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INU Lazio Gruppo di Lavoro “Programmi integrati” Paola Carobbi Daniel Modigliani Irene Poli Chiara Ravagnan LA RIGENERAZIONE DEGLI INSEDIAMENTI PER ATTIVITA’ A ROMA: POTENZIALITA’ E CRITICITA’

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INU Lazio Gruppo di Lavoro “Programmi integrati” Paola Carobbi

Daniel Modigliani

Irene Poli

Chiara Ravagnan

LA RIGENERAZIONE DEGLI INSEDIAMENTI PER ATTIVITA’ A ROMA:

POTENZIALITA’ E CRITICITA’

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Gli insediamenti produttivi a Roma Dinamiche insediative e rapporto con la pianificazione

LA FASE DELLA MODERNIZZAZIONE GLI INSEDIAMENTI INDUSTRIALI “STORICI”

I PIANI REGOLATORI DEL 1883 E DEL 1909: TESTACCIO

Il primo polo produttivo realizzato nella fase della modernizzazione urbana post-unitaria è quello di

Testaccio. Introdotto nel primo tentativo di programmazione del 1871, trova una localizzazione strutturata nel

Piano Regolatore del 1883 e dà avvio nel Piano Regolatore del 1909 e soprattutto nel Piano del 1931 allo

sviluppo industriale verso il mare con le nuove attrezzature del quartiere Ostiense.

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LA FASE DELLA PRIMA ESPANSIONE LA DIRETTRICE OSTIENSE

IL PIANO REGOLATORE DEL 1931

IL PRG DEL 1972-82 E

DEL 1909

La previsione della Ferrovia Roma-Ostia (1910-1924) e il Tevere, usato sia come sistema di trasporto sia come

veicolo di smaltimento delle lavorazioni inquinanti, fanno del polo industriale Ostiense-Marconi un ambito

strategico per la città ed uno dei complessi industriali che hanno segnato il paesaggio urbano e la struttura

morfologico-funzionale di Roma. Tale polo sarà Interessato da un processo di progressivo abbandono a partire

dagli anni '40 a favore della direttrice di sviluppo ad est.

Gli insediamenti produttivi a Roma Dinamiche insediative e rapporto con la pianificazione

PIANO REGOLATORE DEL 1931

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LA FASE DELLA GRANDE ESPANSIONE URBANA LA DIRETTRICE TIBURTINA

IL PRG DEL 1962

IL PRG DEL 1972-82 E

DEL 1909

Negli anni ’30 e ’40 accanto agli insediamenti spontanei sorti ad esito della delocalizzazione di parte della

popolazione del centro, sorgono i grandi insediamenti pianificati. Un decreto del 1941 in conseguenza del quale

viene costituito l’Ente Zona industriale di Roma, soppresso nel ’46, autorizza per motivi bellici la costruzione

delle nuove attrezzature industriali lungo la Via Tiburtina. Questa espansione direzionata viene esplicitata

nella proposta di variante del 1942, documento mai approvato, ma che ha costituito un punto di riferimento

per il PRG del 1962-65, che individua come zone L1 (Attività industriali grandi e medie) le aree tra Tiburtina,

Tor Cervara e Tor Sapienza, da attuarsi attraverso PP, PdL o PIP.

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LA FASE DELLA GRANDE ESPANSIONE URBANA LA DELOCALIZZAZIONE DELLE ATTIVITA' PRODUTTIVE

Il PRG DEL 1962 E I PIANI DEI CONSORZI INDUSTRIALI

Nella fase della grande

espansione urbana post-

bellica sviluppata con il

Piano del 1962, oltre che

lungo la direttrice est, la città

si dota di ulteriori aree per

attività in zone più

marginali. Tutte queste aree

sono comprese nelle zone

L: accanto alle zone L1 di

Tiburtina, Tor Sapienza, Tor

Cervara vengono individuati

gli ambiti di

Santa Palomba,

Malagrotta,

Saxa Rubra e Tevere,

Castel Romano

Acilia.

Tali ambiti hanno improntato

le successive fasi dello

sviluppo industriale di Roma

fino agli anni ’70,

caratterizzato anche da

consistenti fenomeni di

abusivismo.

Gli insediamenti produttivi a Roma Dinamiche insediative e rapporto con la pianificazione

SAXA RUBRA E TEVERE

MALAGROTTA

ACILIA

CASTEL ROMANO

SANTA PALOMBA

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Principale viabilità su gomma

Tessuti della Città Storica

Tessuti della Città consolidata

sorti in attuazione del piano del 1931

Insediamenti sorti spontaneamente

fino ai primi anni ‘60 Tessuti pianificati

dopo gli anni’60

Insediamenti abusivi residenziali

dopo gli anni’60

Insediamenti produttivi abusivi

dopo gli anni’60

Insediamenti produttivi pianificati

dopo gli anni’60

Gli insediamenti produttivi a Roma Dinamiche insediative e rapporto con la pianificazione

