La rivista del Bere Bene di 36.pdf La rivista del Bere Bene di Bimestrale di informazione sul mondo...

36
www.udial.it La rivista del Bere Bene di Bimestrale di informazione sul mondo del beverage Anno 6 - n°36 - Nov/Dic 2012 In caso di mancato recapito inviare al CPO di Brindisi per la restituzione al mittente previo pagamento Resi

Transcript of La rivista del Bere Bene di 36.pdf La rivista del Bere Bene di Bimestrale di informazione sul mondo...

w w w. u d i a l . i t

La rivista del Bere Bene di

Bimestrale di informazione sul mondo del beverage

Anno 6 - n°36 - Nov/Dic 2012

In c

aso

di m

anca

to re

capi

to in

viar

e al

CPO

di B

rindi

si pe

r la

resti

tuzi

one

al m

itten

te p

revi

o pa

gam

ento

Res

i

3

Edit

ori

alE

Le c

ose

da fa

re

Le cose da fareChe anno ci attende? La ripresa ci sa-rà, la ripresa non ci sarà?È difficile fare previsioni, anche per-ché non è ancora chiaro se il governo Monti, o chi ne prenderà fra qualche mese il posto, continuerà a tenere sot-to pressione (con leggi, tasse e balzel-li) coloro che in Italia sono impegnati nella cosiddetta economia reale. È stato detto che la stretta fiscale è stata necessaria per evitare che il paese precipitasse in un default tipo Grecia. Ma per i più la medicina Monti è stata amarissima e per certi ancora più do-lorosa del male. “La cura è riuscita, ma il paziente è morto”, la caustica battuta non sarebbe poi tanto lontana dalla realtà.Ma per fortuna il paziente respira an-cora, è messo molto male, ma c’è. Ci vorrebbe qualcosa di forte per riani-marlo.Ma relativamente alla ripresa il Gover-no ha fatto pochissimo. Quel poco si chiama decreto sulle “Liberalizzazio-ni”, una serie di norme che dovrebbe-ro ridare slancio all’economia. Nel decreto ci sta anche il famoso Art.62, che regola i tempi di paga-mento e stabilisce interessi e sanzioni

per gli inadempienti. L’impatto che avrà l’art 62 sul mercato è tutto, ovviamente, da verificare.C’è chi afferma che impedirà a molte aziende di sopravvivere, chi invece sostiene che servirà a fare ordine sul mercato tagliando tanti rami secchi e qualificando chi opera correttamente. Un fatto è però certo: la contingenta-zione dei tempi di pagamento costrin-gerà le aziende della filiera Horeca a lavorare più e meglio sulla gestione del magazzino e sul servizio. La gestione del magazzino è fonda-mentale per evitare di comprare “tan-ta” merce, (magari perché c’è il prez-zo) ma che poi si fa fatica a vendere e quindi a pagare nei 60 giorni.Così come fondamentale sarà conse-gnare, al bar o al ristorante che sia, piccole partite di merce, più semplici da smaltire e quindi da farsi pagare. Attenta gestione del magazzino, una più certosina gestione del cliente e una maggiore valenza del “servizio”: sono queste le cose che bisogna fare, che la crisi e l’Art. 62, volente o no-lente “costringerà” a fare. E se si faran-no, e si faranno bene, il nuovo anno potrà offrire qualche soddisfazione in più, con magari qualche tassa in me-no.

Rivista specializzata di:72021 Francavilla Fontana (Br)

C.da Carlo Di Noi InferioreVia per Ceglie Km 1

Tel. 0831.815906 - Fax 0831.811050www.udial.it - [email protected]

Anno 6 - Numero 36Novembre/Dicembre 2012

Direttore Responsabile: Giuseppe Rotolo

Editore:

Iscrizione al R.O.C. n°6648V.le Aldo Moro, 44 - 70043 Monopoli (BA)

Tel. 080.9306460 - Fax [email protected] - www.inputsrl.it

Testi e collaborazioni: Marianna Iodice, Angela Svezia,

Maria Vittoria Petrosillo, Valeria Todisco.

Tutti i diritti di riproduzione di testi e foto, in qualsi-asi forma, compresa la messa in rete, sono riservati. Per qualsiasi utilizzo è necessaria un’autorizzazione scritta dell’editore.

Ai sensi dell’Art. 10 della L. 675/1996, le finalità del trattamento dei dati relativi ai destinatari del presente periodico consistono nell’assicurare un’informazione tecnica, professionale e specializzata a soggetti iden-tificati per la loro attività professionale. L’Editore, titolare del trattamento, garantisce ai soggetti interes-sati i diritti di cui all’Art. 13 della suddetta legge.

Reg. Trib. Bari n°49 del 10/12/2007

a cura di Giuseppe Rotolo

La rivista Drink Style è di proprietà del consorzio U.DI.AL. - Consorzio fra distributori indipendenti di bevande. La pubblicazione ha il compito di trasferire e implementare, attraverso l’informazione puntale, credibile e professionale, il sapere e la cultura del fuoricasa italiano.La rivista è edita bimestralmente e postalizzata in modo mirato verso i locali altovendenti ho.re.ca. e superhoreca, clienti dei soci del consorzio.

edizioni

5

Il M

erca

to d

el B

ever

age

Nella prima metà dell’anno le

stime del CDA e di altre fonti non

sono entusiasmanti,

tranne che per il segmento aperitivi.

2012

: il

beve

rage

fra

cons

umi e

nuo

ve le

ggi

2012 : il beverage fra consumi e nuove leggiPrima di affrontare l’anno che verrà, il 2013 che, al bando la scaramanzia, ci si auspica porti bene, tiriamo una sin-tesi di questo 2012 che ha dato gioie e dolori a tutta la filiera del fuori casa.Il beverage ha vissuto cali e crescite, soprattutto in dipendenza delle tipolo-gie di prodotto analizzate.

