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Comune di Genzano

PALADINODisegni omericiPalazzo Sforza Cesarini, Genzano20 giugno - 28 settembre 2014

Sotto il patrocinio di

Presidente

Nicola Zingaretti

Mostra a cura di

Flavio Arensi

Iniziativa

Sindaco

Flavio Gabbarini

Assessore alle Sviluppo locale e beni culturali

Virginio Melaranci

Presidente dell’Istituzione per il Servizio delle attività

Culturali, Ricreative e Sportive

Ivano Gianiorio

Studio Paladino

Pompeo CapitanioMaurizio Lanzetta

Catalogo e testi di

Flavio Arensi

Coordinamento Istituzionale

Antonella Iuliano

Comunicazione

Marta PainiCarlo Ghielmetti

Ufficio stampa

Ilaria ProiettiMarta Rossi

Allestimento

Rita PacettiAntonella Tittoni

Assicurazioni

Logo Assicurazione

In Più Broker

Trasporti

Liguigli FAS

Ringraziamenti

Un sentito ringraziamento a Mimmo Paladino checon grande disponibilità e generosità ha resopossibile questo straordinario viaggio omerico. A tutti coloro che si sono impegnati per larealizzazione di questa iniziativa e che credononella valorizzazione culturale del nostro paese. A Imma Paladino, Luca Melloni, MatteoLiguigli, Giorgia Santoro per il sostegno e agliamici di Genzano per il grande lavoro fatto, loStaff del Sindaco e l’Ufficio Istituzione. A Pasquale Palmieri e Peppe Avallone. Ad Adriane de Sellier e alla sua casa editrice.Questa mostra è dedicata a Franco Piavoli e al suocinema emozionante.

Le citazioni tratte dall’Iliade e dall’Odissea sononella traduzione di Vincenzo Monti e IppolitoPindemonte.

Crediti© Città di Genzano di Roma© Mimmo Paladino, by Siae 2014© Pasquale Palmieri, Benevento© Peppe Avallone, Napoli© Flavio Arensi, Milano

www.comune.genzanodiroma.roma.it.

Col sostegno di

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Genzano è onorata di ospitare all’interno del Palazzo Sforza Cesarini, il palazzo ducale della città, l’esposizione delle ope-re di un artista di grande fama qual è Paladino. La mostra si inserisce a pieno nell’ambito del percorso di valorizzazio-

ne turistica del territorio e del patrimonio museale e monumentale intrapreso da questa Amministrazione comunale con l’As-sessorato ai beni culturali e l’Istituzione per il Servizio delle attività Culturali, Ricreative e Sportive che stanno seguendo davicino l’organizzazione di questa iniziativa. Mimmo Paladino, pittore, incisore e scultore, tra i più affermati rappresentanti del movimento della Transavanguardia, mo-vimento fondato da Achille Bonito Oliva nel 1980 che individua un ritorno alla pittura dopo le varie correnti concettuali svi-luppatesi negli anni settanta, è un artista versatile e di grande fama mondiale (le sue opere sono collocate in permanenza in al-cuni dei principali musei internazionali tra cui il Metropolitan Museum of Art di New York), e rappresenta per il Comunedi Genzano di Roma e per l’intero comprensorio dei Castelli Romani un’importante opportunità a livello culturale, turisti-co ed economico. La mostra si terrà all’interno del Palazzo Sforza Cesarini, il monumento più significativo della città, nonsoltanto per i valori architettonici di cui è testimone e che presentano non pochi motivi di interesse per la storia dell’architettu-ra del settecento romano, ma anche perché ha giocato un ruolo fondamentale nello sviluppo di questo centro urbano dei Ca-stelli Romani. Ed è proprio sul palazzo storico che l’Amministrazione comunale di Genzano ha operato e sta operando, pro-muovendo una serie di iniziative di alto livello al fine di costruire un vero e proprio percorso di promozione culturale e dirilancio complessivo della città.

FLAVIO GABBARINISindaco di Genzano

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Sommario

11 Enciclopedia omericaFLAVIO ARENSI

17 L’Iliade

69 L’Odissea

145 La vita di Mimmo Paladino

151 La bibliografia

157 Le mostre

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Enciclopedia omericaFLAVIO ARENSI

Nella scena centrale di Nostos - Il ritorno, pellicola del 1989 scritta e diretta da Franco Piavoli, Ulisse si desta sulla terra-ferma dopo il naufragio infausto dell’equipaggio; unico superstite, prende lentamente coscienza della tragedia attraver-

so piccoli, poetici, drammatici correlativi oggettivi, montaliani ossi di seppia: le onde riempiono e cancellano gli elmi spiag-giati, spingono la cotta di maglia sulla sabbia, scivolano sopra un bucranio incastonato fra gli scogli come una pietra biancachiusa in quelle scure. Spogliato, Ulisse farfuglia tremante e inquieto cercando parole tese, poi, finalmente, urla; intanto, lamacchina da presa inquadra l’orizzonte rannuvolato dove i toni cilestri ammorbidiscono i confini perdendosi nell’abisso. Nonci sono vocaboli giusti o utili nell’angoscia, rimane il balbettio, suono, smorfia, tuono, qualcosa di animalesco o semplice-

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MIMMO PALADINO, «RESPIRO», 1995. INSTALLAZIONE SONORA, DODICI ELEMENTI IN GESSO, 30 (H) X 120 X 20 CM. COLLEZIONE DELL’ARTISTA.

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mente ancestrale. I dialoghi del film, centellinati in pochi vocaboli incomprensibili, sono ispirati a suoni di antiche lingue me-diterranee - e sarebbero comunque inutili per accompagnare un momento di assurdo spaesamento; invece, il grido disegnauna pena assoluta, una profonda sconfitta che oltrepassa qualsivoglia racconto poiché concreta esperienza. Fra il protagonistae gli oggetti, ancor più i luoghi, si intessono una serie di relazioni esclusive e imprescindibili, lo spazio diviene un teatro cheaccompagna e forma la cognizione di una metamorfosi, di un momento che scinde quello che si è stati da quello che si potrào dovrà diventare. Non a caso ho usato il termine «teatro» poiché un suo studioso attento, Nicolò Savarese, da anni conduce un’ampia medita-zione sulla dimensione spaziale della figuratività, intendendo con ciò il rapporto che le figure umane intrattengono con la spa-zialità di riferimento e di azione, e da cui dipende la chiarezza stessa del loro essere o agire all’interno di tale ambito. Egli, difatto, non fa che sottolineare l’urgenza di focalizzare oltre il portato estetico dell’immagine per indagare piuttosto il vero rap-porto tra quest’ultima - disegnata o dipinta - con la struttura dello spazio costruito, agito oppure anche solo interpretato dal-l’uomo, indipendentemente da ogni sua eventuale valenza artistica: un concetto che per quanto attuale ha origini antiche, ba-sti pensare che per i greci esisteva una sola parola - ÁÚ·ÊÂÈÓ (grafein) - utile a indicare tanto il disegno quanto la scrittura.

