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LA SECONDA GUERRA MONDIALE ------ seconda parte

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LA SECONDA GUERRA MONDIALE

------seconda parte

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LA RESISTENZA

In tutti i Paesi occupati nacquero dei movimenti formati da gruppi di volontari, chiamati partigiani, che combattevano, senza essere un esercito regolare, contro fascismo e nazismo.

La Resistenza è composta dagli antifascisti, di orientamenti politici diversi, ma uniti nella lotta contro il nemico comune.

Nel 1944 si forma il COMITATO DI LIBERAZIONE (CLN), che coordina le brigate partigiane: Brigate Garibaldi (comuniste), “Giustizia e Libertà” del Partito d’Azione e Brigate Matteotti (socialiste).

In Italia si formano delle Brigate Partigiane, di varie ideologie politiche, ma tutte unite dall’antifascismo e dall’antinazismo.

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LA RESISTENZA

Nei primi mesi del 1944 numerosi giovani del Nord Italia, piuttosto che entrare nell’esercito di Salò, disertano e diventano partigiani.

Molti si rifugiano in montagna, da dove iniziano i combattimenti contro nazisti e fascisti.

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LA RESISTENZA

Si formano i Gruppi di Azione Patriottica (GAP), gruppi armati che attaccano i nazi-fascisti nelle città occupate.

I nazi-fascisti rispondono con rappresaglie (azioni militari che rispondono ad un aggressione con una aggressione più feroce), di solito rastrellando i quartieri, catturando partigiani e civili e fucilandoli in piazza.

Rappresaglie = azioni militari che rispondono ad un aggressione con una aggressione più feroce.

Rastrellamento = ricerca sistematica di un nemico o di armi.

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L’ECCIDIO DELLE FOSSE ARDEATINE

23/03/1944: in Via Rasella a Roma, un gruppo di partigiani uccise con una bomba 33 soldati di un battaglione nazista.

24/03/1944: il comandante Kappler diede l’ordine di fucilare 10 uomini per ogni tedesco ucciso.

Vengono portati i prigionieri del carcere di Regina Coeli, molti in arresto per motivi politici, e una sessantina di ebrei.Per fare in fretta ed evitare attentati partigiani, portano i condannati presso le cave di pozzolana alle porte di Roma.

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L’ECCIDIO DELLE FOSSE ARDEATINE

I prigionieri, suddivisi in gruppi di cinque, vennero condotti nelle gallerie illuminate da soldati tedeschi muniti di torce elettriche; all'entrata il capitano Priebke richiedeva il nome al condannato e controllava la lista; quindi le vittime venivano fatte inginocchiare e gli esecutori, all'ordine del capitano Schütz, sparavano un colpo di pistola dall'alto in basso all'altezza del collo. Un soldato accanto all'esecutore illuminava la scena con un'altra torcia. Il colonnello Kappler prese parte al secondo turno di eliminazione; il capitano Priebke invece sparò con il terzo turno. In totale furono effettuati 67 turni di esecuzioni.mentre all'inizio la procedura di annientamento delle vittime sembrò avviarsi con precisione e disciplina, con il passare del tempo la situazione divenne più confusa.

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L’ECCIDIO DELLE FOSSE ARDEATINE

Alcune vittime cercarono di opporre resistenza e dovettero essere sottomesse con la forza; la massa crescente di cadaveri venne accatastata per lasciare spazio a disposizioneAlla fine per accelerare i tempi si decise di far salire le vittime e gli esecutori sopra lo strato di cadaveri e si formarono pile di corpi. Alcuni carnefici non eseguirono con precisione l'esecuzione e fu necessario sparare ripetutamente sulla stessa vittima; molti corpi furono devastati e mutilati dai colpi, alcune vittime non morirono istantaneamente. Per sostenere il morale dei suoi uomini il colonnello Kappler prese parte ad un secondo turno di esecuzioni.Al termine dell’eccidio, i soldati tedeschi minarono gli accessi alle gallerie e fecero esplodere le cariche sbarrando le entrate.All'interno delle cave i cadaveri rimasero ammassati in gruppi alti oltre un metro e mezzo.