Chi va giù e chi va suI dati più certi sono quelli che riguar-dano la prima metà dell’anno: le sti-me del CDA e di altre fonti non sono entusiasmanti, tranne che per il seg-mento aperitivi. Ci sono stati cali (glo-balmente intorno al -6%) per tutte le merceologie, le aree geografiche e i canali. Sembra che l’italiano medio progressivamente rinunci a molte oc-casioni di consumo, con qualche ec-cezione come colazioni e aperitivi:

tende sempre meno a bere, mangiare, divertirsi fuori dalle mura domestiche, comportamento che ha una unica ori-gine, la minor propensione alla spesa causata da un portafogli più leggero. Nel primo semestre tutti i punti vendi-ta registrano cali fra il 4% e il 7%, bar, ristorazione, locali serali. Questi ulti-mi sono stati i più colpiti dalla crisi.Per quanto concerne le referenze, tut-te le tipologie di prodotto hanno subi-to delle battute d’arresto (parliamo sempre dei primi sei mesi dell’anno). Ad andar peggio di tutti sono i succhi; se la cavano molto meglio, pur con alcuni punti percentuali di perdita, bevande gassate, birra in fusti, birra in bottiglia. Persino l’acqua minerale nel primo semestre è scesa del 4,5%.Non risentono della crisi, invece, gli aperitivi alcolici (+ 1%) e i superalco-lici (+ 0,8%), legati al monetò dell’hap-py hour e dell’aperitivo, vero re delle occasioni di consumo, momento che unisce il beverage al pasteggio e che, a costi low, sostituisce sempre più spesso la cena.

6

Il M

erca

to d

el B

ever

age

Le vendite di vino in Italia si

sono quasi dimezzate negli ultimi dieci anni

e nel primo semestre del

2012 diminuiscono

anche i consumi interni di spumante

2012

: il

beve

rage

fra

cons

umi e

nuo

ve le

ggi

Il mercato degli aperitivi, anche quelli non alcolici, già da qualche anno trai-na i consumi fuori casa: miscelato o liscio, l’aperitivo è sempre più gradito anche per fattori alternativi al costo: è un momento di convivialità e permet-te accostamenti con appetizer diversi, sempre più assortiti e “presi in presti-to” dalla gastronomia gourmet o re-gionale. Anche il secondo semestre dell’anno ha confermato che l’aperiti-vo è il punto focale del fuori casa, un momento di consumo cruciale per il bar, un’occasione di consumo che si sta estendendo anche ad altri tipi di locale.

Vini e spumantiAnche per il vino il mercato nazionale è zoppicante e registra una diminu-zione di consumi in volume. Le vendi-te di vino in Italia si sono quasi dimez-zate negli ultimi dieci anni e nel pri-mo semestre del 2012 diminuiscono anche i consumi interni di spumante (-36 milioni di euro di giro d’affari). A salvare le aziende produttrici è l’ex-port, dato che i vini italiani sono i vini più bevuti nel mondo, e le cifre delle

vendite fuori dall’Italia crescono con-tinuamente.Un mercato altamente promettente per i vini italiani (non solo per gli spu-manti) è quello cinese, che registra nel 2012 un +32% (primo trimestre).Affianco ai vini crescono gli spuman-ti, sempre più amati per qualità e co-sto competitivo rispetto agli champa-gne francesi. I numeri dell’export rela-tivi al 2012, diffusi dall’Ovse (Osser-vatorio vini spumanti effervescenti) dicono che nei primi 6 mesi dell’anno le esportazioni in volume sono cre-sciute del 6,6%. l’Ovse stima che sui mercati esteri, nel canale dei punti vendita al consumo (bar, distribuzio-ne, grossisti, ristoranti, enoteche) la crescita sia del 9,2% in valore.Gli spumanti italiani sono molto ap-prezzati in Germania (+6%, mentre lo champagne ha perso il 24%) e in Gran Bretagna. Appetibile è poi in mercato dell’ex URSS (dove i consumi nell’ul-timo anno sono cresciuti dell’8% con un incremento dei valori del 2%). Molto interessanti il mercato del Giap-pone e dell’Estremo Oriente (+11% in volume, +20% in valore), ma anche quello del Sud America .

7

Il M

erca

to d

el B

ever

age

Con la nuova norma si parla di “vino biologico” e non di vino da

coltivazione biologica.

Tuttavia, la legge è

perfettibile.

2012

: il

beve

rage

fra

cons

umi e

nuo

ve le

ggi

La vendemmia 2012Magra un po’ in tutta Europa, la ven-demmia 2012 ha però visto il sorpas-so dell’Italia (40,8 milioni di ettolitri) sulla Francia. Sebbene la vendemmia sia calata in quantità (-3% sulla Peni-sola, -19% nell’Esagono) la qualità del vino è stata alta. Gli italiani che, come abbiamo detto in precedenza, bevono meno, sono però diventati buon gu-stai, tant’è che in un calo generale la vendita dei vini Doc è cresciuta del 2%.

Per il bio non c’è crisi Mentre in generale le vendite rallentano, i prodotti bio, in ogni canale, cresce a dispetto della crisi. Il biologico sta passando, dun-que, da prodotto di nicchia a status di moda. I dati Ismea relativi al primo semestre 2012 ci dicono che il 75% degli italiani dichiara di acquistare prodotti biologici almeno una volta al mese. Nell’ultimo anno i ristoranti con menù Bio sono cresciuti del 24%, gli agriturismi dell’11%, per un totale di oltre un milione di pasti biologici serviti ogni giorno in Italia. Nel menu Bio, ovviante, ci sono anche le bevan-de biologiche, come birra e vino.