Entro quest’alveo si pongono dunque i «Disegni omerici» di Mimmo Paladino, elaborati fra il 1999 e l’anno successivo co-me illustrazione dell’Iliade e dell’Odissea. Non si tratta di un racconto mimetico delle gesta degli eroi, bensì di una rappresen-tazione che attraverso il codice poetico trova il pretesto per un’epica della memoria che attinge a «significanti» primitivi pergiungere in fine a un «significato» contemporaneo. D’altronde Paladino lavora sulle sedimentazioni della storia, sugli inci-denti o accidenti del tempo, fattori che poi caratterizza in un nuovo contesto dove l’architettura dei segni e dei luoghi favori-sce più le correlazioni inespresse che quelle espresse. Le illustrazioni letterarie di Paladino, tendenzialmente, prendono spun-to dal racconto, subito però muovono lungo binari autonomi tessendo una rete invisibile con l’edificio testuale, senza caderein una rigida trasposizione o chiosa. Certo, rispetto ad altri progetti illustrativi, in particolare quelli legati alla scoperta dell’in-timità umana o antropologica come l’Ulysses di Joyce o i Tristes Tropiques di Levi-Strauss, gli spunti omerici si avvalgono dialcuni topoi della linguistica di Paladino, dunque godono una leggibilità ancora più aderente, ma proprio perché alcuni aspet-ti dell’iconografia classica rientrano nel suo alfabeto, l’autore si orienta verso una raffigurazione che, tenuto conto delle analo-gie, dei rimandi e delle similitudini, di fatto compone un proprio racconto nel racconto, una sorta di ultimo capitolo delle sa-ga o di bussola da seguire. Si tratta allora di una compartecipazione pratica, esperienziale, che non cede alla descrittivitàpleonastica, non serve a rintracciare didascalicamente i nomi dei protagonisti o gli espedienti narrativi, ma diviene una sortadi mappa con cui attraversare il territorio omerico. Pochi altri testi come l’Iliade e l’Odissea, d’altra parte, chiedono di essere letti per immagini e proprio per immagini Paladinosintetizza i due libri. A partire dall’ormai celebre Preface to Plato di Eric Havelock è chiaro come essi siano il passaggio defi-nitivo dalla cultura dell’oralità a quella della scrittura (dall’immagine al segno), avvenuto in Grecia tra la fine del V e l’iniziodel IV secolo a.C., esattamente in coincidenza con l’elaborazione dei Dialoghi socratici, benché tale differimento sia sviluppa-to ordinatamente lungo un arco temporale di vari secoli, a partire dall’introduzione della scrittura alfabetica nell’Ellade finoall’epoca di Platone, e cioè all’alfabetizzazione in ambito scolastico ed educativo. Omero, difatti, attorno all’VIII secolo a.C.formalizza nei suoi poemi il vasto patrimonio di canti epici detenuto dagli aedi, consentendoci così di analizzare la tecnolo-gia della comunicazione orale che Havelock definisce «enciclopedia tribale», inclusiva di nozioni tecniche, etiche e compor-tamentali al tempo stesso. Le regole di diffusione ruotano intorno a cardini espressivi pratici senza intento estetico, forse sareb-be meglio valutarlo eticamente o almeno come didattica delle immagini e delle suggestioni che cristallizzano attraverso l’azionemnemonica: non a caso Mnemosine (la Memoria, figlia di Urano - il Cielo - e Gea - la Terra) è considerata la madre dellenove Muse. Ma questa impresa ha tanto più peso qualora si comprenda come solo l’immedesimazione empatica con i cantidell’aedo o dell’attore drammatico possa spingerci a recepire le diverse venture quali necessarie e formative della nostra perso-

MIMMO PALADINO, «SENZA TITOLO», 2001. LEGNO E CARTA, 316 (H) X 240 X 80 CM.

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nale vicenda. In realtà, l’insieme valoriale della cultura e della scienza, che è alla base di ogni enciclopedia del sapere, in unaqualsiasi cultura più o meno evoluta, si costruisce e si struttura inconsciamente in forma di sistema, nel senso più rigoroso deltermine, e in questo caso il sistema delle immagini mantiene in piedi tutta la costruzione poetica-sociale, perché così lavora lanostra mente.

Quando Piavoli scrisse Nostos, il tema della parola sicuramente richiese una profonda riflessione; tutti i suoi lavori mantengo-no il linguaggio espresso come sottofondo situazionale, non diverso dal canto degli uccelli o dai suoni della natura, tuttaviaqui si è diretto verso un approdo nuovo, in cui la lingua fornisce anche una sorta di ritmo. La scelta, dunque, di manifestareun idioma inventato, per quanto attinente ai suoni originali delle popolazioni coeve a Omero o Ulisse, fornisce lo strumentoetnolografico per contestualizzare le vicende narrate, ma sono le differenti scene a fungere da vocabolario; ugualmente, Pala-dino sfrutta il disegno per non cadere nell’errore di parafrasare il tessuto poetico originario mettendo in luce più i difetti che ipregi di un’ennesima traduzione, per quanto interessante o consolidata possa apparire. Attraverso l’immagine scaturisconoquelle impressioni visive che la cultura orale poté esercitare sfruttando l’irrazionalità della mente, senza erodere l’accezione pro-fonda del componimento attraverso verbose circonlocuzioni. Paladino non tradisce l’idea originaria dei libri omerici che chie-dono di fare esperienza del poema, per quanto nel trascorrere dei secoli questa «esperienza» possa essere diventata in molti ca-si più intellettuale che effettiva. In una delle sue tavole, egli tratteggia un «dormiente» - da cui erompe un flusso rosso comefumo di un fuoco sacro - che ricorda gli immortali di Borges ormai intenti nel non-fare come unico gesto antitetico all’impos-sibilità di morire; se è vero, come diceva lo scrittore, che «in un tempo infinito agli uomini accadono tutte le cose», i testi ome-rici inscenano la determinatezza del tempo e l’ineluttabilità del destino, la nozione di un viaggio che prima o poi trova la suameta. Ma se un uomo non può far tutto nel lasso di tempo che gli è dato, le vicende di tanti uomini straordinari, semidivini oanonimi, sicuramente offrono un enorme ventaglio di evenienze, sconfitte, leggi e codici da seguire per orientarsi durante la vi-ta. In Paladino il sogno del «dormiente» apre alla possibilità, alla luce della coscienza che sposa ragione ed emozione metten-doci di fronte a molteplici occasioni, che sono occasioni di libertà perché ciascuno può scegliere di aderirvi, semplicemente os-servarle, oppure intraprendere un viaggio che alla partenza opporrà sempre un rientro, nostos, appunto, il ritorno.

MIMMO PALADINO, «MATER», 2014. TECNICA MISTA 100 X 70 CM (BOZZETTO PER INFIORATA 2014).

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Domenico Paladino nasce a Paduli, nei pressi di Benevento, il 18 dicembre 1948. Lo zio paterno, Salvatore, è pittore elo avvia a interessi artistici, che confluiranno nella frequentazione del Liceo Artistico di Benevento (1964-1968).

