La resistenza al Fuoco STABILITÀ Attitudine a conservare la resistenza meccanica TENUTA Attitudine...

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La resistenza al Fuoco La resistenza al Fuoco STABILIT STABILIT À À Attitudine a Attitudine a conservare conservare la la resistenza resistenza meccanica meccanica TENUTA TENUTA Attitudine a non Attitudine a non lasciar passare né lasciar passare né a produrre, se a produrre, se sottoposto sottoposto all'azione del all'azione del fuoco da un lato, fuoco da un lato, fiamme, vapori, fiamme, vapori, gas caldi, sul gas caldi, sul lato opposto lato opposto ISOLAMENTO ISOLAMENTO TERMICO TERMICO Attitudine a Attitudine a ridurre la ridurre la trasmissione trasmissione del calore del calore NON DEVE CROLLARE, NON DEVE FAR PASSARE FIAMME, FUMO E GAS; DEVE ISOLARE DAL CALORE

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La resistenza al FuocoLa resistenza al Fuoco

STABILITSTABILITÀÀ

Attitudine a Attitudine a conservare la conservare la

resistenza resistenza meccanicameccanica

TENUTATENUTA

Attitudine a non lasciar Attitudine a non lasciar passare né a produrre, passare né a produrre,

se sottoposto se sottoposto all'azione del fuoco da all'azione del fuoco da

un lato, fiamme, un lato, fiamme, vapori, gas caldi, sul vapori, gas caldi, sul

lato oppostolato opposto

ISOLAMENTO ISOLAMENTO TERMICOTERMICO

Attitudine a Attitudine a ridurre la ridurre la

trasmissione trasmissione del caloredel calore

NON DEVE CROLLARE, NON DEVE FAR PASSARE FIAMME, FUMO E GAS; DEVE ISOLARE DAL CALORE

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PROVA STANDARD DEL FUOCOPROVA STANDARD DEL FUOCO

Tale prova serve a determinare il grado di resistenza al fuoco Tale prova serve a determinare il grado di resistenza al fuoco nonché la proprietà di isolamento termico di ponti o paratie.nonché la proprietà di isolamento termico di ponti o paratie.

Si dispone un campione di lamiera con una superficie esposta Si dispone un campione di lamiera con una superficie esposta all'azione di un forno, la cui temperatura varia nel variare nel all'azione di un forno, la cui temperatura varia nel variare nel tempo, secondo la seguente tabella:tempo, secondo la seguente tabella:

Tempo (minuti) Temperatura (gradi)

0 0

5 556

10 659

15 718

30 821

60 925

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A – 60Classe (paratia o ponte)Classe (paratia o ponte)

La LETTERA indica la La LETTERA indica la TENUTATENUTA

A non passano fuoco, fumo, A non passano fuoco, fumo, gas e vapori sul lato opposto gas e vapori sul lato opposto per 60 minutiper 60 minuti B non passano fuoco, fumo, B non passano fuoco, fumo, gas e vapori sul lato opposto gas e vapori sul lato opposto per 30 minutiper 30 minuti C le paratie sono costruite C le paratie sono costruite con materiali incombustibili ma con materiali incombustibili ma non soddisfano la prova non soddisfano la prova standard del fuocostandard del fuoco

Il NUMERO indica Il NUMERO indica l'ISOLAMENTO TERMICOl'ISOLAMENTO TERMICO (espresso in MINUTI)(espresso in MINUTI) -- 60: per 60 minuti la 60: per 60 minuti la superficie non esposta deve superficie non esposta deve avere una temperatura media avere una temperatura media non superiore ai 139°C (e non superiore ai 139°C (e comunque un qualsiasi suo comunque un qualsiasi suo punto non deve superare i punto non deve superare i 180° (225° per la classe B)180° (225° per la classe B)

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Classe (paratia o ponte)Classe (paratia o ponte)

Cosa significano le seguenti sigle?Cosa significano le seguenti sigle?