Le leggi nel 2012Il 2012 è stato anche l’anno di nuove leggi che hanno riguardato il mondo del beverage, influenzando produzio-ne e mercato.Per primo ricordiamo il decreto Bal-

duzzi che sancisce l’obbligo di porta-re la percentuale di frutta al 20% nei succhi e nelle bibite a base di agrumi.Un decreto salva agricoltura, per il Ministro, che gioverebbe anche alla salute, ma che non è stato accolto con troppa gioia da molte aziende, le qua-li temono che l’aumento di frutta pos-sa cambiare il sapore delle bibite, sa-pore oramai “consolidato” nel “gusto collettivo” dei consumatori.Il rischio, per molte grandi produttrici, sarebbe quello di alterare prodotti la cui ricetta è frutto di lunghi anni di ritocchi nella percentuale degli ingre-dienti e degli aromi, rischiando di ve-derli fuori dal mercato.Il secondo provvedimento che ha ca-ratterizzato il 2012 riguarda il nuovo regolamento 203/12 sul vino biologi-co, legge che ha ricevuto tanto plausi quanto critiche. La legge è andata a colmare un vuoto legislativo: prima di tale provvedimento le uve prodotte da agricoltura biologica potevano essere trasformate sia con tecniche di ispira-zione bio che in maniera convenzio-nale.Con la nuova norma si parla di “vino biologico” e non di vino da coltiva-zione biologica. Tuttavia, la legge è perfettibile: una nota stonata, a dire di molti produttori, sta nella liceità sull’uso di alcune sostanze (fortemen-te volute da parte dei paesi dal clima freddo); la legge rimuove l’uso di ad-ditivi come DMDC, PVPP, mannopro-teine, CMC, lisozima, ma la solforosa è solo ridotta del 30%. La nuova legge vieta le dealcolazioni, le desolforazio-ni e l’elettrodialisi, ma permette anco-ra il trattamento termico e la microfil-trazione.

9

New

s dal

mon

do U

.DI.A

L.U

dia

lito

Nel 2012U.DI.AL. ha

tagliato il lusinghiero

traguardo delle 200 aziende associate.

U.DI.AL. Un anno da non dimenticare.È stata un’ottima annata: spesso si di-ce così di un vino particolarmente ri-uscito, ma questa volta, e ancora una volta parliamo del consorzio U.DI.AL. e dei risultati che in quest’anno co-munque particolarmente difficile è ri-uscito a conseguire.Anzitutto il risultato della numerica della sua base sociale. Infatti nel 2012 U.DI.AL. ha tagliato il lusinghiero tra-guardo delle 200 aziende associate. Una crescita che ha visto sulla ribalta le regioni Sicilia, Sardegna e Lazio. In particolare in Sicilia il consorzio ha gettato le basi per sviluppare un otti-mo lavoro con l’apertura di una sede di riferimento a Capaci e il consolida-mento della sua base sociale nell’iso-la.

La mappatura del mercatoAltra importante operazione, tutt’ora in corso, è data dall’aggiornamento della mappatura del proprio mercato: quanti e quali locali servono i soci U.DI.AL.? Con quanti mezzi lo fanno, di quanti uomini è composta la rete vendita? Quanta superficie a deposito è disponibile? Sono questi alcuni dei dati e delle informazioni che emerge-ranno dal censimento che il consorzio sta compiendo presso la sua base. Emergeranno numeri e dati che per-metteranno di operare meglio in ter-mini di servizio e assortimento e con-

sentiranno al consorzio e alle aziende partner di porre in atto strategie e progetti più mirati alle reali esigenze dei distributori U.DI.AL.

Novità e diversificazioniIl 2012 è stato anche l’anno della messa a punto di progetti che puntano a una diversificazione degli assorti-menti. Nello specifico si è lavorato per mettere a punto un pacchetto di prodotti food che i soci hanno potuto inserire come completamento e raffor-zamento della loro offerta, nello spe-cifico per quanto riguarda le pizzerie. Il Progetto Food, che entrerà a regime il prossimo anno prevede dei specifici momenti di formazione da offrire ai grossisti soci e ai loro clienti.

Verso il 2013Nel nuovo anno saranno ancora più affinate e potenziate le attività promo-zionali e di marketing che sono parti-colarmente apprezzate dal mercato, specie nei momenti di crisi come quelli attuali. Va sottolineato che quest’arma è stata adoperata nel 2012 ben 150 volte, e a riguardato tutte le categorie merceologiche in assorti-mento, offrendo di fatto ai soci U.DI.AL. un validissimo supporto per soste-nere le vendite in un mercato sempre molto competitivo. «Le continue programmazioni di atti-vità promozionali - ha sottolineato Luigi Cetrangolo - hanno consentito alle aziende di raggiungere i loro obiettivi commerciali. Nello specifico

10

New

s dal

mon

do U

.DI.A

L.U

dia

lito con le birre è stato fato un lavoro ec-

cezionale che ci vede performare in maniera molto positiva in controten-denza con i dati generali del merca-

to».Per il 2013 non mancheranno inol-tre specifiche atti-vità di incentive per i soci insieme al consueto lavoro di supporto che lo staff U.DI.AL. ga-rantisce in conti-nuo alla propria base sociale.

7ª edizione del convegno U.DI.AL.

occasione nella quale i soci del consorzio e i

manager dell’industria del

beverage s’incontreranno per discutere e

dibattere le problematiche

del settore

Siamo giunti alla 7ª edizione del convegno U.DI.AL. occasione nella quale i soci del consorzio e i manager dell’industria del beverage s’incontreranno per discutere e dibattere le problematiche del settore. «Il convegno U.DI.AL. è un appuntamento molto atteso, sia dai nostri soci che dalle aziende partner - dichiara Luigi Cetrangolo Generale Manager di U.DI.AL. - ogni anno viene organizzato in una diversa località nelle regioni nelle quali operano i nostri distributori. Quest’anno la scelta è stata fatta su Caserta, anche come omaggio ai tanti nostri soci Campani. La location che abbiamo individuato, il Grand Hotel Vanvitelli, ubicato molto vicino all’autostrada, all’uscita di Caserta Sud, è mol-to suggestivo e di grande prestigio e contribuirà a dare quel tocco di classe e qualità che il nostro even-to, sin dalla sua prima edizione, ha sempre avuto».

7° CONVEGNO15 Gennaio 2013Grand Hotel Vanvitelli - Caserta

Distribuzione e consumi Ho.Re.Ca. fra criticità e prospettive di crescita

In anteprima la nuova Home Page del sito www.udial.it rinnovato nella grafica e nei contenuti...presto online.