Nel 1964 visita per la prima volta la Biennale di Venezia, rimanendo affascinato dai pop artisti americani. Il 1968 coincide con la sua prima esposizione presso la Galleria Carolina di Portici (Napoli). In quest’occasione viene pre-sentato dal giovane Achille Bonito Oliva, personaggio che lo affiancherà criticamente nel corso di tutta la sua carriera artisti-ca, includendolo nel novero degli artisti della Transavanguardia e che l’anno successivo lo presenterà nuovamente nella per-sonale di Caserta allo Studio Oggetto di Enzo Cannaviello.Seguendo le indicazioni artistiche del periodo, predominato da un indirizzo soprattutto concettuale, Paladino volge la sua at-tenzione alla fotografia, atteggiamento che trova ampio riscontro nella personale realizzata alla Galleria Nuovi Strumenti diBrescia.

Con il trasferimento a Milano, alla fine degli anni settanta, Paladino vive il fervore artistico della città meneghina, meditan-do su nuovi orizzonti che il suo lavoro potrebbe prendere. Nel 1977 partecipa all’esposizione «Internationale Triennale fürZeichnung», a Breslavia, dove si avvertono i primi segnali del cambiamento artistico degli anni successivi. È di questo annoinfatti la realizzazione del dipinto «Silenzioso, mi ritiro a dipingere un quadro».Affascinato dal disegno, l’artista riesce a dare ampio spazio a questo suo interesse realizzando un grande murale a pastelli, sem-pre nel 1977, per la Galleria Lucio Amelio di Napoli, spazio questo che si rivelerà fondamentale nel contesto artistico con-temporaneo italiano. La tecnica delle realizzazioni su muro viene utilizzata spesso in questi anni e, nel 1978, in occasione del-le personali presso la Galerie Paul Maenz di Colonia e la Galleria Toselli di Milano, dove realizza «Il Brasile si sa è un pianetadipinto sul muro di Franco Toselli». Iniziano a emergere i segni geometrici, maschere e rami, su fondo monocromo, elemen-ti costanti del suo lavoro, e si avverte la riscoperta della figurazione pittorica.Nel 1978 compie il suo primo viaggio a New York, città che lo vedrà negli anni a venire protagonista di diverse occasioniespositive.Dal 1979 prosegue il sodalizio con Bonito Oliva e con gli artisti della Transavanguardia con i quali partecipa alle collettive«Le stanze», presso il Castello dei Colonna di Gennazzano, «Opere fatte ad arte», nel palazzo della Città di Acireale, con-nubio che trova realizzazione l’anno seguente con «Aperto ‘80», all’interno della Biennale di Venezia, dove viene ufficial-mente presentata la Transavanguardia. Paladino espone le opere «I giardini dei sentieri che si biforcano», «Lampeggiante» euna porta.

La mostra personale itinerante che tocca le città di Basilea, Essen, Amsterdam, segna l’inizio di un successo internazionale chesi concretizza nella personale al Badischer Kunstverein di Karlsruhe nel 1980, presentata da Bonito Oliva, Faust e Franzke,dove l’artista espone tele dalle grandi dimensioni, ricche di figure allegoriche, dove la sua iconografia poetica prende forma: lapittura a olio è invasa di maschere inespressive, animali, teschi, ricchi di evocazioni rituali primitive. Questo è anche l’annodella prima mostra a New York, dove espone contemporaneamente alle gallerie Marian Goodman e Annina Nosei.

La vita di Mimmo Paladino

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La passione per il disegno (che lo porterà negli anni a collezionare carte di diversi artisti, da Balla a Picasso, a Licini) sfociadal 1980 in un’altra grande passione: l’incisione, misurandosi con le varie forme dell’acquaforte, dell’acquatinta, della xilo-grafia e della linoleografia (l’incontro nel 1984 con Giorgio Upiglio gli consentirà di ottenere risultati straordinari anche inquesto campo artistico, ampliati anche dalla collaborazione con Alberto Serighelli, con il quale produrrà fogli di grande for-mato).

Nel 1980 realizza il suo primo libro-oggetto dal titolo EN DE RE con la Galleria Mazzoli di Modena, anche quest’ultimapunto di riferimento della sua carriera espositiva.Sempre in quest’anno vanno segnalate le partecipazioni alle mostre «Italiana: nuova immagine», curata da Bonito Oliva, al-la Loggetta Lombardesca di Ravenna, ed «Egonavigatio», al Mannheimer Kunstverein di Mannheim.Il 1981 è un anno molto prolifico dal punto di vista espositivo. Sue personali sono ospitate presso il Kunstmuseum di Basileae alla Kestner Gesellschaft di Hannover, presentato da Amman, Wildermuth e Koepplin, dal Mannheimer Kunstverein diMannheim, dal Groninger Museum di Groningen, dalla Galleria d’Arte Moderna di Bologna.È dello stesso anno un’importante partecipazione all’esposizione «A New Spirit in Painting», presso la Royal Academy di Lon-dra, mostra che riflette, a livello internazionale, sull’entità dei nuovi linguaggi pittorici. Partecipa, assieme ad altri artisti, al pro-getto, coordinato da Alessandro Mendini e Studio Alchimia, dal titolo «Il mobile infinito», per il Politecnico di Milano.

Il 1982 è l’anno delle partecipazioni e dei riconoscimenti internazionali. Partecipa alla Biennale di Sidney, allo «Zeitgeist» diBerlino (dove espone la sua prima scultura in bronzo policromo «Giardino Chiuso», che diventerà evento espositivo da Maz-zoli, l’anno seguente), a Documenta 7 di Kassel e realizza le personali presso il Louisiana Museum of Modern Art di Hum-lebaek, il Museumsverein di Wuppertal, la Städtische Galerie di Erlangen, presentato da A. Polhen; e poi nelle gallerie pri-vate di Anversa, Monaco, Napoli, Parigi, Roma, Zurigo. Inizia nel 1982 a esporre per la Galleria Waddington di Londra, prestigioso spazio espositivo dedicato all’arte contempora-nea internazionale, rapporto consolidato negli anni, tuttora esistente.Sempre al 1982 risalgono i viaggi in Sud America, in Brasile per l’esattezza, dove ha occasione di studiare e di conoscere lacultura locale, le etnie e le civiltà intrise di animismo primitivo che lo porteranno a riflessioni e a emozioni uniche che inevi-tabilmente convoglieranno nei simboli, negli oggetti, e nei colori dei lavori di quegli anni (come quello presentato per la Col-lezione Gori alla Fattoria di Celle a Santomato di Pistoia). Paladino infatti afferma che «l’arte non è cosa di superficie, non ècosa sociologica, non è tempesta poetica. L’arte è un lento procedere intorno al linguaggio dei segni».

