La rivista del Bere Bene di

40
www.udial.it La rivista del Bere Bene di Bimestrale di informazione sul mondo del beverage Anno 7 - n°40 - Lug/Ago 2013 In caso di mancato recapito inviare al CPO di Brindisi per la restituzione al mittente previo pagamento Resi

Transcript of La rivista del Bere Bene di

w w w. u d i a l . i t

La rivista del Bere Bene di

Bimestrale di informazione sul mondo del beverage

Anno 7 - n°40 - Lug/Ago 2013

In c

aso

di m

anca

to re

capi

to in

viar

e al

CPO

di B

rindi

si pe

r la

resti

tuzi

one

al m

itten

te p

revi

o pa

gam

ento

Res

i

3

Edit

ori

alE

Dist

ribuz

ione

e in

nova

zion

e

Distribuzione e innovazioneCrisi, confusione e incertezza: questo difficile presente non ci fa mancare nulla.Tuttavia, a ben vedere, ci sono anche degli aspetti positivi. Ad esempio c’è un evidente e decisivo “cambiamen-to” che potrebbe essere foriero di nuove e migliori condizioni.Tutto sta a non lasciarsi piangere ad-dosso, anzi, a imparare a leggere il cambiamento, a trovare il coraggio e la prontezza di riflessi di coglierlo al volo.Si sa: il futuro non attende. Non atten-de a maggior ragione nemmeno per coloro che svolgono un lavoro più classico, come può essere quello dei distributori. Anche in questo compar-to i cambiamenti possono essere deci-sivi. Ma attenti. Devono essere cam-biamenti ponderati che non stravolga-no identità e storia.Ma come è possibile evolvere in un settore, in un mestiere, alquanto tradi-zionale? È questa la domanda alla

quale il consorzio U.DI.AL. ha voluto dare delle risposte. Risposte e progetti che si sono basate su due precisi fatto-ri: innovazione e collaborazione. Il concetto di collaborazione mutua quella che è la vocazione più antica di una compagine consortile: collabo-rare fra soci, fare forza insieme è la prima prerogativa, quindi parliamo di un valore primario che in questo caso deve essere coniato nel modo più fat-tivo. Poi l’innovazione: chi non è capace di usare, sfruttare quanto la moderna tecnologia oggi mette a disposizione, è automaticamente fuori dal mercato. La tecnologia favorisce non solo la comunicazione e quindi i processi decisionali, ma offre un enorme con-tributo per costruire una rete di rela-zioni con la quale aggredire in modo più organico un mercato, offre stru-menti che servono a fidelizzare i clienti, se non a conquistarne di nuo-vi. In questo senso innovazione e collaborazione sono un connubio perfetto, un insieme vincente per la distribuzione che punta al cambia-mento.

Rivista specializzata di:72021 Francavilla Fontana (Br)

C.da Carlo Di Noi InferioreVia per Ceglie Km 1

Tel. 0831.815906 - Fax 0831.811050www.udial.it - [email protected]

Anno 7 - Numero 40Luglio/Agosto 2013

Direttore Responsabile: Giuseppe Rotolo

Editore:

Iscrizione al R.O.C. n°6648V.le Aldo Moro, 44 - 70043 Monopoli (BA)

Tel. 080.9306460 - Fax [email protected] - www.inputsrl.it

Testi e collaborazioni: Marianna Iodice, Angela Svezia,

Maria Vittoria Petrosillo, Valeria Todisco.

Tutti i diritti di riproduzione di testi e foto, in qualsi-asi forma, compresa la messa in rete, sono riservati. Per qualsiasi utilizzo è necessaria un’autorizzazione scritta dell’editore.

Ai sensi dell’Art. 10 della L. 675/1996, le finalità del trattamento dei dati relativi ai destinatari del presente periodico consistono nell’assicurare un’informazione tecnica, professionale e specializzata a soggetti iden-tificati per la loro attività professionale. L’Editore, titolare del trattamento, garantisce ai soggetti interes-sati i diritti di cui all’Art. 13 della suddetta legge.

Reg. Trib. Bari n°49 del 10/12/2007

a cura di Giuseppe Rotolo

La rivista Drink Style è di proprietà del consorzio U.DI.AL. - Consorzio fra distributori indipendenti di bevande. La pubblicazione ha il compito di trasferire e implementare, attraverso l’informazione puntale, credibile e professionale, il sapere e la cultura del fuoricasa italiano.La rivista è edita bimestralmente e postalizzata in modo mirato verso i locali altovendenti ho.re.ca. e superhoreca, clienti dei soci del consorzio.

edizioni

19UdialitoRiunione in Sicilia

28

Il Mercato del BeverageMinerale: da gustare non solo da bere

32

PubbliredazionaleSibeg - Coca-Cola in Sicilia

38

PubbliredazionaleIl Successo è una ricetta semplice

34

L’IntervistaSeritti Distribuzione - Rinascere è più bello che nascere

Per Saperne di PiùRistrutturazioniProrogate le detrazioni Fiscali

23

3

EditorialeDistribuzione e innovazione

9

Il mercato del beverage“Re Drink” e “Regina Appetizer”.Nasce l’Apericena

sommario6

EventiBirra and friends.Birra e Sound.September Fest

20

Il Mercato del BeverageLeggendo un libro o tra amici, un piacere slow

Anno 7 - Numero 40 - Luglio/Agosto 2013

UdialitoAssemblea 2013

12

UdialitoI funzionari U.DI.AL. si incontrano

16

26

PubbliredazionaleA Ragusa nascel’Oligominerale Santa Maria

6

EvEn

tiBi

rra

and

frien

ds -

Birr

a e

Soun

d - S

epte

mbe

r Fes

t

Birra and Friends

L’A.S. Vernole ASD ripropone la 2° edizione della festa popolare dedicata al piacere di bere della buona birra. Il 19, 20 e 21 luglio 2013 si svolge la 2° edizione della festa: “BIRRA AND FRIENDS”, anifestazione gastro-musi-cale caratterizzata dalla presenza di grandi marchi di birra quali Paulaner, Guinness, Forst etc... accompagnata da degustazioni varie e soprattutto da tanta buona musica live.birraandfriends.altervista.org

Birra e Sound, tantissime birre in festa

Anche quest’anno Birra e Sound, a Leverano, offre l’occasione dal 31 lu-glio al 5 agosto di trascorrere piacevo-li serate nella penisola salentina. Birra

e Sound è, infatti, il primo festival eu-ropeo della birra nel Salento, organiz-zato per offrire il piacere di serate trascorse in compagnia di un buon boccale di birra legato a un fenomeno di rivalutazione del mondo del gusto e a tutte quelle novità che stanno inte-ressando sempre di più il popolo della degustazione di qualità.Si rinnova così anche quest’anno il tanto apprezzato appuntamento con il gusto di una vastissima collezione di birre da tutta Europa, coronando l’im-pegno di vent’anni di importazione e distribuzione dei più famosi e accla-mati marchi birrai.www.birraesoundfestival.com

Carrara come InglostadtS e p t e m -berfest è una Festa della birra nata per dare testi-monianza del gemel-laggio tra e città di Inglostadt e Carrara nel 1962.In fiera è possibile trovare birra bava-rese di alta qualità, musica, spettacoli e specialità gastronomiche bavaresi da degustare o da acquistare come regalo o da portare a casa.Dedicata sia ad un pubblico profes-sionale che di consumatori, si terrà da venerdì 23 agosto a sabato 7 settem-bre presso il Centro fieristico Carrara-Fiere.www.carrarafiere.com

zzzzzzzzzzzzzzzzzz

zzzzzzzzzz

9

Il M

erca

to d

el B

ever

age

“Re

Drin

k” e

“Re

gina

App

etiz

er”.