RubR

ica

12

Ad ospitare il gruppo l’isola di Santo Domingo, lussureggiante e

solare, circondata dal meraviglioso e smeraldino mar

dei caraibi

U.D

I.AL.

a S

anto

Dom

ingo

10-

18 N

ovem

bre

2012

U.DI.AL. a Santo Domingo 10-18 Novembre 2012 Per la prima volta nella sua storia il consorzio U.DI.AL. ha sorvolato l’o-ceano per vivere una fantastica vacan-za dall’altra parte del mondo. É stata bellissima e…indimenticabile.Ad ospitare il gruppo, anche in questa occasione numeroso e compatto, ben 270 partecipanti, l’isola di Santo Do-mingo, lussureggiante e solare, cir-condata dal meraviglioso e smeraldi-no mar dei caraibi, praticamente uno dei luoghi più affascinati del mondo.Gli ospiti sono stati accolti nel lussuo-

so ed esclusivo Resort a 5 stelle Barce-lò Palace De Luxe di Punta Cana. Una struttura da favola, dotata di ogni possibile comfort, ricca di attrazioni e immersa nel verde, insomma un luogo perfetto che ha saputo accogliere e coccolare nel modo migliore tutto il gruppo.E poi eccitanti escursioni, come quel-la all’isola di Samoa e nella città di Santo Domingo con le sue variopinte architetture, poi ancora indimentica-bili serate e tanto, tantissimo diverti-mento. Ma come sempre, l’aspetto più coinvolgente della vacanza è stato quello umano, un valore nel quale il gruppo U.DI.AL. si riconosce sempre, anche se si trova nell’altra parte del

RubR

ica

13

zzzzzzzzzzzzzzz

zzz

U.D

I.AL.

a S

anto

Dom

ingo

10-

18 N

ovem

bre

2012

mondo. Ma andiamo per ordine e ri-prendiamo il filo del racconto per de-scrivere giorno dopo giorno questa indimenticabile vacanza.Si parte sabato 10 novembre, ben tre gli aeroporti per le pratiche di imbar-co: Roma, Milano e Bari, da dove è decollato un charter completo tutto targato U.DI.AL.Sorvolato l’oceano atlantico, dopo circa nove ore di volo, si giunge all’a-eroporto La Romana, poi tutti sul tor-pedone destinazione Punta Cana ver-so il Barcelò Bavaro Palace Deluxe. Prima di proseguire il racconto della

vacanza vale la pena però spendere due parole sulla struttura che ha ospi-tato per una settimana gli ospiti del consorzio.

Il Barcelò di Punta Cana“Un piccolo paradiso” è stato definito. Mai definizione poteva essere più az-zeccata se consideriamo che il resort, immerso nel lussureggiante verde ca-raibico, s’affac-cia su una

15

Repo

Rtag

eE se il resort aveva tutto e tutto offriva, quello che gli ospiti hanno

molto apprezzato sono state le due

escursioni in programma.

U.D

I.AL.

a S

anto

Dom

ingo

10-

18 N

ovem

bre

2012

spiaggia definita fra le più belle al mondo. Una distesa di sabbia dorata bagnata da un mare dal colore turche-se. Più avanti la barriera corallina che forma una vera e propria piscina che rende l’ingresso in acqua dolce e gra-duale. Ma in questo eden il mare è solo una delle attrazioni, superlative e apprez-zatissime le 4 piscine e il parco ac-quatico, campi da golf e altri impianti sportivi di ogni tipo, discoteche per grandi e piccoli, e poi tanti ristoranti e diversi punti di ristoro disseminati in ogni dove. Locali fascinosi dalle ar-chitetture originali nei quali apprezza-re ogni genere di prelibatezza, con in primis pesce freschissimo. Insomma, se non è questo il paradiso poco ci manca. Peccato fosse un paradiso a tempo: solo una settimana.

Le escursioniE se il resort aveva tutto e tutto offriva, quello che gli ospiti hanno molto ap-prezzato sono state le due escursioni in programma.La prima escursione ha avuto luogo lunedì 12 novembre all’Isola di Sao-na. Dire che si tratta di una piccola isoletta da sogno è dire poco, la spiag-gia era un ricamo di palme con la magica luce dei caraibi che faceva splendere di bello ogni scorcio e ogni cosa. L’isola è stata raggiunta a bordo di imbarcazioni tutte imbandierate-con il logo U.DI.AL. Il benvenuto, con gli ospiti ancora in acqua che cercava-no di guadagnare la riva, è stato dato a suon di cocktail, rum e cola per tutti. E poi una volta a terra, con atmo-sfere ed ambientazioni del tipo “L’iso-la dei famosi” il gruppo ha mangiato

17

Repo

Rtag

eU

.DI.A

L. a

San

to D

omin

go 1

0-18

Nov

embr

e 20

12

Un ringraziamento a

per aver contribuito alla speciale serata

White Night

di gusto, tuffandosi in un ricco buffet allestito, sotto i gazebo, proprio sulla spiaggia.L’altra indimenticabile escursione è stata vissuta giovedì 15 novembre. Non si poteva non visitare la capitale dell’isola dichiarata dall’UNESCO Pa-trimonio dell’Umanità. Si sono ammi-rati i palazzi con le caratteristiche ar-chitetture del XVI secolo fra le quali, la bellissima Santa Maria la Menor, la prima cattedrale costruita nel nuovo continente. Molto affascinante e foto-grafata poi la zona coloniale che risa-le al 1500. Tappa inevitabile infine al muro della vergo-gna e alla tomba di Colombo.Va anche detto che, a parte le bellissime escursioni, durante i giorni al villaggio non sono

mancati giochi e gioconi in spiaggia con lo staff dell’animazione sempre pronto a coinvolgere, trascinare e di-vertire: insomma la noia da queste parti non si è fatta vedere, né sentire.