LA FASE DELLA GRANDE ESPANSIONE URBANA LA PROLIFERAZIONE DI INSEDIAMENTI PER ATTIVITA‘ TRA PIANIFICAZIONE E ABUSIVISMO

NUCLEI ABUSIVI DI SETTEBAGNI, CASTEL GIUBILEO, LABARO-PRIMA PORTA

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LA FASE DELLA TRASFORMAZIONE E LA METROPOLIZZAZIONE I POLI E GLI AMBITI DELLA RIORGANIZZAZIONE MORFOLOGICO-FUNZIONALE

IL NUOVO PIANO REGOLATORE

IL PRG DEL 1972-82 E DEL 1909

Gli strumenti e le strategie urbanistiche

per la riqualificazione degli insediamenti per attività

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Gli strumenti e le strategie urbanistiche

per la riqualificazione degli insediamenti per attività

TRASFORMAZIONE DELLE AREE DISMESSE

Ambiti di Valorizzazione

(Progetto Urbano)

Centralità Urbane e Metropolitane

(Progetto Urbano)

RIQUALIFICAZIONE DEGLI INSEDIAMENTI

ESISTENTI

Programmi integrati

della Città da Ristrutturare

REALIZZAZIONE DI NUOVI INSEDIAMENTI

APPD (recepimento Accordi di Programma

o altri strumenti attuativi previgenti)

Centralità Urbane e Metropolitane

Programmi Integrati della Città della

Trasformazione

CENTRALITA’ URBANA E METROPOLITANA

POLO TECNOLOGICO

IL NUOVO PRG DI ROMA CAPITALE GLI STRUMENTI PER LA RIQUALIFICAZIONE E PER LA PIANIFICAZIONE DEI NUOVI INSEDIAMENTI

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INSEDIAMENTI PER ATTIVITA’

PIANIFICATI E ABUSIVI

insediamenti pianificati

in parte oggetto dei PIANI

PARTICOLAREGGIATI DELLE ZONE L

insediamenti abusivi

PROGRAMMI INTEGRATI

prevalentemente per attività

PROGRAMMI INTEGRATI avviati

Gli strumenti e le strategie urbanistiche

per la riqualificazione degli insediamenti per attività I PROGRAMMI INTEGRATI DELLA CITTA’ DA RISTRUTTURARE DEL NUOVO PRG

CIAMPINO - Schema Preliminare di Assetto

FATME – Via Anagnina

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PROGRAMMI INTEGRATI DI CUI E' STATO AVVIATO L'ITER ATTUATIVO

I PROGRAMMI INTEGRATI DELLA CITTA’ DA RISTRUTTURARE

Gli strumenti e le strategie urbanistiche

per la riqualificazione degli insediamenti per attività

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NTA DEL PRG

Art. 14 e art. 53

RIFERIMENTI NORMATIVI ISTITUTI OPERATIVI OBIETTIVI

MIGLIORAMENTO DELLA

QUALITA’ URBANA E

AMBIENTALE

mantenimento e sviluppo delle

attività esistenti,

mix funzionale,

miglioramento dell’accessibilità

riordino urbanistico e

completamento dell’edificato

FINANZIAMENTO PRIVATO

DELLE OPERE PUBBLICHE

riequilibrio tra spazi privati e spazi

pubblici

BANDI

ORGANICITA' DELLA

PROPOSTA E

INSERIMENTO NEL

CONTESTO URBANO

QUALITA' DEL PROGETTO

ARCHITETTONICO

EFFETTI DI

RIQUALIFICAZIONE SUL

PATRIMONIO EDILIZIO

- maggiorazione degli indici

rispetto alle norme di

tessuto

- premialità della SUL per il

rinnovo edilizio

- contributo straordinario

- cessione compensativa

- incentivi per il

miglioramento

bioenergetico

- maggiorazioni di SUL per

la presentazione di

proposte coordinate

- diversificazione del

contributo straordinario per

incentivare alcune funzioni

- incentivi per il

miglioramento

bioenergetico

Gli strumenti e le strategie urbanistiche

per la riqualificazione degli insediamenti per attività

I PROGRAMMI INTEGRATI DELLA CITTA’ DA RISTRUTTURARE

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Gli strumenti e le strategie urbanistiche

per la riqualificazione degli insediamenti per attività

I PROGRAMMI INTEGRATI DELLA CITTA’ DA RISTRUTTURARE

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• L.R. 21/2009 e ss. mm. e ii. (PIANO CASA REGIONALE)

IL PRG DEL 1972-82 E DEL 1909

Il recupero “episodico” di edifici e insediamenti produttivi

Rinnovo urbano basato sulla densificazione e la sostituzione edilizia e affidato ad interventi

episodici e non coordinati, da attuarsi “in deroga alle previsioni degli strumenti urbanistici ed

edilizi comunali vigenti o adottati”

• Invito pubblico per la realizzazione di alloggi in housing sociale, mediante cambi di

destinazione d’uso di fabbricati non residenziali – scad. 1/8/2011 (Deliberazioni di Giunta Comunale nn. 222/2010 e 249/2010 e di Giunta Capitolina n. 74/2011)