A–60 A–30 A–15 A–0 B–30 B–15 B–0A–60 A–30 A–15 A–0 B–30 B–15 B–0

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Sistemi di segnalazione degli incendi

Obiettivirilevare un incendio al suo nascere

segnalare l'incendio al personale di bordo

ComposizioneSensore – Trasduttore - Centralino di controllo

Applicato alla paratia o al cielo dei locali da proteggere, è sensibile agli effetti determinati dal processo di combustione: - variazione dei parametri FISICI

- temperatura- calore- pressione

- variazione dei parametri CHIMICI- fumo- ioni

Devono convertire l'informazione (es. l'interruzione di un circuito elettrico) in un segnale acustico o luminoso

Situato sul ponte di comando e nelle stazioni antincendio, consente di localizzare il locale e dare l'avvio alle procedure antincendio

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Sistemi di segnalazione degli incendi

Tipologia - OTTICI

- Rilevatori di FUMO - Rilevatori di FIAMMA

- TERMICI - A MASSIMA ASSOLUTA - DIFFERENZIALI - SEMI DIFFERENZIALI - A FUSIBILE

- PNEUMATICI - A PRESSIONE - Ad ESPANSIONE

- IONICI

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Sistemi di segnalazione degli incendiTermici a massima assoluta

Termici differenziali

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Sistemi di segnalazione degli incendiTermici a fusibile

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Sistemi di segnalazione degli incendiPneumatico

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Sistemi di segnalazione degli incendirilevatore a fialetta con liquido volatile

Il liquido contenuto all'interno della fialetta (figura 1), all'aumento della temperatura, aumenta le sue dimensioni e rompe la fialetta. La molla ad essa collegata non trova più la resistenza della fialetta e si decomprime chiudendo il circuito d’allarme (figura 2 - impianto sprinkler)

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Sistemi di segnalazione degli incendiRilevatore di fumo

Questo tipo di rilevatori è sensibile alla presenza dei prodotti della combustione tramite un sistema di cellule fotoelettriche. Le piccole particelle solide che compongono il fumo sono in grado di alterare le proprietà di riflessione dei vari tipi di radiazione impiegati

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Sistemi di segnalazione degli incendiRilevatore ionico

In alcuni tipi di incendi nel “primo” fumo (quello sprigionato nella fasi di ignizione e sviluppo) è contenuto un certo numero di ioni generati dal processo chimico di combustione. Il rilevatore ionico è adatto a rilevare tutti i fumi chiari, scuri ed aerosol ed è particolarmente indicato per la rilevazione di fuochi covanti o a lenta combustione.

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Sistemi di segnalazione degli incendiRilevatore termico semi-differenziale

(termovelocimetrico)

Il rilevatore termovelocimetrico sfrutta la variazione ohmica (resistenza elettrica) di una pastiglia termica a semiconduttore, al variare della temperatura, integrandola nell’unità di tempo. Adatto a rilevare un rapido aumento di temperatura e il superamento della massima prefissata. Viene utilizzato dove lo sviluppo d’incendio si manifesta con fiamme immediate, o in tutti quei luoghi in cui sono sempre presenti fumi, vapori o condizioni ambientali difficili, che rendono precario l’utilizzo di rilevatori di fumo.

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Protezione Strutturale delle navi

TUTTE LE NAVII MEZZI DI SFUGGITA DEVONO ESSERE PROTETTI (CORRIDOI, SCALE, PORTE) AL FINE DI CONSENTIRE IL RAPIDO RAGGIUNGIMENTO DEI PUNTI DI RIUNIONE E GARANTIRE GLI SPOSTAMENTI IN CONDIZIONI DI SICUREZZA

GLI IMPIANTI DI VENTILAZIONE DEVONO ESSERE DOTATI DI DISPOSITIVI CHE CONSENTANO LA LORO CHIUSURA ANCHE A DISTANZA

OGNI NAVE DEVE ESSERE DOTATA DI UNA O DUE STAZIONI ANTINCENDIO ALTAMENTE PROTETTE E DOTATE DI ISOLAMENTO TERMICO, DALLE QUALI POTER AZIONARE OD ARRESTARE IL GENERATORE DI EMERGENZA, LE PORTE TAGLIAFUOCO, GLI IMPIANTI DI VENTILAZIONE, ECC...