Le serate specialiMa il divertimento continua fino a tardi: oltre alle varie occasioni di di-

vertimento che il resort offriva, gli ospiti hanno potu-to vivere meravi-gliose serate. La prima esclusiva e affascinante si è te-nuta il 14 novem-bre presso lo Steak House Restaurant. L’evento, battezza-to “White Night” è stato organizzato con il contributo di

Birra Peroni e Sanpellegrino, aziende alle quali va un grazie speciale. La

RubR

ica

18

zzzzzzzzzzzzzzzzzz

zzzzzzzzzz

U.D

I.AL.

a S

anto

Dom

ingo

10-

18 N

ovem

bre

2012

seconda esclusiva serata di è vissuta la sera del 15 al Seafood restaurant, un nome che era tutto un programma, infatti gli ospiti sono stati ingolositi da centinaia di aragoste appena pescate e preparate a puntino. E poi il botto finale, la serata di arrive-derci, il 16 novembre, una sorta di disco party con uno show a sorpresa. Ad allietare e divertire gli ospiti ci ha pensato Mister Phino attore comico della scuderia di Zelig. La serata di arrivederci è stata inoltre, e come di consueto, la specialissima occasione per il tradizionale taglio torta e un brindisi per festeggiare in allegria e armonia questo bellissimo viaggio.Estremamente significativo, per l’oc-casione, il discorso del presidente Antonio Argentieri, il quale nel ringra-

ziare tutti i presenti ha voluto sottoli-neare lo straordinario percorso di cre-scita che ha contraddistinto il consor-zio U.DI.AL.«Dieci anni fa - ha rimarcato con or-goglio Argentieri - la prima, timida, uscita fu fatta a San Giovanni Roton-do, era, allora, un piccolo ma volente-roso gruppo il nostro che si apprestava ad intraprendere un cammino lungo e faticoso. Oggi siamo qui a Santo Do-mingo.Da San Giovanni Rotondo a Santo Domingo, di strada ne abbiamo fatta tanta, ma tanta ce ne resta da fare. Con fiducia e tanta buona volontà e soprattutto con un gruppo come U.DI.AL. possiamo arrivare ovunque. Arrivederci al prossimo grande viag-gio».

Un doveroso ringraziamento va a quelle aziende che hanno offerto il loro con-tributo: Santal, Nerea, Conserve Italia, San Benedetto, Birra Peroni, Sangemini, Vini Anselmi, Gaudianello, Zuegg, Sant’Anna, Pago, Bottega, Sanpellegrino, Cantine Maschio, Campari, Ferrarelle, Heineken, Acqua Santa Maria.Foto a cura di Pasquale Liguori.

RubR

ica

23

Artic

olo

62

Rubrica di informazione giuridico finanziaria a cura dello STUDIO GIORDANO

L’art. 62 DL n.1/2012 del 24 gennaio 2012, c.d. “Decreto Liberalizzazioni”, ha introdotto una specifica disciplina finaliz-zata a favorire una maggiore trasparenza ed efficienza nel settore agroalimentare evitan-do, in particolare, l’utilizzo di termini di pagamento eccessi-vamente lunghi e l’applicazio-ne, da parte del contraente che dispone di una maggior forza commerciale, di condizioni contrattuali “ingiustificatamen-te” gravose.La norma riguarda le cessioni di prodotti agricoli e alimenta-ri, la cui consegna avviene nel territorio della Repubblica Ita-liana con riferimento a:

- rapporti di compravendita tra il produttore ed il distributo-re;- rapporti di compravendita tra distributori;- rapporti di compravendita tra il distributore e la GDO;- rapporti di compravendita tra il produttore e/o il distribu-tore e il dettagliante.

sono escluse invece:- le cessioni di prodotti agri-coli/alimentari effettuati alle cooperative, ex art.1 comma 2,

D.Lgs. n.228/2001;- da parte dei soci delle coo-perative stesse, le cessioni di prodotti agricoli/alimentari ef-fettuati alle organizzazioni di produttori, ex D. Lgs. n.102/2005, da parte dei soci delle organizzazioni stesse; - le cessioni di prodotti agri-coli/alimentari effettuati tra im-prenditori ittici, ex art.4, D.Lgs. n.4/2012; - le cessioni di prodotti agri-coli e alimentari istantanee, con contestuale consegna e pagamento del prezzo pattuito.

Di seguito i principali punti:1) FORMA SCRITTA DEL CON-TRATTO (art. 3, comma 2)I contratti aventi ad oggetto la cessione dei prodotti agricoli ed alimentari, ad eccezione di quelli conclusi con il consu-matore finale, devono, a pena di nullità, essere stipulati in forma scritta ed indicare la du-rata, la quantità, le caratteristi-che del prodotto venduto, il prezzo, le modalità di conse-gna e di pagamento. L’art. 3, comma 2 del citato Decreto attuativo specifica che per “for-ma scritta si intende qualsiasi forma di comunicazione scrit-ta, anche trasmessa in forma

Per saP e r n e d i P i ù

LA NUOVA DISCIPLINA RELAZIONI COMMERCIALI IN MATERIA DI CESSIONE PRODOTTI AGRICOLI E AGROALIMENTARI

RubR

ica

24

Artic

olo

62

elettronica o a mezzo telefax, anche priva di sottoscrizione”.I documenti di trasporto, o di consegna, nonché le fatture, integrati con tutti gli elementi richiesti dall’articolo 62, com-ma 1, del decreto legge 24 gennaio 2012, n. 1, convertito, con modificazioni, dalla legge 24 marzo 2012, n. 27, tranne che nelle fattispecie di cui al comma 3, assolvono gli obbli-ghi di cui al predetto comma 1 e devono riportare la seguente dicitura: “Assolve gli obblighi di cui all’articolo 62, comma 1, del decreto legge 24 gennaio 2012, n. 1, convertito, con mo-dificazioni, dalla legge 24 mar-zo 2012, n. 27”.

2) TERMINI DI PAGAMENTO E FATTURAZIONE (art. 62, comma 3)Il comma 3 del citato art. 62 dispone che, con riferimento ai contratti di cui al citato comma 1, il termine di pagamento del corrispettivo va effettuato:

• per le merci deteriorabili, entro il termine legale di 30 giorni;• per tutte le altre merci, entro 60 giorni.In entrambi i casi, il termine di pagamento decorre dal-l’“ultimo giorno del mese di ricevimento della fattura”.Così ad esempio, se la fattura è ricevuta il 5.11.2012 il relativo pagamento dovrà essere ese-guito entro il 30.12.2012 (ov-

vero entro il 29.1.2013 nel ca-so di prodotti non deteriorabi-li).Gli interessi decorrono dal giorno successivo alla scaden-za del termine di pagamento del corrispettivo; il saggio degli interessi è maggiorato di ulte-riori 2 punti percentuali ed è inderogabile.La fatturazione va effettuata considerando le differenti tipo-logie di termini di pagamento previste per le cessioni dei pro-dotti, il cedente deve emettere fattura separata per cessioni di prodotti assoggettate a termini di pagamento differenti. In ca-so di ritardato pagamento al fi-ne dell’individuazione del cal-colo degli interessi dovuti assu-me particolare rilevanza la data di ricevimento della fattura, tale data è “validamente certifi-cata” soltanto se il ricevimento della fattura è avvenuto tramite consegna “a mani”, raccoman-data A.R., o tramite sistema EDI (o altro mezzo equivalente). Se vi è incertezza in merito alla data di ricevimento della fattu-ra va fatto riferimento alla data di consegna dei prodotti.