L’inizio degli anni ottanta è costellato di numerosi viaggi, soprattutto negli Stati Uniti dove nel 1983 allestisce la sua primapersonale presso la Galleria Sperone Westwater di New York e dove tiene a Los Angeles presso il New Port Harbour ArtMuseum un’importante personale.Sempre nel 1983 presenta «Giardino Chiuso» a Modena, alla Galleria Mazzoli, nella mostra omonima, presentata da Boni-to Oliva. Oltre a personali nelle gallerie di Stoccolma, Monaco, New York, Roma, Toronto, partecipa a importanti collet-tive, come quella dedicata alla Transavanguardia alla Sala de Exposiciones de la Caja de Pensiones di Madrid e, alla TateGallery di Londra, alla rassegna «New Art at the Tate Gallery 1983», a cura di Compton.Questo è anche l’anno della realizzazione, assieme all’architetto Roberto Serino, del complesso abitativo di Paduli, dove rea-lizza la sua abitazione e i suoi studi, progetto di grande impatto ambientale, con segni della sua arte sparsi in tutto il vasto ter-ritorio collinare a fare da collante alle varie quinte architettoniche.Il lavoro di Paladino vede l’inserimento costante di un dialogo intenso e privilegiato tra pittura monocromatica e scultura pseu-do figurativa, che vede il suo apice nelle installazioni dalle grandi dimensioni, dove sulle tele vengono inseriti oggetti che loporteranno a realizzazioni in tre dimensioni. Nel 1984 allestisce a Lione, presso il Musée Saint Pierre Art Contemporain, una mostra personale, presentata da Raspail, Jo-polo, Zdenek. Espone nelle collettive: «Det Italienska Transavangardet» presso la Lunds Konsthall di Stoccolma, «An Internationali Sur-vey of Recent Painting and Sculpture» al Museum of Modern Art di New York, «Content: a Contemporary Focus,1974/1984» all’Hirshhorn Museum and Sculpture Garden di Washington, «Contemporary Italian Masters» al Chicago Pu-blic Library Cultural Center di Chicago, «Skulptur im 20. Jahrhundert» al Kunstmuseum di Basilea, «The Human Con-dition: The SFMOMA Biennal III», a San Francisco. Espone anche da Waddington a Londra, presentato da Rosenthal, e a Monaco alla Galerie Thomas, presentato da Faust eFranzke. In questi anni le sue opere vengono acquistate ed esposte dalla Galerie Beyeler di Basilea.Nel 1985 partecipa a diverse collettive tra cui è utile ricordare «A New Romanticism» all’Hirshhorn Museum and Sculptu-re Garden di Washington, la Biennale di San Paolo, «Bilder für Frankfurt» al Museum für Moderne Kunst di Francoforte,«Anniottanta» a Imola, la XIII Biennale alla Grande Halle de la Villette di Parigi.Di quest’anno sono anche le personali di Oslo presso il Kunstnernes Hus, di Monaco presso la Städtische Galerie im Len-bachhaus, presentata da Friedel, Kuspit e Lehnerer. Segue anche la significativa personale presso la Galleria Sperone We-stwater di New York, presentata da Corà.

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Dal 1985 è costante e serrato il profondo dialogo tra pittura e scultura: ai cromatismi essenziali, primari, si aggiungono ele-menti figurativi.

Il lavoro di Paladino è ufficialmente riconosciuto dalla critica. Numerosi sono i momenti espositivi a cui è invitato e che lovedono protagonista dalla metà degli anni ottanta. Si ricordino le collettive, nel 1986, «Mater Dolcissima» presso la Chiesadei Cavalieri di Malta a Siracusa, «Beuys zu Ehren» presso la Städtische Galerie im Lenbachhaus di Monaco, la mostra iti-nerante statunitense «New Art of Italy», a Omaha, Miami, Cincinnati, a cura di Day. E poi le personali di Richmond, «Re-cent Painting and Sculture 1982-86» al Virginia Museum of Fine Arts, presentato da Crutchfield e Risatti; di Londra, daWaddington, e a New York, da Sperone Westwater. Viene pubblicato Canzone per Vincent Van Gogh, una poesia di Ceronetti illustrata da Paladino (Edizioni Giorgio Upiglio,Milano).Nel 1987, grazie alla collaborazione con la Galleria Thaddaeus Ropac di Salisburgo, tiene diverse personali a Graz, a Kremse a Salisburgo. Altre personali sono quelle di Seattle, presso la Galleria Greg Kucera, e, per la prima volta, a Tokyo, presso la Galleria Fuji.È di questo anno la realizzazione di un progetto per la chiesa di Gibellina, assieme all’architetto Roberto Serino, nel contestodi una ricostruzione complessiva della città coordinata da Arnaldo Pomodoro, dopo il devastante terremoto del 1968. Per Pa-ladino l’architettura «può essere considerata una pittura vedente, perché ha la capacità di sintetizzare le caratteristiche spazia-li dei luoghi, le necessità di chi le abiterà, le condizioni della luce e tante altre cose: ha la capacità, in sostanza, di vedere oltreciò che il semplice disegno o progetto potrebbe far immaginare».Il sodalizio con l’architetto Serino continua anche in occasione dell’invito che il Comune di Benevento rivolge a Paladino perla realizzazione di un’opera scultorea per la città, progetto a cui i due lavoreranno congiuntamente per diversi anni e che ver-rà inaugurato solo nel 1992.

I lavori della fine degli anni ottanta presentano composizioni rigorose e semplificate, come si avverte nelle opere presentate inoccasione delle collettive, nel 1988, «Europa Oggi», al Centro per l’Arte Contemporanea Luigi Pecci di Prato, e «Material-mente», alla Galleria d’Arte Moderna di Bologna.Nel 1988 Paladino è invitato alla XLIII Biennale di Venezia, dove espone nei giardini e all’ingresso del Padiglione Italia,con la grande installazione, la porta di bronzo di sette metri (già presentata nella mostra di Basilea dal titolo «Sculture nel par-co») e i primi «Testimoni» in pietra. Partecipa alla mostra «L’autoritratto non ritratto», per Arte Fiera ‘88, poi alla Pinacoteca di Ravenna con «L’albero della vi-ta», opera che entrerà a far parte delle collezioni permanenti del Museo d’Arte della città di Ravenna.Nel 1989 partecipa alla serie di piccole mostre personali, organizzate dalla Galleria d’Arte Moderna di Bologna e curate daCastagnoli, dove presenta diversi lavori tra cui «Re uccisi al cadere della forza», appartenente alla Collezione Amelio, ora al-la Reggia di Caserta, e «Amici notturni», appartenente, oggi, alla collezione del Kunstmuseum di Berna.Realizza tredici illustrazioni che accompagnano versi poetici di Lévi-Strauss (Edition Jesse, Bielefeld).Nel 1990 Paladino espone il ciclo «EN DO RE», opere «Senza titolo», costante questa che caratterizzerà molte opere di que-sti anni. L’artista afferma, infatti: «Io non ho mai dato titoli che suggeriscono un significato particolare, che potrebbero obbli-gare a leggere l’opera in termini strettamente simbolici e letterari. Il titolo di un’opera rappresenta sempre per me il lato spiaz-zante per l’interpretazione dell’opera».Sue personali si tengono inoltre a Villa delle Rose, Bologna (1990), al Belvedere di Praga, con il titolo di «Bilà Hora» (1991),al Museu de Arte di San Paolo (1992), al Forte Belvedere di Firenze (1993), al Museo de Arte Contemporaneo di Monter-rey (1994).