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Protezione Strutturale delle naviNavi passeggeri

1LO SCAFO E LE SOVRASTRUTTURE SONO COSTRUITE IN ACCIAIO OD IN

MATERIALE EQUIVALENTE

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Protezione Strutturale delle naviNavi passeggeri

LE EVENTUALI APERTURE ESISTENTI SONO PROTETTE DA PORTE TAGLIAFUOCO (CLASSE A)

PROVVISTE DI SISTEMI DI CHIUSURA MANUALI ED AUTOMATICI

2

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LE PARATIE TAGLIAFUOCO CONCORRONO A FORMARE LA “COMPARTIMENTAZIONE DI

GALLEGGIABILITA' E SONO TUTTE DI

CLASSE A3

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Protezione Strutturale delle naviNavi passeggeri

LE SOVRASTRUTTURE SONO SUDDIVISE IN ZONE VERTICALI PRINCIPALI, DELIMITATE DA PARATIE

TRASVERSALI, DISTANTI TRA LORO AL MASSIMO 40 METRI, CHE SI ESTENDONO DAL CIELO DEL DOPPIOFONDO FINO

ALL'ULTIMA SOVRASTRUTTURA

4

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5I LOCALI ALL'INTERNO DELLE ZONE VERTICALI PRINCIPALI

SONO SEPARATI DA PONTI O PARATIE DI CLASSE A, B OPPURE C IN BASE A QUANTO PRESCRITTO IN APPOSITE

TABELLE CHE TENONO CONTO DELLA DESTINAZIONE D'USO DEI LOCALI

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6OGNI ALLOGGIO O LOCALE DI SERVIZIO DEVE ESSERE DOTATO DI UN SISTEMA FISSO DI RILEVAZIONE ED

ALLARME ED UN SISTEMA AUTOMATICO SPRINKLER DI ESTINZIONE

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7LE DIVISIONI CHE DELIMITANO I CORRIDOI E LE VIE DI FUGA DEVONO ESSERE ALMENO DI

CLASSE B

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Protezione Strutturale delle naviNavi cisterna, gasiere e chimichiere

1

Sono dichiarate ZONE PERICOLOSECISTERNE

LOCALE POMPESPAZIO SOVRASTANTE LA ZONA DI CARICO

LOCALE VERNICI

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2

LO SCAFO, LE SOVRASTRUTTURE E LE PARATIE STRUTTURALI SONO COSTRUITE IN ACCIAIO O IN MATERIALE EQUIVALENTE

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3

I LOCALI ALLOGGI SONO POSTI A POPPAVIA DELLA ZONA PERICOLOSA (ZONA

SUPERIORE ALLA ZONA DI CARICO) E SONO SEPARATI DA ESSA DA UNA PARATIA DI

CLASSE A60 (NON HANNO APERTURE CHE SI AFFACCIANO NELLA ZONA DI CARICO)

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4

IL LOCALE MACCHINE É POSTO A POPPAVIA DELLA ZONA DI CARICO,

SEPARATO DA ESSA CON UNA PARATIA DI CLASSE A60 E CON UNA INTERCAPEDINE (ANCHE IL LOCALE POMPE PUÒ FUNGERE

DA INTERCAPEDINE)

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Protezione Strutturale delle naviNavi cisterna, gasiere e chimichiere

5

NELLA SUDDIVISIONE INTERNA DEI LOCALI EQUIPAGGIO SONO USATE PARATIE E

PONTI DI CLASSE B O C, SENZA PREVEDERE SISTEMI AUTOMATICI DI

SEGNALAZIONE O ESTINZIONE (PREVISTI NEI MEZZI DI SFUGGITA)

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Protezione Strutturale delle naviNavi cisterna, gasiere e chimichiere

6

NELLE ZONE PERICOLOSE NON SONO AMMESSE INSTALLAZIONI ELETTRICHE DI

ALCUN GENERE (SALVO POCHE E REGOLAMENTATE ECCEZIONI).

