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@ Storia sociale LA SCUOLA NEL BASSO MEDIOEVO a cura di Marta Ciotti e di Elisabetta Pasquali

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@ Storia sociale

LA SCUOLA

NEL

BASSO MEDIOEVO

a cura di Marta Ciotti e di Elisabetta Pasquali

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BASSO MEDIOEVODal XII secolo, la cultura conobbe un’importante fioritura e un grande rinnovamento che coinvolse soprattutto i laici.

↓Cause→ la ripresa dei commerci e la rinascita delle città favorirono

i contatti tra le persone provenienti da luoghi lontani e conuna cultura diversa. I mercanti diventarono i protagonisti dell’economia e dellavita delle città → avevano bisogno di nozioni di calcolo.

↓Nascita delle “scuole d’abaco” → scuole professionali frequentate

soprattutto dai figli dei mercanti che imparavano tutte le operazioni necessarie a lavorare nel commercio (fare le frazioni, calcolare le percentuali e gli interessi).

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Con la nascita dei Comuni e la formazione delle istituzioni cittadine, le attività legislative, amministrative e fiscali diventarono piùcomplesse → diffusione della documentazione scritta.

↓Fu necessario che un numero maggiore di persone, soprattutto laiche, imparasse a leggere e a scrivere per produrre documenti e che acquisisse una formazione giuridica (cancellieri, notai, giudici).

Le istituzioni monastiche ed ecclesiastiche persero il controllo dell’istruzione:→ i monasteri rimasero centri di cultura, ma le loro scuole non

rispondevano più alle nuove richieste intellettualiMENTRE

→ le scuole episcopali diventarono il punto di riferimento nella richiestadi istruzione in città per chierici e per laici.

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In Europa:

- si diffusero le avanzate conoscenze matematiche degli Arabi;

- i mercanti adottarono il sistema di numerazione degli Arabi che era molto più semplice e rapido rispetto a quello romano;

- nelle città furono istituite scuole laiche che, come nelle scuole ecclesiastiche,offrivano l’insegnamento della lingua e della grammatica latina, della matematica, della geometria e dell’astronomia. Erano aperte a titolo personale da maestri che,grazie alla loro fama, attiravano allievi, chiamati a pagare le lezioni.

- scuole che offrivano insegnamenti specialistici → spingevano gli studenti amuoversi → la mobilità diventò una caratteristica fondamentale dell’intellettualealla ricerca del sapere.

↓persona che esercitava la professione della parola, della scrittura,

dell’insegnamento, in gran parte compresa nell’attività del maestro (Jacques Le Goff).

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DOVE SI TROVAVANO I CENTRI DI ISTRUZIONE

Nel Basso Medioevo, i centri di istruzione (scuole episcopali, scuole laiche)si svilupparono nelle aree più urbanizzate ed economicamente attive → Italia centro-settentrionale, Fiandre, Francia, Germania sud-occidentale.- Bologna → centro di studio più importante per il diritto.- Francia settentrionale → centro di studi più prestigioso per la filosofia,

la teologia e la dialettica. Parigi era destinata a diventare la capitale culturale d’Europa.

- Italia meridionale normanna → luogo di incontro tra la cultura greca e quella occidentale.

* Salerno → tra l’XI e il XIII secolo, la scuola di medicina conobbe il suo massimo splendore.

- Penisola iberica → centri di traduzione di testi scientifici e filosofici arabi e greci (soprattutto a Toledo).

- Germania → scuole episcopali in cui si insegnava il diritto canonico.

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LA LICENTIA DOCENDI

Dalla seconda metà del XII secolo, si diffuse la licentia docendi → titoloche abilitava all’insegnamento e che veniva concesso dal vescovo.

↓Le autorità ecclesiastiche regolarizzavano il libero insegnamento che si stava sviluppando in seguito alla necessità dei centri urbani di dotarsi di nuovescuole → aumento del numero degli studenti.

