La Russia è un partner strategico per il Sud d’Italia S · Proposte commerciali. p. 14 Le fiere...

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La Russia è un partner strategico per il Sud d’Italia S i è svolto il 16 marzo scorso a Bari il primo seminario italo- russo, dedicato alla promozione delle relazioni bilaterali tra la Puglia e la Russia. Il seminario, intitolato “Italia-Russia: l’arte dell’innovazione” è stato organizzato dall’Associazione italiana “Conoscere Eurasia”, Forum economico internazionale di San Pietroburgo, dalla Regione Puglia, dal Comune di Bari, CCIAA di Bari, Corpo Consolare Puglia Basilicata Molise, Roscongress in collaborazione con Intesa Sanpaolo, Banco di Napoli, Banca Intesa Russia e Gruppo Cestaro Rossi. “Bari e la Puglia possono diventare la porta di accesso privilegiata nei rapporti del nostro Paese con l’Eurasia e con la Russia in particolare. Storicamente la regione si presenta come avamposto culturale nei rapporti con Mosca: San Nicola è infatti da una parte Il tasso di sconto resta a quota dell11% La Banca centrale russa promette ancora una politica finanziaria rigida La Banca centrale della Russia ha avvertito che per tenere l’inflazione secondo gli obiettivi prestabiliti, condurrà una politica monetaria e di credito moderatamente rigida per un periodo di tempo maggiore rispetto a quanto pronosticato in precedenza. Il 18 marzo 2016 la Banca di Russia ha deciso per la quinta volta di mantenere il tasso chiave all’11% annuo. Secondo la Banca Centrale russa l’inflazione annua dopo il 7- 8,5% nel 2016 arriverà a meno del 6% a marzo 2017, per poi raggiungere l’auspicato 4% entro la fine del prossimo anno. N. 261 - 5 APRILE 2016 La rassegna delle informazioni statistiche e delle previsioni sull’economia della Russia e della CSI. p. 11 Investimenti e collaborazioni industriali. p. 13 Proposte commerciali. p. 14 Le fiere internazionali in Russia e nella CSI. p. 15 Dopo il divieto di importare formaggio dai Paesi dell’Unione Europea, i produttori caseari russi hanno avuto l’opportunità di sostituire le importazioni con i loro prodotti. Come conseguenza, si nota un calo generale dell’import e una crescita della produzione di formaggio russo. p.6 Nel più recente rating della rivista Forbes, la Banca Intesa Russia è entrata nel top-5 delle banche più sicure, solide e affidabili della Federazione Russa. p.8 continua a pagina 2 servizio a pagina 5

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La Russia è un partner strategico per il Sud d’Italia

S i è svolto il 16 marzo scorso a Bari il primo seminario italo-r u s s o , d e d i c a t o a l l a

promozione delle relazioni bilaterali tra la Puglia e la Russia. Il seminario, intitolato “Italia-Russia: l’arte dell’innovazione” è stato organizzato dall’Associazione italiana “Conoscere Euras i a” , Forum economico internazionale di San Pietroburgo, dalla Regione Puglia, dal Comune di Bari, CCIAA di Bari, Corpo Consolare Puglia – Basilicata – Molise,

Roscongress in collaborazione con Intesa Sanpaolo, Banco di Napoli, Banca Intesa Russia e Gruppo Cestaro Rossi. “Bari e la Puglia possono diventare la porta di accesso privilegiata nei rapporti del nostro Paese con l’Eurasia e con la Russia in particolare. Storicamente la regione si presenta come avamposto culturale nei rapporti con Mosca: San Nicola è infatti da una parte

Il tasso di sconto resta a quota dell11%

La Banca centrale russa promette ancora una politica finanziaria rigida

La Banca centrale della Russia ha avvertito che per tenere l’inflazione secondo gli obiettivi prestabiliti, condurrà una politica monetaria e di credito moderatamente rigida per un periodo di tempo maggiore rispetto a quanto pronosticato in precedenza. Il 18 marzo 2016 la Banca di Russia ha deciso per la quinta volta di

mantenere il tasso chiave all’11% annuo. Secondo la Banca Centrale russa l’inflazione annua dopo il 7-8,5% nel 2016 arriverà a meno del 6% a marzo 2017, per poi raggiungere l’auspicato 4% entro la fine del prossimo anno.

N. 261 - 5 APRILE 2016

La rassegna delle informazioni statistiche e delle previsioni sull’economia della Russia e della CSI.

p. 11

Investimenti e collaborazioni industriali.

p. 13

Proposte commerciali. p. 14

Le fiere internazionali in Russia e nella CSI.

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Dopo il divieto di importare f o r m a g g i o d a i P a e s i del l ’Unione Europea, i produttori caseari russi hanno avuto l ’opportun ità d i sostituire le importazioni con i l o r o p r o d o t t i . C o m e conseguenza, si nota un calo generale dell’import e una crescita della produzione di formaggio russo.

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Nel più recente rating della rivista Forbes, la Banca Intesa Russia è entrata nel top-5 delle banche più sicure, solide e affidabili della Federazione Russa.

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l’emblema della vicinanza tra i d u e p o p o l i , d a l l ’ a l t r a r a p p r e s e n t a u n a l e v a fondamentale per lo sviluppo del turismo. Occorre lavorare molto su questa opportunità senza trascurare le possibilità dell’agroalimentare - il cui export è stato azzerato dalle sanzioni ma che dovrà ripartire - perché è da sempre traino principale delle esportazioni pugliesi”. Lo ha dichiarato il 16 marzo scorso, in occasione de l l ’ aper tura del pr imo Seminario italo-russo a Bari, il presidente dell’Associazione Conoscere Eurasia e di Banca Intesa Russia, Antonio Fallico. Sul fronte dei dati, elaborati dall’Associazione “Conoscere Eurasia” su base Istat, il quadro pugliese 2015 si presenta fortemente negativo nelle esportazioni verso Mosca, mentre perde di meno l’interscambio (-4,9%) per effetto delle importazioni (330mln di euro), in particolare dei prodotti petroliferi e dell’estrazione di minerali. Nel complesso l’export pugliese nel 2015 si è fermato a 47,2mln di euro, il 30,3% in meno del 2014, contro una perdita media italiana del 25,2%. Complice l’azzeramento degli scambi dei prodotti dell’agricoltura e della pesca che in un anno hanno bruciato il 99,8% del valore: 4.492 euro contro 2.624.000 euro dell’anno precedente. L’effetto psicologico delle sanzioni, unitamente alla congiuntura incerta, ha determinato la caduta di diversi promettenti settori produttivi e industriali, come quello dei computer, apparecchi elettronici e ottici (-97,7%), dei macchinari (69,4%), delle bevande, in contrazione del 27,7% - per un valore di 4,3mln di euro contro i 5,9mln del 2014 – così come del tessile, che riduce l’export

del 29,6% e un valore di 11,6mln di euro. “Sono dati questi – ha concluso Fallico - condizionati da troppi fattori esogeni che hanno contraddistinto le relazioni degli ultimi 18 mesi. Occorre ripartire tornando a presidiare il mercato russo, considerando la sua s t r a t e g i c i t à e l a complementarietà con l’offerta italiana e pugliese”.