(LA ZONA DI CARICO E SCARICO DEVE ESSERE PROTETTA DA UN SISTEMA DI MESSA A TERRA)

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Protezione Strutturale delle naviNavi da carico (portacontainer, porta auto, ecc...)

1

LO SCAFO, LE SOVRASTRUTTURE E LE PARATIE STRUTTURALI SONO COSTRUITE IN ACCIAIO O IN MATERIALE EQUIVALENTE

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Protezione Strutturale delle naviNavi da carico (portacontainer, porta auto, ecc...)

2

LE AREE ADIBITE AD ALLOGGI E SERVIZI DEVONO AVERE UNA

PROTEZIONE PASSIVA ANTINCENDIO (TRE DIVERSI METODI)

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Protezione Strutturale delle naviNavi da carico (portacontainer, porta auto, ecc...)

Metodo IC: si basa sulla circoscrizione dell'incendio, facendo uso di paratie tagliafuoco classe B o C, senza prevedere né apparecchi automatici di estinzione o segnalazione (previsti per i mezzi di sfuggita)Metodo IIC: si basa sull'intervento rapido di un mezzo estinguente e non pone limiti sul tipo di paratie divisionali, da usare nelle suddette aree. Nelle zone a rischio è prescritta l'esistenza di un impianto automatico per la rilevazione, l'allarme e l'estinzione (tipo sprinkler)Metodo IIIC: si basa sulla rilevazione dell'incendio e quindi sull'intervento umano. I locali con una superficie superiore ai 50m2 vanno delimitati con paratie di classe A o B, mentre per le altre zone è prevista l'istallazione di un sistema di rilevazione e di allarme.

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Su navi destinate a servizi speciali, come ad esempio trasporto di automobili, dove la sistemazione delle paratie tagliafuoco sarebbe incompatibile con lo scopo al quale la nave è destinata (i garage si estendono per tutta la lunghezza della nave), devono essere sistemati, con specifica approvazione da parte dell’amministrazione, mezzi equiva-lenti per circoscrivere e estinguere gli incendi (impianti a schiuma meccanica ad alta espansione o Hi-Fog)

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Protezione Strutturale delle naviImpianti fissi antincendio

Impianti a idrante (detti anche “semifissi”)

Impianti a pioggia tipo sprinkler

Impianti nebulizzatori

Impianti a CO2

Impianti a Schiuma meccanica

Impianti a Gas inerti

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Impianti a pioggia tipo sprinkler

A UMIDOL'impianto sprinkler a umido è composto da una rete di tubazioni piene d'acqua in pressione, sulle quali sono installati degli ugelli erogatori ed una valvola d'allarme. Gli ugelli erogatori montano un bulbo termosensibile, generalmente in vetro, all'interno del quale è contenuto un liquido. Con l'innalzamento della temperatura questo liquido si dilata sino a rompere il bulbo (tale temperatura è detta temperatura nominale del bulbo – 70, 80 o 100°C). Quando la temperatura dell'ambiente protetto raggiunge la temperatura nominale del bulbo, quest'ultimo si rompe lasciando fuoriuscire l'acqua nel punto interessato dall'incendio. L'impianto è alimentato da un apposita cisterna di acqua dolce, e da un sistema di pompaggio ad acqua marina, che si aziona una volta che si è esaurita la cisterna. Per ripristinare l'impianto si deve provvedere alla pulizia delle tubazioni.