Nel Basso Medioevo, aumentò la specializzazione del maestro → nellescuole erano presenti più maestri che insegnavano singole discipline.

↓ Si aggiunsero le discipline del diritto e della medicina.

Diventarono comuni gli spostamenti dei maestri nei centri di studio per approfondire una disciplina (Bologna per il diritto; Parigi per la teologia).

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ANCHE GLI STUDENTI SI MUOVONO

La mobilità degli studenti era già presente nell’Alto Medioevo, madal XII secolo si registrò un incremento soprattutto verso Parigi e Bologna, al tempo i centri di studi più prestigiosi.

Mentre l’insegnamento elementare era realizzato presso la scuola della cattedrale (scuola episcopale), l’insegnamento superiorenecessitava la ricerca di sedi di insegnamenti specifici in cui lavoravano i docenti più preparati e di grande fama.

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LE SCUOLE LAICHE PRIVATE

XII secolo → sorsero le prime scuole laiche private con il favore deicittadini nei centri urbani caratterizzati da un importante e vivace sviluppo economico.

↓Italia centro-settentrionale, Fiandre, Francia, alcune aree

tedesche e le maggiori città inglesi.

Le prime scuole laiche di base e di livello superiore furono aperteda maestri privati che erano retribuiti dalle famiglie degli studenti.Istruzione → importante investimento che avrebbe permessoall’allievo di svolgere con successo l’attività mercantile o laprofessione di notaio o giudice per le quali era richiesto un buonlivello di alfabetizzazione.

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LE SCUOLE COMUNALI

Tra il XII e il XIII secolo, nei centri urbani, accanto alle scuole laicheprivate, aumentò l’esigenza di istruzione che coinvolgeva la borghesiae in particolare il ceto dei mercanti.

Interesse graduale delle istituzioni cittadine.Le istituzioni comunali cominciarono a favorire nuove forme diinsegnamento → scuole comunali gratuite progressivamente poste sotto

il loro controllo con docenti laici stipendiati;→ agli studenti cittadini era imposta la frequenza;→ erano forniti i locali per l’insegnamento e gli alloggi

per i docenti.↓

L’offerta scolastica coinvolse anche i ceti meno abbienti.Posizione centrale dell’insegnamento di base → si riduce il monopoliodella Chiesa.

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L’ISTRUZIONE FEMMINILE NEL BASSO MEDIOEVO

Le scuole comunali erano frequentate soprattutto dai giovani maschi.Soltanto le bambine e le ragazze di ceti sociali superiori accedevano all’istruzione, che però veniva loro trasmessa ancora in massima parte da precettori privati o da istituzioni ecclesiastiche (monasteri).

Eccezioni→ nelle città economicamente avanzate come Genova, Venezia, Firenzee altri centri urbani toscani, è documentata la presenza (sporadica) didonne che, debitamente istruite, si occupavano dei commerci e degli affari in assenza dei mariti mercanti o banchieri.

Donne insegnanti → A Venezia e a Firenze aprirono scuole in cui venivanofornite nozioni elementari di grammatica, di lettura in volgare edi calcolo. Nelle scuole francesi, era presente un certo numerodi insegnanti parigine e inglesi.

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L’INSEGNAMENTO NEL BASSO MEDIOEVO

Nonostante la diffusione delle lingue volgari, nelle scuole del BassoMedioevo continuava a essere insegnata la grammatica latina.

↓Fino al XIV secolo, era raro imparare a leggere e a scrivere involgare, anche se già dal XIII secolo il volgare stesso era utilizzatonella scuola come “strumento di comunicazione”.

↓La lingua latina diventò necessaria per accedere alle

professioni intellettuali.

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Scuole laiche → il programma di studi era uguale per tutti gli allievi, simile nelle diverse regioni;

→ si manteneva la tradizionale divisione tra un livelloelementare e un livello superiore.

- Istruzione di base → apprendimento della lettura, poi della scrittura e poidella grammatica e del calcolo (simile all’Alto Medioevo).