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L’ECCIDIO DELLE FOSSE ARDEATINE

Renato Guttuso –Fosse Ardeatine

(1950)

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LA RITIRATA NAZISTA

Dopo lo sbarco in Sicilia, gli Americani si dirigono a Roma. Lì liberano la città con l’aiuto dei partigiani italiani il 4/6/1944.I comandanti dei reparti in ritirata nazisti sono: Kesselring, Reder, Priebke, Hass e Kappler.

Kesselring Reder Priebke Kappler

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LA RITIRATA NAZI-FASCISTA

I nazisti si ritirano verso la linea gotica e, nel farlo, vogliono colpire duramente gli italiani, così spazzano via interi paesi.

Circa 10.000 civili vengono uccisi in due anni di ritirata.

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STRAGE DI PIAZZALE LORETO - MILANO

08/08/1944: in Viale Abruzzi una bomba colpisce una camionetta fascista, nessuno muore.

10/08/1944: il battaglione fascista “Muti” rastrella quindici antifascisti e li fucila in Piazzale Loreto, esponendo i cadaveri al sole, coperti di mosche, fino a sera.

I corpi, sorvegliati dalla Muti, furono oltraggiati in tutti i modi dai fascisti della RSI; inoltre i cittadini in transito furono obbligati, armi alla mano, ad assistere allo «spettacolo».

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ECCIDIO DI MARZABOTTO o MONTESOLE

Dal 29/09/1944 al 05/10/1944, Reder su ordine di Kesselring distrusse numerosi paesi uccidendo tutti gli abitanti.

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ECCIDIO DI MARZABOTTO

Un pomeriggio Pietro e suo padre, appena videro arrivare le SS, cercarono di fuggire nel bosco. In quello stesso istante sua sorella Bruna di 19 anni, incinta, dalla finestra della camera gli chiese di andare con loro. Pietro le rispose di no, perché i tedeschi non cercavano le donne, cercavano i giovani da mandare in Germania.

Arrivarono le SS e dissero a tutti di prepararsi per un lungo viaggio. Ogni persona si mise il vestito migliore che aveva e si radunarono nell’aia di casa.

Furono tutti trucidati: giovani, vecchi e bambini e Bruna fu uccisa due volte, perché dal ventre le strapparono la sua creatura per infilzarla con le baionette.

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ECCIDIO DI MARZABOTTO

Sono arrivate le SS e ci hanno detto di andare dove c’erano già le mitragliatrici a tre piedi. Ci hanno detto di camminare in fila e poi ci hanno falciati. Io sono caduta sotto le donne morte. Eravamo tutte donne e bambini, unico uomo il nonno di 82 anni che fu subito buttato in un pagliaio in fiamme.

Una bambina di 40 giorni sfollata da Bologna, fu portata via alla madre dalle SS, buttata in alto e colpita con le pistole come fosse un barattolo. Prima di fuggire nel bosco ho cercato mia sorella Gina di 12 anni e mio cugino Giuseppe di 11 anni. Gina era nel fosso, coperta d’acqua, ho visto solo i capelli, e Giuseppe era a terra morto.(Maria Tiviroli)

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ECCIDIO DI MARZABOTTOAvevo 9 anni. Ero rifugiato dalle suore con i miei compagni di scuola e 25 donne. Arrivarono le SS e le maestre chiesero di lasciarci andare, ma quelli ci spinsero nell’oratorio e dissero: “Tra cinque minuti, tutti Kaputt” iniziarono a sparare con la mitragliatrice. Sono svenuto e mi sono svegliato il giorno dopo. Ho visto la mia amica Paola, di cinque anni, ancora vivaAveva una ferita a un occhio e le gambe imprigionate sotto pezzi di cadaveri (quelli che erano vicini alla porta erano tutti tagliati a metà). Un uomo che era nel rifugio venne e ci aiutò a liberarla. Morirono 25 donne, tra cui mia madre e 18 bambini, tra cui mia sorella Teresa, di 13 anni e gli altri di età compresi tra i due e quindici anni. (Fernando Piretti)

