzoGuanabara di Rio de Janeiro. Discorso del SantoPadreVisita al Presidente della Repubblica nel PalazzoGuanabara a Rio de Janeiro

MERCOLEDÌ 24 LUGLIO 201310.30 Santa Messa nella Basilica del Santuario diNostra Signora della Concezione di AparecidaOmelia del Santo Padre18.30 Visita all’Ospedale São Fancisco de Assis naProvidência - V.O.T. a Rio de Janeiro. Discorso delSanto Padre

GIOVEDÌ 25 LUGLIO 201309.45 Consegna delle chiavi della città al Santo Pa-dre e Benedizione delle bandiere olimpiche nel Pa-lazzo della Città a Rio de Janeiro11.00 Visita alla Comunità di Varginha (Man-guinhos) a Rio de Janeiro.Discorso del Santo Padre18.00 Festa di accoglienza dei giovani sul lungo-mare di Copacabana a Rio de Janeiro Saluto e Di-scorso del Santo Padre

VENERDÌ 26 LUGLIO 201310.00 Confessione di alcuni giovani della XXVIIIGMG nel Parco della Quinta da Boa Vista a Rio deJaneiro. Breve incontro con alcuni giovani detenuti

nel Palazzo Arcivescovile St. Joaquim a Rio de Janeiro12.00 Preghiera dell’Angelus Domini dal Balcone centraledel Palazzo Arcivescovile St. Joaquim a Rio de JaneiroAllocuzione del Santo Padre12.15 Saluto al Comitato Organizzatore della XXVIIIGiornata Mondiale della Gioventù e ai Benefattori nel Pa-lazzo Arcivescovile St. Joaquim a Rio de Janeiro13.00 Pranzo con i giovani nel Salone rotondo del Palaz-zo Arcivescovile St. Joaquim a Rio de Janeiro18.00 Via Crucis con i giovani sul Lungomare diCopacabana a Rio de Janeiro. Discorso del Santo Padre

SABATO 27 LUGLIO 201309.00 Santa Messa con i Vescovi della XXVIII GMG e con iSacerdoti, i Religiosi e i Seminaristi nella Cattedrale di SanSebastiano a Rio de Janeiro. Omelia del Santo Padre13.30 Pranzo con i Cardinali del Brasile, la Presidenza del-la Conferenza Nazionale dei Vescovi del Brasile, i Vescovidella Regione e il Seguito Papale nel Grande Refettorio delCentro Studi di Sumaré a Rio de Janeiro19.30 Veglia di preghiera con i giovani nel Campus Fidei aGuaratiba Discorso del Santo Padre

DOMENICA 28 LUGLIO 201310.00 Santa Messa per la XXVIII Giornata Mondiale dellaGioventù nel Campus Fidei a Guaratiba. Omelia del SantoPadrePreghiera dell’Angelus Domini nel Campus Fidei a Guara-tiba. Allocuzione del Santo Padre17.30 Incontro con i Volontari della XXVIII GMG nel Pa-diglione 5 di Rio Centro a Rio de Janeiro. Discorso delSanto Padre

IL VIAGGIO DEL PAPAin breve

IL GRANELLOdi senape

di mons. Alberto Ablondi

VERSORIODE JANEIRO

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LA SETTIMANA DI LIVORNOTOSCANA OGGI23 giugno 2013II

Alla scuola DELLA COMUNITÀ DI SANT’EGIDIO

Vecchi e nuovicittadini festeggiano

on poteva mancare anchequest’anno alla fine dell’anno

pastorale la festa di estate deivolontari della carità. Sarà bellovivere un momento di incontromettere al centro la preghiera, lafesta, la condivisione.Desideriamo vivere un momentodi fraternità insieme ma ancheringraziare i tanti volontari per laloro disponibilità e generosità. C’è chi presta qualche ora del suotempo prezioso alla Caritas di"Torretta", altri nelle variecommissioni : Handicap, lavoro,carcere, tossicodipendenza e cisono tanti volontari che svolgono iloro servizio nelle CaritasParrocchiali.La festa delle volontari è un invitorivolto a tutti, volontari caritasdiocesana e parrocchiale.Vi aspettiamo al Porto diFraternità a "Torretta" Giovedì 27giugno alle ore 17.30.La nostra festa comincerà con laCelebrazione Eucaristicapresieduta da P. Francesco(missionario vincenziano) econtinuerà nella gioia dellamusica, il canto, il ballo per poiconcludere con la cena nelpiazzale della caritas.Per motivi organizzativi è graditala conferma della vostra presenza,entro lunedì 24, chiamando lasegreteria 0586/884693 oinviando [email protected] Per chi lo desidera sono graditi deidolci da condividere tutti insieme.Vi aspettiamo numerosi!!!

Sr Raffaella, Enrico e tutti gli operatori

N

Un grazie a tutti i volontari

a Fondazione "Luigi Scotto" diStagno, meglio conosciuta comeCasa Famiglia, ha voluto ringraziaretutti i volontari che, non solo ogni

domenica accompagnano gli ospiti dellaCasa alla messa domenicale presso laParrocchia di S.Luca, ma sono semprepresenti alle varie iniziative organizzatedalla struttura insieme al Parroco donPietro.Tutti insieme in unpranzo convivialepreparato dalpersonale dellacucina interna dellastruttura.Ha accolto l’invito ilvescovo monsignorSimone Giusti, cosìcome ha fatto moltealtre volte. E’ per noiè un concreto puntodi sostegno e diincoraggiamento adandare avanti nel ns. impegnononostante le varie difficoltà cheincontriamo.Alla festa oltre ai volontari e al Parrocodon Pietro hanno partecipato tutti i

componenti delC.d.A. dellaFondazione , ilPresidente dr. CeiFabio, laresponsabile dellastruttura MonticelliEnrica, il dr.

Giuseppe Marcacci, la Dr.sa EmmaAcquaviva e l’avv. Rosy Sergi.Particolarmente gradita è stata la presenzadi Suor Raffaella Spiezio Presidente dellaFondazione Caritas di Livorno.

Un vero momento di festa e tra la gioiadei ragazzi, residenti in Casa Famiglia,per tutta la giornata si è respirata un’ariadi serenità all’insegna della solidarietà edell’amicizia trasmessa loro da tutti ipresenti.Ci siamo salutati con c’impegno diricreare, in futuro, altri momenti, di festa,organizzare ulteriori iniziative persensibilizzare la popolazione esoprattutto far integrare sempre di più iragazzi della casa famiglia con la società.

