LA RETATA BLITZ DEL PM GRATTERI: “COME IL MAXI-PROCESSO … 12 19 Il.Fatto.Quotidiano L… · ha...

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Venerdì 20 dicembre 2019 – Anno 11 – n° 350 Redazione: via di Sant’Erasmo n° 2 – 00184 Roma Spedizione abb. postale D.L. 353/03 (conv.in L. 27/02/2004 n. 46) tel. +39 06 32818.1 – fax +39 06 32818.230 Art. 1 comma 1 Roma Aut. 114/2009 y(7HC0D7*KSTKKQ( +}!=!$!$!" a 1,80 - Arretrati: a 3,00 - a 12,00 con il libro “Piazza Fontana i colpevoli” Secondo Matteo » MARCO TRAVAGLIO E siamo a sei in meno di un mese. Con quella annun- ciata urbi et orbi l’altroie- ri, le cause civili scagliate dallo stalker di Rignano sull’Ar no contro il Fatto e/o il sottoscritto dal 26 novembre a oggi ammon- tano a sei. Forse ha saputo che, arrivato a quota 10, riceverà in premio una bambolina. O forse, dopo aver infranto i record pre- cedentemente detenuti da B. & Salvini, vuol battere anche quel- lo della presidentessa-avvoca- tessa-senatrice Maria Elisabet- ta Alberti Casellati Serbelloni Mazzanti Vien dal Mare che, per portarsi in vantaggio, suole re- capitare ai nostri cronisti appo- siti avvertimenti a domicilio, so- stenendo che lo impone il Codi- ce civile (naturalmente non è ve- ro). Fino a un mese fa, ogni volta che un pm apriva un’indagine su un suo parente o amico, lui de- nunciava noi. Ora si è aggravato: ci fa causa non appena lo nomi- niamo o parliamo di lui in termi- ni men che lusinghieri, abituato com’è alle fellatio dei giornaloni. Non potendoci esimere dall’oc- cuparci di lui per via del suo ruo- lo pubblico, ma volendo evitare sovraccarichi di lavoro ai nostri avvocati, tenteremo l’impresa di parlarne senza urtare la sua au- gusta suscettibilità. Il figlio di San Tiziano e Santa Laura nasce il 25 dicembre di po- chissimi anni fa in una grotta di Rignano, sormontata da apposi- ta cometa, fra il bue e l’asinello. Dodici giorni dopo riceve la vi- sita di tre magi, provenienti dall’Arabia Saudita, dal Qatar e dal Lussemburgo, che portano in dono Open, Eyu e Big Bang. Il santo bambinello cresce in sa- pienza, età e grazia, insegnando le grandi riforme ai sommi sa- cerdoti del tempio e moltipli- cando i pani e i pesci alla Ruota della Fortuna. Poco prima dei 30 anni entra nella vita pubblica predicando il verbo della rotta- mazione e facendosi nominare dirigente di un’azienda paterna (poi inspiegabilmente fallita) pochi giorni prima di essere e- letto presidente della provincia di Firenze, mantenendo ovvia- mente lo stesso stipendio e gli stessi contributi pensionistici che aveva appena iniziato a ri- cevere dal babbo. Altri pubblici amministratori, per un simile trucco, sono stati condannati per truffa: lui però è santo e non riceve neppure un avviso di ga- ranzia. Assume nella sua segre- teria i suoi primi quattro disce- poli, fra cui Marco Carrai, pur- troppo privi dei requisiti previ- sti dalla legge (tipo la laurea) e dunque pagati con stipendi non dovuti, creando un danno era- riale che la Corte dei Conti stima in 2 milioni condannandolo a ri- sarcire 14 mila euro. Ma in ap- pello lo assolve perché è sì lau- reato in legge, ma è un “non ad- detto ai lavori”, dunque le ille- gittimità sono per lui “di difficile percezione”. SEGUE A PAGINA 24 EVASIONI 200 mila conti saranno inviati al Fisco Pm a caccia degl’italiani coi soldi in Svizzera: ci devono 1 miliardo q DE RUBERTIS A PAG. 14 Mannelli La cattiveria Salvini su Carola Rackete: “Sfrutta i migranti per fare politica”. Violando la sua esclusiva WWW.SPINOZA.IT A MOSCA SI SPARA Lubjanka, assalto armato: 2 morti e troppi misteri GIANNA NANNINI “Io come Virginia Woolf in quella stanza a Londra” CHE C’È DI BELLO Il film sul Ritratto, Luca&Lucrezia e l’arte di Vedova q IACCARINO A PAG. 17 q SCANZI A PAG. 19 DA PAG. 20 A PAG. 23 LA RETATA q SALVATORE CANNAVÒ A PAG. 13 “SEQUESTRO” Voto in Giunta il 20 gennaio Salvini, Gregoretti è diversa da Diciotti p Luigi Di Maio stavolta non difen- derà il leader della Lega e anche Palazzo Chigi nega qualsiasi analo- gia. Nel secondo caso, infatti, il meccanismo delle ricollocazioni era stato già avviato da Conte q MANTOVANI E PROIETTI A PAG. 5 IDEE Nuove proposte anche alle tivù di B. Renzi ci riprova: docu per Mediaset p Dopo il filmato su Firenze per cui Presta gli ha versato 454 mila euro (ma Discovery pagò solo 20 mila), l’ex premier propone altri progetti pure al Biscione, che rifiutò il primo q PACELLI E TECCE A PAG. 8 LE SARDINE E IL FUTURO DEI 5S: GRILLO HA LANCIATO UN SASSO NELLO STAGNO q DANIELA RANIERI A PAG. 13 I CIMELI DI CASA VERDINI: UN RITRATTO DEL GENERO MATTEO E IL LIMONCELLO BLITZ DEL PM GRATTERI: “COME IL MAXI-PROCESSO DI PALERMO, CALABRIA SMONTATA COME IL LEGO” IL GOVERNISSIMO DELLA ’NDRANGHETA 334 ARRESTATI, TRA CUI PITTELLI (FI), MAFIOSI, MASSONI, CARABINIERI, IMPRENDITORI. FRA I 416 INDAGATI, POLITICI DI DESTRA E DEL PD (CON IL SOLITO ADAMO). È IL PARTITO TRASVERSALE CHE DA SEMPRE STRANGOLA LA REGIONE IL PROCURATORE ANTIMAFIA De Raho: “È la neo-mafia 2.0, i social e il 5G nuove lupare” q MUSOLINO A PAG. 2 - 3 CON UN’ANALISI DI ENRICO FIERRO A PAG. 3 q BARBACETTO A PAG. 4 Autostrade: il dl Milleproroghe rinvia gli aumenti chiesti dalla Società Stavolta non ci sarà la solita sorpresa di fine anno sul rincaro ai caselli » SELVAGGIA LUCARELLI I eri, il direttore de Il Giorna- l e Alessandro Sallusti ha dedicato un intero editoriale alla sottoscritta, di quelli che se- guono il nobile filone “Nilde Iotti era brava a letto” (che però era il capolavoro di un gior- nalista di Libero). SEGUE A PAGINA 11 “ZOCCOLAGGINE” Sul Giornale Gli insulti di Sallusti, suffragetto di D’Ur s o INTERCETTAZIONI E SEGRETI Accordo 5S-Pd sul bavaglio: la legge Orlando in soffitta q DE CAROLIS A PAG. 7