Nel 1994 la sua prima mostra antologica dell’opera grafica, con la pubblicazione del catalogo completo del suo lavoro, è sta-ta allestita, a cura di Enzo Di Martino, al Palacio Revillagigedo di Gijon (Spagna). È il primo artista contemporaneo italia-no a tenere una mostra in Cina, alla Galleria Nazionale delle Belle Arti di Pecchino (1994). Negli anni novanta comincia a realizzare importanti installazioni e interventi sugli spazi urbani come la installazione perma-nente «Hortus Conclusus» nel chiostro di San Domenico a Benevento (1992). Nel 1995 Napoli gli dedica una mostra alleScuderie di Palazzo Reale, a villa Pignatelli Cortes e in Piazza Plebiscito dove installa la «Montagna di Sale». Nel 1999 unagrande mostra alla South London Gallery include «Testimoni», un nuovo gruppo completo di 20 sculture in pietra biancadi Vicenza e «Zenith», una serie di lavori in tecnica mista su alluminio. Dopo un’installazione di «Dormienti» ideata nel 1998per la Fonte delle Fate di Poggibonsi, nel 1999, presenta l’installazione «I Dormienti» nel sotterraneo della Roundhouse diLondra. L’opera si avvale di una musica scritta appositamente per l’occasione da Brian Eno. Lo stesso anno la Royal Aca-demy di Londra lo insignisce del titolo di Membro Onorario.In questi anni Paladino ha realizzato le scenografie di Veglia (1992) a Benevento, con la regia di Mario Martone, La sposa diMessina di Schiller (1994) a Gibellina con la regia di Elio De Capitani e ancora Edipo Re (2000) al Teatro Argentina di Ro-ma, nuovamente con la regia di Mario Martone.Nel 2001 viene pubblicato il catalogo generale della sua opera grafica (Opera Grafica 1974-2001), a cura di Enzo Di Martino,per Art of this Century - New York - Parigi.Illustra l’Illiade e l’Odissea di Omero, pubblicato in due volumi dalla casa editrice Le Lettere di Firenze. Lo stesso anno rea-lizza un’installazione per la stazione della metropolitana Salvator Rosa a Napoli. Il Centro d’Arte Contemporanea Luigi Pecci di Prato gli dedica la più completa mostra retrospettiva organizzata da un mu-seo italiano, a cura di Bruno Corà (2002).

Nel 2003 rappresenta insieme a Sandro Chia, Francesco Clemente, Enzo Cucchi e Nicola De Maria «Transavanguardia1979-1985» al Museo di Arte Contemporanea Castello di Rivoli, a cura di Ida Gianelli. Mostre personali si tengono nellaReggia di Caserta e Galleria Scognamiglio di Napoli e Valentina Bonomo di Roma (2004). Una sua mostra itinerante suPinocchio viene esposta nei musei d’arte moderna di otto città giapponesi e nella settecentesca Scola dei Battioro a Venezia(Volume e catalogo Papiro Arte Edizioni) e successivamente al Museo civico di Udine, nel museo di Palazzo Pio a Carpi ea Rotterdam (2004-2006). Nel 2004 realizza le porte per la Chiesa di Padre Pio a San Giovanni Rotondo progettata da Ren-zo Piano. Lo stesso anno effettua la scenografia di Edipo a Colono e vince il premio UBU per la migliore scenografia teatrale.Nel 2005 espone al Museo Rupertinum di Salisburgo e la Loggetta Lombardesca di Ravenna dedica una grande mostra aisuoi lavori teatrali titolata «Paladino in Scena», a cura di Claudio Spadoni. Nel giugno dello stesso anno, in occasione dellaBiennale, presenta, a cura di Enzo Di Martino, una mostra di grandi sculture alla Galleria Internazionale d’Arte ModernaCa’ Pesaro a Venezia. Alla fine del 2005 allestisce nel Museo Capodimonte di Napoli la grande mostra dedicata al Don Chi-sciotte di Cervantes con dipinti, sculture, disegni e un film. È un progetto che continua l’anno successivo con l’illustrazionedi una nuova edizione del Chisciotte e la realizzazione di un libro d’artista, con poesie di Giuseppe Conte, anch’esso ispira-to al mitico «cavaliere errante» (Editalia). Il film, su invito del direttore Marco Müller, è stato presentato con grande successoal Festival del Cinema di Venezia del 2006. Lo stesso anno realizza le porte per la Chiesa di San Giovanni Battista a Lecce (progetto di Franco Purini), porta a terminel’intervento nella Piazza dei Conti Guidi a Vinci ed espone nelle gallerie Cardi e Christian Stein di Milano e nella Waddin-gton Galleries di Londra.

Nel 2007 realizza due scenografie per lo spettacolo Œdipus Rex e Cavalleria Rusticana per il Teatro Regio di Torino. Sono del-lo stesso anno la mostra allestita all’interno del Museo Madre al Palazzo Donnaregina di Napoli, sede del Museo di Arte Con-

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Nel 2009 un gruppo di sue sculture viene esposto en plein air a Orta San Giulio, sul Lago d’Orta, in una mostra curata da Fla-vio Arensi; fra le varie opere un cavallo che galleggia davanti alla riva di villa Bossi, sede municipale. Allemandi per l’occa-sione pubblica un volume con quarantotto foto originali e inedite di Gianni Berengo Gardin dedicate a Paladino e alle sueopere. La celebre scultura «Caduto a ragione» viene collocata sull’isola di San Giulio con l’ausilio di un elicottero. Nello stes-so anno, a cura di Enzo di Martino, è pubblicato il catalogo ragionato dell’opera scultorea (1980-2008).Nel 2010 Mimmo Paladino ha firmato la scenografia di Work in Progress, tour che ha visto riunirsi dopo 30 anni la coppiaLucio Dalla e Francesco De Gregori. Il 10 aprile dello stesso anno è installato un grande cavallo blu di oltre quattro metri al-l’Anfiteatro del Vittoriale degli Italiani di Gardone Riviera (Brescia), la casa-museo di Gabriele d’Annunzio.A fine gennaio 2011 realizza la nuova sala permanente del Museo Nazionale Archeologico di Villa Frigerj a Chieti dedica-ta al Guerriero di Capestrano e inaugura la mostra di sculture incentrata sul «nuovo Guerriero», allestita presso il Centro espo-sitivo della Fondazione Carichieti a Palazzo De Mayo. Dal 6 aprile al 10 luglio 2011 la città di Milano dedica al maestro una grande retrospettiva a Palazzo Reale curata da FlavioArensi, davanti al quale, in piazzetta Reale, è installata la monumentale «Montagna di sale». Nella stessa occasione è collo-cato in maniera definitiva un «Dormiente» nella torre poligonale del Museo Archeologico cittadino. Sempre a Milano, sueopere sono state oggetto della mostra antologica sulla Transavanguardia curata da Achille Bonito Oliva insieme ad altri quat-tro grandi protagonisti della corrente artistica. È del 2012 l’importante mostra sulle opere in ceramica al Museo MIC di Faen-za e l’installazione di una grande croce in marmo in Piazza Santa Croce di Firenze per l’evento Florens. Alla fine dello stes-so anno risale la nomina a Membro Ordinario della Pontificia Insigne Accademia di Belle Arti in Vaticano da parte di PapaBenedetto XVI, mentre sono del 2013 le personali al Museo Ferragamo di Firenze e a Ravello, nell’incantevole scenario del-la Villa Rufolo e dell’Auditorium durante il consueto Ravello Festival. In occasione del 400° anniversario della morte di Ge-sualdo da Venosa dirige il cortometraggio Labyrinthus interpretato dall’attore Alessandro Haber con le musiche di FrancoMussida.