Enrica Monticelli

L

La Messa e la Festa insieme

LA FESTADI TUTTII VOLONTARIDELLACARITAS

i è tenuta domenicapomeriggio a Livorno neilocali della Chiesa di SanGiovanni Battista la

consegna dei diplomi aglistudenti della Scuola diLingua e Cultura italiana dellaComunità di Sant’Egidio. Inun clima festoso ed allapresenza del Presidente dellaProvincia Giorgio Kutufà, chesostiene l’iniziativa da ormaitre anni, sono stati consegnati107 diplomi e 63 attestati difrequenza, per altrettantistudenti provenienti da oltre20 paesi del mondo.

Un’immagine colorata ecomposita che descrive laLivorno di oggi e parla diquella di domani. “Livorno ènata dallo stare insieme. Voifate tornare Livorno alle sueorigini, quando la diversitàcostituiva la forza di questa città. Vedo in voi – ha detto

Kutufà prima di consegnare idiplomi – il passato, ilpresente, ed il futuro dellanostra città che costituisce unriflesso del mondo”. Gli oltre200 partecipanti allaconsegna dei diplomi,chiamati ad uno ad uno pernome a ritirare l’attestatoconsegnato dalle maestre e daKutufà, mostrano il loroattestati felici e dicono:“l’integrazione passaattraverso l’apprendimentodella lingua e della culturaitaliana”. Nella tenaciadell’apprendimento dellalingua si vede in loro il

desiderio di “fare parte dellacittà”, di unirsi alla sua storia,di stare insieme agli altri e dicontribuire ad uscire dalmomento di difficoltà che lacittà vive. Infatti “stareinsieme” rappresenta “ungrande arricchimento, in untempo di crisi … a questascuola ci siamo arricchititutti”, così ha concluso

MichelaMazzoniresponsabiledella scuolalivornese, giuntaal suo quintoanno di attività. Durante lacerimonia eranopresenti anchenumerosianziani che daanni, con laComunità diSant’Egidio,accompagnano

il percorso degli studenti con iloro racconti sulla memoriadella seconda guerramondiale e deibombardamenti chesconvolsero la città il 28maggio 1943. Grazie a loro lamemoria della nostra città e lacultura di convivenza pacificapassano ai nuovi cittadini. Lapresenza di anziani-testimonisi è caratterizzata dalla parolemolto affettuose che Rosariaha rivolto agli studenti: “Voinon siete stranieri senzanome … qui nessuno èstraniero, ognuno ha unnome ed una storia: voi siete inostri nipoti!”.

S

Consegnati 170diplomi agli studentidella Scuola di Linguae cultura italiana

A Stagno un momento di festa nella Casa famiglia

Giovedì 27 giugno alle ore17.30 al Porto di Fraternità

LA VISITA DEL VESCOVO ALLA FONDAZIONE LUIGI SCOTTO

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LA SETTIMANA DI LIVORNO TOSCANA OGGI23 giugno 2013 III

SARANNOsacerdoti

A Livornoseguendo

le viedel Signore

ROSARIO, LUIGI, E LUCA (comenella foto). Sono questi i nomidei nuovi preti che sarannoordinati da monsignor Giusti ilprossimo 29 Giugno. Li abbiamoincontrati tutti insieme, perchéinsieme sono arrivati a Livornoed insieme saranno ordinati;percorsi di vita simili, vocazionimaturate con il tempo,l’esperienza in una comunitàcarismatica che li ha visticonvivere per alcuni anni. Conloro anche Michele Esposto, chesarà presto prete anche lui. Sonoa Livorno dal settembre del 2010quando la comunità di cuifacevano parte si stabilì aCastellanselmo. Poi il vescovoSimone li ha chiamati inseminario perché potesserocontinuare la formazione e essereordinati sacerdoti. Inquest’intervista uno spaccato delloro vissuto e dei loro pensieri invista di questo grande evento.

«Siamo qui sicuramente graziealla Provvidenza! - Inizia araccontare Michele - Siamoarrivati alla comunitàcarismatica tutti passando dapercorsi di animazione

parrocchiale e poi attraversoRinnovamento nello Spirito eanche se la Comunità non c’èpiù la Provvidenza ci ha messosulla strada di Livorno, doveun Vescovo accogliente ci haaccolto e ha fatto maturare lenostre vocazioni. Ci sentiamodavvero parte di questaDiocesi». «La bella accoglienzache ci è stata riservata –continua Luca – l’abbiamoricevuta da tutti, non solo dalVescovo: qui in seminario, daisacerdoti nelle parrocchie dovesiamo andati… noiproveniamo dal Sud d’Italia,che è rinomato perl’accoglienza, ma Livorno nonè stata da meno». «E non èvero quello che si dice deilivornesi – aggiunge Rosario –

che non hanno voglia di farniente o che non sonoreligiosi. Bisogna aiutarli,“suggerire qualche mossa”, mase vengono coinvolti sono inprima linea». «Ci prepariamo a questoevento da tanto tempo – diceLuigi – non siamo piùgiovanissimi… alle spalleabbiamo anni di studio, annidi vita in comune; tra di noisiamo uniti e amici:possediamo caratteri moltodiversi e allo stesso tempoabbiamo affrontato percorsi diformazione religiosa moltosimili. Viviamo questi giornidavvero con trepidazione».«Nelle ultime settimane –racconta Rosario - abbiamofatto delle giornate di ritiro

con don Ivano Costa e poicolloqui con il Rettore e conpadre Gabriele Bezzi, che vivequi con noi; riserviamomezzora di meditazionegiornaliera al tema “Sacerdoteservo di Cristo”, ma penso chel’esperienza che più ci hatoccato in questi mesi siaquella in ospedale: siamo statinei reparti ad incontrare e adascoltare gli ammalati…momenti intensi che ci hannoarricchito ma anche fattoriflettere profondamente».«Don Luciano Musi ci haregalato le casule. Ora stiamoaspettando i parenti – cicomunica Rosario –arriveranno veramente in tantidai nostri paesi d’origine,parroci compresi e forse ancheun sindaco! Ci piacerebbepoter far partecipare anche inostri parenti più anziani chenon potranno affrontare ilviaggio, magari con unatrasmissione via Internet…speriamo di poter realizzarequesto piccolo desiderio, peraverli così davvero tuttipresenti!»

c.d.