• Bando ricognitivo per l’individuazione di aree ed edifici degradati o dismessi (relitti

urbani) disponibili per interventi di recupero finalizzati all’incremento delle dotazioni di

servizi e della qualità urbana in periferia (Bando Relitti Urbani) – scad. 31/10/2011 e 31/08/2012 (Deliberazioni di Giunta Comunale nn. 212/2010 e 179/2011 e di Giunta Capitolina nn. 328/2011 e 154/2012)

CARATTERI E MODALITA’ OPERATIVE

• Incentivi edilizi espressi in termini di incrementi superficiari o volumetrici sui singoli edifici

• Soddisfacimento della dotazione degli standard urbanistici determinati dal maggior carico

urbanistico (eventuale monetizzazione)

• Obbligo di destinare una percentuale della superficie residenziale ad esito della trasformazione

ad housing sociale

• Attenzione alla sostenibilità ambientale dell’intervento grazie al rispetto della normativa statale e

regionale in materia di rendimento energetico e di bioedilizia

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Il recupero “episodico” di edifici e insediamenti produttivi

L.R. 21/2009 e ss. mm. e ii. (PIANO CASA REGIONALE): INTERVENTI SU EDIFICI A DESTINAZIONE NON RESIDENZIALE

RIFERIMENTI CATEGORIE DI INTERVENTO INCENTIVI

EDILIZI

LIMITI DIMENSIONALI

ED ESCLUSIONI

ART.3

ART.4

ART.3 ter*

ART.3 quater**

AMPLIAMENTO

CON MANTENIMNTO DELLA

DESTINAZIONE D’USO

DEMOLIZIONE E RICOSTRUZIONE

(SOSTITUZIONE EDILIZIA)

CON MANTENIMENTO DELLA

DESTINAZIONE D’USO

• RISTRUTTURAZIONE, SOSTITUZIONE

EDILIZIA, COMPLETAMENTO

• CAMBIO DI DESTINAZIONE D’USO A

RESIDENZIALE

SU EDIFICI DISMESSI O NON ULTIMATI

+ 20%

della SU o del V

+ 25% della SU o del V

+ 35%

della SU o del V

Incremento max 350 mq

+ 30%

della SU

Incremento max 200 mq

Incremento max 500 mq per edifici a destinazione produttiva e

artigianale

max 15.000 mq di SUL esistente

esclusi:

• Consorzi industriali

• Piani degli insediamenti produttivi

• Zone D superiori a 10 ha

/

max 2.500 mq di SUL esistente

esclusi:

• Consorzi industriali

• Piani degli insediamenti produttivi

• Zone D superiori a 10 ha

• RISTRUTTURAZIONE, SOSTITUZIONE

EDILIZIA, COMPLETAMENTO

• CAMBIO DI DESTINAZIONE AD ALTRA

DESTINAZIONE NON RESIDENZIALE

SU EDIFICI DISMESSI O NON ULTIMATI

* Articolo inserito dalla Legge Regionale 13 agosto 2011, n.10

** Articolo inserito dalla Legge Regionale legge regionale 6 agosto 2012, n. 12

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Il recupero “episodico” di edifici e insediamenti produttivi

BANDI COMUNALI: INTERVENTI SU EDIFICI A DESTINAZIONE NON RESIDENZIALE

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Il recupero “episodico” di edifici e insediamenti produttivi

BANDI COMUNALI: INTERVENTI SU EDIFICI A DESTINAZIONE NON RESIDENZIALE

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Conclusioni

LA RIGENERAZIONE DEGLI INSEDIAMENTI PER ATTIVITA': CRITICITA’ E POTENZIALITA' DEL CASO ROMANO

POTENZIALITA': - presenza di uno strumento di pianificazione generale recentemente approvato con - procedure partecipate come il progetto urbano

- strumenti partenariali come i programmi integrati

- meccanismi compensativi e incentivanti rivolti alla sostenibilità

urbanistica e ambientale

- presenza di un patrimonio di archeologia industriale di rilevante interesse - presenza di una quantità di aree disponibili alla trasformazione

CRITICITA’: - presenza di aree di origine spontanea e abusiva da riqualificare con conseguenti

problematiche ambientali e infrastrutturali

- eccessiva lentezza nell’avvio e nell’attuazione dei Programmi e dei Bandi/Piano casa, dovuta

a: - attuale fase di scarsità di risorse pubbliche e private

- inerzia/insufficienza organizzativa dell’Amministrazione nelle fasi di start up della

procedura

- complessità degli aspetti procedurali, finanziari e tempistici, che richiedono la

sperimentazione e il consolidamento del percorso di attuazione

- eccessiva frammentazione delle proprietà coinvolte, che può rendere difficile il

raggiungimento della necessaria “massa critica” per la sostenibilità economica del

programma

- scarso coinvolgimento delle imprenditorialità locali

- conflitti in corso tra Bandi, Piano Casa e Programmi Integrati