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Impianti a pioggia tipo sprinkler

A SECCOL'impianto sprinkler a secco ha un funzionamento molto simile a quello a umido ma nelle tubazioni di distribuzione è presente aria compressa anziché acqua. Quando si apre uno sprinkler, la variazione di pressione (come nell'impianto a umido) permette l'apertura del piattello della valvola d'allarme. L'acqua invade le tubazioni e fuoriesce dagli ugelli intervenuti. Tale impianto deve essere accessoriato da un compressore d'aria e da sistemi di controllo e gestione anche di tipo elettrico. L'utilizzo di questo tipo di impianto permette l'istallazione ove ci sia pericolo di gelo.

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L'IMPIANTO AD ACQUA DI TIPO SPRINKLER È NECESSARIO IN TUTTI I LOCALI IN CUI L'UOMO È PRESENTE (ESEMPIO ALLOGGI EQUIPAGGIO E PASSEGGERI, MENSE, BAR, LUOGHI DI RITROVO).

UNA PERSONA CHE DOVESSE TROVARSI NEL LOCALE IN CUI SI ATTIVA L'IMPIANTO AVREBBE DEL TEMPO PER ALLONTANARSI SENZA SUBIRE GRAVI DANNI.

Impianto sprinkler in funzione

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Impianti nebulizzatori HI FOG (water mist)

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Impianti a CO2

IDEALE PER LOCALI IN CUI Ė PRIORITARIA LA CONSERVAZIONE DEL BENE CONTENUTO E LO SPEGNIMENTO IMMEDIATO DELL'INCENDIO (ES. LOCALE MACCHINE). DATO CHE LA CO2 IN TALI QUANTITÁ È MORTALE PER L'UOMO CHE SI DOVESSE TROVARE NEL LOCALE, L'IMPIANTO È ESCLUSIVAMENTE AD ATTIVAZIONE MANUALE. L'IMPIANTO PRIMA DI ENTRARE IN FUNZIONE EMETTE UN SEGNALE ACUSTICO E OTTICO DI PREAVVISO.

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Impianti a Schiuma

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Impianti a Schiuma Alta espansione=

Copertura Volumetrica

Ideale per le stive delle navi CAR Carrier, In caso di

incendio la schiuma invade in pochi secondi tutta la stiva

Bassa espansione=

Copertura Superficiale

Ideale per la coperta delle navi cisterna. In pochi

secondi copre di schiuma una vasta superficie

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Impianti a Gas inerte autoprodotto

I gas di scarico di una nave, opportunamente DEPURATI (dalle sostanze solide ancora in sospensione) e RAFFREDDATI, possono essere usati come GAS INERTIZZANTI all’interno delle cisterne. Il gas inerte così prodotto non ha la funzione di ESTINGUENTE, cioè non interviene per spegnere un incendio, ma viene usato in maniera PREVENTIVA, cioè per prevenire che l’incendio si verifichi, prendendo, in maniera automatica, il posto dell’ossigeno all’interno di una cisterna parzialmente vuota. Ovviamente il gas inerte può essere usato anche come estinguente ma tale non è la sua funzione principale.

Il gas inerte così prodotto è molto economico ed ugualmente efficace

Gas di scarico DepuratoreScarico residui

Gas inerte depurato caldo

Impianto di

raffreddamento

Gas in

erte

Gas inerte

Combustibile

Gas inerte

CISTERNA

Schema a blocchi

semplificato

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Piano di Controllo di Incendio (Fire Plan)

Tutte le navi dovranno avere un Piano Generale della Nave in cui tutte le dotazioni, le attrezzature, le suddivisioni in

compartimentazioni ed ogni altra informazione in materia di Sicurezza Antincendio devono essere illustrate, per ogni piano

o ponte.