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Venerdì 20 dicembre 2 01 9 – Anno 11 – n° 350 e 1,80 – Arretrati: e 3 ,0 0Redazione: via di Sant’Erasmo n° 2 – 00184 Roma Spedizione abb. postale D.L. 353/03 (conv.in L. 27/02/2004 n. 46)

tel. +39 06 32818.1 – fax +39 06 32818.230 Art. 1 comma 1 Roma Aut. 114/2009

y(7HC0D7*KSTKKQ( +}!=!$!$!"

a 1,50 -Arretrati: a 3,00 - a 8,00 con il libro “Cosa nostra spiegata ai ragazzi”a 1,80 - Arretrati: a 3,00 - a 12,00 con il libro “Piazza Fontana i colpevoli”

Secondo Matteo

» MARCO TRAVAGLIO

E siamo a sei in meno di unmese. Con quella annun-ciata urbi et orbi l’a l t r o i e-

ri, le cause civili scagliate dallostalker di Rignano sull’Ar nocontro il Fatto e/o il sottoscrittodal 26 novembre a oggi ammon-tano a sei. Forse ha saputo che,arrivato a quota 10, riceverà inpremio una bambolina. O forse,dopo aver infranto i record pre-cedentemente detenuti da B. &Salvini, vuol battere anche quel-lo della presidentessa-avvoca-tessa-senatrice Maria Elisabet-ta Alberti Casellati SerbelloniMazzanti Vien dal Mare che, perportarsi in vantaggio, suole re-capitare ai nostri cronisti appo-siti avvertimenti a domicilio, so-stenendo che lo impone il Codi-ce civile (naturalmente non è ve-ro). Fino a un mese fa, ogni voltache un pm apriva un’indagine suun suo parente o amico, lui de-nunciava noi. Ora si è aggravato:ci fa causa non appena lo nomi-niamo o parliamo di lui in termi-ni men che lusinghieri, abituatocom’è alle fellatiodei giornaloni.Non potendoci esimere dall’o c-cuparci di lui per via del suo ruo-lo pubblico, ma volendo evitaresovraccarichi di lavoro ai nostriavvocati, tenteremo l’impresa diparlarne senza urtare la sua au-gusta suscettibilità.

Il figlio di San Tiziano e SantaLaura nasce il 25 dicembre di po-chissimi anni fa in una grotta diRignano, sormontata da apposi-ta cometa, fra il bue e l’asinello.Dodici giorni dopo riceve la vi-sita di tre magi, provenientidall’Arabia Saudita, dal Qatar edal Lussemburgo, che portanoin dono Open, Eyu e Big Bang. Ilsanto bambinello cresce in sa-pienza, età e grazia, insegnandole grandi riforme ai sommi sa-cerdoti del tempio e moltipli-cando i pani e i pesci alla Ruotadella Fortuna. Poco prima dei 30anni entra nella vita pubblicapredicando il verbo della rotta-mazione e facendosi nominaredirigente di un’azienda paterna(poi inspiegabilmente fallita)pochi giorni prima di essere e-letto presidente della provinciadi Firenze, mantenendo ovvia-mente lo stesso stipendio e glistessi contributi pensionisticiche aveva appena iniziato a ri-cevere dal babbo. Altri pubbliciamministratori, per un similetrucco, sono stati condannatiper truffa: lui però è santo e nonriceve neppure un avviso di ga-ranzia. Assume nella sua segre-teria i suoi primi quattro disce-poli, fra cui Marco Carrai, pur-troppo privi dei requisiti previ-sti dalla legge (tipo la laurea) edunque pagati con stipendi nondovuti, creando un danno era-riale che la Corte dei Conti stimain 2 milioni condannandolo a ri-sarcire 14 mila euro. Ma in ap-pello lo assolve perché è sì lau-reato in legge, ma è un “non ad-detto ai lavori”, dunque le ille-gittimità sono per lui “di difficilepercezione”.