Nella festa dei Ss. Pietro e Paolo,il prossimo 29 giugno, Rosario,Luigi e Luca saranno ordinati preti per imposizione delle mani del vescovo Simone

i cerca per la Chiesa un uomo senzapaura del domani, senza paura

dell’oggi, senza complessi del passato.Si cerca per la Chiesa un uomo, che nonabbia paura di cambiare, che non cambiper cambiare, che non parli per parlare.Si cerca per la Chiesa un uomo capace divivere insieme agli altri, di lavorareinsieme, di piangere insieme, di ridereinsieme, di amare insieme, di sognareinsieme.Si cerca per la Chiesa un uomo capace diperdere senza sentirsi distrutto, dimettersi in discussione senza perdere lafede, di portare la pace dove c’èinquietudine e l’inquietudine dove c’èpace.Si cerca per la Chiesa un uomo che abbianostalgia di Dio, che abbia nostalgia dellaChiesa, nostalgia della gente, nostalgiadella povertà di Gesù, nostalgiadell’obbedienza di Gesù al Padre.Si cerca per la Chiesa un uomo che nonconfonda la preghiera con le parole detted’abitudine, la spiritualità con ilsentimentalismo, la chiamata conl’interesse, il servizio con la sistemazione.Si cerca per la Chiesa un uomo capace dimorire per lei, ma ancora di più capace divivere per la Chiesa, un uomo capace didiventare ministro di Cristo, profeta diDio, un uomo che parli con la sua vita.Si cerca per la Chiesa un uomo». (donPrimo Mazzolari)

Lo scritto di don Mazzolari riesce,come sempre, a mostrarci la verafigura del Prete, cioè di un uomo cherivolge lo sguardo a Dio ed apre lemani verso i suoi simili.E’ quindi necessario che nelle nostre

famiglie e nellenostreComunità(parrocchiali edassociative) sitenda semprepiù a “costruire”e far crescereveri uomini chesappianoassumere nellapropria vitaresponsabilitàgrandi comequella delSacerdozio.Il prete è servo

innanzitutto, ministro della Parola,unito a Cristo Capo e Pastore nellapresidenza dell’Eucaristia.Il prete deve tendere alla Santità peraiutare la “sua gente” ad essere santa,deve saper vivere con umiltà edobbedienza, deve saper dareimportanza ai valori umani espirituali.Il prete deve aiutare le famiglie avivere il loro amore, perché da essosgorghino vocazioni; deve educare lapropria Comunità ad un verocammino vocazionale.Che cos’è la vita , se perde il suosignificato di vocazione: cioè di“chiamati ad essere”; troppe volte cidomandiamo che cosa dobbiamo faree poche volte chi dobbiamo essere.Anche nella nostra Comunitàdiocesana c’è necessità di dareimpulso ad una pastorale vocazionaleche non soltanto alimenti vocazionima che accolga ed accompagni anchecoloro che bussano alla sua porta.Ecco, allora, che l’OrdinazioneSacerdotale dei nostri Diaconi, oltre adare gioia a tutta la Comunità, deveanche stimolarci ad essere più unitinelle nostre testimonianze: i preti adessere veri profeti che non restanochiusi nelle sacrestie, ma escono perincontrare ed accompagnare chiunquepossano incontrare lungo la strada; ilaici a vivere in spirito di comunionee collaborazione con essi.Ai nostri nuovi Sacerdoti rivolgol’augurio con le parole di PapaFrancesco: «che il loro profumo abbiasempre l’odore del gregge loroaffidato».

Don Paolo Razzauti,Rettore del Seminario

La riflessione dimonsignor Razzauti,Rettore del Seminariodiocesano

IL PRETE:UN MIRACOLODEL SIGNORE!

Il prete devetendere allasantità per aiutare la«sua gente»ad esseresanta, devesaper viverecon umiltà ed obbedienza

Conosciamoli DA VICINO

Diversi tra loro ma con cammini similiROSARIO ESPOSITO è originario

di Benevento, è il più giovane: ha36 anni. È geometra. I gruppi di

Azione Cattolica, e l’attività inparrocchia come catechista e

animatore hanno alimentato lasua voglia di servire il Signore

fino alla scelta di entrare inSeminario, scelta che ha

compiuto a Napoli all’età di 21anni. Poi è entrato anche lui

nella comunità carismatica chelo ha portato a Livorno. La sua

famiglia ha accolto con serenitàla sua scelta, soprattutto sua

madre, mentre se suo padre –racconta –“ è contento perché lo

vede contento!”. In Diocesi haprestato servizio nella parrocchia

della Madonna.

LUCA ESPOSITO (per un caso ha lo stessocognome di Rosario) ha 42 anni, èoriginario di Summa Vesuviana. Èragioniere. È entrato in seminario aSalerno, dopo aver maturato la vocazionein parrocchia insieme ad un gruppogiovanile, impegnato nel sociale, nelrecupero dei tossicodipendenti ed in altreattività. Anche lui avvicinatosi al gruppodi Rinnovamento nello Spirito ha poiseguito la comunità carismatica di CristoVivo. È stato ordinato diacono qui aLivorno insieme a Michele il 29 maggiodel 2010. Ha due fratelli. La famiglia èstata contenta della sua scelta, anche setemevano le difficoltà dello studio. Lucaa Livorno è stato in Cattedrale, a S.Sebastiano e a S. Matteo.

LUIGI FALANGA ha 41 anni, èdi Battipaglia ed è entrato inseminario a 30 anni. Èlaureato in Scienze Politicheed ha maturato la suavocazione nella parrocchia diorigine, come animatore diAzione Cattolica. Poi haincontrato il gruppo diRinnovamento nello Spiritoche lo hai coinvoltoprofondamente, dopodiché siè unito alla comunità religiosacarismatica di Cristo vivo. Haun fratello e due nipotini. Lasua famiglia è stata contentadella sua vocazione,soprattutto perché lo ha vistodeterminato in questa scelta.In questi anni di presenza aLivorno ha prestato servizionelle parrocchie di S.Giuseppe, S. Sebastiano eattualmente all’unità pastoraledei Tre Arcangeli.

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LA SETTIMANA DI LIVORNOTOSCANA OGGI23 giugno 2013IV

VENERDÌ 21 GIUGNO9.00 consiglio della Fondazione Ca-ritas in vescovadoNel pomeriggio il Vescovo è a Sul-mona

SABATO 22 GIUGNOIl Vescovo interviene al convegnodella diocesi di Sulmona- Valva

DOMENICA 23 GIUGNO11.30 S. Messa con i pellegrini dellaGMG di Rio, al Santuario di Monte-nero18.00 Convegno liturgico diocesanoalla chiesa di S. Luca a Stagno

Da lunedì 24 a mercoledì 26 ilVescovo è a S. Cerbone per gliesercizi spirituali con i diaconiordinandi

MERCOLEDÌ 26 GIUGNO18.30 consiglio presbiterale e pasto-rale diocesano in vescovado

GIOVEDÌ 27 GIUGNONella mattina, udienze clero in ve-scovado21.00 processione della Madonnadel Buon Rimedio dalla Chiesa diS.Ferdinando al Molo Mediceo

VENERDÌ 28 GIUGNONella mattina, udienze laici in ve-scovado20.00 incontro con l’Ordine di Malta

SABATO 29 GIUGNO10.30 S. Messa e ordinazioni presbi-terali in cattedrale18.00 S. Messa in occasione della fe-sta patronale alla chiesa di SS. Pietroe Paolo

DOMENICA 30 GIUGNO11.30 S. Messa al Santuario di Mon-tenero17.30 S. Messa e consacrazione dellachiesa progettata da monsignor Giu-sti a Casino di Terra a Volterra

Agenda del VESCOVO

Libri da LEGGEREdi Mo.C.

