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PANORAMA della SANIT n 16 aprile 2009 22 Dossier La ricetta della Simm per una nuova sanità Leadership carismatica e cultura manageriale di Marzia Coronati Al secondo congresso nazionale della Società italiana medici manager, organizzato a Roma da Iniziative Sanitarie, dibattiti, workshop e tavole rotonde con medici e manager italiani e internazionali Un Servizio Sanitario Nazionale, basato sul finanzia- mento pubblico, L studiato per andare incontro ai bisogni di salute dei cittadini e le risorse dovrebbero essere allocate pro- prio sulla base dei bisogni. Quando viene esaminata accu- ratamente, lassistenza sanitaria nel nostro Paese sembra spesso invece avere un moto Brownia- no un movimento casuale di piccole particelle. Se la si osserva dalla prospettiva di un manager o di un finanzia- tore, non guardando cioL al sin- golo paziente, ma allassistenza erogata a gruppi di pazienti il moto Browniano non L necessa- riamente visibile. Questo per- chØ chi gestisce e finanzia las- sistenza sanitaria raramente sie- de in mezzo ai clinici o segue i singoli pazienti nelle loro pere- grinazioni allinterno del siste- ma sanitario. Per questo L molto importante per tutti i manager sanitari avere una maggiore consapevolezza di ci che avviene in ambito clinico. I driver principali dellinflazio- ne dei costi in sanit sono infatti lincremento nel volume e nel- lintensit delle attivit clini- che, ossia lapparentemente ine- sorabile trend nellerogazione di servizi sanitari che vede: - il coinvolgimento di sempre piø professionalit - un maggior numero di esami - piø approfondimenti specia- listici - piø trattamenti - un maggior numero di tratta- menti complessi - un maggiore riconoscimento della necessit di coinvolgere il paziente - piø trasferimenti - piø dati da registrare - piø controversie legali. In questo contesto, per garantire una Sanit di valore L necessario scegliere le cose giuste da fare ed essere responsabili nel pren- dere decisioni sullallocazione delle risorse in unepoca in cui queste risorse sono sempre piø scarse. Per questo, servono medici-ma- nager. Non tanto e solo formati alleconomia sanitaria bens ad un vero e proprio percorso di leadership poichØ Il nostro Paese ha bisogno di medici che sappiano agire anche come ma- nager. Con queste parole Gian Franco Gensini, presidente del- la Societ italiana medici mana- ger (Simm) ha aperto nei giorni scorsi a Roma il Congresso na- zionale della Societ. Giunto alla sua seconda edizione, lin- contro si L svolto il 16 e il 17 aprile negli spazi della splendi- da Villa Aurelia, uno dei luoghi piø esclusivi della capitale ed L stato aperto dai saluti e dalla comune volont di collabora- zione con la Simm di Francesco Ripa di Meana (in rappresentan- za della Fiaso e del neo-Presi- dente Giovanni Monchiero) e dal Presidente di Federsanit- Anci, Piernatale Mengozzi. Nel- la due giorni romana, esperti nazionali e internazionali si sono confrontati su buone pratiche e esperienze di allocazione delle risorse in ambito sanitario, in unepoca in cui queste risorse sono sempre piø scarse. Per ottenere unassistenza sani- taria basata sui bisogni dei citta- dini, sostiene la Simm, L neces- sario che chi gestisce e finanzia sieda in mezzo ai clinici, per avere una maggiore consapevo- lezza di ci che avviene in am- bito sanitario. La Societ dei medici manager deve avere la forza per potere dire ai politici cosa L logico e illogico, in base ai dati rilevati sul campo. Non per rispettare il budget, ma per rispettare le persone ha dichia- rato Elio Guzzanti, gi Ministro

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PANORAMA della SANITÀ � n° 16 � aprile 200922

Dossier

La ricetta della Simm per una nuova sanità

Leadership carismatica ecultura manageriale

di Marzia Coronati

Al secondo congresso nazionale della Società italiana medici manager, organizzato aRoma da Iniziative Sanitarie, dibattiti, workshop e tavole rotonde con medici e manageritaliani e internazionali