SEGUE A PAGINA 24

E VA S I O N I 200 mila conti saranno inviati al Fisco

Pm a caccia degl’italiani coi soldiin Svizzera: ci devono 1 miliardo

q DE RUBERTIS A PAG. 14

Mannelli

La cattiveriaSalvini su Carola Rackete:“Sfrutta i migranti per farep ol i t i c a”. Violando la suae s cl u s i va

WWW.SPINOZA.IT

A MOSCA SI SPARA

Lubjanka, assaltoarmato: 2 mortie troppi misteri

GIANNA NANNINI

“Io come VirginiaWoolf in quellastanza a Londra”

CHE C’È DI BELLO

Il film sul Ritratto,Luc a&Lucreziae l’arte di Vedova

q IACCARINO A PAG. 17 q SCANZI A PAG. 19 DA PAG. 20 A PAG. 23

LA RETATA

q SALVATORE CANNAVÒ A PAG. 13

“S E Q U E S T RO ” Voto in Giunta il 20 gennaio

Salvini, Gregorettiè diversa da Diciottip Luigi Di Maio stavolta non difen-derà il leader della Lega e anchePalazzo Chigi nega qualsiasi analo-gia. Nel secondo caso, infatti, ilmeccanismo delle ricollocazioniera stato già avviato da Conte

q MANTOVANI E PROIETTI A PAG. 5

IDEE Nuove proposte anche alle tivù di B.

Renzi ci riprova:docu per Mediasetp Dopo il filmato su Firenzeper cui Presta gli ha versato454 mila euro (ma Discoverypagò solo 20 mila), l’ex premierpropone altri progetti pureal Biscione, che rifiutò il primo

q PACELLI E TECCE A PAG. 8

LE SARDINE E IL FUTURO DEI 5S: GRILLOHA LANCIATO UN SASSO NELLO STAGNO

q DANIELA RANIERI A PAG. 13

I CIMELI DI CASA VERDINI: UN RITRATTODEL GENERO MATTEO E IL LIMONCELLO

BLITZ DEL PM GRATTERI: “COME IL MAXI-PROCESSODI PALERMO, CALABRIA SMONTATA COME IL LEGO”

IL GOVERNISSIMODELLA ’N DR A NGH E TA

334 ARRESTATI, TRA CUI PITTELLI (FI), MAFIOSI, MASSONI,CARABINIERI, IMPRENDITORI. FRA I 416 INDAGATI, POLITICI

DI DESTRA E DEL PD (CON IL SOLITO ADAMO). È IL PARTITOTRASVERSALE CHE DA SEMPRE STRANGOLA LA REGIONE

IL PROCURATORE ANTIMAFIA

De Raho: “È la neo-mafia 2.0,i social e il 5G nuove lupare”

q MUSOLINO A PAG. 2 - 3 CON UN’ANALISI DI ENRICO FIERRO A PAG. 3

q BARBACETTO A PAG. 4

Autost rade : il dl Milleproroghe rinvia gli au me nt i chiesti dalla SocietàStavolta non ci sarà la solita sorpresa di fine anno sul r i nca ro ai cas elli

» SELVAGGIA LUCARELLI

Ieri, il direttore de Il Giorna-l e Alessandro Sallusti ha

dedicato un intero editorialealla sottoscritta, di quelli che se-guono il nobile filone “Nilde Iotti era brava aletto” (che però era il capolavoro di un gior-nalista di Libero).

SEGUE A PAGINA 11

“Z O C C O L AG G I N E ” Sul Giornale

Gli insulti di Sallusti,suffragetto di D’Ur s o

INTERCETTAZIONI E SEGRETI

Accordo 5S-Pd sul bavaglio:la legge Orlando in soffitta

q DE CAROLIS A PAG. 7

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2 » CRONACA | IL FATTO QUOTIDIANO | Venerdì 20 Dicembre 2019

334 arresti e Gratteri esulta:“Calabria come un Lego”Smontato il sistema politica-massoneria-’ndrangheta. Il magistrato:“Per una fuga di notizie abbiamo dovuto anticipare il blitz di 24 ore”

Potere, sante e grembiulini Tra gli arrestati, il sindaco di Pizzo e l’ex senatore di Fi PittelliTUTTI I NOMI

Partito unico dei clanterra governatada un solo padrone

dall’inviato a Catanzaro

’Ndrangheta, politica e pezzi in-fedeli dello Stato. Il blitzdell’operazione “R i n a s c i-ta-Scott” è scattato ieri matti-

na all’alba: 334 arrestiper un totale di 416 inda-gati. La Dda di Catanzaroha smantellato la coscaMancuso che, in provin-cia di Vibo Valentia, con-trolla anche il respirodelle persone. In manet-te sono finiti i boss diLimbadi, come il mam-m a s a n t i s s i m a L u i g iMancuso detto lo Zio e ’o Supremo e i lorogregari. Ma anche ex parlamentari, exconsiglieri regionali, sindaci e professio-nisti al servizio dei clan. E avvocati mas-soni come Giancarlo Pittelli. Due coman-danti della polizia municipale di Vibo e

Pizzo e l’ex comandante del Nucleo ope-rativo dei carabinieri di Catanzaro, Gior-gio Naselli, da ieri sono agli arresti su di-sposizione del gip che ha accolto la richie-sta della Procura di Catanzaro.

I POLITICI arrestati sonoil sindaco di Pizzo Gia-nluca Callipo (ex Pd), ilconsigliere regionaleLuigi Incarnato e l’exparlamentare Nicola A-damo. Per quest’u lt im o,accusato di traffico di in-fluenze, è stato dispostoil divieto di dimora in Ca-

labria. Tra gli indagati c’è anche un ma-resciallo della Guardia di finanza, Miche-le Marinaro, poi trasferito in servizio allaPresidenza del Consiglio. In manette è fi-nito Orazio De Stefano, boss di Archi fra-tello del defunto “don Paolino” che, stan-

do all’indagine si è rivolto a un suo uomoper far riscuotere un debito che interessaalla cosca Mancuso. Gli arresti sono statieseguiti in 12 regioni e anche all’es ter o:Germania, Bulgaria e Svizzera. Associa-zione mafiosa, omicidio, estorsione, usu-ra, fittizia intestazione di beni, riciclaggioe altri numerosi reati aggravati dalle mo-dalità mafiose. “È la più grande operazio-ne dopo quella che portò al maxi-processodi Palermo a Cosa Nostra –sostiene il pro-curatore capo Gratteri – e ha rischiato diessere danneggiata più volte da fughe dinotizie, l’ultima volta mercoledì sera.Tanto che i 3mila carabinieri hanno do-vuto accelerare anticipando l’operazionedi 24 ore. Oggi è giornata storica e non soloper la Calabria. Ho dedicato più di 30 annidel mio lavoro a questa terra: smontare laCalabria come un Lego e poi rimontarlapiano piano”.