* lettura→ si apprendeva mediante la tabula, una tavoletta raffigurante le lettere dell’alfabeto che venivano memorizzate. Si imparavano poi le sillabe, le parole e infine le frasi.

* scrittura→ gli studenti si esercitavano sul proprio quaterno e consolidavano lalettura sul libro dei salmi.

- Livello intermedio

* lingua e grammatica latina → pochi studenti giungevano a questo insegnamento ed era costituito da diversi livelli.

* nozioni di base di calcolo manuale d’abaco, di diritto e tecniche notarili.

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Il passaggio ai livelli superiori non dipendeva dal superamentodi una prova → ma dalle valutazioni del maestro.

- Istruzione secondaria → lettura degli autori classici latini (Ovidio,Orazio, Virgilio, Cicerone, ecc.).

→ insegnamento della retorica, necessaria performare futuri funzionari e studenti che avrebbero proseguito gli studi.

→ gli studenti dovevano acquisire la capacità didi comporre testi corretti e chiari.

Dal XIII secolo, molti maestri avevano una formazione universitaria.L’istruzione superiore era dedicata ai giovani che aspiravano a una carriera intellettuale o professionale.

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SI DIFFONDE LA SCRITTURA

Dal XIII secolo, la scrittura conobbe un’importante diffusione e un uso più frequente. Cause:- sviluppo degli scambi commerciali;- il ruolo sempre più importante rivestito dai centri urbani con le istituzionicittadine→ la scrittura permetteva di conservare la memoria dei documenti amministrativi, delle sentenze giudiziarie, degli inventari dei magazzini (viveri, armi), degli elenchi fiscali;

- le lettere rendevano più agevole la comunicazione politica e diplomatica tra governanti e tra funzionari locali.

Conseguenze:- gli archivi pubblici diventarono sempre più importanti;- i mercanti tenevano le registrazioni del loro lavoro (spese e profitti), si

scambiavano lettere con ordini, consigli, accordi → elaborarono una propria scrittura → la “mercantesca”, scrittura più agile e veloce anche se meno elegante rispetto a quella usata dai notai.

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I LIBRI SCOLASTICI

Nella scuola medievale, il libro rivestiva un ruolo centrale → alivello superiore le pratiche didattiche della lettura e del commentoerano incentrate sulle opere degli autori classici e cristiani.

Dalla fine del XIII secolo, nelle scuole laiche, si diffusero maggiormente i testi scolastici → favorirono il passaggio dall’apprendimento a memoria e dalla ripetizione ad alta voce alla lettura silenziosa del brano.

↓Il rapporto tra lo studente e il libro, consultato durante la lezione,

diventò più individuale.I libri scolastici contenevano intitolazioni con caratteri e coloridiversi per distinguere capitoli, paragrafi e sottoparagrafi.

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I testi adottati per le scuole sono riconoscibili da:- Tracce lasciate dagli studenti → note, commenti che indicavano i vari

passaggi di mano del libro;→ pensieri sul maestro e sulla vitascolastica.

In questi libri erano raccolte anche le esercitazioni realizzate ascuola → traduzioni e prove di scrittura.

- Tracce lasciate dai maestri → glosse (annotazioni esplicative e interpretative) lasciate ai margini e nelle interlinee di numerosi manuali digrammatica e nei testi degli autori classici.↓

Si ricostruiscono i programmi scolastici e i contenuti delle lezioni.

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I libri scolastici del Medioevo conservati sono in numero inferiorerispetto ai testi di altro genere → si logoravano molto più facilmente a causa del

passaggio nelle mani di generazioni di studenti.→ non erano conservati nelle biblioteche

private perché godevano di scarsa considerazione.↓

I testi scolastici avevano un aspetto esteriore modesto:- semplice quaderno cartaceo o vari fascicoli rilegati. Raramente eranocostituiti da fascicoli di pergamena (molto costosa).

