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Non è difficile rintracciare le origini degli strumenti musicali. Dalle grosse conchiglie marine , le carni degli animali uccisi , le canne vuote nacquero i primi strumenti a fiato . I primi strumenti a corda , erano rappresentati dagli stessi archi dei cacciatori e da quelli con cui i guerrieri scagliavano le frecce.

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Non è difficile rintracciare le origini degli strumenti musicali. Dalle grosse conchiglie marine , le carni degli animali uccisi , le canne vuote nacquero i primi strumenti a fiato .

I primi strumenti a corda , erano rappresentati dagli stessi archi dei cacciatori e da quelli con cui i guerrieri scagliavano le frecce.

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Servendosi di tronchi cavi di alberi l’uomo imparò a costruirsi i primi strumenti a percussione.

Più tardi l’ uomo perfezionò la canna del flauto rendendola capace di produrre suoni diversi, aggiunse altre corde al proprio arco, creando a lavorare i metalli si fabbricarono le prime trombe

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Secondo la mitologia degli Egizi , l’inventore della musica fu il dio Thoth.

La musica era considerata un dono del cielo ed era fonte di letizia e serenità. Il suo nome infatti “hy” che significa gioia, beatitudine.

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Esistevano però due tipi di musica: quella sacra e quella profana.

Potevano fare musica sacra solo i sacerdoti . Essi, infatti, erano infatti considerati parenti stretti al faraone, che a sua volta era considerato figlio del Dio Sole Ra.

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La musica profana, invece era riservata ai cantori e ai musici di corte maschi; in seguito questo privilegio venne considerato anche alle donne, purchè appartenenti ad una famiglia nobile.

La scuola dove si imparava a cantare e suonare era l’Accademia Reale .

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La musica sacra era dedicata alle tante divinità dell’Egitto .

Attraverso raffigurazioni murali e sculture, da noi considerate “ fonti iconografiche” , sappiamo con certezza che gli antichi Egizi utilizzarono anche complessi strumentali composti da tanti elementi .

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Essi erano guidati da un direttore (o un maestro) , che batteva un bastone o faceva ampi movimenti con le mani per dare il ritmo.

I canti profani, invece, parlavano di lavoro ( i canti per la mietitura, i canti dei barcaioli, i canti della vendemmia) o di amore.

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Gli strumenti usati dagli Egizi furono : arpe , flauti, tamburi,tamburelli, sistri e liuti.

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Tra i principali strumenti dell’antico Egitto ricordiamo l’Arpa arcuata.

Era uno strumento molto diffuso nell’antico Egitto : era formata da numerose corde tese, su un telaio di legno. Spesso era artisticamente decorato.

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Il sistro è un sonaglio formato da dischi metallici infilati in alcune bacchette , si suonava afferrando per il manico , e spesso la dea Hathor , dea dell’amore e della musica , veniva raffigurata con un sistro in mano .

Dunque il sistro era uno strumento sacro della dea Hathor.

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Gli Etruschi amavano molto la musica , che era presente in tutte le attività della loro giornata , sia che essi praticassero umili mestieri come la pesca o la raccolta della legna , sia che si riunissero per una grande festa .

La musica al tempo degli Etruschi

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Ogni azione era accompagnata da suoni , danze e canti al punto che , se uno schiavo disubbidiva al padrone, era percosso al ritmo di uno strumento musicale.

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Nella vita militare, inoltre, il suono delle trombe accompagnava le manovre dell’ esercito segnalando ai soldati i movimenti da compiere. Anche per gli Etruschi la musica , accompagnata alla danza , era usata durante le celebrazioni religiose . La natura e le sonorità naturali – il bosco , le sorgenti, il mare, il torrente – ispiravano i musici che suonavano vari strumenti per riprodurre i suoni della natura .

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  Il flauto era lo strumento musicale più utilizzato. Prendeva diversi nomi: aulos , plagiaulos , siringa . Il flauto doppio era il simbolo della musica etrusca . La melodia suonata con il flauto era accompagnata dagli strumenti a percussione( crotali, tympanum) e a corde ( lira e kithara).