LU. MU.

» LUCIO MUSOLINO

inviato a Catanzaro

I334 arresti dell’i n c h ie s t a“R i n a s c i t a -S c o t t ” c o l p i-scono e affondano il cen-tro di potere calabrese

condiviso da ’ndrangheta, po-litica corrotta e massoneriadeviata. Tra gli indagati ci so-no personaggi che hanno fattola storia della politica calabre-se degli ultimi 20 anni. Ne e-scono tutti a pezzi: dall’ex par-lamentare dem Nicola Ada-mo, costretto al divieto di di-mora in Calabria, passandoper il segretario regionale deisocialisti Luigi Incarnato eper l’ex consigliere regionaledella Margherita Pi etroGiam borino, ai domiciliari,fino al sindaco di Pizzo G i a-nluca Callipo, l’ex renzianoche nel 2014 si era candidatoalle primarie contro Oliverio,omonimo ma neppure paren-te dell’attuale candidato alleRegionali Pippo Callippo det-to “il re del tonno”. Presidentede ll’Anci, Gianluca Callipomollò il Pd ma non avrebbemollato le famiglie legate alclan Bonavota che lo avrebbe-ro sostenuto alle Comunali del2017 e adesso è in carcere.

L’ORDINANZA del gip confer-ma che, in Calabria, il partito dimaggioranza è quello della ’n-drangheta: colpisce la trasver-salità di questi politici calabre-si che avrebbero sguazzato tracosche e massoneria. La sinte-si plastica di questo “coacer -v o” è l’avvocato Gi a nc a rl oP it t e ll i , ex parlamentare di

Forza Italia coinvolto più di 10anni fa nell’inchiesta “W hyNot”. Il lavoro dell’allora pmLuigi de Magistris, oggi sinda-co di Napoli, era solo la puntadi questo iceberg. I magistratinon hanno dubbi: Pittelli è“l’affarista massone dei bossdella ’ndrangheta” che con luiè riuscita a relazionarsi “con icircuiti bancari, con le societàstraniere, con le università econ le istituzioni tutte”.

Per i pm, in sostanza, era ilpas separt out del boss LuigiMancuso. Ogni qualvolta il“mamma santissima ” di Lim-badi aveva bisogno dell’avvo -cato, Pittelli ci sarebbe stato.Come quando sua figlia, Tere-sa Mancuso, studentessa diMedicina all’Università diMessina, non superava l’esa -me di Istologia. Una telefonataal numero giusto e il problemalo risolve l’ex senatore: TeresaMancuso faccia a faccia con ilrettore dell’ateneo messinese.Lo racconta lo stesso Pittelli inu n’intercettazione: “T er es avieni qua con me, sai chi è que-sto signore?”.“Sì, il rettore del-la mia università”. “Bravissi -ma”. “Questa ragazzina scop-pia a piangere – ricorda – e mifaceva ‘troppo avvocato, trop-po avvocato’...”. I pm parlano

di “partecipazione vera e pro-pria del Pittelli alla consorte-ria”: era “la cerniera tra i duemondi” in una “sorta di circo-lare rapporto ‘a tre’ tra il po-litico, il professionista e il fac-cendiere”. Per gli inquirenti, ilsuo posto era “in quella parti-colare frangia di collegamentocon la società civile, rappre-sentata dal limbo delle loggecoperte”. I boss lo nominava-no loro avvocato “in quantocapace di mettere mano ai pro-cessi con le sue ambigue cono-scenze e rapporti di ‘amicizia’con magistrati”. Nei brogliaccidel Ros è finita una sua telefo-nata pure “con Lorenzo Cesatramite il quale sperava di po-ter ottenere una sponsorizza-

zione per l’elezione a membrolaico del Csm”. Il vizio di o-stentare amicizie togate ce l’a-veva pure l’ex parlamentareNicola Adamo, marito delladeputata Enza Bruno Bossio,accusato di traffico di influen-ze. Nell’aprile 2018, l’ex con-sigliere regionale Pie troGiamborino sottopone ad A-damo il problema di una socie-tà siciliana che, dopo aver per-so una gara d’appalto a ViboValentia, aveva impugnato ilprovvedimento davanti al TarCalabria. Adamo rassicura:“Andiamo e parliamo con Du-rante allora”.

LA QUESTIONE riguardava icomponenti di una commis-sione che avrebbe dovuto va-lutare la regolarità dell’appal -to. “Gli si dovrebbero dire i no-mi da nominare. Che gara è?”.Nicola Adamo si finge possibi-lista e Giamborino capisce alvolo: “Lavori pubblici. Eccoperché gli ho detto ieri 50 milaeuro… ma qua già”. Il Durantetirato in ballo è il presidentedella II sezione del Tar NicolaDurante che non è indagato.Lo fa Adamo: “Se può nomina-re una commissione amica è u-na cosa”. “Per interessare ildottore Durante – scrive il gip

– Adamo “si faceva promette-re l’importo di 50 mila euro”.Giamborino, invece, è stato il“regista di tutta la vicenda”. Lostesso aveva fatto con Luigi In-carnato, il consigliere regiona-le accusato di corruzione elet-torale. Mancavano due setti-mane al 4 marzo 2018 e il po-litico, segretario regionale delPsi, era candidato con il Pd alleultime politiche. Erano giornifrenetici. “Per ottenere, a pro-prio vantaggio il voto elettora-le”Incarnato avrebbe offerto aPietro Giamborino e all’i m-prenditore Pino Cuomo, lapropria disponibilità a favorir-li nel loro progetto di realizza-zione, nel Comune di Paola, diun centro di accoglienzastraordinario per migranti. Civuole tempo, intanto i giornipassano e le elezioni si avvici-nano: il 3 marzo Giamborinoricorda all’imprenditore “ilsuo obbligo –scrivono i pm –diconsegnargli il denaro pattui-to per aver interessato Incar-nato”.