3) MERCI DETERIORABILI (art. 62, comma 4)Ai sensi del comma 4 del citato art. 62 sono prodotti alimentari deteriorabili quelli che rientra-no in una delle seguenti cate-gorie:a) prodotti agricoli, ittici e ali-mentari preconfezionati che ri-

Per saP e r n e d i P i ù

RubR

ica

26

Artic

olo

62

portano una data di scadenza o un termine minimo di conser-vazione non superiore a 60 giorni;b) prodotti agricoli, ittici e ali-mentari sfusi, comprese erbe e piante aromatiche, anche se posti in involucro protettivo o refrigerati, non sottoposti a trat-tamenti atti a prolungare la durabilità degli stessi per un periodo superiore a 60 giorni;c) prodotti a base di carne che presentano, alternativamente, una delle seguenti caratteristi-che fisico - chimiche: aW su-periore a 0,95 e pH superiore a 5,2; aW superiore a 0,91; pH uguale o superiore a 4,5;d) tutti i tipi di latte.

4) ENTRATA IN VIGORELa disposizione di cui all’art. 62, comma 1, DL n.1/2012, per quanto riguarda l’obbligo della “forma scritta”, si applica a tutti i contratti di cessione stipulati dal 24 ottobre 2012.I contratti in essere al 24 otto-bre 2012 vanno adeguati ai nuovi requisiti entro il 31 di-cembre 2012. I contratti stipu-lati in presenza di norme co-munitarie da cui discendono termini per la stipula dei con-tratti stessi, precedenti al 24 ottobre 2012, vanno adeguati per la campagna agricola suc-cessiva.La disposizione di cui all’art.62, comma 2 e 3, DL n.1/2012, per quanto riguarda il divieto di condotte sleali e termini di pa-

gamento, si applica a decorre-re dal 24 ottobre 2012, con ri-ferimento anche ai contratti in essere a tale data a prescindere dagli eventuali adeguamenti.

5) REGIME SANZIONATORIOSalvo che il fatto costituisca reato, il contraente, ad ecce-zione del consumatore finale, che contravviene agli obblighi di cui al comma 1 è sottoposto alla sanzione amministrativa pecuniaria da €516,00 ad €20.000,00.L’entità della sanzione è deter-minata facendo riferimento al valore dei beni oggetto di ces-sione.Salvo che il fatto costituisca reato, il contraente, ad ecce-zione del consumatore finale, che contravviene agli obblighi di cui al comma 2 è punito con la sanzione amministrativa pe-cuniaria da €516,00 ad €3.000,00. La misura della sanzione è determinata facen-do riferimento al beneficio ri-cevuto dal soggetto che non ha rispettato i divieti di cui al comma 2.- Salvo che il fatto costituisca reato, il mancato rispetto, da parte del debitore, dei termini di pagamento stabiliti al com-ma 3 è punito con sanzione amministrativa pecuniaria da €500,00 ad €500.000,00. L’en-tità della sanzione viene deter-minata in ragione del fatturato dell’azienda, della ricorrenza e della misura dei ritardi.

Per saP e r n e d i P i ù

No

vità

dal

le a

zieN

de

28

Francesca Romana Tomassini, dal 1 ottobre è la nuo-va responsabile della gestione dei consorzi di Birra Peroni. Tomassini è in Peroni dal 2007, dove si è occupata dapprima della gestione del porta-foglio progetti strategici, successi-vamente, nel 2009, ha assunto la responsabilità del progetto di di-segno della nuova Route To Mar-ket. Dal 2010 al 2012 ha gestito il team di Revenue Management occupandosi di politica commer-ciale e politiche di prezzo. Da ottobre 2012 segue i consorzi fra distributori di bevande.«Dopo ruoli di indirizzo strate-gico, confrontarmi direttamente con i nostri Partner principali, è una grande responsabilità con la quale mi sto misurando con grande entusiasmo - dichiara Tomassini - infatti, nel difficile contesto economico

nel quale operiamo, le performances di questi mesi, da una parte stanno confermando la correttezza della direzione strategica, dall’altra ci stanno for-nendo i giusti stimoli per raffinare il nostro approc-

cio al mercato: elemento chiave per il raggiungimento dei nostri obiettivi di crescita condivisi con i nostri distributori Partner. Que-sti i nostri numeri più significati-vi per il periodo gennaio-ottobre 2012: le performances a sell-in (+2,4%) sono trascinate dai part-ner (+4,2%); l’analisi IRI Gennaio/Settembre evidenzia come, in un mercato negativo (-1,4%), Birra Peroni mostri l’unica performance

positiva (+0,4%); i nostri dati RTM dimostrano che il peso dei prodotti di Birra Peroni nel sell-out dei nostri Partner sia aumentato del 1,4%, dove la crescita del fusto (+4%)».

All’Agro.Ce.Pa.Ciok di Lecce dal 13 al 17 ottobre segnaliamo la presenza della C.D.P. Import di Co-rigliano D’Otranto, Lecce, azienda asso-ciata al consorzio U.DI.AL. Lo stand, organizzato come una birreria, metteva in bella mostra una parte del suo specia-

listico assortimento birraio. Decine e decine di eti-chette e di diversi stili che fanno della CDP una delle aziende più fornite per quanto riguarda la birra.

Grande affluenza da parte dei tanti clienti che han-no visitato lo stand e potuto apprezzare le specialità della casa. A far gli onori di casa nello stand della CDP la signora Rossana Bono e il direttore marke-ting Giovanni Monaco.