“In Puglia per ogni 100 euro investiti, si verifica un “effetto dispersione” a beneficio del Centro Nord pari a 33,4 euro e nel resto delle regioni del Mezzogiorno pari a 17,5 euro. Se si considera l’industria a l imentare , la capac i tà endogena della Puglia scende a 27,2 euro; mentre se si valuta il settore agricolo il dato sale a

42,3 euro”. È quanto emerge dalla elaborazione Studi e Ricerche per il Mezzogiorno (SRM) presentata il 16 marzo scorso a Bari dal suo direttore generale, Massimo Deandreis, nel corso della sessione agroindustria del Seminario italo- r u s s o o r g a n i z z a t o dall’Associazione Conoscere Eurasia e dal Forum economico i n t e r n a z i o n a l e d i S a n P ietroburgo. Secondo i l rapporto SRM: “Su 44 distretti agroalimentari italiani, 12 sono nel Mezzogiorno e 3 in Puglia”. Tra i distretti trainanti sul fronte delle esportazioni complessive quello dell’ortofrutta barese che, con 525,9 mln di euro, si posiziona al 9° posto in Italia e al 2° nel Mezzogiorno. Una filiera di successo che è anche un “fattore moltiplicativo di ricchezza”. “Infatti – ha sottolineato Deandreis –, le stime di crescita del settore agroalimentare in Puglia si attestano a +1,8% nei prossimi 3 anni e il comparto potrebbe trarre beneficio da un altro asset importante per il Sud e per la Puglia in particolare come il turismo. In Italia per ogni presenza aggiuntiva, il turismo enogastronomico genera 119,4 euro di Pil, un valore superiore rispetto a quelli del turismo

dalla prima pagina

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culturale (105,4 euro) e da quello balneare”.

“Siamo molto interessati a venire in Puglia e garantire così un collegamento diretto con la Russia, ma bisogna superare le limitazioni derivanti dalla normativa e dalle frequenze”. Lo ha detto Vladimir Objedkov, direttore generale di S7 Siberia Airlines, nella sessione dedicata al turismo del Seminario “Italia-Russia: l’arte dell’innovazione”, che si è svolto il 16 marzo scorso a Bari. La S7 Airl ines, marchio commerciale della compagnia aerea “Siberia”, è un vettore che offre una vasta rete di rotte nazionali dagli hub di Mosca e Novosibirsk. Presente nei paesi della CSI, Europa, Medio Oriente, Sud-Est asiatico e nella regione Asia-Pacifico, in Italia opera a Verona e, da quest’anno, anche a Genova e a Napoli. Nel 2014 sono stati più di 10 milioni i passeggeri che hanno beneficiato dei servizi delle società del Gruppo e di S7 che, attualmente, dispone della più moderna flotta del mercato russo, composta da 58 velivoli.

“La Puglia può giocare un ruolo fondamentale nei rapporti economici e culturali con la Russia. Propongo al governatore Michele Emiliano di istituire un tavolo di lavoro con Regione Puglia, Associazione Conoscere Eurasia, Comune di Bari, Banca Intesa Russia e Intesa Sanpaolo con l’obiettivo non solo di individuare concreti strumenti di investimento per le imprese

pugliesi, ma anche per rendere sistemica e incisiva questa relazione di amicizia”. Così Antonio Fallico, presidente dell’Associazione “Conoscere Eurasia” e di Banca Intesa Russia in chiusura del Seminario italo-russo che si e tenuto il 16 marzo scorso per la prima volta a Bari. “Tra gli obiettivi del tavolo - ha proseguito Fallico - anche quello di favorire l’insediamento di S7 Siberia Airlines negli aeroporti pugliesi. Invito ufficialmente il presidente Emiliano al Forum Economico I n t e r n a z i o n a l e d i S a n Pietroburgo (16-18 giugno) e al Forum Eurasiatico di Verona (20-21 ottobre) per rappresentare il sistema economico pugliese, così come a organizzare congiuntamente la giornata della cultura ortodossa e cattolica esplicitando ancora di più il legame tra Mosca e Bari”.

“Il regime di sanzioni e controsanzioni ha determinato una dicotomia nella nostra analisi sulla Russia: se da una parte Mosca ha confermato per i prossimi anni tutti i suoi piani d i i n v e s t i m e n t o e d i ammodernamento – con

commesse potenziali di grande valore per il nostro export - dall’altra siamo costretti a registrare fortissime contrazioni di beni e servizi made in Italy. Un gap importante, che si colmerà solo mantenendo salde le relazioni e le quote di mercato”. Lo ha detto, in occasione dell’apertura del Seminario italo-russo il 18 marzo scorso a Napoli, il presidente dell’Associazione “Conoscere Eurasia”, Antonio Fallico. “Oggi il nostro export verso la Russia sconta perdite importanti in tutto il Paese (-25,2% nel 2015) e ancor più in Campania, che lo scorso anno ha bruciato il 41,7% - ha proseguito Fallico -. Ma un’analisi di mercato basata solamente sugli ultimi 18 mesi sarebbe riduttiva e sbagliata: non dimentichiamo infatti che prima della crisi politica la Russia era il Paese su cui l’impresa Italia riponeva più fiducia, con una performance dell’interscambio dal 2000 al 2013 a +185,3% e con un export che nello stesso periodo saliva a +327%. Da questi dati occorre ripartire, perché se le tensioni politiche possono dissolversi da un giorno all’altro, lo stesso non deve accadere nei nostri rapporti economici con Mosca, che già da quest’anno vedrà ripartire il proprio Pil in terreno positivo. Secondo i dati elaborati dall’Associazione “Conoscere

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Eurasia” su base Istat, il quadro campano segna nel 2015 un interscambio italo-russo a 220 ,2 mln d i eu r o , i n diminuzione del 30,7% (e di circa 100mln di euro) rispetto all’anno precedente. Ancor più negativo è il dato relativo all’export verso Mosca, a -41,7%, con un valore che in un anno da 121mln di euro è sceso a 70,7mln. Tra le voci che p a g a n o d a z i o , o l t r e all’azzeramento dei prodotti agricoli, in particolare le apparecchiature elettriche (-77%) che da 21,4mln riducono il valore a 4,9mln; i prodotti alimentari (-41,2%) e il tessile, a -39,4%. Contiene invece la perdita l’export di macchinari e apparecchiature, con un -3,4%. La seconda edizione del Seminario italo-russo di Napoli è stata promossa e organizzata dall’Associazione Conoscere Eurasia e dal Forum economico i n t e r n a z i o n a l e d i S a n Pietroburgo, in collaborazione con Intesa Sanpaolo, Banco di Napoli, Banca Intesa Russia e Roscongress.