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ECCIDIO DI MARZABOTTO

“A Casaglia i nazisti irruppero nella chiesa dove erano radunati i fedeli insieme a don Ubaldo Marchioni a recitare il rosario. Furono tutti sterminati a colpi di mitraglia e bombe a mano. Prima di andarsene Reder fece disseminare il territorio di mine che continuarono a uccidere fino al 1966 altre 55 persone. Complessivamente, le vittime di Monte Sole furono 1676. Dopo la liberazione, Reder, che era riuscito a raggiungere la Baviera, fu catturato dagli Americani. Estradato in Italia fu processato dal nel 1951 e condannato all'ergastolo. Dopo alcuni anni trascorsi nel penitenziario di Gaeta, fu graziato per intercessione del governo austriaco. Morì pochi anni dopo in Austria senza mai essere sfiorato dall'ombra del rimorso. (Francesco Pirini)

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BASSANO DEL GRAPPA 26/09/1944

“Furono impiccati 31 giovani patrioti, arrestati nei giorni precedenti. Furono caricati su un camion, con le mani legate con il fil di ferro dietro la schiena e un cartello al collo (“Bandito”).

Un giovane milite fascista metteva al collo del prigioniero un cappio fatto con un cavo telefonico, fissato all'albero del Viale principale di Bassano del Grappa. Una brusca accelerata e il partigiano rimaneva appeso all'albero.31 fermate, 31 cappi con il filo del telefono, 31 accelerate.E i corpi lasciati per 22 ore appesi. (Atti del processo)

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LE STAFFETTE

Le donne entrarono nella Resistenza per varie ragioni:

per ideali politici nettamente contrapposti al fascismo per aiutare parenti e amici facenti parte dei gruppi partigiani

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LE STAFFETTE

Le donne entrarono nella Resistenza per varie ragioni:

per ideali politici nettamente contrapposti al fascismo per aiutare parenti e amici facenti parte dei gruppi partigiani

1. partecipazione alle manifestazioni2. rifocillamento dei feriti 3. raccolta di armi e munizioni 4. lotta sulle montagne5. staffette

I ruoli delle donne nella Resistenza :

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LE STAFFETTE

Le donne inizialmente portavano in bicicletta, assieme ai viveri e agli indumenti, le informazioni da casa e le informazioni sui movimenti del nemico.Ben presto questo lavoro spontaneo venne organizzato.

Ogni distaccamento creò le proprie staffette che si specializzarono nel fare la spola tra i centri abitati e i comandi delle unità partigiane

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LE STAFFETTE

Le donne inizialmente portavano in bicicletta, assieme ai viveri e agli indumenti, le informazioni da casa e le informazioni sui movimenti del nemico.Ben presto questo lavoro spontaneo venne organizzato.

Ogni distaccamento creò le proprie staffette che si specializzarono nel fare la spola tra i centri abitati e i comandi delle unità partigiane, portando informazioni e armi.

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OPERAZIONE OVERLORD

6 giugno ’44, sotto il comando del generale statunitense EISENHOWER, avviene l’ OPERAZIONE OVERLORD, nota come SBARCO IN NORMANDIA (D- Day). È la più grandiosa operazione di sbarco della storia che prevede:

13.000 aerei200 navi da guerra6.500 mezzi da sbarco500.000 soldati

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OPERAZIONE OVERLORD

Germania si divide in tre fronti bellici: Russia, Italia, Francia.USA e UK fanno trapelare notizie false sul luogo dello sbarcoLe forze alleate sconfiggono i tedeschi e riescono a liberare la Francia, anche con l’aiuto dei partigiani francesi.

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OPERAZIONE OVERLORD

Le forze alleate sconfiggono i tedeschi e riescono a liberare la Francia, anche con l’aiuto dei partigiani francesi.

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IL CROLLO DEL NAZISMO

Nell’Agosto 1944 sbarcano in Francia altre forze armate, mentre Parigi è liberata. Il generale CHARLES DE GAULLE, che da Londra aveva coordinato la Resistenza francese, viene accolto con trionfo e successivamente diventa Presidente della Repubblica Francese.