Un Servizio SanitarioNazionale, basato sul finanzia-mento pubblico, è studiato perandare incontro ai bisogni disalute dei cittadini e le risorsedovrebbero essere allocate pro-prio sulla base dei bisogni.Quando viene esaminata accu-ratamente, l�assistenza sanitarianel nostro Paese sembra spessoinvece avere un moto Brownia-no � un movimento casuale dipiccole particelle.Se la si osserva dalla prospettivadi un manager o di un finanzia-tore, non guardando cioè al sin-golo paziente, ma all�assistenzaerogata a gruppi di pazienti ilmoto Browniano non è necessa-riamente visibile. Questo per-ché chi gestisce e finanzia l�as-sistenza sanitaria raramente sie-de in mezzo ai clinici o segue isingoli pazienti nelle loro pere-grinazioni all�interno del siste-ma sanitario.Per questo è molto importante pertutti i manager sanitari avere unamaggiore consapevolezza di ciòche avviene in ambito clinico.I driver principali dell�inflazio-ne dei costi in sanità sono infattil�incremento nel volume e nel-l�intensità delle attività clini-che, ossia l�apparentemente ine-sorabile trend nell�erogazione di

servizi sanitari che vede:- il coinvolgimento di sempre

più professionalità- un maggior numero di esami- più approfondimenti specia-

listici- più trattamenti- un maggior numero di tratta-

menti complessi- un maggiore riconoscimento

della necessità di coinvolgereil paziente

- più trasferimenti- più dati da registrare- più controversie legali.

In questo contesto, per garantireuna Sanità di valore è necessarioscegliere le cose giuste da fareed essere responsabili nel pren-dere decisioni sull�allocazionedelle risorse in un�epoca in cuiqueste risorse sono sempre piùscarse.Per questo, servono medici-ma-nager. Non tanto e solo formatiall�economia sanitaria bensì adun vero e proprio percorso dileadership poiché �Il nostroPaese ha bisogno di medici chesappiano agire anche come ma-nager�. Con queste parole GianFranco Gensini, presidente del-la Società italiana medici mana-ger (Simm) ha aperto nei giorniscorsi a Roma il Congresso na-

zionale della Società. Giuntoalla sua seconda edizione, l�in-contro si è svolto il 16 e il 17aprile negli spazi della splendi-da Villa Aurelia, uno dei luoghipiù esclusivi della capitale ed èstato aperto dai saluti e dallacomune volontà di collabora-zione con la Simm di FrancescoRipa di Meana (in rappresentan-za della Fiaso e del neo-Presi-dente Giovanni Monchiero) edal Presidente di Federsanità-Anci, Piernatale Mengozzi. Nel-la due giorni romana, espertinazionali e internazionali si sonoconfrontati su buone pratiche eesperienze di allocazione dellerisorse in ambito sanitario, inun�epoca in cui queste risorsesono sempre più scarse.Per ottenere un�assistenza sani-taria basata sui bisogni dei citta-dini, sostiene la Simm, è neces-sario che chi gestisce e finanziasieda in mezzo ai clinici, peravere una maggiore consapevo-lezza di ciò che avviene in am-bito sanitario. �La Società deimedici manager deve avere laforza per potere dire ai politicicosa è logico e illogico, in baseai dati rilevati sul campo. Nonper rispettare il budget, ma perrispettare le persone� ha dichia-rato Elio Guzzanti, già Ministro

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della Sanità, oggi direttore scien-tifico dell�Irccs «Oasi Maria SS.Troina». «I medici clinici e imedici manager devono fare inmodo che si produca una ricercacontinua sui servizi sanitari,importante quanto la ricerca bio-medica» continua Guzzanti. Unaricerca che, secondo l�ex-Mini-stro, deve avere come obiettivoil benessere della persona. «Ilnostro sistema si deve basaresulla centralità dell�assistito, chenon è né un utente né un cliente,ma semplicemente una perso-na» spiega. Medico, politico, emanager di lunghissimo corso,Elio Guzzanti è noto, tra l�altro,e al Congresso se ne è parlatoavendo come fil-rouge il tema