Bonetti R. - La liturgia della famiglia. La coppiasacramento dell’amore.- Ed. San Paolo, pp. 176.euro 12,50.

Monsignor Renzo Bonetti, parroco di Bovo-lone nella Diocesi di Verona, Direttore del-l’Ufficio Nazionale per la Pastorale della Fa-miglia della Cei e Consultore Pontificio perla Famiglia dal 2003 al 2009, è autore di nu-merose pubblicazioni riguardanti la spiritua-lità coniugale e il ruolo della coppia nellaChiesa. Con questa sua nuova pubblicazioneci offre un ulteriore strumento per potercomprendere, ma soprattutto vivere nel quo-tidiano, la gioia dell’esser sposi cristiani, ri-scoprendo tutte le potenzialità nascoste den-tro il sacramento delle nozze. Liturgia e fami-glia infatti sembrano essere molto lontane fraloro visto che la liturgia viene associata allecelebrazioni che si svolgono in Chiesa, men-tre la famiglia ha, apparentemente, ben altriconnotati. In realtà monsignor Bonetti grada-tamente ci fa scoprire che "gli sposi sono mi-nistri di un Sacramento permanente" e cheessi non hanno solo celebrato il sacramentodel matrimonio, ma sono sacramento per-manente dell’Amore di Cristo per la Chiesa,attraverso il loro vivere quotidiano.

el giardino dell’elegante ristorante dellaBarcarola, con un clima decisamente

estivo di cui si sentiva la mancanza, si ètenuta la cena di chiusura dell’Anno Serrano.Erano presenti s.e. Monsignor Giusti con ilDirettore del Seminario e anche cappellanodel Serra, Padre Gabriele Bezzi che hasostituito negli incarichi Monsignor EzioMorosi a causa l’avanzata età e della salutemalferma, i seminaristi e le massime autoritàcivili e militari di Livorno tra cui il Presidentedella Provincia Giorgio Kutufà, l’Assessoredel Comune Walter Nibbiai, il Comandantedella Finanza colonnello Benedetto Lipari, ilSostituto procuratore della repubblicaMassimo Mannucci e l’ex Prefetto di LivornoCalogero Mannino. Il Dr. Emanuele Tattanelli PastPresident, prima di dare le consegne al nuovoPresidente, il Dr.Lugetti, ha rivisitato le varieiniziative che per l’Anno della Fede hannoproposto momenti di riflessioni etiche sullafinanza, lavoro, Costituzione, giustizia per porre alcentro nuovamente l’uomo non come individuo,ma come persona di relazione che guarda al benecomune per una società che incarni i veri valoriche danno dignità a ciascuno e possibilità dicrescita e sviluppo armonioso. Molti gli interventie i saluti: il Direttore del seminario padre Bezzi,ricordando come l’attuale crisi non sia solo dinatura economica, ma antropologica ha invitato anon farsi prendere dal pessimismo ma bisognaricercare in se stessi il valore della bellezza nonsolo esteriore ma interiore, quello dell’amorevissuto come passione totalizzante e infineritrovare il coraggio parola laica che è assaidimenticata. E’ quella parola che ci ricorda quei

Mille, di cui cento erano livornesi, che hacambiato il mondo e la storia; il portabandiere erail livornese Gattai che era sempre il primo aguidare il gruppo e ci ricorda che se l’uomo perdela virtù del coraggio non si fa e non si costruisceniente. Forse come lui dobbiamo ritornare adomandarci non cosa lo Stato deve fare per noima cosa noi possiamo fare per lo Stato. Ilpresidente Kutufà che durante l’anno nella salaconsiliare della Provincia ha ospitato alcuniincontri del Serra, insieme al Dott. Nibbiai hannoinvitato ad uscire dal pessimismo e a rimboccarsile maniche per darsi da fare. A livello di istituzionicomunque è stata fatta la scelta di guardare allefasce più deboli, infatti nel bilancio per questecategorie sono stati messi a disposizione 36milioni di euro. Il dott. Lugetti nuovo Presidente,ricordando la propria formazione salesiana, haespresso l’intenzione di voler proseguire ilpercorso intrapreso alla luce delle virtù teologali

della fede, della speranza e della carità.Quest’ultima poi sarà la luce guida delprogramma del nuovo anno del quale haanticipato una delle iniziative che avrannoluogo nella sala consiliare della Provincia il21 Novembre 2013 alle ore 17,30:l’Ammiraglio di Divisione Giuseppe CavoDragone comandante dell’AccademiaNavale terrà una conferenza sul tema: " Lacentralità dell’etica nel processo formativo ";a introdurre la conferenza sarà il VescovoSimone Giusti. E’ stato ricordato inoltre chericorrendo l’anno prossimo i 35 anni dellaistituzione del Serra Club, voluta dalcompianto Vescovo Alberto Ablondi, siterranno le celebrazioni. Infine è stata

ricordata la nomina a Governatore del Distrettodella Dr. Daniela Musumeci Bassi che condedizione e competenza tanto ha dato al gruppolivornese. A chiusura della serata, MonsignorGiusti ha espresso la soddisfazione per ilseminario che in questi ultimi tempi ha vistocrescere le richieste di poter entrare per ilpercorso sacerdotale. Addirittura in quindicihanno bussato recentemente; naturalmente civuole molto discernimento e prudenza. Ma al di làdell’iter per entrarvi, tutto questo denota unrisveglio vocazionale insperato, ma che unapastorale ben attuata può dar luogo adabbondanti frutti. Il Vescovo infine, ricordando lareligiosità del popolo livornese ha ricordato che sistanno compiendo i passi necessari per poteravere per il 25 marzo prossimi la visita del Papache sarà l’evento per eccellenza e che mobiliterànon solo la Diocesi ma tutta la città.

Mo.C.