“Mi stai preparando i gela-ti?”. “In settimana chiudiamopure quel conto”. “F am miquesto piacere”. “Mar ted ì,massimo mercoledì…grazie ditutto”.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

“Rinascita-Scott ”È il nome della maxi-operazione, “la piùgrande dopo il MaxiProcesso di Palermo”

Nel frame,u n’i m m ag i nedel blitznella nottetra mercoledìe giovedì

I MAGISTRATISC R I VO N O

Pittelli era la chiavedi un circolarerapporto ‘a tre’: tra ilpolitico -professionista-fa cce n d i e re ,l’operatore di impresae la cosca mafiosa

Le ’ndrinefa n n op a r tedel l amassoneria ,sonos o tt oi massoni,hannole stessere gole

LU I G IM A N C U SO

’O SUPREMO

La figliadel boss

n T E R E SAMANCUSOfiglia del boss

Luigi,

s t u d e n te ss a

di Medicina,

non riusciva

a superare

l’esame

di Istologia

all’a te n e o

di Messina

n L’A I U TOCosì Pittelli

la porta

al cospetto

del rettore:

“Lo sai

chi è questo

s i g n o re? ”

”Sì, il rettore”

PRESO IL “C USTODE ” DEI TESTI

I magi e Carlo Magno:riti e gradi nei pizzinitrovati dai carabinieri

q“A NOME di Gaspare-Mel-

chiorre-Baldessarre e Carlo

Magno, che con il suo cavallo bianco

distrussero tutti i nemici del suo re-

gno, con una mantella sulle spalle e a

fianco uno spadino formarono il Tre-

quar tino”. È questo il testo del “piz-

z i n o”, scritto in un italiano incerto,

trovato ieri dai carabinieri del Ros

durante l’operazione “Rinasci-

t a -S co t t ” contro la cosca Mancuso.

Il “trequar tino” è uno dei gradi più

importanti per gli affiliati alla mafia

calabrese dopo quello del “p a d r i n o”

e del “quar tino”. In un altro pizzino,

invece, c’erano l’elenco dei gradi del-

la ‘ndrangheta. Tra gli arrestati con

l’accusa di associazione mafiosa

dalla Dda di Catanzaro c’è pure l’af-

filiato Salvatore Furlano. Per la cosca

dei Pardea Ranisi si occupava di e-

sercizio abusivo del credito e usura.

Secondo i pm aveva il compito di cu-

stodire “armi e scritti importanti co-

me le annotazioni su formule rituali

e regole sociali dell’o rga n i zza z i o -

ne”.

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Venerdì 20 Dicembre 2019 | IL FATTO QUOTIDIANO | CRONACA » 3

Nella Regione distruttadalla massomafiala politica è a pezziElezioni alle porte: destra data vincente (ma divisa sul nome)Pd e 5stelle per conto loro. Qui alla fine comandano le “famiglie ”

» ENRICO FIERRO

L’inchiesta su ’ndr an-gheta, politica e mas-soneria in Calabriauccide ogni speranza

di riscatto dei calabresi. Oltremille pagine, un film oscenosui rapporti incestuosi tra uo-mini delle istituzioni, impren-ditori, politici, affaristi incap-pucciati e boss. Una “cameradi compensazione”dove si de-cidevano appalti, incarichi eaffari, dove il potere si sedevaallo stesso tavolo con capi ’n-drine dai nomi fantasiosi: ’oS up re m o, S c am us c ia , P it ta ,C ar ne r a, P e pp ar i je u, Pa dr ePio, 38. Tutti insieme allegra-mente a succhiare il sangue diuna regione che sta morendo.Uccisa da chi blatera di lottaalla mafia e di riscatto a favoredi telecamera, e poi risponde auna sola regola, quella della“m asso mafi a”. Perché comedice il boss Luigi Mancuso ’oSupremo “la ’ndrangheta faparte della massoneria, è sottola massoneria. Hanno le stesseregole”.

QUI SI VOTA il prossimo 26gennaio e i partiti sono nelcaos. Zingaretti ha fatto unacoraggiosa operazione di rin-novamento escludendo il go-vernatore uscente Mario Oli-verio e candidando l’impren -ditore Pippo Callipo. Ma il Pdcalabrese è spaccato, Oliveriosi presenterà comunque. E orail coraggio del Nazareno si mi-surerà sulla trasparenza dellecandidature. Anche la destra,che i sondaggi danno vincentecon qualsiasi candidato, è infrantumi. In una cena ad Ar-core di pochi giorni fa, SilvioBerlusconi ha deciso la candi-datura della pupilla di CesarePreviti, Jole Santelli. Da Co-senza, però, dicono no e insi-stono per il sindaco della cittàMario Occhiuto. La Lega ha leliste pronte e Fratelli d’Italiapunta su Wanda Ferro. Teatri-no. Perché la politica, da que-ste parti, è da anni lotta per fin-ta. Di fronte agli affari e agli in-teressi, non esiste destra, né si-nistra, esistono le “famiglie”, igruppi di potere. E alloranell’operazione “Rinas cita”della procura di Nicola Grat-teri, ecco apparire un grandemanovratore: Giancarlo Pit-telli. Avvocato di grido e giàparlamentare di Forza Italiafedelissimo di Berlusconi,passato due anni fa a Fratellid’Italia incassando gli applau-

si di Giorgia Meloni che su T-witter esultava: “La comunitàdi Fratelli d’Italia cresce, sirafforza e dà il suo benvenutoa Giancarlo Pittelli: un valoreaggiunto per la Calabria e pertutta l’Italia”. Già. Massonedel Goi, Pittelli, ma anche dilogge coperte, ha contribuito,“pur non facendone formal-mente parte, al rafforzamento,alla conservazione e alla rea-lizzazione degli scopi della ’n-d ra n gh e ta ”, scrivono i pm.L’avvocato era affascinato dalmito del boss Luigi Mancuso,’o Supremo, per il quale svol-geva il ruolo di “uomo di cer-niera” con le logge massoni-che. “Per la formazione diForza Italia, Dell’Utri contat-tò i Piromalli”, racconta l’exparlamentare a un suo inter-locutore, accostando i potentiboss di Gioia Tauro a LuigiMancuso.