“Le relazioni tra l’establishment russo e italiano sono ottime.

Cambiano i partiti e i capi politici, ma rimangono stabili gli interessi nazionali verso la Russia. Da Prodi a Berlusconi, e oggi con il premier Matteo Renzi, abbiamo costruito rapporti importanti che siamo determinati a mantenere. Per questo attendiamo il Premier e il ministro Gentiloni al prossimo F o r u m e c o n o m i c o i n t e r n a z i o n a l e d i S a n Pietroburgo. Speriamo anche che i l Presidente del la Repubblica, Sergio Mattarella, possa presto accettare l’invito a visitare il nostro Paese”. Così l ’ A m b a s c i a t o r e d e l l a Federazione Russa in Italia, Serghej Razov, in apertura della seconda edizione del Seminario italo-russo di Napoli. “La congiuntura per lo sviluppo dei rapporti economici tra Italia e Russia – ha proseguito l ’ A m b a s c i a t o r e – è estremamente favorevole. Gli imprenditori italiani devono c o g l i e r e l ’ o p p o r t u n i t à rappresentata dall’Unione Economica Eurasiatica con il piano di politiche tariffarie comuni e i provvedimenti varati dal Governo russo per attrarre gli investimenti, intercettando le possibilità di localizzazione aperte dal processo di import substitution. Tra i settori su cui puntare c’è sicuramente l’agroalimentare. Durante la sua visita in Russia il ministro Martina ha ricevuto una lista

dettagl iata dei progett i prioritari, per i quali contiamo sulla collaborazione dell’Italia. L’Italia piace ai russi anche sul fronte del turismo, dove però registriamo una contrazione delle presenze di circa un terzo nel 2015 a causa del cambio rublo-euro sfavorevole. Ma la crisi geopolitica con la Turchia, che era visitata in media da 3-4 milioni di russi, e il divieto di sorvolare l’Egitto potrebbero determinare un aumento dei turisti della Federazione verso le mete italiane”.

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La Banca Centrale russa proseguirà una politica finanziaria moderatamente rigida

Il 18 marzo 2016 la Banca di Russia ha deciso per la

quinta volta di mantenere il tasso chiave all’11% annuo. La decisione del regolatore è coincisa con le aspettative degli analisti, i quali prevedevano che il tasso chiave sarebbe rimasto i n v a r i a t o , n o n o s t a n t e l ’ a n d a m e n t o p o s i t i v o dell’inflazione (vedere la pagina di Statnews del presente numero di Russia24, N.d.R.) e la stabilizzazione del tasso di cambio. La Banca Centrale aveva portato il tasso chiave dall’11,5 all’11 per cento il 3 agosto del 2015. In aggiunta, il regolatore ha avvertito che per ridurre l’inflazione secondo gli obiettivi prestabiliti, condurrà una politica monetaria e di credito moderatamente rigida per un periodo di tempo maggiore rispetto a quanto pronosticato in precedenza. La Banca Centrale russa nota infatti che, nonostante un certo stabilizzarsi dei mercati finanziari e commerciali e nonostante il calo de l l ’ i n f l az ione, i r i s ch i inflazionistici rimangono elevati. Questi ultimi sono legati alla congiuntura del mercato petrolifero, alle elevate attese inflazionistiche e all’incertezza riguardo ad alcuni parametri di bilancio. Nel decidere il tasso di riferimento, il Consiglio di Amministrazione della Banca Centrale è partito da una stima del prezzo del petrolio inferiore r ispetto al la precedente previsione (risalente a dicembre

2015). Un certo aumento del prezzo del petrolio nelle ultime settimane potrebbe rivelarsi instabile. Ciò considerato, la Banca Centrale prevede, secondo lo scenario di base aggiornato, un prezzo medio del petrolio pari a 30 dollari al barile nel 2016, e un suo aumento graduale fino a 40 dollari al barile entro il 2018. Ne l l e u l t ime set t imane l’inflazione ha continuato a calare. Secondo i dati registrati dalla Banca Centrale russa, il 14 marzo 2016 il tasso di crescita annuale dei prezzi al consumo è calato fino al 7,9%, rispetto al 9,8% di gennaio. E nel secondo trimestre del 2016, prevede il r e g o l a t o r e , l ’ i n f l a z i o n e continuerà a diminuire. Tuttav ia, a metà anno l’inflazione annua potrebbe temporaneamente velocizzarsi per effetto del “basso livello”. In assenza di nuovi shock, il calo dell’inflazione annua riprenderà poi nuovamente. A consentire il rallentamento del rincaro dei prezzi al consumo saranno una debole domanda e un graduale c a l o d e l l e a s p e t t a t i v e inflazionistiche, anche sotto l’influsso di una politica monetaria moderatamente rigida. Secondo la Banca Centrale russa, sulla base di quanto deciso, l’inflazione annua - dopo il 7-8,5% nel 2016 - arriverà a meno del 6% a marzo 2017, per poi raggiungere l’auspicato 4% entro la fine del prossimo anno. Ciononostante, gli esperti della Banca ritengono che i rischi di

aumento dell’inflazione a fine 2017 si manterranno e saranno legati ai seguenti fattori: il possibile peggioramento della congiuntura sul mercato petrolifero; il mantenimento prolungato di aspettative in f l az ion i s t i che e l ev a t e ; l’andamento mondiale dei prezzi sui prodotti alimentari; la var iaz ione dei r itmi d i indicizzazione delle tariffe s t a b i l i t e d a g l i o r g a n i amministrativi, dei salari e delle pensioni; l’incertezza relativa al raggiungimento di un bilancio federale equilibrato a medio termine. L’indebolimento del rublo ha causato un aumento della competitività per quanto riguarda le merci russe e ha contr ibuito al la crescita economica in alcuni settori, tra cui l’agricoltura, il settore alimentare, l’industria chimica e l’industria mineraria. Tuttavia, la Banca Centrale ha peggiorato le previsioni relative al calo dell’economia russa nel 2016, portandole all’1,3-1,5% rispetto alla precedente stima relativa al calo del PIL pari allo 0,5-1%. Alla fine del 2016-inizio 2017 si prevede che i ritmi di crescita trimestrali del PIL acquisiranno un andamento positivo. Un ulteriore sviluppo dei processi di sostituzione delle importazioni e l’espansione delle esportazioni di merci diverse dalle materie prime contribuiranno ad una graduale ripresa dell’attività economica.