N

Passaggio di consegne e chiusura dell’anno serrano

“La vocazione del custodire non riguarda sola-mente noi cristiani, ha una dimensione che prece-de e che è semplicemente umana, riguarda tutti. Vorrei chiedere, per favore, a tutti coloro che occu-pano ruoli di responsabilità in ambito economico,politico o sociale, a tutti gli uomini e le donne dibuona volontà: siamo "custodi" della creazione,del disegno di Dio iscritto nella natura, custodidell’altro, dell’ambiente; non lasciamo che segnidi distruzione e di morte accompagnino il cammi-no di questo nostro mondo! ” (Francesco, Vescovo di Roma, 19 marzo 2013)

CHIAMATI A COSTRUIREQuattro incontri per riflettere e pregare insiemela Scrittura e il Concilio a partire dall’invito delSanto Padre

4 luglio: Custodire il creato Elena Marini (AGESCI) Genesi 2, 4b-15 / Gaudium et Spes 37

11 luglio: Custodire ogni persona Anna Aiello (comunità di Sant’Egidio) Luca 10, 25-37 / Gaudium et Spes 27

18 luglio: Custodire Cristo nella nostra vita Franco Miano (Azione Cattolica) Luca 2, 41-51 / Gaudium et Spes 45

25 luglio: Custodire noi stessi Salvatore Nasca (Movimento dei Focolari) Matteo 19, 16-22 / Gaudium et Spes 14

I GIOVEDì NEL CHIOSTRO 2013 Chiostro delVescovado, via del Seminario 61, dalle ore21.15 alle 23.00

I giovedì nel CHIOSTRO

«Esperimento» estivo allaparrocchia dei Cappuccini.

Da domenica 23 giugno adomenica 8 settembre, oltre alleconsuete messe dei mesi caldidelle 8, delle 9 (in via del bosco),delle 11 e delle 18,30, i ragazzianimeranno la messa alle 21.15della domenica sera. Una scelta,afferma il parroco, che va incontroal problema dello “svuotamento”delle chiese in estate soprattuttonelle città di mare. Dopo unagiornata in spiaggia, si potràpartecipare alla messa senzaperdersi neanche un raggio di sole.«E se gli esiti non daranno buonirisultati, nessun problema-afferma Padre Mario- torneremoalle vecchie abitudini»

Una Messadopo cena

Diocesiinforma

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LA SETTIMANA DI LIVORNO TOSCANA OGGI23 giugno 2013 V

Le Beatitudini nonsono un mero elenco,per capirle bisognaaprire il cuore

a vera libertà nascedall’aprire la porta delcuore al Signore: èquanto sottolineato da

Papa Francesco nella Messa del10 Giugno. Il Papa haaffermato che la salvezza èvivere nella consolazione delloSpirito Santo, non nellaconsolazione dello spirito delmondo.Cos’è la consolazione per uncristiano? Papa Francesco hainiziato la sua omeliaosservando che San Paolo,all’inizio della seconda Letteraai Corinzi, utilizza numerosevolte la parola consolazione.L’Apostolo delle Genti, haaggiunto, “parla ai cristianigiovani nella fede”, personeche “hanno incominciato dapoco la strada di Gesù”. Einsiste proprio su questo,anche se “non erano tuttiperseguitati”. Erano personenormali, “ma avevano trovatoGesù”. Proprio questo, haaffermato, “è un cambiamentodi vita tale che era necessariauna forza speciale di Dio” equesta forza è la consolazione.La consolazione, ha dettoancora, “è la presenza di Dionel nostro cuore”. Ma, haavvertito, perché il Signore “sianel nostro cuore, è necessarioaprire la porta”, è necessaria lanostra “conversione”:

“La salvezza è questo: viverenella consolazione delloSpirito Santo, non vivere nellaconsolazione dello spirito delmondo. No, quella non èsalvezza, quello è peccato. Lasalvezza è andare avanti eaprire il cuore, perché vengaquesta consolazione delloSpirito Santo, che è la salvezza.Ma non si può negoziare unpo’ di qua e un po’ di là? Fareun po’ una macedonia,diciamo, no? Un po’ di SpiritoSanto, un po’ di spirito delmondo... No! Una cosa ol’altra”.

Il Signore, ha proseguito, lodice chiaramente: “Non sipossono servire due padroni: osi serve il Signore o si serve lospirito del mondo”. Non sipossono “mischiare”. Eccoallora che, quando siamoaperti allo Spirito del Signore,possiamo capire la “nuovalegge che il Signore ci porta”:le Beatitudini, di cui narra ilVangelo odierno. QuesteBeatitudini, ha soggiunto,“soltanto si capiscono se unoha il cuore aperto, si capisconodalla consolazione delloSpirito Santo”, mentre “non sipossono capire conl’intelligenza umana soltanto”:

“Sono i nuovi comandamenti.Ma se noi non abbiamo ilcuore aperto allo SpiritoSanto, sembrerannosciocchezze. ‘Ma, guarda,essere poveri, essere miti,essere misericordiosi nonsembra una cosa che ci porti alsuccesso’. Se non abbiamo ilcuore aperto e se non abbiamogustato quella consolazionedello Spirito Santo, che è lasalvezza, non si capisce questo.Questa è la legge per quelli chesono stati salvati e hannoaperto il loro cuore alla

L

salvezza. Questa è la legge deiliberi, con quella libertà delloSpirito Santo”.

Uno, ha detto Papa Francesco,“può regolare la sua vita,sistemarla su un elenco dicomandamenti oprocedimenti”, un elenco“meramente umano”. Maquesto “alla fine non ci portaalla salvezza”, solo il cuoreaperto ci porta alla salvezza.Ha così rammentato che tantierano interessati a “esaminare”la “dottrina nuova e poilitigare con Gesù”. E ciòaccadeva perché “avevano ilcuore chiuso nelle loro cose”,“cose che Dio volevacambiare”. Perché, dunque, sichiede il Papa, ci sono personeche “hanno il cuore chiuso allasalvezza?” Perché, è la suarisposta, “abbiamo paura dellasalvezza. Abbiamo bisogno,ma abbiamo paura”, perchéquando viene il Signore “persalvarci dobbiamo dare tutto.E comanda Lui! E di questoabbiamo paura”, perché“vogliamo comandare noi”. Eha aggiunto che, per capire“questi nuovi comandamenti”,abbiamo bisogno della libertàche “nasce dallo Spirito Santo,che ci salva, che ci consola” e“dà la vita”:

“Possiamo oggi chiedere alSignore la grazia di seguirlo,ma con questa libertà. Perchése noi vogliamo seguirlo con lanostra libertà umana soltanto,alla fine diventeremo ipocriticome quei farisei e sadducei,quelli che litigavano con Lui.L’ipocrisia è questo: nonlasciare che lo Spirito cambi ilcuore con la sua salvezza. Lalibertà dello Spirito, che ci dàlo Spirito, anche è una sorta dischiavitù, una ‘schiavitù’ alSignore che ci fa liberi, èun’altra libertà. Invece, lalibertà nostra soltanto è unaschiavitù, ma non al Signore,ma allo spirito del mondo.Chiediamo la grazia di aprire ilnostro cuore alla consolazionedello Spirito Santo, perchéquesta consolazione, che è lasalvezza, ci faccia capire benequesti comandamenti. Cosìsia!"