Nas

ce l’

Aper

icen

aNell’immaginario

del turista ed anche

nell’esperienza vissuta, il cibo è

la vera star dell’offerta

turistica Italiana

“Re Drink” e “Regina Appetizer”. Nasce l’ApericenaSiamo in estate, e non mancano le indagini sul connubio turismo/fuori casa. Stando ai dati FIPE cortesia e ospitalità e qualità del mangiare sono i primi due criteri con cui i turisti scel-gono una meta vacanziera nel nostro Paese.“Si tratta di valori immateriali - si leg-ge nel focus Fipe - che, almeno nel caso della ristorazione, assumono an-che valenza economica considerando che il 19,3% delle spese sostenute dai turisti che hanno soggiornato in Italia nel 2012 è stato destinato alle consu-mazioni in ristoranti, pizzerie, bar, caffè e rosticcerie per un valore di circa 13,9 miliardi di euro. Nell’immaginario del turista ed anche nell’esperienza vissuta, il cibo è la vera star dell’offerta turistica naziona-le”. Forte di questa consapevolezza il mondo del fuori casa italiano può af-frontare la stagione più turistica dell’anno con un atteggiamento mag-giormente positivo.Lo possono fare anche e soprattutto i bar che, insieme ai locali serali, sono

i protagonisti delle notti calde dell’e-state. Questi locali, prima ancora dell’intrattenimento, devono puntare sul servizio e sull’offerta, a misura di cliente, facendo i conti con la sua vo-glia di relax e divertimento e il suo portafogli non più ricco come negli anni pre-crisi.Uno dei “format eno-gastronomici” che va per la maggiore in questo pe-riodo, viene dalla tradizione piemon-tese e lombarda, l’aperitivo, che oggi, con un neologismo milanese, s’è tra-sformato in apericena. Un matrimonio fra il drink che stimola l’appetito e un buffet che lo sazia, senza appesantirsi troppo né spendere quanto una cena.Così i bar di tutta Italia, Torino e Mila-no in testa, offrono insieme al bicchie-re anche una serie di piattini e ciotole stracolme di ogni bendiddio che spa-zia in tutta la gamma della cucina. L’aperitivo fast, veloce, rispetto al pranzo o alla cena, da consumare perlopiù in piedi, è oggi un buffet di antipasti accompagnati da gustosi drink analcolici come i bitter, oppure alcolici, bevande che i mixologist pre-parano pescando dai classici, o rivisi-tando le vecchie glorie (Martini, Ne-groni e via discorrendo) o inventando nuovi mix. Sicuramente i drink più

10

Il M

erca

to d

el B

ever

age

Il fascino del preparare un drink è così sentito nel

mondo del fuori casa che oggi si sta aprendo una vera e propria “era dei nuovi

mixologist”

“Re

Drin

k” e

“Re

gina

App

etiz

er”.

Nas

ce l’

Aper

icen

a

diffusi sono l’Americano, il Pirlo, lo Spritz, il Campari, il Rossini e il San Pellegrino. I locali che mettono a di-sposizione l’aperitivo sanno che que-sto tipo di offerta si presta a tantissime interpretazioni e permette di giocare con il menu e il prezzo. L’aperitivo si caratterizza come potpourri di sfizi, presi in prestito dal-la tradizione locale, da assaporare anche con il vino top della regione, magari bianco, e non solo con bitter o cocktail.

Il ruolo dei bartenderSe l’apericena, evolu-zione dell’aperitivo, ha dato grande enfasi al ruolo del cibo, non dimentichiamo mai che il cibo è una regina che accompagna il re, e il re è nel nostro caso il drink.Il fascino del preparare un drink, an-che quello destinato ad un aperitivo speciale, è così sentito nel mondo del fuori casa che oggi si sta aprendo una vera e propria “era dei nuovi mixolo-gist”.Le tendenze dei mixologistMa chi è il mixologist?È un esperto miscelatore attento alla freschezza delle materie prime, ai mix, allo studio dei sapori; rilancia i drink del passato con nuove varianti o inventa nuovi cocktail. Ecco le ten-denze maggiori che caratterizzano il mondo del mixologism moderno:Revival del Cocktail ClassicoPensiamo al Corpse reviver N.2, di

Guglielmo Miriello, con basso tasso alcolico, meno gin e whisky. Michele Orsalla ama invece la mixology mole-colare e propone elisir artigianali in combinazione con bitter dell’antica farmacopea. Un esempio Memento: gin allo zafferano, sciroppo alla vani-glia preparato da lui, limone, liquore di litchi.I Tasting MenuC’è poi il mixologist che usa materie prime prestate dalla cucina: Kareem Bennett usa fruste, torce, albumi, ver-dure e spezie per abbinamenti parti-

colari, dal Sauternes Martini con nigiri di foie gras al

mojito al basilico con spring rolls di gambe-ri. Emanuele Brocca-telli propone invece menu di piatti abbi-

nati a una quarantina di cocktail anni Set-

tanta alternati a classici dell’Ottocento.

“Ichigo-Ichie”La scienza orientale dell’ospitalità: il barman si sintonizza col cliente. Tom-maso Cecca, ad esempio, propone mix variati sui gusti personali. Daniele Zoppi, appena entrato in classifica per la finale mondiale della World Class (a luglio a Rio), propone un menu iPad dove ogni drink è accompagnato da una pagina.Il drink dalla forte identitàIl barman che gira il pianeta fra corsi, serate e campionati, fa proprie le esperienze e le riversa nelle sue crea-zioni; Debora Cicero, 28 anni, per esempio, suole introdurre un po’ di mediterranea anguria pestata nelle sue ricette.

zzzzzzzzzzzzzzzzzz

zzzzzzzzzz

12

New

s dal

mon

do U

.DI.A

L.U

dia

lito ASSEMBLEA 2013

Giovedì 6 giugno, presso il Grand Hotel Masseria Santa Lucia si è rinno-vato l’appuntamento assembleare del consorzio U.DI.AL.All’ordine del giorno le comunicazio-ni relative al bilancio consortile che anche per il 2012 è stato chiuso con lusinghieri risultati di gestione. L’as-semblea è stata aperta con i saluti del presidente Argentieri, il quale nel suo intervento ha ribadito quanto sia im-portante e fondamentale che i soci si-ano “vicini” al consorzio e lo sentano come qualcosa che gli appartiene profondamente. Rivolgendosi ai pre-senti ha sottolineato: «Le porte del consorzio sono sempre aperte, in qualsiasi momento dell’anno potete venire per chiedere ogni sorta di chia-rimento su quanto il consorzio com-pie, su come gestisce le risorse, su come progetta il futuro». Un invito sincero e appassionato finalizzato a stimolare il senso di appartenenza e il maggior coinvolgimento dei soci delle vicende consortili. Relativamente al bilancio le relazioni sono state espo-ste dal Dr. Massimo D’Angela, re-

sponsabile amministrativo del consor-zio e dal Dr. Vito Giordano nel suo ruolo di revisore dei conti. Il caloroso applauso che ha seguito la lettura del bilancio è stata la palese dimostrazio-ne di quanti i soci hanno apprezzato e condiviso contenuti e risultati.

