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La resistenza

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La resistenza

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La resistenza è la capacità di protrarre un’attività fisica nel tempo, senza che diminuisca l’intensità di lavoro,

La resistenza

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La resistenza può essere:• Generale: si riferisce alla

capacità di eseguire per un lungo tempo un’attività fisica che impegna, assieme all’apparato cardiorespiratorio, gran parte delle masse muscolari.

• Locale: è la capacità di una limitata parte della muscolatura di eseguire un lavoro a lungo.

• Specifica: è il particolare tipo di resistenza richiesto per eseguire lo specifico gesto di gara di una disciplina sportiva.

La classificazione della resistenza

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•Resistenza aerobica: il lavoro muscolare compiuto

proviene prevalentemente dalla combustione di glucidi e

grassi. Il lavoro muscolare può essere protratto per

lunghissimo tempo e le tensioni muscolari sviluppate sono

piuttosto basse.

• Resistenza anaerobica: la trasformazione dei substrati

(glucidi, grassi e proteine) avviene in assenza di ossigeno. Il

meccanismo sollecitato principalmente è quello lattacido e

le tensioni muscolari, di media intensità, possono essere

protratte per un tempo relativamente lungo.

Resistenza: meccanismi energetici utilizzati

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In funzione della durata viene classificata in:

•di lunga durata: la durata dell’impegno

organico e muscolare supera gli 8 minuti, per

proseguire anche 2-3 ore.

• di media durata: coinvolge sia il

meccanismo aerobico sia quello

anaerobico lattacido. Il lavoro può durare

da 2' a 8' circa.

•di breve durata: è predominante

l’impegno del meccanismo anaerobico-

lattacido. Richiede un buono sviluppo della

resistenza alla forza e della resistenza alla

velocità. Il lavoro può essere protratto da 45"

a 120" circa.

Resistenza: classificazione in base alla durata

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Resistenza alla forza: è la capacità dell’organismo di

opporsi alla fatica in prestazioni con richiesta di forza

prolungata nel tempo e con elevate esigenze di resistenza

locale. È particolarmente sollecitata in discipline caratterizzate

da gesti ciclici che si realizzano contro resistenze basse, come

per esempio il ciclismo, ma anche nella lotta, nel calcio e nel

rugby.

Resistenza alla velocità: è la capacità del muscolo di

lavorare a lungo a velocità vicine a quelle massime di un

soggetto. Può anche essere intesa come capacità di ripetere

molti scatti in successione a brevi intervalli l’uno dall’altro.

Resistenza: altre forme

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Schema riassuntivo

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Fattori fisiologici della resistenza

I fattori fisiologici possono dipendere da componenti centrali , cioè dalla capacità di trasportare molto ossigeno dai polmoni ai muscoli, e da componenti periferiche, che sono legate alla capacità di distribuzione del sangue ai muscoli più impegnati.

Sono componenti centrali: • l’efficienza dell’apparato cardiocircolatorio, con particolare riguardo alla gettata cardiaca, e respiratorio;• il contenuto nel sangue di ossigeno (quantità di globuli rossi e di emoglobina); • il contenuto nel sangue di fonti energetiche (glucidi e acidi grassi).

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Fattori fisiologici della resistenza

Sono componenti periferiche: • la presenza di un’alta percentuale di fibre di tipo I (rosse o a contrazione lenta) nei muscoli impiegati; • il livello di vascolarizzazione muscolare: più capillari riforniscono una fibra, più ossigeno potrà essere impiegato;• la capacità di assorbimento e di sfruttamento dell’ossigeno, che dipende dal numero di mitocondri e dalla funzionalità enzimatica; • la capacità di immagazzinamento e trasformazione delle fonti energetiche.

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Fattori tecnici della resistenza

I fattori tecnici: • Preparazione specifica per il lavoro da svolgere. • Corretta automatizzazione del movimento. • Economicità del gesto (sforzo muscolare a basso costo energetico). • Corretta distribuzione dello sforzo. • Coordinazione dei movimenti (corretto alternarsi di contrazione e decontrazione dei muscoli agonisti e antagonisti).

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Fattori psicologici della resistenza

I fattori psicologici:

• Interesse per l’attività che si sta

svolgendo.

• Capacità volitiva e forte motivazione.

• Autodisciplina e impegno.

• Stimoli esterni (l’ambiente,

l’incoraggiamento, il pubblico).

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Schema riassuntivo

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• Metodi continui:

– a velocità costante:

fondamentale

nell’allenamento giovanile

– a ritmo variabile:

prevede l’alternarsi di fasi

di lavoro a maggiore e

minore impegno (fartlek,

metodo intermittente)

– a ritmo

progressivamente

accelerato: difficile da

gestire

Metodi continui di allenamento

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• Metodi interrotti da pause– metodi intervallati: è possibile svolgere un volume di

lavoro elevato a intensità superiori a quelle del lavoro continuo;

– metodo delle ripetizioni: sono indicati per discipline sportive a elevata intensità;

– circuit training: finalizzata soprattutto al miglioramento della resistenza generale e della resistenza alla forza.

Metodi di allenamento

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Schema riassuntivo

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Effetti a livello generale dell’allenamento della resistenza:

• Migliorano le capacità di recupero.

• Si riducono i traumi.

• Aumenta la capacità di sopportazione psicologica alla fatica.

• Rimangono costantemente elevate sia la rapidità di reazione che d’azione.

• Diminuiscono gli errori tecnici.

• La salute diventa più stabile: migliora la resistenza alle malattie infettive e agli sbalzi di temperatura.

Effetti a livello generale dell’allenamento della resistenza

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Effetti a livello fisiologico dell’allenamento della

resistenza:

• Aumenta il volume delle cavità cardiache e la forza di

contrazione del cuore.

• Aumenta il diametro e il numero dei capillari muscolari.

• Aumenta il numero e la dimensione dei mitocondri.

• Diminuisce la frequenza cardiaca a riposo.

• Aumenta il volume del sangue e dei globuli rossi.

• Aumenta la capacità dei sistemi "tampone”.

• Aumentano i volumi polmonari.

Effetti a livello fisiologico dell’allenamento della resistenza

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La resistenza in relazione all’età

L’età d’oro per lo sviluppo della resistenza è tra i 10 e i 15

anni: a quest’età, infatti, si registra il picco d’impennata di

crescita della capacità di resistenza in quanto è

particolarmente favorevole il rapporto peso/potenza;

a 17-18 anni si raggiunge la massima capacità di

resistenza.

Gli adolescenti sono particolarmente adatti a carichi di

resistenza di tipo aerobico.

Gli sportivi allenati nella resistenza mantengono una

capacità di prestazione straordinariamente elevata durante

tutta la loro vita.

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I principi per l’allenamento della resistenza

• Prima di tutto occorre incrementare la resistenza generale,

aumentando prima il volume e solo in un secondo tempo

l’intensità di lavoro.

• I principianti devono impiegare come metodo principale

quello del carico prolungato o della durata a velocità

costante.

• Misure ottimali di recupero (riposo, alimentazione ecc.)

rendono più efficace l’allenamento della resistenza.

• Una volta terminato il lavoro programmato, non

interrompere bruscamente l’esercizio, ma proseguire per

alcuni minuti camminando o correndo blandamente.

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Schema riassuntivo