Una Chiesa ricca è una Chiesa che invecchia,il Vangelo si annuncia con gratuità

l Vangelo va annunciato consemplicità e gratuità: èquanto sottolineato da PapaFrancesco nella Messa dell’11

Giugno. Il Papa ha inoltreribadito che, nella Chiesa, latestimonianza della povertà cisalva dal diventare dei meriorganizzatori di opere. Ed haavvertito che quando vogliamofare una “Chiesa ricca”, laChiesa “invecchia”, “non havita”. “Non procuratevi oro né argentoné denaro nelle vostre cinture”.Papa Francesco ha svolto la suaomelia partendodall’esortazione rivolta da Gesùagli Apostoli inviati adannunciare il Regno di Dio. Unannuncio, ha detto, che ilSignore “vuole che si faccia consemplicità”. Quella semplicità“che lascia posto al potere dellaParola di Dio”, perché se gliApostoli non avessero avuto“fiducia nella Parola di Dio”,“forse avrebbero fatto un’altracosa”. Papa Francesco ha dunqueindicato la “parola-chiave” delleconsegne date da Gesù:“Gratuitamente avete ricevuto,gratuitamente date”. Tutto ègrazia, ha soggiunto, e “quandonoi vogliamo fare in unamodalità dove la grazia” viene“un po’ lasciata da parte, ilVangelo non ha efficacia”: “Lapredicazione evangelica nascedalla gratuità, dallo stuporedella salvezza che viene e quelloche io ho ricevutogratuitamente, devo darlogratuitamente. E dall’inizioerano così, questi. San Pietronon aveva un conto in banca equando ha dovuto pagare letasse il Signore lo ha mandato almare a pescare un pesce etrovare la moneta dentro alpesce, per pagare. Filippo,quando ha trovato il ministrodell’economia della reginaCandace, non ha pensato: ‘Ah,bene, facciamoun’organizzazione per sostenere

I

il Vangelo…’ No! Non ha fattoun ‘negozio’ con lui: haannunziato, ha battezzato e sen’è andato”.Il Regno di Dio, ha proseguito,“è un dono gratuito”. E harilevato che, sin dalle originidella comunità cristiana, questo

atteggiamento èstato soggetto atentazione. C’è, hadetto, “la tentazionedi cercare forza"altrove che nellagratuità, mentre la“nostra forza è lagratuità delVangelo”. Ancora, harilevato che “sempre,nella Chiesa, c’èstata questatentazione". Equesto crea “un po’una confusione”, haavvertito, giacchécosì “l’annunciosembraproselitismo, e perquella strada non siva”. Il Signore, haaggiunto, “ci hainvitato adannunciare, non afare proseliti”.Citando BenedettoXVI, ha così

sottolineato che “la Chiesacresce non per proselitismo, maper attrazione”. E questaattrazione, ha proseguito, vienedalla testimonianza di “quelliche dalla gratuità annunziano lagratuità della salvezza”:

“Tutto è grazia. Tutto. E qualisono i segni di quando unapostolo vive questa gratuità? Cene sono tanti, ma ne sottolineodue soltanto: primo, la povertà.L’annunzio del Vangelo deveandare per la strada dellapovertà. La testimonianza diquesta povertà: non horicchezze, la mia ricchezza èsoltanto il dono che ho ricevuto,Dio. Questa gratuità: questa è lanostra ricchezza! E questapovertà ci salva dal diventareorganizzatori, imprenditori… Sidevono portare avanti le operedella Chiesa, e alcune sono unpo’ complesse; ma con cuore dipovertà, non con cuore diinvestimento o di unimprenditore, no?”

“La Chiesa – ha aggiunto - non èuna ong: è un’altra cosa, piùimportante, e nasce da questagratuità. Ricevuta e annunziata”.La povertà, ha quindi ribadito,“è uno dei segni di questagratuità”. L’altro segno, haaggiunto Papa Francesco, “è lacapacità di lode: quando unapostolo non vive questagratuità, perde la capacità dilodare il Signore”. Lodare ilSignore, infatti, “èessenzialmente gratuito, èun’orazione gratuita: nonchiediamo, soltanto lodiamo”:

“Questi due sono i segni delfatto che un apostolo vive questagratuità: la povertà e la capacitàdi lodare il Signore. E quandotroviamo apostoli che voglionofare una Chiesa ricca e unaChiesa senza la gratuità dellalode, la Chiesa invecchia, laChiesa diventa una ong, laChiesa non ha vita. Chiediamooggi al Signore la grazia diriconoscere questa gratuità:‘Gratuitamente avete ricevuto,gratuitamente date’. Riconoscerequesta gratuità, quel dono diDio. E anche noi andare avantinella predicazione evangelicacon questa gratuità”.

Con il cuore siannuncia il Vangelo

LE OMELIE DI... PAPA FRANCESCO.........

In queste settimane d’estate offriamo ai nostrilettori la possibilità di leggere in questa paginagli estratti di due omelie del Papa, scelte traquelle pronunciate durante la sua Messaquotidiana celebrata alla casa Santa Marta

CASA

S.M

ART

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Page 6: La Settimana n. 24 del 23 giugno 2013

LA SETTIMANA DI LIVORNOTOSCANA OGGI23 giugno 2013VI

La statua della Madonnadi Fatima a Bientina

«Perfetti sono i suoipiani di salvezza»

l 9 giugno 2013 il Movimento del Messag-gio di Fatima -Diocesi di Livorno- è stato in-