dei �valori in sanità� per quellalegge del 1995 che introdussel�assistenza agli stranieri nelnostro Sistema Sanitario, unanorma oggi messa a rischio dalfamigerato emendamento che,se sarà approvato, obbligherà glioperatori sanitari a segnalare alleautorità coloro che soggiornanonel nostro Paese irregolarmente.Guzzanti ha poi acceso i riflet-tori sul nostro sistema di emer-genza, quale paradigma di unagestione sostenibile del sistemasanitario. «Abbiamo bisogno diuno standard nazionale per ero-gare il sistema di emergenza,così da livellare le differenza traregioni. Ci vogliono centri re-gionali specializzati e un emer-gency care center». La strada èancora lunga: solo nel 2006 l�Ita-lia si è dotata di una scuola dispecializzazione in medicina diemergenza, i dipartimenti sonosempre più sovraccarichi, e gliassistiti, per lo più anziani, pre-sentano problemi ogni giornopiù seri e complessi. «La politi-ca dovrà adeguarsi alla realtà diuna nazione composta per il20% da anziani� chiosa l�ex-Ministro».Per fare le cose bene ci vuolecultura e ci vuole leadership el�una non può prescindere dal-

l�altra, ha quindi sostenuto Do-menico Bodega, Preside dellaFacoltà di Economia dell�Uni-versità Cattolica del Sacro Cuo-re di Milano. A rafforzare la suatesi, il professore espone le settecaratteristiche, individuate dal-l�economista Weick, che dovreb-bero appartenere ad una orga-nizzazione moderna, dotata dileadership carismatica e culturamanageriale. Loquace, perché ingrado di colloquiare; goffa, per-ché al suo interno convivonopiù di un criterio (dal finanzia-rio, all�economico, al consu-lenziale, etc...); ipocrita, per-ché deve essere in grado di gesti-

La crisi ha bisogno dimanagerMedici sempre più ‘manager’ per ga-rantire, soprattutto in tempo di crisi,i migliori servizi sanitari nonostante lescarse risorse. E assicurare risultatipositivi per la salute dei cittadini,obiettivo primario di ogni camice bian-co, ma anche risparmi notevoli per ilsistema.È la ‘ricetta’, apparentemente sempli-ce, proposta dalla Società italianamedici manager (Simm) lanciata nelcorso del secondo Congresso Naziona-le: “Per una sanità di valore. Il ruolodel medico manager”.“In tempi di crisi” spiega Walter Ric-

ciardi, vicepresidente Simm e diretto-re dell’Istituto d’igiene dell’universitàCattolica di Roma “bisogna assoluta-mente evitare di focalizzarsi sul pro-blema economico. Questo aspetto,infatti, è importante ma non è l’obiet-tivo di un servizio sanitario che, inve-ce deve dare assistenza ottimale,tutelare e recuperare le salute deicittadini”. E per fare tutto questo “c’èbisogno di una nuova tipologia dimedici che non siano solo bravi dalpunto di vista professionale, ma ab-biano anche la capacità di gestiretutte le risorse: umane, finanziarie,tecnologiche e strutturali”.Si tratta di un cambiamento culturaleche “in alcuni Paesi è già stato avviato

e che ha dato ottimi risultati “, haspiegato Ricciardi sottolineando chedove questo passaggio non è ancoraavvenuto la qualità dei servizi offertiai cittadini è peggiore. Il medicomanager, insomma, è una soluzioneottimale per “conciliare le scarserisorse con la qualità dell’assisten-za”. E questo perché il professionistaformato a questo approccio può es-sere in grado di scegliere le terapiemigliori, che non sempre sono le piùcostose, e di promuovere corretta-mente la prevenzione, “evitando chele persone si ammalino”. Questo,afferma il Vice Presidente Simm por-ta a risparmi (documentati) di “milionidi euro”.