Il punto di Luigi CetrangoloAmpia e circostanziata la relazione allegata al bilancio redatta dal Gene-rale Manager che ha fatto il punto sull’andamento delle vendite, riba-dendo la crescita del consorzio che registra un trend positivo, nonostante gli ultimi anni siano stati contrasse-gnati, e lo sono ancora, da una crisi generale senza precedenti. Tuttavia, in questa delicatissima fase, il consorzio U.DI.AL. ha compattato

zzzzzzzzzzzzzzzzzz

zzzzzzzzzz

13

New

s dal

mon

do U

.DI.A

L.U

dia

litole fila e messo in campo politiche

commerciali molto aggressive, che hanno garantito, in parte, il sostegno e il mantenimento del fatturato dei soci. Nello specifico ci si è adoperati, con le aziende contrattizzate, di aumenta-re, lì dove è stato possibile, le poste di sconto in periferia a favore dei soci e di mettere in atto continue e impattan-ti attività promozionali e di taglio prezzo. Nel 2012, complessivamente, sono state effettuate 150 attività pro-mozionali. Attività semplici, ma molto efficaci e assolutamente indispensabi-li soprattutto in momenti di congiun-tura, dove il fattore “prezzo” acquisi-sce una rilevanza strategica, per con-sentire ai soci, durante le attività pro-mozionali di essere in parte competi-tivi e in qualche modo conservare il rapporto con il cliente. Relativamente alla struttura consortile, Cetrangolo ha ribadito la bontà di tut-te le operazioni perseguite sottoline-ando quanto è stato fatto per lo svilup-po sociale del consorzio che, nel 2012, ha visto l’ingresso nella compa-gine consortile di ben 33 nuovi soci, operanti in varie regioni d’Italia. Gros-sisti che in U.DI.AL. hanno trovato professionalità, serietà, progettualità, entusiasmo e sintonia commerciale. Non più quindi un consorzio Pugliese - ha evidenziato il GM - considerando che i suoi 225 soci, oltre che in Puglia operano nelle regioni Basilicata, Cam-pania, Calabria, Sicilia, Sardegna, La-zio, Marche, Abruzzo e Molise. Senza contare associati anche nelle città di Milano e Torino che vengono conside-rati gli avamposti per fare sviluppo anche nel Nord Italia.Nelle sue conclusioni Cetrangolo a

sottolineato concetti a lui molto cari: «Le attività consortili devono partire dai territori nei quali operano i soci. La politica futura del consorzio è an-che di tutti i soci che tengono a cuore le sorti del gruppo è quella di mante-nere e rafforzare la vitalità del consor-zio, di evidenziarne il suo spirito di gruppo, di rafforzare i suoi riconosciu-ti valori come militanza, rigore, so-brietà e professionalità. Un consorzio consapevole della sua missione, radi-cato alla sua storia, ma con la testa rivolta al futuro, un futuro verso il quale, alimentando passione, speran-za e nuove idealità si possa continua-re a lavorare e prosperare».

15

New

s dal

mon

do U

.DI.A

L.U

dia

litoNuove proposte e

progettiAltro importante momento della riu-nione assembleare ha riguardato la presentazione in anteprima di progetti a forte innovazione, progetti che co-munque restano incentrati su quelli che sono le tradizionali attività dei distributori. Il primo progetto punta a offrire agli associati U.DI.AL., che vor-ranno attuarlo, un innovativo stru-mento per sostenere e ampliare le vendite Porta a Porta (Sell-home). Le innovazioni riguardano un uso fun-zionale della tecnologia e delle leve di marketing per crescere in un cana-le, quello delle vendite domestiche che può garantire, come si è evinto nella presentazione, ottimi incassi e margini di guadagno. L’altro progetto presentato è funzionale invece alle vendite nel canale Horeca. L’innova-zione consiste, attraverso un uso mira-to del web, nel veicolare in modo impattante le attività di sell-out verso i

locali Horeca, un servizio di fidelity card ad hoc per l’esercente con l’o-biettivo di raccogliere ed elaborare dati di vendita. Innovazione quindi, tenendo ben ferma la barra della di-stribuzione di qualità svolta con com-petenza e passione come da sempre viene svolta dai grossisti associati al consorzio U.DI.AL.

“Al N.H. Dott Nicola Arnone, per le sue doti umane, per la sua figura pro-fessionale e le sue immense capacità che sono sempre state per noi un lu-minoso e prestigioso esempio di inse-gnamento.”Queste le belle e apprezzate parole riportate sulla targa che Antonio Ar-gentieri ha consegnato al Dr Nicola Arnone, patron di Acqua Lete, in oc-casione dell’inaugurazione della nuo-va linea produttiva nello stabilimento di Pratella lo scorso 30 aprile.

16

New

s dal

mon

do U

.DI.A

L.U

dia

lito

La commissione U.DI.AL. ha

deciso la nuova destinazione per

il viaggio convention

2013. Si parte per l’Oriente, destinazione

Pucket

I funzionari U.DI.AL. si incontranoAltro importante momento di lavoro e di programmazione è stato vissuto il 10 giugno, quando si è tenuta presso-la sede del consorzio la riunione degli

RT (Responsabili territoriali) del con-sorzio, ai quali per l’occasione e per fermo volere del presidente Argentieri gli è stata assegnata la qualifica di Funzionari. Non cambia tuttavia il ruolo che li vede sempre come il pun-to di riferimento delle aree di mercato di competenza. Un ruolo importante di collegamento e sviluppo che ha reso possibile importanti e altrimenti non perseguibili risultati di crescita, non solo nel gruppo ma anche degli stessi soci.

Presenti i funzionari delle aree stori-che del consorzio: Puglia, Campania e Basilicata, soprattutto presenti i fun-zionari di recenti e delle nuove aree di sviluppo come Francesco Giam-brone per la Sicilia, Gianni De Vita che si occuperà di far crescere i soci in Sardegna. E poi ancora Sergio De Marco per lo sviluppo della Calabria e per la crescita del consorzio nelle aree Nielsen 1 e 2. Ad Alessandro Baracchi il compito di ampliare la base sociale in Emilia Romagna, To-scana e Umbria. A completare la squadra dei funzionari ricordiamo Mauro Iafrate il cui compito è quello di supportare il consorzio nel Lazio.

Viaggio a PucketLa commissione U.DI.AL. ha deciso la nuova destinazione per il viaggio con-vention 2013. Si parte per l’Oriente, destinazione Pucket, in Thailandia, il viaggio avrà luogo fra fine ottobre e inizi novembre. Che dire di Pucket: una meta da sogno, un paradiso sulla terra, un luogo d’incanto che saprà offrire relax e divertimento. Mare bel-lissimo, ma anche paesaggi indimenti-cabili, un luogo perfetto per una va-canza al top, nella quale il “gruppo” U.DI.AL. non farà mancare la sua esuberante e numerosa presenza.

zzzzzzzzzzzzzzzzzz

zzzzzzzzzz

19

New

s dal

mon

do U

.DI.A

L.U

dia

litoRiunione in Sicilia

In Sicilia, a Capaci, dove U.DI.AL. ha una sua base, mercoledì 19 giugno, alla presenza dei soci siciliani e del funzionario del consorzio per l’isola Francesco Giambrone, sono stati illu-strati i risultati conseguiti dal consor-zio nonché le nuove progettualità connotate da specifiche innovazioni. Una sorta di assemblea dedicata esclusivamente ai soci dell’isola che vede ad oggi la cospicua partecipa-zione di ben 33 distributori. L’incontro, che si è tenuto nella nuova e comoda sede di Capaci, è stato aperto dal presidente Argentieri che ha portato “idealmente” il saluto di tutti i soci: «Il consorzio è vostro, siete voi la sua parte viva e attiva» ha detto rivolgendosi ai presenti e spronandoli a guardare avanti con la consapevo-lezza di essere parte di un gruppo forte e sano che vuole essere punto di incontro e di riferimento della moder-na distribuzione.La parola è stata poi presa da Luigi

Cetrangolo che ha illustrato le nume-riche del gruppo ponendo in evidenza i risultati conseguiti e sottolineando le linee guida di sviluppo. Giuseppe Ro-tolo ha poi presentato i nuovi progetti fra i quali molto apprezzamento ha suscitato quello dedicato al Sell Ho-me, che vede l’applicazione di parti-colari innovazioni tecnologiche e di marketing. Poi brindisi finale con immancabile foto di gruppo e per concludere la giornata, tutti a tavola in un tipico ri-storantino “Capricci di Mare” incasto-nato nella amena spiaggetta di Sferra-cavallo a Capaci.