vitato a Bientina (Pi) dal Cordinamento Ma-riano Regionale, per un evento molto impor-tante; portare la Madonna di Fatima Pellegri-na per un giorno.La statua è stata portata in elicottero al cam-po sportivo dove è iniziata la processione fi-no alla piazza centrale di Bientina dove si tro-va la Chiesa “Maria Assunta”.Giornata emozionante e grande affluenza dipersone nella piazza centrale della cittadinapisana dove il sindaco, Corrado Guidi, pre-sente anche don Ettore, ha recitato l’atto diconsacrazione del comune di Bientina alCuore Immacolato di Maria. I referenti insie-me ai collaboratori del Movimento del Mes-saggio di Fatima, responsabile della Madon-na Pellegrina, hanno accolto tantissime per-sone desiderose di avere notizie sul messag-gio di Fatima e sulla statua della Pellegrinaproveniente dal Santuario in Portogallo. Rin-graziamo Silvia referente segretaria del Movi-mento che si è offerta di accompagnare lapreziosa statua in elicottero e un grazie spe-ciale a tutti i nostri collaboratori del M.M.F.venuti in trasferta.Alla fine della cerimonia ci siamo riuniti franoi collaboratori del Movimento ringrazian-do Maria Santissima per la giornata vissutascrivendo questa meditazione: «vedere lagioia del sindaco di Bientina stasera alla finedella Santa Messa dopo l’atto di consacrazio-ne al Cuore Immacolato di Maria ci ha colpitiprofondamente .....ascoltare un sindaco, cheha dichiarato di non essere molto credente,che viene a ringraziare il M.M.F. per aver por-tato la Madonna di Fatima ci commuove an-cora ...... sentirci dire che ha vissuto dei mo-menti emozionanti è toccare con manoquando è grande Maria e quanto siano per-fetti i Suoi piani di salvezza fa veramente me-ditare e gioire ..... Grazie Gesù e grazie CuoreImmacolato..... Alla fine il Mio Cuore Imma-colato Trionferà» (N.S. di Fatima apparizionedel 13 luglio 1917).Nelle foto alcune immagini della giornataMariana che si è svolta a Bientina. Ancora èviva la gioia provata da tutti noi riuniti insie-me ad altri Movimenti Mariani per onorare laSanta Vergine. AVE MARIA!

Alessandra Bimbi

I

nche quest’anno laFesta di S. Antonio daPadova ha avuto il suofulcro nella Parrocchia

della Madonna dove il parrocodon Placido Bevinetto e i fedeli,rinnovando una consolidatatradizione, hanno indetto ifesteggiamenti per il Santo conun triduo di preghiera diaffidamento a S. Antonio la cuistatua è custodita all’internodella chiesa.Il momento culminante dellecelebrazioni è stata la Messasolenne di giovedì 13 giugno,preceduta dalla recita delRosario e dalle invocazioni alSanto, e presieduta dal parrocodella chiesa di S. Caterina, donDonato Mollica.Nell’omelia don Donato haespresso a don Placido lapropria gratitudine per l’invitoa celebrare e a pregare perquesto grande Santo dellatradizione francescana, e haanche ricordato che i suoi primigiorni a Livorno li avevatrascorsi in quella chiesa che gliè rimasta “nel cuore”. DonDonato ha poi tracciato ilineamenti di quellafigura meravigliosache è stata S. Antonioche è “il Santo piùinvocato dai fedeli “per le sue capacitàtaumaturgiche. Lasantità di Antonioattrae e ispira fiducia,per questo tutti sirivolgono a lui comeil Santo dei miracoli.S. Antonio ascolta lenostre preghiere e ciinvita a saperascoltare proprioperché la societàd’oggi è affamata diascolto, di amore, diun sorriso. Unpiccolo gesto per unapersona malatadiventa per chi lariceve un raggio diluce e di speranza,mettersi in questacondizione significa penetrare ilmistero di S. Antonio che hasaputo ascoltare la Parola diDio e che noi dobbiamoincanalare nella nostra vita.Don Donato ha poimenzionato la lettera che SanFrancesco aveva inviato aSant’Antonio in cui riconoscevala sua grande capacità teologicae lo invitava a coniugarla conl’orazione e la contemplazione.S. Antonio è stato infatti ilprimo maestro di teologiadell’Ordine Francescano e hainsegnato tutto ciò che sapevanella piena disponibilità alSignore, perché la sapienza èveramente tale quando si fa lavolontà del Signore, del Cristo:il Verbo incarnato. Antonio -ha

terminato don Mollica- fu unostraordinario predicatore delVangelo, non a caso la suareliquia più insigne è la linguache lui ha usato per portare gliuomini a Dio, la sua è stata unaParola accompagnata daiprodigi, da lui dobbiamo

imparare la via sicurissima perarrivare alla perfetta sequela diCristo osservando la parola delVangelo.Dopo la benedizione, la statuadel Santo sorretta a spalla daalcuni membridell’Arciconfraternita di S.

Giulia, delle Acli edella S.V.S.,attorniata da donPlacido e dai fedeli,è stata condotta inprocessione per levie del centrocittadino,percorrendo Viadella Posta, Piazzadella Repubblica,Via Grande e PiazzaGrande, Via Pieroniper ritornare in Viadella Madonna.Durante il percorsosono state fattequattro soste in cuisono state innalzatele suppliche alSanto.Al termine dellalunga processione,accolta da applausi

e segni di croce d’ignaricittadini trovatisi sul suopercorso, ha fatto rientro inparrocchia sostando davanti alportone dove don Placido hacosì salutato i fedeli: "S.Antonio è oggi qui a ricordare atutti noi, incupiti dalla crisieconomica che ci soffoca, diavere fede in Gesù e di essere unpo’ più umili, come lui si fece escopriremo come dall’umiltàpossa sbocciare il fioredell’amore, che ci aiuterà asentirci tutti più uniti e piùfratelli. Anche i giovani, da unSanto giovane come Antonio,devono saper trarrel’insegnamento che deriva dallaletizia evangelica, a cuiSant’Antonio ha saputo evoluto dedicare la propria vita".

Gianni Giovangiacomo eRoberto Olivato

(foto di Caterina Lo Russo eAlessandro Maggini)

A

QUEL SANTO CHE ASCOLTA

LE NOSTREPREGHIERE

La processione, partita dalla chiesa della Madonna,

dove si venera la statua del Santo da Padova,

è proseguita per le vie del centro

NELLA FESTA DIS. Antonio da Padova

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LA SETTIMANA DI LIVORNO TOSCANA OGGI23 giugno 2013 VII