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IL CROLLO DEL NAZISMO

Settembre 1944: gli Alleati entrano in Germania da occidente, dopo aver liberato anche il Belgio e l’Olanda, e radono al suolo le città tedesche una ad una.In questi mesi Hitler si rifugia in un bunker a Berlino; da qui, nel tentativo disperato di poter ancora vincere, Hitler continua a dirigere eserciti ormai distrutti e arriva ad auspicare la completa distruzione dei tedeschi, colpevoli di aver fallito.

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IL CROLLO DEL NAZISMO

27 Gennaio 1945: le truppe sovietiche dell’Armata Rossa liberano Auschwitz. Trovano circa 7 mila prigionieri che erano stati lasciati nel campo, molti erano bambini e una cinquantina di loro aveva meno di otto anni, sopravvissuti perché erano stati usati come cavie dal medico nazista Josef Mengele, detto “l'angelo della morte”.

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L’ANGELO DELLA MORTE

Mengele sceglie i soggetti affetti da nanismo, i bambini, e soprattutto i gemelli: per cercare di verificare le proprie teorie razziali Mengele li sottopone a terribili torture.

Provoca aborti alle donne incinte per analizzarne i feti, studia l'ipotermia inserendo i soggetti prescelti nell'acqua a zero gradi e calcolando quanto tempo impiegano per morire.

Nel 1949 Mengele si trasferisce in Argentina. Dall'argentina si sposta in Paraguay e infine in Brasile dove muore nel 1979 senza aver scontato neanche un giorno di carcere.

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1945: LA FINE DEL FASCISMO

25 aprile ’45: insurrezione generale dell’Italia settentrionale guidato dal CLNAI (Comitato di Liberazione Nazionale per l’Alta Italia), liberazione di Milano dai nazifascisti.

Qualche giorno dopo le truppe tedesche in Italia si arrendono e cade la Repubblica di Salò.

Mussolini è catturato dai partigiani mentre tenta di fuggire in Svizzera; viene fucilato il 28 aprile e impiccato a testa in giù a Piazzale Loreto.

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1945: LA FINE DEL NAZISMO

l’URSS libera Polonia, Ucraina, Romania. La Francia e il Belgio sono quasi del tutto liberati.30 Aprile 1945 l’Armata rossa occupa Vienna, e, insieme all’esercito anglo-americano, libera Berlino.

Hitler si suicida nel suo bunker assieme alla compagna Eva Braun.

7 maggio 1945: la Germania firma la resa incondizionata.

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1945: LA FINE DEL NAZISMO

La guerra in Europa è finita, ma continua nel Pacifico, dove il Giappone resiste sebbene gli americani stiano massacrando civili e soldati giapponesi (senza contare i Kamikaze).

Reazione degli USA: il nuovo presidente Harry Truman offre un ultimatum al Giappone, il quale rifiuta.

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6 AGOSTO 1945: LA BOMBA ATOMICA

ore 08:16 la prima bomba atomica americana (chiamata Little Boy) esplode su HIROSHIMA.

Si tratta della prima bomba atomica utilizzata in un conflitto militare.90.000 vittime immediate (molti altri sono morti per il fallout nucleare o per malattie), 80.000 contaminati

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6 AGOSTO 1945: LA BOMBA ATOMICA

9 agosto 1945: la seconda bomba atomica (chiamata Fat Boy) esplode a NAGASAKI, uno dei maggiori porti del Giappone.

Al momento dell’esplosione muoiono circa 40.000 persone, 60.000 rimangono ferite

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6 AGOSTO 1945: LA BOMBA ATOMICA

Gli USA utilizzano le bomba atomica per:

1. far cessare la guerra2. provare la potenza distruttiva di questa nuova arma3. dimostrare agli altri la propria forza4. dimostrare agli altri (specie URSS) che non hanno paura di

usare le armi di ditruzione

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FINE DELLA GUERRA

2 settembre 1945 l’imperatore del Giappone firma la resa, decretando la fine della seconda guerra mondiale.