Walter Ricciardi

Jenny Simpson Chief Director dellaBritish Association of MedicalManager (Bamm)

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re situazioni ambigue; supersti-ziosa, per affrontare il rischio;mostruosa, per l�impegno richie-sto, psicologicamente e emoti-vamente �mostruoso�; otto pie-di, perché, come il ragno, devedotarsi di una testa sproporzio-nata rispetto al resto; vagabon-da, perché dovrà essere semprepronta a cogliere le opportunità;musona, perché sempre tesa econcentrata a fare il meglio.Secondo Bodega in Italia la lea-dership è ancora troppo condi-zionata da meccanismi gerar-chici, con un solo leader e tuttigli altri sottoposti. Individuali-sta e paternalista, il leader ita-liano ha un carisma che inibiscela crescita dei successori e com-petenti; mentre, nella tesi delprofessore, la capacità organiz-zativa esiste quando c�è com-presenza tra spirito manageriale(efficienza e capacità di risolve-re i problemi) e leadership (ri-cerca di cambiamento culturalee semplificazione delle compe-tenze manageriali). È dello stes-so parere Jenny Simpson, ChiefExecutive della British Associa-tion of Medical Managers. «Unmanagement eccellente da solonon funziona» sostiene la Simp-

son «bisogna integrarlo con unaefficace cultura della leader-ship». Forte della sua esperienzaanglosassone, Jenny Simpsonricorda che per far funzionarebene un sistema è necessariocoordinarsi e collaborare. La sa-nità, a tutti i livelli (governo,medici, classi managerial i ,etc..), deve mantenersi coesa emuoversi come un unico corpoin direzione di un miglioramen-to continuo.Ma quale rapporto deve mante-nere il medico manager e leadercon il proprio assistito? Secon-do Walter Ricciardi, vice presi-dente della Simm, non si puòfare a meno di fare i conti conuna realtà che negli ultimi annisi è modificata radicalmente. Lapossibilità, attraverso i nuoviveicoli di informazione, di in-formarsi autonomamente sumalattie, patologie, cure e stilidi vita ha fatto sì che oggi ilmedico non sia più l�unico refe-rente a cui rivolgersi. Circa i dueterzi della popolazione italianacerca consigli sanitari attraversoi media. «Il compito di noi me-dici è orientare la gente tra quel-le che sono informazioni false equelle che sono vere. Non dob-

biamo più dare certezze, maorientamenti» dichiara Ricciar-di. Insomma, è finito il tempodel «Credimi, io sono il tuo me-dico». I cittadini saranno semprepiù autonomi, e gli operatorisanitari, per migliorare, dovran-no cambiare atteggiamento.Cambiare e adattarsi ai nuovisistemi di fare informazione,come già sta accadendo in mol-te nazioni, d�altronde. �NHSChoises� - il portale digitaleinglese di consulenze mediche,informazioni e consigli - ne è unesempio. Le potenzialità di que-sto sito, che oggi può vantaresette milioni di visite al mese,sono state presentate dal suodirettore strategico Bob Gann.«Quando abbiamo creato NhsChoises» ha spiegato Gann «ave-vamo degli obiettivi precisi.Volevamo che i cittadini e glioperatori avessero un rapportodiretto e che le persone fosserodotate di più strumenti possibiliper accedere ai servizi sanitari».Il portale è dotato di una sezio-ne di consulenze mediche, incui basta digitare i propri sinto-mi per ricevere prontamente unarisposta del medico. Informa-zioni su stili di vita e salute,percorsi terapeutici, indicatoriclinici, patologie, aggiornamentisugli ospedali del territorio sonosolo alcune delle sezioni che ilsito presenta. Un progetto chesta crescendo e per cui quest�an-no il Ministro della Salute ingle-se ha stanziato ben 40 milionidi sterline.Insomma, la tecnologia offreottime opportunità di collabo-rare e comunicare, ma non dob-biamo dimenticarci del rovesciodella medaglia: la rivoluzionedigitale infatti ha anche dei ri-schi, primo tra tutti, per esem-pio, l�emarginazione di quellefasce della popolazione che In-ternet lo usano poco o niente.

Elio Guzzanti riceve dal presidente Simm la targaquale primo Socio onorario