Nuova responsabile gestione consorzi in Peroni

CDP in fiera

No

vità

dal

le a

zieN

de

30

A distanza di 25 anni dalla nascita di Prime Uve, ac-quavite d’uva, la distilleria Bonaventura Maschio ce-lebra l’anniversario con una speciale selezione che si distingue per la particolare ricchezza aromatica.Prime Uve Selezione 25° Anniversario è un’interpretazione diversa della at-tuale Prime Uve, mantenendone asso-lutamente inalterate filosofia e caratte-ristiche qualitative. Il risultato finale è una selezionata acquavite molto carat-terizzata, che permette al consumatore di riassaporare con spigolature diverse i punti di forza dell’acquavite d’uva; ma ancora una volta, le uve più pre-giate, la fermentazione a distillazione sottovuoto se-condo il metodo messo a punto nel corso degli anni dalla Bonaventura Maschio, ne fanno un’acquavite di grande pregio. Si consiglia fresca per una appa-gante degustazione.

Caratteristiche organolettiche: Profumo intenso, frut-tato e floreale. Gusto elegante ed armonico.La specialità dell’edizione non si ferma al contenuto,

presentando un’etichetta che propone su carta speciale una preziosa rappre-sentazione della vigna e dei grappoli d’uva, come fonte diretta della materia prima dell’acquavite d’uva. I formati che verranno coinvolti nell’edizione speciale saranno lo 0,70 litro, il litro e il 3 litri doppio magnum in cassetta legno. A disposizione esclusivamente per il canale enoteca/dettaglio tradi-zionale la Prime Uve Selezione 25° Anniversario in tubo. Ad eccezione di

quest’ultima referenza, i formati 0,70 e litro vedran-no la presenza nel collo da 6 bottiglie di una bottiglia Selezione 25°. 1 su 5 dunque, per poter apprezzare le diverse sfumature tra la referenza “Selezione” con la Prime Uve a cui sono affezionati i consumatori.

Chiamatela magia del Natale, chiamatela richiamo della tradizione, ma la vecchia, cara consuetudine di ritrovarsi tutti insieme - fami-liari e amici di vecchia data - a festeggiare tra tavole imban-dite e rilassanti chiacchierate in salotto batte la concorren-za dei Social Media.Per l’occasione, Pago, leader mondiale nei succhi di frut-ta premium, ci suggerisce tre ricette per realizzare cocktail in linea con lo spirito natali-zio, gustosi e di sicuro effetto, perfetti sia per accogliere con calore gli ospiti sia per rianimare con stile l’atmosfera sonnacchiosa che se-gue i banchetti delle grandi occasioni.

Protagonisti dei cocktail natalizi proposti da Pago sono i sapori e i profumi esotici dei succhi di frutta

World of Nature, l’innova-tiva linea che “racconta” i sapori e la natura di Africa, Asia e Amazzonia mettendo in bottiglia la migliore frut-ta allo stato liquido dei tre continenti.Il gusto morbido e seducen-te e l’aromaticità dei suc-chi Pago World of Nature aggiungono un tocco tutto naturale di eleganza cosmo-

polita e fanno sperimentare l’insolita, piacevolissima sensazione di fare il giro del mondo in un bicchiere... senza mai perdere la bussola.

Bonaventura Maschio festeggia i 25 anni di Prime Uve

Da Pago, i cocktail natalizi gustosi e cosmopoliti per natura

31

Mo

de e

Ten

den

zeIl

risto

rant

e di

car

tone

- Bi

rra

fra C

ina

ed E

urop

a

Il ristorante di cartoneSi chiama Carton Restaurant il risto-rante in cui tutto è fatto di cartone; si trova a Taichung City, nello Stato di Taiwan, all’interno del Carton King Creativity Park. Qui arredi (come tavo-li e sedie), decorazioni e piatti sono stati realizzati con un materiale carto-nato dagli strati ondulati. L’unica cosa che non è di cartone è il cibo! Ideato-re del ristorante è Huang Fang-liang, fondatore e general manager del Chin Tang Paperware. L’intento del proget-to, fra gli altri, è mostrare quanto un materiale così sottovalutato come il cartone possa essere resistente ed eco-logico.

Birra fra Cina ed EuropaL’Europa? Un mercato fermo per le multinazionali della birra: calano i consumi, persino nei pub britannici (-6,5%), e così le aziende cercano nuovi sbocchi.Un mercato interessante per i grossi gruppi è la Cina che da sola consuma

il 35% di birra prodotta nel mon-do. In questo Paese i maggiori gruppi brassicoli industriali detengono il 63% delle quote locali. Tra essi ricordiamo Carlsberg ed Hei-neken, due giganti che giocano sullo scacchiere asiatico un’importante par-

tita industriale. Ma se “la Cina è vici-na” per i colossi della birra industria-le, l’America invece sembra più lonta-na: infatti, secondo The Wall Street Journal negli USA cresce la realtà dei produttori artigianali che rappresenta-no già il 6% del mercato a volume e il 9% a valore. Una piccola percentua-le, è vero, ma sintomatica. Le birre artigianali sono una realtà in pieno sviluppo e saranno la concorrenza del prossimo futuro. La Brewers Associa-tion, l’associazione che rappresenta i produttori artigianali, diffonde la noti-zia secondo la quale nel primo seme-

32

Mo

de e

Ten

den

zeVi

ni in

pol

vere

: int

ervie

ne l’

Unio

ne Eu

rope

a - C

affè

e di

strib

utor

i aut

omat

ici

Wine kit: a frenare questo

fenomeno è intervenuta

l’Unione Europea

stre 2012 le vendite delle birre artigia-nali sono cresciute del 12% a volume, e del 14% a valore. E indovinate qual è il miglior mercato di sbocco delle artigianali americane? È proprio la vecchia Europa.