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S ugli scaffali dei negozi russi presto torneranno parmigiano e prosciutto

provenienti dall’Europa: i rappresentanti del business russo hanno firmato un accordo con le autorità di San Marino per importare questi prodotti. Si presuppone che San Marino, non colpito dalle sanzioni russe, importerà in Russia i suoi prodott i local i , t ra cui parmigiano, prosciutto e vino. Da San Marino ha firmato l’accordo il Ministro per lo Sviluppo territoriale e per la cooperaz ione economica internaz ionale, Antonel la Mularoni. Dopo il divieto di importare formaggio dai Paesi dell’Unione Europea, i produttori caseari russi hanno avuto l’opportunità di sostituire le importazioni con i lo ro prodott i . Come conseguenza, si nota un calo generale dell’import e una crescita della produzione di formaggio russo. Ciononostante, ad oggi, il mercato russo del formaggio si sta sviluppando in condizioni economiche difficoltose. Nel 2014 il volume del mercato caseario russo era pari a 810.000 tonne l la te . La produzione russa è aumentata del 13,5% (+ 494.000 t o n n e l l a t e ) , m en t r e l e importazioni sono diminuite del 28%, ossia di 316.000 tonnellate. Nel 2015, il volume del mercato caseario russo si è contratto del 7,3% rispetto al 2014, arrivando ad ammontare 751.000 tonnellate, sebbene la produzione delle imprese russe

sia aumentata del 17,6% (+ 581.000 tonnellate). Nel 2015, le importazioni di formaggio sono calate del 46%, ossia di

170.000 tonnellate. Gli esperti prevedono che nei prossimi anni si registrerà un’ulteriore crescita della produzione di formaggio russo: per il 2016 gli esperti si aspettano un aumento pari al 5,4%, mentre nel 2017 e nel 2018 la crescita ammonterà rispettivamente al 5,6 e al 6,2

per cento. Tuttavia, lo sviluppo attivo del settore caseario russo non è in gr ado d i so s t i tu i r e le

importazioni e di evitare una contrazione del mercato. Inoltre, nel 2015, il calo dei redditi della popolazione e il rincaro dei prezzi hanno portato ad un calo dei consumi pari al 10% (rispetto al 2014) dei formaggi a pasta dura e di quelli appartenenti alla fascia di prezzo alta, e i l calo

Rassegna del mercato caseario russo

Fonte: Rosstat, I-Marketing

Fonte: Rosstat, I-Marketing

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complessivo dei consumi di formaggio è stato circa del 30% (fino a 3,15 chilogrammi in meno pro capite). Allo stesso tempo il consumo di formaggio a pasta molle appartenente alla fascia di prezzo bassa è aumentato del 12 per cento. Tra le motivazioni legate al calo del consumo di formaggio, è possibile individuarne alcune fondamentali: - L’assenza di fiducia da parte dei consumatori nella qualità dei nuovi prodotti; - Un livello insufficiente di sviluppo delle tecnologie di produzione; - L’assenza di esperienza

nella produzione di formaggio di qualità europea, percepibile sul mercato russo. Per sostituire i formaggi europei, i produttori russi ampliano l’assortimento dei prodotti con l’aggiunta di una vasta gamma di sapori. I più gettonati sono i seguenti: “alla panna”, “alla panna e burro”, “ai funghi”, “al prosciutto”, “al cioccolato” e i cosiddetti gusti al formaggio (“cremoso”, “ Em m e n t a l ” , “ G o u d a” , “Cheddar”, “Gorgonzola” e altro ancora). Tra i produttori russi cresce la m o d a d e i f o r m a g g i confezionati, che garantiscono

una serie di comodità: - L a p o s s i b i l i t à d i comb ina r e in un ’u n i ca confezione diversi ingredienti, per esempio formaggio + noci / frutta secca / frutta / cracker; - La trasparenza della confezione, per consentire al consumatore di vedere ciò che compra; - L a c o m p a t t e z z a : pacchetti che possono essere disposti in verticale o di forma quadrata, che consentono di risparmiare spazio sugli scaffali e di facilitare il trasporto; - Confezione richiudibile e riutilizzabile dotata di cerniera o nastro adesivo.

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Nel più recente rating della rivista Forbes, Banca Intesa Russia è entrata nel top-5 delle banche più sicure, solide e affidabili della Federazione Russa. Il rating è stato elaborato in base alle analisi dei principali indicatori finanziari delle cento maggiori banche russe. Inoltre il rating di Forbes tiene conto delle valutazioni correnti delle principali Agenzie internazionali di rating. “Nella situazione economica attuale il fattore dell’affidabilità di una banca diventa uno dei f a t t o r i d e t e r m i n a n t i . Apprezziamo il fatto che il nostro lavoro accurato nel 2015 abbia ricevuto una valutazione così elevata da parte della rivista Fo rbes . Ne l l a ga r anz ia dell’aff idabilità un ruolo importante riviene dal fatto che Banca Intesa Russia è una controllata del gruppo Intesa Sanpaolo, uno dei più importanti gruppi bancari nella zona euro, il quale ha alle spalle più di 400 anni di storia”, ha detto Oleg Dzhus, Membro del M a n a g e m e n t B o a r d , Responsabile della Tesoreria di Banca Intesa Russia.

Le sanzioni economiche contro la Russia e le relative contro-sanzioni continuano a danneggiare pesantemente le imprese italiane. Le esportazioni Made in Italy verso Mosca sono crollate al minimo da dieci anni per effetto dell’ulteriore crollo

del 24% registrato nel mese di gennaio 2016 rispetto all’anno precedente. Lo dice un’analisi della Coldiretti sulla base dei dati Istat relativi al commercio estero. Complessivamente le esportazioni italiane in Russia nel 2015 si sono ridotte a 7,1 miliardi, con un taglio di 3,7 miliardi rispetto al 2013, cioè a l l ’ a n n o p r e c e d e n t e all’introduzione delle sanzioni. La guerra economica alla Russia, dice la Coldiretti, è costata direttamente all’Italia 240 milioni di euro nel 2015 per il solo settore agroalimentare. Per il Made in Italy si sta verificando anche un danno di immagine a causa della diffusione in Russia di prodotti sostitutivi di imitazione che non hanno nulla a che fare con l’Italia. Il settore dei prodotti agricoli è stato i l più colpito in percentuale, con un crollo del 73,1% delle nostre esportazioni di questo genere verso la Russia; molto danneggiati anche i prodotti alimentari (-3 3 , 9 % ) , q u e l l i t e s s i l i , l’abbigliamento e gli accessori (-30,8%), i mobili (-27%) e le automobili (-60,3%). In totale -25,2 per cento.