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CONFERENZA DI POTSDAM – AGOSTO 1945

La Germania fu suddivisa in quattro zone di occupazione, amministrate dalle tre potenze vincitrici a cui si sarebbe aggiunta la Francia.

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COSTI UMANI DEL CONFLITTO

Uomini mobilitati per la guerra 110.000.000

Feriti civili 32.000.000

Feriti militari 24.000.000

Vittime civili e militari in Europa 39.778.000

Vittime civili e militari nel Pacifico 15.010.000

Numero totale vittime 54.788.000

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PROCESSO DI NORIMBERGA

Dal 14 Novembre 1945 al 1 Ottobre 1946.Vengono accusati soprattutto i grandi mandanti, quelli che avevano preso le decisioni (tranne Hitler, Goebbels e Himmlerche si erano suicidati).

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PROCESSO DI NORIMBERGA

Sono accusati di:

1) Crimini contro la pace (guerra in violazione di trattati o accordi internazionali: invasione del Belgio o della Polonia);

3) Crimini contro l’umanità (assassinio, sterminio, riduzione in schiavitù; deportazione e ogni altro atto disumano commesso contro popolazioni civili; persecuzioni per motivi politici, razziali, o religiosi).

2) Crimini di guerra (“maltrattamenti, deportazioni a fini di lavoro forzato o per altri scopi, l’esecuzione di ostaggi, il saccheggio di beni pubblici e privati”);

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PROCESSO DI NORIMBERGA

Il processo consiste in uno scontro tra l’accusa e la difesa; i mezzi di prova utilizzati sono essenzialmente due:Documenti scritti: le prove documentali prodotte a Norimberga avrebbero potuto condannare chiunque, tuttavia, da sole, non avrebbero dato al processo la risonanza mondiale che ci si augurava. Sono i servizi speciali americani a raccogliere e ordinare i documenti trovati nei ministeri, negli archivi e nei comandi militari.

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PROCESSO DI NORIMBERGA

Testimonianze orali: vengono fatte testimoniare le vittime dei campi di concentramento e gli stessi responsabili nazisti.

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PROCESSO DI NORIMBERGA: DECISIONI

Hess e Gӧring sono condannati alla pena di morte mediante impiccagione, quest’ultimo riesce a masticare una capsula di cianuro fuggendo così alla esecuzione.

Tutti i ricorsi vengono respinti, e le esecuzioni sono fissate per la notte tra il 15 e il 16 Ottobre.

I corpi dei 347 giustiziati chiusi nelle bare, vengono cremati, e le ceneri disperse nell’Isar per prevenire ogni rischio di culto postumo.

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PROCESSO DI NORIMBERGA

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LA REPUBBLICA ITALIANA

Dopo l’unità d’Italia, il popolo è chiamato a scegliere una nuova forma istituzionale da applicare al regno: per la prima volta il suffragio è universale (sopra i 21 anni) con voto libero.

I risultati furono :• Monarchia 45,70 %• Repubblica 54,30%

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LA REPUBBLICA ITALIANA

L’Italia si spacca nella decisione: il sud è monarchico, il nord repubblicano.

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LA REPUBBLICA ITALIANA

L’assemblea nominò al suo interno una “Commissione per la Costituzione”

composta da 75 membri a loro volta divisi in 3 sottocommissioni

diritti e doveri dei cittadini

Umberto Tupini (DC)

organizzazione costituzionale dello Stato

Umberto Terracini (PCI)

rapporti economici e sociali

presieduta da

Gustavo Ghidini (PSI)

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LA COSTITUZIONE ITALIANA

Redige la COSTITUZIONE DELLA REPUBBLICA, cioè quell’insieme di leggi che definisce forma, struttura, attività, carattere e regole fondamentali di uno Stato.

Fu approvata dall’Assemblea Costituente, promulgata dal capo provvisorio dello Stato Enrico De Nicola ed entrò in vigore il 1° gennaio del 1948.

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LA COSTITUZIONE ITALIANA

La Costituzione italiana è:

1. scritta

2. rigida (ci deve essere un provvedimento parlamentare per cambiarla)

3. votata

4. compromissoria (cioè frutto di un accordo tra le forze politiche dell’epoca)

5. democratica.