In alternativa, ogni Ufficiale dovrà avere in dotazione un manuale in cui i dati devono essere illustrati ed aggiornati in

caso di variazioni.

Il testo dovrà essere in una lingua Ufficiale oltre alla lingua dell'equipaggio. Altre notizie relative alla

manutenzione e alla messa in servizio, dovranno essere inserite nel Piano/Manuale.

Copia del Piano deve essere Contenuta in un Involucro ben visibile in posizione accessibile, ed un duplicato,

in contenitore stagno, deve essere fissato in coperta a disposizione di eventuale personale di Terra in

assistenza alla lotta Antincendio.

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Per quanto riguarda uno specifico locale, cosa deve essere descritto nel piano antincendio?

1) Tipo di Compartimentazione

2) Tipo di porta

3) N° persone che lavorano nel locale (o divieti di ingresso)

4) Tipo di Impianto fisso

5) Tipo di rilevatore antincendio

6) Tipo di estintore portatile eventualmente presente (il simbolo ne indica anche la posizione

7) Presenza (eventuale) di quadro elettrico (con relativo estintore a CO2)

8) Via di fuga

9) Eventuali segnali di pericolo per la presenza di combustibili altamente infiammabili.

4

CH

CO2

INERT GAS

Esempio di cisterna

Esempio di ufficio

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Responsabile della squadra antincendio

1) CONOSCENZA DELLA NAVE

2) CONOSCENZA DELLE RISORSE

3) PRIORITÁ DEL SALVATAGGIO

MATERIALI

UMANE

EQUIPAGGIAMENTI

SCORTE

VITA UMANA SOCCORRITORE

VITA UMANA VITTIMA

BENI MATERIALI

LOCALI

IMPIANTI FISSI

EQUIPAGGIO

IMPIANTI MOBILI

EQUIPAGGIAMENTI

STIVE - CISTERNE

LUOGHI -OPERAZIONI PERCOLOSE

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MISURE DI PREVENZIONEMISURE DI PREVENZIONE

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MISURE DI PROTEZIONEMISURE DI PROTEZIONE

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LOCALELOCALELOCALELOCALE

VALUTAZIONE RISCHI

COSA PUÓ BRUCIARE

MEZZI ESTINGUENTI (fissi - mobili)

PERSONALE PRESENTE (eventuale)PIANO

PREVENTIVO ASSEGNARE I VARI COMPITI AI COMPONENTI DELLA SQUADRA

DESCRIVERE DETTAGLIATAMENTE LE PROCEDUREESERCITAZIONE E

ADDESTRAMENTO SIMULARE VARI TIPI DI INCENDIO

SIMULARE LO STESSO TIPO DI INCENDIO IN CONDIZIONI DIVERSE DI NAVIGAZIONE O ORARIO

RIUNIONERIUNIONEDEBRIEFINGDEBRIEFING

RISULTATI OTTENUTITEMPO IMPIEGATOMEZZI – RISORSE UTILIZZATIMODIFICA PIANO D'AZIONE

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LOCALELOCALELOCALELOCALE

IDENTIFICAZIONE

DOVE BRUCIA?

COSA BRUCIA?

PIANO D'AZIONE

UOMINI

MEZZI

PROCEDURE

AZIONE CIRCOSCRIVEREISOLAREIMPEDIRE LA PROPAGAZIONE

BONIFICARE

COMBATTERE

RIUNIONERIUNIONEDEBRIEFINGDEBRIEFING

RISULTATI OTTENUTIANALISI DEI DANNITEMPO IMPIEGATOMEZZI – RISORSE UTILIZZATIMODIFICA PIANO D'AZIONE

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PORTOPORTOPORTOPORTO

IDENTIFICAZIONE

DOVE BRUCIA?

COSA BRUCIA?