Made with Italy. La Camera di Commercio di Mosca lavora per promuovere le realtà locali e far conoscere le opportunità offerte Se il “made with Italy” è il nuovo filone dell’interscambio con la Russia, su cui puntare in attesa che anche il “made in I ta ly” possa tornare a espandersi senza più il vincolo delle sanzioni, l’impegno di

Konstantin Krokhin è mettere l’accento sulla collaborazione possibile tra le regioni italiane e quelle russe: dal fronte dell’economia a quello dello sport, dalla cultura al turismo. K r o k h i n p r e s i e d e l a Commissione italiana della Camera di Commercio di Mosca, «la più importante in Russia per le regioni», ed è spesso a Milano, che Expo ha contribuito ad avvicinare a Mosca. Un’esperienza che in primavera verrà replicata con Torino: «L’Italia - spiega Krokhin - significa per noi, per tradizione, moda, turismo, alimentare. Ma ora noi vogliamo mettere l’accento sulla collaborazione industriale, sull’innovazione, in parallelo al resto». È il “nuovo corso” dell’era delle sanzioni, e del petrolio a basso prezzo che ha indebolito il rublo e costretto i russi - dalle autorità alla gente comune - a rifare i calcoli di quanto si possono permettere di importare, riportando l’attenzione sulla produzione locale, turismo o assistenza sanitaria compresi. Ne è nato un programma di localizzazione e sviluppo che i r u s s i c h i a m a n o “ i m p o r t o z a m e s c h e n i e ” , sostituzione delle importazioni dall’estero, ammettendo però di aver bisogno di aiuto e di e sp e r i enza a l t r u i n e l l a modernizzazione dell’industria. Se in Italia si parla sempre più spesso di “made with Italy”, Krokhin ribalta lo slogan prendendo spunto dall’invito del ministro degli Esteri russo, Serghej Lavrov: «My (“my” in russo significa “noi siamo”,

Sempre più capillare la presenza economica italiana nelle regioni russe

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N.d.R.) with Italy” - dice mischiando russo e inglese - noi con l’Italia. Ma concentrandosi s u l l a c o l l a b o r a z i o n e interregionale». Krokhin riporta l’esempio dei contatti nati tra la Lombardia («la regione italiana che ci è parsa più interessata a p r o m u o v e r e p r o g r a m m i internazionali, più aperta all’innovazione con i suoi giovani imprenditori») e la città di Nizhnij Novgorod, o tra la Lombardia e il Bashkortostan, una repubblica autonoma della Federazione russa tra il Volga e i monti Urali. Patria di Rudolf Nureyev, tiene a ricordare Konstantin Krokhin, e quindi particolarmente sensibile ai temi culturali. Ma l’attenzione della Camera di Commercio di Mosca è su tutte le regioni russe meglio preparate a stringere rapporti di collaborazione nei settori della petrolchimica, dell’agricoltura, della sanità, del turismo. Anche se poco conosciute all’estero, meno familiari di Mosca o San Pietroburgo. La Camera di Commercio di Mosca intende aiutarle a stabilire contatti diretti con l’Italia, anche di fronte a quello che Krokhin considera un indebolimento della posizione della Germania in Russia: «Si libera un posto in cui noi invitiamo la produzione italiana, di qualità elevata ma meno cara. Il nostro compito è dare la possibilità di entrare nel mercato russo non soltanto ai grossi nomi come Cremonini o Ferrero, ma anche agl i imprenditori piccoli e medi che non possono, o non sanno, che non parlano russo...». Tornando sul tema delle sanzioni, Krokhin racconta che la produzione dei generi finiti sotto embargo occupa buona parte del suo lavoro con Lombardia, Emilia Romagna, Piemonte. «Il latte, per esempio. Il Bashkortostan è la prima

regione russa per la produzione di latte. Tutti i prodotti freschi che è possibile fare con il latte, come il kefir, li fanno. Ma c’è molto che loro non hanno: per tradizione la Russia non ha la tecnologia e la qualità per fare il formaggio, abbiamo sempre comprato da italiani, svizzeri o olandesi. Per questo sono andato alla Centrale del latte di Torino e ho proposto di venire a produrre da noi, a fronte di esenzioni fiscali e finanziamenti agevolati. Produrre nuovi tipi di f o r m a g g i o i n R u s s i a controllando la qualità: le materie prime costano copechi, il costo del lavoro è basso. È solo un esempio. Non servono grossi investimenti, ma lavoro, know-how ed esperienza. E in questo modo, non perdete il

mercato: le sanzioni prima o poi finiranno, e voi avrete rafforzato le vostre posizioni».

Le sanzioni contro la Russia resteranno in vigore fino al 31 luglio 2016. L’Unione europea le ha rinnovate a dicembre perché Mosca non ha attuato pienamente gli accordi di Minsk, che hanno l’obiettivo di porre fine alla guerra nell’Est dell’Ucraina. Al vertice dei capi di Stato e di governo della Ue di dicembre l’Italia aveva insistito ma senza successo per discutere del rinnovo. Le esportazioni di Made in Italy nel 2015 hanno subito un taglio pesante fermandosi a 7,1 miliardi di euro contro i 10,8 miliardi del 2013, l’ultimo anno prima delle sanzioni. Non tutti i Paesi sono stati penalizzati in egual modo dalle misure decise da Bruxelles. La Germania, ad esempio, è riuscita a continuare a fare affari con Mosca come dimostra il raddoppio del gasdotto Nord Stream.