A disposizione della cosca,l’avvocato metteva la sua fittarete di relazioni politiche, conuomini dell’economia e appa-rati dello Stato. Ma Pittelli, orain carcere, era personaggio inbuoni rapporti con Nicola A-damo, già vicepresidente dellagiunta regionale. Adamo èconsiderato il “puparo”del go-vernatore Oliverio, il registadelle scelte per le prossime Re-gionali. Ora Adamo ha il divie-to di dimora in Calabria. Perl’accusa avrebbe favorito unaserie di interessi imprendito-riali “aggiustando sentenze”grazie a un suo amico magi-strato. In cambio gli vengonopromessi 50 mila euro. Che luinon rifiuta. Qualcuno forse sa-peva dell’inchiesta. E tremava.Il 2 novembre scorso, davanti auna affollata platea di dirigentidel Pd e giornalisti, l’onorevo -le Enza Bruno Bossio (mogliedi Adamo) attacca il procura-tore di Catanzaro: “Gratteri ha

ordinato a Zingaretti di non ri-candidare Oliverio”. GianlucaCallipo, classe 1982, era unagiovane promessa del Pd ren-ziano. Sindaco di Pizzo Cala-bro, guardava con interesse alnuovo partito di Renzi, ItaliaViva, ma per le Regionali si di-ceva pronto a sostenere la can-didatura del forzista MarioOcchiuto. Anche lui è in car-cere. Formalmente non fa par-te della ’ndrangheta, ma di fat-to – secondo le accuse – la fa-voriva negli affari.

POVERA Calabria, dove pochigiorni fa è stato arrestato il sin-daco di Villa San Giovanni,Giovanni Siclari (Forza Italia),fratello del senatore Marco,dello stesso partito. Sullo sfon-do la solita storia di appalti efavori alla Caronte&Touristche ha il monopolio dell’attra -versamento dello Stretto. Fra-telli d’Italia, invece, si è vistaammanettare il suo coordina-tore regionale Alessandro Ni-colò. La Procura antimafia diReggio Calabria lo ritiene un“pupo”nelle mani della poten-te cosca Libri. Giorgia Melonie Wanda Ferro, aspirante go-vernatrice della Regione,brindarono quando Nicolòpassò da Forza Italia a Fratellid’Italia. Povera terra senzasperanze e con flebili possibi-lità di Rinascita. Lo scriviamocon la maiuscola, perché cosìsi chiama l’inchiesta della Pro-cura di Catanzaro.

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La futura candidata del centrodestra Jole Santelli con Silvio Berlusconi, nel 2011 La Pre ss e

Al voto il 26 gennaioZingaretti ha provatoa rinnovare mollandoOliverio. Berlusconipunta su Jole Santelli

I PROTAGONISTI

La rete del potere• GIANCARLO PITTELLI66 anni. Arrestato.

Avvocato, massone, già

parlamentare di Forza Italia

ultra-berlusconiano, è poi

passato con Fratelli d’Italia;

affascinato dal mito del boss

Luigi Mancuso ‘o Supremo

era per i pm “l’u o m o - ce r n i e ra ”

tra cosche e logge massoniche

I nostri figlisono fuorie nont o r n e ra n n o ,p e rch és e n zas p e ra n zeD obbiamononrassegnarci ,e avereil coraggiodi occuparegli spaziche con‘R i n a s c i t a’abb i a m ol ib e ra t o

P RO C U R ATO R EDI CATANZARO

COLLETTI BIANCHI

Un vero esercitoal soldo dei bossDal carabiniereal funzionario

dall’inviato a Catanzaro

Oltre alle intercettazio-ni è stato il pentito An-

drea Mantella ad aprire u-no squarcio non solos u l l’ala militare della co-sca Mancusom a a n c h esull’e l e n-co stermi-n a t o d i“c ol let t ib i a n c h i ”venuti fuorid a l l e d e l l ’ i n-chiesta “Rinascita-Scott”.Professionisti che, secon-do la Dda, sarebbero statial servizio della ’n dr an-gheta. Il collante che uni-sce i due mondi è semprela massoneria. Tra gli in-dagati per concorso ester-no, infatti, c’è il gran mae-stro onorario del Goi UgoBellantoni, oggi ottanta-treenne dopo una vita pas-sata alla guida dell’Ufficiotecnico del Comune di Vi-bo Valentia. Nei suoi con-fronti il gip non ha ritenu-to sufficiente la gravità in-diziaria delle accuse ma ilsuo nome era stato fattodal collaboratore Mantel-la: “Avevano rapporti conla ’ndrangheta, nel sensoche gli chiedevano dei fa-vori e loro si mettono a di-sposizione, per ottenereprovvedimenti ammini-strativi e autorizzazioni,favori in ospedale, posti dilavoro”.

A PROPOSITO di massone-ria, Mantella punta il ditocontro uno dei principaliindagati: l’avvocato ed exsenatore di Forza ItaliaGiancarlo Pittelli: “So percerto che è un massoneche si prestava a fare favoriai suoi assistiti e a soggettidiversi, anche se non era-no stati nominati. Me lodisse Saverio Razionale(che si occupava della ge-stione economico-finan-ziaria della cosca, n dr )quando mi disse che l’av -vocato Pittelli era un ‘ami -c o’ e lo definiva ‘uno deinostri’”. I favori all’ex par-lamentare li faceva anchel’ex comandante del Nu-cleo operativo dei carabi-nieri di Catanzaro GiorgioNaselli. Il militare era so-lito, secondo la Procura,passare informazioni ri-servate a Pittelli e quindi,secondo gli inquirenti, fa-voriva la ’ndrangheta. Incarcere è finito pure l’exdifensore del pentito, l’av -vocato Francesco Stilo, di-fensore dell’uomo che,qualche settimana fa, hacercato di varcare la fron-tiera tra Italia e Svizzeracon un assegno da 100 mi-lioni di euro.