Vini in polvere: interviene l’Unione EuropeaSi chiamano “wine kit” e servono per la preparazione dei vini: a frenare questo fenomeno interviene di recen-te l’Unione Europea. Nei “wine kit” si trova un liquido (mosto concentrato) e diversi tipi di polveri (il lievito per la fermentazione, la bentonite per la chiarificazione del vino, il metabisol-fito di potassio, il sorbato di potassio come antifermentativo e il liquido chiarificatore, e talvolta anche segatu-ra per dare un sentore di legno); rime-scolando il liquido e le polveri è pos-sibile produrre 30 bottiglie di prodotto in circa 5 giorni.

Il Commissario all’agricoltura Dacian Ciolos ha specificato che tali pratiche violano le norme in materia di etichet-tatura nel settore vitivinicolo stabilite dalla legislazione europea. Inoltre i prodotti in questione non possono essere commercializzati utilizzando una denominazione di origine protet-ta (DOP) o un’indicazione geografica protetta (IGP), nemmeno attraverso una semplice evocazione del nome.

Caffè e distributori automaticiCresce il numero di pause caffè ai di-stributori automatici per un totale di 6,8 milioni di utenti in un anno (+2,9% la frequenza di utilizzo). La distribuzione automatica sta sempre più diffondendosi, e fra i primi fattori c’è il prezzo. Così, a dispetto della crisi, il fatturato (2,6 miliardi di euro) si conferma stabile nel 2012 rispetto al 2011. Oltre al Caffé, cioccolata e thé sono le consumazioni più fre-

34

Mo

de e

Ten

den

zeM

ojito

, qui

si o

rdin

a co

n i s

egni

- H

avan

a Cl

ub M

alec

ón E

ditio

n

Il primo locale gestito da

ragazzi sordi è a Bologna e si

chiama “Senza nome”

quenti; aumenta poi il consumo di acqua (+10%), decresce quello di be-vande gassate (-3,6%) succhi di frutta (-4,9%), thé freddo (-6,33%).

Mojito, qui si ordina con i segniIl primo locale gestito da ragazzi sordi è a Bologna e si chiama “Senza no-me”: sulla porta d’ingresso gli avven-tori vedono le foto dei segni che indi-cono, nel linguaggio Lis dei gesti, ter-mini come caffè, mojito, birra.Per chi non vuol cimentarsi nel lin-guaggio dei sordomuti non c’è proble-ma: nella bacheca del locale denomi-nata “l’angolo del cocciuto” ci i bi-gliettini con i cibi e le bevande in menu, da staccare e portare al banco-ne.Mentre si gustano caffè, drink o qual-cosa da stuzzicare, è possibile intrat-tenersi con l’evento della giornata: mostre, concerti, djset, presentazioni di libri , corsi di yoga o shiatsu In menù panini, friselle, bruschette e piadine con il nome degli amici che

hanno dato una mano ai titolari a rea-lizzare questo speciale locale.

A Natale regala Havana Club Malecón EditionUno speciale pack natalizio pensato per regalare a tutti le ineguagliabili atmosfere di Cuba: un tuffo nel leg-gendario lungomare dell’Havana gra-zie all’esclusiva confezione di latta.Dopo essere tornato alla ribalta sulle passerelle di tutto il mondo, quest’an-no il vintage sarà il grande protagoni-sta anche del Natale, che avrà un gu-sto un po’ new retrò con lo speciale pack natalizio Havana Club Malecón Edition, disponibile a metà novembre in un numero limitato di pezzi. Una preziosa scatola in latta ci riporterà immediatamente indietro nel tempo alle bellissime confezioni di una vol-ta, che con i loro disegni e le loro decorazioni hanno da sempre riempi-to le case dei nostri nonni.

Pubb

lire

dazi

on

ale

zzzzz

35

Centonovanta sono al momento gli ettari vitati in

azienda, dove vengono coltivate diverse varietà, sia autoctone come Refosco dal peduncolo

rosso, Friulano, Pignolo o Ribolla

Gialla, sia internazionali come Pinot

Grigio, Chardonnay,

Merlot o Cabernet.

Vini

Ans

elm

i, la

cer

tezz

a de

lla q

ualit

à fri

ulan

a

Giuseppe e Luigi Anselmici raccontano la loro azienda, nata dai nonni e sviluppatasi generazione dopo generazione nel nome della qualità

Non lontano da Aquileia, cittadina di origine romana e da Palmano-

va, storica città fortezza fondata nel Cinquecento dai veneziani, si trova il comune di Pocenia, dove la coltivazio-ne della vite trova il suo terreno ideale e dove vengono prodotti gli ottimi vini Doc del Friuli. Siamo nella Provincia di Udine ed è proprio in questo territorio che sorge la Società Agricola Anselmi Giuseppe e Luigi, fondata nel 1928 dai nonni Anselmi, che hanno poi trasmes-so ai figli e ai nipoti la loro esperienza e la loro dedizione alla coltivazione della terra con grande senso di appar-tenenza.Centonovanta sono al momento gli et-tari vitati in azienda, dove vengono coltivate diverse varietà, sia autoctone come Refosco dal peduncolo rosso, Friulano, Pignolo o Ribolla Gialla, sia internazionali come Pinot Grigio, Chardonnay, Merlot o Cabernet.Particolarmente importante è la produ-zione di Prosecco Doc Spumante a cui

sono dedicati 60 ettari e che è spumantizzato ed imbottigliato direttamente in azienda. La sua grada-zione inferiore rispetto ai bianchi fermi friulani e le sue piacevoli bollicine, lo avvicinano a quel pubblico che ricerca vini semplici da bere ma ugualmente dall’ottima qualità.Recentemente sono inoltre stati im-piantati dai fratelli Anselmi alcuni vi-gneti nell’area vitivinicola del Collio e le uve qui prodotte sono vinificate nella nuova cantina di Dolegna del Collio denominata “La Reguta”.Dalle due cantine aziendali escono ogni anno circa 1,6 milioni di bottiglie di vini bianchi e rossi che sono molto apprezzati nel mercato italiano ed in quello estero, se si considera che sono esportati in oltre venti paesi di tutti i continenti.Con gli anni Giuseppe e Luigi Anselmi hanno portato la loro azienda a cresce-re e migliorarsi, potendo annoverare anche significativi riconoscimenti, pre-mi nazionali ed internazionali e recen-sioni di tecnici degustatori di grande esperienza.

Vini Anselmi, lacertezza della qualità friulana