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2005

B. CORÀ, Paladino, Centro per l’arte contemporaneaLuigi Pecci, Prato.

Mimmo Paladino - Quijote, catalogo della mostra, Electa,Napoli.

E. DI MARTINO, Mimmo Paladino, catalogo dellamostra, Galleria d’Arte Moderna - Cà Pesaro,Venezia, Papiro Arte, Venezia.

2006

Paladino - Fotogrammi / Dipinti Armati, catalogo dellamostra, Galleria Cardi-Galleria Stein, Milano.

Black and White, Waddington Galleries, Londra.Vinci. Una piazza per Leonardo, Skira, Milano.

2007

Short Stories, Gli Ori, Prato.Mimmo Paladino, Centre Cultural Contemporani,

Palma di Maiorca.Mimmo Paladino al Museo dei Materiali Minimi, MMMAC,

Paestum.

2008

Opera Grafica, L’Arte a Stampa, Milano.Quijote, Gli Ori, Pistoia.Don Chisciotte a Palermo, Editalia.Mimmo Paladino a Villa Pisani, Marsilio, Venezia.Paladino / Ara Pacis, Barbieri Selvaggi, Manduria.Mimmo Paladino per Modena, Skira, Milano.Opera per l’Ara Pacis, Gli Ori, Prato.

2009

Mimmo Paladino, Papiro Arte, Venezia.La Scultura 1980-2008, Skira, Milano.Mimmo Paladino / Gianni Berengo - Ortissima, Gardin,

Allemandi, Torino.

2010

Mimmo Paladino alla Galleria Marlborough, Monaco, PaoloGribaudo, Torino.

Mimmo Paladino - Ottobre 2010 alla Galleria ValentinaBonomo, Roma.

2011

Mimmo Paladino - Il destino dell’uomo, Credito ArtigianoMimmo Paladino a Palazzo Reale, Giunti, Firenze.Mimmo Paladino e il nuovo guerriero, Allemandi, Torino.Il rabdomante e le sorgenti nascoste, Allemandi, Torino.

La Transavanguardia italiana, Skira, Milano.Lo Splendore della Verità. La Bellezza della Carità,

Libreria Editrice Vaticana, Città del Vaticano.

2012

Mimmo Paladino, Galleria Mazzoli, Modena.Le Strade di Roma, Alan Cristea Gallery, Londra.Paladino - Ceramiche, Gli Ori, Prato.Paladino - La Scultura, Marsilio, Venezia.

2013

Mimmo Paladino e la filosofia, in «Rivista di estetica»,Rosenberg & Sellier, Torino.

Don Quixote, Skira, Milano.Il calzolaio prodigioso, Skira, Milano.Paladino - Ravello, Prismi, Napoli.Mimmo Paladino - Vari&azioni, Maretti, San Marino.Mimmo Paladino - Xilografia 1983-2013... un elmo e 8 filosofi,

Papiro Art, Torino.

Le mostre

PRINCIPALI PERSONALI

1968

Galleria Carolina di Portici, Napoli.

1970

Studio di Arti Visive «Oggetto», Caserta.

1976

Nuovi Strumenti, Brescia.Galleria d’Arte Duemila, Bologna.

1977

Galleria Deambrogi Cavellini, Milano.Galleria Lucio Amelio, Napoli.Galleria dell’Ariete, Milano.

1978

Galleria Giorgio Persano, Torino.Galerie Paul Maenz, Colonia.Galleria Franco Toselli, Milano.Galerie Tanit, Monaco.

1979

Centre d’Art Contemporain, Ginevra.Galleria Lucio Amelio, Napoli.Galerie ‘t Venster, Rotterdam.Galleria Emilio Mazzoli, Modena.Art and Project, Amsterdam.

1980

Galerie Paul Maenz, Colonia.Galleria Giorgio Persano, Torino.Ariete Grafica, Milano.Galerie Annemarie Verna, Zurigo.Badischer Kunstverein, Karlsruhe.Marian Goodman Gallery, New York.Annina Nosei Gallery, New York.

1981

Galleria Lucio Amelio, Napoli.Galleria Mario Diacono, Roma.Galleria d’Arte Moderna, Bologna.Galerie Schellmann & Klüser, MonacoGalleria Franco Toselli, Milano.Galerie Bruno Bischofberger, Zurigo.Galerie «121», Anversa.Galerie Tanit Naila Kuningk und Walter Mollier,

Monaco.

1981-1982

Kunstmuseum, Basel; Kestner-Gesellschaft, Hannover,Mannheimer Kunstverein, Mannheim; GroningerMuseum, Groningen, Louisiana Museum ofModern Art, Humlebaek (itinerante).

1982

Galerie Buchmann, San Gallo.Munro Galerie, Amburgo.Waddington Galleries, Londra.Kunst und Museumsverein Von der Heydt-Museum,

Wuppertal; Städtische Galerie, Erlangen(itinerante).

Marian Goodman Gallery, New York.

1983

Schellmann & Klüser, Monaco.Galerie Buchmann, San Gallo (con A.R. Penck).Galleri Engström, Stoccolma.Galerija Meduza, Capodistria.Galleria Emilio Mazzoli, Modena.Sperone Westwater, New York.Gian Enzo Sperone, Roma.

1984

Galleria Franco Toselli, Milano.Newport Harbor Art Museum, Newport Beach, Los

Angeles.Galerie Thomas, Monaco.Waddington Graphics, Londra.Galerie Thaddaeus Ropac, Salisburgo.Waddington Galleries, Londra.Musée Saint Pierre Art Contemporain, Lione.

1985

Galleria Lucio Amelio, Napoli.Deweer Art Gallery, Zwevegem-Otegem.Sperone Westwater, New York.Richard Gray Gallery, Chicago.Galerie Bernd Klüser, Monaco.Städtische Galerie im Lenbachhaus, Monaco.Galerie Michael Haas, Berlino.Galerie Jesse, Bielefeld.Kunstnernes Hus, Oslo.

1986

Galleria Gian Enzo Sperone, Roma.Galerie Bernd Klüser, Monaco.Galerie Heinz Holtmann, ColoniaVirginia Museum of Fine Arts, Richmond.Sperone Westwater, New York.Waddington Graphics, Londra.