LU. MU.

IL CUGINO PENTITO RACCONTA

“I gay nella ’ndrinanon devono esistere”Così morì ’u picciottu

qUCCISO dalla sua stessa cosca per-

ché gay. Ai pm di Catanzaro, la storia

di Filippo Gangitano detto ’u picciottu la rac-

conta suo cugino, il collaboratore di giusti-

zia Andrea Mantella. Stando al suo verbale

finito nell’ordinanza dell’operazione “Rina-

s c i t a -S co t t ”, insieme avevano commesso

omicidi per conto della cosca Lo Bian-

co-Barba. Il clan lo aveva scoperto dopo

che Gangitano era andato a vivere a casa

del padre con il compagno. L’onta doveva

essere lavata in famiglia per cui fu incari-

cato lo stesso Mantella dell’omicidio. A

nulla servirono i tentativi di convincere i

boss Carmelo Lo Bianco (deceduto) e Vin-

cenzo Barba a salvargli la vita. “Cercai di

risolvere la situazione – sono le parole del

pentito – facendolo cacciare, ma tutti e due

mi dissero che queste cose ‘non devono e-

s i s te re ’. Non ci potevamo permettere di a-

vere o di avere avuto un gay nella cosca”. A

sparare a Filippo Gangitano, nel 2002, è

stato Francesco Scrugli, poi ucciso in un ag-

guato. I fratelli del pentito lo avvolsero in dei

sacchi del mangime e lo sotterrarono in un

luogo sterrato dove poi fu realizzata una

s t ra d a .

• NICOLA ADAMO60 anni. Divieto di dimora

in Calabria. Politico di lungo

corso, ha attraversato

il potere dal Pci al Pd, vice

governatore della Calabria

dal 2005 al 2009. È ora

considerato il regista

dell’attuale governatore

Oliverio pronto a ricandidarsi

contro il suo ex partito, il Pd

• LUIGI INCARNATO64 anni. Arresti domiciliari.

Segretario regionale del Psi,

commissario liquidatore della

Sorical, la società delle risorse

idriche calabresi, è accusato

di corruzione elettorale. È tra

i principali sostenitori della

ricandidatura dell’u s ce n te

Oliverio alla presidenza

della Regione Calabria

• GIANLUCA CALLIPO37 anni. Arrestato. Rieletto

per la seconda volta sindaco

di Pizzo Calabro nel 2017,

presidente dell’Anci, “g i ova n e

p ro m e ss a ” del Pd renziano,

guardava ora a Italia viva con

interesse. È accusato di aver

ricevuto beneficio elettorale

dalla famiglia di ’n d ra n g h e t a

Bonavota alle ultime comunali

Page 4: LA RETATA BLITZ DEL PM GRATTERI: “COME IL MAXI-PROCESSO … 12 19 Il.Fatto.Quotidiano L… · ha lanciato un sasso nello stagno q daniela ranieri a pag. 13 i cimeli di casa verdini:

4 » POLITICA | IL FATTO QUOTIDIANO | Venerdì 20 Dicembre 2019

» GIANNI BARBACETTO

L’operazione di iericontro la ’ndranghe -ta è valutata da Fede-r i c o C a f i e r o D e

Raho, procuratore nazionaleantimafia, come “u n’o p er a-zione di grandissima impor-tanza che dimostra, da unaparte, qual è la forza di con-trasto degli organismi di po-lizia giudiziaria sul territoriocalabrese; dall’altra, l’a m-piezza della pre-senza delle co-s c h e i n C a l a-bria”.

Oltre 330 ar-resti di affiliatie fiancheggia-tori delle co-sche di ViboVa l e n t i a .

Un numero cosìrilevante di arre-s t i e v i d e n z i aquanto sia ampia la presenzamafiosa nel territorio cala-brese e quanto sia difficile peri cittadini per bene non essereinfangati, coinvolti e magariaddirittura risucchiati nelvortice ’ndranghetista.

Tra gli arrestati e gli indagatici sono professionisti, mas-soni, politici.

Questa operazione dimostracome la ’ndrangheta abbia lacapacità di attirare profes-sionisti, la componente chele ha permesso di fare un sal-to di qualità e di passare dallecosche dalle regole quasi ru-dimentali, basate sui legamidi sangue, a un’o r g a ni z z a-zione che ha saputo esplode-re nel mondo economico e hasaputo stringere rapporti an-che con la politica. Ha saputomuoversi con un’i nt el li ge n-za particolarmente raffina-ta, con scelte che la sottraes-sero per anni all’at t en zi on egiudiziaria. Nei primi AnniNovanta, la ’ndrangheta erastata coinvolta dai Corleone-si di Cosa nostra nella strate-gia stragista di guerra alloStato. Nel 1994 tutti i capi ’n-dranghetisti riuniti a Nicotraavevano però deciso di so-spendere la loro partecipa-zione: da ora basta, avevanodeciso, noi stiamo bene conle istituzioni, basta guerra al-lo Stato. Questo è il segnalechiaro di quale sia la strategiadella ’ndrangheta, che simuove per infiltrarsi, attra-verso la massoneria, nelmondo dell’economia, dellaborghesia, e per raggiungereanche la politica.

Oggi qualche boss mafiosocerca di alleviare la propria

P rocuratoren a z ion a lea nt i m a f i aI nte rce t t a z io -ni ambientalidei Carabinie-ri. A lato, Fe-derico CafieroDe Raho Ansa

situazione carceraria di-chiarandosi “d i ss oc i ato”,ma senza collaborare con lag i u st i z i a .