La guida In questo scenario complicato e politicamente molto delicato non è facile muoversi per le nostre imprese. L’Ambasciata d’Italia a Mosca, insieme a Ice e ministero dello Svi luppo economico, ha preparato, in collaborazione con il Sistema Italia nella Federazione e con le autorità russe, la guida «Perché investire in Russia» per aiutare gli imprenditori a orientarsi nel Paese: «Lanciarsi all’avventura oggi più che mai può rivelarsi rischioso e controproducente — sp iega ne l l ’ in t roduz ione l’ambasciatore Cesare Maria Ragaglini —. La Federazione Russa è infatti territorialmente il più grande Paese del mondo, molto articolato al suo interno e profondamente diverso da una regione all’altra». «Se è vero che il momento attuale è complesso — prosegue — è bene ricordare che da sempre le aziende italiane hanno investito in Russia nei momenti più difficili, conquistando così quote rilevanti su questo mercato». I contenuti La guida, che è stata presentata giovedì a Milano al mondo economico, è articolata in cinque capitoli che toccano diversi temi, dal piano della Federazione per la sostituzione delle importazioni e gli istituti giuridici per operare nel Paese, agli strumenti finanziari e creditizi a disposizione da parte italiana e russa, passando attraverso le regioni e i settori che of f rono par t i co lar i opportunità d’investimento per le nostre aziende e le zone economiche speciali, inclusi i parch i t ecno log ic i . «Le economie di Italia e Russia sono complementari — ha spiegato Ragaglini alla presentazione —. Il know-how e le tecnologie italiane possono giocare un ruolo importante nel processo di diversificazione dell’economia che, ancor di più in un

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momento di crisi, è divenuto prioritario per la Federazione. In questa fase le autorità russe sono pronte, a tutti i livelli, a sos tenere co l l aboraz ion i industriali con aziende italiane per favorire lo sviluppo di una moderna industria leggera». È però importante un cambio di mentalità. «Il mercato russo non va considerato solo come sbocco per i prodotti finiti, ma anche e soprattutto come base per la produzione e la distribuzione di beni in tutta l’area euroasiatica». In sintesi, conclude Ragaglini, investendo in Russia si passa «dal Made in Italy al Made with Italy».

Non si ferma la diplomazia parallela di Romano Prodi per favorire il disgelo tra Russia e occidente, a partire da un programma per lo stop alle sanzioni europee contro Mosca. “Dobbiamo tornare al la cooperazione fra Russia e Ue, è una necessità e un elemento di convenienza per entrambe le parti”, ha insistito l’ex premier nel suo viaggio di due giorni a Mosca in cui ha incontrato Putin. “L’Europa e la Russia sono complementari come whisky e soda. L’Ue ha bisogno della Russia per l’energia, la Russia ha bisogno dell’Ue per la s u a e s i g e n z a d i m o d e r n i z z a z i o n e , d i trasformazione del paese. Questa cooperazione non è più un’opzione. Se non lo facciamo, sprechiamo il nostro futuro”, ha aggiunto Prodi, ricordando le tappe di una partnership che si è deteriorata e poi trasformata in tensione con la crisi Ucraina. Il 17 marzo scorso il faccia a faccia con il capo del Cremlino, con cui il Prof coltiva da tempo buoni rapporti: una “visita

riservata” in cui i due uomini politici hanno discusso di rapporti tra Russia e Ue, del c o m p l i c a t o s c e n a r i o mediorientale, a partire da Siria e Libia e di energia. Un “incontro di carattere privato” secondo fonti russe, durato 45 minuti, definito di “grandissima utilità” da Prodi che, da tempo, ritiene indispensabile il dialogo tra Usa, Russia, Ue e Cina per poter affrontare la lotta al terrorismo e le crisi in Libia e Siria. Prodi ha parlato di un nesso “indiretto” tra lo scenario siriano e la crisi ucraina che “non può essere separata dalla politica mondiale”. Dunque il parziale ritiro russo dalla Siria “può essere d’aiuto anche per la soluzione del problema ucraino” e in modo “indiretto” portare alla fine delle sanzioni contro Mosca. “La creazione di un’atmosfera di comprensione e avvicinamento - ha spiegato - può essere d’aiuto anche per la soluzione del problema ucraino e può preparare l’annullamento delle sanzioni”. Prodi e Putin hanno quindi registrato un “comune interesse perché le divergenze tra Russia e Ue d i m i n u i s c a n o progressivamente”. “L’ultimo Consiglio europeo – ha detto - ha aperto un piccolo spiraglio, ma concreto, su un inizio di dialogo con la Russia, anche se r i m a n g o n o d i v e r g e n z e profonde”. Secondo l’ex premier, in questo contesto è centrale la posizione della Germania, per iniziare una mediazione che porti ad un “programma di rientro delle sanzioni” contro Mosca. La Russia, dal canto suo - secondo quanto dichiarato dal Professore dopo l’incontro con Putin a una conferenza del think tank Valdai a Mosca - deve stare molto attenta a “non dividere l’Europa”, come nel caso di raddoppio del gasdotto

Nord Stream che collega la Germania alla Russia passando dal Mar Baltico e che rischia di “dividere l’Europa in nord e sud nel lungo termine”, spingendo “i paesi meridionali verso un’alternativa al gas russo”. Una “pericolosa tentazione”, quella di dividere l’Europa, a cui Mosca secondo Prodi “non deve cedere”. L’Europa, a sua volta, deve stare attenta perché con la politica delle sanzioni corre il rischio di “demonizzare la Russia”. “Se la tendenza continua - ha avvertito l’ex premier - vi è un pericolo di incomprensione e di sentimento anti-russo”. Nel corso della sua visita in Russia, Prodi ha parlato anche del Consiglio europeo sui migranti, tema a suo avviso molto più pericoloso per la tenuta della Ue rispetto al Brexit. Sul tema dei migranti, ha avvertito che il “prezzo da pagare sarà alto” ma l’obiettivo deve essere perseguito perché “davanti a una tale tragedia umanitaria si è obbligati a trovare un accordo per alleviare le sofferenze dei migranti”. Finora - ha spiegato a margine della conferenza al Club Valdai - i problemi dell’Europa, come la crisi greca, “hanno riguardato principalmente i governi, mentre la questione migranti ora tocca l’identità dei popoli, ne sta cambiando la sensibilità e riguarda il futuro dell’Europa più che il referendum della Gran Bretagna”. L’ex presidente Ue ha detto di augurarsi che Londra non esca dall’Unione, “ma anche se vincesse il No le cose non camb ie r anno moltissimo”.

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La produzione industriale in Russia, a febbraio 2016, è aumentata dell’1% su base annua. La crescita è stata registrata per la prima volta a gennaio 2016, quando la produzione industr iale è aumentata dello 0,9 per cento. A febbraio 2016 l’estrazione di minerali è cresciuta del 5,8 per cento. Allo stesso tempo, l’industria manifatturiera ha subito un calo dell’1%, mentre la produzione di elettricità, gas e acqua è rimasta invariata. Nel periodo gennaio-febbraio 2016, l’estrazione di minerali è aumentata del 2,8%, la produz ione del l ’ industr ia manifatturiera è diminuita del 3,2% e la produzione di energia elettrica, gas e acqua è aumentata dell’1,3 per cento. A titolo comparativo: nel 2015 la produzione industriale in Russia era calata del 3,4 per cento.