20

Il M

erca

to d

el B

ever

age

Può dirsi grappa solo l’acquavite ricavata dalle

vinacce ottenute da uve prodotte e vinificate in

Italia

Legg

endo

un

libro

o tr

a am

ici,

un p

iace

re sl

ow

Leggendo un libro o tra amici, un piacere slowLa grappa appartiene alla tradizione italiana e la “cultura” del far grappa è codificata dalla legge: infatti, può dirsi grappa solo l’acquavite ricavata dalle vinacce ottenute da uve prodotte e vinificate in Italia, poste direttamente in alambicco e distillate in impianti ubicati nel territorio nazionale (rego-lamento 1576/89 dell’Unione Euro-pea e decreto italiano 297/97). Dietro ogni bicchiere c’è una lunga storia e il lavoro di tante distillerie che, pur nell’innovazione di impianti moderni, mantengono una lavorazione accura-ta che rispetta le fasi tradizionali delle distillerie artigianali d’un tempo.

In Italia il comparto produttivo della grappa (e degli altri distillati) conta all’incirca 135 distillerie e più di 500 imbottigliatori, aziende concentrate nel Nord del Paese, territorio storica-mente cuore produttivo di questa ac-quavite di vinaccia. Negli ultimi anni, però, anche il Centro-Sud Italia ha aperto le porte alla grappa ed è sem-pre crescente il numero di distillerie capaci di distillare grappe di alta qua-lità. Quando parliamo di grappa biso-gna differenziare i vari tipi in cui si declina: nel corso degli ultimi anni, infatti, si è affermata la segmentazione dell’offerta, con l’obiettivo di soddi-sfare le richieste di un consumatore dal palato più esigente, desideroso di nuove sensazioni gustative.Così, alla generica grappa il mercato ha risposto con tante tipologie di grappe monovitigno. Se prima i distil-latori offrivano poche etichette corri-spondenti ad una ristretta gamma di grappe, oggi le tradizionali grappe plurivitigno sono affiancate da grappe monovitigno, grappe invecchiate, grappe aromatizzate, o grappe plurivi-tigno ottenute da miscele di vinacce corrispondenti alle composizioni di pregiati e noti vini (es. Grappa di Bru-nello, Grappa di Chianti ecc.).

I consumatori di GrappaQuanti sono i consumatori di grappa? Gli ultimi dati dicono che gli estima-tori di questa acquavite sono il 17% circa della popolazione italiana fra i 17 e i 69 anni. Un numero molto cre-sciuto rispetto agli anni ’90 quando

zzzzzzzzzzzzzzzzzz

zzzzzzzzzz

21

Il M

erca

to d

el B

ever

age

Il rit

o de

lla g

rapp

a: c

ome

serv

irla

Bere grappa è un piccolo rito

fatto di lentezza, piacere e ricerca delle percezioni odorose prima

ancora che gustative, va

servita ad una temperatura media, non fredda, ma

soprattutto non calda.

invece che 8 milioni di consumatori si contavano solo 5 milioni di appassio-nati. Dal 2000 in poi il mercato della grappa ha visto una crescita molto florida, corrispondente ad una riap-propriazione da parte degli italiani del valore di questo prodotto. Se il nume-ro degli abitudinari è sceso, è aumen-tato il numero dei consumatori medi e dei consumatori occasionali, che be-vono poche volte l’anno ma sono at-tenti alla scelta di ciò che gustano.Possiamo dire che i consumi di grappa seguono tre tendenze. Il primo trend riguarda la continua crescita su livelli di consumo per lo più moderati dei giovani e dei giovani adulti. Anche le donne sono estimatrici: il secondo trend, infatti, riguarda il gentil sesso; aumentano in modo continuativo le donne che scelgono la grappa ad altre bevande alcoliche o superalcoliche. Il terzo trend riguarda l’allargamento dei consumi al Sud. Negli anni l’im-magine della grappa s’è svecchiata, cosicché è diventato un prodotto ama-to da diverse fasce di consumatori. Non è da sottovalutare la recente filo-sofia del consumo ragionato e mode-rato dell’alcol: i giovani italiani trova-no nella grappa un alcolico ideale in questo senso, dato che la grappa si sorseggia in piccole dosi a fine pasto.Per i nuovi consumatori, giovani e donne, la grappa rappresenta un pro-dotto conviviale, semplice, una be-vanda alcolica ritenuta “calda”, diver-sa dai “freddi” whisky e vodka e gin, o dai troppo “vivaci” rum, tequila e cocktail centro-sudamericani.La grappa non è solo rivalutata per il suo aroma e la qualità che c’è dietro alla sua lavorazione, ma è apprezzata

nel mondo beverage anche per i mo-menti di consumo ad essa legati: la tavola, il fine pasto, la serata fra amici, è insomma una bevanda raffinata e slow. La grappa è in sintesi un “vissu-to”: chi beve grappa ne enfatizza le caratteristiche organolettiche, a parti-re dal gusto: un sapore pieno e assolu-tamente particolare, inconfondibile. Dire grappa significa dire , per gli ap-passionati, benessere, relax, piacere da assaporare lentamente, genuinità.

Il rito della grappa: come servirlaBere la grappa è un piccolo rito fatto di lentezza, piacere e ricerca delle percezioni odorose prima ancora che gustative. La grappa, quindi, va servita in un certo modo se si vuole gustare al meglio ogni sensazione. Va versata per prima cosa ad una temperatura media, non fredda, ma soprattutto non calda. Per le grappe giovani la tempe-ratura ideale è tra i 9 e i 13°C, mentre per quelle invecchiate (salvo rare eccezioni),la giusta temperatura si ag-gira intorno ai 17°C. Nel dubbio me-glio servirla fresca: infatti l’errore può essere sempre corretto riscaldando il bicchierino nel palmo della mano. A proposito di bicchierino: molti sanno che la grappa va sorseggiata nel tipico tulipano: perfetto è il bicchiere a tuli-pano di medie dimensioni (100-150 millilitri), panciuto e con la imbocca-tura non eccessivamente stretta, fatto in cristallo o vetro sonoro. Inadatti sono, invece, i ballon e i bicchieri a palloncino che culminano con un’im-boccatura (camino) stretta.

RubR

ica

23

Ristr

uttu

razi

oni.