PIANO D'AZIONE CONGIUNTO

UOMINI

MEZZI

PROCEDURE

AZIONE CONGIUNTA

CIRCOSCRIVEREISOLAREIMPEDIRE LA PROPAGAZIONE

BONIFICARE

COMBATTERE

RIUNIONERIUNIONEDEBRIEFING DEBRIEFING CONGIUNTACONGIUNTA

RISULTATI OTTENUTIANALISI DEI DANNITEMPO IMPIEGATOMEZZI – RISORSE UTILIZZATIMODIFICA PIANO D'AZIONE

CAPITANERIA DI PORTO

ALLARME SQUADRA ANTINCENDIO PORTUALERIMORCHIATORI - ORMEGGIATORI

DISORMEGGIARE LA NAVE ED ALLONTANARLA

INTERROMPERE LE LINEE (ELETTRICHE, TELEFONICHE)

INTERROMPERE LE OPERAZIONI DI CARICO/SCARICO MERCE, ACQUA, COMBUSTIBILE

DISORMEGGIARE LE NAVI VICINE (SE NON SI PUO' ALLONTANARE LA NAVE)

RAFFREDDARE LE ALTRE NAVI (IN EXTREMIS)

Nave

Nave

Ban

chin

aB

anch

ina

Page 60: La resistenza al Fuoco STABILITÀ Attitudine a conservare la resistenza meccanica TENUTA Attitudine a non lasciar passare né a produrre, se sottoposto all'azione.

PORTOPORTOPORTOPORTO

NOTA BENENOTA BENENorme di Diritto della Norme di Diritto della

NavigazioneNavigazione

1) entro 6 ore 1) entro 6 ore dall'evento il dall'evento il Comandante della Nave Comandante della Nave DEVE fare una DEVE fare una “DENUNCIA di evento “DENUNCIA di evento straordinario” alla straordinario” alla Capitaneria di Porto. Capitaneria di Porto.

2) entro 24 dall'evento il Comandante 2) entro 24 dall'evento il Comandante della nave e quello della Squadra A.I. della nave e quello della Squadra A.I. Portuale (es. V.F.) DEVONO presentare Portuale (es. V.F.) DEVONO presentare ciascuno una RELAZIONE SCRITTA alla ciascuno una RELAZIONE SCRITTA alla Capitaneria di Porto. Capitaneria di Porto.

Se la nave è all'estero entrambi i Se la nave è all'estero entrambi i documenti devono essere presentati documenti devono essere presentati anche al Console italiano.anche al Console italiano.

Page 61: La resistenza al Fuoco STABILITÀ Attitudine a conservare la resistenza meccanica TENUTA Attitudine a non lasciar passare né a produrre, se sottoposto all'azione.

NOTA BENENOTA BENEOBIETTIVI DELL'ADDESTRAMENTO OBIETTIVI DELL'ADDESTRAMENTO

ANTINCENDIOANTINCENDIODURANTE L'ADDESTRAMENTO SI DEVONO RAGGIUNGERE ALTI LIVELLI DI COORDINAZIONE, COLLABORAZIONE ED AUTOMAZIONE (INTESA COME LA CAPACITÁ DI ESEGUIRE IL PROPRIO COMPITO IN MANIERA AUTOMATICA) PROPRIO PERCHÉ IN UNA VERA EMERGENZA C'É POCO TEMPO PER PENSARE A COSA FARE. L'UNICO MODO PER RAGGIUNGERE QUESTO ALTO LIVELLO DI PROFESSIONALITÁ É QUELLO DI INTENSIFICARE E DIVERSIFICARE LE ESERCITAZIONI.

ALLA RIUNIONE SUCCESSIVA ALL'ESERCITAZIONE (O ALL'EVENTO) DEVONO PARTECIPARE TUTTI I COMPONENTI DELLA SQUADRA IN QUANTO UN BUON SUGGERIMENTO PUÓ ARRIVARE DA CHIUNQUE

IL PIANO (PREVENTIVO O D'AZIONE) PUÓ ESSERE

CAMBIATO!