A febbraio 2016 l’inflazione in Russia era pari in media allo 0,6%, ral lentando dopo l’aumento dell’1% nel mese di gennaio. Dall’inizio dell’anno, i prezzi al consumo sono aumentati del 1,6 per cento. A febbraio 2016, l’inflazione era pari al 2,2%, e per i primi due mesi nel 2016 ha registrato complessivamente un indice del 6,2 per cento. I prezzi al consumo dei prodotti alimentari sono aumentati dello 0,7% nel mese di febbraio 2016, i prodotti non alimentari dello 0,8%, le tariffe per i servizi

dello 0,3 per cento. Su base annua, l’inflazione a febbraio 2016 è calata fino all’8,1% rispetto al 9,8% di gennaio. Nel febbraio 2015, l’inflazione annuale su base annua era stata del 16,7 per cento. L’inflazione è stata al di sotto delle previsioni degli analisti, che avevano previsto un rincaro dei prezzi dello 0,8 per cento. Gli esperti avevano previsto che il tasso annuo di inflazione sarebbe stato dell’8,3 per cento. Secondo il Ministero dello Sviluppo Economico, l’inflazione in Russia in termini annuali nel mese di marzo, sarebbe ulteriormente calata fino al 7,7-7,9 per cento. Il Ministero dello Sviluppo Economico, secondo uno “scenario di base”, con un prezzo medio del petrolio pari a 50 dollari al barile nel 2016, si aspetta un’inflazione del 6,4%; secondo uno “scenar io conservativo”, invece, con un petrolio a 40 dollari al barile, si prevede un’inflazione ad un livello dell’8,5 per cento. Il min ist ro de l lo Sv i luppo Economico, Aleksej Uljukaev, considera invece molto più realistica un’inflazione che alla fine dell’anno si aggiri attorno al 7-7,5 per cento.

A febbraio 2016 è aumentata la domanda di auto usate in Russia. Il volume di mercato era pari a circa 370.000 auto usate, ossia il 10,9% in più rispetto allo scorso anno. La situazione attuale sul mercato delle auto usate consente di sperare in una sua ripresa. Il leader di questo mercato è la russa “Lada”, con un volume di vendite pari a 103,1 mila auto. Tra le automobili estere domina Toyota, con 42,6 mila auto usate vendute. Il terzo posto va a Nissan con 20 mila auto vendute.

Circa un quarto dei cittadini russi che stanno pianificando delle vacanze per quest’anno sce lgono un luogo d i villeggiatura nel loro Paese. I viaggi interni godranno di una domanda maggiore. E’ quanto ritengono i rappresentanti del settore turistico in Russia. La causa principale è l’elevato costo dei viaggi all’estero con il

La rassegna delle informazioni statistiche e delle previsioni sull’economia della Russia

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tasso di cambio attuale del rublo rispetto a dollaro ed euro. Gli esperti non escludono un’ulteriore contrazione del turismo estero. Ma vi è anche un lato ottimistico. Già ora le vendite testimoniano che per il momento i russi non rinunciano alle vacanze oltre confine. “I volumi delle vendite di viaggi scontati grazie a prenotazione anticipata oltrepassano gli indicatori dello scorso anno di una quota che va dal 20 al 60 per cento, a seconda della destinazione. I viaggiatori si stanno gradualmente abituando al tasso di cambio elevato della moneta nazionale. E sebbene sia presto per parlare di un calo de l l ’ impatto de i fat tor i economici e finanziari negativi, è evidente che i cittadini russi vogliono fare vacanza e sono pronti a pagare per questo”, ha dichiarato Maya Lomidze, d i r e t t o r e e s e c u t i v o dell’Associazione russa dei Tour Operator. Molti tour operator offrono termini di pagamento flessibili: il 25% del costo del tour può essere pagato entro cinque giorni, e il residuo può essere saldato due settimane prima della partenza. In media i turisti russi acquistano viaggi che ammontano a 150-200 mila rubli per famiglia. In generale, le prime 10 destinazioni turistiche in estate e autunno nel 2016 al momento sono: Russia, Grecia,

Bulgaria, Cipro, Italia, Spagna, Lettonia, Bielorussia, Estonia, Lituania. Si segnala inoltre la crescente popolarità di Georgia, Croazia e Montenegro. In generale, i turisti preferiscono opzioni di vacanza “all inclusive”. Gli hotel che offrono questo tipo di servizio sono i leader delle vendite per tutte le destinazioni.

Il prodotto interno della Russia, il paese più grande del mondo, secondo i dati preliminari dell’ ist ituto nazionale di statistica, lo scorso anno è sceso del 3,7 per cento. Nel 2014 invece il Pil russo era stato sostanzialmente stabile, con un +0,6% di progresso. A pesare sull’economia della Russia è s t a t o p r i n c i p a l m e n t e l’andamento del prezzo del greggio e dal momento che il bilancio 2016 è stato calcolato facendo riferimento ad un

prezzo medio del petrolio di 50 dollari al barile è probabile che nei prossimi mesi si vadano ad applicare altri pesanti tagli. La crisi ha portato una crescita della disoccupazione che nel 2015 è salita al 7,4%, il 5,8% della popolazione attiva, con una contrazione dei salari di quasi il 10% pur a fronte di una inflazione ormai vicina al 13%, legata in buona parte alla debolezza del rublo. Nel suo ult imo Global Economic Outlook, Fitch prevede una crescita globale stabile al 2,5% nel 2016 ma per la Russia si parla di un Pil in contrazione dell’1,5% (era atteso al +0,5% nelle stime di dicembre). L ’u l t imo da to u f f i c i a l e disponibile, quello relativo al mese di gennaio diffuso dal ministero dello Svi luppo Economico, vede un calo dello 0,1 per cento.