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Nell’ antica Grecia la musica era molto importante sia nella vita sociale sia in quella religiosa . Per i greci la musica era un’ arte che comprendeva , oltre alla musica stessa , anche la poesia la danza ,la medicina e le pratiche magiche . La parola mousike , con la quale i greci indicavano la musica , significava proprio l’ insieme di tutte queste arti .

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L’ importanza della musica nel mondo greco è testimoniata da numerosi miti che la riguardavano . Uno è quello di Orfeo l’ inventore della musica , che riuscì a convincere gli dei dell’Ade a restituire alla luce la sua sposa Euridice. Questo mito ci insegna che, per i greci , la musica era l’arte che sa toccare i sentimenti di chi l’ ascolta portando sollievo e serenità.

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Possiamo dividere la lunga storia di Roma antica in 3 periodi :il periodo monarchico (753-509 a.C.) in cui si successero i 7 re ; il periodo repubblicano aristocratico (509-31 a.C.) con l’espansione di Roma e le conquiste dei popoli che si affacciavano sul Mediterraneo ; il periodo imperiale (31 a.C. – 476 d.C.).

La musica presso i Romani

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All’ inizio della loro civiltà , i Romani non avevano una propria cultura musicale : essi impararono l’ arte della musica dalle altre civiltà con cui furono a contatto e , in particolare, gli Etruschi. Da questo popolo impararono la tecnica musicale e conobbero i primi strumenti. Con il passare del tempo, però, i Romani impararono un proprio stile musicale e crearono nuovi strumenti . La musica a Roma aveva sia una funzione pubblica che una funzione folcloristica .

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Erano considerate occasioni pubbliche le cerimonie religiose e quelle civili ufficiali. Erano occasioni di tipo folcloristico (cioè legate alle abitudini del popolo) le feste popolari, i banchetti privati, le parate militari,i giochi pubblici,gli spettacoli dei commedianti.

Nel periodo imperiale la musica era spesso usata per dimostrare la grandezza dell’imperatore.

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Spesso accadeva che gli imperatori organizzassero grandi manifestazioni pubbliche (combattimenti di gladiatori, parate di benvenuto per condottieri che tornavano vincitori dalle campagne militari, combattimenti di animali) che si aprivano e chiudevano sempre con sontuosi concerti.

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“… Nel 284 d. C l’imperatore Carino organizzò per i romani una serie di giochi nei quali 100 trombe suonavano tutte insieme; vi erano inoltre un centinaio di suonatori di corno e circa 200 suonatori di tibia e strumenti a fiato di vario genere. Fu questo l’avvenimento più clamoroso dell’anno.”

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Durante le feste, oltre ai musici si esibivano i commedianti. Tra essi c’erano attori, cantanti e danzatrici. Le danzatrici si accompagnavano con il suono di cimbali e crotali. La fine dello spettacolo era segnalata da uno strumento chiamato scabbellum.

Lo scabellum era come un

grosso sandalo formato da due tavolette di legno; si suonava con il piede destro. La musica era usata dai romani anche in ambito militare.

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La musica serviva per comunicare tra le varie guarnigioni segnali importanti come l’attacco o la ritirata , i cambi di guardia ; inoltre con i suoni si segnalavano i diversi momenti della giornata ( il momento di alzarsi , di mangiare di andare a dormire, ecc)

Gli strumenti usati nell’ esercito erano questi :

TubaLa tuba era una lunga canna di

bronzo. Aveva un suono potente che serviva per segnalare l’attacco, la ritirata o per dare l’ ordine di accamparsi.

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BucinaLa bucina , a differenza del

cornu, era fatta in corno bovino e non in metallo; inoltre non aveva la traversa .

CornuEra uno strumento di bronzo

usato nella fanteria . Aveva una traversa che permetteva di appoggiarlo sulla spalla. Serviva per coordinare i cambi di guardia .

 

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Lavoro di gruppo degli alunni della classe V B Ins. Landi Angela

Scuola Primaria Santa Lucia a. s. 2012-2013