Pror

ogat

e le

det

razi

oni f

iscal

i

Rubrica di informazione giuridico finanziaria a cura dello STUDIO GIORDANO

Con Decreto Legge in corso di pubbli-cazione sulla Gazzetta Ufficiale, sono state emanate importanti novità in te-ma di detrazione fiscale su ristruttura-zioni edilizie e risparmio energetico.In sintesi il provvedimento prevede:1. In tema di detrazione fiscale sulle ristrutturazioni edilizie una proroga della scadenza dell’agevolazione fi-scale al 31-12-2013 (con la conferma dell’aumento della detrazione al 50% ed al raddoppio del tetto da 48.000 a 96.000 euro).2. In tema di risparmio energetico è previsto un aumento della detrazione dal 55% al 65% da tarare su un tetto di soglia variabile a secondo dell’in-tervento. La proroga è generalizzata al 31-12-2013 per quasi tutti gli interventi già agevolati. Con l’approvazione del decreto legge è previsto un forte potenziamento dell’attuale regime di detrazioni fisca-li che passerà dal 55% per gli inter-

venti di miglioramento dell’efficienza energetica degli edifici (detrazione in scadenza il 30 giugno prossimo) al 65%, concentrando la misura sugli interventi strutturali sull’involucro edi-lizio, maggiormente idonei a ridurre stabilmente il fabbisogno di energia. Un’ultima conferma, e non ne sono previste successive, stabilita per dare la possibilità a quanti non lo avessero già fatto di migliorare l’efficienza energetica del proprio edificio. Così, per le spese documentate sostenute a partire dal 1° luglio 2013 fino al 31 dicembre 2013 o fino al 31 dicembre 2014 (per le ristrutturazioni importan-ti dell’intero edificio), spetterà la de-trazione dell’imposta lorda per una quota pari al 65% degli importi rima-sti a carico del contribuente, ripartita in 10 quote annuali di pari importo.Possono usufruire della detrazione tutti i contribuenti residenti e non resi-denti, anche se titolari di reddito d’impresa, che possiedono, a qualsia-

Per saP e r n e d i P i ù

RISTRUTTURAZIONIPROROGATE LE DETRAZIONI FISCALI

Tipo Di Intervento Valore Max Della Detrazione Fiscale

Spesa MaxAgevolabile

Fino Al 30.06.2013

Spesa Max Agevolabile

Dal 01.07.2013

RiqualificazioneEnergetica € 100.000

€ 181.818,18(€ 100.000 = 55%di € 181.818,18)

€ 153.846,15(€ 100.000 = 65%di € 153.846,15)

Interventi sull’involucro € 60.000€ 109.090,90

(€ 60.000 = 55%di € 109.090,90)

€ 92.307,69(€. 60.000 = 65%di € 92.307,69}

Installazione diPannelli Solari € 60.000

€ 109.090,90(€ 60.000 = 55%di € 109.090,90)

€ 92.307,69(€. 60.000 = 65%di € 92.307,69}

Sostituzione d’impianti di Climatizzazione Invernale € 30.000

€ 54.545,45(€ 30.000 = 55%di € 54.545,45}

€ 46.153,84(€. 30.000 = 65%di € 46.153,84)

RubR

ica

24

Ristr

uttu

razi

oni.

Pror

ogat

e le

det

razi

oni f

iscal

i

si titolo, l’immobile oggetto di inter-vento.In particolare, sono ammessi all’age-volazione:- le persone fisiche, compresi gli eser-centi arti e professioni;- i contribuenti che conseguono reddi-to d’impresa (persone fisiche, società di persone, società di capitali);- le associazioni tra professionisti;- gli enti pubblici e privati che non svolgono attività commerciale.- i titolari di un diritto reale sull’immo-bile;- i condomini, per gli interventi sulle parti comuni condominiali;- gli inquilini e chi detiene l’immobile in comodato.

Detrazione per acquisto di arrediÈ prevista una ulteriore detrazione del 50% delle spese per l’acquisto di mo-bili destinati ad arredare la casa ri-strutturata. La detrazione va calcolata su un am-montare complessivo di 10 mila euro e va ripartito in 10 rate annuali.

Attestato di prestazione energetica per gli immobili e le unità immobilia-ri. Il D.L. introduce in nuovo documento obbligatorio che sostituirà la certifica-zione energetica degli edifici.L’obbligo di consegna del documento è riferito alle compravendite e loca-zioni di immobili o unità immobiliari.

Per saP e r n e d i P i ù

Detrazione 36% spese agevolabili

Manutenzione ordinaria

Su parti comuni di edifici residenziali (condomini)

Manutenzione straordinaria

Restauro e risanamento conservativo

Ristrutturazione

Manutenzione straordinariaSu singole unità immobiliari residenziali

(e loro pertinenze)Restauro e risanamento conservativo

Ristrutturazione

Ricostruzione e ripristino dell’immobile danneggiato a seguito di calamità naturale

Realizzazione di autorimesse e posti auto pertinenziali

Eliminazione delle barriere architettoniche per i portatori di handicap

Interventi per prevenire a illeciti da parte di terzi

Cablatura degli edifici e contenimento dell’inquinamento acusticoInterventi per il risparmio energetico, “con particolare sguardo all’installazione di impianti

basati sull’impiego delle fonti rinnovabili di energiaMisure antisismiche e la messa in sicurezza statica su edifici o complessi di edifici

Bonifica dell’amianto

Opere volte ad evitare infortuni domesticiRestauro e risanamento conservativo e ristrutturazione edilizia di interi fabbricati eseguiti

da imprese di costruzione o ristrutturazione immobiliare o cooperative edilizie che provvedono, entro 6 mesi dalla fine del lavori, alla vendita o all’assegnazione delle singole

unità immobiliariSpese di progettazione e prestazioni professionali connesse

Pubb

lire

dazi

on

ale

26

Da un’antica sorgente nel

cuore dell’altopiano ibleo nasce

l’acqua oligominerale Santa Maria.

A Ra

gusa

nas

ce l’

olig

omin

eral

e Sa

nta

Mar

ia

A RAGUSA NASCE L’OLIGOMINERALE SANTA MARIAL’acquaDa un’antica sorgente nel cuore dell’altopiano ibleo, nella Sicilia sud-orientale, su una vasta e fertile pianu-ra calcarea, nasce l’acqua oligomine-rale Santa Maria.Dalla combinazione delle caratteristi-che idrogeologiche di questo ambien-te incontaminato, dal clima temperato e piovoso, nasce un’acqua oligomine-rale batteriologicamente pura, limpi-dissima, con i valori di sodio tra i più bassi.Santa Maria, come tutte le oligomine-rali, ha ottenuto il riconoscimento del Ministero della Salute, che le ricono-sce preziose virtù terapeutiche.Per il basso contenuto di sodio è infat-ti indicata nelle diete iposodiche.Può avere effetti diuretici e facilita l’eliminazione dell’acido urico.

Da un’analisi di mercato condotta a livello regionale è emerso che Santa Maria è apprezzata per il suo gusto e il conveniente rapporto qualità/prez-zo. Si colloca tra le 5-6 marche che vanno in rotazione nella scelta del consumatore e registra una fidelizza-zione del 17%.