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L’ imprenditore autonomo Kononov della repubblica dell’Adygheja (Russia) cerca un partner finanziario per lanciare un centro per il riciclaggio dei rifiuti solidi con la successiva produzione di carbone attivato in granuli. L’investimento indispensabile per la messa in funzione di un primo impianto sperimentale è stimato a 300.000 rubli. L’impianto sperimentale sarà capace di riciclare fino a 50 tonnellate di rifiuti con la successiva produzione di c irca 20 tonnellate di carbone attivato in granuli l’anno. Dopo i lavori di perfezionamento della tecnologia sarà costruito un primo impianto industriale per il riciclaggio di 25.000 tonnellate di rifiuti e la produzione di 7.000 tonnellate di carbone all’anno. Man mano la quantità di rifiuti da riciclare sarà portata a 500.000 tonnellate all’anno. Contatti: Tel: +7 (8772) 57-08-03 Fax: +7 (8772) 52-22-30 E-mail: [email protected]

La società “Grand Business Effect” della città di Tashkent (Uzbekistan) gestisce una grossa fattoria agricola, specializzata nell’allevamento di ovini. Dopo alcuni anni di sviluppo è stata presa la decisione di espandere le attività dell’azienda, che in primo luogo prevede la costruzione di un mattatoio, di un reparto per la lavorazione di pellame di ovini e di bovini, una fabbrica per la produzione di abbigliamento di pelle, di calzature, di borse e di accessori in pelle. Inoltre è stato deciso di sviluppare le produzioni indicate

esclusivamente in base alle moderne tecnologie avanzate. La società uzbeka si rivolge dunque ai potenziali partner italiani, interessati a sviluppare u n a c o o p e r a z i o n e reciprocamente vantaggiosa. Persona di contatto: Gulnara Glions. Contatti: Tel: +998 (71) 237-56-96 E-mail: [email protected]

La società “Avtoprokat” di Mosca cerca in Italia un partner finanziario per lanciare insieme una società ad hoc di noleggio di autovetture. Il servizio di “rent-a-car” è molto richiesto nella capitale russa, dove vengono introdotte molte tecnologie moderne tra cui il “car sharing”. Il finanziamento i n d i s p e n s a b i l e p e r l a realizzazione del progetto è stimato a 1 milione di dollari. Il termine di recupero del capitale è previsto in 36 mesi. Contatti: Tel: +7 (985) 993-01-07 E-mail: [email protected]

La società russa “AV llc” cerca un investitore strategico che sia interessato a partecipare alla produz ione d i un f i lm sceneggiato in base alle fiabe nazionali russe. L’investimento i n d i s p e n s a b i l e p e r l a realizzazione del progetto è stimato a 5 milioni di dollari. Il t e r m i n e d i r e c u p e r o dell’investimento è previsto in 24 mesi. Il film sarà destinato alla distribuzione, oltre alla Russia, nei Paesi dell’Unione doganale, della Csi, dell’Europa Orientale e Occidentale, in Cina e probabilmente negli Stati Uniti, dove ci sono molti

immigrati dalla Russia. Contatti: E-mail: [email protected]

La società russa “Veles” della regione di Irkutsk (Siberia) cerca un partner finanziario per realizzare un progetto che da una parte prevede un drastico miglioramento della situazione ecologica in Siberia, nella zona del fiume Chuna (Uda), nella regione di Irkutsk. Il progetto prevede la liberazione del fiume Chuna (Uda) di tronchi di alberi sommersi, che per molti anni venivano trasportati per questo fiume. Il progetto prevede la costruzione di una fabbrica per la lavorazione del legname prezioso recuperato e la successiva produzione (in base alle tecnologie italiane) dei prodotti di legno di alta qualità. Il finanziamento indispensabile per la realizzazione del progetto è stimato a 5 milioni di dollari. Il termine di recupero del capitale è stimato in 36 mesi. Contatti: Tel: +7 (964) 213-49-88 +7 (964) 755-57-76 E-mail: [email protected]

Investimenti e collaborazioni industriali

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La società russa “GK Avgust” vuole acquistare una macchina utensile ML100 (o analogo più moderno) dest inato al la limatura di rondole per la c a l i b r a t u r a M L 1 0 0 . L e d imens ion i de l la tavola magnetica dev’essere pari a 180x115 mm. Il diametro di limatura dev’essere di 100 mm. La distanza minima tra il tavolo e il disco dev’essere pari a 0-40 mm. Contatti: E-mail: [email protected]

La società russa “Volgaprom” cerca fornitori di alluminio in lingotti dello standard A8. La quantità ricercata è pari a 30 tonnellate. Quotazione CIF porto di Astrakhan, Mar Caspio. Contatti: E-mail: [email protected]

La società russa “PAO REZ” della città di Belgorod produce e vende in notevoli quantità delle bottiglie di plastica PET di vario tipo ai prezzi molto competitivi. Contatti: E-mail: [email protected]

La società russa “Lesstroy” vende un business funzionante che potrà interessare le aziende italiane del settore. Si tratta di una fabbrica per la produzione di legname (segati di vario tipo), situata nella regione di Kirov, uno dei principali territori della parte europea della Russia per la produzione di legname. La fabbrica dispone di territori propri per il taglio del bosco, che si trovano a soli 15-20 chilometri dalla produzione principale. Lo stabilimento è dotato di tutti i macchinari e di tutti gli utensili indispensabili per la produzione. Contatti: Tel: +7 (985) 316-64-01 E-mail: [email protected] Internet: www.lesopilka.delobiznes.ru

L a s o c i e t à r u s s a “Promstalkomplekt” della città di Orel cerca dei clienti che siano interessati a piazzare delle ordinazione per la produzione di componenti metalmeccanici ad alta precisione. La fabbrica russa dispone di macchine utensili computerizzate ad alta prec is ione che possono

garantire la produzione in base agli schizzi tecnici del cliente dei componenti molto complicati in acciaio speciale. Contatti: Tel: +7 (4862) 48-16-03, +7 (910) 748-16-03 E-mail: [email protected] Internet: www.orelstal.com

Proposte commerciali

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Fiera dell’industria per i saloni di bellezza. Sochi 16-19.06.2016

Fiera delle tecnologie innovative per la medicina. Sochi 22-25.06.2016

Fiera di medicina innovativa per lo sport. Omsk 04-06.08.2016

F i e r a d i t e c n o l o g i e farmaceutiche. Volgograd 14-16.09.2016

Fiera dell’industria di bellezza, cosmesi. Kaliningrad 15-17.09.2016

Fiera della medicina innovativa del 21° secolo. Khabarovsk 22-25.09.2016

Fiera delle tecnologie per i saloni di bellezza. Ufa 27-30.09.2016

Fiera dei prodotti e dei servizi per la terza età. Ufa 05-07.10.2016

Fiera delle tecnologie per la medicina dentale. Volgograd 06-07.10.2016

Fiera dei prodotti e dei concetti per una vita salutare. San Pietroburgo 12-15.10.2016

Fiera sul tema della tutela della salute. Kazan 12-14.10.2016

Forum internazionale sui problemi medici globali. San Pietroburgo 12-14.10.2016

Fiera delle tecnologie per servizi stomatologici. Rostov Sul Don 13-15.10.2016

Fiera delle attrezzature per dentisti. San Pietroburgo 25-27.10.2016

Fiera della medicina, della bellezza. Orenburg 16-18.11.2016

Fiera e forum internazionale sul tema della terza età. 30.03-02.04.2017

Tel: +7 (499) 681-04-03 E-mail: [email protected]

Fiere internazionali in Russia nel 2016

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