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PRINCIPI FONDAMENTALI

Art. 1L'Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro.La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione.

Art. 2La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell'uomo, sia come singolo sia nelle formazioni sociali ove si svolge la sua personalità, e richiede l'adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale.

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PRINCIPI FONDAMENTALI

Art. 3Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali. […]

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PRINCIPI FONDAMENTALI

Art. 4La Repubblica riconosce a tutti i cittadini il diritto al lavoro e promuove le condizioni che rendano effettivo questo diritto.Ogni cittadino ha il dovere di svolgere, secondo le proprie possibilità e la propria scelta, un'attività o una funzione che concorra al progresso materiale o spirituale della società.

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PRINCIPI FONDAMENTALI

Art. 5La Repubblica, una e indivisibile, riconosce e promuove le autonomie locali; attua nei servizi che dipendono dallo Stato il più ampio decentramento amministrativo […].

Art. 6La Repubblica tutela con apposite norme le minoranze linguistiche.

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PRINCIPI FONDAMENTALI

Art. 7Lo Stato e la Chiesa cattolica sono, ciascuno nel proprio ordine, indipendenti e sovrani […]

Art. 8Tutte le confessioni religiose sono egualmente libere davanti alla legge. Le confessioni religiose diverse dalla cattolica hanno diritto di organizzarsi secondo i propri statuti, in quanto non contrastino con l'ordinamento giuridico italiano.[…]

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PRINCIPI FONDAMENTALI

Art. 9La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica. Tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione

Art. 10L'ordinamento giuridico italiano si conforma alle norme del diritto internazionale generalmente riconosciute. […] Lo straniero, al quale sia impedito nel suo paese l'effettivo esercizio delle libertà democratiche garantite dalla Costituzione italiana, ha diritto d'asilo. […]Non è ammessa l'estradizione dello straniero per reati politici.

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PRINCIPI FONDAMENTALI

Art. 11L'Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali; […] promuove e favorisce le organizzazioni internazionali rivolte a tale scopo.

Art. 12La bandiera della Repubblica è il tricolore italiano: verde, bianco e rosso, a tre bande verticali di eguali dimensioni.

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ONU

Creazione di una organizzazione internazionale per regolamentare i rapporti internazionali (Organizzazione delle Nazioni Unite), per:

1. salvare le generazioni future dal flagello della guerra

2. impiegare strumenti internazionali per promuovere il progresso economico e sociale di tutti i popoli

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ONU

15 membri, 5 permanenti (USA, URSS,Gran Bretagna, Francia, Cina) dotati di diritto di veto. L’Italia vi aderisce nel 1955.

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LA GUERRA FREDDA

Truman irrigidisce le proprie posizioni nei confronti dell’URSS.

“Da Settino sul Baltico a Trieste sull’Adriatico, una cortina di ferro è calata sul continente.” (Churchill)

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LA GUERRA FREDDA

L’URSS si occupa della ricostruzione e della ripresa del blocco Est, in cambio di una sottomissione territoriale e politica.

Gli USA con il piano Marshall, si occupa della ricostruzione del blocco Ovest, in cambio di una sottomissione territoriale ed economica.

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LA GUERRA FREDDA

Gli USA unisce molti Stati nella NATO (North Atlantic TreatyOrganization); l’URSS fa lo stesso con il Patto di Varsavia.

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LA GUERRA FREDDA

Il mondo è diviso in due sfere di influenza, gli Stati minori cedono parti del territorio per basi militari USA o URSS.

Già dal 1947 le due potenze USA e URSS si confrontano con la “Corsa agli armamenti”,

cioè gareggiano per avere maggiori e migliori armamenti, posizionati in punti strategici sempre più vicini al nemico.

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LA GUERRA FREDDA

La guerra fredda termina nel 1991, anno in cui l’URSS si disgrega, lasciando gli USA unica potenza dominante.

In alcuni momenti la possibilità di una terza guerra mondiale nucleare è stata molto concreta.

Ad oggi armamenti nucleari estremamente distruttivi sono nelle mani di molti Stati.