La lineaL’acqua oligominerale Santa Maria viene imbottigliata in diversi formati: la naturale da mezzo litro, da un litro catering, da un litro e mezzo e la fa-miliare da lt 2,0.È presente anche un formato dal de-sign elegante, progettato per il canale della ristorazione.E poi la gamma delle frizzanti, molto apprezzate dai consumatori per il ri-conosciuto effetto digestivo.La qualità del prodotto, l’attenzione e la minuziosa valutazione della mate-ria prima utilizzata, la puntualità dei servizi alla clientela, la riduzione dei costi di produzione e l’attenzione per l’ambiente, sono da sempre gli obiet-tivi aziendali.Sono stati recentemente progettati dei nuovi design delle bottiglie, prodotte utilizzando pet riciclabile al 100% per ridurre l’eco-bilancio post-consu-mo della plastica.È stata sostituita inoltre una linea di imbottigliamento con macchine alta-mente tecnologiche che permettono di ottimizzare i tempi di produzione ed ottenere un notevole risparmio energetico.

Servizio Clienti:[email protected] www.acquasantamaria.it

28

Il M

erca

to d

el B

ever

age

Min

eral

e: d

a gu

stare

non

solo

da

bere

Minerale: da gustare non solo da bereL’Italia è una grandissima imbottiglia-trice di acqua minerale (produce circa 12 mila milioni di litri d’acqua l’anno, non solo, nel nostro Paese si contano quasi duecento società imbottigliatri-ci). Questa ricchezza idrogeologica trova un mercato prospero, infatti, gli italiani sono dei grandi amanti di mi-

nerale in bottiglia. Per gli italiani l’acqua minerale è sino-nimo di sicurezza e di salubrità, gra-zie alla sua caleidoscopica gamma di tipologie (minerali, oligominerali, sol-fate, clorurate, calciche, magnesiche, fluorate, ferruginose, iposodiche). Un aspetto da sottolineare è che l’ac-qua minerale è capace di soddisfare precise esigenze di gusto perché tra piatte, naturalmente effervescenti o frizzanti con anidride carbonica ag-giunta, il palato può godere esperien-ze sensoriali differenti. Acqua, dun-que, da gustare, non solo da bere. Questo concetto però non è ancora ben radicato, nonostante la minerale sia così amata: secondo Bevitalia gli italiani non hanno spiccate predile-zioni fra tipologie, segno di un non ancora ben definito know how dei ri-storatori e consumatori sul fatto che ogni acqua si può abbinare a piatti differenti. L’acqua piace esclusiva-mente naturale al 20% degli italiani, frizzante al 17%, effervescente natu-rale ad un altro 17%. Tutti gli altri le amano tutte.Tuttavia da qualche anno qualcosa si sta muovendo e iniziano ad esserci le carte delle minerali, attraverso cui un commensale può provare differenti bottiglie e saggiarne le differenze.

Identikit dell’acqua mineraleStando alla normativa vigente, l’acqua minerale per essere definibile tale de-ve soddisfare certi parametri: deve essere di origine sotterranea e protetta (sorgente), batteriologicamente pura

In Italia si producono circa 12 mila milioni di litri d’acqua

l’anno e si contano quasi

duecento società imbottigliatrici

29

Il M

erca

to d

el B

ever

age

La v

endi

taLe sorgenti sono caratterizzate da

una certa costanza, cioè

clima e stagioni non recano che

minime variazioni

all’origine, con composizione e carat-teristiche costanti, imbottigliata all’o-rigine in contenitori sicuri e controlla-ti. Non tutti sanno che le sorgenti sono caratterizzate da una certa costanza, cioè clima e stagioni non recano che minime variazioni; da secoli, da alcu-ne sorgenti, sgorga acqua minerale nella stessa quantità e con le stesse caratteristiche qualitative. Sono vietati per legge tutti i trattamenti risananti. L’acqua minerale, batteriologicamente pura e priva di inquinanti alla sorgen-te, imbottigliata in contenitori sicuri e igienici, arriva al consumatore così come sgorga alla fonte. Potremmo affermare che come i fioc-chi di neve, anche le minerali sono una diversa dall’altra, non esistono minerali identiche fra loro, perché la particolare storia idrogeologica le ren-de tipiche, con gusto e proprietà spe-cifiche.

La venditaPer essere commercializzata, l’acqua minerale deve ottenere un riconosci-mento da parte del Ministero della Salute, placet dato in base a studi ge-ologici, analisi batteriologiche e chi-

mico-fisiche nonché sperimentazioni clinico-farmacologiche. La commer-cializzazione deve essere autorizzata dagli Enti competenti, dopo una serie di sopralluoghi ed accertamenti sull’i-doneità delle captazioni, degli im-pianti e del processo di imbottiglia-mento.

Le classificazioniIn base alla quantità preponderante di uno dei sali minerali presenti le mine-rali possono essere catalogate in diffe-renti tipologie; il sale preponderante conferisce alla minerale una specifica capacità di effetto sull’organismo:Con bicarbonato Il tenore di bicarbonato è superiore a 600 mg/l- azione antiinfiammatoria (bicarbo-nato-alcaline)- digestive, antispastiche (bicarbona-to-calciche)SolfateIl tenore di solfati è superiore a 200 mg/l- lievemente lassative- effetto antispastico e antinfiammato-rio- indicate nelle malattie dell’apparato digerente e delle vie biliari

30

Il M

erca

to d

el B

ever

age

Le c

lass

ifica

zion

i

In base alla quantità

preponderante di uno dei sali

minerali presenti le minerali

possono essere catalogate in

differenti tipologie

ClorurateIl tenore di cloruri è superiore a 200 mg/l- azione stimolante della peristalsi e della secrezione intestinale- effetto epatoprotettoreCalcicaIl tenore di calcio è superiore a 150 mg/l- indicate durante la crescita, in gravi-danza e in menopausa-indicate nella prevenzione dell’oste-oporosi e dell’ipertensioneMagnesiacheIl tenore di magnesio è superiore a 50mg/l- antistress- effetto antispastico e antiflogistico- indicate nelle malattie dell’apparato digerente (stipsi cronica) e in carenza di magnesioFluoriteIl tenore di fluoro è superiore a 1 mg/l (*)

- indicate nelle prevenzione della ca-rie dentaria e dell’osteoporosi

Ferruginose o contenenti il ferroIl tenore di ferro bivalente è superiore a 1 mg/l- indicate nelle anemie da carenza di ferroAciduleIl tenore di anidride carbonica libera è superiore a 250 mg/l- indicate nelle gastropatieSodicheIl tenore di sodio è superiore a 200 mg/l- indicate in stati di carenze specificheIposodiche o a basso contenuto di sodioIl tenore di sodio è inferiore a 20 mg/l- indicate per le diete povere di sodio

(*) Oltre 1,5 mg/l di fluoro sulle eti-chette è riportata la dicitura “non è opportuno il consumo regolare da parte dei lattanti e dei bambini di età inferiore a 7 anni” (Direttiva n. 2003/40/CE).

Pubb

lire

dazi

on

ale

32

Sibeg dal 1960 produce,

imbottiglia e distribuisce tutti

i prodotti a marchio

The Coca-Cola Company.

Sibe

g - C

oca-

Cola

in S

icili

a

L’AZIENDALa società Sibeg dal 1960 produce, imbottiglia e distribuisce tutti i prodot-ti a marchio The Coca-Cola Company. Grazie alla sua struttura organizzativa interna, forte di 200 dipendenti, 79 agenti e al capillare indotto, con una forza lavoro di oltre 1.000 persone, dallo stabilimento di Catania ogni giorno partono dai 30 ai 60 autotreni di prodotto che viene consegnato - di-rettamente o tramite distributori - a circa 32.000 punti vendita dell’intera isola. L’azienda rappresenta uno dei principali attori dello sviluppo e dell’innovazione dell’economia sici-liana. Detiene oltre il 52% del merca-to delle bevande gassate nel canale Modern Trade (GDO) con un portafo-glio di circa 350 clienti. Oggi può vantare il primato nel dissetare e rin-frescare i 5 milioni di consumatori si-

ciliani. La vision è quella di essere leader del mercato delle bevande in Sicilia sia per presenza e conoscenza del mercato che per capillarità distri-butiva, capacità di sviluppare occasio-ni di business innovazione e attenzio-ne all’ambiente e allo sviluppo delle risorse umane.