La dissociazione è stata un fe-nomeno che si è manifestatotra la fine degli Anni Ottanta el’inizio dei Novanta soprat-tutto in alcuni processi di ca-morra. È stata una mina va-gante, in cui i boss si procla-mavano dissociati senza di-mostrare però una vera rot-tura con il mondo mafiosod’appartenenza. In un caso,un dissociato, uscito dal car-cere, è tornato a fare il capodel suo gruppo mafioso. Oggitorna lo spettro della disso-ciazione, vuota e impalpabi-le. È chiaro che la dissociazio-ne non può avere alcun rico-noscimento, se non è accom-pagnata dalla dimostrazionedi aver davvero rotto con ilmondo mafioso.

Ma la recente sentenza dellaCorte costituzionale ha sta-bilito che la collaborazionecon la giustizia non è più l’u-nico requisito che possa su-perare l’ergastolo ostativo eaprire alla concessione dipermessi premio.

Se la collaborazione non è piùl’unica condizione, ora biso-gna dunque individuare qualisiano i comportamenti che di-mostrano la reale frattura conl’organizzazione mafiosa. Ladecisione non è più automa-tica, ma rimessa alla valuta-zione del giudice. Ma dev’e s-sere chiaro che la dissociazio-ne non basta, così come nonbasta la buona condotta incarcere: il mafioso è uno cheosserva le regole delle istitu-zioni, che considera interlo-

cutori da piegare ai suoi inte-ressi. È necessario dimostra-re che si è davvero rotto il vin-colo con l’or ganiz zazi onemafiosa. Come? Al momentonon siamo in grado di indica-re le modalità concrete.

Le nuove tecnologie di co-municazioni, come il G5,possono diventare un aiutoalle organizzazioni crimina-li? Come pure Facebook,Whatsapp e Instagram, chenon sono intercettabili.

Il pericolo è concreto. Lo stia-mo affrontando insieme, laDirezione nazionale antima-fia, le polizie, i servizi di sicu-rezza. Perché i canali non in-tercettabili possono essere u-sati dalle organizzazioni ma-fiose, ma anche dai gruppiterroristici. C’è un’in izi ati vacomune anche delle Procurenazionali italiana, francese,olandese, tedesca, che hannocoinvolto il Parlamento euro-peo e la commissione parla-mentare europea sulla Giu-stizia, per chiedere ai gestoridi telefonia e di servizi inter-net la possibilità di controllodei sistemi di comunicazione,per rendere possibili le inter-cettazioni quando richiesteper motivi di mafia e terrori-smo. È un problema che ab-biamo posto a livello euro-peo.

La riforma della prescrizio-ne, con la sua interruzionedopo la sentenza di primogrado, è un aiuto anche alcontrasto alla criminalitào r ga n i zz a t a?

Sì. La prescrizione comun-que è un problema. La mafia siinfiltra nei vari settori e si raf-forza laddove la giustizia non

riesce ad e-sercitare lap r o p r i ag i u r i s d i-zione, lad-dove vi so-no sacche diillegalità. Le ma-fie intervengono a oc-cupare gli spazi chesarebbero propri del-la giustizia. Pensate aun cittadino che nonriesce dopo anni avedere riconosciutii propri diritti, e siaffida allora alla giu-stizia parallela, quel-la illegale, quella mafiosa.Forse il primo compitodella politica dovrebbe es-sere quello di abbreviare itempi dei processi dando lerisorse necessarie alla mac-china della giustizia. Spesso siafferma che c’è un grande ar-retrato, facendo intendereche è colpa dei giudici. Ma lerilevazioni comparate con glialtri Paesi europei ci diconoche i giudici italiani sonoquelli che producono più sen-tenze. E allora forse il numerodei giudici non è sufficiente.Bisogna dunque interveniresul processo, renderlo più ve-loce, dare più risorse alla giu-stizia e aumentare anche ilnumero dei giudici. Resa piùveloce la giustizia, la prescri-zione può restare interrottacon la sentenza di primo gra-do. Il processo deve essere ce-lebrato e non deve essere o-stacolato. Pensare a una pre-scrizione interrotta dopo ilprimo grado è un passo in a-vanti.

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“E difficile per i cittadininon farsi risucchiare qui”

PERMESSI PREMIOPER I BOSS AL 41-BIS

La dissociazioneè una mina vagante,i boss si proclamanotali senza dimostrareperò una vera rotturacon il mondo mafiosod’a p p a r te n e n za

SERVONO RISORSEE PIÙ GIUDICI

Bisogna abbreviarei tempi dei processi sela giustizia è più veloce,la prescrizionepuò essere interrottacon la sentenzadi primo grado

L’I N T E RV I STA

Cafiero De Raho“I social media,la tecnologia 5G, i canalinon intercettabili, rendonole organizzazioni mafioseancora più pericolose”

L’EX RAS DELLE COOP ROMANE

“Mondo di mezzo”Buzzi ai domiciliaridopo cinque anni

qESCE DAL CARCERE e va ai domi-

ciliari uno dei principali protagonisti

dell’inchiesta Mondo di mezzo: Salvatore

Buzzi, il “ra s ” delle cooperative romane,

dopo cinque anni lascia la cella. Lo ha de-

ciso la Corte di appello di Roma accoglien-

do una istanza presentata dai difensori di

Buzzi, gli avvocati Pier Gerardo Santoro e

Alessandro Diddi. La richiesta della revoca

o della sostituzione della misura della de-

tenzione in carcere da parte dei legali di

Buzzi, condannato a 18 anni e 4 mesi, è ar-

rivata dopo che la Cassazione il 22 ottobre

scorso aveva fatto cadere l’accusa di asso-

ciazione a delinquere di stampo mafioso

decidendo in sostanza che il sodalizio che

imperversava nella capitale, forte anche di

una contiguità con la politica, non era ma-

fia. "Una prima istanza era stata rigettata

un mese fa ma un calcolo preciso dei ter-

mini di custodia cautelare ci ha fatto pro-

nosticare che fra poco più di un mese e

mezzo la misura si sarebbe estinta – spie-

gano Santoro e Diddi – e a questo punto

abbiamo osato riproporre gli arresti domi-

ciliari alla Corte di appello di Roma che ce li

ha accolti".