Disagi→ i maestri facevano fatica a trovare testi corretti a causa di scribi pocopreparati e affidabili e alla qualità scadente delle copie realizzate.

↓ I maestri spesso erano obbligati a impegnativi interventi di revisione.

I maestri si occupavano così della duplicazione e della circolazione dei testi, aiutavano gli studenti ad acquistare e a vendere i libri e tenevano i contatti con copisti e librai → maestri inseriti attivamente nel mercato librario.

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LA FORMAZIONE DI ALCUNE PROFESSIONI

Durante i secoli del Basso Medioevo si distinsero alcune professioni chediventarono sempre più basilari e centrali nella vita cittadina:

- notaio→ dalla metà del XII secolo, diventò indispensabile per l’amministrazionemunicipale ed ecclesiastica e per il funzionamento del sistema giuridico.Per redigere i documenti era necessaria una conoscenza approfondita acquisita in una scuola di grammatica latina.

Successivamente, svolgeva un apprendistato presso un collegaesperto (di solito il padre) o all’interno di una corte o di una cancelleria comunale o ecclesiastica e talvolta terminava gli studi con la formazione universitaria in diritto. In molti centri urbani sorgevano scuole specializzate per notai.

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- giudice → In alcuni centri cittadini, come a Genova e a Bologna, era necessario svolgere un periodo di studi presso una facoltà di diritto per essere inserito nel collegio cittadino deigiudici. Dal XIII secolo, in diverse città italiane, sorsero scuole giuridiche che fornivano una completa formazione giuridicadi qualità senza dover acquisire una laurea.

- medico → erano attive scuole di chirurgia guidate da medici espertiorientate verso la pratica. In alcune scuole pubbliche(a Torino alla metà del XIV secolo) erano impartite nozioni dimedicina. Altre piccole scuole di chirurgia erano attive presso alcuni ospedali (XIII secolo). All’interno delle arti dei medici edegli speziali era presente una formazione medica di alto livello con esercitazioni di dissezione anatomica. Dalla fine del XIII secolo, la preparazione medica migliore era fornita dalle università.

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- mercante→ la crescente domanda di una formazione “tecnica” richiese insegnamenti specializzati nel calcolo e nell’aritmetica pratica→ per la loro complessità non potevano essere impartiti dal maestro di bottega all’apprendista

↓scuole d’abaco → si accedeva dopo gli studi di grammatica, permetteva

di svolgere professioni legate alla contabilità e alla gestionedi attività mercantili e commerciali.

Dalla fine del XIII secolo, nelle regioni commercialmente più dinamiche(Italia centro-settentrionale, Fiandre), erano insegnate, oltre al calcolo, anchenozioni di lettura e di scrittura necessarie per comprendere la compilazione dei registri contabili e delle lettere di mercatura.

I maestri che formavano gli aspiranti mercanti erano chiamati “maestri d’abaco” o “d’algoritmo”, insegnavano nozioni di ragioneria, dialgebra e di aritmetica e godevano di un prestigio maggiore rispetto ai maestri elementari.

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I MAESTRI NEL BASSO MEDIOEVO

Durante il Basso Medioevo, soprattutto in Italia, erano diminuitii maestri che appartenevano al mondo ecclesiastico.Le istituzioni cittadine consideravano importante la preparazioneculturale del maestro → in assenza di titoli universitari, il maestro era valutato dal punto di vista professionale e morale da una commissione di fidati uomini dotti (giuristi, notai, teologi, medici).

↓Assumere un maestro era un importante investimento di denaro.

Non tutti i maestri avevano lo stesso livello di preparazione → dipendeva dai diversi contesti sociali → nell’area subalpina avevanouna preparazione mediocre; invece, comuni con risorse economiche erano disposti ad assumere maestri laureati.