1987

Richard Gray Gallery, Chicago.Galleria Franco Toselli, Milano.Galerie Thaddaeus Ropac-Villa Arenberg, Salisburgo.Moderne Galerie / Graphische Sammlungen

Rupertinum, Salisburgo; NiederösterreichischesLandesmuseum in der Minoritenkirche, Krems-Stein; Kulturhaus der Stadt, Graz (itinerante)

Galerie Jesse, Bielefeld.National Gallery, Wellington.Fuji Television Gallery-Sagacho Exhibit Space,

Tokyo.Galleria Lucio Amelio, Napoli.Salone Villa Romana, Firenze.

1988

Galleria Gian Enzo Sperone, Roma.Galleria In Arco, Torino.Waddington Galleries, Londra.Waddington Graphics, Londra.Richard Gray Gallery, Chicago.Galleri Wallner Fersens, Malmö.

1988-1989

Kulturhistorischen Museum, Bielefeld; DetmoltderSchloss, Lippische Gesellschaft für Kunst, Detmold;Orangerie Schloss Rheda, Rheda-Wiedenbrück;Lüneburg, Museum für das Fürstentum Lüneburg(itinerante).

1989

Galerie Daniel Templon, Parigi. Galleria Lucio Amelio, Napoli.Sperone Westwater, New York.Galerie Jesse, Bielefeld.Galleria In Arco, Torino.Piramide Arte Contemporanea, Firenze.Eglise Saint Augustin, Bruxelles.

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159158

Waddington Galleries, Londra.Galleria Christian Stein-Galleria Cardi, Milano.XXI Siecle Editions, Parigi.63ª Mostra internazionale d’arte cinematografica di

Venezia, sezione Orizzonti (con il film Quijote).Istituto Cervantes, Milano.Galleria L’Ariete, Bologna.

2007

MADRE Museo d’Arte Contemporanea Donnaregina,Napoli.

Galerie Thaddaeus Ropac, Parigi.Peilares Centre Cultural Contemporani, Palma di

Maiorca.Danese, Milano.Galerie Alice Pauli, Losanna.

2007-2008

Galleria Civica, Modena.

2008

Palazzo Sant’Elia, Palermo.Museo dell’Ara Pacis, Roma.Museo Nazionale di Villa Pisani, Stra.Palazzo Pepoli, Bologna.Mimmo Scognamiglio Arte Contemporanea, Napoli.Villa Sauber, NMNM Nouveau Musee National de

Monaco, Principato di Monaco.Centro Recoleta, Buenos Aires; Centro Cultural

Banco do Brasil, Brasilia; Museo de Arte Moderna,Rio de Janeiro; Sala de la Municipalitad deMiraflores, Lima (itinerante).

Palacio Sastago, Saragozza.

2009

Galerie Bernd Klüser, Monaco («Traurige Tropen»).Palazzo Trinci, Foligno.Orta San Giulio, Lago d’Orta.Antico Seminario Piazza del Duomo, Lecce.Mozarteum, Salisburgo.Cripta della Chiesa dell’Assunta, Positano.Galleria In Arco, Torino.Galerie Bernd Klüser 2, Monaco («Ferbruar 1917»).Centro Saint-Bénin, Aosta.

2009-2010

Obaine galerije, Piran; Muzej savremene umetnostiVojvodine, Novi Sad; Muzej suvremene umejtnostiIstre, Pula (itinerante).

2010

Galerie Marlborough, Principato di Monaco.Galleria Cardi, Pietrasanta.Galleria Christian Stein, Milano.Chiesa dei Santi Giacomo e Cristoforo, Santo Stefano

Belbo. Galleria Valentina Bonomo, Roma.Galleria Givon, Tel Aviv.

2011

Museo Archeologico Nazionale D’Abruzzo, VillaFrigerj, Chieti.

Palazzo De Mayo, Chieti.Galleria San Fedele, Milano.Palazzo Reale, Milano.Galerija TR3, Ljubljana.Zane Bennett Contemporary Art, Santa Fe.

2012

Galleria Mazzoli, Modena.Alan Cristea Gallery, Londra.Centro Espositivo Sloveno A + A, Venezia.Drogheria delle Arti, Ex Mercato Comunale, Novoli.MIC Museo Internazionale delle Ceramiche, Faenza.Villa Fiorentino, Sorrento.Pinacoteca Provinciale, Bari.Biennale Internazionale dei Beni Culturali e

Ambientali, Piazza Santa Croce, Firenze.Galleria Comunale d’Arte, Cagliari.

2013

Galleria Christian Stein, Milano.Sala Rossa del Rettorato, Università degli Studi di

Torino.Art Forum Würth Capena, Roma.Villa Rufolo-Piazzale Auditorium Niemeyer, Ravello.Palazzo Clemente e Palazzo De Sanctis, Castelasso.Casamadre Arte Contemporanea, Palazzo Partanna,

Napoli.Chiesa di San Barnaba in Bondo, Trento.Musei di Palazzo dei Pio, XVI Biennale di Xilografia

Contemporanea, Carpi.Galerie Bordas, Venezia.Spazio Amira, Nola.

2013-2014

Villa Manin di Passarano, Codroipo.

PRINCIPALI COLLEZIONI PUBBLICHE

Art Gallery of Ontario, Toronto.Art Gallery of New South Wales, Sydney.Bayerische Staatsgemäldesammlungen, Monaco.Berardo Collection, Sintra Museum of Modern Art,

Portogallo.City of Beijing Collection, Pechino.Civiche Raccolte d’Arte, Milano.Collezione del Ministero degli Esteri, Roma.Fogg Art Museum, Cambridge, Massachusetts.Fondazione Europea del Disegno, Meina.Fonds National d’Art Contemporain, Francia.Fonds Regional d’Art Contemporain Midi-Pyrenees,

Tolosa.Fukuyama Museum, Okayama, Giappone.Galleria Nazionale d’Arte Moderna, Roma.Galleria d’Arte Moderna, Bologna.Istituto degli Innocenti, Firenze.Kaisma Museum of Contemporary Art, Helsinki.Kunstmuseum, Basilea.Kunstmuseum, Berna.Kunstmuseum, Düsseldorf.Lenbachhaus, Monaco.Louisiana Museum of Modern Art, HumlebaekLos Angeles County Museum of Art, Los Angeles.Ludwig Museum, Budapest.Metropolitan Museum of Art, New York.Monchehaus Museum für Moderne Kunst, Goslar.Musée d’Art Contemporain, Lione.Musée d’Art Contemporain, Nîmes.Musée d’Art Moderne et Contemporain, Strasburgo.Museo di Capodimonte, Napoli.Museo MADRE, Napoli.Museum Boijmans Van Beuningen, Rotterdam.Museum of Modern Art, New York.Museum Würth, Künzelsau.Nationalgalerie, Berlino.Neue Galerie, KasselNouveau Musee National, Monaco.Queensland Art Gallery, Brisbane.Scottish National Gallery of Modern Art, Edinburgo.Setagaya Art Museum, Tokyo.Solomon R. Guggenheim Museum, New York.Stedelijk Museum, Amsterdam.Tate, Londra.Virginia Museum of Fine Arts, Richmond.Haus des Geschichte der Bundesrepublik, Bonn.