DI FABIO FIGARA

ormai da un anno unpunto di ritrovoimportante per moltefamiglie dei quartieri

nord livornesi, un postosicuro dove far divertire ipropri figli in totale esicurezza: è il parco giochi“L’Acchiappasogni”!Moltissime sono le attivitàche gli animatoriorganizzano ogni giorno per iloro piccoli associati: giochidi gruppo, feste dicompleanno, attività fisica,musica, canto e animazione.«Da molto tempoprogettavamo di aprire egestire un luogo rivolto aibambini - raccontaAlessandra Collaveri,responsabile del parco giochi- l’idea ci venne durante unafesta di compleanno di unbambino a cui fummoinvitati. L’amore per i piccoliha poi fatto il resto.Decidemmo di chiamare ilparco giochi“L’acchiappasogni” perchériteniamo che questa realtàdebba rappresentare unsogno, sia per noi operatoriche per i bambini. Ed èbellissimo lavorare con loro,e scorgere come, nell’eratecnologica e di internet,sappiano ancora divertirsicon semplicità».Nella struttura sono presentigonfiabili, playgroundcolorati, tappeti, saltarelli emolte altre attrazioni, ancheper i ragazzi più “grandi". Leattività vengono divise pertipo e per età deipartecipanti, anche grazieall’aiuto dell’animatrice AliceDel Greco. «Abbiamo puntato tutto suqualità, pulizia e sicurezza -spiega Davide Liut, socio diAlessandra - perché i bambinidevono giocare in unambiente adatto a loroe alle proprie esigenze,in tutta tranquillità.Proprio per questostiamo molto attentianche al reperimentodei gonfiabili e deglialtri giochi, evitandogli acquisti su internete affidandoci piuttostoa fornitori conosciutied esperti, con i qualisiamo sicuri di poteravere del materiale anorma».Ma non è stato certofacile poter aprire unparco di questo tipo inun periodo di crisicome quello attuale, incui recessione, tasse eburocrazia non fanno

È

altro che scoraggiareimprenditori e consumatori,e in cui la base della nostrasocietà, la famiglia, è in gravidifficoltà.«Qui ci confrontiamo confamiglie livornesi e non, maci troviamo molto bene contutti. Purtroppo scorgiamoanche molti problemi

all’interno delle coppie:genitori divorziati, ragazze-madri abbandonate, padriseparati e personedisoccupate o afflitte da variproblemi privati portano ipropri figli qui; i bambinicon genitori divisipresentano spesso notevolicarenze affettive, che si

ripercuotono nel rapportocon i coetanei.Fortunatamente, essendo pursempre dei bambini,l’innocenza e la voglia digiocare prendono poi ilsopravvento. Siamo felici dipoter offrire loro degli attimidi serenità».Approfittando della stagioneestiva, Alessandra e Davidhanno avviato tutta una seriedi nuove attività, qualilaboratori di disegno, didecoupage, giochi di gruppoe molte altre. Approfittandodell’ampio piazzale di cuidispongono, stannoprogettando di organizzaredelle feste dedicate aibambini affetti da disabilità,perché «ogni bambino ha ildiritto di divertirsi e disognare».

Il parco giochi di via Pera è divenuto un veroe proprio punto di riferimento per le famiglie,un luogo in cui si divertono ben 400 bambini

er ricordare il valore della CartaCostituzionale della Repubblica

Italiana, le Acli e il Circolo di Stagnohanno organizzato un incontroformativo per riflettere sul temadell’attualità della Costituzione.Il presidente provinciale delle Acli,Antonio Melani, ha introdottol’incontro ricordando come ilCircolo di Stagno, fin daldopoguerra, sia stato un “presidio disocializzazione” per tutta lacomunità e “un faro d’incontro per lepersone”. Riflettere sullaCostituzione, nella quale tutti gliitaliani si riconoscono -hacontinuato Melani- significa anchescoprire l’utilità del compromessoper la soluzione dei problemi politiciche ad essa fanno riferimento. LaCostituzione, entrata in vigore nel1948, ha senz’altro bisogno di unanecessaria riforma, ma bisogna ancheriflettere su quello che “non èriformabile” che sono gli articoli chene costituiscono la prima parte.Il professor Emanuele Rossi,ordinario di Diritto Costituzionalealla Scuola S. Anna di Pisa, aprendoil seminario, ha detto che per lui erauna “occasione privilegiata” quella diriflettere insieme sul valore fondativodella nostra Costituzione che èl’elemento su cui rinnovare il sensodella nostra appartenenza.

Ponendosi ladomanda: checosa si intendeper Costituzione?Rossi ha chiaritoche essa si prestaa diversisignificati, masoprattutto è “lafonte delle fonti”,la prima sorgentedel diritto. In essasi mette in rilievola “separazionedei poteri”, percui il poterediviso (legislativo,esecutivo,giudiziario) ègaranzia didemocraticità edei diritti deicittadini. GiorgioLa Pira ne hamesso in rilievol’architetturastatale emonsignorGiovanni Nervol’ha definita come

il “fondamento dell’etica pubblica” eGiuseppe Dossetti ne ha individuatala “dimensione trans-temporale”.In essa -ha rilevato il relatore-dobbiamo oggi privilegiare ilprimato della persona e considerarelo Stato come strumentale allapersona, da cui emergono i doveriinderogabili della solidarietà e dellaattenzione privilegiata verso “gliultimi” e in questo -ha concluso-Vangelo e Costituzione vannoperfettamente d’accordo. Ha presopoi la parola il presidente dellaProvincia, Giorgio Kutufà, che hamesso in risalto come i principi chehanno le Acli, come quello dellaspinta all’uguaglianza, si ritrovinonella Carta Costituzionale, oggiinvece ci sono tanti che mettono inprimo piano il bene di se stessi e nonil bene comune, e questo è tra ifattori che ha dato origine ad una“società più povera e più ingiusta”.Emiliano Manfredonia, responsabilenazionale dell’OrganizzazioneAclista, ha chiarito che i principi dilibertà e democrazia, ribaditi nellaCostituzione, sono anche i valoriportanti delle Acli che si battonosempre per garantire i diritti aicittadini.Le Acli, come movimento educativo eculturale, devono guardare in alto eripartire da quei valori, così come ènecessario rieducare alla politicaaffinché i problemi siano affrontati erisolti. L’incontro si è concluso conuna cena sociale presso lo stessoCircolo di Stagno.

Gianni Giovangiacomo

P

L’incontro promossodalle Acli

IL VALOREDELLACOSTITUZIONE

Nelle foto i localidel parco giochi,il manifesto che pubblicizzaanche la paginaFacebook e i proprietariAlessandra e David

Gli orari del parco giochiApertura: dal martedì alla domenica, dal-le 9 alle 13 e dalle 15,30 alle 20,30. Lu-nedì chiuso (inverno). Per contattare ilcentro: Alessandra 329.2562929 Davide328.0507356; Facebook: “L’acchiappaso-gni”; e-mail: [email protected]

L’Acchiappasogni,il mondo dei bambini

«Qui vediamo anche molti problemi:

genitori divorziati,ragazze-madriabbandonate,

padri separati epersone disoccupate o

afflitte da variproblemi privatiportano i propri

figli qui; i bambinicon genitori divisipresentano spesso

notevoli carenzeaffettive, che

si ripercuotono nel rapporto

con i coetanei..»

LaCostituzioneè «la fontedelle fonti»,la primasorgente del diritto

AgendadellaSperanzaper Livorno

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LA SETTIMANA DI LIVORNOTOSCANA OGGI23 giugno 2013VIII