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I maestri itinerantiIl maestro si spostava per varie ragioni:- la ricerca di migliori opportunità professionali ed economiche;- la mancata integrazione all’interno del luogo in cui operava;- il mancato rinnovo del contratto;- la presenza di una forte concorrenza di maestri che sottraeva allievi.

I maestri dei centri ruraliFornivano una semialfabetizzazione agli studenti nelle scuole pubbliche che godevano di scarso prestigio ed erano finanziate dai comuni o dalle importanti famiglie del luogo.Spesso erano chierici che fornivano un’istruzione di base nei villaggi in cui non c’erano le condizioni economiche per aprire scuole.

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LE UNIVERSITÀ

Dalla fine dell’XI secolo, in alcune città nacquero e si affermarono centri di istruzione superiore, le università.

↓in origine erano associazioni spontanee di studenti e dimaestri che si riunivano per difendere i propri interessi (comeaccadeva per i membri delle corporazioni di mestiere):

- Studenti e docenti volevano rendersi indipendenti dalle istituzioniecclesiastiche che intendevano mantenere il controllo sull’istruzione.

- Gli studenti, perlopiù stranieri, erano spesso vittime dei soprusi deicittadini → scontri violenti.

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I MOTIVI PROPULSORI DELLA NASCITA DELLE UNIVERSITÀ

- Gli insegnamenti si specializzarono.- Maestri e studenti si spostavano da un centro di studi all’altro.- I metodi didattici si rinnovarono.- Scuole di grande prestigio sorsero nelle città caratterizzate da fortedinamismo sociale ed economico.

- Gli studenti si riunirono intorno a un maestro → nascita dellasensibilità associativa.

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LE PRIME UNIVERSITÀ

- Bologna→ nacque intorno alla già esistente scuola giuridica, dall’associazione di studenti, in maggioranzalaici, che pagavano un maestro. Egli leggeva, spiegavae commentava loro il Corpus iuris civilis, le leggidi Giustiniano, che nell’Alto Medioevo era statoignorato.

↓Metodo di insegnamento innovativo→ conoscenza e analisidiretta dei testi, mentre prima lo studio del diritto si basava su formulari molto sintetici.Bologna diventò la sede più prestigiosa per lo studio del diritto →richiamava docenti, studenti e giuristi da tutta Europa.

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- Parigi → nacque dall’associazione tra i docenti delle scuole cittadine.Essi erano in gran parte chierici e cercavano di frenare l’ingerenza del vescovo nei programmi e nei metodi di insegnamento. Diventò il centro di riferimento per gli studi di teologia.

- Napoli → fondata nel 1224 per iniziativa di Federico II di Svevia.↓

Prima università nata per volontà di un sovrano attraverso un atto formaledi fondazione → decreto (si conosce la data).Scopi → dotare il proprio regno di uno studium per la formazione

dei funzionari dello Stato;→ fermare gli spostamenti degli studenti del regno verso altri

centri di studio (nel decreto citò Bologna). Stabiliva pene gravissime per chi si fosse trasferito altrove per studiare e concedeva agevolazioni per gli allievi dell’università di Napoli.

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LE PRINCIPALI UNIVERSITÀ

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COME FUNZIONAVA L’UNIVERSITÀ

All’università erano ammessi soltanto gli studenti maschi che avevano una buona conoscenza della lingua e della grammaticalatina e che dimostravano di potersi mantenere agli studi.

Non esistevano esami di ammissione, ma durante l’anno glistudenti affrontavano prove molto difficili.

Ogni università era guidata da un rettore→ fissava i compensidei docenti, elaborava i piani di studio delle discipline e decideva i prezzi degli alloggi e dei libri.

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LA MOBILITÀ DEGLI STUDENTI

Gli studenti si spostavano per → seguire gli insegnamenti dei maestri più celebri;

→ frequentare i centri di studio piùaggiornati e più vivaci culturalmente.

Gli spostamenti degli studenti erano pericolosi→ potevano esserevittime di briganti e di ladri; e creavano disagi → le famiglie degli studentidovevano affrontare ingenti spese per il loro mantenimento (vitto e alloggio).