I RECENTI INVESTIMENTISibeg ha investito grandi risorse in ri-cerca e sviluppo: lo stabilimento cata-nese offre oggi innovative soluzioni tecnologiche al fine di garantire il ri-spetto degli standard qualitativi propri di The Coca-Cola Company e consen-tire lo sviluppo di nuovi prodotti e pack.Negli ultimi anni significativi investi-menti tecnologici e di processo sono stati eseguiti al fine di garantire la

Pubb

lire

dazi

on

ale

33

Sibe

g - C

oca-

Cola

in S

icili

a

Sibeg, estremamente

attenta all’ambiente, ha realizzato “Fish

life”: un acquario

alimentato dalle acque

provenienti dallo scarico del trattamento acque dove

trovano spazio e vita i pesci.

tracciabilità del prodotto ma anche per mantenere e migliorare l’affidabi-lità e la sicurezza delle infrastrutture. Nel triennio 2010-2012 il volume de-gli investimenti effettuati per le attività industriali è stato di oltre 20 milioni di Euro. La quota maggiore di risorse economiche è stata destinata al pro-getto “Tetris”, con l’obiettivo di realiz-zare un potenziamento della capacità produttiva complessiva e completa-mento della gamma delle produzioni svolte nello stabilimento.

ESTREMA ATTENZIONE ALL’AM-BIENTENello stabilimento siciliano sono con-fezionati Sleek 33 cl, Slim 15 cl, Stan-dard 33 e 50 cl nei diversi brand della The Coca-Cola Company: Coca-Cola standard, Zero, Light e senza caffeina; Fanta Orange e Lemon; Sprite; Kinley

Tonic Water e Kinley Bitter Lemon. Un sofisticatissimo processo produtti-vo accompagna la lattina dal suo arri-vo allo stabilimento fino al packaging. Ispettori elettronici effettuano control-li scrupolosi sulle lattine scartando dal circuito qualsiasi prodotto presenti ir-regolarità, anche impercettibili ad oc-chio nudo. Controlli che si susseguo-no in ogni fase di produzione, dalla

purezza dell’ac-qua, all’intensità della miscela, alla igienicità del con-tenitore. Tutto il processo produtti-vo risponde a rigi-dissime regole di produzione detta-te da “The Coca-Cola Company” e si caratterizza per l’estrema attenzione all’ambiente. La Coca-Cola, nello sta-bilimento di Catania, grazie a macchi-nari all’avanguardia viene confezio-nata a temperature sopra la media così da limitare il consumo energeti-co. Ancora, gli scarti in alluminio vengono differenziati e inviati al rici-clo. Per quanto riguarda il trattamento dei reflui l’azienda si è dotata, con un investimento di oltre un milione e mezzo di euro, di un nuovo impianto

di trattamento acque re-flue che utilizza la tecno-logia più avanzata oggi disponibile sul mercato. L’acqua è così purificata che supera i parametri richiesti dalla normativa cogente. A testimonian-za di ciò, Sibeg ha realiz-zato il progetto “Fish li-fe”: un acquario alimen-

tato dalle acque provenienti dallo scarico del trattamento acque dove trovano spazio e vita i pesci.

SIBEG S.r.l.V Strada, 28 - Zona Industriale 95121 Catania - ItalyTel. +39 095 523811Fax +39 095 592713 -www.sibeg.it

34

L’In

terv

Ista

Serit

ti D

istrib

uzio

ne -

Rina

scer

e è

più

bello

che

nas

cere

Non tutti i mali vengono per nuocere potremmo dire a proposito di quanto accaduto a Nicola che dal 2009 ha avuto una serie di disavventure che l’hanno costretto ad affrontare con coraggio e determinazione una batta-glia difficilissima. Una specie di cal-vario nel quale ha dovuto scovare dentro di se forze nascoste e scono-sciute.

Ma andiamo per ordine e comincia-mo a chiedergli: quali sono stati e quando sono iniziati i tuoi guai?Il primo grosso problema mi è piovuto addosso nel 2009, quando sono stato vittima di un furto qui nel mio deposi-to, mi hanno preso tutto: mezzi, mer-ce, un danno di 350mila euro. È stata una mazzata, ma ho serrato le fila e sono andato avanti con la speranza di recuperare quanto prima. Brutta storia, e poi cosa è successo?Poi mi è capitato un colpo di fortuna, ma solo in apparenza, in verità era una polpetta avvelenata. Non me ne sono accorto, o sono stato superficia-le, e l’ho mangiata. Di cosa stiamo parlando?Nel 2010 un importante Ingrosso di Bari ha chiuso e ha così liberato una consistente fetta di mercato.Le aziende che lo fornivano mi hanno proposto di gestire il parco clienti che aveva lasciato. Mi hanno concesso fi-do, forse troppo. Ho accettato pen-sando di fare un affare, non rendendo-mi conto che mi stavo cacciando nei guai.Perché nei guai, se stavi ampliando il tuo mercato? È vero ampliavo il mercato, però co-

Rinascere è più bello che nascereLa Seritti Distribuzione nasce a Bari nel 1987 per volontà di Nicola e della moglie Antonella la cui famiglia già proveniva da un’esperienza nel campo delle bevande. Tutti e due giovanissi-mi, all’epoca 20 anni o poco più, cominciano con un piccolo negozio al dettaglio. I ragazzi ci sanno fare: le prime consegne con la Panda di fami-glia, le prime concessioni, i primi guadagni investiti con giudi-zio e poi tanta voglia di farsi strada. E così con impegno, sudo-re, tanti sacrifici e una crescente professionalità la Seritti Distri-buzione con gli anni diventa una delle aziende di ingrosso più importanti del capoluogo pugliese.Ma il destino è beffardo, a volte crudele e dispensa trappole nel suo cammino.Uno dietro l’altro, Nicola è vittima di un succedersi di accadi-menti che portano la sua azienda quasi al collasso.Una situazione difficilissima, dalla quale però trova la forza e il coraggio di tirarsi fuori. Cadere si può, ma è possibile anche rialzarsi: questo è il succo della storia di Nicola che vi raccontiamo in questa intervista.

35

L’In

terv

Ista

Ho trovato la forza e il

coraggio di rivedere

completamente la mia

organizzazione, ho tagliato tutti i costi possibili, e

nello stesso tempo mi sono

dato da fare per ristrutturare i

debiti.

Serit

ti D

istrib

uzio

ne -

Rina

scer

e è

più

bello

che

nas

cere

stringendo a girare l’azienda su ritmi elevatissimi. Ritmi da collasso.Maggiore fatturato necessita di mag-giori risorse finanziarie. Più clienti si-gnificano più rischi, clienti poi che non conoscevo, che pagavano tardi e male, alcuni non pagavano proprio. Ho perso un sacco di soldi.Senza contare che mi ero buttato in un giro dove le marginalità erano nul-le. Insomma le mie finanze, già com-promesse dal furto, sono ancor più e velocemente peggiorate. Ero alle cor-de.E poi?E poi, giusto per non farmi mancare nulla, è venuto il 2012, l’anno in cui la crisi generale ha inciso maggior-mente nel nostro mondo e la situazio-ne si è complicata ancora di più. Tutto sembrava perso. I miei concorrenti e i falsi amici già mi davano per morto. Devo dire che questa loro cattiveria gratuita ha fatto scattare in me una molla decisiva. Ho reagito.