1990

Galleri Lars Bohman, Stoccolma.Galleria Comunale d’Arte Moderna, Villa delle Rose,

Bologna.Galerie Bernd Klüser, Monaco.Austrialian National Gallery, The Drill Hall Gallery,

Canberra. Galerie Hadrien Thomas, Parigi.Palais des Beaux-Arts, Charleroi.

1991

Waddington Graphics, Londra.Galerie Daniel Templon, Parigi.Sperone Westwater, Seventh Regiment Armory, The

Art Show, New York.Duson Gallery & Ana Gallery, Seoul Art Center,

Seoul.Marian Locks Gallery, Philadelphia.Galleri Lars Bohman, Stoccolma.AmelioBrachot Pièce Unique, Parigi.Waddington Galleries, Londra - Sperone Westwater,

New York.Musées Royaux des Beaux-Arts de Belgique Art

Moderne, Bruxelles.Belvedere, Praga.Galerie Bernd Klüser, Monaco.

1992

Museu de Arte, San Paolo; Museu de Gravura,Curitiba; Museu de Arte Moderna, Belo Horizonte;Museu de Arte Moderna, Brasilia; Museu de ArteModerna, Rio de Janeiro (itinerante).

Galleria Civica di Arte Contemporanea, Trento.Galeria Ramis F. Barquet, Monterrey.Galleria Gian Enzo Sperone, Roma.Galleria Emilio Mazzoli, Modena (con Alighiero

Boetti).Galerie Daniel Templon, Parigi.Palazzina Liberty, Torino.Convento San Domenico, Benevento (installazione

permanente).

1993

Musée Paul Valery, Sète.Forte Belvedere, Firenze.

1994

Waddington Graphics, Londra.Galerie Thaddaeus Ropac, Salisburgo.Museo de Arte Contemporáneo de Monterrey.Waddington Galleries-The Economist Plaza, Londra. National Gallery of Fine Arts, Pechino.Galleria Emilio Mazzoli, Modena.Galerie Daniel Templon, Parigi.Overbeck-Gesellschaft, Lubecca.Galleria Arte 92, Milano.Caja de Asturias, Oviedo. Mario Diacono Gallery, Boston.

1995

Gana Art Gallery, Seoul.Museo Barracco-Galleria Francese, Roma.Galerie Bernd Klüser, Monaco.Waddington Galleries, Londra.

1995-1996

Scuderie di Palazzo Reale, Piazza del Plebiscito eMuseo Diego Aragona Pignatelli Cortes, Napoli.

1996

Sperone Westwater, New York.Les Musées de la Ville de Strasbourg, Strasburgo.

1996-1997

Galleria Gianluca Collica, Catania (con DomenicoBianchi).

1997

Scognamiglio & Teano Agenzia d’Arte Moderna,Napoli.

Fondazione Stelline, Milano.Galerie Thaddaeus Ropac, Salisburgo.Alan Cristea Gallery, Londra. Waddington Galleries, Londra.

1998

Galerie Thaddaeus Ropac, Salisburgo.Stadtgalerie Clanforte.Galleria Cesarea, Genova.Istituto Italiano di Cultura, Toronto.DuMont Kunsthalle, Colonia.

1999

Galerie Thaddaeus Ropac, Salisburgo.Studio d’Arte Cannaviello, Milano (con Stefano

Zecchi).Venice Design Art Gallery, Venezia.Galerie Thaddaeus Ropac, Parigi.Galerie Bernd Klüser, Monaco.South Londra Gallery-Roundhouse, Londra. Alan Cristea Gallery, Londra.Museu de Arte Moderna, Rio de Janeiro.Museo Pinacoteca, San Paolo.

2000

Sala Quadri del Comune, Poggibonsi.Castello di Brunenburg, Merano.Mimmo Scognamiglio Arte Contemporanea, Napoli.Casa di Cultura della Città, Ceské Budejovice; Istituto

Italiano di Cultura, Praga (itinerante).Beck & Eggelin Fine Art, Düsseldorf.Artiscope II, Bruxelles. Galerie Depelmann, Langenhagen.

2001

Galleria Christian Stein, Milano.Santuario di Oropa, Biella.Galerie Thaddaeus Ropac, Parigi.Mercati Traianei, Roma.Galerie Depelmann, Lagenhagen.Premio Michetti, Francavilla al Mare.Boca Raton Museum of Art, Florida.

2002

Galerie Vidal - Saint Phalle, Parigi.Forum Kultur. Hannover.Foyer del Teatro di San Carlo, Napoli.Valentina Bonomo Arte Contemporanea, Roma.Fondazione Volume!, Roma.Centro Arti Visive Pescheria, Pesaro (con Domenico

Bianchi).Kunstmuseum Kloster Unser Lieben Frauen,

Magdeburgo.Museo José Guadalupe Posada, Aguascalientes.Museo Diocesiano, Bressanone.

2002-2003

Centro per l’Arte Contemporanea Luigi Pecci, Prato.

2003

Waddington Galleries, Londra.Galleria Christian Stein, Milano.Sala Murat, Fortino Sant’Antonio, Bari (con Sol

LeWitt).Rizziero Arte, Pescara.

2004

Galerie Thaddaeus Ropac, Parigi.Estorick Collection of Modern Italian Art, Londra;

Galleria Nazionale d’Arte Moderna, Roma(itinerante, con Sol Lewitt).

Reggia di Caserta (per «I Maestri di Terræ Motus»).Mimmo Scognamiglio Arte Contemporanea, Napoli.Teatro India, Roma (installazione per Edipo a Colono).

2004-2005

Takamatsu City Museum of Art, Takamatsu City;Kure Municipal Museum of Art, Kure City; TheMuseum of Modern Art, Wakayama City; TheWorld Children’s Art Museum in Okazaki,Okazaki City; Hokkaido Obihiro Museum of Art,Obihiro City; Shizuoka Art Gallery, Shizuoka ArtCity (itinerante).

Valentina Bonomo Arte Contemporanea, Roma.Palazzo Margherita,Galleria Civica, Modena.

2005

MAR Museo d’Arte della Città di Ravenna, Loggettalombardesca, Santa Maria delle Croci, Ravenna.

San Stae, Venezia.Galleria Internazionale D’Arte Moderna, Ca’ Pesaro,

Venezia.Museum der Moderne Salzburg Rupertinum-

Universität, Sala Terrena, Salisburgo.Banca di Romagna, Faenza.Galleria S. Lorenzo al Ducale, Genova.

2005-2006

Museo di Capodimonte, Napoli.

2006

Alan Cristea Gallery, Londra.Piazza Guidi, Vinci (installazione permanente «Una

piazza per Leonardo»).Palazzo della Triennale, Milano (con Doriana e

Massimiliano Fuksas).

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© 2014 UMBERTO ALLEMANDI & C. SPA, TORINO

FINITO DI STAMPARE IN TORINO NEL MESE DI GIUGNO 2014PER I TIPI DELLA SOCIETÀ EDITRICE UMBERTO ALLEMANDI & C.