↓Privilegium scholasticum→ promulgato tra il 1155 e il 1158 da Federico I detto il Barbarossa in favore degli studenti dell’università diBologna. Consisteva in una sorta di protezione degli studenti dalle rappresaglie. Per godere di questo privilegio, lo studente doveva essereiscritto nel registro delle matricole e aver versato la relativa tassa.

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DOVE ALLOGGIAVANO GLI STUDENTI

Una città che accoglieva un centro universitario doveva mettere a disposizionestrutture abitative in numero adeguato e a prezzi accettabili.

Alloggi→ abitazioni in affitto (quasi sempre semplici stanze), taverne, ospedali oconventi.

Dall’inizio del XIII secolo, a Oxford e a Cambridge, si aprì l’hospitium→ un edificio che un maestro o un responsabile del centro di studi metteva a disposizione per ospitare alcuni studenti.

↓Questa struttura si trasformò nel collegio→ accoglieva gli studenti poveri, sprovvisti di aiuti economici da parte delle istituzioni ecclesiastiche (come invece avevano i chierici), o che avevano limitate possibilità economiche. I primi collegi furono fondati nell’Europa del Nord, a Parigi e successivamentea Oxford e a Cambridge. Nell’Europa meridionale, i collegi furono meno comunie si affermarono solo a partire dalla metà del XIV secolo.

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L’ORGANIZZAZIONE DELL’UNIVERSITÀ

Gli insegnamenti erano suddivisi in quattro facoltà:arti liberali → le discipline del trivium (ambito letterario → grammatica, dialettica, retorica) e del quadrivium (ambito scientifico → aritmetica, geometria, musica, astronomia), teologia, medicina e diritto.

Dal XIII secolo, il percorso universitario era suddiviso in due fasi:- Primo ciclo di studi più ad ampio raggio fondato sulle arti liberali → “scuola delle arti” attraverso la quale si conseguiva il titolo dibaccalaureato.

- Secondo ciclo di studi → iscrizione a una delle facoltà quali teologia, medicina e diritto.

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I METODI DI INSEGNAMENTO ALL’UNIVERSITÀ

La pratica didattica era fondata sull’utilizzo di testi autorevoli ed era organizzata in:- Lectio → la lezione era tenuta dal maestro. Gli studenti ascoltavano,

memorizzavano la lezione e scrivevano sui testi scolastici note e commenti.

- Quaestio → dedicato alle domande che favorivano la discussione. - Disputatio → momento centrale dell’insegnamento universitario.

La disputa aveva una funzione pedagogica importante:permetteva all’allievo di dimostrare le conoscenzeacquisite, le sue abilità di parlare e la possibilità diesercitarsi nell’insegnamento. La disputa coinvolgeva non solo gli studenti di un maestro, ma anche quelli di altri docenti. Gli studenti che ascoltavano i compagni prendevano appunti.

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TERMINARE GLI STUDI

Dopo aver concluso il percorso di studi previsto dagli statuti della propria università, lo studente doveva affrontare gli esami necessari a verificare in modo approfondito la sua preparazione. Essi erano suddivisi in:

- esame privato ↘ superati entrambi, si otteneva la licentia

- esame pubblico ↖ docendi→ autorizzazione a insegnare.

Il candidato era esaminato da un collegio di dottori, composto dai docenti della facoltà e da professionisti, alla presenza del rettore.

Infine, si teneva una solenne cerimonia→ allo studente erano assegnate le insegne dottorali, cioè i simboli della funzione del docente → consegna del libro chiuso e poi aperto (indicava l’accertata idoneità del candidato), bacio accademico, benedizione paterna, anello, berretto e offertadella cattedra.

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“(...) Maestro tuo s’intende ognuno che t’insegna

quella cosa che tu non sai (...)”

PAOLO DA CERTALDO, Libro di buoni costumi

Grazie per l’attenzione!