Cosa hai fatto?Ho preso di petto la situazione, sono stati giorni e notti terribili, ho trovato la forza e il coraggio di rivedere com-pletamente la mia organizzazione, ho tagliato tutti i costi possibili, e nello stesso tempo mi sono dato da fare per ristrutturare i debiti. Non è stato facile bloccare e rinegoziare assegni, chie-dere e ottenere tempo, pregare ban-che e fornitori di attendere e procrasti-nare: ma sono riuscito a gestire il tutto sul filo del rasoio.Non sei crollato?No, sono rimasto in piedi, anche se mi suggerivano di mollare tutto, di fa-re terra bruciata. Ma io non brucio nessuno. Io voglio vincere questa partita, e voglio farlo a testa alta. Poi oltre a tagliare i costi ho iniziato a fare piazza pulita anche dal lato com-merciale.Cosa hai fatto di preciso?Ho cominciato a dire no a tutti quei

zzzzzzzzzzzzzzzzzz

zzzzzzzzzz

36

L’In

terv

Ista

Serit

ti D

istrib

uzio

ne -

Rina

scer

e è

più

bello

che

nas

cere

Correre all’alba in una Bari deserta e silenziosa,

vedere il sole sorgere dal mare

è bellissimo. Allora avverto

una forza potente che mi pulsa nelle vene e mentre corro

mi sento rinascere.

clienti che non rientravano in precisi standard di marginalità, quei clienti che non mi garantivano i pagamenti nei tempi dovuti, che erano fonte di rischio.Insomma ho avuto il coraggio di di-mezzare nel giro di pochi giorni il mio fatturato, riservandomi solo la cliente-la migliore, quella che garantiva i mi-nori rischi con i margini adeguati. Ammetto che è stata una scelta com-plessa, nella quale ho dato retta solo ai numeri, senza badare né a chiac-chiere, né a promesse.Ma era, ed è stata, una scelta necessa-ria se mi volevo salvare. Selezionando i clienti ho anche trovato del tempo da dedicare al negozio a Bari, dove continuo a fare un ottimo lavoro con i privati. Insomma ora lavori meno ma meglio. E il deficit accumulato?Nessun problema, è tutto sotto con-trollo, con le aziende fornitrici ho una serie di accordi e rientri pianificati: sto pagando e pagherò tutto.Dove hai trovato la forza per reagire? Nella fede e nella mia famiglia che ringrazio, anche perché le decisioni che abbiamo dovuto prendere non

sono state facili, ma grazie a Dio il sentimento che ci unisce è fortissimo.Un grazie di cuore lo rivolgo al presi-dente Argentieri e al direttore Cetran-golo e ai tanti amici sinceri che ho nel consorzio U.DI.AL. Così come ringra-zio tutti fornitori che mi hanno dato fiducia, insieme abbiamo trovato so-luzioni e tracciato la strada del risana-mento. Strada che sto percorrendo di corsa e con rinnovato entusiasmo. Entro qualche anno, sono certo, sarà tutto a posto.A proposito di corsa: ma è vero che ogni mattina ti alzi alle quattro e mezza e ti fai una quindicina di chilo-metri correndo? È roba da pazzi!Si è vero, ma non sono pazzo. Correre per me è più che necessario, è un bi-sogno irresistibile nel quale scarico le mie tensioni. Mentre corro mi sento la mente libera e allora penso e rifletto. Vedo tutto più chiaro e trovo soluzio-ni. Poi, correre all’alba in una Bari deserta e silenziosa, vedere il sole sorgere dal mare, è bellissimo. Allora avverto una forza potente che mi pul-sa nelle vene e mentre corro mi sento rinascere, così come sta rinascendo la mia azienda.

Pubb

lire

dazi

on

ale

zzzzzzzzzzzzzzzzzz

zzzzzzzzzz

38

Italp

epe

- Il S

ucce

sso

è un

a ric

etta

sem

plic

e

Attiva da oltre 40 anni, ITALPEPE In-dustria Alimentare del settore spezie ed erbe aromatiche, è presente sul territorio nazionale con una vasta gamma di prodotti, ottima immagine di marca, chiarezza propositiva, prez-zi altamente compe-titivi. Oltre 40 anni di attività caratteriz-zati da costanti suc-cessi e riconosci-menti commerciali.Grazie alla moderna struttura dotata di in-novative linee di produzione, ITALPE-PE si posiziona ai vertici nazionali per capacità produtti-va e distributiva. Attualmente fornisce in Italia le più importanti Società della Grande e Moderna Distribuzione e dell’Industria, nonché numerosi clien-ti in paesi esteri di tutto il mondo.La nostra produzione comprende un’ampia gamma di prodotti tradizio-nali come spezie ed erbe aromatiche, insaporitori, zafferano disponibili in numerosi formati, grammature e con-fezioni.A completamento, sono disponibili

una linea macinini, una linea di pro-dotti liofilizzati ed una linea di pro-dotti da Agricoltura Biologica di certi-ficazione BIOAGRICERT.ITALPEPE è certificata ISO 9001:2008, e lavora garantendo l’applicazione del

sistema sull’auto-controllo secondo i criteri dell’HACCP, certificata inoltre per le normative BRC e IFS.Gli ingredienti del successo Italpepe non sono un segreto. Non ci sono formule magiche, né spezie

misteriose, ma l’impegno e la ricerca di una realtà unica in Italia.

La forza della tradizione.Da 40 anni Italpepe è vanto dell’indu-stria alimentare italiana grazie alla vasta offerta di spezie ed erbe aroma-tiche. L’amore per l’aroma e la voglia di attualizzarne il gusto anche per le generazioni future è la sua forza. Og-gi, oltre alle spezie e alle erbe aroma-tiche, Italpepe ha esteso il suo mar-chio di qualità anche ai preparati, alla

Il Successo è una ricetta semplice

Pubb

lire

dazi

on

ale

zzzzz

39

Italp

epe

- Il S

ucce

sso

è un

a ric

etta

sem

plic

e

frutta secca e alle decorazioni per dolci.

La presenza sul territorio.La moderna distribuzione ha scelto Italpepe come fornitore. Grazie a una rete capillare, ogni anno milioni di prodotti Italpepe ar-rivano in tutto il mondo, inclusa l’Ita-lia, dove è presente un efficientissimo si-stema distributivo.

L’attenzione per la qualità.Ogni chiodo di garo-fano, ogni grano di pepe, ogni seme di peperoncino è scelto con cura nei paesi produttori. I controlli approfonditi e il certificato UNI EN ISO 9001concludono un pro-cesso di rigoroso controllo per ogni prodotto Italpepe che arriva sulla vo-stra tavola.

L’importanza della Comunicazione.Italpepe è consapevole del valore del-la riconoscibilità dei prodotti e del marchio. È una garanzia per il consu-matore, un prezioso alleato nella sua scelta.

Questa convinzione si traduce in un packaging di grande impatto, che si rin-nova costantemente e che è riconoscibile per la coerenza del design di gamma e degli espositori.

Italpepe 2 srlVia Catania, 1100040 Albano Laziale (RM) Tel. +39-06-9345040-41Fax [email protected]